questo mese P i t t u r e n a t u r a l i ALL’INTERNO supplemento mensile di medicina naturale n° 54 N O N A P R I T E Q U E L L A L A T T I N A Gli effetti delle bevande gassate sulla nostra salute. E le alternative naturali. s2)#%44% Sorbetti e ghiaccioli s).15).!-%.4/ Sull’Everest come in città s&5+5/+! I falsi miti dell’agricoltura industriale s!.4):!.:!2! Lozioni a confronto s%#/452)3-/ L’Etna a piedi s45-/2) La prevenzione a tavola Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv in L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 1 – Contiene I.R. SPECIALE Sono più sane, durature e traspiranti. Ma come distinguerle dai prodotti finto-ecologici? ')5'./qN q€IL MENSILE PER L’ECOLOGIA DELLA MENTE E LA DECRESCITA FELICE · DAL 1977
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Gli effetti delle bevande gassate sulla nostra salute.
E le alternative naturali.
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Sono più sane, durature e traspiranti. Ma come distinguerle
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ECOLOGIA PERINATALE
Ossitocina sintetica: una rivoluzione culturale?
INCHIESTA
Malati d’igiene?
n° 53
GENITORI E BAMBINI
Pidocchi: attenzione ai trattamenti
RIMEDI NATURALI
Le virtù del fucus
Pancia gonfia? Cambia stile!
La civiltà dell’empatia
Occhio all’etichetta
Case popolari in bioedilizia
Attenzione ai trattamenti
Matrimonio equo
Speciale ecovacanze · Viaggiare con i bambini
· Ecovillaggi e comunità
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OPINIONI DI UN VEGAN:Una festa senza sofferenzaTroglodita Tribe
DALLA PARTE DEI BAMBINI:La giornata dei perchéDiletta Lombardo
alimentazione
12ALIMENTAZIONE E SALUTE
Tumori: la prevenzione è a tavolaGiuliana Lomazzi
16CUCINA NATURALE
Crudo e vitale: menu d’inizio estateAlice Savorelli
19 Sorbetti e ghiaccioli: fresco piacere del palatoPasquale Boscarello
ecologia del corpo e della mente
8INCHIESTA
Sull’Everest come in città: dal nostro inquinamento non si scappaAlexis Myriel
20NUOVI PARADIGMI
Liberi dalla civiltàClaudia Benatti
24 SPECIALEpitture naturali
Pitture naturali: le pareti (e i polmoni) ringrazianoGabriele Bindi
30AGRICOLTURA NATURALE
I falsi miti dell’agricoltura industrialeMasanobu Fukuoka
36COHOUSING
Nasce la rete nazionale del cohousingLudovica Govean
e Dina Pasqualetti
38ECOTURISMO
L’Etna a piedi: fascino primordialeMaria Ferdinanda Piva
foto di Carmelo Giuffrida
44 Good morning Abruzzo!Maria Petrelli Campagnano
La carta utilizzata per questonumero è riciclata al 100%, pro-dotta senza uso di cloro dalleCartiere Cariolaro e certificatadal marchio Der Blaue Engel(Angelo Azzurro) rilasciato dal
Ministero federale tedesco dell’ambiente per iprodotti cartacei realizzati con fibre provenienti al100% da carta straccia, di cui almeno il 65% pro-veniente dalla raccolta differenziata.
l’almanacco di terra nuova
NELL’ORTO A GIUGNO
Giugno ha tesori in pugnoEnrico Accorsi e Francesco Beldì
ECO FARE
OleolitoElisa Nicoli
AVANZI PREZIOSI
Torta allo yogurt e albicoccheElena Moro
RETE SEMI RURALI
Riprodurre il seme in isolamento
altromondo
46POPOLI NATIVI
Birmania: gulag a cielo apertoAlessandro Michelucci
92SEGNALIBRO
a cura di Federica Del Guerra
Ecco perché senza immigratisaremmo perduti
94I libri di Terra Nuova Edizioni
commenti
96 LA PENNA AI LETTORI
100SPUNTI DI VISTA
Svegliarsi in tempoTeodoro
Margarita
54ANDAR PER CAMPI E BOSCHI
Le nozze dei fioriFerdinando Alaimo
55PRODOTTI A CONFRONTO
Lozioni antizanzara: come scegliereNadia Tadioli
58INCHIESTA
Non aprite quella lattinaClaudia Benatti
63RIMEDI NATURALI
Elicriso: il piccolo SoleSilvia Moro
67PagineVerdi68 SALUTE NATURALE
Un’educazione a misura di bambinoLuisa Valeria Sapia
74 ALIMENTAZIONE NATURALE
Bulgur: il gusto e la forza del grano germogliatoGiuliana Lomazzi
L’acqua non si vendeIl fine settimana del 24 e 25 aprile è ini-ziata in tutta Italia la raccolta firme per ireferendum a sostegno della ripubblicizza-zione dell’acqua. L’obiettivo è arrivareentro la prima settimana di luglio a 750mila firme. I risultati sono più che soddisfa-centi: al momento di andare in stampacon questo numero sono state raccoltepiù di 250 mila firme, ma è necessariol’impegno e il sostegno di tutti perché l’ac-qua torni ad essere un bene di tutti. I tre quesiti proposti con il referendumrichiedono l’abrogazione della leggeapprovata dall’attuale governo nel novem-bre 2009 e delle norme varate da altrigoverni in passato che hanno aperto leporte della gestione dell’acqua ai privati,trasformando questa preziosa risorsa dabene comune a una merce, finalizzando diconseguenza la sua gestione alla produ-zione di profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazio-ne dei tre quesiti rimanderà, per l’affida-mento del servizio idrico integrato, alvigente art. 114 del Decreto Legislativo n.267/2000. Tale articolo prevede il ricorsoalle aziende speciali o, in ogni caso, ad entidi diritto pubblico che qualificano il servi-zio idrico come strutturalmente e funzio-nalmente “privo di rilevanza economica”,servizio di interesse generale e privo diprofitti nella sua erogazione.In questo modo verrebbero poste le pre-messe migliori per l’approvazione dellalegge d’iniziativa popolare, già consegna-ta al Parlamento nel 2007 dal Forum ita-liano dei movimenti per l’acqua, correda-ta da oltre 400.000 firme di cittadini. E siriaprirebbe la discussione e il confrontosulla rifondazione di un nuovo modello dipubblico, che può definirsi tale solo secostruito sulla democrazia partecipativa, ilcontrollo democratico e la partecipazionediretta dei lavoratori, dei cittadini e dellecomunità locali.Per partecipare alle numerose iniziative afavore dell’acqua come bene pubblico econoscere dove poter firmare si può visi-tare il sito www.acquabenecomune.org (tel 06 6832638).
n. 251 (49) giugno 2010
Editrice Aam Terra Nuovavia Ponte di Mezzo 1 – 50127 Firenzetel 055 3215729 – fax 055 3215793
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n° 54
Gli effetti delle bevande gassate sulla nostra salute.
E le alternative naturali.
Sorbetti e ghiaccioli
Sull’Everest come in città
I falsi miti dell’agricoltura industriale
Lozioni a confronto
L’Etna a piedi
La prevenzione a tavola
SPECIALE
Sono più sane, durature e traspiranti. Ma come distinguerle
dai prodotti finto-ecologici?
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IL MENSILE PER L’ECOLOGIA DELLA MENTE E LA DECRESCITA FELICE · DAL 1977
Quanto inquina un litro di latte?Secondo un nuovo rapporto del-la Fao, il settore lattiero-casearioincide per circa il 4% sul totale ditutte le emissioni di gas serra cau-sate dall’uomo. 1 kg di latte equi-varrebbe a 2,4 kg di anidride car-bonica. Più pesante il bilancio peril metano (52%) e i nitrati, con unadifferenza tra paesi sviluppati
(27%) e paesi in via di svi-luppo (38%).La percentuale includetutti i tipi di allevamento,dalle mandrie nomadifino agli allevamentiintensivi e prende inesame l’intera catenaalimentare: produ-zione e trasporto deifattori produttivi, tra-sformazione e confe-zionamento, traspor-to del prodotto finitoe anche le emissionicausate dagli animali.
! Fonte: Fao
Patate etiche made in SiciliaÈ partita la campagna «io non as-sumo in nero» in provincia di Si-racusa. A Cassibile si coltivano pa-tate con un grosso sfruttamento dimanodopera di extracomunitarisenza diritti e costretti a vivere incondizioni di schiavismo come aRosarno. «Uguale lavoro, ugualesalario», tuona la Rete Antirazzi-sta. Per difendere i diritti dei mi-granti stagionali è stata attivatauna campagna nazionale che si ri-volge principalmente a gruppid’acquisto e reti solidali. Verrannofornite patate novelle esenti daschiavismo, con alcuni recapiti diaziende che garantiscono l’assun-zione in regola.
! Per informazioni: tel 338 8092387
www.siqillyah.it
Vino meno annacquatoVino di qualità senza pesticidi néprodotti fitosanitari, con un mi-glior trattamento dei rifiuti e di-minuzione del consumo di acquain cantina. Sono gli obiettivi delprogetto europeo «Winenviron-ment» coordinato dall’Istitutofrancese della vite e del vino a cuipartecipano 15 viticoltori europeie il cui partner italiano è la Pro-vincia di Modena. I tre obiettivi delprogetto sono: la riduzione del20% dei pesticidi utilizzati in viti-coltura, un aumento del 10% deltrattamento e riciclaggio dei rifiutie una riduzione del 30% dei con-sumi idrici in cantina. La produ-
Ogm: le prime semine (illegali) in Italia
Il mais transgenico è stato seminato: lo ha annuncia-to Giorgio Fidenato, leader di «Agricoltori federa-ti», mettendo online sul sito dell’associazione il vi-deo della semina che sarebbe avvenuta il 25 apri-le su un terreno a Pordenone. L’atto è illegale, poi-ché l’iter autorizzativo del Ministero delle politi-che agricole (che una sentenza del Consiglio diStato aveva imposto di concludere) si era chiu-so con un no. Sul gesto, provocatorio quanto ir-responsabile, stanno indagando i carabinieri elo stesso prefetto si è detto intenzionato ad an-dare fino in fondo.Fidenato non ha voluto dire dove si trova il ter-reno incriminato; in questo modo sarà anche im-possibile per gli agricoltori vicini sapere che le lorocoltivazioni sono a rischio di contaminazione. Laprovocazione aveva probabilmente come obiet-tivo quello di far saltare i nervi al fronte anti-ogme qualche ora dopo la diffusione del video sul web,alcuni manifestanti hanno fatto irruzione nella sede del-l’associazione e Fidenato ha annunciato azioni legali.
«Ciò che è avvenuto a Pordenone è gra-ve» ha detto Nicodemo Oliverio, capo-gruppo Pd in commissione agricolturaalla Camera. «Il prefetto dovrà raccontare
al Ministero degli interni perché si è consenti-ta una simile violazione di un decreto firmato datre ministri». Critiche anche nei confronti delnuovo ministro delle politiche agricole, GiancarloGalan, dopo che aveva annunciato di «non esse-re contrario agli ogm per quanto riguarda la ri-cerca».Ad accusare di simulazione Fidenato è Simona Ca-pogna, vicepresidente di Verdi Ambiente e Socie-tà: «A mio parere Fidenato ha fatto finta di se-minare mais Mon810; lo ha fatto per ribaltare i rap-porti di forza nel Paese e per essere riconosciutocome interlocutore dalle istituzioni». Tutto questoa un mese dalla pubblicazione annunciata di un ar-
ticolo russo che attesta come i criceti alimentati consoia ogm divengano sterili già dalla terza generazionee muoiano in percentuale più elevata.
Terra Nuova · giugno 2010 5
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zione di uve è infatti una delle col-ture a maggiore impatto am-bientale: servono, per esempio,cinque litri di acqua per un solo li-tro di vino. Grazie al progetto, alivello europeo, con una produ-zione totale intorno ai 180 milio-ni di ettolitri si stima un possibilerisparmio idrico superiore ai 250milioni di ettolitri.
Latticini clandestiniGli uomini sono fermati alle fron-tiere, le merci no. 3 litri di latte su4 provengono dall’estero ma l’eti-chetta non lo dice. La maggior par-te dei cartoni a lunga conserva-zione in Italia sono stranieri, men-tre la metà delle mozzarelle invendita sono fatte con latte o ad-dirittura cagliate provenienti dal-l’estero, ma nessuno lo sa perchénon è obbligatorio indicarlo in eti-chetta.La Coldiretti stima che dalle fron-tiere italiane in un solo anno sonopassati ben 1,3 miliardi di litri dilatte sterile, 86 milioni di chili di ca-gliate e 130 milioni di chili di pol-vere di latte di cui circa 15 milio-
ni di chili di caseina utilizzati in lat-ticini e formaggi all’insaputa deiconsumatori.
Agricoltura familiareUna petizione di legge per soste-nere un’agricoltura di piccola sca-la, dimensionata sul lavoro con-tadino e sull’economia familiare,orientata all’autoconsumo e allavendita diretta. Si tratta di unacampagna sottoscritta da molte as-
sociazioni di settore tra cui Aiab,Civiltà Contadina e Wwoof Italia,che richiedono il riconoscimentodell’agricoltura contadina e unallentamento della burocrazia peri piccoli produttori. Tra i principi af-fermati quello dell’autocertifica-zione partecipata e responsabile.È possibile firmare nei punti fissi diraccolta firme e online.
! Per ulteriori informazioni:
www.agricolturacontadina.org
19.000Negli ultimi dieci anni è quasi rad-doppiato il numero degli agrituri-smi, che continua ad alimentare ilmotore del turismo enogastrono-mico, componente sempre più im-portante dell’offerta turistica Madein Italy. La presenza più diffusa diaziende agrituristiche si registrain Toscana (oltre 4000) e in AltoAdige (oltre 3000). Secondo i datiforniti dall’ISTAT, nel 2008, il nu-mero delle aziende è cresciuto del4,3% rispetto all’anno precedentesfiorando quota 19 mila. Il fatturatoè stimato in circa 1,1 miliardi di euroe anche la domanda soffre della cri-
si in misura minore rispetto al restodel turismo. Nel 2009 sono stati sti-mati 12,2 milioni di presenze, di cuiil 23% stranieri. Dal momento chele prospettive dell’agricoltura ita-liana sono molto incerte, si preve-de che il ricorso all’agriturismo siadestinato ad aumentare come fon-te integrativa di reddito per chi faagricoltura.
La rapina delle terre e il nuovo colonialismoI nuovi colonialismi hanno piede libero. I grandi imprenditori pubblici e privati si stan-no accaparrando decine di milioni di ettari di terreni agricoli fertili in Asia, Africa e Ame-rica Latina per la produzione di cibo o di combustibili. Si tratta di una vera minaccia allasovranità alimentare e al diritto al cibo di queste comunità rurali. La recente crisi alimentare e finanziaria ha fornito a governi e investitori il pretestoper aumentare il fenomeno del «land grabbing» (appropriazione di terreni, ndr) neltentativo di garantire la capacità produttiva agricola e introiti sicuri. Mentre i go-verni ricchi hanno cercato di prendere in affitto dei terreni agricoli per lunghi pe-riodi al fine di sostenere le loro industrie, le multinazionali cercano delle concessionia lungo termine per favorire piantagioni agricole per produrre agrofuel, gomma, olie altri beni industriali.La Banca Mondiale sarebbe propensa ad assecondare il flusso di capitali privati per espan-dere l’agrobusiness transnazionale laddove esso non è ancora diffuso, e occorra au-torizzarlo affinché le multinazionali traggano maggiore ricchezza dalle zone rurali. La Banca mondiale, tra l’altro, ha stilato dei criteri base per guidare tali investimenti e renderli proficui. La Faosi è accodata per promuovere questi principi di «buon uso» delle terre, come ad esempio il rispetto di alcunidiritti fondamentali. Secondo Via Campesina e altre organizzazioni in difesa dei diritti civili, sono stati messiin campo solo dei palliativi che servono in realtà a legittimare l’acquisizione dei terreni su larga scala. Ne è nata la campagna «Stop al land grabbing ora!». Secondo i promotori, agevolare il controllo a lungotermine delle grandi imprese su terreni agricoli appartenenti alle comunità rurali è totalmente inaccetta-bile, qualunque sia la motivazione.
! Fonte e contatti: www.viacampesina.org – tel 0062 21 7991890
Email certificata: tanti dubbiDa qualche settimana qualunquecittadino può collegarsi awww.postacertificata.gov.it e apri-re gratuitamente una «Pec», ca-sella di posta certificata, che ha va-lore di una raccomandata con ri-cevuta di ritorno, ottenendo in talmodo la possibilità di dialogarecon la pubblica amministrazionerisparmiando le code agli uffici, ol-tre a partecipare a concorsi, otte-nere certificati, prenotare visitemediche. Ma al momento il sitodel Ministero non è in grado direggere la quantità di richieste.
Ecco inoltre alcuni aspetti critici se-gnalati da Altroconsumo:• Aprire questa casella significa ac-
cettare esplicitamente l’invio,da parte di tutte le pubblicheamministrazioni, dei provvedi-menti e degli atti che ci riguar-dano. Questo significa che ilmessaggio è dato per ricevutonel momento in cui lo riceviamo,non quando lo leggiamo effet-tivamente. La casella va quindiconsultata costantemente, penail rischio di dimenticarsi qualcheadempimento.
• La Pec serve a poco se non si hala firma digitale (posso inviareun’istanza con raccomandataa.r., ma se non è firmata che va-lore avrà?).
• Al contrario di quelle disponibi-li sul mercato, la Pec governati-va può essere utilizzata solo perle comunicazioni con la pubbli-ca amministrazione.
Peccato che poi le amministrazio-ni regionali e locali (quelle più vi-cine al cittadino) siano molto in-dietro nell’adozione e nell’usodella Pec!
La ragion d’essere dell’estate è la tintarella. E così ci siconcede al sole cocente, con rinnovata fede. Purtroppoprima di ottenere sfumature color cioccolato, si passa-no tutte le tonalità che vanno dal bianco latte al coloraragosta. Ma per la tanto ambita abbronzatura vale lapena subire piccole o grandi ustioni, che ci lasciano stor-diti o addirittura doloranti nelle lunghe notti d’estate.Per fortuna ci sono a disposizione una vastissima gam-ma di creme solari miracolose che pre-servano la pelle dall’invecchiamento, laidratano, la nutrono, e ipotizzano sce-nari idilliaci di corpi ambrati, freschi,giovani che si beano nel sole.Le protezioni e gli schermi solari si spre-cano e danno i numeri: da zero all’in-finito. Ma un piccolo dubbio sorge. Seci si deve proteggere, vuol dire che c’èqualcosa che tanto bene non fa. Nes-suno di questi prodotti si ricorda di ac-cennare al fatto che comunque siprendano e malgrado qualsiasi cosa cisi spalmi addosso, i raggi del sole dan-
neggiano la nostra pelle e spesso anche la nostra salutesenza appello e l’abbronzatura altro non è che una di-fesa dell’organismo per schermarsi dal troppo sole.Comunque, la crema solare è un’amica fidata che pro-tegge e profuma, allevia e distende, mentre le sue so-stanze più o meno nocive passano dalla pelle al san-gue e da lì a tutto l’organismo. Con essa ci sentiamopronti per farci cucinare a puntino dai raggi ultravio-
letti, ottenendo oltre alla tintarellabruciature, tumori della pelle, invec-chiamento precoce. E visto che siamoconsapevoli che il sole può essere cat-tivo, consumiamo quintali di cremache si scioglie nelle acque e va ad ar-ricchire gli ecosistemi marini, laguna-ri e fluviali, per la gioia di pesci e pian-te, riuscendo anche a sbiancare i corallitropicali.La triste alternativa sarebbe mangia-re tanto cibo ricco di carotenoidi, evi-tare troppo sole e sdraiarsi all’ombracon un bel libro.C
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Terra Nuova · giugno 20106
dalla parte dei consumatori
Le creme solari
a portatadi click
www.carfriends.itUn progetto che vuole promuo-vere lo sviluppo di una mobilitàsostenibile grazie all’utilizzo di in-ternet, fornendo ai propri visita-tori uno strumento facile e in-tuitivo per favorire l’incontro tradomanda (di chi necessita di unpassaggio con l’auto per rag-giungere nel breve termine metedi lavoro, viaggio, svago ecc.) eofferta (di chi mette a disposi-zione se stesso e la propria autoper fornire un passaggio). Graziead un sofisticato sistema di ri-cerca geografica, i passaggi sonoricercati per prossimità con unatolleranza «intelligente».
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La giornata dei perché
I nostri figli apprendono dai libri di testo innumerevo-li nozioni preconfezionate e, per così dire, istituziona-lizzate. Ma siamo sicuri che queste informazioni sod-disfano davvero le loro curiosità? Celebrate a casa o ascuola la «giornata dei perché», un giorno al mese incui raccogliere le domande dei vostri bambini.Nella mia professione di insegnante (nella fascia d’età3-6) ne ho raccolte alcune che mi hanno sorpreso edemozionato al contempo:- Perché quando siamo tristi, dagli occhi escono le la-
crime?- Di che cosa è fatto il buio?- Perché le stelle non cadono?- Da dove escono i bambini quando sono nella pancia
della mamma?
- Perché i palloncini salgono verso l’alto?- Perché non posso capire il linguaggio degli animali?- Come si fa ad andare sulla luna?- Chi fa la grandine?- Dove va la pipì quando usiamo il wc?Potrei continuare con un lungo elenco, variegatoquanto i pensieri e le curiosità dei bambini. Nei loro in-terrogativi ci trovate immancabilmente lo spirito del-l’esploratore, la curiosità dell’archeologo, la creativitàdell’artista, la voglia di comprendere dello scienziato.È importante per un bambino poter condividere con unadulto i propri quesiti, perché gli si restituisce il dirittoall’informazione, a prendere parola, a conoscere; e pergli adulti può essere un grande stimolo ascoltare che cosahanno da domandare i bambini.Lasciateli liberi di dire «perché?» e rispondetegli sem-pre la verità.
Dalla parte dei bambini di Diletta Lombardo
Piccoli suggerimenti e idee per rendere i nostri figli protagonisti consapevoli di una Terra Nuova
Terra Nuova · giugno 2010 7
dalla parte dei consumatoriIl cellulare ha sconfitto il gettoneÈ ufficiale: l’Agcom, Autorità ga-rante per le comunicazioni, haautorizzato tramite una specificadelibera apparsa sulla Gazzetta Uf-ficiale, Telecom Italia a dismette-re in maniera graduale i 130 milatelefoni pubblici ancora funzio-nanti sul territorio italiano. Do-vranno restare in funzione solo lecabine telefoniche presenti negliospedali, nelle caserme e nellescuole. Una scelta dettata dall’or-mai inarrestabile strapotere dei te-lefonini. Un addio sul quale peròpermangono forti dubbi, e nonsolo per ragioni romantiche: in si-tuazioni di emergenza, nel casodel guasto del proprio cellulare siè costretti a chiedere in prestito iltelefono a degli sconosciuti. Vieneinsomma a mancare un serviziopubblico importante. Chi è inte-
ressato a salvare qualche cabina te-lefonica, può opporsi alla rimo-zione scrivendo all’indirizzo [email protected], intestan-do l’email alla Direzione tutela deiconsumatori dell’Autorità. In ognicaso Telecom Italia dovrà sempreaffiggere un cartello sulla cabinada rimuovere per sessanta giorniprima della data dello smantella-mento. (Ditascanostra.it)
Pasta e riso in cambio di rifiutiConsegni rifiuti, ritiri pasta e riso:succede a Niscemi, in provincia diCaltanissetta, dove la CooperativaLiberAmbiente ha aperto «La bot-tega del baratto», un eco puntoper il ritiro dei materiali riciclabi-li. Come funziona? Portando fer-ro, alluminio, plastica, carta e car-tone, si riceve una fidelity card. Aseconda del peso del materiale de-positato, ogni volta si riceve unpunteggio: 100 grammi di cartavalgono 1 punto, 100 grammi di al-luminio 5. Risultato? A 70 punti ar-riva mezzo chilo di pasta. (L.B.)Contatto: [email protected]
Una festa
senza
sofferenza
Che cosa vi viene in mente se dico fe-sta?Personalmente visualizzo una situazionegioiosa, piena di luce, sorrisi, scambi,armonia. Che cosa vi viene in mente se dico sof-ferenza?Io vedo una situazione buia, vedo do-lore, incomprensione, solitudine, tota-le mancanza di empatia e di compas-sione.È sensato, intelligente, razionale as-sociare i due concetti: festa e sofferenzain un unico evento, in un’unica situa-zione? È giusto che la festa di qualcunosia la sofferenza di qualcun altro?La risposta parrebbe scontata, eppure,con l’avvicinarsi della bella stagionehanno inizio feste e sagre che prevedonola morte e la sofferenza di milioni di ani-mali. E allora perché non boicottare lesagre del maiale, del vitello, del gam-bero in favore di una sagra che tenga inconsiderazione tutti gli animali, umanie non? Stiamo parlando della Sagra delSeitan, che si terrà a Pozzolatico (Fi) sul-le colline fiorentine il 6 giugno 2010.Un’occasione di vera festa ad alto livelloetico, gastronomico e culturale, una gio-iosa occasione per conoscere da vicinoil mondo vegan. Dalle 11 alle 23, in-gresso libero, stand, conferenze, wor-kshop su come autoprodurre il seitan incasa e molto altro. L’evento è organiz-zato da Progetto Vivere Vegan.
Per informazioni: www.sagradelseitan.it - tel 055 620262
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opinioni
Chissà in quanti a giugnohanno già la valigia pronta,desiderosi magari di partire
per mete poco gettonate, poco po-polari, poco affollate, scelte per la-sciarsi alle spalle la civiltà con i suoirumori assordanti, le costrizioni so-ciali, le abitudini che soffocano l’ani-ma e soprattutto lo smog che ci an-nerisce i polmoni e ci accorcia la vita.Ci sarà chi, per sfuggire alla cappadella pianura Padana, ai fumi dellepetrolchimiche, ai miasmi delle di-scariche e degli inceneritori, agli ae-rosol di pm10, magari ha pensato dituffarsi nell’avventura osando l’ino-sabile: una «fuga» sui ghiacciai hi-malayani, un viaggio alla scopertadelle gelide Isole Svalbard al PoloNord, una meditazione nomadenelle steppe della Mongolia; insom-ma, qualcosa per cambiare aria, percercare ambienti puliti, integri, do-
ve «bonificare» il nostro terrenobiologico così malandato.Che faccia farebbero questi viaggia-tori se sapessero chenemmeno làdovesono diretti si può più essere immu-ni dall’inquinamento? Cosa potreb-bero mai pensare quando, bollettinialla mano, si dovessero rendere con-to che l’uomo è riuscito a sovvertiretalmente l’equilibrio del clima danon risparmiare più nessun luogo almondo? Fatto sta che è proprio così:i dati nonmentono. Infatti, persino ighiacciai himalayani sonominaccia-ti dalle polveri sottili e dai gas re-sponsabili dell’effetto serra trasportatidalla nubemarrone, la Asian BrownCloud, che si forma nel periodo cheprecede l’arrivo dei monsoni.
Sull’Everest come in città
A scoprire la presenza di questesostanze sull’Himalaya è stata la
stazione di rilevamento Abc (At-mospheric Brown Cloud), la più al-ta del mondo, installata a 5079 me-tri di quota sul versante nepalesedell’Everest, vicino al LaboratorioPiramide gestito da un gruppo discienziati riuniti nel Comitato Ev-K2-Cnr.«L’Himalaya rappresenta, per ele-vazione e collocazione, un postoideale per studiare il trasporto di in-quinanti sia su larga scala che su sca-la regionale» spiega il dottor PaoloBonasoni dell’Istituto di scienze del-l’atmosfera e del clima del Consiglionazionale delle ricerche (Isac Cnr) diBologna. «Abbiamo in effetti regi-strato valori elevati di inquinamen-to» aggiunge la dottoressa AngelaMarinoni, anch’essa ricercatrice del-l’Isac Cnr. «Nei primi giorni diaprile si registrano i picchi massimidi concentrazione di inquinanti.
Terra Nuova · giugno 20108
inchiesta
Sull’Everest come in città:dal nostro inquinamento non si scappa
di Alexis Myriel
Un recente studio ha mostrato che persino i ghiacciai himalayani sono minacciati dalle polveri sottili e dai gas responsabili dell’effetto serra.
Non si tratta di fare del catastrofismo: c’è già chi si è mosso verso un futuro sostenibile. È tempo di seguire il buon esempio.