CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONE COMPARATA DELLE EMISSIONI ED IMMISSIONI DERIVANTI DAL COMPRENSORIO INDUSTRIALE DI SCARLINO ARPAT - Dipartimento provinciale di Grosseto Terni, 16/12/2009 Dr.ssa Elena Di Capua “Biomonitoraggio della qualità dell’aria mediante studio di biodiversità lichenica”
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CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONE COMPARATA DELLE EMISSIONI ED IMMISSIONI
DERIVANTI DAL COMPRENSORIO INDUSTRIALE DI SCARLINO
ARPAT - Dipartimento provinciale di Grosseto Terni, 16/12/2009Dr.ssa Elena Di Capua
“Biomonitoraggio della qualità dell’aria mediante studio di biodiversità lichenica”
ARPAT - Dipartimento provinciale di Grosseto Terni, 16/12/2009Dr.ssa Elena Di Capua
ARPAT Istituto Inquinamento Atmosferico CNR di Roma
verifica emissioni delle industrie che maggiormente contribuiscono al rilascio in atmosfera degli inquinanti.
stato qualità dell’aria
Scopo indagine: riqualificazione e riposizionamento rete monitoraggio esistente sulla base dinuovi criteri stabiliti dalla normativa vigente
Provincia di Grosseto
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Insediamenti industriali presenti nell’area di studio
Syndialimpianto produzione energia elettrica da fonti rinnovabili principali inquinanti emessi: SOx, NO, CO, HCl, metalli e IPA e diossine.
Huntsman Tioxideimpianto primo produttore in Europa di biossido di titanioprincipali inquinanti emessi: SOx, NOx. MPT (polveri).
Nuova Solmineimpianto produttore di acido solforico
principali inquinanti emessi: SOx; NOx; CO da un impianto associato di produzione di energia elettrica dalla
combustione dello zolfo.
ortofoto area di studio - Piana di Scarlino
Punti di emissioni delle industrie presenti
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Attività svolta dal CNR
Indagine sull’immissione degli inquinanti primari e formazione dei secondari
• Utilizzo di campionatori passivi (Analyst) per la misura di SO2, NOx, NO2, O3, BTX in 4 campagne trimestrali
• Utilizzo di campionatori attivi per la misura di PM10 in 4 diverse postazioni e successiva determinazione in laboratorio di IPA, metalli, anioni e cationi
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Attività svolte da Arpat
•Valutazione delle emissioni in atmosfera negli stabilimentiSyndial, Huntsman e Nuova Solmine
• Valutazione della distribuzione dei principali inquinanti ( in particolare SO2 ) mediante modellistica previsionale (modello di diffusione Calpuff)
•Biomonitoraggio dell’aria mediante l’utilizzo di licheni epifiti
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Valutazione della qualità dell’aria attraverso biomonitoraggio con
licheni epifiti
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Caratteristiche area di studio
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Dominio di studio e strategia di campionamento•Area di 15 Km di lato con al centro le emissioni
•Sistema di griglia 3x3 Km
•Sono state individuate e georeferenziate30 stazioni definite UCP (Unità di Campionamento Primaria)
•I centri di due UCP adiacenti distano 3 Km Campionamento di tipo sistematico centrico
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Metodica di campionamento
Unita’ di Campionamento Primarie UCP
UCP(500m di lato)
250 m UCS
Unita’ di Campionamento Secondarie UCS
All’interno delle UCS sono stati individuati gli alberi su cui effettuare il rilievo di biodiversità lichenica genere Quercus (lecci, roverelle e cerri)
Manuale ANPA 2/2001
Sono state previste, secondo la metodica ANPA, 8 unità sostitutive da verificare in ordine progressivo, qualora la stazione principale non fosse campionabile.
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UCP8 UCP1 UCP2
UCP7 UCP 0 UCP3
UCP6 UCP5 UCP4
Sostituzione di UCP non campionabili
30 stazioni 13 campionate con successo8 non c’erano le condizioni di campionamento9 non erano raggiungibili
Periodo di campionamento:Luglio 2006- Maggio 2007
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Reticolo di rilevamento
Determinazione della frequenza lichenica, calcolata come numero di quadrati in cui ogni specie è presente
Calcolo dell’Indice di Biodiversità Lichenica (IBL) come somma delle frequenze rilevate per ciascuna
sub-unità del reticolo
Metodica “Manuale ANPA 2/2001”
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Risultati
34 6
9 10
14 17 18
22 23
2728
33
13 stazioni campionate
37 rilievi effettuati
47 specie di licheni ritrovate
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33Specie licheniche / n. di stazioni in cui sono state ritrovate / frequenza media
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Indici di eutrofizzazione
Stazione Indice dieutrofizzazione
3 34 46 39 210 414 317 318 422 423 327 428 233 2
Descrizione dei valori:1: assenza di eutrofizzazione2: eutrofizzazione molto debole3: eutrofizzazione debole4: eutrofizzazione abbastanza alta5: eutrofizzazione molto alta (Nimis 2003)
I valori ottenuti nelle stazioni campionate variano da 2 a 4
Indici di eutrofizzazione per ciascuna stazione calcolati sulla base delle frequenze licheniche e dei corrispettivi valori di eutrofizzazione ricavati dal sito “ITALIC”
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Rappresentazione cartografica dei risultati ottenutiCarta di eutrofizzazione
La zona studiata è interessata dal fenomeno dell’eutrofizzazione con picchi
nella parte centrale
Presenza di composti azotati nell’area
Gli studi di biomonitoraggio non permettonodi definire né la tipologia né la derivazione
di questi composti
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Conclusioni biomonitoraggio
Il numero di stazioni che sono state monitorate è distribuito in maniera tale da poteressere considerato rappresentativo di tutta l’area oggetto di studio (campionamento sistematico centrico)
Dallo studio di biodiversità è emersa che un’ampia area nella zona circostante il polo industrialepresenta uno stato di “semi-alterazione” ambientale ovvero è interessata da fenomeni di disturbo
(il polo industriale, imputabile sorgente di inquinamento puntiforme) che ne altera la qualità dell’aria
Dagli indici ecologici è emerso che tra i componenti inquinanti, responsabili dell’alterazione, ci potrebbero essere anche composti azotati di varia natura e derivazione
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Conclusioni generali
Valutazioni emissioni: rispetto, da parte delle tre aziende investigate, dei limiti imposti dalla normativa per le emissioni in atmosfera nel periodo di osservazione in cui è stato effettuatolo studio.
Valutazioni immissioni : le concentrazioni degli inquinanti ricercati sono ampiamente nel rispetto dei limiti di legge, su base annuale; in particolare il biossido di zolfo è l’inquinante maggiormente emesso dal comprensorio in accordo con i valori stimati dal modello diffusionale.
Modellistica diffusionale : il modello evidenzia brevi periodi dell’anno durante i quali, riposizionando lestazioni di monitoraggio nelle postazioni identificate dallo studio, le concentrazionidel biossido di zolfo potrebbero presentare dei superamenti rispetto al valore limiteprevisti dal D.M.2 aprile 2002, n.60.
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Concentrazioni al suolo massime per il 2006
Modellistica diffusionale Biomonitoraggio
Rappresentazione cartografica IBL
Carta di distribuzione dell’SO2
Confronti
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Carte di distribuzione dell’NOx nelle 4 campagne di monitoraggio
Carta di eutrofizzazione
Confronti
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