Terminologia AZEOTROPICA-AZEOTROPICO Si riferisce al comportamento di determinate miscele frigorigene con 2, 3, 4 componenti in cui i cambiamenti di fase da liquido a vapore o viceversa, avvengono a temperatura e pressione costanti. BUCO DELL’OZONO All’arrivo del periodo invernale, sopra la calotta polare antartica, l'atmosfera viene isolata dal resto del mondo da una circolazione naturale del vento, denominata "vortice polare", esso è di colore scuro e diventa molto freddo, causando la formazione di nuvole nello strato di ozono della stratosfera. All'interno di queste nuvole le forme inorganiche di cloro subiscono delle reazioni chimiche dando luogo a specie che, una volta che il sole splende nuovamente all'arrivo della primavera, vengono ulteriormente convertite dalla luce solare in forme che possono degradare l'ozono. La distruzione rapida della maggior parte dell'ozono nella regione della stratosfera antartica che contiene le nuvole porta a un marcato degrado locale denominato "il buco dell'ozono". Questo buco sparisce quando l'atmosfera antartica si riscalda in modo sufficiente da rompere la circolazione che la isola dal resto del mondo. L’aria ricca di ozono ha quindi la possibilità di rifluirvi e di ricostituire lo strato di ozono sull' Antartico. La perdita accentuata di ozono del periodo primaverile nell' Antartico ebbe inizio verso la fine degli anni Settanta, quando la somma del cloro inorganico nella stratosfera divenne di circa 1,5 parti per miliardo. Questo valore è stato perciò suggerito come obiettivo per la riduzione dell'ammontare di cloro. Non si ha invece alcun concreto degrado nella calotta Artica, anche se si possono formare delle nuvole nella stratosfera ed è stata osservata una situazione del cloro simile a quella nell'Antartico, ma il grado di isolamento della massa d'aria è molto inferiore a quello dell' Antartico. CFC I clorofluorocarburi (CFC) sono composti chimici formati da atomi di cloro, fluoro e carbonio, che sono molto stabili nella troposfera. Essi subiscono un degrado solo quando si spostano nella stratosfera e vengono colpiti dalla radiazione solare, rilasciandovi l'atomo di cloro che contribuisce al degrado dell'ozono. Possono permanere nella troposfera per un periodo di 100 anni e oltre. CHILLER o PACKAGE CHILLER o CLILLER UNIT Per gli americani significa soprattutto un gruppo raffreddatore di acqua (acqua o soluzione acquosa di glicole) premontato. DEGRADO DELL’ OZONO L'ozono viene formato e distrutto continuamente dalle reazioni chimiche che avvengono nella stratosfera. In essa si hanno delle grandi variazioni naturali della concentrazione di ozono; per esempio, fra l'estate e l'inverno, avviene una variazione di circa il 25% alle latitudini medie. Il degrado dell'ozono avviene solo se il tasso di distruzione dell'ozono viene aumentato per via delle attività umane. DROP-IN Si dice di un fluido frigorigeno di ricambio di un CFC o HCFC esistente, che non necessita di modifiche sostanziali dell'impianto, a parte la regolazione dell'organo di espansione (al limite si sostituisce) e degli apparecchi di comando e di sicurezza (pressostati). Fluido di ricambio semplice, o facile, o immediato.
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Terminologia
AZEOTROPICA-AZEOTROPICO Si riferisce al comportamento di determinate miscele frigorigene con 2, 3, 4 componenti in cui i
cambiamenti di fase da liquido a vapore o viceversa, avvengono a temperatura e pressione costanti.
BUCO DELL’OZONO All’arrivo del periodo invernale, sopra la calotta polare antartica, l'atmosfera viene isolata dal resto
del mondo da una circolazione naturale del vento, denominata "vortice polare", esso è di colore
scuro e diventa molto freddo, causando la formazione di nuvole nello strato di ozono della
stratosfera. All'interno di queste nuvole le forme inorganiche di cloro subiscono delle reazioni
chimiche dando luogo a specie che, una volta che il sole splende nuovamente all'arrivo della
primavera, vengono ulteriormente convertite dalla luce solare in forme che possono degradare
l'ozono. La distruzione rapida della maggior parte dell'ozono nella regione della stratosfera antartica
che contiene le nuvole porta a un marcato degrado locale denominato "il buco dell'ozono". Questo
buco sparisce quando l'atmosfera antartica si riscalda in modo sufficiente da rompere la circolazione
che la isola dal resto del mondo. L’aria ricca di ozono ha quindi la possibilità di rifluirvi e di
ricostituire lo strato di ozono sull' Antartico. La perdita accentuata di ozono del periodo primaverile
nell' Antartico ebbe inizio verso la fine degli anni Settanta, quando la somma del cloro inorganico
nella stratosfera divenne di circa 1,5 parti per miliardo. Questo valore è stato perciò suggerito come
obiettivo per la riduzione dell'ammontare di cloro. Non si ha invece alcun concreto degrado nella
calotta Artica, anche se si possono formare delle nuvole nella stratosfera ed è stata osservata una
situazione del cloro simile a quella nell'Antartico, ma il grado di isolamento della massa d'aria è
molto inferiore a quello dell' Antartico.
CFC I clorofluorocarburi (CFC) sono composti chimici formati da atomi di cloro, fluoro e carbonio, che
sono molto stabili nella troposfera. Essi subiscono un degrado solo quando si spostano nella
stratosfera e vengono colpiti dalla radiazione solare, rilasciandovi l'atomo di cloro che contribuisce
al degrado dell'ozono. Possono permanere nella troposfera per un periodo di 100 anni e oltre.
CHILLER o PACKAGE CHILLER o CLILLER UNIT Per gli americani significa soprattutto un gruppo raffreddatore di acqua (acqua o soluzione acquosa
di glicole) premontato.
DEGRADO DELL’ OZONO L'ozono viene formato e distrutto continuamente dalle reazioni chimiche che avvengono nella
stratosfera. In essa si hanno delle grandi variazioni naturali della concentrazione di ozono; per
esempio, fra l'estate e l'inverno, avviene una variazione di circa il 25% alle latitudini medie. Il
degrado dell'ozono avviene solo se il tasso di distruzione dell'ozono viene aumentato per via delle
attività umane.
DROP-IN Si dice di un fluido frigorigeno di ricambio di un CFC o HCFC esistente, che non necessita di
modifiche sostanziali dell'impianto, a parte la regolazione dell'organo di espansione (al limite si
sostituisce) e degli apparecchi di comando e di sicurezza (pressostati). Fluido di ricambio semplice,
o facile, o immediato.
FAN-COIL Ventilconvettore. Apparecchio terminale utilizzato negli impianti di condizionamento dell’aria o
per riscaldamento, costituto da un mobiletto al cui suo interno si trovano una batteria di scambio, un
elettroventilatore (solitamente centrifugo) e un filtro.
FLUOROCARBURI I fluorocarburi sono composti chimici che comprendono i CFC, gli idroclorofluorocarburi (HCFC)
e gli idrofluorocarburi (HFC). Per molti anni i CFC sono serviti a soddisfare funzioni vitali per la
società. Essi sono stati impiegati in una gamma molto vasta di applicazioni, fra cui la refrigerazione,
il condizionamento dell'aria, l'isolamento termico ad alta efficienza, i prodotti medicali e la pulizia
dei componenti elettronici e di misurazione. Gli HCFC e HFC hanno anch'essi molte delle proprietà
vantaggiose dei CFC ma, dato che essi rimangono nell'atmosfera per un periodo più breve, le
preoccupazioni sul degrado dell'ozono e sul riscaldamento globale sono notevolmente ridotte.
GAS A EFFETTO SERRA I gas a effetto serra sono presenti nell'atmosfera in quantità relativamente piccole e hanno la
peculiarità di assorbire in modo notevole la radiazione infrarossa, ovvero il "calore", emesso dalla
terra. I gas a effetto serra principali sono: vapore d'acqua, anidride carbonica, metano, biossido di
azoto, ozono e alcuni dei fluoroclorocarburi. Le concentrazioni di molti di questi gas a effetto serra
stanno crescendo, principalmente a causa delle attività umane.
GLIDE Scorrimento di temperatura nelle miscele di gas zeotropiche durante i processi di cambiamento di
fase (condensazione e evaporazione). In pratica a pressione costante la temperatura varia.
GWP (Glabal Warming Potential) Il potenziale di riscaldamento globale è un indice sviluppato per avere un mezzo semplice e chiaro
in grado di descrivere la relativa capacità di ogni emissione di un gas a effetto serra di influenzare la
radiazione forzata nel globo e, di conseguenza, il clima globale. I GWP vengono definiti su base di
massa, in relazione al CFC -11 (noto come un halocarburo GWP, o HGWP), oppure in relazione
all'anidride carbonica. Poiché il CFC-11 ha una vita atmosferica ben definita, il HGWP può essere
calcola- to esplicitamente e con un singolo numero. Dato che l'anidride carbonica non ha una vita
atmosferica ben definita, il GWP a essa relativo deve essere calcolato per un particolare orizzonte di
tempo, per esempio per 20, 100 o 500 anni.
HC Gli idrocarburi (HC) sono composti chimici formati da atomi di idrogeno e carbonio. Quelli usati
come refrigeranti fanno parte della classe degli alifatici saturi della serie del metano propano,
butano e isobutano, etano propilene ecc. e loro miscele. Essi offrono un ODP nullo e GWP e TEWI
assai ridotti, oltre a presentare caratteristiche di efficienza energetica molto interessanti. La
caratteristica di infiammabilità delle miscele con aria impone molte precauzioni nel loro impiego.
HCFC Gli idroclorofluorocarburi (HCFC) sono composti chimici formati da atomi di idrogeno, cloro e
carbonio. Questi composti hanno molte delle proprietà vantaggiose dei CFC, ma vengono distrutti
per cause naturali negli strati più bassi dell'atmosfera e non vi rimangono così a lungo come i CFC.
Solo una frazione degli HCFC emessi può essere trasportata fino allo strato dell'ozono nella
stratosfera, dove il loro contenuto di cloro può rovinare lo strato di ozono. Gli HCFC hanno
tipicamente un potenziale di degrado dell'ozono che va dal 2 all'11 % di quello dei CFC.
HFC Gli idrofluorocarburi sono composti chimici formati da atomi di idrogeno, fluoro e carbonio che,
analogamente agli HCFC, vengono distrutti per cause naturali negli strati più bassi dell'atmosfera.
Essi hanno molte delle proprietà vantaggiose dei CFC. Poiché essi non contengono cloro, non sono
coinvolti nel ciclo di degrado dell'ozono, alcuni di essi però contribuiscono all'effetto serra.
HVAC&R Riscaldamento, ventilazione condizionamento d’aria e refrigerazione.
HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point). Sistema di controllo della filiera alimentare applicato
nell’Unione Europea.
LCA (Life Cycle Assessment). Valutazione del ciclo di vita di un prodotto riferito al suo impatto totale