Teoria del campo cristallino (CFT) Interazione elettrostatica (non covalente) tra: - leganti anionici cariche elettriche puntiformi - leganti neutri dipoli elettrici con la parte negativa verso il centro metallico - elettrone/i sul centro metallico specie ionica dotata di orbitali (d) distribuiti nello spazio N.B. Scopo della teoria è quello di analizzare come le cariche puntiformi o i dipoli elettrici influiscano sulle energie dei vari orbitali d del metallo e quali conseguenze derivino da un’eventuale separazione energetica degli orbitali d (CFSE) (proprietà magnetiche e spettroscopiche). N.B. La separazione energetica tra gli orbitali d di un metallo in un complesso (nelle varie geometrie di coordinazione) è calcolata con metodi matematici.
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Teoria del campo cristallino (CFT)
Interazione elettrostatica (non covalente) tra:
- leganti anionici cariche elettriche puntiformi
- leganti neutri dipoli elettrici con la parte negativa verso il
centro metallico
- elettrone/i sul centro metallico specie ionica dotata di orbitali
(d) distribuiti nello spazio
N.B. Scopo della teoria è quello di analizzare come le cariche puntiformi
o i dipoli elettrici influiscano sulle energie dei vari orbitali d del metallo e
quali conseguenze derivino da un’eventuale separazione energetica
degli orbitali d (CFSE) (proprietà magnetiche e spettroscopiche).
N.B. La separazione energetica tra gli orbitali d di un metallo in un
complesso (nelle varie geometrie di coordinazione) è calcolata con
metodi matematici.
Complesso ottaedrico
1. il metallo isolato, in fase gas, ha gli orbitali d degeneri ad un livello
energetico basso;
2. il metallo, posto al centro di una sfera su cui è distribuita uniformemente
(campo sferico) la carica portata dai leganti (6 cariche negative), risente
delle interazioni elettrostatiche repulsive tra 1 elettrone negli orbitali d e
le 6 cariche dei leganti; gli orbitali d degeneri sono ad un livello
energetico più alto;
3. la carica portata dai leganti, concentrata e suddivisa nei 6 punti
corrispondenti alle direzioni della coordinazione ottaedrica (campo
ottaedrico), influenza diversamente gli orbitali d che si separano in due
livelli energetici e diventano non degeneri;
dx2-y2 , dz2 con i lobi che puntano verso le cariche, sono
destabilizzati rispetto al campo sferico,
dxy , dxz , dyz con i lobi tra le cariche, sono stabilizzati rispetto al
campo sferico.
la separazione energetica tra i due set di orbitali (eg , t2g) nel campo
ottaedrico ( o) dipende da diversi fattori e varia da complesso a