Il dono dell’Eucaristia Com’è il nostro rapporto con l’Eucaristia? È un rito o una necessità? Un obolo al Signore o un tempo per noi? Un fastidio o una gioia? L’Eucaristia è presieduta da un sacerdote che non può fare a meno di veicolare il Signore tramite se stesso, le sue parole e il suo entusiasmo. Umanamente è facile trovarsi meglio o peggio con un prete, anziché un altro. Tuttavia il valore di questo Sacra- mento è comunque alto per quello che rappresenta nelle inten- zioni di Gesù: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ri- mane in me e io in lui». La comunione con il nostro Dio è la linfa vitale per il nostro cam- mino, è nutrimento indispensabile per la missione della Chiesa e per l’umanità che realizza il suo desiderio: il suo Regno. Ogni momento dell’Eucaristia è studiato per indirizzarci all’incontro con lui e tra di noi: dalla richiesta di perdono alla ri- conciliazione con il segno della pace; dall’ascolto della sua Paro- la alle preghiere che i santi ci hanno insegnato; dall’allegria dei canti dell’Alleluia e del Santo, al silenzio meditativo personale che segue la comunione. Dobbiamo tornare a innamorarci di questi gesti, sforzandoci di ascoltare, comprendere e assaporarne le parole, essendo pre- senti a noi stessi, ma soprattutto a Lui, che ha inventato tutto questo per rendere tangibile il suo Amore. Stampato in proprio - Parrocchia Sant’Ignazio da Laconi - Serramanna - VS Tempo Ordinario - B - XX domenica ANNO OTTAVO SETTIMANA n° 31 Agosto 2018 PARROCCHIA Sant’IGNAZIO da Laconi Viale S. Ignazio 55 , 09038 SERRAMANNA tel. +39 389 00 45 667-telegram: santignaziodalaconi www.parrocchiasantignaziodalaconi .it ECCO IO SONO CON VOI Sempre con noi mediante la santa Eucaristia, sempre mediante la tua grazia, mediante la tua provvidenza che ci protegge senza interruzione, sempre con noi mediante il tuo amo- re...O mio Dio, quale felicità! Quale felicità! Dio con noi. Dio nel quale ci muoviamo e siamo...O mio Dio, che cosa ci manca ancora? La santa Eucaristia è Gesù, è tutto Gesù! Nella santa Eucaristia tu sei tutto intero,completamente vivo, o mio beneamato Gesù, così pienamente come lo eri nella casa della Santa Famiglia di Nazaret, nella casa di Maria a Betania, come lo eri in mez- zo ai tuoi apostoli… Allo stesso mo- do tu sei qui, o mio Beneamato e mio tutto… E facci questa grazia, o mio Dio, non a me soltanto ma a tutti i tuoi figli, in te, per mezzo di te e per te: «Dacci il nostro pane quotidia- no», dallo a tutti gli uomini, questo vero pane che è l'Ostia santa, fa' che tutti gli uomini l'amino, lo venerino, l'adorino, e che il loro culto universale ti glorifichi e consoli il tuo Cuore. Parrocchiale a In natura, non ci può essere vita senza nutrimento. Il cibo, di ori- gine vegetale o animale, di cui ci nutriamo, è stato vivente prima di essere consumato per mante- nere in vita un altro essere, cioè noi. Oggi, nel brano del Vangelo secondo Giovanni, Gesù affronta questo dato di fatto essenziale della nostra condizione umana, rovesciandone l’ambito di applicazione: noi dobbiamo nutrirci di lui stesso, della sua carne e del suo sangue, se vogliamo cominciare a conoscere la pienezza della vita. Mangiando la sua carne e bevendo il suo san- gue, noi ci nutriamo come non si potrebbe fare nell’ambito fisico. Noi viviamo così per sempre: il cibo è diverso, così come diversa è la vita che esso ci dà. Questo nuovo tipo di cibo ha, sul credente, un effetto immediato (“ha la vita eter- na”) ed è, nello stesso tempo, una promessa per il futuro (“e io lo risusciterò nell’ultimo gior- no”). Quando ci nutriamo del cibo naturale, sia- mo integrati nel ciclo biologico; per mezzo della trasformazione delle leggi biologiche, invece, riceviamo la vita divina, siamo introdotti nella vita stessa di Dio. Come ciò che mangiamo e beviamo, assimilato, diventa parte di noi, così, ricevendo nel sacra- mento la carne e il sangue di Cristo, veniamo “incorporati” in lui.