II ___________________________________________________________________________________________________ NOVEMBRE 2017 Tasse, burocrazia, imposizioni, la corsa ad ostacoli degli artigiani T Indueconvegnitenu- ti in via Lago Maggio- re,gliartigianidelLo- digianohannoappro- fonditoilregolamento sulleinsegnediesercizioel’obbligo del Pos. Per essere artigiani non basta sa- perfareilpropriolavoro.Purtrop- po,infatti,unartigianodevededi- careognigiornomoltissimotempo per orientarsi tra norme, regola- menti,leggi,tasseeburocrazia.Un esempiosicuramentechiarificato- re è quello delle insegne d’eserci- zio, un regolamento che assume tratti quasi paradossali, come ha dimostratol’incontro,natodall’ini- ziativacongiuntadiUnioneArtigia- nieConfartigianato,conduerap- presentanti di Astem Spa, che si occupadeipagamentiedellemul- te per quanto riguarda insegne d’esercizioemanifestipubblicitari in città. La superficie massima entro la qualeuncartellovieneconsiderato insegnad’esercizioèpariacinque metri quadrati: superati questi, l’insegna è soggetta una tassa supplementare.Lasuperficieèda- tadallasommadellagrandezzadi tutte le varie insegne, per le quali viene calcolata non la scritta, ma la dimensione del supporto sul quale è collocata. “Per fare un esempio: se l’insegna è scritta su una porta, conviene inscriverla in unriquadro,altrimentisiconsidera tutta la grandezza della porta” ha spiegatoilfunzionariodiAstemRo- bertoFoletti,intervenutoinsieme alresponsabiledelservizioGianlu- caManfredini,inundibattitocoor- dinatodall’artigianoPiercarloPizzi. Nelcasocheicinquemetrivenga- nosuperati,ilcalcolodellatariffada pagareèlegatoatuttaunaseriedi fattori che sono stati spiegati con disponibilitàedoviziadiparticolari dai rappresentanti di Astem. Ovviamente, oltre all’insegna ci sonotuttiqueicartellichesiconfi- guranocomepubblicità,inquanto illustranoinmodospecificoiservizi erogati all’interno dell’esercizio: che si tratti di un cartello in cui un parrucchiere raffigura un taglio di capelliparticolare,oppurelasem- plice scritta saldi. In questo caso, se il cartello supera le dimensioni diunfoglioA4,èsoggettoatassa- zione. Tuttoquestodiscorso,chesitratti di insegna o pubblicità, si applica nonsoloallesuperficiesternedello stabile,maaqualunquespazioche siavisibilealpubblico,pertantoin- cludeinsegneemanifestiposizio- nati dietro la vetrina o all’interno delnegozioinunaposizionevisibi- le. “Ogni norma – hanno però am- messoiduerelatori–deveessere applicataconlagiustadosedibuo- nsenso. Noi, a Lodi, cerchiamo di lavorareconbuonsensoemaicon accanimento”. Oltreainsegneepubblicità,unal- trostranocasodiburocraziaitalia- naèquellodelPos,cheèstatoap- profonditoinunincontroorganiz- zato da Unione Artigiani e Artfidi, che ha visto la partecipazione dei referentidellebanchepiùattivesul territorio, ovvero il Banco Bpm, e il mondo del credito cooperativo locale. A due anni dall’introduzione del- l’obbligo del Pos, il pagamento elettronico non è ancora diffuso ovunque,comehaspiegatoMario Bellocchio, direttore diArtfidi:“In Italiagliimprenditorisonoobbliga- ti ad avere un pos dal 2015, ma tantiancoranonsisonoadeguati. Il motivo è semplice: non è mai stata introdotta una sanzione. Si vocifera della possibilità di una sanzione di trenta euro per ogni transazionenegata,maèprobabi- le che il provvedimento slitti nuo- vamente,forseperchésiamoincli- ma pre-elettorale”. MatteoParpanidelBancoPopolare hadatounprimoquadrogenerale dellaquestione:“L’obbligodell’in- stallazione del Pos introdotto per cercarediridurrel’evasioneetrac- ciare i flussi di denaro”. In Italia i pagamentielettronicisonoancora fermi al 17 per cento, contro il 45 per cento della Francia e il 60 del RegnoUnito,doveperaltrolecom- missioni sono il doppio delle no- stre. “IlPos,inItalia,èquindiancorapo- codiffuso:sui700iscrittiall’Unione Artigiani–haspiegatoMarcoFer- rari della Bcc di Borghetto – solo il 10 per cento ha un Pos. Serve un cambiodimentalità,ancheperché tranonmoltosaremoquiaparlare addirittura di pagamenti tramite smartphone, una tecnologia già ampiamentediffusainaltriconte- sti”. “NonbisognaconsiderareilPosso- lo come un costo, introdurlo solo per paura delle sanzioni – ha con- clusoMarcoMinoia,dellaBccCen- tropadana -, ma bisogna vederlo come un’opportunità di ampliare i servizi offerti al cliente”. Piercarlo Pizzi di Unione Artigiani, Gianluca Manfredini e Roberto Foletti di Astem Spa I rappresentanti di Unione Artigiani e Confartigianato Imprese Lodi Mario Bellocchio di Artfidi, Matteo Parpani, Marco Ferrari e Marco Minoia Il pubblico presente alla serata sull’obbligo del Pos