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Dicembre 2012 n. 22 LA GIOIA DEL NATALE La fede è la risposta alla rivelazione di Dio prospettive certe, soprattutto per i giovani e le famiglie, della sfiducia nelle istituzioni e nelle persone che le rappresentano, si è chiamati a rinnovare la fede e la speranza in un Dio che non abbandona l’uomo, ma si fa incontro a lui aprendogli sempre nuovi orizzonti. Risuona perciò sempre nuovo l’annuncio di gioia e di pace da parte degli angeli, che inaugura una nuova storia per l’umanità. Per ravvivare la fede in questo avvenimento, Benedetto XVI ci ha fatto dono delle sue riflessioni nel libro “Infanzia di Gesù”, di cui presento qualche brano. “L’angelo del Signore si presenta ai pastori e la gloria del Signore li avvolge di luce. «Essi furono presi da grande timore» (Lc 2,9). L’angelo, però, dissipa il loro timore e annuncia loro «una grande gioia, che sarà L a celebrazione del Natale quest’anno si inserisce nell’Anno della fede che il Papa, Benedetto XVI ha ufficialmente aperto l’11 ottobre, in occasione del 50° anni- versario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Natale ci richiama sempre la vicinanza di Dio e la fede nel suo amore. Quel Dio, che l’uomo desidera ma non può rag- giungere da solo, si è rivelato all’uomo. Dio ha voluto rivelare il suo volto nella persona di Gesù che è venuto ad abitare in mezzo a noi , perché lo potessimo conoscere ed amare. “La fede cristiana è nella sua essenza incontro con il Dio vivente. Dio è il vero e ultimo conte- nuto della nostra fede”. La fede è la risposta alla rivelazione di Dio; per questo è sempre un dono. Essa nasce dallo stupore dinanzi a Dio che si rivela e che si dona, che si fa in- contro a noi nella realtà di un Bambino che ci viene donato e che illumina il mondo con il suo sorriso. Questo è il motivo della nostra gioia. In un momento in cui apparentemente c’è poco da gioire a motivo delle difficoltà economiche, della mancanza di lavoro e di di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Si- gnore» (Lc 2,lOs). Viene loro detto che, come segno, avrebbero trovato un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. «E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del [SUO] compiacimento”» (Lc 2,12-14). L’evangelista dice che gli an- geli «parlano». Ma per i cristiani era chiaro fin dall’inizio che il parlare degli angeli è un cantare, in cui tutto lo splendore della grande gioia da loro annunciata si fa percettibilmente presente. E così, da quell’ora in poi, il canto di lode degli angeli non è mai più cessato”. (Joseph Ratzinger – Benedetto XVI). Nello stupore di questo annuncio antico e sempre nuovo, anche a nome di Don Tomaso Puddu, auguro a tutti Buon Natale e un felice Anno nuovo colmo di ogni bene. Don Giuseppe Mattana
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Su Patiu n. 22

Apr 06, 2016

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Notiziario della Parrocchia Sant'Ignazio di Loyola di Oliena - Dicembre 2012
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Su Patiu - Dicembre 2012 - n. 22 pag. 1

Dicembre 2012 n. 22

LA GIOIA DEL NATALELa fede è la risposta alla rivelazione di Dio

prospettive certe, soprattutto per i giovani e le famiglie, della sfiducia nelle istituzioni e nelle persone che le rappresentano, si è chiamati a rinnovare la fede e la speranza in un Dio che non abbandona l’uomo, ma si fa incontro a lui aprendogli sempre nuovi orizzonti. Risuona perciò sempre nuovo l’annuncio di gioia e di pace da parte degli angeli, che inaugura una nuova storia per l’umanità. Per ravvivare la fede in questo avvenimento, Benedetto XVI ci ha fatto dono delle sue riflessioni nel libro “Infanzia di Gesù”, di cui presento qualche brano. “L’angelo del Signore si presenta ai pastori e la gloria del Signore li avvolge di luce. «Essi furono presi da grande timore» (Lc 2,9). L’angelo, però, dissipa il loro timore e annuncia loro «una grande gioia, che sarà

La celebrazione del Natale quest’anno si inserisce nell’Anno della fede che il Papa, Benedetto XVI ha ufficialmente

aperto l’11 ottobre, in occasione del 50° anni-versario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Natale ci richiama sempre la vicinanza di Dio e la fede nel suo amore. Quel Dio, che l’uomo desidera ma non può rag-giungere da solo, si è rivelato all’uomo. Dio ha voluto rivelare il suo volto nella persona di Gesù che è venuto ad abitare in mezzo a noi , perché lo potessimo conoscere ed amare. “La fede cristiana è nella sua essenza incontro con il Dio vivente. Dio è il vero e ultimo conte-nuto della nostra fede”. La fede è la risposta alla rivelazione di Dio; per questo è sempre un dono. Essa nasce dallo stupore dinanzi a Dio che si rivela e che si dona, che si fa in-contro a noi nella realtà di un Bambino che ci viene donato e che illumina il mondo con il suo sorriso. Questo è il motivo della nostra gioia. In un momento in cui apparentemente c’è poco da gioire a motivo delle difficoltà economiche, della mancanza di lavoro e di

di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Si-gnore» (Lc 2,lOs). Viene loro detto che, come segno, avrebbero trovato un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. «E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del [SUO] compiacimento”» (Lc 2,12-14). L’evangelista dice che gli an-geli «parlano». Ma per i cristiani era chiaro fin dall’inizio che il parlare degli angeli è un cantare, in cui tutto lo splendore della grande gioia da loro annunciata si fa percettibilmente presente. E così, da quell’ora in poi, il canto di lode degli angeli non è mai più cessato”. (Joseph Ratzinger – Benedetto XVI). Nello stupore di questo annuncio antico e sempre nuovo, anche a nome di Don Tomaso Puddu, auguro a tutti Buon Natale e un felice Anno nuovo colmo di ogni bene.

Don Giuseppe Mattana

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Cronaca di Vita Parrocchiale

NOTIZIARIO dellaParrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA

Direttore Responsabile:GIUSEPPE MATTANA

Gruppo Redazione:ANTONELLO PULIGHEDDUPEPPINO NIEDDUFRANCO GARDUANNA FRANCA PAU

Stampa: SERISTAMPA - OLIENA

Dicembre 2012 - n. 22Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004del 20 Ottobre 2004

Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal mese di marzo al mese di dicembre 2012

Avviso ai lettori: Ai sensi della legge D.Lgs 30.6.2003 n. 196 per la tu-tela dei dati personali, comunichiamo che gli indirizzi di quanti ricevono questo periodico fanno parte dell’archivio della Parrocchia S. Ignazio di Loyola in Oliena e sono utilizzati esclusivamente per l’invio del predetto periodico o di altre comunicazioni sulle nostre attività.

- Dal 19 al 27 marzo sostano in Diocesi le reliquie del Beato Giovanni Paolo II. La parroc-chia di Oliena con la Forania partecipa alle celebrazioni che si tengono nella Chiesa Catte-drale a Nuoro.- Il 24 marzo si svolge nei locali della Biblioteca Comu-nale un importante Convegno su: “Cultura, architettura, arti-gianato artistico: autentici ele-menti di attrazione dei nuovi flussi turistici”. Intervengono: Mons. Josè Manuel Del Rio Carrasco, Sotto Segretario del-la Pontificia Commissione per il Beni Culturali della Chiesa, Jordi Coll i Griffol, Capo del Dipartimento del Progetto della Sagrada Familia, Antoni Caminal i Homar, Tecnic de Pedra del Dipartimento del Progetto della Sagrada Familia, l’Assessore al turismo della Regione Sardegna, Luigi Cri-sponi, Salvatore Serra, Sindaco di Oliena, Adamo Pili, Diret-tore dell’Agenzia Sardegna Promozione, Angelo Ziranu, autore della Mostra della Sa-grada Familia e Martino Salis, Assessore al Turismo del Co-mune di Oliena.- Il 25 marzo si svolge la questua per la Chiesa di S. Giovanni.- Il 2 aprile, Lunedì Santo, si svolge nella Chiesa di S. Croce “La notte del Signore”, melologo con Paola Puggioni,

Elena Piga, Andrea Solinas e Marco Moledda. Evento a cura dell’Associazione Cul-turale Centro Studi, Ricerche e Documentazione “G.A. Solinas”.- Il 3 aprile, nella Chiesa di S. Lussorio, “Gosos e Cuncordu in Uliana”, voci di passione e di fede, con la partecipazione del Galletto di gallura Aggius, Su Cuncordu de su Rosariu di Santu Lussurgiu e de Su tenore ulianesu.- Il 4 aprile, nella Chiesa di S. Maria, “Gosos e Cuncordu in Uliana”, voci di passione e di fede, cantano Su Cuncordu di Orosei, Boghes a traggiu di Bosa e Su Tenore Ulianesu.- 5 aprile Giovedì Santo, al pomeriggio S. Messa “Nella cena del Signore” e solenne Adorazione alle ore 21,00.- Venerdì santo, Paraliturgia de “S’Incravamentu” e alla sera, dopo la Solenne Azio-ne Liturgica, la Processione dei Misteri e la Paraliturgia de “S’Iscravamentu”, con la partecipazione de Su Tenore Ulianesu.- 8 aprile, Domenica di Pa-squa, si svolge in Piazza S. Maria, “S’Incontru”.- Dall’11 aprile inizia la be-nedizione delle famiglie e la celebrazione della S. Messa nei vari rioni.- 1 maggio, S. Messa nella Chiesa di S. Giuseppe. I mi-

nistranti partecipano al Con-vegno Diocesano che si tiene a Orgosolo.- L’8 maggio la Comunità parrocchiale di Oliena parte-cipa e anima il primo giorno della Novena in preparazione alla festa della beata Antonia Mesina a Orgosolo.- Il 12 maggio i giovani parte-cipano a una veglia di preghie-ra a Orgosolo, in occasione del 25° Anniversario della beatifi-cazione di Antonia Mesina.- Il 13 maggio i giovani dell’ACI e dell’Agesci di Oliena partecipano al Pelle-grinaggio al luogo del martirio della beata Antonia Mesina.- Il 19 maggio si svolge presso il Santuario N.S. di Montserrat il Ritiro dei cresimandi. Sem-pre nello stesso giorno, nella

Sono Stati Battezzati in Cristo

Loi SalvatoreSanna Ariel

Fele Anna Maria KimSedda Maria Francesca

Canudu GiovanniTanda ValentinaMassaiu ElenaMassaiu Ilaria

Grussu MartinaTedde carloFloris Giulia

Soddu Giulia FilomenaSecchi Mario

Ciccioni TommasoFadda Rosella

Pische AntonellaCasula Danilo

Pinna Sergio AntonioSerra Cristiano

Nieddu Anna GraziaBoi Francesco

Fois ChiaraElisa Magrini

Secchi FabrizioScano SofiaFele Daniela

Bardeglinu MayaPulloni Alessia

Manca Benedetta

INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICIParrocchia Sant’Ignazio di LoyolaPiazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu)Tel. e Fax 0784.285655Indirizzo e-mail: [email protected]

Don Mattana tel. 0784.285655 - 340.7661593Don Puddu tel. 0784.288707Asilo Parrocchiale tel. 0784.287555

Per le vostre eventuali offerte: Conto Corrente Postale n. 13151071intestato a: Parrocchia S. Ignazio di Loyola - Oliena

Chiesa di S. Maria, viene ce-lebrata la S. messa per la leva del 1972 (quarantenni).- Il 20 maggio si svolge a Nuoro la Giornata Regionale

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Sono ritornati alla casa del Padre

Maricosu TeresaCorreli Mariantonia

Mastrone NicolòCarrus Francesco

Maricosu GiovanniLedda Pasqua NataliaMaricosu Maria Paola

Mureddu AntoninaCorrias RaffaelaLoi Flore Jonata

Floris Sonia MariaSalis Pietro GiuseppePuligheddu LussoriaMalune FrancescoCatte Monserrata

Carta Francesco salvatoreMaccarrone Giovanni Ignazio

Piga Raimondo FrancescoMaricosu GiuseppePuggioni Francesca

Sini Margherita PasquaCarrone Elia

Sechi GiuseppinoCampana Maria Maddalena

Fancello Giuseppe FrancescoFele Pasqua

Bussa MichelaFele Sebastiano

Romanu MichelaBoi Francesco LeoneCorrias Sebastiano

Sanna Giuseppe LussorioCorbeddu Paolo

Deiana Francesco MicheleMastroni Mariantonia

Boi CaterinaCongiu Antonio

Maricosu SebastianoRomagna Pietro Basilio

Ghisu PasqualinoCanudu GiuseppePuddu Sebastiano

Giobbe MarioDeiana PietroArzu Tomaso

Sini RaimondoBoi Salvatore

Canudu EmanueleCongiu Grazia Raimonda

Canudu GiovannaGiobbe Pasqua

Salis Teodora Barbara (nota Rina)Columbu SebastianoCongiu Gianfranca

Fancello IgnaziaFlore Giuseppa Rosa

Cronaca di Vita Parrocchiale

Si sono uniti in matrimonio

Giampiero Moro e Rosella GarduFranco Italo e Giuliana Susanna Masili

Sebastiano Fele e Manuela CorriasSebastiano Columbu e Paola Canudu

Giuseppe Sale e Rita PudduGianfranco Sechi e Franca Luisa Corrias

Bastiano Boi e Alessia LapiaEgidio Daniele Carrus e Valentina Deledda

Antonio Selis e Francesca PatteriAntonello Borghetto e Gian Piera SalisCesare Genesio Grisi e Elisa Panicucci

Giovanni Antonio Sole e Mariantonietta FeleAttilio Manzo e Evelina cabboi

Antonio Pulloni e Cacceddu Rina MariaPier Paolo Congiu e Bastiana PulighedduRobert Francio Impey e Assunta Cucca

Gian Pietro Muzzu e Francesca Solomea BorghettoPeppino Biscu e Nicoletta Carmen Lazar

Francesco Mameli e Maria Gabriella RammaroGianluca Congiu e Gianna SeddaGian Carlo Piga e Francesca VinziCarlo Soddu e Giovanna Salaris

Alessandro Fele e Serena RubanuIgnazio Poddie e Giuseppina Sanna

Bastiano Lippi e Valeria TorrettaAntonello Magrini e Gaia Puligheddu

Alessandro Patteri e Maria Antonietta GabbasSergio Tomaso Concas e Antonella Salis

Gonario Ghisu e Alessandra StaraAntonio Sanna e Manuela Salis

dei Giovani, con una nutrita e qualificata partecipazione dei giovani di Oliena.- Il 30 maggio, nell’Aula ma-gna delle Scuole Medie, gli alunni del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Nuoro, presen-tano un lavoro sull’identità. (Si veda l’articolo).- Il 31 maggio, in occasione della fine del mese di maggio, si svolge il pellegrinaggio a piedi verso il Santuario di N.S. di Monserrat.- Il 2 giugno si svolge a Oni-fai il Convegno Diocesano dell’ACR.- Il 2 giugno si svolge la que-stua da parte del Comitato di S. Lussorio.- Il 2 giugno, alle ore 21,00, si svolge la Veglia in prepara-zione alla celebrazione delle Cresime.- Il 3 giugno si celebrano in parrocchia le S. Cresime, le prime a Oliena di S.E. Mons. Mosè Marcia.- Il 10 giugno, Solennità del Corpus Domini, si celebrano in parrocchia le Prime Comu-nioni. Al pomeriggio si svolge la solenne Processione Eucari-stica per le vie del paese.- L’11 giugno si riunisce il Consiglio Pastorale Parroc-chiale con la partecipazione del Vescovo Mons. Mosè Marcia.- Il 15 giugno ha inizio la No-vena in preparazione alla festa di S. Giovanni. Il Comitato è presieduto da Marco Piras e Laura Cucca.- Il 16 e il 17 giugno i gruppi coppie della parrocchia vivono due giornate di ritiro presso il Centro Pastorale di Montagne-se ad Alghero.- Il 18 e il 19 giugno si svolge a Galanoli il Corso di aggior-namento per il Clero della Diocesi.- Il 18 giugno sono ospiti a Oliena S.E. Mons. Sebastia-no Sanguinetti, Vescovo di Tempio – Ampurias, con 45 sacerdoti della sua diocesi. Nel pomeriggio concelebrano nella Chiesa di S. Giovanni.

- Il 24 giugno si svolge la festa di S. Giovanni.- Dal 25 al 30 giugno si svolge a Gonare il campo dei lupetti.- Con il 30 giugno, fine dell’Anno scolastico, con profondo dispiacere da parte di tutti, termina l’attività della Scuola Materna Parrocchiale “Can. Pietro Bisi”, per una

grave situazione economica ormai non più sostenibile.- Nella prima settimana di luglio si svolge il campo del reparto.- Dal 2 al 4 luglio il Parroco Don Giuseppe Mattana, insie-me a Don Piero Mula e all’Ing. Angelo Ziranu, è a Barcellona per visitare la Sagrada Familia e per incontrare le maestranze

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Cronaca di vita Parrocchiale

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della Fabbrica e per recarsi in pellegrinag-gio al Santuario di N.S. di Montserrat.- Dal 17 al 22 luglio si svolge presso il Santuario di Monserrata il campo scuola dell’ACR parrocchiale.- Nella prima settimana di agosto si svol-ge la route del Clan Oliena 1.- Dal 1 al 5 agosto i giovani di ACI par-tecipano al campo diocesano presso la Chiesa N.S. del Monte a Fonni.- Il 15 agosto, Solennità della Beata Ver-gine Assunta, si svolge al pomeriggio la processione per le vie del paese.- Il 16 agosto ha inizio la Novena in onore di S. Lussorio.- Il 21 agosto si celebra la Festa di S. Lus-sorio con la partecipazione del Vescovo Mons. Mosè Marcia che presiede la S. Messa e subito dopo la processione.- Il 30 agosto ha inizio la Novena in pre-parazione alla festa di N.S. di Monserrata. È giudata dal francescano P. Pier Gavino Piras dell’Ordine dei Frati Minori. Il Comitato è presieduto da Gian Lussorio Pische e Pierina Ritzu.- Il 2 settembre Don Ruggero Bettarelli inizia il suo ministero di Parroco a Gal-tellì.- Il 4 settembre si celebra nel santuario di N.S. di Monserrata la Giornata dei malati con la presenza del Vescovo Mons. Mosè Marcia.- L’8 settembre si celebra la Festa di N.S. di Monserrata.- Il 17 settembre si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale, con all’ordine del giorno la preparazione del 50° di Don

Puddu, la situazione della Scuola Ma-terna Parrocchiale e la programmazione pastorale.- Il 22 settembre Don Antonello Cor-rias inizia il suo ministero di Parroco a Orgosolo.- Il 29 settembre Don Tomaso Puddu celebra il 50° anniversario della sua or-dinazione presbiterale. Al termine della celebrazione presieduta da Don Puddu e concelebrata dal Parroco Don Giuseppe Mattana, Don Luciano Monni e Don Gio-vanni Maria Chessa, si è svolto in Piazza Collegio un raffinato e sontuoso invito offerto alla comunità da Don Tomaso.- Ai primi di ottobre la sede della Caritas Parrocchiale viene trasferita nei locali

della Scuola Materna Parrocchiale.- Il 7 ottobre si svolge nel Santuario N.S. di Monserrata il Ritiro Parrocchiale per l’inizio del nuovo Anno Pastorale, in con-comitanza con la celebrazione dell’Anno delle Fede.- Il 15 ottobre iniziano tutte le attività di catechesi dei vari gruppi e il Catechi-smo per le classi delle elementari e delle medie.- Il 27 ottobre si riunisce il Comitato di N.S. di Monserrata per procedere all’ele-zione del nuovo Presidente. Viene eletto Mario Salis che condividerà l’impegno con la moglie Fiorella Gabbas.- Dall’11 al 16 novembre il Parroco è agli Esercizi Spirituali a Foligno.- Il 18 novembre si svolge a Oliena l’im-portante manifestazione del “Girolio”, che coinvolge le città produttrici di olio. Al mattino vengono inaugurate e bene-dette due targhe e due alberi in ricordo di Marco Zanda e Paolo Corbeddu, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.- Il 24 novembre si svolge il primo in-contro di preghiera riservato alle coppie, come iniziativa all’interno dell’Anno della fede, da fare l’ultimo sabato di ogni mese.- Il 4 dicembre si riunisce il Comitato N.S. di Monserrata per accogliere le nuove coppie: Gianluigi Gardu e Gra-ziella Massaiu, Cristian Catte e Rossana Nieddu, Antonio Pulloni e Anna Maria Gabbas, Tonino Solinas e Giuseppina Sanna.

Anche quest’anno ti rinnoviamo l’invito per la manifestazione

OVUNQUE un PRESEPECase, Strade, Piazze, Cortes, rievocano la nascita di GesùAiutaci a tenere viva questa bellissima tradizione!!!

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Spazio Associazioni

E... tocca a te cambiare il mondoLe nostre azioni hanno un peso nella società, nella nostra comunità, nel nostro piccolo gruppo, tra gli amici, in famiglia…

Slogan dell’uscita di gruppo del 10/11 novembre, parole che chiamano alla riflessione tutti noi, capi e ragazzi,

ancor prima di metterci seriamente in strada per affrontare il nuovo anno scout che ci si apre davanti. “OGNUNO DI NOI AGISCE, PER QUE-STO SIAMO TUTTI AGENTI. NON CI SONO SEGRETI PERCHÉ TUTTI SANNO CHE POSSIAMO FARE TANTO E BENE, ANZI, POSSIAMO FARE TANTO BENE…SOLO UN “POLLO” NON SI ACCORGE DI TUTTO QUESTO: I POLLI SONO IN AUMENTO PERCHÉ MOLTE AQUILE SI CREDONO TALI. I POLLI AUMENTANO OGNI VOLTA CHE QUALCUNO DICE: “NON TOCCA A ME”, “ CHE CI POS-SO FARE IO?”, “LO FARO’ DOMANI”, “TANTO NON CAMBIA NIENTE…..”Parole queste, durante i due giorni dell’usci-ta, che ci hanno fornito il modo per riflet-tere su come ci comportiamo, quanto ci impegniamo e quanto spesso siamo presi da pigrizia, indifferenza o egoismo verso il prossimo. Tale riflessione, nasce da un forte e rinnovato bisogno di credere nella bontà delle nostre azioni, non come qualcosa di affine a se stessa, ma come azioni che smuo-vono i cuori, le coscienze e che spesso sì, cambiano il mondo…nel piccolo, nell’ano-nimato, ma ciò su cui abbiamo voluto porre l’accento è il bisogno di muoverci, di fare, di non rimandare, di rischiare con il servizio, l’impegno,con il metterci in gioco… Le no-stre azioni hanno un peso nella società, nella nostra comunità, nel nostro piccolo gruppo, tra gli amici, in famiglia…. Le scelte che facciamo portano con sé il “peso”della po-sitività quando esse sono compiute nel bene, ed il loro effetto è ridondante per chi ci sta accanto. Tocca a noi “non perder tempo”, non rimandare, dare l’esempio attraverso

la fede. L’uscita di gruppo per noi è sempre il momento per ritrovarci e per condividere la gioia dello stare assieme, per unirci nella preghiera, nel gioco e nella riflessione. At-traverso i Passaggi da una branca all’altra, viviamo insieme il momento di responsa-bilizzazione, di crescita personale e nella fede, il momento solenne in cui un bambino diventa un lupetto che assaporerà la gioia dell’avventura attraverso il gioco, momen-to in cui i lupetti diventano repartisti, poi novizi e infine rover e scolte. Il passaggio rappresenta per lo scout la crescita, il rinno-vamento della Promessa verso Dio e verso tutta la comunità. Abbiamo iniziato il nostro percorso riflettendo assieme a Don Matta-na, sull’ANNO DELLA FEDE, anno in cui abbiamo l’opportunità per una rinnovata conversione al Signore nella riscoperta del-la fede, affinché tutti i membri della Chiesa siano Testimoni di pace, amore e fratellanza. Noi chiediamo al Signore che ci dia la sere-

nità, il coraggio, l’entusiasmo per proseguire il nostro cammino di Fede, che ci renda forti nel compiere scelte che parlino dell’amore di Dio che accogliamo nella nostra vita, che possiamo essere positivi negli atteggiamenti e nelle idee, propositivi con le azioni, che possiamo essere il seme buono per compiere gesti che possano “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”

Gruppo Scout Oliena1

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Spazio Associazioni

Campo Scuola ACR 2012Per sei giorni il santuario di Monserrata si è trasformato nella casa della famiglia dell’acr

Sembrava quasi un azzardo quando si è pensato di propor-re come “meta “ per il campo

scuola il Santuario di Monserrata, qualche educatore era un pò per-plesso sembrava quasi un ripiego, invece possiamo dire che la scom-messa e stata positiva, a dimostra-zione che il Luogo non e importante per la riuscita di un campo.Per sei giorni il santuario di Mon-serrata si è trasformato nella casa della famiglia dell’acr, accogliente, pulita, paesaggio mozzafiato.E’ stata una scoperta sia per gli adul-ti che per i ragazzi, abbiamo vissuto insieme momenti di preghiera sotto lo sguardo tenero della Madonna, momenti di studio e svago.“VENITE E VEDRETE” sono La Paro-la che ci ha accompagnato quest’an-no, le giornate sono trascorse scan-dite dalla fitta scaletta preparata dagli educatori:-sveglia- saluto alla madonna, momento di preghiera

- colazione- presentazione dell’attività in pro-gramma e via con i lavori dei gruppi (Daddana, Sovana , Su Husidore e Su Lidone.La scelta di allestire una mega-pi-

Convegno Diocesano ACRConvegno Diocesano Onifai 02 giugno 2012Come ogni anno il 02 giugno si svolge in Convegno Diocesano acr , quest’anno ci ospita il comune di Onifai.Gita in pullman sempre gradita dai ra-gazzi, arriviamo verso le nove nel centro di Onifai dove ci aspettano gli acierrini del posto, dopo una marcia festosa per le vie del paese sotto una insolita ‘pioggia’ di caramelle, ci siamo riuniti nell’anfite-atro per la celebrazione eucaristica ricor-

dando il caro Don Giampiero, in seguito divisi per settore si sono svolte le varie attività.La giornata si è conclusa con una gran-de festa finale ancora nell’anfiteatro accompagnati dalla musica della Band dell’ACR.Nel pomeriggio rientro a casa stanchi ma contenti della bella giornata passata in compagnia degli altri acierrini della dio-cesi.

scina nel piazzale è stata proprio “una bella pensata”, ci ha rinfresca-to nei pomeriggi assolati.Non da meno la gita al mare arri-vata a sorpresa, con i ragazzi che sono riusciti a sorprendere gli edu-catori, a proposito! Bravi Ragazzi siete stati GRANDI.Un ringraziamento speciale a Don Mattana e a Don Luciano che ci han-no accompagnato durante il campo, alla mitica cuoca Michela che con l’aiuto della collaudata equipe (Ci-cita, Natalia e Pasquina) hanno ri-focillato “le truppe”; infine grande grazie alle nostre giovani aiuto con la A maiuscola che anche quest’an-no ci hanno donato la loro Preziosa collaborazione.

Onifai - 2 Giugno 2012

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OLIENA

Progettazioni - Frazionamenti Accatastamenti - Successioni

Avvenimenti Culturali

La poesia che redime: i versi di Bruno Acquas“Note di tempo” pubblicato dalla AlfaEditrice di Cagliari, che raccoglie ben sessantotto poesie,

E’ da qualche mese nelle librerie l’ultima fatica poetica di Bruno Ac-quas : “Note di tempo”. Elegante

volumetto pubblicato dalla AlfaEditrice di Cagliari, che raccoglie ben sessantot-to poesie, molte delle quali dell’ultimo periodo, di questo vulcanico autore che, già due anni fa, aveva pubblicato “Aldilà del buio” sua prima raccolta di versi. E intanto inframmezzava la scrittura di un romanzo, che presto vedrà la luce, e la sceneggiatura di un film autobiografico che sarà girato proprio ad Oliena, suo paese natale. Contati sono già stati presi, nel periodo scorso, dal regista con le au-torità locali. E’ questo in sintesi il percor-so letterario che si alimenta ad un percor-so interiore che Bruno va compiendo da tempo per sconfiggere la dura realtà del-la prigione e per riscattarsi. L’occasione per conoscere Bruno e la sua poesia ad un pubblico numeroso e attento è stata data, sabato 27 ottobre u.s., dall’Ammi-nistrazione comunale, Assessorato alla Cultura, dall’associazione Araba Fenice che ha tra le sue finalità quella di dare assistenza ai soggetti in regime di deten-zione e dalla società Galaveras che ge-stisce, con un crescente successo, oltre a numerose iniziative a carattere turistico culturale, la Biblioteca comunale. All’in-contro erano presenti il Sindaco Salvato-re Serra e l’Assessore alla Cultura Teresa Pulloni, che hanno portato il saluto della comunità rivolgendo all’autore parole di compiacimento e di incoraggiamento a proseguire nel camino intrapreso . E’ se-guito l’intervento della titolare della Alfa Editrice, Maria Marongiu che ha eviden-ziato il suo interesse alla pubblicazione trovando nelle poesie di Bruno, il senso tragico e struggente della vita che sa su-blimarsi nel sogno, in un caleidoscopio di emozioni. Stefania Ruggiero ha rap-presentato le motivazioni del volonta-riato tese a far superare stati di emargi-nazione e disadattamento, illustrando in particolare il lavoro svolto nelle carceri. Da brivido la plastica rappresentazione di una cella e della vita che vi si svolge al suo interno da parte di Gianfranco Oppo, garante dei detenuti del comune di Nuo-ro in collaborazione con i ragazzi della

locale Scuola Media. Il parroco Don Giu-seppe Mattana, con esemplare chiarezza ed efficacia ha lumeggiato gli aspetti spi-rituali presenti qua e la nella raccolta po-etica. Soffermandosi in particolare sulla poesia titolata ” In ginocchio” della qua-le ha messo in rilievo l’angoscia esisten-ziale dell’uomo proteso verso il Divino e il suo continuo interrogarsi sulla inelutta-bilità del male e della sofferenza. Ma, ha proseguito, Don Giuseppe, nell’imper-scrutabile disegno di Dio, nulla avvie-ne per caso ed anche il dolore è viatico verso la salvezza. Infine ha sottolineato l’attenzione che i cristiani devono avere verso il mondo delle carceri, illustrando alcuni aspetti del magistero ecclesiastico e auspicando che processi di redenzio-ne e di riscatto come quello in atto per Bruno o quello compiuto dall’orgolese Dettori, che si è brillantemente laureato, pur essendo in una condizione di deten-zione, in Storia dell’Arte a Perugia, si moltiplichino, perche oltre la pena c’è l’uomo e la sua dignità di figlio di Dio. E’ toccato poi a Francesco Palimodde, che ha posto l’accento sulla maggiore com-piutezza dell’attuale raccolta rispetto alla precedente perché arricchita da nume-rosi elementi linguistici e stilistici che ne affinano i componimenti. Un pregio in se, ha proseguito, è dato dalla lingua usata che è quella parlata, quotidiana, cui si aggiunge l’uso di figure retoriche e di ritmo, accanto all’uso di similitudini e fi-gure di paragone Tutto ciò fa intravedere specie nell’ultima parte della raccolta, un significativo miglioramento che pre-

lude al pieno possesso di un autonomo linguaggio poetico. L’Io poetico di Bru-no, ha continuato Palimodde, si fa occhio che attraversa le sbarre, che scruta il suo passato ed il suo presente, il dentro e il fuori. Un fuori visto attraverso il sogno. Il linguaggio onirico supera il reale tra coscienza e inconscio e tutto è affidato alla speranza. Nella sua poesia Bruno, ascolta e traduce in versi il tormento, la prostrazione, gli stridori e gli scricchiolii dell’anima, i respiri fievoli del proprio e dell’altrui vivere. E tutto è intriso d’amo-re. Amore implorato, sofferto, tradito, ma sempre ricercato. Un amore vero, li-bero, che non si può incatenare e proprio per questo capace di rendere meno tota-lizzante l’esperienza del carcere. Quindi ha preso la parola Bruno, non solo per ringraziare quanti seguono il suo impe-gno e la sua scommessa ma, soprattutto, per lanciare un appello ed un monito ai numerosi giovani presenti. Quasi vinto dall’emozione ha detto: Non lasciatevi incantare dai facili guadagni, non ascol-tate le sirene delle cattive compagnie, se-guite i buoni esempi e siate sempre rifles-sivi, ma in special modo studiate perché lo studio è la via maestra che guida alla conoscenza e al discernimento. Hanno voluto dare il loro contributo al dibattito Gianfranco Putzu già preside della Scuo-la media e che aveva ospitato un prece-dente incontro sulla poetica di Bruno e l’avvocato Desolina Farris . Poesie dal volume” Note di tempo” sono state reci-tate da Serena Longoni. Francesco Palimodde

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Speciale 50° don Tomaso Puddu

Celebrazione in occasione del 50° anniversarioIl saluto del Parroco a nome di tutta la Comunità Olianese

Il 29 settembre Don Tomaso Pud-du ha ricordato il 50° anniversario della sua ordinazione presbiterale.

Tutta la comunità di Oliena si è stretta attorno a lui per elevare l’inno di lode e di ringraziamento a Dio per il dono del sacerdozio e per esprimere l’affetto e la riconoscenza per il suo servizio mi-nisteriale a vantaggio della Chiesa e in particolare della Parrocchia di Oliena. All’inizio della solenne celebrazione, presieduta da Don Puddu, il Parroco Don Giuseppe Mattana, a nome di tutta la comunità gli ha rivolto un affettuoso saluto.

Carissimo Don Puddu,con Don Luciano e con tutta la comu-nità parrocchiale ci stringiamo a lei nel rendere grazie al Signore per il dono del sacerdozio fatto alla Chiesa e per il dono dei suoi 50 anni di ministero presbitera-le. Senza alcun dubbio il suo pensiero in questa celebrazione va al momento in cui, il 15 luglio 1962, il compianto Mons. Giuseppe Melas le imponeva le mani sul capo ordinandolo presbitero della Chie-sa cattolica. Si rinnovava il mistero della chiamata e il dono della grande amicizia da parte del Signore. In quel momento avrà sentito riecheggiare nel suo animo le parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli: “Non vi chiamo più servi ma amici” (cfr Gv 15,15). A cinquant’anni di distanza quelle parole sono più che mai vive e at-tuali. Già nel Battesimo e nella Cresima, Egli lo aveva già attirato verso di sé, lo aveva accolto nella famiglia di Dio. Tut-tavia, ciò che avveniva in quel momento, era ancora qualcosa di più. Egli lo chiama amico. Lo accoglie nella cerchia di coloro ai quali si era rivolto nel Cenacolo. Nel-

la cerchia di coloro che Egli conosce in modo del tutto particolare e che così Lo vengono a conoscere in modo particola-re. Gli ha conferito la facoltà, che quasi mette paura, di fare ciò che solo Egli, il Figlio di Dio, può dire e fare legittima-mente: Io ti perdono i tuoi peccati. Egli gli affida le parole della Consacrazione nell’Eucaristia. Egli lo ritiene capace di annunciare la sua Parola, di spiegarla in modo retto e di portarla agli uomini di oggi. Egli si affida a noi. “Non siete più servi ma amici”: questa è un’affermazio-ne che reca una grande gioia interiore e che, al contempo, nella sua grandezza, può far venire i brividi lungo i decenni, con tutte le esperienze della propria de-bolezza e della sua inesauribile bontà. (cf Omelia Benedetto XVI, 29 giugno 2011). Noi oggi ringraziamo con Lei il Signo-re per la benevolenza, per la chiamata e per l’amicizia che in tutti questi anni

gli ha donato. Ma la nostra presenza e la partecipazione a questa Eucaristia vuole essere un umile e sincero ringraziamento per il suo ministero presbiterale svolto a beneficio dell’intera diocesi e, in modo tutto particolare in questi anni, a favo-re della nostra comunità parrocchiale di Oliena. Nonostante il peso degli anni, i problemi derivanti dalla salute, si è dedi-cato e profuso con tutte le sue energie a servizio delle anime, diventando prezio-so collaboratore dei miei predecessori e mio in modo tutto particolare, direi indi-spensabile, per vivere l’amicizia e la vi-cinanza sacerdotale, per scambiare pare-ri, per chiedere consiglio, per non sentire la solitudine pastorale nel lavorare nella vigna del Signore.Questa ricorrenza giubilare ci ha dato e ci da l’opportunità di pregare per i sacerdoti e per le vocazioni al ministero presbite-rale, perché la voce del Signore che chia-ma possa essere accolta da tanti nostri ragazzi e giovani e coloro che nel nostro Seminario l’hanno già percepita possano perseverare nella disponibilità alla chia-mata. Proprio per questo ci siamo prepa-rati a questa ricorrenza con l’Adorazione Eucaristica, perché solo con la preghiera possiamo ottenere questa grazia e possia-mo esprimere in maniera conveniente il nostro ringraziamento. Certo, caro Don Puddu, le parole non possono esprimere a pieno i nostri sentimenti di gratitudine, accetti il nostro grazie sincero e cordia-le, con l’augurio di ritrovarci a celebrare tante altre volte questa ricorrenza e con la preghiera che il Signore le dia tanta forza, salute ed entusiasmo per continua-re il suo ministero in mezzo a noi.

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Speciale 50° Don Tomaso Puddu

di Ordinazione Prebiterale di don Tomaso PudduDon Tomaso ripercorre la sua lunga missione pastorale nella nostra Diocesi

Al termine della Celebrazione, con-celebrata dal Parroco Don Giuseppe Mattana, Don Luciano Monni e Don Giovanni Maria Chessa, Don Tomaso Puddu ha voluto rivolgere queste parole e ripercorrere le tappe del suo ministero presbiterale.

Avendo raggiunto il traguardo del 50° anno di sacerdozio, il mio pri-mo pensiero va rivolto a Dio per

ringraziarlo dei doni inestimabili della vita e della vocazione al sacerdozio; oggi poi di questa felice ricorrenza e di tutti i benefici ricevuti, che sono molti, nel non breve spazio di tempo. Un grazie di cuore va anche alla Madonna per avermi guarito nella più tenera età, in una chiesa a Lei dedicata, certamente in previsione della chiamata divina al sacerdozio.Dopo di loro la mia riconoscenza va a Papà e a Mamma che tanti sacrifici hanno dovuto sostenere perché potessi affronta-re le spese degli studi nel seminario di Nuoro prima e poi di Cuglieri. Non pos-so dimenticare Francesca, mia sorella, che mi è stata sempre vicino, rinuncian-do a formarsi una famiglia perché il mio tempo fosse tutto donato all’espletamen-to della missione da Dio ricevuta. Un grazie sincero è per i sacerdoti, in modo particolare il Canonico Pietro Bisi, che mi hanno seguito e consigliato negli anni

della mia formazione e degli studi.Un ringraziamento particolare va a Sua Santità Benedetto XVI° per gli auguri e la benedizione rivoltimi in questa feli-ce ricorrenza. Ringrazio Marisa e Luisa che, attraverso una suora, si sono prodi-gate per averne la pergamena..Ringrazio S. E. Mons. Mosé Marcia che non è potuto venire per i trasferimenti dei parroci in corso, ma è presente con la preghiera e con la sua paterna bene-dizione.Ringrazio Don Fancello e Don Chessa, ultimamente Don Mattana e Don Lucia-no, con i quali ho condiviso l’apostolato in questi ultimi dieci anni, dopo il ritorno alla terra natia, vissuti nella più grande armonia e collaborazione, trovando sem-pre in loro comprensione per il mio pre-cario stato di salute.Ringrazio Don Giovanni Maria Chessa e Don Luciano Monni che, nonostante gli impegni pastorali, stanno partecipando alla festa.Ringrazio il Sig. Sindaco e i componenti della Giunta Comunale di avermi onora-to della loro presenza.Ringrazio i Carabinieri, sempre vigilanti per garantire a noi cittadini la sicurezza nelle manifestazioni civili e religiose.Ringrazio le varie Associazioni presenti che sono le più strette collaboratrici per lo svolgimento dell’apostolato parroc-

chiale.Ringrazio Don Mattana e quanti hanno contribuito alla buona riuscita della cir-costanza odierna attraverso la prepara-zione e il servizio che renderanno alla fine della Messa con il rinfresco allestito nella piazza adiacente e al quale siete tut-ti invitati. Ringrazio la Polifonica e il suo Direttore Francesco Ganga che, con le soavi me-lodie, sta animando la S. Messa e quel-le nelle principali circostanze dell’anno, aiutandoci a lodare Dio con preghiere più sentite nel cuore.Ringrazio i ragazzi: — SCOUT e CHIE-RICHETTI - che, con la loro innocenza, sono tanto graditi al Signore e a noi di averli partecipanti alle Sacre Funzioni.Infine un ringraziamento particolare a voi tutti, cari compaesani, che mi avete seguito con la preghiera sin dalla mia fanciullezza, quando sono andato in Se-minario, seguendo la chiamata del Si-gnore.Raggiunta la méta, il lavoro nella vigna del Signore ha avuto tante tappe, una più bella dell’altra, costellando il lungo cam-mino del mio sacerdozio. Il primo anno l’ho condiviso con i seminaristi a Nuoro per aiutarli, attraverso l’insegnamento e la guida fraterna, nelle ore di scuola, di studio e di ricreazione. Durante questo breve periodo nel Seminario ho avuto an-che la fortuna di prepararmi alla grande avventura parrocchiale andando a sosti-tuire, per un mese ciascuno, i parroci di Lodé e di Oniferi ammalati e celebrando ogni domenica la Messa delle ore 11 nel-la Parrocchia del Sacro Cuore, allora uno dei nuovi rioni della città.

Il vero primo amore fu Mamoiada, dal 15 settembre del 1963 fino al 1° Settem-bre del 1971, nel periodo più buio della sua storia, segnato da odi e vendette che tanto sangue hanno versato non soltanto nelle campagne, ma anche nelle case e nelle vie del paese, gettando nel pianto e nel lutto i suoi abitanti.Con l’aiuto del Signore, quegli otto anni ivi trascorsi, furono pure un periodo ric-co di soddisfazioni vedendo tanti giovani che, seguendo Cristo e il suo Vangelo, hanno preparato una primavera di per-dono e di pace che ha trasformato l’am-biente e il cuore delle nuove generazioni. Lo Sport e gli spettacoli sono stati l’esca

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Speciale 50° don Tomaso Puddu

per distaccarli dalla strada e portarli ad abbandonare il veleno delle faide fami-liari per gustare la bellezza del convivere insieme prima e poi la conoscenza della Parola di Dio e dei Sacramenti, i soli ca-paci a dare un senso e un valore alla loro vita presente e futura.Dal 10 Settembre de11971 al 26 Settem-bre del 1976 il Signore mi ha chiamato a lavorare ad Orani, incontrando anche qui, come già nel campo d’apostolato precedente, la benevolenza e l’aiuto del parroco col quale ho potuto svolgere un proficuo lavoro soprattutto con i ragazzi e i giovani.L’insegnamento dell’ Educazione Musi-cale nelle Scuole Medie anche di Sarule e di Oniferi, apparentemente un’aliena-zione dalla mia specifica vocazione, è stata invece una occasione per incontra-re tanti studenti e un mezzo, il canto, per animare meglio la liturgia domenicale con la formazione, come già a Mamoia-da, di un gruppo canto.Dove però il sacerdozio ha richiesto maggiormente la profusione delle mie energie sono stati i dieci anni, dal Set-tembre del 1976 al Settembre del 1986, trascorsi a Mussinzua in Orotelli, nella Parrocchia dello Spirito Santo.Don Falconi, il primo parroco, aveva iniziato a lavorare nel campo spirituale e materiale mettendo le basi non solo per avvicinare le anime al Signore, ma anche per la costruzione della nuova Chiesa, subito però interrotta a causa del fallimento dell’impresa alla quale erano stati affidati i lavori. Ma quando un’opera è voluta da Dio, allora, tutte le difficoltà, e ne ho trovate parecchie, svaniscono come nebbia al sole e come nuvole senza pioggia spazzate via dal vento. E’ stato infatti Lui a farmi trovare alcune persone della politica, molto in-fluenti, che sono stati capaci di superare gli ostacoli di ordine giuridico ed eco-

nomico nei meandri della burocrazia e a spingere gli abitanti di Mussinzua e di Orotelli centro a donarmi le somme, as-sieme a quelle regionali, necessarie per il completamento della Chiesa e la co-struzione persino della Casa Parrocchia-le. L’impegno profuso nell’opera mate-riale ha portato in parrocchia, soprattutto l’elemento maschile, alla crescita spiri-tuale, partecipando anche loro alle varie associazioni e alla messa domenicale, perché coinvolti in prima persona nel la-voro per la realizzazione di una comuni-tà, stretta veramente da vincoli di grande amicizia.Dal Settembre del 1986 all’Ottobre del 1987 fui nominato, come parroco, nuo-vamente ad Orani e, dall’Ottobre del 1987 all’Ottobre del 2002, essendosi reso vacante un posto come cappellano all’Ospedale San Francesco, fui chia-mato a svolgere la missione sacerdotale in mezzo agli ammalati. Qui la fatica è stata ancora più dura perché richiedeva il mio impegno 24 ore su 24. Al lavoro quotidiano corrispondevano però anche le soddisfazioni, vedendo tante persone lontane da Dio cercarlo e trovarlo negli ultimi istanti dell’esistenza terrena, por-tati a riflettere sui valori spirituali dal

dolore e dalle malattie che martoriavano i loro corpi, conducendoli spesso, no-nostante le cure, alla perdita inesorabile della salute fisica.Lo stress continuo e la malattia del colla-boratore Don Crisponi hanno purtroppo minato anche le mie forze fisiche, cau-sandomi un disturbo cardiaco che mi ha costretto, dopo 15 anni, a ritornare a Oliena per donare a voi le rimanenti for-ze, collaborando, per quanto possibile, in parrocchia.Ora non mi resta che innalzare a Dio dal cuore il “Te Deum” della riconoscenza e un grazie sincero a quanti mi hanno seguito in questi anni con le preghiere quotidiane rivolte al Padrone della Mes-se per la santificazione dei suoi ministri e perché siamo validi strumenti nelle sue mani, capaci di portare alle anime, assieme alla Parola, l’abbondanza delle grazie divine attraverso i Sacramenti. Continuerò con voi il mio modesto lavo-ro fino a quando le forze me lo consenti-ranno e il Signore mi chiamerà a vivere con Lui il riposo nella sua casa paterna del Paradiso. Don Tomaso Puddu

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Avvenimenti Culturali

A Scuola di identitàSerata all’insegna della musica, del ballo e delle relazioni di approfondimento degli alunni del liceo scientifico “E. Fermi”di Nuoro

Cos’è l’identità? E’ qualcosa che si eredita o che si conquista? E’ monolitica o proteiforme? Si ac-

quista col tempo o tramite l’intelligenza e la caparbietà? E’ da assumere in toto, in forma mitica, come retaggio di un pas-sato irrinunciabile e inamovibile o è un valore da sottoporre costantemente a va-glio critico? E’ il passato in quanto tale l’identità o anche la sua commistione col presente? E ‘lotta tra il locale e il globale o è dialogo costruttivo tra i due?Tutte queste domande aleggiavano nell’aria dell’auditorium della scuola media di Oliena, la serata del 30 maggio scorso, una serata a tema :“Uliana, voci, colori e suoni ai piedi del monte Cor-rasi”. Un meraviglioso paese collocato ai piedi del monte più bello che Dio ha creato, come scriveva Salvatore Satta, “abitato dagli unici sardi allegri nei loro rutilanti costumi mentre ballano nelle piazze.” Serata all’insegna della musica, del ballo e delle relazioni di approfondi-mento degli alunni del liceo scientifico “E. Fermi”di Nuoro protagonisti della stessa : Tamara Puddu, coordinatrice dei lavori ha introdotto i temi della serata con brio e vivacità, la cantante Giusy Deiana ha omaggiato i presenti con la sua splendida voce, il gruppo di ballo ha rallegrato e colorato la scenografia, men-tre si sono succedute le relazioni di Fran-cesca Puligheddu ,Mariagiovanna Serra, Laura Fiore e Paola Carta coadiuvate da Nadia Sini operatrice al computer oltre all’indispensabile collaborazione esterna fornita da altri numerosi alunni di Oliena frequentanti l’istituto.Autorevoli e significativi sono risultati gli interventi della studiosa Dolores Tur-chi che ha avanzato un’originale inter-

pretazione del sito de “Sa sedda de sos carros” e del parroco don Mattana che ha fornito interessanti ragguagli sulla permanenza e attività dei gesuiti a Olie-na; apprezzabile la sensibilità del sin-daco Salvatore Serra che ha sostenuto l’iniziativa sottolineandone la valenza formativa e la disponibilità del preside della scuola media Gianfranco Putzu che ha porto il suo saluto ai presenti.L’occasione era data da una delle tappe del progetto “ Radici: alla ricerca delle identità comunitarie”, voluto fortemen-te e promosso dal preside professor Ba-chisio Porru e dagli insegnanti del liceo scientifico “E. Fermi” di Nuoro.Il liceo scientifico infatti costituisce, per il numero rilevante dei suoi alunni e la varietà delle comunità locali coinvolte, un serbatoio eccezionale per riflettere sul concetto di identità. Concetto quan-to mai peregrino specie oggi che i no-stri giovani vivono sempre più scissi tra una dimensione locale, percepita spesso

in modo fuorviante e deleterio e una di-mensione globale imposta dalle nuove tecnologie della comunicazione e vissuta o subita troppo spesso inconsciamente.I giovani cioè camminano su un terri-torio senza avvertirne l’anima o peggio travisandone il senso, pensano che basti vestire pantaloni di velluto o dire “ deo so sardu” per esserlo realmente, pensano che basti essere connessi su internet per essere nel mondo, finendo poi realmente per essere in nessun luogo.Preso atto di tutto ciò, una scuola che voglia e sappia farlo non può che agire di rimando. Il progetto Radici si muove dunque su questo solco: tenta di far ve-nire alla luce, servendosi delle ricerche e dei lavori degli alunni provenienti dai vari paesi del territorio, la presa di co-scienza delle proprie origini e delle pe-culiarità delle varie comunità , non per coltivare il folclore locale o per fomen-tare orgogli di campanile che lasciano sempre il tempo che trovano o, peggio

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ancora, per stimolare un presunto orgo-glio di sardità padanamente inteso, ma ponendosi semmai un obiettivo-sfida più alto, più ambizioso, ma certamen-te consono alla funzione che una scuo-la dovrebbe avere: rendere i suoi alunni consapevoli del proprio vissuto, aiutarli ad appropriarsi criticamente del proprio passato scegliendo cosa tenere e cosa ab-bandonare, per superarne i limiti.Nel concreto,tra i tanti esempi che si po-trebbero fare si può ricorrere al più im-mediato uccidere persone e animali per vendetta, per aderire al codice barbari-

cino non è certo da conservare, mentre tenere alto il valore sacro dell’ospitalità o mantenere fede alla parola data sono certamente carte da giocarsi in univer-sale. Nessun altra istituzione se non la scuola, ma sarebbe meglio dire le scuole, può svolgere questo compito : essere vo-lano cioè, attraverso una corretta dizione e introiezione del concetto di identità, di un mondo aperto, vario, in cui le solide radici in un luogo e di un luogo diventino emblema di tutti i luoghi.

Franca Massaiu

Girolio d’Italia 2012La Manifestazione fa tappa ad Oliena, unico appuntamento in Sardegna

La manifestazione “Girolio d’Italia” fa tappa ad Oliena, unico appunta-mento regionale. È facilmente in-

tuibile quale sia il tema centrale della due giorni di sabato 18 e domenica 19 no-vembre. La produzione olearia. Le azien-de locali hanno dato ospitalità ai colleghi provenienti da varie altre realtà isolane, (Bolotana, Orosei, Ilbono, Ittiri, Seneghe e Dorgali), dando vita ad un percorso ga-stronomico, fatto di valorizzazione dei differenti marchi. Un itinerario segnato dalle cosiddette “cantine dell’olio”, dove i vari espositori hanno promosso le loro “etichette”, consentendo ai visitatori di centellinare e valutare il proprio prodot-to; e dai frantoi, dove è stato possibile assistere alla macinazione delle olive. Profumi e sapori a confronto, assaggi guidati, convegni e dimostrazioni, ma non solo. Canti e balli hanno animato le vie del centro, curati dai locali “Tenore Ulianesu” e gruppo folk “Su Durdurinu”, dal maestro di launeddas, Chicco Orrù di Donori e dal gruppo dei piccoli “Mamu-thones e Issohàdores” di Mamoiada. La Valle di Lanaitho si è popolata di turisti, che con un biglietto unico hanno potu-to visitare i siti archeologici e le grotte.

Nel parco di fronte al campo sportivo le note della Banda musicale militare della Brigata Sassari hanno risuonato durante la messa a dimora di due ulivi secolari: questo momento ha segnato il passaggio di consegne tra la tappa precedente, Bri-sighella in Emilia Romagna, e la delega-zione ospitante. Le piante, d’altra parte, vogliono ricordare e celebrare la memo-ria di due vittime del dovere, il Brigadie-

re Capo dei carabinieri, Paolo Corbeddu e l’Agente della Polizia di Stato, Marco Zanda. Esempi di grande valore e gene-rosità. I più piccoli sono stati, poi, gui-dati nella loro prima esperienza in sella dai fantini del Palio di Siena, insegnanti d’eccezione; i maestri maniscalchi, inve-ce, si sono esibiti nell’arte della ferratu-ra. A chiusura dell’evento la cena di gala, preparata dalle abili mani di chef di chia-ra fama, ha deliziato la ristretta cerchia di partecipanti, che è riuscita a prenotarsi prima dell’esaurimento dei posti dispo-nibili. Anche la segreteria organizzativa del “Girolio” è stata affidata alla società Galaveras. Tra i partners dell’iniziativa spiccano il Comune di Oliena, la Provin-cia di Nuoro, la Regione Autonoma della Sardegna, la Coldiretti Nuoro-Ogliastra, il Centro Commerciale naturale e la Bi-blioteca “Mario Ciusa Romagna”. Pros-simi appuntamenti del “tour” delle città dell’olio in Campania, Veneto, Toscana, Liguria, Calabria, Abruzzo, Lombardia, Basilicata e Trentino Alto Adige. Si chiu-de il 22 dicembre a Tenno, in provincia di Trento.

Mattia Sanna

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Spazio Associazioni

Cortes Apertas 2012Il consueto mix di cultura, tradizione e folklore che è ancora attrattiva vincente e suggestiva

Bagno di folla per l’anniversario 2012 di Cortes Apertas. La mani-festazione rientrante nell’iniziati-

va “Autunno in Barbagia” fa registrare il pienone e il tutto esaurito alle varie atti-vità commerciali, attestandosi come una delle edizioni meglio riuscite degli ultimi anni. La tre giorni (14-15-16 settembre) era un po’ un ritorno al passato, la risco-perta dell’originario carattere dell’even-to; il consueto mix di cultura, tradizione e folklore, che ha ancora la capacità di essere un’attrattiva vincente e suggesti-va per turisti e visitatori. È difficile fare delle stime precise ma si può affermare che le presenze si attestino abbondante-mente nell’ordine delle diverse migliaia: un successo inatteso, al quale però l’or-ganizzazione, la società Galaveras; cura-trice ormai di lungo corso dell’evento; si è mostrata tutt’altro che impreparata. La cornice è quella di sempre, consoli-data nell’immaginario delle “cortes”; un patrimonio lontano che riprende vita at-traverso gli antichi mestieri dagli artigia-ni, l’intensità e le coreografie del ballo, lo sfarzo e la bellezza dei costumi tradi-zionali. Motivi dominanti questi ultimi valorizzati attraverso un variegato per-

corso fatto di mostre, laboratori, esibi-zioni itineranti, sfilate. Le vie, le strade e le piazze vengono animate dalla melodia del canto a tenore, dal ritmo incessan-te delle danze tipiche, dai colori e dalle tonalità sgargianti delle tuniche e degli scialli, dagli odori e dai profumi perduti; fondendosi in una dimensione bucolica

e contadina; quasi come se si portassero indietro le lancette dell’orologio di de-cenni. L’Amministrazione comunale ha scelto quest’anno di incentrare il programma sul tema dell’olio, leit-motiv al quale si sono richiamati i diversi appuntamenti. L’intento era quello di valorizzare la vo-cazione della comunità olianese all’ulivo, legato a doppio filo con l’economia lo-cale sin da tempi lontanissimi; (a questo proposito si può ricordare il celebre e im-portante contributo dato dall’ordine dei Gesuiti alla coltivazione, già largamente diffusa anche prima del loro avvento). Nella “vetrina” dei dismessi frantoi e dei mulini di pietra i produttori hanno allora potuto far apprezzare i differenti marchi dei loro oli, dando spazio alle degusta-zioni e al raffronto dei sapori. Tra i vari partners dell’iniziativa “Cortes Apertas” deve essere annoverata anche la Parrocchia, la quale, come ogni anno, ha aperto il suo patrimonio storico-arti-stico alle migliaia di presenze, giunte da ogni dove: la Pinacoteca e l’ex collegio dei Gesuiti, dove è conservato il fine-cin-quecentesco Retablo di San Cristoforo, attribuito al cosiddetto “Maestro di Olie-na”, (oltre che altre innumerevoli opere e arredi sacri), sono diventate tappe irri-nunciabili. Facendo un bilancio della manifestazio-ne, tirando le obbligate somme; la chiu-sura del sipario fa registrare una soddi-sfazione unanime; anche a dispetto di chi riteneva si trattasse della riproposizione di un evento oramai superato e sprov-visto di qualsiasi potenzialità turistica; non resta che dare merito a tutto lo staff dell’ottimo risultato. Ad maiora! Mattia Sanna

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COMUNIONI - 13 Giugno 2012Acquas Gabriele Argiolas Saverio Bardeglinu Salvatore Biscu Antonio Giulio Cadinu Alessia Cadinu Paola Carrus Paolo Catte Vanessa Columbu Natalina Congiu Carmen Congiu Gabriele Congiu Maria Grazia Congiu Matteo Corbeddu AntonellaCosta AnitaCosta LiciaCosta ValeriaDeledda ValentinaDi Liberto DafneFadda AngelaFerrando ValentinaFerro AureliaFlore AntonioFlore NicolasFronteddu SimoneGardu StefaniaGhisu GiuliaLoche AntonellaMalune Pier MarioManca Pietro Mannu Laura Maricosu Aurora Maricosu Francesco Maricosu Gian Mario Maricosu Giovanni Maricosu Giulia Maricosu Michela Maricosu Michele Maricosu Pietro Massaiu Maria Grazia Mastrone Federica Mastrone FedericoMattu Aurora Mula Antonio Mula Francesco Mula Giulia Mulas AntonellaMurgia ManuelePau AndreaPiga SebastianoPiras RebeccaPischedda AntonelloPorcu LucaPuddu GiuliaPuligheddu AlessandraPuligheddu GabrielePuligheddu GabrielePuligheddu GiacobbePutzu OrtensiaRuiu FrancescoSalis AriannaSalis NicolaSanna MariaSatgia AlessiaSolinas GiovanniSolinas GiuseppeSpanu AntonioTicca GiuliaTupponi AlessandraTupponi Natalia Maria P.Zola MarcoZola Sara

Foto Sebastiano Massaiu

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Su Patiu - Dicembre 2012 - n. 22 pag. 15

CRESIME - 3 Giugno 2012

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Foto Sebastiano Massaiu

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Il nuovo libro del Papasull’infanzia di Gesù

T erzo volume di Ratzinger sulla figura centrale del cristianesimo. I racconti dell’infanzia di Gesù, con-tenuti nei vangeli di Matteo e di Luca, “non sono ricostruzioni fantasiose”

Dopo tanta attesa finalmente esce il nuovo libro di Benedetto XVI sull’infanzia di Gesù. Racconti credibili, non miti, preci-sa l’autore. Pubblicato in 9 lingue e 50 paesi (ma presto sarà tradotto in 20 lingue per 72 Paesi) per oltre un milione di copie di tiratura nella prima edizione, è l’ultimo volume della trilo-gia dedicata al personaggio chiave del cristianesimo. Come ha sottolineato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, il Papa ci teneva moltissimo a portare a termine la trilogia e gli ha dedicato ogni minuto libero della sua vita.Il volume di 180 pagine è diviso in quattro capitoli, dedicati ri-spettivamente alla genealogia per la collocazione di Gesù nel-la Storia; alla nascita di Giovanni il Battista e all’avvento del Nazareno con l’annuncio a Maria; all’evento nella grotta di Betlemme nel contesto storico dell’Impero Romano di Augu-sto; alla prima epifania con l’adorazione dei Re Magi. L’opera si conclude con un epilogo dedicato alla discussione con i dot-tori nel Tempio: è l’ultimo episodio noto di un Gesù dodicen-ne, prima che ricompaia nei racconti evangelici dal momento del suo battesimo nel fiume Giordano attorno ai trent’anni e fino alla sua morte in croce e alla Resurrezione: temi presenti nei primi due volumi di Benedetto XVI.Il presidente di Rcs Libri, Paolo Mieli, durante la presentazio-ne ha sottolineato che esso “non è solo l’opera di un Papa ma anche di un uomo, come Joseph Ratzinger, che è tra le figure più importanti della cultura europea”. Poi ha aggiunto che Ma-ria è la figura fondamentale del libro assieme al suo bambino. “È singolare - ha spiegato Mieli - perché al centro c’è la figura di un bambino e di una donna. È un libro sulla donna: tutta la parte di Maria che riceve l’Annunciazione, la libertà di Maria, quello è un punto importantissimo di accettare, di partecipare, di farsi protagonista della nascita di Gesù”. “Un libro senza quell’autoreferenzialità oracolare esoterica che hanno certe pagine teologiche o filosofiche illeggibili”, ha commentato il cardinale Gianfranco Ravasi -. Benedetto XVI ha messo in pratica quello che un filosofo importante del lin-

guaggio del secolo scorso ha dichiarato, ma non ha mai messo in pratica: tutto quello che si può dire, si può dire chiaramen-te”. Soffermandosi sulla strage degli innocenti Ravasi ha detto che “il grido delle madri è un grido perenne, perpetuo. È un grido universale, che risuona ancora ai nostri giorni. Muoiono i bambini a Gaza e il grido delle madri è il continuo grido...”. “Gesù - si legge in un passaggio del libro - non era un disob-bediente né un contestatore quando, dodicenne, lascia la fami-glia e va a predicare nella sinagoga”. “Egli - scrive Ratzinger - deve essere presso il padre e così diventa chiaro che ciò che appare come disobbedienza o come libertà sconveniente nei confronti dei genitori, in realtà è proprio espressione della sua obbedienza filiale”. “Egli - specifica il Papa - è nel tempio non come ribelle contro i genitori, bensì proprio come colui che obbedisce, con la stessa obbedienza che condurrà alla Croce e alla Resurrezione”.Nelle pagine sui sapienti venuti dall’Oriente il Papa indaga sul-le ragioni che, sin dalle origini del mondo, spingono l’uomo verso Dio. In un cammino in cui la fede risana il messaggio della scienza. Come è spiegato nell’incipit del capitolo: “Che genere di uomini erano quelli che Matteo qualifica come Magi venuti dall’Oriente? Il termine magi (m goi), nelle relative fonti, ha una notevole gamma di significati, che si estende da un senso molto positivo fino a uno molto negativo”. E nella conclusione: “Non rappresentano soltanto le persone che han-no trovato la via fino a Cristo. Rappresentano l’attesa interiore dello spirito umano, il movimento delle religioni e della ragio-ne umana incontro a Cristo”.Nella genealogia di Gesù illustrata dal Vangelo compaiono quattro donne - Tamar, Rahab, Rut e la moglie di Uria - tutte peccatrici (“la loro menzione implicherebbe l’indicazione che Gesù avrebbe preso su di sé i peccati e, con questi, il peccato del mondo”). “Ma - aggiunge Ratzinger - questo non può es-sere stato l’aspetto determinante nella scelta, soprattutto non è applicabile a tutte e quattro. Più importante è il fatto che tutte queste donne non erano ebree. Per loro tramite entra quindi nella genealogia di Gesù il mondo delle genti - si rende visibile la sua missione verso ebrei e pagani”. R. B.