Top Banner

of 63

Storia Greca e Romana

Jun 03, 2018

Download

Documents

Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    1/63

    1

    Storia Greca e Romana

    Riassunto:Le origini dei greci, come li chiamavano i romani, o Elleni, come loro stessi si chiamavano, risalgono adun tempo leggendario. In un momento non ben definito, intorno al 2000 a.C., alcuni popoli nomadi di stir-pe indoeuropea invasero la Grecia. Tra questi, si distinguevano gli Achei. La civilt fondata dagli Achei

    venne anche detta micenea, dalla loro citt pi importante: Micene. Di questi primi Greci ci sono arrivateimponenti testimonianza archeologiche.

    Gli AcheiGli achei erano un popolo guerriero, dominato da una ricca aristocrazia militare. Essa si faceva accom-pagnare nelle sepolture da splendidi gioielli ed armi. Intorno al XII secolo a.C., la crisi della societ mice-nea fu probabilmente causata da una nuova ondata di popoli nomadi: dal Nord giunsero i Dori, dal Medi-terraneo i popoli del mare.Iniziava in Grecia la cosiddetta et buia, che dur dall'XI fino al IX secolo a.C. La splendida arte del pe-riodo miceneo tramont, e fu sostituita da un'arte pi povera.Durante l'et buia and lentamente formandosi una originale organizzazione politica, la polis (al pluralepoleis), citt-stato. All'et buia segu un periodo che viene chiamato et arcaica: questo periodo vadall'VIII al VI secolo a.C. Fu allora che la polis assunse le sue definitive caratteristiche: un piccolo stato

    indipendente, con un proprio governo, leggi e tradizioni.Nell'et arcaica, l'unico ricordo che i Greci conservavano della civilt achea si trovava nei poemi attribuitiad Omero: l'Iliadee l'Odissea.

    L'Iliade racconta la guerra dei Greci, guidati dal re di Micene Agamennone, contro la citt di Ilio o Troia,sulle coste dell'Asia Minore (l'attuale Turchia). L'Odissea racconta l'avventuroso ritorno in patria ad Itaca,del suo re: l'astuto Ulisse o Odisseo.Tra il V e il IV secolo a.C., la civilt greca raggiunse un grande livello di sviluppo. Tanto che questo perio-do chiamato l'et classica, che significa l'et migliore.Ne un esempio il Partenone, il tempio dedicato alla dea Atena. Costruito su un'altura di Atene, il Parte-none si presenta ancor oggi come un'opera maestosa, ma nel contempo leggera ed elegante.

    Sparta e AteneAll'inizio del V secolo a.C., e per circa due decenni, la Grecia visse un esperienza sconvolgente. Venne

    aggredita dal potente Impero persiano. Per sconfiggerlo, furono necessarie due guerre. E soprattutto l'al-leanza fra le due: pi importanti poleis di quel momento: Atenee Sparta.E ci nonostante le notevoli differenze che vi erano fra gli Spartani e gli Ateniesi.Gli Spartani erano chiusi, a tal punto che ancor oggi per indicare una persona di poche parole usiamol'aggettivo laconico, da Laconia, la regione da loro abitata . I loro valori erano tutti legati alla guerra: l'eroi-smo, la lealt, la fedelt, la vita sana ecc. Politicamente a Sparta ci fu sempre un governo aristocratico.Gli Ateniesi invece, che con i commerci erano in costante contatto con altri popoli, amavano la cultura,l'arte, il dialogo ecc. Politicamente, dopo un lungo e difficile processo, ad Atene si instaur un governodemocratico.Una volta vinti i Persiani, Atene e Sparta tornarono all'antica rivalit. Inizialmente primeggi Atene, fino aquando non scoppi tra di loro una guerra: la guerra del Peloponneso, dal 431 a.C. al 404 a.C.Ne usc vittoriosa Sparta, che estese il suo predominio su tutta la Grecia. Ci provoc la reazione di mol-te citt, tra cui Tebe, che sconfisse a sua volta Sparta.

    Anche la supremazia tebana per non dur a lungo: nessuna polis era in grado di opporsi ad una nuovagrande potenza, la Macedonia di Filippo II.Lo scontro decisivo avvenne a Cheronea nel 338 a.C.: Filippo II a capo della falange macedone, sconfis-se gli Ateniesi; mentre la cavalleria, guidata dal figlio diciottenne, Alessandro, mise in fuga i Tebani.Nel 336 a.C., dopo aver sottomesso tutta la Grecia, il re macedone venne assassinato. Successore di Fi-lippo II fu il figlio ventenne Alessandro, chiamato Magno, il grande.Alessandro in pochi anni sottomise l'Impero persiano ed estese il suo potere in tutto l'Oriente. Alla suamorte, avvenuta a soli 33 anni, l'impero macedone era davvero enorme.La morte di Alessandro Magno segn l'inizio di un nuoco periodo storico, l' et ellenistica. Il termine elle-nismo indica che i valori della civilt greca si diffusero in gran parte del mondo allora conosciuto.Il greco divenne la lingua internazionale, per i commerci e le discussioni culturali. Ma il centro pi impor-tante fu Alessandria d'Egitto, una citt che divenne ben presto pi grande della stessa Atene.Una delle opere pi famose del periodo ellenistico la Nike (= vittoria) di Samotracia. Non sappiamo chi

    la scolp, ma conosciamo il suo significato. Rappresenta la vittoria, immaginata come una bellissima fan-ciulla che vola fino a posarsi sulla nave dei vincitori.L'et ellenistica va dal IV al II secolo a.C., quando la Grecia venne sottomessa da Roma.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    2/63

    2

    Nell'Italia antica, chiamata dagli storici la prima Italia, si trovavano le radici pi profonde della civilt ro-mana. Quando ci si riferisce alla prima Italia si usa l'aggettivo italico al posto di italiano.Molti furono i popoli che abitarono la prima Italia: Veneti, Sabini, Sanniti, Umbri ecc. Ma la civilt italica digran lunga pi evoluta e fiorente prima di Roma, fu quella degli Etruschi. L'Etruria, la terra abitata dagliEtruschi, era compresa tra i fiumi Arno e Tevere. Poi si estese a sud fino a Cuma, in Campania, e a nordfino all'attuale Bologna. Fu una civilt, come quella greca, formata soprattutto da citt-stato, cio da po-

    leis. Si svilup dal IX al IV secolo a.C., quando fu assorbita da Roma. Etruschi e Greci furono i due popoliche maggiormente influenzarono i Romani nella cultura, nella tecnica e nelle abitudini della vita quotidia-na.

    Storia di RomaTutta la storia di Roma nei confronti dei popoli italici pu essere sintetizzata con una frase del poeta Virgi-lio, vissuto nel I secolo a.C.: Perdonare chi si sottomette, annientare chi si ribella.Virgilio scrisse l'Eneide un'opera che si riprende le vicende narrate nell'Iliade e nell'Odissea da Omero.Racconta di Enea, un principe troiano, figlio di Anchise e della dea Afrodite, all'origine della storia di Ro-ma. La lupa capitolina il simbolo della fierezza e della forza di Roma. Si tratta di una statua in bronzodel V secolo a.C. La lupa allatta due gemelli che discendono da Enea: Romolo, il leggendario fondatoredi Roma, e Remo.Sempre secondo la leggenda, dopo la sua fondazione (753 a.C.), Roma venne governata da sette re. La

    monarchia ebbe fine nel 509 a.C., quando Roma divenne una Repubblica.Verso la fine del II secolo a.C., Roma aveva conquistato gran parte del Mediterraneo e sottomesso laGrecia. Fu allora che la Repubblica cominci ad entrare incrisi.

    In generale, si pu dire che fu una crisi di crescita. Roma ormai dominava un territorio molto vasto e leistituzioni della Repubblica non erano pi in grado di governarlo.La crisi si manifest per buona parte del I secolo a.C. con una serie di lotte e di guerre civili: guerre, cio,tra cittadini dello stesso stato. Aument a dismisura il ruolo dell'esercito. Si affermarono individui, in gene-re dei capi militari, dalla forte personalit: Mario, Silla, Pompeo e soprattutto Cesare.Cesare conquistatore della Gallia (attuale Francia) venne assassinato nel 44 a.C. da un gruppo di congiu-rati. La crisi visse cos la sua fase finale.Dopo ulteriori contrasti ed un'altra guerra civile, si impose la personalit di Ottaviano, lontano parente ederede di Cesare. Egli trasform la Repubblica in una Monarchia. Nel 27 a.C., infatti, si fece riconosceredal Senato il titolo di Augusto con cui passato alla storia. Termin cos l'et repubblicana ed inizi l'et

    dell'impero.Il Senato accett questa svolta perch Roma veniva da un secolo di spietate lotte civili e Ottaviano Augu-sto sembrava l'unico che potesse garantire la pace. Augusto li accontent: riform lo Stato e diffuseovunque la sicurezza delle armi e delle leggi romane.Dopo le genti sottomesse all'impero assimilarono gradualmente il modo di vita, la cultura, le leggi e la lin-gua dei vincitori. Questo lento processo di assimilazione si chiamaromanizzazione. E' l'eredit pi im-portante lasciata all'Europa da Augusto e dai suoi successori.Romanizzazione signific anche urbanizzazione. Quello romano, infatti, era un impero costruito su unarete di citt piccole e grandi, dominato dalla citt per eccellenza: Roma, centro del potere e della citaeconomica. Le citt erano collegate tra loro da un efficace sistema di strade. Una striscia lastricata di80.000 chilometri che univa tre continenti: il pi lungo monumento del mondo antico.Nate per consentire lo spostamento dei soldati e il controllo dei territori occupati, le strade svolsero unafunzione decisiva nella romanizzazione dell'impero, permettendo la diffusione del latino come lingua co-

    mune.Dopo Augusto, l'impero si consolid e raggiunse il suo massimo splendore nel II secolo, che per questofu detto il secolo d'oro.Gli imperatori di questo periodo erano per lo pi saggi e umani verso i loro sudditi. Uno di loro, Traiano,fu anche un grande conquistatore: port i confini dell'impero alla loro massima estensione.Proseguiva intanto l'inserimento nella civilt di Roma dei sudditi delle province.Nel 212 d.C., infine, l'imperatore Caracalla estese la cittadinanza romana a quasi tutti gli abitanti liberidell'impero.L'impero si stava dunque trasformando. Non era pi soltanto dei Romani, ma di tutti i popoli che lo com-ponevano: in una parola, era sempre pi mediterraneo.Lo dimostr, sul piano religioso, la diffusione del cristianesimo che proveniva dalla Palestina e portavaun messaggio di pace e di salvezza per tutti gli uomini: la Buona Novella.L'autorit romana cominci ben presto a seguire con attenzione il fenomeno cristiano. Fino a quel mo-

    mento, i Romani avevano tollerato le religioni degli altri popoli. Anzi lasciavano perfino che si diffondesse-ro a Roma.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    3/63

    3

    Ma i cristiani erano guardati con sospetto perch rifiutavano di accettare gli dei degli altri popoli e di ado-rare l'imperatore. Iniziarono cos le persecuzioni, che divennero particolarmente dure nel III secolo, quan-do l'Impero romano precipit in una grave crisi.Dalle frontiere orientali, Persiani e Germani si facevano minacciosi. All'interno, spadroneggiavano gli im-peratori-soldati, che combattevano l'uno contro l'altro in una specie di guerra civile permanente. L'econo-mia and a rotoli: i prodotti agricoli scarseggiavano e i prezzi aumentavano vertiginosamente. Il momen-

    to, insomma, era grave: tutti dovevano impegnarsi per salvare l'impero.La diversit dei cristiani divent intollerabile: su di loro piomb l'accusa di tradimento e si scatenaronoviolente persecuzioni. La pi dura fu quella voluta dall'imperatore Decio, nel 250; l'ultima fu quella ordina-ta dall'imperatore Diocleziano (303-305).La persecuzione, per, era un errore. I cristiani non rappresentavano un pericolo, ma una risorsa per loStato romano: essi, infatti, erano sudditi leali.

    A comprendere per primo questa semplice verit fu l'imprenditore Costantino. Egli si convert al cristiane-simo e, nel 313, promulg l'Editto di Milano che riconosceva ai cristiani la libert di culto.Durante il regno di Costantino, e sotto i suoi successori, il cristianesimo venne favorito in ogni modo adanno del paganesimo. Infine, l'imperatore Teodosio fece del cristianesimo la religione di Stato e proibufficialmente i culti pagani (380). Cominci cos una strettissima collaborazione tra la Chiesa e il poterepolitico, decisiva per i destini dell'Europa.Dalla fine del IV secolo, le trib dei Germani divennero protagoniste della storia di Roma. Affamati di ter-

    re, i Germani si spostarono dall'Europa settentrionale e centrale verso Occidente attratti dalle fertili pianu-re dell'impero. Talvolta, la loro era una pacifica migrazione; pi spesso, era una vera e propria invasionefavorita da una schiacciante superiorit militare.L'impero, ormai, era diviso in due parti: l'impero d'Occidente e quello d'Oriente.L'impero d'Oriente si salv dalla catastrofe e mantenne la sua vitalit. Quello d'Occidente, invece non so-pravvisse allo scontro con i barbari. L'ultimo imperatore d'Occidente Romolo Augustolo, venne depostonel 476. Cadde cos l'Impero Romano d'Occidente.

    L'Imperatore Costantino Il Grande

    Costantino e la nuova fisionomia dellimpero Dopo labdicazione di Diocleziano e Massimiano, limpero attravers una fase di instabilit. Costantinosal al potere nella parte occidentale dellimpero e Licinio nella parte orientale. A partire del 324 d.C. Co-

    stantino riun tutto il potere e diede inizio a una nuova dinastia, ma prese ufficialmente il potere dopo aversconfitto Massenzio nel 312 d.C. . Nel 313 d.C. Costantino concesse la libert di culto ai cristiani (editto diMilano), promulg una serie di leggi in loro favore e infine si convert egli stesso. Costantino si pose cometutore della religione cristiana e ag come erede della tradizione romana, nella quale la somma autoritreligiosa, il pontifex maximus. La dottrina ariana venne ritenuta uneresia e dunque sconfessata in seguitoal concilio di Nicea del 325 d.C. . Riorganizz lesercito introducendo un gran numero di barbari e nel 330d.C. instituisce la nuova capitale dellimpero, Costantinopoli.

    La dinastia di CostantinoAlla sua morte nel 337 d.C. , i tre figli (Costantino II, Costante e Costanzo) lottano per il potere, che infinerimane solo a Costanzo. In quel periodo furono Milano e Costantinopoli le capitali dellimpero (occidentalee orientale). Costanzo scelse come suo successero un cugino, Giuliano. Si rivel un abile generale e inseguito venne proclamato imperatore dalle sue truppe. Costanzo mor e tutto il potere lo prese Giuliano.

    Giuliano fu chiamato dai cristiani lApostata (disertore) perch voleva rinstaura re il paganesimo. In segui-to scrisse egli stesso unopera contro il cristianesimo, intitolata Contro i Galilei. Nel tentativo di suscitareconsenso alla propria politica, Giuliano muove guerra allimpero persiano ma viene ucciso in battaglia.

    Il regno di TeodosioAttorno al 375 d.C. i goti dellovest, i visigoti, si mossero verso i confini del Danubio, chiesero di essereammessi nel territorio dellimpero. In quellepoca limpero era diviso tra due sovrani: Graziano (occidente)e Valente (oriente). Questultimo difronte alle richieste dei visigoti, consent loro di stanziarsi entro i confi-ni dellimpero, ma presto si giunse a un conflitto. Valente decise di affrontarli con le truppe radunate aCostantinopoli. Ma nel 378 d.C. ad Adrianopoli i visigoti annientarono lesercito romano e tentarono per-sino lassolto a Costantinopoli. Di fronte alla gravit della situazione, sul trono di Costantinopoli fu postoun generale di origine spagnola, Teodioso. Cerc un accordo con i visigoti, stipulando la pace e stanziarlinelle province danubiane come alleati dellimpero. Teodosio e Graziano regnarono insieme per alcuni

    anni e nel 380 d.C. pubblicarono leditto di Tessalonica, con cui venivano colpiti i culti pagani e il cristi a-nesimo diventa lunica religione ammessa nellimpero.

    Alla morte di Teodosio il potere fu diviso tra i suoi figli (Arcadio ad oriente e Onerio a occidente).

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    4/63

    4

    Questi portarono limpero ad una crisi perch loro erano delle nullit e il vero capo era Stilicone, il qualesconfisse Alarico, re dei visigoti, in Piemonte (402 d.C.) e i Germani a Fiesole (406 d.C.).Nel 408 d.C. fu accusato di appoggiare goti e fu condannato a morte.Nel 410 d.C. Alarico saccheggi Roma e Ataulfo divenne il re di un regno barbarico sul territoriodellimpero, con capitale Tolosa.Nel 429 d.C. i vandali, sotto la guida del re Genserico, si diedero una organizzazione statale, conquista-

    rono Cartagine e parte del Mediterraneo occidentale.Nel 430 d.C. limpero fu attaccato dagli Unni (nomadi delle steppe asiatiche). Essi possedevano un terri-bile esercito comandato da Attila col quale assalirono prima loriente e poi loccidente.Ezio, un nobile di origine gallica e ultimo abile generale dellimpero doccidente, fece unalleanza con i v i-sigoti per sconfiggere Attila (454 d.C.).Ezio deteneva il potere effettivo in occidente, ma fu ucciso da Valentiniano III, erede di Teodosio, ma nel455 d.C. Valentiniano fu a sua volta ucciso e ci fu un vuoto di potere. I vandali assalirono Roma e la sac-cheggiarono per 14 giorni. Nel 476 d.C. Romolo Augustolo, deposto da Odoacre, capo delle milizie bar-bariche doccidente, si sottomise a Zenone, imperatore doriente.Limpero romano doccidente si estinse.

    Sintesi dal Medioevo all'Et Moderna

    Sintesi:Le invasioni barbariche determinarono nel 476 la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Inizi cos ilMedioevo, cio l'epoca compresa tra il 476 e il 1492. Dopo la caduta dell'Impero, l'Occidente attravers

    una grave crisi. I territori che erano appartenuti all'impero vennero conquistati da varie popolazioni barba-riche e nacquero i regni romano-barbarici.L'Impero Romano d'Oriente, invece, sopravvisse fino al 1453. Questo impero chiamato anche bizantinoda Bizanzio, antico nome greco di Costantinopoli, la capitale dell'impero.Il pi grande imperatore dOriente fu Giustiniano (527-565). Egli riusc a riunificare almeno parzialmente iterritori del vecchio Impero. Giustiniano riconquist lItalia e il Mediterraneo torn ad essere un lago ro-mano. Ma si trattava di una fragile vittoria.Pochi anni dopo la morte di Giustiniano, infatti, lImpero fu aggredito lungo tutti i suoi confini da varie p o-polazioni barbariche e dai Persiani. Molti dei territori dOccidente appena riconquistati furono rapidamenteperduti.

    LItalia nel 568 fu invasa dai Longobardi che, nel giro di pochi anni, ne conquistarono buona parte. LItaliaperse cos la sua unit: ci vorranno ben tredici secoli prima che torni ad essere un paese unito.Lavversario pi insidioso dellImpero dOriente, per, sorse da un movimento religioso che si sviluppnella penisola arabica agli inizi del VII secolo. Il suo fondatore fu Maometto (570-632) che si proclamprofeta dellunico Dio, Allah.Siccome i fedeli dovevano essere talmente devoti ad Allah ed ubbidire alla sua volont, la nuova religionefu detta islamismo (in arabo islam vuol dire sottomissione). Essa, comunque, anche nota come religio-ne maomettana o musulmana (muslim, in arabo, significa sottomessi alla volont di Dio). Limmagine diMaometto o Allah non pu essere rappresentata in quanto proibita dalla religione stessa.

    Alla morte di Maometto (632), la maggior parte della penisola arabica aveva riconosciuto lautorit religio-sa e politica del Profeta. Era nato cos un nuovo e potente Stato.I successori di Maometto furono per lungo tempo capi sia politici che religiosi. Sotto la loro guida gli arabiconquistarono vastissimi territori: buona parte della Spagna, lAfrica che si affaccia sul Mediterraneo, il

    Medio Oriente, la Persia.Nella stessa epoca in cui si affermava lImpero islamico, lOccidente attraversava una grave crisi:la popolazione diminu per effetto delle guerre e delle carestie;diminuirono le terre coltivate; inoltre molte delle tecniche agricole utilizzate dai Romani furono dimentica-te: i prodotti, cos, erano appena sufficienti a sfamare gli uomini;i commerci si arrestarono quasi comple-tamente;le citt si spopolarono: molti le abbandonavano, perch erano la prima meta dei barbari;aument lanalfabetismo per la chiusura delle scuole che avevano sede nelle citt.In questa drammatica situazione, ciascuno era abbandonato a se stesso perch praticamente non esi-steva pi lo Stato. In Italia, lImpero Romano dOriente non riusciva a governare neanche i suoi possed i-menti. Sempre pi spesso tocc alla Chiesa supplire alle carenze dello Stato. In particolare i vescovi do-vettero amministrare la giustizia e proteggere le popolazioni inermi trattando con i sovrani barbarici. LaChiesa assunse cos un ruolo politico e giunse, sul finire dellVIII secolo, a dominare su un proprio Stato.

    Il papa cio divenne sovrano di una parte dellItalia centrale: lo Stato della Chiesa.Tra i vari Stati barbarici che avevano sostituito lImpero dOccidente, uno era destinato ad avere lunga v i-ta: quello dei Franchi, situato nellattuale Francia.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    5/63

    5

    Furono i Franchi, infatti, a fermare nel 732 a Poitiers lavanzata degli Arabi che avevano gi conquistatole coste africane del Mediterraneo e la Spagna.Ma soprattutto fu un sovrano franco, Carlo Magno, a rifondare lImpero in Occidente. Carlo conquist va-sti territori (lItalia settentrionale, lAustria, buona parte della Germania, la Francia occidentale e la Spa-gna orientale) e la notte di Natale dell800, fu incoronato imperatore da papa Leone III.Nasceva cos ilSacro Romano Impero:

    sacro, perch Carlo impose la religione cristiana a tutti i popoli che dominava e perch si credeva che Diolo avesse scelto per governare;

    romano, perch questo impero si considerava erede di quello romano.

    Dopo la morte di Carlo Magno (814) lImpero venne diviso tra i suoi eredi e lOccidente conobbe un nuovoperiodo di crisi. Nel corso del IX e del X secolo, infatti, lEuropa sub una nuova ondata di invasioni:

    1. riattaccarono gli Arabi, in Italia chiamati anche Saraceni, che realizzarono numerose incursioni pirateschee conquistarono la Sicilia. Nell846 entrarono addirittura a Roma, dove saccheggiarono le basiliche di SanPaolo e di San Pietro;

    2. dallEuropa del Nord provenne lattacco dei Normanni. Marinai molto abili, condussero inizialmente azio-ni di pirateria. Poi si stabilirono nella regione francese che da loro ha preso il nome di Normandia. Nelcorso dellXI secolo, infine, i Normanni conquistarono lInghilterra e lItalia meridionale;

    3. da est attaccarono gli Ungari. Erano guerrieri crudelissimi e raggiunsero pi volte la Germania, la Francia

    e lItalia. Nel corso del X secolo, per, vennero ripetutamente sconfitti. Allora divennero sedentari, si con-vertirono al cristianesimo e diedero vita al regno dUngheria.

    La reazione dellOccidente contro gli Ungari fu guidata dalla Germania, in particolare dal re Enrico diSassonia. Fu suo figlio Ottone I che nel 955 sconfisse definitivamente gli Ungari nella battaglia di Le-chfeld.Nel 962 Ottone I riusc anche ad ottenere la corona imperiale. In Europa cos nacque il Sacro RomaniImperoche divenne Germanico, perch da questo momento il titolo imperiale fu sempre controllato dadinastie tedesche.In questo periodo la societ europea sub una profonda trasformazione: si afferm la societ feudale. I

    signori, in genere il re o limperatore, non erano in grado di governare direttamente i loro domini. Per que-sto li divisero in tante parti chiamate feudi, cio territori. E le assegnarono a persone loro fedeli, i vassalli.Il vassallo poteva dividere il suo feudo in parti pi piccole, per darle a sua volta in feudo a uomini che gli

    giuravano fedelt, i valvassori. La stessa cosa, poi, potevano fare i valvassori con altre persone, i val-vassini.Il vassallo riceveva insieme con il feudo anche alcuni privilegi, chiamati immunit:- Il diritto di governare il territorio a lui assegnato con tutti i suoi abitanti.- Il diritto di riscuotere le tasse.- Il diritto di amministrare la giustizia. In cambio il vassallo doveva garantire l'aiuto militare. Con questaorganizzazione i re e l'imperatore cercavano di risolvere due problemi:

    1. quello del governo di un territorio troppo vasto per essere controllato direttamente;2. quello di garantirsi un'adeguata difesa militare.

    In realt per finirono per dipendere dai feudatari, i quali iniziarono ben presto a considerare come proprii feudi che erano stati concessi loro.Con la fine delle invasioni di Saraceni, Normanni e Ungari la situazione cambi. In particolare cambi apartire dall'anno Mille, quando tutta l'Europa conobbe un grande risveglio: la rinascita dell'Occidente.

    La popolazione riprese ad aumentare e si estesero le zone coltivate. Migliorarono anche le tecniche e glistrumenti impiegati nella coltivazione.I commerci tornarono a svilupparsi e rinacquero le citt. Ci avvenne soprattutto in due zone: nell' Italia-centro-settentrionalee nelle Fiandre.In italia le prima citt ad affermarsi furono le Repubbliche marinare: Amalfi, Venezia, Pisa e Genova.Poi, a partire dal 1100 circa, nacquero i Comuni, cio delle citt che si organizzarono come piccoli Statiindipendenti.

    La rinascita dell'Occidente segn anche l'inizio di un cambiamento del rapporto tra gli Europei e gli altripopoli.Da secoli ormai l'Occidente segn anche l'inizio di un cambiamento del rapporto tra gli Europei e gli altripopoli. Da secoli ormai l'Occidente subiva invasioni e scorrerie. A partire dall'XI secolo invece prese l'av-vio un processo che port gli Europei a conquistare nuovi territori.

    Particolarmente importante fu la riconquista della Spagna, chiamata in spagnolo Reconquista, che av-venne in varie tappe a partire dal 1000 fino al 1492.Gli Europei tentarono anche di riconquistare la Palestina, la Terra Santa che ospita i luoghi in cui visse emor Ges, all'epoca controllata dai Turchi.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    6/63

    6

    Per raggiungere questo obiettivo gli Europei organizzarono tra il 1096 e il 1270 sette guerre contro i Tur-chi: le Crociate, cos chiamate perch i guerrieri cristiani, i crociati, indossavano una sopravveste bianca

    con una croce rossa. Ma la potenza militare dei Turchi era troppo forte e la conquista definitiva della Pa-lestina risult impossibile.

    Tra il 1000 e il 1300 la scena politica fu dominata dallo scontro tra Papato e Impero. I papi volevano af-

    fermare la loro supremazia su tutte le autorit politiche, compreso l'imperatore. Mentre gli imperatori vole-vano controllare la Chiesa.Lo scontro tra Papato ed impero termin con la sconfitta di entrambi i contendenti. Mentre gli imperatori silogoravano nello scontro con il Papato, in Germania cresceva il potere dei grandi feudatari e in Italia si af-fermavano i Comuni. L'impero non era pi in grado di avere una piena sovranit neanche sui territori con-trollati direttamente. Ancor pi dura fu la sorte del Papato. All'inizio del Trecento papa Bonifacio VIII tentdi riaffermare la superiorit del papa su tutte le autorit politiche. A questo tentativo si oppose il primo redi Francia Filippo IV.Il papa si preparava a scomunicare Filippo IV, ma il re invi i suoi uomini in Italia; questi catturarono e im-prigionarono il papa che si trovava nella cittadina di Anagni. Bonifacio VIII venne liberato dai cittadini di

    Anagni e pot rientrare a Roma, ma circa un mese dopo mor.A Bonifacio successe un papa francese Clemente V che fece trasferire la sede papale da Roma ad Av i-gnone. Inizi cos il periodo di cattivit (cio prigionia) avignoneseche dur dal 1305 al 1377: in tutti

    questi anni i papi furono sempre francesi e sottomessi al re di Francia.Anche quando la sede papale torn a Roma i problemi della Chiesa continuarono. Molti vescovi, infatti,non accettarono il trasferimento ed elessero un antipapa. Si giunse fino ad avere tre papi contempora-neamente. Questo periodo chiamato Scisma d'Occidentee dur dal 1378 al 1417.

    La vicenda di Bonifacio VIII dimostr il grande potere di cui ormai disponevano i sovrani. Mentre il Papatoe l'Impero si scontravano, le monarchie si rafforzavano e riuscirono ad imporre il loro potere sull'intero ter-ritorio nazionale.Nel Quattrocento, infatti, l'Europasi presentava come un insieme di Statie molti di questi Stati eranomonarchie nazionali: era questa la prova pi evidente della crisi del Papato e dell'Impero.Le monarchie pi importanti erano la Francia, l'Inghilterrae la Spagna.

    La Spagna fu, con il Portogallo la principale protagonista della grande avventura che chiuse il Medioevo:

    le scoperte geografiche. Spinti dalle esigenze economiche e dal desiderio di nuove conoscenze, gli Eu-ropei iniziarono a navigare gli oceani alla ricerca di un pi rapido collegamento con l'Oriente.Vennero organizzate molte spedizioni, ma la pi famosa certamente quella finanziata dalla Spagna cheebbe come protagonista il navigatore italiano Cristoforo Colombo. Colombo il 12 ottobre 1492scoprun continente ancora sconosciuto: l'America.

    Mentre si formavano le grandi monarchie nazionali, l'Italia restava divisa in molti Stati. Per questo un'areapoliticamente debole. Tuttavia la nostra penisola svolse un ruolo molto importante, soprattutto nella cultu-ra. Nel Quattrocento, infatti, si afferm nelle citt italiane una nuova visione del mondo: una nuova culturache poneva al centro della sua attenzione l'uomo.Questa nuova cultura stata chiamata Umanesimoe umanisti sono stati definiti i suoi protagonisti. Gliumanisti giudicavano molto severamente la cultura medievale. Essi consideravano gli autori classici egreci e latini come dei modelli a cui ispirarsi per far rinascere le arti. Per questo chiamarono la loro epoca

    Rinascimento: un termine che anche noi continuiamo ad utilizzare per indicare il periodo in cui si svilup-p la cultura umanistica.La Rivoluzione Scientifica e Illuminismo Riassunto

    Per rivoluzione s'intende uno o pi avvenimenti che hanno come scopo quello di apportare un cambia-mento totale e duraturo per dare una svolta al passato. Quando sentiamo nominare la parola 'rivoluzione'ci vengono in mente eventi storici di grande importanza coma la Rivoluzione Francese; per anche uti-

    http://4.bp.blogspot.com/-yc5oI0s5jxY/Uh9QTIn_PVI/AAAAAAAATn0/iuHGlEr5j9Q/s1600/teoria+eliocentrica+copernico.jpg
  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    7/63

    7

    lizzato anche per l'avvento di nuove idee o conoscenze, di grande rilievo per la storia del sapere umano.La rivoluzione del progresso prende il nome di rivoluzione scientificaed indica una serie di scoperte e

    un cambiamento della mentalit verso gli studi e le ricerche a partire dal Seicento grazie all'opera di nu-merosi studiosi tra i quali spiccano l'italiano Galileo Galilei e l'inglese Isaac Newton.

    Il progresso della Scienza

    Progresso cos come la rivoluzione sono termini moderni, il primo significa andare avanti, cio passare dauna situazione a un'altra che giudichiamo migliore e pi credibile, entrambi si sono pianamente affermatinel Settecento. Un tempo e parliamo dell'epoca medievale non si aveva la mentalit di quello che potes-se accadere nel futuro ma si pensava sempre al passato e per questo motivo si nutriva rispetto nella let-tura della Bibbia e per Aristotele. Lo sviluppo e il miglioramento delle conoscenze dell'uomo sono concettiche hanno trovato appoggio nell'Umanesimo e nel Rinascimento: l'apertura dell'uomo verso la natura e lesue leggi e la fiducia in se stesso e nella propria capacit di scoprirle.

    Galileo e il metodo sperimentale

    Nella Firenze dei Medici, che gi viveva nel suo periodo di grande fama data la presenza di artisti e stu-diosi si afferm Galileo Galilei (1564-1642). Era uno studioso di fisica e matematica, ed introdusse il me-todo sperimentale cio tutto cio sosteneva che tutto ci che accadesse in natura non si doveva dare perscontato ma doveva essere osservato e verificato attraverso degli esperimenti e che non bisognava so-

    lamente limitarsi alla fase descrittiva ma trovare dei calcoli matematici perch il grande libro della natura scritto in lingua matematica.Molti riconoscono Galileo come l'inventore del cannocchiale ma invece questi stato realizzato da arti-giani olandesi, lui perfezion il progetto e fu il primo che lo us per osservare corpi celesti e da qui trassecome conclusione che la Terra ruota intorno al Sole e non viceversa, e dimostr la validit della teoriaeliocentrica di Copernico.Scienza contro Chiesa

    Anche se ci che diceva Galileo era scientificamente provato, la Chiesa che era fermamente convinta aci che stava scritto nella Bibbia essendo questi per i popoli di quell'epoca la principale fonte della cono-scenza scientifica, non era d'accordo perch in un brano della Bibbia si parlava del condottiero Giosuche diceva al Sole di fermarsi. Oggi la situazione diversa, la stessa Chiesa sostiene che la Bibbia untesto religioso e non scientifico e tutto ci che c' scritto anche se vero va interpretato e non semplice-mente letto cos per com'. La situazione di Galileo non era delle migliore anche per via delle restrizioni

    verso le nuove idee imposte dal Concilio di Trento. Se prima Galileo divulgava le sue scoperte pubblican-dole in diverse opere, dopo lo scontro con la Chiesa poteva ugualmente continuare i suoi studi purch litenesse tutti per s senza pubblicizzarli. Ma Galileo essendo l'uomo della conoscenza non poteva certa-mente farsi prevalere dall'ignoranza e cos pubblic le sue scoperte ugualmente. Questo suo atto di ribel-lione alle leggi imposte gli cost caro, dovette rinnegare tutto quanto aveva scoperto davanti al Tribunaledell'Inquisizione ed a causa della condanna fu costretto a vivere appartato nella sua casa ad Arcetri, vici-no Firenze. Qui il granduca Ferdinando II de' Medici gli diede il permesso di continuare i suoi studi davan-ti a qualche allievo. Galileo si spense nel 1642 e proprio in quell'anno nacqua in Inghilterra Isaac Newton.Newton e la legge di gravitazione universaleIl matematico e professore all'universit di Cambridge Isaac Newton (1642-1727) osserv la rotazionedella Luna attorno alla Terra e scopr che la Luna era attratta dall'orbita della Terra. Approfondendo lesue ricerche scopr che la caduta di un corpo sulla Terra cos come il fenomeno della rotazione della Lu-na, seppure sono due fenomeno molto diversi, sono entrambi regolati da una stessa legge fisica che

    prende il nome di legge di gravitazione universale per cui tutti i corpi hanno la propriet di attirarsi a vi-cenda; la forza di attrazione (o forza di gravit) cresce quanto pi crescono le masse dei corpi, mentrediminuisce con l'aumentare della loro distanza. Quindi gli oggetti cadono perch attratti verso Terra dallaforza di gravit, la stessa che trattiene la Luna nella sua orbita intorno alla Terra e i pianeti intorno al So-le.L'evoluzione scientificaSe pensavate che gli unici esponenti della rivoluzione scientifica fossero Galileo e Newton, vi sbagliate digrosso perch vi sono stati migliaia di studiosi che hanno contribuito al progresso della conoscenza. Il fi-losofo tedesco Leibniz insieme a Newton scopr il calcolo differenziale. L'astronomo tedesco GiovanniKeplero diede conferm alle teorie di Galileo e quindi che la Terra a girare intorno al Sole e studi an-che le orbite dei pianeti; il chimico inglese Robert Boyle si occup dello studio dei gas, i pensatori francesiRen Descartes (soprannominato Cartesio) e Blaise Pascal hanno lavorato per un qualcosa che al giornod'oggi sono i moderni computer, il matematico inglese John Napier invent i logaritmi, il fisico italiano

    Evangelista Torricelli, studi la pressione e invent il barometro. Questi sono gli studiosi e ricercatori illu-stri ma molte scoperte sono state fatte da persone ignote, anche perch certe invenzioni si realizzano maappaiono normali, per esempio il sestante, di cui non si conosce il nome dell'inventore stato il pi impor-tante strumento di navigazione oceanica.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    8/63

    8

    Scoperte Mediche

    L'evoluzione scientifica pass anche in campo medico, l'invenzione del microscopio permise di scoprire lapresenza di globuli rossi e l'esistenza dei capillari; Marcello Malpighi, inventore italiano dette vita ad unanuova scienza: la microbiologia che si occupava dello studio di piccoli organismi viventi. L'anatomia eral'ambito di cui si occupava il celebre studioso Giovanni Battista Morgagni. L'olandese Antoni van Leeu-

    wenhoek ha trovato la spiegazione della diffusione di molte malattia: i batteri. La vita dipende da altre vitae nulla nasce spontaneamente, questa scoperta dovuta ad Antonio Vallisneri e Francesco Redi. Venne-ro sconfitte malattie che sembravano incurabili come il vaiolo grazie alla scoperta del vaccino di EdwardJenner (1749-1823) che ebbe l'idea di introdurre nell'organismo una piccola quantit della malattia in mo-do da assumerla in forma leggera ed ottenere l'immunit dalle forme pi gravi.L'IlluminismoTutto questi cambiamenti, rivoluzioni avvenute tra il Seicento e il Settecento cambi il modo di pensare edi comportarsi anche nelle diversi discipline come la filosofia, il diritto e l'economia. A partire dalla Franciasi svilupp un nuovo movimento culturale che prese il nome di Illuminismo: ed aveva come obbiettivoquello di portare la luce della ragione nella mente degli uomini per condurli sulla via del progresso e dellafelicit. Tra i principi degli illuministi vi erano la libert di critica, la tolleranza delle idee degli altri, l'ugua-glianza e la fratellanza tra gli uomini. Sostenevano fermamente che la storia dell'uomo non rimarr immu-tata nel corso del tempo e che andando avanti il modo di vivere sar sempre pi giusto e felice.

    Gli illuministi scrissero anche una grande enciclopedia di scienze umane ed i fondatori dell'opera furonoJean Baptiste D'Alembert e Denis Diderot. Non si trattava semplicemente di una raccolta d'informazionima di un modo per convertire i lettore verso le idee illuministiche e nonostante il governo francese cercdi ostacolarli ebbe un enorme successo. L'Illuminismo piacque cos tanto che il Settecento fu chiamato"secolo dei lumi".Riforma PoliticaIlluminismo si basava sulla felicit dei popoli e con questa politica certamente non si poteva garantire ilbenessere del popolo e la loro soddisfazione. Tre grandi filosofi politici del Settecento (Charles de Monte-squieu (1689-1755), Francois Marie Arout, detto Voltaire (1694-1778), e Jean Jacques Rousseau (1712-1778) hanno lasciato un impronta incancellabile nella storia.Montesquieu con la pubblicazione della sua opera Lo spirito delle leggi esaminava le forme di governoche vi sono state nel passato e sosteneva che il governo doveva adattarsi alle esigenze del popolo per-ch un modello politico uguale per tutti non esiste. Sosteneva che il potere dello Stato andasse separato

    in 3 parti, il potere legislativo era quello del fare le leggi, il potere esecutivo nel governare per conto delloStato, e il potere giudiziario per fare giustizia di colori che vanno contro le leggi stabilite. Solo con la sud-divisione dei tre poteri si poteva garantire un giudizio equo in modo che un potere possa controllare il po-tere dell'altro, e difatti essendo un ragionamento pi che giusto viene adoperato in molti Stati democratici.Voltaire invece sosteneva che ognuno doveva essere libere di credere in qualsiasi cosa e il governo nondoveva costringere gli individui a seguire delle idee gi prefissate. Era del parere che i monarchi doveva-no usare il loro potere per fare del bene al popolo e per difendere gli interessi della borghesia da cui di-pendeva l'economia dei popoli.Rousseau invece basava il suo credo nel principio dell'uguaglianza. Nel suo Contratto sociale aveva deli-neato ci che per lui era un vero Stato democratico. Gli uomini nascono liberi e uguali, si riuniscono vo-lontariamente in uno Stato, perch vivere insieme pi conveniente che vivere soli ma la loro libert eduguaglianza non devono essere violate. Lo Stato un patto che si viene a creare con i cittadini e datoche sono loro lo stato il potere politico appartiene a loro ed i governanti rappresentano i funzionati ai quali

    il popolo ha prestato la sua fiducia e pu togliergli il potere in qualsiasi momento. Dato che tutti i cittadinisono uguali lo devono essere anche di fronti alla legge.

    Conseguenze IlluministicheSe oggi possiamo godere di certi diritti e leggi molto lo dobbiamo agli illuministi. Tutti gli uomini nasconoliberi e uguali, la libert di pensare e di esprimere le proprie opinioni, di professare la propria religione, diessere giudicato come gli altri sono grandi idee arrivate sino ai giorni nostri, che un tempo non esistevanoperch tali diritti (o per meglio dire privilegi) li possedevano solo i nobili. L'esigenza di essere libero nonera solamente sul piano filosofico ma anche lavorativo, gli studiosi affermavano che chiunque doveva es-sere lasciato libero di svolgere l'attivit che voleva, senza aiuti ma anche senza limitazioni. Ci significavacomprare e vendere merci all'interno dello Stato o fra diversi Stati senza il permesso di autorit superiorie senza pagare tasse o dazi per far entrare o uscire merci, che erano presenti anche per scambi da unacitt e l'altra. Fu successivamente Adam Smith (1723-1790) ha cambiare la situazione con la teoria del li-

    berismo che fu alla base della rivoluzione industriale.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    9/63

    9

    La Rivoluzione Americana Riassunto

    L'America del SettecentoNei primi anni del Settecento l'America era solo un immenso territorio popolato da poche persone, eradominato da diverse potenze europee e solo in parte era stato colonizzato. La Spagna che aveva occu-pato l'America meridionale aveva tralasciato il Brasile essendo una colonia portoghese. L'Inghilterra, laFrancia e la Spagna si divisero l'America settentrionale. Nella zona dell'oceano Atlantico si erano formatetredici colonie inglesi, fra queste New Amstedam era stata tolta agli olandesi e ribattezzata New York. Al-le loro spalle si estendeva la colonia francese della Louisiana, nome derivato dal re Luigi XIV, pi a sud sitrovavano il Messico e la Florida che erano territori spagnoli.Nella zona interna, nelle grandi prateria fino al Pacifico vivevano le trib degli indiani pellerossa, questo

    nome gli stato dato dai bianchi per il semplice motivo che si dipingevano il volto di rosso in occasione diguerra. Sioux, Cheyenne, Comanche, Crow, Piedi Neri, Arapaho, Navajo, Apache, Pueblo erano per lopi trib nomadi che si spostavano frequentemente per la caccia di mandrie e bisonti. Pi a nord, il Ca-nada fu scoperto dai Francesi che lo colonizzarono, e poi crearono due citt a cui vennero dati il nome diQuebec e Montreal. Nel corso del Settecento i domini spagnoli e francesi in totale erano circa cinquanta-mila bianchi, mercanti e cacciatori di pellicce, proprio perch a loro non interessava stabilirsi ma solamen-te sfruttare le risorse del territorio. Nel 1763 i Francesi vennero sconfitti dagli inglesi e cos il Canada pas-s sotto il dominio inglese.Le Tredici Colonie Inglese

    Se da una parte veniva sfruttato il territorio dall'altra parte le tredici colonie inglesi rappresentavano unpunto fermo della popolazione intenzionato ad insediarsi stabilmente e che comprendeva verso la metdel Settecento circa 2 milioni e mezzo di bianchi. Virginia, Maryland, Carolina del Nord, Carolina del Sude la Georgia costituivano le cinque colonie del Sud dove l'economia era basata prevalentemente sull'agri-

    coltura, organizzata con grandi piantagioni di cotone, riso, zucchero, e tabacco e la manodopera eranoformata in maggioranza da schiavi dell'Africa.New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware erano costituivano le quattro colonie del centro ed era-no le citt pi ricche anche grazie alla presenza dei porti, erano popolate principalmente da inglesi ma verano minoranza di Olandesi, Tedeschi, Irlandesi e Scozzesi, anche qui l'agricoltura era l'attivit pi fio-rente ma le terre erano divise in piccole e medie propriet, coltivate a conduzione familiare.Massachussetts, Connecticut, New Hampshie e Rhode island costituivano le quattro colonie del Nord,erano abitate da Inglesi e Scozzesi e costituivano la regione chiamata New England (Nuova Inghilterra).La loro economica si basava sul commercia, anche quello degli schiavi che rivendevano alle colonie delsud. Avevano a loro disposizione una notevole flotta di navi da pesca e possedevano manifatture e fab-briche che vendevano i loro prodotti alle altre colonie.Chi erano i Coloni

    I Coloni, persone che abitavano l'America erano persone decise e disposte a lavorare duramente pur di

    costruirsi una vita diversa da quella passata. Chi andava a colonizzare era povero ed andava l in cercadi maggior fortuna. Molti dei coloni erano stati perseguitati per motivi religiosi come i padri pellegrini delMayflower, altri erano ex condannati o carcerati che il governo inglese aveva mandato a popolare le co-lonie in cambio della libert.Per questo motivo i coloni difendevano ad ogni costi i beni e la libert che si erano conquistati, e questoindividualismo, veniva trasmesso da padre in figlio, come un insegnamento di vitale importanza da tra-mandare nel tempo. Inoltre l'istruzione era molto diffusa, la media di chi sapeva leggere e scrivere, perquei tempi, era molto alta; non a caso furono fondate le grandi universit di Harvard e Yale.Il Governo delle Colonie e il Commercio con l'InghilterraOgni colonia era amministrata da un governatore inglese affiancato da un'assemblea di rappresentantidei cittadini dominata dai proprietari pi ricchi che comunque davano la possibilit di creare libere discus-sione e un confronto di idee e data la diversit delle religioni e di nazionalit gli americani divennero moltopi tolleranti rispetto agli Europei. Le colonie avevano un proprio piccolo esercito in cui venivano arruolati

    uomini liberi solo in occasione della guerra e servivano per difendersi dai Francesi o dalle trib. I colonierano piuttosto liberi in ambito politico ma non in ambito commerciale dove erano obbligati ad acquistaresolo merci inglesi e usare solo navi inglesi per i loro trasporti.

    http://3.bp.blogspot.com/-ThQLUrQm9_A/UcXmVjdn3gI/AAAAAAAASWQ/Ddc7WdhC2Wc/s1600/Rivoluzione+Americana.bmp
  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    10/63

    10

    Le Nuove Tasse: Scoppia il ConflittoL'Inghilterra che vinse le guerre del Settecento si afferm come potenza mondiale ma queste guerre glicostarono molto care, a tal punto che il governo inglese penso di tassare anche le colonie americane. Nel1774 fu imposta la tassa sul t importato in America che provoc proteste vigorose da parte delle colonie.Fece molto scalpore quello che fecero un gruppo di coloni ribelli nel portodi Boston che gettarono il caricodi alcune navi inglesi a mare. E cos iniziarono a commerciare con l'estero senza rispettare le regole im-

    poste dal governo inglese. I coloni ritenevano ingiuste le tasse imposte e votate dal Parlamento inglese dicui non ne fanno nemmeno parte, inoltre non si sentivano minacciati dai Francesi e quindi la presenzadegli inglesi era diventata un peso inutile. Il governo inglese non ci stava a farsi mettere i piedi in testa daicoloni e nel 1775 a Lexington vi fu uno scontro tra l'esercito del Massachussetts contro i soldati inglesi.L'anno successivo tutti i rappresentati delle colonie si riunirono a Filadelfia dove formarono un parlamento(il Congresso) e affidarono il comando dell'esercito a George Washington, un generale che aveva gicombattuto nelle guerre contro i Francesi.La Proclamazione dell'Indipendenza

    Al Congresso potevano far parte delle persone di una certa cultura e di grande importanza come Benja-min Franklin e Thomas Jefferson. I due ispirarono la Dichiarazione d'indipendenza approvata il 4 luglio1776. Siccome la rottura tra Inghilterra e America fu abbastanza evidente per fare in modo che non acca-dessero eventi simili la dichiarazione stabiliva un principio fondamentale, che tutti gli uomini cresconouguali e dotati di diritti che nessuno pu loro togliere come il diritto alla vita, alla libert e alla ricerca della

    propria felicit. Non meno importante era un altro principio: quando un governo nega questi diritti il popoloha diritto di ribellarsi e cambiarlo. La sovranit del popolo nella realt non apparteneva proprio a tutti datoche inizialmente il diritto di voto venne limitato ai cittadini che possedevano delle propriet. Gli schiavinon potevano votare e non avevano il diritto alla libert. Anche se ancora si era distante dalla vera demo-crazia americana era gi stato fatto un grande passo verso una straordinaria conquista.La Guerra d'indipendenzaLa forza degli inglese era senza alcun dubbio maggiore rispetto a quella dei coloni che per erano pimotivati a vincerla dato che erano in gioco le loro case e la loro terra. Il presidente Washington cerc dievitare le grandi battaglie e di guadagnare tempo in questo modo l'Inghilterra doveva spendere pi soldiper il mantenimento del suo esercito oltre oceano. Nel frattempo il Congresso invi in Europa diversi am-basciatori, tra i quali Benjamin Franklin, per ottenere l'appoggio di altre nazioni.Nel 1778 la Francia, da sempre nemico dell'Inghilterra, entro in guerra in aiuto dei coloni e gli inglesi fu-rono sconfitti a Yorktown, nel 1781.

    Nel 1783 fu firmato il trattato di Versailles, con il quale l'Inghilterra riconosceva l'indipendenza degli StatiUniti e cedeva alla Francia alcune isole delle Antille e la colonia africana del Senegal.Gli Stati Uniti d'America

    Nel 1787 fu riunito nuovamente il Congresso che approv la Costituzione degli Stati Uniti d'America e nel1789 George Washington venne eletto presidente degli Stati Uniti. Ogni Stato era indipendente e si orga-nizzava da s con la repubblica federale. Al governo federale spettava il controllo della polizia estera equello dell'esercito. La Costituzione prevedeva la separazione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudizia-rio.Il potere esecutivo (il governo) venne affidato al presidente degli Stati Uniti, eletto dal popolo.Il potere legislativo spettava al Congresso, formato da un Senato e una Camera dei deputati, con membrieletti nei singoli Stati.Infine il potere giudiziario fu affidato a giudici eletti in ogni Stato e a una Corte suprema federale che do-veva far rispettare la Costituzione.

    Le Conseguenze dell'IndipendenzaSe pensavate che con la dichiarazione d'indipendenza fossero finiti i problemi vi sbagliavate di grosso,anzi, sorsero contrasti fra gli Stati che col passare del tempo diventarono delle spaccature. Questo per-ch il sud basato sull'agricoltura non aveva gli stessi interessi del Nord pi indirizzato verso l'industria. Edinoltre il sud voleva mantenere la schiavit. Per questi motivi nel 1861-65 vi fu una guerra civile fra Nord eSud chiamata: Guerra di Secessione.Lo Sviluppo di una Grande NazioneLo sviluppo degli Stati uniti affascinava moltissimo gli europei che continuavano ad arrivare insistente-mente incoraggiati da una prospettiva di vita e di lavoro migliori. La popolazione americana passo dai 3,9milioni del 1790 ai 76,3 milioni del 1900. La realt per era ben diversa dato che questo era quello che sipoteva osservare dall'esterno del paese mentre la libert d'iniziativa, la mancanza di privilegi e di gravidiscriminazioni valevano solamente per i bianchi ma comunque molti emigranti europei riuscirono a co-struirsi una vita pi libera e dignitosa di quella che avevano lasciato nel proprio paese di origine.

    La Rivoluzione Francese - RiassuntoLa societLa Francia di fine Settecento non stava attraversando un buon momento sia da un punto di vista politicoche sociale. La politica era rimasta quella dei tempi di Luigi XIV, ovvero era ancora presente la monarchia

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    11/63

    11

    assoluta, cio vi era un re che possedeva tutto il potere e poteva fare ci che voleva senza alcuna limita-zione, anche ordinare il carcere per un suddito, un nobile o ecclesiastico, borghese o popolano. La socie-t francese era suddivisa in tre classi sociali, chiamati anche ordini, ed erano il clero, la nobilt e il terzostato (il termine terzo stato, significa in ordine di importanza rispetto ai primi due si trovava in terza posi-zione). Il terzo stato comprendeva il 95% della popolazione ed includeva tutti coloro che non erano naristocratici n ecclesiastici.

    I privilegi dei NobiliCleto e nobilt, in particolar modo la seconda potevano godere di svariati privilegi. Non pagavano le tasseed erano protetti da una giustizia che si comportava in modo particolare con loro ad esempio gli apposititribunali, composti di aristocratici, giudicavano i loro delitti spesso con meno severit e li facevano passa-re come incidenti. Le cariche pi alte dello Stato e dell'esercito erano riservate ai nobili, anche per questopotevano gestire a loro favore la giustizia. Vivevano nella grandissima e lussuosissima corte di Versaillesdove venivano organizzate feste e banchetti, dove attendevano i loro stipendi e ricompense, quest'ultimevenivano date dal sovrano in base alle sue preferenze. Per quanto riguarda le campagne il controllo di-pendeva dai diritti feudali, inoltre i contadini dovevano dare denaro, parte del loro raccolto o dovevano of-frirsi per delle giornate di lavoro gratuita ai signori locali.Il Terzo StatoEra la classe pi insoddisfatta in assoluto perch erano numericamente la maggioranza, erano i pi attividato che comprendeva la borghesia, gli artigiani, i contadini e gli operai ma non contavano nulla nell'ordi-namento politico. Erano solo quelli che dovevano lavorare per sfamare il paese, niente di pi. Non solovenivano sfruttati dai ceti superiori, ma non ricevevano nemmeno un minimo riconoscimento, anzi per es-sere ancor pi umiliati gli venivano imposte tasse ed una serie di obbligazioni. Inutili furono i tentativi delterzo stato di chiedere al re di convocare gli Stati generali, l'antica assemblea formata da rappresentantidei tre ordini per sperare in nuove riforme migliori di quelle attuali.Lo spreco dello statoLe pesanti tasse non venivano imposte alla popolazione senza un valido motivo, difatti come gi detto laFrancia non se la passava benissimo a causa delle guerre sostenute nel corso del Settecento, alle spesefolli per mantenere la lussuosa corte di Versailles che comprendeva circa 10.000-15.000 nobili checomportavano uno spesa del 20% dei soldi ottenuti con le tasse, e anche a causa della crisi della produ-zione agricola del 1788 provocata dal maltempo che provoco l'aumento del costo del pane. Tali eventiche comportavano una spesa eccessiva allo Stato e che avrebbe portato la Francia verso la rovina spin-sero ilre Luigi XVI(1774-93) a nominare due ministri fidati e capaci per porre rimedio a tale situazionecome l'economista Turgot e poi il banchiere Necker. Questi trovarono delle soluzioni partendo dalla ridu-zione delle spese della corta ma il re non approvava questo tipo riforme radicali e nemmeno la stessa re-gina Maria Antonietta voleva trattenersi in queste spese.Il ministro Necker propose di far pagare le tasse anche alla nobilt e al clero, ma questi non avendo maipagato tasse e non avendo intenzione di iniziare a pagarlo si opposero a tale proposta e chiesero an-ch'essi la convocazione degli Stati generali, dove contavano di impedire tale riforma.Tutte e tre le classi a questo punto erano d'accordo di riunirsi in Assemblea e cos Luigi XVI decise diconvocarla. Se i nobili e il clero aspettavano l'appoggio del re per per mettere a tacere le pretese del ter-zo stato, quest'ultimo non si faceva di certo intimidire e continuava nella sua lotta nel chiedere l'abolimen-to dei privilegi dei nobili e una pi sana amministrazione del paese, i contadini invece chiedevano sola-mente un miglioramento delle condizioni di vita.Per risolvere questa confusione nell'assemblea ci sarebbe voluto un parere forte ed autorevole come

    http://4.bp.blogspot.com/-Z0Xc15GY08A/Ub8OdTG_PnI/AAAAAAAASL0/4coHqu63-Cc/s1600/rivoluzione-francese.jpg
  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    12/63

    12

    quello del sovrano ma Luigi XVI era tutto l'opposto della persone che serviva per prendere una giusta de-cisione essendo un tipo poco intelligente, incerto, indeciso e incapace di assumersi alcuna responsabilit.Gli Stati GeneraliIl 5 maggio 1789 furono convocati gli Stati generali, e si ponevano in loro grande fiducia e c'era molta su-spance in quanto era da quasi due secoli che non si riunivano.

    All'interno della sala di Versailles si riunirono circa 1200 deputati di cui 270 era nobili, 291 erano il clero e

    578 il terzo stato. Ancora si doveva iniziare ad affrontare l'argomento che si verific il primo contrasto eriguardava la modalit di votazione. Se si votava per ordine, come era avvenuto anche nei secoli prece-denti avrebbero vinto nobilt e clero perch avrebbero avuto la maggioranza di due contro uno, e perquesto motivo il terzo stato appoggiato da molti parroci eletti nelle campagne e anche alcuni nobili chie-devano la votazione per testa. Il re non poteva andare contro la nobilt e cos decise che si sarebbe vo-tato per ordine e poi sciolse la riunione. E cos i rappresentanti del terzo stato ed i loro seguaci deciserodi andare avanti ugualmente, si dettero il nome di Assemblea nazionalee si riunirono in una sala dovesi praticava il gioco della pallacorda, una specie di tennis. In questa sala, il 20 giugno, giurarono di nondividersi finch la Francia non avesse avuto una costituzione.

    La presa della BastigliaLa nuova Assemblea nazionale credeva che il sovrano avrebbe capito la situazione generale ed avrebbeaccettato le condizioni ma invece avvenne l'opposto, fu licenziato il ministro Necker che gli consigliava di

    accettarle, e fece affluire le truppe a Parigi. Il popolo di Parigi allora si ribell ed assal e conquist la Ba-stiglia, in questa fortezza venivano rinchiusi i prigionieri politici, che vennero liberati.Il 14 luglio, che pass alla storia come il giorno della presa della Bastigliafu considerato come l'iniziodella Rivoluzione Francesee tutt'ora festeggiato come festa nazionale.La rivolta arriv sino alle campagne, vennero saccheggiati molti castelli e poi vennero incendiati, vennerouccisi anche molti nobili. Dopo neanche un mese, il 4 agosto, l'Assemblea nazionale vot l'abolizione deiprivilegi della nobilt e dei diritti feudali.

    La monarchia costituzionaleIl 26 agosto 1789 fu approvata dall'Assemblea una Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadi-noche fu ispirata dai principi della rivoluzione americana e dall'Illuminismo. Questa dichiarazione contie-ne i principi fondamentali della libert della persona come l'uguaglianza di tutti i cittadini e la sovranitpopolare che stanno alla base anche dei pi moderni Stati democratici.

    Nonostante il re fosse contrario ad approvare tali decisioni, fu costretto ad accettarle dalla folla che lo co-strinse anche a lasciare la reggia di Versailles.Con le nuove riforme (1789-1791) dell'Assemblea la monarchia divenne costituzionale, tuttavia ancoranon si parlava di una vera repubblica in quanto il potere esecutivo venne affidato al re ed ai suoi ministri,il potere legislativo spettava ad un'Assemblea legislativa, i cui deputati venivano eletti dai cittadini con uncerto reddito, mentre i poveri non possedevano il diritto al voto; infine il potere giudiziario era affidato aigiudici, anch'essi eletti.La Chiesa divenne parte dello Stato e cos anche gli stipendi dei sacerdoti, e coloro che non erano d'ac-cordo vennero perseguitati.La Destra e la SinistraDopo aver fatto il suo dovere l'Assemblea nazionale si sciolse e fu sostituita dall' Assemblea legislativa(1791). Era suddivisa in partiti e movimenti politici con idee diverse:

    Giacobini:repubblicani e favorevoli a delle riforme molto radicali.

    Foglianti: conservatori e monarchici. Girondini:che sostenevano gli interessi della borghesia mercantile delle province e avevano una posi-

    zione vicina a quella dei giacobini ma pi moderata.Questi, quando si riunivano nell'aula dell'Assemblea sedevano in zone precise, i giacobini ed i girondinisedevano a sinistra rispetto al banco della presidenza e i foglianti a destra, da qui i termini politici de-strae sinistra, essendo i propri progressisti e democratici ed i secondi conservatori.Nell'Assemblea si vennero a creare dei personaggi, che fino a quel momento non erano conosciuti comeMassimiliano Robespierre appartenente ai giacobini che prese il soprannome di l'"incorrutibile" per la suarigida moralit e l'avvocato e oratore Georges Jacques Danton, Jean Paul Marat direttore del giornalel'Amico del Popolo.

    Contro la RivoluzioneI paesi europei come la Prussia, la Russia,il regno di Sardegnae l'Austrianon videro di buon occhio

    la rivoluzione che si diffuse in Francia e temevano che questa contagio potesse essere contagioso ancheper la loro popolazione e cos decisero di attaccare la Francia. Anche se nei primi scontri le truppe fran-

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    13/63

    13

    cesi ebbero la peggio, contro le aspettative, il pericolo suscit il senso del patriottismo e difatti furono mi-gliaia e migliaia coloro che si arruolarono nell'esercito come volontari.

    Nasce la Repubblica FranceseIl re Luigi XVI che aveva cercato di fuggire da Parigi (1791) per recarsi all'estero venne riconosciuto e ar-restato, rimase ugualmente al trono ma essendo considerato sleale e traditore la sua popolarit era ai

    minimi storici. Il re a questo punto cerco di creare una sorta di amicizia con le potenze nemiche ma fuscoperto ed arrestato insieme alla sua famiglia (1792). Quando l'esercito francese sconfisse a Valmyletruppe prussiane fu creata una nuova assemblea, chiamata la Convenzione nazionaleed essendo inmaggioranza persone di sinistra fu abolita la monarchia e proclamata la repubblica. Ed il re fece la finedi chi fa il doppio gioco, venne condannato e decapitatoinsieme alla regina Maria Antonietta.

    Il TerroreNella nuova costituzione del 1793 venne introdotto il suffragio universale maschile, cio tutti i maschipotevano votare indipendentemente dal reddito ma ancora una volta vennero escluse le donne.

    Le potenze nemiche non mollarono la presa e si fecero nuovamente sotto attaccando la Francia e perfronteggiare la situazione, tutti i poteri dello Stato vennero affidati a un Comitato di salute pubblica, nel-la quale faceva parte Robespierre. Il comitato impose i prezzi del grano e degli alimenti in generale, poirichiam alle armi i migliori uomini per fermare ogni tentativo di opposizioni alla Rivoluzione. Tutti quelli

    che venivano considerati nemici della Rivoluzione, anche quelli sospettati ma senza nessuna prova certa,venivano arrestati e decapitati. Siccome tutti temevano di poter essere considerati complici, questo perio-do passo alla storia come il periodo del Terrore (1793-1794). C'era poco da stare sereni dato che in soli

    6 mesi furono uccisi 16.000 persone e di questi pochi erano nobili, in gran parte si trattava di gente co-mune come borghesi, artigiani, operai e contadini.

    La Caduta di RobespierreCon la vittoria dell'esercito francese sui nemici non c'era alcun motivo di permettere a Robespierre di con-tinuare con le uccisioni, e tramite un accordo i deputati decisero di arrestarlo e ucciderlo, e per lo stessomotivo vennero perseguitati anche i giacobini. Il paese era stanco di guerre e processi e prevalsero gli in-teressi dei gruppi pi moderati come gli imprenditori, i borghesi e gli artigiani che acquistarono le terresequestrate alla Chiesa.

    Potere alla BorghesiaNel 1795 per decisione di moderati e borghesi fu attuata una terza costituzioneche garantiva soprattut-to le libert personali, la propriet privata e la libert economica. Il governo della repubblica venne affida-to a un Direttorio composto da 5 membri. In questi anni si mise in luce un giovane guerriero: NapoleoneBonapartea cui venne affidato il compito di fermare le rivolte monarchiche e di comandare una spedi-zione i Italia (campagna d'Italia) contro l'Austria.Et Napoleonica Riassunto

    Napoleone e la Campagna d'ItaliaLe monarchie europee che erano contrari ai principi della rivoluzione francese mostravano il loro dissen-so facendo guerra contro la Francia. Per questo motivo a Napoleone Bonaparte, giovane generale nato inCorsica il compito di tenere a bada le truppe austriache stabilitesi in Italia, in modo da tenerle divise dalresto dell'esercito nemico. Il giovane generale non si limit ad un'azione di disturbo, difatti riusc a scon-figgerli in quella che fu definita una clamorosa vittoria e cos austriaci e piemontesi furono sconfitti. Nel

    1797 fu firmato a Campoformio il trattato di pace e per questo motivo l'Austria dovette lasciare Milano e laLombardia ed ottenne Venezia. La repubblica veneta un tempo molto potente, divenne debolissima, cosdebole che venne sfruttata dalle grandi potenze come pedina di scambio e perse definitivamente l'indi-pendenza. Anche il Piemonte perse territori perch dovette cedere ai Francesi vincitori, Nizza e la Sa-

    http://3.bp.blogspot.com/-nDXlhRg-jyk/UcYICz8KxJI/AAAAAAAASXQ/MwV2KGJJLP4/s1600/eta+napoleonica.jpg
  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    14/63

    14

    voia. Il papa perse l'Emilia e la Romagna che formarono una nuova repubblica. E cos coloro che minac-ciavano la repubblica francese non rappresentavano pi alcuna minaccia.Le Repubbliche SorelleDopo che Napoleone conquist l'Italia si vennero a creare in quest'ultima delle repubbliche alleate dellaFrancia che presero il nome di repubbliche sorelle. La Repubblica Cisalpina (1797) era quella pi importante, aveva come capitale Milano e ne facevano par-

    te Lombardia, Emilia e Romagna. Inoltre le repubbliche italiane possedevano una costituzione simile aquella francese e presero importanti provvedimenti di ispirazione rivoluzionaria: abolirono i privilegi feuda-li della nobilt, confiscarono le propriet della Chiesa e le vendettero ai privati, riformarono il sistema giu-diziario e abolirono in maniera definitiva le armi e le corporazioni.La Rivoluzione a Roma e NapoliNel 1798 e nel 1799 sorsero due repubbliche rispettivamente a Roma e a Napoli. La repubblica parteno-pea (napoletana) fece importanti riforme tra cui la confisca delle grandi propriet di nobili e clero. Questarepubblica aveva un punto debole, ovvero era guidata da intellettuali e borghesi che per non avevano unrapporto diretto col popolo e per questo motivo i nobili e la Chiesa crearono un esercito per abbattere larepubblica proclamandosi difensori della santa fede cattolica ed in questo modo l'aiuto di molti fedeli fudeterminante per abbattere la repubblica e l'esercito sanfedista riconquist Napoli (1799). I capi della re-pubblica e l'ammiraglio Francesco Caracciolo furono condannati a morte e anche la Repubblica Romanafu abbattuta dagli eserciti austriaco e russo.

    Napoleone prende il potereNon tutte le potenze furono sconfitte, difatti mancava l'Inghilterra. Per sconfiggerla il Direttorio pens chemandando il generale Napoleone Bonaparte a conquistare l'Egitto potesse in qualche modo indebolire gliinglesi ostacolandone il loro commercio nel Mediterraneo. Napoleone vinse in Egitto, ma l'ammiraglio in-glese Orazio Nelson sconfisse la flotta francese presso la baia di Abukir, nel delta del Nilo (1798), e ri-schio di restarvi isolato dato che furono interrotte ogni possibilit di comunicazione con la madrepatria.Le monarchie europee, dopo il duro colpo inflitto alle truppe francese tornarono alla carica riprendendo laguerra contro la Francia e le repubbliche italiane divennero nuovamente controllate.Il Direttorio era indeciso su quale mossa intraprendere anche perch i monarchici insorgevano e voleva-no al trono il ritorno di Luigi XVIII, fratello del re ghigliottinato. Napoleone riusc a sfuggire ai controlli degliinglesi e rientr in Francia, poi il 19 novembre 1799 (18 brumaio del calendario rivoluzionario fece un veroe proprio colpo di stato e con il suo esercito occup il Parlamento e prese personalmente tutti i poteri di-ventando cos primo console. Ci voleva un governo forte per contrastare le insurrezioni e vincere gli at-

    tacchi delle potenze europee e per questo motivo l'esercito lo appoggiava ed anche la borghesia era fa-vorevole alle sue scelte. Napoleone si rec in Italia e vinse a Marengo contro l'esercito austriaco e occu-p tutta l'Italia settentrionale (1800), e cos Inghilterra e Austria firmarono la pace con la Francia.Il Governo autoritario di NapoleonePer mettere fine definitivamente alla rivoluzione Napoleone fece prevalere il suo potere togliendo al pae-se la libert politica e di stampa, per per ricambiare la fiducia della borghesia gli offr pace, sicurezza,uno Stato efficiente e ben organizzato e il controllo dell'economia.La Francia divenne cos uno stato forte e accentrato, proprio quello che volevo in molti, e il potere era or-ganizzato in modo piramidale in cui ciascuno doveva obbedire al suo superiore. In cima alla piramide sta-va Napoleone che era la massima autorit, subito dopo stavano i ministri, poi i prefetti, i dipartimenti (pic-cole regioni).I sindaci delle citt erano nominato dal governo, cos come i giudici. Anche in famiglia c'era un capo edera il padre che gestiva il patrimonio familiare. Fu fondata la Banca di Francia che fu presa come modello

    dalle banche nazionali di molti altri paesi europei.Nel 1804 Napoleone pubblic il Codice civile che conteneva le leggi che regolavano i rapporti tra i cittadi-ni, in questo modo la legge diventava uguale per tutti. E non solo difatti seguirono il Codice penale e ilCodice di commercio, applicati in tutti i paesi appartenenti alla Francia.Napoleone riform anche il sistema scolastico con la creazione di numerose scuola tecniche e soprattuttoi licei per formare un ceto di amministratori capaci al fine di formare la nuova classe dirigente.I Rapporti fra Chiesa e StatoCome gi detto la repubblica partenopea fu sconfitta dalla Chiesa e quindi facile intuire che i rapporti fraChiesa e Stato non sono mai stati dei migliori ma Napoleone che voleva una linea stabile decise che erameglio dimenticare i vecchi rancori e nel 1801 si arriv ad un accordo (Concordato) con il nuovo ponteficePio VII. I presti non avevano l'obbligo di giurare fedelt alla repubblica ed i parroci venivano stipendiatidal governo ed alla Chiesa fu affidata la gestione della scuola elementare. I vescovi ed i parroci venivanonominati dallo Stato francese ed a Pio VII fu restituito lo Stato della Chiesa. Non dur molto tempo questa

    sorta di pace, difatti nel 1809 quando lo Stato della Chiesa fu ripreso dalla Francia, Pio VII venne arresta-to e condotto in Francia, salvo poi tornare a Roma nel 1815 con la caduta di Napoleone.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    15/63

    15

    L'impero NapoleonicoNapoleone otteneva diversi successi in battaglia e la sua ambizione lo trascin verso un potere assoluto.Nel 1804 si fece proclamare imperatore dei Francesi. L'anno successivo assunse anche il titolo di re d'Ita-lia. Ripristin i titoli nobiliari andando contro ai principi della rivoluzione francese, in questo modo creuna nuova nobilt a lui fedele. Nel 1810 Napoleone spos la figlia dell'imperatore austriaco Maria Luisa,sia per avere un erede ed anche per consolidare il trattato di pace con gli austriaci. Man mano che con-

    quistava territori Napoleone pose vari membri della sua famiglia, ad esempio il fratello Giuseppe divennere di Napoli e poi addirittura re di Spagna, il fratello Luigi re d'Olanda, il fratello Gerolamo re dello Statotedesco di Westfalia, la sorella Elisa granduchessa di Toscana, la sorella Paolina fu duchessa di Guastal-la, il cognato generale Gioacchino Murat marito di Carolina fu re di Napoli, il figlio della prima moglie Eu-genio di Beauharnais fu vicer d'Italia. Napoleone da rivoluzionario fin per diventare anche lui un monar-chico, ovvero in quell'autorit che da sempre si scontrato.Una Grande Rivale: L'InghilterraNel 1805 una coalizione formata da Inghilterra, Austria, Russia, Svezia e regno di Napoli dichiar guerraalla Francia, ma l'esercito francese ebbe la meglio e la sconfisse ad Austerlitz ma contemporaneamentel'ammiraglio Orazio Nelson sconfisse la flotta francese a Trafalgar. L'Inghilterra era l'unico acerrimo nemi-co che era rimasto alla Francia e che poteva fare veramente male all'impero napoleonico. Napoleone losapeva bene e cos la infastid attuando il blocco continentale (1806) per colpire gli interessi commercialidell'Inghilterra. Dato che tutte le merci di provenienza inglese o trasportate da navi inglesi dovevano es-

    sere catturate in mare o sequestrate nei porti europei controllati dalla Francia, l'industria inglese fu gra-vemente danneggiata ma non tutti rispettarono questo blocco e cos la merce veniva ugualmente scam-biata attraverso il contrabbando.

    La Supremazia Francese in EuropaNapoleone affront diverse coalizioni nemiche che sconfisse a Jena (1806), a Friedland (1807), aWagram (1809). Occup l'Olanda e alcune regioni tedesco, il generale Bernadotte da maresciallo diven-ne re di Svezia e la Polonia pass cos sotto il dominio francese.Quando nel 1808 le truppe francesi invasero la Spagna furono fermati dalla forza del popolo appoggiatodagli inglesi, e soprattutto grazie al generale, il duca di Wellington che imped ai Francesi di occupare ilPortogallo.La Campagna di RussiaNon c'era solo Napoleone a dettare legge, difatti lo zar Alessandro I pens di essere cos forte da poter

    rinunciare al blocco continentale ordinato dai francesi per contrastare il commercio dell'Inghilterra e cosmand su tutte le furie Napoleone che mand 600.000 uomini in Russia per ottenere una vittoria rapidacome ha sempre fatto nelle guerre precedenti.Il generale russo Kutuzov sapeva che nello scontro diretto avrebbe perso e cos adott una tattica diversama allo stesso tempo geniale: la ritirata. Man mano che i francesi avanzavano i russi si ritiravano lascian-do dietro terra bruciata, avevano bruciato villaggi interi, e non era rimasto nemmeno una scorta di cibo.Era passata l'estate e quando l'esercito francese arriv a Mosca trovandola deserta ed in fiamme, il fred-do invernale si faceva sentire e Napoleone ordin la ritirata non avendo trovato ne ripari ne cibo per sfa-mare i suoi uomini. La Grande Armata francese colpita dal freddo e sconfitta presso il fiume la Beresina,pass da 600.000 uomini a soli 50.000. La campagna di Russia fu un vero fallimento e preannunciava lacaduta di Napoleone.Il Crollo dell'Impero e i Cento GiorniQuando Napoleone con il resto dei suoi uomini rientr in patria trov tutt'altro che un clima sereno (sta-

    volta non da un punto di vista meteorologico) e venne attaccato da Inghilterra, Austria, Russia, Prussia eSvezia e sconfitto a Lipsia (1813). Nella primavera del 1814 Parigi fu occupata e Napoleone abdic. Sultrono di Francia sali Luigi XVIII, fratello del re decapitato, mentre Napoleone venne concesso di ritirarsiall'isola d'Elba, nell'arcipelago toscano. L'anno successivo Napoleone ebbe modo di fuggire e sbarc inFrancia con pochi soldati e la popolazione e l'esercito di schierarono nuovamente a suo fianco ma il suoritorno al potere dur solamente cento giorni, nel 1815 fu sconfitto a Waterloo in Belgio, da inglesi e prus-siani, al comando del duca di Wellington e venne esiliato a Sant'Elena dove mor il 5 maggio 1821.Cosa era rimasto in Francia?Con il ritorno di Luigi XVIII sembrava che potesse ritornare immediatamente il vecchio regime ed invece ilprimo Napoleone, quello buono, che si batteva per i principi di libert lasci un segno nell'animo dei fran-cesi. I profondi cambiamenti come la confisca delle grandi propriet della Chiesa e dei nobili cedute alleemergenti famiglia borghesi rimasero com'erano prima, i privilegi feudali rimasero aboliti, la Chiesa noncontava molto sulle scelte di politica, il Codice civile era rimasto e veniva preso come esempio anche da

    altri Stati europei, la libert di iniziativa non era ostacolata da nessuno e soprattutto il sentimento nazio-nale era rimasto in tutta la popolazione (non solo quella francese) che finalmente avevano capito il con-cetto di ideali di libert e di uguaglianza proclamati dalla Rivoluzione.

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    16/63

    16

    Riassunto: Napoleone Bonaparte

    Tutto ebbe inizio nel 1796 quando il Direttorio affid l'incarico al giovane generale Napoleone Bonapar-te (Ajaccio 1769 - Sant'Elena 1821) di rallentare la morsa delle truppe austriache presenti in Italia equando questi riusc non solo a fermarli ma anche a sconfiggerli inizi la sua ascesa. Occup in po-chi mesi tutta l'Italia settentrionale e l'Austria fu costretta a chiedere la pace attraverso il trattato di Cam-poformio(1797) cos facendo l'Austria dovette abbandonare Milano e la Lombardia ed ottenne in cambioVenezia. In Italia quei territori conquistati dai Francesi vennero chiamati repubbliche sorellee la pi im-portante era la Repubblica Cisalpina(1797). Nonostante ebbero vita breve avviarono una serie di rifor-me ispirate ai principi della Rivoluzione. La Repubblica partenopea (1799) non riusc a conquistare la fi-

    ducia del popolo e venne abbattuta in pochi mesi da un esercito arruolato dai nobili e dal clero. Questo fudetto esercito sanfedista, perch si batteva per la difesa della fede religiosa, un modo per acquisire la fi-ducia del popolo.Per indebolire l'Inghilterra nel Mediterraneo il Direttorio invit Napoleone in Egittoper ostacolare il lorocommercio, qui i francesi ebbero la meglio mentre ad Abukir la flotta inglese guidata dall'ammiraglioOrazio Nelson ebbe la meglio sulla flotta francese e Napoleone rischi di restarvi bloccato perch nonaveva modo di poter comunicare con la madrepatria. Napoleone rientrando in patria decise di fare uncolpo di Stato e prese tutti i poteri, assumendo il titolo di primo console(1799). Subito dopo sconfisse a

    Marengo gli Austriaci e occup l'Italia settentrionale.Il suo potere diventava sempre pi solido e cos il suo governo divenne autoritario e accentrato ed il pote-re era affidato secondo una struttura gerarchica; fece importanti riforme nel campo scolastico, economi-co, finanziario, eman un Codice civile e firm un Concordatocol Pontefice Pio VII. Quando nel 1804Napoleone divenne imperatoresi assicur che ognuno dei suoi familiari avesse un trono anche per evi-

    tare attacchi provocati dall'invidia dagli stessi familiari. Per colpire economicamente l'Inghilterra proclamil blocco continentale, cio il divieto di commerciare con l'Inghilterra. Fu un provvedimento che danneggil'economia di diversi paesi, e la Francia ebbe gravi difficolt in farlo rispettare, e si diffuse il contrabban-do.Napoleone ottenne altri successi militari ma la sua sorta ebbe un profondo cambiamento con la campa-gna di Russia(1812) perch con il suo numerosissimo esercito si aspettava una guerra semplice e bre-ve ma quando arriv a Mosca l'unica cosa che trov fu il freddo dato che il generale Kutuzov gli fece unabella sorpresa con la sua tattica militare della ritirata, che comportava la distruzione delle zone della Rus-sia (villaggi e raccolti) in modo da non poter garantire il giusto riparo e il vivere agli eserciti nemici. Da600.000 uomini, decimati dal freddo e dagli attacchi dei russi rimasero solamente 50.000 soldati. Rientratiin patria furono sconfitti a Lipsia nel 1813, e Napoleone fu obbligato ad abdicare e a ritirarsi all'isolad'Elba. Riesce a fuggire ed a ritornare in Francia riprendendo anche il potere e anche la fiducia dellapopolazione ma solo per cento giorni. Inglesi e Prussiani lo sconfissero definitivamente a Waterloo. Esi-

    liato nell'isola di Sant'Elena, Napoleone mor il 5 maggio 1821.

    Dalla sua storia si pu trarre una moraledifatti Napoleone che inizialmente si batteva per gli ideali del-la rivoluzione morto da monarca, cio diventato il tipo di autorit per cui si batteva, voleva tutto il pote-re nelle sue mani e l'ha avuto, ma chi troppo vuole nulla stringe ed ha avuto la fine che meritava. In com-penso ha attuato una serie di riforme ed ha risvegliato il sentimento patriottico, gli ideali di libert di liberted uguaglianza che fino a quel momento non avevano molta importanza.Et giolittianaLa legislazione sociale di Giolitti e lo sviluppo industriale dell'Italia Dopo la morte di Umberto I, in un momento particolarmente difficile per l'Italia, divenne re all'et di 31 an-ni il figlio Vittorio Emanuele III (1900-1946). Il nuovo sovrano decise di abbandonare la politica reaziona-ria paterna e inaugur un nuovo indirizzo, che prevedeva il ritorno alla legalit costituzionale. Nel 1901 in-fatti, alla caduta del ministero Saracco, che con una politica contraddittoria aveva finito per scontentare

    sia la Destra sia la Sinistra, il re affid l'incarico di formare il governo all'esponente pi in vista della Sini-stra, l'insigne giurista Giuseppe Zanardelli.Questi abbandon il sistema repressivo seguito dai predecessori, concesse un'amnistia ai condannati po-litici e stabil una limitata libert di associazione e di propaganda.

    http://2.bp.blogspot.com/-DaDCuSZbqF8/UcYDzKOXCcI/AAAAAAAASXA/mkmklFD9KXo/s1600/Napoleone+Bonaparte.jpg
  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    17/63

    17

    Giolitti capo del governo

    Nel 1903, in seguito al ritiro per malattia di Zanardelli, fu chiamato a capo del governo il ministro degli in-terni Giovanni Giolitti (1842-1928). Dopo l'esperienza fatta tra il 1892 e il 1893 Giolitti divenne nuovamen-te presidente del Consiglio e mantenne la carica, salvo brevi interruzioni per quasi un decennio, passatoalla storia con il nome di et giolittiana. Di orientamento liberale e appartenente alla cosiddetta Sinistra

    costituzionale, il nuovo capo del governo fu abilissimo nel trovare un equilibrio tra le forze sociali, pro-muovendo da un lato un'avanzata legislazione sociale e dall'altro una politica volta a favorire la nascenteindustria italiana. Concesse pertanto ampia libert di sciopero. Va a tal proposito ricordato che lo sciope-ro, seppure implicitamente ammesso dal codice Zanardelli del 1889, era ancora ostacolato con forme diintimidazione e drastici interventi della forza pubblica. In presenza di agitazioni sociali e scioperi, Giolitti silimit invece a mantenere l'ordine pubblico evitando repressioni violente, in attesa che i contrasti tra lavo-ratori e proprietari si risolvessero per mezzo di trattative dirette fra i rappresentanti delle due parti. E a chigli rimproverava di avere giudicato lo sciopero un mezzo legale di lotta, replicava di non avere mai avutopaura dei lavoratori e che, d'altra parte, il Paese non sarebbe stato n tranquillo n prospero finch lamaggioranza degli Italiani fosse rimasta in condizioni economiche e morali disagiate.

    Attivit legislativa in campo socialeNello sforzo di adeguare le istituzioni dello Stato alle esigenze di una concreta modernizzazione, Giolitti si

    preoccup anche di prevenire le agitazioni sociali con la pacifica arma delle riforme. Egli era infatti con-vinto che il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori coincidesse con un deciso progresso di tut-to il Paese e quindi con un indubbio vantaggio per il sistema produttivo e per lo Stato, che ormai non po-teva pi essere considerato come un miope difensore degli interessi padronali. Nel corso del suo decen-nio di governo venne pertanto perfezionata e ampliata la legislazione in favore dei lavoratori anziani, in-fortunati o invalidi, vennero emanate nuove norme sul lavoro delle donne e dei fanciulli, venne estesol'obbligo dell'istruzione elementare fino al dodicesimo anno di et, venne stabilito il diritto al riposo setti-manale. Inoltre, allo scopo di offrire anche ai lavoratori la possibilit effettiva di presentare la propria can-didatura alle elezioni, venne per la prima volta stabilita un'indennit parlamentare, cio un compenso aideputati per le spese che dovevano sostenere per svolgere il proprio compito in Parlamento. Giolitti nonfu insensibile neppure alle pressanti rivendicazioni salariali degli operai e degli impiegati. Egli favor infattila conquista di migliori retribuzioni, le quali, accrescendo le possibilit di acquisto delle classi lavoratrici,contribuirono a determinare una pi ampia richiesta di beni di consumo sui mercati e conseguentemente

    un aumento della produzione.In questo quadro si inseriscono anche alcuni importanti interventi nel settore della sanit pubblica, comela distribuzione gratuita del chinino contro la malaria, che in soli otto anni fece abbassare la percentualedei malarici dal 31% al 2%. Le numerose riforme sociali e igienico-sanitarie comportarono un deciso au-mento demografico e un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, la quale pass dai 26milioni del 1870 ai 36 del 1913.

    Il rafforzamento della lira e laumento delle attivit produttiveIl maggior benessere generale cos raggiunto e le rimesse degli emigranti, che ormai avevano superato ilmezzo miliardo di lire allanno (circa 260 milioni di euro), facilitarono il risanamento delleconomia nazi o-nale, permettendo un notevole incremento delle entrate dello Stato. In questo modo, malgrado alcunegravissime sciagure abbattutesi sul Paese, quali leruzione del Vesuvio nel 1906 e il terremoto di Messinanel 1908, fu possibile mantenere il bilancio in pareggio e addirittura anche ampiamente attivo. Una simile

    politica, insieme a una scrupolosa amministrazione del denaro pubblico, port la cartamoneta italiana adacquistare un eccezionale prestigio al punto da fare aggio sulloro, da essere cio preferita alle m onetedoro sul mercato internazionale.La favorevole situazione finanziaria accrebbe a sua volta il risparmio e quindi i depositi presso le banche,le quali poterono cos finanziare numerose imprese sia nel settore agricolo sia in quello industriale, rivita-lizzando tutto il sistema economico del Paese. Il reddito agricolo, in seguito ad alcuni importanti lavori dibonifica e di irrigazione e a un pi ampio uso dei concimi chimici, sal dai tre miliardi di lire del 1870 aisette del 1910. Anche lindustria meccanica, che pure si trovava ancora in condizioni di grande inferioritrispetto a quella straniera, ottenne un rilevante sviluppo insieme allindustria chimica, tessile e alimentare,raddoppiando il fatturato tra il 1900 e il 1913. Allinterno del sistema produttivo italiano si afferm in parti-colare il settore dellindustria automobilistica, che ebbe nella Fiat, fondata a Torino da Giovanni Agnelli(1866-1945) nel 1899 la sua pi promettente espressione, con una produzione annua salita rapidamentedalle sei vetture del 1900 alle 1380 di pochi anni dopo ; quello dellindustria della gomma, la quale sorta a

    Milano nel 1872 per iniziativa dellindustriale Giovan Battista Pirelli (1848 -1932), pass dai 413 quintali dicaucci importato e lavorato negli ultimi anni dellOttocento ai 35.000 quintali del 1914; quellodellindustria idroelettrica, che pass dalle poche migliaia di chilowatt del 1898 al mezzo milione del 1908,con un incremento che pur se rilevante, non pot far fronte allaumentata domanda, n el iminare

  • 8/12/2019 Storia Greca e Romana

    18/63

    18

    limportazione di carbone, passata a sua volta dai due milioni di tonnellate del 1881 agli 11 milioni del1913.

    Le opere pubbliche e il monopolio sulle assicurazioniDurante let giolittiana fu inoltre realizzato un intenso programma di lavori pu bblici, che ebbe le sue pisignificative manifestazioni nellestensione della rete stradale e ferroviaria (si parl non a torto di miracolo

    ferroviario), nellapertura del traforo del Sempione (lungo circa 20 chilometri) e nellinizio dei lavori perlacquedotto pugliese. Giolitti istitu inoltre il monopolio statale sulle assicurazioni sulla vita, sino allora ge-stite da societ private. Portata in discussione in Parlamento nel giugno 1911, tale iniziativa incontr unafierissima opposizione da parte dei soggetti direttamente coinvolti e dei pi fanatici liberisti, che fecerosentire la loro voce attraverso una violenta situazione parlamentare, Giolitti prefer scendere a un com-promesso con i suoi oppositori, autorizzando le societ assicuratrici a continuare il loro esercizio per altridieci anni limitatamente alle somme superiori a un certo tetto e a cedere invece le altre al nuovo IstitutoNazionale per le Assicurazioni, entrato in funzione nel 1912.

    Personaggio: Maria MontessoriEra il 1896 quando Maria Montessori consegu, prima donna in Italia, la laurea in medicina. Da quel mo-mento prese avvio la sua lunga attivit di impegno sociale e scientifico a favore del recupero di bambinicon ritardo mentale e in seguito dell'educazione dei fanciulli, resa ancor pi stupefacente se pensiamo

    agli anni in cui si svolse. I suoi studi trovarono una concreta applicazione quando ebbe l'incarico di aprirealcune scuole nel popolare quartiere romano di San Lorenzo. Nascevano cos nel 1907 le Case dei bam-bini, che ebbero rapido successo e diffusione anche all'estero, dove la Montessori tenne corsi di prepara-zione e trascorse lunghi periodi, soprattutto quando i suoi principi educativi si scontrarono con l'avversio-ne del regime fascista, che ostacol la sua ricerca e la costrinse a dimettersi dall'Opera Nazionale Mon-tessori da lei fondata nel 1924. Gli anni trascorsi dalla sua nascita, avvenuta a Chiaravalle di Ancona nel1870, alla sua morte nel 1952 in Olanda, testimoniano la statura di questa straordinaria figura storica.Grande clamore suscitarono le sue idee femministe e l'intervento al Congresso femminile di Berlino del1896, ma senza dubbio il rinnovamento dell'educazione infantile il suo contributo pi rilevante. Quelloche venuto a connotarsi come il metodo Montessori mira infatti a promuovere, innanzitutto attraversol'educazione sensoriale, lo sviluppo del bambino, rendendolo attivo, costruendo per lui un ambiente adat-to nel quale possa acquistare e sviluppare abilit, aiutato da insegnanti capaci di incanalare le potenzialienergie nella giusta direzione. Le numerose pubblicazioni di cui fu autrice h