Storia della scuola e professionalità docente Letterio Todaro Dipartimento di Scienze della Formazione UNIVERSITA' Di CATANIA
Storia della scuola e professionalità docente
Letterio Todaro
Dipartimento di Scienze della Formazione UNIVERSITA' Di CATANIA
Il problema della scuola all'indomani dell'Unità
● “Il più grande problema che l'Italia dovette
affrontare nel suo costituirsi a Stato
moderno fu quello di creare una Unità
nazionale operante nella coscienza dei
cittadini. E questo compito la classe
dirigente affidò alla scuola”.
● (D. Bertoni Jovine)
Statistiche analfabetismo(popolazione da 6 anni in su)
1861 1871 1881 1891 1901
ITALIA 75% 68,8% 61,9% 48,5% 37,6%
SICILIA 89% 85,3% 81,2% 70,9% 58%
Chi veniva censito come 'alfabeta'?
Chiunque mostrasse di saper apporre la propria firma e di saper leggere
Pertanto, oltre lo stretto numero di 'alfabeti', occorre pensare all'elevatissimo numero di semianalfabeti, ovvero di coloro che sapevano andare poco oltre i criteri minimi del saper firmare, leggere, scrivere.
Secondo i calcoli di C.M. Cipolla il numero dei veri 'italofoni' al momento dell'Unità oscillava tra il 9 e il 12%; secondo De Mauro addirittura si aggirava intorno al 2,5%
L'Italia alla 'conquista' dell'alfabeto
● “Il peso di circa il 75% di analfabeti censiti al momento dell'Unità
apparve un macigno che pesava sul destino dell'Italia. La
metafora della 'conquista' (Soldani) restituisce in modo efficace
la lotta contro l'analfabetismo”.
● La lotta contro l'ignoranza dovette misurarsi con difficoltà di
ogni genere:
L'arretratezza dell'economia
La miseria delle classi contadine e operaie (squilibri territoriali)
Diverse eredità dei sistemi d'istruzione dei governi preunitari
Ostilità delle aree politiche conservatrici (frange del cattolicesimo reazionario; sospetti di alcune fasce della borghesia conservatrice) (G. Chiosso)
●
Di fronte alla scuola pubblica si aprì una difficilissima sfida,
impegnata su un duplice fronte:
Divenire il primo canale istituzionale per la diffusione dei processi di alfabetizzazione (fornire almeno gli elementi minimi del leggere, scrivere e far di conto)
Proporsi come il più efficace canale di socializzazione diffusa e di condivisione di un'etica pubblica nazionale (partecipare alla costruzione dell'identità degli italiani)
I compiti della scuola postunitaria:
istruire, ma soprattutto 'educare'● La crescita della scuola pubblica fu perciò
collegata alla ricerca di un nuovo indirizzo pedagogico/educativo di tipo 'moderno' che potesse fornire un modello civile all'opera di costruzione della Nazione:
ciò valse la consapevolezza diffusa che compito della scuola fosse istruire la popolazione, ma anche diffondere costumi di onesta', operosità, dedizione alla causa del lavoro, risparmio, tenacia, e di rispetto dell'ordinamento sociale
L'ordinamento scolastico all'indomani dell'Unità e i suoi principali limiti
● Estensione alle provincie del Regno dei principi ordinamentali della Legge Casati (R.D. 13 novembre 1859, n.3725):
● Forte accentramento amministrativo
● Debolezza dei criteri ordinamentali della scuola elementare, (due gradi biennali) (obbligo formale solo per il primo) lasciata per la gestione economica e finanziaria a carico dei Comuni.
● Divaricazione nel sistema delle scuole 'medie', : istruzione classica (ginnasi-licei; unica in grado di costituire un canale verso l'istruz, sup,) vs (scuole tecniche; ponte verso le arti, i mestieri e le piccole professioni impiegatizie)
L'ordinamento scolastico all'indomani dell'Unità e i suoi principali limiti
● I limiti della 'Casati':● Debolezza nel sistema della formazione e
dell'arruolamento degli insegnanti, specialmente elementari:
La scuola normale per gli allievi maestri, divise in maschili e femminili, era di durata triennale ed poco più che una continuazione della scuola elementare, senza carattere di secondarietà: mancanza di una valida cultura pedagogico-didattica
La difficile condizione del 'mestiere' di maestro e di maestra
Nei primi decenni postunitari la situazione della classe magistrale risulta alquanto precaria:
● prevale una scarsa preparazione culturale● Il mestiere si configura di scarso livello
economico-remunerativo (stipendi comunali di grado inferiore)
● Difficoltà di reclutamento di insegnanti patentati aprono deroghe a figure collaterali: parroci, religiosi, a volte anche sarti, calzolai, ex militari
Fin dai primi decenni postunitari è quindi rilevabile una tendenza alla femminilizzazione
della professione magistrale
Ragioni socio-economiche: le famiglie piccolo-borghesi avviano volentieri le proprie figlie alle scuole normali con l'obiettivo di 'sistemazione' lavorativa
● Ragioni socio-culturali: l'impronta femminile è riconosciuta vicina ai problemi della cura dell'infanzia e dell'insegnamento ai bambini
● Ragioni vocazionali: le allieve maestre denotano maggiore motivazione alla professionalizzazione, mentre per i maschi spesso la carriera magistrale risulta una soluzione di ripiego
La difficile condizione del 'mestiere' di maestro e di maestra
a.s. 1862-63 1901-02
Maestri 13209 19170
Maestre 7841 37263
I PROBLEMI DELLE 'MAESTRE'
● Stipendio inferiore rispetto a quello dei colleghi maschi, ma comunque ricercato come fonte di sostentamento da parte di donne spesso destinate a vita da nubilato
● Esposizione ai pregiudizi nei confronti dell'impiego femminile in una società ancora spesso arretrata (spesso nelle zone rurale e nei comuni di provincia)
● Esposizione ai piccoli e grandi soprusi delle autorità comunali (sindaci, assessori)
●
●
L
La condizione degli insegnanti secondari (professori)
● “Rispetto a quella dei maestri, la condizione degli insegnanti secondari appare indubbiamente privilegiata e oggetto di maggiore considerazione sociale. I professori costituiscono un corpo di funzionari pubblici (statali), hanno quindi maggiore stabilità d'impiego e sicurezza sulle pensioni.
● In realtà, anche questa professione non offriva molte attrattive, a cominciare dagli stipendi, sicuramente di livello inferiore rispetto a molti altri ambiti del pubblico impiego” (De Fort)
I limiti del sistema scolastico postunitario rispetto alla professionalità docente
● Anche relativamente agli insegnanti secondari si evidenzia un problema nella difficoltà del reclutamento: i laureati costituiscono una ristrettissima élite della gioventù studiosa del Paese e per colmare i vuoti vegono solitamente impiegati insegnanti incaricati, anche senza titolo di laurea,con nomina annuale o triennale.
● E' molto diffusa ed abituale la pratica dello spostamento di sede, specialmente verso le cittadine di provincia (specialmente insegnanti settentrionali al Sud)
LA PROFESSIONALITA' DOCENTE VERSO UNA PRIMA DEFINIZIONE DI STATUS SOCIO-
ECONOMICO-CULTURALE
● Pur con i suoi limiti, già nei primi decenni
postunitari l'insegnamento secondario comincia
a profilarsi come un nuovo tipo di professione
intellettuale, relativamente indipendente e
dignitosa, ricercata da una media intellettualità
studiosa che può affiancare all'insegnamento la
coltivazione di una produzione culturale che
interessa le aree locali
Scuola e 'questione sociale'
Le grandi difficoltà incontrate dal sistema scolastico al suo avvio furono, dunque, complessivamente legate alla debolezza del tessuto socio-economico nazionale (Paese ancora basato su un'economia prevalentemente agricola e sistema produttivo in gran parte pre-capitalistico) e specialmente alla miseria delle classi popolari:
“Il grave carico che la nazione aveva imposto alla scuola apparve subito sproporzionato. La scarsa istruzione non compensava la grande miseria e non cancellava le ingiustizie”. (BERTONI JOVINE)
L'inchiesta Matteucci 1863-64
● Già nell'a.s. 1863-64 fu avviata una prima inchiesta ministeriale sull'istruzione elementare:
Debolezze gravi risultavano sul piano dell'edilizia scolastica, della diffusione e della frequenza scolastica (mediamente su 100 bambini censiti anagraficamente ne risultavano iscritti a scuola 93 in Piemonte, 83 in Lombardia, 14 in Sicilia!), della preparazione degli insegnanti, della mancanza di organici piani didattici per uniformare l'insegnamento ad un modello tendenzialmente organico
L'inchiesta Matteucci 1863-64
● “Dall'inchiesta del 1864 che pure attesta
rispetto al 1861 un leggero aumento nel numero
delle scuole, dei maestri e degli alunni, emerge
il quadro drammatico di un paese povero e
incolto dove il pane è nemico dell'alfabeto
ed il lavoro infantile spopola le pur poche e
malfunzionanti scuole.” (Tomasi)
Per il decollo del sistema scolastico sembra anche necessario un nuovo
'sfondo' culturale e la crescita di una moderna pedagogia sociale
● Fin dal primo decennio seguente all'Unità i nuovi orientamenti culturali che fanno capo all'affermazione del 'positivismo' pedagogico supportano una visione della modernità e dello sviluppo sociale basati su una cultura laica che incoraggia lo Stato – attraverso principalmente la Scuola – a rendersi promotore di incivilimento e di progresso
Attraverso la scuola: fare gli italiani
● Da plebe a popolo:
L'obiettivo educativo è rivolto allo sviluppo
delle condizioni di vita della Nazione
diffondendo un'immagine della scuola come
luogo fondamentale per l' acquisizione di un
'vantaggio' e di una 'dignità' sociale
●Da plebe a popolo:
● Occorre che il popolo riconosca e riprovi la sua 'ignoranza', la degradazione morale, l'abbrutimento e trovi nell'istruzione un vantaggio per il miglioramento delle condizioni pratiche di vita, in vista anche di un miglioramento di status economico e sociale:
● In primis, occorre diffondere attraverso la scuola la disciplina alla pazienza, all'impegno costante, al lavoro, contro ogni tendenza all'ozio
●Da plebe a popolo:
● Ma altri principali compiti della scuola
postunitaria furono anche decodificare modelli
di 'buona condotta' (rispetto verso le istituzioni e
le autorità pubbliche), di 'normalità' nel saper
vivere con gli altri, e infondere un principio di
'cura' igienica del corpo, attraverso abitudini di
'pulizia' e di 'decoro'
● L'Italia alfabeta si costituisce, dunque, a mano che cresce il senso diffuso dell'utilità sociale della scuola e del sapere:
(eredità illuministica e nuova costruzione di un progetto di cittadinanza moderna, costruito su valori prettamente laici di ordine e di progresso sociale)
Elementi collaterali allo sviluppo del sistema scolatico
● Nascita e sviluppo di un'editoria specializzata per la pubblicazione di libri di uso scolastico
fenomeno che prende quota in Italia solo dopo l'avvento dell'Unità nazionale – la nascita di un'industria dello scolastico divenne anzi ben presto il vettore trainante per la crescita del sistema editoriale nazionale (Porciani)