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Storia Della Chiesafghj

Jun 04, 2018

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Aldo Nigro
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    PARTE PRIMA: I E III SECOLO

    Capitolo I

    Il mondo giudaico greco romano nel I secolo d.C.

    1.1 Il mondo ebraico pr ima di Cr is to: contesto stor ico

    Pompeo nel 63 a.C. entra in Palestina e la occupa, raggiungendo cos la massimaespansione del Regno e determinando la fine dellindipendenza del mondo giudaico.Pompeo quando conquista Gerusalemme sale al tempio, entra e ne esce dicendo di nonaver trovato nulla; questo gesto viene considerato una profanazione (segno di un castigodivino).

    Dal punto di vista politico Roma lasci governare il regno giudaico ad Erode che avevasposato lultima discendente della dinastia dei sovrani Asmonei (una dinastia sacerdotalenon proveniente da Davide) ed era stato capace di ingraziarsi il vincitore Pompeo. AdErode si deve la ricostruzione del tempio, innalzato per propiziarsi il favore dei giudei, dicui i discepoli esaltano la bellezza. Erode fu tollerante anche nei confronti dei culti pagani.Con il proseguire del suo Regno, Erode divenne sospettoso di trame e congiure, tanto dafarsi costruire una serie di palazzi per difesa e da eliminare uno alla volta i discendenti altrono della sua dinastia (la moglie e due figli) temendo che complottassero perspodestarlo. Erode fa uccidere Giovanni Batt ista, che aveva condannato pubblicamentela condotta di Erode Antipa,che conviveva con la cognata Erodiade (il re lo fece primaimprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade,Salom lo fecedecapitare). Lastrage degl i Inno cent i1riflette in pieno la violenza di questo regno, che continuer anchedopo la sua morte, quando il regno viene diviso fra i tre figli rimasti: Archelao chegoverner laGiudea e la Samaria,Ant ipalaGalilea,Fi l ippola Transgiordania.Il popolo stanco dei soprusi di Erode prima e dei suoi figli poi giunger a una grande rivolta(66-70 d.C.), sedata dai romani che prenderanno il controllo della regione affidandone ilcontrollo politico a un governatore con residenza a Cesarea. Roma predispone anchedelle truppe per controllare Gerusalemme, ma lascer immutato il s inedr io, ovvero lamassima autorit giudaica religiosa e civile, che continuer a occuparsi delle questioniinterne.

    1Secondo ilVangelo di Matteo,dopo la nascita diGes Cristo,Erode venne a sapere che era nato aBetlemme il "re deiGiudei": temendo una minaccia al proprio regno, avrebbe quindi ordinato di uccidere tutti i bambini di Betlemme fino adue anni di et. Questo episodio chiamato nella tradizione cristiana la strage degli innocenti; al di fuori del testo diMatteo non ne esiste nessuna documentazione storica.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Antipahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Erodiade&action=edithttp://it.wikipedia.org/wiki/Rehttp://it.wikipedia.org/wiki/Salom%C3%A8_%28figlia_di_Erodiade%29http://it.wikipedia.org/wiki/Decapitazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Archelaohttp://it.wikipedia.org/wiki/Archelaohttp://it.wikipedia.org/wiki/Giudeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Antipahttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Antipahttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Antipahttp://it.wikipedia.org/wiki/Galileahttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Filippohttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Filippohttp://it.wikipedia.org/wiki/Vangelo_di_Matteohttp://it.wikipedia.org/wiki/Ges%C3%B9_Cristohttp://it.wikipedia.org/wiki/Betlemmehttp://it.wikipedia.org/wiki/Betlemmehttp://it.wikipedia.org/wiki/Ges%C3%B9_Cristohttp://it.wikipedia.org/wiki/Vangelo_di_Matteohttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Filippohttp://it.wikipedia.org/wiki/Galileahttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Antipahttp://it.wikipedia.org/wiki/Giudeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Archelaohttp://it.wikipedia.org/wiki/Decapitazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Salom%C3%A8_%28figlia_di_Erodiade%29http://it.wikipedia.org/wiki/Rehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Erodiade&action=edithttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_Antipa
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    1.2 Il Giudaismo

    Lambiente storico culturale incui sorto il Cristianesimo il mondo giudaico del I sec.d.C.Quando si parla di mondo giudaico esso si presenta in modo differente rispetto a quellodellepoca precedente, ovvero lepoca antico-testamentaria2. Il Giudaismo del tempo diGes non si presenta come una realt uniforme, ma come una realt molto articolata, acausa della presenza di elementi etnici e culturali differenti tra loro.In base anche allarea geografica in cui si era sviluppato distinguiamo tra:

    - GIUDAISMO PALESTINESE

    - GIUDAISMO DELLA DIASPORAle aree in cui gli ebrei si sono dispersi dopo ladiaspora (Roma, Alessandria.). Questi giudei (gli ellenisti) si sentivano unacomunit chiusa; essi avevano le loro sinagoghe e si tenevano in contatto con iltempio di Gerusalemme, pagando annualmente limposta al tempio e visitandoloin occasione di solennit religiose.

    In Palestina cerano diverse correnti o movimenti religiosi che convivevano nello stessoterritorio senza che nessuna di loro prevalesse sullaltra (poche migliaia per ciascunasetta) e che erano profondamente radicate nella societ e nella cultura del popolo. Lostorico Giuseppe Flavio ne dis t ingue 4: i Sadducei, i Farisei, gli Essenie gli Zelotia cuisi aggiungono i Samari tani che si separarono da Israele dopo il ritorno dallesiliobabilonese, accusati di aver sposato donne non ebree; in realt si tratta di uno scisma chenon tocca la sostanza della dottrina.

    I SADDUCEI I Sadducei costituiscono una importante corrente spirituale del tardogiudaismo (fine del periodo delsecondo Tempio), sono la classe religiosa che faceva capoal Tempio, rappresentata dall'aristocrazia delle antiche famiglie, nell'ambito delle qualivenivano reclutati i sacerdoti dei ranghi pi alti, nonch, in particolare, il SommoSacerdote, che erano veri e propri capi politici. La corrente dei sadducei, si richiamava, nelproprio nome, all'antico e leggendarioSadocsommo sacerdote al tempo diSalomone.Sientrava a far parte di questa setta solo per diritto di nascita. Durante la conquista romanaper non perdere i loro privilegi diventarono sudditi del conquistatore e attuarono una

    politica di compromesso. I sadducei erano MOLTO CONSERVATORI; erano amministratoriufficiali del culto e proponevano unosservanza scrupolosa della legge (torah), cheeseguivano alla lettera; non credevano nella dottrina della resurrezione.

    GLI ZELOTIGruppo politico-religioso giudaico apparso all'inizio del I secolo,gli zelotierano partigiani accaniti dell'indipendenza politica del regno ebraico, tanto che il lororazionalismo si trasformer in lotta armata contro i romani. Secondo loro Israele era ilregno di Dio per cui occorreva respingere fino al martirio ogni tipo di ingerenza straniera oprofanazione pagana.

    2Si parlava infatti di Giudaismo anche durante la fase successiva alla distruzione del tempio di Gerusalemme, nel VI se.a.C. come unicit di Dio e osservanza delle leggi.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Gerusalemmehttp://it.wikipedia.org/wiki/Aristocraziahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sadoc&action=edithttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sadoc&action=edithttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sadoc&action=edithttp://it.wikipedia.org/wiki/Salomonehttp://it.wikipedia.org/wiki/I_secolohttp://it.wikipedia.org/wiki/I_secolohttp://it.wikipedia.org/wiki/Salomonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sadoc&action=edithttp://it.wikipedia.org/wiki/Aristocraziahttp://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Gerusalemme
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    Furono chiamati anche Sicari da sica, corto pugnale di cui si servivano per uccidere iromani durante le imboscate. La loro dottrina si basava sullosservanza fedele della legge.Ges ha sempre mantenuto le distanze da questa setta; uno suo discepolo Simone, che fuchiamato il Cananeoo lo Zelota3, per seguirlo si allontana dalla setta degli zeloti. facile desumere che lo zelotismo non che un fariseismo fanatico, capace di passare

    dal piano religioso a quello politico, col pretesto di non obbedire ad altri che aDio.

    GLI ESSENIsono conosciuti e documentati anche da autori greci e latini, a causa dellascoperta, effettuata aQumran nel1947,deimanoscritti del Mar Morto,appartenenti a unacomunit di questo tipo. Qui sono stati rinvenuti circa 500 rotoli contenenti testi biblici ed

    extrabiblici.Gli esseni sono una setta religiosa di impronta giudaica nata alla fine del II secolo a.C.,ancora attiva nel I secolo d.C. rispettavano la legge e si recavano al tempio, ma eranoconvinti che Israele fosse stato contaminato dagli ideali stranieri, pertanto si ritirano neldeserto e danno vita a comunit isolate di tipo monastico;protetti da Erode il Grande,altempo di Ges erano oltre 4000 e vivevano dispersi in tutto il paese; circa 150 erano quelliresidenti a Qumran4 (la pi numerosa e forse la pi importante). Gli esseni METTEVANOTUTTO IN COMUNEe rinunciavano ad ogni tipo di propriet privata, per il principio secondocui nulla li dovesse legare alla vita terrena; si occupavano di artigianato, agricoltura escrittura. Eleggevano un capo che attendesse agli interessi di tutti e i cui ordini venivanoobbediti e che era affiancato da un consiglio di anziani (struttura piramidale). Influenzati da

    dottrine orientali PRATICAVANO DIGIUNI, ASTINENZEe eseguivano abluzioni e bagni rituali.Convinti di essere una comunit di eletti si affidavano a Jahve; essi avevano ricevuto unarivelazione messianicache annunziava la venuta di due Messia: uno con caratteristichereligiose e laltro guerriero.Negli Esseni si possono riscontrare delle analogie con le prime comunit cristiane e con ladottrina di Giovanni Battista, molte sono anche le differenze, la maggiore la venuta diGes Cristo.

    I FARISEII farisei corrispondono ad una nuova aristocrazia fondata sulla cultura, ossiasulla conoscenza della Scrittura. Sono i discendenti di quel partito vissuto ai tempi dei

    Maccabei che si mantenne fedele alla legge mosaica e si opposero al tentativo diintrodurre costumi e pratiche pagane allinterno della Palestina. I farisei EBBERO FORTEPRESA SULLE MASSEanche se erano un gruppo di numero inferiore rispetto alle altre sette,perch attualizzavano la legge scritta e la adattavano al momento, basandosi su unatradizione orale che interpretava la legge. Si dividevano in interpretie custodi della legge.Ci furono forti scontri tra Ges e i farisei perch Ges li accusava di un eccessivoFORMALISMO. In politica sostenevano linutilit di combattere contro i romani, poich eraimportante che Israele conservasse le sue tradizioni indipendentemente dal governo edalla politica.

    3Entrambi i nomi derivano dalla parolaebraica qana, che indica il movimento degliZeloti e che fu posteriormente

    tradotto erroneamente come proveniente daCana o anche daCanaan.4Questo sito and incontro ad una fine violenta nel 68 d.C. ad opera dei romani a causa del loro coinvolgimento nellesommosse negli anni della guerra che si concluse con il crollo diGerusalemme. Prima della fine per riuscirono anascondere la loro biblioteca nelle grotte circonvicine.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Diohttp://it.wikipedia.org/wiki/Qumranhttp://it.wikipedia.org/wiki/1947http://it.wikipedia.org/wiki/Manoscritti_del_Mar_Mortohttp://it.wikipedia.org/wiki/Monachesimohttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_il_Grandehttp://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_ebraicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Zelotihttp://it.wikipedia.org/wiki/Canahttp://it.wikipedia.org/wiki/Canaanhttp://it.wikipedia.org/wiki/Gerusalemmehttp://it.wikipedia.org/wiki/Gerusalemmehttp://it.wikipedia.org/wiki/Canaanhttp://it.wikipedia.org/wiki/Canahttp://it.wikipedia.org/wiki/Zelotihttp://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_ebraicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Erode_il_Grandehttp://it.wikipedia.org/wiki/Monachesimohttp://it.wikipedia.org/wiki/Manoscritti_del_Mar_Mortohttp://it.wikipedia.org/wiki/1947http://it.wikipedia.org/wiki/Qumranhttp://it.wikipedia.org/wiki/Dio
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    I farisei sono gli unici a sopravvivere agli altri gruppi religiosi che sono stati battuti dairomani. I rabbini ne sono i discendenti diretti.

    La prima comunit cristiana nasce in questo ambiente tanto da risultare un tuttuno conlambiente stesso. Ad occhi estranei essa sarebbe apparsa come una delle tante sette

    giudaiche presenti nel paese, potremmo dire lultima ad essere nata: i nazareni.

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    Capitolo II

    La primitiva comunit cristiana di Gerusalemme

    2.1 Le fon ti

    Gli At t i degl i apostol iLa fonte principale che ci permette di conoscere la primitiva comunit cristiana diGerusalemme e quindi la realt della Chiesa delle origini, il libro degli Atti.Il titolo Atti degli apostoli non il titolo originario dellopera, esso venne assegnato nelmomento in cui la Chiesa stabil il canone 5 delle scritture, ovvero un elenco di testiconsiderati come normativi, che vengono considerati autentici, quindi autorevoli per la fedecristiana.Prima ancora che la Chiesa stabilisse il canone, intorno alla met del II secolo, in risposta

    al proliferare di scritti leggendari e fantasiosi che vanno sotto il nome di apocrifi, questiscritti erano conosciuti con il titolo: att i di Pietro(primi 10 capitoli) e att i di Paolo(capitolisuccessivi). Al di l di questa suddivisione la struttura dellopera risultava molto picomplessa e articolata.

    6Cos venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". 7Ma egli rispose:"Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservatoalla sua scelta, 8ma avrete forza dallo Spirito Santo che scender su divoi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarae fino agli estremi confini della terra". (At 1,6-8)

    In questi pochi versi troviamo racchiuso il piano dellopera che si apre con lascensione di

    Ges al cielo (cap. 1), segue al cap. 2 la discesa dello Spirito Santo (Pentecoste), lapredicazione degli apostoli (At. 3,41 in quel giorno tremila persone si unirono a loro). Alcap. 8 si parla della violenta persecuzione che scoppia a Gerusalemme in cui tutti trannegli apostoli vengono dispersi nella Giudea e nella Samara, al cap. 9 si dir che la Chiesa in pace per tutta la Giudea e la Samara, per sottolineare come la predicazione a presopiede in queste regioni. Dopo un breve accenno allapostolato di Pietro, gli Atti seguonopi da vicino lattivit missionaria di Paolo e i suoi viaggi fino alla prigioni di Paolo a Roma(At. 28,16) dopo lopera si chiude di colpo. Ci si pu chiedere perch sono omesse le altrenotizie successive e il perch non ci sono notizie seguenti alla prigionia, ma la risposta lasi capisce dal mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra.

    - Secondo un primo orizzonte di carattere storico-geografico, questi confinidella terra sono quelli allora conosciuti, il cui centro era il bacino delMediterraneo oltre il quale i romani non sono mai andati

    - Secondo un orizzonte teologico-culturale, con larrivo di Paolo a Roma ilVangelo giunge al cuore del mondo pagano, ovvero il Vangelo nato in Palestinagiunge a quelli che, visti da Gerusalemme, sono considerati gli estremi confinidella terra.

    Lautore degli AttiLautore degli Atti si pensa possa essere Luca, troviamo, a conferma di questa ipotesi,alcuni elementi significativi dalla lettura comparata di

    At . 1,1e

    Lc . 1,1.

    5Canone = termine di origine greca che vuol dire misura, regola.

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    1Nel mio primo libro ho gi trattato, o Tefilo, di tutto quello cheGes fece e insegn dal principio 2fino al giorno in cui, dopo aver datoistruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assuntoin cielo.

    3Egli si mostr ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove,apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 4Mentre

    si trovava a tavola con essi, ordin loro di non allontanarsi daGerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre"quella, disse, che voi avete udito da me: 5Giovanni ha battezzato conacqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni".(At . 1,1)

    1Poich molti han posto mano a stendere un racconto degliavvenimenti successi tra di noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro chene furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola,3cos ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza findagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Tefilo,4perch ti possa rendere conto della solidit degli insegnamenti che hai

    ricevuto.

    (Lc . 1,1)

    Se ne ricava che: lautore si rivolge ad un unico destinatario Tefilo, che potrebbe essere un nome

    fittizio dal greco Theos-Philos = amico di Dio; che troviamo nel prologo dientrambe le opere.

    Nel libro degli Atti, nel prologo lautore fa riferimento ad un suo primo libro,precedente a quello che sta scrivendo, in cui dice di aver trattato tutto quello chefece e insegn Ges; riprendendo poi alcuni episodi: ascensione di Ges, discesadello Spirito Santo

    In entrambi i casi la lingua impiegata e la stessa: il greco (come tutti i testi delNuovo Testamento). Ma non il greco delle opere classiche ma il greco della koinovvero della lingua parlata, il greco corrente che si parlava nelle regioni intorno albacino del Mediterraneo, che rispetto al greco classico molto pi semplice edelementare.

    Tra il terzo Vangelo e il libro degli Atti notiamo, oltre alluso della stessa lingua,anche unaffinit di linguaggio, sintassie grammatica.

    Inoltre a testimoniare che si tratta di Luca c la questione che Paolo nei suoi viaggi non mai solo, ma ha dei collaboratori che lo seguono e lo aiutano, che a volte rimangono nellaregione per continuare a predicare. Lautore degli Atti ha viaggiato con Paolo, questo lo si

    deduce soprattutto nella seconda parte, dove troviamo unenorme quantit di verbiconiugati alla prima persona plurale (sezione del noi). Tra i collaboratori di Paolo vieneanche menzionato un Luca, un medico, che era molto affiatato con Paolo, che lo chiamavamio caro compagno, vicino a lui in diverse circostanze: probabilmente nel secondoviaggio, certamente nel terzo e poi a Roma (entrambe le volte).

    Da questi indizi storico-letterari possiamo dire che siamo di fronte ad un'unica opera checrea un affresco storico-teologico dove i vari personaggi e avvenimenti sono divisi in dueparti: la vita di Cristo e la vita delle prime comunit cristiane.

    I discor si

    Oltre alla parte narrativa, nel libro degli Atti, possibile identificare una parte dedicata aidiscorsi che sono circa una ventina. Alcuni studiosi sostengono che Luca li abbia presi datesti stenografi che giravano allepoca, pertanto sorgerebbe il dubbio che si possa trattare

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    di una finzione letteraria, prassi molto diffusa nellantich it (come ad esempio i discorsi diSocrate). Per leggendo i discorsi degli Atti si nota una certa differenza da i discorsi diPietro e quelli di Paolo:

    - innanzitutto per le tematiche trattate, Pietro svolge tematiche diverse da quelledi Paolo;

    - Luca utilizza il greco e fa uso di un linguaggio molto accurato, mentre Pietro neisuoi discorsi fa uso di un linguaggio elementare, con inflessioni aramaiche.Luca, per, entra in scena con Paolo, pertanto come fa ad essere a conoscenza deidiscorsi di Pietro? Questo si spiega con il fatto che nella Chiesa primitiva circolavanoraccolte di testi biblici (TESTIMONIA) precedenti alla redazione dei Vangeli, che servivanocome traccia per la predicazione dei giudei; per cui Luca che non era presente fisicamenteai discorsi di Pietro, li ha dedotti e ricostruiti dai testimonia o risalendo direttamente dalletestimonianze degli uditori che riferivano a memoria. Questi discorsi poi sono stati ripresida Luca perch rispondevano al piano della sua opera.Punto di partenza dei discorsi di Paolo sono i testi biblici, egli dimostra (testi alla mano)che le antiche promesse fatte ai padri si realizzano con Ges di Nazareth. At. 13,16

    prende avvio un lungo discorso di Paolo che prende spunto dalla Sacra Scrittura (ripresacon caratteri corsivi) proprio a dimostrazione del suo modo di operare. Quando invecePaolo parla ai pagani, punto di partenza la ricerca del sacro, presente in ogni uomo;una sorta di religiosit naturale. In entrambi i casi si tratta di un unico annuncio: Ges,fatto in forme diverse per adattarsi al pubblico di uditori (greco o giudei).

    Negli Atti troviamo tre tipi di discorsi:

    DISCORSI KERIGMATICI = dal termine greco kergma = annuncio. Si tratta di unprimo annuncio della predicazione cristiana, annuncio del Cristo morto e risorto,che un tema pi volte citato nel libro degli Atti. Questi li troviamo in:- At . 2, 14=discorso di Pietro il giorno della Pentecoste;- At . 13, 16 =discorso di Paolo ai giudei;- At . 17,22 = discorso di Paolo ad Atene, capitale della cultura e della religione

    pagana.

    DISCORSI APOLOGETICI = dal greco apologhia = difesa. Si tratta di discorsi didifesa, rivolti sia ai giudei che ai pagani per dimostrare che le accuse rivolte ai

    cristiani sono ingiustificate. Questi li troviamo:- At . 22,1= Paolo al termine del terzo viaggio, quando sale al tempio per sciogliereun voto che aveva fatto durante il viaggio, con se nel tempio porta un paganoconvertito per cui viene portato davanti al sinedrio per essere giudicato, quipronuncia il suo discorso.

    - At . 24,10 = discorso di Paolo di fronte al governatore romano Felice, a cui spiegai motivi della sua condanna.

    - At. 26,1 = discorso di Paolo davanti al re Agrippa in cui richiama alcuniavvenimenti della sua vita, tra cui la sua conversione.

    DISCORSI PASTORALI = rivolti alla comunit ad esempio At . 20,17 in cui Paolo si

    rivolge ai capi delle comunit da lui fondate (anziani di Efeso) a cui consegna le suevolont.

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    2.2 Elementi cost i tu t ivi del le prim it iva com un it cris t iana

    Possiamo individuare alcuni elementi costitutivi della primitiva comunit cristiana:

    1. Primo elemento il kergma ovvero lannuncio del Cristo morto in croce che torna intutti gli Atti e in particolare nei discorsi kerigmatici, ma di cui abbiamo traccia innumerosi altri casi come ad esempio At. 3,1 e At. 4, 6 in cui gli apostoli giustificano illoro operato appellandosi al nome di Cristo risorto, di cui sono testimoni.

    19Ma Pietro e Giovanni replicarono: "Se sia giusto innanzi a Dioobbedire a voi pi che a lui, giudicatelo voi stessi; 20noi non possiamotacere quello che abbiamo visto e ascoltato".(At. 4,19)

    Quindi la persona di Cristo lelemento fondante, il figlio delluomo il Messia,glorificato alla destra del Padre, pertanto con attributi divini.

    2. Secondo elemento la liturgia. La primitiva comunit cristiana composta da giudeo-cristiani, ovvero cristiani provenienti dal giudaismo che vivono allombra del Tempio eseguono tutte le pratiche del culto ufficiale. I cristiani a queste pratiche aggiungonoqualcosa di proprio: IL BATTESIMO.

    37All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero aPietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?". 38E Pietrodisse: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di GesCristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono delloSpirito Santo.39Per voi infatti la promessa e per i vostri figli e per tuttiquelli che sono lontani, quanti ne chiamer il SignoreDio nostro". 40Conmolte altre parole li scongiurava e li esortava: "Salvatevi da questagenerazione perversa". 41Allora coloro che accolsero la sua parolafurono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone. 6(At. 2,37)

    Riguardo al battesimo possibile fare diverse riflessioni, alle luce di questo brano:In questo passo degli atti Pietro utilizza una Battesimo formula cristologia e non

    trinitaria, poich dice di battezzare nel nome di Ges Cristo, nel Vangelo secondoMatteo, Ges che dice andate e battezzate nel nome dello Spirito Santo.

    Durante il I secolo il battesimo veniva dato con rapidit (subito 3000 personevengono battezzate). A testimonianza di ci nel capitolo 8 7 degli Atti troviamolepisodio di Filippo che mentre in viaggio incontra un eunuco, funzionario diCandce, regina di Etiopia, mentre legge Isaia. Alla domanda di Filippo che gli

    chiede se sa cosa sta leggendo, leunuco lo invita sul carro per essere istruito sullaparola di Dio, poi giunto nei pressi di un pozzo Filippo lo battezza.Un altro esempio, a tal proposito fornito dallepisodio 8narrato al capitolo 16, incui Paolo e Sila, mentre aerano a Filippi, vengono catturati e gettati in prigione.Liberati nottetempo da un terremoto, Paolo e Sila stanno per fuggire mentre ilcarceriere non trovandoli pi tira fuori la spada per uccidersi, pensando che iprigionieri fossero fuggiti; Paolo o ferma e gli annuncia il kergma e lo battezzainsieme a tutti quelli della sua casa.

    6Questa la fine del discorso di Pietro fatto nel giorno della Pentecoste che termina con un appello al la penitenza e albattesimo.7Ivi At. 8,26-40

    8Ivi At. 16, 16-34

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    Durante il III sec., invece il battesimo sar preceduto da una fase catecumenale dicirca 3 anni.

    Per quel che riguarda il modo in cui avveniva il battesimo durante il I secolo unprezioso aiuto ci fornito dalla Didach, il testo pi antico tra quelli di ispirazione

    cristiana, composto tra il la fine del I sec. e linizio del II. In questo testo si dice che ilbattesimo doveva avvenire in acqua corrente, quindi per immers ione, in mancanza diacqua corrente si poteva ricorrere a una prassi straordinaria che consisteva nelbagnare 3 volte con acqua (battesimo per infus ione).

    3. Terzo elemento la frazione d el pane.Di frazione del pane si parla specificatamente in At . 2, 42

    42Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e

    nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.46Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il

    pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicit di cuore

    Nelle lettere di Paolotorna la stessa espressione in contesti diversi- 1 Co . 11,17:

    17E mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi per il fatto chele vostre riunioni non si svolgono per il meglio, ma per il peggio.18Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sonodivisioni tra voi, e in parte lo credo. 19 necessario infatti che avvenganodivisioni tra voi, perch si manifestino quelli che sono i veri credenti inmezzo a voi. 20Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non pi

    un mangiare la cena del Signore. 21Ciascuno infatti, quando partecipaalla cena, prende prima il proprio pasto e cos uno ha fame, l'altro ubriaco. 22Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? Ovolete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non haniente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

    Scritto negli anni 56-57 d.C., prima della redazione dei Vangeli. La situazionedescritta inquadra unabitudine consolidata n quei tempi; ci si riuniva sul far dellasera per celebrare un rito che Paolo chiama la cena del Signore, dove ognunopartecipava portando qualcosa da casa e consumava la propria cena in comunionecon gli altri. Ovviamente i pi ricchi portavano di pi, pertanto avevano la possibilitdi consumare un pasto pi abbondante rispetto ai pi poveri, che dopo averconsumato la loro parca cena, restavano a guardare. Parlando di questo squilibrioPaolo rimprovera la comunit di Corinto facendo riferimento a unaltra cena, quellache dovrebbe essere la cena del Signore.

    - 1 Co . 10,14:14Perci, o miei cari, fuggite l'idolatria. 15Parlo come a persone

    intelligenti; giudicate voi stessi quello che dico: 16il calice dellabenedizione che noi benediciamo, non forse comunione con il sanguedi Cristo? E il pane che noi spezziamo, non forse comunione con ilcorpo di Cristo? 17Poich c' un solo pane, noi, pur essendo molti, siamoun corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane.

    il contesto in cui va inserita questa riflessione di Paolo, un contesto esortativovolto a evitare lidolatria in particolare, come ad esempio i banchetti sacri fatti inonore degli idoli pagani, in quanto potevano diventare occasione di idolatria e quindi

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    di scandalo. In contrasto al banchetto offerto per gli idoli, Paolo parla della mensadel Signore. Al v. 16 torna il termine spezzare il pane trovato in At. 2,42 e in pitroviamo latto di bere dal calice.

    Bere dal caliceera una azione tipica del banch etto con viv iale

    ha sia lecaratteristichecultuali delbanchetto pagano.

    sia il carattere cultuale del banchettopasquale ebraico.

    Spezzare il pane o frazione del pane sono due espressioni simili derivate dalcarattere cultualeebraico e pagano.Paolo per evitare rischi di confusione separa i due momenti

    La frazione del pane il banchetto vero e proprio, ovvero il rito

    della cena

    Un'altra testimonianza la troviamo in At 20,7:

    7Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il panee Paolo conversava con loro; e poich doveva partire il giorno dopo,prolung la conversazione fino a mezzanotte.

    al termine del terzo viaggio missionario di Paolo, mentre diretto verso Gerusalemmesi ferma a Trade, dove raduna la comunit per spezzare il pane. Durante la riunionePaolo fa un lungo discorso durante il quale un uomo si addormenta, perde lequilibrio,cade e muore; Paolo allora, si precipita da lui e lo riporta in vita.

    La frazione del pane avveniva in un luogo prestabilito, ovvero in una stanzailluminata al piano superiore (piano nobile) su modello del cenacolo in cui Ges hafesteggiato la Pasqua con i suoi discepoli e in un giorno prestabilito: il primo giornodella settimana (At. 20,7) e lassemblea si riuniva da tramonto a tramonto. Infatti nelpasso di Paolo si dice che la riunione era cominciata al tramonto del sole9. Il primogiorno il giorno successivo al sabato che diventa giorno fisso per la comunitcristiana che si incontra per lagape comunitaria, la scelta di questo giorno non

    casuale, si tratta infatti del giorno dopo la morte di Cristo. In Ap . 1,9 ss. leggiamo:9Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione,

    nel regno e nella costanza in Ges, mi trovavo nell'isola chiamataPatmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Ges.10Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una vocepotente, come di tromba, che diceva:

    Giovanni si trova prigioniero sullisola di Patmos, sullEgeo; qui ha una visione di unaliturgia che avviene nel giorno del Signore10che viene a sostituire il sabato ebraico.Con Costantino, IV sec. d. C., la domenica diverr a tutti gli effetti il giorno in cui sifesteggia il Signore e in cui sar sospeso ogni lavoro.

    9Rimasta nella liturgia con la messa del sabato sera.10Giovanni parla di domenica dallatinodies dominicus, giorno delSignore,e non pi diKyriakemera, come si diceva in greco.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/wiki/Signorehttp://it.wikipedia.org/wiki/Signorehttp://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latina
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    Anche Giust inoparla della frazione del pane nella sua opera prima apologia, in cuidescrive come veniva celebrato il rito dellEucaristia; cerano due prassi:- eucarestia per catecumeni;- rito della cena nella comunit.

    Ecco ci che Giustino scrive, verso il 155, per spiegare all'imperatore pagano AntoninoPio (138-161) ci che fanno i cristiani:

    Nel giorno chiamato del sole ci si raduna tutti insieme, abitantidelle citt o delle campagne. Si leggono le memorie degli Apostoli o gliscritti dei profeti, finch il tempo consente. Poi quando il lettore haterminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitarequesti buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamopreghiere 173 sia per noi stessi [...] sia per tutti gli altri, dovunque sitrovino, affinch, appresa la verit, meritiamo di essere nei fatti buonicittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna.Finite le preghiere, ci salutiamo l'un l'altro con un bacio. Poi al prepostodei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino

    temperato. Egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universonel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie,per essere stati fatti degni da lui di questi doni.Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto ilpopolo presente acclama: Amen. Dopo che il preposto ha fatto ilrendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noichiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vinoe l'acqua "eucaristizzati" e ne portano agli assenti .174

    Nel giorno del sole11tutti si riuniscono in uno stesso luogo, questo giorno assume un

    nuovo significato perch il giorno in cui Dio cre il mondo e in cui Cristo risorto. Inquesto giorno quando lassemblea si riunisce, vengono lette le scritture dellAnticoTestamento e le memorie degli apostoli; poi segue un discorso e infine viene detta unapreghiera, partendo da colui che presiede. Poi vengono portati vino e pane chevengono innalzati al cielo con una preghiera e infine tutta lassemblea risponde Amen,viene distribuita leucarestia e i diaconi pensano a distribuirla a coloro che non sonopresenti. Prima di sciogliere lassemblea vengono poi raccolte lofferta per i poveri.Il concilio Vaticano II riprende questa successione persa con il susseguirsi dei secoli.

    4. Quarto elemento la comunione dei beni(Koinonia) A t. 2,42e At . 4,32sono duebrani detti: i sommari degl i at t i, in cui viene descritta in modo sintetico la vita della

    primitiva comunit cristiana di Gerusalemme12.

    - in At. 2,42:42Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e

    nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43Unsenso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degliapostoli. 44Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme etenevano ogni cosa in comune; 45chi aveva propriet e sostanze levendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46Ognigiorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casaprendendo i pasti con letizia e semplicit di cuore, 47lodando Dio egodendo la simpatia di tutto il popolo.

    11Terminologia di impronta pagana, che da ai giorni il nome dei pianeti; la domenica il giorno del Sole.12S. Francesco prender questi brani alla lettera nel momento in cui forma il suo ordine.

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    scopriamo che nella primitiva comunit cristiana non esisteva alcuna forma dipropriet privata e si viveva in uno stato di comunione di beni.Ogni volta che la Chiesa nel corso dei secoli vorr riequilibrarsi far riferimento aquesti brani, con lintento di ritornare allo stile di vita dalla prima comunit cristiana.

    - in At. 4,36leggiamo:

    32La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuoresolo e un'anima sola e nessuno diceva sua propriet quello che gliapparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. 33Con grande forza gliapostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Ges etutti essi godevano di grande simpatia. 34Nessuno infatti tra loro erabisognoso, perch quanti possedevano campi o case li vendevano,portavano l'importo di ci che era stato venduto 35e lo deponevano aipiedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo ilbisogno.

    36Cos Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Brnaba, chesignifica "figlio dell'esortazione", un levita originario di Cipro, 37che erapadrone di un campo, lo vendette e ne consegn l'importo deponendolo

    ai piedi degli apostoli.

    deduciamo anche da questo brano che nella primitiva comunit cristiana diGerusalemme cera la comunione di beni senza che vi fosse un obbligo o unvincolo, quello che accade a Barnaba nel v. 36 . Diversa cosa accade nel caso diAnaa:

    1Un uomo di nome Anana con la moglie Saffra vendette un suopodere 2e, tenuta per s una parte dell'importo d'accordo con la moglie,consegn l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3Ma Pietro glidisse: "Anana, perch mai satana si cos impossessato del tuo cuoreche tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo

    del terreno?

    4

    Prima di venderlo, non era forse tua propriet e, anchevenduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perch haipensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma aDio". (At. 5,1)

    la sua colpa non nellaver tenuto per se parte della propriet ma nellaver mentito,perch nessuno era obbligato a dare delle propriet, era unazione che ciascunocompiva liberamente. Quello che si cercava di attuare era una sorta di comunismouna prassi libera sostenuta da una forte carica religiosa, da non paragonarsi alcomunismo marxiano in quanto non riguardava i mezzi di produzione.

    Dalla seconda lettera di Paolo ai Corinzi apprendiamo che nelle comunit di Paolo nonsi applicava lo stesso stile di vita comunitario, cera solo il dovere dellelemosina.Durante il terzo viaggio, Paolo organizza una colletta per la comunit di Gerusalemme,dobbiamo pertanto pensare che se la comunit di Gerusalemme aveva bisogno di unacolletta (siamo negli anni 56-57 d.C.) qualcosa non funzionava nel loro stile di vita. Ccomunque da sottolineare che la colletta rappresentava il segno concreto dellacomunione tra le comunit fondate da Paolo e la Chiesa madre di Gerusalemme.

    Conclus ion i:

    Nelle comunit paoline esisteva un sistema diverso rispetto a quello di Gerusalemme; cifa emergere una realt di Chiesa molto complessa e articolata.

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    Anche se nei sommari degli Atti si parla di comunit nelle quali tutto era letteralmentemesso in comune, in realt cerano dei limiti e delle eccezioni; pertanto ci si chiede:quello che Paolo descrive nei sommari utopia o e realt?Per rispondere a questa domanda occorre fare una distinzione:- non esiste ancora in questepoca un modello unico di Chiesa, ma tanti modelli diversi,

    per cui facile pensare che la comunit di Paolo fosse diversa da quella diGerusalemme, esattamente come le comunit giudaiche erano diverse dalle comunitdei giudeo-cristiani. Si pu supporre che attorno a un nucleo principale si sviluppasserovari modelli di comunit, ragion per cui, quando si parla di Chiesa primitiva la si devepensare come una realt articolata.

    - Luca per motivi di carattere apologetico tende a metter in rilievo gli aspetti positivi dellaprimitiva comunit cristiana (aspetto comunitario, fratellanza) anche se non tace gliaspetti negativi (Anana e Saffra); questo lo si pu spiegare con il fatto che Luca avevaanche esperienza del modo in cui vivevano le comunit tipo quella di Qumran 13e icircoli pitagorici 14 e questo tipologia di comunit la adatta alla primitiva comunitcristiana.

    In realt questa deduzione sbagliata, perch la primitiva comunit cristiana unesperienza del tutto originale, in cui principio e prassi, realt e utopia, coincidono.

    Resta comunque il dato certo che i quattro elementi: Kergma, liturgia, frazione del pane ecomunione dei beni; sono fondanti della primitiva comunit cristiana, senza i quali nelcorso della storia della Chiesa, non si potr parlare di Chiesa. Gli elementi ora analizzatipossono essere paragonabili quindi a liturgia, catechesi e carit.

    13Esperienza di vita ascetica, paragonabile alla vita monastica, per cui chi entrava in questo tipo di comunit si dovevaseparare dal mondo.14Che erano pi dei cenacoli filosofici che una vera e propria esperienza di vita comunitaria.

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    2.3 Pietro a capo della primitiva comunit cristiana di Gerusalemme

    Il Figlio di Dio viene per porre fine allantico atto e per crearne uno nuovo, un patto di

    grazia e non basato sulla legge. Ges non era un riformatore della religione giudaica, maparlava di un messaggio nuovo: Dio il Padre che si dona con amore agli uomini, eannunziava il Regno dei cieli.A questo scopo chiam a se i discepoli e scelse fra loro i 1215Apostoli, ai quali conferspeciali poteri per la loro missione, che doveva consistere nellistruire tutte le genti,battezzare e guidare i fedeli con lautorit ricevuta da Dio. A fondamento della sua Chiesae supremo pastore del suo gregge, Ges design Simon Pietro (negli Atti quando si parladei Dodici si fa un riferimento particolare proprio a Pietro che rispetto agli altri ricopreincarichi particolari).Quando si tratta di sostituire Giuda per riformare il collegio dei Dodici Pietro che prendela parola

    15In quei giorni Pietro si alz in mezzo ai fratelli (il numero dellepersone radunate era circa centoventi) e disse: 16"Fratelli, eranecessario che si adempisse ci che nella Scrittura fu predetto dalloSpirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida aquelli che arrestarono Ges. 17Egli era stato del nostro numero e avevaavuto in sorte lo stesso nostro ministero. []

    21Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto iltempo in cui il Signore Ges ha vissuto in mezzo a noi, 22incominciandodal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui stato di tra noi assunto incielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione".

    23Ne furono proposti due, Giuseppe detto Barsabba, che erasoprannominato Giusto, e Mattia. 24Allora essi pregarono dicendo: "Tu,Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due haidesignato 25a prendere il posto in questo ministero e apostolato cheGiuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto".26Gettarono quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fuassociato agli undici apostoli.(At . 1,15 ss.)

    Giuda ha tradito Ges, pertanto occorre sostituirlo: vengono proposti due nomi, poi si tira asorte e la scelta cade su Mattia; comunque Pietro che decide il modo in cui avverr lascelta e il criterio determinate per prendere il posto di Giuda e diventare parte del gruppodei Dodici: essere stati con Ges dal battesimo di Giovanni fino alla sua resurrezione.

    Ad At. 2,14 apprendiamo che il collegio dei Dodici di riformato e che Pietro ne ilcapo:

    14Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parl a voce altacos: "Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi siaben noto questo e fate attenzione alle mie parole:

    15I l numero 12 una costante:- nel libro degli Atti: 12 sono gli Apostoli; per anche Paolo, pur non appartenendo al gruppo dei 12, rivendica

    per se stesso e per i suoi collaboratori tale appellativo; pertanto si deve pensare che 12 non il numeroeffettivo degli apostoli, ma fa solo riferimento alla simbologia che esso rappresenta, perch 12 era il numerodelle trib di Israele, quindi i discepoli sono i capi delle nuove trib.

    - nellApocalisse12 sono le fondamenta su cui si regge la citt Santa e 12 sono le porte con sopra inciso il nomedegli apostoli.

    - Sempre nellApocalissesi parla di 144.000 salvati, un numero simbolico e multiplo di 12.

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    Pietro ricompare al capitolo 3 quando in virt di quegli speciali poteri di cui era statoinvestito, guarisce uno storpio che stava facendo lelemosina davanti al tempio nel nomedi Ges Cristo, il Nazareno. In questa occasione, approfitta della opportunit di parlarealla gente che era accorsa davanti al tempio attratta dal miracolo appena compiuto epronuncia il secondo dei discorsi Kerigmatici presenti negli Atti:

    11Mentr'egli si teneva accanto a Pietro e Giovanni, tutto il popolofuor di s per lo stupore accorse verso di loro al portico detto diSalomone. 12Vedendo ci, Pietro disse al popolo: "Uomini d'Israele,perch vi meravigliate di questo e continuate a fissarci come se pernostro potere e nostra piet avessimo fatto camminare quest'uomo?(At . 3,11)

    Pietro prende ancora la parola davanti al sinedrio davanti al quale era stato portato dopoaver guarito lo storpio e pronunciato il suo discorso al popolo e davanti ai sommi sacerdotiafferma:

    []12In nessun altro c' salvezza; non vi infatti altro nome dato agliuomini sotto il cielo nel quale stabilito che possiamo essere salvati".(At . 4,12)

    Pietro interviene anche nel episodio di Anana e Saffra (At. 5,1 ss.); la sua autorit mostrata chiaramente nel risolvere il problema delle vedove (At.6,1 ss.). Ricompare in At.9,32quando va in visita alle comunit che avevano subito la persecuzione.

    Proprio mentre fa visita a una di queste comunit, Pietro va a casa di Cornelio,centurione della coorte Italica, 2uomo pio e timorato di Dio, che in sogno aveva ricevutolincarico dal Signore di recarsi a Giaffa a prendere Pietro. Proprio mentre i soldati diCornelio andavano a chiamare Pietro, questi fermatosi a pregare ha una visione piuttostostrana:

    9Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano allacitt, Pietro sal verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. 10Gli vennefame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito inestasi. 11Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come unatovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. 12In essa c'era ognisorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. 13Allora risuonuna voce che gli diceva: "Alzati, Pietro, uccidi e mangia!". 14Ma Pietrorispose: "No davvero, Signore, poich io non ho mai mangiato nulla diprofano e di immondo". 15E la voce di nuovo a lui: "Ci che Dio ha

    purificato, tu non chiamarlo pi profano".16

    Questo accadde per tre volte;poi d'un tratto quell'oggetto fu risollevato al cielo.

    (At. 10,9-16)

    per capire questa visione necessario inserirla nel contesto ebraico, in cui vi era una nettadistinzione tra animali puri, che potevano essere mangiati e animali impuri (es. maiale,cane), che non potevano essere mangiati. Giunto a Cesarea, Pietro annuncia il kergma (At10,34), Cornelio si converte e Pietro lo ammette al battesimo.

    Gli apostoli e i fratelli che stavano nella Giudea vennero a sapereche anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. 2E quando Pietro

    sal a Gerusalemme, i circoncisi lo rimproveravano dicendo:

    3

    "Sei entratoin casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!".4Allora Pietro raccont per ordine come erano andate le cose, []

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    12Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero conme anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. []

    15Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scesesu di loro, come in principio era sceso su di noi. 16Mi ricordai allora diquella parola del Signore che diceva: Giovanni battezz con acqua, voiinvece sarete battezzati in Spirito Santo. 17Se dunque Dio ha dato a loro

    lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Ges Cristo, chiero io per porre impedimento a Dio?". (At . 11,1 ss .)

    Quando Pietro giunge a Gerusalemme, subisce la reazione di quei fratelli che eranorimasti nella Giudea, che consideravano il battesimo dei pagani, un grave atto contro lapurit cultuale. Fino a quel momento, infatti, tutti i cristiani provenivano dalle file degli ebreicirconcisi. Quindi si continuava a perpetrare il rito della circoncisione prima di quello delbattesimo, e si continuavano a seguire le regole imposte dalla legge ebraica, pertanto eravietato anche sedere alla tavola di un pagano16.Si pu supporre, quindi, che il gesto di Pietro di desinare alla tavola di Cornelio ebattezzarlo senza che questo sia stato circonciso, giustifichi le proteste dei fratelli in

    Giudea. Per mettere a tacere tutto questo vespaio di polemiche ci volle tutta lautorit diPietro che richiama le parole di Ges e giustifica la sua azione in nome dello Spirito Santo.

    Rincontriamo Pietro in prigione in procinto di fuggire grazie allaiuto del Signore in At. 12,

    1In quel tempo il re Erode cominci a perseguitare alcuni membridella Chiesa 2e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni.3Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anchePietro. []

    6E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire

    davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con duecatene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinellecustodivano il carcere. 7Ed ecco gli si present un angelo del Signore euna luce sfolgor nella cella. Egli tocc il fianco di Pietro, lo dest edisse: "Alzati, in fretta!". E le catene gli caddero dalle mani

    in At. 15Pietro compare per lultima volta al Concilio di Gerusalemme e poi esce di scena:

    6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questoproblema. 7Dopo lunga discussione, Pietro si alz e disse:

    16I pagani erano detti cani e il cane era lanimale impuro per eccellenza.

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    2.4 I m inis teri

    I Diaconi

    Poich nella primitiva comunit cristiana di Gerusalemme, tutto era comune a tutti, ibisognosi trovavano nei fratelli assistenza. La ripartizione dei doni e la direzione dellinteraopera di carit spettava ai Dodici; ma con lestendersi della comunit questo compito diservire a mensa richiedeva sempre maggior lavoro e tornava a scapito del serviziodella parola; perci, quando gli ellenisti 17 si lagnano perch le loro vedove 18 sonotrascurate, vengono scelti, su proposta degli Apostoli, set te uom iniche furono investiti daiDodici del loro ufficio con limposizione delle mani e della preghiera:

    1In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse unmalcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perch venivano trascurate leloro vedove nella distribuzione quotidiana. 2Allora i Dodici convocarono ilgruppo dei discepoli e dissero: "Non giusto che noi trascuriamo la

    parola di Dio per il servizio delle mense. 3Cercate dunque, fratelli, tra divoi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, aiquali affideremo quest'incarico. 4Noi, invece, ci dedicheremo allapreghiera e al ministero della parola". 5Piacque questa proposta a tutto ilgruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo,Filippo, Prcoro, Nicnore, Timne, Parmens e Nicola, un proselito diAntichia. 6Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo averpregato, imposero loro le mani.

    Dal brano risulta chiaro come scoppia una controversia tra ebrei e ellenisti a causa delladiversit di trattamento delle vedove degli ebrei rispetto a quelle degli ellenisti; pertantoonde evitare discussioni il compito di assistenza e servizio alle mense (dal greco DIA-

    KONEO) affidato a sette uomini; con tale decisione sembrava essere risolta ladiscussione, ma la situazione era complicata perch la scelta dei nomi ci fa capire cheappartengono tutti al gruppo degli ellenisti, questo per convertire gli ellenisti stessi.

    Fra i nomi citati spicca quello di Stefano, che troviamo subito dopo impegnato in unadiscussione contro gli ebrei detti liberti, nella Sinagoga

    8Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigie miracoli tra il popolo. 9Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei"liberti" comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Ciliciae dell'Asia, a disputare con Stefano, 10ma non riuscivano a resistere allasapienza ispirata con cui egli parlava. 11Perci sobillarono alcuni chedissero: "Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme controMos e contro Dio". 12E cos sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi,gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti alsinedrio. 13Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: "Costuinon cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la

    17Ebreierano di religione ebraica, risiedevano in Palestina e parlavano arabo o aramaico;Ellenistierano di religione ebraica, provenivano dalla diaspora (pertanto fuori dalla Palestina) e perlopi parlavanogreco18La condizione delle donnenel mondo antico era molto legata alla figura delluomo, perch non avevano diritti ederano per legge sottomesse allautorit prima del padre, poi del marito. Il matrimonio era quindi un percorso obbligato

    ed era in genere contrattato dal padre o se questi mancava, dai parenti pi prossimi. Se una donna rimaneva vedova

    doveva: o continuare ad abitare nella casa del marito, o tornare a casa del padre, o darsi alla prostituzione. Se questa erala condizione delle vedove facile capire come la carit cristiana permettesse a queste donne di non perdersi; la

    primitiva comunit cristiana di Gerusalemme aveva istituito una mensa, dove si provvedeva alla distribuzione del ciboalle vedove.

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    legge. 14Lo abbiamo udito dichiarare che Ges il Nazareno distruggerquesto luogo e sovvertir i costumi tramandatici da Mos".(At . 6,8)

    Nessuno riesce a controbattere alla sapienza di Stefano, pertanto i giudei sobillano ilpopolo contro di lui, lo catturano e lo mandano al sinedrio con laccusa di aver fatto

    discorsi ingiuriosi contro Dio; mentre Stefano accusa il sinedrio di aver ucciso il Giusto.

    54All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denticontro di lui. 55Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi alcielo, vide la gloria di Dio e Ges che stava alla sua destra 56e disse:"Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra diDio". 57Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi siscagliarono tutti insieme contro di lui, 58lo trascinarono fuori della citt esi misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di ungiovane, chiamato Saulo. 59E cos lapidavano Stefano mentre pregava ediceva: "Signore Ges, accogli il mio spirito". 60Poi pieg le ginocchia egrid forte: "Signore, non imputar loro questo peccato". Detto questo,mor. (At . 7,54)

    Stefano viene lapidato dai giudei in tumulto, che fanno di lui il primo martire, mentrepronuncia le stesse parole di Ges. Questo fu il segnale di una grave persecuzione, checolp la comunit e soprattutto gli Ellenisti; molti cercarono riparo nei distretti rurali dellaGiudea e della Samara, eccetto per gli Apostoli. Ma la stessa dispersione dei fedelifavoriva la propagazione del Credo cristiano.Filippo, uno dei sette diaconi, predic in Samara i cui abitanti pur credendo come gliebrei , in un unico Dio e aspettando larrivo del Messia, si distaccavano da loro nel culto,dando vita a una sorta di popolo misto pagano-ebraico. Anche Pietro e Giovanni

    raggiunsero Filippo, dopo aver saputo del successo della sua predicazione; egli, infatti,aveva battezzato il cameriere della regina Candace di Etiopia (At. 8,26 s.) e a questi neseguirono altri (come il centurione Cornelio di cui abbiamo gi parlato).

    La Chiesa Romana del II secolo aveva un vescovo e sette diaconi; Lorenzo, che laChiesa cattolica venera come santo, fu uno dei sette diaconi di Roma, dove vennemartirizzato nel258 durante lapersecuzione scatenata dall'imperatoreValeriano I nel257.Egli venne arrestato nelle catacombe e portato in tribunale, la tradizione dice che aLorenzo fu promessa salva la vita se avesse consegnato i tesori della Chiesa entro tregiorni. Il 10 agosto, quindi, Lorenzo si present alla testa di un corteo di suoi assistitidicendo:Ecco questi sono i nostri tesori: sono tesori eterni, non vengono mai meno, anzicrescono.19Per tale motivo fu condannato a essere arso vivo. Questa vicenda riflette moltobene limportanza dei diaconi nel II e III secolo; essi erano amministratori dei beni dellaChiesa, fino a raggiungere un notevole prestigio e molte volte maggiore di quello deipresbiteri.

    Nel III secolo la Chiesa era divisa in 7 regioni e ciascuna regione era affidata a un diacono;evidente la correlazione con i sette uomini del libro degli Atti addetti si alla mensa, ma anchealla predicazione e al battesimo (come nel caso di Stefano); quindi non solo il prolungamentodegli Apostoli nel settore dellassistenza, ma anche dei veri e propri collaboratori.

    19Le vicende pi note del martirio di Lorenzo sono descritte, con ricchezza di particolari, nellaPassio Polychromdicui abbiamo tre redazioni (V-VII secolo); che in questo racconto siano contenuti elementi leggendari un dato di fattoanche se talune notizie qui presentate sono note anche da testimonianze precedenti come quella diAmbrogio nelDeOfficiis.

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    Gli Anziani o Presbiteri

    Presbitero dalgreco (PRESBYTEROS) letteralmente "anziano";

    PRESBYS TEROSmalattia tipica delle suffisso di maggioranzapersone anziane

    inlatino presbyter, da cui deriva il pi comune termine prete.Il termine ANZIANO20 gi presente nellAntico Testamento, lo si trova quando Mosoberato da molte questioni decide di istituire 70 anziani incaricati di decidere sullequestioni pi lievi, sulle questioni pi importante essi avrebbero dovuto interpellare Mos oAronne.Ai tempi della primitiva comunit cristiana a capo della sinagoga cera una arc is inagogocoadiuvato da un gruppo di 12 anziani; ed a questo modello che si ispirano gli Apostoliche scelgono un gruppo di anziani per essere aiutati.

    La prima volta che troviamo il termine Anziani in At. 11,27:

    27In questo tempo alcuni profeti scesero ad Antichia daGerusalemme. 28E uno di loro, di nome gabo, alzatosi in piedi,annunzi per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una gravecarestia su tutta la terra. Ci che di fatto avvenne sotto l'impero diClaudio. 29Allora i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello chepossedeva, di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea;30questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Brnaba eSaulo.

    siamo in Antichia e viene organizzata una colletta a favore della comunit diGerusalemme, da consegnare agliANZIANI.

    Questo stesso termine lo ritroviamo in At. 14,21:

    21Dopo aver predicato il vangelo in quella citt e fatto un numeroconsiderevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icnio e Antichia,22rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poich,dicevano, necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nelregno di Dio. 23Costituirono quindi per loro in ogni comunit alcunianziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nelquale avevano creduto. 24Attraversata poi la Pisidia, raggiunsero la

    Panfilia25

    e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero adAttala; 26di qui fecero vela per Antichia l dove erano stati affidati allagrazia del Signore per l'impresa che avevano compiuto.

    siamo al termine del primo viaggio missionario di Paolo; Paolo e Brnaba si congedanodalla comunit che li ha ospitati e prima di partire affidano agli anziani il compito di fare leloro veci durante la loro assenza.

    Ancora in At. 15,1e At.21,15:

    20 In epoca successiva si parler di sacerdos (da sacer-dot colui che offre a Dio le cose sacre) piuttosto che dianziani, un termine sicuramente di origine pagana.

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    1Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questadottrina: "Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mos, non poteteesser salvi".

    2Poich Paolo e Brnaba si opponevano risolutamente ediscutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo eBrnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e

    dagli anziani per tale questione. []4

    Giunti poi a Gerusalemme, furonoricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anzianie riferirono tutto ciche Dio aveva compiuto per mezzo loro. (At . 15,1)

    Ad Antichia era scoppiata una grossa questione al riguardo della necessit dicirconcidere o meno coloro che si convertivano al Cristianesimo. Paolo e Brnaba cheerano contrari alla circoncisione, vengono mandati a Gerusalemme per parlare con anzianie Apostoli (concilio di Gerusalemme).

    15Dopo questi giorni, fatti i preparativi, salimmo verso Gerusalemme.16Vennero con noi anche alcuni discepoli da Cesara, i quali cicondussero da un certo Mnasne di Cipro, discepolo della prima ora, dal

    quale ricevemmo ospitalit.17Arrivati a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero festosamente.18L'indomani Paolo fece visita a Giacomo insieme con noi: c'erano anchetutti gli anziani. 19Dopo aver rivolto loro il saluto, egli cominci a esporrenei particolari quello che Dio aveva fatto tra i pagani per mezzo suo.(At . 21,15)

    Paolo giunto a Gerusalemme durante il terzo viaggio, fa visita a Giacomo e agli anzianiche erano con lui; questi erano uniti intorno a Giacomo quasi a formare un consiglio o unsenato, in cui Giacomo aveva un ruolo di primo piano.

    In At. 20,17troviamo Paolo in ritorno da Corinto alla fine del terzo viaggio missionario; egli

    diretto a Gerusalemme e si ferma ad Efeso dove aveva fondato una comunit esoggiornato per tre anni. Prima di giungere a Efeso pensa che gli sar impossibile arrivarenella citt perch ha premura di ripartire in quanto vuole essere a Gerusalemme per lafesta di Pentecoste, per cui fa scalo a Milto dove convoca gli anziani di Efeso e tiene loroun importante discorso di carattere pastorale. In questo discorso Paoloripercorre i momenti principali della sua missione a Efeso e tutto ci che ha svolto pressoquesta comunit e avverte che saranno fatte false dottrine (lupi rapaci).

    17Da Milto mand a chiamare subito ad feso gli anziani dellaChiesa. 18Quando essi giunsero disse loro: "Voi sapete come mi sonocomportato con voi fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia e per tuttoquesto tempo: 19ho servito il Signore con tutta umilt, tra le lacrime e tra

    le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei. 20Sapete comenon mi sono mai sottratto a ci che poteva essere utile, al fine dipredicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case,21scongiurando Giudei e Greci di convertirsi a Dio e di credere nelSignore nostro Ges. 22Ed ecco ora, avvinto dallo Spirito, io vado aGerusalemme senza sapere ci che l mi accadr. 23So soltanto che loSpirito Santo in ogni citt mi attesta che mi attendono catene etribolazioni. 24Non ritengo tuttavia la mia vita meritevole di nulla, purchconduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dalSignore Ges, di rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio.[] 28Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale loSpirito Santo vi ha posti come vescovia pascere la Chiesa di Dio, cheegli si acquistata con il suo sangue. 29Io so che dopo la mia partenza

    entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; 30perfinodi mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse perattirare discepoli dietro di s. 31Per questo vigilate, ricordando che per tre

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    anni, notte e giorno, io non ho cessato di esortare fra le lacrime ciascunodi voi.

    A chi si rivolge Paolo agli anziani o ai vescovi (EPISCOPOS21)?

    In Fil. 1,1Paolo chiama i capi della comunit episcopi o diaconi:1Paolo e Timoteo, servi di Cristo Ges, a tutti i santi in Cristo Ges chesono a Filippi, con i vescovie i diaconi.

    In 1 Tm. 3,1Paolo parla delle caratteristiche che deve avere chi aspira a diventarevescovo:

    1 degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all'episcopato,desidera un nobile lavoro. 2Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile,non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale,capace di insegnare, 3non dedito al vino, non violento ma benevolo, nonlitigioso, non attaccato al denaro. 4Sappia dirigere bene la propriafamiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignit, 5perch se uno non sadirigere la propria famiglia, come potr aver cura della Chiesa di Dio?6

    Inoltre non sia un neofita, perch non gli accada di montare in superbiae di cadere nella stessa condanna del diavolo. 7 necessario che egligoda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere indiscredito e in qualche laccio del diavolo.

    In Tt. 1,5Paolo parla dei collaboratori di Tito e ne tratteggia le caratteristiche. Questivengono chiamati presbiteri o vescovi:

    5Per questo ti ho lasciato a Creta perch regolassi ci che rimaneda fare e perch stabilissi presbiteri in ogni citt, secondo le istruzioniche ti ho dato: 6il candidato deve essere irreprensibile, sposato una solavolta, con figli credenti e che non possano essere accusati didissolutezza o siano insubordinati. 7Il vescovo infatti, comeamministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, noniracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagnodisonesto, 8ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio,padrone di s, 9attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamentotrasmesso, perch sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e diconfutare coloro che contraddicono.

    Ne deduciamo che nel I secolo non cera distinzione tra presbiteri e vescovi e questi eranoanche sposati22; nel II secolo comincer ad esserci subordinazione tra vescovi e presbiteri;nel IV secolo la distinzione sar netta.

    I Pro feti

    Citati frequentemente nel libro degli atti insieme ad altre figure carismatiche: dottori,didascali, non vengono mai definiti nel loro ufficio e la loro identit non sempre definitain modo specifico. La figura del profeta non nuova, gi compare nellAntico Testamentoe la sua funzione quella di essere portavoce di Dio, quindi parla in nome di Jhwh. Infatti iltermine profeta deriva dalgreco PROFETS, e letteralmente vuol dire "coluiche parla davanti", sia nel senso di parlare pubblicamente (davanti ad ascoltatori), sia nelsenso di parlare anticipatamente (di qualcosa che deve ancora accadere).

    21che significa "supervisore", colui che guarda dallalto, che vigila.22Poich il divorzio era diffuso essere sposati una sola volta, in questa societ, era sentita come una scelta impegnativa;i vescovi erano sposati perch il celibato e la castit erano visti con disprezzo, un fattore negativo segno di impotenzafisica e maledizione divina.

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    I profeti compaiano accanto agli Apostoli con il compito di collaborare, dotati del carisma(dono) della parola, hanno il compito di incoraggiare i credenti, insomma sono una sorta dipredicatori itineranti.

    Nella Didach, lo scritto pi antico della letteratura cristiana, che contiene anche materiale

    precedente, anteriore alla redazione dei Vangeli, si parla di profeti:XI 1. Ora, se qualcuno venisse a insegnarvi tutte le cose sopra

    dette, accoglietelo; 2. ma se lo stesso maestro, pervertito, vi insegnasseun'altra dottrina allo scopo di demolire, non lo ascoltate; se invece (viinsegna) per accrescere la giustizia e la conoscenza del Signore,accoglietelo come il Signore. 3. Riguardo agli apostoli e ai profeti,comportatevi secondo il precetto del Vangelo. 4. Ogni apostolo chevenga presso di voi sia accolto come il Signore. 5. Per dovrtrattenersi un giorno solo; se ve ne fosse bisogno anche un secondo; mase si fermasse tre giorni, egli un falso profeta23. 6. Partendo, poi,l'apostolo non prenda per s nulla se non il pane (sufficiente) fino alluogo dove allogger; se invece chiede denaro, un falso profeta. 7. E

    non metterete alla prova n giudicherete ogni profeta che parla perispirazione, perch qualunque peccato sar perdonato, ma questopeccato non sar perdonato. 8. Non tutti, per, quelli che parlano perispirazione sono profeti, ma solo coloro che praticano i costumi delSignore. Dai costumi, dunque, si distingueranno il falso profeta e ilprofeta. 9. Ogni profeta che per ispirazione abbia fatto imbandire unamensa eviter di prendere cibo da essa, altrimenti un falsoprofeta. 10. Ogni profeta, poi, che insegna la verit, se non mette inpratica i precetti che insegna, un falso profeta. 11. Ogni profetaprovato come veritiero, che opera per il mistero terrestre della chiesa,ma che tuttavia non insegna che si debbano fare quelle cose che egli fa,non sar da voi giudicato, perch ha il giudizio da parte di Dio; allostesso modo, infatti, si comportarono anche gli antichi profeti. 12. Se

    qualcuno dicesse per ispirazione: dammi del denaro o qualche altracosa, non gli darete ascolto; ma se dicesse di dare per altri che hannobisogno, nessuno lo giudichi.

    XII 1. Chiunque, poi, viene nel nome del Signore, sia accolto. Inseguito, dopo averlo messo alla prova, lo potrete conoscere, poichavrete senno quanto alla destra e alla sinistra.2. Ma se colui che giunge di passaggio, aiutatelo secondo le vostre possibilit; non dovr perrimanere presso di voi che due o tre giorni, se ce ne fosse bisogno.3.Nel caso che volesse stabilirsi presso di voi e che esercitasse unmestiere, lavori e mangi. 4. Se invece non ha alcun mestiere, con ilvostro buon senso cercate di vedere come possa un cristiano vivere travoi senza stare in ozio.5. Se non vuole comportarsi in questo modo,

    uno che fa commercio di Cristo. Guardatevi da gente simile.

    Quello fatto nella Didach un discorso particolare, poich nella primitiva comunitcristiana esisteva un modo per farsi riconoscere come appartenenti ad una determinatacomunit, bisognava presentarsi con delle lettere di pace o di comunione. Si trattava didocumenti rilasciati dal vescovo a persone che collaboravano con lui e attestavanolappartenenza ad una comunit. Cera per il rischio di profittatori che si impossessavanodi questi documenti e approfittavano della ospitalit riservata a profeti, presbiteri,pertanto non bisognava trattenersi nella comunit per pi di tre giorni.

    Anche Paoloparla di profeti:

    23Anche nei Vangeli parla di falsi profeti.

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    1 Cor. 12 quando paragona la comunit cristiana al corpo umano, riprendendo ilcelebre apologo di Menenio Agrippa24, ricorda che ci sono doni, crismi, diversi; ognunodeve esplicare quei doni.

    12Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte lemembra, pur essendo molte, sono un corpo solo, cos anche Cristo. 13Ein realt noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare unsolo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati aun solo Spirito. 14Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di moltemembra. 15Se il piede dicesse: "Poich io non sono mano, nonappartengo al corpo", non per questo non farebbe pi parte del corpo.16E se l'orecchio dicesse: "Poich io non sono occhio, non appartengo alcorpo", non per questo non farebbe pi parte del corpo. [] Ma Dio hacomposto il corpo, conferendo maggior onore a ci che ne mancava,25perch non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membraavessero cura le une delle altre. 26Quindi se un membro soffre, tutte lemembra soffrono insieme; e se un membro onorato, tutte le membragioiscono con lui. 27Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascunoper la sua parte.

    28Alcuni perci Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo comeapostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poivengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, digovernare, delle lingue. 29Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tuttimaestri? Tutti operatori di miracoli? 30Tutti possiedono doni di farguarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?

    1 Cor. 13che un inno alla carit, criterio ultimo per identificare i veri carismi dai falsicarismi:

    1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma nonavessi la carit, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che

    tintinna.2E se avessi il dono della profeziae conoscessi tutti i misteri e tuttala scienza, e possedessi la pienezza della fede cos da trasportare lemontagne, ma non avessi la carit, non sono nulla.

    3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo peresser bruciato, ma non avessi la carit, niente mi giova.

    4La carit paziente, benigna la carit; non invidiosa la carit,non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non cerca il suointeresse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non godedell'ingiustizia, ma si compiace della verit. 7Tutto copre, tutto crede,tutto spera, tutto sopporta. 8La carit non avr mai fine. Le profeziescompariranno; il dono delle lingue cesser e la scienza svanir. 9Lanostra conoscenza imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10Ma

    quando verr ci che perfetto, quello che imperfetto scomparir.11Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino,ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ci che era da bambino l'hoabbandonato. 12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa;ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto,ma allora conoscer perfettamente, come anch'io sono conosciuto.

    24 Secondo la mitologia politica romana narrataci daTito Livio (Ab Urbe Condita)Menenio Agrippa riusc a convincerei plebei, impegnati in uno sciopero rivoluzionario sulMonte Sacro, a riprendere il loro posto nella citt, con un famosoapologo. Nella sua favola si raccontava come le mani, che erano scese in sciopero perch stanche di lavorare per unostomaco che appariva loro ozioso e parassitario, dovettero presto rendersi conto che erano loro le prime ad essere

    indebolite dalla protesta, che lasciava non solo lo stomaco, ma l'intero organismo senza nutrimento. La societ comeun organismo, il cui buon funzionamento complessivo permette la sopravvivenza di tutte le sue parti; se uno dei suoiorgani incrociasse, per cos dire, le braccia, non verrebbe meno solo l'organismo, ma anche l'organo che avesse pretesodi far valere il proprio interesse particolare contro quello della totalit.

    http://www.italica.rai.it/3d/5livello/facolta/rinascimento/quondam/schede/titolivio.htmhttp://patriot.net/~lillard/cp/liv.htmlhttp://www.comune.roma.it/circoscr/IV/ponte.htmhttp://www.comune.roma.it/circoscr/IV/ponte.htmhttp://patriot.net/~lillard/cp/liv.htmlhttp://www.italica.rai.it/3d/5livello/facolta/rinascimento/quondam/schede/titolivio.htm
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    13Queste dunquele tre cose che rimangono: la fede, lasperanza e la carit;ma di tutte pi grande la carit!

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    2.5 Conclusioni

    Della primitiva comunit cristiana di Gerusalemme nasce una prima immagine di Chiesa;

    dalla lettura dei testi emerge una realt di Chiesa varia e non omogenea (la comunit diPaolo non uguale alla comunit di Gerusalemme). Ad esempio allinterno dellecomunit paoline esisteva una forma di governo collegiale (episcopi, diaconi,presbiteri), a capo di questa comunit non c un capo fisso, il capo carismatico Paolo,ma non presente stabilmente nella comunit, itinerante; pertanto si pu parlare dicomunit acefala. Mentre a Gerusalemme esiste un collegio di persone che sono acapo della comunit (apostoli e anziani) in cui Giacomo 25 svolge la funzione di capo,quindi una sorta di governo monarchico(MONOS-ARCHunico capo)

    GERUSALEMME(giudeo cristiani) COMUNIT PAOLINE(pagani e ebrei delladiaspora)

    Giacomosvolge funzioni di vescovo Paolo capo itineranteANZIANI o PRESBITERI lo attorniano EPISCOPI, PRESBITERI E DIACONI collegiostabile

    Nella comunit primitiva abbiamo la compresenza di un piano carismatico e un pianogerarchico:- un piano carismatico, perch vi la presenza di profeti, dottori, didascali, episcopi

    presbiteri e diaconi investiti di un carisma, un dono.- un piano gerarchico, perch Pietro svolge su tutto una funzione prominente; incarico

    che esercita per volere divino e non per merito.Data la compresenza di questi due piani, ne risulta una Chiesa sia gerarchica checarismatica, ovvero intorno a un nucleo essenziale (dato dal Kergma, i sacramenti, iministeri e la carit) esistono delle diversit proprie di ciascuna comunit.

    25Giacomo detto il minore rimase a Gerusalemme come guida della prima comunit e come presidente del collegiopresbiterale. Nella cerchia degli Apostoli godeva di grande prestigio; Paolo lo enumera fra le colonne della chiesaprimitiva. Per la sua vita rigorosamente ascetica e la fedelt incrollabile nella legge dellAntico Testamento, lochiamavano il Giusto. Cadde infine vittima del fanatismo ebraico e nellanno 62 o 63 il sommo sacerdote Anano lofece lapidare.

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    Capitolo III

    Le comunit di Paolo

    3.1 Situazione storico sociale

    Il mondo pagano antico (greco-romano) si presentava come un mondo profondamenterel igioso popolato da un enorme variet di divinit a cui facevano seguito diversi riti eculti. A differenza dellunit politica e militare, il mondo pagano (Roma) a una real tculturale e rel igiosa, varia e framm entaria; che porta a una tolleranza verso tutte lereligioni, anche quella ebrea.Quando Roma conquister la Grecia far propria la sua cultura e la sua religione, a talproposito Orazio Grecia capta ferum victorem cepit, ossia la Grecia conquistataconquist il barbaro vincitore. Accanto alle divinit venerata dai romani, compaiono le

    divinit greche a cui verranno latinizzati i nomi; insieme ad esse verranno trascinate nellacultura romana tutta una serie di miti e leggende.Nel mondo antico il fattore religioso non era un fatto privato, ma aveva anche unimportante risvolto sociale, perch garantiva il benessere del cittadino. Nella misura in cuila societ onorava gli dei, gli dei proteggevano la societ 26 . Per tale motivo CesareAugusto una volta salito al trono si proclamer pontifex maximus (pontefice massimo)ovvero ponte tra umano e divino.

    Si assister a una profonda crisi della religione pagana che volger verso un lento declinoe questo per diverse ragioni:

    il grande sviluppo di certe correnti filosofiche e culturali caratterizzate da uno spirito

    razionalista (Stoicismo, Scetticismo, Epicureismo) che criticano il fenomeno dellareligione e pongono sullaltare della religione la dea ragione.Evemero nel III sec. a.C., affermava che non esistono gli dei, e che essi sono solo ilfrutto dellimmaginazione collettiva o del mito di personaggi realmente vissuti divenutisimbolo; pertanto il mito avrebbe trasformato queste persone in eroi a cui sonoattribuite caratteristiche divine e immortali. Gi nelle commedie di Plauto e Terenzioqueste idee sono diffuse ed espresse in un linguaggio popolare (gli dei visti comecomuni mortali). Si assiste a processo di critica sistematica della religione.

    Accanto al culto greco-romano esistevano anche dei culti misterici (dal greco mysterion,poi in latino misterium) che si diffusero in tutto il mondo antico greco e medio-orientale,

    con un particolare sviluppo in et ellenistica e successivamenteromana.Cosa comune diquesti culti era quella di dare la salvezza mediante un rito che veniva celebrato da fedeli,in segreto. Tra i principali riti misterici:

    Il culto di Iside e Osirid e proveniente dalla mitologia egizia: Iside si unisce allasorella Osiride da cui nasce Horo il dio sole simbolo della vita; Osiride ucciso da Seth,viene riportato in vita dalla moglie Iside e poi di nuovo ucciso e fatto in tanti pezzi daSeth. Questo culto si basa sul festeggiamento annuale e sulla propiziazione27.

    26Socrate verr condannato perch accusato di non credere agli dei della citt27Uomini e donne potevano avere Iside in visione onirica dormendo nel tempio, ovviamente pagando per il disturbo. In

    sogno si ricevevano dalla dea preziosi consigli Rivelava ai malati medicine e droghe salutifere, alle donne predicevafuturi matrimoni e gli esiti delle gravidanze. A tutti rivelava i misteri dell'universo e la via per arrivare alla vita eterna.In sostanza divenne la Sapienza personificata, dispensatrice delle conoscenze supreme. Venendo incontro a tutti,compresi, i poveri, elargiva compassione e piet. In un certo senso, Iside fu per i pagani dell'epoca ellenistica, ci che

    http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_grecahttp://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/wiki/Greciahttp://it.wikipedia.org/wiki/Medio_Orientehttp://it.wikipedia.org/wiki/Ellenismohttp://it.wikipedia.org/wiki/Impero_romanohttp://it.wikipedia.org/wiki/Impero_romanohttp://it.wikipedia.org/wiki/Ellenismohttp://it.wikipedia.org/wiki/Medio_Orientehttp://it.wikipedia.org/wiki/Greciahttp://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_greca
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    Il culto del dio A t t ische invaghitosi di una fanciulla terrena fu punito dalla moglieCibele per cui che fuggito sui monti si uccise, evirandosi. La tradizione vuole cheCibele pentita lo abbia riportato in vita. In suo onore si organizzarono delle festivitannuali, in cui i fedeli celebravano il dio con orge, feste che prevedevanolautoevirazione dei partecipanti.

    Il culto di Adonedurante una battuta di caccia fu ucciso da uncinghiale inviato dalgeloso Apollo con l'aiuto di Artemide, o da Ares amante della dea Afrodite. Zeuscommosso per il dolore di Afrodite concesse ad Adone di vivere quattro mesi nelregno diAde,quattro sulla Terra assieme alla sua amante e quattro dove preferiva lui.Veniva celebrato annualmente con orge e danze28.

    Il culto del dio Mitra secondo la mitologia nasce il 25 dicembre in una grotta, unantichissima divinit di origini indoeuropee. Per celebrare i propri riti i fedeli siriunivano in luoghi bui, come sotterranei e grotte, che ricreavano il luogo dove eranato il loro dio e qui vengono costruiti degli altari (scavati a volte nella roccia mitrei29) e si svolgevano le cerimonie, che prevedevano a volte luccisione di un toro, il

    cui sangue avrebbe rigenerato la natura e luomo, e che erano accompagnate dabanchetti dove si consumavano pane e vino od acqua, ma mai la carne. Nel corso deisecoli il culto di Mitra si diffuse sempre pi fra la gente comune, soldati contadini,schiavi, perch offriva una speranza di giustizia e di rinascita nel bene, e quando isoldati romani vennero a contatto con le popolazioni orientali il suo culto arriv fino aRoma espandendosi poi anche in molte province dellImpero Romano30.

    Nel mondo antico grande importanza era data allastrologia. Vi era una fede assolutanegli astri; inoltre esistevano luoghi precisi in cui interrogare maghi e indovini che eranovere e proprie mete di pellegrinaggio. Tutto questo aveva delle conseguenze importanti sulpiano umano, perch portava a una visione rassegnata e fatalista nei confronti della vita,inoltre tutto ci portava a dar credito alla pratica della magia e alla superstizione (nel casodi malattie si ricorreva alle divinit, come il dio Esculapio, piuttosto che cercare delle cure).

    Alcuni studiosi trovano dei paralleli tra i culti misterici e il Cristianesimo:- entrambi parlano di un MISTERO- in entrambi c una promessa di SALVEZZA per i propri fedeli- entrambi prestano molta attenzione al RITO

    quindi il Cristianesimo sarebbe una forma di religiosit derivata dai culti misterici di origineorientale; ma a questa affermazione si potrebbe obiettare che la terminologia utilizzata peril raffronto la stessa ma il contenuto diverso, infatti:

    sar poi il Verbo, cio il Logos divino, per i cristiani ammaestrati da Giovanni.Infatti, fin dall'inizio della nuova era diIside, la dea aveva promesso di "salvare l'universo" donando altres l'immortalit individuale.28 Il culto di Adone consisteva nella rappresentazione rituale del mito di cui protagonista. I sacerdoti mettevano inscena il suo matrimonio con la Dea Madre, che veniva accompagnato dalle celebrazioni della cittadinanza; in

    particolare erano le donne che erano molto legate al suo culto, ed erano loro le interpreti pi importanti del rituale.

    Veniva quindi rappresentata la morte del dio, a cui seguivano i lamenti e i pianti delle donne: un particolare tipo dirituale consisteva nella realizzazione dei giardini di Adone, vasi pieni di germogli di cereali e ortaggi che crescevanoe appassivano molto velocemente, simboleggiando la vita del dio. Le donne piangevano la morte di Adone tenendo inmano i vasi di piante appassite; per permettere lasua resurrezione i vasi venivano quindi rovesciati nei fiumi e nellesorgenti.29un mitreo situato sotto la basilica di S. Clemente30Tra il I e il III secolo dopo Cristo il numero di seguaci cresce fino a rivaleggiare con il nascente cristianesimo, con cuiha in comune molti punti di contatto; per a differenza della religione cristiana, tale culto era organizzato in piccolecomunit riservate solo ad uomini con esclusione delle donne ed era svolto con rituali complessi e poco conosciuti chealla fine portarono al suo declino e alla sua scomparsa in favore del cristianesimo.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Cinghialehttp://it.wikipedia.org/wiki/Apollohttp://it.wikipedia.org/wiki/Artemidehttp://it.wikipedia.org/wiki/Areshttp://it.wikipedia.org/wiki/Adehttp://it.wikipedia.org/wiki/Adehttp://it.wikipedia.org/wiki/Areshttp://it.wikipedia.org/wiki/Artemidehttp://it.wikipedia.org/wiki/Apollohttp://it.wikipedia.org/wiki/Cinghiale
  • 8/13/2019 Storia Della Chiesafghj

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    - il MISTERO non il rito in s, ma il piano non rivelato di Dio: salvare tutti gliuomini; come dice San Paolo, nella lettera ai Colossesi il mistero a lungocelato.

    - Il RITO delle religioni misteriche un semplice atto esterno che liniziato ripete inmodo sempre uguale; i sacramenti cristiani presuppongono la penitenza,

    lintento di un rinnovamento di vita (come ad es. il battesimo).- La SALVEZZA promessa dalle religioni misteriche temporanea, legata al ciclodelle stagioni e alla natura, segue un andamento circolare senza alcunadimensione storica. Per il Cristianesimo la salvezza fondata non su un mito,ma su una realt storica definita, riguarda un uomo realmente vissuto: GesCristo.

    Rappo rto tra Crist ianesimo e cul tura ci rco stante

    Ci si pu chiedere quanto il Cristianesimo ha portato di nuovo e quanto ha ereditato dalmondo antico?Si trattato pi di unincarnazione del Vangeloo di uninculturazione della fede?I primi che hanno preso una posizione su tale questione sono stati gli apologisti nel IIsecolo che sostenevano che il Cristianesimo fosse superiore al paganesimo, per cui nonsono stati i misteri cristiani a derivare da quelli pagani, ma il contrario. Per c daconsidera