STOMACO E DUODENO
STOMACO E DUODENO
STOMACO
Cenni di anatomia
Cardias
Giunzione esofago-gastrica
Fondo
Corpo
Antro
Piloro
➢ Funge da reservoir per gli alimenti provenienti
dall´esofago, consentendo di ingerire quantità anche
copiose di cibo
➢ Determina il rimescolamento e la progressione verso il
duodeno del bolo alimentare, commisto al succo
gastrico
➢ Inizia la digestione delle proteine e dei carboidrati,
tramite i pepsinogeni I e II e l´HCl secreto
➢ Ha funzione di assorbimento di alcune sostanze
➢ Svolge attività di secrezione endocrina
STOMACO
Cenni di Fisiologia
● I porzione (bulbo)
● II porzione (discendente)Lungo il margine mediale della porzione discendente, a circa 10 cm dal piloro si
trova la papilla duodenale maggiore, in corrispondenza della quale si aprono
il dotto coledoco e il dotto di Wirsung, separatamente o fusi insieme a formare
l´ampolla di Vater.
● III porzione (orizzontale)
● IV porzione (ascendente)Continua direttamente la parte orizzontale, risalendo verso l´alto e verso sinistra
fino alla flessura duodeno-digiunale ed è tenuta in situ dal legamento di Treitz
DUODENO
Cenni di Anatomia
Intimi rapporti con la testa
del pancreas
STOMACO E DUODENO
Diagnostica strumentale
Esame endoscopico: EGDS
Livelli di sensibilità e specificità diagnostica prossimi al 100% per la
maggior parte delle patologie gastro-duodenali
Unanimemente considerato la metodica di elezione per:
➢ Diagnosi dell´ulcera peptica gastro-duodenale
➢ Diagnosi delle neoplasie gastriche, duodenali e della papilla di Vater
➢ Valutazione delle condizioni del moncone gastrico nei gastroresecati
➢ Verifica della guarigione delle ulcere dopo terapia medica
➢ Monitoraggio delle lesioni gastro-duodenali a rischio
STOMACO E DUODENO
Diagnostica strumentale
EGDS
STOMACO E DUODENO
Diagnostica strumentale
Esame radiologico con mdc radiopaco
Utile per evidenziare le lesioni che modificano morfologia, disegno plicale, motilità e tempo di svuotamento di stomaco e duodeno
Mezzo di contrasto:
❑ Bario
❑ Gastrografin (idrosolubile): quando vi è il rischio di fuoriuscita del
contrasto dal tubo digerente (fistola, deiscenza anastomosi)❑ Doppio contrasto radiologico e gassoso
L´esame radiologico rende possibile individuare l´80-90% delle ulcere
gastro-duodenali riscontrabili in endoscopia
STOMACO E DUODENO
Diagnostica strumentale
Ecografia e TC addome
Accertamenti di seconda istanza, utili per definire la natura di
neoformazioni che determinano compressione estrinseca a carico dello
stomaco e del duodeno e per valutare l´eventuale coinvolgimento di altri
organi addominali da parte di una patologia primitiva gastro-duodenale (es.
metastasi epatiche di neoplasia gastrica)
Arteriografia selettiva del tronco celiaco e dell´arteria
mesenterica superiore
Può essere talora utilizzata per identificare la sede del sanguinamento nel
caso di emorragia digestiva in atto
Esame radiologico impiegato raramente → sostituito nella maggior parte
dei casi dall´esame endoscopico
MALATTIE CHIRURGICHE DI
STOMACO E DUODENO
◼ Ulcera peptica
▪ Ulcera gastrica
▪ Ulcera duodenale
▪ Complicanze dell’ulcera peptica
◼ Tumori gastrici benigni
◼ Tumori mesenchimali
◼ Carcinoma gastrico
◼ Linfoma gastrico
◼ Sequele della chirurgia dello stomaco
◼ Tumori maligni del duodeno
Nei Paesi Occidentali:
➢ 2% della popolazione presenta un’ulcera in
fase attiva
➢ 6-15% ha presentato nella vita manifestazioni
cliniche compatibili con ulcera peptica
➢ Localizzazione duodenale più frequente
➢ Rapporto maschi - femmine 3:1
➢ 5-15% dei pazienti presenta contemporaneamente un’ulcera gastrica e un’ulcera duodenale
➢ Incidenza in riduzione nell’ultimo quarto di secolo
ULCERA PEPTICA
Dal punto di vista istologico l´ulcera peptica è una lesione della mucosa-
sottomucosa, quasi sempre solitaria, che si può approfondire nella parete gastrica o
duodenale oltre la muscularis mucosae, raggiungendo e spesso superando la tonaca
muscolare (ciò le distingue dalle semplici erosioni mucose)
Secrezione gastrica di HCl e pepsina: ruolo fondamentale nella patogenesi dell´ulcera
(ulcera peptica non insorge in caso di acloridria)
La mucosa gastro-duodenale in condizioni normali è assai resistente all´azione del
secreto acido-peptico; l´insorgenza dell´ulcera nello stomaco e nel duodeno viene quindi
considerata la risultante di uno squilibrio tra i fattori aggressivi per la mucosa (HCl
e pepsina, sostanze gastrolesive, batteri, ecc.) e quelli difensivi (secrezione di
muco e bicarbonato, flusso ematico intramucoso, turnover cellulare) che
concorrono alla costituzione della cosiddetta "barriera mucosa"
ULCERA PEPTICA
ULCERA GASTRICA
Eziopatogenesi
Diminuzione della resistenza della barriera mucosa gastrica all´azione aggressiva del secreto acido-peptico
➔Costantemente riscontrabili alterazioni di tipo gastritico
➔Nel 50-65% dei pazienti con ulcera gastrica vi è la presenza dell´Helicobacter pylori
➢ Fattori iatrogeni e dietetico- comportamentali
possono facilitare l´insorgenza (FANS, cortisone,
alcol, caffeina, acidi grassi, fumo)
➢ Predisposizione genetica (0 pos, aplotipo HLA-B5)
➢ Fattori di tipo psico-sociale: individui con personalità
fragile e dipendente, o esposti a situazioni di elevata
conflittualità o competizione, sviluppano l´ulcera
gastrica con frequenza più elevata.
La profondità dell´ulcera è variabile: può superare
appena la muscularis mucosae oppure arrivare alla sierosa
ed anche superarla, causando una perforazione libera o
approfondendosi in organi contigui (fegato, pancreas)
ULCERA GASTRICA
Anatomia Patologica
ULCERA GASTRICA
Diagnosi clinica
Sintomo d´esordio: dolore epigastrico, di intensità variabile, insorgente
tipicamente entro i primi 30 minuti dopo il pasto (dolore postprandiale precoce)
✓La comparsa di dolore epigastrico improvviso, seguito da segni e sintomi
di addome acuto, deve far sospettare la possibile perforazione dell´ulcera
✓Possibile anemia sideropenica legata allo stillicidio ematico cronico
✓ Periodicità stagionale dei sintomi, con caratteristiche recrudescenze nel
periodo primaverile e autunnale
✓ Un aggravamento della sintomatologia può presentarsi in conseguenza di
brusche modificazioni delle abitudini alimentari o lavorative, o dopo periodi
di stress psico-fisico o emotivo
ULCERA GASTRICA
Diagnosi strumentale
La conferma della presenza di ulcera è endoscopica
EGDS : approccio diagnostico di prima scelta
❑ Visualizzazione diretta dell´ulcera → dimensioni e caratteristiche
morfologiche salienti
❑ Possibilità di eseguire prelievi bioptici dei margini e della mucosa
circostante → esame istologico e ricerca dell´Helicobacter pylori
❑ Esame d´elezione per valutare l´avvenuta guarigione dell´ulcera o la
comparsa di recidive
ULCERA GASTRICA
Diagnosi strumentale
ULCERA GASTRICA
Diagnosi strumentale
Segni radiologici che depongono per una sospetta malignità dell´ulcera:
◼ Sede diversa dalla piccola curvatura
◼ Diametro > 2 cm
◼ Contorni irregolari e rilevati
◼ Proiezione della nicchia ulcerosa all´interno del profilo ideale dello
stomaco
Il riscontro anche di uno solo di questi caratteri rende obbligatorio il ricorso alla biopsia endoscopica!
Data però la possibile natura maligna anche di ulcere dall´aspetto radiologico benigno, è sempre necessario far seguire all´individuazione radiologica di
un´ulcera l´esame endoscopico con prelievi bioptici multipli
MALATTIE CHIRURGICHE DI
STOMACO E DUODENO
◼ Ulcera peptica
▪ Ulcera gastrica
▪ Ulcera duodenale
▪ Complicanze dell’ulcera peptica
◼ Tumori gastrici benigni
◼ Tumori mesenchimali
◼ Carcinoma gastrico
◼ Linfoma gastrico
◼ Sequele della chirurgia dello stomaco
◼ Tumori maligni del duodeno
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Perforazione
Avviene in genere per l´erosione lenta della parete
gastrica o duodenale in seguito alla penetrazione
progressiva dell´ulcera
ULCERA GASTRICA PERFORATA
➢ Perforazione libera nel cavo peritoneale: sede della
perforazione normalmente rappresentata dalla piccola
curvatura o dalla parete anteriore dello stomaco in regione antrale
ULCERA DUODENALE PERFORATA
La maggior parte delle ulcere duodenali perforate si localizza sulla parete
anteriore del duodeno
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Perforazione
Quadro clinico → PERITONITE ACUTA
→ inizialmente di natura chimica irritativa
→ si trasforma entro 12-24 ore in peritonite purulenta per la proliferazione dei
batteri fuoriusciti nel cavo peritoneale
→ Febbre e leucocitosi compaiono entro poche ore
Esordio acuto, con comparsa improvvisa di dolore intensissimo, spesso
descritto come "una pugnalata", insorgente in epigastrio o in ipocondrio
destro, di tipo continuo
➢ si associano talvolta ripetuti conati di vomito, spesso improduttivi
➢ il dolore tende in seguito ad irradiarsi a tutti i quadranti addominali, al dorso
ed alle regioni sovraclaveari
➢ il paziente assume una posizione raggomitolata per detendere la contrattura
addominale che segue l´insorgenza del dolore (effetto antalgico)
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Perforazione
Spesso presenti sintomi segni dello shock:
✓ cute pallida, fredda e sudata
✓ polso frequente e filiforme
✓ pressione arteriosa nettamente diminuita.
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Perforazione
ESAME OBETTIVO: vivace reazione di difesa, che ostacola o impedisce del
tutto le manovre palpatorie (addome "ligneo" o "a tavola").
Diagnosi di perforazione di viscere addominale posta in base ad anamnesi
(talvolta muta), esame obiettivo e riscontro rx di aria subfrenica
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Perforazione
TRATTAMENTO CHIRURGICO:
→ Nella maggior parte dei casi
raffia dell’ulcera + terapia antiacida
e con anti-H2-recettori è efficace
→ Raramente è necessaria una
gastroresezione
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Emorragia
▪ Compare nel 15-20% dei portatori di
ulcera gastro-duodenale
▪ Responsabile di circa la metà dei decessi
imputabili alla malattia ulcerosa
▪ Può costituire il sintomo d´esordio della
malattia, e allora chiarisce l´origine di
disturbi minori e spesso sottovalutati
45% dei casi di
sanguinamento del
primo tratto del tubo
digerente è causato da
un´ulcera peptica
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Emorragia
CLINICA
❑ Emorragia acuta si manifesta con ipotensione, anemizzazione
acuta e melena
❑ Se l´emorragia è così copiosa da indurre distensione dello stomaco in
seguito a raccolta di grande quantità di sangue → ematemesi
❑ La melena compare di solito a distanza di qualche ora, ma l´emissione di
scariche diarroiche commiste a sangue può essere quasi contemporanea
all´ematemesi (peristalsi aumentata dal passaggio del sangue)
❑ In assenza di perforazione, l´esame obiettivo dell´addome è
raramente significativo
❑ Modesto stillicidio ematico nella sede dell´ulcera si manifesta solo con
astenia, anemia e positività della ricerca di sangue occulto nelle feci
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Emorragia
TRATTAMENTO INIZIALE
➢ Manovre rianimatorie
➢ Posizionamento SNG di grosso calibro permette lavaggio dello
stomaco, rimozione di sangue e coaguli e monitoraggio dell´eventuale
ripresa del sanguinamento
➢Accertare sede e natura del sanguinamento mediante esame
endoscopico: evidenzia l´origine dell´emorragia in oltre l´80% dei casi
e permette manovre spesso risolutive: elettrocoagulazione,
lasercoagulazione o infiltrazione con ponfo di sostanze sclerosanti
➢ Iniziare somministrazione di farmaci antiacidi (IPP in infusione
continua) e procoagulanti (eventualmente instillati localmente tramite
il sondino naso-gastrico) e di farmaci anti-H2-recettori a dosaggio pieno
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
Emorragia
Nel 75% dei pazienti con sanguinamento
da ulcera peptica il trattamento medico risulta
sufficiente ad arrestare il sanguinamento
e stabilizzare le condizioni
COMPLICANZE DELL’ULCERA PEPTICA
EmorragiaNel 25% dei pazienti con sanguinamento da ulcera peptica è comunque necessario il ricorso
all´intervento chirurgico d´urgenza
Per i pazienti che, nonostante il temporaneo arresto dell´emorragia, presentino un rischio
elevato di recidive e mostrino refrattarietà al trattamento medico, si deve programmare
l´intervento chirurgico in regime di elezione
TERAPIA DELL’ULCERA PEPTICA
Terapia chirurgica
Indicazione all´intervento:
Ulcere refrattarie alla terapia, specialmente se insorte nello stomaco, o recidivanti
(grave sintomatologia dolorosa e limitano fortemente la qualità di vita del paziente)
Sospetto di natura maligna dell´ulcera, anche in caso di negatività dei reperti
istologici
Scarsa accettazione del trattamento medico da parte del paziente
Complicanze gravi: emorragia massiva o recidivante, perforazione, stenosi serrata
TERAPIA DELL’ULCERA PEPTICA
Terapia chirurgica
Finalità degli interventi per il trattamento dell´ulcera peptica:
- asportare l´ulcera resecando lo stomaco distale e il bulbo duodenale e/o
- ridurre la secrezione acida gastrica recidendo i rami gastrici del nervo vago
VAGOTOMIA
ANTRECTOMIA CON VAGOTOMIA
DUODENO-GASTRORESEZIONE
GASTRECTOMIA TOTALE
TERAPIA DELL’ULCERA PEPTICA
Terapia chirurgica:
DUODENO-GASTRORESEZIONE
Duodeno-gastroresezione per
ulcera del bulbo duodenale
❖ Resezione dei 2/3 distali dello
stomaco e della porzione prossimale
del duodeno
❖ Vantaggio di rimuovere, oltre
all´antro gastrico, anche una notevole
porzione della mucosa acido-secernente
❖ Frequenza di recidive: 1-5%
❖ Per il trattamento del sanguinamento
incontrollabile di ulcere peptiche antrali
o del bulbo duodenale si esegue
d´urgenza la duodeno-gastroresezione.
TERAPIA DELL’ULCERA PEPTICA
Terapia chirurgica:
DUODENO-GASTRORESEZIONE
Metodi di ricostruzione dopo
duodeno-gastroresezione:
a) Gastro-digiunostomia
secondo Billroth II
b) Gastro-digiunostomia su
ansa a Y secondo Roux
TERAPIA DELL’ULCERA PEPTICA
Terapia chirurgica: GASTRECTOMIA TOTALE
Gastrectomia totale e
ricostruzione con ansa
digiunale a Y alla Roux
Può rendersi necessaria nel
caso di:
➢ Ulcere sottocardiali
➢ Ulcere associate a sindrome
di Zollinger-Ellison
refrattarie alla terapia
➢ Gastrite acuta emorragica
L´asportazione completa dello
stomaco è seguita da
esofago-digiunostomia per
la ricostruzione della
continuità del tubo digerente
TERAPIA DELL’ULCERA PEPTICA
Terapia chirurgica
Complicanze precoci degli interventi per ulcera peptica
• Deiscenza suture anastomotiche dello stomaco (1-4%)
• Deiscenza sutura del moncone duodenale (2%)
• Emorragia (2%)
• Pancreatite acuta (1,5%)
MALATTIE CHIRURGICHE DI
STOMACO E DUODENO
◼ Ulcera peptica
▪ Ulcera gastrica
▪ Ulcera duodenale
▪ Complicanze dell’ulcera peptica
◼ Tumori gastrici benigni
◼ Tumori mesenchimali
◼ Carcinoma gastrico
◼ Linfoma gastrico
◼ Sequele della chirurgia dello stomaco
◼ Tumori maligni del duodeno
CARCINOMA GASTRICO
Epidemiologia
a) Incidenza mondiale del carcinoma gastrico
nelle ultime decadi
b) Relazioni esistenti tra età e localizzazione
nelle varie aree dello stomaco
❑ Rapporto M:F = 1,5-2:1
❑ Prevalenza del sesso M
molto più alta per tumori del
fondo e quelli che insorgono
in stomaco precedentemente
resecato per patologia benigna
❑ Fascia di età più colpita: tra
IV e VII decade (tuttavia può
insorgere anche nella III)
CARCINOMA GASTRICO
Diagnosi clinica
Sintomi spesso vaghi e aspecifici, non di rado addirittura assenti per lungo
periodo, tanto da consentire la diagnosi solo quando la neoplasia
è ormai in uno stadio estremamente avanzato
QUADRO CLINICO:
➢ Dolore epigastrico
➢ Dispepsia
➢ Anoressia e dimagrimento
➢ Astenia e facile affaticabilità
➢ Anemia
➢ Disfagia
➢ Ripienezza e vomito postprandiali
➢ Ematemesi – Melena
➢Massa palpabile
➢ Epatomegalia – Ittero
➢ Ittero
➢ Achantosis Nigricans
➢Segno di Troisier
➢ Tromboflebiti migranti
CARCINOMA GASTRICO
Diagnosi strumentale
In presenza di un quadro clinico suggestivo per una patologia del
tratto digestivo superiore è indispensabile l´esplorazione
endoscopica o radiografica dell´esofago, dello stomaco e del duodeno
CARCINOMA GASTRICO
Diagnosi strumentale
Una volta accertata la diagnosi di carcinoma gastrico (EGDS +
BIOPSIE!!!) si deve valutare eventuale diffusione regionale e a
distanza:
→ Accurato esame obiettivo e attenta analisi dei sintomi riferiti
→ Esame dell´addome con ecotomografia o TC per ricercare
eventuali sconfinamenti extragastrici della neoplasia con
infiltrazione di organi circostanti, presenza di linfoadenopatie
metastatiche, di metastasi epatiche o di ascite non apprezzabili con
l´esame obiettivo
→ Talora può essere indicata laparoscopia esplorativa
CARCINOMA GASTRICO
Diagnosi strumentale
Neoplasia gastrica ulcerata. Il
mezzo di contrasto evidenzia
un´immagine di plus in minus a
livello della piccola curva gastrica
Quadro rx di
linite plasticaQuadro rx di
carcinoma gastrico
CARCINOMA GASTRICO
Diagnosi strumentale
Rx a doppio contrasto
CARCINOMA GASTRICO
StadiazioneStadiazione TNM del carcinoma gastrico
Tx Presenza del primitivo non può essere valutata
T0 Nessuna evidenza del tumore primitivo
Tis Cr in situ senza invasione della lamina propria
T1 Tumore invade lamina propria o sottomucosa
T2 Tumore invade tonaca muscolare
T3 Tumore invade tonaca sierosa
T4 Tumore invade organi adiacenti
Nx Presenza mts linfonod. non può essere valutata
N0 Assenza di metastasi nei linfonodi regionali
N1 Da 1 a 6 metastasi nei linfonodi regionali
N2 Da 6 a 15 metastasi nei linfonodi regionali
N3 Più di 15 metastasi nei linfonodi regionali
Mx Presenza mts distanza non può essere valutata
M0 Assenza di metastasi a distanza
M1 Presenza di metastasi a distanza
Non infrequente infiltrazione di organi e
strutture circostanti: pancreas, fegato,
colon trasverso, milza, diaframma, parete
addominale e retroperitoneo
CARCINOMA GASTRICO
Stadiazione
Metastasi a distanza
→ Diffusione ematica: essendo il drenaggio venoso gastrico
operato dal sistema portale, il fegato è la sede più frequente di
metastasi ematogene; meno frequentemente polmone e talora
altri organi quali milza, ossa e SNC
→ Diffusione celomatica: si verifica frequentemente nelle
neoplasie affioranti sulla sierosa, per caduta e reimpianto delle
cellule neoplastiche sulla sierosa peritoneale, portando alla
carcinosi peritoneale.
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgicaTecniche di ricostruzione più frequentemente
usate dopo gastrectomia totale:
a) Esofago-digiunostomia termino-laterale
su ansa ad omega con entero-
enteroanastomosi distale (40-60 cm)
b) Ricostruzione su ansa ad Y sec. Roux
c) Ricostruzione ad omega su ansa a Y sec.
Roux
d) Ricostruzione su ansa ad Y sec. Roux con
réservoir sec. Hunt-Lawrence
e) Interposizione di ansa digiunale
isoperistaltica tra esofago e duodeno sec.
Longmire
f) Interposizione di ansa digiunale ad omega
g) Interposizione di reservoir digiunale
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
Interventi chirurgici palliativi per neoplasie
gastriche non resecabili:
h) Gastro-enteroanastomosi per neoplasia
antrale inoperabile
i) Gastro-digiunostomia escludente sec.
Devine per neoplasia antrale inoperabile
(intervento eseguito assai raramente)
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica – Gastroresezione su ansa alla
Roux
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica – Gastroresezione ses. Billroth
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica – Gastroresezione ses. Billroth II
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica – Gastrectomia totale
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
CARCINOMA GASTRICO
Terapia chirurgica
Complicanze interventi chirurgici
sullo stomaco
• Deiscenza suture anastomotiche dello stomaco (1-4%)
• Deiscenza sutura del moncone duodenale (2%)
• Emorragia (2%)
• Pancreatite acuta (1,5%)
Rx transito superiore nella
GASTRECTOMIA TOTALEx
• Rx transito superiore con:
• Mezzo di contrasto idrosolubile?
• Bario?
• Sondino Naso Gastrico posizionato
trans-anastomotico
• Non bere; non spostare SNG, non
aspirare SNG fino a controllo
anastomosi esofagodigiunale
Deiscenza anastomosi esofagodigiunale
Anastomosi esofagodigiunale regolare
Gastroenteroanastomosi palliativa
MALATTIE CHIRURGICHE DI
STOMACO E DUODENO
◼ Ulcera peptica
▪ Ulcera gastrica
▪ Ulcera duodenale
▪ Complicanze dell’ulcera peptica
◼ Tumori gastrici benigni
◼ Tumori mesenchimali
◼ Carcinoma gastrico
◼ Linfoma gastrico
◼ Sequele della chirurgia dello stomaco
◼ Tumori maligni del duodeno
TUMORI MALIGNI DEL DUODENO
Adenocarcinoma duodenale
➢ 0,5% delle neoplasie gastrointestinali
➢ 10% delle neoplasie periampollari
In relazione alla sede di insorgenza, sudivisi in:
→ Adenocarcinomi del duodeno periampollare (più comuni)
→ Adenocarcinomi extra-ampollari (terza-quarta porzione duodenale)
TUMORI MALIGNI DEL DUODENO
Adenocarcinoma duodenale
Quadro clinico
▪ Perdita di peso
▪ Astenia
▪ Dolore addominale
▪ Dispepsia, difficoltà a digerire
▪ Anemizzazione, melena
▪ Occlusione intestinale
▪ Ittero (nelle forme che insorgono in stretta prossimità della papilla di Vater)
Diagnosi strumentale
EGDS: permette di visualizzare la lesione (il più delle volte esofitica) e di
eseguire biopsie per conferma diagnostica
TC: principale indagine radiologica per lo studio completo dell’addome
TUMORI MALIGNI DEL DUODENO
Adenocarcinoma duodenale
Terapia
➢ Quando la neoplasia è tecnicamente resecabile, cioè asportabile chirurgicamente
con intento radicale → Duodenocefalopancreasectomia
➢ Quando la neoplasia è localmente avanzata → Trattamento palliativo per l’ittero da
compressione della via biliare principale:
▪ Posizionamento di stent per via endoscopica (in plastica o metallo)
▪ Posizionamento di drenaggio biliare percutaneo
▪ Confezionamento di epatico-digiuno-anastomosi (bypass biliare)
▪ Confezionamento di gastro-entero-anastomosi (bypass gastrico) se associati
sintomi di occlusione intestinale)
TUMORI MALIGNI DEL DUODENO
Adenocarcinoma duodenale
Gastroenteroanastomosi palliativa
Epaticodigiunoanastomosi