7/22/2019 Stategia Reporting Andaf http://slidepdf.com/reader/full/stategia-reporting-andaf 1/52 LA R IVISTA DEI D IRETTORI A MMINISTRATIVI E F INANZIARI GOVERNANCE, STRATEGIE E MISURAZIONE DELLE PERFORMANCE COBIT UNA LENTE PER GUARDARE DENTRO IL GOVERNO DEI PROCESSI INFORMATIZZATI N. 3 Anno 4 - Luglio 2007 Contiene I.R. Trimestrale Copia omaggio LA PROPOSTA OIC DI RIFORMA DELLE NORME IN MATERIA DI BILANCIO IN QUESTO NUMERO: P o s t e I t a l i a n e s p a - S p e d i z i o n e i n a b b o n a m e n t o p o s t a l e - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( c o n v . i n L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 n . 4 6 ) a r t . 1 c o m m a 1 D C B - R o m a XXXII CONGRESSO NAZIONALE ANDAF IN SARDEGNA SI APRE LA PORTA DEL FUTURO magazine magazine f o t o d i M i c h a e l O s t e r r i e d e r
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E D I T O R I A L Edi PAOLO BERTOLIpresidente Andaf
Cari colleghi, cari lettori
Tra pochi giorni una vasta comunità di amici della nostra Associazione si riunirà nella splendida
cornice della Costa Smeralda per parlare di “Conoscenza e tecnologia, porta di accesso al futu-
ro”. Il “fil rouge”del programma, particolarmente ricco e intenso, partirà da alcune considerazioni
filosofiche che legano insieme l’uomo, la conoscenza e la tecnologia.
Sul tema della conoscenza sembra di notare, nei nostri giovani nati in quest’era supertecnologica,
un senso di fatica nel tenere memoria del proprio passato. Eppure è la memoria del nostro vissuto che
consente ad esso di trasformarsi in esperienza e ci permette di formulare promesse per l’avvenire. Pas-
sato e futuro si intrecciano, infatti, assieme alla consapevolezza che saper fare tesoro del proprio pas-
sato vuol dire essere più “anziani” perché alla propria età si aggiunge l'esperienza delle generazioni
precedenti. È l’intuizione che Bernardo di Chartres, già nel lontano 1100, aveva reso con un’effica-
cissima immagine: siamo “nani che camminano sulle spalle di giganti”. Dall'alto delle loro spalle la vi-
suale diviene più ampia e, soprattutto, si è in grado di guardare più lontano. Pur avendo la vista assai
debole possiamo, con il loro aiuto, andare al di là della memoria e dell’oblio.
Affrontando anche il tema dell’uomo nell’età della tecnica ascolteremo, durante la cerimonia diapertura, una interessante relazione del Prof. Umberto Galimberti che, provocatoriamente, propo-
ne una riflessione: siamo soliti considerare la tecnica come uno “strumento” a disposizione dell’uo-
mo, quando invece la tecnica oggi pare essere diventata il vero “soggetto” della storia rispetto al
quale l’uomo è ridotto a “funzionario” dei suoi apparati. Ma cosa accadrà all'homo technologi-
cus, se non salirà sulle spalle del gigante? Seppure l’approccio filosofico non è parte, purtroppo,
dei nostri pensieri di tutti i giorni, non si può non considerare quanto la tecnologia abbia infatti aiu-
tato, ma nello stesso complicato, la nostra vita. Il nostro tempo scorre attraverso e-mail lette sul
nostro BlackBerry (con le giuste lamentele del nostro coniuge), video ed audio conferenze, stru-
menti tecnologici sempre più complessi e sempre meno “user friendly”.
Nel nostro XXXII Congresso Nazionale Andaf non vogliamo criticare la nostra era, ma tuttavia vo-gliamo osservarla e trarne qualche spunto. Parleremo quindi di economia della conoscenza, delle
nuove forme criminali attuate attraverso la tecnologia, della nostra capacità di pianificare il futuro
partendo dal presente, ma anche della conoscenza come fattore di competizione per le imprese e
di come muta l’organizzazione aziendale per effetto della tecnologia. Nei molti workshop, labora-
tori e tavole rotonde, saranno affrontate tematiche operative di particolare attualità per raccogliere
le esperienze di esperti e colleghi ed avere un aperto scambio di opinioni.
Cari amici, non mancate quindi a questo importante appuntamento.
and Studio Associato Consulenza legale e tributaria, an Italian professional partnership are member firms of the KPMG network of independent member firms affiliated with
KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved.
La rivista Andaf Magazine viene distribuita in omaggioesclusivamente a mezzo abbonamento postale
CARICHE SOCIALI ANDAF
Consiglio Direttivo 2006/2008
Paolo Bertoli Presidente RDS AdvertisingPaolo Bacciga Vice Presidente Banca Fideuram
Andrea Dossena Vice Presidente Microsoft ItaliaMassimo Campioli Tesoriere A.C. MilanLuca Bettonte AutostradeFausto Cosi SammontanaMaria Teresa Crosetto Praxi
Alessandro De Paolis Istituto Poligrafico e Zecca dello StatoLuigi Ferraris EnelClaudio Lesca VodafoneCarlo Moschietto FiatGuido Nardotto Jolly HotelsSeverino Savarese Homberger Claudio Sforza Poste Italiane
Ambrogio Virgilio Ernst & YoungPresidenti di Sezione
Paolo Bacciga Centro Sud Banca FideuramMassimo Campioli Lombardia Milan A.C.Fausto Cosi Toscana SammontanaGabriele Fontanesi Emilia Romagna Starwood Hotels & Resorts
Andrea Giubboni Marche e Umbria Indesit Company Luigi Matta Piemonte FiatEmilio Pagani Nord-est Cementi ZilloSeverino Savarese Liguria Homberger
Advisory Council
Romano Guelmani Presidente Mollificio ScalaSergio Lamonica Vice Presidente LECGPierluigi Alemanni AviofinMario Gabbrielli Gabbrielli & Associati
La proposta OIC di articolato di at-tuazione della parte facoltativa delleDirettive 2001/65/CE e 2003/51/CE(nel seguito la “Proposta”) tende adavvicinare le norme di redazione delbilancio d’esercizio delle societàcontenute nel codice civile alle re-gole di redazione del bilancio dispo-ste dai principi contabili internazionaliIAS/IFRS, ovviamente nei limiti con-sentiti dalle “direttive contabili”.Numerose e di portata assai signi-ficativa sono le innovazioni propo-
ste sia in tema di composizione delbilancio e schemi di redazione deidocumenti che ne formano parte(stato patrimoniale, conto econo-
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1. Premessa
2. Le principali novitàdella Proposta OICin materia di notaintegrativa
mico, prospetto delle variazioni delpatrimonio netto, rendiconto fi-nanziario e nota integrativa) sia inmateria di principi di redazione (ge-nerali e particolari).Queste innovazioni hanno reso ne-
cessario, come evidenziato nella Re-lazione dell’OIC alla Proposta, in se-de di commento delle novità appor-tate all’art. 2427 cod. civ., interveni-re anche sulle norme che disciplina-no la nota integrativa e, in particola-re, sugli artt. 2427 e 2427- bis cod.civ. che ne definiscono – pur nonesaurendolo – il contenuto.
2. Le principali novità della Pro-
posta OIC in materia di nota in-
tegrativa
Le principali novità(2)della Proposta inmateria di informazione integrativa sicompendiano ne:
1. la revisione dell’art. 2427 cod. civ.,
2. l’abrogazione dell’art 2427 biscod.civ. e del quarto comma dell’art.2497 bis cod. civ.,
3. l’introduzione, negli art. 2426 e
2426 bis cod. civ, di rinvii, ulte-riori a quelli già esistenti, alla no-ta integrativa, utili allo scopo dichiarire le scelte effettuate in me-rito alla valutazione di poste con-tabili per le quali viene offerta lapossibilità della valutazione conil metodo del fair value.
La revisione dell’art. 2427 cod. civ.origina, in parte, dall’esigenza di man-tenere un livello di trasparenza infor-mativa, almeno equivalente a quellaattuale, in presenza di modifiche rile- vanti apportate al contenuto del bi-lancio e agli schemi di stato patrimo-niale e conto economico; dall’altraparte, dalla volontà di ampliare il con-tenuto obbligatorio della nota inte-grativa per accrescere la qualità del-l’informazione di bilancio.In particolare, la previsione dell’obbli-go di redazione del prospetto delle variazioni del pat rimonio netto e lasemplificazione degli schemi di sta-
to patrimoniale e conto economicohanno reso necessario, per un ver-so, eliminare i riferimenti contenuti nel-la nota integrativa alla composizione
delle poste del patrimonio netto e al-le loro variazioni (divenuti pleonasticiin presenza dell’obbligo di redazionedel prospetto ad hoc di cui all’art.2425 ter cod. civ.), per altro verso,imporre l’obbligo di indicare, nella no-
ta integrativa, la composizione (e le variazioni) di alcune voci dello statopatrimoniale e del conto economico(a seguito, appunto, della semplifi-cazione degli schemi dei due princi-pali documenti contabili: cfr. adesempio, punti 3, 7, 8 e 26 della pro-posta di art. 2427 cod. civ.).L’ampliamento del contenuto obbli-gatorio della nota integrativa discen-de dalla volontà di accrescere il livel-lo minimo dell’informazione contabi-le, tenuto conto della crescente im-
portanza che talune informazioni, adesempio in materia di remunerazio-ne del management aziendale, as-sumono nel contesto attuale.
Tra le novità principali previste dall’art.2427 cod. civ. sono da segnalarel’obbligo di riportare:
a) gli effetti delle modifiche dei criteridi valutazione e delle correzioni dierrori contabili specificando quelli
prodotti sul patrimonio netto inizia-le dell’esercizio e quelli sul risulta-to economico (punto 2);
b) la composizione delle principali vo-ci delle attività materiali e immate-riali con illustrazione delle variazio-ni e delle determinanti delle modi-fiche subite (punto 3);
c) l’ammontare dei crediti e debiti,iscritti in ciascuna voce dello statopatrimoniale, nei confronti di im-prese controllate, collegate o joint venture, di imprese che esercita-no attività di direzione e coordina-mento sulla società o imprese con-trollanti la medesima, di impresesottoposte al controllo di queste ul-time; nonché l’ammontare dei pro- venti ed oneri, iscritti nelle rispetti- ve voci del conto economico, ver-so tali imprese (punto 7);
d) la suddivisione della voce rima-
nenze in: materie prime, sussidia-rie e di consumo; prodotti in cor-so di lavorazione e semilavorati; pro-dotti finiti e merci; acconti (punto 8);
e) informazioni sulla composizionedei fondi e sui motivi della quan-tificazione dei fondi per rischi edoneri (punto 14)(3);
f) la composizione e le variazioni in-
tervenute nelle altre voci dell’at-tivo e del passivo diverse da quel-le precedentemente indicate, overilevanti (punto 15)
g) informazioni sulle passività po-tenziali per le quali non sono sta-ti effettuati accantonamenti afondi (punto 16);
h) gli impegni esistenti al termine del-l’esercizio, distinguendo tra quelliincondizionati e quelli condiziona-
ti; in particolare le garanzie presta-te direttamente o indirettamentenell’interesse di terzi, distinguendotra garanzie personali e garanziereali, ed indicando separatamen-te, per ciascun tipo di garanzia,quelle prestate nell’interesse di im-prese controllate, collegate, joint venture, di imprese che esercita-no sulla società attività di direzionee coordinamento e imprese con-trollanti, di imprese sottoposte al
controllo di queste ultime; le infor-mazioni relative ai contratti deriva-ti devono essere fornite separata-mente (punto 18);
i) gli eventuali effetti significativi delle variazioni nei tassi di cambio verifi-catesi successivamente alla chiu-sura dell’esercizio (punto 19);
j) il numero e il valore nominale di cia-scuna categoria di azioni della so-cietà, comprese le azioni di godi-mento, e il numero e il valore no-minale delle nuove azioni della so-cietà sottoscritte durante l’eserci-zio; il numero e il valore nominale, ela corrispondente parte del capita-
(1) Articolo tratto dal testo dell’intervento destinato a esserepubblicato negli Atti del Convegno OIC sulla Proposta di rifor-ma del codice civile tenutosi a Roma in data 21 giugno 2007.(2) La Proposta prevede altresì che all’ art. 2425 cod. civ. siaaggiunta la previsione secondo la quale “se un costo o un ri-cavo ricade sotto più voci dello schema, nella nota integrati-va deve annotarsi, quando ciò sia necessario ai fini della com-
prensione del bilancio, la sua appartenenza anche a voci di-verse da quella nella quale è iscritto”.(3) “La disposizione – come si legge dalla Relazione che ac-compagna la Proposta OIC – mira ad assicurare un più rigo-
roso rispetto delle norme applicabili a tali voci e in particolaredi quanto al comma 9 dell’art. 2424-bis”.
le, delle azioni proprie e delle azio-ni o quote di società controllantipossedute dalla società anche per tramite di società fiduciaria o per interposta persona, nonché diquelle acquistate o alienate nel
corso dell’esercizio, indicando per queste ultime i corrispettivi ed imotivi degli acquisti e delle alie-nazioni (punto 20);
k) i contributi iscritti tra i ricavi o i pro- venti, se significativi (punto 25);
l) la composizione del personale di-pendente e di altri prestatori d’o-pera, distinguendo salari e sti-pendi, oneri sociali, trattamento difine rapporto e altri trattamenti pre- videnziali (punto 26);
m) informazioni sui piani di remu-nerazione basati su azioni a fa- vore di componenti dell’organodi amministrazione, dipendentio prestatori d’opera, con indi-cazione dei presumibili effettieconomici, patrimoniali e finan-ziari per la società (punto 29).L’opportunità di fornire tali infor-mazioni – come si evince dalla
Relazione – “nasce dall’aumen-tata diffusione di queste forme
di incentivazione anche in Italia,
in particolar modo nelle società
quotate e loro controllate, e dal-
la necess ità che i soci siano
informati su tutti gli aspett i di ta-
li piani che possano influire sul-
la società e sugli ef fett i che l’e-
sercizio delle opzioni assegna-
te ai soggetti indicati potrebbe avere sul capitale. Non esisten-
do in Italia, come del resto ne-
gli altri maggiori Paesi dell’Unio-
ne Europea per i soggetti non te-
nuti al l’applicazione degli IFRS,
regole statuite per la contabi liz-
zaz ione degli ef fet ti di tali ope-
razioni, è parso doveroso im-
porre che, ove questi piani esi-
stano, venga fornita ampia infor-
mativa a riguardo” ;
n) la composizione dei proventi fi-nanziari distinguendo tra dividen-di, interessi attivi e altri proventi;
o) la composizione dei proventi e de-gli oneri straordinari (punto 32).
L’abrogazione dell’art. 2427 bis cod.civ. consegue all’introduzione dellafacoltà di valutare al fair value gli stru-menti finanziari, scelta che, come no-to, non era stata effettuata all’epoca
del recepimento della direttiva2001/65/CE. L’abrogazione del quar-to comma dell’art. 2497 bis cod. civ.è, invece, dovuta esclusivamente al-
la circostanza che l’obbligo informa-tivo relativo ai dati essenziali dell’ulti-mo bilancio della società o dell’enteche esercita attività di direzione ecoordinamento è stato previsto dalpunto 15 dell’art. 2427 cod. civ.
L’introduzione, negli art. 2426 e2426 bis cod. civ, di rinvii, ulteriori aquelli già esistenti, alla nota inte-grativa, è correlata, come accen-nato, da una parte alla facoltà di va-lutazione al fair value dei terreni efabbricati destinati ad investimentoimmobiliare e al valore di presumibi-le realizzazione delle attività biolo-giche e dei prodotti agricoli non co-stituenti rimanenze, e, dall’altra par-te, alla facoltà di valutazione al fair
value degli strumenti finanziari.In particolare, con riferimento ai ter-reni e ai fabbricati destinati ad inve-stimento immobiliare la nota integra-tiva ha la funzione di indicare, per ca-tegorie, i beni ai quali è applicato il valore equo, i metodi utilizzati per de-terminarlo e l’effetto della sua appli-cazione sul risultato economico.Relativamente alle attività biologichee ai prodotti agricoli non costituenti ri-manenze, la nota integrativa deve in-
dicare per categorie i beni ai quali èapplicato il presunto valore di realiz-zazione, i metodi utilizzati per deter-minarlo e l’effetto della sua applica-zione sul risultato economico.
Con riguardo agli strumenti finanziari,la nota integrativa deve indicare le ra-gioni per le quali il valore equo (fair va-
lue) di uno strumento finanziario nonpossa essere determinato in manie-ra attendibile mediante uno dei me-todi indicati al n. 7 dell’art. 2426 biscod. civ.. Inoltre, ai sensi del punto9) dell’art. 2426 biscod. civ., nella no-ta integrativa devono essere indicati:
a) per gli strumenti finanziari iscritti al
valore equo (fair value), gli assunti
fondamentali su cui si basano i mo-
delli e le tecniche di determinazio-
ne del valore equo;
b) per ogni categoria di strumenti fi-
nanziari, il valore equo (fair value),
le var iazioni di valore iscri tte nel conto economico, nonché quel-
le voci contabili contenute negli sche-mi di stato patrimoniale e di contoeconomico, se presenta indubbiaspetti positivi, potrebbe, in concre-to, rendere più difficoltosa o, quan-to meno, meno immediata la lettura
del bilancio d’esercizio di una società.Molte delle informazioni che, oggi, vengono acquisite dalla semplice let-tura degli schemi di stato patrimonialee conto economico dovranno infattiessere ricercate nella nota integrati- va e l’esperienza insegna che, spes-so, non è agevole individuare le infor-mazioni rilevanti in note integrative par-ticolarmente ricche di informazioni,talora forse anche superflue.Ne consegue che, a mio avviso,potrebbe divenire opportuno che
lo standard setter – l’OIC – si inter-roghi sull’opportunità di definire,nelle forme che riterrà opportune,uno schema di nota integrativa chepossa consentire di rendere piùagevole, da una parte, la ricercadelle informazioni contenute nellanota integrativa, dall’altra parte, lacomparabilità delle note integrati- ve dei bilanci delle società. In que-sto modo, infatti, si agevolerebbela lettura del bilancio e si favorireb-
be una maggiore comparabilità del-l’informazione di bilancio.
4. Brevi considerazioni sul rinno-
vato contenuto della relazione
degli amministratori
La Proposta OIC prevede, oltre allenovità cui si è fin qui accennato in te-ma di contenuto della nota integrati- va, anche alcune rilevanti modifichenel contenuto obbligatorio della rela-zione degli amministratori. Tali no- vità possono essere definite un ul-teriore, rilevante, passo nella “nellalunga marcia verso la trasparenza”del bilancio di esercizio.I commi 1 e 1- bis dell’art. 2428 cod.civ. infatti, nel confermare alla re-lazione degli amministratori la fun-zione essenziale di documento diillustrazione dell’andamento dellagestione, mirano a “costringere”sempre più gli amministratori a for-nire le informazioni ritenute utili a ta-
le conoscenza e ad evitare che, in- vece, le relazioni sulla gestione de-dichino scarsa attenzione proprioal compito cui sono preposte. In
particolare, meritano di essere ri-chiamati, per la rilevanza che as-sumono ai fini della conoscenzadelle dinamiche gestionali della so-cietà, l’obbligo di illustrare i princi-pali rischi (anche finanziari) e incer-
tezze cui la società è esposta e il ri-chiamo all’illustrazione dell’anda-mento della gestione mediante in-dicatori di risultato finanziari e nonfinanziari appropriati rispetto all’at-tività effettivamente esercitata. A quest’ult imo riguardo, va sottol i-neato come la Proposta OIC, nelrecepire l’indicazione della Diretti- va 2003/51/CE, codifichi una pras-si, diffusa soprattutto delle societàquotate, di presentare indicatori al-ternativi di performance rispetto a
quelli rappresentati negli schemicontabili. Aspetto questo che se dauna parte va valutato positivamen-te, dall’altra parte deve essere at-tentamente considerato per i rischiche si connettono ad un ampio ri-corso a misure indicative della performance aziendale svincolatedai dati di bilancio e la cui defini-zione è rimessa all’esclusiva di-screzionalità degli amministratori. Anche sotto questo profi lo un in-
tervento dello standard setter po-trebbe rivelarsi opportuno allo sco-po di indicare linee guida di com-portamento da seguire nella predi-sposizione di tale informativa, com-plementare a quella di bilancio.Riguardo alle ulteriori principali inno- vazioni apportate all’art. 2428 cod.civ., va osservato che nel 2° comma,al n. 2, è stata trasferita “la richiesta
di informazioni sui rapporti con la so-
cietà o l’ente che esercita attività di
direzione e coordinamento sulla so-
cietà che redige il bilancio, nonché
con le altre società che sono sog-
gette alla medesima direzione” , cheera contenuta nel 5°comma dell’art.2497 bis del quale viene propostapertanto l’abrogazione; e che nel 3°comma è stata introdotta la possibi-lità, “risolvendo – in conformità ad una
prassi diffusa ma finora non espres-
samente convalidata dalle norme –
un problema di notevole rilevanza pra-
tica” , che la relazione sulla gestione
della singola impresa che redige il bi-lancio consolidato costituisca un uni-co documento con quella relativa al-la gestione del gruppo.
Infine, nella nota integrativa, devonoessere indicati, “per le immobilizza-
zioni finanziarie, diverse dalle parte-
cipazioni in società controllate e col-
legate e dalle partecipazioni in joint
venture, iscritte ad un valore supe-
riore al valore equo (fair value), (…) il valore equo ed i motivi per i quali il va-
lore contabile non è stato ridotto” .
3. Prime considerazioni
La semplice elencazione delle prin-cipali novità indicate nella PropostaOIC in materia di contenuto dellanota integrativa dimostra come lanota integrativa assuma un ruoloancor più rilevante che in passatoai fini della trasparenza informativa
del bilancio d’esercizio.L’attribuzione alla nota integrativa dinuove funzioni informative – prece-dentemente affidate ai prospetticontabili – e, più in generale, l’am-pliamento del suo contenuto obbli-gatorio, non è peraltro l’unica ragio-ne che porta a ritenere che il ruolodella nota integrativa esca poten-ziato dalla Proposta OIC. Anche con riferimento all ’informa-tiva integrativa, infatti, mi pare che
possa valere l’osservazione secon-do cui alcune norme del codice ci- vile pur se non si sono modif icatenella forma, possono o debbono es-sere “lette” in modo diverso alla lu-ce della Proposta OIC.È il caso in particolare dell’obbligo diillustrare criteri di valutazione di cuial punto 1 dell’art. 2427. In presen-za di un significativo ampliamentodelle opzioni concesse agli ammini-stratori nella individuazione dei cri-teri di valutazione delle voci di bilan-cio, la funzione della nota integrati- va, quale documento esplicativo del-le scelte contabili operate, assumesempre maggiore rilievo e implica,di conseguenza, che venga presta-ta maggiore attenzione all’illustra-zione dei criteri di valutazione adot-tati, di quanto accade oggi, dove,spesso, l’illustrazione dei criteri di va-lutazione si risolve nella mera elen-cazione dei criteri di valutazione di-sposti dall’art. 2426 cod. civ.
L’ampliamento del contenuto obbli-gatorio della nota integrativa e, in par-ticolare, l’attribuzione a tale docu-mento di una funzione descrittiva del- ❑
Nel corso degli ultimi anni, anche aseguito del verificarsi dei ben noti col-
lassi finanziari e scandali contabili inmolteplici realtà aziendali, si è assi-stito alla crescente proliferazione a li- vello italiano ed internazionale di leg-gi, codici e best practice volti a rego-
ha stimolato un intenso dibattito sultema. Tra gli altri aspetti, la nuova re-golamentazione introduce l’obbligodella firma del CFO (Chief FinancialOfficer), insieme a quella del CEO
(Chief Executive Officer), quale atte-stazione della veridicità del bilancio.Se da un lato il SOXA ha introdottonuove regole di corporate governan-
ce, dall’altro ha coinvolto direttamente
GOVERNANCE,STRATEGIE E MISURAZIONE
DELLE PERFORMANCE:QUALE RUOLO PER LA FUNZIONE
AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO
lamentare il complesso problema del-la governancee della accountability .Recentemente, in ambito internazio-
nale, il Sarbanes-Oxley Act (SOXA)
Nel corso degli ultimi anni il tema della “Governance” è stato
oggetto di un crescente dibattito che ha coinvolto operatoriaziendali, consulenti ed accademici di tutto il mondo. Grandeattenzione è stata data al rispetto delle regole come principale
meccanismo di Corporate Governance. Tuttavia, la meracompliance non basta, da sola, ad assicurare il buon governoaziendale. Essa deve essere necessariamente integrata con la
misurazione ed il controllo delle performance aziendali, nonché conil complesso di competenze e conoscenze (knowledge) che guidanoed informano i comportamenti individuali. L’Integrated GovernanceScorecard rappresenta una possibile proposta operativa al fine di
monitorare gli andamenti delle diverse dimensioni della governance.
di CRISTIANO BUSCOProfessore associato presso la Facoltà
di Economia Università di Siena
e Presidente del Centro Universitario
di Valutazione e Controllo “CRESCO”
di ELENA GIOVANNONIRicercatore in Economia Aziendale
presso la Facoltà di Ingegneria
Università di Siena
di ANGELO RICCABONIProfessore ordinario
e Preside della Facoltà di Economia
Università di Siena ❋
❋ Pur essendo il lavoro frutto di un impegno comune dei treautori, il par. 1 è stato elaborato da El ena Giovannoni, i parr.2 e 3 da Cristiano Busco, il par. 4 da Angelo Riccaboni.
l’area Amministrazione, Finanza eControllo in tali nuovi meccanismi.
L’Italia non è estranea ad un simile di-battito. Il codice di Autodisciplina del-le società quotate, il d.lgs 231/2001,la legge sul risparmio (262/2005), lariforma avviata da Basilea 2, hannointrodotto/stanno introducendo rile- vanti novità in tema di governance edicompliance, ponendo rilevanti que-stioni operative riguardo ai processidi implementazione delle nuove re-gole e alle loro implicazioni in terminidi organizzazione e di performance.È auspicabile, naturalmente, che sul-la spinta delle diverse innovazioni le-gislative e regolamentari, le azien-de, oltre a probabili risposte di mera“cosmesi”, introducano modifiche so-stanziali (certamente non facili) neipropri organigrammi, riconsiderandoprofondamente i requisiti, le compe-tenze, le funzioni e le responsabilitàdel direttore finanziario e di tutta l’a-rea amministrazione, finanza e con-trollo. La legge sul risparmio offre, intal senso, una preziosa opportunità
per inquadrare meglio tale area (ed ilsuo diretto responsabile) nell’ambitodella corporate governance. Un si-mile cambiamento richiede, tuttavia,di ripensare ai contenuti sostanziali
dei sistemi di governo aziendale.L’analisi delle esperienze maturate in
questi anni in alcune aziende multi-nazionali(1)dimostra chiaramente chel’introduzione di nuove regole di cor-
porate governance da sola non ba-sta ad assicurare il ‘buon governo’. Inaltri termini, la forte attenzione allacompliance rischia di far trascuraregli aspetti determinanti per garantiregli interessi dei vari interlocutori azien-dali, oltre che indurre costi e rigidità a volte non trascurabili. La buona go-
vernance non deriva soltanto dallamera applicazione delle regole, ma siottiene traducendo le regole in op-portunità di miglioramento e svilup-po, collegando saldamente la com-
pliance alla performance. La primatutela dell’investitore si ottiene, infat-ti, inducendo obiettivi gestionali ve-ramente in linea con quelli dei porta-tori di interesse ed “evitando sorpre-se”, cioè monitorando con precisio-ne, accuratezza e tempestività tutte
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le performance interne. Ciò si con-segue avvalendosi di metodologie di
misurazione in grado di correlare stra-tegie ed operatività aziendali e di ade-guati sistemi informativi a supportodelle diverse funzioni aziendali.Il legame tra governance e strategieè essenziale, in quanto la miss ion
aziendale non può che essere defi-nita sulla base delle aspettative degli stakeholders. Tale legame si con-cretizza tramite le funzioni di indiriz-zo degli organi di governo, le linee pro-grammatiche tese al raggiungimen-to degli obiettivi strategici, nonchéle modalità attraverso le quali tali lineeprogrammatiche si operazionalizza-no. Misure economico-finanziarie ac-curate, tuttavia, non sono in grado dasole di assicurare la compliancee la performance. Esse devono esseretradotte in modo altrettanto accura-to nel linguaggio operativo quotidia-no, per essere rese comprensibili ai vari livelli manageriali. Occorre, in par-ticolare, che nelle imprese avvengaun’attenta gestione delle conoscen-
ze tecniche e gestionali, tale da per-mettere di conseguire, senza ec-cessivi gradi di miopia, i risultati com-petitivi ed economico-finanziari at-tesi dagli interlocutori aziendali.
f o t o
d i A n d r e s R o d r i g u e z
(1) Si vedano al riguardo i risultati della ricerca promossadalla ICAEW – Institute of Chartered Accountants of Englandand Wales – e realizzata da un team di ricerca delle Univer-sità di Siena, Manchester e Chicago, pubblicati in: Busco,Frigo, Giovannoni, Scapens, Riccaboni (2006), Integrating
global organizations: the role of performance measurement
rit & the Letter of our commitment . Di-sponibile in 27 lingue, tale vademe-cum viene consegnato ad ognunodegli oltre 316.000 dipendenti di GE,che sono tutti, ciascuno secondo ilproprio ruolo, personalmente re-sponsabili di metterlo in pratica. Èimportante ricordare come GE im-ponga anche ai propri fornitori, con-sulenti e agenti non solo di aderirealle regole ed hai principi individua-ti (the letter) ma soprattutto di con-dividerne le finalità ultime (the spirit).Così, al di là ed a complemento deitradizionali obblighi di attenersi a stan-dard quali i Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) o iGE General Accounting Procedures
(GE GAP), the Spirit & the Letter di- venta un indispensabile strumentodi coordinamento e governo d’im-presa in quanto si propone di indivi-duare le aree ed i meccanismi da im-
Le conoscenze (knowledge) in oggettodevono essere condivise e diffuse nel-la maniera più ampia possibile ai varilivelli manageriali ed operativi e all’in-terno delle varie famiglie professio-nali. Ciò è indispensabile al fine di as-sicurare che i comportamenti indivi-duali si informino alle esigenze di go- verno aziendale, promuovendo l’ade-renza alle regole ed il raggiungimentodei risultati desiderati. Da qui discen-de l’esigenza di: integrare misure con-tabili con parametri extracontabili; fa-
cilitare l’accesso a (e la comprensionedi) tali misure e parametri ai vari livelli ma-nageriali; assicurare l’adeguata misu-razione (e comprensione) della perfor-mance “reale” del business.Sulla base delle precedenti conside-razioni è possibile individuare tre distintedimensioni della governance da im-plementare in ottica integrata (figura 1):
- la compliance, ovvero l’aderenzaa regole, principi e procedure, in-
terne ed esterne;- la performance, ovvero il correttoallineamento degli obiettivi indivi-duali rispetto agli obiettivi strategi-ci, alla missione assegnata ed alrischio desiderato;
- il knowledge, ovvero il profilo piùintimo dell’azienda, le competen-ze e la cultura interna.
Rispetto ai temi appena evidenzia-ti risulta particolarmente significati- vo il caso di GE Oil & Gas, la cui pre-senza in Italia si è notevolmenterafforzata a partire dalla metà deglianni ’90, con l’acquisto dell’azien-da fiorentina Nuovo Pignone. In que-sto contesto, il processo di inte-grazione culturale tra due realtà al-quanto eterogenee è stato favoritoda un sistema di governance che,pur partendo da esigenze di com-
pliance ed aderenza alle norme, siè esplicitato attraverso l’utilizzo diuna serie di strumenti di controllo
e metriche di carattere economi-co-finanaziario che oggi rappre-sentano un linguaggio condivisonel contesto della piattaforma cul-turale che caratterizza il mondo GE.
2. L’esperienza di FP&A
(Financial Planning and
Analysis) in GE Oil & Gas
Nell’ambito di GE Oil & Gas, il CFOed il gruppo denominato FP&A (Fi-
nancial Planning and Analysis)assu-mono centralità nel sistema di go-
vernance aziendale, il quale è chia-mato ad integrare, con il supporto de-gli strumenti e dei processi del con-trollo di gestione, la (1) controllership,con aspetti di (2) misurazione delle performancee (3) gestione delle co-noscenze tra i vari business e funzio-ni dell’azienda (si veda la figura 2) (2) .Controllership. I principi di base del-la “controllership” sono sintetizzati inun documento denominato the Spi-
Figura 1LE DIMENSIONI DELLA GOVERNANCE
INTEGRATA
(2) Sul caso di seguito riportato si confronti Busco, Gio- vannoni, Riccaboni (2007) , “Dalla Corporate Gov ernanceall’integrated governance: il ruolo del controllo di gestione”,Economia&Management, n.3, pp. 87-100.
plementare per una controllershipdi carattere operativo. Attraverso accorte attività di pianifi-cazione e reporting i sistemi di con-trollo utilizzati da FP&A sono stru-mentali al fine di garantire la com-pliance rispetto alle regole e l’ integrity
dei documenti contabili. Tutto questo
dovrebbe consentire di mantenereun elevato livello di “fiducia” tra i por-tatori di interesse (attuali e potenzia-li) sia per mezzo della diffusione di unaspecifica cultura/etica aziendale illu-strata nel codice etico interno, sia at-traverso il monitoraggio continuo deirisultati ottenuti in relazione ai rischioperativi e finanziari individuati. Misurazione.Facendo leva sulle me-triche e dinamiche della pianificazio-ne e della misurazione, gli FP&A han-no un ruolo centrale nel processo di
diffusione delle strategie individuatedal top-management ed approvatedal board. In questo senso, attraver-so le attività di misurazione i sistemi egli strumenti a disposizione dei FP&A consentono di controllare il raggiun-gimento delle performance deside-rate in chiave economico-finanziaria(ovvero in termini di fatturato, margi-ne di contribuzione, riduzione dei co-sti). Tutto questo anche grazie ad unaspecifica cultura aziendale diretta ad
integrare gli aspetti tecnico-operatividel business con il loro impatto sulconto economico.Un esempio di tale integrazione è rap-presentato dalla massiccia imple-mentazione della metodologia di mi-glioramento della qualità Sei-Sigma,laddove, partendo dagli aspetti cheil cliente definisce come critici per laqualità (numero di difetti, ritardi di con-segna, tempo di introduzione sul mer-cato, grado di soddisfazione dellaclientela), si attivano dei processi dire-ingegnerizzazione del prodotto-servizio che devono necessariamentetradursi in un risparmio di costi o in-cremento di fatturato. Tali processiprevedono la creazione di un team diprogetto ad hoc che nel corso dellesue attività è chiamato a dialogare conil “finance contact” designato, co-municando in termini di margine dicontribuzione, margine operativo e/ocash flow. Allo stesso modo, al ter-mine del processo di miglioramento
implementato, i risultati del progetto vengono comunicati e condivisi al-l’interno dell’azienda attraverso un lin-guaggio basato sia su metriche tec-nico-operative che economico-fi-
nanziarie. Tale linguaggio è oggi unodei pilastri della cultura e del modusoperandi presente in azienda.Comunicazione. Attraverso la diffu-sione del “linguaggio della misura-zione”, gli FP&A partecipano attiva-mente al processo continuo di inte-grazione culturale che caratterizza
una realtà diversificata come GE, laquale storicamente è cresciuta mol-to anche attraverso numerose ac-quisizioni. In particolare, la creazionedi una cultura aziendale condivisa al-l’interno dei diversi business e fun-zioni del mondo GE viene “sostenu-ta” operativamente dalla diffusione dicomuni metriche di controllo di ge-stione, le quali partecipano attiva-mente al processo di trasmissionedelle conoscenze, che contribuiscead alimentare ed operazionalizzare la
cosiddetta GE Way .
3. Una proposta operativa:
l’Integrated Governance
ScoreCard
Se l’integrazione fra le tre dimensionidella governance è importante, di- venta opportuno anche monitorare lacapacità dell’azienda di procedere intale direzione. In un simile ambito, i si-stemi di misurazione delle perfor-
mance possono assumere un ruolo
fondamentale a supporto dell’alta di-rezione nel rendere operative le re-gole del governo aziendale, legan-dole alle strategie ed integrandole conla cultura interna. A tal fine, di segui-
to viene presentata una possibileproposta operativa per legare il si-stema di misurazione delle perfor-
mance alle diverse dimensioni del-la governance integrata: l’ Integra-
ted Governance Scorecard (IGS).Un simile strumento gestionaleconsente di supportare, sia a livel-
lo Corporate che di Business Unit,il monitoraggio degli indicatori chia- ve per c iascuna delle modal ità di governance individuate. A “livello corporate” (tabella 1 - pagina
seguente), l’IGS può essere utilizzatadall’executive team per illustrare al con-siglio di amministrazione ed agli azio-nisti le linee di sviluppo del processodi creazione di valore ed, in particola-re, le modalità attraverso le quali:- definire e comunicare le strategie;- finanziare le iniziative strategiche, le-
gandole a piani di investimento di
lungo termine, alla valutazione e mo-nitoraggio del rischi, nonché al con-trollo budgetario;
- allineare la forza lavoro alla strate-gia, facendo sì che i dipendenti sia-no motivati, responsabili ed incen-tivati al raggiungimento degli obiet-tivi prioritari;
- supportare le strategie implemen-tate, assicurando la verifica e la di-
scussione delle performance rag-giunte;
- garantire la chiarezza e la veridicitàdei report interni ed esterni di na-tura economico-finanziaria e non.
Figura 2 – IL RUOLO DI FP&A IN GE
Il ruolo di FP&A
Financial Planning and
Analysis
Controllershipattraverso attività di Planning e
Reporting , la funzione di FP&A
diventa fondamentale al fine di
assicurare l’Integrity dei
Financial Statements di GE
Planning & misurazione FP&A fa leva su metriche quali il margine di
contribuzione, il margine operativo, il cash
flow, o ogni altra “key financial measure”
rilevante, per coadiuvare il board, il CEO e
CFO a prendere le decisioni ed a monitorarel’esecuzione delle strategie implementate
Comunicazione e IntegrazioneAttraverso il “linguaggio della misurazione” gli FP&A
rappresentano il fulcro dei processi di comunicazione in
GE, facilitando i percorsi di integrazione, la
comprensione delle strategie, la condivisione delle
conoscenze e la creazione di una piattaforma culturale
(denominata GE way) diretta ad ottimizzare la logica
Tabella 3 – ESEMPI DI OBIETTIVIE KPIS PER L’IGS DELL’AZIENDA ALPHA
(BUSINESS UNIT LEVEL)
Compliance
objectives
KPIs
Cicli di financial reporting - Durata di un ciclo di financial reporting
- Numero errori di contabilizzazione/totale contabilizzazioni
Standard interni di condotta - Frequenza delle verifiche di conformità dei comportamenti
individuali rispetto a codici di condotta
- Nu me ro di vi ol az io ni le ga li e/ o et ic he de ll e
regolamentazioni interne
Risk assessment - Numero e/o valore dei progetti e/o processi sottoposti a risk
assessment
- Valore delle perdite associate a rischi sottostimati
Attività di auditing - Numero dei processi sottoposti a revisione per ciclo di
financial reporting
- Numero di fatture sottoposte a revi sione per ciclo di
verifica del fatturato
Performance
objectives
KPIs
Creazione di valore per gli azionisti -
Cash Flow- Margine operativo
- Economic Value Added
Customer satisfaction - Quota di mercato
- Numero di reclami da parte della clientela
- Tempo di consegna
Business Process Re-design - Durata del ciclo Order-to-Cash
- Tempo di introduzione del prodotto sul mercato
- Percentuale di miglioramento dell’efficienza nell’utilizzo
delle materie prime
Ciclo di budgeting - Durata del ciclo di budgeting
- Tasso di introduzione di best practice
- Grado di accuratezza nelle stime di budget
Knowledge
Objectives
KPIs
Clima interno - Turnover del personale
- Numero interruzioni volontarie di rapporti di lavoro
rispetto a quelle involontarie
- Tasso di soddisfazione dei dipendenti (rilevato tramite
questionario)
Training - Numero medio annuo di ore di formazione per dipendente
- Costo della formazione/totale dei ricavi
Gestione dei “talenti” - Numero delle iniziative volte a stimolare e/o verificarenuove idee
Comunicazione e condivisione delle
conoscenze
- Numero di workshop interdipartimentali (in un anno)
- Numero delle iniziative intranet per la condivisione delle
conoscenze (in un anno)
4.Riflessioni conclusiveI recenti episodi di fallimento dei sistemi di go-
vernance verificatisi nel mondo delle impresehanno dimostrato che l’aderenza alle regolesollecitata da numerosi interventi normativi dasola non è sufficiente ad assicurare il buon go- verno aziendale. Al di là della specifica solu-zione operativa e gestionale adottata, risultaestremamente rilevante legare la compliance
ad adeguati meccanismi volti ad assicurarel’implementazione delle strategie aziendali edil raggiungimento dei risultati individuali e orga-nizzativi, nonché la gestione del complesso
di conoscenze e competenze presenti in azien-da che guidano ed informano quotidianamentei comportamenti individuali. Ciò rende oppor-tuno ripensare ai contenuti essenziali della go-
vernance, integrando le tre fondamentali di-mensioni della compliance, performance e knowledge. In un simile ambito un ruolo cen-trale può essere assegnato agli strumenti di mi-surazione delle performance aziendali ed in pri-mo luogo a strumentazioni integrate e bilan-ciate, quali la Balanced Scorecard .Per ciò che concerne il management azien-
dale, tali considerazioni fanno emergere l’op-portunità per il CFO e per tutta l’area Ammini-strazione, Finanza e Controllo di assumereun ruolo più attivo all’interno del sistema di go-
vernance, interagendo con il Board nella pre-disposizione ed interpretazione degli strumentipiù idonei ad assicurare il buon governo delleimprese. Ciò richiede di definire con maggior chiarezza i ruoli e le responsabilità del CFO, deicontroller e dei finance manager all’interno del-l’organizzazione aziendale, ripensando alle spe-cifiche abilità e competenze per loro neces-sarie al fine di implementare la governance inun’ottica integrata. Tali competenze dovreb-bero comprendere non solo solide expertisedi natura contabile, ma anche la conoscenzadel business ai vari livelli di operatività, la pa-dronanza degli strumenti di misurazione delle performancee dei sistemi informativi, le capa-cità di leadership, team working e comunica-zione, oltre a specifiche abilità nel supportare ilprocesso decisionale di tipo strategico. Tutto ciò risulta di fondamentale importanzaaffinché il ruolo dell’area Amministrazione, Fi-nanza e Controllo nella corporate governan-
cenon si riduca al mero controllo del rispettodelle regole, ma risulti attivo nel supportare l’o-perazionalizzazione e l’integrazione delle di- verse dimensioni della governance. ❑
Il CFO: STRUMENTI, COMPETENZE E RISCHIProgetto Executive in fi nanza e controllo d’impresa per manager e professionisti2a edizione26 ottobre 2007 - 28 giugno 2008
Perché un executive in finanza?
Perché per un direttore finanziario d’impresa è importante riflettere sull’evoluzione del ruolo, capirne le competenze richieste eavere una visione strategica della propria funzione e poter supportare al meglio l’imprenditore nelle sue scelte.Per favorire una visione trasversale e interdisciplinare nella gestione finanziaria d’impresa, valutando i collegamenti tra le variabiliproduttive e finanziarie e quelle di tipo giuridico-fiscale.
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Il corso prevede la frequenza il venerdì (dalle 14.00 alle 19.00 o dalle 9.00 alle 18.00) e il sabato mattina (dalle 9.00 alle 13.00), aweek end alternati, per un totale di circa 180 ore di lezione.
Come si struttura?
• 1o modulo: Le responsabilità del Direttore Finanziario: l’informativa economico-finanziaria e la gestione dei rischi legali• 2o modulo: Gli strumenti operativi del Direttore Finanziario: i processi di programmazione e controllo e gli indicatori di performance• 3o modulo: Le scelte di struttura finanziaria: valutazioni finanziarie, giuridiche e fiscali nelle scelte di finanziamento• 4o modulo: La crescita per linee esterne: le principali operazioni di finanza straordinaria
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È possibile iscriversi entro il 19 ottobre.Per i soci ANDAF è previsto uno sconto del 10% sulla quota d’iscrizione. Scheda prodotto e brochure sono consultabili su: www.cuoa.it/manager/CFO2.htm
Il “dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari”: figura istituzionalizzata dalla
Legge sul risparmio nelle società quotate in borsa
Il 10/01/2007 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
7 il Decreto Legislativo 29 dicembre 2006 n. 303 “Coor-
dinamento con la legge 28 dicembre 2005 n. 262, del te-
sto unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (T.U.B.)
e del testo unico delle disposizioni in materia di interme-diazione finanziaria (T.U.F.)”, con il quale sono state ap-
portate, tra l’altro, per quanto qui interessa, alcune modi-
fiche all’art. 154 bis del D.L.vo 58/98 “Testo Unico delle
disposizioni in materia di intermediazione finanziaria” che,
come noto, limitatamente alle società quotate in borsa,
ha previsto la figura del dirigente preposto alla redazio-
ne dei documenti contabili societari.
Le modifiche maggiormente rilevanti introdotte dall’ulti-
mo testo normativo, peraltro preannunciate dallo sche-
ma di Decreto Legislativo predisposto dal Ministero del-
l’Economia e delle Finanze nel mese di ottobre 2006,
hanno riguardato il comma 2 dell’art. 154 bis. Gli atti ele comunicazioni diffusi al mercato e relativi all’informa-
tiva contabile sono ora accompagnati da una dichiara-
zione scritta del dirigente preposto alla redazione dei do-
cumentabili societar i, e non anche del direttore gene-
f o t o d i R o m a n
S a k h n o
Nel corso della seconda metà del 2006 e del primo semestredel 2007 sono intervenute alcune novità legislative(talune ancora in itinere) in tema di responsabilità
amministrativa degli enti per gli illeciti amministratividipendenti da reato, delle quali si offre in questa sede unapanoramica unitamente ad una sintetica nota di approfondimento.
A N DA F - S e gr e te r ia A n da f C e nt r o- S udD i pa r ti m en t o d i E c on o mi a A z ie n da l e - S t af f d e l M a st e r C F O
Presentazione
I l D i pa r t i me n t o d i E c o n om i a A z i e nd a l e “ E . G i a n ne s s i ” d e l l' U n i ve r s i tà d i P is a e l' A N D AF ( A ss o c i az i o n e N a z i on a l e d e i D i r e tt o r i A m m in i s t ra t i v i eF i n an z i a ri ) p r e se n t an o i l p r i m o M a st e r i n I t a l i a c h e s v i l up p a u n p e r co r s o d i f o r m az i o n e p r o fe s s i on a l e c e nt r a t o s u l CFO ( Chief Financial Officer) esulla Direzione A mminis trazione, Finanza e Controllo.
Il corso avrà sede a Roma e si svolgerà nel periodo marzo- novembre 2 0 0 8 .I l M a s t er a t t r ib u i s ce 6 0 C F U ( C r e di t i F o r m at i v i U n i v er s i t ar i ) .
F i n a li t à d e l c o r so
L o s c op o d el c or s o è q ue l lo d i f o rm a re d el l e f i gu r e p r of e ss i on a li c he p os s an o c o ll o ca r si c o n u n e l ev a to p r of i lo e c on c o mp e te n zespecialistiche in:h r uo li d i s up po rt o a l C F O;h ruoli di responsabilità funzionale nell'ambito della Direzione Amministrazione, Finanza e Controllo;h ruoli di consulenza direzionale alle aziende.A t a l f i ne , n e l p r og r a mm a d i da t t i co v i e n e de d i ca t o a m p io s p a zi o a l l e t es t i m on i a n ze o p e r at i v e d i C F O e m a na g e r d i p r i m ar i e a z ie n d e n az i o n al i e dinternazionali, nonché delle principali società di consulenza.
Percorsi didattici
I l M a s te r s i r i v o lg e , i n p a r t ic o l ar e , a l a u re a t i g i à i n s e ri t i i n a z i e nd e p r i va t e o p u b bl i c h e c h e i n t e nd a n o a c qu i s i re u n a m a g gi o r e q u a li f i c az i o n eprofessionale s e n za i n t e rr o m p er e l ' a t ti v i t à d i l a v o ro. I l c o r s o, i n f at t i , s i s v o l ge i l v e n e rd ì p o m er i g g io e i l s a b at o m a t t in a , a s e t t i ma n e a lt e r n e.I l M a st e r s i r i v o lg e i n o lt r e a n eo l a ur e a t i c o n u n a f or t e m o ti v a z io n e a s vi l u p pa r e u n p e r co r s o d i cres cita profes s ionale p e r u n r a pi d o i n se r im e nt onel mondo del lavoro.I l p r o gr a m ma d i d at t i c o s i c o m po n e d i c o m pl e s s iv i 18 moduli, d i c u i 1 4 s a ra nn o t r at t at i i n a u la c o n l a p r es e nz a d e l d o ce n te , e 4 s ar a nn o f r ui b il id a g li a l l ie v i i n m o d al i t à online.P er i l c o ns e gu i me n to d e l t i to l o d i M a st e r U n iv e rs i ta r io è p r ev i st a u n a parte applicativa, c o n s is t e n te n e l l 'e l a bo r a zi o n e d i u n p ro je ct w or kn e l l 'a z i en d a d i a p pa r t e ne n z a o p pu r e n e ll o s v o l gi m e nt o d i u n o s tage, d i a l m en o t r e me s i , n e l la d ir e z i o ne a mm i n i st r a z io n e , f i n an z a e c o n t ro l l o d iaziende individuate dall'ANDAF, fra quelle ad essa aderenti.
M o d a li t à d i i s c ri z i o ne
I l M a s te r è r i s e rv a t o a 3 5 p e r so n e .I c a n d i d at i d o v r an n o e s s e re l a u r e a t i i n E c o no m i a o i n d i s ci p l i ne a s s i m i l at e , o p p ur e i n a l t re d i s c i p l i ne p u r c h é c o n e s p er i e nz a l a v o r a t iv a m a t u r a ta i naziende private o pubbliche.L a q u o t a d i p a r te c i pa z i o ne a l M a s t e r è d i 5 . 8 00 E u r o .Scadenza iscrizioni: 1 marzo 2008 .L e s e l e zi o n i s i t e r ra n n o n e l le p r i m e s e t ti m a ne d i m a r zo 2 0 08 .
Sostengono l'iniziativa:
H a n n o d a to i l p a t r o c i ni o a l l ' i n iz i a t iv a l e p i ù g ra n d i s o c ie t à i t a l ia n e .
Dott. Daniele Bigi Responsabile Settore Bilancio - Monte dei Paschi di Siena
Dott. Massimo Tanzi Responsabile Staff Controlli 262 - Monte dei Paschi di Siena
Dott. Lorenzo Pini Prato Partner - PricewaterhouseCoopers
Dott. Giovanni Ferraioli Partner - PricewaterhouseCoopersDott. Franco Riccomagno Partner - Deloitte e Touche Italia S.p.A.
Dott. Ambrogio Virgilio Partner - Reconta Ernst & Young
Dott. Francesco Chiulli Partner - Reconta Ernst & Young
Dott. Mauro Borghini Partner - KPMG
Dott. Marco Murolo Partner - Studio Trivoli & Associati
Dott. Alessandro Cencioni Managing Director - Protiviti
Prof. Salvatore Ferri Università di Salerno
Prof. Michele Galeotti Università La Sapienza
Dott. Massimo Simoncini Università La Sapienza
Prof. Alberto Dello Strologo Università di Cassino
Prof. Riccardo Tiscini LUISS Guido Carli
Dott. Marco Allegrini Università di PisaProf. Alberto Tron Università di Pisa
w
IL DECALOGO
L’ annual report ideale dovrebbe essere:
1) leggibile e piacevole;2) tempestivo;
dovrebbe contenere:
3) l’informativa complementare economico-finanziaria (“tecnica”);4) le strategie;5) gli aspetti gestionali , anche con una visione di gruppo;6) i rischi del business e la gestione degli stessi;7) la corporate governance e l'analisi dell'organizzazione;
e pertanto dovrebbe diventare un documento:
8) completo e convincente;9) chiaro e comunicativo;
TFR (IAS 19): PROBLEMI APPLICATIVI ALLA LUCE DELLA RIFORMA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Novità normativePer effetto della Legge 27 dicembre2006, n. 296 (“Legge Finanziaria 2007”),la riforma della previdenza complemen-tare (D. Lgs. del 5 dicembre 2005,n. 252), inizialmente prevista per il 2008,è stata anticipata con decorrenza dal 1gennaio 2007. Le principali novità dellariforma risiedono nella libertà di scelta dellavoratore in merito alla destinazione delproprio TFR. Obiettivo della riforma è l’e-quiparazione tra le forme individuali e col-lettive che viene realizzato tramite una so-stanziale modifica dell’attuale regime di
finanziamento dei fondi pensione; in par-ticolare le quote di TFR maturate fino al31 dicembre 2006 rimarranno in azien-da, mentre le quote di TFR maturande apartire dal 1° gennaio 2007 dovranno,a scelta del dipendente (da esercitarsientro il 30.06.2007), essere destinate aforme di previdenza complementare ov- vero essere mantenute in azienda, la qua-le provvederà a trasferire le quote di TFRal fondo gestito dall’INPS (di seguito, Fon-do Tesoreria INPS)
La legislazione italiana prevede che, al-
la data in cui è risolto il contratto di lavo-ro con l’impresa, ciascun dipendente ri-ceva un’indennità denominata tratta-mento di fine rapporto (nel seguito “TFR”).Il calcolo di tale indennità si basa su unapercentuale dello stipendio annuo deldipendente per ciascun anno di lavoro(opportunamente rivalutato) e sulla lun-ghezza del rapporto di lavoro. Le moda-lità di calcolo del TFR sono stabilite dal-l’art. 2120 del Codice Civile.
Secondo la normativa civilistica italiana,tale indennità viene riflessa in bilancio
secondo una metodologia di calcolo ba-sata sull’indennità maturata da ciascundipendente alla data di bilancio, nell’i-potesi in cui tutti i dipendenti risolvano ilcontratto di lavoro a tale data.
Secondo lo IAS 19, invece, il TFR è con-siderato alla stregua di un post-em- ployment benefit plan– del tipo defined benefit plan – il cui ammontare già ma-turato deve essere proiettato al futuro,per stimare l’ammontare da pagare almomento della risoluzione del rappor-to di lavoro, e poi attualizzato utilizzan-
do il projected unit credit method per tener conto del tempo che trascorreràprima dell’effettivo pagamento. La de-terminazione del TFR secondo IAS 19
ha, di norma, richiesto l’elaborazione diipotesi attuariali e finanziarie per tener conto degli incrementi salariali futuri edella stima della durata dei rapporti dilavoro nonché di altre ipotesi demo-grafico-finanziarie (ad esempio: l’età deidipendenti, il sesso, il turn over azien-dale o di settore, il tasso di attualizza-zione dei benefici maturati, ecc)(1).
Le modifiche introdotte dalla citata riformapongono alcune questioni di inquadra-mento contabile del nuovo istituto, tra cui:1) il trattamento contabile da applicare
alle quote di TFR maturate sino al 31dicembre 2006 e a quelle maturan-de dal 1° gennaio 2007;
2) le modalità di contabilizzazione deglieffetti della rimisurazione delle obbli-gazioni iscritte nei bilanci alla data del31 dicembre 2006.
Identificazione degli schemi con-tabili applicabili in base alle mo-difiche normativeIl principio contabile IAS 19 non disci-plina in modo esplicito il trattamento con-tabile da adottare in presenza di modi-
fiche ai post-employment benefit plandeterminate da norme di legge. Tutta- via, poichè il principio contabile IAS 19disciplina il trattamento contabile dellemodifiche che comportano settlement o curtailment dei post-employment be- nefit plan, è possibile definire il tratta-mento contabile secondo un percorsoanalogico(2). A tal fine occorre prelimi-narmente inquadrare secondo le clas-sificazioni di IAS 19 il piano risultante do-po le modifiche normative.
Innanzitutto si deve osservare che la de-
stinazione del TFR “maturando” (cioèquello che maturerà per il dipendente apartire dal 1° gennaio 2007) ai fondi diprevidenza complementare ovvero al-l’INPS comporta un diverso inquadra-mento rispetto al piano relativo al TRF“maturato” (cioè lo stock maturato al 31dicembre 2006). Per queste finalità si ri-corda che il principio IAS 19 contienel’esplicita definizione del piano a contri-buzione definita, ovvero del piano che ildatore di lavoro assolve mediante il pa-gamento ad una entità separata (un fon-do) di contributi fissi, non avendo ulte-
riori obblighi (legali o impliciti) di soddisfa-re ulteriori fabbisogni del fondo per l’as-solvimento delle prestazioni previste dalpiano, e qualifica tutti gli altri piani diversi
dai piani a contribuzione definita nel no- vero dei piani a prestazione definita. Alla luce delle modalità di funzionamentopreviste dalla norma per il piano in vigoredal 1° gennaio 2007 in avanti, si potreb-be ritenere che il TFR “maturando” debbaricadere nella definizione di defined con-tribution plan. Infatti, pur non esaurendotutte le possibili argomentazioni di tipo giu-ridico, appare ragionevole affermare cheil datore di lavoro, pur conservando l’ob-bligo di provvedere alle necessarie co-municazioni nei confronti del Fondo Te-soreria INPS e di versare la relativa con-
tribuzione, nonché eventuali anticipazionidelle somme dovute al dipendente a ti-tolo di TFR, non risulta mantenere “obbli-ghi (legali o impliciti) di soddisfare ulteriorifabbisogni del Fondo per l’assolvimentodelle prestazioni previste dal piano”.
Viceversa la quota di TFR “maturato” con-tinuerebbe ad essere trattato secondole regole previste dal principio IAS 19 per i definded benefit plan. Per altro la formuladi calcolo della passività in base al projec-ted unit credit method dovrà tener con-to della nuova modalità di riconoscimento
delle rivalutazioni per il TFR “maturando”.La modifica della formula di calcolo po-trà far emergere utili o perdite attuariali ecioè, in sostanza, un valore dell’obbliga-zione derivante dal piano differente daquella iscritta in bilancio a titolo di Fondo TFR. Per le differenze così determinate-si un possibile schema contabile appa-re essere quello indicato dal principio IAS19 per le riduzioni (curtailment). Secon-do tale schema contabile le riduzioni con-seguenti a modifiche di un piano a pre-stazione definita debbono essere con-tabilizzate, per intero, nel conto econo-
mico dell’esercizio in cui viene stabilita lamodifica del piano, al netto di ogni even-tuale utile o perdita attuariale eventual-mente sospesa (in base all’applicazionedella regola del “corridoio”).
Effetti sul bilancio 2007 Tenuto conto delle funzionalità sopra ri-cordate, alla luce delle novità normative in-trodotte, le aziende saranno chiamate adidentificare trattamenti contabili compati-bili con le modifiche normative introdotte.
Ambrogio Virgilio
(1) Si veda il Documenti di ricerca Assi revi n. 81.(2) La necessità di utilizzare un percorso analogico ai fini dellaselezione di un principio contabile, in assenza di un principio odi una interpretazione specificamente applicabile ad un’opera-zione, è prevista da IAS 8.11.
ni di servizi) o Euro 516.456,90 (ces-sioni di beni), pertanto ammessi al-la liquidazione IVA trimestrale.
A regime, l’invio dovrà essere effettuato
entro il 29 aprile di ogni anno.In relazione ai primi due anni di pre-sentazione degli Elenchi, sono previ-ste semplificazioni relative ai dati da in-serire, nonché con riferimento ai sog-getti interessati dalla normativa.
INTERPRETAZIONI MINISTERIALI
Stabile Organizzazione - Attivitàdi commercio svolta da un soggettonon residente per mezzo di un server L'Amministrazione Finanziaria – Risolu-
zione del 28 maggio 2007, n. 119/E –ha fornito alcuni importanti chiarimenti inmateria di stabile organizzazione.In particolare, è stato precisato che, af-finché un server possa essere configu-rato quale stabile organizzazione, è ne-cessaria la piena ed esclusiva disponi-bilità dell'apparecchiatura da parte delsoggetto non residente per un periodotale da configurare il presupposto dellafissità, nonché lo svolgimento, attraver-so di essa, di attività ritenute principali
nell'ambito dell'attività complessiva del-l'impresa; resta invece esclusa, ai sensidell'art. 162, comma 4, del TUIR, nel ca-so in cui l'attività della sede fissa abbiacarattere preparatorio o ausiliare.Sul punto, l'Amministrazione Finanziariaha osservato come l'utilizzo di un server ,quale bene strumentale che consentadi commercializzare i beni-merce del-l'azienda, non può essere consideratoattività preparatoria, ovvero ausiliare, inquanto espressione diretta dell'attivitàprincipale esercitata.
Piani di stock option deliberatiprima del 3 ottobre 2006L’Amministrazione Finanziaria – Cir-colare Ministeriale del 24 maggio 2007, n. 33/E – ha precisato che i di-pendenti beneficiari di piani di stock option deliberati prima del 3 ottobre2006 (data di entrata in vigore del De-creto Legge del 3 ottobre 2006, n.262) possono fruire del regime fisca-le agevolativo previsto in materia a
condizione che le opzioni assegnateloro prima del 3 ottobre 2006 venganoesercitate decorsi almeno tre anni dal-la relativa data di assegnazione.
PROVVEDIMENTI NORMATIVI
Riduzione del c.d.Cuneo FiscaleIl Legislatore delegato – Decreto Leg- ge del 28 maggio 2007, n. 67 – ha di-sposto che la deduzione forfetaria di5.000 Euro (ovvero 10.000 Euro per determinate Regioni) dalla base impo-nibile IRAP per ogni lavoratore dipen-dente assunto a tempo indeterminato(c.d. riduzione del Cuneo Fiscale) – mi-sura introdotta dalla Legge Finanziaria2007 –, non è più subordinata alla pre- ventiva autor izzaz ione del le compe-tenti Autorità Comunitarie.
Tuttavia, il Governo, nella Relazione di ac-compagnamento al Decreto Legge inparola, si è solo impegnato a disporre l’e-stensione del beneficio in questione an-che agli istituti bancari, creditizi e finan-ziari, estensione necessaria al fine di con-siderare la normativa in parola compati-bile con il Diritto comunitario.
Iva – Elenchi dei clienti e dei fornitoriIl Provvedimento del 25 maggio 2007 che, con riferimento all’obbligo di pre-sentazione telematica degli Elenchi deiclienti e dei fornitori, individua gli elementiinformativi da trasmettere, nonché le mo-dalità tecniche e i termini per l'invio, èstato pubblicato sul Supplemento Or-dinario alla Gazzetta Ufficiale del 14 giu-gno 2007, Serie Generale, n. 136. Tale Provvedimento, limitatamente all’an-no 2007 (per gli Elenchi relativi al 2006),prevede scadenze differenziate per l’ef-fettuazione dell’invio. In particolare:- 15 ottobre 2007, per la generalità dei
contribuenti IVA;
- 15 novembre 2007, per i contri-buenti che nel 2006 hanno realiz-zato un volume d’affari non supe-riore a Euro 309.874,14 (prestazio-
S T U D I O D I C O N S U L E N Z A T R I B U T A R I A E L E G A L E
OBBLIGO DI COMUNICAZIONEDELLE MINUSVALENZE
DI IMPORTO SUPERIORE A 50.000 EURO
PremessaL’art. 5-quinquies, comma 3, del De-creto Legge del 30 settembre 2005,n. 203 – convertito in Legge del 2 di-cembre 2005, n. 248 – ha dispostol’obbligo di comunicare all’Agenzia del-le Entrate i dati e le notizie relativi alleminusvalenze, nonché alle differenzenegative, di ammontare superiore a Eu-ro 50.000, derivanti da operazioni suazioni o altri titoli negoziati, anche a se-guito di più operazioni, in mercati re-golamentati italiani o esteri e realizza-
te a decorrere dal periodo di impostacui si applicano le disposizioni intro-dotte dalla c.d. Riforma Fiscale. In so-stanza, ci si riferisce al periodo di im-posta 2004 ed a quelli successivi.Si ricorda che, in caso di Comunica-zione omessa, incompleta o infedele,le minusvalenze e la differenze nega-tive realizzate sono considerate fi-scalmente indeducibili.
Termine per la presentazione del-
la ComunicazioneCon riferimento al termine per la pre-sentazione della suddetta Comuni-cazione, il Provvedimento del Diret-tore dell’Agenzia delle Entrate del 29marzo 2007 dispone che la Comuni-cazione deve essere effettuata entroquarantacinque giorni dalla data dipresentazione della Dichiarazione deiRedditi relativa al periodo di impo-sta nel corso del quale le minusva-lenze e le differenze negative sonostate realizzate.Qualora la presentazione della Dichiara-zione sia avvenuta prima del 13 aprile2007 (data di pubblicazione in GazzettaUfficiale del Provvedimento in parola),la Comunicazione deve essere effettua-ta entro sessanta giorni da detta data.
A P P R O F O
Tale interpretazione supera quanto preceden-temente affermato dalla medesima Ammini-strazione Finanziaria che, con Circolari Mini- steriali del 19 gennaio 2007 , n. 1 e del 16 feb-
braio 2007, n. 11, aveva precisato che, per av- valersi dell’agevolazione fiscale in commento,era necessario adeguare preventivamente det-ti piani, fissando un termine per l’esercizio del-
importanti chiarimenti in materia di con-tinuazione del regime di consolidato fi-scale nazionale a seguito del conferi-mento di una stabile organizzazione ita-
liana da parte di un soggetto non resi-dente in una conferitaria residente.In particolare, è stato chiarito che qua-lora un soggetto non residente confe-risca in un soggetto residente la suastabile organizzazione italiana, l'opzio-ne per il consolidato fiscale nazionaleesercitata dalla conferente non è da ri-tenersi trasmissibile alla conferitaria inquanto rappresenta una posizione giu-ridica soggettiva propria del soggettonon residente. Ne consegue che laconferitaria non potrà subentrare alla
società conferente nella prosecuzio-ne della disciplina in parola.
Iva – Veicoli aziendaliLa Circolare del 16 maggio 2007, n. 28,ha fornito indicazioni in merito alla pos-sibilità di compilazione semplificata del-la richiesta di rimborso telematica dell'I- VA assolta per l'acquisto e l'impiego di veicoli utilizzati nell’attività d’impresa.In particolare, per quanto riguarda l’obbli-go di rideterminazione delle imposte sui
redditi e dell’IRAP, ai contribuenti è statariconosciuta la facoltà di indicare nel Mo-dello di Istanza di rimborso esclusivamenteil dato aggregato, corrispondente al tota-le delle maggiori imposte, senza neces-sità di esporre il dettaglio dei calcoli ef-fettuati per determinare tale dati.L’azione di controllo degli Uffici si con-centrerà sui soggetti che hanno indi-cato maggiori imposte sul reddito eIRAP, per un importo inferiore al 10% ri-spetto al totale IVA spettante a rimbor-so (dato da considerare al lordo deglieventuali abbattimenti operati per ef-fetto della rivendita del veicolo).In relazione ai veicoli ceduti entro il 13settembre 2006 (la cui base imponibi-le era stata assunta in misura ridotta),per i quali sussiste l’obbligo di conside-rare come base imponibile l’intero cor-rispettivo pattuito e di operare una va-riazione in aumento, è possibile omet-tere l’indicazione del dettaglio della mag-giore imposta dovuta. In tale caso, lamaggiore imposta dovuta, andrà diret-
tamente a decurtare il totale dell’IVA spettante a rimborso, senza necessitàdi effettuare la variazione in aumento.In sede di controllo, verranno in rilie-
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I medesimi termini si applicano con ri-ferimento alla comunicazione delle mi-nusvalenze e differenze negative rea-lizzate antecedentemente al 1° gen-naio 2006, a decorrere dal periodo
d’imposta cui si applicano le disposi-zioni introdotte dalla Riforma Fiscale.
Il Provvedimento del Direttore dell’A-genzia delle Entrate del 13 luglio 2007ha disposto una rimodulazione deisuddetti termini.In particolare, è stato previsto l’ob-bligo di presentare la Comunicazio-ne entro 45 giorni dalla data di sca-denza del termine per la presenta-zione della Dichiarazione relativa alperiodo d’imposta nel corso del qua-
le le minusvalenze e differenze ne-gative sono state realizzate.Per completezza, ricordiamo che, conComunicato Stampa dell’Agenzia del-le Entrate del 7 maggio 2007, con ri-ferimento ai soggetti IRES, il terminedi presentazione della Dichiarazionedei Redditi è stato differito dal 31 lu-glio al 10 settembre 2007; ne conse-gue che, per i contribuenti aventi eser-cizio coincidente con l’anno solare, iltermine utile per effettuare la Comuni-
cazione dei componenti negativi rea-lizzati nel periodo d’imposta 2006 sa-rebbe prorogato al 25 ottobre 2007.
Con riferimento ai soggetti per i qualila data di scadenza per l’effettuazionedella comunicazione sia antecedenteal 15 novembre 2007, il termine per l’invio della Comunicazione è stato pro-rogato a quest’ultima data.
Da ultimo, si osserva che i nuovi ter-mini saranno applicati anche alla Co-municazione delle minusvalenze edelle differenze negative realizzate an-tecedentemente al 1° gennaio 2006,a decorrere dal periodo d'imposta cuisi applicano le disposizioni introdot-te dalla Riforma Fiscale.
N D I M E N T O
l’opzione non inferiore a tre anni, senza chetali modifiche costituissero fattispecie novative.
Continuazione del consolidato fiscale
nazionale a seguito di un conferimento distabile organizzazioneL'Amministrazione Finanziaria – Risoluzione del 22 maggio 2007, n. 110/E – ha fornito alcuni
vo le is tanze ne lle qual i la maggioreIVA dovuta per effetto della rivenditarisulta inferiore all’1% rispetto al cre-dito IVA chiesto a rimborso.
GIURISPRUDENZA
Deducibilità fiscale dei crediticeduti pro-solvendoLa Corte di Cassazione – Sentenza del 6 giugno 2007, n. 13222– ha statuito la le-gittimità della deduzione delle somme ac-cantonate nel Fondo rischi su crediti, an-corché relative a crediti oggetto di scon-to presso istituti bancari e che, dopo losconto, risultino iscritti in appositi contid’ordine. Ciò in quanto permane la situa-
zione di rischio per il cedente anche nelcaso di crediti pro-solvendo, dal momentoche anche quest’ultimo, oltre al cessio-nario, subisce un rischio economico in ra-gione della condizione risolutiva propriadella c.d. clausola pro-solvendo.In altri termini, viene confermato il prin-cipio in base al quale anche i creditirappresentati da cambiali ceduti “pro- solvendo” rientrano fra gli accantona-menti inseriti nel Fondo rischi, cui vacommisurata la percentuale di dedu-
cibilità, rispetto all’ammontare com-plessivo dei crediti iscritti in bilancio.
Fusione per incorporazione eobblighi dichiarativiLa Corte di Cassazione ha statuito– Sentenza del 5 febbraio 2007, n. 2442 – che, nel caso di fusione di so-cietà per incorporazione, l’obbligo dellasocietà incorporante di presentare la Di-chiarazione dei redditi, relativa alla frazio-ne di esercizio della società incorporatacompresa fra l’inizio del periodo di impo-sta e la data in cui ha effetto la fusione,deve essere adempiuto entro il terminedi quattro mesi dalla data stessa.Nel caso di retrodatazione convenzio-nale degli effetti della fusione, tale de-correnza non può ritenersi corrispon-dentemente anticipata, dal momentoche la retrodatazione non può non ave-re natura ed efficacia unicamente con-tabili e l’obbligo di presentazione dellaDichiarazione, essendo posto a caricodi un soggetto che trae la propria legit-
timazione dalla qualità di successoredella società incorporata, deve neces-sariamente essere ricollegato all’avve-nuta estinzione di quest’ultima. ❑
Sebbene gran parte delle leggi af-fermatesi nella prassi internaziona-le incentivino l’Audit patrimoniale, leaziende italiane stentano ancora nel-l’applicazione di tale concetto, nonriuscendo a considerarlo come uninvestimento, ma bensì come uncosto ulteriore a cui dover far fron-
te. A rafforzare tale atteggiamentoin Italia - rispetto a tutto il resto d’Eu-ropa – il fatto che l’inventario patri-moniale non rappresenta ancorauna voce sottoposta significativa-mente a controlli legali e fiscali daparte dei relativi organi.Nel nostro Paese, le aziende cheoggi si dimostrano più sensibili a ta-le tematica sono per l’appunto mul-tinazionali con casa madre estera- soprattutto di origine francese e
americana -, società che, general-mente, sono quotate in borsa e,quindi, già di per sé sottoposte amaggiori controlli del patrimonio.
Ad esempio, a seguito dello scan-dalo Enron, è entrata in vigore lalegge Sox (Sarbanes-Oxley) per lesocietà quotate al NYSE, la qualeprevede, tra le varie normative, unache incentiva l’etichettatura dei be-ni e le procedure ripetitive e ricor-renti di allineamento tra la contabi-lità e la fisicità del bene stesso.
Anche in Italia la consuetudine chesi sta mano a mano affermandoconferma la regola internazionale:le prime che si stanno muovendo,infatti, risultano essere aziendequotate in borsa, a cui è richiesta,per sempre maggiore trasparen-za, l’inventario dei propri beni ai fi-ni di dimostrare, per ognuno di es-si, non solo il proprio valore con-tabile ma anche il cosiddetto “fair
value”, cioè il loro valore di merca-
to. In altri termini, ciò significa chel’azienda potrà calcolare la valoriz-zazione dei propri beni solo nel mo-
quelle interne all’azienda che oltre-tutto potrebbero, per conflitto di in-teressi, fornire informazioni in ma-niera non trasparente.Le categorie solitamente assog-gettate a inventario - decise co-munque sempre insieme all’azien-da - riguardano i beni tangibili (stru-
menti informatici, impianti, attrez-zature d’ufficio e arredo, ecc.). Una
volta raccolte tutte le informazionidescrittive e localizzative associa-te a ciascun bene, queste vengo-no inserite in un database.Per quanto riguarda la riconciliazio-ne, sulla base di una metodologiadetta “FIFO” (tradizionalmente utiliz-zata per gli inventari di magazzino),si prendono in considerazione gli an-ni di contabilità più recenti, per poi
retrocedere a quelli più vecchi. Il prin-cipio che sta alla base è infatti l’as-sunzione che il primo bene entratoin azienda, per “anzianità”, è ancheil primo a uscirne.La nostra esperienza ci ha insegnatoche, in media, in assenza di eventistraordinari, si riesce a riconciliare il95% dei valori in ammortamento. Lapercentuale di riconciliazione dimi-nuisce nel momento in cui si prendein considerazione il valore storico deibeni, dato che in contabilità potreb-bero trovarsi anche dei beni venten-nali non più presenti in azienda.Così come suggerisce la normati-
va Sox, ai fini di una diminuzione delrischio di informazioni non veritiere,anche dal nostro punto di vista que-sto tipo di controllo dovrebbe es-sere fatto annualmente, in manierarotativa secondo un approccio sta-tistico a campionatura: ogni annoper tre anni si prende dunque inconsiderazione 1/3 del patrimonio,
arrivando alla fine del terzo anno adaver effettuato il controllo sulla to-talità dei beni dell’azienda. ❑
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mento in cui avrà a disposizione uninventario dettagliato.Ovviamente la problematica crescein maniera direttamente proporzio-nale alle dimensioni dell’azienda,perché più questa è grande, più di-
venta complessa la gestione delsuo patrimonio. Un’ulteriore aggra-
vante risulta essere la dispersioneterritoriale della società stessa (ca-so tipico delle banche), ovvero la si-tuazione di aziende che constanodi più sedi o filiali dislocate sul terri-torio. In questo caso, infatti, la dire-zione amministrativa è quasi sem-pre insediata presso l’head quarter,mentre le singole filiali non dispon-gono di una figura amministrativa alproprio interno, per cui la movi-mentazione dei beni e, dunque, ilcontrollo del patrimonio, risultanoancora più complicati.Non rientrando nel core businessaziendale, il controllo dei cespiti èun’attività che può essere esterna-
lizzata e appaltata in outsourcing asocietà con risorse dedicate e spe-cializzate, senza pesare quindi su
I dati globali mostrano un trend di cre-scita positivo e assenza di segnali preoc-cupanti di recupero dell’inflazione.
Nel primo trimestre dell’anno il temadominante è stato il decoupling tra lacrescita degli Stati Uniti e quella del-le maggiori economie. Il Pil finale USA del 1T07 è stato rivisto a +0.7% t/tann. dalla precedente lettura a+0.6%. Si tratta del tasso di espan-sione più debole in oltre quattro an-ni. Tuttavia l’elemento di novità è da-to dalle prospettive di riaccelerazio-ne dell’economia americana, comedimostrano le continue revisioni al rial-zo delle stime relative al Pil del 2T07.Gli indici PMI hanno confermato la so-stenibilità e la solidità del momentumeconomico in Area Euro. In Giappo-ne il Pil definitivo del 1T07 ha riporta-to una crescita di +0.8% t/t per untasso annuo a +3.3%, in progressorispetto ai numeri precedenti, grazieal contributo positivo degli investi-menti nel settore corporate e delleesportazioni nette.La globalizzazione dei mercati as-sicura assicurano un robusto con-
tributo dal lato dell’offerta che ten-de a limitare le pressioni sui prezzi.I r incari delle materie prime e delpetrolio, al momento non rappre-sentano rischi part icolari, pur re-stando su quotazioni elevate.
scita economica dell’Area Euro e laconvinzione che la BCE possa por-tare il tasso Refi al 4.50% a fine an-no e non abbandonare la sua politi-ca accomodante. Il rendimento del10 anni Bund è arrivato al 4.65%,nuovi massimi dal novembre 2002.
MERCATO VALUTARIO
Abbiamo assistito ad un rafforzamentodella divisa americana che ha supera-to 1.3350, soglia tecnica candidata amantenere un orientamento saldamentepro euro nel medio periodo. Viene co-sì a modificarsi l’impostazione del cam-bio in ottica di medio periodo con inse-rimento all’interno di un quadro neutra-le atteso fornire chiarimenti direzionalisolo sotto 1.32-1.3125 (pro dollaro) ooltre 1.36-1.3675 (pro euro).Pur mantenendo un’impostazione di
lungo periodo a favore della divisa eu-ropea dobbiamo considerare che, siail fallito superamento del massimo se-gnato nel 2004 come la forma assun-ta dal movimento ascendente degli ul-timi due anni, depongano verso un po-tenziale esaurimento del movimento afavore dell’euro, obbligandoci a moni-torare con la dovuta attenzione primaquota 1.32-1.3125 e successiva-mente area 1.30-1.29, al fine di verifi-care reali possibilità di inversione del-la tendenza di lungo.
MERCATI AZIONARI
I fondamentali dei mercati azionari, inparticolare il rapporto prezzo/utili, re-stano a sconto rispetto alle medie sto-riche. Il premio per il rischio dei mer-cati azionari, pur ridottosi per effetto delrialzo dei rendimenti obbligazionari, su-pera la media storica segnalando la sot-tovalutazione relativa verso bonds.Il ciclo della crescita economica di- venta però più maturo e comporta un
aumento della volatilità dei mercatiazionari. In tale contesto suggeriamodi privilegiare gli high quality / high di- vidend / large cap stocks e i mercatiazionari core (in particolare l’Europa)rispetto ai periferici. ❑
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POLITICHE MONETARIE
Nei meeting di fine giugno la Fed hamantenuto invariato il costo del dena-ro al 5.25% e ha ribadito che l’inflazio-
ne rimane il principale rischio pur pren-dendo atto del miglioramento dellacomponente core. La BCE, confer-mando le attese, ha alzato per l’otta- va volta da dicembre 2005 di 25 bp iltasso Refi al 4% e nell’occasione ha ri- visto al rialzo le stime medie per il 2007del Pil a +2.6% e dell’inflazione a +2%.La BoJ, come previsto, ha lasciato iltasso ufficiale fermo allo 0.50%.Per fine anno ci aspettiamo Fed Fundinvariati al 5.25%, un Refi Rate (BCE) al4.50% e il tasso della BoJ allo 0,75%.
MERCATO OBBLIGAZIONARI
A partire da metà maggio si è generatoun violento sell-off che ha spinto il ren-dimento del 10 anni Treasury a sfiorareil 5.30% segnando i nuovi massimi dal-l’aprile 2002. Il movimento è stato in-nescato dal raffreddamento dei timoridi hard landing con il rialzo delle stimedi crescita e da una sostanziale revi-sione delle attese sulla politica della Feded è stato accentuato dall’esercizio di
stop loss e di ricoperture affrettate chehanno accentuato la correzione.La fase ribassista ha coinvolto anchela curva euro. Non solo ha pesato l’ef-fetto trascinamento della curva dol-laro, ma anche i ben solidi dati di cre-
We know what it takes to be a Tiger.Le vere imprese ad alte performance non si riconosconoda come raggiungono il successo, ma da ciò che fannoper mantenerlo. E' quello che chiamiamo rinnovamentocontinuo, ed è uno dei principali risultati della nostraesclusiva ricerca sulle società di maggior successo al
mondo. Per approfondire i risultati di questo studio econoscere la nostra esperienza con le imprese ad alteperformance, visitate accenture.it/ricerche
Algerino Giuseppe Direttore Amministrativo Banca Popolare di Intra spa LombardiaBigio Joyce Victoria Partner International Accounting Solutions srl Lombardia
Bonacina Tiziana Direttore Finanziario Shell Italia spa LombardiaBonino Stefano C.F.O. Branded Apparel Italia srl LombardiaCapolongo Maurizio Amministratore Unico ISTV spa LombardiaCarugati Paolo Direttore Generale Finanza e Controllo Polynt spa LombardiaCimarosti Gianluca C.F.O. RDM Realty spa LombardiaDegrà Stefano Direttore Amministrativo Uniloy Milacron srl LombardiaDella Piana Marco Direttore Finanza e Amministrazione Etam Italia LombardiaFasoli Angelo Giovanni C.F.O. Atel Energia srl LombardiaFinizio Alessandro C.F.O. It Holding spa LombardiaFumagalli Giuseppe Direttore Finanziario Hol.In.Part. srl LombardiaMarino Claudio Andrea C.F.O. Sap Italia spa LombardiaMassera Elena Direttore Finanziario e Controllo Mattel Italy srl LombardiaMinichiello Antonio Direttore Amministrativo Helvetia Assicurazioni LombardiaRacca Giorgio Amministratore Delegato, Consulente Exstone Group srl LombardiaRiccardi Alberto Germano Direttore Amministrativo Flowserve spa LombardiaScalvini Raffaella Direttore Amministrativo Georg Fischer spa Lombardia
Silva Francesca Responsabile Amministrativa Antal International Ltd LombardiaTasso Marco Responsabile Pianificazione Controllo Lottomatica spa LombardiaTullo Maurizio C.F.O. Spencer Stuart Italia srl Lombardia
Bortolotto Paolo Direttore Amministrativo e Finanziario Amer spa Nord EstCalore Alessandra Responsabile Amministrativo PU.MA srl Nord EstCarpanese Giovanni Direttore Amministrativo Blowtherm spa Nord EstCavallaro Stefano Direttore Amministrativo e Finanziario Faraplan spa Nord EstFerretti Fabrizio Direttore Amministrativo e Finanziario Coges spa Nord EstPestrichella Rosangela Responsabile Amministrativo Arneg spa Nord EstTreggiari Stefano Responsabile Amministrativo Sovema spa Nord Est
Burani Aimone Direttore Amministrativo e Finanziario Emak spa Emilia RomagnaCaleffi Monica Direttore Amministrativo Ridenco Italy spa Emilia RomagnaCirci Andrea Partner Kstudio Associato Emilia RomagnaMallarino Paolo Direttore Amministrazione Finanza e Controllo Lombardini srl Emilia Romagna
Cremoni Fausto Direttore Controllo,Amministrazione e Finanza Licosa spa ToscanaCuccaro Emanuele Direttore Area Amministrazione Banca Pop.dell'Etruria e del Lazio ToscanaFalchi Picchinesi Giovanni Socio Fondatore Studio Falchi Picchinesi Toscana
Barlini Alessandra Responsabile Amministrativo Operari srl Centro SudBruno Nicola Responsabile Coord.attività Revisione e Controllo Contabile Autostrade per l'Italia spa Centro SudCaputo Nicola Direttore Amministrativo Confagricoltura Centro SudChillura Martino Concetta Consulente di Direzione Libera Professionista Centro SudDe Paoli Alberto Direttore Strategie e Business Development Tiscali spa Centro SudDi Bacco Luciano Direttore Amministrativo Terna spa Centro Sud
Fedeli Fabio Massimo Responsabile Bilanci e IRES ExxonMobil Mediterranea srl Centro SudFiorellini Francesco Responsabile Amministrativo e Pianificazione Cassa Compensazione e Garanzia spa Centro SudGennaro Vittorio Responsabile Pianificazione e Controllo Operari srl Centro SudGiacomelli Andrea Responsabile Commerciale Operari srl Centro SudMancini Maurizio C.F.O. Tietoenator Italia spa Centro SudMinella Roberto Direttore Generale e C.F.O. Toyota Motor Italia spa Centro SudMontesi Roberto Dottore Commercialista Santilli Acernese Montesi e Assoc.ti Centro SudSani Angelo Direttore Amministrativo Finaval spa Centro SudScornajenchi Agostino Direttore Amministrativo Finanza e Controllo Acea Electrabel Produzione Centro SudSigna Sara Responsabile Pianificazione e Controllo Sofid spa Centro SudTodeschini Fabio C.F.O. Terna spa Centro Sud
Francani Fabrizio Direttore Finanziario Roquette Italia spa PiemonteMoschietto Carlo Responsabile Amministrativo Gruppo Fiat spa PiemonteSquinzi Maurizia C.F.O. Seat Pagine Gialle spa Piemonte
Pinchi Tiziana Responsabile Amministrativo e Finanziario Costa D'Oro spa Umbria/MarchePorcellini Stefano C.F.O. Biesse spa Umbria/Marche
compresa tra 35/40 anni, laureato.Il candidato deve aver maturato
la propria esperienza nell’area
contabile-fiscale, tesoreria e controllo
di gestione. Sarà alle dipendenze
della Direzione Generale
[Rif. 75/5972-7370]
Responsabile del Servizio
Amministrazione
Una Banca di Credito Cooperativo
friulano ricerca un Responsabile del
Servizio Amministrazione che in tale
funzione predisponga il bilancio,si faccia carico di tutti gli adempimenti
amministrativi e di controllo che si
richiedono ad un Istituto di Credito
e sia attento a cogliere i cambiamenti
in corso (parte fiscale, principi
contabili, ecc.). Tale posizione
prevede l'inquadramento come
Funzionario di massimo livello.
[Rif. 75/7764-7883]
I CANDIDATI CERCANO
Financial Controller
Financial Controller di 40 anni,
residente in Milano, con esperienza
in ambienti multinazionali e in diversi
settori. Di provenienza dal Controllo
di Gestione ha poi ampliato le sue
competenze anche all'ambito
amministrativo-contabile.
Negli ultimi 6 anni è stato
Responsabile Amministrazione,
Finanza e Controllo di filiale italiana
di nota azienda americana.
Esperienza in implementazione
di SAP e procedure SOX. Inglese
e Spagnolo fluenti.
[Rif. 58/5968-6573]
Direttore Amministrazione,
Finanza e Controllo
37enne di Gorizia, laurea in
Economia e Commercio, iscritto
all’Ordine dei Dottori commercialisti
e al registro dei Revisori Contabili.
Attualmente è Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo
di una grossa azienda nel settore
alimentare con responsabilità nelle
N O T I Z I A R I Oaree: Bilancio consolidato, Fiscalità
di Gruppo, Gestione della Tesoreria
e rischi finanziari, Pianificazione
economico–finanziaria, Controllo
industriale e del business,Coordinamento internazionale
consociate e branches.
[Rif. 70/6160-7676]
Neo-laureato
26enne di San Donà di Piave,
laureato in Amministrazione
e Controllo. Ha frequentato un corso
di perfezionamento di Inglese,
conoscenza scolastica della lingua
spagnola. Buona conoscenza del
Pacchetto office, Outlook express,
Windows XP, Internet.Ha avuto parecchie esperienze
professionali come impiegato durante
la frequenza dell’Università.
[Rif. 70/6164-7266]
Responsabile Amministrazione
e Finanza
53enne diplomata presso un Istituto
Tecnico, con buona conoscenza del
pacchetto Office, AS400-STAR-GX;
Francese parlato e scritto, Inglese
scolastico. Il suo profilo professionalesi è interamente sviluppato presso
aziende operanti in settori diversi
e nel cui ambito ha potuto maturare
importanti esperienze di permanenza
stabile. La particolarità dei contesti
profondamente differenziati tra loro
per cultura e stile operativo, ha
consentito al candidato di sviluppare
competenze gestionali.
CORSI DI PERFEZIONAMENTO IN INGLESE
PER OPERATORI ECONOMICO-FINANZIARI
Workshop specialistici di lingua inglese per i seguenti settori
q English for Accounting
q English for Auditing
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Inoltre proponiamo corsi di conversazione di 30 ore di general Business EnglishIncontri settimanali di 90 minuti in piccoli gruppi presso la sede ANDAF di Roma
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Per informazioni sui corsi e modalità di prenotazione contattare:
Responsabile formazione linguistica Leonardo Bellatti
Il convegno si svolge presso l’Ergife Palace Hotel, via Aurelia 619, Roma. 14-15 novembre 2007
Per iscriversi contattare ufficio Eventi CRIF, [email protected], Tel +39 051 4176111
Nei mercati moderni gli impatti economici e sociali delle frodi e i relativi rischi rappresentano un tema di sempre maggiore importanza e attualità. Per conoscere come rispondere tempestivamente a tali rischi ACFE
e CRIF la invitano all’European Fraud Conference. Il convegno sarà completamente dedicato al fenomeno
delle frodi e agli strumenti per contrastarle e, con il contributo di esperti di differenti settori e ambiti disciplinari (aziende, istituzioni, associazioni professionali e università), verranno analizzati i principali aspetti legali, di riconoscimento e di prevenzione della frode, con particolare attenzione al mondo banking, assicurazioni e tlc.
Con la presente chiedo di essere iscritto all’Andaf – Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari – e mi impegno al rispetto delle disposizioni statutarie.
Dietro vostra richiesta, provvederò a versare la quota di iscrizione valida per l’anno 2007 di Euro 250.00. Fornisco di seguito i miei dati anagrafici e professionali.
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