Principali risultati per la standardizzazione delle attività di controllo e monitoraggio Andrea Poggi
Principali risultati per la
standardizzazione delle
attività di controllo e monitoraggio
Andrea Poggi
Per dare risposte qualificate e soddisfacenti alla domanda
di conoscenze e verifiche in campo ambientale le Agenzie
in questi 20 anni hanno affrontato un lungo percorso di
definizione di compiti, ruoli e responsabilità, oltreché di
omogeneizzazione e uniformità dei comportamenti.
IL CONTROLLO
•omogeneizzare le metodologie, causa la diversa provenienza
del personale destinato ai controlli, seguendone l’evoluzione
tecnica nel tempo, l’aggiornamento dei metodi e il
monitoraggio sulla sua applicazione;
•favorire la formazione del personale tecnico, per la diversa
provenienza, il diverso grado di formazione ed esperienza e il
diverso bagaglio culturale;
•migliorare l’organizzazione, per coniugare le varie specificità
tecnico scientifiche presenti (chimici, fisici, biologi, ingegneri
etc), adottando un approccio integrato;
•riorganizzare l’attività di controllo attraverso la pianificazione
e l’introduzione di possibili “criteri di priorità”, puntando più ai
controlli programmati che a quelli su segnalazione.
Gli impegni dei 20 anni
Vi sono tre ambiti nei quali si misura il valore
aggiunto del sistema:
- il contributo del sistema alla normativa specifica;
- il sostegno alla applicazione della normativa
mediante procedure condivise, scambio di
esperienze e formazione degli ispettori;
- l’attività di valutazione e verifica dell’efficacia del
controllo svolto mediante:
1.l’elaborazione di specifici indici di valutazione
della conformità ottenuta,
2.La verifica della qualità delle ispezioni svolte.
Questo è avvenuto soprattutto in alcuni ambiti
specifici:
•l’applicazione della direttiva “Seveso”
•la normativa sul controllo dei Campi elettromagnetici
•l’applicazione della Direttiva IPPC
Ma… è ancora acerba una riflessione generale
intorno all’efficacia del controllo: si quantifica il
numero dei controlli svolti ma poco diciamo sui
risultati che l'azione di controllo riesce a ottenere.
Ci manca una metrica della conformità alla norma,
sia per misurare i progressi fatti;
sia per indirizzare gli sforzi e metodologia dell'azione
di controllo .
Dal 2010 al 2013 ISPRA e le Agenzie di Protezione dell’Ambiente italiane hanno avviato un ambizioso programma per costruire un sistema a rete che puntasse a:•consolidare l’appartenenza degli operatori ad una comune identità•condividere una crescita organica e il piùpossibile omogenea del Sistema Agenziale•produrre Linee guida e procedure comuni per disciplinare in modo uniforme sul territorio nazionale l’azione delle Agenzie .
Il piano triennale
Il piano triennale linea di attività “B Monitoraggio e controlli Ambientali”
•produrre manualistica per migliorare l’azione dei controlli con interventi ispettivi sempre più qualificati ed integrati
•armonizzare e ottimizzare i criteri di densità e localizzazione dei punti di misura, metodi e tecniche per la gestione delle reti di monitoraggio, sia in discreto che in continuo, attraverso la produzione di linee guida e manuali
Prodotti di carattere regolamentare conclusi
1 Definizione di liste di priorità
per i fitofarmaci nella
progettazione del monitoraggio
delle acque di cui al decreto
legislativo 152/2006 e s.m.i.
Approvazione del Cf del 25/5/2011
con raccomandazione 02/11-CF
2 Guida tecnica per la gestione
dei sistemi di monitoraggio in
continuo delle emissioni (SME)
Approvazione del Cf del 25/5/2011
con raccomanda-zione 03/11-CF
3 Criteri e indirizzi tecnico-
operativi per lo svolgimento
delle ispezioni in stabilimenti a
rischio di incidente rilevante
Approvazione del Cf del 25/5/2011
con delibera sperim. 06/11-CF
1
Prodotti di carattere regolamentare conclusi
4 Guida tecnica per la progettazione
e gestione dei sistemi di
fitodepurazione per il trattamento
delle acque reflue urbane
GT Cf 5/4/2012
raccomandazione 11/12-CF
5 Protocollo d’intesa per l’attivazione
di impianti di debole potenza ….
Protoc
ollo
Approvazione del Cf del
25/10/2012 con delib.
19/12-CF 6 Linee guida per il monitoraggio
della radioattività
LG Approvazione del Cf del
25/10/2012
con delibera 16/127 Guida tecnica per i gestori dei
sistemi di monitoraggio in continuo
delle emissioni in atmosfera Rev6
GT Approvazione del Cf del
25/10/2012
con raccomanda-zione
18/12-CF
2
8 Linee guida per la predisposizione e la
verifica dell’efficacia dei Piani di
risanamento acustico delle infrastrutture
di trasporto lineari
Approvazione del Cf del
20/12/2012 con delibera
23/12-CF
9 Linee guida per il monitoraggio del
rumore derivante da infrastrutture
stradali
Approvazione del Cf del
20/12/2012 con delibera
24/12-CF
10 Linee guida per il controllo e il
monitoraggio acustico ai fini delle
verifiche di ottemperanza delle
prescrizioni VIA
Approvazione del Cf del
20/12/2012 con delibera
25/12-CF
11 Linee guida per il monitoraggio del
rumore derivante dai cantieri di grandi
opere
Approvazione del Cf del
20/12/2012 con delibera
26/12-CF
3
12 Linee guida per la progettazione e la
gestione delle reti di monitoraggio
acustico aeroportuale
Approvazione del Cf del
20/12/2012 con delibera
27/12-CF
13 Linee guida per la valutazione e il
monitoraggio dell’impatto acustico degli
impianti eolici
Approvazione del Cf del
20/12/2012 con delibera
28/12-CF
14 Seveso: valutazione delle conseguenze
ambientali degli incidenti rilevanti – Linea
guida
Approvazione del Cf del
15/05/2013 con delibera
31/13-CF
4
Prima ricognizione del quadro normativo sulla
VAS, stato dell’arte dei ruoli e delle attività
delle Agenzie e criticità riscontrate nelle
applicazioni di VAS
Presa d’atto Cf 25/5/2011
delib. 07/11-CF
Stato di implementazione della direttiva
2000/60/CE in Italia – Risultati della rilevazione
effettuata presso le ARPA/APPA
Presa d’atto Cf 7/9/2011
delib.08/11-CF
Linee di indirizzo per l’implementazione delle
attività di monitoraggio delle Agenzie
ambientali in riferimento ai processi di VAS
Presa d’atto Cf 3/11/2011
delib. 09/11-CF
Documento istruttorio a supporto del
legislatore per le modifiche del quadro
normativo sui CEM-RF elaborato da ISPRA-
ARPA e FUB
Presa d’atto Cf 25/10/2012
delib. 17/12-CF
Sono stati anche portati a termine i seguenti
prodotti di tipo NON regolamentare:
Di prossima conclusione sono i prodotti relativi a :
Criteri Minimi per le Ispezioni Ambientali (CMIA LG
Reportistica e autovalutazione dei piani di
monitoraggio per le imprese sottoposte ad
autorizzazione AIA – Guida tecnica
GT
Linea guida afferente a procedura VAS LG
Direttiva 2000/60/CE – Linea guida su criteri di
omogeneizzazione reti monitoraggio acque superficiali
e acque sotterranee
LG
Linea guida su monitoraggio fitofarmaci nel suolo e
nei sedimenti
LG
Di prossima conclusione sono i prodotti relativi a :
Linee guida per l’individuazione delle voci specchio
dell’elenco europeo dei rifiuti ….
LG
Redazione di un Protocollo per l’applicazione
dell’analisi di rischio .. determinato dall’evaporazione
di sostanze pericolose ...
Protocollo
Redazione di un Rapporto (Linee Guida) sulle modalità
e tecniche di campionamento dei vapori in aria e nel
soil-gas
LG
Revisione 3 del Manuale [Gdl Ricognizione “Criteri
Metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di
rischio ai siti contaminati”]
Manuale
Linee Guida Fitofarmaci: analizzando le pressioni e gli impatti,
indicano le sostanze attive che possono rappresentare
maggiori rischi di contaminazione per la matrice acqua. Si
forniscono criteri per l’individuazione di un set di fitofarmaci
prioritari e loro metaboliti da monitorare per differenti
matrici ambientali in relazione alle analisi del rischio e alle
nuove direttive in materia.
Vengono proposti indici per individuare le sostanze prioritarie
da ricercare nel comparto acqua, che fanno riferimento a
diversi criteri e a diverse fonti di dati:
a) indicatori di pressione e dati di comportamento ambientale
delle sostanze attive
b) indicatori di stato elaborati a partire dal risultati del
monitoraggio delle acque
Guida Tecnica Monitoraggio SME: nella logica di
migliorare l'efficacia dell'azione di controllo sulle
attività produttive è stata messa a punto una Guida
Tecnica per realizzare interventi ispettivi sempre più
qualificati ed integrati.
Allo stesso tempo, si è cercato di identificare i più
efficaci strumenti di pianificazione delle attività di
controllo, per ottimizzare le risorse ed individuare
criteri e modalità di valutazione dell’attività di
autocontrollo che eseguono le aziende e come queste
possano integrarsi con l’azione degli organi di
controllo.
Guida Tecnica Seveso approfondisce
•le attività tecnico-scientifiche per predisporre norme, decreti e circolari ministeriali
•le verifiche ispettive simulate presso stabilimenti di diverse dimensioni e complessità impiantistica ed organizzativa
•le verifiche ispettive disposte dal 1998 dal MATTM ed effettuate da commissioni miste
•le attività a livello europeo di scambio di esperienze e di confronto di procedure, metodologie e strumenti
•l’esigenza di fornire ai verificatori ispettivi :
- elementi di supporto e approfondimento per lo svolgimento delle verifiche ispettive
- criteri ed indirizzi tecnico-operativi per migliorare le verifiche ispettive,
- contributi per l’armonizzazione delle attività di verifica sul territorio nazionale.
Guida Tecnica Fitodepurazione: fornisce indicazioni
metodologiche e tecniche per progettare e gestire sistemi
di fitodepurazione per il trattamento delle acque
reflue urbane. In particolare sono illustrati :•i principi di funzionamento dei sistemi di
fitodepurazione•le differenti tipologie impiantistiche in uso in Italia e
i campi di applicazione•i criteri di dimensionamento e gli elementi costruttivi•le modalità di gestione e manutenzione e gli
aspetti connessi con l’inserimento ambientale delle opere realizzate.
La Guida Tecnica è corredata da una rassegna di casi
studio, tratti da esperienze applicative realizzate in Italia.
Impianti debole potenza: il Protocollo, frutto della
collaborazione del SNPA e di gestori di telefonia
mobile (Telecom, H3G, Wind e Vodafone), mette a
punto modalità operative condivise, finalizzate a
dare concreta attuazione ai recenti sviluppi
legislativi sugli impianti di debole potenza e di
ridotte dimensioni e sul tracciamento delle
modifiche degli impianti senza alcuna variazione
dell’impatto elettromagnetico.
Linea guida generali Monitoraggio della Radioattivitàdefinisce i requisiti del monitoraggio della radioattivitànell’ambiente e negli alimenti, e l’organizzazione dei controlli radiometrici nelle reti regionali e nazionale RESORAD. Il documento definisce i criteri generali su:
•le esigenze Nazionali e Comunitarie di conoscenza del livello di radioattività nell’ambiente e negli alimenti e l’archiviazione dei rilevamenti in una banca dati nazionale. •le esigenze locali di conoscenza del livello di radioattività nell’ambiente e negli alimenti in funzione delle fonti di pressione sul territorio regionale•le esigenze di risposta alla domanda di informazione in occasione di eventi anomali.
Ripetitori di piccole dimensioni e a bassa potenza: si tratta di
Protocollo di intesa, della Comunicazione di Attivazione Unica
e di una relazione tecnica di caratterizzazione
elettromagnetica di ISPRA.
•Il Protocollo di intesa formalizza la procedura concordata
per la comunicazione di attivazione dei mini-ripetitori UMTS
•nella Comunicazione di Attivazione Unica vengono descritte
le tipologie di apparati e di informazioni destinate alla banca
dati realizzata da ISPRA, e le modalità con cui Telecom fornirà
le informazioni per la banca dati delle installazioni
•la relazione tecnica caratterizza spazialmente le emissioni
elettromagnetiche dei dispositivi e completa il fascicolo
tecnico a corredo della Comunicazione di Attivazione Unica.
Linea guida Piani di risanamento acustico delle
infrastrutture di trasporto lineari descrive le metodologie
per la predisposizione dei Piani di risanamento acustico
nelle infrastrutture di trasporto lineari. Si evidenziano
•il campo di applicazione della linea guida e i principali
riferimenti normativi,
•le fasi principali delle attività: la corretta collocazione
dei punti di verifica dei livelli acustici, l’individuazione dei
ricettori con superamenti dei valori limite, la definizione
delle aree critiche da risanare, la stima della popolazione
esposta, la definizione delle priorità di intervento e le
modalità di realizzazione degli stessi.
Linea Guida Monitoraggio del rumore da infrastrutture stradali•i riferimenti normativi e tecnici a supporto dell’attività di monitoraggio acustico•le molteplici finalità dell’attività di monitoraggio di un’infrastruttura stradale e i requisiti generali di un sistema di monitoraggio•le componenti del sistema di monitoraggio acustico: postazioni di rilevamento acustico; postazioni di rilevamento dei dati meteorologici; sistemi di rilevamento del traffico; modelli previsionali•i criteri fondamentali per la localizzazione dei punti di monitoraggio e il posizionamento della strumentazione di misura•la struttura organizzativa che gestisce l’attività di monitoraggio e tutte le fasi realizzative del monitoraggio stesso: •lo schema del flusso informativo per una divulgazione efficace dei dati acquisiti ed elaborati dal sistema di monitoraggio •le modalità di verifica del sistema di monitoraggio, dei requisiti del sistema e in un’attività di verifica di efficienza
Linea Guida Monitoraggio acustico e verifiche di
ottemperanza alla VIA: si articola in 3 parti e descrive la
procedura di verifica di efficacia delle mitigazioni
acustiche da adottare in situ per le tipologie di sorgente:
-Infrastrutture di trasporto autostradale
-Infrastrutture di trasporto ferroviario
-Grandi opere.
Definisce le fasi principali delle attività di monitoraggio, la
caratterizzazione del sito e dei principali parametri
acustici, l’individuazione dei parametri ambientali da
monitorare e delle relative modalità tecniche di misura, le
metodologie adeguate alle varie condizioni che si
riscontrano nelle situazioni reali.
Linea Guida Monitoraggio del rumore da cantieri di grandi opere:
modalità di progettazione del piano di monitoraggio, della progettazione delle verifiche acustiche e delle verifiche non acustiche.Per le verifiche acustiche vengono fornite indicazioni per:•determinare le situazioni di massimo impatto;•scorporare le immissioni del solo cantiere;•definire i contenuti del piano;•individuare le postazioni di misura;•i tempi di restituzione dei datiSi definisce inoltre:•la conduzione del monitoraggio, i criteri di pianificazione e di gestione delle emergenze•i requisiti tecnici di conformità della strumentazione e del personale addetto alle misure acustiche•le modalità di restituzione dei dati mediante un “fac-simile scheda restituzione dati” per i possibili utilizzatori.
Linea Guida Monitoraggio acustico aeroportuale :
•la progettazione del sistema con particolare riferimento
alle stazioni di misura, all’acquisizione dei dati meteo ed
al centro elaborazioni dati (CED).
•la gestione del sistema in termini di manutenzione ed
elaborazione dati
•la verifica dei requisiti di sistema e dell’efficienza di
gestione
•la validazione dei dati.
Inoltre affronta il tema dell’informazione e reporting e
dei rapporti periodici prodotti dal gestore del sistema e
dall’ARPA, l’informazione al pubblico, la gestione delle
lamentele e l’irrogazione di eventuali sanzioni.
Linea Guida Impatto acustico degli impianti eolici:
definisce la procedura di misura in situ durante la fase
strumentale del monitoraggio acustico, le fasi principali
delle attività di monitoraggio, la caratterizzazione del sito
di interesse e dei principali parametri acustici,
l’individuazione dei parametri ambientali da monitorare e
le relative modalità tecniche di monitoraggio.
la metodologia di elaborazione dei dati misurati e il
confronto dei livelli acustici con i valori limite assoluti di
emissione, immissione e differenziali.
Si fornisce un’appendice informativa che riporta i metodi
per la stima delle incertezze.
Linea Guida Seveso: valutazione delle conseguenze
ambientali degli incidenti rilevanti nasce dall’esigenza di
fornire indicazioni sulla possibilità che un evento di
rilascio possa causare conseguenze rilevanti su ricettori
superficiali quali fiumi, laghi, acque costiere e marine.
Definisce:
•i contenuti del Rapporto di Sicurezza
•gli esiti della ricognizione nazionale sulla distribuzione
geografica delle attività a rischio di incidente rilevante
•la caratterizzazione delle sostanze con effetti rilevanti
sull’ambiente acquatico con i principali parametri
chimico-fisici
1
•la modellazione delle conseguenze ambientali di incidenti rilevanti
Viene anche proposto
•un modello semplificato per la valutazione delle conseguenze ambientali degli incidenti rilevanti, basato sulla stima della propensione al rilascio delle sostanze pericolose e della eventuale propagazione nell’ambiente.
•Esempi di interventi di prevenzione e di mitigazione delle conseguenze di rilasci di sostanze pericolose in acque superficiali, attraverso la presentazione dell’analisi di eventi occorsi in impianti industriali
•illustrazione e approfondimento di soluzioni tecniche e procedurali in caso di sversamenti in acque superficiali.
2
LE PROSPETTIVE
•finanziamento dell'attività di controllo
•Documenti di sistema
•Formazione, addestramento, verifiche
•Potenziare l'efficacia e l'affidabilità degli autocontrolli
•sviluppo di indicatori di efficacia del controllo e di pianificazione
•rapporto annuale del SNPA sugli esiti del controllo
Approvazione del Piano Triennale 2014 - 2016
LE PROSPETTIVE
Sono stati individuati come urgenti i seguenti temi con i relativi GdL, tutti attinenti al monitoraggio e al controllo:
•Omogeneizzazione dei criteri di analisi delle pressioni sui corpi idrici per la revisione della classificazione di rischio
•Criteri per la programmazione e l’esecuzione dei controlli ai fini della semplificazione e trasparenza nei rapporti con le imprese e i cittadini
•MUD: realizzazione nuova banca dati
•Monitoraggio piani di emergenza esterni degli stabilimenti “Seveso”
•Terre e rocce da scavo