SPIRITOTRAIL TRAIL RUNNING WEBZINE N° 2 - MAGGIO 2008 trail autogestiti LE 5 TERRE interviste Casiraghi&Gabrielli preview gare GRAND RAID delle PREALPI TREVIGIANE preview gare SUPERMARATONA dell’Etna LA FOTO DEL MESE cronache TRANSGRANCANARIA 2008 cronache ECOTRAIL de PARIS vademecum INTEGRAZIONE ENERGETICA materiali GPS a CONFRONTO itinerario trail LEVANTO-VERNAZZA CALENDARIO 2008
41
Embed
SPIRITOTRAIL - ecomarathon.it · Partiamo e subito sbaglio l’entrata in autostrada; ... km perché il lavoro che svolgo me lo permette. ... Le rifarei tutte, anche quelle che sono
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
FOTO di COPERTINA: TransGranCanaria 2008foto in gara (Carlos Diaz)
EDITORIALE
di Leonardo SORESI
La scorsa settimana Pietro, un caro amico amante delle corse su strada, mi ha portato a conoscere il luogo in cui si allena: un magnifico anello di 21 km immerso nel verde delle colline friulane. È il giro preferito da Pietro su cui, da oltre dieci anni, prepara ogni maratona: ha segnato tutti i km e in alcuni tratti ha addirittura “marcato” l’asfalto ogni 100 metri per poter svolgere le ripetute. Pietro mi ha chiesto: “Perché dovrei correre dei trail quando ho già un percorso del genere immerso nella natura?” Come dargli torto? Da un lato avevamo una magnifica vista sulle Prealpi Carniche ancora imbiancate dalla neve, mentre dall’altro l’occhio spaziava fino al golfo di Trieste.
Ogni tanto però ai nostri lati, la strada incrociava piste sterrate che si perdevano tra i campi, sentieri che si inerpicavano sui colli, viottoli che precipitavano verso valle. Ogni volta che ne incrociavamo uno chiedevo: “Dove porta questo sentiero?” E Pietro immancabilmente mi rispondeva che non lo sapeva. Dieci anni a girare sullo stesso anello, segnando tempi e velocità, senza però aver mai sentito l’esigenza di vedere cosa ci fosse oltre una collina, al di là di una curva. Ecco, “spirito trail” non significa solo correre nella natura, ma avere un autentico desiderio di scoprire, quasi esplorare, tornando bambini senza stancarsi mai di cercare gli infiniti spettacoli che la natura sa offrire. Vuol dire essere un po’ come gli Sherpa che non riescono mai a stare fermi: nella loro terra ogni pista è contrassegnata da cumuli di sassi e bandiere di preghiere, messi lì a rammentare che la vera casa dell’Uomo non è una casa, ma il Sentiero, e che la vita stessa non è che un viaggio da fare a piedi.
TRAIL AUTOGESTITI...
CREDO CAPITI A TUTTI, MAGARI ALLA PARTENZA O DURANTE QUALCHE STRAPPO “UN PO’ COSÌ’” (COME DIREBBE PAOLO
CONTE), DI SCAMBIARE QUALCHE PAROLA CON I COMPAGNI DEL MOMENTO.
DI SOLITO, DOPO AVER ROTTO IL GHIACCIO, UNA DELLE PRIME BATTUTE È “MA TU DI DOVE SEI?” SEGUITO DA UN “AH,
CONOSCO, IL COGNATO DELL’AMANTE DELLO ZIO DI MIO CUGINO: ERA SPESSO LÌ TUTTI I MERCOLEDÌ POMERIGGIO”.
NEL MIO CASO NO.
...alla mia naturale risposta “io sono di levanto, in liguria”, detta magari sbuffando e ansimando in un lago di sudore, il
mio interlocutore occasionale replicava sempre e solamente in un modo “accidenti che bei posti, chissà come deve
essere bello correre da voi... ci sono delle gare?”
e, alla mia risposta negativa : “peccato...”
così, dopo decine e decine di volte che sentivo sempre le stesse parole, quando ho saputo dell’esistenza dei trail
autogestiti, ho pensato “non puoi tirarti indietro”.
e così è stato: un breve messaggio sul forum di www.spiritotrail.it, e via.
per sapere come è andata basta leggere il racconto che segue.
un grazie di cuore a tutti e... all’anno prossimo!
velocità massima toccata non la comunichiamo, c’è EMME in lettura e non vogliamo pure la multa, manca solo quella all’appello)… finalmente arriviamo, con 30 minuti in ritardo. Ci cambiamo velocemente e viaaaa… gli altri giustamente sono già partiti, ad aspettarci sono rimasti: Andrea capo-branco, Simone capo forum, e la Cris capo tutti… e basta. Naturalmente siamo così veloci (Pinocchio) che raggiungiamo il gruppo in poco tempo (non specifichiamo che avevano sbagliato strada e hanno dovuto tornare indietro). Beh ora basta, parliamo del percorso stupendo, veramente bello, i primi 10 km sono un vero spettacolo: dopo un primo tratto sottobosco, dove dobbiamo fare i LAMBRUSCHINI
del momento, dovendo saltare 6/7 tronchi sdraiati in mezzo al percorso. Naturalmente tutti li saltavano... io per fare prima ci passavo sotto (certe doti vanno sfruttate). Sbuchiamo su un sentiero panoramico da mozzafiato… vedo le 5 terre da angolazioni che non avevo mai visto, con un mare incantevole sotto un sole che ci baciava in fronte. Puntiamo girando intorno alla montagna di nuovo verso Levanto, dove si riparte per gli altri 19 km. Si comincia subito a salire e mi dicono che dobbiamo andare lassù dove c’è la croce (pensavo scherzassero... pensavo male), si sale, si sale, si continua a salire… ma discese noooo? Arrivati in cima attraverso punti stupendi, visuali e scorci su vecchi paesini incantevoli, ecco un
altro spettacolo… ragazzi che panorama, colline, paesini, mare, sole, una vegetazione super e aria buona… mancava solo la luna e un iceberg in mezzo al mare con sopra un trichecone. Qui hanno anche tentato di inchiodare Simone alla croce, ma nessuno ha pensato ai chiodi (Francesco li aveva dimenticati a casa ), per stavolta gli è andata bene. Si riparte per tornare giù… ma qualcosa non mi torna: salita per venire quassù e salite mentre s c e n d i a m o … . . b o o o o o o h . . . Cominciamo un tracciato anche questo meritevole di citazione, con molte pozzanghere, e con Giovanni facciamo a gara a chi, passandoci dentro, schizza di più l’altro, o i malcapitati nelle vicinanze.
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 4
Dopo qualche avanti e indietro per sbaglio direzione, puntiamo verso Levanto (finalmente discesa, era ora) e nel finale ci divertiamo anche a saltellare da un punto all’altro in un sentiero a pietroni scivolosi… occhioo… siamo arrivati: bello, bello, bello! Ora tocca al terzo tempo, e grazie alla moglie di Andrea ci ritroviamo due tavoli fronte spiaggia con le onde del mare come sottofondo musicale, da mangiare per circa 30/40 persone… ma guardo e vedo che saremo una ventina… non vorranno metterci all’ingrasso! Avrò perso tre etti e qui ingrasserò due kg, ci sono delle torte che sono delle vere bombe da 1000 calorie a fetta. C’è di tutto: salami, salamini, formaggi, frutta, pane fatto in casa, torte, torte, torte... vino, coca-cola, the, acqua, e birra fatta in casa da Andrea. Cosa dire, grazie a tutti, grazie della bella compagnia e della splendida giornata, non nomino tutti perché scorderei sicuramente qualcuno, nomino solo la Cris, l’Elisa, e la Daniela (delle altre non so i nomi), perché mi sono rimaste più impresse degli altri (è solo galanteria…) E visto che le ho già viste, un bravo anche ai fotografi, Checo, Giovanni e Mitico, (che se non mettesse le dita davanti all’obbiettivo sarebbe meglio…ahahah….), poi Ropejumper che dice che va piano ma mi era sempre davanti… ma per fortuna c’era Jack, che reduce dalla Fornaciona navigava sempre in ultima posizione. P.s. considerando che anche la coscia non mi ha fatto male (si vede che si era distratta a guardare il panorama)… ritorno al proverbio iniziale… come detto prima proverbio
più sbagliato non ci fuuuuu… uMaurizio Cenci
(www.micetto-corro.blogspot.com)
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 5
DOPO L’ESORDIO CON DANIELE CESCONETTO E
GABRIELE “MUDANDA” BORTOLOTTO, IN QUESTO
SECONDO NUMERO LO SPAZIO INTERVISTE È GIUSTAMENTE RIVOLTO
ALL’UNIVERSO FEMMINILE. E ANCHE STAVOLTA
SIAMO RIUSCITI A METTERE INSIEME UNA
COPPIA DI PERSONAGGI TANTO DIVERSI QUANTO
AFFASCINANTI. MONICA CASIRAGHI È UNA
CAMPIONESSA IRIDATA E PLURIPRIMATISTA ITALIANA,
CON UN PALMARES DI VITTORIE E PIAZZAMENTI DA
FARE INVIDIA! ORNELLA GABRIELLI
INVECE, NON HA MAI OTTENUTO GROSSI RISULTATI
NELLO SPORT E FORSE NEMMENO LI CERCA. LE
PIACE CONOSCERE IL MONDO, COMUNICARE
CON OGNI ESSERE VIVENTE, E QUANDO È SOLA NEL
BOSCO E NON C’È ANIMA VIVA, SA CHE GLI ALBERI LA
POSSONO ASCOLTARE… BUONA LETTURA.
LE INTERVISTE...
MONICA CASIRAGHI
ORNELLA GABRIELLI
1. Anzitutto: vuoi presentarti?
Monica Casiraghi, ho 38 anni e abito
a Missaglia, in Brianza, provincia di
Lecco.
2. Quando e perché hai iniziato a
correre? Hai mai smesso per poi
riprendere?
Ho iniziato a correre fin da bambina
a scuola per i giochi della gioventù
a circa 10 anni. Ho smesso per brevi
periodi a causa di infortuni, ma ho
ripreso quasi subito.
3. Hai iniziato subito a correre in
montagna? E quando a spingerti
oltre i 42 km?
La montagna è sempre stata la
mia passione, visto che abito in una
zona collinare e i miei allenamenti
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 6
a cura di Matteo Grassi >emme<
si svolgono per la maggior parte
su e giù per le mie colline. Ho
iniziato da poco a disputare gare in
montagna, mentre correre le ultra
è stato un passaggio naturale dopo
che per anni mi ero cimentata con
le maratone; ho sentito l’esigenza
di spingermi oltre, sentivo dentro
che quella era la strada giusta.
4. Parliamo un po’ di allenamento e
di gare: ti segue qualcuno oppure
sei una podista fai da te? Ti tieni
aggiornata leggendo riviste o libri
che parlano di allenamento? Segui
delle tabelle?
Ora che mi sto allenando per le
gare di un giorno faccio un po’
“fai da te” perché per correre le
maratone e le 100 km bene con
ritmi brillanti non bisogna tralasciare
le ripetute e la velocità; ma sono
sempre seguita dal dottor Rosa con
tabelle e allenamenti specifici.
5. Quanti km corri mediamente in una settimana, in un mese, in un anno? E quando stai preparando un’ultra come aumentano i carichi di lavoro?
In una settimana corro circa 150
km perché il lavoro che svolgo me
lo permette. Cerco di caricare con
km il fine settimana e durante le
vacanze, ma la mia fortuna è che il
fondo non mi manca visto che corro
da una vita, anzi, ora che passano
gli anni i miei allenamenti puntano
più alla qualità che alla quantità.
6. Ti alleni solo correndo o fai anche palestra, cross training o altri sport di resistenza?
Mi chiamo Ornella Gabrielli. Ho una quarantina di primavere… dieci delle quali dedicate, oltre alle tante altre attività che colorano la mia vita, alla corsa. La mia culla è nel cuore delle Dolomiti, in una piccola frazione che divide la Valle di Fiemme dalla Valle di Fassa; le montagne che mi circondano sono talmente belle, che per me è un po’ come vivere in un piccolo angolo di Paradiso…
2. Quando e perché hai iniziato a correre? Hai mai smesso per poi riprendere?
A dire il vero, io odiavo correre: frequentavo una palestra di arti marziali e arrivavo puntualmente in ritardo per evitare la corsetta di riscaldamento. Nel provare con un compagno un “avvinghiamento” al bacino, mi sono fratturata una gamba ed era già il terzo infortunio in tre anni: che fosse stato il caso di cambiare sport? Durante la mia convalescenza dei cari amici mi
coinvolsero in un loro progetto, quello di andare a New York per partecipare alla maratona; dovevo però mettermi alla prova con lo sport che mi piaceva di meno: la corsa. Era davvero una gran bella sfida! Ho iniziato da zero, alternando cammino a corsa, e dopo un anno di blandi allenamenti ho partecipato alla mia prima maratona: sono state quattro ore di felicità! Era il lontano 1997… da lì non ho mai più smesso di correre!
3. Hai iniziato subito a correre in montagna? E quando a spingerti oltre i 42 km?
I primi anni partecipavo a due maratone all’anno, una in Italia e una all’estero. Il gruppo di amici con i quali trovarsi alle varie gare aumentava sempre di più e visitare posti nuovi era bellissimo! In contemporanea, quando potevo, facevo assistenza ad un amico ultramaratoneta riminese: Bruno Tacchi. Alla Nove Colli Running, in sua compagnia ho fatto i miei primi 60
km consecutivi di corsetta continua. L’anno successivo, dopo avere fatto la maratona di Roma, la 50 km di Romagna e valicato “corricchiando” tutti i passi attorno a casa, ho deciso di partecipare al Passatore assieme a tutta la mia squadra di allora: il G.C. Rimini. La corsa in montagna è arrivata qualche anno dopo con la Marcia del Dahù in Valle d’Aosta, la Translaval in Valle di Fassa e la Camignada da Misurina ad Auronzo. Abitando ai piedi delle montagne più belle del mondo, prima o poi qualche stradina in salita dovevo pur prenderla e ora faccio proprio fatica a scendere e correre in pianura o su asfalto. Visto che il primo amore non si scorda mai, partecipo ancora a qualche maratona come pace-maker con il gruppo di Julia Jones o per accompagnare qualche amico/a al suo debutto.
4. Parliamo un po’ di allenamento e di gare: ti segue qualcuno oppure sei un corridore fai da te? Ti tieni aggiornata leggendo riviste o libri
Sono stata seguita da un allenatore per la mia seconda e terza maratona, dove ho ottenuto dei buoni risultati, poi però ho iniziato a correre con più libertà; mi segnavo su una scheda i lavori che dovevo fare e li spostavo a seconda del tempo che avevo a disposizione, di quello atmosferico e soprattutto della “voglia”! Più che fare il “personale” per me è sempre stato importante quello che lo sport mi regala: allegria, salute e tanta energia! Ad agosto parteciperò alla Petite Trotte à Léon dove farò parte di una squadra con due maschietti molto più forti di me; così ho deciso di farmi seguire da un esperto del settore, sia per quanto riguarda l’aspetto atletico che quello psicologico: mi dispiacerebbe molto che i miei compagni si congelassero ad aspettarmi! Prima
di addormentarmi mi ritaglio un po’ di tempo per dedicarmi alla lettura: il mio letto è sempre pieno di giornali che parlano di corsa, di sci o di viaggi; da qualche giorno fa bella mostra di sé anche la copia della tanto attesa, quanto gradita, rivista web “Spirito Trail”. Sotto il mio cuscino c’è l’ultimo libro di Pietro Trabucchi: “Resisto… dunque sono” che fa compagnia a racconti d’avventura di grandi personaggi e a guide turistiche di tutto il mondo. Così inizio a sognare… ancora prima di chiudere gli occhi!
5. Quanti km corri mediamente in una settimana, in un mese, in un anno? E quando stai preparando un’ultra come aumentano i carichi di lavoro?
Non li ho mai contati. Corro un’oretta 2/3 volte la settimana e durante il week-end aumento il tempo di allenamento e i lavori di velocità
in progressione, sia per durata che intensità, cercando di imitare il più possibile il tipo di gara che mi aspetta. Con i lunghi parto da 3 ore e riesco ad arrivare anche a 12/14 ore consecutive, sottolineo che più lungo è l’allenamento e maggiormente mi dedico alla camminata veloce con i bastoncini adottando la tecnica del Nordic Walking.
6. Ti alleni solo correndo o fai anche palestra, cross training o altri sport di resistenza?
Mi alleno correndo, pedalando e camminando in primavera e estate, sugli ski-roll, con gli sci da fondo e da alpinismo in autunno e inverno. Anche se sarebbe molto utile potenziare i gruppi muscolari con degli esercizi mirati, mi riesce molto difficile frequentare una palestra: perché rinchiudermi tra quattro mura, quando posso usufruire di location naturali dove esprimere al
7. Per preparare un’ultra che tipo di allenamenti fai? Ripetute, medio, lungo, lunghissimo? Con che distanze e a che ritmi? E su che terreni?
Faccio un po’ di tutto a seconda della gara che devo preparare, prediligo però i medi e i lenti, ma soprattutto le lunghe distanze con notevoli dislivelli, ai quali do un’importanza particolare, visto che le gare che preparo sono soprattutto trail lunghi e in montagna. Da qualche mese ho inserito delle ripetute in salita con e senza zaino, sia su pendenze moderate che su pendenze elevate. Mi alleno quasi esclusivamente su sterrato, ma volentieri anche su neve o prato. Le piste da sci che ogni tanto frequento d’inverno in discesa, diventano in primavera il mio “campo di lavoro” per le ripetute “in piedi” e a “camminata veloce”. Da quando mi dedico a questi lavori di qualità, le mie uscite settimanali, anche se più dure sono più divertenti e nei miei lunghi ora le salite mi sembrano molto meno faticose.
8. Quante gare hai corso nel 2007? Quante maratone e quante ultra?
Nel 2007 mi sono regalata la “magia” del Cammino di Santiago e ho iniziato a gareggiare solo in autunno con la maratona della birra (Monaco di Baviera) e un’ultramaratona (le Porte di Pietra). Quest’anno ho fatto la Marcialonga (70 km a passo classico attraverso le Valli di Fiemme e di Fassa) e la Vasaloppet (90 km a passo classico in Svezia, che è un po’ come partecipare al Passatore per i podisti).
9. Qual è stata la corsa più bella che hai fatto? La più lunga, la più dura, la più “strana”?
La mia esperienza più lunga, più dura ma anche più bella è stata l’Ultra Trail del Monte Bianco. Se a qualcuno
dovesse interessare c’è ancora in rete il mio reportage “Barcollo… ma non mollo” come traccia faticosa e gioiosa della mia più grande fatica. Quella più “strana” … me la devo ancora inventare!
10. E quella che non rifaresti?
Rifarei tutto quello che ho fatto, magari traendo insegnamento dagli errori. Per esempio nell’Ultra Trail del Monte Bianco, ho sofferto tantissimo, soprattutto di testa, per la mia incapacità di gestire al meglio le due notti in gara. Non credo sia possibile allenare la mancanza di sonno, ma ho capito che è necessario fare di tanto in tanto qualche microsonno, per compensare l’impossibilità di dormire.
11. Qual è la gara che stai ancora sognando?
Di sogni nel cassetto per gli anni a venire ne ho ancora parecchi, mi piacerebbe molto vedere l’effetto che può fare il deserto ad una “montanara” come me, ma la gara che metto in cima alla piramide dei miei sogni è l’Idita Sport Extreme in Alaska: devo ancora decidere se farla con le ciaspole ai piedi o con gli sci da fondo… ma ho tutto il tempo per pensarci e per preparare il mio fisico e la mia mente a un’avventura così affascinante, ma allo stesso tempo così impegnativa. Sarà il regalo che mi farò per i miei cinquant’anni di vita e per festeggiare i miei vent’anni di corsa. L’Idita Sport Extreme coincide con la prima parte del percorso dell’Iditarod Trail Invitational che segue le tracce dell’Iditarod, la più famosa gara al mondo per cani da slitta. L’Idita Sport Extreme e l’Iditarod Trail Invitational sono raccontate nell’avvincente libro di Roberto Ghidoni: “Il cammino del lupo”.
Nel 2008 parteciperò allo splendido Grand Raid du Cro-Magnon, al Gran Trail Valdigne e poi proverò a portare a termine la Petite Trotte à Léon: si tratta di una prova non competitiva limitata ad un massimo di 50 squadre, composte da tre persone, indissociabili dall’inizio alla fine, che in totale autonomia tenteranno di fare un giro completo attorno al Monte Bianco, con un chilometraggio (220 km) e un dislivello (17000 m) maggiore rispetto all’Ultra Trail del Monte Bianco.
13. Corri da sola o hai compagni di allenamento? E alle gare ci vai da sola?
Spesso corro da sola, ma per i “lunghissimi” e soprattutto per gli allenamenti in notturna, ho la fortuna di avere degli amici stupendi che mi accompagnano o che fanno parte dell’allenamento con me. Fra poco dovrebbe arrivare anche Balto, un cane lupo che addestrerò per riportarmi a casa tutte le volte che vado in giro sola e mi perdo… ma il mio girovagare mi ha insegnato che per “ritrovarsi” bisogna sempre un po’ ”perdersi”! Alle gare non ci vado mai da sola e se possibile le corro anche in compagnia: è bello condividere sia le pazzie… che le fatiche!
14. Ti è capitato di conoscere nuove persone, correndo? Di fare amicizie? O magari di innamorarti?
Mi sono capitate tutte e tre le cose e direi che le persone che ho conosciuto “in corsa” hanno tutte una marcia in più… in tutti i sensi!
15. Parliamo di alimentazione: segui una dieta? Sei sempre attenta a quello che mangi oppure ti concedi qualche vizio ogni tanto?
Mangio quasi di tutto e il più variato possibile, adoro la cucina integrale e naturale, cerco di evitare di
ingurgitare troppi dolci e sto alla larga dai fritti, a parte la frittura di pesce… che mi fa impazzire! Qualche piccolo vizio me lo concedo: come si fa a resistere a qualcosa di buono che poi ti fa star bene? Dopo tantissimi anni di “irrequietezze” alimentari ho avuto la fortuna di conoscere la dieta GIFT (che non considero una dieta, ma un’educazione alimentare) e ora per me il cibo non è più un nemico dal quale fuggire, ma un amico che mi accompagna e che non può mai mancare ed è anche merito suo se la mia vita è cambiata in meglio.
16. Cosa mangi prima, durante e dopo una gara lunga?
Prima di una gara faccio la mia solita ricca colazione, evitando solo troppe proteine o lo yogurt e riducendo la quantità di frutta fresca… non vorrei mai avere effetti collaterali! Durante la gara mi nutro di gel e barrette, ma integro molto anche con frutta secca e cibi salati come pasta e grana. Dopo la gara adoro frutta fresca e gelato, ma quando è ora di cena un bel filettino al sangue o una grigliatina di pesce con tante verdure e un buon dolce casalingo sono le cose che preferisco.
17. Oltre la corsa: hai un diario, un quaderno di appunti, un blog? Tieni traccia o memoria delle tue corse?
Per anni ho tenuto il diario dei miei allenamenti, ma quando dovevo scrivere cosa avevo fatto, avevo già scordato tempi, chilometri e dislivelli. Quindi ho deciso di appuntare solo i miei progetti futuri: non vorrei rischiare di dimenticarne qualcuno!
18. Come concili la corsa con tutto il lavoro e la famiglia?
Ho un lavoro part-time che mi consente di avere parecchio tempo libero, inoltre ho una famiglia che mi asseconda molto, affinché io possa dedicarmi attivamente alle mie due
grandi passioni: lo sport e la musica
(strimpello la fisarmonica).
19. Hai uno sponsor o ti paghi
tutto da sola? Riesci a prendere
qualche premio alle gare? Hai mai
quantificato quanto ti costa correre
in un anno?
Non ho uno sponsor e non tengo
conto di quanto spendo, ma
fortunatamente non devo fare troppe
rinunce. Ogni volta che raggiungo
un traguardo, il premio più bello è
la sensazione di aver realizzato un
desiderio, per il quale ho lavorato,
sudato e lottato: l’emozione che
provo in quel momento mi ripaga di
tutto.
20. Cosa vuol dire per te correre un
ultratrail? Cosa ti spinge a fare corse
estreme?
Forse non lo so nemmeno io. Mi piace
tanto avere dei grandi progetti,
sognarli a lungo e poi fare il possibile
per viverli nel migliore dei modi.
Ammetto che spesso c’è un amico
che mi contagia e non nego che
mi piace davvero tanto seguire le
persone che più amo e condividere
con loro le mie più belle avventure.
21. Scusa ma... perché corri?
Perché lo sport… è vita! Sono troppo
innamorata di questa meravigliosa
esistenza e di tutte le emozioni che
essa mi regala, così corro… per
acchiapparne tante!
22. Un tuo ultimo pensiero...
Un augurio a tutti quelli che intendono
intraprendere la magica avventura
del trail, parole che mi sono state
dedicate da Roberto Ghidoni e che
penso si adattino perfettamente a
questo bellissimo sport: “Sogna in
grande... e osa fallire!” u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 13
In principio era la Prealpi
Bike Run Marathon
www.prealpimarathon.it, gran
fondo di 32 km tra il lato trevigiano e
quello bellunese delle Prealpi: la
corsa è ormai consolidata, 23 e 24
agosto 2008 la nuova
edizione con nuovo tracciato.
Poi s’è aggiunta l’Ecomaratona dei
Cimbri
www.ecomaratonadeicimbr i . i t
42 km e 195 da Fregona al cuore
della foresta del Cansiglio, una
delizia per i trail runner, anche
se la tentazione di fermarsi a
guardare lo splendido panorama più
spesso di quanto la mera stanchezza
richieda è forte: la creatura degli
ultramaratoneti di Vittorio Veneto
Gianni De Polo e Stefano Michelet
ha aperto le iscrizioni per la
quinta edizione, 21 settembre 2008.
Alle gare ufficiali si affianca la
passione di molti per la corsa
fuori strada: dalle stelle del
trail come il trevigiano Daniele
Cesconetto alle tante tapasciate
della domenica che, snodandosi tra
colline e prati, sono un ottimo
trailallenamento. Se non un trail vero
e proprio, come il “Giro della piana
sernagliese” , prossima edizione
il 19 ottobre : percorso di 30 km,
tutt’altro che piano a dispetto del
nome, con asfalto ridotto al minimo
sindacali. Qualche mese fa s’è
svolto il “Five ridges trail”, 20 km
di trail autogestito sulle creste
delle colline attorno a Vittorio
Veneto, sempre in provincia di
Treviso.(qui il filmato dell’evento
http://tinyurl.com/265uum , qui le
foto http://tinyurl.com/yq4zew ).
Ed ora, ciliegiooona su una già
gustosa trailtorta, arriva il Gran Raid
delle Prealpi Trevigiane, organizzato
dal neonato Running Team. E’ dal
loro sito www.runningteam.org che
traiamo le info fondamentali che qui
vi diamo...
Quando?Domenica 25 maggio, partenza
alle 7 da Segusino, vicino al Piave
Quanto?59 km, 3000 d+, tempo massimo
13 ore l’Ultra Trail; 34 km in
non più di 8 ore il Trail
Dove?Segusino (mt 190)- Malga Mariech
(mt 1504), subito una salitona;
poi discesa fino al
passo Praderadego (mt
910); ascesa al Col de Moi
IN PROVINCIA DI TREVISO SI VANTANO DI ESSERE LA PROVINCIA PIÙ
CICLISTICA D’ITALIA.
MA FORSE HANNO SBAGLIATO PRESUNZIONE... È PIUTTOSTO
DELL’ABBONDANZA PODISTICA CHE DOVREBBERO FARSI FIORE ALL’OCCHIELLO.
E NON PARLIAMO DELLA TREVISO MARATHON DEI 6 MILA ISCRITTI, MA DEL TRAIL
RUNNING.
PREVIEW GARE...
GRAND RAIDDELLE PREALPITREVIGIANE testo: Tommaso Bisagno
Note: possibilità di lasciare una sacca con ricambi al 73 km.
Tempi limite: 9 ore per il 34° km
18 h per il 74° km
24 h per il 93° km
30 h per il 115° km
Costo (prima/dopo il 7 gennaio)
60 €/80 € - 50 €/70 € - 40 €/60 €
Prossima edizione: 28 febbraio 2009
Sito web: www.transgracanaria.net
durante il giorno, cala la sera e la
temperatura a quella quota (1.200
metri) scende fino a 12-13° C. Ho
iniziato a battere i denti per la
stanchezza accumulata e lo sbalzo
di temperatura. La tentazione di
abbandonare in quei momenti è
forte, ma mi sono cambiato subito
con indumenti caldi e ho lasciato
subito il ristoro per non pensare più
all’idea di gettare la spugna. E piano
piano la crisi è passata. Il momento
più bello è quando al 109° km, al
punto di controllo di Giles, guardi in
basso e vedi le luci della spiaggia di
Las Canteras e sai che ormai quella
maglietta di “Finisher” non te la può
togliere nessuno. u
CLASSIFICHETRANSGRANCANARIA115 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Marco Olmo (ITALIA) 12.25 2- Adrian Brennwald (SVIZZERA) 12.55 3- Arnau Juliá 13.27 4- Beñat Zubillaga 14.42 5- Gilberto Molina 14.44 6- Óscar Pérez 14.51 7- Pedro Maldonado 15.09 8- Elías Ortigosa 15.14 9- Alberto Rodríguez 15.42 10- Javier Cabrera 15.49
CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Marta Prats (SPAGNA) 19.49 2- Natalia Legey (SPAGNA) 22.24 3- Sylvia Rehn (GERMANIA) 23.23
TRANSGRANCANARIA SUR-NORTE81 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Alejandro Tejero 09.36 2- Ramón Viñas 11.03 3- José Carlos Monteiro 11.11 CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Lidia Gómez 13.32 2- Mariló González 15.37 3- Alicia Cabrera 17.28
MEDIA TRANSGRANCANARIA45 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Isidro García 4.03 2- José Alberto Pérez 4.11 3- Jesús Ortega 4.15 CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Adoración del Toro 5.25 2- Almudena Delgado 5.34 3- Adriana Vega 5.37
e dall’alterazione dei livelli ormonali propri dell’attività. Tutto sommato un mica tanto “lieve” effetto collaterale. Proprio per questa ragione gli alimenti solidi (o, peggio, contenenti parti di grassi e proteine) sono un’errore. Prima di indignarvi lasciate che spieghi: sono un errore se considerati prettamente una fonte energetica: barrette, panini, biscotti, polli allo spiedo e penne al ragù intasano l’apparato digerente per parecchio tempo, sottraendo risorse e ottenendo benefici davvero minimi, se non nulli, in termini energetici. Un alimento solido può invece essere considerato un diversivo, un’esigenza di variazione, una ripartenza, soprattutto a livello mentale e sensoriale; l’ultratrail, del resto, concede pause e ritmi meno intensi, ma qui andiamo fuori tema. Serve, dunque, un alimento che sappia dare energia con poca spesa, in termini digestivi, e abbia un tempo “di lavorazione” il più basso possibile. Ovvio pensare agli zuccheri. Zuccheri che possano sfruttare il mezzo liquido della soluzione in cui sono disciolti per velocizzare quanto più possibile il passaggio dallo stomaco all’intestino. Il glucosio è sicuramente lo zucchero più semplice e quindi di immediata disponibilità, da prendere in considerazione anche il saccarosio, quantomeno per la sua praticità e per essere formato da due molecole di zucchero più semplice. Come per altri aspetti del trail running, l’approfondita conoscenza di se stessi e le esperienze misurate sulla propria pelle costituiscono un fattore primario fondamentale: formulare la giusta soluzione zuccherina da riporre nello zaino idrico abbisogna di continui ritocchi avendo come obiettivo la ricerca della bevanda perfetta ad uso personale.
C’è da capire, ad esempio, dato estremamente variabile, il proprio limite di assorbimento di acqua: esso è determinato da fattori ambientali (temperatura e umidità), capacità personale di espellere il sudore e durata e intensità dello sforzo, per esempio. Al fabbisogno di liquidi si provvede con il giusto quantitativo di zuccheri di facile assimilazione. Secondo gli studi di Hawley-Bosch, citati da Speciani nel suo consigliatissimo “L’ultramaratona”, il limite massimo, quello cui puntare nel gestire i rifornimenti, di assorbimento del glucosio è di 1g/minuto, cioè 60g per ora. La soluzione però non deve essere troppo concentrata per non rallentare la digestione, quindi mai superare il 10% (100g per litro). Vanno fatti due conti quindi: con il caldo si beve di più, si fatica di più a livello digestivo e la soluzione potrà essere meno concentrata. Viceversa in un’ultratrail invernale si avrà meno sete e la soluzione potrà essere massima. Si tratta di provare e valutare sforzi e situazioni ambientali simili a quelli che troveremo in gara. Infine, alcuni consigli:
cercate di creare una •
bevanda che vi piaccia, il cui gusto non vi “tradisca” e si renda stucchevole con il passare delle ore, se lo sciroppo di glucosio •
(che si può trovare in farmacia) non è di vostro gradimento dirottatevi sulle bibite. Bibite anche gassate, avete capito bene! Le bibite, che perdono quasi immediatamente, per via degli scossoni, la componente gassosa, hanno un tenore zuccherino solitamente intorno ai 9-12g/
litro costituito essenzialmente
da sciroppo di glucosio e
saccarosio . Eventualmente
aggiungete la giusta dose
di acqua. Avrete la vostra
bevanda con il gusto che
più preferite.
Essendo importante •
idratarsi con un certo tono
salinico (è sufficiente 1g
per litro di magnesio, sodio,
potassio e cloro, insomma
i prodotti che di solito si
trovano in commercio,
a volte già completi di
vitamine e componenti
anti-ossidanti) potete
aggiungerli direttamente
alla vostra bevanda. Oltre
a bilanciare e contrastare
l’eccessiva “dolcezza”
della stessa, è confermato
che contribuiscono
all’assorbimento digestivo
del liquido.
Se la bevanda è fresca •
aumenta la velocità di
assorbimento del liquido.
Se non c’è la possibilità di
rinnovarla, dovrete cercare
di preservare il più possibile
la temperatura attraverso
l’isolamento del serbatoio.
Avvolgerlo in un sacca di
pile potrebbe essere una
soluzione.
Una volta terminata la •
prova affrettatevi a pulire
serbatoio e tubo. Una
soluzione disinfettante per
alimenti serve ottimamente
all’uopo. Sciacquate e fate
asciugare alla perfezione.
Trovarsi alla successiva ultra
con la bevanda al sapore di
muffa non è certo una cosa
augurabile. u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 31
D U E M O S T R I A C O N F R O N T O
[ G A R M I N F o r e r u n n e r 3 0 5 V S P O L A R R S 8 0 0 + G 3 ]
U na delle difficoltà
maggiori per gli amanti
del trail running è
sempre stata quella di misurare
la lunghezza degli allenamenti,
nonché dei dislivelli superati.
Da qualche anno si sono diffusi
dei veri e proprio “computer
da polso” dotati di sensori GPS,
che consentono la misurazione
degli allenamenti anche a chi
decide di “lasciare la strada per
il sentiero”.
Due fra i modelli più diffusi
sono il Garmin® Forerunner 305
e il Polar® RS800 G3. Entrambi
offrono sia le funzionalità GPS che
quelle di cardiofrequenzimetro,
ma muovono da due concezioni
opposte. Garmin propone
infatti un sensore GPS integrato
con l’orologio, mentre Polar
ha preferito separare il GPS
dall’unità da polso. Nel caso del
Polar, l’unità GPS e l’orologio
comunicano in radiofrequenza:
i l risultato è un maggio costo
energetico rispetto alla soluzione
Garmin di inglobare il sensore
nell’orologio stesso. Per lo stesso
motivo l’ RS800 risulta avere un
peso complessivo superiore, ma
può essere utilizzato anche come
semplice cardiofrequenzimetro
nei normali allenamenti su
strada, limitandosi ad utilizzare
il modulo GPS solo nelle uscite
su sentiero. Il Forerunner 305,
incorporando il sensore GPS,
ha un aspetto più massiccio,
soprattutto per chi, come le
donne, ha un polso sottile, ma
risulta estremamente leggero.
Altra differenza è che il sensore
Polar G3 può essere alimentato
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 32
MATERIALI...
Testo: Leonardo Soresi
Garmin Forerunner 305 Polar RS800 + G3
Look
Sensore GPS
Cardiofrequenzimetro
Software di allenamento
Ampiezza display
Facilità d’uso
Autonomia batteria
Garmin Forerunner 305 Polar RS800 + G3
Dimensioni: 53.3 x 17.8 x 68.6 mm Peso: 77 grammi Tipo GPS: SiRFStar III Alimentazione: batteria ricaricabile litio Waypoint: 100 Software: Garmin Training Center Prezzo consigliato: € 399,00
Dimensioni: 50 x 12.5 Peso: Sensore (80 gr) + Unità da polso (45gr) Tipo GPS: SiRFStar III Alimentazione: batteria AA Waypoint: No Software: Pro Trainer 5 Prezzo consigliato: € 499,00
Pro Sensore GPS preciso e “stabile” •Esportazione dati su mappe Google Map •Display ampio •Facile da utilizzare •
Pro Funzioni cardio evolute •Batterie AA per il sensore •Software professionale •Utilizzo separato cardio e GPS •
Contro Software limitato •Durata batterie •Dimensioni •Fascia cardiofrequenzimetro rigida •
Contro Segnale GPS a volte debole e impreciso •Peso complessivo (orologio + sensore) •Mancanza di esportazione dati con mapping •Utilizzo inizialmente poco intuitivo •
PERFETTO PER L’ampio display e la semplicità di utilizzo lo rendono perfetto per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di prodotti. Le sue funzionalità GPS evolute ne fanno uno strumento ideale per i trail runners.
PERFETTO PER Ideale per l’atleta evoluto che vuole tenere sotto controllo ogni aspetto dell’allenamento, migliorare le capacità cardiache e diventare più veloce.
con comuni batterie di tipo AA,
facilmente sostituibili anche in
gara. La batteria ricaricabile del
Garmin ha invece una durata di
circa dieci ore, il che ne limita
l’utilizzo negli ultra trail o nelle
escursioni molto lunghe. D’altro
canto Garmin, forte della sua
esperienza nei navigatori GPS,
ha dotato il suo Forerunner 305
di un sensore estremamente
affidabile: il segnale rimane
buono anche in condizioni
difficili (boschi, pareti di roccia,
edifici alti). Inoltre il Forerunner
305 oltre a registrare dati quali
distanza, velocità e altitudine,
permette all’utilizzatore di fissare
waypoints nonché di mappare il
percorso effettuato direttamente
sulle cartine di Google Map.
In sintesi il Polar risulta essere
un eccellente strumento di
allenamento, anche in virtù
dell’ottimo software che lo
accompagna e delle avanzate
funzioni cardio di cui dispone,
mentre il Garmin ha un’innegabile
vantaggio per quanto riguarda
la precisione del segnale GPS.
Senza dubbio siamo di fronti a
due autentici prodigi tecnologici,
che possono aiutare il moderno
trail runner nei suoi allenamenti:
di tanto in tanto sarebbe però
bene ricordarsi di lasciarli a casa,
riscoprendo il gusto di “perdersi”
tra le montagne. u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 33
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 34
ITINERARI TRAIL...UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA
DI TRACCIATI “FUORISTRADA”,
ITINERARI TRAIL PROPOSTI
DAI NOSTRI LETTORI
CON L’OBIETTIVO DI FAR
CONOSCERE IL TERRITORIO,
PROMUOVERNE LE BELLEZZE.
CORRERE SU SCOGLIERE A
PICCO SUL MARE,
QUESTA RUBRICA INIZIA COSI’
Si parte, preferibilmente di buon mattino e con adeguata scorta d’acqua, dall’edificio del
vecchio Casinò municipale, proprio all’inizio della storica passeggiata a mare dei levantesi, quella “della Pietra”. Incamminatevi con calma, non è ancora momento di lasciar andare le gambe, verso Levante, lasciando il mare alla vostra destra: davanti a voi il porticciolo dei pescatori, con i gozzi sul bagnasciuga, e, ricoperta d’edera, appena sopra, Villa Agnelli. Dopo un centinaio di metri, proprio sotto una villa azzurra, troverete un porticato, da cui parte una ripida ma breve scalinata, che dopo un paio di rampe vi porterà al Castello Medievale (è un’abitazione privata, non visitabile). Alla vostra destra la strada continua in leggera ma costante salita, finché, finalmente, diventa sentiero. Seguitelo, facendo ben attenzione a non farvi distrarre troppo dall’incantevole scorcio di Levanto
in basso alla vostra destra; adesso la salita si alterna a piccoli tratti pianeggianti in mezzo ad uliveti e piante di corbezzoli, finché, subito dopo la “casa di Marconi” (in questa villa il celebre scienziato condusse alcuni dei suoi esperimenti con le onde radio), vi troverete sulla strada carrozzabile. Continuate a salire e, dopo duecento metri, troverete, sempre sul lato verso mare, l’Albergo Giada del Mesco; alla vostra destra potrete notare una scalinata che scende verso l’ingresso del bar dell’albergo; passate oltre e seguite il sentiero che, quasi subito, piega secco a sinistra. Questo punto ha sempre rappresentato, per me, una sorta di “passaggio a nord-ovest”, un cancello verso un’altra dimensione: d’un tratto ti trovi a correre su uno stretto nastro di terra e sassi sospeso fra cielo e mare, immerso in una mistura di odori, luci, profumi e suoni sempre diversa, e tu corri, corri, e il tuo cuore batte forte, finché ti trovi
ad essere un tutt’uno con la terra che calpesti, con l’aria che respiri sempre più avidamente, col vento che ti soffia sul viso. Questa sorta di ubriacatura dei sensi continua fino a Punta Mesco, quando è momento di dirigersi verso l’interno, ma concedetevi la visita a ciò che rimane dell’eremo di Sant’Antonio, posto proprio sulla punta del promontorio del Mesco. Da questo convento, abitato fino al 1700, i monaci tenevano d’occhio il mare e, alla comparsa delle temute navi corsare saracene, accendevano grossi falò che prospettavano l’imminente pericolo alle popolazioni di Levanto e Monterosso. Dopo aver ripreso fiato, lasciate i pirati alle vostre spalle e risalite rapidamente dirigendovi verso la Colla di Gritta (direzione Portovenere): molto bello e panoramico anche questo tratto, con frequenti saliscendi e cambi di ritmo fra pini, timo e ginestre. Ed eccovi alle spalle dell’albergo La Colla, dove si abbandona il sentiero per la strada carrozzabile che vi condurrà all’antichissimo Santuario di Soviore, posto in posizione panoramica sopra Monterosso al
mare; sul piazzale si trova anche una fontana: fino a Vernazza non ne incontrerete altre, quindi date un’occhiata alla borraccia! Si prosegue in piano a destra del campanile, e dopo un centinaio di metri si riprende la carrozzabile fino a Termine, dove finalmente riparte il sentiero, ben segnalato appena dietro la strada litoranea. (dalla Colla di Gritta comunque sono circa 3 km di strada). Il sentiero è sempre corribile, anche se l’ambiente non è più quello di prima: adesso colori e profumi sono tipicamente boschivi: addio pini, ora sono lecci e castagni a farla da padrone; e inizia la salita, per la verità un po’ bastarda, verso il punto più alto del percorso, la sella del Malpertuso (780 m). Qui si mette la ridotta, il fondo è dissestato e scivoloso, e si sale ansimando: è da un po’ che si è all’ombra, il sole e la luce di prima sembrano ricordi lontani, poi il sentiero spiana, e, come per magia, di nuovo il mare. Si riprende a correre, finalmente, e il mare va e viene ai nostri occhi, regalandoci scorci di Corniglia e San
Bernardino da cartolina illustrata. Finalmente ecco la Cigoletta (ove è presente una colonnina del soccorso alpino): è il momento di lasciare il sentiero n° 1 e di imboccare il n° 7, direzioneVernazza. Da adesso sarà tutta discesa: passerete fra campi, vigneti e case rurali, a tratti il sentiero si incrocia con la carrozzabile che conduce a Vernazza, ma i segni biancorossi son sempre ben evidenti; laggiù, in fondo, il mare e la costa si avvicinano sempre più.
Bello il borgo di San Bernardino, vero e proprio balcone sul mare,che vi troverete ad attraversare passando sulla panoramica scalinata in salita, poi si piega a destra e si continua in falsopiano: anche il sentiero, come voi, sembra stia cercando disperatamente la strada per calare a mare; laggiù la spiaggia di Guvano, fino a non molti anni addietro teatro di spedizioni punitive degli abitanti di Corniglia contro i nudisti (calavano giù dal paese e giù bastonate…) Adesso le gambe sono stanche, tutti questi saliscendi si fanno sentire, ma è il momento di tener duro;
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 35
finalmente, sotto di voi, il castello di Vernazza: un’occhiata al mare... coi pirati saraceni non si sa mai! E giù per la discesa spaccagambe, molto ripida, con gradoni alti e irregolari. Ma voi non la sentirete, e in un attimo vi troverete nella Piazzetta, cuore del vecchio borgo marinaro. A pochi minuti c’è la stazione ferroviaria, ma prima, se vi va, incuneatevi fra i gozzi dei pescatori tirati in secca e scendete alla spiaggetta a rinfrescarvi un po’, ve lo siete meritato.
Possibili varianti e scorciatoie •Fino alla Colla di Gritta :
Punta Mesco: in una decina di 1. minuti si scende a Monterosso (stazione F.S.) Colla di Gritta: alla destra 2. dell’albergo c’è il sentiero che scende a Levanto in località Piè di Fontona (chiedere gestori) Santuario di Soviore: sentiero che 3. scende a Monterosso (stazione
F.S.) u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 36
Contesto Levanto e Parco Nazionale delle 5 Terre: sentiero n° 1 (CAI) Levanto-Portovenere fino alla Cigoletta, poi deviazione verso Vernazza col sentiero n° 7 (CAI);
Segnaleticabianco-rossa.
Da evitare il mercoledì e la domenica nei mesi di caccia al cinghiale (di solito da ottobre a dicembre, ma è meglio informarsi)
Localizzazione Liguria, provincia La Spezia, comuni di Levanto e Vernazza;
Punto di partenza Levanto
Punto di arrivo Vernazza (Vernazza dista 15 minuti di treno da Levanto)
Lunghezza 26,200 mt (da cartina Cai)
Dislivello D+circa 1000 m
Riferimenti cartografici Carta dei sentieri CAI “Cinque Terre e Golfo dei Poeti-Parco di Portovenere e Montemarcello” scala 1:40.000, 10a Edizione 2005.
Parcheggi e servizi Levanto
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 37
Dove dormireVilla Clelia (B&B), Piazza da Passano, a 50 m dal mare 0187/808195 Le Conchiglie (B&B), Corso Italia, centrale a 50 m dal mare 0187 808684 Da Marco (B&B), via Guani, nel centro storico 0187 802608 Villa Margherita (B&B), Via Trento Trieste, 0187 807212 Campeggio Acqua Dolce, a 100 m dal mare 0187 808465 Campeggio Cinque Terre 0187 801252 Serafina (B&B) 0187 800421
Dove mangiarePizzeria Le Palme, Corso Italia, 0187 808185 Taverna Garibaldi, via Garibaldi, 0187 800674 Antica Trattoria Centro, specialità pesce, Corso Italia 0187 808157
Parcheggisul lungomare, a pagamento (ex viadotto vecchia Stazione F.S.), stazione F.S.
Prodotti tipiciIl laboratorio del pesto” di Luigina Peselli, via Dante 0187 807441 Enoteca “La Nicchia”, Corso Italia, 0187 802638
Numeri Utili Sul sito www.comune.levanto.sp.it si può trovare ogni sorta di informazione; alla voce “numeri utili” sono riportati tutti (CAI, Comunità montana, vigili del fuoco); fra gli altri: IAT (Accoglienza turistica): 0187 808125, Corpo Forestale: 0187 807087
CALENDARIO
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 38
MAGGIO (data, nome, distanza/disl., luogo, riferimenti)
10-11 MAGGIO – Trail Autogestito Rif. Capanna Tassoni – 23+23 km – Fanano (MO) - www.spiritotrail.it/forum
11 MAGGIO – Ultra Trail Autogestito giro del Sebino - 80km, 2500m - www.spiritotrail.it/forum
17 AGOSTO – Staffetta Alpina Trail - 7Km a fraz - Scoppito – L’Aquila (AQ) - 328 3312572 - www.protezionecivilegrisu.it
24 AGOSTO - Marcia del Molinetto della Croda - km 6, 12, 21 – Loc. Molinetto della Croda Refrontolo (TV) - 0438.978006
24 AGOSTO - Ville d’Aoste Skyrace - 30km/2600m - Aosta (AO) - [email protected]
24 AGOSTO - UltraSkymarathon Red Rock & SkyRace - 42km/2100m - Vezza d’Oglio (BS) - [email protected]
24 AGOSTO - VK Trofeo Latemar - Predazzo (TN)
24 AGOSTO - Ecotrail della Valle del Sosio (circuito Ecotrail Sicilia) - 12 Km - Palazzo Adriano (PA) - www.sportactionweb.it/ecotrail
24 AGOSTO – Memorial Partigiani Stellina – 8,1km/820m - Susa (TO) - www.atleticasusa.it
24 o 31 AGOSTO (data da confermare) - Skyrace Tre Rifugi - 19km/1800m - Mondovì (CN) - www.trerifugi.it
29-31 AGOSTO – Courmayeur Champex Chamonix, Ultra Trail du Mont Blanc, Petit Trotte a Leon – 96km/5600m, 163km/9400m, 220/17000 (a squadre) – Chamonix (Fra) - www.ultratrailmb.com
30-31 AGOSTO - 24 ore di Statte - strada, anello di 700 metri – Statte (TA) - www.marathonstatte.it
31 AGOSTO - Trail dei Rifugi del Velino - 28Km - Forme Rifugio Da Monte (AQ) – 347.8307319
31 AGOSTO – Truoi da scolps, Skyrace delle Dolomiti Friulane - 21Km/1700m - Forni di Sopra (UD) - www.fornidisopra.it
31 AGOSTO - Giro dei 2 Laghi - 12km/800m - Oropa (BI) - www.traildeiparchi.com
31 AGOSTO - Maga Skyrace - 38km/1500m - Oltre il Colle (BG) - [email protected]