SOPRAVVIVERE ALLA SEPSI CORSO BASE : 20 FEBBRAIO 2006 • h 14.30 Introduzione al progetto e strategie di prevenzione delle infezioni (P. Marchegiano, Direzione Sanitaria) • h 15.30 Sepsi disfunzione d’organo: definizioni e meccanismi fisiopatologici (M. Marietta, Ematologia) • h 16.30 Diagnosi d’infezione e primo trattamento antibiotico (M. Codeluppi, Malattie Infettive) • h 17.30. Sepsi grave: protocolli di trattamento (M. Girardis, L. Rinaldi, Anestesia e Rianimazione 1) • h 18.30. Somministrazione post test e scheda di valutazione
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SOPRAVVIVERE ALLA SEPSI CORSO BASE : 20 FEBBRAIO 2006 h 14.30 Introduzione al progetto e strategie di prevenzione delle infezioni (P. Marchegiano, Direzione.
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SOPRAVVIVERE ALLA SEPSICORSO BASE : 20 FEBBRAIO 2006
• h 14.30 Introduzione al progetto e strategie di prevenzione delle infezioni (P. Marchegiano, Direzione Sanitaria)
• h 15.30 Sepsi disfunzione d’organo: definizioni e meccanismi fisiopatologici (M. Marietta, Ematologia)
• h 16.30 Diagnosi d’infezione e primo trattamento antibiotico (M. Codeluppi, Malattie Infettive)
• h 17.30. Sepsi grave: protocolli di trattamento (M. Girardis,
L. Rinaldi, Anestesia e Rianimazione 1)
• h 18.30. Somministrazione post test e scheda di valutazione
Introduzione al progetto e Introduzione al progetto e strategie di prevenzione delle strategie di prevenzione delle
Di cosa parliamo quando parliamo di Di cosa parliamo quando parliamo di ““SEPSI”…….SEPSI”…….
DEFINIZIONI
INFEZIONEPresenza di microrganismi in un sito normalmente sterile accompagnata di solito , ma non necessariamente, da risposta infiammatoria
BATTERIEMIABatteri presenti nel sangue evidenziati da emocultura; può essere transitoria
SETTICEMIA è sinonimo di batteriemia, ma spesso viene utilizzato per indicare condizioni clinicamente più gravi
Da Wenzel: adattamento delle Definizioni della Consensus ACCP/SCCM 1991
SEPSIPresenza di INFEZIONE associata ai sintomi di risposta sistemica ( 2 criteri SIRS )
SIRS ( Systemic Inflammatory Responce Syndrome )Risposta sistemica ad una varietà di processi anche non infettivi ( es. ustioni, pancreatite )
SEPSI SEVERAPresenza di SEPSI associata a DISFUNZIONE D’ORGANOSHOCK SETTICOPresenza di SEPSI associata ad IPOTENSIONE nonostante l’utilizzo di infusione di liquidi
MODS ( Sindrome della Disfunzione Multipla d’Organo ) Presenza di DISFUNZIONE D’ORGANO in paziente acuto in cui l’omeostasi non può essere mantenuta senza interventi
La“SEPSI” è un problema ?La“SEPSI” è un problema ?
EPIDEMIOLOGIA
DIMENSIONI
Caratteristiche del fenomenoCaratteristiche del fenomeno
DISTRIBUZIONE nel tempo,tra le diverse popolazioni
( sesso , età , razza. ecc)
FATTORI DI RISCHIO
FLUSSI CORRENTI:
-Scheda di dimissione ospedaliera ( SDO )
-Statistiche ISTAT sulle cause di morte
STRUMENTI
SCHEDE “ad hoc “ e rilevazioni nell’ambito di Studi epidemiologici retrospettivi o prospettici
- Osservatori epidemiologici
SCHEDA DI DIMISSIONE OSPEDALIERACognome Nome Numero di ricoveroNato/a a Prov. Data di nascita SessoComune di residenza Regione di residenza Comune di domicilio Regione di assistenza Az. USL. Assistenza: MODENA Codice FiscaleStato civile Cittadinanza
Tessera sanitaria: Medico di Medicina Generale Proposta di ricovero RICORSO DIRETTO (PS) Tipo di ricovero D'URGENZA (DA P.S.)
Motivo di ricovero PRIMO RICOVERO Onere di degenza SSNTrauma: Luogo Reparto di ricovero Data di ricovero Ora Reparto di assistenza 0 - Diagnosi di ammissione.Trasferimenti interni, Diagnosi e Interventi:
DIAGNOSI
INTERVENTI
Modalità di dimissione ORDINARIA A DOMICILIO Autopsia Num. Giornate di DH Data di dimissione Medico Dimittente
Rangel-Frausto MS, et al. JAMA 1995;273:117-23.Rangel-Frausto MS, et al. JAMA 1995;273:117-23.
Casi attesi per Provincia di Modena
Popolazione residente al 21.10.01 = 663993
1357 casi incidenti totali / anno
Casi dimessi dal Policlinico con indicazione di SEPSI in diagnosi principale o come complicanza nel 2003
312
240.4240.4
SCHEDA DI DIMISSIONE OSPEDALIERACognome Nome Numero di ricoveroNato/a a Prov. Data di nascita SessoComune di residenza Regione di residenza Comune di domicilio Regione di assistenza Az. USL. Assistenza: MODENA Codice FiscaleStato civile Cittadinanza
Tessera sanitaria: Medico di Medicina Generale Proposta di ricovero RICORSO DIRETTO (PS) Tipo di ricovero D'URGENZA (DA P.S.)
Motivo di ricovero PRIMO RICOVERO Onere di degenza SSNTrauma: Luogo Reparto di ricovero Data di ricovero Ora Reparto di assistenza 0 - Diagnosi di ammissione.Trasferimenti interni, Diagnosi e Interventi:
DIAGNOSI
INTERVENTI
Modalità di dimissione ORDINARIA A DOMICILIO Autopsia Num. Giornate di DH Data di dimissione Medico Dimittente
112.5 Infezione da Candida diss.112.81 Endocardite diffusa fungina…………….
ICD-9-CM
NEFROLOGIA E DIALISI 37MEDICINA III 34MALATTIE INFETTIVE E TROPICALI 23NEONATOLOGIA DEGENZA 21MEDICINA II 20ONCOLOGIA 18STRUTTURA INTERNISTICA ONCOLOGICA 17CHIRURGIA D'ACCETTAZIONE E URGENZA 15MEDICINA I 15PEDIATRIA DEGENZA 14CHIRURGIA DEI TRAPIANTI 13GASTROENTEROLOGIA 13ANESTESIA RIANIMAZIONE I DEGENZA 10EMATOLOGIA 10MEDICINA GENERALE E AFFIDO INTERNISTICO 9
MEDICINA DI ACCETTAZIONE E URGENZA 8BASSA CARICA MICROBICA 5DERMATOLOGIA E VENEROLOGIA 5TIPO. 4NEUROCHIRURGIA 3ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA DEGENZA 3CARDIOLOGIA 2CHIRURGIA II 2NEUROLOGIA 2ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA 2CHIRURGIA I 1CHIRURGIA TORACICA 1GINECOLOGIA 1MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO 1
ODONTOIATRIA E CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE 1OSTETRICIA 1OTORINOLARINGOIATRIA 1
Totale 312Dimissioni totali 2003 Azienda ospedaliera 36252
NEONATOLOGIA
RIANIMAZIONE
TIPO
4%
0.86%
DIMISSIONI con codifica di sepsi : 312
di cui DECEDUTI : 83 ( 26% )
DECEDUTI TOTALI : 1319
( 6,3% con SEPSI )
†Angus DC et al. Crit Care Med. 2001;29:1303-10.‡Sands KE et al. JAMA. 1997;278:234-40.§Zeni F et al. Crit Care Med. 1997;1095-100.
28%† 34%‡
50%§
0
20
40
60
Mo
rtal
ity
(%)
•Da 500 a 1000 Americani muoiono ogni giorno di SEPSI SEVERA
26%
Azienda ospedaliera
La“SEPSI” è un problema ?SI’
Miglioramento della qualità dell’assistenza
Progetto aziendale “ SEPSI “
Obiettivo primario : -migliorare la prognosi dei pazienti con sepsi
Progetto aziendale “ SEPSI “
Obiettivo primario : -migliorare la prognosi dei pazienti con sepsiGruppo di progetto………..
Gruppo di lavoro multidisciplinare……
FASI
PRIORITA’
SENSIBILIZZARESENSIBILIZZARE
FORMAREFORMARE
TUTTI
•PREVENZIONEPREVENZIONE
•DIAGNOSI TEMPESTIVADIAGNOSI TEMPESTIVA
•TERAPIA APPROPRIATA di TERAPIA APPROPRIATA di ogni faseogni fase
•PREVENZIONEPREVENZIONE
•DIAGNOSI TEMPESTIVADIAGNOSI TEMPESTIVA
•TERAPIA APPROPRIATA di TERAPIA APPROPRIATA di ogni faseogni fase
•PREVENZIONEPREVENZIONE
•DIAGNOSI TEMPESTIVA
•TERAPIA APPROPRIATA di ogni fase
•PREVENZIONEPREVENZIONE
•DIAGNOSI TEMPESTIVA
•TERAPIA APPROPRIATA di ogni fase
FATTORI DI RISCHIO per SEPSIFATTORI DI RISCHIO per SEPSI
PROCEDURE INVASIVE
FARMACI IMMUNOSOPPRESSORI
CHEMIOTERAPIA
TRAPIANTI
INFEZIONE DA HIV
PREVALENZA DI CEPPI MICROBICI MULTI- RESISTENTI
ETA’
Pazienti sottoposti a terapie intensive
I ON SF PE EZ DI AO LN II E R E
INFEZIONE COMUNITARIA
La infezione acquisita in comunità
INFEZIONE OSPEDALIERA o NOSOCOMIALE
La infezione che insorge durante il ricovero in ospedale, o in alcuni casi dopo che il paziente è stato dimesso, e che non era manifesta clinicamente né in incubazione al momento dell'ammissione
PREVENZIONEPREVENZIONE
Le infezioni ospedaliere sono, almeno in parte, prevenibili
L'adozione di pratiche assistenziali "sicure", che sono state dimostrate essere in grado di prevenire o controllare la trasmissione di infezioni, comporta la riduzione del 35% almeno della frequenza di queste complicanze
Le infezioni ospedaliere rappresentano un indicatore della qualità dell'assistenza prestata in ospedale.
FREQUENZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE ( SEDE )
11%
30% 35%
18%16%
IVUFerita ch.PolmonitiBatteriemieAltre
FATTORI DI RISCHIO per IOFATTORI DI RISCHIO per IO
PROCEDURE INVASIVE
FARMACI IMMUNOSOPPRESSORI
CHEMIOTERAPIA
TRAPIANTI
INFEZIONE DA HIV
PREVALENZA DI CEPPI MICROBICI MULTI- RESISTENTI
ETA’
PROCEDURE INVASIVE
PREVALENZA DI CEPPI MICROBICI MULTIRESISTENTI
Terapia antibiotica e trasmissione da paziente a paziente sono meccanismi mutualmente dipendenti nel f avorire
l’antibiotico-resistenza.
• REDIGERE PROTOCOLLI OPERATIVI SCRITTI • ATTIVARE PROCEDURE DI AUDIT
• ISTITUZIONALIZZARE LA SORVEGLIANZA
• VARARE INIZIATIVE DI FORMAZIONE
STRATEGIE PER IL CONTROLLO
DELLE INFEZIONI
Categoria IA : fortemente raccomandata supportata da studi sperimentali ben disegnati
Categoria IB : fortemente raccomandata supportata da alcuni studi sperimentali ben disegnati e da un forte razionale teoricoCategoria IC : indicazioni imposte da leggi e regolamenti
Categoria II : suggerita-supportata da studi suggestivi e da razionale teorico
NON RACCOMANDAZIONI / questione irrisolta pratiche per le quali non esistono evidenze sufficienti o non esiste consenso rispetto alla efficacia
Classificazione delle Raccomandazioni ( CDC )Classificazione delle Raccomandazioni ( CDC )
Linee-guida per la prevenzione delle Infezioni associate a Dispositivi Intravascolari
CDC 2002
Linee-guida per la Igiene delle mani nella assistenza sanitaria
CDC 2002
Linee-guida per la prevenzione delle Polmoniti associate all’assistenza
CDC 2003
RACCOMANDAZIONE 1ARACCOMANDAZIONE 1A
IGIENE DELLE MANIIGIENE DELLE MANI
Scorretta IGIENE DELLE MANI è la principale causa
di trasmissione crociata di infezione
L’igiene delle mani ha una “compliance” < 50% Maggiore è la necessità di igiene minore è la
“compliance”: quando occorre lavarsi le mani più di 10 volte ogni ora, ogni 10 occasioni se ne
perdono 5.
I n I CU ogni inf ermiera si dovrebbe lavare le mani anche 40 volte ogni ora: almeno un quarto dell’orario di servizio. I l disinf ettante per le mani su base alcolica con soluzione in contenitore al letto del paziente o portatile riduce i tempi di igiene delle mani da 60” a 20”: 1. non si perde tempo 2. non servono lavandini 3. si hanno minori problemi di pelle 4. la disinf ezione è pronta e ottima come spettro
antimicrobico 5. l’applicazione non causa contaminazione della divisa.
IGIENE DELLE MANI
Effective Health Care, 1999 (NHS Centre for reviews and dissemination)
Interventi efficaci a modificare i comportamenti professionali• “Visite” educative
• Avvisi (manuali o computerizzati)
• Interventi che combinano due o più dei seguenti: audit e feedback, avvisi, processi di consenso locale, marketing)
Interventi di efficacia variabile• Audit e feed-back (o altra sintesi della performance clinica)
• Opinion leaders locali
• Processo di consenso a livello locale
• Interventi mediati dal paziente
Interventi di efficacia trascurabile o nulla• Materiale educativo