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CORSO DI LAUREA -ASSISTENTE SANITARIO - ROMA Sociologia
dellAmbiente e del TerritorioDocente: Prof.ssa Barbara
Calabrese
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LA SOCIOLOGIASociologia Disciplina scientifica che, attraverso
il ricorso a propri metodi di indagine e tecniche di ricerca,
studia la societ e la vita sociale, allo scopo di comprendere le
leggi che sono alla base delle loro dinamiche e del loro
mutamento.
Oggetto dello studio sociologico sono gli individui in quanto
esseri sociali, interagenti cio con altri individui, e quindi: le
relazioni e le norme che stabiliscono (linguaggi, convenzioni,
costumi, riti, leggi ecc.); gli aggregati e le strutture che creano
(gruppi, famiglie, classi, istituzioni ecc.); i ruoli e i fenomeni
che la relazione tra gli individui produce (status, poteri,
conflitti ecc.).
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AUGUSTE COMTEAuguste Comte Comte considerava la sociologia come
una nuova disciplina in grado di individuare le leggi fondamentali
che governano le societ. Il suo studio sistematico della statica e
della dinamica sociale pose le basi per uno studio moderno di tale
disciplina, da lui detta "fisica sociale".
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CONTINUAL'indagine sociologica ha avuto tra i suoi primi oggetti
di studio i fenomeni legati allo sviluppo industriale e
all'urbanizzazione e ha legato la sua ricerca successiva
soprattutto al tentativo di comprendere i mutamenti che si
verificano all'interno delle societ moderne. Molto genericamente,
si potrebbe definire la sociologia la "scienza della modernit".
Viene annoverata tra le scienze sociali insieme con l'antropologia
culturale, la psicologia, la storia, la geografia, l'economia,
l'etologia, la scienza della politica ecc. con cui condivide campi
di studi e strumenti di ricerca.
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EMILE DURKHEIMEmile Durkheim Considerato uno dei fondatori della
sociologia, Emile Durkheim affront lo studio della societ e dei
gruppi sociali avvalendosi di metodi scientifici; sostenne che gli
individui sono il prodotto di forze sociali complesse e devono
essere studiati nel contesto della societ di appartenenza. Durkheim
sottoline inoltre come la mancata integrazione degli individui
nella societ sia una delle cause fondamentali del suicidio.
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HERBERT SPENCERHerbert Spencer Estensione della teoria
evoluzionistica alla sfera sociale, lopera di Herbert Spencer si
propone di unificare scienza e filosofia in una grandiosa visione
cosmologica dominata dallidea di progresso, fondando tanto la
sociologia quanto l'etica sulla nozione di adattamento.
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LA SOCIOLOGIALa sociologia come insieme di conoscenze
sistematiche una scienza di recente costituzione. Fu Auguste Comte
a usare gi nel 1824 (e poi di nuovo nel 1838, nel suo Corso di
filosofia positiva) il termine "sociologia", in sostituzione
dell'espressione "fisica sociale", precedentemente usata dallo
stesso Comte. Per Comte, la nuova disciplina avrebbe dovuto
scoprire le leggi fondamentali che governano le societ, come le
scienze fisiche avevano individuato le leggi naturali. Il filosofo
inglese Herbert Spencer svilupp ulteriormente la concezione
originaria di Comte, assimilando la societ a un organismo vivente.
Padri della nuova scienza sono considerati anche altri filosofi
dell'Ottocento, come Karl Marx e Saint-Simon, Alexis de Tocqueville
e John Stuart Mill.
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LEWIS MUMFORDLewis Mumford Urbanista, sociologo, storico e
critico dell'architettura, lo statunitense Lewis Mumford si occup
principalmente degli effetti dell'architettura sulla societ e
sull'ambiente, criticando apertamente gli aspetti disumanizzanti
della tecnologia e gli schemi di sviluppo urbano che si andarono
imponendo dopo la seconda guerra mondiale.
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CONTINUAParallelamente alla riflessione teorica, nel XIX secolo
si and sviluppando una ricerca empirica basata sugli studi
statistici, che rese possibile un'analisi scientifica dei fenomeni
sociali (l'Essai de statistique sociale di Adolphe Qutelet del
1835).
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LA SOCIOLOGIAIn Francia la sociologia venne riconosciuta
disciplina accademica fra il 1880 e 1890. Emile Durkheim fu il
primo a fondare una vera e propria scuola di pensiero sociologico e
si batt perch alla nuova scienza fosse riconosciuta una sua
specifica autonomia. Secondo uno dei principi fondamentali della
teoria durkheimiana, esistono realt indipendenti dalla volont dei
singoli individui, i fatti sociali, spiegabili solo considerando i
fattori sociali che li determinano; un'applicazione esemplare di
tale principio costituita dall'analisi sociologica di un fenomeno
apparentemente del tutto psicologico come il suicidio.
Max Weber Economista e sociologo tedesco, Max Weber considerato
uno dei fondatori del pensiero sociologico moderno. Con L'etica
protestante e lo spirito del capitalismo, il suo lavoro pi celebre,
analizz l'influenza dei valori religiosi sull'economia di una
societ, e in particolare sullo sviluppo della mentalit
capitalista.The Granger Collection, Ltd
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WEBERUno sviluppo importante per la definizione della nuova
scienza si ebbe in Germania, dove la sociologia fu riconosciuta
come disciplina accademica agli inizi del Novecento e uno dei suoi
maggiori esponenti fu Max Weber. Invece di emulare le scienze
naturali (come accadeva in Francia e in Inghilterra), la sociologia
tedesca, grazie a Weber, Georg Simmel e all'influenza di Wilhelm
Dilthey e del marxismo, elabor un nuovo metodo d'indagine. Oltre a
spiegare i fenomeni dall'esterno, i sociologi tedeschi si imposero
di comprenderli dall'interno, intuendo che la comprensione
dell'azione sociale imprescindibile dalla considerazione del
soggetto che la compie e che ogni fatto sociale un fatto a s, dal
quale non si ricavano regole generali.
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LA STRUTTURA ANALITICA DELLA SOCIOLOGIA DELLAMBIENTEPrendiamo il
concetto di Durkheim (1895), citando la sua regola sociologica
secondo la quale La cause dterminante dun fait social doit ^etre
cherche parmi les faits sociaux antcdents, et non parmi les tas de
la conscience individuelle, egli uno dei padri fondatori della
sociologia dellambiente a ragione della sua morfologia sociale,
disvela un sociocentrismo radicale.
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CATTON E DUNLAPAsseriscono che lo studio dellinterazione tra
ambiente e societ costituisce il nucleo centrale della sociologia
dellambiente, Catton e Dunlap, 1978);Si tratta di una
considerazione sociologica che pu essere compresa attraverso la
formulazione sopra delineata implica lo studio degli effetti
dellambiente sulla societ, ad esempio gli impatti dellabbondanza o
della scarsit delle risorse naturali sulla stratificazione sociale,
oppure lo studio degli impatti della societ sullambiente, ad
esempio i contributi dei diversi sistemi economici nel determinare
i livelli diversi del degrado ambientale;
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continuaLa prospettiva ecologica, una prospettiva nuova e
rispecchia linterazione ambiente/societ che nel saggio da loro
formulato nel 1978 rispecchia il core della sociologia
dellambiente;Duncan in riferimento alla ecologia umana nel 1959,
defin i problemi fondamentali dellecologia stessa attraverso
lindividuazione di quattro concetti di riferimento che si possono
cos elencare:
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continuaA. popolazione;B. organizzazione;C. ambiente;D.
tecnologia;Che daranno vita ai termini ripresi con Population,
Organization, Environment, Technology;Tutto si traduce in un
Ecosistema;
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COOLEY 1894Prima che il termine di ecologia umana, venisse
proposto, Cooley nel 1894 aveva denominato parte del suo oggetto di
indagine demografia territoriale;Una popolazione umana concreta non
trova esistenza in un limbo indefinito ma in un ambiente ben
determinato, ma al fine di garantire la continuit della sua
esistenza quella concreta non trova esistenza in un limbo
indefinito ma in un ambiente ben determinato;
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continuaAl fine di garantire la continuit della sua esistenza
quella concreta popolazione umana deve far fronte ai problemi posti
da un ambiente che se da una parte indifferente alla sua
sopravvivenza, dallaltra offre in vari modi e gradi delle risorse
potenzialmente utilizzabili per la continuit della vita;
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continuaLa semplice occupazione di un ambiente fisico cos come
lo sfruttamento delle sue risorse da parte di una popolazione umana
determina una modificazione dellambiente stesso, introducendo
mutamenti ambientali che si aggiungono a quelli prodotti da altri
organismi, dai processi geologico. Si tratta di cambiamenti
specificatamente umano-sociali che gi configurano una dimensione di
quella interazione ambiente/societ nella sua forma specifica di
ambiente/popolazione;
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CHE SIGNIFICATO HA IL TERMINE CULTURA?Essa si presenta come
strumento del generale processo di adattamento degli esseri umani
al loro ambiente. Duncan ci sottolinea che come strumento rispetto
alla altre popolazioni, rende pi agevole tale processo ma
indubbiamente anche pi complesso. Lecologia umana, tra una pluralit
di aspetti e di dimensioni della cultura, guarda con particolare
attenzione allorganizzazione sociale ed alla tecnologia e quindi,
si pu dedurre che le quattro componenti del complesso ecologico
hanno un tipo di legame gi ipotizzato dalla struttura analitica
dellecologia umana;
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CONTINUASi pu asserire che non tanto la predominanza
dellorganizzazione sociale da relazionare comparativamente, come
pure per certi aspetti si deve, allinterno della struttura
quaternaria del complesso ecologico e cio POET ovvero Populatiom
organization, environment, technology, quanto invece deve fondarsi
sui principi della disciplina sociologica denominata Ecologia
Umana
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DUNLAP E CATTONLORGANIIZZAZIONE SI PRESENTA COME CONSEGUENZA
DELLE ALTRE TRE MACRO-VARIABILI CIO LA TECNOLOGIA, LA POPOLAZIONE E
LAMBIENTE, A SUA VOLTA ESSA SI PONE ANCHE COME CASA DEGLI ATRI
SUB-SISTEMI.
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LA CARATTERISTICA DELLA SOCIOLOGIA DELLAMBIENTELa caratteristica
fondamentale della sociologia dellambiente risiede nella rilevanza
attribuita allambiente come fattore che pu influenzare, e a sua
volta essere influenzato da,il comportamento umano (Dunlap e
Catton, 1979);Loggetto non costituito n dalla societ n dallambiente
ma invece esso si produce da una relazione (Beato, 1978), la
relazione-interazione tra ambiente bio-fisico e societ, pi
precisamente tra ambiente bio-fisico e gli altri tre elementi del
complesso ecologico;
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continuaUno dei padri della ecologia sociale chicagoana (Park
1936), distinguono un complesso sociale costituito dalle tre grandi
configurazioni appunto sociali (P, O, T) e lambiente vero e
proprio. Due sono quindi i due universi fenomenici: da una parte il
complesso sociale e dallaltra lambiente biofisico
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IL COMPLESSO ECOLOGICOSi inserisce nel framework analitico della
sociologia dellambiente il sistema sociale, il sistema culturale ed
il sistema della personalit, richiamando lattenzione al sociologo
americano Parsons nel suo lavoro An outline of the social system
del 1961;Caton e Dunlap propongono per la sociologia dellambiente
una indagine che si ponga due obiettivi scientifici
fondamentali;
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I DUE OBIETTIVI SCIENTIFICI FONDAMENTALI1. Esaminare come le
variazioni che si registrano nella popolazione, nella tecnologia,
nel sistema culturale, nel sistema sociale e nel sistema della
personalit possono agire sullambiente bio-fisico;2. Indagare come
lambiente bio-fisico pu a sua volta determinare dei mutamenti sulla
popolazione, sulla tecnologia, sul sistema sociale, sul sistema
culturale e sul sistema della personalit;
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continuaLa mono-causalit del degrado dellecosistema globale si
identifica con la crescita incontrollata della popolazione oppure
con luso anchesso incontrollato delle tecnologie inquinanti.
Commoner del Circolo Chiuso (1971) che reca, per sottotitolo
natura, ambiente e tecnologia), pu essere considerato il leader di
questo punto di vista perch sottolinea che labuso delle tecnologie
inquinanti e dissipative di risorse si costituisce come causa
fondamentale della crisi ambientale. Mentre altri hanno imputato
alla condizione di bene comune di molte delle risorse naturali la
responsabilit del degrado;
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CONTINUALAMBIENTE Pu AGIRE SU:1. LA POPOLAZIONE;2. LA
TECONOLOGIA;3. IL SISTEMA CULTURALE;4. IL SITEMA SOCIALE;5.IL
SISTEMA DELLA PERSONALIT;
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SCHEMA DI DUNLAP E CATTON DEL 1979POSSONO AGIRE SULLAMBIENTE:1.
LA POPOLAZIONE;2. LA TECNOLOGIA;3. IL SISTEMA CULTURALE;4. IL
SISTEMA SOCIALE;5. IL SISTEMA DELLA PERSONALIT;
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IL MINISTERO DELLAMBIENTEMinistero dell'Ambiente e della Tutela
del Territorio Ministero istituito nel 2001 a seguito del decreto
legge 300/1999 sul riordino dellorganizzazione del governo;
sostituisce il ministero dellAmbiente, con funzioni in gran parte
invariate. Sono di sua competenza la tutela dellambiente e del
territorio, la gestione dei rifiuti, la promozione di politiche di
sviluppo sostenibile.
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CONTINUAAttraverso analisi e valutazioni delle realt esistenti
compiute dagli enti preposti, ha il compito di stabilire standard
di riferimento riguardo ad agenti e attivit inquinanti
(atmosferici, acustici, elettromagnetici, del suolo, delle acque),
al fine di approntare leggi e normative costrittive; identifica e
classifica le aree a rischio ambientale, istituisce parchi e
riserve e provvede al controllo della loro gestione attraverso il
coordinamento della polizia ambientale.
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CONTINUAFanno capo al ministero organismi che studiano e
tutelano la flora e la fauna terrestri, delle acque interne e dei
mari, e che approntano interventi di bonifica e salvaguardia della
biodiversit. Il ministero sorveglia inoltre il commercio nazionale
e internazionale delle specie protette.
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Ambiente (ecologia)Ambiente (ecologia) In ecologia, insieme dei
fattori esterni a un organismo che ne influenzano la vita. Il
termine viene anche comunemente inteso, in senso pi ampio, come il
complesso degli elementi naturali (quali la flora, la fauna, il
paesaggio) e delle risorse che circondano un determinato organismo
e, in particolare, gli esseri umani. Una specifica accezione quella
di ambiente interno, che si riferisce allinsieme delle
caratteristiche interne a un organismo, soprattutto di natura
chimica (ad esempio, le concentrazioni delle sostanze dei fluidi
corporei).
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DISTRIBUZIONE DELLOZONODistribuzione dell'ozono sul pianeta
L'ozonosfera lo strato di atmosfera terrestre in cui massima la
concentrazione di ozono. Da questa immagine, un'elaborazione di
dati raccolti dalla NASA, risulta evidente che la concentrazione di
questo prezioso gas non costante intorno al pianeta, ma varia a
seconda della zona geografica. In particolare, appare sensibilmente
pi bassa in corrispondenza dell'Antartide, dove infatti si situa
l'ormai noto buco nell'ozono. La scala sulla destra riporta i
valori di concentrazione del gas tracciante utilizzato (fluoruro di
idrogeno, HF): a concentrazioni maggiori di HF corrispondono
concentrazioni minori di ozono Corbis;
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INQUINAMENTO DELLE ACQUEInquinamento delle acque L'inquinamento
chimico dei corsi d'acqua uno dei problemi ambientali pi critici.
Le sostanze inquinanti possono avere origine puntuale o non
puntuale, a seconda che provengano da sorgenti ben identificabili
quali fabbriche, raffinerie e tubi di scarico, o diffuse e non
localizzabili, quali deflussi superficiali di derivazione agricola
o rigurgiti di liquami dalle fognature. Si stima che l'inquinamento
delle acque mieta ogni anno circa 10 milioni di vittime in tutto il
mondo.
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I DANNI DA PIOGGE ACIDEDanni da piogge acide Le piogge acide
sono il risultato della combinazione di anidride solforosa e di
alcuni composti dell'azoto con il vapore acqueo atmosferico, che d
una soluzione con un valore di pH estremamente basso. L'acqua
piovana, caratterizzata normalmente da un pH pari a circa 6,5,
passa cos a livelli di acidit paragonabili a quello dell'aceto,
compresi fra 2 e 3. Oltre a bruciare chimicamente le foglie delle
piante, le piogge acide contaminano l'acqua dei laghi, uccidendone
flora e fauna.
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DEFORESTAZIONE Deforestazione "taglia e brucia" La tecnica di
deforestazione "taglia e brucia", generalmente applicata per
ricavare terreni agricoli da zone boschive, arreca gravi danni
all'equilibrio dell'ambiente. Da una parte, l'anidride carbonica
rilasciata in atmosfera aggrava l'effetto serra, dall'altra, la
rimozione degli alberi e della vegetazione del sottobosco distrugge
gli habitat naturali e accelera l'erosione del suolo.
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EFFETTI DELLEROSIONEEffetti dell'erosione La formazione di gole
per effetto dell'erosione un processo geologico naturale che pu
essere accelerato da interventi umani di deforestazione o da
tecniche agricole poco oculate. L'erosione trascina via gli strati
pi superficiali del suolo sovraccaricando di sedimenti i corsi
d'acqua. Questi fenomeni distruttivi interessano aree sempre pi
estese in tutti i continenti per effetto della sovrappopolazione e
dell'industrializzazione.
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SMOGSmog Lo smog, dovuto all'inquinamento industriale e alle
emissioni di gas di scarico, viene generalmente aggravato dal
fenomeno dell'inversione termica, che ne impedisce la dispersione
trattenendolo a lungo in aree circoscritte. Tra i suoi effetti
nocivi vanno citati problemi alle vie respiratorie e irritazione
degli occhi.
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Latmosfera
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LATMOSFERA
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I FATTORI AMBIENTALII fattori ambientali possono essere di
natura chimica (quali la concentrazione dei sali minerali
disponibili, il valore di pH, la presenza di fattori di crescita o
inibitori) e di natura fisica (come la temperatura, lesposizione
alla luce solare, lo spazio disponibile, la pressione, la presenza
di campi elettrici o magnetici, la circolazione dei venti); sono
quindi detti abiotici (letteralmente, senza vita) perch non
comprendono alcun elemento biologico.
In realt, la sopravvivenza di ciascun individuo non dipende
soltanto da questi fattori, ma anche dalle interazioni che esso ha
con gli altri viventi, siano essi co-specifici (della stessa
specie) o di specie diverse. La possibilit di un organismo di
accedere alle risorse ambientali, ad esempio, pu essere limitata da
fenomeni di competizione, oppure facilitata da rapporti di
mutualismo. Linterazione tra i fattori ambientali e gli organismi
viventi porta alla formazione di un complesso sistema in cui tutti
gli elementi sono tra loro connessi da scambi di energia e di
materia, e definito ecosistema.
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I FATTORI LIMITATI
Inquinamento delle acque L'inquinamento chimico dei corsi
d'acqua uno dei problemi ambientali pi critici. Le sostanze
inquinanti possono avere origine puntuale o non puntuale, a seconda
che provengano da sorgenti ben identificabili quali fabbriche,
raffinerie e tubi di scarico, o diffuse e non localizzabili, quali
deflussi superficiali di derivazione agricola o rigurgiti di
liquami dalle fognature. Si stima che l'inquinamento delle acque
mieta ogni anno circa 10 milioni di vittime in tutto il
mondo.Oxford Scientific Films/Ben Osborne Ciascun organismo, per la
sua sopravvivenza, deve disporre di determinate quantit di ciascun
fattore; alcuni fattori, per, sono in grado di influenzare lattivit
degli altri e vengono detti limitanti. Ad esempio, per un animale
che richiede condizioni aerobiche (cio la presenza di ossigeno) per
compiere la respirazione, il parametro ossigeno limitante rispetto
ad altri, quali lo spazio o il grado di illuminazione, perch, anche
se questi sono abbondanti, in assenza di questo gas lorganismo non
pu sopravvivere: lossigeno, in questo caso, fattore limitante.
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CONTINUAUn fattore che limitante per un organismo pu non esserlo
per un altro; riprendendo lesempio precedente, la quantit di
anidride carbonica non limitante per lanimale che attua la
respirazione, mentre lo per una pianta che la utilizza per la
fotosintesi. Ancora, un fattore pu essere limitante o meno in
condizioni diverse: ad esempio, la luce solare giunge sulla
terraferma in quantit tale da permettere la fotosintesi, ma penetra
nellacqua solo fino a una certa profondit, diventando limitante per
lo sviluppo delle alghe
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CAPACIT PORTANTECapacit portante
I fattori ambientali non permettono lo sviluppo indefinito degli
organismi, ma il raggiungimento di un determinato valore di
biomassa che prende il nome di capacit portante dellambiente. La
capacit portante un valore teorico; in natura, la crescita
demografica delle popolazioni soggetta al controllo operato dai
fattori limitanti, ovvero alla resistenza ambientale, che bilancia
la spinta allaccrescimento.
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RESISTENZA AMBIENTALEResistenza ambientale
La pressione esercitata su un organismo dal complesso di tutti i
fattori limitanti, definisce la resistenza ambientale. Questo
parametro incide sulla dinamica delle popolazioni impedendone il
raggiungimento del massimo sviluppo demografico, ovvero la crescita
fino alla capacit portante.
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ATMOSFERA, IDROSFERA, LITOSFERA E BIOSFERA
Danni da piogge acide Le piogge acide sono il risultato della
combinazione di anidride solforosa e di alcuni composti dell'azoto
con il vapore acqueo atmosferico, che d una soluzione con un valore
di pH estremamente basso. L'acqua piovana, caratterizzata
normalmente da un pH pari a circa 6,5, passa cos a livelli di
acidit paragonabili a quello dell'aceto, compresi fra 2 e 3. Oltre
a bruciare chimicamente le foglie delle piante, le piogge acide
contaminano l'acqua dei laghi, uccidendone flora e fauna.Oxford
Scientific Films/Steffen Hauser
Deforestazione "taglia e brucia" La tecnica di deforestazione
"taglia e brucia", generalmente applicata per ricavare terreni
agricoli da zone boschive, arreca gravi danni all'equilibrio
dell'ambiente. Da una parte, l'anidride carbonica rilasciata in
atmosfera aggrava l'effetto serra, dall'altra, la rimozione degli
alberi e della vegetazione del sottobosco distrugge gli habitat
naturali e accelera l'erosione del suolo.Oxford Scientific
Films/Sean Morris
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CONTINUASe si intende lambiente in unaccezione pi ampia il
complesso degli elementi naturali che circondano i viventi sulla
Terra possibile individuare tre grandi settori (o meglio, sfere)
nei quali tali elementi si ripartiscono: latmosfera, la idrosfera e
la litosfera. Questi settori interagiscono fra di loro e con un
quarto raggruppamento, la biosfera, che comprende tutte le forme di
vita; lambiente-Terra si pu considerare un sistema in cui questi
quattro elementi si mantengono in VITA;
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LATMOSFERAL'atmosfera formata da una miscela di gas
(prevalentemente azoto, ossigeno, idrogeno, anidride carbonica,
vapore acqueo) e particelle liquide e solide. Fornisce lossigeno
necessario alla respirazione degli esseri viventi e li protegge
dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti provenienti dal Sole.
Lo strato dellatmosfera a contatto con la superficie terrestre
assume temperature diverse a seconda della latitudine e della
natura geologica del suolo ed interessato dai fenomeni
meteorologici, che determinano il clima e quindi condizionano la
biosfera. La idrosfera composta dalle acque che ricoprono il
pianeta: il 97% rappresentato dagli oceani e dai mari, il 2%
concentrato nelle calotte polari e nei ghiacciai e l'1% presente
nei fiumi, nei laghi, nei corsi d'acqua sotterranei, nell'aria e
nel suolo. La litosfera comprende le rocce che, rigide e solide,
sono comunque interessate da lenti processi di trasformazione; la
sua porzione pi superficiale subisce lazione dellaria e dellacqua e
d luogo alla formazione del suolo, necessario allo sviluppo degli
organismi.
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CONTINUALe caratteristiche dellatmosfera, della idrosfera e
della litosfera sono mutate nel corso della storia geologica della
Terra. Per effetto della deriva dei continenti (un fenomeno
connesso alla tettonica a zolle) le masse continentali si sono
separate, gli oceani hanno invaso la terraferma o si sono ritirati,
alcune catene montuose si sono sollevate, mentre altre sono state
completamente erose. La temperatura ha subito numerose
oscillazioni, modificando la distribuzione della flora e della
fauna. Si sono susseguite numerose glaciazioni, la pi recente delle
quali ha avuto luogo nel Quaternario, durante il Pleistocene (tra
2,5 milioni e 10.000 anni fa). Nell'epoca successiva al Pleistocene
(vale a dire quella attuale, denominata Postglaciale o Olocene),
l'ambiente non ha sostanzialmente subito altre trasformazioni
geologiche significative.
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CONTINUALuomo ha profondamente modificato il suo ambiente,
utilizzandone le risorse, rimodellando il paesaggio, creando
agglomerati urbani e industriali. Ogni intervento sulle complesse
relazioni dellambiente-Terra ha spesso effetti imprevisti, e pu
alterare altri equilibri; si pensi, ad esempio, agli effetti
dellinserimento di una nuova specie in una regione in cui prima non
esisteva, come nel caso dei conigli immessi in Australia nel XVIII
secolo e, divenuti eccessivamente numerosi, poi combattuti alla met
del Novecento, diffondendo il poxvirus della mixomatosi.
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INQUINAMENTOInquinamento Contaminazione dell'aria, delle acque e
del suolo con sostanze e materiali dannosi per l'ambiente e per la
salute degli esseri umani, capaci di interferire con i naturali
meccanismi di funzionamento degli ecosistemi o di compromettere la
qualit della vita.
Per informazioni riguardo agli inquinanti rilasciati
nell'atmosfera dagli impianti industriali, dagli inceneritori, dai
motori degli autoveicoli e da altre fonti, vedi Inquinamento
atmosferico. Per informazioni riguardo alla contaminazione
dell'acqua, dei fiumi, dei laghi e dei mari derivante da liquami o
rifiuti domestici, urbani, industriali o nucleari scaricati
nell'ambiente, vedi Inquinamento delle acque, Inquinamento da
petrolio e Smaltimento dei liquami. Per informazioni su altre forme
di inquinamento, vedi Inquinamento acustico, Inquinamento
elettromagnetico e Inquinamento luminoso.
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IAEAIAEA o International Atomic Energy Agency (Agenzia
internazionale per l'energia atomica), agenzia intergovernativa
autonoma dell'ONU costituita nel 1957 "allo scopo di cercare di
accelerare e di sviluppare il contributo dell'energia atomica alla
pace, alla salute e alla prosperit in tutto il mondo".
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ATTIVIT E SCOPIATTIVIT E SCOPI
L'IAEA mette a disposizione dei propri membri, soprattutto dei
paesi in via di sviluppo, strutture, gruppi di esperti e gli
strumenti essenziali per svolgere attivit di ricerca nel settore
della tecnologia e della scienza nucleare; gestisce inoltre il
rifornimento di materiali nucleari, finanzia progetti di ricerca e
opera in qualit di agenzia centrale per la diffusione di
informazioni circa le applicazioni pacifiche dell'energia nucleare;
si impegna infine nella ricerca e nello sviluppo di fonti
energetiche in grado di sostituire i combustibili tradizionali.
Le iniziative dell'IAEA evidenziano i progressi raggiunti nello
sviluppo dei reattori nucleari, compreso il loro utilizzo per la
desalinizzazione dell'acqua e per l'applicazione di radioisotopi e
delle radiazioni in agricoltura, biologia, idrologia, medicina e
nell'industria. L'IAEA si occupa inoltre di introdurre standard di
sicurezza per lo smaltimento di scorie radioattive, per il
trasporto di materiali nucleari e per la definizione di direttive
internazionali per l'attivit legislativa nel settore nucleare.
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CERNOBYLIn seguito all'incidente verificatosi nell'aprile 1986
all'impianto di ernobyl nell'Unione Sovietica, l'IAEA ha adottato
un programma di vaste dimensioni per garantire la sicurezza degli
impianti nucleari, la protezione dalle radiazioni, la salute
dell'uomo, la gestione delle scorie radioattive e il ciclo di
combustione nucleare; i risultati di tali attivit sono contenuti in
due nuove convenzioni, da poco in vigore: la Convenzione per
l'assistenza d'emergenza in caso di incidente nucleare e la
Convenzione per la comunicazione tempestiva in caso di incidente
nucleare.
Nel campo del disarmo nucleare, l'IAEA ha poi svolto, a partire
dal 1970, un'importante azione di vigilanza nell'ambito
dell'applicazione del trattato sulla non proliferazione degli
armamenti nucleari
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ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE
Dal punto di vista della struttura organizzativa, l'IAEA si
articola in una conferenza generale, composta dai rappresentanti
dei 113 stati membri, che si riunisce una volta l'anno per
approvare il bilancio, il programma di lavoro e le richieste di
ammissione, in un consiglio direttivo, composto dai delegati di 35
paesi in un segretariato con a capo un funzionario nominato dal
consiglio per un periodo di quattro anni e una commissione
scientifica in grado di fornire consulenza tecnica. La sede
centrale si trova a Vienna.
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LABBANDONO DELLE CITT NELLALTO MEDIOEVOLabbandono delle citt
nellAlto Medioevo
La fine del mondo antico segn la decadenza e la rovina delle
citt, i cui resti punteggiavano nell'Alto Medioevo le selve, le
brughiere e le paludi che avevano inghiottito gli antichi spazi
urbani e agricoli. Su questi resti, a partire dal VII secolo, i
monaci fondarono nuovi centri religiosi e culturali tra i pi noti
quello di Bobbio nel Piacentino, fondato da san Colombano, e quello
di Fontenelle in Normandia, sorto per opera di san Vandregisilo
dando corso a una lenta rivitalizzazione dei territori che culminer
dopo il Mille con la definizione di un nuovo paesaggio.
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CONTINUAVerso la fine del secolo VI, San Colombano si aggirava
in una boscaglia del territorio francese quando si imbatt, a detta
del suo biografo, in dodici lupi: rest immobile e gli animali gli
si avvicinarono, fino a toccarne i vestiti. Il Santo non ebbe
paura, fiducioso nellaiuto di Dio, e le bestie non gli fecero alcun
male e se ne andarono.Lepisodio significativo di fatti che si
verificavano spesso: lincontro tra uomini ed animali feroci che,
allinizio del Medioevo, popolavano numerosi un paesaggio
inselvatichito da secoli, dove si stendevano fitti i boschi e
biancheggiavano le rovine degli abitati distrutti dalle invasioni o
abbandonati dopo lunga decadenza. Labbandono, lo spopolamento, il
mescolarsi di rovine e vegetazione selvatica, che si espandeva su
spazi vastissimi, si erano verificati un po dappertutto, anche
nelle aree di collina un tempo abitate e nelle pianure, gi messe a
coltura in parte considerevole.
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CONTINUAQuando San Colombano, sembra nellanno 612, fond a Bobbio
un monastero che in seguito da lui prese il nome, la collina
piacentina, a soli 270 metri circa di altitudine, era abbandonata,
coperta di boschi e di rovine, immersa nella solitudine. Allo
stesso modo aveva eretto un monastero in Francia, a Luxeuil, dove
restavano ancora i templi pagani con le statue immote nel silenzio
della boscaglia, circondate dagli alberi cresciuti, folti, sulle
rovine dellantico abitato romano tra le quali si aggiravano solo
bestie selvagge.
Nelle stesse condizioni di squallore si trovava il territorio in
cui sorse per opera di San Vandregisilo labbazia di Fontenelle, in
Normandia, sembra nel 649. Il luogo era soffocato da cespugli e
rovi, sommerso dalla palude: cos dice il testo del secolo IX che
descrive la fondazione del monastero. A Fontenelle, come a Bobbio e
altrove, i monasteri riportarono uomini e coltivazioni dove da
tempo erano scomparsi.
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continuaBobbio e Fontenelle divennero celebri centri di cultura
per tutto lalto Medioevo, assumendo una funzione che era stata
prima prerogativa della citt. Questa era stata centro operante sul
territorio, ne aveva promossa la coltivazione, aveva concentrato in
se stessa il commercio, lartigianato, le strutture organizzative di
vertice, ecclesiastiche, politiche e culturali. Tali funzioni nel
primo Medioevo venivano esercitate dai monasteri, con pi vigore di
molte delle citt superstiti: il monastero, che sorgeva quasi sempre
in campagna, ne costituiva, per cos dire, un prodotto spontaneo,
profondamente radicato in essa.
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CONTINUALa supplenza del monastero nei confronti della citt
decaduta fu maggiormente diffusa ed operante al di fuori
dellItalia: da noi molte citt, pur decadute, mantennero la funzione
di centro organizzativo del territorio circostante. Infatti in
Italia molti monasteri sorsero nelle citt o si affiancarono ad esse
collocandosi accanto alle loro mura, mentre in Francia ed in
Germania dai monasteri nacquero citt.
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continuaLa supplenza del monastero nei confronti della citt
decaduta fu maggiormente diffusa ed operante al di fuori
dellItalia: da noi molte citt, pur decadute, mantennero la funzione
di centro organizzativo del territorio circostante. Infatti in
Italia molti monasteri sorsero nelle citt o si affiancarono ad esse
collocandosi accanto alle loro mura, mentre in Francia ed in
Germania dai monasteri nacquero citt.
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CONTINUATuttavia, la citt era dovunque decaduta: una vicenda ben
diversa da quanto essa aveva rappresentato un tempo ormai lontano.
Il mondo antico aveva raggiunto in Occidente unorganizzazione
complessa basata sulle citt: i Romani, eredi degli Etruschi, furono
costruttori di citt, urbanizzarono il territorio, trasformandolo
con una trama vasta e capillare i cui nodi erano i nuclei
cittadini. Questi furono, nello stesso tempo, centri
amministrativi, religiosi, culturali, sedi di mercato, di attivit
finanziarie e artigianali ed anche, spesso, costituirono
insediamenti di notevole consistenza. Centri di incontri e di
scambi, le citt animavano, come tante cellule attive, il
territorio, conferivano ad esso omogeneit, ne univano le parti.
Anche se leconomia e la civilt era largamente agricola, tuttavia
artigianato e commercio, produzione di generi di consumo e di lusso
e smercio degli stessi erano fenomeni di rilievo.
-
CONTINUACon il trascorrere del tempo decaddero, si spensero
lentamente molte citt. Tutto lambiente, il vasto territorio
dellImpero fu corroso da un processo di atonia, di mortificazione
economica e sociale. Gli uomini si isolarono dagli uomini, nelle
citt e nelle campagne, si indebol lo stato, la cultura decadde, le
invasioni barbariche accelerarono e accentuarono questa evoluzione.
La stessa agricoltura decadde e le terre si coprirono di nuovo,
come non erano state da secoli, di foreste, brughiere, paludi;
dentro gli spazi urbani si insinuarono prati, alberi, cespugli
selvatici; case e mura andarono in rovina, la popolazione diminu
fortemente. Molte citt scomparvero e i loro resti, disseminati in
un paesaggio che assunse verso il secolo VI sempre pi laspetto, su
vasti tratti, di una landa desolata, acquistarono agli occhi di chi
li scorgeva una fisionomia paurosa: profanate dal tempo e dagli
uomini, nemici, invasori, predoni, le rovine di citt, chiese e
villaggi attendevano la riconsacrazione e la riutilizzazione (ci
che fecero in tanti casi i monaci, come vedremo).
-
CONTINUAEmergenti dalle brughiere o improvvisamente contrastanti
il passo di chi attraversava la foresta, le rovine mantenevano un
carattere di sacralit negativa, sinistra e ostile. Erano le citt
morte, i resti oltraggiati della civilt antica riscattata dal
Cristianesimo, cimitero di cristiani uccisi dai barbari, di martiri
in attesa di venire ritrovati e venerati. Suoni, rumori o
agghiaccianti silenzi e luci nella notte ne segnavano la presenza,
spesso vistosa, spesso nascosta dalla terra, dalle alte erbe, dalle
piante.
-
CONTINUAFu cos che nel paesaggio rurale dellalto Medioevo
disseminato delle rovine delle citt romane, dei villaggi, delle
chiese abbandonate, la presenza dei martiri cristiani aleggiava
largamente, provocando apparizioni, fatti portentosi, segnando
anche materialmente e trasformando gli elementi naturali in una
commistione stupefacente di naturale e soprannaturale. Cos il mondo
appariva diverso da quello che in realt era, colorato di tinte
strane: lincombere dellaldil lo rendeva simile allaldil stesso;
come questo mondo era proiettato nellaltro, visto come giardino
ameno, se si trattava della terra dei beati. Il cronista della
Novalesa, nel secolo XI, scrivendo di una donazione di terre al
monastero, racconta che in esse un tempo cera una citt romana dove
molte persone avevano subto il martirio: tanti e tanti uomini, e
tanto sangue sparso, si diceva, per cui le pietre di un fiume, che
l scorreva, trasudavano sangue, quando il monastero ricevette in
dono quel terreno sacro. Il sangue dei martiri sera fissato
materialmente alla terra, sacralizzando prepotentemente il luogo,
predestinandolo cos a divenire possesso monastico.
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CONTINUACerto che ad attirare i monaci verso citt e villaggi
abbandonati giocavano vari fattori: la disponibilit del materiale
edilizio utile per i loro nuovi edifici, la certezza di poter
vivere in un territorio che aveva gi assicurato nutrimento ad altri
in altre epoche, oltre, in generale, alle caratteristiche di
bellezza paesaggistica, di derivazione biblica, che segnavano il
luogo predestinato alla vita spirituale.
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CONTINUACirca quattro secoli prima, intorno allanno 610, San
Colombano, dopo aver fondati alcuni monasteri in Francia, venne in
Italia, alla corte del re longobardo Agilulfo. Un tale gli disse
che nella solitudine dellAppennino, non lontano da Piacenza, cera
una chiesa diroccata, dedicata allapostolo Pietro, dove si
verificavano fatti miracolosi. Colombano decise allora di andare
con i compagni a restaurarla; vi fond, come abbiamo visto, il
monastero di Bobbio, destinato a divenire famoso. Le rovine avevano
gi fermato Colombano nel suo lungo cammino dallIrlanda verso il
Sud, quando anche in Francia, come abbiamo detto, aveva deciso di
fondare un monastero tra i ruderi di un insediamento antico,
disabitato, invaso dalla vegetazione silvestre.
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CONTINUAMa la presenza del soprannaturale doveva contare non
poco a sospingere le marce faticose dei fratelli, in cerca di un
luogo predestinato, verso chiese abbandonate, o, comunque, abitati
lasciati da tempo dagli uomini, dove era facile pensare che
unincursione di barbari pagani avesse martirizzato i seguaci della
vera fede, facendone dei santi. Allora, come San Colombano, essi si
informavano dove vi fossero rovine di chiese e di abitati, oppure
vi si imbattevano, percorrendo un paesaggio che fino al secolo XI
era tutto un alternarsi di boschi e di lande cosparsi di rovine,
dove le macerie affioravano tra i cespugli frequentati dal pastori.
Il paesaggio delle rovine caratterizzava grandi spazi dellEuropa
centromeridionale, familiare agli uomini del tempo, anche se sui
resti delle chiese e dei villaggi distrutti le presenze dei morti
incombevano paurose.
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CONTINUA LA STORIAQuando il capostipite dei Canossa, verso la
fine del secolo X, decise di fortificare un nuovo villaggio,
Brescello, addossato al Po nel territorio reggiano, fece
raccogliere le pietre della citt romana, un po distante
dallinsediamento recente, saccheggiata e distrutta dai Bizantini
nellanno 603 allo scopo di non lasciare una delle migliori fortezze
padane nelle mani dei Longobardi.
-
CONTINUASui resti della citt, sede un tempo di diocesi, era
cresciuta la vegetazione, ma non al punto di nasconderli del tutto,
eliminando, con la vista dei ruderi, anche il timore che essi
ispiravano. Difatti narra la Cronica Sancti Genesii un giovane
pastore, che aveva infilato un braccio dentro un buco profondo del
terreno, non riusciva pi a toglierlo e urlava come un ossesso.
Accorse gente, si invoc quello che si riteneva il primo vescovo
della citt, Genesio, e, quando il santo patrono fu propiziato a
dovere, il ragazzo pot estrarre il braccio dalle rovine. Il
racconto suona molto come ammonimento a chi non ha rispetto per le
rovine che conservano il sepolcro dun santo.
-
CONTINUATutta una serie di avvenimenti ci conferma la vitalit
delle pietre diroccate nella landa spopolata di Brescello, percorsa
durante il giorno dai vivi e la notte si diceva dai morti. Accadde
proprio una notte, ai genitori del ragazzo incauto, di essere
svegliati da una musica bellissima, che li spinse a guardare fuori
della casa: una processione di chierici vestiti di bianco, con ceri
luminosi, trascorreva nella landa; alla loro testa stava un
ecclesiastico di grande statura, San Genesio. Essi percorsero un
tratto della campagna cantando e poi svanirono assorbiti dalla
volta celeste, sempre pi piccoli, ormai solo punti luminosi in alto
fra le stelle.
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CONTINUAA poca distanza di tempo, ad un uomo ammalato di lebbra,
a Milano, era apparso in sogno San Genesio che gli promise la
guarigione se si fosse recato sulla sua tomba; nonostante il lungo
viaggio, quelluomo si rec a Brescello dove la tomba, alla fine di
una serie di fatti miracolosi, venne ritrovata. Genesio non lasci
recuperare con facilit il proprio sepolcro, incastrato in un solido
muro, bersagliato con strumenti di ferro, da molti, invano. Uno dei
lavoranti che, stanco dellinutile fatica, aveva scagliato lo
strumento sulla tomba, cadde morto, punito per latto dirriverenza.
Solo la preghiera, lumile e sottomessa orazione, risolse
quellultimo problema.
-
LA STORIASono tutti fatti narrati da un monaco del monastero che
venne poi intitolato a San Genesio: ovvio, da parte sua, linteresse
a illustrare con ricchezza di particolari la presenza autorevole a
Brescello del potente morto, tanto da far accorrere, nella sua
Cronica, al sepolcro del santo il capostipite dei Canossa, umiliato
in veste di penitenza, con la consorte: quellAttone, del cui potere
scrive che proprio allora sandava vistosamente affermando.
-
LA STORIATuttavia, al di l di ogni considerazione sulla volont
di convincere della loro potenza minacciosa che ravvisiamo nelle
biografie dei santi, nei resoconti del reperimento delle loro
reliquie e del loro sepolcro, la paura di tali defunti era reale,
almeno in una larga cerchia di persone. Donazioni e testamenti in
favore di enti ecclesiastici, fondazioni di chiese e monasteri
scandiscono gran parte della documentazione altomedioevale.
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CONTINUADal secolo VII le rovine vengono via via lentamente
recuperate, utilizzate, per fondare monasteri, chiese, per
rivitalizzare in parte citt e villaggi superstiti Ma solo dal
secolo X, come vedremo, lesigenza della difesa dalle numerose
invasioni le reimpiegher per approntare fortificazioni, per cingere
di mura i centri urbani, sopravvissuti relativamente numerosi in
Italia rispetto ad altre zone dEuropa. Le rovine furono cos
riconsacrate e rivitalizzate, destinate ad opere militari, ma,
ancora e sempre, soprattutto a edifici religiosi. Tuttavia il
paesaggio ne rest a lungo disseminato e segnato: solo con la
ripresa dei secoli posteriori al Mille luomo coprir le campagne
duna pi fitta trama di case, strade, canali, terre coltivate;
trasformer e amplier le citt, ne costruir di nuove, grandi e
piccole. Le citt morte risorgeranno e nutriranno con le loro rovine
altri centri urbani, vecchi e nuovi, morendo, cos, definitivamente:
la sacralit che incuteva reverenza e paura al viandante non segner
pi i vasti tratti del paesaggio dellOccidente nellalto
Medioevo.
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LA CIVILT ED IL PROGRESSOLa civilt antica ha costruito la sua
grandezza attraverso la citt-stato greca, l'ellenismo, l'espansione
romana e il consolidamento dell'impero. La fine di quest'epoca
interpretata nel brano qui riportato, tratto dall'opera Storia del
mondo antico (1926-1927) dello storico e archeologo russo Michail
Rostovcev, come cedimento della civilt alla barbarie, perdita dello
slancio creativo e spostamento del centro di gravit dalla
dimensione terrena a quella ultramondana.
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LO SVILUPPO STORICOLo sviluppo storico non conosce interruzioni.
Dopo lepoca di Diocleziano e di Costantino, limpero romano continu
ad esistere per molti secoli. Ma esso era ora diviso in due parti:
limpero occidentale con Roma capitale; e limpero orientale detto
comunemente bizantino perch la sua capitale, Costantinopoli o Roma
dei Romaioi, fu fondata da Costantino nel luogo dellantica
Bisanzio.
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LA NASCITA DELLEDIFICIOHo gi descritto il sistema di governo di
questo nuovo impero romano. Le sue linee essenziali rimasero, in
Oriente come in Occidente, quelle tracciate da Diocleziano e da
Costantino. Ledificio da loro costruito era, come abbiamo visto,
nuovo nellinsieme; era estraneo alle concezioni dello stato
greco-romano e pi vicino, anche se solo in parte, alle teorie
politiche dellOriente iranico e semitico. Furono mantenute alcune
vestigia dellantica costituzione; ci si serviva ancora della
vecchia formula Senatus polulusque Romanus; erano ancora in
funzione due senati, uno per ogni capitale; e si conservavano in
vita alcuni titoli di magistrati, per esempio quello di
console.
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CONTINUALe caratteristiche essenziali della vita di questo nuovo
impero si possono descrivere nel modo seguente. Limpero occidentale
si sgretola a poco a poco nelle parti che lo compongono, che sono
lItalia e le antiche province; e queste diverse parti sono alla
fine governate dai capi delle differenti trib germaniche che si
sono impadronite di questa o quella parte del mondo romano. Questo
fenomeno non completamente nuovo; poich gi al tempo di Diocleziano,
di Costantino e dei loro immediati successori, i Germani erano
potenti nellesercito e alla corte imperiale.
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LIMPERO ORIENTALENellimpero orientale il processo di
dissoluzione molto pi lento, e le antiche tradizioni sono mantenute
pi tenacemente; ma, daltra parte, linfluenza dellOriente ancora pi
forte e il governo tende sempre pi ad assumere i caratteri di un
dispotismo orientale. Il centro di gravit nellimpero orientale si
sposta dalla penisola balcanica allAsia Minore.
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LA STORIA DEGLI ANTICHI CENTRI DI CIVILT DIVIENE SEMPRE Pi
STORIA DI DECADENello stesso tempo decadono le regioni che gi erano
state i centri della vita politica e civile, e il loro posto vien
preso dai paesi dellAsia e dellEuropa, che avevano avuto una parte
secondaria nella storia precedente. Per quanto la vita politica ed
economica del tempo si possa ancora chiamare mediterranea, tuttavia
a poco a poco regioni dellAsia e dellEuropa che non hanno alcun
legame con quel mare acquistano unimportanza decisiva nella storia
dellumanit. Queste regioni sono la Germania settentrionale, la
Francia settentrionale, la Britannia, i paesi scandinavi, la Russia
centrale e settentrionale in Europa; in Asia, la Persia sotto la
dinastia sassanide e i Mongoli. In queste regioni del nord e del
sud-est si formarono a poco a poco istituzioni politiche,
economiche e sociali che erano destinate a determinare lo sviluppo
futuro della razza umana.
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LA STORIA DEGLI ANTICHI CENTRILa storia degli antichi centri di
civilt diviene sempre pi storia di decadenza e di dissoluzione.
Condizioni di vita affatto primitive prendono il posto delle
vecchie istituzioni; in campo sociale, economico ed intellettuale c
un regresso ininterrotto verso la barbarie. Nella vita economica un
fenomeno particolarmente notevole: il cambiamento completo nei
sistemi di coltivazione in tutto limpero. I metodi razionali di
coltivazione, sorretti dal capitale e dallintelligenza, scompaiono
quasi completamente e sono sostituiti ovunque da sistemi che
scalfiscono appena il suolo e che segnano un regresso sempre
maggiore verso le abitudini primitive. Per quanto le propriet
terriere possano ancora essere ampie e la nuova aristocrazia
imperiale possegga grandi estensioni di terreno, tuttavia
lagricoltura basata sulla lavorazione del suolo ad opera di piccoli
coltivatori, siano proprietari o affittuari.
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CONTINUAIn tutto limpero il piccolo coltivatore che lavora il
campo, sia che la terra appartenga allimperatore o ai grandi
proprietari privati, sia che egli stesso possegga o tenga in
affitto il podere nellarea dei territori urbani. La vita economica
dello stato nel suo insieme e delle classi dominanti nellimpero e
nelle citt si basa sul piccolo coltivatore. Stando cos le cose, non
si parla pi di un allargamento dellarea coltivabile: essa al
contrario si restringe. In Egitto questo fenomeno pu essere
delineato in base a testimonianze scritte e pu essere quasi provato
con rappresentazioni figurative; e lo stesso avviene nel resto
dellimpero.
-
CONTINUAProcurarsi. la mano dopera per i lavori dei campi
divenne la prima preoccupazione dello stato e dei proprietari
privati. La quantit della terra era illimitata; il problema arduo
era quello di trovare fittavoli che pagassero laffitto e mano
dopera per lavorare la terra. Non cera pi la possibilit di fondare
la produzione sul lavoro degli schiavi. La scarsit di mano dopera
una prova evidente che la popolazione dellimpero non andava pi
aumentando, ma diminuiva. Il basso tasso di natalit e la rapida
estinzione delle famiglie nelle classi ricche, che aveva destato
preoccupazione nel primi tempi dellimpero, erano fenomeni che
evidentemente si diffondevano anche nelle classi inferiori e
divenne caratteristica essenziale nella vita delle classi
lavoratrici in genere. Relativamente di minore importanza era la
tendenza del lavoratore agricolo a lasciare la terra, perch qui si
trattava solo di una ridistribuzione della popolazione.
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CONTINUALindirizzarsi della mano dopera verso le citt fu
arrestato dal declino del commercio e dellindustria ed improbabile
che ci fosse un considerevole esodo di mano dopera verso luoghi al
di fuori dellimpero. Le classi operaie si estinguevano rapidamente
come le classi superiori, e anche il loro posto venne preso da
nuovi venuti e stranieri: barbari che provenivano dalle regioni al
di l del Reno e del Danubio, Germani ed Iranici a cui si aggiunsero
pi tardi gli Slavi.
-
CONTINUAQuesti nuovi elementi erano troppo forti perch la
popolazione allora esistente li potesse incorporare ed assimilare;
gli stranieri adottarono le lingue romanze, ma non andarono oltre.
Cominciando dalle regioni di frontiera, questa inondazione di mano
dopera straniera invase le parti centrali dellimpero e segn un
ulteriore declino nella tecnica agricola e quindi nella produttivit
della terra.
A causa della diminuita estensione delle aree coltivabili e
della pi scarsa produttivit del suolo, la classe agricola trov
sempre maggiore difficolt a pagare le imposte e la sua capacit di
acquisto declin costantemente. Ogni podere mirava a produrre tutto
ci di cui aveva bisogno senza ricorrere ad altri. La moneta divenne
meno importante nella vita del piccolo proprietario o del gran
signore o dello stato stesso. Se non nel commercio, almeno nelle
relazioni tra il proprietario e il coltivatore, o tra il
coltivatore, il proprietario e lo stato i pagamenti erano quasi
invariabilmente fatti in natura, con la consegna di parte dei
prodotti.
-
CONTINUALe condizioni del commercio o dellindustria erano
ugualmente disastrose. Lattivit industriale, che era stata cos
fiorente in molti campi nei primi tempi dellimpero e che aveva
lavorato per un mercato locale pi o meno esteso, diminu ora la sua
produzione, sindebol e scomparve; e con essa finirono gli scambi
locali entro i confini dellimpero. I soli rami dellindustria che
ancora lavoravano in pieno erano quelli di vitale importanza per lo
stato.
Ma abbiamo gi visto come questo genere di lavoro fosse a poco a
poco tolto alliniziativa privata e svolto dallo stato. Non sappiamo
con certezza fino a che punto lo stato intraprendesse la vendita
dei prodotti delle sue fabbriche; ma improbabile che esso mirasse
ad un monopolio generale del commercio e dellindustria.
-
CONTINUALo scambio dei prodotti proseguiva ancora, naturalmente,
tra le diverse parti dellimpero ed anche tra limpero e i suoi
vicini. Ma per quanto lo stato svolgesse su grande scala il
trasporto dei prodotti necessari alla corte, allesercito, ai
funzionari e alla popolazione delle capitali, il commercio, con
questa eccezione, trattava soprattutto articoli di lusso importati
dai paesi orientali e cadeva naturalmente nelle mani di
commercianti orientali, siriaci, levantini ed ebrei.
Essi trovavano i loro migliori clienti nella ricca nobilt e
specialmente nella corte, che divenne sempre pi orientale nel suo
aspetto esteriore. La magnificenza orientale con la sua orgia di
colore, la sua decorazione pesante, la sua tendenza verso
dimensioni e peso eccessivi negli ornamenti personali, esercitava
una forte attrazione sugli elementi germanici e iranici che erano
ora quasi dominanti nei ranghi pi alti della societ.
-
La sola opulenza, priva di eleganza, divenne la moda del giorno
a corte e nellaristocrazia.
La prosperit delle citt era minacciata da condizioni economiche
come queste. Le grandi citt e specialmente le capitali resistettero
pi a lungo. Fino al IV secolo ancora si eressero a Roma splendidi
edifici, ma con il secolo seguente ebbe inizio un graduale declino.
La nuova capitale, Bisanzio-Costantinopoli, divenne una citt
universale, sfarzosa e adorna di edifici meravigliosi e imponenti,
soprattutto palazzi e chiese. Le grandi citt portuali, Alessandria,
Antiochia, Efeso e Cartagine, ancora esistevano, e ad esse possiamo
aggiungere le citt dove tenevano le loro corti coloro che
condividevano il potere imperiale: Ravenna, Mediolanum (Milano),
Treviri, Nicomedia, Nicea. Ma degno di nota il fatto che il sorgere
di nuove citt nelle province, abbastanza comune durante il regno di
Adriano, era ora cessato. Nello stesso tempo, nella maggior parte
delle citt provinciali di minore estensione il ritmo della vita
cominciava a pulsare sempre pi lento. Chiese e monasteri cristiani
erano gli unici edifici nuovi, e le costruzioni vecchie venivano
mantenute in piedi con difficolt.
-
LE CITTLerba cresceva nelle citt. I nobili dividevano il loro
tempo tra le capitali e le loro ville, ville che sorgevano come
veri palazzi fortificati al centro delle loro grandi propriet.
Quando le citt, come talvolta accadde nelle regioni di frontiera
dellimpero, venivano distrutte dai barbari, non desta meraviglia il
fatto che non risorgessero pi a nuova vita.
La situazione sociale dellimpero corrispondeva ai mutamenti
economici di cui abbiamo parlato. Essa rimase quello che era sotto
Diocleziano e Costantino, cio quello che era divenuta nellepoca di
crisi del III secolo. Limperatore con la sua famiglia e i
cortigiani, gli ufficiali dellesercito, gli alti dignitari
ecclesiastici e la burocrazia formavano la classe superiore della
societ, godevano di tutti i privilegi e conducevano una vita di un
grado di civilt pi o meno elevato. Tutti i membri di questa classe
dominante possedevano maggiori o minori ricchezze, investite
soprattutto nelle propriet terriere. Poi venivano i mercanti e gli
speculatori, uomini agiati e talvolta anche ricchi: per lo pi erano
semiti. La classe media urbana, che era stata una caratteristica
dei primi tempi dellimpero, stava scomparendo.
-
CONTINUALe famiglie della vecchia classe media si estinguevano;
se sopravvivevano si perdevano tra la plebaglia delle grandi citt,
che lavorava per lo stato ed era mantenuta dallo stato, o tra la
popolazione rurale che lavorava asservita allo stato e ai grandi
proprietari. La schiavit, per quanto sopravvivesse ancora come
istituzione, aveva perduto tutta la sua importanza economica: gli
schiavi non avevano pi alcuna parte nellagricoltura, nel commercio
e nellindustria, e la loro unica funzione era quella di servire
nelle grandi case dei ricchi e dei nobili.
-
CONTINUACos lenergia e la capacit lavorativa si inacidivano, il
gusto diveniva sempre pi rozzo e un piccolo gruppo di privilegiati
si teneva a galla su un mare di miseria; e da questo stato di cose
possiamo desumere le condizioni intellettuali del tempo. Le scuole
esistevano ancora ed ancora funzionavano. Ma esse non venivano
frequentate che dai rappresentanti delle classi pi alte e si
dedicavano esclusivamente alla preparazione dei loro allievi per i
pubblici servizi dello stato. Il curriculum era immutato:
leducazione elementare generale consisteva nellapprendere il greco
o il latino, o ambedue le lingue, e in una conoscenza dei classici
pi importanti; per una educazione superiore si aggiungevano la
retorica, o arte dello scrivere e del parlare, e il possesso di
nozioni giuridiche.
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LA LEGGE ROMANANel campo della giurisprudenza cerano ancora vita
e attivit creativa. Con lopera di giuristi eminenti (tra i quali
Paolo, Papiniano e Ulpiano sono i luminari del III secolo), la
legge romana divenne a poco a poco la legge di tutto il mondo
civile. La teoria e la pratica ancora procedevano insieme e luna
arricchiva laltra, tendendo entrambe a divenire pi umane; ed un
esempio notevole di questa maggiore umanit si ha nel miglioramento
della condizione degli schiavi.
Anche la filosofia era ancora viva, ma tendeva a chiudersi in
una cerchia pi ristretta, e man mano che si fondeva con la
religione diveniva sempre pi difficile distinguerla dalla teologia.
Dopo Plotino non si trova nessun nuovo genio creativo tra i
filosofi. Il suo rinnovamento della dottrina platonica divenne,
come gi abbiamo detto, lultimo rifugio del pensiero pagano e
lultimo baluardo della scienza e della cultura antiche.
-
LARCHITETTURA Lo sviluppo delle arti plastiche scultura, pittura
e arti applicate non fu dissimile da quello della letteratura.
Larte ellenistico-romana ancora sopravviveva. Larchitettura era
ancora fiorente. Per quanto larco trionfale di Costantino non sia
che un centone messo insieme con frammenti di prodotti artistici
del genere appartenenti allet di Domiziano e di Traiano, pure molti
altri edifici le terme di Diocleziano a Roma, i suoi palazzi a
Spalato e ad Antiochia, le Terme e la Basilica di Costantino a Roma
sono originali e di effetto grandioso; essi simpongono per
lampiezza e la libert del disegno, per labilit con cui abbondanza
di aria e di luce sono raccolte entro mura massicce e per la
singolare variet dei loro tetti a volta; essi colpiscono
losservatore anche per la loro conquista dello spazio e per lo
splendore imponente della loro decorazione con la sua
impressionante variet di colori.
-
CONTINUATutto questo non si pu considerare come il prodotto pi
alto dellarchitettura antica; non si pu negare tuttavia ai suoi
creatori n limpulso creativo n la capacit di tradurre quellimpulso
in forme armoniche e splendide. N questa energia vitale si esaur
tanto presto: fu sotto Giustiniano che si eresse quel prodigio di
architettura che chiamiamo Santa Sofia.
-
I STUPENDI EDIFICI IN ORIENTE ED IN OCCIDENTEE ancora pi tardi
si costruirono molti stupendi edifici in Oriente e in Occidente,
con unarte che era al servizio della Chiesa e dello stato, ma
soprattutto della Chiesa.
Il declino delloriginalit e dellabilit pi evidente nella
scultura e nella pittura. La magnificenza austera dei busti di
molti imperatori un vivido riflesso del peso e dellimponenza tipica
dellimpero; ma la scultura, come larchitettura, aveva perduto la
grazia, labilit tecnica, la cura del dettaglio e lamorosa ricerca
dellindividualit. Della pittura poco ci noto; ma anche qui la
bellezza e larmonia di composizione ed il vigile amore dei
particolari scomparvero per dar luogo a vistosi effetti
cromatici.
-
CONTINUA chiaro dunque che lindebolimento delloriginalit
creativa in tutto limpero meno marcato nel campo dellarte che in
qualsiasi altro ramo dellattivit umana. Come in altre epoche della
storia, larte continu il suo proprio cammino, riflettendo con
vivacit e forza creative la vita circostante e i pensieri e i
sentimenti dei contemporanei. Il suo compito principale,
naturalmente, era quello di trovare forme adatte per i principali
articoli della fede cristiana; e cos gli architetti miravano a
creare chiese cristiane o case di preghiera il pi possibile
perfette, con ogni ornamento di pittura, mosaico e scultura.
-
LEVOLUZIONE DELLARCHITETTURAQuesta nuova arte cristiana, pur
servendosi della tecnica e delle forme dellarte antica, se ne
allontan gradatamente. Le figurazioni naturalistiche e le elaborate
ornamentazioni, che avevano contrassegnato lo stile greco-romano
dellepoca imperiale, e tutto il suo simbolismo e impressionismo,
furono messi da parte nel difficile tentativo di trovare forme
artistiche che dessero corpo alle figure e ai simboli cari a tutti
i Cristiani. Col passar del tempo le figure centrali della
religione cristiana e del culto, Dio e la Madre di Dio, trovarono
tipica espressione in forme dove la vecchia tecnica ravvivata da un
nuovo impulso artistico e da un nuovo e profondo sentimento
religioso.
-
CONTINUANello stesso tempo si conservarono quasi tutte le
conquiste degli artisti dei tempi passati e nel corso del tempo si
fecero anche nuovi progressi. Si nota, vero, una certa povert di
eleganza e di elaborazione, una tendenza, conscia od inconscia,
verso larcaismo; ma in tutta questa arte non v senso di morte, ma
limpulso e il respiro di una nuova vita.
-
LANTICA PRODUZIONELarte applicata fu meno influenzata dal
mutamento di pensiero legato al Cristianesimo, per quanto la chiesa
naturalmente ricorresse ai suoi servigi e adattasse la vecchia
tecnica e le vecchie forme alle esigenze del culto cristiano nel
suo nuovo e pi splendido ambiente. Ma questa arte era meno ancella
della chiesa che della corte e della ristretta cerchia dei ricchi.
Essa sub le conseguenze del loro mutamento di gusti. La nuova
aristocrazia non poteva apprezzare leleganza dellantica produzione:
ad essa occorreva un cibo pi rozzo, e pi forte. Voleva che
ornamenti, abito, gioielli e suppellettili colpissero subito
locchio e stupissero losservatore.
-
CONTINUALOriente poteva sempre soddisfare questo desiderio,
specialmente lOriente iranico, che aveva subito meno linfluenza del
mondo ellenistico ed era perci inferiore alla Siria e allEgitto per
buon gusto ed eleganza. Cos le arti applicate delle regioni
iraniche e dellAsia centrale si diffusero per vie diverse e
sconfissero le rivali in tutto limpero, determinando ancora una
volta il trionfo delle forme massicce, della variet cromatica,
della rigidezza e durezza di linee, insomma di tutte le
caratteristiche tipiche dellarte orientale nelle sue fasi
primitive.
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I NUOVI EDIFICI DELLA CIVILT EUROPEAIl mondo antico divenne a
poco a poco vecchio e decrepito e si ridusse in polvere, ma una
nuova vita sorse dalle rovine e il nuovo edificio della civilt
europea crebbe su basi che erano rimaste solide e sane. Il nuovo
edificio si elev pietra su pietra, ma le sue linee essenziali
furono determinate dalle vecchie fondamenta, e molte pietre del
passato furono adoperate per la nuova costruzione. Per quanto
vecchio, quel mondo non mor e non scomparve mai: esso continua a
vivere in noi, alla base del nostro pensiero, del nostro
atteggiamento religioso, della nostra arte, delle nostre
istituzioni sociali e politiche e anche della nostra civilt
materiale.
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CAUSE DEL DECLINO DELLA CIVILT ANTICACause del declino della
civilt antica
In un libro dedicato alla storia della civilt antica ci si pu
aspettare che il lettore cerchi una risposta a questa domanda:
perch una civilt cos potente e cosi brillante, prodotto di secoli e
apparentemente destinata a durare per secoli, and gradatamente
degenerando? In altre parole, perch si disciolse come cera la forza
creativa di coloro che avevano cooperato alla sua costruzione, con
il risultato che lumanit torn pian piano a condizioni di vita
primitive ed estremamente elementari, e cominci ancora una volta a
fondare una civilt rifacendosi dagli inizi, rinnovando le vecchie
istituzioni e studiando i vecchi problemi ? Ci volle uno sforzo di
secoli per raggiungere ancora quel livello a cui luomo era vissuto
per molte centinaia di anni.
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CONTINUAUn processo di questo genere si ripet pi volte nella
storia antica. Ma gli esempi pi chiari e pi evidenti sono il
declino della civilt greca nella tarda et ellenistica e il declino
dellimpero romano. La storia dellOriente conosce molti casi di
decadenza di grandi civilt. Ma l il crollo era generalmente dovuto
a cause esterne, per esempio a conquiste da parte dello straniero;
cos i Cassiti sopraffecero Babilonia, e gli Hyksos dominarono
lEgitto; i Persiani distrussero lAssiria, limpero degli Hittiti fu
abbattuto dai Traci, e il regno frigio dai Cimmeri. Di pi, avvenne
spesso che il declino fosse temporaneo e che fosse seguito ben
presto da una ripresa; cos per esempio avvenne in Egitto. E
inoltre, in Oriente il passaggio della civilt da un popolo allaltro
fenomeno caratteristico: gli Assiri ereditano la civilt della
Babilonia, che passa poi ai Persiani e da essi ai Parti e alla
dinastia dei Sassanidi; e la successione ininterrotta fino ai
nostri giorni. Ci sono interruzioni pi o meno lunghe, ma non c mai
una cessazione definitiva. Pu essere che la civilt orientale abbia
mostrato maggiore resistenza al tempo perch il suo sforzo creativo
non tocc mai le altezze raggiunte dal genio greco e romano.
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CONTINUAIn Oriente non osserviamo mai il mutamento generale e
permanente di mentalit che cos caratteristico dellOccidente; e la
causa probabilmente che la civilt orientale si basava su una
concezione religiosa ben definita, che sopravvisse a tutti i
mutamenti di circostanze e salv gli uomini dal cadere nellinazione
dello sconforto.
Ma la storia della civilt occidentale fu diversa. Essa
appartenne a piccoli gruppi separati, piccole unit sociali e
politiche, che si unirono a formare una citt-stato; e dentro le
citt-stato la civilt era ancora una cosa individuale, limitata a
pochi eletti. Essa era nata nella lotta: lotta contro i nemici
esterni e lotta entro lo stato, in difesa di certi ideali. Il fine
della guerra contro i nemici esterni era lindipendenza politica; il
conflitto interno era ispirato dal desiderio di condizioni di vita
migliori, pi perfette, pi giuste, nonostante che ognuno, senza
dubbio, avesse la propria concezione della giustizia. Fede
nellonnipotenza delluomo, nella sua ragione e nel potere che ha la
ragione di risolvere tutti i problemi sia pratici sia strettamente
filosofici e scientifici: questa fede ispir gli uomini e rese loro
possibile porre le basi di ci che definiamo orientamento
scientifico dello spirito.
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CONTINUAA ci si aggiungevano meravigliose doti artistiche, che
resero capaci questi uomini di rivestire i loro ideali di forme
visibili e produrre capolavori nel campo letterario ed
artistico.
Nella storia delle pi antiche citt-stato greche questa civilt
creata da una minoranza era propriet comune di tutti i cittadini
veri e propri, ma si estendeva anche a tutti gli abitanti della
citt, compresi gli schiavi. Ma lo sviluppo economico produsse col
passare del tempo una frattura netta nella societ, dividendo le
popolazioni delle citt greche in due gruppi costantemente in lotta
luno contro laltro. i migliori ed i peggiori, che si possono
generalmente identificare con i ricchi e i poveri. Cos a poco a
poco la civilt rimase circoscritta ai suoi creatori e alla classe
alla quale essi appartenevano. Essa divenne la civilt della sola
aristocrazia.
Quando, dopo la morte di Alessandro Magno, la civilt della
citt-stato greca sopraffece la civilt orientale e ne prese il
posto; quando gli abitanti delle citt-stato nuove e vecchie
divennero la classe dominante in Oriente, allora la civilt greca
fior pi rigogliosa che mai. Infatti allattivit creativa
intellettuale greca si apr un campo pi vasto con laumento del
numero delle citt.
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CONTINUAMa questa civilt era ancora limitata a pochi eletti; e
ci si dimostr vero in modo particolare in Oriente, dove la massa
del popolo non accett mai completamente una organizzazione che le
era estranea e incomprensibile. In Grecia, frattanto, la guerra di
classe si era fatta ancor pi accanita, e questo, insieme con la
tendenza greca al separatismo, fu la causa dellinsuccesso finale
delle citt-stato nella lotta contro i monarchi che avevano
ereditato il potere di Alessandro. Tuttavia esse non si arresero
mai definitivamente allautocrazia ellenistica, e col passar del
tempo aument il numero delle citt greche che godevano di
unindipendenza parziale o completa.
La citt-stato greca perdette completamente la sua libert quando
la Grecia fu sottomessa da Roma; e la conquista fu preceduta da un
lungo periodo di anarchia politica e sociale. Nonostante la sua
civilt superiore, nonostante i suoi meravigliosi trofei
intellettuali ed artistici, la Grecia divenne schiava di uomini che
essa considerava barbari. Nei disordini che precedettero la
conquista romana e nellapatia che ne segu, le vittime principali
furono gli uomini migliori, quelli che ancora conservavano gli
ideali della libert greca. Tali uomini, pi di tutti gli altri,
furono soggetti a quel mutamento di mentalit pi indietro ricordato.
Essi arrivarono a non credere pi nella ragione; i loro ideali
furono calpestati ed essi o affondarono nel pantano di un basso
materialismo o cercarono la salvezza in religioni mistiche.
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CONTINUAMa essi trovarono i loro successori in Occidente: uomini
guidati dagli stessi ideali e dalla stessa fede intellettuale e
retti dalle stesse istituzioni politiche. La citt-stato greca fu
sostituita dalla citt italica e da Roma, che era a capo di una
alleanza fra queste citt. Laristocrazia romana ricevette la
fiaccola della civilt dalla Grecia, e prosegu secondo lo stesso
indirizzo la missione della Grecia aggiungendovi, nel corso della
sua evoluzione, le qualit che le erano proprie. Ma Roma fu qualcosa
di pi di una citt-stato: fu una citt che governava un impero: per
ogni cittadino aveva centinaia di sudditi. In Roma stessa,
laristocrazia che aveva creato la nuova civilt italica dovette
subire le lotte interne che avevano diviso la Grecia. Ma finch Roma
combatt per il predominio politico nel mondo antico, la divisione
delle classi entro lo stato rimase nello sfondo o per lo meno non
caus spargimenti di sangue. Non appena per essa divenne signora del
mondo, il potere degli uomini migliori, degli optimates o
aristocrazia, fu attaccato dai cittadini comuni.
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CONTINUAEssi lottarono per una migliore e pi giusta
distribuzione della propriet e per una forma pi democratica di
governo. Questa lotta sanguinosa dur ottanta anni e laristocrazia
ne usc sconfitta e demoralizzata. Essa venne sostituita dalla
classe media italica, alla quale tocc allora il compito di tenere
alto il vessillo della civilt.
La classe media pag cara la vittoria. Per quanto la costituzione
municipale e la libert dei cittadini almeno in apparenza e per il
momento fossero conservate, tuttavia una sovrastruttura nuova,
nella forma del potere imperiale, prevalse sullo stato. Avvenne
allora che la libert non la libert politica, ma la libert di
pensiero e di creazione che gli spiriti nobili apprezzavano ancora
di pi and costantemente diminuendo; e lo stesso concetto della
libert si abbass fino a significare la sottomissione volontaria di
tutti ad uno solo, anche se questi era il migliore tra i migliori,
anche se questi era il princeps. E anche questa libert apparteneva
solo a coloro che possedevano il titolo di cittadini romani: agli
altri milioni di uomini sparsi nellimpero anche questombra di
privilegio era negata.
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CONTINUALaffermarsi dellimpero fu accompagnato da nuovi
progressi del genio creativo. Ma a questo progresso mancava
lentusiasmo e la forza che avevano contraddistinto lopera delle
citt greche e anche della Roma repubblicana. Fin dagli inizi vi si
notano i segni della stanchezza e della disillusione, segni
caratteristici di unepoca post-rivoluzionaria; e pi tardi, nella
calma atmosfera della pace, dellordine e della prosperit, sempre pi
evidenti si fanno le tracce di debolezza, e scompare ogni energia
vitale. Le classi pi alte, ad eccezione delle famiglie senatoriali
che gli imperatori avevano perseguitato e sterminato, conducevano
una vita quieta e comoda. Sotto la tutela dellimperatore esse non
avevano nessun bisogno di preoccuparsi del domani. Roma non aveva
rivali n la civilt romana competitori. Che Roma, la sua civilt, e
la sua organizzazione politica fossero tutte ugualmente immortali,
era opinione generale. Non cera nessuno con cui combattere e nulla
per cui combattere. Lo stesso imperatore predicava alla comunit la
pace e non la lotta. Che cosa si doveva cercare quando tutto era a
portata di mano? Inoltre, la ricerca del nuovo era pericolosa e
poteva causare molti dolori a colui che la intraprendesse.
-
CONTINUAIn questa atmosfera di soddisfazione indolente le classi
privilegiate, e specialmente la classe media urbana, finirono per
trovare il proprio ideale nel piacere, nella corsa al guadagno, e
nel raggiungimento, per s e per i familiari, dei vantaggi materiali
della civilt. Gli uomini divennero egoisti e si compiacquero
soltanto dellozio e del divertimento. In siffatta epoca di
ristagno, e di sterilit, gli spiriti migliori provarono disgusto
per la vita e la trovarono piena di difetti; e quando scoprirono
che questo atteggiamento non conduceva a niente, perdettero la fede
nel potere della ragione, quella ragione che li deludeva in ogni
campo, mentre intanto la tutela e il controllo dellimperatore si
facevano pi saldi. Il genio creativo si inarid; la scienza ricalc
il cammino gi percorso. Lopera di compilazione sostitu la ricerca
originale; non si ebbe pi alcuna manifestazione originale nel campo
dellarte, ma si udivano solo echi del passato, perfetti nella
forma, ma vuoti di senso; ed anche la penna, lo scalpello e il
pennello produssero opere brillanti, capaci di attrarre e divertire
lo spirito, ma non di elevarlo ed ispirarlo.
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CONTINUAColoro che non vollero arrendersi si rifugiarono nella
religione. Essi cercavano la liberazione dalla meschinit della vita
pratica nella contemplazione di Dio e nella comunione con il mondo
invisibile. Non potendo operare per gli altri o lottare per il
trionfo di una grande causa, si ripiegarono completamente su se
stessi, assumendo come ideale il raggiungimento della perfezione,
il costante sviluppo del loro io morale, e spirituale. Sotto la
brillante apparenza dellimpero romano si sente il venir meno dello
slancio creativo e il disprezzo per esso; si sente la stanchezza e
lindifferenza che minarono non solo la cultura dello stato, ma
anche la sua organizzazione politica, la sua forza militare ed il
suo progresso economico. Un sintomo di questa indifferenza il
suicidio della razza il rifiuto della continuazione della specie.
Il reclutamento delle classi superiori avveniva dallesterno, non
dallinterno, ed esse si estinsero prima di avere il tempo di
trasmettere alle generazioni successive il patrimonio
culturale.
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CONTINUAMa non tutti i sudditi dellimpero godevano di questa
vita facile e civile, ricca di cultura. La cultura si limitava a
una minoranza, alla classe cittadina benestante. vero che i
componenti di questa minoranza aumentarono notevolmente di numero
in questo periodo: dovunque sorsero citt nuove fra i Celti, fra gli
Iberi, fra gli Illiri, fra i Traci e fra i Berberi in Occidente;
sulle colline e nelle valli dellAsia Minore e della Siria e nelle
pianure dellArabia, in Oriente.
Ma questo aumento numerico deve essere considerato in relazione
ad altri fatti. Il proletariato urbano degli schiavi e dei liberti
cresceva con la stessa rapidit, se non pi rapidamente; e
altrettanto avveniva della popolazione rurale. Nessuna di queste
classi condivideva la vita oziosa ed opulenta delle classi
superiori: loro retaggio era il lavoro e una condizione molto
vicina alla miseria. La civilt degli abitanti della citt non era
fatta per loro: si chiamavano fortunati se potevano raccoglierne le
briciole. Cos lincapacit e lindolenza delle classi dirigenti caus
una nuova crisi sociale ed economica nellimpero.
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CONTINUAGli imperatori pi acuti compresero il pericolo, ma era
un compito difficile ed anche pericoloso quello di cercare di
scuotere le classi pi alte dalla loro apatia; e daltro canto la
resistenza passiva, ma ostinata, di queste classi rese quasi
impossibile sollevare liberamente le masse ad un livello
superiore.
Lo sviluppo di questi stati danimo lapatia dei ricchi e lo
scontento dei poveri fu in un primo tempo lento e segreto. Ma esso
divenne improvvisamente acuto quando limpero fu costretto, dopo
quasi due secoli di pace e di tranquillit, a difendersi contro i
nemici esterni. I tempi richiedevano grandi riserve di entusiasmo.
Ma non si pot scuotere i ricchi dalla loro indifferenza; e i
poveri, vedendo la incapacit e la debolezza di coloro che erano
loro superiori, e sentendosi esclusi da ogni partecipazione alla
loro soddisfazione pigra ed indolente, si sentivano ricolmi di odio
e di invidia. Comprendendo questo disagio interno dello stato, gli
imperatori cercarono di obbligare i sudditi a difendere limpero e
la sua civilt. La forza dellautorit gravava ugualmente su tutte le
classi. Per salvare limpero, lo stato cominci a vessare e a
rovinare la popolazione, abbassando i potenti, ma non sollevando
gli umili. Di qui sorse la catastrofe sociale e politica del III
secolo, in cui lo stato, appoggiandosi allesercito o, in altre
parole, alle classi inferiori, sconfisse le classi ricche e le
lasci umiliate e impoverite. Questo fu un colpo letale per la
civilt aristocratica e urbana del mondo antico.
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4 ACCEZIONI-SPECIFICAZIONI DEL TERMINE AMBIENTELa letteratura
sociologica ambientale disvela 4 accezioni del termine ambiente:1.
lambiente naturale= sono le aree selvagge, i giacimenti minerari,
gli oceani;2. lambiente costruito= lambiente costruito da case,
edifici, sistemi territoriali di comunicazione;3. lambiente
costruito= quello costituito da case, edifici, sistemi territoriali
di comunicazione;4. lambiente modificato= mostra una graduazione di
alterazioni prodotte dalluomo e comprende laria e lacqua
alterate-inquinate dalle attivit umane, i paesaggi frutto di
modificazioni, i laghi artificiali, i campi coltivati;
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CATTON E DUNLAPQuesta distinzione diventa pi complessa quando
lambiente viene riguardato attraverso la rete dei nessi che lo
connettono al sistema sociale cio con attori, processi e
strutture;Sorge il problema del Determinismo Ambientale;
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Il DeterminismoIl Determinismo quella concezione filosofica
secondo la quale, ogni evento o fenomeno delluniverso il risultato
meccanico, e quindi inevitabile di fattori precedenti o di
condizioni complessive determinanti;Tuttavia in questo contesto i
sociologi Dunlap e Catton (1983) ci spiegano che le relazioni
sociologiche sono quasi sempre probabilistiche o stocastiche
piuttosto che deterministiche;Probabilistiche perch escludendo la
certezza reale ed assoluta si riconosce un certezza relativa,
consentendo in questo caso il criterio del plausibile, del
probabile;
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continuaQuesta forma di determinismo ambientale si trasforma in
determinismo costruttivistico, che riporduce sul piano metodologico
ed anche epistemologico, una forma raffinata ed aggiornata di
antropocentrismo;
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LE SCIENZE SOCIALILa scienza una attivit storica perch risente
delle variabili storiche delle epoche in cui si sviluppa e umana,
quindi non assolutamente dogmaticamente al di fuori ed al di sopra
dei vari contesti storici e sociali;Una attivit linguistica di tipo
cognitivo cio scienza come prodotto: empirica (lEmpirismo la
conoscenza della esperienza, lipotesi un asserto limitato),
decidibile (la decidibilit consiste nel disporr, nellimmediato o in
un secondo momento, di procedure atte a dirimere la questione,
procedure tali in virt delle quali un asserto pu essere accettato o
rifiutato; il ricercatore avr buone ragioni per condividere o
negare un asserto, rifacendosi a delle buone ragioni non a criteri
di falsit o verit;Decidibile secondo modalit logico linguistiche
cio tutti gli uomini non sposati sono celibi laccettabilit di
questo asserto data dalluso di una modalit logica) o empirico
osservative( questa penna rossa ma se io vedo che la penna blu e
non rossa,in virt di una modalit verifico linaccettabilit
dellasserto), e che si realizza attraverso procedure pubbliche,
ripetibili e controllabili dalla comunit dei competenti;
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CHE COSA METAFISICO?E metafisico un enunciato che non ha natura
osservativa; empirica+lavoro intellettuale: questa associazione di
fondamentale importanza;La Metodologia: la scienza che si occupa
del problema della validit dei giudizi, delle procedure e del
linguaggio di ciascuna disciplina scientifica;La Gnoseologia: si
occupa del problema della conoscenza in generale;La Epistemologia:
si occupa del problema della conoscenza scientifica;La Metodologia:
si occupa del problema della validit dei giudizi;
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IL REALISMO Catton e Dunlap richiamo lattenzione ad un Realismo
Hard, cio i fatti ambientali possono essere trasformati in fatti
sociali in via perception, essi segnalano contemporaneamente che
lambiente fisico pu influenzare gli esseri umani e quindi
specifichiamo noi, gli attori sociali, i gruppi ecc., perfino anche
quando essi non sono consapevoli di tale influenza;
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continuaIl monossido di carbonio uccide anche quando non viene
percepito; anzi,i suoi effetti letali agiscono soprattutto quando
esso non viene percepito;Dunlap e Caton, infatti, riconoscono la
possibilit che lambiente fisico possa influenzare il comportamento
sociale anche per vie non dirette e cio attraverso la mediazione
della cultura e della percezione
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continuaSta di fatto che dalla prima formulazione che vede il
complesso sociale, lambiente bio-fisico ed il sistema delle loro
interazioni,si arriva ad una formulazione ben pi estesa;Dai primi
anni settanta si produce negli Stati Uniti una iniziativa di
ricerca sociologica, politologica ed economica, che costituisce una
risposta sia pur parziale sul piano delle scienze umano-sociali
alla crisi ambientale e alle preoccupazioni pubbliche da essa
generate;
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RISCHIO, CULTURA, COMUNICAZIONE TRA I DIRITTI UMANI VE N UNO
RPIORITARIO, NON NEGOZIABILE. IL DIRITTO ALLA VITA
( A. Palazzo, La rivoluzione ecocentrica, 1989)
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A. MARTINET DIREMO CHE DOTATO DI INFORMAZIONE TUTTO QUELLO CHE
HA COME EFFETTO LA RIDUZIONE DELLINCERTEZZA, GRAZIE ALLELIMINAZIONE
DI CERTE POSSIBILIT(A. Martinet, Elements de linguistique gnrale,
1960)
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IL PRAIl PRA il Probabilistic Risk Analysis,o PRA, e che
costituisce lambito di ricerca di pi sviluppato e pi
istituzionalizzato cui fanno riferimento con maggiore frequenza,
come base di conoscenza scientifica, gli atti di decisione pubblica
e lelaborazione di politiche di gestione;
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La formula del rischioLa costruzione di stima del rischio, vale
a dire la determinazione della portata del danno,infatti, si basa
sullassunzione che il rischio reale risulti dal prodotto della
probabilit di un evento per lentit delle conseguenze dannose:
R=PxC, laddove venga introdotto il tempo, laddove cio la probabilit
dellevento considerato venga rapportata ad una delimitazione del
tempo attraverso lindividuazione di un periodo determinato, si avr
una seconda equazione:R=P/T;
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continuaLultima definizione del rischio il prodotto della
frequenza di un evento X per lentit delle conseguenze dannose,
riprendendo Campbell 1980, citato in Douglas 1985;
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IL RISCHIO COME COSTRUZIONE SOCIALELa tematizzazione della
percezione sociale del rischio trova la sua genesi nella
rielaborazione intellettuale di preoccupazioni, angosce e conflitti
che si generano presso gli attori sociali, nelle strutture e nelle
dinamiche della societ;
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QUAL IL LIVELLO ACCETTABILE DI RISCHIO?Poich esistono nella
societ gruppi sociali che percepiscono in modo diverso il rischio e
poich essi possiedono e/o elaborano culture diverse del rischio (ad
esempio gli esperti, gli amministratori, gli ambientalisti, i
gruppi professionali, la gente comune), quale deve essere, se deve
esserci, il gruppo percettore di riferimento? Come si
distribuiscono nel sistema sociale i rischi e le capacit-possibilit
di gestirli, di controllarli, evitarli?;
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MARY DOUGLASLantropologa inglese asserisce che: La percezione
del rischio dipende dal sistema sociale; gli individui utilizzano i
pericoli dellambiente per sostenere il sistema sociale nel quale
essi sono coinvolti criticando o discolpando i propri simili per
ave assunto o per aver evitato dei rischi ;
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MARY DOUGLASLaspirazione a determinati oggetti, anche se non
necessariamente assurti a status symbol, uniforma,omologa stili di
vita;Douglas sostiene che i beni consumo, rientrano nella
realizzazione degli obiettivi dellindividuo; i livelli di consumo
sono determinati socialmente, da questo punto di vista
lacquisizione di determinati beni funzione da fattore
identificante, assume una valenza simbolica che promuove, facilita
un processo di identificazione autopercepito ed eteropercepito;
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CONTINUALa nostra vita tutta costellata di oggetti che sono
elementi di identificazione, manifestazione di identit. Questi sono
elementi rivelatori didentit sia di status sia di gusto che
convivono allinterno di altre identit ascritte ed acquisite;
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CULTURA E ANTROPOLOGIA CULTURALELAntropologia Culturale una
delle 3 Scienze Sociali di base cio quella che si propone alle
conoscenze teorico dei fenomeni culturali e lo studio del
manifestarsi di questi negli individui e nei gruppi umani;Per
Cultura si intende quella concezione della realt e quella
sensibilit ad essa, socialmente acquisita o indotta, che orienta
gli individui nelle diverse situazioni che si offrono loro nel
corso dellesistenza. Esse si costituiscono nei gruppi sia per
effetto delle esperienze, sia per effetto della tradizione;
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CONTINUALa concezione antropologica di cultura differisce da
quella formatasi alla luce degli studi etnologici. Lambito della
disciplina etnologica il termine cultura sta per indicare ogni
prodotto dellattivit umana di un gruppo sociale, cio linsieme dei
modi di soluzione dei problemi esistenziali, ereditato, accettato,
sviluppato del gruppo stesso. Insieme che comprende tanto il
sistema di organizzazione sociale, quanto la tecnologia, i prodotti
materiali dellattivit, la religione e larte;
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LANTROPOLOGIA CULTURALELANTROPOLOGIA CULTURALE una delle scienze
antropologiche. Queste studiano luomo sotto il profilo bio-fisico e
bio-ambientale, nel manifestarsi di sue peculiari attivit o modi di
essere come la linguistica, la preistoria, letnografia,
lantropologia culturale;
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IL RISCHIO DELLA CERTEZZACertezza, centrismo, pregiudizi; I
percorsi della nostra stessa vita quotidiana sono insidiati da tale
sicurezza. La mente guidata della certezza non ci fornisce sempre
mezzi adeguati a evitare deviazioni, inganni ed illusioni che
talvolta o pacano o stravolgono le conoscenza da semplice
percezione della realt. I pregiudizi che vestono falsamente gli
araldi della saggezza presentandosi cos camuffati alla nostra
coscienza e stravolgendo la nostra ragione tanto da convincerla ad
operare in modi che potrebbe rifiutare. Le cause delle ingiustizie,
dei rancori e delle invidie che costituiscono lhumus da cui i
pregiudizi si sviluppano;
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LE TRE SCIENZE SOCIALISono lAntropologia Culturale, la
Psicologia Sociale e la Sociologia;Un gruppo di antropologi
italiani dal 1957 al 1958 presentarono al Primo Congresso Italiano
di Scienze Sociali un documento intitolato Appunti per un
memorandum, tendente a definire la posizione della Antropologia
Culturale nel quadro delle Scienze Sociali, come scienze
delluomo;
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LANTROPOLOGIALAntropologia studia il piano economico,
sociologico e culturale, mentre la psicologia studia linterazione
del livello biologico umano con il livello sociale e con lambiente
ecologico nella psiche individuale;
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IL DETERMINISMO AMBIENTALELipotesi che lambiente fisico
condizioni la vita e la cultura delle comunit umana stata discussa
da alcuni autori come Montesqiue (1689-1755), il Taine (1828-1893),
il Buckle;Il Primo etnologo a ritenere che lambiente fisico abbia
importanza notevole sullo sviluppo delle civilt e sulle culturale
fu Federico Ratzel (1844-1904), fondatore dellAntropogeografia;
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IL DETERMINISMO AMBIENTALE SECONDO GOLDENWEISERAlcuni autori
hanno manifestato il loro dissensi dalle imprecise affermazioni
degli ambientalisti come il Goldenweiser, egli scrive che la
presenza di alcune materie prime fornisce uno stimolo alla loro
utilizzazione da parte di coloro che abitano lambiente in cui esse
si trovano, ma non sempre lo stimolo viene tradotto in applicazioni
concrete;Cio la natura pu fornire alluomo le materie prime per
lesplicazione di determinate attivit per agevolarlo come pu porgli
dei limiti. Nel creare la propria cultura luomo non succube della
natura, anche se ne subisce linfluenza. Non ci si pu aspettare che
gli abitanti del Tibet, lontani dal mare siano marinai,ma la
vicinanza del mare a volte non crea popoli marinai;
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GOLDENWEISEREgli rivolge la critica anche a quegli Autori che
intendono spiegare la psicologia di un popolo in relazione
allambiente nel quale esso vive, anche qui vale il principi