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SISTAN COMUNE DI BRESCIA Unità di Staff Statistica Rapporti di ricerca 20/2005 Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003)
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SISTAN COMUNE DI BRESCIA Unità di Staff Statistica · Il lavoro è previsto nel Programma Statistico Comunale 2002-2004 del Comune di Brescia, che costituisce una prima informativa

Oct 12, 2020

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Rapporti di ricerca 20/2005

Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003)

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Rapporti di ricerca 20/2005

Luigi Riva, Marco Trentini

Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003)

Collana CONOSCERE PER DECIDERE

Brescia, 25 Luglio 2005

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La ricerca è stata impostata da Luigi Riva (Dipartimento Metodi Quantitativi - Università degli Studi di Brescia), mentre Marco Trentini ha curato la realizzazione della stessa nonché la stesura della presente nota. Al fine di favorire la diffusione e l’utilizzazione dei dati, è consentita la riproduzione parziale o totale del contenuto della presente pubblicazione, subordinatamente alla citazione della fonte: SISTAN, Comune di Brescia, Unità di Staff Statistica. Tutela dei dati personali Il presente lavoro ha come obiettivo l’analisi statistica delle caratteristiche della natalità e della fecondità della popolazione residente nel Comune di Brescia di cittadinanza straniera nel periodo dal 1999 al 2003. Il lavoro è previsto nel Programma Statistico Comunale 2002-2004 del Comune di Brescia, che costituisce una prima informativa agli interessati (art.10 L.675/1996). Il titolare e responsabile del trattamento è il dirigente dell’Unità di Staff Statistica. Sono fatti salvi i diritti degli interessati stabiliti dall’art.13 della L.675/1996, e dall’art.13 del Codice deontologico e di buona condotta per i trattamenti dei dati per finalità statistiche, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 1 ottobre 2002, n. 230. NOTE E AVVERTENZE SEGNI CONVENZIONALI Trattino, -, quando il fenomeno non esiste, oppure esiste e viene rilevato, ma i casi non si sono verificati. PERCENTUALI E RAPPORTI Le composizioni percentuali ed i rapporti sono arrotondati alla prima cifra decimale. Il totale dei valori così calcolati può risultare non uguale a 100.

PER INFORMAZIONI SISTEMA STATISTICO NAZIONALE

COMUNE DI BRESCIA Unità di Staff Statistica

Via A. Marchetti, n. 3 - 25126 Brescia Tel. 030 297-8363 - Fax 030 297-8368

E-mail: [email protected]

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1. Premessa Il tema della popolazione costituisce per il Comune, che è l’istituzione che a livello locale ha il coordinamento del sistema dei servizi, un argomento di grande rilevanza dal punto di vista operativo. La ragione è evidente essendo la popolazione la destinataria delle attività di erogazione di servizi, o, in altri termini, la domanda dei servizi che il Comune è tenuto, istituzionalmente, ad erogare o dei quali è tenuto ad assicurare il coordinamento. La conoscenza degli elementi quantitativi e qualitativi della domanda è una informazione necessaria per la pianificazione e programmazione dei servizi in relazione sia al loro dimensionamento sia alla definizione delle caratteristiche strutturali dell’offerta. Il presente lavoro si inserisce all’interno di questa cornice ed ha l’obiettivo di valutare la dimensione e le caratteristiche della natalità e della fecondità della popolazione straniera1 data la particolare rilevanza che il fenomeno immigrazione ha assunto attualmente. I due temi affrontati hanno un interesse sia attuale sia prospettico, in quanto informano sulla dimensione, le caratteristiche e la vitalità demografica delle popolazioni straniere che hanno, nel territorio bresciano, una sempre maggiore consistenza. Segnaliamo, a questo proposito, che l’interesse da parte dell’ufficio per il tema non dipende solo dalla rilevanza dell’impatto delle popolazioni straniere sulla demografia, l’economia e la società locali, ma prioritariamente dall’impatto della domanda espressa dall’immigrazione straniera sul sistema dei servizi pubblici locali, che il Comune, per precisa competenza istituzionale, deve coordinare. Le ragioni sono molteplici e riguardano il fatto che la domanda espressa dagli immigrati non sempre trova soddisfazione all’interno dell’offerta di servizi esistente, e anche quando l’offerta esiste, ed è adeguata, non sempre la domanda straniera trova soddisfazione seguendo le modalità codificate di accesso ai servizi: è evidente come ciò comporti la creazione di nuovi servizi o l’integrazione dei servizi esistenti con nuovi sevizi. Un esempio del primo tipo è dato dalla domanda di servizi di abitazione a basso costo, che sono soddisfatti anche attraverso strutture ad hoc quali i centri di accoglienza, quindi di servizi specificamente previsti per questo tipo di domanda. Quanto all’integrazione dei servizi ricordiamo i cosiddetti servizi di mediazione linguistica o culturale, che consentono allo straniero di accedere a servizi originariamente progettati per una utenza omogenea. Il quadro tracciato risulta ancora più complesso per il fatto che la principale specificità dell’attuale immigrazione, in particolare extracomunitaria, è data dal fatto che l’immigrato spesso affronta la permanenza nel nostro paese con un progetto migratorio che sempre meno frequentemente prevede l’integrazione nei nostri modelli sociali e culturali; da qui la nascita e lo sviluppo di vere e proprie comunità straniere. La natalità svolge un ruolo di particolare importanza nell’analisi delle caratteristiche demografiche delle comunità straniere, dal momento che riguarda una componente consistente della domanda di servizi (ricordiamo che sono straniere circa il 30% delle nascite da residenti) e ben connotata per quanto riguarda i servizi richiesti, che comprendono servizi socio-assistenziali, di istruzione e ricreativi.

1 Una nota terminologica. Useremo di seguito la dizione popolazione italiana e popolazione straniera come locuzioni sintetiche per intendere la popolazione con cittadinanza italiana e la popolazione con cittadinanza non italiana.

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L’interesse del Comune per questo segmento di domanda attiene ancora la specificità dei bisogni e fa riferimento, nella sostanza, alla necessità di sostenere, con opportuni interventi, l’integrazione dei giovani. Le ragioni sono quelle ben note che rimandano per l’oggi, al ruolo di mediazione linguistica e culturale che i giovani svolgono rispetto alle famiglie di appartenenza, col che favoriscono la più difficile integrazione degli adulti, e per il futuro, al contributo che possono fornire al progresso del nostro sistema sociale ed economico. Affrontare il tema della natalità delle comunità straniere significa dover affrontare due tipi di difficoltà la prima relativa alle fonti dei dati e la seconda, di maggiore importanza, relativa alle specifiche caratteristiche assunte dall’immigrazione extracomunitaria nel nostro paese. Quanto alla disponibilità di dati, il sistema informativo della popolazione fornisce una base informativa ricca, e riferita, per altro, alla popolazione residente che costituisce la componente potenziale della domanda di servizi. A questi aspetti è dedicato il successivo punto 3. Quanto alla seconda difficoltà ricordiamo che l’immigrazione straniera, per come si è manifestata, si caratterizza per la pluralità ed eterogeneità sia delle comunità sia, anche all’interno delle singole comunità, dei modelli migratori. Questi aspetti sono esaminati nel dettaglio nel punto 2. Quanto alla pluralità delle comunità ricordiamo che, a distanza di quasi venti anni dalle prime ondate migratorie, la comunità più consistente, quella pakistana, non raggiunge il 10% dell’intera popolazione straniera, mentre le prime dieci comunità raggiungono appena il 60% della popolazione straniera. La pluralità di comunità è associata, per altro, ad un’elevata eterogeneità dei comportamenti inter e intra comunitari. Mentre l’eterogeneità tra le comunità si può trattare tenendo distinte nell’analisi dei dati le singole provenienze, l’eterogeneità all’interno delle comunità dipende dai progetti migratori seguiti dai migranti. In altre parole è il progetto migratorio che determina le scelte di vita del migrante, e quindi anche le decisioni relative alla vita di coppia, alla costruzione della famiglia e quindi alla natalità e fecondità. Un dato costante che caratterizza le recenti migrazioni internazionali nel nostro paese è la loro natura essenzialmente economica2. Questo fatto non va, tuttavia, trattato come fosse una sorta di singolo modello migratorio: si emigra per ragioni economiche, certamente, ma i modelli migratori possono essere notevolmente diversi, e con diverso impatto sulla stessa demografia delle comunità straniere. Un primo modello è dato dall’emigrazione individuale che ha come obiettivo l’accumulo di capitale da utilizzare in patria per raggiungere i propri obiettivi di vita, ad esempio mantenere la famiglia, gli studi dei figli, acquistare la casa, o di lavoro, come aprire una attività economica. Il caso della badante ucraina è quello forse maggiormente rappresentativo. Un secondo modello fa riferimento sempre all’accumulo di capitale, ma da parte della famiglia, magari allargata, che ha finanziato l’emigrazione di uno dei suoi componenti più giovani per garantirsi, in patria, un certo flusso di rimesse. Esempi di questo tipo di progetto sono le migrazioni della comunità cinese, o di persone provenienti da comunità africane. Il terzo modello è quello della “famiglia migrante”, vale a dire della

2 L’eccezione di maggiore rilievo fu data dalle immigrazioni, più intense a cavallo degli anni ’90, della popolazione serba, croata e bosniaca a seguito dello stato di guerra nella ex Yugoslavia. Tuttavia la consistenza della popolazione emigrata per queste ragioni è quantitativamente limitata.

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coppia che cerca di realizzare, per sé e per i figli, un nuovo progetto di vita lontano dalle proprie origini. Interessante è notare che i tre modelli possono essere compresenti nella stessa comunità: in altre parole le caratteristiche del progetto migratorio vanno tenute direttamente in considerazione e non sono riassunte dalla provenienza etnica. È del tutto evidente, a questo punto, quanto possa essere fuorviante, nell’analisi della natalità e della fecondità, tenere in considerazione solo aspetti parziali quali il genere e l’età3: in effetti la presenza di donne giovani in una data comunità non dice nulla circa la demografia di quella comunità. Vice versa la natalità può essere considerata un forte segnale della presenza di famiglie migranti, e quindi di coppie che hanno interesse a costruire una famiglia anche lontano dal proprio paese di nascita. Le analisi che seguono, e che sono riportate nel punto 4, delimitano, all’interno delle comunità, e all’interno delle donne delle varie comunità, le situazioni che hanno come modello di riferimento quello familiare. Chiude la nota una rassegna bibliografica di lavori recenti sul tema, prevalentemente italiani, e l’appendice statistica che contiene le tabulazioni analitiche commentate nel testo.

3 Il calcolo di quozienti di fecondità per singola comunità è viziato proprio da questo tipo di problema, che porta a sottostimare i coefficienti effettivi, dal momento che il denominatore, il numero di donne in età feconda, risulta superiore al numero di donne che sono nella condizione di generare, vale a dire che hanno scelto un modello migratorio che prevede la costruzione di una famiglia.

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2. Scenario demografico delle comunità straniere L’analisi delle decisioni di fecondità dei migranti non possono essere effettuate al di fuori dell’analisi del contesto, individuale e familiare, del migrante che è determinato dal progetto migratorio: è il progetto migratorio, infatti, a determinare le scelte in materia di dimensione della prole e cadenza delle nascite. Prima di analizzare questi aspetti in modo dettagliato, forniamo alcuni sintetici elementi di inquadramento dell’immigrazione a Brescia. 2.1 Aspetti dello scenario demografico Le ondate migratorie internazionali, che hanno coinvolto il nostro paese a partire dalla seconda metà degli anni ’80, hanno interessato la città di Brescia in modo considerevole. La tavola seguente permette alcune osservazioni. Tabella 1 Popolazione residente straniera per genere. Valori assoluti e percentuali sulla popolazione residente

Valori assoluti Valori percentuali Anno

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso di femminiliz-

zazione* 1990 739 1199 1938 0,7 1,3 1,0 61,6 1991 956 1856 2812 0,9 2,0 1,4 51,5 1992 1123 2352 3475 1,1 2,6 1,8 47,7 1993 1281 2495 3776 1,3 2,8 2,0 51,3 1994 1588 2898 4486 1,6 3,2 2,3 54,8 1995 1933 3316 5249 1,9 3,7 2,7 58,3 1996 2304 4049 6353 2,3 4,5 3,3 56,9 1997 2820 5161 7981 2,8 5,7 4,2 54,6 1998 3218 5564 8782 3,2 6,1 4,6 57,8 1999 4132 7008 11140 4,1 7,6 5,8 59,0 2000 5082 8379 13461 5,0 9,0 6,9 60,7 2001 6040 9604 15644 5,9 10,3 8,0 62,9 2002 6496 9355 15851 6,4 10,2 8,2 69,4 2003 8663 10765 19428 8,5 11,7 10,0 80,5 2004 10392 12667 23059 10,1 13,6 11,8 82,0

Fonte: anagrafe della popolazione residente. Tasso di femminilizzazione: femmine ogni 100 maschi La prima riguarda la dinamica della popolazione straniera. Al proposito basti un dato: nel decennio appena trascorso la popolazione residente di cittadinanza straniera è quasi decuplicata, superando nel 2004 le 23mila unità. Nel contempo la popolazione residente rimaneva sostanzialmente stabile intorno ai 190mila abitanti, sicché, in termini relativi, l’incidenza della popolazione straniera passava dall’1,0% al 11,8%. Le ragioni di una così vivace dinamica della popolazione residente cittadina dipendono in primo luogo dalla presenza di una forte domanda di manodopera a bassa qualificazione espressa dal sistema economico e sociale, ed in secondo luogo dall’attrazione esercitata sui migranti dal capoluogo. Quanto al primo aspetto, la domanda di manodopera, possiamo notare che negli ultimi anni è crescita la domanda, da parte delle famiglie e delle imprese, di manodopera, sia maschile sia femminile, da adibire a quelle mansioni scarsamente appetite dalla manodopera

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autoctona perché pesanti, poco remunerate, impegnative in termini di orario e così via. Alla domanda di giovani maschi da impiegare come operai e manovali nelle imprese industriali e delle costruzioni, si è aggiunta, soprattutto negli anni più recenti, la domanda di femmine adulte da impiegare per i lavori domestici o per i pesanti servizi di vigilanza e cura delle persone anziane. Quanto alla forza attrattiva del capoluogo, ricordiamo che a Brescia risiede complessivamente oltre il 33% degli stranieri residenti nella provincia. Se è l’attrattività del sistema sociale ed economico che porta a scegliere come meta la provincia di Brescia, la scelta di risiedere nel capoluogo è dettata da esigenze molto concrete che sono collegate, principalmente, anche se non solo, al fatto di poter vivere insieme ad altre persone della propria comunità. Tra le ragioni della concentrazione, oltre a quella citata, possiamo considerare, perché più direttamente legata al tema della nota, il fatto che capoluogo offre una gamma di servizi specificamente destinati alle comunità straniere più ampia rispetto a quella di altre realtà (non fosse altro che per la presenza di comunità numericamente rilevanti) e che Brescia è il crocevia del sistema di trasporto pubblico locale. Una secondo elemento riguarda la composizione per genere. L’immigrazione straniera era, all’inizio, un fenomeno tipicamente maschile: la presenza femminile si riduceva alle mogli dei migranti (ad esempio nel caso delle donne cinesi o provenienti dalla ex Jugoslavia) o a sporadiche presenze di comunità a tradizionale migrazione femminile (ad esempio le donne Filippine impiegate come collaboratrici familiari). Tabella 2 Popolazione straniera residente nel Comune di Brescia al 31.12.1991 delle prime dieci cittadinanze per numerosità

1991

Valori assoluti Percentuale sulla popolazione straniera

Cittadinanza

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso di femmini-lizzazione

Egitto 38 210 248 4,0 11,3 8,8 18,1 Marocco 21 214 235 2,2 11,5 8,4 9,8 Cina Pop. 110 115 225 11,5 6,2 8,0 95,7 Ghana 74 147 221 7,7 7,9 7,9 50,3 Senegal 10 173 183 1,0 9,3 6,5 5,8 Ex Jugoslavia 60 85 145 6,3 4,6 5,2 70,6 Pakistan - 135 135 0,0 7,3 4,8 0,0 Tunisia 3 103 106 0,3 5,5 3,8 2,9 Filippine 56 30 86 5,9 1,6 3,1 186,7 Albania 10 54 64 1,0 2,9 2,3 18,5 Totale prime 10 cittadin.

382 1266 1648 40,0 68,2 58,6 30,2

Totale 956 1856 2812 100,0 100,0 100,0 51,5

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Segue Tabella 2 Popolazione straniera residente nel Comune di Brescia al 31.12.2004 delle prime dieci cittadinanze per numerosità

2004

Valori assoluti Percentuale sulla popolazione straniera

Cittadinanza

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso di femmini-lizzazione

Pakistan 630 1.635 2265 6,1 12,9 9,8 38,5 Cina 851 1.017 1868 8,2 8,0 8,1 83,7 Egitto 387 1.434 1821 3,7 11,3 7,9 27,0 Albania 724 887 1611 7,0 7,0 7,0 81,6 Ucraina 1.083 205 1288 10,4 1,6 5,6 528,3 Ghana 577 694 1271 5,6 5,5 5,5 83,1 Bangladesh 370 808 1178 3,6 6,4 5,1 45,8 Sri Lanka 475 582 1057 4,6 4,6 4,6 81,6 Marocco 371 609 980 3,6 4,8 4,2 60,9 Romania 525 436 961 5,1 3,4 4,2 120,4 Totale prime 10 comunità

5593 8307 14300 53,8 65,6 62,0 67,3

Totale 10392 12667 23059 100,0 100,0 100,0 82,0 I ricongiungimenti familiari (che hanno interessato in particolare le comunità albanese e ghanese) ed i recenti flussi dall’est di donne impiegate nell’assistenza alle persone anziane (che hanno interessato le comunità ucraina, moldava e rumena) hanno modificato profondamente la composizione per genere della popolazione straniera. Dagli anni ’90 ad oggi il numero di donne residenti è cresciuto di 14 volte, mentre per gli uomini la crescita è stata di 10 volte. Un terzo elemento riguarda le caratteristiche delle migrazioni quanto ad aree e comunità di provenienza. Brescia si è distinta per aver sperimentato vere e proprie “ondate” migratorie con una specifica composizione sia etnica sia di genere. L’effetto è chiaramente visibile nel confronto tra la situazione iniziale di partenza e quella di arrivo relativamente alle prime dieci comunità per numerosità, per un approfondimento di vedano anche i dai in appendice. Commentiamo solo gli aspetti di maggiore interesse: • la molteplicità di provenienze che porta all’assenza di una comunità decisamente

maggioritaria: la comunità pakistana, che è la più numerosa, assommava nel 2004 appena il 10% della popolazione (13% dei maschi e 6% delle femmine). La situazione era pressoché simile nel 1991 con la comunità egiziana che da sola sfiorava il 9% della popolazione straniera totale;

• l’avvicendamento delle principali comunità con la perdita di importanza di alcune comunità (tunisina, senegalese, filippina, albanese e ex Jugoslava), il consolidamento di comunità già presenti negli anni ’90 (in particolare le comunità storiche egiziana, cinese, pakistana e ghanese) e l’entrata di nuove comunità a seguito dei recenti flussi migratori dall’est europeo.

L’avvicendamento delle comunità ha comportato una immigrazione selettiva dal punto di vista del genere per effetto, come si ricordava più sopra, sia dei ricongiungimenti familiari sia della selettività per genere della domanda di lavoro. L’ultimo elemento di cui trattiamo riguarda la struttura per sesso ed età della popolazione. È ben noto che le migrazioni di natura economica operano in maniera selettiva sulla popolazione sia per genere, sia per età.

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Le piramidi delle età riportate nel testo ed in appendice illustrano adeguatamente questi aspetti evidenziando lo squilibrio nella struttura per età delle due popolazioni, italiana e straniera. Senza entrare in un esame di dettaglio segnaliamo alcuni aspetti rilevanti per i discorsi che saranno sviluppati di seguito. Come ci si attende la piramide mostra un picco in corrispondenza delle età centrali per il lavoro, a segnalare la ragione essenzialmente economica delle attuali migrazioni, la moda è di 30 anni per le femmine e 32 per i maschi. Valori elevati si registrano inoltre in corrispondenza delle età più basse: come ci si aspetta si tratta, prevalentemente, delle nascite. Figura 1 - Piramide delle età della popolazione residente al 31.12.2004

2000 1500 1000 500 0 500 1000 1500 200005

101520253035404550556065707580859095

100

Femmine Maschi

Maschi stranieri

Femmine straniere

Maschi italiani

Femmine italiane

Figura 2 - Piramide delle età della popolazione residente straniera al 31.12.2004 Valori percentuali sul totale della popolazione straniera

2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,505

101520253035404550556065707580859095

100

Femmine Maschi

Il restringimento della piramide nella fascia di età tra i 10 ed i 20 anni segnala la minore frequenza delle migrazioni delle adolescenti e degli adolescenti per ragioni che sono

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 10

essenzialmente demografiche: le madri, ed i padri, immigrate sono giovani, vale a dire all’inizio della carriera riproduttiva. 2.2 Progetti migratori e decisioni di fecondità La popolazione straniera, al pari di qualsiasi popolazione, si modifica per effetto di fattori naturali, nascite e morti, e sociali, immigrazioni ed emigrazioni. La crescita naturale dipende essenzialmente da due fattori: il primo è dato dal numero di donne in età feconda, aggiungiamo effettivamente disponibili ad avere dei figli, ed il secondo dalla fecondità espressa, vale a dire dalla dimensione della prole. L’incremento della popolazione straniera ha portato con sé, e non era, alla luce di quanto appena visto, cosa di per sé scontata, l’aumento delle nascite. Le nascite dalla popolazione residente nel totale4 hanno mostrato, nell’ultimo decennio, un aumento apprezzabile: dai 1.400 nati vivi nel 1993 si è passati ai quasi 2.000 dell’anno appena trascorso, con un tasso lordo di natalità che passa dal 7‰ al 10‰. La scomposizione dei dati secondo la cittadinanza dei nati mostra un fatto ben noto: mentre le nascite dalla popolazione italiana sono rimaste pressoché costanti (sia in valore assoluto sia come tasso lordo di natalità) le nascite dalla popolazione straniera sono cresciute in modo molto rapido raddoppiando ogni quattro anni circa. Tabella 3 Nati vivi dalla popolazione residente nel comune di Brescia

Nati vivi da residenti con cittadinanza Tasso lordo natalità Anno Italiana Straniera Totale

% nati vivi stranieri Italiana Straniera Totale

1993 1393 18 1411 1,3 7,3 5,0 7,3 1994 1433 72 1505 4,8 7,6 17,4 7,8 1995 1384 97 1481 6,5 7,4 19,9 7,7 1996 1423 115 1538 7,5 7,7 19,8 8,0 1997 1441 118 1559 7,6 7,8 16,5 8,1 1998 1499 177 1676 10,6 8,2 21,1 8,7 1999 1464 242 1706 14,2 8,0 24,3 8,9 2000 1360 304 1664 18,3 7,5 24,7 8,6 2001 1436 328 1764 18,6 8,0 22,5 9,0 2002 1338 436 1774 24,6 7,5 27,7 9,1 2003 1373 328 1701 19,3 7,8 18,6 8,8 2004 1362 593 1955 30,3 7,8 27,9 10,0

Fonte: Istat Mod.P.2 Movimento e calcolo della popolazione residente, mod.P.3 Cittadini stranieri iscritti in anagrafe-bilancio demografico

È del tutto naturale chiedersi se l’aumento delle nascite dalla popolazione straniera sia temporaneo, e quindi ci si trovi di fronte ad una sorta di “bolla” di natalità che sarà riassorbita, oppure stabile, e quindi ci si debba attendere, almeno per il futuro prossimo, un numero di nascite ancora in crescita. Le conseguenze in termini di programmazione dei servizi sono evidenti: nel primo caso, la “bolla”, si tratta sostanzialmente di affrontare una esigenza transitoria, nel secondo caso si tratta di adeguare i servizi in modo stabile. Rispondere a questa domanda richiede l’analisi congiunta delle caratteristiche strutturali della popolazione straniera, o meglio del numero di donne, o coppie, potenzialmente in

4 Consideriamo, di seguito, la sola popolazione residente, quindi con dimora abituale, e non anche la popolazione presente, regolare o irregolare, perché la quasi totalità della natalità deriva da donne residenti.

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grado di generare, e del loro specifico comportamento riproduttivo, vale a dire delle decisioni di fecondità. L’analisi della fecondità e della natalità della popolazione straniera non può, tuttavia, essere effettuata al di fuori del progetto migratorio. Possiamo convenire che il principale, anche se non l’unico, fattore che spinge le persone a muoversi, oggi, sobbarcandosi un oneroso trasferimento in terra straniera, è la prospettiva di procacciarsi un reddito. La natura economica della migrazione, tuttavia, dice ancora poco dal momento che possiamo individuare almeno tre modelli migratori che caratterizzano la popolazione straniera immigrata a Brescia. 2.2.1 L’emigrazione individuale per l’accumulazione di capitale Questo modello migratorio si caratterizza per il fatto di essere sostanzialmente individuale e per l’obiettivo dell’accumulo di capitale da utilizzare in patria per raggiungere propri obiettivi di vita e lavoro. L’esempio più recente è dato dalle migrazioni di donne, ucraine o moldave, quarantenni sole, figli e mariti rimangono in patria, che si offrono come badanti per la vigilanza e assistenza delle persone anziane. Il trasferimento all’estero è considerato temporaneo e finalizzato all’accumulo di capitale in valuta pregiata: è proprio nel differenziale di potere d’acquisto dell’euro rispetto alla valuta nazionale che si trova il motore economico di questo tipo di progetto; è evidente come un piccolo risparmio in euro si traduce in una elevata capacità d’acquisto nella valuta nazionale. L’obiettivo dell’accumulazione implica che la permanenza all’estero è limitata al tempo necessario per il raggiungimento dell’obiettivo, in termini di capitale desiderato, e che lo spostamento sia individuale: è logico che si sposti solo l’unità che produce reddito, e che essa cerchi di massimizzare l’accumulo, quindi le rimesse, riducendo al minimo le spese per il sostentamento. Le unità che consumano reddito, o che hanno minori possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro (come i figli o il partner), rimangono in patria. Il fatto che lo spostamento sia individuale non vuole dire che non sia organizzato, anzi, normalmente, la persona si sposta seguendo le reti comunitarie o amicali. È realistico ritenere che chi emigra con questo obiettivo non solo non abbia nessuna intenzione di procreare, ma che, inoltre, sia interessato ad assimilarsi o integrarsi nel nuovo contesto: ciò che interessa è un livello di convivenza che preservi l’identità. 2.2.2 La migrazione come progetto familiare di accumulo di capitale Per alcune comunità la migrazione è una manifestazione individuale di un progetto eterodiretto della rete familiare allargata, ed è funzionale all’accumulo di capitale della famiglia. Esempi di questo tipo di progetto sono le migrazioni della comunità cinese, o di persone provenienti da comunità africane. La famiglia allargata, quindi i genitori, l’eventuale coppia, i parenti, investe risorse su uno o più componenti, pagando il viaggio ed il sostentamento iniziale ad esempio, in modo da garantirsi un ritorno economico a vantaggio di tutti. Ogni decisione è sottratta all’autonomia dell’individuo, che si trasferisce sì da solo, ma è vincolato a decisioni altrui. La formazione di una propria famiglia da parte del migrante costituisce una scelta che, per certi versi, rappresenta una difficile rottura rispetto al contesto familiare. È realistico anche per questo tipo di progetto migratorio ritenere che l’obiettivo di procreare sia secondario, e che, altresì, non rientri tra gli obiettivi di vita né l’integrazione, né, tanto meno, l’assimilazione.

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2.2.3 La famiglia migrante: un nuovo progetto di vita Il terzo modello migratorio è quello familiare: l’emigrazione interessa una coppia ed i figli, nati o che nasceranno. L’obiettivo è garantire a sé, al partner ed ai figli, una nuova prospettiva di vita: si emigra per costruirsi un nuovo progetto di vita. Il progetto prende avvio con l’emigrazione del padre che ha un compito di esplorazione del nuovo ambiente e di creazione delle condizioni migliori per consentire alla partner di spostarsi: il ricongiungimento con la famiglia avviene non appena si realizzano condizioni di stabilità dal punto di vista economico (stabilità del reddito) e logistico (abitazione). La questione della costruzione della famiglia, e quindi delle decisioni circa la dimensione della prole e il calendario delle nascite, va pertanto collocata all’interno di un progetto migratorio che è progetto di vita. Molte sono le condizioni necessarie perché tale progetto sia concretamente considerato dalla coppia. Una prima condizione è data dal ricongiungimento della coppia nel paese di destinazione. La questione potrebbe apparire perfino banale, ma così non è: di per sé la presenza di donne in età feconda è irrilevante dal punto di vista della fecondità, se l’obiettivo della migrante è di accumulare capitale5. Le ulteriori condizioni che sono invece ben note e rimandano ad aspetti economici (il progetto di formazione delle famiglia acquista concretezza non appena la famiglia è in grado di disporre di un reddito stabile), sociali (la famiglia straniera cerca di svilupparsi in un ambiente sociale che possa esserle d’aiuto, quindi entro la propria comunità) e logistici (la nascita dei figli richiede condizioni abitative adeguate). L’obiettivo della coppia è garantire ai figli possibilità di vita migliori rispetto a quelle del paese d’origine: l’integrazione costituisce, pertanto, la strategia migliore per raggiungere questo obiettivo. Tuttavia i figli sono sì la molla che spinge verso l’integrazione, ma anche la via per l’integrazione, per il ruolo di mediazione linguistica e culturale che possono svolgere tra i genitori e il nuovo contesto sociale. Volendo riassumere i ragionamenti precedenti possiamo osservare che la natalità altro non è se non la manifestazione di un preciso progetto di migratorio, che prevede la permanenza della famiglia nel nuovo paese per un arco di tempo anche lungo. La scelta familiare porta con sé un atteggiamento potenzialmente aperto nei confronti del nuovo contesto sociale: la famiglia esercita una forte spinta a far accettare i propri figli nella nuova comunità dal momento che dall’integrazione possono scaturire migliori opportunità di vita. Non a caso i problemi della seconda generazione nascono proprio dallo scarto tra le aspettative dei giovani, che sono stati spinti ad integrarsi o addirittura ad assimilarsi agli autoctoni, e le concrete opportunità che la società mette loro a disposizione. È la presenza della coppia, più che della sola donna, l’elemento chiave nell’analisi della natalità e della fecondità della popolazione straniera, dal momento che segnala l’adozione di un ben preciso progetto migratorio che si concreta con la costruzione di una famiglia. Prima di entrare nel merito delle questioni poste, illustriamo le fonti utilizzate nelle analisi.

5 Il caso emblematico è rappresentato dalle giovani donne dell’est europeo che si trasferiscono a Brescia per lavorare come badanti lasciando in patria il marito, quando c’è, ed i figli. È evidente che la costruzione di una famiglia nel nuovo paese, o anche il trasferimento della famiglia, sono opzioni non contemplate nei progetti migratori di queste donne.

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3. Fonte dei dati L’analisi della natalità e della fecondità della popolazione straniera, e per confronto di quella italiana, richiede al conoscenza di molte informazioni relativamente alla nascita ed al “contesto” nel quale l’evento si manifesta, contesto riassumibile, nel nostro sistema sociale, nella presenza di una coppia che sia nelle condizioni, soggettive ed oggettive, per poter realizzare affrontare il proprio progetto di formazione della famiglia6. In altri termini ciò significa disporre di informazioni da due punti di vista: • per ogni evento, nascita, è necessario disporre di informazioni sul contesto familiare

da cui proviene, quindi sul padre e la madre; • per ogni coppia nelle condizioni di procreare, è necessario disporre di informazioni

sulla sua discendenza. Una base di dati di questo tipo non è immediatamente disponibile, a meno di realizzare indagini dirette, ma può essere ricostruita utilizzando le informazioni storiche di tipo amministrativo dell’Anagrafe della popolazione residente e dello Stato civile. L’implementazione del Sistema Informativo della Popolazione, SIPo, a partire dal 21 ottobre del 1999, ha consentito al Comune di modernizzare il trattamento delle informazioni sulla popolazione attraverso la gestione integrata degli archivi anagrafici (anagrafe della popolazione residente e AIRE) e di stato civile utilizzando un modello di registrazione dei dati di tipo dinamico in cui in capo ad ogni soggetto vengono ricostruiti, ordinati temporalmente, tutti gli eventi amministrativamente rilevanti sia individuali (nascita, morte, cancellazione, iscrizione, …, matrimonio) sia familiari (ad esempio il cambio di indirizzo). Le informazioni disponibili consentono di ricostruire direttamente la sequenza degli eventi individuali, almeno a partire dal mese di ottobre 1999, e del contesto familiare di residenza. Gli archivi anagrafici utilizzati comprendono le variazioni anagrafiche principali (nascite, morti, cancellazioni e iscrizioni, queste ultime articolate per motivo) avvenute nel periodo da ottobre 1999 fino a dicembre 2003 e comprendono, quindi, anche le cancellazioni anagrafiche a seguito dell’aggiornamento con le risultanze del 14° Censimento generale della popolazione, avvenute nell’arco di tempo da giugno 2002 a giungo 2003. I dati relativi al 1999 sono stati invece ricostruiti sulla base delle risultanze anagrafiche al 31 dicembre 1999. Risulta invece più complessa la ricostruzione della paternità e maternità indispensabile per analizzare le decisioni di fecondità delle coppie.

6 La cautela, o pedanteria, con cui affrontiamo questi aspetti è determinata dalla considerazione che strutture sociali e comportamenti che noi siamo abituati a considerare talmente normali da risultare “naturali”, rappresentano semplificazioni drastiche nel caso in cui si esaminino popolazioni che provengono da altri sistemi culturali, religiosi, giuridici, …, sociali. Chiariamo la questione con alcuni esempi. Mentre è sufficientemente chiaro e condiviso cosa intendiamo (nel nostro quadro culturale, sociale, giuridico ecc.) per famiglia, meno chiaro è cosa, nella comunità cinese, debba intendersi per famiglia. L’idea che sia la coppia l’ambito di analisi della fecondità è corretta da un punto di vista riproduttivo, ma è riduttiva da un punto di vista sociale, non solo per la presenza di popolazioni che praticano la poligamia, ma anche per il particolare ruolo che può giocare la famiglia nelle scelte di fecondità.

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La procedura utilizza si rifà alla metodologia sviluppata per l’analisi delle reti parentali ottenute dall’elaborazioni dei dati anagrafici e presentata nel dettaglio in un altro lavoro7. La scelta di utilizzare la base di dati anagrafica ha un limite fondamentale dato dal fatto che vengono prese in considerazione solo le persone che, anche solo temporaneamente, hanno acquisto la residenza in città. Il vincolo è piuttosto stringente e porta a dati incompleti per tutte le nascite per le quali solo uno dei due genitori, non sempre la madre, risultava residente in città. La ricostruzione della relazione di paternità e maternità consente non solo di associare le informazioni anagrafiche dei genitori a quelle del figlio, ma altresì di ricostruire, con un certo margine di errore, la discendenza di ogni donna ed ogni uomo residente, e quindi l’ordine di generazione della prole8. Ordine di generazione che tiene conto anche dei figli attualmente non residenti in famiglia, perché morti, emigrati, residenti con altre persone, e che esclude solamente i figli che non sono mai stati residenti in città. L’errore rimanda, nuovamente, al fatto che essendo considerate solo le variazioni della popolazione residente, vengono esclusi gli eventi che non comportano registrazione anagrafica, quindi, ad esempio gli eventuali figli nati precedentemente l’immigrazione e che non si sono spostati con i genitori. Gli altri eventi naturali, come la morte, l’emigrazione e via dicendo sono invece considerati in quanto lasciano, direttamente o perché trascritti, una traccia nell’anagrafe. Senza entrare in un esame di dettaglio delle modalità operative, illustriamo i passaggi secondo l’ordine seguito. Nel caso di persone residenti nella famiglia di nascita, il problema è risolvibile utilizzando la relazioni di parentela con l’intestatario della scheda di famiglia, essendo immediato identificare la paternità e maternità del figlio9 residente con entrambi i genitori. Più complesso risulta identificare paternità e maternità quando la struttura parentale della famiglia è costruita non sul padre o sulla madre del nato, ma, per esempio, sul nonno. In questo caso il figlio, di cui interessa ricostruire paternità e maternità, risulta come nipote dell’intestatario ed i genitori uno come genero o nuora e l’altro come figlia o figlio10. L’identificazione puntuale della maternità e paternità è possibile solo introducendo ulteriori informazioni oltre ala relazione di parentela come lo stato civile e la data di matrimonio, oppure il nome e cognome dei genitori11.

7 Si veda al proposito: Le reti parentali primarie a Brescia. Nonni, figli e nipoti tra sostegno reciproco e domanda di servizi, Rapporti di ricerca n. 16/2002. 8 I dati consentono di trattare tutte le nascite, comprese quelle di nati morti o dei morti pochi giorni dopo la nascita, e quindi di calcolare l’ordine di generazione tenendo conto di tutti questi eventi. Nel caso di parti plurimi, ogni nato è stato trattato distintamente. 9 L’unico abbinamento non corretto riguarda i figli adottivi che, non essendo evidenziati negli archivi anagrafici a nostra disposizione, vengono attribuiti ai genitori adottivi. 10 La soluzione consiste nel disporre della matrice completa delle relazione di parentela, costruita a partire dalle relazioni immodificabili come “genitore di” e la relazione simmetrica “figlio di”. La matrice ha tante righe e colonne quanti sono gli individui della popolazione, e in corrispondenza di ogni cella riporta il tipo di relazione esistente: “figlio di” o simmetricamente “genitore di”. Partizionando la matrice si ottengono le reti relazionali relative ad ogni individuo. 11 Il cognome e nome della persona è stato normalizzato in modo da ridurre al minimo la possibilità di mancati abbinamenti determinati da errori di scrittura e doppi nomi. Per quanto riguarda questi ultimi sono stati eliminati i nomi oltre al primo ed attribuito come nome il primo risultante in anagrafe. Per quanto riguarda gli errori di scrittura si è proceduto all’eliminazione di tutti i caratteri speciali contenuti nel cognome e nel nome, quali apostrofi, accenti, trattini, punti e spazi.

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Ancora più complesso è individuare la maternità e paternità nel caso in cui uno, o entrambi, i genitori non risultino residenti nella famiglia. La procedura utilizzata è per passi successivi e prevede, in prima battuta, l’individuazione di criteri robusti per il collegamento. In dettaglio la maternità e la paternità di un bambino senza genitori residenti in famiglia, sono state assegnate alle persone residenti in città aventi lo stesso cognome e nome dei genitori e coniugate fra di loro. Sui casi rimanenti si è proceduto ad effettuare abbinamenti “allentando” i criteri più robusti, mantenendo sempre l’uguaglianza tra i cognomi e nomi, ed inserendo via via altri criteri come, per esempio, la compatibilità delle età dei genitori tra di loro (imponendo che non vi fosse una differenza in valore assoluto superiore a 5 anni) e delle data di nascita di genitori e figli (imponendo che la madre avesse un’età alla nascita del figlio tra i 15 e 45 anni). I risultati dei collegamento sono riportati nella tavola seguente; i dati di dettaglio sono riportati nell’appendice statistica. Il fatto che le nascite non collegate con entrambi i genitori siano trascurabili, lo 0,7% (0,5% nella popolazione italiana e 1,3% in quella straniera), porta a ritenere che la procedura di collegamento sia affidabile, e che, quindi, il mancato collegamento sia determinato dall’effettiva assenza del genitore dagli archivi. I dati sono conformi alle attese per quanto riguarda il diverso livello del collegamento in relazione al genitore ed alla cittadinanza del bambino. Il basso numero di nascite non collegate alla madre è determinato, nella popolazione italiana, da situazioni del tutto particolari, in cui il bambino vive con il padre in una famiglia allargata. Per la popolazione straniera l’assenza della madre è essenzialmente l’effetto del mancato completamento della pratica di ricongiungimento familiare, dal momento che è estremamente improbabile il caso di un bambino che vive all’estero, quindi senza rete familiare, da solo con il padre che lavora. Tabella 4 Abbinamenti tra i genitori ed i figli distinti per cittadinanza dei figli

Italiani Stranieri Anno di nascita

Numero di nascite Con la

madre con il padre con la

madre con il padre

1999 2.020 0,7 9,8 5,3 13,7 2000 2.191 1,6 9,7 7,1 12,5 2001 2.094 2,3 8,9 5,0 13,2 2002 1.953 1,5 10,9 5,3 14,5 2003 1.892 1,3 13,0 2,5 12,2

Totale 10.150 1,5 10,4 5,1 13,3 I 10.150 record elaborati riguardano bambini nati nel periodo dal 1999 al 2003 (in Italia o all’estero, e quindi immigrati) e residenti a Brescia, anche temporaneamente, nello stesso periodo, e comprendono anche 21 bambini nati morti. I dati provenienti dalle variazioni anagrafiche differiscono, in modo anche sensibile, rispetto ai dati del sistema di rilevazione Istat del movimento e calcolo della popolazione residente. La ragione della differenza risiede, sostanzialmente, nel fatto che i conteggi del movimento e calcolo della popolazione vengono effettuati sulla situazione delle pratiche anagrafiche ad una certa data (essendo dati mensili qualche giorno dopo la fine del mese),

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e comprendono pratiche complete ed incomplete, vale a dire avviate ma non concluse per qualsivoglia ragione. In effetti non tutte le pratiche anagrafiche avviate vengono chiuse con esito favorevole, e ciò non riguarda solamente l’immigrazione, ma anche le stesse nascite12. La questione si è posta in modo evidente nel corso degli ultimi anni a causa di una circolare del Ministero dell’Interno che richiede, per il completamento della pratica anagrafica, l’inserimento del neonato nel permesso di soggiorno dei genitori, atto che deva essere effettuato a richiesta dei genitori. In attesa del completamento della documentazione il bambino non viene registrato in anagrafe. Solo con l’esibizione del documento aggiornato è possibile per l’ufficiale d’anagrafe procedere alla registrazione del nato. In questo modo la nascita viene registrata con la data dell’evento anche mesi dopo l’accadimento. Tabella 5 Confronto tra i nati vivi risultanti dall’anagrafe e dal movimento e calcolo della popolazione residente Istat per cittadinanza: valori assoluti

Anno Nati vivi ISTAT Nati vivi ANAGRAFE Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

1999 1.464 242 1.706 1.408 221 1.629 2000 1.360 304 1.664 1.505 298 1.803 2001 1.436 328 1.764 1.484 374 1.858 2002 1.338 436 1.774 1.355 406 1.761 2003 1.373 328 1.701 1.391 403 1.794

Totale 6.971 1.638 8.609 7.143 1.702 8.845 Tabella 6 Confronto tra i nati vivi risultanti dall’anagrafe e dal movimento e calcolo della popolazione residente Istat per cittadinanza: differenze e dati percentuali

Differenze in valore assoluto anagrafe-Istat

Valori percentuali anagrafe/Istat

Anno

Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale 1999 -56 -21 -77 96,2 91,3 95,5 2000 145 -6 139 110,7 98,0 108,4 2001 48 46 94 103,3 114,0 105,3 2002 17 -30 -13 101,3 93,1 99,3 2003 18 75 93 101,3 122,9 105,5

Totale 172 64 236 102,5 103,9 102,7 Le differenze tra le due fonti, considerando i dati sul quinquennio 1999-2003, raggiungono il 3%, pari a 236 nascite su 8.845 anagrafiche, con una variabilità annuale e per cittadinanza piuttosto marcata. I dati provenienti dalle variazioni anagrafiche risultano, solitamente, superiori rispetto ai dati Istat, dal momento che tengono conto di situazioni che col tempo si sono chiuse.

12 Nel caso di pratiche aperte ma non chiuse entro la fine mese, per convenzione si procede a conteggiare comunque l’evento (nascita, morte, cancellazione o iscrizione) attribuendolo al mese di avvio della pratica. Se in un mese successivo la pratica si conclude con esito sfavorevole si procede a correggere la contabilità con poste correttive.

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L’anno 1999 costituisce una eccezione dal momento che non sono compresi i nati da residenti che sono emigrati. Quanto alla qualità dei dati utilizzati il grado di affidabilità è buono per le informazioni anagrafiche certificabili (quindi nascita, immigrazione, paternità e maternità e via dicendo), inoltre il completamento dell’opera di bonifica avviato dopo l’integrazione degli archivi di stato civile e dell’anagrafe rende affidabili anche i dati relativi al matrimonio ed alle condizioni, vedovanza, divorzio, ad esso legate.

Profili della tutela dei dati personali Finalità Il presente lavoro ha come obiettivo l’analisi statistica delle nascite dalla popolazione straniera nel Comune di Brescia. Il lavoro è previsto nel Programma Statistico Comunale del Comune di Brescia, che costituisce una prima informativa agli interessati (art.13 d.lgs. 196/2003, Codice per la protezione dei dati personali). Dati trattati La realizzazione del progetto comporta l’utilizzo degli delle variazioni anagrafiche delle persone che, anche temporaneamente, hanno acquisito la residenza in città. I singoli record individuali dei nati nel periodo dal 1999 al 2003 sono stati collegati, attraverso la paternità e maternità ed altre informazioni, ai record delle madri e dei padri. In tal modo per ogni nuovo nato sono state ricostruite le informazioni rilevanti sui genitori.. Una volta effettuata la ricostruzione delle relazioni genitore-figli, e marito-moglie, si è predisposta la matrice dei dati per le elaborazioni eliminando gli identificativi personali manifesti (nome e cognome), e mantenendo solo i codici individuali in funzione di chiavi di collegamento. Dati sensibili Gli archivi contengono la cittadinanza che è un dato sensibile in quanto in grado di rivelare la condizione etnica o razziale. Modalità del trattamento Tutte le fasi del trattamento dei dati sono effettuate con mezzi elettronici. Le elaborazioni sono state effettuate nel rispetto delle norme in materia di trattamento dei dati per finalità statistiche (Codice in materia di protezione dei dati d.lgs. 281/1999), e delle norme sul trattamento dei dati personali di cui all’art.6 bis d.lgs. 322/1989 “Norme sul Sistema Statistico Nazionale”, nel rispetto del segreto statistico (art. 9, Disposizioni per la tutela del segreto statistico, d.lgs. 322/1989). Operativamente ci si è attenuti alle disposizioni stabilite dal Codice deontologico e di buona condotta per i trattamenti dei dati per finalità statistiche, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 1 ottobre 2002, n. 230, e riportate nel Documento programmatico sulla sicurezza del Comune di Brescia, approvato in data 30 giugno 2004. In specifico si è operato nel modo seguente: - l’esternazione dei dati avviene esclusivamente sotto forma di tabelle e grafici, verificando che nessuna unità di rilevazione sia comunque identificabile; - i dati sono conservati sul server dell’Unità di Staff Statistica. L’accesso ai dati è consentito da parte del responsabile del trattamento solo per ragioni d’ufficio ed è limitato ad alcuni utilizzatori tramite l’uso di password;

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i dati sono conservati per usi futuri limitatamente alle sole finalità statistiche. I dati individuali anonimi sono disponibili, su supporto magnetico, esclusivamente per finalità statistiche e di ricerca al livello di analiticità necessario per le elaborazioni, nel rispetto delle norme sulla tutela dei dati personali Titolarità, responsabilità e diritti degli interessati Il titolare e responsabile del trattamento è il dirigente responsabile dell’Unità di Staff Statistica del Comune di Brescia.

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4. La natalità Tratteremo di seguito alcuni aspetti della natalità della popolazione straniera nel quinquennio 1999-2003. Consideriamo nelle elaborazioni tutti i nati nel periodo, indipendentemente dal fatto che la persona sia effettivamente nata da residenti a Brescia o nata altrove e successivamente immigrata. In questo modo, oltre a disporre di una base numericamente più consistente, siamo anche in grado di cogliere la natalità in modo, parzialmente, distinto dalla migrazione, ricostruendone, quindi, un quadro più completo. Tabella 7 Nati per anno di nascita distinti secondo la cittadinanza e la modalità di iscrizione anagrafica

Totale di cui stranieri Anno di nascita Iscritti per

immigra-zione

Iscritti per nascita

Totale Iscritti per immigra-

zione

Iscritti per nascita

Totale

1999 391 1629 2020 172 221 393 2000 385 1806 2191 162 301 463 2001 230 1864 2094 97 380 477 2002 188 1765 1953 100 410 510 2003 90 1802 1892 31 411 442

Totale 1284 8866 10150 562 1723 2285 Tabella 8 Nati secondo l’area di provenienza e la modalità di iscrizione anagrafica

Valori assoluti Valori percentuali Area di provenienza Immigrati Nati da

residenti Totale Immigrati Nati da

residenti Totale

Italia 722 7143 7865 43,0 70,6 66,7 Unione europea 3 12 15 0,2 0,1 0,1 Ex-URSS 15 5 20 0,9 0,0 0,2 Africa 156 657 813 9,3 6,5 6,9

di cui Egitto 69 145 214 4,1 1,4 1,8 Ghana 14 163 177 0,8 1,6 1,5 Marocco 18 93 111 1,1 0,9 0,9

Altri paesi eur. 105 288 393 6,3 2,8 3,3 di cui Albania 53 100 153 3,2 1,0 1,3 Ex Jugoslavia§ 25 127 152 1,5 1,3 1,3

America 29 28 57 1,7 0,3 0,5 Asia 254 733 987 15,1 7,2 8,4

di cui Cina Popolare 72 245 317 4,3 2,4 2,7 Pakistan 67 161 228 4,0 1,6 1,9 Bangladesh 21 87 108 1,3 0,9 0,9

Totale 1284 8866 10150 100,0 100,0 100,0 Paesi a forte pressione migratoria* 550 1710 2260 32,7 16,9 19,2 Paesi a sviluppo avanzato 734 7156 7890 43,7 70,7 66,9 Nota: § si intende la federazione Serbia-Montenegro. * per la definizione si veda l’appendice

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L’aumento dei nati stranieri, considerando come tali i nati con cittadinanza straniera, è immediatamente visibile sia in termini assoluti, 190 nati in più all’anno in cinque anni, sia in termini relativi, l’incidenza passa dal 13,6% del 1999 al 22,8% del 2003. I dati mettono chiaramente in evidenza sia il peso sulla natalità complessiva delle principali comunità, in particolare di quelle asiatiche seguite da quelle africane, ma anche l’incidenza dei ricongiungimenti dei piccoli alle loro famiglie. Procederemo ora ad analizzare le nascite secondo alcune caratteristiche dei genitori. In questo caso consideriamo solo quella parte dei dati per i quali abbiamo a disposizione le informazioni sui genitori, ed in particolare le informazioni sulla madre. 4.1 L’età della madre La scelta di riferire le nascite alla madre, e non anche al padre, è in un certo senso ovvia, ma non banale. La ragione è legata al fatto che, essendo la gestazione e la prima cura del figlio, per ragioni biologiche, totalmente a carico della madre, e le successive cure parentali, per ragioni culturali, prevalentemente a carico della madre, è presumibile che la coppia definisca la dimensione e cadenza della prole in relazione alle caratteristiche ed esigenze delle madre. In altri termini la scelta dell’intensità (quantum) e del calendario delle nascite (tempo), pur maturando in un contesto di coppia, e richiedendo la convivenza della coppia stessa, sembra essere determinata essenzialmente dalla disponibilità della donna, che sappiamo varia in relazione ai differenti contesti culturali e religiosi. L’età della madre alla nascita del primo figlio, ed in generale l’età alla nascita dei figli, costituisce un indicatore chiave dal momento che identifica non solo il momento di inizio della carriera riproduttiva della donna, ma anche il tempo che rimane ancora disponibile per la procreazione, tempo che ha un limite biologico massimo nell’età alla menopausa, ed un limite culturale massimo, inferiore a quello biologico, nell’età che la comunità in cui si vive ritiene adeguata alla nascita dell’ultimo figlio. Se consideriamo le sole nascite per le quali abbiamo ricostruito la maternità il numero di casi su effettuare le elaborazioni scende a 9917, di cui 2373 riferiti a madri con cittadinanza straniera (di cui 1831 risultavano nati a Brescia e 542 immigrati) e 7544 a madri con cittadinanza italiana. Commentiamo sinteticamente le tabelle ed i grafici presentati di seguito. Il profilo delle nascite per età della madre alla nascita del primo figlio risulta sostanzialmente diverso a seconda del contesto culturale, sociale, religioso ecc. da cui proviene la donna, al punto da poter ritenere che i modelli riproduttivi retrostanti siano sostanzialmente diversi. Il primo aspetto da notare riguarda l’inizio della procreazione. Oltre il 40% delle nascite di primogeniti generati da donne provenienti da paesi a forte pressione migratoria avviene quando la madre ha età inferiore a 25 anni (l’età modale è 23 anni e l’età mediana 26), mentre la corrispondente percentuale per le donne provenienti da paesi a sviluppo avanzato sfiora il 10%, ed il 10,2% per le madri italiane (l’età modale e mediana raggiungono i 30 anni).

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Figura 3 Grafico a barre dell’età della madre alla nascita del primo figlio

Paesi a sviluppo avanzato Valori assoluti

Paesi a forte pressione migratoria Valori assoluti

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

0

25

50

75

100

125

150

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

% sul totale delle nascite

% sul totale delle nascite

0123456789

10

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

0

2

4

6

8

10

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Il secondo aspetto è collegato al primo. Il rinvio nel tempo dell’inizio della carriera riproduttiva porta, stanti i vincoli biologici e sociali alle gravidanze “mature”, a cercare di recuperare il tempo perduto non appena possibile, col che l’incidenza delle nascite intorno all’età modale risulta più elevata nel caso delle donne provenenti da paesi a sviluppo avanzato rispetto alle altre donne. Tabella 9 Nascite secondo l’età della madre alla nascita del primo figlio e l’area di provenienza della madre

Valori assoluti Percentuali di colonna Classe di età della madre Paesi a

sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale Paesi a sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale

----19 63 106 169 1,5 7,4 3,0 20-24 368 480 848 8,6 33,6 14,9 25-29 1348 484 1832 31,6 33,9 32,2 30-34 1674 246 1920 39,2 17,2 33,7 35-39 705 95 800 16,5 6,7 14,0 40-44 103 17 120 2,4 1,2 2,1 45-49 6 - 6 0,1 - 0,1 Totale 4267 1428 5695 100,0 100,0 100,0

In effetti le nascite nelle cinque classi di età centrate sull’età modale costituiscono il 41,4% delle nascite da donne provenienti da paesi a sviluppo avanzato, contro il 36,2 delle nascite

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da donne provenenti da paesi a forte pressione migratoria (o 33,9%, se consideriamo accidentale la moda a 23 anni e consideriamo come moda i 27 anni di età). Il terzo aspetto riguarda le nascite dei primogeniti da donne “mature”, oltre i 40 anni, che risultano essere il doppio, 2,5% contro 1,2%, nel caso di donne provenienti da paesi a sviluppo avanzato rispetto alle altre donne. Figura 4 Grafico a barre dell’età della madre alla nascita del primo figlio

Paesi a sviluppo avanzato Valori assoluti

Paesi a forte pressione migratoria Valori assoluti

050

100150

200250300350400450

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Et à

050

100150

200250300350400450

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Et à

% sul totale delle nascite

% sul totale delle nascite

0

2

4

6

8

10

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

0

2

4

6

8

10

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

L’analisi condotta fino a questo punto evidenzia le differenze nell’età della madre alla nascita del primo figlio esistenti in relazione all’area geopolitica di provenienza. I due tipi individuati, paesi a sviluppo avanzato e paesi a forte pressione migratoria, non sono, tuttavia, omogenei al proprio interno. Più precisamente il tipo paesi a sviluppo avanzato è molto omogeneo, non fosse altro che per la forte incidenza delle nascite da donne italiane (4225 su 4267), mentre il tipo paesi a forte pressione migratoria omogeneo non è. Trovare elementi di omogeneità all’interno di questo tipo non è per nulla semplice né scontato: l’analisi per continente (si veda l’appendice) o per altre aggregazioni evidenza profili estremamente diversi, che tuttavia sono il risultato di aggregazioni di profili per singole comunità ancora più eterogenei. Così, ad esempio, il profilo per età della madre delle nascite di donne provenienti da tre paesi asiatici (Cina Popolare, Pakistan e Sri Lanka) è notevolmente diverso, come è diverso il profilo calcolato con riferimento a due paesi africani (Marocco ed Egitto) che pure appartengono alla regione del Nord Africa. L’eterogeneità rilevata obbliga a procedere con un approccio analitico, che tenga conto delle differenze a livello di singola comunità.

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I dati riportati di seguito della distribuzione dell’età della madre alla nascita del primo figlio per cittadinanza della madre, confermano, pur nell’esiguità dei casi, l’eterogeneità dei comportamenti tra le principali comunità presenti localmente. Questo dato è confermato analizzando l’età alla nascita dell’ultimo figlio. Tabella 10 Nascite secondo l’età della madre alla nascita del primo figlio e la cittadinanza della madre. Valori percentuali Classe di

età Albania Bangla-

desh Egitto Ghana Italia Sri Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-Monte-negro

----19 4,6 2,6 11,2 2,5 1,5 1,1 7,4 6,1 2,9 44,6 20-24 45,4 65,8 55,1 12,5 8,7 23,0 32,4 36,6 36,3 36,5 25-29 37,0 27,6 29,2 37,5 31,7 49,4 27,9 32,9 40,7 13,5 30-34 11,1 3,9 3,4 36,3 39,3 17,2 23,5 14,6 12,7 2,7 35-39 0,9 - 1,1 11,3 16,4 8,0 7,4 6,1 6,9 2,7 40-44 0,9 - - - 2,4 1,1 1,5 3,7 0,5 - 45-49 - - - - 0,1 - - - - - V.A. 108 76 89 80 4225 87 68 82 204 74

Tabella 11 Nascite secondo l’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio e la cittadinanza della madre. Valori percentuali Classe di

età Albania Bangla-

desh Egitto Ghana Italia Sri Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-Monte-negro

----19 3,2 1,9 6,4 1,1 0,9 0,9 5,4 3,1 2,0 32,9 20-24 40,5 54,7 40,1 8,0 5,9 19,8 24,8 22,0 31,2 32,2 25-29 38,0 36,8 38,1 25,6 24,3 41,4 29,5 35,9 40,9 16,8 30-34 14,6 6,6 13,9 47,2 41,2 24,1 26,4 21,1 17,8 10,5 35-39 3,2 - 1,5 13,6 23,6 10,3 9,3 12,6 7,4 4,2 40-44 0,6 - - 4,0 3,9 3,4 4,7 5,4 0,7 2,1 45-49 - - - 0,6 0,3 - - - - 1,4 V.A. 158 106 202 176 7479 116 129 223 298 143

I dati evidenziano l’elevata eterogeneità della popolazione straniera, e confermano la difficoltà di procedere ad aggregare in relazione ad elementi geografici, religiosi o altro, dal momento che, forse anche a causa dei numeri sui cui si lavora, i profili non sono per niente simili. Ciò supporta la considerazione che tale differenza nei profili per età, sia l’effetto di una reale differenza nei modelli di comportamento. Gli indicatori dell’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio, in particolare l’età mediana, e la differenza interquartile13, mostrano valori che variano da 32 anni per le italiane, ma anche 31 per le donne ghanesi, fino ad un minimo inferire ai 25 anni per bena quattro comunità: Albania, Egitto, Bangladesh e Serbia-Montenegro.

13 I quartili di una distribuzione ordinata, sono le modalità che dividono la distribuzione in due parti: quella a sinistra del valore che è pari al 25%, 50% o 75% della distribuzione, e quella a destra, pari al complemento al 100%. La differenza interquartile è la differenza tra il I ed il III quartile di una distribuzione di caratteri ordinati, è quindi una misura di variabilità che indica l’ampiezza dell’intervallo, centrato sulla mediana, che comprende il 50% della distribuzione.

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 24

Tabella 12 Indicatori dell’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio per cittadinanza della madre Indicatori Numero I quartile

Mediana

III quartile

Differenza

interquartile

Italia 7479 29 32 35 6 Ghana 176 28 31 33.75 5.75 Sri Lanka 116 25.25 28 31.75 6.5 Marocco 129 23 28 31.5 8.5 Pakistan 223 24 28 32 8 Cina Popolare 298 23 26 30 7 Albania 158 22 25 29 7 Egitto 202 23 25 28 5 Bangladesh 106 22 24 27 5 Serbia-Montenegro 143 19 22 27 8 L’analisi del profilo per età della madre alla nascita dei figli successivi al primo mostra, da un lato, alcune regolarità, e dall’altro conferma gli elementi di differenza già evidenziati. Tabella 13 Nascite secondo l’età della madre alla nascita dei figli successivi al primo e l’area di provenienza della madre

Valori assoluti Percentuali di colonna Classe di età della madre Paesi a

sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale Paesi a sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale

----19 3 22 25 0,1 2,3 ,6 20-24 71 171 242 2,2 18,1 5,7 25-29 477 326 803 14,6 34,5 19,0 30-34 1432 290 1722 43,7 30,7 40,8 35-39 1083 97 1180 33,0 10,3 27,9 40-44 197 34 231 6,0 3,6 5,5 45-49 14 5 19 ,4 ,5 ,5 Totale 3277 945 4222 100,0 100,0 100,0

Il primo dato riguarda l’ovvio aumento dell’età con l’ordine di generazione. L’età mediana per le nascite da donne di paesi a sviluppo avanzato cresce di circa due anni per ogni figlio passando da 27 anni, a 30 fino a 32; cresce con un passo inferiore per le donne di paesi a forte pressione migratoria (partendo da un livello notevolmente più basso): da 23 anni, a 24 fino a 27.

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Figura 5 Grafico a barre dell’età della madre alla nascita del primo figlio

Paesi a sviluppo avanzato Valori assoluti

Paesi a forte pressione migratoria Valori assoluti

0

50

100

150

200

250

300

350

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Et à

0

50

100

150

200

250

300

350

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

% sul totale delle nascite

% sul totale delle nascite

0

2

4

6

8

10

12

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

0

2

4

6

8

10

12

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

Il secondo elemento è dato dal diverso profilo delle distribuzioni per area di provenienza che vede presenti gli stessi elementi considerati più sopra vale a dire la diversa incidenza delle nascite tra donne molto giovani e “mature”, oltre alla diversa concentrazione delle nascite nelle età riproduttive centrali. Tabella 14 Indicatori dell’età della madre alla nascita per ordine di generazione Paesi a sviluppo avanzato

Ordine di generazione Indicatori Totale 1 2 3 e più

Numero 7544 4267 2351 926 I quartile 29 27 30 32 Mediana 32 30 33 35 III quartile 35 34 36 37 Diff. interquartile 6 7 6 5 Media 31,7 30,4 32,9 34,4 Moda 30 30 34 35

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Tabella 15 Indicatori dell’età della madre alla nascita per ordine di generazione Paesi a forte pressione migratoria

Ordine di generazione Indicatori Totale 1 2 3 e più

Numero 2373 1428 571 374 I quartile 23 23 24 27 Mediana 27 26 28 30 III quartile 31 30 31 34 Diff. interquartile 8 7 7 7 Media 27,4 26,3 28,1 30,6 Moda 23 23 26 30 Tabella 16 Nascite secondo l’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio e la cittadinanza della madre. Valori percentuali Classe di

età Albania Bangla-

desh Egitto Ghana Italia Sri Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-Monte-negro

----19 3,2 1,9 6,4 1,1 0,9 0,9 5,4 3,1 2,0 32,9 20-24 40,5 54,7 40,1 8,0 5,9 19,8 24,8 22,0 31,2 32,2 25-29 38,0 36,8 38,1 25,6 24,3 41,4 29,5 35,9 40,9 16,8 30-34 14,6 6,6 13,9 47,2 41,2 24,1 26,4 21,1 17,8 10,5 35-39 3,2 - 1,5 13,6 23,6 10,3 9,3 12,6 7,4 4,2 40-44 0,6 - - 4,0 3,9 3,4 4,7 5,4 0,7 2,1 45-49 - - - 0,6 0,3 - - - - 1,4 Tot. 158 106 202 176 7479 116 129 223 298 143

4.2 L’ordine di generazione L’età della madre costituisce un primo importante elemento che informa sull’inizio della carriera riproduttiva della donna e, quindi, sulla sua presumibile durata, presumibile perché fattori sociali, religiosi, culturali ecc. possono ridurre il periodo di effettiva esposizione al rischio di concepire. L’età, da sola, dice poco circa gli effettivi progetti in termini di dimensione della prole, a parte, forse, la considerazione che, per poter generare un elevato numero di figli è necessario anche avere a disposizione un adeguato periodo di tempo. La prole già generata da ogni donna può, invece, fornire elementi utili per comprenderne la dimensione finale, anche a partire da dati relativi a donne che non hanno ancora completato i propri progetti riproduttivi. Consideriamo, di seguito, il numero di figli residenti, che approssima l’ordine di generazione, delle donne che hanno avuto almeno un figlio nel quinquennio dal 1999 al 2003, tabulati secondo le usuali variabili differenziali, e distinguendo per generazione della madre. Il numero medio di figli residenti, che approssima l’ordine medio di generazione, risulta maggiore tra le donne provenienti da paesi a forte pressione migratoria, rispetto alle altre donne, quale che sia la generazione di appartenenza della madre; fin qui i dati non presentano sorprese. Il fatto che anche la deviazione standard dalla media sia maggiore tra la popolazione straniera, indica la maggiore eterogeneità di questo sottogruppo.

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Tabella 17 Indicatori del numero di figli residenti per generazione della madre Paesi a sviluppo avanzato

Anno di nascita della madre Indicatori 1980-1984 1975-1979 1970-1974 1965-1969 1960-1964

N 124 611 2022 2456 1144 Mean 1,11 1,24 1,44 1,73 1,99 Deviazione standard 0,3 0,5 0,7 0,8 1,1 Moda 1 1 1 1 2 Minimo 1 1 1 1 1 Massimo 3 4 7 7 10 I quartile 1 1 1 1 1 Mediana 1 1 1 2 2 III quartile 1 1 2 2 2 Tabella 18 Indicatori del numero di figli residenti per generazione della madre Paesi a forte pressione migratoria

Anno di nascita della madre Indicatori 1980-1984 1975-1979 1970-1974 1965-1969 1960-1964

N 201 610 597 338 125 Mean 1,26 1,46 1,75 2,04 2,40 Deviazione standard 0,5 0,8 1,1 1,4 2,3 Moda 1 1 1 1 1 Minimo 1 1 1 1 1 Massimo 4 7 10 8 19 I quartile 1 1 1 1 1 Mediana 1 1 1 2 2 III quartile 1 2 2 3 3 Le tabelle che mostrano la distribuzione delle donne per generazione e numero di figli residenti confermano quanto già evidenziato più sopra. Confrontiamo, anche per evitare effetti sia di generazione sia dovuti alle frequenze ridotte, le madri che nel 2003 avevano almeno 30 anni, quindi le madri nate tra il 1965 ed il 1974. La donne provenienti da paesi a forte pressione migratoria hanno una prole di dimensione maggiore rispetto alle donne italiane e di altri paesi a sviluppo avanzato. Così mentre il numero di madri di un primogenito è pressoché simile, e pari al 50% delle madri, nelle madri provenienti da paesi ad forte pressione migratoria cala di circa 7 punti percentuali il numero di madri con 2 figli (dal 24,6% al 27,4%) e cresce in modo significativo l’incidenza delle madri con 3 e più figli: per le madri provenienti da paesi ad forte pressione migratoria si arriva al 21,7% contro l’11,2% delle altre madri. Questi risultati trovano una ulteriore conferma analizzando i dati relativi alle singole cittadinanze che riepiloghiamo di seguito. Il grafico evidenzia immediatamente, con sinteticità, i possibili modelli comportamentali, dipendenti, anche dalla composizione per età della popolazione femminile. Notiamo, in primo luogo, la collocazione delle italiane, e delle ghanesi, che associano ad un basso numero di figli una elevata età alla nascita dell’ultimogenito.

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 28

Tabella 19 Distribuzione delle donne per anno di nascita e numero di figli residenti Paesi a sviluppo avanzato

Numero di figli residenti Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 100,0 - - - 6 1980-1984 89,5 9,7 0,8 - 124 1975-1979 81,3 14,1 4,1 0,5 611 1970-1974 65,8 26,3 6,4 1,5 2022 1965-1969 44,7 41,4 11,2 2,7 2456 1960-1964 37,8 39,7 14,6 7,9 1144 1955-1959 33,1 31,8 23,2 11,9 151

Totale 3526 2148 632 208 6514 Paesi a forte pressione migratoria

Numero di figli residenti Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 85,7 7,1 7,1 - 14 1980-1984 77,1 19,9 2,5 0,5 201 1975-1979 66,6 23,6 8,2 1,6 610 1970-1974 53,8 27,1 13,6 5,5 597 1965-1969 45,9 27,8 15,7 10,7 338 1960-1964 41,6 28,0 16,0 14,4 125 1955-1959 36,4 18,2 31,8 13,6 22

Totale 1109 480 217 101 1907 Risalta immediatamente la collocazione delle altre comunità ed in particolare quella della madri pakistane che si caratterizzano per una età all’ultima nascita alta, rispetto alle comunità straniere, e per un numero di figli che è quasi doppio rispetto alle donne delle stessa età mediana, si tratta delle madri di cittadinanza del Marocco e dello Sri Lanka. La discendenza delle madri pakistane potrebbe aumentare ancora, partendo da un livello nettamente superiore rispetto alle altre comunità. L’elevata variabilità della distribuzione per le pakistane testimonia di una popolazione più eterogenea rispetto a quella delle altre comunità, quindi di una comunità in cui convivano modelli comportamentali diversi. Notiamo, nel grafico in basso a sinistra, un gruppo di comunità caratterizzate da età e discendenza limitate (tra 24 e 26 anni e 1,5 figli). È possibile che in queste comunità le madri abbiano appena avviato la propria carriera riproduttiva e che, quindi, si possa attendere un ulteriore aumento delle nascite essendo le madri ancora giovani. La deviazione standard per queste comunità è in linea, in realtà leggermente superiore, rispetto alla misura analoga calcolata sulla distribuzione delle madri italiane. Il caso della comunità ex jugoslava si conferma come del tutto particolare, sia per quanto riguarda la media sia per quanto riguarda la variabilità.

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 29

Figura 6 Grafico di dispersione dell’ordine medio di generazione e dell’età mediana della madre alla nascita dell’ultimo figlio

ItaliaGhana

PakistanSri Lanka

Marocco

Serbia-Montenegro

Bangladesh

CinaEgittoAlbania

20

22

24

26

28

30

32

34

1 1,5 2 2,5 3

Ordine medio di generazione

Età

med

iana

del

la m

adre

Tabella 20 Indicatori del numero di figli residenti e la cittadinanza della madre. Indicatore Albania Bangla-

desh Egitto Ghana Italia Sri Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-Monte-negro

N 158 106 202 176 7479 116 129 223 298 143 Media 1,50 1,46 1,83 1,88 1,61 1,29 1,72 2,58 1,45 2,15 Dev. Std. 0,91 0,86 0,90 1,05 0,87 0,54 0,94 2,21 0,82 1,87 Mode 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Minimo 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Massimo 7 5 5 8 10 3 5 19 7 10 Range 6 4 4 7 9 2 4 18 6 9 I quartile 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Mediana 1 1 2 2 1 1 1 2 1 1 III quartile 2 2 2 2 2 1,75 2 3 2 2 4.3 Caratteristiche delle coppie Analizziamo, in questo punto, le caratteristiche delle coppie distinguendo tra coppie omogame (quando entrambi i genitori appartengono alla stessa cittadinanza) ed eterogame (quando i genitori appartengono a cittadinanze diverse). Il 16,3% delle coppie eterogame sono costituite da genitori stranieri non della stessa cittadinanza, mentre le rimanenti coppie sono costituite al 56,8% da padri italiani e madri straniere; la parte rimanente da madri italiane e padri stranieri.

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 30

Le coppie eterogame hanno una parità media inferiore rispetto alle coppie omogame, e tra queste le omogame straniere hanno la parità media più alta, parità determinata da una percentuale elevata, oltre il 18%, di nascite di ordine 3 o superiore. Tabella 21 Nati per tipologia di coppia e ordine di nascita Tipologia di coppia Ordine di

nascita Frequenze %

1 1000 54,8 2 490 26,8

3 e più 336 18,4 Totale 1826 100,0

Omogama straniera

Parità media 1,78 1 3706 55,0 2 2209 32,8

3 e più 829 12,3 Totale 6744 100,0

Omogama italiana

Parità media 1,63 1 299 71,7 2 76 18,2

3 e più 42 10,1 Totale 417 100,0

Eterogama

Parità media 1,42 1 5005 55,7 2 2775 30,9

3 e più 1207 13,4 Totale 8987 100,0

Totale

Parità media 1,65 Quanto all’età, mediana, dei genitori al parto notiamo comportamenti distinti nei tre tipi. In generale i padri hanno un’età mediana sempre superiore rispetto alle madri, con differenze contenute per le coppie omogame italiane, 2 anni, e differenze marcate, dell’ordine di circa 5,5 anni, per le coppie omogame straniere. Quanto alle differenze tra i tre tipi di coppie i genitori delle copie omogame straniere hanno l’età mediana più bassa: 27 anni le madri e 32,5 i padri.

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Tabella 22 Indicatori dell’età al parto per tipologia di coppia e ordine di nascita Tipologia di coppia Ordine di

nascita Età mediana della madre alla nascita

Età mediana del padre alla

nascita

Differenza

1 25 31 6 2 27 34 7

3 e più 30 36 6

Omogama straniera

Totale 27 32,5 5,5 1 30 33 3 2 33 35 2

3 e più 35 37 2

Omogama italiana

Totale 32 34 2 1 29 33 4 2 31,5 35 3,5

3 e più 33 36 3

Eterogama

Totale 30 34 4 1 30 32 2 2 32 35 3

3 e più 34 37 3

Totale

Totale 31 34 3 Scendendo nel dettaglio per quanto riguarda alcuni indicatori dell’età al parto, relativamente alle sole coppie omogame, italiane e straniere, i dati confermano le differenze già emerse, che segnalano diversi modelli di comportamento delle coppie nella costruzione della famiglia. Tabella 23 Indicatori dell’età al parto delle coppie omogame

Cittadinanza Frequenza Parità media Età mediana della madre alla nascita

Età mediana del padre alla

nascita

Differenza tra le età

Albania 135 1,5 25 31 6 Bangladesh 102 1,5 24 31 7 Egitto 195 1,8 25 33 8 Ghana 164 1,9 31 35 4 Italia 6744 1,6 32 34 2 Sri Lanka 103 1,3 28 32 4 Marocco 97 1,8 28 36 8 Pakistan 196 2,8 28 35 7 Cina Popolare 242 1,5 26 28 2 Serbia-Montenegro 112 2,2 22 24,5 2,5

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5. La formazione della discendenza Le considerazioni precedenti costituiscono una buona introduzione al tema della formazione della discendenza. 5.1 Quanti figli? In prima battuta esaminiamo la formazione della discendenza partendo dalla distribuzione delle donne per numero di figli. Se potessimo osservare una generazione di donne al termine del ciclo riproduttivo, ad esempio di età superiore a 45 anni, potremmo analizzarne la discendenza ricostruendo il numero di figli avuti. La distribuzione delle donne per numero di figli avrà zero come origine, dal momento che una parte della generazione di donne sarà rimasta, per scelta o meno, sterile. Dalla distribuzione possiamo calcolare le probabilità che una donna abbia uno due tre figli nell’arco della propria vita riproduttiva, rapportando il numero di donne che hanno sperimentato l’evento, nascita del primo figlio, del secondo figlio ecc., alle esposte al rischio: nel caso del primo figlio si tratta di tutte le donne, nel caso del secondo figlio delle sole donne che ne hanno generato uno, e così via. Dalle probabilità di accrescimento della prole possiamo passare a stimare la dimensione finale della discendenza14. Non disponendo di dati sulla discendenza di una generazione di donne, dati longitudinali, ma solamente di dati relativi alle donne residenti in un certo momento, dati per contemporanei, non potremo calcolare delle probabilità, ma tassi di accrescimento della prole come percentuale di donne che, nell’arco della propria vita feconda, hanno avuto almeno 1 figlio, almeno 2 figli e via dicendo. L’interpretazione dei tassi in senso probabilistico costituisce, ovviamente, una forzatura, e quindi va effettuata con le cautele del caso. Abbiamo calcolato i tassi di accrescimento della prole a partire dalle donne residenti in anagrafe al 31.12.2003 per le quali è stata ricostruita la discendenza ancora residente. Le frequenze su cui sono effettuate le elaborazioni sono, in alcuni casi, piuttosto basse ed i risultati vanno valutati con una certa cautela. Sottolineiamo, prima di proseguire, che i valori calcolati riguardano la prole residente a Brescia, quindi escludono eventuali altri figli residenti nei paesi di origine; le misure sono, pertanto, stime minime dei valori effettivi. Le elaborazioni non forniscono novità eclatanti rispetto ai dati già presentati, anche se alcuni aspetti sono meglio evidenziati. I dati relativi alle donne provenienti da paesi a forte tensione migratoria risultano per certi aspetti contraddittori se confrontati con i dati delle donne provenienti da paesi a sviluppo avanzato, che, ricordiamo, sono per la maggior parte italiane. La ragione è già stata segnalata, e riguarda l’eterogeneità dei modelli migratori all’interno delle varie comunità. Solo così, cioè con la presenza di donne che non hanno nel proprio modello migratorio la formazione di una discendenza, è interpretabile la bassa percentuale di donne che hanno avuto almeno un figlio soprattutto quando consideriamo le generazioni che sono al termine della fase riproduttiva. 14 Se indichiamo le probabilità di accrescimento con a0 a1 a2 …, dove ai sono le probabilità che una coppia con i figli ne abbia i+1, la discendenza finale è calcolabile nel seguente modo: a0 + ao*a1 + a0*a1*a2 … Sull’argomento si veda, ad esempio, M. Livi Bacci, Introduzione alla demografia, Loescher.

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Tabella 24 Tassi di accrescimento della prole per generazione e area di provenienza. Donne di paesi a forte tensione migratoria. Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 394 4,3 23,5 25,0 0,0 1983-1979 Da 20 a 24 738 30,6 29,6 13,4 22,2 1978-1974 Da 25 a 29 1337 42,2 39,2 27,1 21,7 1973-1969 Da 30 a 34 1240 50,4 52,8 37,9 20,8 1968-1964 Da 35 a 39 993 51,8 60,5 35,4 35,5 1963-1959 Da 40 a 44 769 45,6 69,5 45,9 36,6 1958-1954 Da 45 a 49 521 28,2 56,5 44,6 35,1

Donne di paesi a sviluppo avanzato. Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 3146 0,6 11,1 - - 1983-1979 Da 20 a 24 3716 3,8 12,7 22,2 - 1978-1974 Da 25 a 29 4943 16,5 20,9 15,9 14,8 1973-1969 Da 30 a 34 6165 42,4 40,2 13,7 13,2 1968-1964 Da 35 a 39 7055 63,0 55,8 17,2 15,3 1963-1959 Da 40 a 44 6480 73,0 58,5 21,3 18,7 1958-1954 Da 45 a 49 5947 74,9 58,0 18,9 17,4

Per evitare questi problemi consideriamo nei commenti le donne che, al 31 dicembre 2003, avevano da 30 a 39 anni, età nelle quali una quota consistenza delle prole è già stata generata, e non si è ancora allontanata dalla madre (in appendice abbiamo riportato le tabelle di dettaglio); i dati italiani sono presentati come confronto. L’eterogenità dei comportamenti obbliga a procedere nuovamente in modo analitico limitandoci alle comunità che presentano frequenze più elevate, ma anche una evidente presenza di donna che hanno scelto di costruire in Italia la famiglia. Tabella 25 Tassi di accrescimento della prole delle donne di età da 30 a 39 anni al 31.12.2003. Principali comunità. Cittadinanza della madre

Numero di donne

Da 0 a 1 figlio

Da 1 a 2 figli

Da 2 a 3 figli

Da 3 a 4 figli e più

Discendenza finale x 1000

donne Egitto 59 89,8 84,9 73,3 15,2 2.304 Pakistan 89 86,5 84,4 67,7 50,0 2.336 Bangladesh 42 83,3 68,6 33,3 12,5 1.619 Albania 118 78,8 64,5 13,3 25,0 1.381 Ex Jugoslavia 60 76,7 84,8 61,5 62,5 2.067 Marocco 76 68,4 57,7 36,7 18,2 1.250 Ghana 189 65,6 62,1 33,8 7,7 1.212 Sri Lanka 116 56,9 33,3 9,1 - 776 Cina Popolare 176 55,7 59,2 32,8 10,5 1.006 Italia 13.117 53,5 50,1 16,0 14,7 852 I dati confermano l’eterogenità dei comportamenti tra le differenti comunità (con tassi di passaggio al primo figlio che variano anche di 30 punti percentuali) a segnalare, nell’ipotesi di omogeneità dei modelli migratori scelti dalle donne di ogni comunità (cioè

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 34

che tutte le donne siano emigrate per costruire una famiglia), che i modelli riproduttivi sono sostanzialmente diversi. Il dato della discendenza finale residente ci fornisce una indicazione comparativa tra le varie comunità, ma anche un elemento di natura previsiva che verrà utilizzato nel punto successivo. Figura 7 Grafico dei tassi di accrescimento della prole per cittadinanza della donna Albania, Bangladesh, Egitto, Ghana, Italia

0102030405060708090

100

0-1 1-2 2-3 3-4

PPR

Albania

Bangladesh

Egitto

Ghana

Italia

Figura 8 Grafico dei tassi di accrescimento della prole per cittadinanza della donna Sri Lanka, Marocco, Cina Popolare, Ex Jugoslavia, Pakistan, Italia

0102030405060708090

100

0-1 1-2 2-3 3-4

PPR

Sri Lanka

Marocco

Cina Popolare

Ex Jugoslavia

Italia

Pakistan

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 35

5.2 Alcune considerazioni previsive I dati presentati forniscono alcuni elementi utili per rispondere alla domanda se l’aumento delle nascite dalla popolazione straniera sia temporaneo, e quindi ci si trovi di fronte ad una sorta di “bolla” di natalità, oppure stabile, e quindi ci si debba attendere, almeno per il futuro prossimo, un numero di nascite ancora in crescita. Sintetizziamo di seguito alcune considerazioni sviluppate in precedenza, • Le decisioni di fecondità dei migranti dipendono dal progetto migratorio. La

presenza di una coppia è sicuramente un indice di un progetto familiare, che si può concretare con la decisione di generare i figli nel nuovo paese. È solo questa componente dell’immigrazione straniera che fornisce il proprio contributo alla natalità bresciana. L’andamento futuro delle nascite dipende essenzialmente dalla ripresa dei flussi migratori per ricongiungimenti familiari o dalla ripresa delle migrazioni familiari. In assenza di nuovi arrivi di donne con questo progetto migratorio la natalità straniera è destinata ad esaurirsi, e la “bolla” sarà riassorbita.

• La famiglia migrante segue un modello di comportamento riproduttivo (identificato dal calendario delle nascite e dalla dimensione della prole) che risulta diverso sia rispetto a quello della comunità di origine, sia rispetto a quello della comunità di adozione. Elementi ambientali, culturali, economici, logistici, …, sociali premono verso un maggiore controllo delle nascite o la loro programmazione.

Tabella 26 Stima della prole delle principali comunità Cittadinanza della madre

Figli già avuti

Figli ancora da generare

Totale figli

Natalità residua

% figli già avuti

% figli ancora da generare

Albania 595 228 824 27,7 15,5 21,2

Bangladesh 311 144 455 31,7 8,1 13,4

Egitto 426 110 537 20,6 11,1 10,2

Ghana 435 72 508 14,3 11,3 6,7

Sri Lanka 229 39 268 14,6 6,0 3,6

Marocco 254 34 288 11,8 6,6 3,2

Pakistan 670 232 902 25,7 17,5 21,5

Cina Popolare 467 103 570 18,1 12,2 9,6

Serbia 449 116 565 20,6 11,7 10,7

Totale 3836 1080 4916 22,0 100,0 100,0

• Il cambiamento del modello riproduttivo si manifesta, in primo luogo, con la riduzione

della dimensione finale della prole, almeno rispetto al modello della comunità d’origine. La discendenza finale calcolata a partire dai tassi di accrescimento della prole delle donne di età da 30 a 39 anni (che possiamo ritenere abbiano sostanzialmente esaurito la fecondità) consente di stimare la natalità residua delle donne residenti, intesa come nascite che si avrebbero se le donne seguissero il modello delle donne, della stessa comunità, ma della generazione precedente. Utilizzando la discendenza finale stimata dai tassi di accrescimento della prole delle donne da 30 a 39 anni, è

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possibile stimare la fecondità non ancora espressa. Operativamente si applica alle donne residenti la discendenza finale specifica per la comunità di appartenenza e si sottrae il numero di figli già avuto. I dati sono riportati nella tabella e ci indicano, tra l’altro, due elementi:

- la natalità residua derivante dalla popolazione residente è marginale, tanto più se spalmata su alcuni anni. Ciò convalida l’ipotesi che la “bolla” delle nascite dalle residenti sarà assorbita;

- l’evoluzione della natalità dipende, quindi, essenzialmente dal numero di donne che entreranno nei prossimi anni, dal loro progetto migratorio, e dalla loro distribuzione per età e numero di figli.

Il secondo elemento è dato dall’anticipazione dell’inizio della carriera riproduttiva rispetto alle donne italiane, e ciò, presumibilmente, in relazione ai ruoli ricoperti dalle donne italiane e straniere nelle proprie famiglie. La donna straniera, magari con figli, spesso lavora esclusivamente in famiglia, mentre la donna italiana cerca di conciliare i ruoli di lavoratrice, madre e figlia.

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6. Bibliografia 6.1 Pubblicazioni del Comune di Brescia Un’applicazione della contabilità demografica all’anagrafe del Comune di Brescia,

Rapporti di ricerca, n. 14/98, giugno 1998 Le reti parentali primarie a Brescia. Nonni, figli e nipoti tra sostegno reciproco e

domanda di servizi, Rapporti di ricerca, n.16/2002 Famiglie residenti nel Comune di Brescia nel 2004, Ufficio di diffusione dell’informazione

statistica, 2005 Cittadini italiani e stranieri residenti nel Comune di Brescia al 31 dicembre, Ufficio di

diffusione dell’informazione statistica, vari anni 6.2 Riferimenti bibliografici Blangiardo, G., Extracomunitari e famiglia: riflessioni su alcune realtà e segnali per il

futuro, Studi interdisciplinari sulla famiglia, Vita e pensiero, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 1992.

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Tognetti Bordogna M. (a cura di), Legami familiari e immigrazione: i matrimoni misti, L’Harmattan Italia, Torino, 1996

Tognetti Bordogna M. (1999), Strutture e relazioni familiari fra gli immigrati. Proposte di possibili azioni di politica sociale a favore delle famiglie straniere, Convegno su “Le famiglie interrogano le Politiche Sociali”, Bologna, marzo, Presidenza del Consiglio Dipartimento degli Affari Sociali.

G. Vicarelli (a cura di), Le mani invisibili. La vita e il lavoro delle donne immigrate, Ediesse, Roma, 1992

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Appendice statistica

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 40

ab. 1 - Popolazione residente anagrafica straniera per cittadinanza e genere dal 1990 al 2004

Stranieri Italiani Totale Anno Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

1990 739 1199 1938 103710 90950 194660 104449 92149 196598 1991 956 1856 2812 102760 89993 192753 103716 91849 195565 1992 1123 2352 3475 102042 89450 191492 103165 91802 194967 1993 1281 2495 3776 100946 88220 189166 102227 90715 192942 1994 1588 2898 4486 100131 87576 187707 101719 90474 192193 1995 1933 3316 5249 99389 86850 186239 101322 90166 191488 1996 2304 4049 6353 98566 86124 184690 100870 90173 191043 1997 2820 5161 7981 98027 85786 183813 100847 90947 191794 1998 3218 5564 8782 97619 85382 183001 100837 90946 191783 1999 4132 7008 11140 97107 85191 182298 101239 92199 193438 2000 5082 8379 13461 96568 84668 181236 101650 93047 194697 2001 6040 9604 15644 95797 84001 179798 101837 93605 195442 2002 6496 9355 15851 94582 82761 177343 101078 92116 193194 2003 8663 10765 19428 93191 81481 174672 101854 92246 194100 2004 10392 12667 23059 92157 80338 172495 102549 93005 195554

Fonte: anagrafe della popolazione residente. Fig. 1 - Dinamica della popolazione residente per cittadinanza

-

25.000

50.000

75.000

100.000

125.000

150.000

175.000

200.000

225.000

1990 91 92 93 94 95 96 97 98 99 2000 01 02 03 04

Stranieri Italiani

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Tab. 2 - Popolazione residente straniera delle prime dieci cittadinanze per sesso dal 1991 al 2004 1991

Valori assoluti Valori percentuali Cittadinanza Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso femminiliz-

zazione F/M*100

Egitto 38 210 248 4,0 11,3 8,8 18,1 Marocco 21 214 235 2,2 11,5 8,4 9,8 Cina 110 115 225 11,5 6,2 8,0 95,7 Ghana 74 147 221 7,7 7,9 7,9 50,3 Senegal 10 173 183 1,0 9,3 6,5 5,8 Ex Jugoslavia 60 85 145 6,3 4,6 5,2 70,6 Pakistan - 135 135 0,0 7,3 4,8 0,0 Tunisia 3 103 106 0,3 5,5 3,8 2,9 Filippine 56 30 86 5,9 1,6 3,1 186,7 Albania 10 54 64 1,0 2,9 2,3 18,5 Totale prime 10 comunità

382 1266 1648 40,0 68,2 58,6 30,2

Totale popolazione straniera

955 1856 2811 100,0 100,0 100,0 100,0

1995

Valori assoluti Valori percentuali Cittadinanza Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso femminiliz-

zazione F/M*100

Ex Jugoslavia 307 449 756 15,8 13,5 14,4 68,4 Ghana 187 329 516 9,6 9,9 9,8 56,8 Marocco 56 318 374 2,9 9,6 7,1 17,6 Pakistan 34 339 373 1,8 10,2 7,1 10,0 Cina Popolare 153 163 316 7,9 4,9 6,0 93,9 Egitto 52 235 287 2,7 7,1 5,4 22,1 Senegal 28 242 270 1,4 7,3 5,1 11,6 Filippine 124 81 205 6,4 2,4 3,9 153,1 Tunisia 14 138 152 0,7 4,2 2,9 10,1 Albania 30 109 139 1,5 3,3 2,6 27,5 Totale prime 10 comunità

985 2403 3388 50,7 72,3 64,3 41,0

Totale popolazione straniera

1942 3325 5267 100,0 100,0 100,0 100,0

1998

Valori assoluti Valori percentuali Cittadinanza Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso femminiliz-

zazione F/M*100

Ghana 330 533 863 10,3 9,6 9,8 61,9 Ex Jugoslavia 339 459 798 10,5 8,2 9,1 73,9 Pakistan 101 675 776 3,1 12,1 8,8 15,0 Egitto 100 522 622 3,1 9,4 7,1 19,2 Cina Popolare 265 324 589 8,2 5,8 6,7 81,8 Marocco 117 397 514 3,6 7,1 5,9 29,5 Senegal 53 354 407 1,6 6,4 4,6 15,0 Filippine 208 149 357 6,5 2,7 4,1 139,6 Albania 83 210 293 2,6 3,8 3,3 39,5 Slovenia 108 153 261 3,4 2,7 3,0 70,6 Totale prime 10 comunità

1704 3776 5480 53,0 67,9 62,4 45,1

Totale popolazione straniera

3218 5564 8782 100,0 100,0 100,0 100,0

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 42

Segue Tab. 2 - Popolazione residente straniera delle prime dieci cittadinanze per sesso dal 1991 al 2004

2001 Valori assoluti Valori percentuali Cittadinanza

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso femminiliz-

zazione F/M*100

Pakistan 327 1325 1652 5,4 13,8 10,6 24,7 Ghana 535 741 1276 8,9 7,7 8,2 72,2 Egitto 227 980 1207 3,8 10,2 7,7 23,2 Cina Popolare 513 606 1119 8,5 6,3 7,2 84,7 Albania 418 586 1004 6,9 6,1 6,4 71,3 Ex Jugoslavia 417 515 932 6,9 5,4 6,0 81,0 Marocco 268 577 845 4,4 6,0 5,4 0,0 Sri Lanka 322 413 735 5,3 4,3 4,7 78,0 Senegal 110 534 644 1,8 5,6 4,1 20,6 Filippine 373 262 635 6,2 2,7 4,1 142,4 Totale prime 10 comunità

3510 6539 10049 58,1 68,1 64,2 53,7

Totale popolazione straniera

6041 9602 15653 100,0 100,0 100,0 100,0

2004

Valori assoluti Valori percentuali Cittadinanza Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tasso femminiliz-

zazione F/M*100

Pakistan 630 1635 2265 6,1 12,9 9,8 38,5 Cina Popolare 851 1017 1868 8,2 8,0 8,1 83,7 Egitto 387 1434 1821 3,7 11,3 7,9 27,0 Albania 724 887 1611 7,0 7,0 7,0 81,6 Ucraina 1083 205 1288 10,4 1,6 5,6 528,3 Ghana 577 694 1271 5,6 5,5 5,5 83,1 Bangladesh 370 808 1178 3,6 6,4 5,1 0,0 Sri Lanka 475 582 1057 4,6 4,6 4,6 81,6 Marocco 371 609 980 3,6 4,8 4,2 60,9 Romania 525 436 961 5,1 3,4 4,2 120,4 Totale prime 10 comunità 5593 8307 14300 53,8 65,6 62,0 67,3 Totale popolazione straniera 10392 12667 23059 100,0 100,0 100,0 100,0

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Tab. 3 - Popolazione straniera residente al 31.12.2004 per classe si età e sesso Valori assoluti Valori percentuali Classe di età

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale 0-4 1007 1091 2098 4,4 4,7 9,1 5-9 619 691 1310 2,7 3,0 5,7

10-14 498 577 1075 2,2 2,5 4,7 15-19 476 645 1121 2,1 2,8 4,9 20-24 792 895 1687 3,4 3,9 7,3 25-29 1547 1836 3383 6,7 8,0 14,7 30-34 1554 2255 3809 6,7 9,8 16,5 35-39 1249 2015 3264 5,4 8,7 14,2 40-44 1044 1255 2299 4,5 5,4 10,0 45-49 730 763 1493 3,2 3,3 6,5 50-54 452 353 805 2,0 1,5 3,5 55-59 209 159 368 0,9 0,7 1,6 60-64 88 55 143 0,4 0,2 0,6 65-69 50 34 84 0,2 0,1 0,4 70-74 35 25 60 0,2 0,1 0,3 75-79 23 14 37 0,1 0,1 0,2 80-84 10 4 14 0,0 0,0 0,1

85 e oltre 9 0 9 0,0 0,0 0,0 Totale 10392 12667 23059 45,1 54,9 100,0

Tab. 4 - Popolazione italiana residente al 31.12.2004 per classe si età e sesso

Valori assoluti Valori percentuali Classe di età Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

0-4 3259 3481 6740 1,9 2,0 3,9 5-9 3364 3437 6801 2,0 2,0 3,9

10-14 3316 3604 6920 1,9 2,1 4,0 15-19 3115 3425 6540 1,8 2,0 3,8 20-24 3542 3681 7223 2,1 2,1 4,2 25-29 4436 4734 9170 2,6 2,7 5,3 30-34 5833 6152 11985 3,4 3,6 6,9 35-39 6780 6619 13399 3,9 3,8 7,8 40-44 6519 6633 13152 3,8 3,8 7,6 45-49 6013 5716 11729 3,5 3,3 6,8 50-54 5842 5344 11186 3,4 3,1 6,5 55-59 6754 5905 12659 3,9 3,4 7,3 60-64 6673 5613 12286 3,9 3,3 7,1 65-69 6710 5295 12005 3,9 3,1 7,0 70-74 6071 4252 10323 3,5 2,5 6,0 75-79 5713 3209 8922 3,3 1,9 5,2 80-84 4539 2155 6694 2,6 1,2 3,9

85 e oltre 3678 1083 4761 2,1 0,6 2,8 Totale 92157 80338 172495 53,4 46,6 100,0

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 44

Fig. 2 - Piramide delle età della popolazione straniera al 31.12.2004 Valori assoluti

500 400 300 200 100 0 100 200 300 400 500

05

101520253035404550556065707580859095

100

Femmine Maschi

Fig. 3 - Piramide delle età della popolazione italiana al 31.12.2004 Valori assoluti

1750 1500 1250 1000 750 500 250 0 250 500 750 1000 1250 1500 1750

05

101520253035404550556065707580859095

100

Femmine Maschi

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 45

Fig. 4 - Piramide delle età della popolazione straniera al 31.12.2004 Valori percentuali

2,25 2,00 1,75 1,50 1,25 1,00 0,75 0,50 0,25 0,00 0,25 0,50 0,75 1,00 1,25 1,50 1,75 2,00 2,25

05

101520253035404550556065707580859095

100

Femmine Maschi

Fig. 5 - Piramide delle età della popolazione italiana al 31.12.2004 Valori percentuali

2,25 2,00 1,75 1,50 1,25 1,00 0,75 0,50 0,25 0,00 0,25 0,50 0,75 1,00 1,25 1,50 1,75 2,00 2,25

05

101520253035404550556065707580859095

100

Femmine Maschi

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 46

Tab. 5 – Distribuzione delle nascite per relazione di parentela ed anno Paesi a sviluppo avanzato

Anno di nascita Relazione di parentela 1999 2000 2001 2002 2003

Totale

Figlio 1454 1554 1467 1287 1300 7062 Figlio di convivente 11 17 18 52 67 165 Nipote 158 147 129 91 72 596 In convivenza 3 8 3 11 7 32 Senza genitori 5 8 3 13 8 37 Nato morto - 2 5 1 5 13 Altra persona 4 3 3 4 2 16 Totale 1632 1731 1625 1448 1454 7890 Tab. 6 – Distribuzione delle nascite per relazione di parentela ed anno Paesi a forte pressione migratoria

Anno di nascita Relazione di parentela 1999 2000 2001 2002 2003

Totale

Figlio 316 385 410 427 388 1926 Figlio di convivente 61 59 45 61 33 259 Nipote 10 14 12 14 13 63 In convivenza - 1 1 - 1 3 Nato morto - 1 1 3 3 8 Altra persona 1 - - - - 1 Totale 388 460 469 505 438 2260 L’età della madre alla nascita Fig. 6 - Grafico a barre dell’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio area di provenienza. Valori assoluti

Paesi a sviluppo avanzato Ultimo figlio

Paesi a forte pressione migratoria Ultimo figlio

0

100

200

300

400

500

600

700

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

0

100

200

300

400

500

600

700

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

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L’età della madre alla nascita Tab. 7 - Nascite secondo l’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio e l’area di provenienza della madre

Valori assoluti Percentuali di colonna Classe di età della madre Paesi a

sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale Paesi a sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale

----19 66 128 194 0,9 5,4 2,0 20-24 439 651 1090 5,8 27,4 11,0 25-29 1825 810 2635 24,2 34,1 26,6 30-34 3106 536 3642 41,2 22,6 36,7 35-39 1788 192 1980 23,7 8,1 20,0 40-44 300 51 351 4,0 2,1 3,5 45-49 20 5 25 0,3 0,2 0,3 Totale 7544 2373 9917 100,0 100,0 100,0

Tab. 8 - Nascite secondo l’età della madre secondo l’ordine di nascita e l’area di provenienza della madre

Primo figlio Valori assoluti Percentuali di colonna Classe di età

della madre Paesi a sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale Paesi a sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale

----19 63 106 169 1,5 7,4 3,0 20-24 368 480 848 8,6 33,6 14,9 25-29 1348 484 1832 31,6 33,9 32,2 30-34 1674 246 1920 39,2 17,2 33,7 35-39 705 95 800 16,5 6,7 14,0 40-44 103 17 120 2,4 1,2 2,1 45-49 6 - 6 0,1 - 0,1 Totale 4267 1428 5695 100,0 100,0 100,0

Figli successivi al primo

Valori assoluti Percentuali di colonna Classe di età della madre Paesi a

sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale Paesi a sviluppo avanzato

Paesi a forte pressione migratoria

Totale

----19 3 22 25 0,1 2,3 0,6 20-24 71 171 242 2,2 18,1 5,7 25-29 477 326 803 14,6 34,5 19,0 30-34 1432 290 1722 43,7 30,7 40,8 35-39 1083 97 1180 33,0 10,3 27,9 40-44 197 34 231 6,0 3,6 5,5 45-49 14 5 19 0,4 0,5 0,5 Totale 3277 945 4222 100,0 100,0 100,0

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 48

Fig. 7 - Grafico a barre dell’età della madre alla nascita dei figli per ordine di generazione e area di provenienza. Valori assoluti

Paesi a sviluppo avanzato Primo figlio

Paesi a forte pressione migratoria Primo figlio

050

100150200250300350400450

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

050

100150200250300350400450

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

Secondo figlio

Secondo figlio

0

50

100

150

200

250

300

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

0

50

100

150

200

250

300

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

Oltre il secondo figlio

Oltre il secondo figlio

0102030405060708090

100

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

0

20

40

60

80

100

10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48

Età

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 49

Tab. 9 - Nascite secondo l’età della madre alla nascita del primo figlio e il continente di nascita della madre.

Valori assoluti Classe di

età Italia Europa Ex Urss Africa America Asia e

Oceania Totale

----19 63 42 2 28 10 24 169 20-24 367 105 20 115 21 220 848 25-29 1338 89 18 154 20 213 1832 30-34 1659 54 5 102 16 84 1920 35-39 692 21 4 39 11 33 800 40-44 100 3 1 3 3 10 120 45-49 6 - - - - - 6 Tot. 4225 314 50 441 81 584 5695

Valori percentuali ----19 1,5 13,4 4,0 6,3 12,3 4,1 3,0 20-24 8,7 33,4 40,0 26,1 25,9 37,7 14,9 25-29 31,7 28,3 36,0 34,9 24,7 36,5 32,2 30-34 39,3 17,2 10,0 23,1 19,8 14,2 33,7 35-39 16,4 6,7 8,0 8,8 13,6 5,7 14,0 40-44 2,4 1,0 2,0 0,7 3,7 1,7 2,1 45-49 0,1 - - - - - 0,1 Tot. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 10 - Nascite secondo l’età della madre alla nascita dei figli successivi al primo e il continente di nascita della madre.

Valori assoluti Classe di

età Italia Europa Ex Urss Africa America Asia e

Oceania Totale

----19 3 15 - 5 - 2 25 20-24 71 36 - 65 3 67 242 25-29 476 50 5 114 11 147 803 30-34 1423 42 - 142 11 104 1722 35-39 1072 20 2 37 1 48 1180 40-44 195 8 - 14 - 14 231 45-49 14 3 - 1 - 1 19 Tot. 3254 174 7 378 26 383 4222

Valori percentuali ----19 0,1 8,6 - 1,3 - 0,5 0,6 20-24 2,2 20,7 - 17,2 11,5 17,5 5,7 25-29 14,6 28,7 71,4 30,2 42,3 38,5 19,0 30-34 43,7 24,1 - 37,6 42,3 27,0 40,8 35-39 32,9 11,5 28,6 9,8 3,8 12,6 27,9 40-44 6,0 4,6 - 3,7 - 3,7 5,5 45-49 0,4 1,7 - 0,3 - 0,3 0,5 Tot. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 50

Tab. 11 - Nascite secondo l’età della madre alla nascita del primo figlio e la cittadinanza della madre. Valori assoluti

Valori assoluti Classe di

età Albania Bangla-

desh Egitto Ghana Italia India Sri

Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-Monte-negro

----19 5 2 10 2 63 6 1 5 5 6 33 20-24 49 50 49 10 367 20 20 22 30 74 27 25-29 40 21 26 30 1338 17 43 19 27 83 10 30-34 12 3 3 29 1659 2 15 16 12 26 2 35-39 1 - 1 9 692 - 7 5 5 14 2 40-44 1 - - - 100 1 1 1 3 1 - 45-49 - - - - 6 - - - - - - Tot. 108 76 89 80 4225 46 87 68 82 204 74

Valori percentuali ----19 4,6 2,6 11,2 2,5 1,5 13,0 1,1 7,4 6,1 2,9 44,6 20-24 45,4 65,8 55,1 12,5 8,7 43,5 23,0 32,4 36,6 36,3 36,5 25-29 37,0 27,6 29,2 37,5 31,7 37,0 49,4 27,9 32,9 40,7 13,5 30-34 11,1 3,9 3,4 36,3 39,3 4,3 17,2 23,5 14,6 12,7 2,7 35-39 0,9 - 1,1 11,3 16,4 - 8,0 7,4 6,1 6,9 2,7 40-44 0,9 - - - 2,4 2,2 1,1 1,5 3,7 0,5 - 45-49 - - - - 0,1 - - - - - - Tot. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 12 - Nascite secondo l’età della madre alla nascita dei figli successivi al primo e la cittadinanza della madre. Valori assoluti

Valori assoluti Classe di

età Albania Bangla-

desh Egitto Ghana Italia India Sri

Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-Monte-negro

----19 - - 3 - 3 - - 2 2 - 14 20-24 15 8 32 4 71 12 3 10 19 19 19 25-29 20 18 51 15 476 21 5 19 53 39 14 30-34 11 4 25 54 1423 6 13 18 35 27 13 35-39 4 - 2 15 1072 1 5 7 23 8 4 40-44 - - - 7 195 - 3 5 9 1 3 45-49 - - - 1 14 1 - - - - 2 Tot. 50 30 113 96 3254 41 29 61 141 94 69

Valori percentuali ----19 - - 2,7 - 0,1 - - 3,3 1,4 - 20,3 20-24 30,0 26,7 28,3 4,2 2,2 29,3 10,3 16,4 13,5 20,2 27,5 25-29 40,0 60,0 45,1 15,6 14,6 51,2 17,2 31,1 37,6 41,5 20,3 30-34 22,0 13,3 22,1 56,3 43,7 14,6 44,8 29,5 24,8 28,7 18,8 35-39 8,0 - 1,8 15,6 32,9 2,4 17,2 11,5 16,3 8,5 5,8 40-44 - - - 7,3 6,0 - 10,3 8,2 6,4 1,1 4,3 45-49 - - - 1,0 0,4 2,4 - - - - 2,9 Tot. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 51

Tab. 13 - Nascite secondo l’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio e la cittadinanza della madre. Valori assoluti Classe di

età Albania Bangla-

desh Egitto Ghana Italia India Sri

Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-Monte-negro

Valori assoluti ----19 5 2 13 2 66 6 1 7 7 6 47 20-24 64 58 81 14 438 32 23 32 49 93 46 25-29 60 39 77 45 1814 38 48 38 80 122 24 30-34 23 7 28 83 3082 8 28 34 47 53 15 35-39 5 - 3 24 1764 1 12 12 28 22 6 40-44 1 - - 7 295 1 4 6 12 2 3 45-49 - - - 1 20 1 - - - - 2 Tot. 158 106 202 176 7479 87 116 129 223 298 143

Valori percentuali ----19 3,2 1,9 6,4 1,1 0,9 6,9 0,9 5,4 3,1 2,0 32,9 20-24 40,5 54,7 40,1 8,0 5,9 36,8 19,8 24,8 22,0 31,2 32,2 25-29 38,0 36,8 38,1 25,6 24,3 43,7 41,4 29,5 35,9 40,9 16,8 30-34 14,6 6,6 13,9 47,2 41,2 9,2 24,1 26,4 21,1 17,8 10,5 35-39 3,2 - 1,5 13,6 23,6 1,1 10,3 9,3 12,6 7,4 4,2 40-44 0,6 - - 4,0 3,9 1,1 3,4 4,7 5,4 0,7 2,1 45-49 - - - 0,6 0,3 1,1 - - - - 1,4 Tot. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 14 – Indicatori dell’età della madre alla nascita del figlio per ordine di generazione Paesi a sviluppo avanzato

Ordine di generazione Indicatori Totale 1 2 3 e più

Numero 7544 4267 2351 926 I quartile 29 27 30 32 Mediana 32 30 33 35 III quartile 35 34 36 37 Diff. Interquartile 6 7 6 5 Media 31,7 30,4 32,9 34,4 Moda 30 30 34 35 Deviazione standard 4,7 4,7 4,0 4,3 Skewness -0,2 -0,1 -0,2 -0,1 Kurtosis 0,2 0,2 0,4 0,1 Minimo 11 11 18 21 Massimo 49 45 49 48 Range 38 34 31 27

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 52

Tab. 15 – Indicatori dell’età della madre alla nascita del figlio per ordine di generazione Paesi a forte pressione migratoria

Ordine di generazione Indicatori Totale 1 2 3 e più

Numero 2373 1428 571 374 I quartile 23 23 24 27 Mediana 27 26 28 30 III quartile 31 30 31 34 Diff. Interquartile 8 7 7 7 Media 27,4 26,3 28,1 30,6 Moda 23 23 26 30 Deviazione standard 5,4 5,2 5,1 5,3 Skewness 0,5 0,5 0,4 0,5 Kurtosis 0,1 0,1 0,1 0,4 Minimo 12 12 16 18 Massimo 49 44 46 49 Range 37 32 30 31 Tab. 16 – Indicatori dell’età della madre alla nascita del figlio per ordine di generazione Madri con cittadinanza italiana

Ordine di generazione Indicatori Totale 1 2 3 e più

Numero 7479 4430 2380 939 I quartile 29 27 30 32 Mediana 32 30 33 34 III quartile 35 34 36 37 Diff. Interquartile 6 7 6 5 Media 31,7 30,3 32,9 34,3 Moda 30 30 34 35§ Deviazione standard 4,7 4,8 4,0 4,4 Skewness -0,2 -0,1 -0,2 -0,1 Kurtosis 0,2 0,1 0,4 0,1 Minimo 11 11 18 21 Massimo 49 45 49 48 Range 38 34 31 27 Nota: § moda multipla si riporta il primo valore

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 53

Tab. 17 – Indicatori dell’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio per cittadinanza della madre Indicatori Albania

Bangladesh

Egitto

Ghana

Italia

Numero 158 106 202 176 7479 I quartile 22 22 23 28 29 Mediana 25 24 25 31 32 III quartile 29 27 28 33,75 35 Diff. interquartile 7 5 5 5,75 6 Media 25,7 24,3 25,3 30,8 31,7 Moda 23 22§ 26 32 30 Deviazione strandard 4,5 3,3 3,9 4,7 4,7 Skewness 0,6 0,5 0,5 0,1 -0,2 Kurtosis 0,2 -0,7 0,2 0,5 0,2 Minimo 16 19 17 18 11 Massimo 40 32 39 46 49 Range 24 13 22 28 38 Nota: § moda multipla si riporta il primo valore Segue Tab. 17 - Indicatori dell’età della madre alla nascita dell’ultimo figlio per cittadinanza della madre Indicatori Sri Lanka Marocco Pakistan Cina

Popolare Serbia-

Montenegro Numero 116 129 223 298 143 I quartile 25,25 23 24 23 19 Mediana 28 28 28 26 22 III quartile 31,75 31,5 32 30 27 Diff. interquartile 6,5 8,5 8 7 8 Media 28,7 28,0 28,7 26,8 23,8 Moda 27 30 27 23§ 19 Deviazione strandard 5,1 6,0 5,7 4,5 6,8 Skewness 0,5 0,4 0,4 0,6 1,2 Kurtosis 0,1 -0,3 -0,4 0,4 1,5 Minimo 18 16 17 12 15 Massimo 44 43 43 42 48 Range 26 27 26 30 33 Nota: § moda multipla si riporta il primo valore

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 54

Tab. 18 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Paesi a sviluppo avanzato

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 100,0 - - - 6 1980-1984 89,5 9,7 0,8 - 124 1975-1979 81,3 14,1 4,1 0,5 611 1970-1974 65,8 26,3 6,4 1,5 2022 1965-1969 44,7 41,4 11,2 2,7 2456 1960-1964 37,8 39,7 14,6 7,9 1144 1955-1959 33,1 31,8 23,2 11,9 151

Totale 3526 2148 632 208 6514 Tab. 19 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Paesi a forte pressione migratoria

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 85,7 7,1 7,1 - 14 1980-1984 77,1 19,9 2,5 0,5 201 1975-1979 66,6 23,6 8,2 1,6 610 1970-1974 53,8 27,1 13,6 5,5 597 1965-1969 45,9 27,8 15,7 10,7 338 1960-1964 41,6 28,0 16,0 14,4 125 1955-1959 36,4 18,2 31,8 13,6 22

Totale 1109 480 217 101 1907 Tab. 20 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Albania

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 100,0 - - - 1 1980-1984 100,0 - - - 19 1975-1979 73,3 18,3 6,7 1,7 60 1970-1974 62,5 22,5 10,0 5,0 40 1965-1969 38,5 38,5 15,4 7,7 13 1960-1964 25,0 - 50,0 25,0 4 1955-1959 100,0 - - - 1

Totale 69,6 18,1 8,7 3,6 138 Tab. 21 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Bangladesh

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1980-1984 85,0 15,0 - - 20 1975-1979 84,8 6,5 8,7 - 46 1970-1974 45,8 16,7 25,0 12,5 24 1965-1969 33,3 66,7 - - 3

Totale 73,1 12,9 10,8 3,2 93

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Tab. 22 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Egitto

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 - - 100,0 - 1 1980-1984 52,9 41,2 5,9 - 17 1975-1979 35,9 53,1 9,4 1,6 64 1970-1974 26,8 29,3 39,0 4,9 41 1965-1969 7,1 7,1 57,1 28,6 14 1960-1964 - - 100,0 - 1

Totale 31,9 39,1 23,9 5,1 138 Tab. 23 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Ghana

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1980-1984 100,0 - - - 6 1975-1979 61,5 15,4 23,1 - 13 1970-1974 55,6 27,8 9,3 7,4 54 1965-1969 35,8 37,7 18,9 7,5 53 1960-1964 15,8 31,6 42,1 10,5 19 1955-1959 - 33,3 66,7 - 3

Totale 44,6 29,7 18,9 6,8 148 Tab. 24 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Ghana

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1980-1984 100,0 - - - 6 1975-1979 61,5 15,4 23,1 - 13 1970-1974 55,6 27,8 9,3 7,4 54 1965-1969 35,8 37,7 18,9 7,5 53 1960-1964 15,8 31,6 42,1 10,5 19 1955-1959 - 33,3 66,7 - 3

Totale 44,6 29,7 18,9 6,8 148 Tab. 25 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Sri Lanka

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1980-1984 100,0 - - - 8 1975-1979 91,2 5,9 2,9 - 68 1970-1974 71,1 23,7 5,3 - 76 1965-1969 47,1 47,1 5,9 - 34 1960-1964 60,0 40,0 - - 20 1955-1959 - - 100,0 - 2

Totale 73,1 22,1 4,8 - 208

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 56

Tab. 26 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Marocco

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1980-1984 40,0 60,0 - - 10 1975-1979 63,3 23,3 6,7 6,7 30 1970-1974 45,2 38,7 12,9 3,2 31 1965-1969 33,3 26,7 26,7 13,3 15 1960-1964 27,3 36,4 18,2 18,2 11 1955-1959 - - 100,0 - 1

Totale 45,9 33,7 13,3 7,1 98 Tab. 27 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Pakistan

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1980-1984 100,0 - - - 1 1975-1979 60,0 20,0 20,0 - 10 1970-1974 40,6 34,4 25,0 - 32 1965-1969 10,4 35,4 33,3 20,8 48 1960-1964 27,3 27,3 18,2 27,3 22 1955-1959 23,8 19,0 4,8 52,4 21

Totale 26,9 29,9 23,1 20,1 134 Tab. 28 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Italia

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 100,0 - - - 6 1980-1984 89,5 9,7 0,8 - 124 1975-1979 81,3 14,1 4,1 0,5 608 1970-1974 65,7 26,4 6,4 1,5 2008 1965-1969 44,7 41,4 11,2 2,7 2439 1960-1964 37,7 39,8 14,5 8,0 1127 1955-1959 31,8 32,4 23,6 12,2 148

Totale 54,1 33,0 9,7 3,2 6460 Tab. 29 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Cina Popolare

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 100,0 - - - 1 1980-1984 64,3 35,7 - - 14 1975-1979 72,4 22,9 4,8 - 105 1970-1974 57,5 31,5 8,2 2,7 73 1965-1969 51,4 24,3 10,8 13,5 37 1960-1964 60,0 20,0 10,0 10,0 10 1955-1959 100,0 - - - 1

Totale 63,9 26,1 6,6 3,3 241

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 57

Tab. 30 – Distribuzione delle donne per anno di nascita e ordine di generazione Serbia-Montenegro

Ordine di generazione Anno di nascita 1 2 3 4 e più

Totale

1985-1989 85,7 14,3 - - 7 1980-1984 60,0 31,4 5,7 2,9 35 1975-1979 42,9 32,1 14,3 10,7 28 1970-1974 33,3 26,7 26,7 13,3 15 1965-1969 23,1 23,1 7,7 46,2 13 1960-1964 25,0 75,0 - - 4 1955-1959 - - 40,0 60,0 5

Totale 44,9 29,0 12,1 14,0 107 ����������� Tab. 31 – Coppie eterogame per cittadinanza dei genitori

Cittadinanza madre

Cittadinanza padre

Frequenze %

Tunisia 30 27,0 Albania 7 6,3 Marocco 7 6,3 Jugoslavia 5 4,5 Senegal 5 4,5

Italia

Totale 111 100,0 Polonia 18 7,6 Romania 16 6,7 Marocco 13 5,5 Germania 12 5,0 Spagna 11 4,6 Albania 11 4,6 Cuba 11 4,6 Brasile 11 4,6 Ukraina 10 4,2 Jugoslavia 10 4,2 Totale

Italia

238 100,0 Nigeria Senegal 5 7,4 Marocco Tunisia 5 7,4 Croazia Bosnia 3 4,4 Somalia Egitto 3 4,4 Jugoslavia Croazia 3 4,4 Totale 68 100,0

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 58

Tab. 32 – Indicatori dell’età al parto per tipologia di coppia e ordine di nascita Tipologia di coppia Ordine di

nascita Età media

della madre alla nascita

Età media del padre alla

nascita

Differenza

1 25,9 31,1 5,2 2 28,0 33,7 5,8

3 e più 30,7 35,9 5,2

Omogama straniera

Totale 27,3 32,7 5,4 1 30,5 33,4 2,9 2 32,9 35,6 2,7

3 e più 34,4 37,5 3,1

Omogama italiana

Totale 31,8 34,6 2,8 1 29,2 34,8 5,6 2 31,7 35,8 4,1

3 e più 32,2 36,4 4,2

Eterogama

Totale 30,0 35,1 5,2 1 29,5 33,0 3,5 2 32,0 35,3 3,3

3 e più 33,3 37,0 3,7

Totale

Totale 30,8 34,2 3,5 Tab. 33 – Indicatori dell’età al parto delle coppie omogame per cittadinanza

Cittadinanza Frequenza Parità media Età media della madre alla nascita

Età media del padre alla

nascita

Differenza di età

Albania 135 1,5 25,5 31,2 5,7 Bangladesh 102 1,5 24,4 31,6 7,2 Egitto 195 1,8 25,2 33,6 8,4 Ghana 164 1,9 30,9 35,7 4,7 Sri Lanka 103 1,3 29,0 33,0 4,0 Marocco 97 1,8 28,1 35,7 7,6 Pakistan 196 2,8 29,1 35,3 6,1 Cina Popolare 242 1,5 26,7 29,1 2,4 Serbia-Montenegro 112 2,2 24,0 26,0 2,1

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SISTAN - Comune di Brescia - Unità di Staff Statistica 59

������������ ����������������� Tab. 34 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna. Albania Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 48 - - - - 1983-1974 Da 20 a 29 197 43,1 24,7 19,0 - 1973-1964 Da 30 a 39 118 78,8 64,5 13,3 25,0 1963-1954 40 e oltre 68 76,5 69,2 30,6 9,1

Tab. 35 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Bangladesh Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 5 - - - - 1983-1974 Da 20 a 29 141 55,3 15,4 16,7 - 1973-1964 Da 30 a 39 42 83,3 68,6 33,3 12,5 1963-1954 40 e oltre 4 50,0 50,0 100,0 -

Tab. 36 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Egitto Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 7 14,3 100,0 - - 1983-1974 Da 20 a 29 103 76,7 62,0 24,5 8,3 1973-1964 Da 30 a 39 59 89,8 84,9 73,3 15,2 1963-1954 40 e oltre 16 87,5 71,4 60,0 -

Tab. 37 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Ghana Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 32 3,1 - - - 1983-1974 Da 20 a 29 55 41,8 34,8 12,5 - 1973-1964 Da 30 a 39 189 65,6 62,1 33,8 7,7 1963-1954 40 e oltre 83 66,3 63,6 42,9 13,3

Tab. 38 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Italia Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 3137 0,6 11,1 - - 1983-1974 Da 20 a 29 8597 11,1 19,8 16,5 12,9 1973-1964 Da 30 a 39 13117 53,5 50,1 16,0 14,7 1963-1954 40 e oltre 12365 73,9 58,3 20,1 18,1

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Le nascite dalla popolazione residente straniera a Brescia (1999-2003) 60

Tab. 39 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Sri Lanka Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 20 5,0 100,0 100,0 - 1983-1974 Da 20 a 29 96 45,8 9,1 0,0 - 1973-1964 Da 30 a 39 116 56,9 33,3 9,1 - 1963-1954 40 e oltre 63 44,4 50,0 35,7 -

Tab. 40 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Marocco Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 12 - - - - 1983-1974 Da 20 a 29 76 59,2 53,3 25,0 16,7 1973-1964 Da 30 a 39 76 68,4 57,7 36,7 18,2 1963-1954 40 e oltre 39 76,9 63,3 47,4 55,6

Tab. 41 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Pakistan Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 60 - - - - 1983-1974 Da 20 a 29 74 52,7 66,7 53,8 14,3 1973-1964 Da 30 a 39 89 86,5 84,4 67,7 50,0 1963-1954 40 e oltre 64 95,3 88,5 79,6 58,1

Tab. 42 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Cina Popolare Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 35 2,9 - - - 1983-1974 Da 20 a 29 171 40,9 42,9 10,0 - 1973-1964 Da 30 a 39 176 55,7 59,2 32,8 10,5 1963-1954 40 e oltre 82 58,5 70,8 29,4 20,0

Tab. 43 – Tassi di accrescimento della prole per generazione e cittadinanza della donna Serbia-Montenegro Generazione Classe di età Numero di

donne Da 0 a 1

figlio Da 1 a 2 figli Da 2 a 3 figli Da 3 a 4 figli

e più 1992-1984 Da 11 a 19 37 13,5 20,0 - - 1983-1974 Da 20 a 29 69 66,7 71,7 36,4 50,0 1973-1964 Da 30 a 39 60 76,7 84,8 61,5 62,5 1963-1954 40 e oltre 51 72,5 89,2 54,5 66,7