PERCORSI TECNICI il legno Il legno come materiale da costruzione Caratteristiche fisiche del legno I prodotti di legno per la costruzione Definizione e reperibilità del legno per lavorazione Il legno come materiale ecologico Utilizzo del legno per la costruzione di serramenti Riutilizzo di scarti di legno: combustibile ecologico
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PERCORSI TECNICI il legno
Il legno come materiale da costruzione
Caratteristiche fisiche del legno
I prodotti di legno per la costruzione
Definizione e reperibilità del legno per lavorazione
Il legno come materiale ecologico
Utilizzo del legno per la costruzione di serramenti
Riutilizzo di scarti di legno: combustibile ecologico
Percorsi tecnici: il legno
Il legno come materiale da costruzione
Il legno è stato uno dei primi materiali da costruzione ed ha rappresentato
per l’uomo la possibilità di risolvere, per molti secoli, i più complessi problemi
strutturali e di produrre una molteplicità di utensili ed oggetti indispensabili alla vita di ogni
giorno. Rispetto a tanti materiali presente in natura e/o creati dall’uomo ha il vantaggio di:
-facilità nell’ approvvigionamento;
-possibilità di lavorazioni multiple e complesse;
-facilità di trasporto dai luoghi di produzione a quelli di lavorazione;
-impiego per strutture sollecitate (solai, pareti, tetti);
-riutilizzo in caso di sostituzione;
-facilità nella sua riparazione e sostituzione;
-ecologico per eccellenza (sia in fase di lavorazione sia in fase di utilizzo);
-personalizzabile e rinnovabile;
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Nel campo dell’architettura, il legno di-
venta col passare dei secoli, elemento
significante ed indispensabile per la co-
struzione degli edifici in maniera più o
meno evidente, infatti, bisogna fare una
distinzione tra l’utilizzo delle
“case nordiche”, dove viene utilizzato per
i solai, le pareti, le coperture e le rifinitu-
re e la “casa mediterranea” dove il legno
è l’elemento portante dei solai e dei tetti,
ma spesso non in vista, essendo
accompagnato e inglobato in strutture murarie in pietra e/o laterizio.
In Italia, fino al secolo scorso, il legno nelle costruzioni veniva utilizzato quasi esclusivamente
come elemento per resistere agli sforzi di flessione (la trave), capriata per la copertura e costru-
zione di infissi e porte.
Il suo utilizzo è andato poi via via scemando con l’introduzione dell’acciaio prima e del cemento
armato poi, scomparendo quasi del tutto per la costruzione di solai.
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Negli ultimi dieci anni però, c’è stata una vera
e piccola rivoluzione nella costruzione di edifici,
grazie all’utilizzo di nuovi materiali e alla ri-sco-
perta del legno sotto molteplici aspetti.
Oggi, il legno non solo è ritornato a farla da
padrone nella costruzione dell’edificio come
elemento portante, ma i suoi derivati come
compensati, panforti, trucioli, ecc.. hanno invaso
le nostre abitazioni a 360°, con i quali si
realizzano pavimenti, rivestimenti per le pareti,
arredi di ogni genere e combustibile per il
riscaldamento.
Analizzando attentamente il legno, ci si rende
conto come in natura siano presenti vari tipi di
legno con i quali è possibile realizzare quasi tutto.
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Ma per comprendere ancora meglio il suo utilizzo specifico, o meglio saperne sfruttare al massimo
tutte le sue qualità, bisogno sicuramente effettuare una prima classificazione sommaria,
magari partendo da:
provenienza, classificazione e specie di appartenenza
provenienza: la maggior parte del legno utilizzato nella costruzione viene pro-
dotto esclusivamente in due grandi aree geografica che sono la zona europea e la
zona tropicale, questo perché in queste zone, da sempre, umidità e temperatura
sono pressoché costanti e cicliche.
Derivano dalla fascia europea legni come il pino, l’abete, la quercia, il faggio e
l’acero; mentre nella zona tropicale si trovano legni come l’ebano, il mogano ed
il teak. Legni provenienti da altre zone climatiche, storicamente sono stati poco
utilizzati a causa di sbalzi troppo elevati di temperatura e umidità, rendendo i legni
troppo nervosi e poco uniformi nei colori e nelle dimensioni.
classificazione: in base alla struttura chimico-fisica la quale viene influenzata sia
dalla provenienza (habitat in cui cresce la pianta) e sia dalla specie a cui appar-
tiene. Tutti i legni vengono classificati in due categorie e precisamente sono legni
duri (mogano, quercia, noce) e legni teneri (abete, pino, pioppo). In base a questa
classificazione, si può facilmente scegliere l’uso che se ne farà del legno, legni duri,
caratterizzati da fibre più compatte ed omogenee, saranno ideali per la costruzio-
ne mentre i legni teneri, caratterizzati da fibre più aperte e con pesi specifici più
leggeri, saranno ideali per costruzione e riscaldamento.
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specie di appartenenza: tutti gli esseri viventi
vengono suddivisi e classificati in base alla
specie di appartenenza, anche il legno, essendo un
elemento vivo, non sfugge a questa regola.
Le due grandi famiglie di appartenenza sono
le latifoglie (pioppo, tiglio, quercia, faggio)
la cui caratteristica principale è la perdita
del fogliame durante il periodo invernale e le coni-
fere (abete, pino, larice, tasso) le piante
comunemente chiamate sempreverdi.
In ambito architettonico/urbanistico, le latifoglie
oggi vengono principalmente scelte perche
grazie alla caratteristica della perdita del fogliame
programmato (cadono in inverno e rinfoltiscono in
piena estate) con il loro utilizzo è possibile
rinfrescare regolando l’irradiazione solare
degli edifici (filtrando i raggi solari che investono
l’edificio) e riscaldamento in inverno
(lasciano passare a pieno i raggi solari).
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Il legno impiegato nelle costruzioni si ricava dalla parte interna dei grossi fusti degli alberi.
E’ un materiale con struttura complessa, è un elemento vivo che reagisce alle
sollecitazioni esterne e che si comporta in maniera diversa a seconda della
direzione delle sforzo. I fusti si formano per accumulo di anelli, ad ognuno dei quali corrisponde,
in genere, un anno di vita della pianta la quale cresce nella stagione primaverile (si evince una
zona chiara nell’anello) e autunnale (creando una zona scura nell’anello) mentre si riposa nei
periodi invernali ed estivi.
All’interno dei fusti delle conifere, sono presenti una serie di canali nei quali corre la resina.
Corteccia esterna
Anelli di accrescimento
Crescita autunnale (zone scure)
Crescita primaverile (zone chiare)
Fenditure radiali (si creano a causa di sbalzi
di temperatura o rapido essiccamento)
Cipollature 8causate dal gelo e/o dal caldo
eccessivo, indicano una crescita poco
regolare
Libro (al suo interno si trovano i canali
di linfa/resina)
Caratteristiche fisiche del legno
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E’ proprio grazie a questo complesso sistema con cui è formato il legno, che le sue caratteristiche
meccaniche cambiano al mutare di tanti fattori come: l’essenza, il peso specifico a secco, il grado di
umidità, le direzione delle fibre ed al suo taglio. Analizziamo nel dettaglio tutte le caratteristiche per
meglio comprendere il perché il suo utilizzo nel campo della costruzione sia poi cosi diffuso e quasi
necessario.
L’essenza: è la specie di appartenenza, e come abbiamo visto precedentemente, ogni specie ha una
sua caratteristica specifica;
Peso specifico: negli ultimi anni è sempre più comune non fornire il peso specifico assoluto a secco
(completamente privo di umidità), ma il rapporto peso secco con volume fresco, chiamato densità
basale. Tale rapporto indica il peso della sostanza legnosa secca che vi è nell’unità di volume fresco:
esso è di grande utilità, specialmente per le industrie chimiche utilizzanti il legno, come l’industria
della cellulosa.
Grado di umidità: stabilito a livello mondiale, il grado di umidità presente nel legno per la sua lavo-
razione deve essere pari al 12%
Fibra: per le fibre, bisogna ancora di più, approfondire l’argomento. Esse infatti sono quelle a confe-
rire la resistenza meccanica, di trazione e flessibilità a tutti i prodotti in legno.
Resistenza: è la proprietà dei legnami di resistere alle forze e alle sollecitazioni che tendono a de-
formarli senza romperli. Il legno ha un’ottima resistenza alla compressione (tenero o duro che sia) e
alla trazione se la forza agisce nel verso della fibra e al tempo stesso alla flessione se questa agisce
in maniera trasversale alla fibra stessa. Ecco come con un solo elemento (legno) riusciamo ad otte-
nere un risultato altamente performante che di solito si raggiunge con una combinazione di elementi