13/06/2016 Loris Vivoli 1 SICUREZZA IMPIANTI MACCHINE LAVORO ELETTRICO FEBBARIO 2014 FEBBARIO 2014 FEBBARIO 2014 FEBBARIO 2014 SICUREZZA ELETTRICA
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SICUREZZA IMPIANTI
MACCHINELAVORO ELETTRICO
FEBBARIO 2014FEBBARIO 2014FEBBARIO 2014FEBBARIO 2014
SICUREZZA ELETTRICA
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Intervento su impianti o apparecchi elettrici con accesso alle PARTI ATTIVE (sotto tensione ofuori tensione) nell’ambito del quale, se non si adottano misure di sicurezza, si è in presenza dirischio elettrico. Esempi di intervento sono: prove e misure, riparazioni, sostituzioni, modifiche,ampliamenti, montaggi ed ispezioni (CEI 11-27 III EDIZIONE)
LAVORO ELETTRICO
ATTENZIONE: NON È LAVORO ELETTRICO
Una lavorazione meccanica, chimica, termica, edile, ecc. anche se si impiega energiaelettrica
L’utilizzo di macchine ed attrezzature, ancorché elettriche, tipiche delle aziendemeccaniche, chimiche, termiche, edili, ecc. (fresatrici, betoniere, compressori, ecc)
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ATTENZIONE: NON È LAVORO ELETTRICO
L’uso di apparecchi elettrici, domestici o industriali, come ad esempio: phon, macinacaffé,trapani, smerigliatrici, ecc.
L’inserzione e la disinserzione di un apparecchio elettrico a spina, domestico o industriale,in una presa
La riparazione o la manutenzione di macchine, attrezzature ed apparecchi domestici oindustriali STABILMENTE SCONNESSI dalla rete di alimentazione
Il contatto con parti isolanti, sia in ambiente domestico che industriale, ad esempio: il cavodi alimentazione di un apparecchio elettrico, lo sportello di un quadro elettrico, l’involucrodi una scatola di derivazione, ecc
L’uso di mezzi radiotelevisi o di telecomunicazione
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ATTENZIONE: NON È LAVORO ELETTRICO
La manovra di chiusura e di apertura di interruttori elettrici di qualunque tipo su quadrielettrici, ovviamente protetti ed in ordine, in ambiente domestico o industriale
LA REALIZZAZIONE DI UNA LINEA ELETTRICA O DI UN IMPIANTO ELETTRICONON ANCORA COLLEGATI ALLA RETE DI ALIMENTAZIONE CON OPERAZIONIDI MONTAGGIO, ASSIEMAGGIO, SERRAGGIO, ecc.
Un nuovo impianto in corso di realizzazione non costituisce una fonte di rischio elettrico finoalla sua potenziale messa in tensione, anche se l’impianto è realizzato in un ambiente in cuipreesiste un impianto elettrico alle cui parti in tensione non si accede
Lavori su impalcature
Lavori con mezzi elevatori, macchine per costruzione e convogliatori
lavori di trasporto
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LAVORO ELETTRICO CEI 11-27- IV EDIZIONE
La Norma CEI 11-27 NON è stata specificamente preparata per l’applicazione agli impianti di seguito elencati; si raccomanda, tuttavia, in assenza di altre regole e/o procedure, di applicare ad essi i principi in essa contenuti:
� a tutti gli aeromobili […]� a tutte le imbarcazioni [..]� AI SISTEMI ELETTRONICI DI TELECOMUNICAZIONE E DI INFORMAZIONE� ALLE STRUMENTAZIONI ELETTRONICHE, AI SISTEMI DI CONTROLLO E DI
AUTOMAZIONE� alle miniere di carbone o altro genere� agli impianti off-shore soggetti alle leggi della marina internazionale� ai veicoli� ai sistemi di trazione elettrica� AI LAVORI DI RICERCA ELETTRICA SPERIMENTALE
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LAVORI ELETTRICI
CEI 11-27III EDIZIONE
- Impianti in BT- Impianti in MT
CEI 11-27 IV EDIZIONE - Impianti in MT- Impianti in AT
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LAVORI ELETTRICI
CEI 11-27 IV EDIZIONE - Impianti in BT
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LAVORI ELETTRICI – DISTANZE IV EDIZIONE
Tensione(kV)
DL
(mm)DV
(mm)DA9(mm)
< 1 0 300 3000
3 60 1120 3500
6 90 1120 3500
10 120 1150 3500
15 160 1160 3500
20 220 1220 3500
30 320 1320 3500
36 380 1380 5000
45 480 1480 5000
60 630 1630 5000
70 750 1750 5000
110 1000 2000 5000
132 1100 3000 5000
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LAVORI ELETTRICI – DISTANZE III EDIZIONE
Tabella 1 - CEI 11-27:2005
Vn DL DV
[kV] [mm] [mm]
≤ 1 150 65010 150 115015 200 120020 280 128030 400 140045 600 160066 780 1780
132 1520 3520150 1670 3670220 2300 4300380 3940 5940
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LAVORO ELETTRICO CEI 11-27- IV EDIZIONE
LAVORO ELETTRICOLAVORO SVOLTO A DISTANZA MINORE O UGUALE A DV DA PARTI
ATTIVE ACCESSIBILI DI LINEE E DI IMPIANTI ELETTRICIO LAVORI FUORI TENSIONE SUGLI STESSI
LAVORO NON ELETTRICOLavoro svolto a distanza minore di DA9 e maggiore di DV da parti attive accessibili di linee e di impianti elettrici (costruzione, scavo, pulizia, verniciatura, ecc.).
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Per LAVORO ELETTRICO si intende qualsiasi attività lavorativa eseguita in ZONA PROSSIMA in quanto, in essa, qualsiasi lavoratore può essere assoggettato a un RISCHIO ELETTRICO:- sia che operi direttamente sulle parti attive in
tensione o fuori tensione dell’impianto elettrico,- sia che svolga lavori, in prossimità di un
impianto elettrico, di natura non elettrica, come lavori di muratura, verniciatura, taglio rami, ecc.
In quest’ultimo caso, gli operatori, che non sono PES o PAV nel campo elettrico, devono lavorare sotto la supervisione di una PES nel campo elettrico o, se del caso, sotto la sorveglianza di una PES o PAV nel campo elettrico che hanno il compito di attuare tutte le misure di sicurezza necessarie affinché gli operatori non esperti e non avvertiti(avvero PEC) non incorrano con il loro comportamento in situazioni pericolose per la loro salute.
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Complesso di attività svolte da PES, prima di eseguire un lavoro, ai fini di mettere i lavoratori in condizioni di operare in sicurezza SENZA ULTERIORI NECESSITÀ DI CONTROLLO predisponendo, adesempio:� ambienti,� misure di prevenzione e protezione,� messa fuori tensione e in sicurezza di un impianto
elettrico o parte di esso,� installazione di barriere e impedimenti,� modalità d’intervento,� istruzioni.
SUPERVISIONE
SORVEGLIANZAAttività di controllo costante svolta da PES o PAV nei confronti di altre persone generalmente con minore esperienza, in particolare di PEC, atta a prevenire azioni pericolose, derivanti dalla presenza di rischio elettrico, che queste ultime potrebbero compiere (volontariamente e/o involontariamente) ignorandone la pericolosità
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LAVORI ELETTRICI
LAVORI FUORI TENSIONE
LAVORI IN PROSSIMITÀ
LAVORI IN TENSIONE
Nell’esecuzione di un lavoro possono ricorrere contemporaneamente piùtipologie di lavori elettrici, ad esempio:
lavoro fuori tensione + lavoro in prossimitàlavoro sotto tensione + lavoro in prossimità
in questi casi occorre applicare entrambe le procedure di sicurezza previste per i due tipi di lavoro
NEW!!LAVORO IN VICINANZA
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Attività lavorativa su un impianto elettrico messo in sicurezza
LAVORO FUORI TENSIONE
LAVORO IN PROSSIMITÀ
Tutte le attività lavorative in cui un lavoratore entra nella zona prossima con parti delproprio corpo, con un attrezzo o con qualsiasi altro oggetto senza invadere la zona dilavoro sotto tensione.
LAVORO IN TENSIONE
Tutti i lavori in cui un lavoratore deve entrare in contatto con le parti attive in tensione odeve raggiungere l’interno della zona di lavoro sotto tensione con parti del suo corpo ocon attrezzi, con equipaggiamenti o con dispositivi che da lui vengono maneggiati.
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CEI 11-27 IV EDIZIONE
Il lavoro si svolge a distanza "d", daparti attive in tensione non protette o non
sufficientemente protette cond ≥ DA9 ?
Lavoro senza rischio elettrico NO CEI 11-27
Il lavoro si svolge a distanza "d", daparti attive in tensione non protette o non
sufficientemente protette conDV < d < DA9 ?
SI
NO
SILAVORO NON ELETTRICO, ma CEI 11-27 applicabile al punto 6.4..4
LAVORI IN VICINANZA
NO
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SINOLAVORO ELETTRICO
SOTTO TENSIONE Deve essere eseguito solo da PES abilitate al lavoro in tensione
La distanza "d " da parti attive in tensione non protette o non sufficientemente protette
è d ≤ DL ?
IL LAVORO E’ SVOLTO DA PES E PAV?
NO
SIIL LAVORO IN PROSSIMITA’
NO
SUPERVISIONE DA PES
LAVORO IN PROSSIMITÀ
SORVEGLIANZA DA PES/PAVDISTANZA DI SICUREZZA
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OPERAZIONI IN SICUREZZA
Prima di eseguire qualsiasi operazione sugli impianti elettrici o in loro presenza, si deve condurre la VALUTAZIONE DEI RISCHI.Tale valutazione deve specificare come le attività devono essere eseguite e quali misure di sicurezza e precauzioni devono essere assunte per garantire la sicurezza stessa.
La VALUTAZIONE DEI RISCHI è la base per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, CHE RICADE SOTTO LA RESPONSABILITÀ
DEL DATORE DI LAVORO di chi esegue il lavoro.Essa è un’attività di analisi preventiva e documentata orientata all’individuazione delle misure di prevenzione da adottare per far fronte, ad esempio, ai rischi correlati ai lavori elettrici e non elettrici oggetto della presentenorma.
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SICUREZZA SUL LAVORO
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LAVORI ELETTRICI
URI (Persona o Unità Responsabile dell’Impianto elettrico)Unità designata alla responsabilità complessiva per garantire l’esercizio in sicurezza di un impianto elettrico mediante regole ed organizzazione della struttura aziendale durante il normale esercizio dell’impianto. Tali
responsabilità rimangono di fatto in capo al responsabiledell’Unità
RESPONSABILE D’IMPIANTOPersona responsabile, durante l’attività di lavoro, della sicurezza
dell’impianto elettrico
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LAVORI ELETTRICI
UNITÀ RESPONSABILE DELLA REALIZZAZIONE DEL LAVORO (URL)Unità (o Persona ) cui è demandato l’incarico di eseguire il lavoro. La
responsabilità rimane di fatto in capo al responsabile dell’Unità
PREPOSTO AI LAVORIPersona preposta alla conduzione dell’attività lavorativaPersona designata alla più alta responsabilità della conduzione del lavoro.All’occorrenza, parte di tali compiti può essere delegata ad altri.
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LAVORI ELETTRICI
PERSONA ESPERTA (PES)Persona con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti tali da consentirledi analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l’elettricità può creare
PERSONA AVVERTITA (PAV)Persona adeguatamente avvisata da persone esperte per metterla in grado di evitare i pericoli che l’elettricità può creare
Persona comune (PEC)Persona che non è esperta e non è avvertita
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SICUREZZA SUL LAVORO
SICUREZZA
DALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
FORMAZIONE ED ESPERIENZA DEL PERSONALE
PRINCIPALI COMPONENTI
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UNITÀ RESPONSABILE DI UN IMPIANTO ELETTRICO
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UNITÀ RESPONSABILE DI UN IMPIANTO ELETTRICO (URI)
Per grandi impianti elettrici complessi o per grandi reti elettriche, si può individuare una UNITÀ RESPONSABILE DI TUTTI GLI IMPIANTI ELETTRICI con la possibilità di delegare a singole persone compiti di responsabilità di parti d’impianto anche per periodi limitati e definiti (es. impianti per la produzione di energia elettrica, trasformazione e/o cabine di smistamento, ecc.) mediante documentazione scritta
La URI deve essere vista come il proprietario dell’impianto elettrico, o un Datore di lavoro oppure, per le Società strutturate e/o di grandi dimensioni, uno staff di tecnici: ad essi fanno capo le responsabilità complessive dell’impianto elettrico durante l’esercizio normale dello stesso. Sono inoltre i soggetti che, in quanto gestori dell’impianto, sono portatori delle necessità di manutenzione o, più in generale, di effettuazione di lavori sullo stesso.
l'URI, nelle figure sopra esemplificate, ha la responsabilità di gestire l’impianto durante il normale esercizio dello stesso, vale a dire in tutte le condizioni in cuisull’impianto non si eseguano lavori di alcun genere
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UNITÀ RESPONSABILE DI UN IMPIANTO ELETTRICO (URI)
La URI, per come è definita, NON HA o PUÒ NON AVERE le conoscenze dirette per poter condurre o mettere in sicurezza l’impianto elettrico per predisporlo all’esecuzione di un determinato lavoro: perciò individua, prima di iniziare qualsiasi lavoro, una persona, il RESPONSABILE IMPIANTO (RI), cui assegnare il compito suddetto, formalizzandolo per iscritto.
A seconda delle dimensioni dell’impianto (p.es. rete di distribuzione o semplice impianto utilizzatore), il RI (RESPONSABILE IMPIANTO) può essere una persona appartenente alla stessa struttura che utilizza l’impianto, ma può essere anche una persona esterna cui affidare in appalto detto compito
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La nomina del RI, in tutti i casi, deve riportare anche l’intervallo temporale di validità, cioè se è continuativa oppure limitata all’intervallo di tempo necessario a compiere un determinato lavoro o intervento manutentivo
La Norma CEI 11-27, IV edizione, non rappresenta un organico rigido, anzi, consente qualsiasi combinazione o somma di compiti per tener conto delle diversità organizzative di ciascuna azienda che opera nel settore impiantistico; prescrive, piuttosto, l’identificazione delle mansioni e delle relative responsabilità ai fini di non tralasciare alcun aspetto che possa condurre a situazioni non adeguate a salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e a
RENDERE AGEVOLE L’IDENTIFICAZIONE DEI O DEL RESPONSABILE DI COMPORTAMENTI ERRONEI DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI
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RESPONSABILE DI IMPIANTO
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È la persona responsabile:
a)a)a)a) Condivide la scelta metodologica e organizzativa del lavoro con la URLb) b) b) b) Della redazione del PIANO DI LAVORO (PdL)
PIANO DI LAVOROEsso è un documento su cui sono riportate le modifiche da apportare all’impiantoper poter eseguire i lavori e le altre informazioni riguardo all’assetto che deve esseremantenuto durante i lavori. A titolo di esempio:�i punti di sezionamento;�i punti di messa a terra di sezionamento;�l’inserzione o l’esclusione di protezioni o automatismi;�i punti di apposizione di cartelli monitori;�la modifica di tarature;�l’adozione di schemi d’impianto particolari
Il Piano di lavoro deve essere compilato quando il LAVORO È COMPLESSO
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IMPIANTO O LAVORO COMPLESSO
Per IMPIANTO COMPLESSO, si intende un impianto o parti di impianto, ove si
esegue l’attività, i cui circuiti risultino fisicamente alquanto articolati o poco
controllabili visivamente per la particolare disposizione dei componenti e dei circuiti
in occasione dei lavori, o per il numero di possibili alimentazionipossibili alimentazionipossibili alimentazionipossibili alimentazioni, o per la presenza
di impianti di Alta o Media tensione (AT o MT).
Devono essere considerate fonti di ogni natura come,ad esempio, gruppi elettrogeni, gruppi di continuità,ecc. che siano materialmente in grado di rimettere emantenere in tensione
LAVORO COMPLESSO
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È la persona responsabile:
c)c)c)c) funzione di collegamento tra la URL e/o PL e le altre funzioni durante il lavoro
d) d) d) d) attuazioneattuazioneattuazioneattuazione (anche tramite delega scritta ad altra persona con professionalità PES o PAV) delle delle delle delle manovre per la messa in sicurezza manovre per la messa in sicurezza manovre per la messa in sicurezza manovre per la messa in sicurezza dell’impianto prima dell’impianto prima dell’impianto prima dell’impianto prima dell’esecuzione dell’esecuzione dell’esecuzione dell’esecuzione del lavoro;del lavoro;del lavoro;del lavoro;
e) ATTUAZIONE DEI PROVVEDIMENTI PER EVITARE RICHIUSURE INTEMPESTIVE, APPOSIZIONE DI EVENTUALI TERRE NEI PUNTI DI SEZIONAMENTO E DI CARTELLI MONITORI
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ffff)))) dell’individuazione dell'impianto elettrico, o parte di esso, interessato dai lavori e della delimitazione dell’area entro la quale il lavoro può svolgersi con le modalità previste (ZONA DI LAVORO);
gggg) ) ) ) MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DURANTE MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DURANTE MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DURANTE MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORIL’ESECUZIONE DEI LAVORIL’ESECUZIONE DEI LAVORIL’ESECUZIONE DEI LAVORI
[[[[ del trasferimento al del trasferimento al del trasferimento al del trasferimento al PREPOSTO AI LAVORI PREPOSTO AI LAVORI PREPOSTO AI LAVORI PREPOSTO AI LAVORI delle informazioni sugli eventuali delle informazioni sugli eventuali delle informazioni sugli eventuali delle informazioni sugli eventuali rischi ambientali ed elettrici specifici dell’impianto oggetto dei lavori;]rischi ambientali ed elettrici specifici dell’impianto oggetto dei lavori;]rischi ambientali ed elettrici specifici dell’impianto oggetto dei lavori;]rischi ambientali ed elettrici specifici dell’impianto oggetto dei lavori;]
h)h)h)h) della consegna dell'impianto elettrico al PREPOSTO AI LAVORI PREPOSTO AI LAVORI PREPOSTO AI LAVORI PREPOSTO AI LAVORI con la relativa autorizzazione all’inizio dei lavori
i) Accettazione i) Accettazione i) Accettazione i) Accettazione dell’impianto a conclusione dei lavori dal dell’impianto a conclusione dei lavori dal dell’impianto a conclusione dei lavori dal dell’impianto a conclusione dei lavori dal PLPLPLPLl) l) l) l) Se del caso riconsegna dell’impianto alla URISe del caso riconsegna dell’impianto alla URISe del caso riconsegna dell’impianto alla URISe del caso riconsegna dell’impianto alla URI
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UNITÀ RESPONSABILE DELLA REALIZZAZIONE DEL LAVORO
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UNITÀ RESPONSABILE DELLA REALIZZAZIONE DEL LAVORO
La URL ha le seguenti responsabilità
� Verifica preliminare e condivisione con il RI della scelta metodologica e organizzativa del lavoro attraverso un eventuale sopralluogo
� Predisposizione dell’eventuale PIANO DI INTERVENTO;� Individuazione del PL e degli addetti al lavoro;� Organizzazione degli operatori;� VERIFICA DELLA DISPONIBILITÀ DI PROCEDURE, ATTREZZATURE,
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE, MEZZI DI SUPPORTO RELATIVI ALLA CORRETTA REALIZZAZIONE DEL LAVORO;
� Verifica della formazione ed eventuale idoneità degli operatori addetti al lavoro.Per le Società strutturate o di grandi dimensioni, questa Unità (staff tecnico) ha il mandato diPROGETTARE ed ESEGUIRE un lavoro. Nelle imprese con minore struttura o dimensione, dettaUnità può essere ricondotta a una singola persona: il Preposto ai Lavori (PL).
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PREPOSTO AI LAVORI
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PERSONA PREPOSTA ALLA CONDUZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA
Persona designata alla più alta responsabilità della conduzione del lavoro.
All’occorrenza, parte di tali compiti può essere delegata ad altri
È la persona incaricata e responsabile DELL'ESECUZIONE DEL LAVORODELL'ESECUZIONE DEL LAVORODELL'ESECUZIONE DEL LAVORODELL'ESECUZIONE DEL LAVORO, che, ponendo in opera le misure di protezione necessarie, anche in base alle informazioni ricevute dal RI, è responsabile della:
Def. CEI 11-27
La figura del PL deve sempre possedere una approfondita esperienza lavorativa sugli impianti elettrici su cui può operareNelle Società che trattano lavori su impianti complessi e/o su impianti dei Distributori o dei Trasmettitori di energia elettrica, il PL deve avere la professionalità riconosciuta di PES; in tutti gli altri casi il PL deve comunque essere una PES e solo in casi particolari può essere una PAV
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È RESPONSABILE
a) Recepimento e condivisione dell’eventuale PIANO D’INTERVENTO;
b) Condivisione operativa dei lavori secondo il piano di intervento
c) presa in carico dell'impianto elettrico o di sua parte dal RI e successiva riconsegna;
d) VERIFICA DELL'ASSENZA DI TENSIONE nell'impianto ed APPOSIZIONEDELLE TERRE DI LAVORO, nel caso di lavori fuori tensione
e) [ VERIFICA DELLA SICUREZZA DELLE MASSE… old ]
f) verifica e controllo delle condizioni ambientali prima e durante l’esecuzione dei
lavori della sussistenza delle condizioni previste dall’eventuale Piano d’intervento;
g) Se previste ADOZIONE DELLE PROCEDURE PREVISTE PER I LAVORI INPROSSIMITÀ NEI CONFRONTI DI PARTI ATTIVE PROSSIME,POTENZIALI FONTI DI PERICOLO, [compresa la VALUTAZIONE DELLEDISTANZE… old]
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i) illustrazione degli obiettivi dell’intervento e
dei compiti assegnati, eventualmente
coadiuvato da liste di controllo
PREPOSTO AI LAVORI (PL)È RESPONSABILE
k) messa in opera di ulteriori misure di protezione afronte dell'insorgenza di rischi elettrici e nonelettrici non valutati preventivamente, oSOSPENSIONE DEI LAVORI nel caso non siain grado di farvi fronte
h) controllo del comportamento del personale, anche in relazione all’uso di attrezzature e DPI;
j) Assegnazione dei compiti ai vari operatori
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Def. dal D.Lgs. 81/2008
persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti dipoteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incaricoconferitogli, SOVRINTENDE ALLA ATTIVITÀ LAVORATIVA egarantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone lacorretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando unfunzionale potere di iniziativaI preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singolilavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioniaziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso deimezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezioneindividuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenzadella inosservanza, informare i loro superiori diretti
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Def. dal D.Lgs. 81/2008
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevutoadeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad unrischio grave e specifico;c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo dellesituazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinchéi lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile,abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
d) informare il più prestopossibile i lavoratori esposti alrischio di un pericolo grave eimmediato circa il rischiostesso e le disposizioni prese oda prendere in materia diprotezione;
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Def. dal D.Lgs. 81/2008
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dalrichiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in unasituazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave edimmediato;f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigentesia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e deidispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione dipericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga aconoscenza sulla base della formazione ricevuta;g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quantoprevisto dall’articolo 37. ACCORDO STATO REGIONI
Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti
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PERSONA ESPERTA
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PESPersona Esperta
ISTRUZIONE
la conoscenza dell’impiantistica elettrica e della
relativa normativa di sicurezza, la capacità di riconoscere i
rischi e i pericoli connessi ai
lavori elettrici
ESPERIENZA
l’esperienza di lavoro maturata, quale requisito per poter
avere confidenza della conoscenza o meno delle situazioni caratterizzanti una o più
tipologie di lavori e della maggior parte delle situazioni anche non
ricorrenti
LE CARATTERISTICHE PERSONALI
quelle maggiormente significative dal
punto di vista professionale, quali le doti di equilibrio, attenzione,
precisione e ogni altra
caratteristica che concorra a far ritenere l’operatore affidabile
REQUISITI ESSENZIALI
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È una persona che, con adeguata attività e/o percorso formativo e maturata esperienza ha acquisito conoscenze:
1111.... conoscenzeconoscenzeconoscenzeconoscenze generaligeneraligeneraligenerali dell’antinfortunisticadell’antinfortunisticadell’antinfortunisticadell’antinfortunistica elettricaelettricaelettricaelettrica
2222.... approfonditaapprofonditaapprofonditaapprofondita conoscenzaconoscenzaconoscenzaconoscenza delladelladelladella problematicaproblematicaproblematicaproblematica infortunisticainfortunisticainfortunisticainfortunistica perperperper almenoalmenoalmenoalmeno unaunaunauna
precisaprecisaprecisaprecisa tipologiatipologiatipologiatipologia didididi lavorilavorilavorilavori
3333.... capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi affrontareaffrontareaffrontareaffrontare inininin AUTONOMIAAUTONOMIAAUTONOMIAAUTONOMIA l’organizzazionel’organizzazionel’organizzazionel’organizzazione eeee l’esecuzionel’esecuzionel’esecuzionel’esecuzione inininin
sicurezzasicurezzasicurezzasicurezza didididi qualsiasiqualsiasiqualsiasiqualsiasi lavorolavorolavorolavoro didididi precisaprecisaprecisaprecisa tipologiatipologiatipologiatipologia
4444.... capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi individuareindividuareindividuareindividuare eeee prevenireprevenireprevenireprevenire iiii rischirischirischirischi elettricielettricielettricielettrici connessiconnessiconnessiconnessi conconconcon ilililil lavorolavorolavorolavoro eeee didididi
metteremetteremetteremettere inininin attoattoattoatto lelelele misuremisuremisuremisure idoneeidoneeidoneeidonee aaaa ridurliridurliridurliridurli oooo aaaa eliminarlieliminarlieliminarlieliminarli
5555.... capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi affrontareaffrontareaffrontareaffrontare gligligligli IMPREVISTIIMPREVISTIIMPREVISTIIMPREVISTI chechecheche possonopossonopossonopossono accadereaccadereaccadereaccadere inininin occasioneoccasioneoccasioneoccasione didididi
lavorilavorilavorilavori elettricielettricielettricielettrici
6666.... capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi sovrintenderesovrintenderesovrintenderesovrintendere eeee coordinarecoordinarecoordinarecoordinare altrialtrialtrialtri lavoratorilavoratorilavoratorilavoratori ((((PECPECPECPEC))))
7777.... capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi informareinformareinformareinformare eeee istruireistruireistruireistruire correttamentecorrettamentecorrettamentecorrettamente unaunaunauna PAVPAVPAVPAV affinchéaffinchéaffinchéaffinché eseguaeseguaeseguaesegua unununun
lavorolavorolavorolavoro insicurezzainsicurezzainsicurezzainsicurezza
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caratteristiche personali, e, quali le doti di equilibrio, attenzione, precisione e ogni altra caratteristica che concorra a far ritenere l’operatore affidabile
la conoscenza dell’impiantistica elettrica, dei pericoli ad essa connessi e della relativa normativa di sicurezza
L’ esperienza di lavoro maturata, quale requisito per poter avere confidenza della conoscenza o meno delle situazioni caratterizzanti una o più tipologie di lavori e della maggior parte delle situazioni anche non ricorrenti
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Nel nostro ambito il termine PERSONA ESPERTA si riferisce all’ambito elettrico, ed è unaconnotazione riferita esclusivamente a chi svolge professionalmente lavori elettrici
Una persona può essere giudicata PERSONA ESPERTA per una certa tipologia di lavori ed essere PERSONA AVVERTITA od addirittura comune per altri.
La definizione di PES deve essere accompagnata dall’indicazione della tipologia o delle tipologie di lavori cui si riferisce
L’attribuzione della condizione di PES per lavoratori dipendenti è di esclusiva pertinenza del Datore di Lavoro (DdL).
Nel caso di lavoratori dipendenti che a giudizio del DdL risultino senza la previstaformazione teorica, si potrà attribuire loro la condizione di PES o PAV dopo lapartecipazione ad una formazione teorica che preveda l’acquisizione delleconoscenze necessarie
13/06/2016 Loris Vivoli 49
Per i DATORI DI LAVORO e per i lavoratori autonomi, la condizione di PES o di PAV può essere AUTOCERTIFICATA, quando richiesta dal committente i lavori.
Si raccomanda, per quanto possibile, che detta autocertificazione sia basata su un’idonea documentazione contenente informazioni quali ad esempio:
− conoscenze teorico praFche e legislaFve in materia di sicurezza
− percorsi formaFvi− esperienze lavoraFve e ruoli coperF− Fpologia di impianF eleGrici traGaF
13/06/2016 Loris Vivoli 50
La caratteristica fondamentale della PES èindividuabile nell’AFFIDABILITÀAFFIDABILITÀAFFIDABILITÀAFFIDABILITÀ nell’affrontare, inAUTONOMIAAUTONOMIAAUTONOMIAAUTONOMIA, qualunque situazione presenti laspecifica attività.La qualifica di PES, accompagnata dall’indicazione della tipologia o delle tipologie di lavori cui si riferisce, deve essere formalizzata per iscritto nell’ambito aziendale.
Il Datore di Lavoro può revocare la condizione di PESo PAV qualora vengano a mancare al lavoratore irequisiti per l’attribuzione di tali qualifiche.
13/06/2016 Loris Vivoli 51
L’operatore è definito PAV, per contro, se NON POSSIEDE completamente tutti i requisiti sopraindicati, ma li soddisfa comunque almeno in parte, seppure solamente ad un livello di baseÈ una figura in evoluzione all’interno della cui definizione trovano posto diversi livelli: essa sitrova in situazioni intermedie che comportano una possibile evoluzione verso la condizione diPES.
Per una data tipologia di lavoro elettrico, un operatore è da considerarsi PEC se non soddisfa I REQUISITI indicati. Tale profilo non prevede alcuna attribuzione formale
13/06/2016 Loris Vivoli 52
È una persona che, con adeguata formazione, ha acquisito quanto segue:
�conoscenzaconoscenzaconoscenzaconoscenza dell’antinfortunisticadell’antinfortunisticadell’antinfortunisticadell’antinfortunistica elettricaelettricaelettricaelettrica relativarelativarelativarelativa aaaa preciseprecisepreciseprecise
tipologietipologietipologietipologie didididi lavorolavorolavorolavoro
�capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi comprenderecomprenderecomprenderecomprendere lelelele istruzioniistruzioniistruzioniistruzioni fornitefornitefornitefornite dadadada unaunaunauna PESPESPESPES perperperper unaunaunauna
precisaprecisaprecisaprecisa tipologiatipologiatipologiatipologia didididi lavorilavorilavorilavori;;;;
�capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi organizzareorganizzareorganizzareorganizzare edededed eseguireeseguireeseguireeseguire inininin sicurezzasicurezzasicurezzasicurezza unununun lavorolavorolavorolavoro didididi unaunaunauna
precisaprecisaprecisaprecisa tipologia,tipologia,tipologia,tipologia, dopodopodopodopo averaveraveraver ricevutoricevutoricevutoricevuto istruzioniistruzioniistruzioniistruzioni dadadada unaunaunauna PESPESPESPES
�capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi affrontareaffrontareaffrontareaffrontare iiii pericolipericolipericolipericoli eeee lelelele difficoltàdifficoltàdifficoltàdifficoltà PREVISTEPREVISTEPREVISTEPREVISTE
�capacitàcapacitàcapacitàcapacità didididi riconoscerericonoscerericonoscerericonoscere iiii pericolipericolipericolipericoli originatioriginatioriginatioriginati dadadada imprevistiimprevistiimprevistiimprevisti ancheancheancheanche sesesese
potrebbepotrebbepotrebbepotrebbe nonnonnonnon essereessereessereessere inininin gradogradogradogrado didididi affrontarliaffrontarliaffrontarliaffrontarli correttamentecorrettamentecorrettamentecorrettamente inininin
autonomiaautonomiaautonomiaautonomia
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REQUISITI FORMATIVI MINIMI PER PES E PAV
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BASE
ELETTROTECNICA GENERALE
CONOSCENZE SPECIFICHE PER LA TIPOLOGIA DI LAVORO
LIVELLO 1 A – CONOSCENZE TEORICHE
REQUISITI FORMATIVI MINIMI
PER PES E PAV
Conoscenza delle principali disposizioni legislative in materia di sicurezza elettrica conparticolare riguardo ai principi ispiratori del DECRETO LEGISLATIVO 81/08 e s.m.i. come chiave d’interpretazione della cultura della sicurezza
Conoscenza delle prescrizioni:� della Norma CEI EN 50110-1 e CEI 11-27;� di base delle Norme CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) e CEI EN 50522 (CEI 99-3) per
impianti AT e MT, e CEI 64-8 per gli aspetti costruttivi dell’impianto utilizzatore in BT;� di eventuali altre norme pertinenti alla tipologia impiantistica su cui si dovrà operare
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LIVELLO 1 A – CONOSCENZE TEORICHE
REQUISITI FORMATIVI MINIMI
PER PES E PAV
� nozioni circa gli effetti dell’elettricità (compreso l’arco elettrico) sul corpo umano e cenni di primo intervento di soccorso;
� attrezzatura e DPI: impiego, verifica e conservazione;� le procedure di lavoro generali e/o aziendali; le responsabilità ed i compiti del RI e del
PL; la preparazione del lavoro; la documentazione; le sequenze operative di sicurezza; le comunicazioni; il cantiere;
� il livello 1A deve prevedere anche gli aspetti teorici di cui al livello 1B.
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LIVELLO 1 B – CONOSCENZE E CAPACITÀ OPERATIVA
REQUISITI FORMATIVI MINIMI
PER PES E PAV
? definizione, individuazione, delimitazione della zona di lavoro;? apposizione di blocchi ad apparecchiature o a macchinari;? messa a terra e in cortocircuito;? verifica dell’assenza di tensione;? valutazione delle condizioni ambientali;? modalità di scambio delle informazioni;? uso e verifica dei DPI previsti nelle disposizioni aziendali;? apposizione di barriere e protezioni;? valutazione delle distanze;? predisposizione e corretta comprensione dei documenti specifici aziendali,
equivalenti ad es. al PIANO DI LAVORO, ai DOCUMENTI DI CONSEGNA E RESTITUZIONE IMPIANTO, ecc
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PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA
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PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA
PERSONALETutto il personale coinvolto in un’attività lavorativa sugli impianti elettrici, ad essi connessa e in loro prossimità, deve essere istruito sulle prescrizioni di sicurezza, sulle relative regole e sulle procedure aziendali applicabili al loro lavoro. Tali istruzioni devono essere ripetute durante il corso del lavoro quando esso si protrae a lungo o è complesso. Al personale coinvolto deve essere richiamato l’obbligo di rispettare tali prescrizioni, regole e istruzioni
Prima di iniziare e durante qualsiasi lavoro, il relativo PL deve assicurarsi che siano osservate tutte le prescrizioni, tutte le regole e tutte le procedure attinentiIl benestare di inizio al lavoro deve essere dato dal PL solo dopo
aver fornito istruzioni a tutte le persone impegnate nell’esecuzione
dell’attività lavorativa su tutti i pericoli ragionevolmente prevedibili
che non siano di loro immediata percezione
Gli operatori devono sincerarsi di aver compreso le istruzioni prima di iniziare le attività.
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PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA
PERSONALENei lavori fuori tensione e/o in prossimità, si possono utilizzare Persone Comuni (PEC) sotto la RESPONSABILITÀ, per quanto riguarda il controllo del rischio elettrico, di PES attraverso la supervisione o in casi particolari sotto la sorveglianza di PES o PAV; negli altri casi, i lavori devono essere eseguiti da PES o PAV: in particolare, tutti quelli sotto tensione per i quali è necessaria anche l’idoneità ad eseguirli
Il personale deve essere sensibilizzato a svolgere un ruolo attivo per
gli aspetti della sicurezza. In particolare deve essere chiarita la
responsabilità in merito alla verifica/ispezione del buono stato dei
dispositivi e degli attrezzi in dotazione individuale in base a tutte le
istruzioni ricevute in merito.
Deve essere valutata la complessità dell’attività lavorativa prima del suo inizio ai fini di operare la scelta opportuna tra persone esperte, avvertite o persone comuni per eseguire l’attività detta.
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PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA
PERSONALEOBIEZIONI SULLA SICUREZZA OPERATIVA
Ogni lavoratore che per ragioni di sicurezza obietti sull’esecuzione di un’attività, deve poter riportare immediatamente le sue obiezioni al PL. Questi, prima di poter decidere se accogliere l’istanza, analizzerà la segnalazione e, se del caso, consulterà il suo superiore.
VALUTAZIONE DEL PERSONALEPer valutare la competenza delle persone da coinvolgere nelle attività lavorative, ci si deve basare sui seguenti criteri:� conoscenza dell’elettricità;� esperienza di lavoro elettrico;� conoscenza della tipologie dell’impianto su cui si deve lavorare ed esperienza pratica
di quel lavoro;� conoscenza dei rischi che possono insorgere durante il lavoro e delle precauzioni
che devono essere osservate;� capacità di riconoscere, in ogni momento, se è sicuro continuare il lavoro
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PROCEDURE DI ESERCIZIO
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PIANO DI LAVORO (PdL)Documento su cui sono riportate le operazioni da eseguire sull’impianto per poter condurre i lavori e le altre informazioni riguardo all’assetto che deve essere mantenuto durante i lavori.A un unico Piano di lavoro, possono far capo più piani di intervento.Il Piano di lavoro deve essere compilato quando il lavoro è complesso
DOCUMENTI
PIANO D’INTERVENTODocumento su cui sono riportate tutte le informazioni circa le misure di sicurezza e le modalità d’intervento, le attrezzature da utilizzare ed i DPI da adottare..
Il Piano di intervento deve essere compilato quando il lavoro è complesso.
CONSEGNA DELL’IMPIANTO DA RI A PLAzione con cui il RI comunica al PL che l’impianto (o parte d’impianto) interessato ai lavori è nella condizione prevista, eventualmente dal Piano di lavoro, e che i lavori possono iniziare
RESTITUZIONE DELL’IMPIANTO DA PL A RIAzione con cui il PL comunica al RI che i lavori sono terminati, le misure di sicurezza rimosse, il personale allontanato e che è possibile riprendere il normale esercizio dell’impianto
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DOCUMENTIPIANO DI LAVORO
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DOCUMENTIPIANO DI LAVORO
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DOCUMENTIPIANO DI
INTERVENTO
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MANOVRE D’ESERCIZIO
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MANOVRE D’ESERCIZIO
Le manovre di esercizio sono destinate a cambiare lo stato elettrico di un impianto.
Le manovre di esercizio sono di due generi:� manovre intese a modificare lo stato elettrico di un impianto per mezzo di componenti
o apparecchiature, collegamenti, scollegamenti per avviamento o arresto di apparecchielettrici progettati per essere usati senza rischio per quanto tecnicamente possibile;
� messa fuori servizio o in servizio per lavori sugli impianti.Le manovre di esercizio possono essere eseguite con comando locale o remoto
La messa FUORI SERVIZIO prima dei lavori fuori tensione o la rimessa in servizio dopo gli stessi
deve essere eseguita da PES o PAV.
Le altre tipologie di manovre possono essere eseguite da persone che abbiano avuto un adeguato addestramento e siano autorizzate dal RI.
Le manovre di emergenza su impianti di distribuzione elettrica al pubblico devonoessere eseguite solo da PES o PAV.
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MISURE
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MISURE
“MISURE” tutte le operazioni per misurare i dati fisici all’interno di impianti elettrici. Le misure in presenza di rischio elettrico devono essere eseguite solo da PES o PAV o, escluse le misure nei lavori sotto tensione, da PEC solo se sorvegliate da PES o PAV o sotto la supervisione di PES.Quando si effettuano misure su impianti elettrici, si devono usare strumenti di misura adeguati e sicuri, costruiti in conformità alle Norme della serie CEI EN 61557. Tali strumenti devono essere controllati prima dell’uso e, se necessario, dopo l’uso.
CEI EN 61557:2008 _Sicurezza elettrica nei sistemi di distribuzione a bassa tensione fino a 1 000 V c.a. e 1 500 V c.c. - Apparecchi per prove, misure o controllo dei sistemi di protezioneParte 1: Prescrizioni generali
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MISURE
Se vi è rischio di contatto con parti attive, il personale che esegue le misure deve fare uso di dispositivi di protezione individuale e prendere precauzioni contro lo shock elettrico e contro gli effetti di cortocircuiti e archi elettrici.
Ad esempio, una misura su parti attive non accessibili con grado di protezione almeno IPXXB, eseguita utilizzando strumenti e puntali costruiti secondo la relativa norma di prodotto che una volta a contatto con la parte attiva consentano di mantenere un grado di protezione IPXXB, può essere eseguita senza seguire la procedura dei lavori sotto tensione, in quanto, anche in base alla definizione di lavoro elettrico, non si devono adottare misure di sicurezza per evitare il rischio elettrico. In pratica, in questo caso, non sono presenti rischi di arco elettrico e shock elettrico e conseguentemente non è necessario fare uso dei relativi dispositivi di protezione individuale
13/06/2016 Loris Vivoli 76
MISURE
NESSUNA PRECAUZIONE
Esempio di misura senza rischioelettrico che può essere eseguita senza indossare i guanti isolanti e la visiera diprotezione contro il cortocircuito e senza supervisione di PES.- Il quadro aperto presenta una protezione verso
le parti attive ≥ IPXXB- Tenendo conto del tipo di puntali impiegati
(dimensioni e forma della punta di contatto nuda) e della distanza delle parti attive tra di loro e verso le masse, non c’è rischio di contatto accidentale, né di cortocircuito accidentale
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MISURE
GUANTI ISOLANTI
Esempio di misura che deve essereeseguita da PES o PAV idonee ai lavorisotto tensione in BT indossando iguanti isolanti, ma senza la necessitàdella visiera di protezione contro ilcortocircuito.� Il quadro aperto presenta una protezioneverso le parti attive ≥ IPXXB� Tenendo conto del tipo di puntali impiegati (dimensioni e forma della punta di contatto nuda) e della distanza delle parti attive tra di loro e verso le masse, c’è il rischio di contatto accidentale CON LE PARTI SCOPERTE DEI PUNTALI ma non c’è rischio di cortocircuito accidentale.
13/06/2016 Loris Vivoli 78
MISURE
GUANTI ISOLANTI
Esempio di misura che deve essereeseguita da PES o PAV idonee ai lavorisotto tensione in BT indossando i guantiisolanti, ma senza la necessità dellavisiera di protezione contro il cortocircuito.- Il quadro aperto presenta unaprotezione verso le parti attive < IPXXB- Tenendo conto del tipo di puntaliimpiegati (dimensioni e forma dellapunta di contatto nuda) e della distanzadelle parti attive tra di loro e verso lemasse, c’è il rischio di contattoaccidentale ma NON c’è rischio dicortocircuito accidentale.
13/06/2016 Loris Vivoli 79
MISURE
GUANTI ISOLANTI
Esempio di misura che deve essereeseguita da PES o PAV idonee ai lavorisotto tensione in BT indossando i guantiisolanti, ma senza la necessità dellavisiera di protezione contro il cortocircuito.- Il quadro aperto presenta unaprotezione verso le parti attive < IPXXB- Tenendo conto del tipo di puntaliimpiegati (dimensioni e forma dellapunta di contatto nuda) e della distanzadelle parti attive tra di loro e verso lemasse, c’è il rischio di contattoaccidentale ma NON c’è rischio dicortocircuito accidentale.
13/06/2016 Loris Vivoli 80
MISURE
GUANTI ISOLANTI Esempio di misura che deve essere eseguita da PES o PAV indossando i guanti isolanti, ma senza la necessità della visiera di protezione contro il cortocircuito. � Il quadro aperto presenta unaprotezione verso le parti attive minore di IPXXB� Tenendo conto del tipo di puntaliimpiegati (dimensioni e forma dellapunta di contatto nuda) e delladistanza delle parti attive tra di loro e verso le masse, non c’è rischio di cortocircuito accidentale. C’è il rischio di contatto accidentale con le parti attive accessibili in prossimità (in alternativa ai guanti isolanti occorre rendere inaccessibili le parti attive con una protezione, ad esempio un telo isolante).
13/06/2016 Loris Vivoli 81
MISURE
GUANTI ISOLANTI + VISIERA + VESTIARIO
Esempio di misura che deve essereeseguita da PES o PAV idonee ai lavori sotto tensione in BT indossando i guanti isolanti, l’elmetto, la visiera di protezione contro il cortocircuito e idoneo vestiario contro l’arco elettrico.� Il quadro aperto presenta unaprotezione verso le parti attive minoredi IPXXB� Tenendo conto del tipo di puntaliimpiegati (dimensioni e forma dellapunta di contatto nuda) e delladistanza delle parti attive tra di loro everso le masse, c’è rischio di contattoaccidentale e di cortocircuitoaccidentale
13/06/2016 Loris Vivoli 82
PROVE
13/06/2016 Loris Vivoli 83
Le PROVE comprendono tutte le operazioni destinate al controllo del funzionamento odello stato elettrico, meccanico o termico di un impianto elettrico. Le prove comprendono anche le operazioni per verificare, ad esempio, l’efficacia dei circuiti di protezione e di sicurezza. Le prove possono comprendere le operazioni di MISURA LE PROVE DEVONO ESSERE ESEGUITE DA PES O PAV (se necessario, con idoneità ai lavori sotto tensione in BT) o da PEC solo se sotto la sorveglianza di PES o PAV o la supervisione di PES relativamente a lavori fuori tensione o in prossimità di parti in tensione.
PROVE
Durante l’effettuazione di queste attività, può rendersi necessario (ed è ammesso dallapresente Norma) alterare lo stato o la configurazione dell’impianto come la variazione di tarature di dispositivi di protezione o la rimozione di misure di sicurezza o anche l’alimentazione o disalimentazione temporanea di parti d’impianto
13/06/2016 Loris Vivoli 84
PROVEQuando si effettuino prove in presenza della normale alimentazione d’esercizio sidevono osservare le prescrizioni per i lavori in tensione.
NEI CASI COMPLESSI, DEVE ESSERE PREDISPOSTO UN DOCUMENTO (PIANO DI PROVA) che riporti la sequenza prevista delle operazioni con l’individuazione delle misure di prevenzione da adottarsi e le responsabilità dei soggetti coinvolti. Tale documento può sostituire il Piano di Lavoro ed il Piano d’Intervento. In tal caso il suo contenuto minimo deve essere quello previsto in tali documenti, ai quali si rimanda per la compilazione
Alcuni tipi di prove elettriche specialistiche, per esempio nei laboratori per prove adalta tensione dove sono esposte parti nude attive, devono essere eseguite da personeesperte che abbiano ricevuto un appropriato addestramento specialistico
13/06/2016 Loris Vivoli 85
PROVE
Quando si effettuano prove usando una sorgente di alimentazione esterna, si devonoprendere precauzioni per assicurare che:� l’impianto sia sezionato da tutte le sorgenti di possibile normale alimentazione � l’impianto non possa essere rimesso in tensione da qualsiasi altra sorgente di
alimentazione diversa da quella esterna in uso;� durante le prove siano prese misure di sicurezza contro il rischio elettrico per tutto il
personale presente;� i punti di separazione abbiano adeguate caratteristiche di isolamento per sopportare
l’applicazione simultanea della tensione di prova da una parte e di quella di eserciziodall’altra.
VERIFICHELe ispezioni devono essere eseguite da PES o PAV con esperienza nell’ispezione diimpianti simili (già in esercizio). Le ispezioni devono essere eseguite con idoneeapparecchiature in modo da prevenire pericoli tenendo anche conto, se necessario, delle limitazioni imposte dalla presenza di parti attive
13/06/2016 Loris Vivoli 86
PROCEDURE DI LAVORO
13/06/2016 Loris Vivoli 87
PRIMA DI INIZIARE IL LAVORO, IL PL DEVE NOTIFICARE AL RI LA- NATURA, - IL LUOGO- L’IMPATTO SULL’IMPIANTO ELETTRICO IN RELAZIONE AL LAVORO DA
SVOLGERE. Questa procedura è la base da cui partire per eseguire il lavoro, attraverso l’integrazione di competenze, attrezzature, procedure, coordinamenti e quant’altro ipotizzabile grazie all’esperienza e alla preparazione del personale addetto al fine di conseguire l’abbattimento dei rischi. E’ preferibile che detta notifica sia fatta per iscritto, specialmente nel caso di lavoro complesso
SOLO IL RI DEVE AUTORIZZARE IL PL AD INIZIARE I LAVORI
PROCEDURE DI LAVORO
13/06/2016 Loris Vivoli 88
BENESTARE ALL’INIZIO DEL LAVOROIl benestare ad iniziare i lavori deve essere dato, agli addetti ai lavori, ESCLUSIVAMENTE DAL PL (PREPOSTO AI LAVORI) che ha la responsabilità della sicurezza nell’esecuzione del lavoro, dopo aver messo in atto i provvedimenti di sua competenza sopra descritti.
Ogni persona occupata nell’attività deve essere PES o PAV oppure deve essere sotto la supervisione di una PES.Normalmente per i lavori in AT e MT, i dettagli dei sezionamenti e delle messe a terra devono essere formalizzati per iscritto, al fine di evitare malintesi
PROCEDURE DI LAVORO
13/06/2016 Loris Vivoli 89
RIMESSA IN TENSIONE DOPO IL LAVORODopo che il lavoro è stato completato, gli addetti al lavoro devono essere avvertiti che non è più permesso lavorare sull’impianto e allontanati dopo aver rimosso tutti gli attrezzi, le apparecchiature ed i dispositivi utilizzati durante il lavoro.SUCCESSIVAMENTE IL PL deve:a) rimuovere i dispositivi di messa a terra e in cortocircuito che erano stati installati sul
posto di lavoro;b) rimuovere le protezioni eventualmente installate verso parti in prossimità;c) ripristinare le protezioni eventualmente rimosse per eseguire il lavoro;d) riconsegnare l’impianto al RI.Subito dopo aver annullato un provvedimento preso per rendere sicuro l’impianto, lacorrispondente parte dell’impianto deve essere considerata in tensione.
PROCEDURE DI LAVORO
13/06/2016 Loris Vivoli 90
RIMESSA IN TENSIONE DOPO IL LAVOROQuando il PL si è assicurato che l’impianto elettrico è pronto per la rimessa in tensione, deve procedere alla restituzione al RI, con la DICHIARAZIONE CHE IL LAVORO È TERMINATO e che l’impianto elettrico è pronto per il ritorno in servizio.Ricevuto l’impianto dal PL, il RI deve:a) rimuovere eventuali terre di sezionamento;b) rimuovere dispositivi di blocco per evitare la richiusura intempestiva;c) rimuovere i cartelli monitori;d) ripristinare le previste condizioni di esercizio dell’impianto.
PROCEDURE DI LAVORO
13/06/2016 Loris Vivoli 91
Nessun lavoro deve svolgersi senza che siano individuati il
RESPONSABILERESPONSABILERESPONSABILERESPONSABILE DELL’IMPIANTODELL’IMPIANTODELL’IMPIANTODELL’IMPIANTO ed il PREPOSTOPREPOSTOPREPOSTOPREPOSTO AIAIAIAI LAVORILAVORILAVORILAVORI, che
possono anche coincidere in una sola persona fisica
Il lavoro deve essere svolto nelle condizioni più agevoli ragionevolmente realizzabili. Il posto di lavoro deve essere adeguatamente illuminato e con temperatura accettabile. I lavori all’aperto non devono essere eseguiti quando le condizioni ambientali sono avverse al punto di pregiudicare la sicurezza.
13/06/2016 Loris Vivoli 92
In relazione alla complessità del lavoro, è necessario disporre e/o elaborare idonea documentazione che consenta:1. di verificare la corretta sequenza delle fasi di lavoro nella fase di
pianificazione dell’attività, 2. di trasmettere in modo organizzato agli altri soggetti interessati le necessarie
informazioni in merito.In particolare, il PIANO DI LAVORO ed il PIANO D’INTERVENTO, quando richiesti, devono essere elaborati con attenzione. Ad essi è opportuno allegare ogni documento come schemi, disegni, tabelle, sequenze operative, ecc., che possa essere di supporto all’esecuzione in sicurezza del lavoro.
IMPORTANTISSIMO !!!
13/06/2016 Loris Vivoli 93
Tutto il personale impiegato deve aver ricevuto sufficienti istruzioni circa le procedure e le modalità per lavorare in sicurezza.
Il personale deve essere sensibilizzato a svolgere un ruolo attivo per gli aspetti della sicurezza. In particolare deve essere chiarita la
responsabilità in merito alla verifica del buon stato dei dispositivi e attrezzi in dotazione individuale e devono essere state fornite tutte le
istruzioni per compiere tali verifiche.NESSUNO DEVE INTRAPRENDERE O PARTECIPARE AD UN’ATTIVITÀ DI
CUI NON HA COMPRESO LO SVOLGIMENTO: DEVE PREVENTIVAMENTE CHIEDERE CHIARIMENTI.
PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – RUOLO DEL PERSONALE
13/06/2016 Loris Vivoli 94
PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – RUOLO DEL PERSONALE
Ogni LAVORATORE che per ragioni di sicurezza, obietti sull’esecuzione di un’attività, deve poter riportare immediatamente le sue obiezioni al PREPOSTO AI LAVORI. Questi analizzerà la segnalazione e, se del caso, consulterà il suo superiore
DATORE DI LAVORO
PREPOSTO
LAVORATORE
DATORE DI LAVORO - URI
RESPONSABILE DELL’IMPIANTO
PREPOSTO AI LAVORI
LAVORATORE
D.Lgs 81/08D.Lgs. 106/09
CEI 11-27
DIRIGENTEUNITÀ RESPONSABILE DEL LAVORO
13/06/2016 Loris Vivoli 95
ASSISTENZA
13/06/2016 Loris Vivoli 96
PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – ASSISTENZA
Sul posto di lavoro è necessaria la presenza, oltre che dell’operatore, di UNA SECONDA UNA SECONDA UNA SECONDA UNA SECONDA
PERSONAPERSONAPERSONAPERSONA quando si manifestano RISCHIRISCHIRISCHIRISCHI non eliminabili che possono derivare:
a) dalla considerevole complessità del lavoro;a) dalla considerevole complessità del lavoro;a) dalla considerevole complessità del lavoro;a) dalla considerevole complessità del lavoro;
b) dall’ubicazione o logistica del locale o ambiente confinato che ospita le installazioni;b) dall’ubicazione o logistica del locale o ambiente confinato che ospita le installazioni;b) dall’ubicazione o logistica del locale o ambiente confinato che ospita le installazioni;b) dall’ubicazione o logistica del locale o ambiente confinato che ospita le installazioni;
c) dalla disposizione delle installazioni all’interno del locale;c) dalla disposizione delle installazioni all’interno del locale;c) dalla disposizione delle installazioni all’interno del locale;c) dalla disposizione delle installazioni all’interno del locale;
d) dalla ridotta efficienza delle installazioni,d) dalla ridotta efficienza delle installazioni,d) dalla ridotta efficienza delle installazioni,d) dalla ridotta efficienza delle installazioni,
e) dal significativo livello di attenzione richiesto da alcuni interventi per il numero e la e) dal significativo livello di attenzione richiesto da alcuni interventi per il numero e la e) dal significativo livello di attenzione richiesto da alcuni interventi per il numero e la e) dal significativo livello di attenzione richiesto da alcuni interventi per il numero e la
complessità dei fattori da tenere sotto controllocomplessità dei fattori da tenere sotto controllocomplessità dei fattori da tenere sotto controllocomplessità dei fattori da tenere sotto controllo
13/06/2016 Loris Vivoli 97
PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – ASSISTENZA
a) il lavoro si svolge su di una parte attiva che è un elemento di un circuito dallo schema elettrico complesso
b) l’accesso al locale richiede il superamento di ostacoli particolari quali scale a sviluppo anomalo o asportabili
c) le installazioni sono sistemate in locale molto stretto o comunque in modo da non rendere completamente libero il movimento delle braccia dell’operatore.
Ad esempio:
13/06/2016 Loris Vivoli 98
PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – ASSISTENZA
Ad esempio:
d) l’assetto delle installazioni risulta modificato significativamente a seguito di eventi esterni (alluvioni, frane, smottamenti, inondazione, incendi, ecc.);
e) impossibilità d’illuminazione adeguata delle parti attive su cui si interviene oppure il lavoro è in presenza di condizioni atmosferiche sub-ottimali ma non estreme
f) impossibilità (o grave difficoltà) per un singolo operatore di chiedere aiuto in caso di necessità.
13/06/2016 Loris Vivoli 99
PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – COMUNICAZIONE
Le comunicazioni in occasione di lavori con rischio elettrico devono: 1) trasmettere informazioni certe tra operatori contemporaneamente operanti2) documentare le informazioni trasmesse e ricevute ad uso di figure
successivamente operanti e permettere l’eventuale accertamento di responsabilità
Sono ammesse comunicazioni con qualunque mezzo, ma le modalità devono essereadeguate al grado di rischio connesso all’eventuale scorretta comprensione.Per chiarezza di trattazione, si distinguono le comunicazioni secondo i criteri che seguono.− A una via: quando chi trasmette non può ricevere risposta contestuale da
chi riceve− A due vie: quando chi trasmette e chi riceve possono comunicare
contestualmente− Documentate: quando l’avvenuta comunicazione rimane documentata
anche dopo la conclusione della comunicazione stessa.
13/06/2016 Loris Vivoli 100
ATTREZZATURA
13/06/2016 Loris Vivoli 101
Articolo 70 - Requisiti di sicurezza
1. Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe adisposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizionilegislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto.
1. Il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi airequisiti di cui all’articolo precedente, idonee ai fini della salute e sicurezza eadeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che devono essereutilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delleDirettive comunitarie
Articolo 71 - Obblighi del datore di lavoro
13/06/2016 Loris Vivoli 102
PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – ATTREZZATURAL’attrezzatura, gli utensili, i dispositivi da utilizzarsi per eseguire il lavoro devono essere individuati in fase di preparazione e verificati prima dell’utilizzo. Le attrezzature per le quali esistono norme tecniche devono rispondere ai requisiti là contenuti e sottoposte alle prove periodiche eventualmente previste.
Ove non diversamente previsto da procedure aziendali, la responsabilità della verificadell’efficienza e del buon stato di conservazione degli oggetti di dotazione personale ricade sul LAVORATORE che li ha in consegna. Egli deve segnalare ogni difformità e sospenderne l’utilizzo fino all’eventuale ripristino. Con le stesse condizioni e modalità, la verifica degli oggetti di uso collettivo ricade sotto la responsabilità del PREPOSTO AI LAVORI
Per quanto sopra indicato, devono essere fornite, dalle aziende ai lavoratori, tutte le istruzioni necessarie per la corretta esecuzione delle verifiche richieste, comprese le istruzioni redatte dai costruttori di attrezzature, utensili e dispositivi, nonché le informazioni inerenti le modalità previste per la segnalazione/alienazione temporanea o sostituzione di quanto non risulti rispondente all'integrità e/o efficienza richieste
ATTREZZATURA
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PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – ATTREZZATURA
Fornitura DATORE DI LAVORO
Verifica dell’efficienza econservazione in buono stato
LAVORATORE
Verifica dell’efficienza econservazione in buono statodei DISPOSITIVI DIPROTEZIONE COLLETTIVA
PREPOSTO AILAVORI
ATTREZZATURA
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Il tranciacavi isolato è un apparecchio per il taglio in sicurezza di cavi nei quali non è garantita l’assenza di tensione né è possibile accertarlo con sicurezza. Tale verifica risulta particolarmente difficile per i cavi metallici schermati.Pertanto prima di procedere alle operazioni di taglio ènecessario adottare misure adeguate per garantire lasicurezza dell’operatore.
ATTREZZATURA
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PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA – COMUNICAZIONE
Le comunicazioni più affidabili sono chiaramente quelle a DUE VIE
DOCUMENTATE.
I cartelli o altre segnalazioni di monito non rientrano nella categoria delle comunicazioni
È opportuno definire nelle procedure aziendali le modalità da adottare per le comunicazioni durante i lavoried introdurre moduli, registri o altri sistemi di registrazione predisposti a sostegno delle attivitàripetitive.È IMPORTANTE CHE TALI PROCEDURE SIANO IL PIÙ POSSIBILE SEMPLICI E SNELLE PER NONINTRALCIARE LE ATTIVITÀ, SOPRATTUTTO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA.
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVI
→ DISPOSITIVI PORTATILI DI MESSA A TERRA ED IN CORTO CIRCUITO
→ DISPOSITIVI DI CONTINUITÀ ED EQUIPOTENZIALITÀ
→ TAPPETI, TELI, CAPPUCCI, MASTICE E NASTRI ISOLANTI
→ PEDANE ISOLANTI
→ PROTETTORI /SCHERMI ISOLANTI
→ ASTE (FIORETTI) ISOLANTI
→ MISURATORI DI GRANDEZZE ELETTRICHE
→ ATTREZZI ISOLANTI
→ DISPOSITIVI PER L’INDIVIDUAZIONE DEI CAVI
→ SEGNALETICA DI INFORMAZIONE E DIVIETO
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I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE individuale sono queidispositivi idonei a garantire la sicurezza del singololavoratore dai RISCHI RESIDUI
I DPI devono essere impiegati quando i RISCHI non possono essere eliminati o ridotti in maniera sufficiente dalla:-PREVENZIONE-ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO-dai DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
I DPI NON POSSONO ESSERE ALTERNATIVI AI SISTEMI DIPROTEZIONE TECNICAMENTE FATTIBILI,
ma solo integrativi per RISCHI RESIDUI od occasionali
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a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggioreAd esempio DPI che limitano la visibilità, o DPI che limitano la percezione di segnali sonori di allarme
b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoroad esempio non determinare un caldo eccessivo
c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratored) poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità
Ad esempio quando il lavoratore ha delle allergie o delle esigenze particolare per le calzature
I DPI DEVONO (DOVREBBERO) ESSERE
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L’individuazione e l’acquisizione di questi dispositivi è compito delDATORE DI LAVORO, eventualmente tenendo conto delle segnalazioniche gli arrivano dalla linea operativa in particolare dal RESPONSABILEDELL’IMPIANTO e dal PREPOSTO AI LAVORI ed il MEDICOCOMPETENTE
1. Il DATORE DI LAVORO ai fini della scelta dei DPI:
a) effettua l'analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitati con
altri mezzi;
b) individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinché questi siano adeguati ai
rischi di cui alla lettera a), tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio
rappresentate dagli stessi DPI;
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Il DATORE DI LAVORO ai fini della scelta dei DPI:
c) valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d'uso fornite dal fabbricante
a corredo dei DPI, le caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le
raffronta con quelle individuate alla lettera b);
d) aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli
elementi di valutazione.
Il DATORE DI LAVORO, anche sulla base delle norme d'uso fornite dal
fabbricante, individua le condizioni in cui un DPI deve essere usato, specie per
quanto riguarda la durata dell'uso, in funzione di:
a) entità del rischio
b) frequenza dell'esposizione al rischio
c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore
d) prestazioni del DPI
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Il DATORE DI LAVORO:
a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante la
manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie e secondo le eventuali
indicazioni fornite dal fabbricante;
b) provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi
specifici ed eccezionali, conformemente alle informazioni del fabbricante;
c) fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori;
d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l’uso
di uno stesso DPI da parte di più persone, prende misure adeguate affinché tale uso
non ponga alcun problema sanitario e igienico ai vari utilizzatori;
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Il DATORE DI LAVORO:
e) informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;
f) rende disponibile nell’azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate
su ogni DPI;
g) stabilisce le procedure aziendali da seguire, al termine dell’utilizzo, per la
riconsegna e il deposito dei DPI;
h) assicura una FORMAZIONE ADEGUATA e organizza, se necessario, uno
SPECIFICO ADDESTRAMENTO circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei
DPI.
In ogni caso l’ADDESTRAMENTO è indispensabile:
a) per ogni DPI che, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475,
appartenga alla TERZA CATEGORIA;
b) per i dispositivi di protezione dell’udito.
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CATEGORIE DEI DPI ai sensi del D.Lgs 475/1992
1 a categoriaInclude i DPI che proteggono da rischi di modesta entità e sono di semplice progettazione (urti, contatti con corpi caldi con temperatura superiore a 50 °C, vibrazioni e radiazioni tali da NON raggiungere organi vitali e/o provocare danni permanenti)
2 a categoriaInclude tutti i DPI che non appartengono alle altre due categorie
3a categoria
Include tutti i DPI che proteggono da danni gravi e/o permanenti e dalla morte (caschi, Visiere, apparecchi respiratori filtranti, DPI PER LA PROTEZIONE DAL RISCHIO ELETTRICO,da cadute dall’alto e da temperature non inferiori a 100 °C)
FORMAZIONE ADEGUATA E SPECIFICO ADDESTRAMENTO
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Il LAVORATORE:
1. i LAVORATORI si sottopongono al programma di formazione eaddestramento organizzato dal DATORE DI LAVORO nei casi ritenutinecessari2.i LAVORATORI utilizzano i DPI messi a loro disposizione conformementeall'informazione e alla formazione ricevute e all'addestramento eventualmenteorganizzato ed espletato3. I lavoratori:
a) provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione;b) non vi apportano modifiche di propria iniziativa.
4. Al termine dell'utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materiadi riconsegna dei DPI.5. I lavoratori segnalano immediatamente al DATORE DI LAVORO o alDIRIGENTE o al PREPOSTO qualsiasi difetto o inconveniente da essirilevato nei DPI messi a loro disposizione.
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I GUANTI ISOLANTI per la protezione delle mani dal contatto con parti in tensione e
dall’arco elettrico. In genere sono di lattice naturale autoestiguente e sono facilmente danneggiabili dal punto di vista meccanico, per cui, in qualche caso è opportuno indossarli sotto a guanti da lavoro. Sono suddivisi in 6 classi
Classe Tensione di lavoro(kV)
Tensione di tenuta(kV)
00 0,5 5 per 1s2,5 per 3 minuti
0 1 51 7,5 10
2 20 17
3 26,5 30
4 36 40
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Alcuni considerano anche una classe 5 per l’ALTA TENSIONEI guanti di classe 00 sono più sensibili al tatto, ma meno resistenti di quelli di classe 0 alle sollecitazioni meccaniche. Se il lavoro comporta il rischio di abrasione o di rottura, sopra i guanti isolanti vanno comunque indossati guanti da lavoro.
Inoltre i guanti isolanti sono suddivisi in categorie in base alle loro resistenze all'olio, all'acido, ecc.
Sui guanti isolanti devono essere impressi:�• simbolo del doppio triangolo�• nome, marchio di fabbrica o identificazione del costruttore�• categoria (se applicabile)�• taglia e classe�• mese ed anno di costruzione�• marcatura CE� • una banda rettangolare (o altro mezzo) che permetta di identificare la data di
inizio d'uso e dei controlli periodici
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La classe può essere indicata con il colore del doppio triangolo:classe 00: beige;classe 0: rosso;classe 1: bianco;classe 2: giallo;classe 3: verde;classe 4: arancione.
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I GUANTI devono essere controllati prima dell’uso per accertare, a vista, l’assenza di abrasioni orotture od altre anomalie. A tale scopo occorre esercitare una lieve pressione soffiandoall’interno di ciascun guanto e verificarne l’assenza di perdite.È necessario altresì controllare la buona condizione di elasticità della gommaoperando con le dita un lieve allungamento di ciascun guanto.
I GUANTI DEVONO ESSERE CALZATI IN MODO DA PROTEGGERE ANCHE L’AVAMBRACCIO.Durante l’impiego non devono venire a contatto con olio, grasso, essenza di trementina, ragiaminerale od acidi forti. In caso di contatto con composti di catrame o vernice, pulire le particolpite secondo le modalità ed utilizzando i prodotti solventi indicati dal costruttore.I guanti isolanti devono rispondere alle norme di prodotto CEI EN 50235 (CEI 11-44) e CEI EN60903 (CEI 11-31) che tra l’altro stabiliscono il superamento di una prova dinon propagazione della fiamma importante ai fini della tenuta all’arco da corto circuito
I guanti isolanti di classe 1, 2, 3 e 4 devono essere verificati con prove di tensione ogni 6 mesi anche se non vengono mai utilizzati
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I DPI devono avere la marcatura CE visibile, leggibile ed indelebile
L’ELMETTO ISOLANTE, per la protezione del capo dal contatto con parti in tensione o dall’arco elettrico. L’elmetto deve essere compatibile con l’impiego di altri dispositivi di protezione per il viso o sue parti, visiera anti arco, otoprotettori, ecc
È in vigore la norma CEI 11-73 (CEI EN 50365), relativa ad un elmetto isolante per impianti in bassa tensione, ma va bene anche l’elmetto per uso generale per l’industria con il requisito facoltativo di isolamento elettrico adatto per contatti accidentali fino a 440 V
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TRONCHETTI ISOLANTI
Sono delle speciali CALZATURE ISOLANTI.Vengono usate nei lavori fuori tensione dove sussistono rischi residui di trasferimento dipotenziali pericolosi sul posto di lavoro e nell’effettuazione di alcune manovre negli impianti inMT effettuate con FIORETTO che può andare a contatto con parti attive in tensione.Devono essere costruiti in conformità alle norme UNI EN 344, UNI EN 347, CEI EN 50321 (CEI 11-59)
Ciascuna scarpa deve avere una striscia ( o uno spazio) in ci deve essere indicata la classe, il doppio triangolo, il numero di serie o lotto, mese ed anno di fabbricazione.In questo spazio deve essere annotata la data del primo utilizzo e le date di ispezione periodica
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TRONCHETTI ISOLANTI
Se vengono utilizzate per lavori sotto tensione, occorre utilizzarle per il tempo strettamentenecessario ad eseguire il lavoro sotto tensione,POI OCCORRE SOSTITUIRLE PER EVITARE CHE DANNEGGIANDOSI PERDANO LE LOROCARATTERISTICHE ISOLANTI.
Nel caso è meglio affidarsi ad un tappetino isolante
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VISIERA DI PROTEZIONE
La VISIERA deve essere di materiale isolante (ad esempiopolicarbonato) con uno spessore minimo di 1,4 mm, deveproteggere dagli effetti temici dell’arco elettrico provocato da uncorto circuito e dai raggi ultravioletti che l’arco produce.Deve resistere alle particelle ad alta velocità
OCCHIALI
Hanno la funzione di proteggere contro i raggi ultravioletti associati agli achi elettrici
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VESTIARIO IGNIFUGO
Ha il compito di proteggere l’operatore dagli effetti dell’arco elettrico nelle attività sotto tensione in BT a contatto o a distanza ravvicinata.Devono essere conformi alle norme CEI ENV 50354 e UNI EN 340 e 531
INDICAZIONI GENERALI
Il costruttore dei DPI deve rilasciare una nota informativa contenente le indicazioni necessarie per il corretto deposito, impiego e manutenzione del DPI stesso, la natura e le frequenze delle verifiche e delle eventuali prove dielettriche da eseguire e la loro cadenza
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I DPI devono avere la marcatura CE visibile, leggibile ed indelebile
DPI NORME DI RIFERIMENTO
Casco isolante CEI EN 50365 (CEI 11-73) -EN 397, EN 443
Visiera di protezione,occhiali di protezione
UNI EN 166-168-170:2004 - UNI EN 170
Guanti isolanti CEI EN 50235 (CEI 11-44) - CEI EN 60903 (CEI 11-31)UNI EN 60903
Tronchetti isolanti UNI EN 344, UNI EN 347 - UNI EN ISO 20344CEI EN 50321 (CEI 11-59)
Vestiario UNI EN 340, UNI EN 531, UNI ENV 50354
Devono essere marcati CE in ottemperanza alla Direttiva 89/686/CEE, recepita in Italia con Decreto Legislativo n° 475/92
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I DPI – Cartelli d’obbligo
PROTEZIONE OBBLIGATORIA DEL CORPO
PROTEZIONE OBBLIGATORIA DEL VISO
GUANTI D PROTEZIONE OBBLIGATORI
USO DEL CASCO OBBLIGATORIO
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Una volta scelta la modalità di esecuzione del lavoro ed adottate le corrispondenti misure previste dalla presente Norma, le
corrispondenti distanze SONO DA CONSIDERARSI CONFINI INVALICABILI,
anche indirettamente
Per garantire il rispetto dei confini stabiliti dalle distanze regolamentate si possono adottare diverse misure in dipendenza delle situazioni di lavoro. Tali misure, illustrate nel seguito, sono di tre tipi:− IMPEDIMENTI
− MAGGIORAZIONE ERGONOMICA
− SORVEGLIANZA.
Essi possono essere adottati anche in combinazione tra loro
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Distanze che definisce i confini di volumi nell’ambito dei quali il lavoro è consentito solo nel rispetto di apposita regolamentazione
DISTANZA REGOLAMENTATA
DISTANZA LIMITE DL _ DISTANZA REGOLAMENTATA che varia al variare della tensione di esercizio dell’impianto
DISTANZA DI PROSSIMITÀ (DV) _ DISTANZA REGOLAMENTATA che si ottiene aggiungendo alla distanza limite DL una quantità
pari a 0,50 metri per tensioni fino ad 1 kV, pari ad 1 metro per tensioni oltre 1 kV fino a 110 kV, pari a 2,00 metri per tensioni superiori a 110 kV.
MAGGIORAZIONE ERGONOMICA _ Distanza in aria da aggiungere alle distanze regolamentate per prevenire la violazione dei volumi da queste definiti a causa di movimenti involontari
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LA DISTANZA LIMITE (DL)Rappresenta il limite da non valicare né direttamente (con parti del corpo), né indirettamente (con oggetti maneggiati) quando non si opera secondo le procedure previste per i lavori sotto tensione.È la distanza al di sotto della quale non è garantita la tenuta elettrica in qualsiasi condizione. Vale a dire che essa considera le condizioni ambientali estreme come umidità, pressione, ecc. e la presenza delle sovratensioni possibili.
DISTANZA LIMITE per 1 kV di tensione per la CEI 11-27 : 15 cm
LA DISTANZA DI PROSSIMITÀ (DV)Delimita la zona circostante a quella individuata dalla DL ed in cui si assume necessario adottare particolari misure di prevenzione del rischio elettrico
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Distanza ottenuta dalla somma della DISTANZA LIMITE + MAGGIORAZIONE ERGONOMICA
[CEI 11-27]
l’operatore (o la macchina operatrice) sono ad una DISTANZA SICURA se sono ad una distanza tale dalla zona di lavoro sotto tensione che, in funzione dell’attività da svolgere, sia impossibile entrare nella zona delimitata da DL pur potendo comunque verificarsi l’ingresso nella zona prossima (maggiorazione ergonomica). A tale scopo devono essere considerate:
le dimensioni degli oggetti maneggiati o movimentati,
le situazioni di stabilità precaria anche in relazione alle condizioni del terreno e l’azione del vento.
La distanza sicura considera gli atti involontari, per quanto improbabili siano.
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La MAGGIORAZIONE ERGONOMICA dipende:dalla tensione dell’impianto dal tipo di lavoro in esecuzionedalle persone che vi sono adibitedalle attrezzature che vi sono utilizzate dalla presenza di ghiacciodalla presenza di vento (oscillazione dei conduttori di linee elettriche)dalle condizioni di stabilità dell’operatore da tutti gli altri fattori che possono provocare movimenti involontari
Le norme non forniscono un valore per la MAGGIORAZIONE ERGONOMICA, il suo valore deve essere frutto di una valutazione che deve essere effettuata dal PREPOSTO AI LAVORI
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