10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso “ “ SESSU SESSU ABILITA' ” ABILITA' ” SCUOLA, SESSUALITA', AFFETTIVITA': SCUOLA, SESSUALITA', AFFETTIVITA': quale posto per la disabilita'? quale posto per la disabilita'? 1° Incontro - 10 maggio 2016 1° Incontro - 10 maggio 2016 “Una sessualità sostenibile”
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“SESSUABILITA' - icpinerolo2.gov.it · slide brainstorming film ... La piramide dei bisogni (Maslow, 1954) 10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso PRINCIPIO
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10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
Prospettive e Casi clinici a confronto. L'assistenza sessuale.
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
PARTIAMO DA VOI
Da cosa nasce l'interesse per una formazione su questo tema?
Quali aspettative?
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
SESSUALITA': UN BISOGNO o UN DIRITTO?
La SESSUALITA’ è una dimensione fondamentale dell'esperienza umana
MA
l’informazione e l’educazione sessuale nell’infanzia e nell’adolescenza vengono spesso trascurate o
disattese.
La situazione si complica ulteriormente per i disabili.
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
QUALI I BISOGNI FONDAMENTALI?
La piramide dei bisogni (Maslow, 1954)
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
PRINCIPIO GUIDA
MASSIMA AUTONOMIA POSSIBILEMASSIMA AUTONOMIA POSSIBILE:
restituire i più ampi spazi di autodeterminazione
Insegnare COMPETENZECOMPETENZE
Coltivare le RISORSERISORSE riducendo l'impatto del deficit
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I BISOGNI PRIMARI
Mangiare
Comunicare
Muoversi
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IL SILENZIO
→ sessualità come mandato biologico
RIPRODUZIONE
→ sessualità: ABILITA' non acquisibile
CORPO e MENTE
→ nessun legame con l'AFFETTIVITA'
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LE CONTRADDIZIONI
MINIMA AUTONOMIA POSSIBILE
Tendenza a privilegiare INTERVENTI REPRESSIVI
Non si sceglie il terreno fertile!
La vita sessuale e affettiva delle persone disabili è spesso regolata dai centri del SNC non compromessi dalla lesione cerebrale responsabile del deficit cognitivo
PARADOSSOPARADOSSO
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
CREDENZE
disabili come esseri asessuatiasessuati (Angeli, Eterni bambini)
negazione
disabili come portatori di una sessualità irrilevanteirrilevante
da trascurare
disabili come portatori di una sessualità pericolosa, ipersessuati ipersessuati (privi di qualsiasi inibizione)
da reprimere
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
...SI PUO' EVITARE?
Capita che si presenti in modo prepotente e drammatico all'attenzione di
GENITORI
EDUCATORI INSEGNANTI
I RAGAZZI STESSI
NECESSARIO PENSARE A DEGLI NECESSARIO PENSARE A DEGLI INTERVENTIINTERVENTI
SITUAZIONE DI “CRISI”,COMPORTAMENTO PROBLEMA
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA IN OTTICA PREVENTIVA
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
SOLUZIONI?
Atteggiamento diverso:
FEMMINEFEMMINE: repressione (anche se imposta con dolcezza)
MASCHIMASCHI: - esercizio sistematico della masturbazione - ricorso alla prostituzione
-.....i genitori
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I DUBBI
Dal pdv deontologico: è corretto insegnare a sentire e vivere gli impulsi sessuali?
Occorre ostacolare attivamente?
Quali pericoli o incidenti di percorso?
Da quali protetti?
COME? Quale sessualità per loro? Quali modelli, contenuti, linguaggi?
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RAGIONI VALIDE PER NEGARE UN BISOGNO?
Le paure,
l'imbarazzo,
il non sentirsi preparati,
autorizzati,
disorientati...
RAGIONI COMPRENSIBILI E LEGITTIMERAGIONI COMPRENSIBILI E LEGITTIME
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NOI
Attenzione a quanto c’è del nostro e una nostra lettura interpretativa
Consapevoli delle “nostre” implicazioni emotive
Per lavorare su questi aspetti dobbiamo:
conoscerci
sapere cosa ci spaventa
cosa siamo disposti a condividere
cosa è troppo
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LE NOSTRE PAURE
Probabilmente concedere una maggiore autonomia sessuale alle persone con handicap spaventa più noi
di quanto sia un problema per loro
Ognuno parte dalla propria immagine di sessualità nell’affrontare questo tema
E I PRE-GIUDIZI......
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CAMBIARE PROSPETTIVA
VIDEO - “LA TIPA WILD” - The Pills(Corradini, di Capua, Vecchi, 2014)
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SESSUALITA' UMANA
1993 – ASSEMBLEA GENERALE ONU1993 – ASSEMBLEA GENERALE ONU
Documento che riconosce a tutti i disabili (fisico e mentale) il diritto di fare esperienza della propria sessualità, avere figli, diventare genitori, essere sostenuti dai servizi e ricevere un'educazione sessuale.
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SESSUALITA' SOSTENIBILEModello medicoModello medico: disabilità come una menomazione, un deficit, una sorta di impedimento biologico, la sessualità non viene considerata un “problema” dato che non rappresenta qualcosa di “riparabile”
Modello biopsicosocialeModello biopsicosociale: disabilità non intesa come deficit organico ma difficoltà funzionale. Contesto ambientale che non determina i requisiti necessari per poter superare eventuali
limitazioni.
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SESSUALITA' SOSTENIBILE
Sessualità non è solo genitalità.Sessualità non è solo genitalità.
Se si limita il sesso all'attività coitale che conduce all'orgasmo → RISCHIO
Escludere troppe persone!
VISIONE PIU' AMPIA del PIACERE SESSUALE
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
““Occorre il coraggio di entrare nelle loro Occorre il coraggio di entrare nelle loro carezze, con garbo, con discrezione, ma carezze, con garbo, con discrezione, ma senza sentirci fuori posto,senza sentirci fuori posto,
dobbiamo poter restare metaforicamente dobbiamo poter restare metaforicamente nelle loro mani, nei loro corpi, nei loro nelle loro mani, nei loro corpi, nei loro incontri, il tempo sufficiente per costruire incontri, il tempo sufficiente per costruire con loro un nuovo racconto”con loro un nuovo racconto”
(Veglia, 2000)
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VIDEO - “THE SESSION” (2012), Ben Lewin
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LA SESSUALITA' E'...
“Imparare a capire i messaggi del nostro corpo e di quello dell’altro, individuare le potenzialità della nostra sessualità, i confini ma anche gli orizzonti più vasti o diversi, superando i concetti di normalità che mal si adattano alle multiformi realtà
fisiche e psicologiche degli individui. La sessualità è relazione, è contatto, è desiderio, è piacere e sofferenza, ma
tutto questo passa attraverso il corpo e il suo vissuto.”
Loperfido, 1987
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
QUANTE REALTÀ
SESSUALITA' VISSUTA SESSUALITA' VISSUTA IN SOLITUDINE o DI IN SOLITUDINE o DI NASCOSTO NASCOSTO
ESIBITA NEI POSTI E ESIBITA NEI POSTI E MOMENTI SBAGLIATIMOMENTI SBAGLIATI
STORIE MENO SOLE,STORIE MENO SOLE,RISCHIO DI GRAVIDANZE RISCHIO DI GRAVIDANZE INDESIDERATE E/O INDESIDERATE E/O TRASMISSIONE DI MALATTIETRASMISSIONE DI MALATTIE
COPPIE CHE DESIDERANO UN COPPIE CHE DESIDERANO UN FIGLIO MA NON SANNO FIGLIO MA NON SANNO PROGETTARE UN FUTUROPROGETTARE UN FUTURO
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QUALE DISABILITA'?
La lettura dell'ICF (International Classification of functioning,OMS,2001)
Prospettiva olistica
Ambiti di funzionamento:1. Condizoni fisiche2.Funzioni Corporee3.Strutture Corporee4.Attività Personali5.Partecipazione sociale6.Fattori contestuali ambientali7.Fattori contestuali personali
INTUIZIONE:INTUIZIONE: le difficoltà incontrate nell'esercizio della vita sessuale trovano radici all'interno di limitazioni personali, relazionali, ambientali
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Tutta una serie di comportamenti inadeguati rispetto a persone con disabilità (anche mentale
grave) non sono frutto del loro deficit, ma del fatto che l’ambiente non ha imposto loro un
comportamento da adulti, e non ha fornito una corretta educazione.
PROCESSO DI INFANTILIZZAZIONE PROCESSO DI INFANTILIZZAZIONE
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10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
ICF e AMBITO SESSUALITA'
1.AREA DELLE CONDIZIONI FISICHE1.AREA DELLE CONDIZIONI FISICHE
Limitazioni fisiche/organiche oggettive
- sviluppo sessuale/ormonale altamente anomalo- ritardo nello sviluppo dei caratteri sessuali secondari (caso di eziologia di tipo genetico o da embrio- o fetopatia e meno in caso di lesione perinatale o di fattori più tardivi)- tasso di fertilità meno elevato
2.AREA DELLE FUNZIONI 2.AREA DELLE FUNZIONI CORPOREECORPOREE
Funzioni mentali, genitourinarie e riproduttive, funzioni neuro-muscoloscheletriche e motorie
-modalità di pensiero autocentrate, poco flessibili-modalità relazionali e comportamentali inadeguate
es. ritardo intellettivo grave
es. autismo
AZIONE EDUCATIVAAZIONE EDUCATIVA
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3. AREA DELLE STRUTTURE 3. AREA DELLE STRUTTURE CORPOREECORPOREE
- deficit o menomazioni di parti anatomiche- diverso grado di compromissione e limitazioni fisiche che non precludono del tutto di vivere la sessualità-presenza di adeguate funzioni mentali
es. lesioni del midollo, distrofie
4.AREE DELLE ATTIVITA' 4.AREE DELLE ATTIVITA' PERSONALI e PERSONALI e 5.PARTECIPAZIONE SOCIALE5.PARTECIPAZIONE SOCIALE
es. ritardi cognitivi medio-lievi, Sindrome di Downes. spettro autistico
- difficoltà nel gestire la quotidianità- gestione dello stress-abilità di comunicazione-mancanza senso del pudore- autocontrollo
AZIONE EDUCATIVAAZIONE EDUCATIVA
ICF e AMBITO SESSUALITA'
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-atteggiamenti sulla sessualità da parte dei familiari (negazione, rifiuto, repressione)- società e pregiudizi (inaccettabile, vergognosa e perversa)-limitazioni nell'espressione (masturbazione)
Il modello ICF → ostacoli nel pensare a una sessualità sostenibile nella disabilità vanno oltre le eventuali limitazioni di origine biologica
DIFFICOLTA' CONTESTUALI E PERSONALI PIU' CHE DIFFICOLTA' CONTESTUALI E PERSONALI PIU' CHE OGGETTIVE E STRUTTURALIOGGETTIVE E STRUTTURALI
10 Maggio 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso
...QUINDI DA DOVE ...QUINDI DA DOVE PARTIRE???PARTIRE???
ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ARRIVEDERCI AL PROSSIMO INCONTRO!INCONTRO!