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SEI FOLLETTI NEL MIO CUORE
Dentro una casetta tutta rossa, in un luogo segreto, vivevano
sei minuscoli
folletti. Avevano nomi e caratteri molto diversi.
GAIETTO era sempre di ottimo umore. Si vestiva con i colori
presi in prestito
dal Sole. Conosceva il segreto della felicità
TREMOLINO era un gran fifone. Pensava che il mondo fosse pieno
di
pericoli. I suoi abiti verdi potevano cambiare colore per
mimetizzarsi.
LACRIMOSO era sempre molto triste. I suoi occhi erano
sempre umidi e la sua bocca rivolta all’ingiù. Si vestiva di blu
scuro.
STUPORELLO era un sognatore. Con il naso all’insù e gli
occhietti spalancati. Il suo vestito era dipinto con tutte le
sfumature del cielo.
SCATTO era molto nervoso. Era sempre convinto di
essere dalla parte della ragione. Il colore del suo vestito era
rosso come il suo
viso quando andava su tutte le furie.
SCHIZZINOSO era un folletto pulito e ordinato a cui dava
disgusto
ogni cosa. Si vestiva sempre di bianco e si lavava di
continuo.
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A prendersi cura dei sei folletti c’era SERENELLA una dolce
fatina dai
capelli d’oro che aveva una bacchetta magica .Serenella
scomparve una notte
d’inverno in misteriose circostanze: per un oscuro incantesimo
la fatina venne
cancellata sia dalla vita che dalla memoria dei folletti.
I sei folletti erano dei grandi lavoratori ma svolgevano una
professione insolita:
ognuno di loro era…un’
EMOZIONE La loro casetta rossa era infatti un cuore che batteva
nel petto di un bambino
Era un bambino tanto sensibile! Il suo nome era Tommy, aveva
nove anni, il
viso tondo e un po’ paffuto, la pelle chiarissima e una
spruzzatina di lentiggini
sul naso. Intorno agli occhi color nocciola cadevano ciocche di
capelli
castano-rossicce appiccicate dal gel. Tommy viveva alla
periferia di una
grande città; possedeva Ralph, un cane pastore tedesco, amava
giocare con i
videogiochi, adorava le patatine fritte, i gelati e le torte al
cioccolato. Con gli
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sci ai piedi era un piccolo campione, a scuola non era una cima
ma si
impegnava.
Tutti, la maestra, la mamma, il papà, la sorella Martina
sostenevano che era
un bambino troppo sensibile. I suoi compagni lo prendevano in
giro, per
fortuna c’era Chiara la sua migliore amica che lo
rincuorava.
Un’incredibile scoperta
Una mattina, nell’ora di matematica, il maestro Ugo disse a
Tommy che era
sempre distratto, che non si impegnava e il suo era il peggior
compito. Diventò
tutto rosso dalla vergogna, corse in bagno e scoppiò a piangere.
Mentre le
lacrime sgorgavano copiose, Tommy scorse nello specchio di
fronte a sé un
minuscolo esserino vestito di blu scivolare sulla sua guancia
sospeso dentro
una lacrima. Cercò di prenderlo ma gli sfuggì. Nella notte sentì
anche delle
voci provenire dal suo cuore.
Devo dirlo a qualcuno.
Finalmente Tommy si era fatto un’idea del perché fosse così
“sensibile”.
Aveva scoperto i colpevoli!
Erano i folletti che vivevano nel suo cuore! Doveva liberarsi di
loro ma non
sapeva come fare; decise di parlarne con la maestra Giulia,
molto dolce e disponibile.
Tommy non fu preso sul serio e anzi fu anche un po’ deriso.
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Una sorpresa nel freezer
Un po’ amareggiato, tornato a casa, si avviò verso il frigo
perché aveva fame.
Con molta sorpresa vide volteggiare tra i cubetti di ghiaccio un
minuscolo
esserino nero a cavallo di una piccola scopa.
Si chiamava , detta e
diceva di conoscere molto bene i folletti che vivevano dentro a
Tommy.
Un tempo viveva anche lei con loro ma siccome erano molti
rumorosi e
fastidiosi se ne era andata e ora voleva vendicarsi di loro.
Promise a Tommy
di aiutarlo a risolvere i suoi problemi.
Questa sì che è vita
Il mattino dopo RENZA si posizionò a cavalcioni sul naso di
Tommy e ogni volta che un folletto cercava di risvegliare
inTommy
un’emozione, Renza recitava:
Lacrime di pipistrello
ruggito di leone
qui non c’è posto per l’emozione!
Sbadiglio di mucca
Sospiro di gnu
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Dormi folletto, precipito giù!
A quelle parole i folletti come per magia si addormentavano per
delle ore. Decisero
allora di fuggire dalla loro amata casetta che si era ormai
trasformata in una
prigione. Ma come sfuggire al controllo della strega?
Un piano per la fuga
Approfittando di un sogno fatto da Tommy nella notte, i folletti
uno dopo
l’altro riuscirono ad uscire dal cuore del bambino.
Si rifugiarono dentro un vecchio scarpone abbandonato da Tommy
nella sua
cameretta che diventò la loro nuova casa.
Uno strano senso di vuoto
Il mattino dopo Tommy si sentiva vuoto; cercò la sua amica Renza
e dopo un
po’ scoprì la verità: i folletti se ne erano andati e la strega
aveva preso il loro
posto; ora si trovava in fondo al suo cuore.
Tommy non provava più nessuna emozione.
Anche i folletti sognano
I folletti intanto, stufi di vivere in uno scarpone da sci
puzzolente, sognavano
di vivere in luoghi per loro ideali. Schizzinoso sognava la
città di
CONTROLLOPOLI, molto pulita e raffinata. Stuporello voleva
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raggiungere AROBALENIA, un luogo magico. Scatto diceva di
voler
andare a PERFETTOLANDIA dove tutto andava sempre nel
migliore
dei modi. Tremolino voleva vivere a PORTOSICURO dove non
c’erano
pericoli.
Gaietto invece sapeva di vivere bene ovunque e non cercava mete
lontane.
Lacrimoso invece voleva raggiungere la città di BORGOFELICE
dove
non esisteva la tristezza. I sei folletti decisero di partire e
di raggiungere
ognuno il proprio luogo ideale ma di ritrovarsi dopo un mese e
raccontare le
loro esperienze. Solo Tremolino , troppo pauroso, ritornò nello
scarpone senza
essere visto.
Guai in arrivo
Tommy intanto si cacciò in un guaio serio. L’ultimo giorno di
scuola ci fu
una gita allo zoo. Privo di sentimenti e di buonsenso si
arrampicò sulla
recinzione della gabbia dei leoni, cadde pesantemente a terra.
Fu portato in
ospedale dove gli curarono le ferite. Tremolino che, per paura
del viaggio era
rimasto nello scarpone, quando vide Tommy in quello stato, si
pentì di non
essere rimasto nel suo cuore.
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Alla ricerca del luogo dei sogni.
I folletti intanto stavano raggiungendo i luoghi tanto
desiderati.
Scatto fu il primo ad arrivare nella città dei suoi sogni:
PERFETTOLANDIA
La regola di questa città era : NON SI PUO’ DIRE DI NO
tutti vivevano la loro vita cercando di accontentare gli altri
anche quando le
richieste erano davvero assurde. Scatto cominciò a dire a tutti
di ribellarsi e così
fu cacciato.
Stuporello raggiunse ARCOLALENIA con l’aiuto di un gabbiano.
Subito
fu incantato dalla bellezza del luogo ma poi l’abitudine che
colpisce
chiunque pensa di non aver più nulla da scoprire, gli rese la
vita impossibile
e se ne andò.
Anche a BORGOFELICE Lacrimoso non si trovò bene: bisognava
solo
sorridere e festeggiare e non era ammessa nessuna forma di
sofferenza.
Lacrimoso aiutò a guarire un vecchio malato di morbillo e poi
abbandonò
la città.
CONTROLLOPOLI, era una città troppo pulita, troppo perfetta,
troppo
asettica tanto da non accettare nemmeno la presenza di
animali.
Schizzinoso salvò la vita di un coniglietto e riprese la via del
ritorno.
Il segreto della felicità
A differenza dei suoi amici Gaietto non cercò un luogo dei
sogni: a lui bastava
essere libero, godere di ogni occasione che il mondo gli
offriva. Fece amicizia
un’ape e a lei svelò il segreto della FELICITA’, riuscire a
vedere nelle piccole
cose che ci circondano tutti i lati positivi.
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l’incantesimo del mago gelone
Tommy intanto senza folletti nel suo cuore era diventato triste
e indifferente a tutto. Un
giorno la strega Renza gli raccontò di come
un mago, il mago GELONE, la trasformò da fata a strega. Il mago
Gelone era tutto
vestito di bianco, aveva gli occhi di ghiaccio ed era avvolto in
un mantello intessuto di
cristalli di neve. Promise alla fata di renderla libera, priva
di sacrifici e padrona della
sua vita. Fece sparire la sua bacchetta magica e le regalò la
scopa dell’oblio: sarebbe
diventata invisibile e tutti si sarebbero dimenticati di lei.
Tommy ora sapeva la verità:
era diventato un bambino senza emozioni, indifferente, privo
della forza di cambiare
le cose.
Il giorno del raduno
Tremolino aveva ascoltato tutta la storia e, quando i folletti
ritornarono dai loro viaggi,
lui che non si era mosso raccontò di sapere tutta la verità e
ricordò il nome di serenella
ai suoi amici. In un attimo tutti si ricordarono della fata e
scoprirono dell’incantesimo
del mago Gelone.
Tommy intanto non aveva più interessi, non aveva più amici e se
ne stava tutto il giorno
a fissare il soffitto con un’espressione ebete.
I folletti decisero di aiutarlo. Per spezzare l’incantesimo
dovevano recuperare la
bacchetta magica di Serenella!
Missione disgelo
Annullare l’incantesimo del mago non era certo un’impresa
facile. A Stuporello
venne una fantastica idea: quella di usare uno specchio,
riflettere la luce del sole e
sciogliere così l’acqua gelata del laghetto dove il mago Gelone
aveva gettato la
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bacchetta magica. Con un po’ di fatica l’obiettivo fu raggiunto
e una volta
recuperata la bacchetta si doveva rientrare nel cuore di Tommy,
far toccare a
Renza la bacchetta e trasformare la strega in Serenella, la fata
buona.
Bentornata Serenella!
Serenella ritornò nel cuore di Tommy e con questa formula fece
dimenticare tutto
al bambino:
Lacrime di luna, sorrisi di stella vai vecchia scopa Iiricordi
cancella. Cancella la strega, i
folletti e i leoni, riapri il suo cuore a mille
EMOZIONI.
( TRATTO DAL LIBRO “Sei folletti nel mio cuore” di Rosalba
Corallo)