-
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO Periodico di informazione
scolastica e di promozione culturale e didattica a cura
dellIstituto Comprensivo P.M. Pozza di Lusiana e della Direzione
Didattica A. Cuman Pertile di Marostica
ISTITUTO COMPRENSIVO P.M. POZZA LUSIANA DIREZIONE DIDATTICA A.
CUMAN PERTILE MAROSTICA Reg. Trib. di Bassano del Grappa n. 8/07
del 03.12.2007
Anno 3, Numero 8 Febbraio 2010
Speciale Territorio
2.500 COPIE
DISTRIBUITO A
1.600 ALU
NNI
Pinguini a Crosara
Le rane della Pozza
Tuoni sullOrtigara
Le grandi macchine del Chiavone Bianco
-
ARTE, STORIA, SCIENZE, TECNOLOGIA, AMBIENTE ARTE, STORIA,
SCIENZE, TECNOLOGIA, AMBIENTE ARTE, STORIA, SCIENZE, TECNOLOGIA,
AMBIENTE ARTE, STORIA, SCIENZE, TECNOLOGIA, AMBIENTE NATURALE,
GIORNALISMO, ZOOTECNIA, GIARDI-NATURALE, GIORNALISMO, ZOOTECNIA,
GIARDI-NATURALE, GIORNALISMO, ZOOTECNIA, GIARDI-NATURALE,
GIORNALISMO, ZOOTECNIA, GIARDI-NAGGIO, SPAZI SPORTIVI E CULTURALI,
INFORMA-NAGGIO, SPAZI SPORTIVI E CULTURALI, INFORMA-NAGGIO, SPAZI
SPORTIVI E CULTURALI, INFORMA-NAGGIO, SPAZI SPORTIVI E CULTURALI,
INFORMA-TICA, GASTRONOMIATICA, GASTRONOMIATICA, GASTRONOMIATICA,
GASTRONOMIA
SCUOLA MEDIA STATALE DI CROSARA guardare oltre, puntare
lontano
OFFERTA FORMATIVA 2010/2011: OFFERTA FORMATIVA 2010/2011:
OFFERTA FORMATIVA 2010/2011: OFFERTA FORMATIVA 2010/2011:
LABORATORIO INFORMATICO E LINGUISTICO.LABORATORIO INFORMATICO E
LINGUISTICO.LABORATORIO INFORMATICO E LINGUISTICO.LABORATORIO
INFORMATICO E LINGUISTICO. CORSI E PROGETTI: TOUR EUROPEI EXODUS,
CINEMA E RECITAZIONE, CORSI E PROGETTI: TOUR EUROPEI EXODUS, CINEMA
E RECITAZIONE, CORSI E PROGETTI: TOUR EUROPEI EXODUS, CINEMA E
RECITAZIONE, CORSI E PROGETTI: TOUR EUROPEI EXODUS, CINEMA E
RECITAZIONE, MUSICA, SPORT, EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENSE
(ECDL)MUSICA, SPORT, EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENSE
(ECDL)MUSICA, SPORT, EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENSE
(ECDL)MUSICA, SPORT, EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENSE (ECDL)
-
3
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Per la pubblicit su questo giornale: tel. 338 8234783 oppure:
[email protected]
Responsabile del progetto
Fabio Cusinato
Comitato di Redazione
Direttore responsabile: Silvano Mocellin Redattori: Rosanna
Bertoncello, Fabio Cusinato, Luca Pirazzo, Maria Angela Rela,
Marivana Guderzo, Antonella Alberti, Roberta Spagnolo, Mara Tasca,
Michela Pigato, Alessandra Passuello, Barbara Rodeghiero, Antonella
Scalco, Lenalisa Zucchi, Mariella Rossi.
Hanno collaborato Bambini, ragazzi, genitori e insegnanti di
tutte le classi
Grafica Fabio Cusinato, Marco Crestani
Stampa S.M.G. srl - 36030 Costabissara (VI) Via A. Volta, 38
In copertina Crosara, strada per San Luca - Foto Fabio
Cusinato
In questo numero IMPARARE DIVERTENDOSI 5 AL TAVOLO DELLE
DECISIONI 6
PENNA E CALDERONE 7
POLLI IN GABBIA E PINGUINI IN RETE 8
SILENZIO! SI VOLA 16
IL CACAO NEL FOGLIO 16
PAROLE IN FIAMME 17
MUGGITI CANORI 18
LE LANTERNE GIUSTE 18
UNA VIOLENZA INFINITA 19
CAVE CANEM 20
Spaziogiallo
UNOASI AFFASCINANTE 21
USCIRE DALLA PALUDE 22
Ricerca
CONOSCERE UN TERRITORIO 9
LE TIMIDE RANE DELLA POZZA 10
TRA I SASSI IL PANE 11
UNA MACCHINA PRODIGIOSA 12
TUONI DI MORTE SU GRAPPA E ORTIGARA 14
GAS E FAZZOLETTI BAGNATI 15
Speciale Territorio
La guerra che sconvolse lAltopiano Servizi a pagina 14 e 15
La Valle del Chiavone con le sue prodigiose macchine idrauliche
Servizi da pagina 11
Cercando Rane alla Pozza di Santa Caterina Servizio a pagina
10
Le nostre scuole
Il punto IL BORGO GLOBALE 4
-
4
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
di Brollo Flavio
NUOVA SEDE 36063 Marostica (VI) Villaggio Giovanni P. II, 3 Tel
e fax 0424 471669 Email: [email protected]
www.informaticamarostica.it
In questi ultimi tempi si sente spesso parlare di radici
culturali. E un dibattito che merita certamente una meditata e
approfondita discussione. Forse noi non siamo in grado di entrare
in un ambito cos importante e anche cos decisivo per le sorti
sociali e culturali dellEuropa. Forse. E pur tuttavia non possia-mo
sottrarci a qualche riflessione almeno per quanto riguarda il
territorio in cui viviamo. Un ambiente ricco di storia e di
avvenimenti importanti. Borghi e citt che hanno visto trascorrere
davanti alle loro mura e lungo le loro strade secoli di vita in un
continuo evol-versi e trasformarsi di attivit, lavori,
occu-pazioni, stili, cultura. Il nostro territorio permeato della
sua sto-ria. Non pu prescindere da essa. Oggi le modalit di
comunicazione globale, in una rapidit prodigiosa, ci mettono in
relazio-ne con il resto del mondo, ed veramente straordinario che
si possano attivare cos scambi di vario genere con tutti. Questo
rap-presenta un arricchimento notevole, che allontana stupide
chiusure su supposte supe-riorit culturali o di tradizioni. Ma
questo ci interroga anche su quale sia la nostra cultu-ra. Quella
che laltro desidera conoscere per un incontro vero, proficuo, che
favorisca
linstaurarsi di un rapporto di profonda stima e rispetto. La
globalizzazione non ci ri-chiede luniformit culturale, ma la
capacit di incontrare tutti con uno sguardo di acco-glienza e un
orecchio di ascol-to vivendo la propria cultura. Nel mondo della
scuola questo possibile se unistituzione si radica nel territorio,
coltivan-done la ricchezza culturale senza rinunciare ad uno
sguardo verso lesterno. Talvolta an-che negli istituti di
formazione penetrata una modalit di tipo standardizzante, poco
disposta a mediare tra cultura e urgenza globale. Tuttavia, molte
realt, come le scuole di colli-na e di montagna, hanno risposto in
maniera un po diversa. Si tratta, come sappia,mo di presidi
educativi e formativi inseriti in un contesto geografico e
culturale ben preciso, sovente penalizzato dallisolamento. Con gli
anni le piccole sedi delle nostre colline sono diventate una
finestra sul mondo senza, per altro, dimenticare le radici di
cultura e tradi-zione del territorio. Le loro dimensioni, anche
come numero di alunni per classe, hanno permesso attivit e percorsi
didattico-
educativi altrimenti impossibili. Ogni sede dotata dei pi
moderni strumenti, come aule per audiovisivi e informatica, con
progetti legati al teatro, musica, giornalismo. Il terri-torio
circostante permette inoltre uscite di tipo scientifico e
naturalistico. I locali poi, in orario extrascolastico, si
trasformano in centro di aggregazione con iniziative culturali e
sociali per tutta la popolazione. La gestione della piccola scuola
collinare, date le dimen-sioni, favorisce una stretta
collaborazione tra insegnanti, alunni e genitori in un costante
cammino di crescita formativa. Scuole in Rilievo con la sua uscita
alle stampe e con le attivit che ogni plesso sede pubblica la pi
vera e genuina testimonianza di un operare mai venuto meno. A noi
come insegnanti rimane la soddisfazione di fare un lavoro che ci
appassiona in un am-biente veramente straordinario.
IL BORGO GLOBALE Una cultura per crescere e guardare il mondo di
Fabio Cusinato
Il punto
-
5
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
In questa seconda parte dellanno si conclusa, proprio marted 26
gen-naio, lattiv it di Tai Chi proseguita per diversi mesi. Gli
alunni del plesso hanno offerto ai genitori un piccolo saggio delle
cose imparate. Parecchi genitori, malgrado la dimostrazione sia
stata fatta il marted nel primo pomeriggio, hanno partecipato,
dimo-strando interesse e soddisfazione per lattiv it. Si
ringra-ziano pertanto i due maestri, Andrea e Ivan, che con molta
passione e pazienza hanno fatto fare agli alunni questa esperienza
singolare di arti marziali orientali.
Lanno scolastico ora prosegue con altre attiv it, tra cui due
laboratori manuali di costruzione di oggetti vari con materiali
naturali. Lesperienza si concluder il 20
IMPARARE DIVERTENDOSI Esplorazioni sul territorio e tanto
altro
Scuola Primaria Dante Alighieri - Santa Caterina
aprile con unuscita al Parco delle Dolomiti di Feltre. Anche il
progetto di plesso prose-gue il suo cammino di esplorazione del
territorio di Santa Caterina. Fare esperien-ze per i bambini il
modo pi sicuro e divertente per imparare.
-
Via Ca Boina, 17/2 - 36055 NOVE (VI) Tel e fax 0424 590849
Costa S. 339 6662581
Cogo M. 333 2835271 Rigo A. 340 0803736
Email: [email protected]
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
6
qualcuno di loro, era nato nell'anno 1892). Ma la giornata non
si esaurita qui. I bambini sono stati anche ricevuti dal v ice
sindaco Alcide Bertazzo che, sempre at-tento e sensibile alle
giovani generazioni, li ha accolti con simpatia e, trasforman-doli
in piccoli "Assessori in Giunta", li ha fatti accomodare sul
"tavolo delle decisio-ni". Unesperienza sul territorio che ha
cer-tamente arricchito i nostri bambini.
Gioved 26 novembre gli alunni della clas-se III del Plesso di
Vallonara si sono reca-ti in v isita alla Biblioteca Civ ica e al
Muni-cipio di Marostica. I bambini, piccoli citta-dini in erba,
hanno cos potu-to familiarizzare con i serv izi offerti dal comune.
In Biblioteca P. Ragazzoni hanno avuto modo di osservare quali sono
e
come sono organizzati gli spazi per trovare libri utili sia alla
lettura sia per lapprofondimento dello studio perso-nale con
eventuali ricerche. In Municipio hanno invece scoperto come
funziona lUfficio Anagrafe, dove hanno ricevuto il lo r o p r imo c
e r t i fic a to , nonch "documento ufficiale", ed hanno potuto
consultare registri e tabulati anagrafici odierni ma anche dei
tempi passati (scoprendo anche, che il bisnonno di
AL TAVOLO DELLE DECISIONI Piccoli assessori per un giorno
Scuola Primaria Edmondo de Amicis - Vallonara
-
7
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Il 4 Novembre, alle ore 15.00, i bambini di Vallonara hanno
avuto la graditissima sorpresa di trovare nel cortile della scuola
un gazebo con a fianco un cal-derone di fumanti e gustose castagne.
Questo inaspettato momento di festa stato offerto dai gentilissimi
alpini della Sezione del luogo, che, con la loro pro-verbiale
capacit organizzativa, hanno predisposto in pochi minuti unallegra
marronata che ha reso gioioso un ug-gioso pomeriggio autunnale. Gli
alpini di Vallonara sono in qualche modo gemellati con la scuola,
perch per molto tempo hanno concesso lutilizzo dei locali della
loro sezione locale per la mensa dei bambini, dimostrandosi ancora
una volta sensibili ed attenti alle esigenze del territorio e dei
pi giovani. Questi momenti di incontro, inoltre, permettono di
mantenere vivo il legame tra generazioni che, se una volta era di
natura familiare, avendo in casa pi o meno tutti un padre o un
nonno alpino, con il tempo rischia di smarrirsi, disperdendo
soprattutto il signi-ficato di valore civile che queste sezioni e
questi uomini hanno e continuano ad avere all interno della nostra
societ. Il loro innato
spirito gioviale e conviviale fa sempre di questi momenti una
festa allegra e spensie-rata, lasciando in tutti un bel ricordo.
Tutti i bambini e le insegnanti hanno dimo-strato la loro
gratitudine senza riserve, ser-vendosi abbondantemente con evidente
sod-disfazione! Non la prima volta che i bambini e gli alpini hanno
questo scambio di visita e di
cortesia. Infatti, qualche settimana prima gli stessi bambini
avevano predisposto dei car-telloni con disegni dedicati allAlpino.
Le opere sono poi state esposte in occasione della festa tenuta
dagli alpini nella sede della loro sezione. Ancora una volta, dagli
alunni e dagli inse-gnanti della Scuola di Vallonara, grazie
Alpini!
PENNA E CALDERONE Vallonara festeggia con castagne e alpini
Scuola Primaria Edmondo de Amicis - Vallonara
-
8
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Se pensavate che alla Scuola Media di Crosara ci fermassimo a
polli, anatre e oche... beh, vi siete sbagliati. Sta per arrivare
una squadra di pinguini, la Tux's Team, capeggiata da uno GNU...
Non preoccupatevi, non stiamo trasfor-mando la scuola in uno zoo...
Il pinguino Tux e lo gnu Gnu sono le mascotte di GNU-Linux, il
sistema operativo libero che abbiamo adotta-to nel nuovissimo
laboratorio di Informatica
nato grazie alla collaborazione e agli sforzi di insegnanti,
alunni e genitori. Grazie a tutti noi siamo riusciti ad allestire
un'aula con 21 po-stazioni per gli allievi pi una per l'insegnante
con tanto di videoproiettore e stampante condivisa. Ciascun
computer di ultimissima generazione, veloce e capiente quanto basta
per soddisfare ogni esigenza scolastica. I motivi che ci hanno
spinto verso l'utilizzo di
POLLI IN GABBIA E PINGUINI IN RETE Crosara apre lo zoo a nuovi
animali di Massimiliano Marani
GNU-Linux e gli altri software OpenSource sono stati molti:
inizialmente il lato economi-co, che sulle 22 macchine in totale ci
ha fatto risparmiare la bellezza di circa 2500 euro per le licenze
del solo sistema operativo senza considerare i pacchetti di office
automation e altri programmi, ma le riflessioni maggiori sono state
spese a riguardo dell'aspetto edu-cativo ed etico. Si sa che una
triste consue-tudine, per molti, usare programmi copiati, craccati,
scaricati illegalmente dalla rete, ecc... senza conoscere le
potenziali conse-guenze, anche penali, di questo malcostume ed
proprio su questo versante che GNU-Linux e tutta la filosofia
OpenSource ci offre opportunit incredibili. L'utente comune, come
noi a scuola, apprezza principalmente la pos-sibilit di usare e
copiare i programmi senza oneri di licenze o impedimenti vari
dovuti alle licenze proprietarie a cui sono sottoposti gli altri.
Ma cosa si pu fare con questi programmi OpenSource? Tutto ci che si
fa anche con gli altri programmi a pagamento: scrivere, calco-lare,
creare presentazioni, navigare in internet, chattare, ascoltare
musica, vedere film, disegnare, elaborare foto, video, eccete-ra,
ma soprattutto imparare senza imbroglia-re. A questo scopo sono in
programma corsi appositi su tutti gli argomenti riportati sopra. A
presto!
Scuola Media Statale SantAntonio - Crosara
-
9
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Speciale territorio - Istituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
E opinione comune che, solitamente, non si riesca a vedere
proprio quello che sta sotto agli occhi. E questo non vero solo per
oggetti di uso comune, come gli occhia-li o le chiav i della
macchina. Lungo la stra-da che faccio per venire a scuola tutte le
mattine c un sentiero che conduce in quota attraverso posti ameni,
ricchi di acque, piante e animali di cui, fino allaltro giorno, non
conoscevo lesistenza. Gi. Una vita che talvolta ci travolge e ci
spinge a muoverci velocemente da un posto allaltro, rischia di
privarci di un pezzo di mondo. Certo, non si pu pretendere di
conoscere qualsiasi luogo. Tuttav ia, riscoprire il terri-torio in
cui viv iamo, e nel quale molti di noi sono nati, significa mettere
le mani su quelle radici culturali cos importanti e decisive per
uno scambio vero, ricco e profondo con il resto del mondo. Con il
presente numero apriamo il nostro giornale ad un lavoro iniziato
questanno dagli alunni dellIstituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana. Si tratta di un percorso molto importante legato al
territorio mon-tano e pedemontano che bambini e ragazzi,
assieme a insegnanti e genitori, stanno svolgendo presso tutti i
nostri plessi sede. Gli alunni sono portati ad approfondire i vari
aspetti storico-culturali, naturalistici e sociali di un ambiente
per molti versi vera-mente particolare: dalle palustri acque della
Pozza di Santa Caterina alle mosse rapide del C h i a v o n e B i a
n c o nella splen-dida Valle dei Mulini. I b a m b i n i della
Pri-maria di Lusiana ci aiuteranno a capire il fu n z io na -mento
delle ingegnos e macc h in e idr au l iche che maci-navano il
CONOSCERE UN TERRITORIO Viaggio attraverso la storia, la cultura
e la tradizione di un ambiente da riscoprire di Fabio Cusinato
grano. Naturalmente impossibile dimenti-care la Grande Guerra
del 15-18 che ha portato morte e devastazione proprio ai confini
dellAltopiano. Un contributo dei ragazzi della Scuola Media di
Crosara ci aiuter a mantenere viva la memoria di questo tragico
conflitto.
-
10
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Speciale territorio - Istituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana
Il 29 settembre 2009 gli alunni delle classi prima e seconda di
Santa Caterina sono an-dati alla scoperta dellambiente della pozza.
Lungo il percorso hanno osservato le piante in autunno, in
particolare il noce e il nocciolo, notando le differenze tra alberi
e arbusti e divertendosi a raccogliere le foglie e i frutti. Giunti
alla pozza si sono imbattuti in una timi-da rana, che per il troppo
rumore tentava di nascondersi nel fango, e da una coraggiosa
LE TIMIDE RANE DELLA POZZA Scoprire posti incantati aprendo il
balcone di casa a cura delle insegnanti della Scuola Primaria D.
Alighieri di Santa Caterina
libellula che sfrecciava mentre i bambini raccoglievano le
piantine palustri. Sulla stra-da del ritorno hanno osservato un
vecchio pozzo e dei simpatici asinelli. Luscita e il materiale
raccolto hanno permesso di svol-gere attiv it di approfondimento
sullambien-te. In inverno si ripeter lesperienza per osservare i
cambiamenti e continuare questo bellissimo viaggio nel mondo della
natura! I bambini non vedono lora!
-
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Speciale territorio - Istituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Una bella mattina dautunno, noi bambini di classe 1^ e 2^ siamo
andati nella valle dei mulini con gli insegnanti. Abbiamo v isitato
un antico mulino di Valle di Sotto, che una volta macinava cereali:
orzo, mais e grano. Ogni contadino portava il suo sacco di cereali
sul quale il mugnaio scriveva il nome con il carbone e, dopo la
macinatu-ra, dava al contadino la farina, ma una piccola parte la
teneva per s come com-penso. La forza dellacqua faceva girare la
ruota a cassettine, che a sua volta muoveva gli ingranaggi interni
e le macine. Dopo la v isita al mulino, siamo andati a
TRA I SASSI IL PANE Un interessante viaggio lungo il Chiavone
Bianco per i bambini di Lusiana a cura degli alunni della Scuola
Primaria P.M. Pozza di Lusiana
11
-
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Speciale territorio - Istituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana
vedere il Cion o Chiavone Bianco: il pi importante torrente
dellAltopiano dei Sette Comuni e un tempo dava v ita a nu-merosi
mulini in quella zona. Lacqua fre-sca scorreva tra i sassi e il suo
piacevole rumore si sentiva in tutta la contrada. Noi bambini ci
siamo divertiti un mondo a lanciare ciottoli nel torrente. stata
una giornata di sole, bella ed inte-ressante.
I mulini per i cereali erano molto diffusi lungo la valle del
Chiavone Bianco. Si macinavano: il granoturco per la farina gialla;
il frumento per la farina bianca. Si decorticava lorzo, cio se ne
toglieva la buccia. Ecco come erano fatti e come funzionavano.
Esternamente cera una grande ruota di legno che girava mossa dalla
forza dellacqua. Canaletta per lacqua: era un canale in legno che
sporgeva sopra la ruota. Dentro scorreva lacqua che cadeva sulle
cassette, le riempiva e la ruota gira-va. Ruota a cassetta: era una
grande ruota di legno divisa in piccoli conte-nitori: le cassette.
Quando queste si riempi-vano di acqua, il peso faceva girare bene
la ruota.
IL MULINO
UNA MACCHINA PRODIGIOSA Come erano costruiti e come funzionavano
i mulini del Chiavone a cura degli alunni della Scuola Primaria
P.M. Pozza di Lusiana
Grande albero: era un grande tronco che collegava la ruota con
gli ingranaggi che si trovavano dentro il mulino.
12
-
13
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Speciale territorio - Istituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Internamente cerano diversi ingranaggi: Scudo o lubecchio: era
una grande ruota dentata che veniva mossa dal grande albe-ro.
Tramoggia: era un contenitore a forma di imbuto dove venivano
versati il mais o il grano. Cantarella: oggetto di metallo che
veniva messo dentro la tramoggia. Quando il grano finiva la
cantarella batteva sulle pareti della
LE MACINE
tramoggia rivestite di metallo e il suono avvisava il mugnaio
che il grano era terminato. Macine: grandi ruote in pietra messe
una sopra laltra. La macina inferiore era fissa (dormiente), mentre
quella superiore girava, macinando il grano che cadeva dalla
tramog-gia. Le macine erano tenute
r u v i d e battendole con mar-te l li e sc a lpe l l i , perch
cos macinava-no meglio. La macina superiore aveva un foro al centro
per far passare i chicchi. Buratto: cilindro rive-stito da una
rete. Serviva per separare
LA CANTARELLA
IL PESTARIN DA ORZO
la farina dalle bucce. La farina passava dai fori e cadeva nel
cassone, mentre le bucce restavano nel cilindro. Il pestarino serv
iva a staccare le bucce dai chicchi di orzo, pestandoli con due
ruote verticali. Cerano anche due paletti che rivoltavano
continuamente lorzo.
IL BURATTO
-
14
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Speciale territorio - Istituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana
TUONI DI MORTE SU GRAPPA E ORTIGARA I monti che entrarono
tragicamente nella storia del nostro Paese a cura di Ismaele
Stragliotto, Igor Pizzato, Marta Mussi, Giulia Rossi Classe III^E
Scuola Media Statale SantAntonio di Crosara
Dopo la ritirata che succedette alla Strafe-xpedition, Monte
Zebio divenne un importan-te arroccamento austroungarico della
prima linea, che si estendeva nell'Altopiano di Asia-go tra
l'Ortigara, il Colombara, l'Interrotto e la profonda gola della Val
d'Assa nel periodo dal luglio 1916 al dicembre 1917. I tentativi di
prendere una quota o caposaldo fatti dalla gloriosissima Brigata
Sassari, avvenivano sull'onda dell'avanzamento di massa, dove il
compagno che era davanti faceva da scudo,
fino a che l'ultimo, riusciva ad arrivare vicino alla trincea
nemica lasciandosi dietro una moltitudine di uomini colpiti che
giacevano uno sopra l'al-tro. Per la strategia militare i Monti
Zebio, Colombara e Orti-gara ricoprivano unenorme importanza per
tutto il fronte. Infatti sul retro vi era ununica via che
conduceva, attraverso Casera, Zingarella e Galmarara
alla Val D'Assa e da l al Passo Vezzena da dove poi si sarebbe
arrivati a Levico Caldo-
-
15
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Speciale territorio - Istituto Comprensivo P.M. Pozza di
Lusiana
GAS E FAZZOLETTI BAGNATI Una ricerca sulle armi che fecero
milioni di vittime e feriti durante il primo conflitto mondiale di
Vanessa Toniazzo, Samuele Bonotto, Simone Moresco, Joel Pozza
La Grande Guerra del 1914-1918 che insanguin il mondo per
quattro lunghi anni, rappresent la svolta per quello che era
considerato il tradizionale modo di scontrarsi, tra-mutandosi ben
pre-sto nel primo con-flitto mondiale del-l'era contemporane-a. La
III E di Crosara sta conducendo un lavoro di approfondimento sulla
tematica della grande guerra, soprattutto in relazione ai
combattimenti svoltisi nella nostra zona. Siamo stati divisi in 3
gruppi di ricerca; il mio tratta degli armamenti usati per
combattere in quel periodo, ed soprannominato GRUPPO BAIO-NETTA.
Questo nome vi susciter curiosit: cos' la baionetta? E quali sono
le altre armi principali utilizzate durante la Grande Guerra? Ecco
cosa abbiamo scoperto: LA BAIONETTA: una punta montata sulla canna
di un fucile che, nelle guerre tra il XVII e XIX secolo, consentiva
alla formazioni di fanteria di attaccare il nemico dopo aver
scaricato le armi. Il nome deriva dal francese baionnette, dalla
citt di Bayonne in Francia, dove venne fabbricata la prima volta.
Inizialmente le baio-nette erano lunghe circa 90 cm, e assieme alla
lunghezza del fucile, servivano per respingere la cavalleria. LA
MITRAGLIATRICE: sparava centinaia di colpi in poco tempo e aiutava
nella difesa delle trin-cee. Per lo pi impediva le formazioni in
campo aperto tipiche del XIX secolo; essa contribu a
trasformare un rapido conflitto in una massa-crante guerra di
trincea. I GAS TOSSICI: li usarono per la prima volta i tedeschi
contro i russi, ma non ebbero suc-cesso, invece incominciarono ad
averlo dal 22 aprile 1915, quando furono usati contro le trup-pe
franco-britanniche; per non soffocare, prima dell'invenzione della
maschera antigas, si ricorreva a dei fazzoletti bagnati con acqua e
urina. I LANCIAFIAMME: una terribile arma che spara proiettili
incendiari o pi semplicemente si pu dire che spara materiale
combustibile in fiam-me; fu introdotta dai tedeschi a Hooge il 30
luglio 1915. I CARRI ARMATI: furono usati solo per supporto alla
fanteria; nonostante fossero molto impac-ciati e lenti nei
movimenti, portarono lo stesso terrore. TUTE MIMETICHE ED ELMETTI
D'ACCIAIO: erano necessari per proteggersi dal fuoco nemico; le
tute mimetiche sostituirono le antiche divise mentre gli elmetti
d'acciaio sostituirono i pitto-reschi cappelli ottocenteschi.
nazzo e quindi a Trento. Se tale fronte fosse stato perduto si
sarebbero tagliati i riforni-menti facendo venir meno la posizione
avan-zata dell'Ortigara e Campigoletti. Per tutta una stagione
prima del rigido inverno del 1916 gli italiani tentarono lo
sfondamento nel ten-tativo di arrivare al Portule vero obbiettivo.
I settori del Piave e del Grappa divennero dopo
dicembre 1917 i nuovi fulcri dove si incentr il destino della
guerra. I caposaldi italiani vennero spostati quin-di a sud di
Asiago tra il Col d'Ecchele e Valbel-la per la tenuta in linea con
il Grappa, Valstagna e la Valsu-gana. Resta comunque indubbia la
preminente importanza che il Monte Ortigara ricopr in tutte queste
fasi. Lo Zebio venne occupato dagli Austriaci il 29 maggio 1916 a
seguito del ritiro della Brigata Catanzaro. Immedia-tamente venne
attrez-zato a difesa con si-stemi di sotterranei e comunicazioni
diverse con numerose gallerie e caverne di ricovero. Nel mese di
luglio, nel tentativo di riprender-lo, furono numerosis-sime le
perdite che si
contarono nelle Brigate Sassari e Piacenza. I combattimenti
con-tinuarono tutta lestate, in una stretta tragica sintonia con i
vani tentativi compiuti dagli Alpini sull'Ortigara. Vennero
utilizzati gas asfissianti e mine. Il reparto Pesaro si rivers
contro Casera Zebio, il Catania contro la cima, il Veneto contro
quota 1.603; tutti furono falcidiati dalle mitragliatri-ci. La XIII
Div. perse in questi inutili massacri ben 1636 effettivi in pochi
assalti.
-
16
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Spaziogiallo
Uno dei progetti del nostro plesso questanno stato il corso di
tai-chi (Taiji). Quando le maestre ce lo hanno proposto, siamo
stati subito un po scettici, in quanto non sapeva-mo bene di cosa
si trattasse. Il corso si svolto a scuola per dieci lezioni, il
marted mattina, e ha avuto come epilogo il saggio finale. Il saggio
si svolto marted 26 gennaio alle 13.30 presso la nostra scuola. Il
tai-chi chuan una disciplina orientale che mira a sviluppare
concentrazione, attenzione, ascol-to, leggerezza, pazienza. E una
ginnastica dolce che tonifica il corpo e calma la mente. Pu essere
considerato unarte marziale, una meditazione che si pratica
insieme, per cono-scere se stessi e imparare ad ascoltare e a
SILENZIO! SI VOLA Grande esperienza con il Tai-Chi-Chuan a cura
della classe IV Scuola Primaria D. Alighieri - Santa Caterina
conoscere gli altri, lasciando passare laggressiv it. Le prime
lezioni siamo rimasti tutti insieme, maschi e femmine. Poi con il
passare del tempo il maestro Andrea ci ha div iso in due gruppi: i
maschi hanno aggiunto ai loro movimenti le spade e le femmine il
ventaglio. Il giorno del saggio eravamo tutti emozionati; i
genitori sono venuti a vederci ed andato tutto bene. Il tai-chi mi
piace perch quando finisco di farlo mi sento rilassato (Leonardo
Xillo). Mi piace molto perch rilassante e
quando ho praticato il tai-chi mi sentivo vola-re (Marica
Boscardin). Il tai-chi come un-arte marziale per imparare a
difendersi in caso di bisogno (Alessandro Busa). Il tai-chi una
disciplina che aiuta la concentrazione e, quando si pratica,
bisogna stare in silenzio (Elisa Piccoli).
Nei mesi di Novembre e Dicembre 2009 gli alunni della classe 3^
B sono stati coinvolti nel progetto Io ti insegno: la carta
ricicla-ta. Il progetto stato svolto in collaborazione con il
Centro Diurno A.N.F.A.S. di Nove. In classe, ad ogni incontro,
erano presenti due operatori e cinque ospiti del centro che sono
stati per gli alunni dei MAESTRI SPE-CIALI . Dopo un momento
iniziale di accoglienza, si passava al lavoro con la preparazione
di tutto il materiale necessario per la macinazione
della carta usata e la successiva formazione del nostro foglio
di carta riciclata, utilizzando anche vari elementi quali il cacao,
il caff, il cotone, la cannella o il papiro. Il progetto si svolto
in armonia tra ragazzi disabili e alunni della classe; fondamentale
non stato il lavoro finito, quanto limpegno nello stare insieme,
accettando le diversit come priorit da scoprire e valorizzare.
Molto significativi sono stati dei particolari momenti trascorsi
assieme in allegria, quali la ricreazione, il pranzo fatto assieme
nella
IL CACAO NEL FOGLIO Una bella opportunit di crescita per i
bambini di Marostica a cura degli alunni e degli insegnanti della
classe III^B Scuola Primaria A.C. Pertile - Marostica
mensa della scuola e la festa di Natale, che ha rappresentato il
momento conclusivo del progetto e alla quale hanno partecipato,
oltre agli alunni e agli ospiti del Centro, anche i genitori degli
alunni e le famiglie degli ospiti. Questa esperienza stata per
tutti, alunni, ospiti, operatori e insegnanti una importante
opportunit di crescita a livello umano e sociale.
-
17
Spaziogiallo
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
mo di un vecchio televisore, nei lampadari, sotto i divani I
pompieri (qui non spengono gli incendi n aiutano gli anziani a
recuperare il gatto!) mettono i testi in un sacco e lo get-tano
dalla finestra, prendono una griglia, ci rovesciano gli scritti e,
con un lanciafiamme, li inceneriscono. Ecco spiegato il titolo del
film: Fahrenheit 451 il grado di temperatura a cui avviene la
combustione della carta. Il protagonista Montag un tipo molto
serio, di poche parole, impassibile a tutto vive per anni senza
accorgersi che il suo lavoro non gli pia-ceva affatto: ogni
giorno bruciava centi-naia di libri, senza accorgersi di quanto
valore avessero. Grazie a Clarisse - una giovane donna socievole,
il cui viso espri-meva gioia e felicit e che Montag ogni giorno
incontra sulla monorotaia - co-mincia a leggere, leggere, leggere
fino a diventare librodipendente. E Claris-se, con le sue domande
(Lei felice?) che scuote Montag. Lincipit del romanzo David
Copperfield, sottratto di nasco-sto, illuminer poi la sua mente:
trova il libro affascinante, incredibile e commo-vente.
Fahrenheit 451: non sapevamo, allinizio, cosa volesse dire, ma
la professoressa ci aveva anticipato che il film si ambientava in
una societ dove i libri erano proibiti. Lo si capisce gi allinizio.
Un uomo siede tranquillo a casa sua e riceve una telefonata anonima
che gli dice di scappare. Lui , allora, esce in fretta e, subito
dopo, arriva un bizzarro ca-mion rosso, colmo di uomini in divisa
nera. Questi entrano nellappartamento e comincia-no, con frenesia,
a cercare qualcosa: i libri che sono nascosti ovunque, dietro lo
scher-
Ma la vera svolta della sua vita avvie-ne il giorno in cui
unanziana signora appicca lei stessa il fuoco ai suoi libri e si
lascia morire tra le fiamme, pur di non abbandonarli. Montag decide
di lasciare il suo lavo-ro. Inoltre non con-divide pi la vita che
conduce sua moglie Linda, manipolata dalla Grande Fami-glia della
televisio-ne e dipendente da pillole che poi la fanno stare male.
Quando Montag rientra dal lavoro,
Linda sempre incollata a un mega-schermo e non lo saluta
nemmeno: isolata da tutto, dal marito e dal mondo esterno. Linda,
ridotta a un robot e non pi capace di provare emozioni, denuncia il
marito. Montag fugge oltre il fiume e si rifugia nella foresta dove
vivono gli uomini-libro: ognuno di loro custodisce dentro di s un
libro impa-rato a memoria, da conservare fino alla mor-te e da
tramandare, come fa il nonno con il nipotino nelle ultime scene del
film. Se riflettiamo sulla data di pubblicazione del romanzo di Ray
Bradbury (1955), da cui F. Truffaut ha tratto la vicenda (1966), ci
stupi-sce l attual it delle due opere. Farhenheit 451 ci mette in
guardia da una societ in cui nessuno pu esprimere la sua opinione o
avere una sua personalit, dove gli uomini non possono portare i
capelli lunghi o, addirittura, la camicia sbottonata. Una socie-t
dove tutti devono essere omologati. Una grande storia, fatta da
intrecci tra pas-sato e presente, e che ci fa capire che i libri
sono una delle cose pi importanti al mondo perch possono cambiare
la personalit degli esseri umani e renderli incredibilmente
sen-sibili.
PAROLE IN FIAMME Un film e delle riflessioni sul valore delle
emozioni a cura della Classe IIE Scuola Media Statale SantAntonio
di Crosara
-
18
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Spaziogiallo
Il nostro plesso ha potuto usufruire del proget-to di animazione
alla lettura proposto dalla Biblioteca Comunale di Lusiana.
Questanno in particolar modo stato molto bello, perch venuta la
signora Angela Graziani, dellassocia-zione Ullal di Bassano del
Grappa, a farci trascorrere una buona ora di ascolto con la
sua voce, la sua mimica facciale, le sue gesticolazioni al fine
di renderci accattivante lascol-to. E stata proprio brava, una vera
attrice che ci ha divertito proponen-doci la lettura del libro:
Sofia la mucca musicista. La lettri-
ce ha aggiunto molto del suo, con la fantasia, rispetto al
libro, per invogliarci ad ascoltarla con laiuto delle immagini. Noi
vi presentiamo un piccolo assaggio con una breve sintesi del testo.
Il libro narra la storia di una mucca, capace di suonare il
pianoforte, che aveva il sogno di esibirsi in unorchestra vera. Un
gior-
no, leggendo il quotidiano locale, butta un oc-chio alle
inserzioni e ne trova una adatta al caso suo che dice pressappoco
cos: si invitano in citt tutte le orchestre per partecipare ad un
concorso canoro-musicale. Per Sofia che abitava in campagna, sembr
unoccasione da non perdere, ma purtroppo non aveva unor-chestra da
presentare! Cos decise di scendere in citt alla ricerca di
unorchestra, priva di pianisti, per realizzare la sua grande
ambizio-ne! Suon a diversi campanelli delle porte lungo il viale
dei musicisti, ma nessuno laccett: vuoi per il colore del suo
mantello, vuoi per le corna, vuoi per la sua forma; insomma mille
motivi per rifiutarla perch diversa. Triste e sconsolata, dopo
avere ripercorso per ben due volte linte-ro e lungo viale, si
ritira in un bar. Qui conosce un cameriere di nome Douglas, anche
lui musi-cista abbandonato, che le far venire una bril-lante idea!
Riuscir Sofia a realizzare il sogno e partecipare cos a quel grande
evento? Trove-r il modo di formare unorchestra? Questo non ve lo
possiamo svelare per non togliervi il piacere della lettura! Se
volete sapere come andr a finire, basta leggersi tutto dun fiato il
libro: Sofia la mucca musicista di De Pennart Geoffrey Ed.
Babalibri Milano 2001. Buona lettura a tutti!
MUGGITI CANORI A Santa Caterina con il piacere della lettura a
cura della classe V Scuola Primaria D. Alighieri - Santa
Caterina
LE LANTERNE GIUSTE Pianezze si misura con lOrienteering di Elena
Guadagnini Scuola Primaria di Pianezze
Lorienteering uno sport nato nei paesi scandinavi. Fare
orienteering significa avanzare sul ter-reno con laiuto di una
cartina e di una busso-la, scegliendo da soli la via migliore da
per-correre, cercando di valutare quale sia il percorso pi veloce e
vantaggioso per rag-giungere la meta. Partiti uno per volta a
distanza di alcuni mi-nuti, i concorrenti con carta e bussola
devo-no raggiungere nel minor tempo possibile il
traguardo, passando attraverso una serie di punti di controllo,
chiamati lanterne. Il 26 gennaio 2010 io e la mia classe abbiamo
fatto un percorso di orientamento. Questo significa che ad uno ad
uno, quando Giulia, la nostra insegnante di orienteering ci dava il
segnale, partivamo. Provvisti della piantina del cortile e dei
dintorni della scuola dovevamo seguire un percorso di 10 tappe. In
ogni tappa cera una lanterna con scritto un numero o una lettera,
che dovevamo ri-
portare in un lato della mappa che Giulia ci aveva consegnato
allinizio del percorso. stato un gioco molto divertente che avrei
voluto ripetere altre volte anche se la giorna-ta era molto fredda.
Su 20 ragazzi io sono arrivata quarta, con un tempo di 11:07
minuti: per poco non prendevo un premio (un sacchetto di
cioccolatini)! La prima arrivata stata Giorgia, poi Davide e
Lorenzo. La difficolt di questo sport di riuscire a scovare le
lanterne giuste: oltre alle nostre, ce n erano altre che ci
ingannavano. stato molto divertente trascorrere una mattinata
diversa dalle altre, anche perch per noi ragazzi di quinta stata la
prima esperienza in questo campo.
-
19
Spaziogiallo
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, si ricorda lo stermi-nio
del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei
campi di concen-tramento. Questa giornata si celebra in tutta
Europa. A Milano, per esempio, stata posata la prima pietra del
Memoriale al binario 21 della Stazione Centrale, da cui par-tivano
i carri destinati ai lager nazisti. Valentina P. e Riccardo R. Il
27 gennaio si ricorda laper-tura dei cancelli di Auschwitz e lo
sterminio degli ebrei. Cosa penso della Shoah? Credo che i nazisti
siano stati davvero crudeli nei confronti degli Ebrei e spero che
fatti simili non accadano pi. Enrico M. Il nostro ricordo va ad
Anna Frank che dovette nascondersi, assieme alla sua famiglia e ad
altre quattro persone ebree, per due anni in un alloggio segreto
nella famosa casa, ora museo, sul Prinsegracht ad Amsterdam. Il
nascondiglio venne scoperto il 4 agosto 1944 dalla Gestapo a
seguito di una soffiata di un informatore. Anna P. e Joshua S.
Conosco la storia di Anna Frank che, con la sua famiglia e altri
ebrei, si nascose in un rifugio segreto e mor di tifo nel campo
di
sterminio di Ber-gen Belsen. Gioele M. In questa giornata si
ricorda lo ster-minio del popolo ebraico con ap-puntamenti,
mo-stre, celebrazioni, commemorazio-ni.Federica V. e Francesca P.
Io penso che la
UNA VIOLENZA INFINITA A San Luca con la Giornata della Memoria a
cura della classe V Scuola Primaria O. Gugelmo - San Luca
Shoah sia stata una violenza infinita contro gli Ebrei. Leonardo
P. e Mattia B. Con il termine Shoah venne ufficialmente indi-cato
lo sterminio degli ebrei operato dai nazi-sti. La parola Shoah
significa catastrofe, disastro.
-
20
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Spaziogiallo
Cari lettori sono nellanno 60 a.C. e sto per intervistare uno
dei tre componenti del primo triumvirato, insieme a Licinio Crasso
e Gneo Pompeo, lambizioso Giulio Cesare. G. Buongiorno grande
condottiero romano! Sono Giacomo, un inviato dellOcchio del Lune-d,
un giornalino che si produce nella scuola secondaria di primo grado
di Crosara. Vorrei farle unintervista da pubblicare nel nostro
giornale. G. Innanzi tutto, comeravate da amici nel triumvirato? E
poi come Gneo Pompeo le divent nemico? G.C. Bene. Il primo, Licinio
Crasso, era un uomo ricchissimo, sostenuto dai cavalieri; allinizio
era antipatico e maleducato, ma divenne un ottimo cavaliere per
allontanare Gneo Pompeo. Proprio questultimo era un generale
militare, eletto console, una brava persona, inizialmente, gentile
e disponibile, ma amava fare guerre. Pochi anni dopo il nostro
incontro, nel 53 a.C., il triumvirato, cio il governo di tre
uomini, fin con la morte di Licinio Crasso. Quindi tra me e Gneo
Pompeo scoppi un duello che si inaspr e divent guerra civile, tra
cittadini (cives) dello stesso Stato. G. Bene! Adesso vorrei
chiederle: perch inizi una campagna militare? G.C. Beh! Le dir. Un
giorno sono andato a Cuma e ho incontrato Sibilla, una
sacerdotes-sa che viveva in un antro. Lei mi ha detto di partire
per questa campagna; infatti, mi ha predetto: Ibis redibis non
morieris. Inoltre ha aggiunto che in futuro avrei dovuto
affron-tare una guerra civile. Quindi sono partito nel 58 a.C. e ho
conquistato tutta la Gallia. Poi nel 50 a.C. ho concluso la mia
campagna milita-re. G. Perch, secondo lei, il Senato si schier
con Pompeo? Lei come reag? G. C. Secondo me perch avevo
conquistato molti territori e per-ch venivo da una famiglia pi
nobile della sua. A me il Senato chiese di ritornare a Roma, come
semplice cittadino e mi tolse il comando della Gallia. Io per,
consapevole di quello che facevo, ho attraversato il Rubicone, un
piccolo fiume che divideva il terri-torio romano da quello della
Gallia Cisalpina. Passando con lesercito in armi, dissi: Alea iacta
est! cio il dado tratto. G. Come cacci Pompeo? G. C. Dopo il
Rubicone, non mi andava di obbedire al Senato e a Farsalo, in
Grecia, nel 48 a.C. vinsi Pompeo che scapp in Egitto e venne
ucciso. Poi, tornato a Ro-ma, come sapr, venni acclamato
imperatore. G. Lei nel suo palazzo possedeva un cane? G. C. S,
avevo un cane che si chiamava Caio Gracco Annibale Augusto. Ho
scelto per lui tre nomi molto importanti e li ho abbinati al nome
Augusto, cio consacrato dagli auguri, i sa-cerdoti che
interpretavano i segni celesti. Io, inoltre misi un cartello sul
mio cancelletto di legno con su scritto Cave canem. G. Mi parli del
fiume Tevere. Quale importan-za aveva nella vostra vita? Lo
metterebbe a confronto con il Rubicone? G. C. No, no. Per carit.
Non paragonerei mai il Rubicone al Tevere, perch veda, questulti-mo
fu una salvezza per Roma, e fu il luogo dove nacque la citt. Questo
un grandissimo fiume solcato da navi che ha favorito il com-
mercio e lo sviluppo della citt attraverso il guado dellisola
Tiberina. GG. Lei ha sofferto nel vedere il suo figliastro che
stava per ucciderlo? Lo aveva previsto? G. C. Lei mette il dito
nella piaga. No, non ci avrei creduto, perch ero molto potente e
amato dal popolo. Un giorno qualsiasi, alle Idi di Marzo, cio il 15
Marzo del 44 a.C. recando-mi in Senato, fronteggiai un gruppo di
congiu-rati comandati da Marco Bruto, il mio figlio adottivo.
Mentre mi uccidevano dissi: Tu quoque brute fili mi, cio anche tu
Bruto figlio mio! Tra loro cera anche Caio Cassio. I congiurati
vennero cacciati e messi in fuga dal mio successore Ottaviano. G.
Ave Caesar.
CAVE CANEM Giulio Cesare alle prese con le domande del nostro
inviato a cura di Giacomo Xausa classe IE Scuola Media Statale
SantAntonio Crosara
-
21
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Guardati con gli occhi della tradizione, i pro-getti hortus
mirabilis e didattica a due zampe sono alquanto anomali e poco
allineati. Magari suscitano anche qualche dubbio e qualche
perplessit. E soprattutto sembrano non appartenere alla sfera della
didattica, dellapprendimento, della formazione. Per, piazzato a met
collina, rubato ai rovi, aperto a spazi di pianura che toccano
orizzonti davvero lontani, il sito di orti e pollai mostra subito,
di suo, un carattere speciale. S, per-ch si tratta proprio di orti
e pollai, con radic-chio e pomodori, anitre e oche, gallo e
galline. Aule spaziose, esposte al sole e al vento, dove i ragazzi
disboscano, vangano, piantano, co-struiscono, crescono gli animali,
seguendo il progetto dei prof, ma anche la loro fantasia e la loro
passione. E unoasi affascinante. Per raggiungerla i ragazzi
sostengono con decisione il peso della storia e della matematica,
della grammatica e del francese. Percorrono le piste della loro
Parigi-Dakar, catturati da questo miraggio. E lungo questo percorso
si accorgono anche che non possono lasciare indietro nessuno. Il
deserto fa paura; e il deserto, per chi non raggiunge loasi, si
chiama esercizi di gram-matica da svolgere, ospiti in una
classe
straniera. La meta, quindi, va raggiunta insieme, attraverso un
prezioso lavoro di supporto in classe ai compagni, di costruttivo
controllo a diario, quaderni, materiale scola-stico, atteggiamenti,
attenzione, impegno. Strada facendo, chi guida la carovana verso
questa leggendaria oasi di Siwa, pu aggiun-gere nel bagaglio che
ognuno porta con s, qualsivoglia fardello: conoscenze-pilastro, una
competenza essenziale da acquisire, il com-portamento corretto, il
senso di responsabili-tGli uomini blu sono razza creativa. I
ragazzi
UNOASI AFFASCINANTE A met collina il segreto per superare la
grammatica di Rosanna Bertoncello
magari protestano un po, ma non rallentano il passo e,
soprattutto, tengono docchio la meta. Ed qui, sul limitare
dellhortus che, agli occhi ogni volta strabiliati dei prof, avviene
unincre-dibile metamorfosi kafkiana. I ragazzi, mutati nella veste,
chiaramente consona a lavori agro-avi-ambientali, armati di vanghe,
rastrel-li, zappe, forbici da potatura, secchi e carriole, si
spargono su terrazze ed erti pendii e avan-zano incontenibili,
simili a unorda di locuste. Loasi finalmene conquistata. E nelle
loro mani.
Ricerca
-
22
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
Ricerca Ricerca
Quando si pensa alla parola ambiente, forse viene subito in
mente la sua dimensione natura-le, la sua bellezza e purtroppo,
sempre pi spes-so, la necessit di tutelare e custodire questo bene
prezioso. Anche la nostra scuola, accanto alle famiglie e ad altre
istituzioni, ambiente. Esso chiede di essere preservato e magari
migliorato al pari di quello che sta fuori e fa da cornice quando
dalla finestra delle nostre aule ammiriamo il paesaggio
circostante. Solo che lambiente-scuola fatto s di oggetti, ma
costituito soprattutto da arredi e suppellettili particolari: sono
le relazioni che ogni giorno tessiamo fra adulti e bambini, fra
adulti e adulti, fra bambini e bambini. A ben poco gioverebbero
infatti begli arredi, belle stanze, muri colorati, se non si
coltivassero con costan-za e passione anche i sentimenti, i legami,
gli affetti che qui nascono. Pensiamo che la scuola, in questo
senso, sia al crocevia per cercare di orientarsi in questa nostra
societ cos complessa e incerta. Spesso invece si sente parlare di
scuola e di famiglia in termini accusatori: quando qualcosa non va,
la colpa delluna o dellaltra o magari di entrambe. Anche a
insegnanti e genitori capi-ta di cadere in questo tranello: il
pargolo d segni di qualche insofferenza o manifesta qual-che
disagio? Semplice: le maestre non lo capi-scono oppure i genitori
non si interessano o sono iperprotettivi! E allora che fare?
Starsene seduti a recriminare con la convinzione che nulla mai
cambier o rimboccarsi le maniche per provare a inventarsi modi per
uscire dalla palude e riacquistare cos un po pi di fiducia ed
entusiasmo per ci che si fa? Noi come scuola abbiamo scelto la
seconda opzione e ormai da molti anni speri-mentiamo iniziative
volte a costruire una fattiva alleanza educativa con le famiglie e
quindi un
ambiente positivo in cui crescere tutti insieme. Trovare
occasioni in cui ascoltarsi reciproca-mente, lavorare fianco a
fianco in un contesto non giudicante, casalingo, ci aiuta a
costruire rapporti di fiducia con chi decide di affidarci i propri
figli. Incontrarsi periodicamente a scuola, insegnanti, genitori,
nonniper condividere un seppur breve tempo con i bambini, lavorando
con loro e per loro, favorisce il formarsi di un ambiente
accogliente e familiare, che i piccoli respirano e, speriamo,
faranno proprio. Toccare con mano la disponibilit ad aiutarsi
vicendevol-mente nelle situazioni pi svariate, predispone a uno
stile collaborativo in cui i bambini sguazzano con grande piacere.
Vedere, nel concreto, che le maestre e le mamme e i pap fanno dei
lavori insieme, si aiutano e soprattutto dialogano, una preziosa
lezione di socialit. E questo non significa confusione di ruoli: le
insegnanti riman-gono insegnanti, i genitori rimangono genitori. Il
tutto in unottica di collaborazione. Lesperienza di questi anni ci
ha fatto vivere in un clima di profondo rispetto, in cui non si
sono pratica-mente mai verificati episodi di ingerenza e/o
invasioni di campo. Ai genitori sono state offerte diverse
occasioni di partecipazione alla vita della scuola, altre le hanno
inventate autonoma-mente e sono cresciute accanto e per la scuola
stessa (per es. il gruppo teatro). Questi atteg-giamenti, accanto
al lavoro educativo/didattico che normalmente si svolge a scuola,
contribui-scono, auspichiamo, a formare uomini e donne, cittadini e
cittadine capaci di tessere relazioni buone con chi li circonda.
Nelle nostre sezioni osserviamo continuamente la predisposizione
dei piccoli ad aiutarsi fra loro, se attorno a loro e con loro si
predispone un ambiente affettivo, relazionale, di apprendimento,
non basato sulla competizione. Potremmo raccontarvi di scene a
volte spiritose, a volte addirittura commoventi in
cui possiamo fare esperienza diretta della capa-cit che anche i
pi piccoli hanno di collaborare e di vedere i bisogni degli altri.
Pensiamo a chi, per esempio, corre a prendere un fazzolettino per
chi ha salutato la mamma con un po di tristezza, o a chi, si offre
di disegnare un dino-sauro al suo amico meno esperto Quanto fin qui
descritto sembrerebbe fin troppo facile e troppo perfetto, se non
si tenesse in debito conto la fatica di chi, ancora una volta
insegnante e/o genitore, si fa carico di gettare dei sassi quando l
acqua rischia di stagnare. Tenere desta la consapevolezza che
leducazione affare serio e soprattutto affare di tutti, non sempre
facile: c bisogno di tempo, di energia, di coraggio.Molto sembra
remare contro: gli interventi calati dallalto sulla scuola, la
solitudi-ne in cui sono lasciate le famiglie, la celebrazio-ne
esagerata della dimensione del privato, la presunzione di elargire
ricetteper crescere un bambino standard (che non c), la difficolt a
stare nelle domande che le relazioni sempre pongono. Ma per
fortuna, se lo vogliamo, non siamo soli.se lo vogliamo.
USCIRE DALLA PALUDE Costruire insieme un ambiente per crescere
di Roberta Tonin
-
23
Autolinee -Orari
SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO
Anno 3, Numero 8 - Febbraio 2010
FTV - LINEA: ASIAGO BASSANO DEL GRAPPA
CONCO 07.12 08.17 13. 12 15.02 17.12 CONCO A L TORNA NTE O7.15
08.20 13. 15 15.05 17.15 FONTANELLE 07.20 08.25 13.20 16. 10 17.20
GOMAROLO 07.25 08.30 13.25 15.15 17.25 PONTE SANTA CATERINA 07.29
08.34 13.29 15.19 17.29 S. CATERINA DI LUSIA NA 07.31 08.36 13.31
15.21 17.33 CROSARA DI MAROSTICA 07.38 08.43 13.38 15.28 17.38
CROSARA CAPITELLI 07.43 08.48 13.43 15.33 17.43 VALLONA RA 07.47
08.52 13.47 15.37 17.47 MAROSTICA P.ZZA ORTIG. 07.50 08.55 13.50
15.40 17.50 MAROSTICA AUTOSTAZ. 07.52 08.57 13.52 15.42 17.52
MARSAN 07.56 09.01 13.56 15.46 17.56 BASSANO TRE PONTI 07.58 09.03
13.58 15.48 17.58 BASSANO DINDO 08.00 09.05 14.00 15.50 18.00
BASSANO P.LE CADORNA 08.02 09.07 15.02 15.52 18.02 BASSANO
AUTOSTAZIONE 08.05 09.10 14.05 15.55 18.05
CONCO FA RMACIA 07.10 08.15 13. 10 15.00 17.10 LEBELE 07.08
08.13 13.08 14.58 17.08 BOCCHETTA DI CONCO 07.04 08.09 13.04 14.54
17.04 PUFFELE 07.02 08.07 13.02 14.52 17.02 Ncorsa 001 003 005 007
009 011
Cadenza GG GG SC GG GG FF Nota Collegamento A-B BASSANO
AUTOSTAZIONE 08.20 10.20 13.20 16.20 17.25 18.25 BASSANO P. LE
CADORNA 08.23 10.23 13.25 16.23 17.28 18.28 BASSANO DINDO 08.25
10.25 13.27 16.25 17.30 18.30 BASSANO TRE PONTI 08.27 10.27 13.29
16.27 17.32 18.32 MARSAN 09.29 10.29 13.32 16.29 17.34 18.34
MAROSTICA AUTOSTAZ. A 13.35 MAROSTICA AUTOSTAZ. P 08.33 10.33 13.45
16.33 17.38 18.38 MAROSTICA P.ZZA ORTIG. 08.35 10.35 13.47 16.35
17.40 18.40 VALLONA RA 08.38 10.38 13.50 16.38 17.43 18.43 CROSARA
CAPITELLI 08.42 10.42 13.54 16.42 17.47 18.47 CROSARA DI MAROSTICA
08.47 10.47 13.59 16.47 17.52 18.52 PONTE SANTA CATERINA 08.52
10.52 16.52 17.57 18.57 S. CATERINA DI LUSIA NA 08.54 10.54 16.54
17.59 18.59 PONTE SANTA CATERINA 08.56 10.56 14.02 16.56 18.01
19.01 GOMAROLO 09.00 11.00 14.07 17.00 18.05 19.05 FONTANELLE A
14.11 FONTANELLE P 09.05 11.05 17.05 18.10 19. 10 CONCO A L TORNA
NTE 09.10 11.10 17.10 18.15 19. 15 CONCO 09.13 11.13 17.13 18.18
19. 18 CONCO FA RMACIA 09.15 11.15 17.15 18.20 19.20 LEBELE 09.17
11.17 17.17 18.22 19.22 BOCCHETTA DI CONCO 09.21 11.21 17.21 18.26
19.26 PUFFELE 09.23 11.23 17.23 18.28 19.28 CAMPOMEZZAVIA 09.26
11.26 17.26 18.31 19.31 TURCIO 09.31 11.31 17.31 18.36 19.36
BERTIGO 09.34 11.34 17.34 18.39 19.39 GALLIO 09.37 11.37 17.37
18.42 19.42 ASIAGO EUROSPA R 09.41 11.41 17.41 18.46 19.46 ASIAGO
AUTOSTAZIONE 09.45 11.45 17.45 18.50 19.50
FTV - LINEA: BASSANO DEL GRAPPA ASIAGO
N corsa 002 004 006 008 010 Cadenza GG GG GG GG GG ASIAGO
AUTOSTAZIONE 06.40 07.45 12.40 14.30 16.40 ASIAGO EUROSPA R 06.44
07.49 12.44 14.34 16.44 GALLIO 06.48 07.53 12.48 14.38 16.48
BERTIGO 06.51 07.56 12.51 14.41 16.51 TURCIO 06.54 07.59 12.54
14.44 16.54 CAMPOMEZZAVIA 06.59 08.04 12.59 14.49 16.59
06.15 14.20 19.05 06.25 14.15 19.00
14.10 18.55 14.05 18.50 13-55 18.40
13.50 18.35 13.45 18.30 05.45 13.40 18.25 05.47 13.38 18.23
05.40 13.30 18.15 13.28 18.13 05.38 13.23 18.08 05.35 13.20 18.05
05.32 13. 17 18.02 05.30 13. 15 18.00 05.27 13. 12 17.57 05.20 1305
17.50
06.20 14.30 19. 15 06.25 06.30 06.35 06.45 O6.52 06.56 07.00
14.58 19.45 07.02
15.05 19.50 07.12 07.15 07.18 15.08 19.53 07.22 15.12 19.57
07.25 15.15 20.00 07.27 15.17 20.02 07.32 15.20 20.05 07.37 15.25
20.10
BASSANO AUTOST. MARSAN MAROSTICA AUTOST. VALLONA RA CROSARA S.
CATERINA GOMAROLO FONTANELLE TORTIMA CONCO RUBBIO RUBBIETTO LEBELE
BOCCHETTA PUFFELE CAMPOMEZZAVIA TURCIO ASIAGO
GIRARDI - LINEA: BASSANO ASIAGO BASSANO Servizio solo fer
iale
PARTENZE ARRIVI
CARBURANTI E LUBRIFICANTI SERVIZIO BOMBOLE BUTANGAS
RICARICHE TELEFONICHE
di Eugenio Giuseppe Volpato Via Consagrollo 66/A Marostica
Tel.0424702013 Fax 04241909057
Lampade a LED americani a luce calda Consumo da 1,7 w 220v
RISPARMIO ENERGETICO