UFF I “ Vi SCUO IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa.S RIZZO ROSANNA AGGIORN E-mail: [email protected]Posta Cert.: [email protected]Pag. 1 M.I.U.R. FICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CALABRIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Umberto Zanotti Bianco” - SIBARI ia Archimede s.n.c. - 87011 CASSANO IONIO (CS) OLA PRIMARIA – LATTUGHELLE R.S.P.P. PROF.SSA FOLLADORE R.L.S: BUONOFIGLIO LUISA/M NAMENTO : ANNO SCOLASTICO 2014/2015 - Tel. 0981-74251- Fax 0981/1904662 C.F. 940182907 it –Codice fatturazione elettronica UFBWUS – www.istitut ANGELA M. MAURO GAETANO 0786 CM CSIC885006 tocomprensivosibari.gov.it
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SCUOLA PRIMARIA – LATTUGHELLE · della Scuola qualificato, con corso di formazione, è abilitato a rivestire le funzioni di addetto Pag. 5 antincendio; i dipendenti sono a conoscenza
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C.F. 94018290786 CM CSIC885006 stitutocomprensivosibari.gov.it
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INTRODUZIONE Nell'ambito della Sicurezza e Prevenzione dei Rischi nell’ambiente scolastico, assume importanza
preminente la predisposizione di un “PIANO EMERGENZA” per far fronte ai rischi propri
dell'attività esercitata nell’Istituto Difatti è ben noto che, per quanto curati possano essere i
sistemi di prevenzione e gli accorgimenti posti in essere, nessuna attività umana è esente da rischi
di incidenti; la probabilità di accadimento degli eventi sfavorevoli temuti può essere piccola
quanto si vuole, mai nulla. Uno strumento fondamentale per la corrette gestione degli incidenti, di
qualunque specie essi siano, è il cosiddetto “Piano di Emergenza”, il cui scopo è quello di fornire il
miglior tipo di risposta possibile, agli incidenti ragionevolmente prevedibili in una data attività,
attraverso la determinazione di una serie di azioni sequenziali ritenute come le più idonee al fine
di poter ottenere i risultati che ci si prefigge Nel “Piano di Emergenza”, all’interno di un quadro
organico e ben strutturato, sono raccolte e contenute informazioni chiave generali e dettagliate
che possono tradursi nell’indicazione di linee-guida comportamentali, operative e procedurali,
considerate come le migliori azioni da intraprendere in caso di eventi calamitosi. Tale documento,
prevede, inoltre, le operazioni per la rimessa in servizio in tempi ragionevoli ed il ripristino delle
precedenti condizioni lavorative. L’obiettivo primario è la salvaguardia delle persone (lavoratori e
utenti) che al verificarsi dell’emergenza possono trovarsi coinvolte nell’evento sinistroso. il suo
contenuto deve focalizzarsi innanzitutto su persone o gruppi-chiave di cui il piano deve descrivere
il comportamento, le azioni da intraprendere e quelle da evitare. Tali azioni devono
necessariamente e assolutamente essere adeguate e coerenti alla effettiva capacità delle persone
di svolgere determinate operazioni. Non è, infatti, possibile attribuire compiti particolari a chi non
è stato adeguatamente addestrato. Proprio la stesura del “Piano di Emergenza” consente di avere
a disposizione uno strumento per sperimentare la simulazione dell’emergenza e promuovere
organicamente l’attività di addestramento. In effetti, l’addestramento è il migliore strumento per
tenere insieme la complessa attività di gestione dell’emergenza, attraverso l’aggiornamento continuo e la messa in pratica periodica delle misure comportamentali, mediante un affinamento continuo della loro qualità, tutte le procedure troveranno la loro giusta efficacia. Risulta d'altra
parte evidente che la possibilità di contenere al massimo le conseguenze di un dato incidente, sia
in termini di danni alle persone che di danni al patrimonio, è tanto maggiore quanto minore è il
grado di improvvisazione nel fronteggiare l'atto di emergenza. Attuare un Piano di Emergenza per
la Scuola Materna non è sicuramente uno dei compiti più semplici per il personale che deve farsi
carico di quest’onere. L’aspetto più difficile è il controllo dell’emotività e della gestione della
paura ed implica un’attenta elaborazione, più che sulla scelta degli obiettivi, sulle scelte
metodologiche e sull’atteggiamento degli adulti. Per quanto riguarda le scelte metodologiche, è
fondamentale far apprendere ai bambini l’importanza della cooperazione, basilare in caso di
esodo per pericolo.
Nelle attività didattiche si deve cercare di:
• privilegiare in tutte le occasioni possibili il lavoro di gruppo;
• valorizzare i fatti collaborativi, come il vestirsi, allacciarsi le;scarpe, accompagnarsi.
Più specificamente, per l’evacuazione, essendo le sezioni costituite da bambini di
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diversa età (dai due anni e mezzo ai sei anni), si cerca di dare importanza a comportamenti
semplici e quotidiani, quali darsi la mano tra un bambino grande, con uno medio, con uno piccolo.
Il piano dovrebbe conseguire una serie di attività educativo/didattiche che si possono protrarre
per tutto l'anno scolastico, attività finalizzate all'educazione alla sicurezza, più che alla specifica
evacuazione in emergenza.
Per l'abbandono del plesso scolastico si dovrebbe prevedere un'attività specifica da eseguirsi
secondo fasi differenziate:
Prima esce la classe vicino alla porta di uscita del plesso, poi, di seguito, la seconda classe e così
procedendo fino all'uscita dei bimbi dell'ultima sezione in fondo al corridoio, seguendo sempre le
indicazioni (cartelloni verdi applicati ai muri) fino alla porta principale con maniglione“antipanico”.
I bambini verranno guidati dell’insegnante della classe, più il personale non insegnante. Le
consegne prioritarie dovrebbero essere le seguenti:
• Ogni insegnante cura e gestisce il gruppo della propria sezione.
• Un componente del personale non insegnante si occupa della chiamata telefonica di
allarme ai numeri di emergenza (al 118 e/o al 115) ed eventualmente di alcune operazioni
di sicurezza quali lo spegnimento del quadro elettrico, l'eventuale chiusura del gas,ecc.
• Uno o più componenti del personale non insegnante (dipende dalle dimensioni della
scuola e dal personale disponibile) esegue un "giro" per la raccolta dei bimbi che non si
trovano in sezione ed escono per ultimi.
Norme comportamentali: cioè istruire i bambini sul comportamento da tenere dopo aver udito il
suono d’allarme. Questo è il momento didattico – formativo più difficile, in quanto si deve
spiegare ai bambini l’importanza di prendere per mano e controllare che siano presenti i suoi
abituali compagni di fila; di seguire le orme dell’orsetto senza spingere, con calma e
ordinatamente. In questo momento è essenziale che il personale mantenga la calma e la lucidità,
al fine di evitare spiacevoli inconvenienti. Siamo convinti che abituare i bambini già da piccoli,
seppur attraverso il gioco, a tenere poche ma essenziali norme comportamentali in caso di
pericolo, è fondamentale per le condotte future in caso di emergenze e calamità varie. Gli obiettivi
del piano di emergenza sono:
• Fornire al personale le informazioni necessarie sulle norme comportamentali da
seguire in caso di incendio o pericolo grave;
• Individuare le persone cui assegnare il compito di organizzare, programmare e
verificare le attività di prevenzione;
• Assegnare incarichi e compiti al personale specificatamente individuato e addestrato;
• Prestare soccorso alle persone colpite;
• Ridurre i pericoli alle persone.
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Il presente documento viene redatto in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 15, comma 1,
lettera u), e dall’art. 18, comma 1, lettere b), t), contenuti nel Capo III (Gestione della Prevenzione
nei Luoghi di Lavoro) - Sezione I (Misure di Tutela e Obblighi) del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., dall’art. 43,
comma 1, lettera a), e dall’art. 46, citati nel Capo III (Gestione della Prevenzione nei Luoghi di
Lavoro) – Sezione VI (Gestione delle Emergenze) del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. e dal D.M. 10/03/1998
(Criteri Generali di Sicurezza Antincendio e per la Gestione delle Emergenze nei luoghi di Lavoro) al
fine di prevedere, organizzare e gestire le situazioni di emergenza che rendono necessario l’esodo
dall’edificio di tutti gli operatori ed utenti.
Lo scopo della redazione di un “Piano di Emergenza” è quello di avere indicazioni sul
comportamento del personale dipendente e di dare le opportune informazioni tecniche da
utilizzare quando si verifichi una situazione di emergenza. Il piano rappresenta un documento di
“procedure di sicurezza sul luogo di lavoro in caso di emergenza” che andrà periodicamente
aggiornato e revisionato per tener conto dell’esperienza acquisita nel corso delle periodiche
esercitazioni (almeno due nel corso dell’anno) e andrà integrato con le informazioni che si
rendessero disponibili o necessarie da acquisire, al fine di registrare le variazioni della realtà
organizzativa e strutturale dell’Istituto Comprensivo e dei suoi plessi di pertinenza, nonché
adeguarlo alle mutate esigenze della sicurezza ed allo sviluppo della tecnica e dei mezzi disponibili.
Il Piano obbligatoriamente deve essere sottoposto a revisione ogni qualvolta che si verifichino
immissioni e trasferimenti delle maestranze menzionate come figure attive nel Piano stesso ed
anche in occasione di rinnovamento del personale di supporto. Pertanto, saranno illustrate, di
seguito, le procedure che i dipendenti, in caso di emergenza, dovranno seguire in funzione del
ruolo. Per “emergenza” si intende ogni situazione anomala che presenti un pericolo potenziale o
in atto.
L’emergenza può essere:
Locale: Situazione di pericolo a carattere locale, ma che può comportare condizioni di rischio tali da interessare nel tempo successivo una parte o l’intera area. Estesa:
Situazione di pericolo che già al suo verificarsi interessa parte o tutta l’area. Le cause possono insorgere all’esterno, da mezzi di transito sulla strada o all’interno. Per il dimensionamento del piano si fa riferimento allo scenario dell’incendio in quanto abbraccia, oggettivamente, le maggiori difficoltà di gestione sia nei confronti dell’esodo, pesantemente turbato della situazione interna derivante da fumi e calori, sia nei confronti della riduzione eventuale dell’evento (intervento con attrezzature specifiche come estintori ed idranti, e specializzazione degli operatori). Il personale della Scuola qualificato, con corso di formazione, è abilitato a rivestire le funzioni di addetto
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antincendio; i dipendenti sono a conoscenza delle apparecchiature e distribuzione dell’energia all’interno degli ambienti di lavoro. A questi ultimi vengono assegnati compiti di disattivazione delle alimentazioni energetiche all’interno del comparto. Il “Piano di Emergenza” prevede quindi le istruzioni per le seguenti figure: • Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
• Il Datore di Lavoro; • Le squadre di emergenza (Addetti Antincendio e Incaricati alla Gestione del Primo Soccorso);
• I dipendenti. OBIETTIVI DEL PIANO DI EMERGENZA
Gli obiettivi del piano di emergenza sono:
1. Ridurre al minimo i danni a persone e cose con l’applicazione del piano d’emergenza
2. Individuare le criticità e i potenziali pericoli presenti all’interno del plesso scolastico.
3. Evitare comportamenti pericolosi che provocherebbero situazioni di pericolo.
4. Controllare l’efficienza dei sistemi di segnalazioni e di estinzione incendio
5. Controllare la funzionalità delle uscite di sicurezza
6. Evitare di creare accumuli di materiale che creerebbero un carico d’incendio,
sovradimensionato al sistema antincendio.
7. Fornire e informare tutto il personale e gli alunni presenti nel plesso sulle procedure
comportamentali da far proprie in caso di evacuazione.
8. Individuare tra il personale quelle figure a cui attribuire i compiti di organizzazione, di
programmazione, di attuazione e di verifica delle attività di prevenzione.
9. Individuare gli incarichi da assegnare e il personale destinatario degli stessi incarichi.
10. Informare, formare e addestrare il personale con incarichi specifici di prevenzione incendi.
11. Constatare e segnalare la presenza di un principio di incendio. 12. Adottare idonee misure per
l’estinzione o per il contenimento dell’incendio.
13. Riconoscere il pericolo per cui adottare una evacuazione totale e/o parziale.
14. Attuare l’esodo.
15. Organizzare e pianificare l’evacuazione delle persone portatrici di handicap permanente o
momentaneo.
16. Prestare soccorso alle persone in difficoltà e/o colte da malore.
17. Attivare tutte le procedure d’allarme previste dal piano d’emergenza.
18. Chiamare soccorso in caso di incendio rilevante.
19 Collaborare e attenersi ai comandi che si ricevono dal personale degli Enti intervenuti
CARATTERISTICHE E DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO SCOLASTICO
L’edificio che ospita la scuola è costituito da
totalità del perimetro da un ampio spazio aperto, da ritenersi luogo sicuro ai fini
antincendio e varie emergenze.
L’edificio di pertinenza è di proprietà del Comune di Cassano allo Ionio La struttura è in
NO. Reti di idranti: NO. Estintori. SI. Alimentazione centrale termica: Metano. In questo
sanitari, atrio, biblioteca,
è segnalata chiaramente
n superiore a quanto
All’esterno della scuola è stato
apposita cartellonistica.
a planimetria del piano con
ASPP
ENTE PROPRITARIO COMUNE
CASSANO ALLO JOINO
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ORGANIGRAMMA
DIRIGENTE
SCOLASTICO
ADDETTI SERVIZI
PREVENZIONE INCENDIO
RLS
ADDETTI SERVIZI
PRIMO SOCCORSO
ENTE PROPRITARIO COMUNE
CASSANO ALLO JOINORSPP
ADDETTI SERVIZI
PRIMO SOCCORSO
POSSIBILI TIPOLOGIE DI EMERGENZE
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POSSIBILI TIPOLOGIE DI EMERGENZE
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COMPITO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Ai sensi dell’art. 11 D.Lgs. 626/94, il Dirigente Scolastico indice, almeno una volta all’anno, una
riunione a cui partecipa egli stesso o un suo rappresentante, il RSPP, il RSL e gli addetti al SPP; lo
scopo della riunione è di sottoporre all’esame dei partecipanti
• il documento di valutazione dei rischi; -
• l’idoneità dei mezzi di protezione individuale; -
• i programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della
protezione della loro salute
La riunione, rimane agli atti con redazione di apposito verbale e verrà indetta in occasione di
eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio, comprese la
programmazione e l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e sulla
salute dei lavoratori (intendendo con ciò anche gli alunni). Il Dirigente, inoltre, ha emesso e vigila
sulla corretta applicazione: -
• dell’ordine di servizio relativo al controllo della praticabilità delle vie di uscita, da
effettuarsi prima dell’inizio delle lezioni
• delle disposizioni inerenti l’eliminazione dei materiali infiammabili;
• del divieto di sosta degli autoveicoli nelle aree della scuola non espressamente dedicate a
tale uso.
Egli promuoverà la formazione e l’addestramento del personale e chiederà all’Ente Locale
competente l’esecuzione degli interventi necessari per la funzionalità e la manutenzione:
• dei dispositivi di allarme; dei mezzi antincendio;
• di ogni altro dispositivo, attrezzatura o impianto funzionale alla sicurezza;
• degli impianti tecnologici il cui guasto, degrado o malfunzionamento può determinare
pericolo di incendio.
Infine il Dirigente deve emettere disposizioni di servizio finalizzate ad affidare a ciascun
dipendente gli incarichi previsti dal Piano di Emergenza.
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COMPITO DELLE INSEGNANTI
Portare i bambini a riflettere su argomenti riguardanti i rischi che li circondano in ogni ambiente
frequentato non è facile, per cui la proposta di un intervento educativo sulla sicurezza nella scuola
dell’infanzia deve:
• partire dall’esperienza dei bambini;
• coinvolgere i bambini attivamente, utilizzando strumenti didattici a carattere ludico
appropriato all’età;
• affrontare i principi basilari della sicurezza in modo estremamente chiaro e preciso,
sottolineando gli aspetti positivi di determinate azioni piuttosto che gli aspetti di divieto,
• coinvolgere attivamente i genitori, anche attraverso lettere o questionari
• adottare strategie didattiche diversificate:
• commentare le immagini eventualmente predisposte.
• leggere fiabe e favole e fotografie da commentare –
• osservazione di tutto l’ambiente scuola -uscite esplorative in giardino.
Per quanto riguarda questo ambito le insegnanti riprenderanno con i bambini i concetti generali
sulla sicurezza legati alla osservanza delle regole di comportamento da rispettare quali ad
esempio, non spingersi, non correre sui pavimenti bagnati, ecc. e da qui si potrà arrivare a parlare
di come, in certe situazioni, il rispetto delle regole è assolutamente necessario. Si parlerà con i
bambini dell’importanza delle prove di evacuazione e di quanto sia importante imparare a
eseguirle. Questa sarà anche l’occasione per fare conoscere ai bambini la propria scuola dal punto
di vista planimetrico e saper capire i segnali disposti per indicare le uscite di sicurezza, il punto di
raccolta esterno individuato in caso di necessità l’adozione dei comportamenti raccomandati. E’
molto importante
istruire i bambini sul comportamento da tenere dopo aver udito il suono d’allarme. Infatti Così cita la C.M. n. 122 del 19/4/2000 “E’ la scuola la sede primaria, istituzionale e strategica per la formazione di tale cultura e nella
quale avviare un processo allargato di partecipazione, indirizzo e sensibilizzazione complessiva
degli operatori scolastici e dell’utenza, non limitandos
meramente formale ovvero ad iniziative sporadiche ed occasionali. D'altra parte l'attuale
normativa di riferimento ed i principi che la sottendono costituiscono la migliore opportunità per la
promozione, a livello scolastico, di una vera e propria cultura della sicurezza e prevenzione,
attraverso la valorizzazione dei rispettivi contenuti e con il coinvolgimento e l’adesione
partecipativa delle varie componenti interessate, al fine dell’acquisizione, da parte degl
della piena consapevolezza di una problematica di ampia rilevanza sociale nonché della valenza
educativa sostanziale e prioritaria delle tematiche in questione e dei conseguenti comportamenti
che, coerentemente, nel presente e soprattutto nel fut
PERSONALE NON DOCENTE
Compiti dei collaboratori scolastici
Sono le persone che conoscono meglio l’edificio scolastico; devono quindi
poterli accompagnare nei luoghi dove devono
lavorativa controllare quotidianamente la praticabilità delle vie di fuga emergenza
In caso di evacuazione:
• diffondere l’ordine di evacuazione
• controllano le operazioni di evacuazione
• effettuare le chiamate di soccorso
• controllare le operazioni di evacuazione
• interrompere l’erogazione dell’energia elettrica e dell’acqua
• controllare l’apertura dei cancelli esterni su Via Ateneo
• dopo l’uscita di tutti gli alunni, portando con sé un gessetto, controll
luoghi da essi frequentati non ci sia nessuno
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degli operatori scolastici e dell’utenza, non limitandosi ad interventi ed adempimenti di carattere
meramente formale ovvero ad iniziative sporadiche ed occasionali. D'altra parte l'attuale
normativa di riferimento ed i principi che la sottendono costituiscono la migliore opportunità per la
o scolastico, di una vera e propria cultura della sicurezza e prevenzione,
attraverso la valorizzazione dei rispettivi contenuti e con il coinvolgimento e l’adesione
partecipativa delle varie componenti interessate, al fine dell’acquisizione, da parte degl
della piena consapevolezza di una problematica di ampia rilevanza sociale nonché della valenza
educativa sostanziale e prioritaria delle tematiche in questione e dei conseguenti comportamenti
che, coerentemente, nel presente e soprattutto nel futuro, si troveranno in concreto
PERSONALE NON DOCENTE
Sono le persone che conoscono meglio l’edificio scolastico; devono quindi collaborare con i soccorsi per
poterli accompagnare nei luoghi dove devono svolgere la loro funzione. Durante la normale attività
lavorativa controllare quotidianamente la praticabilità delle vie di fuga emergenza.
diffondere l’ordine di evacuazione
controllano le operazioni di evacuazione
chiamate di soccorso
controllare le operazioni di evacuazione
interrompere l’erogazione dell’energia elettrica e dell’acqua
controllare l’apertura dei cancelli esterni su Via Ateneo
dopo l’uscita di tutti gli alunni, portando con sé un gessetto, controllano che nelle aule e negli altri
luoghi da essi frequentati non ci sia nessuno
i ad interventi ed adempimenti di carattere
meramente formale ovvero ad iniziative sporadiche ed occasionali. D'altra parte l'attuale
normativa di riferimento ed i principi che la sottendono costituiscono la migliore opportunità per la
o scolastico, di una vera e propria cultura della sicurezza e prevenzione,
attraverso la valorizzazione dei rispettivi contenuti e con il coinvolgimento e l’adesione
partecipativa delle varie componenti interessate, al fine dell’acquisizione, da parte degli alunni,
della piena consapevolezza di una problematica di ampia rilevanza sociale nonché della valenza
educativa sostanziale e prioritaria delle tematiche in questione e dei conseguenti comportamenti
uro, si troveranno in concreto ad adottare…”
collaborare con i soccorsi per
svolgere la loro funzione. Durante la normale attività
ano che nelle aule e negli altri
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI R.L.S.
Questa figura deve sempre essere consultata in fase di individuazione, programmazione
e realizzazione della prevenzione dei rischi (art
Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, che ne hanno diritto di elezione, è
disciplinata dagli accordi da stipularsi in sede di contrattazione sindacale.
NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
PLESSO
SCUOLA PRIMARIA LATTUGHELLE
R.S.P.P. :Prof.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
RLS. : Ins.te BUONOFIGLIO LUISA E GAETANO MAURO
CLASSE 1° C
CLASSE 2 C
CLASSE 3 C
CLASSE 4 C
PLURICLASSE 5 C
DA CORREGGERE
Il punto di raccolta è unico e situato subito all’esterno de
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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI R.L.S.
Questa figura deve sempre essere consultata in fase di individuazione, programmazione
e realizzazione della prevenzione dei rischi (art. 18 D.Lgs. 626/94). L’individuazione del
Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, che ne hanno diritto di elezione, è
disciplinata dagli accordi da stipularsi in sede di contrattazione sindacale.
NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
NOMINATIVO NOMINA
SCUOLA PRIMARIA LATTUGHELLE MAZZOTTA ROSANNA ANTINCENDIO
TRINCHI DORA EVACUAZIONE
SAPIA FILOMENA PRIMO SOCCORSO
R.S.P.P. :Prof.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
BUONOFIGLIO LUISA E GAETANO MAURO
N° ALUNNI 20
N° ALUNNI 2
N° ALUNNI 7
N° ALUNNI 10
N° ALUNNI 4
e situato subito all’esterno dell’Edificio.
Questa figura deve sempre essere consultata in fase di individuazione, programmazione
. 18 D.Lgs. 626/94). L’individuazione del
Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, che ne hanno diritto di elezione, è
disciplinata dagli accordi da stipularsi in sede di contrattazione sindacale.
PRIMO SOCCORSO
Segnale di allarme: suono lungo e prolungato della sirena apposita,
ogni piano. In mancanza d’energia elettrica fischio lungo e prolungato di un fischietto
CHIAMATE DI SOCCORSO AI SERVIZ
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uono lungo e prolungato della sirena apposita, posta nel corridoio di
ogni piano. In mancanza d’energia elettrica fischio lungo e prolungato di un fischietto
CHIAMATE DI SOCCORSO AI SERVIZI ESTERNI
VIGILI DEL FUOCO 115
SOCCORSO SANITARIO 118
POLIZIA MUNICIPALE
POLIZIA 113
CARABINIERI 112
posta nel corridoio di
ogni piano. In mancanza d’energia elettrica fischio lungo e prolungato di un fischietto
I ESTERNI
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R.S.P.P
Prof.ssa FOLLADORE ANGELA MARIA
La segnaletica di sicurezza impiegata nel mondo del lavoro comprende tutti quei pittogrammi
informativi per la protezione e la salvaguardia delle persone. La segnaletica riveste dunque
un’importanza fondamentale nell’avvertire della presenza di potenziali rischi, nel vietare
comportamenti che potrebbero originare situazioni pericolose, nel prescrivere azioni utili al fine
della sicurezza e della prevenzione e nel fornire indicazioni per gli interventi di primo soccorso.
Il datore di lavoro è tenuto ad identificare i pericoli, valutarne i rischi e mobilitarsi al fine di
minimizzare gli stessi, anche utilizzando una adeguata segnaletica di sicurezza che deve essere ben
visibile, controllata di frequente e, se necessario, sostituita con altra nuova.
PRIMO MEZZO D’INFORMAZIONE: IL COLORE
Colore Significato o scopo Indicazioni e precisazioni esempi Segnali di divieto Atteggiamenti pericolosi
Se l’incendio è fuori della tua classe ed il fumo rende impraticabili le vie di uscita:
di sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati
Se il fumo non ti fa respirare filtra l’aria attraverso un fazzoletto, meglio se bagnato e
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NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO
Se ti trovi in un luogo chiuso:
� Non precipitarti fuori
� Se sei nei corridoi o nelle scale rientra nella classe più vicina
� Dopo il terremoto, all’ordine di evacuazione, abbandona l’edificio senza usare
l’ascensore( se c’è) e raggiungi la zona di raccolta assegnata.
Se sei all’aperto:
� Mantieni la calma
� Allontanati dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche
� Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te
� Non avvicinarti ad animali spaventati.
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“Umberto Zanotti Bianco” Via Archimede s.n.c.
SCHEDA n° 3
ORDINE DI EVACUAZIONE E SEGNALE D’ ALLARME
L’ordine di evacuazione può essere emanato dal Dirigente Scolastico o in assenza dellostesso da chi ne fa le veci al momento del pericolo, o ancora dal Responsabile delServizio di Protezione e Prevenzione.Dirigente Scolastico: prof./ssa Rizzo RosannaCollaboratori del Dirigente Scolastico:
R.S.P.P: prof. ssa Folladore Angela MariaDiffusione ordine di evacuazione
Successivamente all’ordine di evacuazionprevenzione e alla sicurezza dovrà attivarsi per la diffusione di tale ordine. Dovràraggiungere, controllare e verificare ogni sito nel quale possano riscontrarsi presenze diutenti di vario genere ed invitarli alle uscite di sicurezza indicando se necessario le vie diesodo. Collaboratore del Dirigente Scolastico:
R.S.P.P: Prof./ssa Folladore Angela MariaSegnale di allarme:
Il segnale di allarme sarà avviato manualmente mediante ldell’Istituto che vedrà un suono prolungato CONTROLLO QUOTIDIANO DELLA PERCORRIBILITA’ DELLE VIE D’USCITA
Responsabile dell’Istituto: Prof.ssa Nicoletti MaddalenaPiano terra: coll. scol. Maiuri AntoniettaPiano terra: coll. scol. CONTROLLO PERIODICO MEZZI E SISTEMI ANTINCENDIO
Responsabile………………………………….INTERRUZIONI EROGAZIONI
Energia elettrica: coll. scol. …………………………………..Alimentazione Centrale Termica:
L’ordine di evacuazione può essere emanato dal Dirigente Scolastico o in assenza dellostesso da chi ne fa le veci al momento del pericolo, o ancora dal Responsabile del
venzione. prof./ssa Rizzo Rosanna
Collaboratori del Dirigente Scolastico: prof.ssa Bracca Rosa M. G. e Accoti Vittoriassa Folladore Angela Maria
Diffusione ordine di evacuazione: Successivamente all’ordine di evacuazione il personale addetto al servizio di protezione eprevenzione e alla sicurezza dovrà attivarsi per la diffusione di tale ordine. Dovràraggiungere, controllare e verificare ogni sito nel quale possano riscontrarsi presenze di
itarli alle uscite di sicurezza indicando se necessario le vie di
Collaboratore del Dirigente Scolastico: Dott.ssa Rizzo Rosanna Prof./ssa Folladore Angela Maria
Il segnale di allarme sarà avviato manualmente mediante la campanella elettricadell’Istituto che vedrà un suono prolungato CONTROLLO QUOTIDIANO DELLA PERCORRIBILITA’ DELLE VIE D’USCITA
L’ordine di evacuazione può essere emanato dal Dirigente Scolastico o in assenza dello stesso da chi ne fa le veci al momento del pericolo, o ancora dal Responsabile del
G. e Accoti Vittoria
e il personale addetto al servizio di protezione e prevenzione e alla sicurezza dovrà attivarsi per la diffusione di tale ordine. Dovrà raggiungere, controllare e verificare ogni sito nel quale possano riscontrarsi presenze di
itarli alle uscite di sicurezza indicando se necessario le vie di
a campanella elettrica
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SCHEDA n°4
MODELLO DI VERBALE ATTESTANTE LA PROVA DI EVACUAZIONE (Da compilarsi a cura del referente/responsabile di plesso)
Oggetto: Relazione prova di evacuazione Il giorno ______________ alle ore ___________ hanno effettuato la ____ prova dievacuazione. Al suono della campanella, suono prolungato, gli alunni si sono messi immediatamente in fila per uscire dall’aula.Gli alunni apri e serra fila si sono impegnati nel loro ruolo, pverso l’uscita di sicurezza designata, mentre l’insegnante incaricato supervisionaval’evacuazione. Gli altri insegnanti svolgevano i ruoli assegnati.Questa evacuazione si è svolta in modo __________________ e in tempo_____________.Alle ore ____________ è stato dato il segnale di cessato allarme, col suonoprolungato della campanella (10 secondi).Sono stati compilati i moduli di evacuazione e consegnati al fiduciario di plesso/referente:Le classi sono quindi tornate regolarmente in au OSSERVAZIONI E RILIEVI (se qualcosa non ha funzionato, se la prova non è stata effettuata nel modo più corretto e perché): ___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Sibari,……………………….. Referente/Responsabile del plesso
MODELLO DI VERBALE ATTESTANTE LA PROVA DI EVACUAZIONE(Da compilarsi a cura del referente/responsabile di plesso)
: Relazione prova di evacuazione - ______________.
________ alle ore ___________ hanno effettuato la ____ prova dievacuazione. Al suono della campanella, suono prolungato, gli alunni si sono messi immediatamente in fila per uscire dall’aula. Gli alunni apri e serra fila si sono impegnati nel loro ruolo, portando i compagniverso l’uscita di sicurezza designata, mentre l’insegnante incaricato supervisionava
Gli altri insegnanti svolgevano i ruoli assegnati. Questa evacuazione si è svolta in modo __________________ e in tempo_____________.
e ore ____________ è stato dato il segnale di cessato allarme, col suono prolungato della campanella (10 secondi). Sono stati compilati i moduli di evacuazione e consegnati al fiduciario di plesso/referente:Le classi sono quindi tornate regolarmente in aula.
(se qualcosa non ha funzionato, se la prova non è stata effettuata nel
Sibari,……………………….. Referente/Responsabile del plesso
C.F. 94018290786 CM CSIC885006 www.istitutocomprensivosibari.gov.it
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CALABRIA
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“Umberto Zanotti Bianco” Via Archimede s.n.c.
MODULO DI EVACUAZIONESCHEDA N°5
Scuola □ Infanzia □ Primaria data tipo di emergenza classe alunni presenti alunni evacuati dispersi (indicare cognome e nomedispersi (indicare cognome e nome)feriti (indicare cognome e nomealunno apri-fila alunno chiudi-fila assistenza disabili N O T E cognome, nome e firma insegnante N.B. da consegnare compilato al coordinatore dellIl coordinatore per l’emergenza, successivamente, provvederiassuntiva dei moduli al DIRIGENTE o al RSPP tramite la segreteria