SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE AMICI DELL’ARCA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: ATTIVA …. la …. MENTE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Educazione e promozione culturale Area: Interventi di animazione nel territorio Codice: E10 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : L’Associazione “Amici dell’Arca” nasce come gruppo informale nell’autunno 2003 per la gestione del Centro di Promozione Giovanile “Arcobaleno” del Comune di Viggianello e solo nel novembre 2004, lo stesso gruppo decide di costituirsi in associazione di volontariato. Nell’anno 2014 conta 80 soci. Lo scopo dell’Associazione è quello di migliorare le condizioni di vita delle persone attraverso diverse iniziative volte a promuovere: o la cultura della solidarietà; o attività culturali; o interventi socio-educativi e di animazione culturale; o attività artistica e ludico-ricreativa; o interventi di assistenza a portatori d’handicap, minori, anziani, ammalati, psicoadattati e famiglie in difficoltà. 4 NZ04586 REGIONE BASILICATA
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scheda progetto per l'impiego di volontari in servizio civile in italia
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ASSOCIAZIONE AMICI DELL’ARCA
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
ATTIVA …. la …. MENTE
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: Educazione e promozione culturale
Area: Interventi di animazione nel territorio
Codice: E10
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
L’Associazione “Amici dell’Arca” nasce come gruppo informale nell’autunno 2003
per la gestione del Centro di Promozione Giovanile “Arcobaleno” del Comune di
Viggianello e solo nel novembre 2004, lo stesso gruppo decide di costituirsi in
associazione di volontariato. Nell’anno 2014 conta 80 soci.
Lo scopo dell’Associazione è quello di migliorare le condizioni di vita delle
persone attraverso diverse iniziative volte a promuovere:
o la cultura della solidarietà;
o attività culturali;
o interventi socio-educativi e di animazione culturale;
o attività artistica e ludico-ricreativa;
o interventi di assistenza a portatori d’handicap, minori, anziani, ammalati,
psicoadattati e famiglie in difficoltà.
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NZ04586
REGIONE BASILICATA
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In questi anni, “Amici dell’Arca”, si è occupata principalmente di bambini, adolescenti
e giovani e delle loro famiglie promuovendo interventi socio-educativi e di animazione
culturale sul territorio.
Le attività di animazione sono state svolte maggiormente nel periodo estivo, tuttavia
non sono mancati eventi durante il corso dell’anno al fine di fornire momenti di svago
in un contesto che ne è privo.
Nel 2014 l’Associazione ha organizzato, in collaborazione con il Comune di
Viggianello, la “Giornata della Famiglia”, iniziativa che ha visto le famiglie
coinvolte in attività ludiche e di socializzazione nella piazza del paese.
Dal 2013 l’Associazione realizza, in collaborazione con le guide ufficiali del Parco
Nazionale del Pollino, iniziative di promozione culturale immerse nell’ambiente
naturalistico per bambini, ragazzi e le loro famiglie con finalità educative, formative e
ricreative. In particolar modo le iniziative sono volte a valorizzare il patrimonio
culturale locale stimolando la creatività, la curiosità e il sapere dei destinatari. Le
proposte appena descritte sono realizzate in diversi periodi dell’anno, passando da
attività estive ad attività invernali.
E’ giunta alla decima edizione la manifestazione “Giocando con… gli Amici
dell’Arca” che si è snodata in diversi momenti ludico – ricreativi, ubicati nella piazza
del paese e rivolti ad un target variegato (bambini, ragazzi ed adulti) al fine di
avvicinare le generazioni.
Nel periodo estivo 2008, è stata ideata e realizzata la manifestazione “Giochiamo
con… la creatività”: bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 14 anni sono stati
coinvolti in diversi laboratori ludico-ricreativi (laboratorio sull’educazione stradale,
laboratorio della fiaba, laboratorio di costruzione e manipolazione, laboratorio
ambientale e di recupero materiali, laboratorio motorio-musicale, ecc.) e infine uscite
programmate. Le suddette attività hanno lo scopo di favorire la socializzazione fra
ragazzi in un contesto territoriale ove mancano strutture e svaghi. Un obiettivo
ulteriore, di notevole rilevanza, consiste nel fornire un diversivo che permetta ai
giovani il dialogo, il confronto, la comunicazione, favorendo l’inserimento dei ragazzi
nel contesto socio – territoriale e contrapponendosi ai dannosi passatempo cui
ricorrono frequentemente le nuove generazioni e che incoraggiano sempre di più
l’isolamento e la dipendenza.
I volontari dell’Associazione, nel 2007, sono stati coinvolti in due momenti formativi
finanziati dal Centro Servizi per il Volontariato (Csv Basilicata) – “Giochiamo
Insieme” e “Giochiamo in Corsia” - relativi ai principi, alle funzioni, agli obiettivi
della Clownterapia e della figura del Clown-dottore.
Di conseguenza dal 2007 ad oggi, l’associazione si occupa di Clownterapia presso
strutture sanitarie e contesti di disagio come la Residenza Sanitaria Assistita di Maratea
(Pz) e il servizio del “Trattamento odontoiatrico del paziente diversamente abile e del
paziente critico” presso l’Ospedale di Chiaromonte (Pz).
Inoltre, il ruolo del clown – terapeuta e dell’ animatore - clown, è stato sperimentato
anche in altri contesti e in attività di animazione come: scuole, oratori, campi – scuola,
piazze, feste a tema, giornate di beneficenza, etc.
L’Associazione da sempre si è preoccupata delle problematiche del mondo giovanile e,
nel 2007, mediante il progetto “Una rete per i giovani della Valle del Mercure” ha
svolto una ricerca finalizzata alle problematiche del bullismo, dei maltrattamenti ed
abusi, della dipendenza da alcool e sostanze stupefacenti. Spesso, la tossicodipendenza
e l’abuso di alcool, sono diversivi in un contesto socio – territoriale dove gli
adolescenti sono sempre più isolati; l’Associazione ha come obiettivo quello di
combattere l’emarginazione favorendo attività di inserimento ed aggregazione.
Dal 2006 ad oggi, nel periodo natalizio, allo scopo di offrire occasioni di svago e
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socializzazione limitando l’isolamento dei giovani, l’Associazione organizza, per i
ragazzi e le famiglie, serate di intrattenimento, tombolate e manifestazioni in piazza.
Dal 2010 al 2013, l’Associazione ha gestito uno spazio all’aperto, i campetti ubicati in
località Pezzo La Corte. Tale struttura viene utilizzata sia per lo svolgimento di attività
sportive ma soprattutto come luogo di aggregazione per giovani e famiglie. In
particolare, nell’estate 2012 sono state organizzate diverse attività di svago per bambini
e ragazzi favorendo la socializzazione.
Nei mesi di marzo - maggio 2012 l’Associazione ha partecipato al progetto
“L’alternanza scuola – lavoro a.s. 2011/2012” ospitando per fini formativi e di
orientamento alcuni studenti del Liceo scientifico di Rotonda, i quali, a conclusione
dell’esperienza predetta, hanno ideato e realizzato l’evento “Crossfire day” presso la
struttura sportiva, gestita dalla stessa Associazione, in località Pezzo La Corte.
Costantemente l’Associazione promuove ed organizza corsi di formazione al fine di
migliorare le attitudini dei volontari. Ad esempio, nel 2005 con il corso formativo
“Comunicare”, i volontari dell’Associazione si sono interessati a comprendere le
differenti modalità di comunicazione, oppure, nel 2009 con il corso di formazione
“Tecniche di costruzione del burattino per un gioco d’allegria e di
comunicazione”, i partecipanti hanno arricchito le conoscenze con ulteriori strumenti
di animazione.
CONTESTO TERRITORIALE
Il paese di Viggianello è un piccolo borgo situato nella Valle del Mercure ai piedi del
massiccio del Pollino. Si estende su un’ampia superficie pari a 119.83 Kmq e
comprende 3.204 abitanti (vedi Tab.1) distribuiti in 36 frazioni per una densità di 29
abitanti/Kmq.
Viggianello è uno degli ultimi paesi del Sud della Basilicata, dista 150 Km dal
capoluogo lucano, la città di Potenza, e confina con il territorio calabrese: ad ovest con
Castelluccio Inferiore (Pz) e Laino Borgo (Cs), a sud con Rotonda (Pz) e Morano
Calabro (Cs), ad nord - est con San Severino Lucano, Chiaromonte e Fardella (Pz).
A Viggianello ha origine il fiume Mercure-Lao, che attraversa il territorio calabrese per
sfociare nel mar Tirreno. Ricadono nel territorio viggianellese le vette più alte del
Massiccio del Pollino come il Monte Pollino, Serra del Prete e il Dolcedorme.
Viggianello ha raggiunto il suo massimo storico negli anni sessanta quando la maggior
parte della popolazione risiedeva nel centro storico ed era dedita ad attività
commerciali, artigianali, agricole e zootecniche. Negli ultimi anni ha subito un forte
spopolamento, dovuto principalmente all’esodo dei giovani in cerca di occupazione in
altri paesi o regioni. La popolazione viggianellese tendenzialmente è una popolazione
anziana. Una peculiarità negativa è che la popolazione è sparsa, cioè a causa di un
territorio molto ampio e frammentario, Viggianello è caratterizzato da diverse zone con
bassa densità demografica.
Tab.1 Popolazione residente a 30 Giugno 2014 nel Comune di Viggianello distinta per età e sesso. Fonte: Anagrafe Comunale
CITTADINI % POPOLAZIONE
Fascia Età Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
FIG. n. 1 Grafico della Popolazione residente a 30 Giugno 2014 nel Comune di Viggianello distinta per età e sesso.
Dal punto di vista socio-economico Viggianello è un paese che mira all’espansione nei
settori dell’agricoltura e dell’allevamento nonché nel settore turistico che, negli ultimi
anni, ha avuto un’importante crescita e affermazione nazionale. Infatti le proposte
turistiche del Parco Nazionale del Pollino – come l’acquatrekking, la ciaspolata, il
rafting, il free climbing, il nordic walking - risultano essere innovative soprattutto per il
sud dell’Italia.
Viggianello ha una posizione molto interna rispetto agli altri paesi limitrofi e di
conseguenza presenta una carenza infrastrutturale e nei trasporti. È lontano dalle
stazioni ferroviarie e dagli aeroporti più vicini; è distante dalle arterie stradali principali
ed è attraversato solo da strade urbane. Questo quadro fa intuire un forte rischio di
isolamento nonostante le importanti attrattive naturalistiche e storiche che
contraddistinguono il paese.
Vingianieddu – Viggianello in dialetto locale – è tra i Borghi più belli d’Italia e vanta
una lunga storia e antiche tradizioni: un paese dove in passato i monaci bizantini
disseminarono il territorio di laure, le celle monastiche con chiesa in comune, ancora
visibili nel territorio viggianellese.
Le prime testimonianze parlano di un presidio romano sulla Via Popilia, detto Castrum
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Byanelli, con storie caratterizzate da suggestive leggende.
Il centro storico è dominato da un imponente Castello che sovrasta il paese, il castello
della famiglia Sanseverino, primo insediamento fortificato che risale al periodo
romano; il borgo è caratterizzato da vicoletti con piazzette caratteristiche ed angoli
suggestivi.
Viggianello vanta una ricchezza storico-architettonica molto importante: chiese di alto
interesse storico; fontane gentilizie del XIX secolo; portali in pietra del XVIII secolo;
ruderi degli antichi mulini ad acqua; le laure eremitiche, etc.
Di spicco sono le tradizioni e il folclore viggianellese: in ricorrenza dei festeggiamenti
della Madonna del Carmine caratterizzati dal rituale del ballo con la falce, dall’asta dei
doni e dagli animali e dall’incantevole percorso e ballo con i cirii; il matrimonio tra gli
alberi in ricorrenza dei festeggiamenti di San Francesco da Paola; il pellegrinaggio al
Santuario della Madonna dell’Alto; etc.
Considerato che Viggianello è un luogo con tradizioni popolari e ricco di cultura di matrice bizantina, nel centro storico è ubicata la biblioteca comunale “Ferdinando Santoro”.
Viggianello vanta l’Istituto Omnicomprensivo (scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I e II grado) in località Anzoleconte dotato dell’aula Magna e palestra. Sono presenti altri impianti sportivi: un campo di calcio a 11 in località Turbolo, un campo di calcio a 7 in località San Sebastiano, un campo di calcio a 5, un campo di pallavolo e tennis in località Pezzo La Corte ed una parete attrezzata per l’arrampicata sportiva in località Pietrelisce. Tuttavia, le attività sportive presso le suddette strutture sono limitate ad alcuni periodi dell’anno ed ostacolate stante la difficoltà di collegamento dell’intero territorio comunale.
Dal punto di vista sociale la vastità territoriale rende assai difficile la realizzazione di eventi di aggregazione e socializzazione tra i ragazzi e le famiglie. Il paese è privo di linee di trasporto favorevoli ai collegamenti interni e che garantirebbero contatti regolari tra i giovani nonché tra le generazioni.
AREA DI INTERVENTO E CRITICITA’ DEL CONTESTO
Dal punto di vista geo-morfologico il comune di Viggianello presenta una
disomogeneità che penalizza il paese:
- ha una posizione interna e di conseguenza è distante dai grandi centri urbani;
- il comune è molto vasto e frammentato: sono molte le frazioni e troppo distanti
tra loro, infatti alcune sono in collina, altre già in montagna;
- c’è un centro storico che è distaccato da una delle frazioni più popolate del
comune che è “Pedali”;
- a causa della disomogeneità del territorio e della densità della popolazione, il
territorio risulta avere diverse aree a rischio di deprivazione e di abbandono.
Il contesto socio - economico del territorio è caratterizzato da:
carenza di infrastrutture e/o basso livello di infrastrutture sociali,
culturali e sanitarie;
isolamento;
alto rischio di emarginazione o esclusione dei cittadini che vivono nelle
zone più lontane del paese;
bassi tassi di attività e mercato del lavoro rallentato;
bassa densità abitativa e sostanziale crisi demografica;
prevalenza della popolazione anziana sulle fasce giovani o adulte;
la mancanza di attività educative e formative extrascolastiche a supporto
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di quelle scolastiche.
Queste criticità geo-morfologiche e socio-economiche rendono il comune di
Viggianello difficile da gestire sia da un punto di vista amministrativo, che da un
punto di vista dell’individuazione di spazi dove poter fare cultura e poter incrementare
la socializzazione e la partecipazione dei cittadini alla vita di comunità.
Infatti il territorio viggianellese è privo di luoghi di incontro e socializzazione, mediante i quali si favorirebbe il confronto tra bambini, ragazzi e famiglie.
Nonostante Viggianello sia un paese con un vasto patrimonio storico-cultuale e ambientale non presenta un’adeguata proposta di interventi socio-educativi e culturali per la sua popolazione.
Infatti le uniche strutture con scopi educativi, sociali, culturali e sportivi presenti sul territorio sono le seguenti:
- la biblioteca comunale “Ferdinando Santoro”, che si trova nel centro storico;
- le due Parrocchie che offrono momenti di aggregazione in occasione del Catechismo, ma limitati ad una specifica fascia d’età e per un periodo dell’anno;
- l’Istituto Omnicomprensivo - Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado e un Istituto di scuola Superiore ITC - in località Anzoleconte;
- l’aula Magna dell’ITC di Viggianello, che è lo spazio destinato ad ospitare spettacoli teatrali o di cabaret di varia natura;
- un campo di calcio a 11 in località Turbolo, un campo di calcio a 7 presso l’Hotel “Il Boschetto”, un campo di calcio a 5, un campo di pallavolo e tennis in località Pezzo La Corte e da poco tempo si può usufruire di una parete attrezzata per l’arrampicata sportiva in località Pietrelisce;
- le piazze e gli scorci più caratteristici del centro storico che in estate sono un incantevole scenario per le manifestazioni.
Da questa breve analisi si evince:
- l’assenza di servizi ricreativi e di socializzazione come centri di
aggregazione, oratori, punti ludici, ecc;
- l’assenza di un cine-teatro, di conseguenza si osserva la mancanza di eventi
di carattere cinematografico o teatrale;
- la mancanza di attività educative e formative extrascolastiche a supporto di
quelle scolastiche;
- la presenza di spazi pubblici verdi e di impianti sportivi non
adeguatamente attrezzati e utilizzabili per i giovani per tutto l’arco
dell’anno;
- la mancanza di iniziative a favore di persone svantaggiate (anziani, disabili,
soggetti con problemi di natura psico-sociale);
- l’assenza di proposte socio-culturali continue nell’arco dell’intero anno.
Infatti, in questo territorio, gli interventi di educazione e promozione culturale vengono programmati principalmente nel periodo estivo non garantendo una continuità. I bambini e gli adolescenti del posto, non avendo molte alternative di svago, si lasciano
affascinare da passatempi avversi alla socializzazione ed al dialogo, fondamentali per
la crescita.
I giovani si trovano a dover fare i conti con bisogni e necessità da soddisfare, ma con
sempre meno opportunità ed occasioni positive per soddisfarli.
Nel paese sono indispensabili luoghi di promozione culturale che coinvolgano le varie
fasce d’età, ma in particolare le giovani generazioni, al fine di condividere le
esperienze e combattere il fenomeno dell’isolamento che affligge i giovani
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viggianellesi, sempre più emarginati dal mondo reale e catturati da quello virtuale di
personal computer e videogiochi.
L’odierna gioventù è sempre maggiormente lontana dalle irrisorie forme aggregative come il Catechismo nelle due parrocchie del territorio quindi si rende necessaria un’azione di intervento che possa suscitare interesse coinvolgendo la fascia d’età a rischio d’emarginazione.
Nonostante l’attrattiva da un punto di vista naturalistico e culturale, i bambini ed i ragazzi del posto sono penalizzati dalla carenza di forme di aggregazione estranee all’ambiente scolastico, dalla mancanza di infrastrutture e quelle esistenti sono spesso prive di adeguate attrezzature. Le condizioni suddette generano la consistente propagazione dell’uso dell’alcool, del ricorso alle sostanze stupefacenti, della dipendenza dai videogiochi e videopoker.
Sebbene vi è qualche irrisoria forma di intervento volta a combattere le predette dipendenze, il territorio viggianellese ha bisogno di un’azione più incisiva. I giovani necessitano di attività extrascolastiche che distolgano loro dalle svariate forme di dipendenza da svaghi deleteri ed il progetto pone l’attenzione in tale direzione, garantendo servizi socio – culturali nell’arco dell’intero anno.
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI E DEI BENEFICIARI DEL
PROGETTO
I destinatari del progetto sono i bambini, i ragazzi e le famiglie del territorio, con
particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi che vivono nelle frazioni più lontane dal
centro del paese, che sono la fascia di popolazione, fra 0 e 17 anni, più penalizzata in
un contesto territoriale piccolo e carente di strutture ed iniziative, nello specifico si
pensa di coinvolgere:
il 30% della popolazione complessiva dei minori come da par. 06 tab. 2;
il 50% dei bambini e ragazzi che frequentano la scuola primaria e la
secondaria di 1° come da par. 06 tab.3;
il 10% dei ragazzi che frequentano la scuola superiore di II° come da par.
06 tab.3;
il 5% della popolazione residente come da par. 06 tab. 1.
I beneficiari favoriti indirettamente sono la scuola, in quanto le attività proposte in
questo progetto vanno a supportare gli interventi scolastici e vogliono offrire
un’esperienza educativa diversa da quella scolastica. Un altro beneficiario indiretto è
l’Ente Comunale, in particolar modo l’Assessorato alle Politiche Sociali, Culturali e
Giovanili, in quanto l’animazione rivolta ai minori sostiene e rafforza le azioni rivolte a
promuovere la loro partecipazione alle offerte ricreative, sportive, culturali e formative
presenti sul territorio.
Tab. 2 Popolazione di minori residenti ad 30 Giugno 2014 nel Comune di Viggianello distinti per età e sesso. Fonte: Anagrafe Comunale.
Fascia Età Maschi Femmine Totale
Da 0 a 4 anni 11 11 22
8
Da 5 a 8 anni 56 45 101
Da 9 a 13 anni 69 53 122
Da 14 a 17 anni 45 48 93
TOTALE 181 157 338
FIG. n. 2 Grafico della popolazione di minori residenti ad 30 Giugno 2014 nel Comune di Viggianello distinti per età e sesso.
INDICATORI POPOLAZIONE SCOLASTICA - anno 2013
Tab. 3 Popolazione scolastica Istituto omnicomprensivo anno scolastico 2013/2014 (Fonte –
Archivi scolastici)
Scuola Secondaria di II°
Scuola Secondaria di I°
Scuola Primaria
Scuola dell'Infanzia
Alunni Maschi 40 33 65 38
Alunni Femmine 59 35 55 26
Disabili 1 0 1 0
Totale 100 68 121 64 Totale 351
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FIG. n. 3 Grafico Popolazione scolastica Istituto omnicomprensivo, anno scolastico 2013/2014
FIG. n. 4 Grafici della popolazione scolastica per ordine scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di 1°, scuola secondaria 2° - anno scolastico 2013/2014
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L’obiettivo del progetto è quello di realizzare percorsi di animazione giovanile e di
animazione culturale per bambini, ragazzi e le loro famiglie con finalità ludiche,
educative, formative e ricreative. In particolar modo le iniziative saranno volte a
rafforzare la coesione sociale della comunità di riferimento.
Mediante il progetto, l’Associazione, vuole creare delle nuove opportunità sociali,
ricreative e culturali per il suo paese, promuovendo delle azioni che mirino a
combattere le diverse forme di disagio e di devianza che oggi dilagano sempre più
nella società moderna.
Le azioni principali a cui si intende far ricorso sono laboratori ludico- ricreativi che
favoriscono sia la realizzazione dello scopo ludico-educativo che di socializzazione.
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7) Obiettivi del progetto:
Accertata la mancanza di opportunità educative, ricreative, socializzanti e sportive per
i cittadini del territorio di Viggianello, il presente progetto prevede:
L’ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI ANIMAZIONE GIOVANILE E DI
ANIMAZIONE CULTURALE, FINALIZZATI AL RAFFORZAMENTO
DELLA COESIONE SOCIALE DELLA COMUNITÀ.
L’intervento è finalizzato alla creazione di percorsi di animazione volti a favorire
forme di aggregazione e di socializzazione ed attivare un processo di cambiamento,
orientato a creare una comunità educante capace di offrire ai minori risposte adeguate
ai loro bisogni, percorsi in grado di creare aggregazione attraverso la proposta di
attività strutturate "su misura" per bambini, giovani e le loro famiglie.
Un’opportunità per il tempo libero nel quale è possibile svolgere una serie di attività
suddivise per fasce d’età relative a laboratori artistici, ludici, creativi e ricreativi.
In particolar modo questo progetto tiene conto delle aree limitrofe, del territorio e
dei cittadini a rischio di esclusione socio-territoriale. Infatti sarà prevista una
programmazione che tenga conto delle aree più isolate del paese e saranno
previste azioni tese al coinvolgimento della popolazione maggiormente tesa
all’emarginazione.
L’obiettivo generale del progetto prevede la programmazione, la realizzazione e la
valutazione di diverse iniziative sul territorio dirette a promuovere la
partecipazione attiva della cittadinanza, creando diversi momenti indirizzati al
coinvolgimento di tutte le fasce di età presenti sul territorio, a partire dai bambini
per poi finire alle persone più anziane.
L’intervento messo in atto avverrà attraverso l’attuazione di percorsi di animazione che
si snodano attraverso una serie di laboratori, che coinvolgono, secondo una
programmazione precisa, i minori, i giovani del territorio e le loro famiglie.
La scelta di uno strumento metodologico come i laboratori, offre la possibilità di fruire
di diversi “linguaggi” rispondendo ai dettami dell’attuale ricerca psicopedagogica sulle
“intelligenze multiple” di H. Gardner che, nella fruizione di una quanto più vasta
gamma di linguaggi, si vede la possibilità di affermare le peculiarità individuali oltre
che l’opportunità di canalizzare eventuali comportamenti disturbati.
L’obiettivo generale del progetto è la realizzazione di percorsi di animazione
giovanile e culturale per bambini e ragazzi durante tutto l’arco dell’anno:
percorsi caratterizzati da laboratori ludico-ricreativi innovativi
extrascolastici;
percorsi caratterizzati da laboratori ludico-ricreativi innovativi a supporto
delle attività scolastiche;
iniziative finalizzate a stimolare la creatività, la curiosità e la cultura dei
destinatari;
percorsi ed escursioni naturalistiche;
percorsi intergenerazionali.
I percorsi di animazione, come precedentemente detto, si snodano attraverso diverse
tipologie di laboratori:
creativi;
di conoscenza territoriale;
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culturali;
intergenerazionali.
Tale obiettivo verrà realizzato attraverso le seguenti azioni:
AZIONE 1:
Ideare, progettare e realizzare Laboratori ludico-ricreativi
I laboratori ideati sono uno spazio d'incontro e di socializzazione che favorisce le
attività espressive e un utilizzo costruttivo del tempo libero. I destinatari saranno
coinvolti in attività strutturate e in attività di libera espressione dando spazio alla
manualità e alla creatività di ogni singolo partecipante.
Le attività proposte saranno diverse: pittura, disegno, scrittura, manipolazione, ecc.
Ad esempio sarà proposto un laboratorio sulla “costruzione delle lanterne” con l’uso di
materiali di riciclo dove l’obiettivo ultimo del laboratorio è quello di illuminare le vie
caratteristiche del centro storico nel periodo estivo. Nel periodo natalizio sarà proposto
un laboratorio per la realizzazione di manufatti natalizi, non solo artigianali, ma anche
originali.
Nello specifico la proposta delle attività terrà conto soprattutto delle richieste ed
esigenze dei partecipanti in corso d’opera.
I laboratori saranno attivati principalmente nel periodo estivo, ma alcuni saranno
attivati anche durante l’orario scolastico di concerto con i referenti scolastici.
AZIONE 2
Ideare, progettare e realizzare Laboratori all’Aperto nel cuore del Parco
Nazionale del Pollino.
L’Associazione “Amici dell’Arca” nell’ultimo anno ha sperimentato attività di
educazione ambientale e di animazione ambientale proponendo diverse escursioni nel
Parco Nazionale del Pollino. Queste attività hanno riscosso un grande successo e sulla
base dell’esperienza fatta, con questo progetto si vuole migliorare e continuare tale
iniziativa. Le attività si possono programmare durante tutto l’arco dell’anno: ciaspolate
sulla neve; acqua trekking; nordic walking; escursioni in alta quota, ecc.
AZIONE 3
Ideare, progettare e realizzare Laboratori di promozione culturale
I laboratori di promozione culturale hanno l’obiettivo di “far cultura” inteso come
partecipazione, formazione, confronto, dibattito, responsabilità e presa di coscienza
rispetto a specifiche tematiche culturali.
Esempi di laboratori di tipo culturali che l’Associazione vuole promuovere sono: la
presentazione di libri con l’obiettivo di riavvicinare i giovani alla lettura sottolineando
il valore sociale della lettura stessa come elemento chiave della crescita personale,
culturale e civile. Per perseguire questo specifico obiettivo intende organizzare delle
giornate di “lettura creativa” per gli alunni della Scuola Primaria e della Scuola
Superiore di I° dell’Istituto Ominicomprensivo di Viggianello, durante l’orario
scolastico, usufruendo della biblioteca scolastica. Seguendo questo principio i bambini
della Scuola dell’Infanzia saranno coinvolti in un laboratorio di lettura e pittura delle
fiabe.
Si ipotizza anche ad un laboratorio di lingua inglese, sia per bambini che per ragazzi, in
orario extrascolastico.
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Invece in orario scolastico si prevede un ciclo di cineforum rivolto ai ragazzi delle
Scuole Superiori di I° e di II° – I.T.C. Le proiezioni avverranno durante tutto l’arco
dell’anno scolastico e riguarderà la proiezione di cortometraggi, documentari, film e
storie animate al fine di sensibilizzare i ragazzi rispetto alla diversità, al disagio, alla
solidarietà, alla cooperazione e a temi attuali.
AZIONE 4
Ideare, progettare e realizzare Laboratori intergenerazionali
L’attività vedrà coinvolti in prima persona gli over 65 che metteranno a disposizione il
loro tempo per far conoscere ai più piccoli i giochi di una volta e i vecchi passatempi.
Essi potranno altresì insegnare le attività manuali nelle quali sono particolarmente abili.
L’attività avrà lo scopo di favorire l’incontro – confronto tra due generazioni attraverso
la diffusione di saperi ed esperienze.
Tutte le azioni sono dirette ai bambini/ragazzi dai 03 anni ai 17 anni; è auspicabile
anche il coinvolgimento delle famiglie e dell’intera comunità al fine di spingersi
verso una forte coesione sociale.
Risultati attesi:
Potenziare le opportunità di socializzazione ed integrazione;
Incremento delle iniziative di educazione e promozione culturale sul territorio;
Aumento del numero dei minori e dei genitori che parteciperanno alle attività di
animazione proposte.
INDICATORI STANDARD
Numero di laboratori realizzati 8 laboratori
Numero di bambini/ragazzi coinvolti nei
laboratori ludico-ricreativi
30% della popolazione
complessiva dei minori come da
par. 06 tab.2
Numero di bambini/ragazzi coinvolti nei
laboratori all’Aperto del Parco Nazionale del
Pollino
20% della popolazione
complessiva dei minori come da
par. 06 tab.2
Numero di bambini/ragazzi coinvolti nei
laboratori di promozione culturale
Il 80% dei bambini che
frequentano la scuola come da
par. 06 tab.3
Numero di bambini ed anziani coinvolti nei
laboratori intergenerazionali
Almeno il 70% di quelli che
hanno frequentato le varie
attività
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
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La gestione di progetti di Servizio Civile Volontario permette di realizzare un
modello di intervento integrato a più livelli che permette di agire sia sulla rimozione
delle cause del disagio e della marginalità sociale sia nell’empowerment della
comunità locale. Operare in questo modo permette di sperimentare esperienze
personali di condivisione piena e diretta con le persone svantaggiate, socialmente
escluse e con tutta la comunità. Da queste relazioni concrete vengono a svilupparsi
azioni di educazione, sensibilizzazione, informazione, finalizzate alla promozione di
una cultura di solidarietà e pace nella comunità.
Ciò permette all’ente di:
Qualificare l’azione sociale ed educativa dell’ente, attraverso il
coinvolgimento sempre crescente di una società civile giovanile motivata
all’incontro con l’altro, il diverso, l’escluso, con il quale cerca di costruire
delle relazioni significative.
Integrare l’intervento globale dell’Ente con l’istituto del Servizio Civile
Nazionale, quale esperienza di cittadinanza attiva volta a “concorrere in
alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della patria con mezzi
ed attività non militari”, così recita l’art. 1 della Legge 64/2001 istitutiva del
Servizio Civile Nazionale.
Al Volontario di:
Offrire un’occasione istituzionalmente riconosciuta di cittadinanza attiva,
volta da una parte alla crescita personale, dall’altra all’accrescimento di
competenze di base trasversali e tecnico professionali;
Offrire un’occasione di una “palestra di cittadinanza” da considerare non
come una mera parentesi, più o meno utile ai più svariati fini personali,
nell’ambito dell’esistenza di un giovane.
Offrire uno spazio di coinvolgimento nelle attività dell’ente, attraverso la
sperimentazione di una dimensione di vita comunitaria basata
sull’accoglienza, la condivisione, la non violenza.
Agli utenti del Servizio Civile Volontario:
Utenti in senso stretto (beneficiari diretti delle attività rispetto ai quali i
volontari in servizio civile portano un valore aggiunto): favorire
l’integrazione tra i soggetti svantaggiati e non, nel tentativo di costruire
relazioni che hanno fondamento in un rapporto di gratuità, sostanzialmente
differente dal rapporto operatore professionale utente.
Utenti in senso ampio (beneficiari indiretti: società civile, istituzioni
pubbliche e private, realtà associate): nel tentativo di creare nella comunità
mentalità nuove e più aperte, si sperimentano occasioni di partecipazione ad
iniziative motrici di cambiamento sociale. L’esperienza del servizio civile va
vista come un’esperienza di cittadinanza responsabile e di proposta politica e
sociale. Il volontario è testimone di una cultura di solidarietà, poiché
partecipa attraverso la propria storia personale di azioni, all’interno della
società, facendosi portavoce e diffondendo le tematiche legate alla povertà, al
disagio, all’esclusione sociale. In questo contesto assume un’importanza
fondamentale il percorso formativo dei volontari, e viene “ridefinito” il
concetto di difesa della patria: una difesa del patrimonio umano del nostro
paese, dei suoi valori educativi, solidali, di cooperazione e tutela dei diritti
fondamentali.
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Alle azioni individuate seguono una serie di attività, l’una propedeutica all’altra,
15
necessarie al proseguimento dell’obiettivo generale prefissato in questo progetto.
Tali attività sono definite qui di seguito.
AZIONE 1:
Laboratori ludico-ricreativi
Attività 1.1 - Promozione delle attività e organizzazione dettagliata dei
laboratori.
L’organizzazione dei laboratori previsti sarà articolata nel seguente modo:
- programmazione dettagliata delle attività da proporre in ogni laboratorio
creativo;
- individuazione dei luoghi e degli spazi da utilizzare;
- preparazione del materiale e delle risorse necessarie allo svolgimento delle
attività;
- preparazione e distribuzione del materiale pubblicitario;
- coinvolgimento e registrazione degli eventuali partecipanti.
Attività 1.2 – Realizzazione di ogni laboratorio ludico-ricreativo programmato.
AZIONE 2:
Laboratori all’Aperto nel cuore del Parco Nazionale del Pollino
Attività 2.1 – Organizzazione dettagliata di ogni attività proposta
In questa fase si definiscono nel dettaglio le escursioni che si vogliono proporre
coinvolgendo le Guide Ufficiali del Parco Nazionale del Pollino.
Attività 2.2 – Promozione pubblicitaria del laboratorio.
In questa fase si provvede alla realizzazione di materiale pubblicitario e alla sua
divulgazione.
Attività 2.3 – Registrazione ed organizzazione partecipanti.
Attività 2.4 – Realizzazione delle attività programmate
AZIONE 3:
Laboratori di promozione culturale
Attività 3.1 - Promozione delle attività e organizzazione dettagliata dei
laboratori.
L’organizzazione dei laboratori previsti sarà articolata nel seguente modo:
- programmazione dettagliata delle attività da proporre in ogni laboratorio
culturale;
- individuazione dei luoghi e degli spazi da utilizzare;
- preparazione del materiale e delle risorse necessarie allo svolgimento delle
attività;
- preparazione e distribuzione del materiale pubblicitario;
- coinvolgimento e registrazione degli eventuali partecipanti.
Attività 3.2 – Realizzazione di ogni laboratorio ludico-ricreativo programmato.
I laboratori che si svolgeranno in ambito scolastico prevedono il coinvolgimento dei
referenti scolastici.
16
AZIONE 4:
Laboratori intergenerazionali
Attività 4.1 - Promozione delle attività e organizzazione dettagliata dei
laboratori.
L’organizzazione dei laboratori previsti sarà articolata nel seguente modo:
- programmazione dettagliata delle attività da proporre in ogni laboratorio
culturale;
- individuazione dei luoghi e degli spazi da utilizzare;
- preparazione del materiale e delle risorse necessarie allo svolgimento delle
attività;
- preparazione e distribuzione del materiale pubblicitario;
- coinvolgimento e registrazione degli eventuali partecipanti.
Attività 4.2 – Realizzazione di ogni laboratorio ludico-ricreativo programmato.
La programmazione delle attività sarà svolta una volta a settimana. Nell’incontro
settimanale i volontari dovranno pianificare i tempi, gli spazi, i materiali, la
strumentazione e la gestione dei partecipanti per ogni attività da svolgere nei giorni
successivi.
Le attività previste dai progetti devono essere condotte nel rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n.106 e di quella relativa al settore cui si riferiscono. Il progetto si svilupperà nella sua attuazione attraverso:
1. Promozione progetto;
2. Accoglienza e primi moduli di formazione generale dei volontari, la formazione
generale sarà svolta nei primi cinque mesi come da “Linee guida per la
formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” come da Decreto
del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale n.
160/2013 prot. 13749/1.2.2 del 19/07/2013.
3. Inserimento dei Volontari nel servizio previa:
conoscenza del contesto territoriale di riferimento e ricognizione delle
risorse presenti ed utilizzabili ai fini della realizzazione del presente progetto;
conoscenza dei servizi in termini di organizzazione, di personale afferente,
di tipologia d’utenza (consultazione singoli piani assistenziali
d’intervento…);
conoscenza effettiva degli utenti dei servizi mediante visite domiciliari
concordate con gli operatori locali di progetto, che mantengono ruolo di
guida e orientamento e compiute con gli operatori delle cooperative che
gestiscono il servizio di assistenza domiciliare e/o i volontari delle
associazioni partner;
predisposizione di progetti individuali, in collaborazione con l’assistente
sociale e con la supervisione degli operatori locali di progetto, affinché
rispondano nel modo migliore alle esigenze di ciascuno;
4. Svolgimento del Servizio attraverso:
17
effettuazione dei singoli interventi secondo un calendario programmato;
registrazione regolare degli interventi effettuati sulle schede degli utenti;
5. In itinere formazione altri moduli di formazione generale e specifica del
volontari.
6. Monitoraggio periodico degli obiettivi:
discussione periodica con gli operatori locali di progetto sull’andamento dei
singoli percorsi con proposte di modifiche, potenziamenti, integrazioni, il
monitoraggio sarà effettuato come specificato al punto 20 del seguente
progetto.
7. Valutazione finale, rielaborazione e restituzione dell’esperienza:
illustrazione delle esperienze compiute alla collettività per sollecitare nuove risposte
di volontariato sia singolo che associato o nuove esperienze di servizio civile
volontario.
Descrizione generale del progetto: diagramma di Gantt
Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Avvio e accoglienza volontari
Formazione generale (42 ore)
Formazione specifica (98 ore)
Svolgimento del servizio più 20 giorni di servizio
Monitoraggio formazione
Monitoraggio progetto
Valutazione finale rielaborazione e restituzione dell'esperienza. Chiusura progetto (relazione finale)
Di seguito si rappresentano le attività che saranno svolte nel progetto. A titolo
esemplificativo si riportano le attività correlate sia alla settimana che all’anno solare.
Descrizione attività del progetto: diagramma di Gantt delle attività mensili
Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
18
Ideare, progettare e realizzare Laboratori ludico-ricreativi
Ideare, progettare e realizzare Laboratori all'aperto nel Parco Nazionale del Pollino
Ideare, progettare e realizzare Laboratori di promozione culturale
Ideare, progettare e realizzare Laboratori intergenerazionali
Descrizione attività del progetto: diagramma di Gantt delle attività settimanali
ATTIVITA' GIORNI SETTIMANA
L M M G V S D
Laboratori ludico-ricreativi
Laboratori all’aperto nel Parco Nazionale del Pollino
Laboratori di promozione culturale
Laboratori intergenerazionali
Incontri di programmazione delle attività settimanali
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
ATTIVITA’ PROFESSIONALITA’
IMPEGNATE
Promozione delle attività e
composizione dei laboratori
20 volontari dell’Associazione
Preparazione del materiale
pubblicitario
2 esperti di grafica
Laboratori ludico-ricreativi
- programmazione dettagliata
laboratori;
- preparazione degli spazi;
15 volontari dell’Associazione
2 maestre volontarie della scuola
dell’Infanzia
6 volontari dell’Associazione culturale
19
- individuazione e
preparazione materiale e
attrezzature necessarie;
- distribuzione materiale
pubblicitario;
- registrare i partecipanti
all’iniziativa;
- realizzazione e monitoraggio
di ogni laboratorio
realizzato.
“VoltalaCarta”
2 volontari dell’A.S.D. Pollino Discovery
Titolare Cartoleria Romeo Maria
Laboratori all’Aperto nel Parco
Nazionale del Pollino
- contattare le guide del parco;
- organizzare nel dettaglio le
attività da proporre;
- predisporre il materiale
pubblicitario;
- divulgazione del materiale
pubblicitario;
- registrare i partecipanti
all’iniziativa;
- monitorare le attività.
20 volontari dell’Associazione
Guide Ufficiali del Parco Nazionale del
Pollino dell’A.S.D. Pollino Discovery
2 volontari dell’Associazione culturale
“VoltalaCarta”
Laboratori di promozione
culturale
- programmazione dettagliata
laboratori;
- preparazione degli spazi;
- individuazione e
preparazione materiale e
attrezzature necessarie;
- distribuzione materiale
pubblicitario;
- registrare i partecipanti
all’iniziativa;
- realizzazione e monitoraggio
di ogni laboratorio
realizzato.
20 volontari dell’Associazione
2 volontari dell’Associazione culturale
“VoltalaCarta”
2 volontari dell’A.S.D. Pollino Discovery
Titolare Cartoleria Romeo Maria
Laboratori intergenerazionali
- programmazione dettagliata
laboratori;
- preparazione degli spazi;
- individuazione e
preparazione materiale e
attrezzature necessarie;
- distribuzione materiale
pubblicitario;
15 volontari dell’associazione
2 maestre volontarie della scuola
dell’Infanzia
4 volontari dell’Associazione culturale
“VoltalaCarta”
2 volontari dell’A.S.D. Pollino Discovery
Titolare Cartoleria Romeo Maria
20
- registrare i partecipanti
all’iniziativa;
- realizzazione e monitoraggio
di ogni laboratorio
realizzato.
Coordinamento delle attività di
animazione
2 psicologhe volontarie
1 animatore sociale volontario
1 volontari dell’Associazione culturale
“VoltalaCarta”
1 volontari dell’A.S.D. Pollino Discovery
Collaborazione nella
progettazione e pianificazione
delle iniziative
2 psicologhe volontarie
1 sociologa
2 volontari dell’Associazione culturale
“VoltalaCarta”
2 volontari dell’A.S.D. Pollino Discovery
Supporto tecnico alle attività
programmate
1 esperto informatico
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
AZIONE 1: Laboratori ludico-ricreativi
Attività 1.1 - Promozione delle attività e organizzazione dettagliata dei
laboratori.
In base alla pianificazione di questa azione, i volontari dovranno svolgere i seguenti
ruoli e attività:
- programmare in modo dettagliato ogni laboratorio da proporre;
- individuare i luoghi e gli spazi da utilizzare;
- supportare la preparazione dei volantini pubblicitari;
- distribuire i volantini pubblicitari;
- registrare e gestire i partecipanti ai laboratori.
Attività 1.2 – Realizzazione di ogni laboratorio ludico-ricreativo programmato.
In questa fase i volontari dovranno gestire e monitorare i laboratori ideati.
AZIONE 2: Laboratori all’Aperto nel cuore del Parco Nazionale del Pollino
La prima attività di quest’azione, cioè l’organizzazione dettagliata di ogni attività
all’aperto da proporre, spetta al direttivo dell’Associazione che organizzerà i
laboratori grazie all’aiuto delle guide del parco che verranno contattate.
In base alla progettazione di questo laboratorio, i volontari dovranno svolgere i
seguenti ruoli e attività:
- supportare la preparazione dei volantini pubblicitari;
- distribuire i volantini pubblicitari;
- registrare i partecipanti all’iniziativa;
- organizzare i gruppi per procedere con le attività;
- supportare i bambini/ragazzi durante i laboratori.
21
AZIONE 3: Laboratori di promozione culturale
Attività 3.1 - Promozione delle attività e organizzazione dettagliata dei
laboratori.
In base alla pianificazione di questa azione, i volontari dovranno svolgere i seguenti
ruoli e attività:
- programmare in modo dettagliato ogni laboratorio da proporre;
- individuare i luoghi e gli spazi da utilizzare;
- supportare la preparazione dei volantini pubblicitari;
- distribuire i volantini pubblicitari;
- registrare e gestire i partecipanti ai laboratori.
Attività 3.2 – Realizzazione di ogni laboratorio ludico-ricreativo programmato.
In questa fase i volontari dovranno gestire e monitorare i laboratori ideati.
AZIONE 4: Laboratori intergenerazionali
Attività 4.1 - Promozione delle attività e organizzazione dettagliata dei
laboratori.
In base alla pianificazione di questa azione, i volontari dovranno svolgere i seguenti
ruoli e attività:
- programmare in modo dettagliato ogni laboratorio da proporre;
- individuare i luoghi e gli spazi da utilizzare;
- supportare la preparazione dei volantini pubblicitari;
- distribuire i volantini pubblicitari;
- registrare e gestire i partecipanti ai laboratori.
Attività 4.2 – Realizzazione di ogni laboratorio ludico-ricreativo programmato.
In questa fase i volontari dovranno gestire e monitorare i laboratori ideati
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
6
0
6
0
1500
6
22
Flessibilità oraria;
Impegno nei giorni e nei periodi festivi;
Impegno serale;
Obbligo di frequenza a tutte le attività di formazione proposte.
Riservatezza nel trattamento delle informazioni relative ai servizi svolti
Disponibilità ad interagire con minori
Buona capacità di ascolto e disponibilità alla relazione con minori
Partecipazione a impegni festivi (domenica e serali) in relazione a particolari
eventi
Tali obblighi sono richiesti per garantire l’ottimizzazione della realizzazione del
progetto.
23
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune Indirizzo Cod.
ident. sede
N. vol.
per sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
24
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Saranno svolte le seguenti attività di promozione e sensibilizzazione:
Attività di sensibilizzazione con l’attivazione di uno sportello aperto al
pubblico, per tutto il periodo di pubblicazione del bando, presso l’Ente
per una media di 24 ore settimanali per quattro settimane, per un totale
96 ore;
Avviso pubblico mediante affissione di manifesti;
Comunicati stampa sui principali quotidiani locali.
Distribuzione mirata di dèpliants sul servizio civile volontario e sullo
specifico progetto (associazioni e organismi di volontariato, parrocchie,
gruppi giovanili formali e informali);
Comunicati e promozione del progetto attraverso il sito internet dell’Ente.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Il piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto è incentrato sulla rilevazione periodica dell’andamento delle attività
previste, tenendo conto della scansione temporale dei diagramma di Gantt
settimanali e mensili come al paragrafo 8.
Il progetto ha l’obiettivo di verificare nel tempo cosa funziona e cosa non funziona
e verificare al termine dello stesso il raggiungimento degli obiettivi previsti.
Il sistema di monitoraggio sarà processuale e sistemico. Si tratta di un monitoraggio
costante in itinere dell’intero percorso progettuale con attivazione dei correttivi
necessari in situazione reale. In questo modo sarà possibile mantenere sotto controllo
sia le variabili di progetto dirette che indirette. Gli strumenti utilizzati per il
monitoraggio saranno sia di tipo quantitativo (griglie e schede di rilevazione e di
valutazione, saranno predisposte schede per la rilevazione della partecipazione dei
volontari alle attività proposte; sia di tipo qualitativo (interviste, annotazione di
episodi critici, diario di bordo).
Il piano di monitoraggio preposto ha i seguenti obiettivi:
Verificare eventuali ridistribuzione attività a seconda delle attitudini dei
volontari e dei bisogni dei beneficiari;
Inoltre il monitoraggio rispetto ad ogni attività permetterà di verificare:
punti di criticità;
punti di forza;
eventuali scostamenti rispetto a quanto programmato;
proposte per il miglioramento.
Nella tabella che segue si rappresentano le attività e l’oggetto d’analisi del progetto.
25
ATTIVITA’
OGGETTO D’ANALISI
Laboratori ludico-ricreativi
n.° bambini e ragazzi coinvolti n.° laboratori attivati
Laboratori all’aperto nel Parco Nazionale del Pollino
n.° bambini coinvolti n.° escursioni programmate
Laboratori di promozione culturale
n.° bambini e ragazzi coinvolti n.° laboratori attivati
Inoltre ha realizzato circa 2.400 ore di consulenze individuali nell’ambito
dell’orientamento.
Il formatore come si può evincere da allegato curriculum ha svolto attività formative
per conto di diversi enti, Istituti Scolastici, Aziende private, Associazioni di
categorie, enti no profit ecc.
Per le ulteriori competenze del formatore si rinvia al curriculum allegato.
I moduli formativi nelle aree tematiche rispetto alle quali già esistono le conoscenze
e le competenze tecniche necessarie, verranno attivati attraverso formatori interni
all’Associazione.
Pierina Caputo, laureata in Psicologia clinica e di comunità, ha maturato esperienza
rispetto all’organizzazione, gestione e supervisione di attività ludico-ricreative,
educative e di aggregazione per bambini e ragazzi. Per l’Associazione è la referente
del gruppo clown e si occupa della formazione, sulle nozioni di Psicologia e di
Clownterapia, dei volontari. Ha già svolto la formazione specifica di questo modulo
nel progetto di SCV “Animiamo Appassionatamente” anno 2012-2013.
Per le ulteriori competenze del formatore si rinvia al curriculum allegato.
Antonella Libonati, esperta nelle attività di creatività, si è occupata per diversi anni
dell’ideazione e costruzione di oggettistica creativa utile alle diverse attività
realizzate dall’associazione negli anni. Ha organizzato e realizzato laboratori
creativi di diversa natura per bambini e pre-adolescenti.
Da diversi anni si è occupata della formazione dei volontari sulle tecniche di
creatività e di manualità. Ha già svolto la formazione specifica di questo modulo nel
progetto di SCV “Animiamo Appassionatamente” anno 2012-2013.
Per le ulteriori competenze del formatore si rinvia al curriculum allegato.
Anna Antonella Rizzo, laureata in Giurisprudenza, si occupa delle consulenze legali
per conto dell’Associazione. È membro del gruppo clown che si occupa di
clownterapia e di animazione, inoltre è preposta alla formazione dei volontari sulle
tipologie di animazioni e sulle tecniche di animazione più diffuse che si usano. Ha
già svolto la formazione specifica di questo modulo nel progetto di SCV “Animiamo
Appassionatamente” anno 2012-2013.
Pietro La Froscia, laureato in Ingegneria Civile, ha maturato esperienza nella
progettazione e costruzione di cantieri nel settore Oil e Gas. Si è occupato della
supervisione dei lavori che ha seguito in qualità di coordinatore della sicurezza in
fase di progettazione ed esecuzione ed è stato nominato addetto alla qualità. Inoltre
si è occupato dell’implementazione e miglioramento del HSE (Health, Safety and
Enveromental) Management System e monitoraggio di anomalie e ritardi durante le
attività produttive.
Per le ulteriori competenze del formatore si rinvia al curriculum allegato.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Le metodologie utilizzate saranno:
a) la lezione frontale: rappresenta lo strumento tradizionale di insegnamento e di
37
trasmissione di contenuti didattici, dove i docenti ed i discenti riproducono funzioni
e ruoli acquisiti e consolidati. Affinché la lezione frontale sia finalizzata alla
promozione di processi di apprendimento e non limitata alla mera illustrazione di
contenuti, è necessario renderla più interattiva, integrandola con momenti di
confronto e di discussione tra i partecipanti. Per ogni tematica trattata, quindi, ci
dovrà essere un momento di concentrazione e di riflessione dei partecipanti sui
contenuti proposti, con conseguenti dibattiti con i relatori, nei quali dare ampio
spazio a domande, chiarimenti e riflessioni.
b) le dinamiche non formali: tecniche formative che, stimolando le dinamiche di
gruppo, facilitano la percezione e l’utilizzo delle risorse interne ad esso, costituite
dall’esperienza e dal patrimonio culturale di ciascun volontario, sia come individuo
che come parte di una comunità. Queste risorse, integrate da quelle messe a
disposizione dalla struttura formativa, facilitano i processi di apprendimento, in
quanto le conoscenze non sono calate dall’alto, ma partono dai saperi dei singoli
individui e dal gruppo nel suo complesso per diventare patrimonio comune di tutti i
componenti. Se nella lezione frontale la relazione tra formatore/docente e discente è
ancora di tipo “verticale”, con l’utilizzo delle dinamiche non formali si struttura una
relazione “orizzontale”, di tipo interattivo, in cui i discenti ed il formatore
sviluppano insieme conoscenze e competenze. Tramite queste tecniche
l’apprendimento è organizzato come un duplice processo in cui le persone,
attraverso la partecipazione diretta, lo scambio di esperienze e l’interazione,
imparano le une dalle altre (apprendimento reciproco).
Sarà utilizzata. altresì la metodologia formativa cosiddetta “integrata” che punta ad
offrire al partecipante strumenti flessibili personalizzati di apprendimento.
L’obiettivo diventa quello di sviluppare conoscenze
e metodi consoni all’esigenze del progetto di servizio civile e della prassi
professionale attraverso un apprendimento prevalentemente basato
sull’actionlearning.
L'Action Learning facilita e ottimizza il funzionamento di gruppi o team che si
uniscono per affrontare sfide reali e allo stesso tempo per imparare dall'esperienza
attraverso la riflessione e l'azione.
La forza dell'Action Learning, oltre a fomentare in maniera quasi naturale il problem
solving, si basa su due comportamenti essenziali: approccio riflessivo e
apprendimento continuo.
Pertanto, sarà utilizzato oltre al metodo deduttivo tipico della formazione in aula anche il metodo induttivo caratterizzato da simulazioni, esercitazioni, casi, team building.
40) Contenuti della formazione:
Il percorso di formazione specifica offerto ai volontari del Servizio Civile sul
presente progetto vuole mettere i volontari nella condizione di:
o Acquisire informazioni e competenze relative al lavoro in team, alle
tecniche di lavoro in gruppo e alla leadership;
o Acquisire informazioni sulla Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro;
o Saper relazionarsi con i minori, gli adolescenti e le loro famiglie;
o Saper organizzare e gestire interventi di animazione sul territorio;
o Saper gestire laboratori ludico-ricreativi;
o Saper gestire percorsi di animazione culturale.
I contenuti della formazione sono suddivisi nei seguenti moduli:
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I° MODULO
FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI
ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI NEL PROGETTO SI SERVIZIO
CIVILE. LA SICUREZZA
Durata: 15 ore
Docente: Ing. Pietro La Froscia
Argomenti:
il D.Lgs n. 81 del 2008, il Testo Unico della Salute e Sicurezza sul
Lavoro;
il DVR, il documento di valutazione dei rischi;
concetti di rischio, prevenzione e protezione;
organizzazione della prevenzione aziendale;
diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali;
organi di vigilanza, controllo e assistenza;
Nozioni sugli strumenti di lavoro.
II° MODULO
Elementi di psicologia e pedagogia
Durata: 15 ore
Docente: Dott.ssa Caterina Cerbino e Dott.ssa Pierina Caputo
Argomenti:
o elementi di psicologia della famiglia;
o elementi di psicologia dello sviluppo;
o elementi di pedagogia;
o elementi di psicologia relazionale;
o la progettazione educativa (osservazione, definizione dei bisogni e
degli obiettivi, le strategie di intervento, la verifica);
o la comunicazione;
o la relazione educativa e la relazione di aiuto;
o i bisogni e la tutela del minore;
o i servizi rivolti ai bambini e agli adolescenti;
o le politiche e gli interventi per la famiglia;
o i servizi rivolti alla famiglia.
III° MODULO
La Leadership
Durata: 10 ore
Docente: Dott.ssa Caterina Cerbino e Dott.ssa Pierina Caputo
Argomenti:
o gli stili di leadership;
o problem solving e decision making;
o il team working;
o la gestione dei conflitti;
o comunicazione assertiva;
o tecniche assertive emozionali;
o leadership nel gruppo;
o l’etica della leadership.
39
VI° MODULO
Lavorare in team
Durata: 10 ore
Docente: Dott.ssa Caterina Cerbino e Dott.ssa Pierina Caputo
Argomenti:
o il team working;
o la costruzione e l’evoluzione di un gruppo di lavoro: chi, cosa,
quando, come;
o vantaggi e difficoltà del lavoro in team;
o definizione e condivisione degli obiettivi comuni;
o saper negoziare per integrare interessi diversi;
o tecniche per stabilire confronti costruttivi;
o tecniche di monitoraggio e feed-back.
V° MODULO
Brainstorming
Durata: 8 ore
Docente: Dott.ssa Caterina Cerbino e Dott.ssa Pierina Caputo
Argomenti:
o il brainstorming: definizione e utilizzo;
o come preparare una sessione di brainstorming;
o esempi ed esercitazioni pratiche.
VI° MODULO
L’animazione
Durata: 10 ore
Docente: Dott.ssa Anna Antonella Rizzo e Antonella Libonati
Argomenti:
o definizione, destinatari, contesti di attuazione di interventi di
animazione;
o tipologie e progettazione di un evento culturale (cinema, teatro,