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Allegato B) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS TOSCANA 2) Codice regionale: RT 2bis) Responsabile del progetto: (Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16) - NOME E COGNOME: ITALIA VENCO - DATA DI NASCITA: 21/12/1953 - CODICE FISCALE: VNCTLI53T61F464U - INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO:0554484340 2ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale): - ENZO CAPRETTI CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: SPAZIO E TEMPO PER L’INCLUSIONE SOCIALE FIRENZE E PRATO 2013 4) Settore di intervento del progetto: Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. 4bis) Codice identificativo dell'area di intervento: AREA GEN. 5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: 1C00344
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN · 2013. 9. 4. · numerici, riorganizzando i servizi in rete. Attivare procedure di aiuto condivise in rete con i servizi pubblici

Oct 01, 2020

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Allegato B)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

CARITAS TOSCANA

2) Codice regionale: RT 2bis) Responsabile del progetto:

(Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16)

- NOME E COGNOME: ITALIA VENCO - DATA DI NASCITA: 21/12/1953 - CODICE FISCALE: VNCTLI53T61F464U

- INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO:0554484340

2ter) Coordinatore di progetti

(da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale):

- ENZO CAPRETTI

CARATTERISTICHE PROGETTO

3) Titolo del progetto:

SPAZIO E TEMPO PER L’INCLUSIONE SOCIALE FIRENZE E PRATO 2013

4) Settore di intervento del progetto:

Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale.

4bis) Codice identificativo dell'area di intervento:

AREA GEN.

5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

1C00344

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Allegato B)

Il progetto si sviluppa nelle aree territoriali di Firenze e Prato, ove operano le Caritas diocesane omonime. In particolare da una lettura dei dati dell’OSSERVATORIO REGIONALE DELLE POVERTA’ promosso da Caritas Toscana in collaborazione con la REGIONE TOSCANA (progetto Mirod) si evidenziano i dati che seguono in relazione alle aree di intervento del progetto “SPAZIO E TEMPO PER L’INCLUSIONE SOCIALE”.

FIRENZE

Il progetto si realizza nel territorio dove operano il Centro di Ascolto Diocesano Italiani e Stranieri in rete con i Centri d’ascolto parrocchiali disseminati sull’intero territorio provinciale e alcune strutture di accoglienza che si occupano di disagio adulto.

Le Società della Salute sono consorzi pubblici tra il comuni e l’azienda sanitarie locali a partire dal 2004, con l’obiettivo di migliorare la salute e il benessere della popolazione, con particolare attenzione alle fasce più deboli, attraverso la programmazione di attività integrate tra il sistema sanitario e gli altri settori del governo sul territorio. La necessità di questi nuovi organismo derivano dall’introduzione di un nuovo concetto che segna la differenza tra "sanità" e "salute". La salute, infatti, intesa come benessere fisico, psichico e sociale, non si può ottenere che con una visione complessiva dei servizi rivolti al cittadino poiché si realizza anche attraverso canali non prettamente sanitari, ma anzi – e forse in maniera preponderante - dipende da fattori legati al contesto socio economico, ambientale e culturale in cui le persone vivono. L’ambito territoriale della Società della Salute (SdS) coincide con quello della zona. L’Asl 10 di Firenze è composta da 4 zone distretto: la SdS di Firenze (Consorzio Comune di Firenze e Azienda Sanitaria di Firenze), la SdS area nord ovest ( Consorzio tra 8 comuni ovvero Calenzano Campi, Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa e Vaglia e l’azienda Sanitaria di Firenze e la SdS area sud est (consorzio tra i 15 comuni dell’area Chianti Valdarno e Valdisieve e L’Azienda Sanitaria di Firenze,) la Sda del Mugello. La composizione della popolazione rileva che il 45% risiede nel capoluogo, il 26,2% nella zona Nord ovest, 20,6% nella zona Sud-est e 8,2 nel Mugello. Dall’analisi dei dati che si rilevano significativi mutamenti della composizione familiare del tessuto provinciale fiorentino con un progressivo sfilacciamento e perdita di ruolo di “rete di supporto” alla società. La città di Firenze dopo anni di calo demografico ha cominciato a crescere arrivando al 31/12/2010 a 371.989 abitanti di cui 50.033 stranieri ovvero il 13,45% (erano 15.667 nel 2004). Anche il numero delle famiglie è cresciuto arrivando a 183.532 nuclei grazie al significativo apporto delle famiglie straniere, la composizione media di una famiglia residente rimane sui due individui, le famiglie composte solo da un individuo sono il 45,87% delle totali (erano il 42,06% nel 2004), da rilevare come dato interessante per il disagio anche la crescita del numero di famiglie monogenitoriali che arriva a 24.886 (il 13,9% nel 2008) mentre era il 13,7% nel 2007 ed era il 5,1% nel 2002. Per quanto riguarda la popolazione immigrata nella provincia di Firenze, al 31/12/2009 è arrivato a 103.978 unità con una crescita rispetto al 2008 del 10,6%. la Questura ha concesso 61.518 al 31/12/2009 di cui il 48,6% per lavoro dipendente, l’11,4 per lavoro autonomo il 31,8 per motivi familiari , l’1,9 per richiedenti asilo o titolari di protezione e, il 3,7% per motivi di studio. Sul fronte della povertà relativa nel 2012: le famiglie stimate povere erano circa

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9.460 unità in forte aumento rispetto alle 7.100 del 2007 con circa 19.400 individui residenti in situazione di povertà rispetto ai 14.600 del 2007.

3.515 (erano 3754 nel 2007) i percettori di contributi economici per indigenza permanente o contingente che al 56% erano adulti. Sono state 2.026 (erano 1674 nel 2007) le persone accolte dal sistema (polo della marginalità comunale, affittacamere, accoglienza invernale, strutture richiedenti asilo e immigrati). Nella maggior parte dei casi coloro che usufruiscono dei posti dedicati all’accoglienza per l’85% sono uomini per il 60% immigrati, il 50,7% provenienti dall’Africa e per il 40,7% dall’Europa Orientale. Gli stranieri sono più giovani e accolti per un tempo minore rispetto agli italiani che hanno in media 50 anni spesso senza fissa dimora, ex detenuti, persone non residenti a Firenze che su questa gravitano ed incidono soprattutto sull’assistenza socio-sanitaria. Circa il 66% degli utenti totali ha problematiche socio-economiche, c’e’ anche una componente crescente di problematiche sociosanitarie con dipendenze da sostanze e alcol, problemi di salute mentale o malattie mentali.

RISORSE PRESENTI SUL TERRITORIO 1) Segretariato sociale

4.936 accessi 2) Centri sociali

12.671 utenti di cui: 2.111 minori 3.899 adulti 5.328 anziani 8.689 prestazioni esterne

3) Contributi economici 4.770 percettori contributi economici

4) Servizi domiciliari 2.894

Fonti Interne:

Caritas di Firenze – quaderno n.4 osservatorio povertà e risorse, Progili Fragili – Dinamiche di povertà Dati 2006-2010

Solidarietà Caritas- Cesvot - Re.pov. La rete dei Centri di Ascolto per lo studio delle povertà nella Diocesi di Firenze

Fonti esterne

Società della Salute di Firenze Profilo di salute e dei servizi socio sanitari Anno 2010

Anagrafe di Firenze al dicembre 2011

Comune di Firenze, assessorato alle politiche socio-sanitarie e ambiente – Migranti in cifre 2010

PRATO La Provincia di Prato ha 245.299 abitanti al 31/12/12. Gli stranieri residenti a Prato al 31/12/ 2012 sono 33.158 e rappresentano il 17,4% della popolazione residente. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica, si è verificato un incremento di uomini soli che, in seguito alla perdita del lavoro, hanno vissuto una disgregazione del proprio nucleo familiare. La casa di accoglienza Betania ha 15 posti letto, diventa un luogo nel quale sostare

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Allegato B)

per poi ripartire alla riceca di una nuova casa e di un nuovo lavoro, e per riallacciare i contatti con le reti parentali e amicali, o costruirne di nuove. Ogni ospite accetta di rispettare il regolamento e di seguire un progetto di accoglienza costruito insieme agli operatori di riferimento, dove vengono fissati gli obiettivi da raggiungere. Solitamente le problematiche dei soggetti accolti sono varie e spesso concatenate: - L'allontamento dalla famiglia porta in generale ad un senso di scoraggiamento, se non a stati depressivi veri e propri, - da questi all'uso/abuso di alcool e o sostanze stupefacenti il passo è breve, - la solitudine può inoltre essere causa di avvicinamento e di conseguente dipendenza dal gioco d'azzardo. Ai centri di ascolto diocesani si sono presentati nel 2012, 180 italiani e 73 stranieri (uomini e donne). Sono particolarmente critiche le condizioni per gli uomini che devono contribuire al mantenimento dei figli affidati per lo più alla madre, che portano a problemi di reddito e la sistemazione alloggiativa precaria, spesso rilevate nei collocqui che mettono in difficoltà il soggetto per l'incontro dei figli. Nel territorio le associazioni che si occupano dell'accoglienza di uomini soli sono: L'Oasi di Emmaus a Castelnuovo - Prato. Accoglie 30 persone e opera con

accoglienza, vita comunitaria, lavoro, solidarietà. L'Associazione G. La Pira nel 2012: mensa diurna ha avuto 1.469 utenti e

distributo 46.966 pasti, utenti dell’asilo notturno 192 per un tot. di 9.899 notti Ass. Terra di Mezzo insieme alla Parrocchia San Pier Forelli di Prato gestisce uno

spazio di accoglienza con vitto per alloggio per N. 15 uomini soli con preblematiche legate a grave disagio economico, lavorativo, sociale e familiare.

6) Obiettivi del progetto:

Il Progetto si allinea agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti.

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Allegato B)

OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO a. Migliorare la qualità dei servizi di accoglienza e di ascolto partendo sempre

dalla centralità della persona e garantendo oltre ad informazioni e competenza, la costruzione di un rapporto di fiducia nel tempo.

b. Migliorare la rilevazione dei bisogni e la capacità di risposta della nostra rete e l’analisi per riorganizzare i servizi sulla base dei bisogni emergenti.

c. Sostenere in particolare le famiglie in disagio sociale o colpite dalla crisi, offrendo supporto per la gestione delle necessità quotidiane, alla funzione di genitorialità all’ integrazione.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO

Aumentare la capacità di ascoltare i bisogni dell’utenza che sta crescendo in termini numerici, riorganizzando i servizi in rete. Attivare procedure di aiuto condivise in rete con i servizi pubblici e gli attori del provato sociale del territori. Promuovere l’attivazione di percorsi personalizzati integrati e condivisi con la rete dei servizi pubblici e del privato sociale di orientamento, proposta e accompagnamento per indicare, progettare e sostenere la costruzione di un futuro per le persone che ci interpellano a partire dai bisogni espressi. Elaborazione più completa del rapporto annuale accoglienza della Caritas diocesana di Firenze denominato Profili fragili che contribuisca/confluisca nel Dossier annuale Povertà regionale. Migliorare il sostegno alle famiglie sia per le emergenze materiali sia per la gestione del rapporto educativo con i figli.

OBIETTIVO SPECIFICO 1:

AMPLIAMENTO DEI SERVIZI OFFERTI

DALLE SEDI OPERATIVE

Colloqui di incontro e conoscenza degli utenti dei cda che potrebbero essere ospitati nelle accoglienze Potenziamento della capacità di accoglienza per utenti. Indicatori: a) potenziamento dell’attività dei accoglienza degli ospiti b) inserimento di 2 nuovi volontari per l’accoglienza

Riduzione del 10% dei tempi di attesa attraverso la riorganizzazione della rete e il decentramento a Centri di ascolto periferici aperti in giorni ed orari diversi (aumento colloqui).

OBIETTIVO SPECIFICO 2: ATTIVITA’ DI

SUPPORTO AGLI OPERATORI DELLE SEDI OPERATIVE

Sostegno e verifica alla stesura e attuazione del proprio progetto di accoglienza per 6 o 12 mesi Sostegno al Potenziamento e recupero delle capacità relazionali degli ospiti con i propri familiari e amici Indicatori: Sviluppo di percorsi individualizzati (sostegno a ricerca lavoro, ricerca casa, gestione economica, rete relazionale), in base al bisogno rilevato per 15 singoli ospiti

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Allegato B)

Organizzazione e attuazione di fine settimana di volontariato per ragazzi di gruppi parrocchiali Attività di informazione durante gli incontri di tutte le Caritas Parrocchiali Indicatori: N. fine settimana di volontariato per ragazzi organizzati N. attività di informazione realizzate durante gli incontri Caritas Parrocchiali

OBIETTIVO SPECIFICO 3:

ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI INCLUSIONE

SOCIALE

Differenziazione dei servizi offerti in funzione del bisogno espresso e coinvolgimento attivo delle persone alla costruzione del loro progetto personalizzato - attivazione di tirocini formativi con borsa lavoro per almeno 40 utenti - Inserire in corsi di formazione professionale 15 utenti - favorire l’uscita dalle strutture di accoglienza con l’ attivazione di almeno 15 percorsi di autonomia abitativa e dunque l’aumento del tasso di ricambio nelle strutture. -presa in carico medico/psicologica di 50 persone

Differenziazione dei servizi offerti in funzione del bisogno espresso: - Riduzione del 20% dei tempi di attivazione della rete pubblica. (Servizi sociali, centri per l’impiego, pratiche pensionistiche e/o invalidità, servizi comunali per minori, servizi scolastici, servizi sanitari.) - garanzia per almeno 50 utenti un sostegno economico (pagamento delle bollette, sostegno pagamento affitto) con attivazione della rete; - soddisfare la fornitura abiti e alimenti per 150 richieste.

Ulteriori obiettivi specifici potranno essere individuati durante la fase di realizzazione del progetto, tenendo conto delle priorità che si presentano nelle singole sedi del progetto.

7) Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego

delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile:

7.1 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.

Numero Professionalità

n. 10 operatori DIPENDENTI (full time e/o part time), con funzioni di Responsabili che coordineranno le attività e il personale coinvolto nelle sedi del progetto

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Allegato B)

n. 30 VOLONTARI generici, con funzioni di collaboratori che garantiscono l’apertura delle sedi, accolgono gli utenti, operano nelle singole attività previste dal progetto

n. 5 STAGISTI E/O TIROCINANTI delle Università che partecipano al progetto attraverso un’apposita convenzione stipulata con le singole Caritas che partecipano al progetto

n.10

VOLONTARI, con funzioni di collaboratori e formatori per le attività di sostegno al progetto

7.2 Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell’ambito del progetto. I giovani del servizio civile regionale, supporteranno il personale sopra indicato nelle attività previste dal progetto, con particolare riferimento agli obiettivi individuati come prioritari. ATTIVITA’ GENERALI DEL PROGETTO:

Azione generale a1: Rete centri di ascolto

Attività a1.1:Lavoro in rete con i centri

di ascolto territoriale

Apertura concordata dei centri periferici per garantire la copertura del territorio.

Ascolto con utilizzo e aggiornamento di schede utenti condivise in rete con sistema unico dati centro di ascolto diocesano.

Fornitura di servizi base: tessera mensa, richieste contributi.

Attività a1.2: Differenziazione dei servizi offerti: centro diocesano e centri territoriali

Attivazione Servizio Segretariato, accompagnamento formativo e all’orientamento, procedure pensionistiche, bonus farmacia, bonus ferroviari, concessione contributi.

nvio concordato ad altre strutture della rete: ambulatori medici, centri di distribuzioni per donne e minori, servizi legali, distribuzione pacchi viveri, distribuzione vestiario.

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Azione generale a2: Attivazione Rete

territoriale pubblico privato

Attività a2.1:Attivazione

dei servizi territoriali

Contatto con i servizi territoriali di competenza per i residenti per attivazione dei servizi e procedure degli enti pubblici (Siast, Asl, Sert, Centri di salute mentale, dormitori pubblici, Questura, Centri per l’impiego).

Accompagnamento per primi colloqui e affidamento al pubblico.

Attività a2.2: Inserimento in

strutture di accoglienza

territoriali

Inserimento nelle strutture di accoglienza pubbliche o gestite dal privato sociale in convenzione senza dimora, malati cronici e/o terminali,tossicodipendenti, malati in Hiv+ e Aids, donne con o senza minori.

Inserimento nelle strutture di accoglienza gestite autonomamente dal privato sociale ( ordini religiose, accoglienze parrocchiali).

Azione generale b1: Miglioramento

rilevazione bisogni

Attività b1.1:Cura e revisione delle

schede di ascolto e

accoglienza inserite nel database generale

Compilazione accurate di tutti i campi previsti dalla scheda informatizzata per i nuovi colloqui di ascolto di ascolto e revisione delle schede già aperte con completamento dei campi mancanti.

Completamento del quadro inserendo anche dati relativi ai bisogni espressi con inserimento di informazioni su accoglienza nelle strutture pubbliche o gestite dal privato sociale in convenzione per senza dimora, malati cronici e/o terminali,tossicodipendenti, malati in Hiv+ e Aids, donne con o senza minori.

Attività b.1.2. Elaborazione dei dati quantitativi e focus qualitativi

Analisi dei dati e scelta dei focus qualitativi da realizzare con il supporto tecnico scientifico dell’Osservatorio delle povertà e risorse diocesano.

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Allegato B)

ATTIVITA’ DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE:

OBIETTIVO DESCRIZIONE GENERALE

ATTIVITA’ SPECIFICA

OBIETTIVO SPECIFICO 1:

AMPLIAMENTO DEI SERVIZI OFFERTI

DALLE SEDI OPERATIVE

Partecipa coinvolgendosi sempre di più nella gestione, costruzione e diffusione dell’attivazione dei servizi, facendosi carico in prima persona della sua gestione.

a. Accoglienza dell’utenza dei servizi

b. Colloquio di orientamento

c. Invio ai servizi

Manterrà informato il responsabile del centro sull’andamento dei percorsi individuali attivati, ponendosi come interfaccia tra l’utente del servizio preso in carico e l’apparato burocratico circostante

a. Inserimento dati b. Report delle singole

attività c. Partecipazione alle

equipe di coordinamento

Sarà coinvolto attivamente nella mappatura delle iniziative esistente e prenderà parte all’ideazione di nuovi canali.

a. Analisi e lettura dei dati b. Collaborazione con la

Rete Regionale dell’Osservatorio Sociale

c. Riunioni di coordinamento istituzionale

OBIETTIVO

SPECIFICO 2: ATTIVITA’ DI

SUPPORTO AGLI OPERATORI DELLE SEDI OPERATIVE

Supporta l’attività degli operatori dei servizi, assicurando un offerta più ampia possibile.

a. Ampliamento dell’orario di apertura dei servizi

b. Presa in carico dei singoli casi

Raccoglie informazioni utili all’orientamento dell’utenza e le mette a disposizione dell’utenza stessa e degli operatori del centro

a. Collegamento tra servizi pubblici e privati

Aiuterà gli operatori nella mappatura e nel coinvolgimento delle altre realtà locali al fine di svolgere un servizio uniforme ed esaustivo

b. Raccolta delle risorse presenti sul territorio

OBIETTIVO

SPECIFICO 3: ATTIVAZIONE DI

PERCORSI DI INCLUSIONE

SOCIALE

Attiverà percorsi di inclusione sociale, sotto il controllo dei responsabili dei centri coinvolti, al fine di garantire un costante supporto alle persone prese in carico

c. Accompagnamento ai servizi

d. Ricognizione dei singoli utenti da inserire nei servizi

e. Partecipazione alla stesura di percorsi

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Allegato B)

individuali

Contribuirà fattivamente alla organizzazione di incontri, riunioni e d attività informative, in accordo con le necessità del centro ospitante e dei suoi utenti

a. Incontri di sensibilizzazione animazione del territorio

I giovani del servizio civile regionale potranno essere impiegati in mansioni particolari, attinenti al progetto, che prevedono l’utilizzo di mezzi dell’ente e lo spostamento temporaneo dalla sede di servizio per particolari necessità (es. servizi domiciliari, accompagnamento, tutoraggio e rilevamento di bisogni specifici).

8) Numero dei giovani da impiegare nel progetto (min. 2, max. 10): 9) Eventuale numero ulteriore di soggetti da impiegare (non superiore al 50% di quelli

indicati al precedente punto 8) che l'ente intende autonomamente finanziare, impegandosi ad anticipare alla regione le somme necessarie per l'intera copertura delle relative spese prima dell'avvio dei giovani in servizio:

10) Numero posti con vitto:

11) Numero posti senza vitto:

12) Numero ore di servizio settimanali dei giovani (minimo 25, massimo 30):

13) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) :

14) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio:

Partecipazione al percorso formativo previsto e ai corsi di formazione residenziali anche fuori dal comune e dalla provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la durata di alcuni giorni.

Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti con momenti residenziali anche fuori dal comune e dalla provincia ove si svolge il proprio progetto.

Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione e sensibilizzazione.

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15) Sede/i di attuazione del progetto (1):

N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo (compresa eventuale partizione interna) N. giovani per sede (2)

1 CASA SAN MICHELE FIRENZE VIA ARETINA 463 2

2 CASA FAMIGLIA S. ANDREA SAN CASCIANO V.P. VIA SCOPETI 48 PALAZZ.1 PIANO 1 3

3 VILLA PIERAGNOLI FIRENZE VIA ENRICO PIERAGNOLI 1 2

4 CASA BETANIA PRATO VIA PISTOIESE 247 2

5 CASA BENELLI FIRENZE VIA COSIMO IL VECCHIO 24 PAL. 2 1

6

7

8

9

10

(1) le sedi devono essere individuate esclusivamente fra quelle indicate in sede di iscrizione/adeguamento all'albo degli enti di servizio civile regionale, riportando la stessa

denominazione e indirizzo (compresa l'eventuale ripartizione interna, es. scala, piano, palazzina, ecc) indicate sulla procedura informatica SCR.

(2) il numero complessivo di giovani di questa colonna deve coincidere con il numero indicato al precedente punto 8)

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16) Nominativo operatore di progetto per singola sede (almeno uno per sede):

Sede di attuazione del

progetto Comune Indirizzo

Dati OP

Corso di

aggiornamento*

CASA SAN MICHELE

FIRENZE VIA ARETINA

463

GIULIA SIENI 09/06/1976

SNIGLI76H49D612V [email protected]

0554484340

Data e Sede

da svolgere

CASA FAMIGLIA S.

ANDREA

SAN CASCIANO

V.P.

VIA SCOPETI 48 PALAZZ.1

PIANO 1

ELEONORA TAMACOLDI 10/06/1976

TMCLNR76H50D612T [email protected]

0554484340

Data e Sede

da svolgere

VILLA PIERAGNOLI

FIRENZE VIA ENRICO

PIERAGNOLI 1

STEFANIA DI MAULO 06/03/1960

DMLSFN60C46D612A [email protected]

0554484340

Data e Sede

da svolgere

CASA BETANIA

PRATO VIA

PISTOIESE 247

ILENIA BRUNO 20/01/1978

BRNLNI78A60D312D [email protected]

0554484340

Data e Sede

da svolgere

CASA BENELLI FIRENZE VIA COSIMO IL VECCHIO

24 PAL. 2

DONATA GRAZIANI 31/01/1957

GRZDNT57A71L833J [email protected]

0554484340

Data e Sede

da svolgere

In allegato CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale leggibili * Se non svolto: si impegna a svolgerlo entro l'anno: SI NO

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale:

L’azione di promozione del servizio civile regionale rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile di Caritas.

La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.

ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE REGIONALE

a) Attività informatica:

Sito Caritas Toscana http://giovanieservizio.caritastoscana.it

b) Attività cartacea:

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Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile. Pubblicazioni su riviste e giornali (Toscana Oggi, settimanale delle diocesi Toscane) In collaborazione con la Conferenza Regionale Enti per il Servizio Civile (CRESCIT), di cui la Caritas Toscana è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale.

c) Spot Radio Spot promozionali su Radio Toscana (www.rtn.it)

d) Incontri sul territorio In collaborazione con la Conferenza Regionale Enti per il Servizio Civile (CRESCIT), di cui la Caritas Toscana è socia, giornata regionale del servizio civile in Toscana. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE TERRITORIALE

a) Attività informatica:

Sito delle singole Caritas diocesane.

b) Attività cartacea: Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile. Elaborazione di volantini e diffusione di Cd sulle attività

c) Spot Radio e TV Spot promozionali su Radio Toscana (www.rtn.it) e Tele San Domenico (www.tsdtv.it)

d) Incontri sul territorio Incontri con parrocchie, scuole, associazioni del territorio Il totale delle ore di sensibilizzazione e promozione del servizio civile regionale ammonta a 42 ore.

18) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto:

Le attività di monitoraggio sono rivolte a rilevare le attività di progetto che si realizzano:

1. in riferimento a quanto previsto per il raggiungimento degli obiettivi inerenti i beneficiari del progetto.

2. in riferimento a quanto previsto per i giovani che vi partecipano Per quanto concerne il punto 1, le attività del progetto sono monitorate tramite rilevazione svolta dagli operatori di progetto per mezzo di una scheda di rilevazione compilata su base bimestrale. Per quanto concerne il punto 1) si utilizzano gli strumenti seguenti.

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Strumenti per i VOLONTARI

- Tre questionari ai volontari - Colloqui individuali dei ragazzi con il responsabile servizio civile di Caritas e

gli op. Oggetti del colloquio: verifica del servizio; formazione generale (Caritas) e specifica; la relazione nel gruppo. Frequenza: almeno 3 volte l’anno con il responsabile servizio civile di Caritas, almeno mensile con gli op;

- riunioni di confronto e verifica al 6° mese per condivisione problematiche trasversali emerse dai questionari. Partecipano i responsabili e i formatori.

Strumenti per gli OPERATORI DI PROGETTO

- Incontro di inizio servizio (entro il 1° mese) tra il referente di Caritas e l’op al fine monitorare le fasi di inserimento/accompagnamento;

- Questionario al 4° mese - Incontro al 6° mese: restituzione e confronto su dati questionari volontari e

questionari op. Partecipano anche i formatori. - Questionario a fine servizio entro 1 mese dalla conclusione del

servizio. - Incontro finale per condividere le valutazioni sugli aspetti più importanti.

Partecipano anche i formatori. Strumenti per i FORMATORI

- Questionario di fine percorso per la valutazione complessiva della formazione generale, specifica e la formazione agli op.

- Scheda registro presenze corsi formazione generale. - Scheda monitoraggio contenuti e metodologie dei corsi di formazione

generale.

19) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti

dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35:

NESSUNO

20) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive utilizzate per l'acquisto di beni o servizi destinati ai

giovani in servizio:

Ai giovani selezionati per il servizio civile nell’ente CARITAS TOSCANA viene offerta la possibilità di acquisire la qualifica di “Tecnico qualificato per l’animazione di comunità” - Livello 3 EQF, professionalità per operare nel settore della sanità e dell'assistenza sociale. Promuove lo sviluppo della crescita personale, dell'inserimento e della partecipazione sociale dei soggetti. Definisce interventi educativi, sociali e culturali rispondenti ai bisogni e promuove momenti di animazione, comunicazione interpersonale, dinamica di gruppo, attività ludiche. Opera assumendo le responsabilità connesse al ruolo tecnico che svolge, ivi compreso il proprio aggiornamento professionale. L’obiettivo della formazione è quello di fornire un apprendimento integrato con la realizzazione in fasi che si alternano tra loro in modo da favorire una conoscenza e delle competenze "polifunzionali” cioè utili ad un approccio lavorativo con tipologie di utenza diverse, non solo nella modalità di approccio alle varie utenze, ma soprattutto con la conoscenza delle diverse metodologie delle strutture socio-

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educative-riabilitative. Inoltre il percorso formativo sarà intervallato dallo stage, in modo tale che l'allievo abbia la possibilità non solo di mettere in pratica le conoscenze acquisite nella prima fase della formazione, ma anche di riportare nella seconda fase della formazione, sia l'esperienza fatta, sia di approfondire le eventuali carenze evidenziate nel tirocinio. Il corso ha il costo di € 1.400 per ciascun partecipante, costo a carico di CARITAS TOSCANA per coloro che, avendo concluso l’anno di servizio civile, ne richiedano la partecipazione. In allegato preventivo dell’agenzia formativa titolare del corso.

21) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

In ogni sede saranno messi a disposizione le seguenti:

Risorse tecniche e strumentali previste

Stanza colloqui, scrivania, sedie, cancelleria, penne.

2 computer con accesso internet, 2 stampanti, bacheca, pennarelli, puntine

Viveri, alimenti per l’infanzia (forniti da Coop e Banco Alimentare), vestiario usato, scarpe, bagno per docce e igiene personale, buoni mensa. Stanza/magazzino e banco di legno per la distribuzione. Automezzo per trasporto

Scheda cartacea regionale Caritas, scrivania, penne, schedari con chiave a chiusura

Software Mirod-Lotus Notes, manuale di spiegazione della Caritas regionale, computer con accesso internet

Computer accesso internet, programmi informatici elaborazione dati, mailing list, telefono

Stanza colloqui, documentazione per parametri di riferimento quali: individuazione Minimo Vitale INPS per l’anno in corso, parametri di lettura ISEE. Accesso internet

Rubrica telefonica con i numeri di riferimento utili, telefono

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

22) Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

COMPETENZE E PROFESSIONALITA’ CERTIFICATE DALL’ENTE PROPONENTE IL PROGETTO

Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile Regionale è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Toscana in cui vengono riportate la tipologia del

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servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio.

Inoltre la singola Caritas diocesana responsabile del progetto rilascia – su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge – una ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Toscana: - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani

interessati alle attività organizzate dall’associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla

cortesia - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri

compiti e ai risultati da raggiungere - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Lavorare in team per produrre risultati collettivi - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur

nell’ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi - Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.

COMPETENZE E PROFESSIONALITA’ CERTIFICATE DALL’ENTE TERZO “SOLIDARIETA’ CARITAS – ONLUS” (agenzia formativa riconosciuta dalla Regione Toscana) come da convenzione allegata

COMPETENZE SPECIFICHE - Conoscere i principali aspetti della normativa sull’immigrazione. - Sapere promuovere attività socio-culturali per la sensibilizzazione del territorio. - Saper progettare interventi di rete atti alla reintegrazione dell’immigrato nel

contesto sociale di origine. - Conoscere le condizioni sociali, politiche e culturali del Paese di provenienza del

profugo. - Applicare tecniche di animazione, socializzazione e di gioco per favorire

l’integrazione dei singoli e dei gruppi. - Essere in grado di accompagnare e supportare l’individuo nell’attività di ricerca e

studio. - Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di

socializzazione, di ricostruzione della rete relazionale. - Possedere capacità di accoglienza e di ascolto di persone straniere (minori e

adulti) provenienti da qualsiasi paese. - Possedere capacità di relazione con persone di culture diverse. - Possedere capacità di accompagnare i minori stranieri nelle attività di

animazione e socializzazione. - Possedere capacità di accompagnare le persone straniere (minori e adulti) nel

processo di integrazione sociale. - Possedere capacità di mediazione culturale e di confronto. - Essere in grado di orientare al lavoro e ricercare opportunità lavorative per

persone disagiate. - Conoscere le modalità di assistenza legale per gli immigrati.

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Formazione generale dei giovani 23) Sede di realizzazione:

NUCLEO GIOVANI E SERVIZIO CARITAS TOSCANA Piazza della Chiesa 83 50019 SESTO FIORENTINO Potranno essere individuiate sedi diverse in caso di formazione residenziale.

24) Modalità di attuazione:

LA FORMAZIONE VIENE SVOLTA DALL’ENTE CON FORMATORI DELL’ENTE

25) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

A partire dai contenuti previsti per la formazione generale il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie.

Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà - dal saper fare al saper fare delle scelte - dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza - la società, il mondo attraverso: - lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo) - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo) - testimonianze e/o visite ad esperienze significative

Articolazione della proposta di formazione previste totale nei primi cinque mesi dall’avvio del progetto: 42 ore.

La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da: - corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio. - incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1-2 giornate

ciascuno. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5° al 12° mese (vedi il piano di monitoraggio interno descritto), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio.

Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti

Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico .

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Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo.

26) Contenuti della formazione:

A partire dai contenuti previsti per la formazione generale si propone una formazione generale che preveda due fasi: Una prima fase di 33 ore che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:

Moduli

Tempistica

Modalità (1)

L’identità del gruppo in formazione

Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni Sostenere la motivazione Sostenere l’orientamento per il futuro

3+3 1 F – 5 I

Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà

Comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria

2 2 F

Il dovere di difesa della Patria

2 2 F

La difesa civile non armata e nonviolenta

2 1 F – 1 I

La protezione civile Favorire l’educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale

3 2 F – 1I

La solidarietà e le forme di cittadinanza

3 2 F – 1 I

Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato

Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale

3 2 F – 1 I

La normativa vigente e la Carta di impegno etico

2 1 F – 1I

Diritti e doveri del volontario del servizio civile

2 2 F

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Presentazione dell’Ente

Lavoro per progetti

Conoscere la Caritas come ente ecclesiale

4 3 F – 1 I

Il lavoro per progetti La progettazione in ambito sociale

2 1 F – 1 I

Abilitare e sostenere la comunicazione e l’animazione del territorio durante e dopo il servizio

2 1 F – 1 I

33 20 F – 13 I (1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali

Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 9 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta.

27) Durata (espressa in ore):

Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani

28) Sede di realizzazione:

La sede di realizzazione della FORMAZIONE SPECIFICA sarà presso le SEDI DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO. Potranno essere individuiate sedi diverse in caso di formazione residenziale.

29) Modalità di attuazione:

LA FORMAZIONE VIENE SVOLTA DALL’ENTE CON FORMATORI DELL’ENTE

30) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione specifica viene curata in collaborazione con le sedi di attuazione intende fornire un bagaglio di conoscenze e competenze di carattere teorico e

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pratico legate alle specifiche attività previste dal progetto ed ha come obiettivo un positivo inserimento nel contesto del servizio in modo da garantire il buon operato del giovane in servizio civile in riferimento al contesto in cui svolge il servizio. Metodologia

Accompagnamento ed affiancamento personale stabile del giovane all’interno delle sedi operative per tutto il periodo del servizio;

Formazione sul campo;

Incontro di accoglienza iniziale: presentazione della sede di realizzazione del progetto, delle attività svolte, del ruolo e delle responsabilità richieste al volontario;

Incontri settimanali: di verifica e programmazione insieme agli operatori della sede di progetto al fine di confrontarsi sui casi, sulle difficoltà incontrate, e per trasmettere i contenuti formativi necessari allo svolgimento delle singole attività del centro, per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto;

Incontri di supervisione mensile: in totale sono previste 12 ore di verifica: fornire al volontario la possibilità di esternare il proprio vissuto emotivo in ordine al rapporto con gli utenti e con gli operatori del centro;

Partecipazione ad eventi formativi rivolti agli operatori dei centri;

Incontro di bilancio finale per effettuare una valutazione condivisa dell’esperienza dl volontariato.

Da realizzare attraverso: - lezioni frontali; - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali, gruppi verifica.

31) Contenuti della formazione:

Moduli Tempistica (ore di

intervento)

Modalità (1)

Per riscoprire e valorizzare la persona: la relazione d’aiuto con la persona in difficoltà Il disagio sociale e la devianza Il ruolo dell’operatore in servizio civile: identità e compiti

3 2 3

2 F – 1 I

Modalità di approccio nella relazione d’ascolto: tecniche di relazione La normativa sul trattamento dei dati (ai sensi de codice sulla privacy, DLgs. 196/03) per la compilazione schede

2 + 3 2

2F+3 I

L’ascolto e gestione di un colloquio (con adulti, minori, famiglie…) Il primo contatto nella relazione di aiuto alla persona Le principali forme di contrasto al disagio e all’emarginazione sociale (adulto, familiare,…) Lettura dei bisogni e comprensione delle

2+3 2 3

2F - 3I

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problematiche. 4

Stili di vita e di condivisione fra le diversità all’interno di un istituto o associazione Il processo di superamento del disagio e dell’emarginazione: dalla prima accoglienza all’integrazione sociale Conoscenza e orientamento ai servizi sociali territoriali: modalità di accesso. Il funzionamento delle strutture di accoglienza: regole, metodologia, gestione. La comunità educante: la vita comunitaria Per un approccio corretto al disagio: capirlo, accoglierlo. tipologie di disagio.

2+2 3 4+2 2+1 3 4

3F – 1I 4F – 2I 2F – 1I

La normativa di riferimento su immigrazione, ricongiungimenti, richiedenti asilo La normativa di riferimento per la concessione delle residenze, accesso alle strutture di salute mentale, servizi dei centri per l’impiego, riconoscimento invalidità e pensioni Normativa di riferimento di diritto carcerario

4+2 7+3 3+1

4F – 2I 7F – 3I 3F – 1I

72

F: lezione frontale; I:dinamiche non formali

32) Durata (espressa in ore):

Il progetto prevede un percorso formativo specifico di 72 ore totali.

Altri elementi

33) Presenza di almeno una delle altre figure previste per la gestione del servizio civile

regionale (diversa dall'Operatore di Progetto) che nell'ultimo anno abbia frequentato il corso di formazione o/e/o aggiornamento programmato dalla Regione Toscana (o si impegni a parteciparvi entro l'anno in cui si realizza il progetto):

ENZO CAPRETTI – COORDINATORE DI PROGETTO si impegna a svolgerlo entro l'anno: SI NO;

34) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto alla formazione aggiuntiva

programmata dalla regione Toscana: SI NO

35) Attestazione che all'interno del medesimo bando sono stati presentati progetti per un numero complessivo di posti inferiori al 50% di quelli richiedibili in base alla categoria

di appartenenza: SI NO n° progetti presentati: ______ n° posti richiesti complessivamente: _________

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36) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto ad almeno due manifestazioni,

eventi o attività di carattere regionale inserite nel sistema delle politiche giovanili della regione Toscana: SI NO

37) Coprogettazione tra i seguenti enti (è necessario allegare l'accordo sottoscritto dagli

enti per la coprogettazione, da cui risulti l'ente capofila):

Denominazione ente Codice RT Categoria d'iscrizione all'albo SCR Ente pubblico o privato

Il sottoscritto CHESI RENZO nato a POMARANCE il 11/10/1945 in qualità di responsabile legale dell'ente CARITAS TOSCANA dichiara che l'ente che rappresenta è in possesso di tutti i requisiti previsti per l'iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale (art. 5 comma 1 legge regionale n. 35 del 25/07/2006). Data 22 APRILE 2013 Il Responsabile legale dell’ente