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www.gruppolen.it Consapevolezza nella gestione degli allievi Ruolo del formatore a cura di Anna Perna e Paolo Vallicelli, responsabili della Formazione Formatori
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Ruolo del formatore

Feb 14, 2017

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Education

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Page 1: Ruolo del formatore

www.gruppolen.it

Consapevolezza nella gestione degli allievi

Ruolo del formatore

a cura di Anna Perna e Paolo Vallicelli, responsabili della Formazione Formatori

Page 2: Ruolo del formatore

FORMARE E’ QUESTIONE DI....

EQUILIBRIO

Page 3: Ruolo del formatore

Il docente aiuta a:

Creare il clima

un ambiente di apprendimento efficace è caratterizzato da comfort materiale, fiducia e rispetto reciproci, disponibilità ad aiutarsi, libertà di espressione e accettazione delle differenze.

Il docente deve quindi: predisporre condizioni materiali confortevoli che favoriscano l’interazione, accettare e rispettare ogni discente o favorire l’instaurazione di rapporti di fiducia e di aiuto reciproco, incoraggiando le attività di cooperazione e limitando il più possibile la competitività e la tendenza ad esprimere giudizi

IL RUOLO DEL DOCENTE COME FACILITATORE DELL’APPRENDIMENTO

Page 4: Ruolo del formatore

Il formatore NON È NÉ PERFETTO, NÉ ONNISCIENTE. Deve quindi essere capace di riconoscere le proprie emozioni, capire le proprie paure, ma anche riconoscere i propri meriti. È un essere umano e come tale soggetto a pressioni e stress. Non deve quindi negare tali sentimenti ma essere capace di riconoscerli ed adottare misure alternative.

CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA DEL DOCENTE

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Per un buon clima d’aula è fondamentale lo spirito accogliente e cooperativo, ovvero FARE RAPPORT CON L’AULA (A+H). Ma tale spirito, se non è accompagnato consolidate capacità di GUIDA (G), può facilmente tradursi in una gestione confusa (con perdita di direzionalità, di motivazione dei partecipanti, sviluppo di aggressività e competitività) e paradossalmente può stimolare proprio l'opposto della finalità che si propone!

Il delicato equilibrio tra accoglienza (A), direzionalità

(D) e senso dell’umorismo (H)

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QUALITÀ DEL FORMATORE

competenza specifica/(contra scarsa competenza)

spessore culturale/(contra superficialità)

humor, simpatia/(contra seriosità, lamentele)

calore, vicinanza, condivisione, empatia/ (contra freddezza, distacco)

chiarezza, lucidità/(contra confusione)

forza delle convinzioni, impegno personale/(contra disimpegno)

creatività, flessibilità, espressività (contra monotonia, rigidità, piattezza)

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alleniamoci ...

Punti di forza

• Cosa devo continuare a fare?

• Cosa funziona già?

Punti di debolezza

• Cosa devo smettere di fare?

• In che modo posso migliorare?

• Di cosa ho bisogno?

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CONGRUENZA DEL FORMATORE

Cosa accade quando un formatore non è allenato a praticare le qualità dell’essere sottese ad una conduzione d’aula eccellente? Per lui le strategie di conduzione d’aula sono solo dei vestiti appiccicati addosso ..... basta un colpo di vento, un imprevisto, il vestito si strappa e .....

• faccio ciò che dico?

• dico e ciò che faccio? Allineamento/coerenza

interna (integrità)

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Perché è importante … Ricordiamo che i giudizi si formano nei primi

4 minuti

CONGRUENZA DEL FORMATORE

Page 11: Ruolo del formatore

sapere

(nozioni)

Saper fare

(identità)

Saper essere

(competenze)

Cosa succede quando non lo sono?

CONGRUENZA DEL FORMATORE

Page 12: Ruolo del formatore

mi arrabbio con l'aula,

cerco di impormi,

distribuisco etichette,

mi difendo (mi faccio piccolo o grande),

racconto storie in cui non credo,

cerco di essere perfetto,

divento compiacente,

competo e sfido i partecipanti

mi ritiro e mi chiudo,

mi offendo

divento confuso, pedante, noioso...

mi esibisco e mi compiaccio

devo controllare tutto

ho fretta e devo sbrigarmi

CATTIVE ABITUDINI

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in pratica riverso sull'aula il repertorio del mio

“copione”

copione

Decisioni inconsapevoli

comportamenti

Comportamento non verbale

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AREE DA TENERE IN MENTE E MONITORARE PER

UNA CONDUZIONE D'AULA ECCELLENTE

Chiarezza della cornice

• dove ci troviamo

• chi siamo

• quale è il nostro obiettivo

• quale percorso seguiremo...

contratti con l'aula

• orari

• organizzazione

• principi di “buona navigazione”

• finalità

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sono attento a tutti? taglio fuori qualcuno?

osservo bene? mi accorgo dei bisogni?

coinvolgo le persone? sono accogliente?

so ascoltare, comprendere, valorizzare le differenze?

sono attento alle dinamiche di gruppo? so stimolare la coesione di gruppo?

so creare un clima disteso e favorevole all'apprendimento?

RAPPORTO CON L’AULA

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la parte teorica è ben costruita?

è ben direzionata all'obiettivo?

è sufficientemente arricchita e agganciata all'esperienza sensoriale o è eccessivamente astratta?

il linguaggio è chiaro?

c'è sequenzialità, logica?

c'è uso di esempi realmente pertinenti, metafore didattiche, simboli e schemi ben strutturati ecc.?

CHIAREZZA ESPOSITIVA

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ho un progetto chiaro in mente?

mantengo la direzione?

so essere flessibile di fronte alla novità?

so “riprogrammarmi” di fronte all'imprevisto, accogliendolo e utilizzandolo?

DIREZIONALITÀ/FLESSIBILITÀ

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Come è la mia espressività e gestualità?

Come uso il corpo e lo spazio?

Come uso la voce, quale modulazione e variazione dell'energia?

USO DEL CORPO, DELLA VOCE E DELLO SPAZIO

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Feedback stati di apprendimento

dimostrazioni esercizi

come li dò,? come li ricevo? come li stimolo e li

promuovo? come faccio

emergere domande?

come conduco un confronto?

Utilizzo metafore, storie e aneddoti?

Utilizzo immagini e simboli

Creo mappe concettuali e/o schemi riassuntivi?

Utilizzo video o audio?

Come verifico l'apprendimento dell'aula?

Ho capacità tecnica nel condurli?

Faccio una dimostrazione per esibirmi (bisogno mio) o perché è davvero utile in quel momento per l'aula?

Non faccio dimostrazioni perché sono insicuro, o perché ritengo davvero che in quel momento l'aula non ne trarrebbe giovamento?

sono ben costruiti? sono espressi

chiaramente? sono pertinenti e

funzionali all'obiettivo?

sono dati al momento opportuno?

sono troppi o troppo pochi?

sono flessibile nell'utilizzare questo strumento?

DOMANDE PER ALLINEARE I NOSTRI STRUMENTI

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Quindi i nostri allievi rispondono soprattutto ai messaggi che inviamo attraverso il nostro comportamento

DI “APERTURA

• Corpo proteso verso l’interlocutore

• Guardare negli occhi l’interlocutore

• Tenere le braccia aperte

• Annuire

DI “CHIUSURA

• Evitare di guardare negli occhi l’interlocutore

• Gambe incrociate in modo rigido

• Incrociare le braccia rigidamente

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Avvertenza! Attenzione all’interpretazione del linguaggio del corpo perché potrebbe creare dei giudizi e dei pregiudizi che ci fanno irrigidire rispetto alla persona.

Osservazione

epochè

adattamento

Qui e ora

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È NECESSARIO “ATTIVARE” L’AULA CON DOMANDE E/O CAMBIARE, SE POSSIBILE,

METODOLOGIA ESPOSITIVA

Saper fare Saper essere

Utilizzo del non verbale

Utilizzo delle

domande

Flessibilità (piano B)

contenuto

contenuto

contenuto

Gestione dell’emotività

Adattamento

sapere

IN ASSENZA DI SEGNALI DI INTERESSE

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In base a come rispondete alle prime domande inibirete/stimolerete i partecipanti generando/frustrando aspettative .

Se rimanete bloccati troppo tempo su una domanda o con un interlocutore, seppur su temi interessanti, gli altri partecipanti si sentiranno esclusi

Date il più spesso possibile una risposta immediata anche se breve

E’ IMPORTANTE RIMANERE IN CONTATTO CON LE PROPRIE EMOZIONI PER POTERLE GESTIRE!

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SE PERTINENTI • Rispondete subito senza rimandare a momenti successivi

SE ANTICIPATORI • Date una breve risposta di contenuto (ma comunque dare

una breve risposta) e

• Segnalate che l’argomento verrà trattato in seguito

SE FUORI TEMASE FUORI TEMA

• Se possibile, date una breve risposta di contenuto e segnalate che l ’argomento non è oggetto dell’incontro e che, dato il limitato tempo disponibile, non potrà essere trattato

SE POLEMICHE

• Se riguardano i contenuti espressi (es.: opinione differente) rispondete solo sulla parte contenutistica riprendendo il filo logico che ha condotto alla posizione assunta.

SE NON CONOSCETE LA

RISPOSTA

• Rinviate a dopo, a seguito di un vostro approfondimento

• Rinviate al gruppo

GESTIONE DELLE DOMANDE E DEGLI INTERVENTI DEI PARTECIPANTI

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SEPARATE LA PARTE EMOTIVA DA QUELLA TECNICA!

Riformulate l’intervento del partecipante eliminando i toni emotivi

Dichiarate che non avete una risposta e andate avanti

Raccogliete altre domande da parte di altri partecipanti

Accogliete, se possibile, le osservazioni come “ulteriore punto di vista

Create alleanza con il resto dell’aula

Page 26: Ruolo del formatore

Formare significa creare esperienze significative!!!

RICORDIAMOCI CHE …

Page 27: Ruolo del formatore

per approfondire

Demetrio D., Manuale di educazione degli adulti. Bari, Laterza, 1999. Fabbri, D., Formazione come forma di adultità, in Metodi per la formazione, fascicolo monografico della rivista Adultità, n. 16, ottobre 2002, Guerini e Associati, Milano.