Rotary Club Orbetello Costa d’Argento Paul Harris 100% anno 2011-2012 Dalla collezione Graziani Notiziario N° 266
Rotary Club
Orbetello Costa d’Argento Paul Harris 100% anno 2011-2012
Dalla collezione Graziani
Notiziario N° 266
Rotary Club Orbetello - Costa d’Argento Distretto 2071
IL CONSIGLIO DIRETTIVO 2013 – 2014
PRESIDENTE: Rodolfo TORRI
PAST PRESIDENT: Paolo BRAMA PRESIDENTE INCOMING: Luigi DESTEFANO VICE PRESIDENTE VICARIO: Claudio SANTI VICE PRESIDENTE: Pier Nicola MUSCETTA
SEGRETARIO
Gian Franco FRANCIA TESORIERE
Francesco DEL MAZZA PREFETTO
Paolo BRAMA VICE PREFETTO
Claudio SANTI
CONSIGLIERI S. ALDI; A. BARBETTI; N.COSTANTINI; V.FIDATI; S.MARCONI; M.PANCRAZI
COMMISSIONI
GESTIONE DELL’EFFETTIVO
Italia BALDI Vice Presidente F.FABBRI
Membri: F.A. ANDREINI; S.MARCONI RELAZIONI INTERNAZIONALI ED ESTERNE
P.BRAMA Membri: C.BONDI; L. DESTEFANO;
B.NOCERA; Jürgen SCHÄERFE AMMINISTRAZIONE DEL CLUB
Vittorio FIDATI; V. Presidente: E. Lucignani Membri: L. Ambrosini; D. Cerulli
Sottocommissione MULTIMEDIA Mario de CARO
Membri: A.BARBETTI; R. DE LUCA; C.SANTI PROGETTI DI SERVIZIO
Vincenzo PICCIOLINI Membri: N.COSTANTINI; P.LOFFREDO; M.MASSUCCI
FONDAZIONE ROTARY Carlo MONETTI
Membri: L. AGOSTINI; A.TOMMASI
COMMISSIONI STRAORDINARIE CULTURA
Gianemilio FRANCHINI Membri: I.BALDI; A.MEOSSI; P.N.MUSCETTA
FORMAZIONE Pier Nicola MUSCETTA
Membri: M.PANCRAZI; A.PAOLINI; A.STENDARDI TRANSAPPENINICA ROTARIANA
G.FRANCHINI Membri: M. GALEAZZI; F.PIANELLI
INTERACT P.N. MUSCETTA
Membri: L.AGOSTINI; I. BALDI; L.DESTEFANO; A.TOMMASI
Bollettino nr. 266
HANNO PRESIEDUTO IL CLUB
1969 - 1970 Ennio GRAZIANI
1970 - 1971 Ennio GRAZIANI 1971 - 1972 Luigi BINI 1972 - 1973 Angelo MURZI 1973 - 1974 Angelo MURZI 1974 - 1975 Piero SALVUCCI 1975 - 1976 Piero SALVUCCI 1976 - 1977 Dino SPANO 1977 - 1978 Antonio VISTOLI 1978 - 1979 Andrea BENTIVOGLIO 1979 - 1980 Franco FABBRI 1980 - 1981 Mario LABANCA 1981 - 1982 Gabriele GABELLI 1982 - 1983 Enzo BASTOGI 1983 - 1984 Gianfrancesco CASALINI 1984 - 1985 Renato GIORDANO 1985 - 1986 Marcrell0 GALEAZZI 1986 - 1987 Raniero MICHELACCI 1987 - 1988 Tommaso CERULLI 1988 - 1989 Gian Luigi ALICICCO 1989 - 1990 Giuseppe DACCIO’ 1990 - 1991 Giuseppe DACCIO’ 1991 - 1992 Pierluigi BALLERANO 1992 - 1993 Gerardo MAIORINO 1993 - 1994 Fabrizio PARO VIDOLIN 1994 - 1995 Mario de CARO 1995 - 1996 Paolo BRAMA 1996 - 1997 Angiolo FEROCI 1997 - 1998 Bruno NOCERA 1998 - 1999 Carlo MONETTI 1999 - 2000 Raffaele DELUCA 2000 - 2001 Alvaro MEOSSI 2001 - 2002 Paolo BRAMA 2002 – 2003 Paolo BRAMA 2003 – 2004 Raniero MICHELACCI 2004 – 2005 Gianfrancesco CASALINI 2005 – 2006 Armando ABBATE 2006 – 2007 Angiolo FEROCI 2007 – 2008 Claudio SANTI 2008 – 2009 Marcello PANCRAZI 2009 – 2010 Luca AGOSTINI 2010 – 2011 Efisio LUCIGNANI 2011 – 2012 Vittorio FIDATI 2012 – 2013 Paolo BRAMA
PROSSIME RIUNIONI
Venerdì 2 /VIII/2013 - ore 19.00 M/N REVENGE P.to S.Stefano -Gita in mare
Conviviale con familiari ed amici con degustazione vini presentati ed offerti dal
Presidente Nazionale Associazione Italiana Sommelier e dal suo STAFF
Venerdì 9/VIII/2013 – ore 19.00 – Sede “Il Cacciatore”
Riunione del Consiglio Direttivo
Venerdì 16/VIII/2013 – Conviviale rinviata
Venerdì 23/VIII/2013 – ore 21.00 - Ristorante “Il Cacciatore”
Conviviale con familiari in piscina.
Venerdì 31/VIII/2013 – Conviviale annullata
ROTARY INTERNATIONAL
Distretto 2071 2a Lettera del Governatore del Distretto 2071 del Rotary International Cari soci, questa lettera Vi perverrà quando molti di Voi saranno in vacanza, intenti a godere del meritato riposo: Agosto è per definizione il mese delle ferie, dello svago e della spensieratezza. Per il Rotary invece Agosto è da sempre dedicato ad un tema fondamentale per la vita della nostra associazione, quello della espansione interna, cioè della crescita del numero dei soci, e quello della espansione esterna, intesa come studio della possibilità di costituire nuovi club, all’interno di perimetri territoriali che già registrano la presenza di altri club rotary. Come vedete, cari Soci, nel mese tra i più caldi dell’anno siamo chiamati dal R.I. ad affrontare un tema, direi centrale per la nostra Organizzazione, che merita, certo, di essere trattato con ponderata riflessione. I rotariani sono nel mondo circa 1.200.000. C’è ancora spazio per una crescita? A livello internazionale la risposta non può che essere positiva; si stanno aprendo, infatti, nuovi e vasti spazi in tutte quelle aree dei paesi in via di sviluppo le cui economie stanno crescendo a tassi di due cifre. Se limitiamo lo sguardo alle cose di casa nostra, non possiamo non rilevare un dato preoccupante. Il nostro è un paese che sta invecchiando di anno in anno e il Rotary, che della società è uno specchio, non può non riflettere una analoga situazione di criticità. Da qui l’esigenza che i Club mettano in programma iniziative di mantenimento dell’effettivo da un lato e di ricerca di nuove forze dall’altro. Occorre procedere nella direzione di guardare alla componente femminile nei nostri club. Tale componente nel nostro distretto è percentualmente inferiore alla percentuale media nel mondo rotariano: teniamo conto del ruolo che oggi è coperto dalle donne nell’ambito delle competenze professionali e delle attività imprenditoriali. Occorre anche procedere nella direzione del ringiovanimento dei nostri club favorendo l’ammissione di giovani professionisti (non ne mancano di eccellenti) che al buon carattere uniscano capacità e volontà di emergere nell’esercizio delle loro professioni. Non importa se ancora non sono dei numeri uno, perché, grazie anche all’aiuto di volenterosi colleghi dei Club, potranno sicuramente diventarlo. La crescita, inoltre, dovrà riguardare non solo il numero dei soci, ma anche e soprattutto la partecipazione, per allontanare dai nostri club la disaffezione che crea assenteismo, che è poi la principale causa di perdita di importanti risorse. Quindi la ricerca di nuovi soci non può non essere accompagnata da iniziative volte al recupero dei Soci poco presenti, che con la loro assenza alle riunioni dimostrano scarso interesse alle attività del Club. Quanto alla nascita di nuovi Club, l’argomento è di una tale delicatezza, che non può essere liquidato con poche righe. La mia posizione, al riguardo, è molto chiara: la procedura per la creazione di un nuovo Club, deve trovare la sua condizione imprescindibile nel convinto consenso dei Club già presenti nel territorio. Non ritengo ammissibile che un Club nasca sotto la spinta di “fuoriusciti” o per risentimenti personali. Mi fermo qui, per augurare a tutti buone vacanze e un meritato riposo. A settembre riprenderemo il nostro cammino e le nostre manifestazioni rotariane alle quali mi auguro di vedervi numerosi se, tutti insieme, vogliamo fare di più per il nostro Rotary. Con i migliori saluti rotariani.
Gianfranco Pachetti
R O T A R Y I N T E R N A T I O N A L Service Above Self
DISTRETTO 2071 – ITALIA
Toscana R.C. Orbetello – Costa d’Argento
Presidente 2013-2014 Rodolfo Torri LETTERA N° 2 – AGOSTO
Carissime Amiche e carissimi Amici,
il mese trascorso ci ha visti in un bel numero alla conviviale del Passaggio della
Campana, è vero che è una delle conviviali più importanti ma l’affetto di voi
tutti per Paolo e me si è fatto sentire.
Bella serata in una delle location tra le più suggestive dell’Argentario.
L’altra conviviale alla piscina del Cacciatore abbiamo avuto una
interessantissima conferenza tenuta dal Prof. Ettore Bergamini, noto
gerontologo e ricercatore di Pisa, che con un linguaggio molto semplice, ci ha
illustrato gli effetti del trascorrere del tempo sul nostro organismo e soprattutto
come combatterli.
Per il Rotary International il mese di agosto è designato come mese dell’
Effettivo e dell’espansione, lo scopo principale di ogni Club, mantenere
l’effettivo e cercare di far entrare nuovi soci per garantire la prosecuzione degli
scopi della nostra appartenenza al Rotary, ossia il servizio per migliorare il
mondo che ci circonda; credo che questa sia la miglior gratificazione per tutti
noi, vi esorto quindi a guardarvi intorno e cercate di pensare a chi potrebbe
avere quelle qualità di eccellenza da ritenerlo adatto per far parte del nostro
Club.
Per il mese di Agosto, venerdì 2 ci vedrà alla conviviale con famigliari ed amici
denominata “CALICI SUL MARE”, ossia l’annuale conviviale in Barca sulla M/N
REVENGE , con una interessante degustazione di vini presentati dai vertici
nazionali dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS), con una Lotteria a favore
del Service pro-albini del Congo.
Il venerdì 9 alle ore 19.00 al Cacciatore si terrà una riunione del Consiglio
Direttivo per alcune decisioni da prendere sui futuri impegni.
La conviviale con famigliari del 16, a causa della vicinanza con il Ferragosto,
verrà spostata a venerdì 23 agosto presso la Piscina del Cacciatore.
Per concludere auguro a tutti voi ed alle vostre famiglie un periodo di meritato
riposo e di poterci rivedere numerosi ai prossimi appuntamenti ritemprati nel
corpo e pronti per i successivi impegni che ci attendono.
Buon Rotary
NOTIZIE DA HYERES DI AVVENIMENTI, SVOLTISI NEL MESE DI GIUGNO
DELL’ANNO ROTARIANO 2012/13, AI QUALI IL NOSTRO CLUB HA PARTECIPATO
Ci sono pervenute un po’ di foto relative a tre eventi in cui il nostro Club ha
partecipato in terra di Francia:
La gara di Go Kart, disputatasi martedì 11 giugno 2013 e organizzata dal R.C.
di Hyères Les Iles d’Or, alla quale il nostro club ha partecipato (affidandosi a
due ragazzi del Rotaract di Hyères) e piazzandosi al 4° posto su 20 equipaggi.
Bel risultato! No?
La cerimonia di passaggio delle consegne tra i due presidenti del Club di
Hyères Les Palmiers, avvenuta venerdì 28 giugno 2013, ed alla quale hanno
partecipato il nostro Past President Paolo Brama e consorte Dominique Dupeux
socia onoraria del nostro club e socia effettiva del Club di Hyères Le Iles d’Or
e il nostro Presidente Incoming Luigi Destefano con Cristina.
La partecipazione della studentessa orbetellana, Francesca Solimeno, vincitrice
del premio Rotary 2013, allo stage di una settimana, offerto dal consocio
rotariano Denis Matyasi, nel suo atelier di Hyères. La giovane alunna della
Scuola Alberghiera di Orbetello è rimasta così entusiasta ed appagata
dall’esperienza francese che non voleva più ritornare in Italia; è stato faticoso
farla rimpatriare (e ti credo! era sotto l’assistenza diretta e gli insegnamenti
dello chef di fama internazionale Denis).
Vi mostriamo, di seguito, la documentazione fotografica dei tre avvenimenti
IL CLUB “AMICI DI PAUL HARRIS 100%” a cura di Pier Nicola Muscetta (Commissione Formazione)
Questo articolo è dedicato in modo particolare ai nuovi Soci, e precisamente
a coloro che sono stati ammessi Soci del nostro Club a partire da luglio 2010,
ma costituisce anche un aggiornamento per tutti i restanti Soci del Club.
Tutti i buoni rotariani sanno (o comunque dovrebbero sapere) che il titolo di
“Amico di Paul Harris” (sigla in inglese PHF) viene riconosciuto a chi abbia
versato, o in nome del quale siano stati versati, almeno 1000 USD alla Rotary
Foundation (RF). I tipi di contributi più comuni per tale riconoscimento sono i
versamenti in favore del Fondo Programmi della RF, ma possono ricevere il
riconoscimento PHF anche i contributi diretti al Fondo Mondiale e alle
iniziative PolioPlus e Partner PolioPlus, come pure quelli degli sponsor per
sovvenzioni umanitarie.
Il titolo PHF è strettamente legato alla persona (socio rotariano o extra-
Rotary) o Ente, o Istituzione che lo riceve, cui viene consegnato (su richiesta)
un attestato di nomina unitamente ad un distintivo circolare con l’immagine di
Paul Harris e una medaglia/collare con nastro giallo-blu con i colori del RI.
Il riconoscimento PHF può essere ripetuto in corrispondenza di versamenti
successivi, sempre di 1000 USD. In tal caso per il ricevente si parla di “Amico
Multiplo di Paul Harris” (MPHF), e il distintivo relativo può recare fino a un
massimo di 5 zaffiri (corrispondente a 6 titoli PHF successivi) e poi fino a un
massimo di 3 rubini (corrispondente a 9 titoli PHF).
In generale, nella consuetudine rotariana, il titolo PHF viene attribuito a chi
abbia reso un servizio meritorio nel perseguimento degli ideali del Rotary e/o
si sia distinto per il continuo sostegno all’Istituzione. Il proponente è sovente
lo stesso Club Rotary, ma può essere, per casi di particolare merito, il
Distretto, se non addirittura il RI. Ma non mancano i casi in cui soci rotariani
fanno pervenire contribuzioni personali alla RF, e quindi acquistano per sé (o
per altri da indicare) il titolo PHF e le sue eventuali graduazioni.
Non tutti i rotariani però sono a conoscenza del riconoscimento “una tantum”
che viene conferito ad un Club quando tutti i suoi soci diventano “Amici di
Paul Harris”. Si parla in questo caso di Club 100% PHF. E’ questa una
circostanza piuttosto rara, istituita nel 1998, e che può permettersi solo un
numero assai ristretto di Club cosiddetti “virtuosi”. Quando un Club si trova in
tali condizioni, il suo nome viene inciso su una targa permanente esposta
presso la sede centrale del Rotary, ad Evanston (Illinois-USA). Tutti i “vecchi”
rotariani del RC Orbetello – Costa d’Argento sono ben a conoscenza di
questo particolare riconoscimento, per il fatto che al Club venne annunciato
ufficialmente l’ingresso nel novero dei Club virtuosi in occasione di una
solenne serata celebrativa, quella del 26 giugno 2010, alla presenza del
Governatore del Distretto 2070 (all’epoca Mario Baraldi) e del Presidente del
Club (all’epoca Luca Agostini, Presidente “storico” e illuminato, che ha portato
il Club a traguardi internazionali di prima grandezza). In quella serata, che
sarà sicuramente ricordata fra le tappe storiche di questo Club
ultraquarantennale, tutti i Soci del Club ricevettero un riconoscimento PHF
grazie alle attività di servizio rese dal Club nell’a.r. 2009-2010.
E’ bene ricordare, grazie alla recente verifica negli archivi del RI fatta dal
nostro Past President Vittorio Fidati, che nel mondo i Club 100% PHF sono
solo 2200 (aggiornamento: fine giugno 2013) su un totale di oltre 33.000
Club, dunque solo il 7%.
La Nazioni dove esistono più Club “100% PHF” sono - oltre ovviamente agli
USA - India, Corea del Sud, Giappone, Brasile, Canada, Argentina, Messico,
Filippine e Turchia. Sono rappresentate, da almeno un Club, altre nazioni
come: Sud Africa, Cile, Perù, Egitto, Guatemala, Singapore, Isole Vergini,
Isole Cayman, Cina, Trinidad e Tobago, Nepal, El Salvador, Australia, Costa
d’Avorio, Brunei, Congo, Tanzania, Indonesia, Colombia, Venezuela, Hong
Kong, Togo, Marocco, Taiwan, Equador, Tailandia, Estonia, Reunion, Sri
Lanka, Ghana, Costarica. Va segnalato che stranamente l’Europa non brilla
nel novero dei Club virtuosi: i Club europei sono pochi, solo qualche decina
(le nazioni rappresentate sono: Belgio, Germania, Francia, Spagna, Grecia,
United Kingdom, Grecia, Svezia, Finlandia, oltre a Italia e San Marino).
In particolare quelli della zona Italia-San Marino-Albania-Malta sono solo
cinque su un totale di oltre 800 Club (pari allo 0,6%). Di questi, quattro sono
italiani (il quinto è il RC San Marino). Come evidenziato nella tabella
seguente in cui i Club sono ordinati secondo decorrenza del titolo, nel
Distretto 2071 (solo Toscana), nato a partire dal 1° luglio 2013, due soli Club
sono 100% PHF: il nostro Club e il RC Firenze Brunelleschi.
CLUB ROTARY DISTRETTO DECORRENZA TITOLO
Carpi 2072 16/10/2006
San Marino 2072 28/11/2006
Firenze Brunelleschi 2071 30/06/2009
Dalmine Centenario 2042 31/03/2010
Orbetello-Costa d’Argento 2071 15/04/2012
RICONOSCIMENTO DISTRETTUALE AL SOCIO ANGIOLO FEROCI
a cura di Pier Nicola Muscetta
Anche nell’anno rotariano 2012-2013 il nostro Socio (e 2 volte Past
President) Angiolo Feroci è stato premiato con il 2° riconoscimento
distrettuale di “Amico di Paul Harris” (PHF) dal Governatore del Distretto
2070 Franco Angotti.
Angiolo Feroci da due anni ricopre il prestigioso incarico di Assistente del
Governatore (AG) per l’Area Maremma, che comprende – come è noto – 6
Rotary Club (Follonica, Grosseto, Massa Marittima, Monte Argentario,
Orbetello – Costa d’Argento, Pitigliano – Sorano – Manciano).
Come per l’anno precedente 2011-2012, il conferimento del PHF distrettuale
costituisce il tangibile riconoscimento del fattivo impegno del nostro Socio
Feroci nell’ambito del Distretto 2070.
Anche per l’a.r. 2013-2014 il nostro Socio Angiolo Feroci è stato confermato,
per il terzo anno consecutivo, nel prestigioso incarico di Assistente del
Governatore nell’ambito del neonato Distretto 2071.
Ad Angiolo congratulazioni vivissine da parte di tutto il RC Orbetello – Costa
d’Argento per il meritato conseguimento del 4° riconoscimento PHF, e auguri
sinceri di AD MAIORA!
CONVIVIALE DEL 5/VII/2013 - CALA PICCOLA – PORTO S. STEFANO
Il 5 luglio, nella bella cornice del Ristorante “Torre d’Argento” dell’Hotel
Torre di Cala Piccola che spazia su uno dei panorami più belli dell’Argentario, si
sono avvicendati ufficialmente, alla guida del nostro club, Paolo Brama e Rodolfo
Torri. I partecipanti, tra soci, familiari, amici e giovani leve interactiane, sono stati
circa 100.
La riunione di partecipazione all’importante meeting, ha avuto inizio alle ore
20, sulla terrazza dell’Hotel, da cui si poteva ammirare un paesaggio da sogno. Qui i
soci, i familiari, gli amici e i giovani interactiani, hanno familiarizzato e si sono
intrattenuti piacevolmente ed amichevolmente, in un caldo clima rotariano, ai tavoli
degli aperitivi e degli stuzzichini, rinsaldano vecchie amicizie e facendone sorgere di
nuove.
E’ stato ospite del nostro incontro il Presidente del Tribunale di Grosseto dr.
Michele Addimandi, era presente l’Assistente del Governatore Angiolo Feroci con
Gabriella, il Presidente del Lions “I Presidi” dott. Leonardo Rigati e consorte e il
genero di Rodolfo, avv. Filippo Biagi con Serena; abbiamo rivisto, con piacere, anche
una coppia di amici di Rodolfo, Franco ed Angela Sclafani, venuta appositamente da
Palermo per assistere alla cerimonia di investitura di Rodolfo. I coniugi Sclafani oltre
che per la simpatia e la cordialità, mi erano rimasti impressi anche perché la signora
Angela, in un’ottobrata di un paio di anni fa, portò, su dai frati, un dolce preparato da
lei: la “cassata siciliana al forno” che io ignoravo, conoscendo solo quella semifredda
e, poiché sono curioso, andai a consultare internet e scoprii che tale dolce siciliano è
anteriore addirittura di circa un millennio alla classica “cassata siciliana”. Ben
ritrovati, amici!
Abbiamo avuto anche modo di conoscere quasi tutti i soci interactiani, presenti
in 17 su 20 e che, dopo la cerimonia del passaggio delle consegne presidenziali del
nostro club, hanno effettuato il passaggio delle consegne del loro sodalizio.
Approfittiamo dell’occasione per elencare lo staff dirigenziale del club per l’anno
2013/2014 (inviatoci da Pier Nicola Muscetta), come da decisione presa nella
riunione interactiana del 2 luglio scorso:
Presidente Esmeralda Olivari;
Past President Barbara Grillo;
Vice Presidente Luca Picchianti;
Segretario Camilla Tommasi;
Tesoriere Benedetta Ciminello;
Prefetto Benedetta Agostini;
Vice Segretario Giulia Ferente;
Vice Tesoriere Cecilia Marzilli;
Vice Prefetto Francesca Lorenzini;
Consigliere Arianna Volpini.
Ha partecipato, con i genitori, anche Francesco Vergni, figlio sedicenne di
Mirco e Marie Louise, che è stato oggetto pressante della corte di Paolo e
Dominique, affinché andasse ad ingrossare le file degli interactiani di Orbetello
Costa d’Argento e, inoltre, Cassandre, un’amica francese di Benedetta Agostini, già
venuta, qualche anno fa, alle nostre riunioni estive.
Continuiamo, ora, con la descrizione dell’incontro.
Una volta preso posto, abbiamo ascoltato gli inni in onore alle bandiere, che
per la prima volta, nel nostro nuovo Distretto 2071, iniziano con l’inno di Mameli,
per continuare con quello europeo e terminare con quello del Rotary International;
infatti è scomparso l’inno iniziale della Repubblica di San Marino, passata col
Distretto 2072, insieme all’Emilia Romagna. Quindi, da quest’anno, il nostro
Distretto è esclusivamente toscano, con 57 club. Un po’ ci dispiace, ma certo che per
un Governatore era una sfacchinata andare a far la visita annuale ai 104 club del
vecchio Distretto 2070. D’altra parte nessuno ci vieta di prendere parte alle riunioni
degli ex consoci dell’Emilia Romagna o della Repubblica di San Marino con cui
siamo diventati amici dopo tanti anni di frequentazione.
Terminata la procedura degli inni, ha preso la parola il Presidente Uscente,
Paolo Brama, il quale ha annunciato subito che la cerimonia del “Passaggio delle
Consegne” include anche quella relativa al club Interact da noi sponsorizzato e che,
perciò, al tavolo di Presidenza, siedono anche il Presidente Uscente dell’Interact,
Barbara Grillo e il Presidente Entrante, Esmeralda Olivari.
Paolo s’è detto orgoglioso di aver presieduto, per la quarta volta, il nostro
laborioso club che, anche quest’anno, ha svolto importanti “service”. Egli sta
preparando un DVD, che invierà a tutti i soci, in cui sono elencate le iniziative di
quest’anno, corredate da foto. Quest’annata rotariana è stata caratterizzata,
sicuramente, dalla creazione del Club Interact, per la realizzazione del quale s’è
molto impegnata Dominique e la Commissione Interact, presieduta da Pier Nicola
Muscetta, il quale ha anche elaborato lo statuto e l’atto costitutivo del neocostituito
club e ha offerta la sua consulenza amministrativa.
Il tema importante ed urgente, comunque, che ha coinvolto l’attenzione e la
partecipazione di tutti i soci del club, è stato quello dell’alluvione di Albinia. Siamo
riusciti ad aiutare 23 famiglie, con la collaborazione anche del Club Contatto di
Hyères che ci ha inviato 5.000 euro. Un altro service, iniziato nell’anno 2012/2013, e
che proseguirà nel 2013/2014, è quello delle lavagne interattive multimediali del
valore di circa 14.000 euro, donate alla Scuola di Albinia. Questo service, che ha
beneficiato del contributo della Rotary Foundation, è stato programmato da noi in
comunione con il club di Grosseto, quello di Monte Argentario e quello di
Pitigliano-Sorano-Manciano. Altro service importante è stato quello di aver portato
in Africa, nel Congo, tramite il nostro socio Claudio Bondi, molto materiale sanitario
e parasanitario per la popolazione affetta da albinismo. Un’altra iniziativa, degna di
menzione, è stata la consegna ai sindaci, di Orbetello e di Capalbio, di quattro
poltrone JOB per aiutare i diversamente abili, ad andare a fare il bagno in mare.
Questo tipo di aiuto si potrà incrementare anche l’anno prossimo, perché il bilancio
di quest’annata si chiude con un attivo intorno ai 14.000 euro. A questo punto, quello
zuzzurellone del Past Presidente, ha detto che, per aver lasciato la cassa in
consistente attivo, merita, senz’altro, un applauso, che i presenti, giusto per non
deluderlo, gli hanno prontamente fatto. Infine, l’ultimo service dell’anno è stato
l’istituzione del “Premio Rotary 2013” (sempre con l’aiuto del nostro infaticabile
Pier Nicola Muscetta che ha redatto il regolamento e il bando di concorso),
consistente nell’assegnare ad uno studente meritevole, della Scuola Alberghiera di
Orbetello, una Borsa di Studio di una settimana, fruibile presso l’Atelier
Gastronomico di Hyères, in Costa Azzurra, di proprietà del socio francese Denis
Matyasi, il quale si vanta di essere inserito nella rosa dei primi 90 pasticcieri più
bravi del mondo. Il premio, che avrà ricorrenza annuale, quest’anno è stato vinto
dalla studentessa Francesca Solimeno.
Una volta terminato il discorso di commiato, Paolo ha passato il collare di
Presidente, la campana del club e il distintivo di Presidente, a Rodolfo, il quale, a sua
volta, gli ha dato il distintivo di Past President e il martello. Dopo di che Rodolfo ha
fatto il discorso di insediamento, ricordando che egli è il primo Presidente del nuovo
Distretto 2071. La ristrutturazione della nuova circoscrizione di 57 club, contro i
precedenti 104 del Distretto 2070, ci permetterà di essere più vicini agli Organi
Dirigenziali Distrettuali ed avere un più rapido scambio comunicativo, con l’aiuto
anche dell’Assistente del Governatore, che continua ad essere, anche per quest’anno,
il nostro socio Angiolo Feroci. Poi Rodolfo ha ricordato che nell’anno rotariano
trascorso, abbiamo avuto la perdita di tre soci anziani di spessore: Salvatore Brama,
Lino Murzi ed Ennio Graziani, gli ultimi due, soci fondatori del nostro club. Un
applauso affettuoso è partito in memoria dei tre amici scomparsi.
Poi Rodolfo ha ringraziato Paolo, ricordando che, nonostante questa sua ultima fatica
di Presidenza sia stata la quarta, ha dato anche, subito, la sua disponibilità a fargli da
Prefetto per l’anno in corso. Poi gli ha consegnato, per il lavoro svolto, il sesto PHF.
Rodolfo ha lanciato l’invito ai soci di continuare a lavorare e ad assistere il
Presidente, anche perché egli, abitando a Grosseto e non ad Orbetello, ha anche
qualche problema logistico in caso di pronto intervento. Con l’occasione ha ricordato
che Vittorio Fidati ha già iniziato ad impegnarsi, perché ha fatto stampare un
libricino che riporta tutti i soci del nostro club, alla data del passaggio delle
consegne, con i profili professionali e le foto. Poi ha evidenziato che la cosa
importante nel Rotary è l’amicizia ed essa deve essere l’elemento collante del nostro
club. Inoltre sono importanti i service e a tale proposito ha ricordato quello
consistente delle lavagne interattive multimediali donate alla Scuola di Albinia alla
quale mancavano otto di tali importanti supporti per completare il loro corredo
didattico e il nostro club, con una sovvenzione distrettuale e la collaborazione dei
club di: Grosseto, Monte Argentario e Pitigliano-Sorano-Manciano, è riuscito a
rifornire la Scuola di tali indispensabili strumenti. Infine il Presidente Entrante ha
ricordato i prossimi appuntamenti.
Dopo c’è stato il passaggio delle consegne interactiane tra il Presidente
Uscente Barbara Grillo e il Presidente Entrante Esmeralda Olivari. Alle quali sono
stati consegnativi il Distintivo di Past President e di Presidente in carica. Poi Rodolfo
ha consegnato il distintivo interactiano di Vice Presidente a Luca Picchianti e quello
di Segretario a Camilla Tommasi, la figlia di Sandro e Giovanna; infine è stato
consegnato il distintivo interactiano al socio di nuovo ingresso, Simone Gargiuli.
Barbara Grillo, Presidente Uscente, ha ringraziato l’Interact per averle dato la
possibilità di operare in un contesto di servizio che oltre ad averle dato l’opportunità
di cercare di aiutare il prossimo, le ha permesso anche di diventare più sciolta negli
scambi comunicativi e anche più matura. Ha ringraziato, per il loro continuo aiuto,
Dominique Brama, Pier Nicola Muscetta, Presidente della Commissione Interact e
tutti i membri, tra i quali Italia Baldi.
Esmeralda Olivari, Presidente Entrante, ha detto che l’anno interactiano appena
trascorso, ha permesso loro di familiarizzare e conoscersi meglio. Ora sono tutti
presi dai nuovi programmi che cominceranno a prendere forma ad agosto e a
settembre e saranno due eventi, il primo con tema musicale, nel corso del quale sarà
effettuata anche una lotteria, si concluderà con la premiazione di tre migliori
musicisti; il secondo avvenimento, a settembre, avrà un tema sociale. Il loro club ha
programmato contatti quindicinali col nostro club e “trait d’union” continuerà ad
essere Dominique Brama, oltre che la Commissione Interact del nostro Club. Il loro
sodalizio s’espande sempre più, e anche questa sera, sono loro ospiti tre ragazzi che
“vorrebbero condividere con noi - ha detto Esmeralda Olivari - questa bella
esperienza”. Infine, Esmeralda ha concluso con un ringraziamento al nostro Past
President, al Presidente in carica, a Dominique e al Presidente della Commissione
Interact con tutti i membri.
Col discorso di Esmeralda Olivari, s’è conclusa la fase ufficiale della
conviviale, dopo di che, il Past President Paolo Brama, ora nelle vesti di Prefetto, ha
ordinato che si desse corso alla cena.
Riportiamo di seguito il menù approntato dal Ristorante “Torre d’Argento”:
Battuto di gambero bianco e seppia con pesto leggero di verdure;
Riccioli di farina Podere Pereto al torchio, vongole veraci sgusciate,
fiori zucca e basilico;
Maccheroncelli al torchio con ragout leggero di crostacei;
Turbante di spigola in crosta di pane profumato
e patata mantecata all’olio;
Caprese di mandorle con gelato al latte.
Dalle cantine
Osa Vermentino
La cena ha avuto corso sotto l’occhio vigile ed attento della direttrice
dell’Hotel, Stefania Marconi, che è anche socia del nostro club, nonché membro del
Consiglio Direttivo per l’anno rotariano 2013-2014, insieme a un’altra socia Nunzia
Costantini. (Eh! il nostro club rispetta, convintamente, la “quota rosa”).
Ringraziamo affettuosamente Stefania per l’accuratezza con la quale ha
approntato e gestito quest’interessantissima conviviale.
Di seguito troverete le foto dell’avvenimento, scattate dal nostro ortopedico di
professione, ma fotoreporter per passione, Angelo Barbetti.
Mario de Caro
CONVIVIALE DEL 19/VII/2013 – RISTORANTE “IL CACCITORE”
La conviviale presso la nostra Sede istituzionale è stata organizzata all’aperto,
a bordo piscina. Erano presenti i soci:
Luca Agostini, Simone Aldi, Italia Baldi, Angelo Barbetti con Rossana, Paolo Brama
con Dominique, Nunzia Costantini, Mario de Caro, Raffaele De Luca, Vittorio Fidati
con Anna, Gian Franco Francia, Marcello Galeazzi con Alda, Efisio Lucignani con
Carla, Mauro Massucci con la mamma e Nicoletta, Pier Nicola Muscetta con Ica,
Marcello Pancrazi, Rodolfo Torri con Vladimira, Maurizio Valenti con Alessandra,
Stefano Murace. A fine serata, verso le 23, è arrivato anche Claudio Santi che pur
non avendo potuto partecipare alla conviviale è passato al termine della riunione per
salutare i soci e gli ospiti.
Hanno partecipato: il relatore prof. Ettore Bergamini, socio del R.C. di Pisa,
con consorte; il dr. Mario Canevari con Teresa; le interactiane: Esmeralda Olivari,
Presidente di quest’anno e Giulia Ferente.
Dopo gli scambi di convenevoli nel cortile, ai tavoli degli aperitivi e
stuzzichini, abbiamo preso posto a sedere. Il Past Presidente, ora Prefetto, Paolo
Brama, ha adempiuto ai suoi nuovi obblighi di salutare ed elencare gli ospiti, poi
Rodolfo ha suonato per la prima volta la campana d’inizio e Angelo Barbetti, addetto
ai marchingegni telematici, microfonici e fotografici, è partito per farci ascoltare i tre
inni in onore alle bandiere; ma qualcosa s’è inceppato e l’altoparlante è rimasto muto.
Il Presidente Rodolfo Torri, ha spiegato che sono cose che possono accadere, e, così,
la conviviale ha avuto inizio senza inni.
Il Presidente dopo aver salutato i presenti ha specificato che, purtroppo, dato il
periodo estivo, molti soci che sono in vacanze fuori sede, non hanno potuto
partecipare; mentre ha portato i saluti di Angiolo Feroci e Sandro Tommasi che sono
assenti per lievi interventi chirurgici.
Rodolfo, poi, è passato a presentare il conferenziere, Prof. Ettore Bergamini,
socio rotariano del Club di Pisa, di cui ha letto il curriculum in retrocopertina del suo
ultimo libro, ”L’arte della longevità in buona salute”, che sarà anche il tema della
relazione di questa sera. Vi riportiamo la sintesi, molto ridotta, come ha specificato il
Presidente, delle sue esperienze professionali:
“Ettore Bergamini, ordinario di Patologia Generale dell’Università di
Pisa, è gerontologo ben noto a livello internazionale. E’ stato Presidente
della “America Gerontological Society” e si occupa da oltre venti anni
dei meccanismi alla base della medicina antinvecchiamento. Attualmente
coordina il servizio gratuito di educazione alla prevenzione primaria delle
malattie invecchiamento-associate organizzato dall’ASL 5 di Pisa, dal
Centro di Ricerca sull’Invecchiamento dell’Università di Pisa e dalle
Terme di Casciana, con la collaborazione del Pennington Center For
Biomedical Research della State University of Louisiana.
Il nostro relatore ha subito preso la parola e ha ringraziato Rodolfo per
l’accoglienza ricevuta e per avergli dato l’opportunità, con l’invito a fare la relazione
di questa sera, di tornare nella nostra zona di cui ha un gran bel ricordo.
Il professor Bergamini, mostrandoci, su di un display, dei grafici estrapolati dal
suo libro, ci ha parlato di quanto, la vita dell’essere umano, con l’evoluzione, si sia
allungata nel tempo. Cinquantamila anni fa, la vita dell’uomo era drammatica. Si
pensi che il 50% delle persone moriva intorno ai 10,12 anni, che era la soglia
massima entro la quale le donne procreavano e queste, svolto il loro compito,
potevano estinguersi, dopo aver messo al mondo ed allattato la prole che avrebbe
continuato la perpetuazione della specie. Quindi, se ora siamo qui, lo dobbiamo alle
donne e al loro ruolo di procreare che è il fine dell’evoluzione. La vita, in quei tempi,
era molto difficile, e tutto era dovuto al caso, sia lo scampare ai pericoli, sia il
procurarsi il cibo, arrampicandosi sugli alberi. Poi rapidamente, l’uomo, mettendo a
frutto la sua intelligenza, trovò il modo di controllare l’ambiente e, intorno ai
quindicimila anni fa, la rivoluzione agricola gli permise di poter accantonare scorte di
cibo senza correre l’alea di procurarselo, volta per volta, affrontando i molti pericoli
insiti nella natura, compresi quelli degli animali predatori. Arriviamo, allora, ad una
vita media di venti anni. Via via, il miglioramento delle condizioni, con un grosso
balzo, avutosi nell’ultimo secolo, ha portato, attualmente, all’allungamento della vita
media del genere umano che è arrivato a 78 anni, nell’uomo e a 84/85 anni, nella
donna, con la buona notizia che, quasi il 100% delle persone, riesce ad arrivare o
superare i 70 anni, certamente non tutti in buona salute e questo deve essere il punto
su cui concentrare la nostra attenzione: cosa fare per mantenersi in buona salute nella
vecchiaia. Se noi riusciamo a mettere in atto e seguire quei meccanismi che ci
permettono di invecchiare in buona salute, possiamo raggiungere quell’optimum, cui
fa riferimento Papa Bergoglio quando dice: “… la vecchiaia è la sede della sapienza
della vita ….”. Quando si raggiunge la vecchiaia in buona salute, è come vivere nel
periodo più bello della natura, nella stagione dell’autunno che è la più piacevole del
ciclo annuale, per l’ambiente, per i colori, per la stabilità climatica. Un altro concetto
è stato espresso da Papa Bergoglio, nel prosieguo della sua frase: “ …. Doniamo
questa sapienza ai giovani, come il buon vino che con l’età diventa migliore!”. E
questo deve essere un compito del vecchio, quando non è afflitto da patologie
debilitanti: mettere la sua saggezza e la sua esperienza positiva a disposizione dei
giovani, soprattutto in questo periodo di gran confusione. L’aspetto brutto della
vecchiaia, invece, è evidenziato da Erasmo da Rotterdam, il filosofo umanista e
teologo olandese, nella sua opera “L’elogio della follia”, quando dice: “ …finché
sopraggiunga la modesta vecchiaia, odiosa non solo agli altri ma anche a se
stessa….”. E possibile che due persone che dicono due cose antitetiche abbiano
ragione ambedue? Sì! se si pensa alla vecchia in buona salute ed alla vecchiaia in
cattiva salute. E qui il relatore ha mostrato dei casi di invecchiamento che ha
chiamato “di successo”, facendoci vedere delle opere di Michelangelo: “La Pietà”
che è in San Pietro a Roma, fatta dall’artista a 24 anni; e, continuando, un suo
“autoritratto”, fatto all’età di 80 anni; infine, la “Pietà Rondanini”, da lui rielaborata
fino a pochi giorni prima della morte avvenuta a 87 anni, dopo aver condotto una vita
in piena attività. Poi abbiamo viste altre diapositive di un pittore inglese che
attestavano la sua straordinaria evoluzione pittorica, nonostante il trascorrere degli
anni.
Il Professore Bergamini ha detto che come è vera la frase di Papa Bergoglio, è
vera anche quella di Erasmo da Rotterdam che esprime un concetto contrario
anch’esso vero, perché, certamente, si riferisce a un vecchio non in buona salute, e il
vecchio che non è più in grado di provvedere a se stesso, si distacca sempre più dalla
vita, ancor prima che essa arrivi al termine naturale. Quindi quest’ottica ci può far
vedere immagini della vecchiaia particolarmente inquietanti, in cui il vecchio volge le
spalle alla luce, ai colori, alle passioni, a tutto ciò che può richiamare la vita, e perde
speranza e si considera ed è considerato come un fardello ingombrante.
L’invecchiamento è un processo connaturato alla nostra stessa vita, perché per
vivere noi dobbiamo usare delle sostanze che sono pericolose, che ci danneggiano.
L’ossigeno è qualcosa che corrode perfino il metallo; esso, nel nostro corpo, genera
radicali liberi, per effetto del metabolismo stesso, e danneggia dei componenti del
nostro corpo; e il nostro corpo non è capace di rimuovere tutti quei componenti
danneggiati, per cui i danni si accumulano col tempo nelle nostre cellule.
Ora, bisogna impegnarsi per mantenersi più giovani, contrastando l’effetto dei
radicali liberi e rendendo le nostre cellule più resistenti. Noi sappiamo, per esempio,
che gli acidi grassi Omega-3 vengono suggeriti come uno degli elementi che
generano un meccanismo in grado di difendersi dall’invecchiamento. Questi acidi
grassi, se vanno nel luogo in cui devono andare per essere utili, cioè se sono presi al
momento giusto, rendono i nostri tessuti più resistenti ai radicali liberi. Ci sono anche
altri due interventi che ci possono aiutare a combattere l’invecchiamento, e sono:
l’attività fisica e un’altra consuetudine, per lo più di carattere religioso, il digiuno.
L’attività fisica è palesemente riconosciuto che rinforza e tonifica l’apparato
scheletrico, muscolare e cardiocircolatorio. Il digiuno, per lo meno una volta a
settimana, è stato provato che fa bene e la spiegazione è molto semplice: quando noi
sentiamo fame perché abbiamo digiunato per un po’ di tempo, il nostro corpo, non
avendo ricevuto alimenti, per sopravvivere, consuma del grasso e, con un
meccanismo che si chiama autofagia, che significa mangiare parte di se stesso,
mantiene l’equilibrio e, potremmo dire, fa una buona manutenzione di se stesso.
A questo punto il Professore Bergamini ha terminato la sua prima parte
dell’interessantissima relazione, e il Prefetto Paolo Brama ha dato ordine che avesse
inizio la cena, che ha soddisfatto piacevolmente il palato dei presenti. Dopo di che il
nostro relatore ha dato corso alla seconda parte della conferenza.
Abbiamo visto che ci sono due modi diversi di invecchiare: si può invecchiare
bene e si può invecchiare male. E’ stato assodato che tutto dipende dalle nostre scelte,
i geni dicono poco. Da studi fatti è stato scoperto che in Svezia, dove sono molto più
avanti di noi, le coppie si separano e ci sono molti gemelli monovulari che, con un
criterio tutto particolare, ma anche comprensibile, vengono divisi, andando a vivere
ognuno dei due con un genitore diverso, in un ambiente diverso. Ed è stato visto che,
per oltre il 70%, la durata di vita e la salute, dipende da come uno vive e non dai geni
ricevuti. Quindi è molto più importante il tipo di vita che facciamo, tenendo presente
che l’invecchiamento, non comincia quando siamo nati, esso è connaturato alla vita, è
una parte della vita stessa, è il difetto originale del nostro corpo; in realtà esso
comincia con il concepimento, anche se non si vede, grosso modo, fino a quindici
vent’anni, perché la crescita nasconde gli effetti dell’invecchiamento. Chi segue lo
sport sa che i tetti dei migliori nuotatori si raggiungono intorno ai vent’anni; come i
tetti dei migliori atleti dello sprint, si hanno prima dei venticinque anni; il maratoneta
può andare bene fino ai trent’anni. Quindi l’invecchiamento comincia abbastanza
presto, e prima lo si comincia a contrastare, e meglio è. Comunque a qualsiasi anno,
si comincia a contrastare l’invecchiamento, i benefici si avranno sempre, come è
anche vero che è difficile tornare indietro, cioè ritornare ad uno stato pre-
invecchiamento, perché quando un danno s’è creato è molto difficile compensarlo.
Per cui la cosa migliore è cominciare presto a tenere un tenore di vita sano e
un’alimentazione appropriata, cioè non eccessiva, varia ed adeguata.
Convenzionalmente si dice che l’invecchiamento comincia a prevalere dopo i
trent’anni, quando tutte le funzioni cominciano a scendere, fino ad arrivare ad un
momento in cui il calo delle funzioni è tale che il soggetto si trova impedito nelle
operazioni più complesse, probabilmente verso i quarant’anni. Con l’avanzare
dell’età si diventa pessimisti e iniziano anche degli stati depressivi, perché la persona
sente le forze che calano e i problemi esterni diventano sempre più grandi e difficili
da risolvere. Verso i sessantacinque anni, ci sono più casi di persone ricoverate in
ospedale e le guarigioni cominciano ad essere più lente o in molti casi non c’è
guarigione, ma la patologia si cronicizza, aggravando ulteriormente lo stato
depressivo. Quello che i medici sono riusciti a fare oggi, è stato il far sì che fosse più
difficile morire, consentendo che l’invecchiamento si allungasse sempre più.
A questo punto il Professore Bergamini ci ha mostrato dei grafici nei quali si
evidenziava la sequela di patologie connesse alla vecchiaia, le cosiddette malattie
invecchiamento-associate, che sono tutte le malattie gravi che conosciamo e che
aumentano esponenzialmente con l’aumentare dell’età. Ora, se noi andiamo dal
cardiologo e gli domandiamo cosa si deve fare per prevenire l’infarto, se andiamo dal
neurologo e gli chiediamo casa fare per prevenire le malattie neurodegenerative, se
andiamo dall’oncologo e gli domandiamo cosa fare per evitare il cancro, ci dicono
tutti la stessa cosa: fare più movimento; fare una vita sobria; mangiare molta frutta e
verdura; assumere gli acidi grassi Omega-3. Tutti questi consigli hanno un solo fine:
svolgere un tipo di vita e assumere alimenti che contrastino l’invecchiamento. Infine
il nostro relatore ci ha mostrato un grafico sperimentale, su topolini, geneticamente
identici, la cui vita arriva massimo a tre anni, in cui erano evidenziate due curve di
sopravvivenza. La prima curva evidenziava che gli animali sono tutti morti entro i 40
mesi, dei quali il 50% era morto entro i 35 mesi. Nella seconda curva tutti topolini
erano ancora vivi. I topolini della prima curva hanno vissuto in maniera paragonabile
alla vita delle popolazioni umane occidentali, cioè in un ambiente limitato (una
gabbietta piccola), dove si possono muovere poco, in un ambiente perfettamente
termostatato, controllato, dove non hanno bisogno di disperdere energie per
termoregolarsi, dove hanno sempre il cibo davanti. Ebbene questi topolini sono morti
entro i 40 mesi. I topolini dell’altra curva che, nello stesso arco di tempo, sono
rimasti tutti vivi, sono uguali agli altri, ma ad essi è stata imposta una vita alimentare
diversa, cioè sono stati nutriti con il 30,40% del cibo in meno degli altri.
La conclusione del Professore Bergamini è che noi tutti, mangiamo più di quello di
cui abbiamo veramente bisogno e anche a questo c’è una spiegazione e la dobbiamo
trovare nelle nostre origini. Quando trenta/quarantamila anni fa, l’uomo correva dei
rischi a salire o scendere dagli alberi per procurarsi il cibo, quando poi lo trovava, era
avvantaggiato se riusciva a mangiare più di quanto gliene serviva. Il senso di sazietà
ci viene dallo stomaco. La dilatazione dello stomaco fa secernere un ormone la
grelina che dice, ai nostri centri nervosi, che abbiamo mangiato abbastanza. C’è però
una latenza: lo stomaco secerna quest’ormone con un certo ritardo. La grelina arriva
con un certo ritardo al cervello e quindi passano quindici venti minuti di ritardo dal
momento in cui abbiamo mangiato abbastanza, al momento in cui arriva il segnale al
cervello. Questo è il motivo per cui noi oggi ingrassiamo. Se uno andava negli Stati
Uniti, qualche tempo fa, nel giro di qualche settimana, prendeva qualche chilo in più
e questo perché là facevano un cibo molto più grasso, molto più ricco di calorie,
anche se mangiavamo lo stesso volume di cibo. La consistenza calorica era molto più
elevata. Lo stomaco ci informa sul volume, ma se mangiamo roba molto calorica, i
risultati li possiamo vedere solo nel grasso. Poi c’è un altro problema nel tenore di
vita moderno: il fast-food. Noi mangiamo troppo in fretta, quindi non solo perdiamo
la socialità, ma perdiamo anche il gusto dei sapori, ingoiando rapidamente i bocconi
senza tenerli più di tanto in bocca. Questo impedisce anche allo stomaco di mandarci
i segnali di sazietà per tempo e quindi mangiamo di più. Perciò, passiamo molto
tempo a mangiare di più, molto tempo a restare immobilizzati davanti alla TV; i
bambini non corrono più, non vanno più a giocare al pallone, ma vanno al computer,
alla televisione, ecc. Quindi il fatto che mangiamo di più e consumiamo di meno ci
porta ineluttabilmente ad ingrassare. Sappiamo per certo che quelli che mangiano di
meno, vivono più a lungo. I ricercatori a Pisa, hanno visto che quando i topolini erano
costretti a mangiare poco e in tempi più dilatati, una volta ricevuto il cibo, si
buttavano su di esso, lo mangiavano con grandissima rapidità ed avidità, nel giro di
quattro ore, scaricavano via tutto e poi dovevano fare venti ore di digiuno, processo
che ripuliva il loro organismo. Questi topi vivono più a lungo di quelli che hanno una
vita più comoda e sovralimentata. Anche i topolini sono soggetti ad ammalarsi di
tumori, che potremmo definire malattia invecchiamento-associata, ma nel grafico
mostratoci dal nostro relatore, abbiamo scoperto che nelle cavie sovralimentate, i
tumori cominciano a manifestarsi molto prima (circa a quindici mesi) e che, invece,
nel gruppo dei topolini sottoalimentati essi compaiono all’età di 38,39 mesi; in più
nella seconda fascia delle cavie sottoalimentate, la frequenza dei tumori e del 50% in
meno dei topolini sovralimentati. Quindi, contrastare l’invecchiamento, significa
anche contrastare le patologie invecchiamento-associate.
Per concludere, noi possiamo imporci un tipo di vita che ci permetta di avere i
benefici che abbiamo visto sono appannaggio di queste cavie. E cosa dobbiamo fare?
I quattro interventi diversi che dobbiamo porre in atto, sono:
Neutralizzare i radicali liberi che sono quelli che ci danneggiano. Lo possiamo
fare assumendo gli antiossidanti che si prendono in prestito dalla natura. Per
esempio, nel menù di questa sera abbiamo trovato, nella bruschetta, il
pomodoro che contiene il licopene, della serie dei carotenoidi; nelle verdure
grigliate, c’erano le melanzane che con la loro buccia scura, sono ricchissime
di antiossidanti; i frutti di bosco sono estremamente ricchi di antocianina che
sono dei potenti antiossidanti, magari questi frutti di bosco erano accompagnati
dalla panna che è un alimento non consigliabile; il vino rosso che abbiamo
bevuto è un potentissimo antiossidante ed è stato visto che un uso moderato di
vino rosso riduce a metà il rischio di Alzheimer. Il vino bianco, invece, che
magari va bene con il pesce, ha un valore antiossidante 10 volte inferiore a
quello rosso.
Assumere acidi grassi Omega-3. Questo alimento fa molto bene, però va preso
al momento giusto. La spiegazione di questa limitazione, viene da una cosa che
è stata scoperta a Pisa: i radicali liberi hanno una sola cosa in natura a cui
somigliano ed è il fulmine; come il fulmine, i radicali liberi hanno una vita
brevissima, intorno ai 10 alla meno 7 secondi; come il fulmine, così il radicale
libero, non sappiamo quando arriva e né dove va a colpire. Allora, come per il
fulmine, è stato inventato dall’uomo il parafulmine, così la natura s’è inventata
un pararadicale, che è costituito dagli acidi grassi polinsaturi. Questi ultimi
sono una vitamina che quindi il corpo non produce e che perciò dobbiamo
prendere dagli alimenti. Il parafulmine che noi abbiamo nelle nostre membrane
cellulari, ha un’antenna che è costituita dagli acidi grassi polinsaturi, che ha un
cavo di connessione costituito da una molecola non molto nota, che si chiama
dolicolo, che ha molti doppi legami e che quindi riesce a intrappolare i radicali
liberi e li traferisce ad una molecola organica che è l’ubichinone o coenzima q.
E questa è una parte dell’azione del parafulmine. Ma se noi assumiamo gli
acidi grassi polinsaturi quando vanno a finire nel posto giusto, cioè dove
sono protetti da queste altre molecole, allora sono utili. Se invece li
prendiamo al momento sbagliato, vanno a finire in luoghi dove non sono
protetti; allora, perché sono facilmente danneggiabili, finiscono con l’essere un
pericolo, perché producono delle sostanze che sono nocive. Per cui gli acidi
grassi vanno presi quando, dopo un digiuno, in fase di rialimentazione, il
nostro corpo riproduce, nelle nostre cellule, quel meccanismo per ricreare le
membrane dove gli acidi grassi, possono essere alloggiati nel tempo giusto.
L’assunzione di acidi grassi deve essere abbinata ad uno stile di vita
alimentare particolare.
Attività fisica, di cui oramai conosciamo i benefici.
Alimentazione intermittente, cioè sopportare per alcune ore, durante il giorno,
il senso di fame; azione che aiuta a rimuovere le cose che sono state
danneggiate.
Si può facilmente vedere che i meccanismi di azione di questi quattro
interventi, sono diversi e le cose che agiscono in maniera diversa, ottenendo lo stesso
risultato, hanno effetti additivi. Cioè, se con gli antiossidanti, riduciamo il numero dei
radicali liberi da 100 a 50, stiamo riducendo il rischio. Se poi mettiamo più acidi
grassi al punto giusto, di questi 50, magari riusciranno a fare danno solo 30. Se poi
acceleriamo la rimozione delle cose danneggiate, i danni accumulati che sono quelli
responsabili dell’invecchiamento, saranno ancora minori.
“Nel libro – ha concluso il Professore Bergamini - questi quattro interventi
vengono messi in una sequenza logica che consente il massimo dell’interazione
positiva”.
Un sentitissimo applauso ha accolto la relazione del nostro relatore, il quale,
poi, s’è messo a disposizione dei presenti per domande di chiarimento.
A fine conviviale il Presidente Rodolfo Torri ha offerto al Professore Bergamini il
secondo libro del nostro socio Alvaro Meossi “Il pozzo di Moma” ed alla signora
Bergamini il libro dell’altro nostro socio Sandro Tommasi “Istanti dal blu”
Ringraziamo il Professore Bergamini per la bella ed stimolante opportunità che
ci ha dato di conoscerlo e di beneficiare della sua esperienza di lavoro in una branca
così interessante della medicina, quale la gerontologia che egli conosce e pratica
quotidianamente; ma lo ringraziamo soprattutto per l’opportunità che ci ha dato di
conoscere questo suo interessantissimo ultimo libro: “L’arte della longevità in buona
salute” per i tipi: Edizioni ETS, che, come ha detto il Presidente Rodolfo Torri, è così
interessante da farti venire voglia, appena terminato, di leggerlo di nuovo per
approfondire e rifocalizzare molte delle notevolissime considerazioni e suggerimenti
di vita in esso riportati. Per quanto mi riguarda, io già mettevo in atto, anche senza
aver letto ancor niente di suo, alcune delle indicazioni del nostro relatore, sia perché
ho sempre pensato che “Giacinto Pannella, detto Marco”, con le sue campagne
politiche che prevedevano consistenti digiuni, ha scoperto il sistema, magari per
serendipity, di mantenersi in forma, con una grinta ed una salute fisica e mentale che,
dall’altezza dei suoi 83 anni, gli permette di mettersi in tasca molti giovanotti, e, poi,
perché, dopo aver letto, da qualche mese, l’ultimo libro del professore Umberto
Veronesi: “La dieta del digiuno”, mi ero convertito, in pochi giorni, alla prassi di un
giorno di digiuno a settimana, e, francamente, dopo aver sentito il Professore
Bergamini, e aver letto il suo libro, m’è venuta voglia di saggiare, almeno in via
sperimentale, anche il digiuno a giorni alternati, che ho già cominciato ad attuare, e
devo dire che tale pratica oltre a farmi sentire più in forma, mi fa sentire anche meno
colpevole, quando mi capita di dover fare un’abbuffata, forse pure perché ora so, che
dopo l’autofagia provocata dal digiuno, il corpo ha bisogno di recuperare energie e
quindi consuma rapidamente gli alimenti ingurgitati, senza lasciarli a zavorra, come
fa quando si mangia quotidianamente, per abitudine e senza fame, nei canonici tre o
addirittura cinque pasti quotidiani, stabiliti da un uso diventato ormai anacronistico.
Ci auguriamo di poter avere ancora con noi il Professore Bergamini, per poter
beneficiare di altre sue perle di saggezza.
Mario de Caro
TRADUZIONE DI STRALCI DAI BOLLETTINI DI HYERES
a cura di Gigliola VALIANI
Dal Bollettino n. 3178 dell’11 luglio 2013
I giovedì dell'estate-2
Un banchetto presso i Platon.
Grazie a Nathalie, Emmanuel e all'equipe femminile
Accoglienza superbamente amichevole rischiarata dai sorrisi di tutta la famiglia con vista
sulla penisola sempre così idilliaca e con un delizioso menu.
Antoine ringrazia calorosamente gli ospiti che gli hanno permesso di mantenere la
promessa fatta e cioè un anno di viaggi virtuali e di scoperte sia culinarie che culturali,
soprattutto con gite e conferenze.
Essi hanno infatti regalato sapori sia locali che lontani dalla Provenza
all'Asia sudorientale con uno scalo a Phuket.
Un consiglio agli amici, quello di conservare gelosamente la ricetta della deliziosa insalata
tailandese.
Notizie della settimana.
Una notizia eccellente: la lettera ufficiale della Fondazione Rotary che informa il club
dell'approvazione della sovvenzione richiesta dai club Tunis-La Marsa e Hyères-Les –
Palmiers, per un finanziamento di un progetto di stoccaggio e distribuzione dell'acqua per
la comunità di Ain El Arare a Thara, Kasserine, Tunisia.
Sovvenzione di 9574 dollari, cioè 7085 euro.
Questo conferma ancora una volta che le richieste, così come i progetti devono essere
presentati con le regole, gli obiettivi, il piano d'azione ecc... ben definiti.
C'è poi l'appello del Governatore del Distretto 1700 in favore di chi ha subito danni dalle
intemperie nel Sud-Ovest.
Il presidente propone un aiuto immediato del club di 1000 euro nell'attesa dei contributi
individuali dei membri del club.
Partenariato Rotary e Fondazione Bill & Melinda Gates per l'estirpazione della polio.
Durante la Convenzione del Rotary a Lisbona è stato ufficialmente annunciato che la
Fondazione Gates si impegna a versare una contropartita raddoppiando la cifra versata
dal Rotary per colmare il deficit del finanziamento per sradicare la polio, che è di 35
milioni di dollari all'anno fino al 2018.
Stéphane Chafcouloff comunica il porogramma 2013-14 del CVCI (Circolo di Varois di
Conferenze Internazionali) di cui è presidente
Lo scopo dell'associazione, fondata a Tolone nel 1999, è quello di proporre, in un clima
conviviale, conferenze di alto livello su vari argomenti di attualità.
Il prossimo giovedì serata"Moules-Frites" presso gli amici Elisabeth e Henri con il
conferenziere Jean Emmanuel Diesnis che parlerà su "L'arte dei giardini".
CURIOSITA’ NELLE PIEGHE DELLA SCIENZA di Alvaro Meossi
(Questi articoli su argomenti vari, non sono recenti, ma fanno parte di una serie di
scritti forniti, alcuni anni fa, alla Redazione del Notiziario e conservati in archivio)
Sia fatto il buio
Albert Einstein per dimostrare che l’effetto di “azione a distanza” della
gravitazione può essere descritto come una distorsione dello spazio-tempo
prodotta da una combinazione qualsiasi di materia ed energia, provò la
deviazione della traiettoria di un raggio luminoso che passa vicino a un oggetto
massiccio.
Stiamo aspettando qualcuno che ci dica come mai la maggior parte delle
forze gravitazionali misurate nell’universo, nasce da sostanze che non vediamo,
non tocchiamo, non sentiamo e non gustiamo. Forse la gravità “in eccesso” non
nasce neanche dalla materia, ma da qualcosa di più astratto.
L’astrofisico Zwicky studiò il movimento delle galassie apparenti a un
gigantesco ammasso, situato ben al di là delle stelle della Via Lattea, che
formano la costellazione Chioma di Berenice. L’ammasso è un insieme di
galassie isolato e densamente popolato che dista dalla Terra circa 300 milioni di
anni luce.
Le migliaia di galassie che lo compongono orbitano intorno al centro
dell’ammasso muovendosi come api intorno a un alveare. Zwicky scoprì che il
valore medio della loro velocità era incredibilmente elevato. Poiché con
l’aumentare dell’attrazione gravitazionale, aumenta la velocità degli oggetti che
la subiscono, dedusse che l’ammasso Chioma di Berenice doveva avere una
massa enorme. Infatti risulta essere uno degli ammassi di galassie più vasti e più
massivi di tutto l’universo. Ciononostante, la quantità di materia visibile
dell’ammasso non spiega le velocità osservate per le galassie che lo
compongono: sembrerebbe che manchi della materia.
Agendo su distanze paragonabili alle dimensioni dell’ammasso, la massa
determina la rapidità con la quale le galassie devono muoversi per evitare di
precipitare al centro dell’ammasso o di abbandonarlo una volta per sempre. Con
un calcolo simile, si può anche dedurre la velocità orbitale di ogni pianeta
intorno la Sole. Se la massa del Sole aumentasse all’improvviso, la Terra e gli
altri pianeti potrebbero mantenere le orbite abituali solo a condizione di
muoversi più velocemente. Una velocità eccessiva, tuttavia, impedirebbe al
campo gravitazionale solare di trattenere ogni pianeta sulla sua orbita. Se la
velocità orbitale della Terra aumentasse, raggiungerebbe la “velocità di fuga” e
abbandonerebbe il sistema solare. Lo stesso ragionamento può essere applicato a
oggetti più grandi quali la nostra galassia, la Via Lattea, al cui interno ogni stella
si muove lungo orbite determinate dalla forza di gravità di tutte le altre stelle,
ovvero agli ammassi galattici, nei quali ogni galassia è soggetta all’azione
gravitazionale di tutte le altre.
Se esaminiamo l’ammasso Berenice, troviamo che le galassie che ne
fanno parte si muovono tutte più rapidamente del limite di fuga stimato per
l’ammasso e, secondo i calcoli, questo ammasso dovrebbe disintegrarsi nell’arco
di appena qualche centinaio di milioni, forse, un miliardo di anni, lasciando
appena tracce della sua vorticosa esistenza. L’ammasso, però, ha più di dieci
miliardi di anni di vita: un’età prossima a quella dell’universo stesso. Ecco come
è nato uno dei più grandi misteri irrisolti dell’astronomia.
Il pur fortissimo campo gravitazionale degli ammassi galattici non
raggiunge livelli di intensità tali da richiedere l’intervento della teoria generale
della relatività di Einstein. Forse la “massa mancante”, necessaria per tenere
insieme la galassie dell’ammasso Chioma di Berenice, non esiste se non sotto
qualche forma sconosciuta e invisibile, infatti l’eccesso di gravità indicava che
in realtà la massa esisteva. Si parla oggi di “materia oscura” e anche più
giustamente “gravità oscura”.
Studiando la velocità alla quale le stelle orbitano intorno al centro delle
galassie, si è viso che all’interno del disco visibile di una galassia le stelle più
lontane dal centro si muovono più rapidamente delle stelle più vicine. Più una
stella è lontana dal centro della galassia, maggiore deve essere la velocità che
rende stabile la sua orbita.
Si pensò che nelle regioni lontane, ben al di là del margine visibile di ogni
galassia, ci deve essere qualche forma di materia oscura. In effetti la galassia è
circondata da una specie di alone di materia oscura. E la massa della materia
oscura contenuta nel cosmo è approssimativamente sei volte maggiore rispetto
alla massa di tutta la materia visibile; la maggior parte della materia oscura non
può essere costituita da materia ordinaria non luminosa.
E’ possibile che la materia oscura risieda nei buchi neri? No!
Nel nostro sistema solare la massa di tutto ciò che non fa parte del Sole
ammonta a meno del due per mille della massa solare. Si può dire che la materia
oscura non è semplicemente materia che non emette luce, ma è qualcosa di
completamente diverso: non esercita attrazione gravitazionale e non fa nulla
perché noi la possiamo rilevare. Non sappiamo nulla di questa materia oscura.
Ma la forza di gravità è associata soltanto alla materia visibile? Non lo
sappiamo! il nome “materia oscura” presuppone l’esistenza di un tipo di materia
che esercita un’attrazione gravitazionale ma che ancora non comprendiamo.
Se la materia oscura occupasse solo il centro di un ammasso, allora la
variazione delle velocità galattiche dal centro dell’ammasso alla sua periferia
dipenderebbe solo dalle variazioni nella distribuzione della materia ordinaria. E
si è visto che in corrispondenza delle galassie più grandi si ha anche una
maggiore concentrazione di materia oscura.
Il campo gravitazionale sulla superficie terrestre, per esempio, può essere
spiegato interamente da quello che abbiamo sotto i piedi, ed aumenta secondo il
nostro maggior peso. Analogamente né l’orbita della Luna intorno alla Terra, né
i movimenti dei pianeti intorno al Sole risentono minimamente degli effetti della
materia oscura: quest’ultima, però, diventa necessaria per descrivere il moto
delle stelle intorno al centro della galassia. E’ verosimile, quindi, che la materia
oscura consista in una materia di cui noi possiamo ancora comprenderne la
natura.
Tutta la materia che abbiamo imparato a conoscere e ad amare
nell’universo - le stelle, i pianeti, la vita stessa - non è altro che un insieme di
boe insignificanti che galleggiano in un immenso oceano cosmico composto da
qualcosa che non somiglia ad alcunché.
Durante i 500.000 anni che seguirono il Big Bang (ben poco rispetto ai 14
miliardi di anni di storia cosmica), la materia contenuta nell’universo aveva già
cominciato a condensarsi nei grumi che sarebbero poi diventati ammassi e
superammassi di galassie. Il cosmo continuava ad espandersi ed era destinato a
raddoppiare le proprie dimensione nei 500.000 anni successivi. L’universo
risentiva di due effetti: la gravità che spingeva le cose a concentrarsi, mentre
l’espansione, cercava di separarle. Ma la gravità della materia ordinaria, da sola,
non avrebbe mai potuto avere la meglio. Aveva bisogno della materia oscura;
senza quest’ultima non vivremmo in un universo privo di strutture: niente
ammassi, niente galassie, stelle, pianeti … niente persone.
Questa gravità è sei volte quella fornita dalla materia ordinaria. Non
sappiamo, quindi, cosa sia la materia oscura, ma i suoi effetti sono reali e non
possiamo attribuirli alla materia ordinaria.
Due minuti dopo il Big Bang, quando l’universo era ancora rovente e
denso, in questo crogiolo cosmico, l’idrogeno veniva forgiato in elio, insieme a
molecole di litio e quantità di deuterio. Questa miscela costituisce un altro
marchio cosmico del Big Bang. Artefice di questo marchio fu l’interazione
nucleare forte - la forza che lega i protoni e i neutroni all’interno del nucleo.
Quando la temperatura dell’universo scese al di sotto di una certa soglia, la
fusione nucleare aveva immesso nell’universo un nucleo di elio per ogni dieci
nuclei di idrogeno. L’elio è un elemento forte, difficile a fondersi in altri nuclei.
Le stelle hanno continuato a produrre elio, partendo dall’idrogeno contenuto nel
proprio interno, e la quantità di elio che esse hanno consumato nei processi di
fusione è relativamente modesta.
La materia oscura, quindi è nostra amica, e molti la paragonano all’”etere”
un mezzo trasparente, privo di peso, attraverso cui si propaga la luce. Ma la luce
può viaggiare, però, nello spazio vuoto, a differenza delle onde sonore, che
consistono di vibrazioni dell’aria. La nostra ignoranza sulla materia oscura è
diversa da quella dell’etere, l’esistenza della materia oscura non deriva da
semplici ipotesi ma da effetti sul campo gravitazionale della materia visibile.
Deduciamo la sua esistenza dai dati sperimentali e la sua realtà è come quella
dei pianeti extrasolari, che furono scoperti esclusivamente in virtù dei loro effetti
gravitazionali sulle stelle. La materia oscura non è composta da materia
conosciuta, ma da qualcos’altro che non siamo in grado di interpretare. Potrebbe
trattarsi di effetti provenienti da un’altra dimensione? Oppure di un universo
parallelo intersecante il nostro? Ma tutto ciò non eliminerebbe l’effetto
gravitazionale della materia oscura necessaria per comprendere la formazione e
l’evoluzione dell’universo. La scienza non guarda soltanto, ma misura con
qualcosa che non siano i nostri occhi. La materia oscura è formata di particelle
non ancora scoperte, che interagiscono con la materia attraverso la gravità, ma le
sue forme di interazione con la materia o con la luce sono deboli, se non assenti.
Gli effetti della materia oscura, quindi, sono reali, solo non sappiamo cosa
essa sia. Ma essa ha un effetto gravitazionale sulla materia ordinaria. Mappe
dettagliate della radiazione cosmica di fondo, hanno dimostrato che la materia
oscura doveva esistere già nei primi 380.000 anni di vita dell’universo.
Ci limitiamo a portarci dietro la materia oscura come un amico un po’
bizzarro, e a farci ricorso dove e quando ce lo richiede l’universo.
I NOSTRI SOCI
AGOSTINI Luca Roberta
ALDI Simone Francesca
AMBROSINI Luigi Enrica
ANDREINI Ferdinando Antonio Fiorella
BALDI Italia
BARBETTI Angelo Rossana
BONDI Claudio Orietta
BRAMA Paolo Dominique
CERULLI Davide Yvonne
CLEMENTE Riccardo Silvia
COLLANTONI Roberto Luciana
COSTANTINI Nunzia Roberto
de CARO Mario
DE CAROLIS GINANNESCHI Alessandro
DEL MAZZA Francesco Elena
DE LUCA Raffaele Giovanna
DESTEFANO Luigi Cristina
FABBRI Fabrizio Patrizia
FEROCI Angiolo Gabriella
FIDATI Vittorio Anna
FRANCHINI Gianemilio Pia Maria
FRANCIA Gian Franco Irene
GALEAZZI Marcello Alda
LOFFREDO Paolo Nicoletta
LUCIGNANI Efisio Carla
MARCONI Stefania
MASSUCCI Mauro Nicoletta
MEOSSI Alvaro Nada
MERCURI Marziano
MONETTI Carlo Maria
MUSCETTA Pier Nicola Ica
NOCERA Bruno Serenella
PANCRAZI Marcello Ida
PAOLINI Antonio Katia
PIANELLI Fabrizio Luisa
PICCIOLINI Vincenzo Lorella
SANTI Claudio Fiorenza
SCHÄRFE Jürgen Karin
STENDARDI Andrea Rosanna
TAMBELLI Giulio Caterina
TOMMASI Alessandro Giovanna
TORRI Rodolfo Vladimira
VALENTI Maurizio Alessandra
VERGNI Mirco Marie Louise
SOCI ONORARI
DUPEUX Dominique Paolo
MAIORINO Gerardo Luigina
MICHELACCI Raniero Fernanda
MURACE Stefano
VALIANI Igino Gigliola