Top Banner
con qualche difetto di gio- ventù e qualche pecca orga- nizzativa, si è rivelato un progetto interessante che ci ha fatto divertire e ci ha anche riservato notevoli sod- disfazioni. Quest’inverno siamo final- mente riusciti a fare una foto seria di squadra ed era doveroso visto l’avvento del nuovo sponsor e la bellezza delle nostre nuove maglie che in gruppo spiccano mera- vigliosamente. Ora ci aspetta l’estate e per un po’ basta gare. Servirà per ricaricare le pile e tor- nare carichi per il finale di stagione. Beppe Ecco il primo atteso numero della stagione 2010 del no- stro giornalino. Qui trove- remo, in doverosa sintesi, tutto quello che è stata fino a qui la nostra stagione. Lavoro titanico come al soli- to un po’ perché è veramen- te dura trovare il tempo per fare tutto e i vostri contri- buti latitano, anzi mancano totalmente. Stagione intensa e focaliz- zata più che mai sulla parte- cipazione al circuito Roma- gna Challenge, senza però trascurare le “classiche” grandi corse del nostro pa- norama. Fantastico preambolo è sta- ta la partecipazione alla Cronosquadre della Versilia che oltre ad una prestazione di buonissimo livello (anche perché migliorabile anche solo con qualche ingenuità in meno…) ci ha regalato un week end di quelli “giusti”, di quelli che ci fanno ricordare una volta di più quanto sia bello stare insieme e divide- re momenti speciali. Dalla metà di marzo poi è iniziato un turbinìo di impe- gni incalzanti che ci hanno visto andare in doppia cifra in quanto a gare (col numero) disputate. E’ stato necessa- rio sacrificare la partecipa- zione al Circuito Romagnolo ma è stata una scelta di cui non ci siamo pentiti. Il Roma- gna Challenge infatti. seppur Sempre protagonisti O r g a n o ufficiale del Veloclub Acropolis ASD E s t a t e 2010 Anno 5– Numero 1 In questo numero: Flashback da un (lungo) inverno pag. 2 Giganti tra i mostri del cronometro pag. 3 G.F.Cassani: percorso ri- dotto ma gara vera pag. 5 A Riccione la seconda del Challenge : gara da velocisti pag. 6 Pasquetta alla Conti. Primo podio!! pag.8 La Settimana Cicloturisti- ca FRW. Abbiamo trovato un nuovo mestiere? pag.9 A Cervia ancora conferme.. Siamo uno squadrone pag.11 Romagna Challenge IV atto Bella gara all’ombra del Titano pag.14 Spianati anche i Colli Bolo- gnesi pag.16 Giro della Romagna. Un classico al quale non si può mancare pag.18 Luci e (tante) ombre a Cesenatico… Per metà gruppo Nove Colli stregata pag.19 Amatori meglio dei Pro. Tutto normale? pag.22 Fondo del Capitano Sul gradino più alto pag.23 A Castrocaro, sudore, san- gue e tanto onore pag.26 E il Romagna Challenge. Ecco il punto dopo 6 prove pag.29 Che Dolomiti ragazzi!! pag.29 Cos’ho combinato ...pag.33 Una giornata speciale pag.34 Ancora sulla stampa pag.36
36

RossettiBikeNews 2010.1

Mar 31, 2016

Download

Documents

Team Rossetti

RossettiBikeNews 2010.1
Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1: RossettiBikeNews 2010.1

con qualche difetto di gio-ventù e qualche pecca orga-nizzativa, si è rivelato un progetto interessante che ci ha fatto divertire e ci ha anche riservato notevoli sod-disfazioni.

Quest’inverno siamo final-mente riusciti a fare una foto seria di squadra ed era doveroso visto l’avvento del nuovo sponsor e la bellezza delle nostre nuove maglie che in gruppo spiccano mera-vigliosamente.

Ora ci aspetta l’estate e per un po’ basta gare. Servirà per ricaricare le pile e tor-nare carichi per il finale di stagione.

Beppe

Ecco il primo atteso numero della stagione 2010 del no-stro giornalino. Qui trove-remo, in doverosa sintesi, tutto quello che è stata fino a qui la nostra stagione.

Lavoro titanico come al soli-to un po’ perché è veramen-te dura trovare il tempo per fare tutto e i vostri contri-buti latitano, anzi mancano totalmente.

Stagione intensa e focaliz-zata più che mai sulla parte-cipazione al circuito Roma-gna Challenge, senza però trascurare le “classiche” grandi corse del nostro pa-norama.

Fantastico preambolo è sta-ta la partecipazione alla

Cronosquadre della Versilia che oltre ad una prestazione di buonissimo livello (anche perché migliorabile anche solo con qualche ingenuità in meno…) ci ha regalato un week end di quelli “giusti”, di quelli che ci fanno ricordare una volta di più quanto sia bello stare insieme e divide-re momenti speciali.

Dalla metà di marzo poi è iniziato un turbinìo di impe-gni incalzanti che ci hanno visto andare in doppia cifra in quanto a gare (col numero)disputate. E’ stato necessa-rio sacrificare la partecipa-zione al Circuito Romagnolo ma è stata una scelta di cui non ci siamo pentiti. Il Roma-gna Challenge infatti. seppur

Sempre protagonisti

O r g a n o

u f f i c i a l e d e l

V e l o c l u b

A c r o p o l i s A SD

E s t a t e 2 0 1 0 A n n o 5 – N u m e r o 1 In questo numero:

Flashback da un (lungo)

inverno pag. 2

Giganti tra i mostri del

cronometro pag. 3

G.F.Cassani: percorso ri-

dotto ma gara vera pag. 5

A Riccione la seconda del

Challenge : gara da velocisti

pag. 6

Pasquetta alla Conti. Primo

podio!! pag.8

La Settimana Cicloturisti-

ca FRW. Abbiamo trovato

un nuovo mestiere? pag.9

A Cervia ancora conferme.. Siamo uno squadrone

pag.11

Romagna Challenge IV atto

Bella gara all’ombra del

Titano pag.14

Spianati anche i Colli Bolo-

gnesi pag.16

Giro della Romagna. Un

classico al quale non si può

mancare pag.18

Luci e (tante) ombre a

Cesenatico… Per metà

gruppo Nove Colli stregata

pag.19

Amatori meglio dei Pro.

Tutto normale? pag.22

Fondo del Capitano Sul

gradino più alto pag.23

A Castrocaro, sudore, san-

gue e tanto onore

pag.26

E il Romagna Challenge.

Ecco il punto dopo 6 prove

pag.29

Che Dolomiti ragazzi!!

pag.29

Cos’ho combinato ...pag.33

Una giornata speciale

pag.34

Ancora sulla stampa

pag.36

Page 2: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 2

Flashback da un (lungo) inverno

A memoria di questi ultimi

anni, l’inverno che ci ha appena

lasciato è stato tra i più lunghi

e freddi degli ultimi anni.

Non che questo ci abbia impe-

dito di pedalare come al solito

di buona lena ma certo abbia-

mo atteso a lungo un po’ di

bella stagione che ci consen-

tisse di pedalare senza freddo

pungente e rischio pioggia.

Siamo usciti in ogni momento

in cui si poteva e anche quando

non si poteva, quando tutti

quelli che poi dicono “si ma

quei Rossetti lì vanno troppo

forte...” si girano dall’altra

parte nel letto, siamo usciti

quando la temperatura era

sottozero, con un ghiaccio

subdolo a terra che sembrava

di pattinare, insomma ne ab-

biamo fatte di tutti i colori,

anche se ormai per noi è la

normalità.

Alcuni come Denis, Nelson e

Wilmer hanno provato anche

l’esperienza del viaggio alle

Canarie ad inizio marzo. Sono

tornati tutti con una gamba

eccezionale, una maglia di

Campione del Mondo (Denis) e

un bagaglio di esperienze ed

episodi divertenti che se vor-

ranno potranno raccontarci e

dividere con noi su queste

pagine.

Se dovessi scattare una foto-

grafia, di quest’inverno mi

verrebbe in mente un giro

fantastico di metà febbraio

sulle colline faentine tra la

neve e la brina (-2°) con tutte

le nostre maglie una dietro

l’altra. Questo per me è stato

il vero simbolo del nostro in-

verno.

La “depressione di fine inver-

no” ha portato qualcuno ad una

mattata degna di essere ri-

portata negli annali. Le previ-

sioni mettono pioggia in Roma-

gna? Allora si parte alle 4 e si

va...in Veneto!! “Questi i s’è

mati!” il commento dei ciclisti

indigeni trovati sul posto. Co-

me dargli torto?

Prossima frontiera? Charter

per la Sicilia. O meglio spera-

re nel bel tempo?

Bicicletta

Due ruote leggere piene di luce per capire la strada dove conduce.

Ho un gran fiatone ma mi sento un leone, l’aria sul viso e mi nasce un sorriso.

Che cada la pioggia o che soffi il ven-to di andare in bici son sempre con-tento.

E potrà non sembrarti normale ma con lei per me è sempre Natale.

Tanti Auguri

Claudio Brusi

Anche se ora non è stagione e il Natale è passa-

to da un bel pezzo, queste poche righe così vere

e cariche di passione sono state gli auguri di

Claudio per il nostro Natale.

Lo conoscevamo in veste di imprenditore agile e

sempre attivo, di atleta tenace ed appassionato,

di grande amico per le serate in compagnia, la

sua versione da “poeta” ci mancava.

Grazie grande Claudio, da quest’anno a tutti gli

effetti un “Rossetti” anche per il tesserino.

A proposito di inverno, ecco una

testimonianza più unica che

rara (per la foto ringraziamo il

reporter Alberto Rosetti) della

classica uscita invernale.

Timido sole, freddo bestia e

immancabile foratura, stavolta

toccata proprio a Claudio con

un Nelson gregario d’eccezione.

Page 3: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 3

Ci eravamo trovati subito tutti

d’accordo, non poteva esserci

modo migliore di iniziare la

stagione agonistica 2010 se

non con la partecipazione alla

Cronosquadre della Versilia

Michele Bartoli a Forte dei

Marmi. Era un’idea che già dal-

lo scorso anno ci frullava in

testa, Il periodo (metà marzo)

è perfetto perché precedente

a tutti gli altri nostri impegni e

quindi eravamo arrivati alla

unanime conclusione che ci

dovevamo essere.

L’entusiasmo era pressoché

uguale per tutti e il primo do-

loroso scoglio da superare era

la scelta di chi avrebbe dovuto

fare da riserva. La crono in-

fatti prevedeva la partenza di

8 atleti e noi eravamo in 9.

Non c’è stata alternativa ad un

crudele e spietato sorteggio.

“A chi tocca tocca” ci si era

detti, ma ogni sorta di scongiu-

ro era lecita. La sfortuna ha

scelto il buon D & G che dopo

un attimo di comprensibile

dispiacere si è reso subito

disponibile a seguire la squadra

fino in fondo, accompagnandoci

nella trasferta per farci da

Direttore Sportivo in ammira-

glia, cosa che si è rivelata

(purtroppo) utile….

E così si organizza cominciando

dalla sistemazione logistica.

Trovare un albergo ad un prez-

zo ragionevole a Lido di Ca-

maiore, anche se fuori stagio-

ne, non è impresa facile, e dal

momento che a me la cosa era

riuscita abbastanza agevol-

mente dovevo forse capire che

ci poteva essere sotto qualco-

sa che avremmo scoperto solo

dopo.

Intanto nella settimana prece-

dente, ritrovo con cena presso

la Pizzeria Barbé per decidere

gli ultimi dettagli in merito alla

partenza. Ci siamo tutti e un

Claudio Brusi in gran forma ci

carica a dovere prima con le

anteprime delle nuove grafiche

2011 delle nostre bici

(fantastico il colore bianco-

giallo-nero “Team Rossetti”…..

per me stavolta ci tirano

n.d.r.), poi con la notizia che la

nostra foto di squadra compa-

rirà per ben due volte sul Re-

sto del Carlino nel periodo del-

la presentazione della gamma

FRW 2011 in programma per il

mese di luglio a Marinara. Ma

di questo parleremo a parte.

Ogni volta pensiamo che Clau-

dio non possa più stupirci, in-

vece anche stavolta tira fuori

l’ennesimo Jolly: 9 caschi da

crono Giro!! Chi di noi l’ha mai

messa una roba del genere… E’

lo stesso che usano i vari Ar-

mstrong, Contador, Menchov,

roba da non credere.

Siamo ovviamente carichi a

molla tanto che chi può parte il

prima possibile per vivere in

pieno un week end che si pre-

annuncia strepitoso e all’inse-

gna del “comunque vada sarà

un successo”!

La nostra avanscoperta è Gian-

ni, esperto camperista, che

parte il venerdì pomeriggio e

appena arrivato ci conforta

sulle condizioni meteo che ci

avevano messo un po’ di ap-

prensione viste le nevicate

primaverili in Appennino. “Qua

sembra un altro mondo, tran-

quilli….”.

Infatti il sabato mattina dopo

aver valicato a Roncobilaccio

con la neve ai bordi dell’auto-

strada, la Toscana ci accoglie

con un sole convinto e una tem-

peratura primaverile. Tempo

per un piatto di spaghetti al

pesce e via alla ricerca dell’al-

bergo per scaricare le auto e

inforcare le bici, siamo impa-

zienti di tuffarci nel clima

della cronometro….

L’Hotel Gigliola di Lido di Ca-

maiore, prenotato via internet,

non si presenta male, un palaz-

zotto anni 50 ristrutturato,

ma con due corpi staccati. Il

palazzo con la hall e probabil-

mente le camere migliori e una

dependance che se da un lato

ha un corti-

letto annes-

so che è

molto fun-

zionale per

noi, dall’altro

appare un po’

orrida e tra-

scurata.

Al ritiro dei

pacchi gara

scopriremo il

perché: nor-

malmente è

adibita ad “hotel a ore”!! Che

ottima scelta.

A parte questo piccolo parti-

colare il sabato scorre via ve-

loce con la pedalata pre-gara

che è qualcosa di splendido

nello scenario unico del lungo-

mare della Versilia baciato dal

sole. Scaldiamo i motori e c’è

tempo per un saluto a Max

Lelli che i nostri tre “canarini”

hanno conosciuto bene e riti-

riamo i numeri di gara. Con

piacere scopria-

mo che partire-

mo a metà mat-

tina (10,43),

quindi niente

alzataccia, e

avremo un bel

numero di par-

tenza, il 69!

La domenica

mattina ci sve-

gliamo con il

cielo azzurro e

un sole pieno che

ci fa pensare

che nonostante

la temperatura

sia bassina ades-

so(6-7°), più

tardi si scalderà

e sarà l’ideale.

Prepariamo le

bici per l’occasione tutte at-

trezzate con ruote ad alto

Giganti tra i Mostri del cronometro. Domenica

14

Marzo

Foto di gruppo in borghese

per la spedizione versiliana.

Ci siamo tutti tranne i cam-

peristi Gianni e Raffo.

Ultimi preparativi prima

del via

(continua a pag.4)

Page 4: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 4 profilo in carbonio e inforcan-

do i nostri caschi da crono.

Non ci possiamo certo parago-

nare agli squadroni di speciali-

sti che ci sono con tanto di

body, bici da cronometro e

ruote lenticolari ma facciamo

lo stesso la nostra porca figu-

ra...

Dall’ammiraglia ci seguirà il

buon Davide che avrebbe volu-

to essere tra di noi a pedalare

ma che ci è di prezioso appog-

gio.

Stabiliamo un ordine di posizio-

ni per cercare di essere il più

ordinati possibile e in poco ci

troviamo sulla pedana di par-

tenza. Come veri pro ognuno di

noi ha un addetto che ti tiene

stretto il canotto e ti consente

di agganciare i piedi e partire a

tutta al momento giusto.

Pronti via e come una freccia

parte il “Capotreno” Wilmer al

quale ci attacchiamo non senza

difficoltà ma tempo 100 metri

e arrivano delle voci. Raffone

non ha pensato di agganciare i

piedi ai pedali e perdiamo qual-

che secondo per ricompattarci.

Ora filiamo a tutta verso Mari-

na di Massa dove dopo 6-7 chi-

lometri ci sarà l’inversione di

marcia attorno ad una rotonda.

La velocità è buona, il vento un

po’ ci spinge e i cambi sono

regolari.

Arriviamo al giro di boa e porca

miseria ci aspettano una venti-

na di chilometri verso Viareg-

gio con il vento tendenzialmen-

te contrario. La fatica si sente

già e mancano ancora più di 30

chilometri.

Per salvare le gambe e prende-

re un po’ fiato sono costretto a

saltare qualche cambio ma per

fortuna i miei compagni sono

m o s t r u o s a -

mente in palla.

Questo è il

tratto più

lungo e diffi-

cile da affron-

tare e non

perché ci sia-

no difficoltà

altimetriche

(ci sono solo 2

cavalcavia…),

ma perché il

cuore è co-

stantemente

fuori soglia e

l’acido lattico

è già un brutto compagno di

viaggio.

Le trenate di Wilmer, Nelson,

Giorgio, Paolo e Gianni sono

fenomenali, si cerca di tenere

la velocità più alta possibile.

Arriviamo a Viareggio e vedia-

mo la squadra partita 1’30”

prima di noi; cerchiamo di pro-

durre il massimo sforzo. La

svolta è impegnativa perché

spezza il ritmo, la strada è in

questo tratto anche un po’ ac-

cidentata poi troviamo anche

un’ambulanza in mezzo alla

strada che soccorre un ciclista

caduto. C’è un po’ di caos e in

mezzo a questo il patatrac: a

Wilmer per cause non ben pre-

cisate si blocca il freno davanti

e rischia una

bella botta.

Per fortuna

nulla di grave

ma crono fini-

ta e così per-

diamo il vago-

ne più veloce.

Sale in ammi-

raglia e me-

morabili sono

le “gentili”

imprecazioni contro la malasor-

te registrate dalla fotocamera

di Davide lasciata accesa sul

sedile della macchina nella con-

citazione del momento.

Mancano pochi chilometri, il

tempo è preso sul quinto arri-

vato e quindi proseguiamo ma

rinunciare alla nostra punta di

diamante è un danno non da

poco.

La fatica è tanta e siamo tutti

al limite, Nelson Giorgio e Paolo

sono tre leoni che lottano an-

cora con grande vigore, mentre

Raffo, vestitosi troppo pesan-

te per non soffrire il caldo in

uno sforzo così violento, si

rialza: restiamo in sei.

L’ultimo chilometro è una lun-

ghissima volata in apnea e dopo

l’arrivo ci stringiamo in un ab-

braccio che sa di complimenti

per quello che ognuno è riusci-

to a dare e anche di liberazio-

ne. Finalmente il cuore può

smettere di pompare all’impaz-

zata.

Il mio cardio ha segnato una

frequenza media di 163 battiti

(per me il 92% della massima)

per quasi 50 minuti di sforzo.

Incredibile!!

Il risultato cronometrico che

riportiamo pur essendo degno

di nota è sicuramente un gradi-

no sotto quello degli specialisti,

ma abbiamo diverse attenuanti.

Intanto le bici da crono danno

un indubbio vantaggio: alle alte

velocità, garantisce Max Lelli

(secondo all’arrivo con la sua

squadra a solo 2” dai vincitori),

almeno 4 o 5 secondi a chilo-

metro.

(segue da pag. 3)

I nostri eroi, ancora tutti assieme, dopo la svolta di Viareggio.

Foto by D&G (dalla macchina….)

(continua a pag.5)

Prima del via...

Page 5: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 5 Poi con qualche errore in meno

(vedi partenza) e senza lo

sfortunato problema tecnico

toccato a Wilmer, avremmo

potuto limare almeno una venti-

na si secondi e guadagnato set-

te otto posizioni.

Poi resta il fatto che questo

non è il tipo di sforzo al quale

siamo abituati e tanto di più

non si poteva chiedere. Non è

comunque facile fare una me-

dia superiore ai 46 all’ora su

quasi 40 chilometri!!

Finisce tutto come avevamo

sperato, cioè con un allegro

pasta party e un bel brindisi

che chiude una bellissima espe-

rienza e dà ufficialmente inizio

alla nostra stagione.

Beppe

(segue da pag.4)

14/03/10 CRONOSQUADRE DELLA VERSILIA Forte dei Marmi (LU)

Percorso km 38,3 Totale squadre classificate 182

1° TEAM VELOLINE in 44’39”20 media 51,4 km/h

2° MAX LELLI SEISYSTEM 1 in 44’41”65

3° GS BAGLINI in 44’43”75

………………

68° ROSSETTI SIXS RAVENNA in 49’52”30 media 46,1 km/h

Doverosa una nota a parte sulla gara. Organiz-

zazione pressoché perfetta, la logistica ecce-

zionale del lungomare versiliano, esaltata dalla

giornata primaverile fa da degna cornice ad un

evento in cui nulla è lasciato al caso.

La mano dell’esperto Michele Bartoli si vede

anche in questo e la migliore testimonianza è

che la partecipazione (quest’anno chiusa a 190

squadre) è in continuo aumento.

Facendo un po’ di conti, 190 squadre per 8 per-

sone fa oltre 1500 ciclisti coinvolti, numeri che

poche granfondo riescono a fare. E se non ci

fosse il numero chiuso….

G.F. Cassani: percorso ridotto ma gara vera

Dopo l’escursus nel mondo del

tic-tac, torniamo a fare quello

che ci riesce meglio e sette

giorno dopo esserci sfilati i

caschi da crono siamo in pista

nella prima granfondo della

stagione che segna anche l’ini-

zio del circuito Romagna Chal-

lenge.

Apprendiamo la mattina stessa

quando siamo già in griglia che

i percorsi hanno subito varia-

zioni e tagli dal punto di vista

chilometrico per effetto dei

danni presenti su alcune stra-

de dovuti alle abbondanti pre-

cipitazioni invernali. Oggi però

la giornata, seppure fresca,

dal punto di vista meteo appa-

re buona, meno male.

Così dopo la prima salita (il

Monte Chioda da Modigliana)

non si farà tutto il S.Maria in

Castello vista l’impraticabilità

della discesa del Monte Busca,

ma si scenderà direttamente a

Tredozio per una sorta di

scorciatoia. Restano Carla e

Monticino da dove però, arri-

vati in cima, non si scenderà a

Zattaglia per fare il Monte

Albano (c’è una frana) ma si

salirà verso il Parco del Carnè

fino alla Croce di Rontana che

sarà l’ultimo duro ostacolo

prima di scendere sì a Zatta-

glia e attraverso i Coralli fare

ritorno a Faenza. In tutto solo

113 km ma davvero tosti.

Al via dalla Piazza del Popolo di

Faenza abbiamo la griglia del

Romagna Challenge e non siamo

messi malissimo. Wilmer e

Nelson sgusciano via e non

subiscono la prima selezione

che già si genera nella strada

che sale a Modigliana.

Sul Chioda a bordo strada c’è

la neve ed è freschino ma il

ritno alto non ce lo fa sentire,

anzi forse stimola a spingere

tanto, bere poco e mangiare

niente.

Dietro ai nostri due purosan-

gue si forma la coppia Giorgio-

Paolo sulla quale riesco con

Domenica

21

Marzo

(continua a pag. 6)

Page 6: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 6 un po’ di stupore ma con gran-

de soddisfazione a

rientrare dopo la

discesa su Tredo-

zio.

A proposito: scen-

dendo pensiamo a

quanto doveva

esser distrutto il

Busca per farci

passare da qui….

Dopo aver raggiunto la strana

coppia, contento per essere in

un gruppo di gente che va me-

diamente più forte di me, inve-

ce di bere e mangiare mi met-

to a fare il “patacca” ridendo

e scherzando ma questa cosa

mi si ritorcerà contro.

Sul Carla sto bene e scollino

con i primi del gruppo, alla

divisione dei percorsi restiamo

in pochi e mi sento ancora

piuttosto bene tanto che nel

tratto verso Brisighella tiro

regolarmente il gruppetto. Mi

guardo attorno e tutti mi paio-

no stanchi.

Poi all’attacco del Monticino

improvvisamente le forze mi

abbandonano, mi stacco dal

gruppetto e la Croce di Ronta-

na mi da il colpo di grazia. Non

vado proprio su.

Trovo Cristiano che procede a

zig-zag. Il suo cambio si è rot-

to e può andare solo con il 12

dietro. Il 34x12 non è proprio

il rapporto ideale per le pen-

denze che ci sono qui….

Potrei salvarmi con l’arrivo del

gruppo dietro dove c’è Davide

che mi raggiunge quasi in cima.

Riesco però a stare con loro

fino ai Coralli, poi basta lo

strappo del Campo Cross a

farmi perdere anche questo

treno. Sono vuoto e mangiare

ora non serve più a molto: negli

ultimi chilometri prendo più di

3 minuti da Davide….

Ottima però la prestazione di

squadra con Wilmer, Nelson

Giorgio e Denis che arrivano

nei primi 25 di categoria colle-

zionando i primi punti del Chal-

lenge. In una ventina di minuti

arriviamo tutti e siamo nel

primo terzo degli arrivati sul

lungo. Se il buongiorno si vede

dal mattino, ci aspetta un’otti-

ma stagione.

Beppe

21/03/2010 G.F. Davide Cassani Faenza (RA)

Percorso lungo km 113 — Totale classificati 538

1° Corradini Antonio (Viner Factory Team) in 3h03’23” media 36,97 km/h

28° GHETTI Wilmer in 3h21’53” media 33,58 km/h (8°cat.VET)

40° FENATI Nelson in 3h23’29” media 33,32 km/h (12° cat.VET)

77° FRANCHI Giorgio in 3h30’04” media 32,28 km/h (22° cat.VET)

91° MAZZAVILLANI Paolo in 3h30’10” media 32.26 km/h (27° cat.VET)

104° GUARDIGLI Davide in 3h33’44” media 31,72 km/h (33° cat.VET)

124° POGGI Giuseppe in 3h36’50” media 31,27 km/h (41° cat.VET)

152° FRESCHI Denis in 3h38’47” media 30,99 km/h (25° cat.GEN)

166° CONTI Gianni in 3h40’58” media 30,68 km/h (57° cat.VET)

202° VALENTINI Raffaele in 3h44’33” media 30,19 km/h (71° cat.VET)

(segue da pag. 5)

A Riccione la seconda del Challenge:

gara da “velocisti”

Domenica

28

Marzo

La settimana dopo la Cassani

ecco la seconda prova del Ro-

magna Challenge. E’ la Fondo

Prestigio Città di Riccione.

Per tutti noi è un inedito, non

abbiamo mai partecipato in

passato e non sappiamo esat-

tamente che cosa ci attende.

Ci fidiamo del fatto che, es-

sendo la 12esima edizione della

corsa, il livello organizzativo

dovrebbe essere buono. Do-

vrebbe…

Ci sarebbe qualcosa da ridire

sulla collocazione logistica

delle griglie di partenza, in

pieno centro di Riccione, non

facili da trovare e un po’ infe-

lici, c’è molto da ridire su co-

me vengono fatte partire.

La griglia del Challenge, messa

lateralmente, viene aperta

assieme a tutte le altre che da

dietro arrivano dritte. Bisogna

praticamente fare a spallate

per avanzare con il risultato

che passiamo sulla riga qualche

(continua a pag.7)

Page 7: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 7 minuto dopo i primi e dato che

i primi chilometri sono fatti a

tavoletta sulla statale Adria-

tica verso Misano, due minuti

sono poco meno di due chilo-

metri….

Bisogna anche evitare una bel-

la transenna messa all’interno

di una rotonda sperando forse

che il gruppo lanciato a tutta

non cerchi la scorcia-

toia….Mah!

I più bravi a districarsi in par-

tenza sono il solito Wilmer e

Paolo che riescono ad aggan-

ciarsi ai migliori prima della

prima salita vero Mondaino.

Dietro ci sono Giorgio e Nel-

son, tutti gli altri alla spiccio-

lata con il sottoscritto in fon-

do come al solito. Normalmen-

te il titolo di più prudente in

partenza me lo gioco con Denis

ma oggi il Capitano non c’è…..

La salita verso Saludecio e

Mondaino è di quelle pedalabi-

li, dove è importante trovare

un buon ritmo e la difficoltà è

farlo dopo aver pestato il 12

per 20 minuti a tutta.

Durante la salita ritrovo Gian-

ni e insieme da buoni passisto-

ni saliamo regolari così che

poco dopo la scollinamento

rientriamo sul gruppetto da-

vanti dove sono Davide e Raf-

fo.

Ci aspetta una lunga pedalata

in leggera salita verso Carpe-

gna prima di trovare la salita

vera e propria e cerchiamo di

tenere una buona andatura

senza però tirare solo noi co-

me al solito. Non ha molto sen-

so spremersi troppo dato che

nei lunghi rettilinei non vedia-

mo la coda di nessun gruppo.

Quando comincia la salita vera

e propria del Carpegna provo a

fare un po’ di anda-

tura per vedere se

si riesce ad aggan-

ciare qualcuno ma

niente, i gruppi sono

fatti e si va avanti.

Il nostro gruppetto

di quattro purtrop-

po perde una unità

nell’ultima salita,

quella di Montelic-

ciano che non è tra-

scendentale ma

Gianni non sta be-

nissimo e resta un

po’ attardato.

Lo strappo di Fio-

rentino, poca cosa,

fa da preambolo

agli ultimi 30 km di

discesa e pianura per tornare

a Riccione. Facciamo atten-

zione a restare nelle prime

posizioni del gruppo perché le

strade strette e rovinate e il

gruppo folto potrebbero por-

tare rischi che è meglio evi-

tare.

Si scatena un po’ di bagarre

nel finale con scatti e contro

scatti per anticipare la volata

posta sulle prime rampe della

collinetta di Oltremare a Ric-

cione.

Tutto sommato una buona gara

per fare del fondo e del ritmo

ma non adatta ai mezzi dei

“Rossetti”. Salva qualcosa del-

la giornata il solito Wilmer

che con il 14esimo posto di

categoria fa classifica nel

Challenge.

Bravo anche Paolo nel tenere

dopo la partenza al fulmicoto-

ne che gli vale all’arrivo la se-

conda piazza tra i Rossetti. Un

inizio di stagione brillantissi-

mo per “Paulinho”.

Come direbbe qualcuno, per gli

altri giornata “da incudini”, ora

c’è Pasqua ma occhio ai

festeggiamenti a tavo-

la: a Pasquetta si torna

in pista…

Beppe

(segue da pag. 6)

Sotto: Wilmer all’arrivo

A sinistra Nelson regola

il suo gruppo in volata

Page 8: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 8

28/03/2010 F. Prestigio Città di Riccione Riccione (FC)

Percorso lungo km 126,50 — Totale classificati 638

1° Karelis Dainius (Giordana-Cipollini) in 3h23’29” media 37,32 km/h

45° GHETTI Wilmer in 3h30’44” media 36,13 km/h (14°cat.VET)

122° MAZZAVILLANI Paolo in 3h38’30” media 34,73 km/h (40° cat.VET)

146° FENATI Nelson in 3h42’20” media 34,13 km/h (47° cat.VET)

165° FRANCHI Giorgio in 3h42’26” media 34,12 km/h (53° cat.VET)

215° GUARDIGLI Davide in 3h50’09” media 32,97 km/h (72° cat.VET)

220° VALENTINI Raffaele in 3h50’10” media 32,97 km/h (76° cat.VET)

222° POGGI Giuseppe in 3h50’11” media 32,97 km/h (78° cat.VET)

263° CONTI Gianni in 3h53’02” media 32,57 km/h (92° cat.VET)

Pasquetta alla Conti

Primo podio!! Neanche il tempo di digreire

l’agnello di Pasqua e il lunedì ci

attende la terza prova del

Romagna Challenge in quel di

Lugo.

Stavolta la pioggia non ci da

scampo e oggi la giornata è di

quelle da duri. Pioggia batten-

te in griglia e nonostante tutto

un buon nume-

ro di ciclisti

pronti a parti-

re.

Noi siamo in

f o rmaz i o n e

ridotta, già la

data non è

delle più favo-

revoli per la

“fuga” da ca-

sa, poi ci si

mette pure il

tempo…. Partiamo in 5 su 9 ma

onoriamo lo stesso il circuito.

Anche il percorso di questa

gara ha subito una sostanziale

modifica dovuta alla frana che

rende ancora inagibile il Monte

Albano. Il chilometraggio si è

ridotto di un paio di chilometri

ma il dislivello è superiore a

quello originario.

Prima asperità saranno i Tre

Monti a Imola, poi invece di

Sassoleone e Gessi si sale sulla

Maddalena da Fontanelice per

scendere verso Castel del Rio

e Casola Valsenio. Salita del

Prugno (o Margherita) e poi giù

fino dopo Riolo per andare ad

affrontare gli strappi di Mon-

te Ghebbio e Mazzolano prima

del ritorno a Lugo. Alla fine

una gara di tutto rispetto.

Rispetto che non ci portiamo

alla partenza visto che con

l’acqua che c’è per strada:

mettersi a fare i 50 a testa

bassa non è proprio il massimo

della vita. Per fortuna il sup-

plizio dura poco, fino a che il

gruppo si rompe: davanti il

solito Wilmer e il determina-

tissimo Paolo, poi Gianni e in un

terzo gruppo Giorgio e il sot-

toscritto.

La gamba oggi proprio non vuol

saperne di girare, l’acqua e la

temperatura rigida mi fanno

sembrare i primi chilometri

una vera tortura. “Ma se oggi

me ne stavo a casa….”. Invece

poi….

Poi si arriva ad Imola, la piog-

gia non è più così fastidiosa e

le difficoltà che avevo trovato

in partenza le vedo anche sulle

facce dei miei compagni di

gruppo. Mal comune mezzo

gaudio, penso.

Si comincia la salita della Mad-

dalena e assieme a Giorgio

saliamo con passo allegro riu-

scendo con relativa facilità ad

allungare sul nostro gruppo.

Siamo più o meno a metà sali-

ta quando vediamo Gianni a

bordo strada alle prese con il

cambio di camera d’aria. Anco-

ra una foratura porco cane.

Un’inizio di stagione non fortu-

nato per Gianò.

Nella veloce discesa su Castel

del Rio ci riportiamo su un

gruppetto di 4 ciclisti tra i

quali Maria Cristina Prati, se-

conda tra le donne in lotta con

l’eterna Monica Bandini.

Cambi regolari e buon ritmo ci

consentono di attaccare il Pru-

gno da Fontanelice a non trop-

pa distanza dal gruppo Bandini

che ci precede di circa un mi-

nuto. Questo a dire degli uo-

mini dell’ammiraglia della Cicli

Matteoni che accompagna la

Lunedì

5

Aprile

(continua a pag.9)

Page 9: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 9 Prati, seconda tra le donne.

La salita la facciamo come pia-

ce a me e Giorgio, forte sì ma

regolare, cerchiamo per caval-

leria di non staccare la Prati e

allo stesso tempo sarebbe bel-

lissimo poter rientrare sul

gruppo davanti.

Nel tratto scoperto che pre-

cede la vetta il gruppo davanti

lo vediamo, forse c’è un minuto,

forse meno ma loro in discesa

vanno più forte di noi e la Ban-

dini ha dei gregari fortissimi

che nei piani, e da Casola Val-

senio fino a sotto Riolo di piano

ce n’è tanto, volano. Non li

prenderemo più.

Restano gli ultimi insidiosi

strappi del Ghebbio e del Maz-

zolano che riusciamo a supera-

re quasi di slancio. Non ci si

riesce ad avvantaggiare e non

avrebbe neanche tanto senso

provarci perché poi da Imola a

Lugo c’è molta pianura, tanto

vento e troppa fatica da fare.

Comunque di fatica io e Giorgio

ne facciamo lo stesso dato che

tiriamo il triplo degli altri nel

ritorno a Lugo ma otteniamo

due importanti risultati.

Intanto non si fa la volata,

chiariamo i patti con chi non

tira che non si azzardi a resu-

scitare sul rettilineo d’arrivo

“altrimenti ci arrabbiamo” e

siamo presi in parola, poi incas-

siamo i ringraziamenti della

Prati alla quale abbiamo dato

un grande mano non facendola

tirare un metro e tenendola

sempre al riparo dal vento. Il

suo secondo posto è anche un

po’ merito nostro, visto che il

gregario deputato a seguirla ne

aveva proprio poca…..

All’arrivo la fantastica sorpre-

sa: Wilmer al solito eccellente

(meno di 14’ di distacco dal

primo…) arriva 23esimo assolu-

to ed è terzo di categoria!! E’ il

primo podio 2010 per la squa-

dra. Ci voleva, finalmente!

Di 5 che siamo partiti in 4 an-

diamo a punti con il solito gran-

de Paolino di questo inizio sta-

gione. Fuori dai 25 e quindi

dalla zona punti del Challenge

solo lo sfortunato Gianni deci-

samente penalizzato dalla fo-

ratura sulla Maddalena.

Aspettiamo doverosamente le

premiazioni e scopriremo poi

che con questo terzo posto

Wilmer, con 53 punti è salito in

testa nella classifica Veterani

del Romagna Challenge.

E andiamo!!!

Beppe

La Settimana Cicloturistica FRW

Abbiamo trovato un altro mestiere?

Nella settimana precedente la

prima grande classica della

stagione, ossia la G.F. Selle

Italia Via del Sale, in collabo-

razione con Claudio Fantini di

Sportur, il nostro Claudio Brusi

ha organizzato la settimana

cicloturistica FRW che preve-

deva pacchetti per turisti con

albergo, iscrizione alla gara

della domenica e ogni giorno

uscite in bicicletta sulle colline

in “compagnia degli atleti del

Team Rossetti Sixs Frw” così

recitava il comunicato stampa.

Ovviamente siamo lusingati di

questo e non possiamo non far-

ci trovare pronti a ricoprire

occasionalmente il ruolo di

“guide” turistiche in bicicletta.

A Claudio lo spirito di iniziativa

non manca, ha organizzato nel-

la settimana un’interessante

incontro con Claudio Corsetti,

medico della Liquigas al quale

partecipiamo con piacere

(ospitati anche a cena….).

Le adesioni da parte dei turisti

non sono tante ma il fatto è

che, anche a parere di quelli

che c’erano, questa iniziativa

sia partita un po’ tardi e maga-

ri poco pubblicizzata. Nessun

dubbio invece sulla bontà dell’i-

dea che anche in altre zone

incontra molto..

Siamo sulle nostre strade,

(continua a pag.10)

(segue da pag.8)

28/03/2010 G.F. R.Conti Lugo (RA)

Percorso lungo km 131 — Totale classificati 139

1° Krys Hubert (Giordana-Cipollini) in 3h28’29” media 37,35 km/h

23° GHETTI Wilmer in 3h42’26” media 35,33 km/h (3°cat.VET)

47° MAZZAVILLANI Paolo in 3h53’56” media 33,60 km/h (13° cat.VET)

66° FRANCHI Giorgio in 4h04’52” media 32,10 km/h (21° cat.VET)

67° POGGI Giuseppe in 4h04’52” media 32,10 km/h (22° cat.VET)

88° CONTI Gianni in 4h14’34” media 30,87 km/h (30° cat.VET)

Page 10: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 0 ma a vederle e pedalarle in

questa maniera così rilassata

non siamo troppo abituati. E’

bellissimo!! Siamo consapevoli

che la bici ci può regalare com-

pagnia e momenti magici ancora

per molti anni, anche quando la

fiamma dell’agonismo si sarà un

po’ sopita.

Cerchiamo di dividerci le gior-

nate in maniera da coprire al-

meno in

due o

tre ogni giornata e alla fine

quello che è un servizio diventa

un vero piacere.

Già che, almeno per me, peda-

lare la mattina fra settimana

non è abituale, trovarsi in giro

in buona e allegra compagnia, in

giornate final-

mente stupende

anche a livello

climatico è una di

quelle fortune

che apprezziamo

in pieno.

Così dopo un pri-

mo giorno di as-

saggio, un secon-

do per cantine,

giovedì ci snoccio-

liamo un centinaio

di chilometri con

Panighina, Monte-

vecchio e Villa

Silvia (non ma-

le….) e venerdì,

con un gruppetto

più folto al segui-

to, una novantina

su e giù per le colline sovra-

stanti Cesena tra le quali Ron-

cofreddo e Ciocca.

Il tutto sempre con il pulmino

al seguito pronto a raccogliere

indumenti e a fornire assisten-

za meccanica con alla guida o

Paolo Franchi della FRW o

niente meno che Aviero Casal-

boni che oltre che essere un

amico e una persona molto alla

mano è anche il responsabile a

livello nazionale del settore

Granfondo dell’Udace (e ci fa

da autista….).

Cielo azzurro, temperatura

ideale, paesini meravigliosi che

ci accolgono nella loro straor-

dinaria normalità e più di una

persona ci regala un sorriso ed

un incitamento, alla faccia dei

soliti arroganti colpi di cla-

cson…..

Così la Settimana Cicloturisti-

ca FRW si traduce in una rige-

nerante esperienza che ci è

servita per fare un doveroso

piacere ad un amico, a conosce-

re ragazzi simpatici e alla fine

anche a fare un buon allena-

mento senza tirarci il collo

come spesso capita.

Quello della guida turistico-

ciclistica potrebbe non essere

poi un brutto mestiere. Per il

2011, Claudio, conta su di noi.

Beppe

Nelle foto alcune immagini del-le pedalate della Settimana Cicloturistica FRW

Page 11: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 1

Nonostante sotto più di un

aspetto sia discutibile e a mio

avviso migliorabile a livello or-

ganizzativo, la classica cervese

per il periodo in cui si svolge,

per la location (Cervia si presta

all’accoppiata ciclismo-vacanza

per famiglie), e per la capacità

ricettiva, attira tanti parteci-

panti come al solito.

Quest’anno non proprio come al

solito: ee consideriamo i nume-

ri “gonfiati” pubblicati dopo

l’edizione 2009 si registrereb-

be un disastroso calo degli

arrivati di quasi il 50%, se con-

sideriamo i più realistici dati

oggettivi il calo è attorno al

20%, comunque tanto.

Vuoi che il richiamo del brevet-

to del Prestigio, del quale la

Selle Italia è la prima prova,

stia un po’ perdendo appeal,

vuoi che la stagione brutta dal

punto di vista climatico non

abbia agevolato le preparazioni

invernali dei ciclisti (e qui il

lungo è piuttosto duro), se io

fossi l’organizzatore cercherei

di individuare le cose da miglio-

rare. Il modo di iscrizione in

primis e alcune altre cose che

a Cervia ti fanno sentire un po’

“preso in giro”.

Già, qui “prima paghi, prima

parti”; così non si premia il

ciclista che si iscrive presto

anzi lo si espone ad un rischio

inutile che correrà quando sarà

rimontato e superato da un

gruppo inferocito che viaggia a

50 all’ora su strade strette e

spesso rovinate.

Con le griglie garantite dai

pacchetti-vacanza non si sti-

mola il ciclista che non ha nelle

gambe il ritmo dei primi, lo si

mette in condizione di tirare

forse troppo all’inizio e andare

fuori giri.

L’idea della griglia fedeltà (chi

ha fatto almeno 4 delle ultime

5 edizioni parte un po’ più a-

vanti) sembra tanto un altro

espediente per avere un bel po’

di fondi in anticipo.

Stabilire un ranking di merito e

inserire chi si iscrive, anche

tardi magari dando un limite

massimo fino ad un paio di set-

timane prima, nella posizione di

partenza che più gli compete

per capacità, appare un obiet-

tivo così irrealizzabile?

Oppure stabilire intervalli di

tempo in base alle edizioni pas-

sate e conseguenti griglie

(Maratona delle Dolomiti do-

cet)? Non è poi così difficile….

Forse questo potrebbe essere

un tasto da toccare per ripor-

tare la gara ai grandi numeri di

qualche tempo fa. Il partire

con un chilometro e più di han-

dicap quando poi la classifica

non viene redatta in real time

ma con il tempo di via ufficiale

è molto demotivante sotto l’a-

spetto tecnico.

Chi glielo dice agli organizzato-

ri? Io per mail ma nessuno mi

ha risposto. Non è da tutti

fare tesoro delle critiche che

vogliono solo essere costrutti-

ve. Va bè.

Strepitoso poi il gadget legato

al pacco gara: un telo mare

super reclamizzato alla vigilia.

Diciamo che sarebbe stato

meglio venderlo come un telo

mare per nani o meglio un a-

sciugamano da bidet.

Polemiche a parte e passando

alla gara, constatiamo con ram-

marico che la pioggia ci fa com-

pagnia anche in questa domeni-

ca mattina. Sono tanti i musi

lunghi che si specchiano nelle

pozzanghere del parcheggio

mentre scarichiamo le bici.

Nessun dubbio, si parte lo

stesso, però porcaccia mise-

ria…..

Intanto che siamo in griglia

(quasi tutti in quella fedeltà a

parte Nelson e Wilmer che

sono davanti e Raffo che è

dietro), smette di piovere ma i

nuvoloni neri alla nostra destra

in direzione della

campagna nella

quale ci dovremo

addentrare tra

poco non fanno

presagire nulla di

buono.

Invece poi il tem-

po sarà tutto

sommato discre-

to, di sicuro meno

peggio di quello che anche il più

ottimista di noi pensava.

Al via ci perdiamo subito tra gli

spruzzi e il casìno, c’è chi come

Paolo guizza come un’anguilla

nel gruppo, chi come Gianni va

a nozze nelle partenze affolla-

te, chi come il sottoscritto

fatica non poco cercando di

evitare il più possibile i peri-

coli e così resto per ultimo del

gruppo Rossetti.

Quest’anno il percorso lungo è

decisamente più selettivo delle

edizioni passate: dopo l’inizio

con il tappo di Polenta (ma si

potrà?) si gira per Tessello e si

scende fino ai piedi di Formi-

gnano, versante del Monte Ca-

vallo che viene riproposto per

la seconda volta quest’anno

dopo l’esordio del 2009.

Ma mentre nella passata edi-

zione in cima i percorsi si divi-

devano, questa volta si scende

tutti verso Teodorano e l’ormai

ex laghetto dove il medio va a

destra verso Cervia, il lungo a

sinistra verso Pieve di Rivo-

schio, la salita aggiunta.

Dopo una partenza in sordina e

dopo aver riordinato le idee sul

Formignano, mi sento decisa-

mente bene e comincio a recu-

perare posizioni. A metà Rivo-

A Cervia ancora conferme…

Siamo uno squadrone!

Domenica

11

Aprile

(continua a pag.12)

Cronoscalata Formignano

75° Wilmer 17’02”

78° Davide 17’05”

151° Nelson 18’04”

174° Giorgio 18’17”

219° Raffo 18’38”

222° Gianni 18’39”

267° Beppe 19’05”

359° Paolo 19’43”

Page 12: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 2 schio rientro su un bel gruppo

dove trovo Davide e Giorgino

Emiliani. E’ una buona iniezione

di fiducia e poi così non sono

più da solo…..

Scolliniamo e ci buttiamo nel

discesone veloce verso San

Romano. Si mangia, si beve e si

ritorna a Borello da dove af-

fronteremo la salita di Monte-

vecchio.

Sui primi tornanti vedo un al-

tro gruppetto che ci precede

di poche centinaia di metri. Ci

sono un po’ di maglie Rossetti e

le buone sensazioni trovano

nuove conferme. Quando li

raggiungo Paolo e Giorgio non

hanno quella che si dice “una

bella faccia”, cerco con due

battute di stimolarli ma men-

tre Paolo stringe i denti e si

mette in scia, Giorgio è un po’

più in difficoltà e non si acco-

da.

Davide è poco dietro ma non

riuscirà a raggiungere Giorgio,

ha già mentalmente mollato e

finirà in calando raggiunto an-

che da Raffo che era partito in

ultima griglia.

In cima alla salita siamo in pra-

tica Paolo, Giorgio Emiliani,

Cristiano e il sottoscritto.

Giorgio, di solito sempre posa-

to, si lascia andare ad una fra-

se che non lascia dubbi:“Beppe,

fat’ inc…., t’ha mé fat murì!!!”

La gara dopo il Montevecchio

prevede la classica scalata al

Cavallo da Borello che in prati-

ca sarà l’ultimo vero ostacolo

della giornata prima del ritorno

a Cervia.

Le gambe girano ancora bene

ma le esperienze passate che

fanno di Montecavallo la mia

bestia nera, mi inducono a

prendere la salita un po’ allegro

per evitare di adagiarmi e per-

dere la piacevole compagnia. E’

talmente bello pedalare in que-

sto gruppetto che sarebbe un

peccato staccarsi proprio ora.

Alla fine, raschiando

il barile delle forze e

stringendo i denti,

riesco ad arrivare in

cima con il gruppetto

e il morale va alle

stelle.

Il ritorno sarà una

passeggiata. In ef-

fetti per il dannato

vento che soffia sem-

pre in faccia nelle

saline, non sarà pro-

prio una così, ma fac-

ciamo la nostra parte,

restiamo nelle posi-

zioni di avanguardia

del gruppo per evita-

re cadute (l’esperienza del

2009) e arriviamo sul lungoma-

re dove improvvisiamo anche

una volata. Improvvisiamo per-

ché all’ultimo scatto le gambe

non ne vogliono più sapere e un

bel tironcino di crampi ci con-

vincono a non esagerare.

Comunque una bella soddisfa-

zione. Bella prova e bel piazza-

mento.

Già da diversi minuti sono arri-

vati Nelson e Wilmer che han-

no approfittato della favorevo-

le posizione di partenza ma che

hanno anche avuto gambe ecce-

zionali per restare lì, con Wil-

mer scatenato nelle cronosca-

late e rallentato da una foratu-

ra e Nelson pronto a recupera-

re con l’esperienza da consu-

mato granfondista. Eccellente

anche la prova di Gianni che

con la gara cervese ha un fee-

ling particolare.

Poco dopo il nostro gruppetto

arriva Giorgio non troppo entu-

siasta della sua prova conclusa

(segue da pag.11)

Cronosc. Montevecchio

55° Wilmer 18’56”

96° Nelson 19’32”

110° Davide 19’37”

114° Beppe 19’40”

162° Giorgio 20’05”

179° Paolo 20’11”

289° Gianni 20’33”

317° Raffo 20’36”

L’arrivo dei nostri due

leader Wilmer e Nelson

Gianni a Cervia da sempre il massi-

mo. Grande gara per lui!

Foto di gruppo a Luzzena. Da destra

Cristiano, Beppe, Paolo e Giorgio Emiliani

(continua a pag.14)

Page 13: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 3

11/04/2010 G.F. Selle Italia Cervia (Ra)

Percorso lungo km 165—Totale classificati 1.200

1° Fioretti Luca (Viner Factory) in 4h29’37” media 36,72 km/h

59° GHETTI Wilmer in 5h00’53” media 32,90 km/h (14°cat.Vet)

60° FENATI Nelson in 5h00’53” media 32,90 km/h (15° cat.Vet)

112° CONTI Gianni in 5h10’00” media 31,93 km/h (38°cat.Vet)

132° MAZZAVILLANI Paolo in 5h14’49” media 31,45 km/h (51°cat.Vet)

137° POGGI Giuseppe in 5h15’02” media 31,42 km/h (53°cat.Vet)

169° FRANCHI Giorgio in 5h18’55” media 31,04 km/h (68°cat.Vet)

185° VALENTINI Raffaele in 5h20’23” media 30,90 km/h (77°cat.Vet)

386° GUARDIGLI Davide in 5h39’52” media 29,13 km/h (156°cat.Vet)

Rit. FRESCHI Denis

comunque in maniera più che

dignitosa grazie al carattere

che da sempre lo contraddi-

stingue. Non fa in tempo a ta-

gliare il traguardo che si ferma

al chiosco della piadina in pre-

da ad una crisi di fame...

Ottima la prova forzatamente

in solitario di Raffo che, par-

tendo più dietro ha fatto gara

di rimonta e per strada ha rac-

colto Davide che nel frattem-

po, come di suol dire “gli aveva

dato su”.

All’appello manca qualcuno… E’

il Capitano in giornata decisa-

mente sfortunata. L’inverno ci

ha lasciato in eredità delle

strade devastate e piene di

buche e proprio in una di que-

ste voragini dell’asfalto Denis

ha lasciato un cerchio che si è

irrimediabilmente “squadrato”.

Da qui la chiamata a Santa Ma-

nuela e il ritiro. Finche si rom-

pe un cerchio poco male, il Ca-

pitano ci raggiunge a pranzo e

già vederlo è un sollievo. Dopo

la caduta del 2009 e la sfortu-

na di quest’anno si può dire che

questa gara gli dice male.

Facendo un bilancio della gara,

nel suo com-

plesso è sta-

ta bella to-

sta e selet-

tiva al punto

g i u s t o

( d i s l i v e l l o

complessivo

2235 metri).

Sfortune a

parte non si

può non es-

sere soddi-

sfatti. E’ la

conferma è

che il lavoro duro dell’in-

verno sta pagando e che

siamo sempre di più un

vero squadrone!

Bravi ragazzi…

Beppe

(segue da pag. 13)

Giorgio e Davide nelle

fasi di inizio gara

Raffo a Montevecchio

Denis, desaparecido

per un giorno.

Forza Capitano!

Page 14: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 4

Quarta prova

e giro di boa

del Romagna

Challenge.

Abbiamo in

casa il capo

c l a s s i f i c a

della catego-

ria Veterani

e l’obiettivo

che non sem-

brava possi-

bile adesso è

chiaro: di-

fendere la

posizione di

leader ad

ogni costo!

Ancora gli

a v v e r s a r i

sono tanti, non riusciamo a fo-

calizzarne uno in particolare

ma l’obiettivo è quello di sup-

portare al meglio Wilmer nella

sua possibile conquista che

darebbe lustro a tutta la squa-

dra. Peccato che non abbiamo

le gambe per stargli dietro più

di tanto…..

Stavolta partenza e arrivo

sono “in terra straniera”, siamo

infatti alla G.F. San Marino

SAB che ha come base il paesi-

no di Gualdicciolo, pochi metri

di là dal confine della provincia

di Rimini.

Tanto per cambiare la pioggia

ci accompagna durante il viag-

gio in macchina verso la par-

tenza. Verso Santarcangelo

piove di brutto, siamo rasse-

gnati a bagnarci anche oggi,

invece la giornata volgerà al

meglio: dopo i primi chilometri

umidi la strada si asciugherà e

la giornata sarà ottima dal pun-

to di vista climatico. Sole an-

che deciso a tratti ma comun-

que mai troppo caldo.

Esilarante pre-gara con uno

speaker d’eccezione. Un tipo

meraviglioso a metà strada tra

il Duce e Palmiro Cangini si è

impadronito del microfono in

preda a delirio di onnipotenza

per scagliarsi contro i soliti

furbi che “saltano le griglie”.

Memorabile la chiusura del suo

discorso con la faccia cianoti-

ca : “E’ ora di BASTA!!!”

Abbiamo il fondato sospetto

che fosse un cabarettista di

Zelig…. Uno spasso!

Si parte e subito si sconfina….

in Italia. Si risale la statale

della Valmarecchia a velocità

folle con la strada bagnata e

non mancano i soliti rischi di

cadute.

La prima salita posta dopo 10

chilometri circa è una vecchia

conoscenza: il Passo delle Siepi

(o del Grillo che dir si voglia).

Salita non certo dura specie se

fatta da freschi, di sicuro qui

la difficoltà sta nel passare dal

53x12 mulinato a tutta al 39 in

agilità.

Ci sparpagliamo un po’ lungo la

salita, poi in discesa ci ritro-

viamo in un bel gruppetto. Da-

vanti sono rimasti Wilmer (un

funambolo anche in discesa) e

Paolo che si lancia al suo inse-

guimento poi portato a più miti

consigli da una imbarcata in

curva. La strada bagnata ri-

chiede molta prudenza.

Con Paolo c’è Gianni, noi ci tro-

viamo in 5 a Ponte Uso, Siamo

Nelson, Raffo, Davide, Giorgio

e il sottoscritto. Più indietro

Denis rimasto un po’ chiuso in

salita e che ha evitato troppi

rischi in discesa.

Pecchiamo troppo in generosi-

tà: praticamente nel gruppo

tiriamo solo noi con Nelson che

ci stimola per cercare di rien-

trare sul gruppo davanti dove

ci saranno probabilmente alcuni

dei nostri. Ma così facendo gli

altri stanno a ruota e rispar-

miano, noi ci massacriamo. Non

è gioco e convinciamo il Mae-

stro a fare qualche giro dietro

e coinvolgere anche qualcun

altro nella catena.

La seconda salita è quella di

Verucchio, non lunga ma che

come la precedente ci impone

un repentino cambio di ritmo.

Le pendenze qui ci sono e si

sale comunque allegri.

Attraverso un bel tratto vallo-

nato torniamo in territorio

sammarinese e attacchiamo la

salita verso il Monte Titano da

Dogana. Scollineremo a Doma-

gnano dopo 7 chilometri circa

che non sembrano troppo duri

ma la sede stradale larga in-

ganna: qui si fa vera selezione.

Resta vittima di questa salita il

più scalatore di noi, Nelson,

che non ha una delle sue gior-

nate migliori. All’arrivo ammet-

terà candidamente che gli è

mancata la voglia di soffrire

fino in fondo e ha preferito

andare tranquillo e fare un

buon allenamento.

Romagna Challenge IV atto

Bella gara all’ombra del Titano

(continua a pag.15)

Page 15: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 5

(segue da pag.14)

Ci attende una lunga e veloce

discesa che attraverso il ponte

sul fiume Faetano ci riporta

nella provincia di Rimini dove

attacchiamo la salita verso

Montescudo.

E’ proprio prima dell’imbocco

della salita vera e propria che

raggiungiamo Gianni che dopo

una partenza al fulmicotone sta

un po’ pagando lo sforzo e la

sua faccia la dice lunga. Quando

ci vede però si rincuora e si

aggrega al nostro gruppetto

che conta una trentina di unità

e noi Rossetti siamo di nuovo in

5.

E’ veramente bello poter corre-

re gare vere assieme, questo è

il bello della nostra squadra. Ci

si diverte, si parla, se c’è biso-

gno ci si aiuta a vicenda.

Scesi da Montescudo, siamo più

o meno al km 100 di gara e ne

mancano una sessantina all’arri-

vo. Di questi una quarantina

circa saranno di salita e più di

30 nella sola prossima asperità

che ci porterà ai 1000 metri

circa del valico di Villagrande.

Ovviamente non si tratta di una

salita impossibile, però piutto-

sto continua con qualche pezzo

più duro e le gambe devono

spingere bene per restare nel

gruppo, cosa molto importante

perché trovarsi da soli in que-

sto tratto vuol dire perdere

motivazioni e di conseguenza

tanto tempo.

Nell’attraversamento del paese

di Montecerignone Gianni pur-

troppo si stacca, ora il gruppo è

molto allungato e se si perdono

le ruote è un problema.

Man mano che ci si avvicina allo

scollinamento la velocità cre-

sce; il valico tra l’altro è posto

circa un chilometro dopo il pae-

se di Villagrande e sembra non

arrivare mai.

Negli ultimi metri di salita uno

scatto secco di qualche elemen-

to tra cui Cristiano e Davide

permette a questi di cominciare

la veloce discesa davanti. Sulla

strada un po’ rovinata si corre

qualche rischio e noi non ce la

sentiamo di seguirli. Sta di fat-

to che li rivedremo solo all’arri-

vo.

La fine della discesa coincide

con l’inizio dell’ultimo strappo,

quello di Montemaggio che one-

stamente non ci aspettiamo

così duro. Sarà che la fatica

comincia a farsi sentire spin-

giamo con tutto quello che ri-

mane per arrivare finalmente

alla discesa che ci riporterà a

Gualdicciolo.

Si va bè, discesa non montagne

russe! Alla faccia, la strada

appare come una specie di pre-

cipizio con pendenze attorno al

20% e tocchiamo i 90 all’ora

prima di attaccarci ai freni.

Siamo rimasti in 4 sul vialone

d’arrivo. 3 di noi e un ospite che

ha usufruito del solito passag-

gio in corriera che offriamo ma

almeno non si fa la volata.

All’arrivo Wilmer non è troppo

soddisfatto, ha esagerato nella

prima parte e la compagnia che

ha sfruttato il suo lavoro l’ha

scaricato nell’ultima salita dove

il nostro aveva le forze ridotte

al lumicino. Purtroppo questo gli

costa qualche punto rosicchiato

dai sui inseguitori in classifica:

erano tra i suoi “succhiaruote”

in gara.

Noi dietro (con Paolino e Davide

sugli scudi) scopriamo dalle

classifiche che il piazzamento è

comunque buono e ci consente

di raggranellare qualche altro

punto nella Challenge. Per Raffo

sono i primi ed è giustamente

molto contento. Nel giro di po-

chi minuti ci si trova tutti dopo

lo striscione d’arrivo e final-

mente il meritato pasta party

con l’ennesimo show del Benito-

Palmiro che stavolta inveisce

contro chi snobba le premiazio-

ni. Magari tutto sarebbe stato

più gradevole con meno decibel

nel volume del microfono!

Chiudiamo con bilancio positivo

anche questa bella gara, ora in

maggio sosta del “Romagna”.

Obiettivo, alla ripresa di

giugno, far fare punti a Gian-

ni che è ancora a secco. Pa-

zienza Gianò, pazienza…

Beppe

Paolo (sopra) e Beppe (sotto)

nel suggestivo passaggio nel

centro di Verucchio

Scollinamento sul Titano per Raffo

(a sinistra), Davide e Giorgio

(sopra) e Wilmer (sotto)

Da sinistra Nelson, Gianni e

Denis (con Giorgio Emiliani)

all’arrivo di Gualdicciolo

Page 16: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 6

Spianati anche i Colli Bolognesi

(continua pag. 17)

25/04/2010 G.F. San Marino SAB Gualdicciolo (RSM)

Percorso lungo km 156—Totale classificati 265

1° Rizzi Bruno (Mg K-Vis LGL) in 4h06’26” media 37,98 km/h

27° GHETTI Wilmer in 4h28’14” media 34,89 km/h (10°cat.Vet)

46° MAZZAVILLANI Paolo in 4h35’04” media 34,02 km/h (16°cat.Vet)

60° GUARDIGLI Davide in 4h38’35” media 33,59 km/h (20°cat.Vet)

67° VALENTINI Raffaele in 4h41’06” media 33,29 km/h (22°cat.Vet)

69° FRANCHI Giorgio in 4h41’06” media 33,29 km/h (23°cat.Vet)

70° POGGI Giuseppe in 4h41’07” media 33,29 km/h (24°cat.Vet)

82° FENATI Nelson in 4h46’14” media 32,70 km/h (30°cat.Vet)

89° CONTI Gianni in 4h50’07” media 32,26 km/h (34°cat.Vet)

111° FRESCHI Denis in 4h53’26” media 31,89 km/h (21°cat.Gen)

Anche se non facciamo il Pre-

stigio, anche se non fa parte

del Romagna Challenge non ci

vogliamo far mancare la classi-

ca pedalata di inizio maggio sui

colli bolognesi.

Obiettivamente siamo in pochi,

solo quattro, la lunga sequenza

di gare e week end impegnati

hanno pro-

sciugato un

po’ le forze e

c’è chi prefe-

risce al solito

al lenamento

del sabato

piuttosto che

l ’adrenal ina

da numero

sulla schiena.

La Dieci Colli

pur presen-

tando da

qualche anno

lo stesso

p e r c o r s o

bello e impe-

gnativo, sta

c a m b i a n d o

look e modo

di porsi. Il

numero degli iscritti infatti si

è consolidato sul fisiologico

2600-2700 e forse si cerca di

trovare qualche cosa che possa

riportare ai fasti passati dove

si sfiorava quota quattromila.

Per il 2011 si parla di possibile

partenza alla francese con (o

forse senza) classifica, vedre-

mo. A noi però la gara piace

così, vedremo…

Ci siamo iscritti tardi e come al

solito partiamo molto indietro

ma siamo entrati presto ai

Giardini e quindi ben messi al-

l’interno della nostra griglia.

Manca ormai poco alla partenza

quando Wilmer nell’atto di con-

trollare per l’ultima volta il

tubolare, vede un piccolo punti-

no bianco, lo toglie con il dito e

puff….

Era il lattice che si trovava

dentro lo stesso tubolare, quel-

lo che serve per chiudere le

piccole forature ma che stavol-

ta non ha chiuso affatto. Ma

porcaccia miseria. Dai forza

cambiamo il tubolare….

Tempo di togliere la ruota e

compattano le griglie, si avanza

di qualche decina di metri, o

meglio tutti avanzano, noi re-

stiamo lì dove siamo nonostante

Wilmer, molto sensibile al posi-

zionamento al via, cerchi di

mantenere la posizione proce-

dendo a piedi con telaio e ruota

anteriore nella mano sinistra e

ruota posteriore nella destra.

Una scena fantastica…..

Meglio fermarsi e finire il lavo-

ro prima che diano il via altri-

menti hai voglia di correre!

Così facciamo e per fortuna al

via siamo pronti a pedalare, in

fondo al gruppo ma tanto ci

siamo abituati.

La partenza cittadina tra mar-

ciapiedi porfido, strade rovina-

te, lavori in corso e rotonde

risulta come al solito meno pe-

ricolosa di altre, il gruppo in-

fatti, già intelligentemente

diviso tra granfondisti e me-

diofondisti, giunto in zona San

Lazzaro si incanala nel toboga

della Val di Zena, cosa che al-

lunga bene il gruppo.

Davanti Nelson e Wilmer fan-

Page 17: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 7 no corsa parallela, Paolo è poco

distante e anch’io resto poco

più indietro pur soffrendo co-

me al solito la partenza a tutta.

Comincia il solito su e giù con gli

strappi di Zula, Badolo, Mon-

gardino come aperitivo, la ra-

soiata di Montemaggiore prima

del facile Zappolino, l’erta di

Tiola prima della salita più lunga

e più elevata come altitudine di

Cà Bortolani.

E’ proprio lungo il Ca’ Bortolani

e nel finale che si fa la corsa o

meglio si può fare la differenza

tra una prestazione mediocre,

sufficiente o buona.

Mi sembra di salire piuttosto

bene, riesco a recuperare su

gruppi che mi precedevano ma

di maglie Rossetti non sse ne

vedono. Meglio così, vuol dire

che i ragazzi sono andati vera-

mente forte.

Oggi c’è un bel sole e fa anche

un po’ caldo ma non dà troppo

fastidio: dopo tutto il freddo

che abbiamo patito la cosa non

guasta.

Dopo il Bortolani discesone

velocissimo verso Calderino per

risalire il Mongardino dalla par-

te più facile e rientrare verso

Sasso Marconi. Ora mancano

solo gli ultimi due “dentini”:

Ganzole e Monte Donato.

Anche se il morale è alto e sen-

to la gamba molto meglio di

altri anni, la rampa iniziale del

Ganzole è sempre micidiale.

Due curve ripide seguite da un

drittone che sembra non finire

mai. Poi quando finisce via con

una serie di saliscendi (più sali

che scendi….) che ti impongono

cambi di ritmo che dopo oltre

140 chilometri non riescono poi

così naturali…..

Beh, il mio gruppo l’ho staccato

ancora, comincio la discesa

stando attento alla “curva Maz-

zavillani” e mi preparo all’ultima

salita, il Donato.

Facile all’inizio e la gamba mi

permette ancora di mulinare il

53 con disinvoltura, poi la ram-

pa finale al 16-18% che diventa

un esercizio di forza pura con

però lo stimolo del fatto che

arrivati in vetta è praticamente

finita e si arriva in picchiata ai

Giardini Margherita.

L’idea che sembrava azzeccata

di porre il traguardo al tappeto

in cima al Donato non ha avuto

seguito così lungo la discesa

ripida si vedono i soliti numeri

da circo di gente che per una

posizione o due rischia l’osso

del collo.

Solito arrivo bello e spetta-

colare con tutti i miei com-

pagni ad applaudire… Sì,

ogni tanto mi piacerebbe

essere lì io ad applaudire

loro però va bene lo stesso!!

Grande conferma di Nelson

che entra ancora nei 100

esaltandosi nel finale. Finale

che invece costa qualche

posizione al sempre troppo

generoso Wilmer che man-

tiene le caratteristiche del

grimpeur che gli vengono

dalla mountain bike, ma che

deve imparare a gestirsi con

più attenzione.

Ottima prova anche di Paolo

che avrà sicuramente ripen-

sato a quella curva dove l’an-

no scorso schiantò bici e

guard rail: quest’anno la sto-

ria è diversa e la gamba fan-

tastica.

Anch’io chiudo comunque con-

tento per aver contenuto il

distacco e avere avuto con-

ferma delle buone sensazioni

avute durante la corsa.

Se doveva essere una prova

generale per la Nove Colli,

bene così. Beppe

(segue da pag. 16)

1/05/2010 Dieci Colli Bolognesi Bologna

Percorso lungo 158 km—Totale classificati 1405

1° Maccanti Michele (Phonix—Sintesi) in 4h21’48” media 36,23 km/h

95° FENATI Nelson in 4h56’11” media 32,00 km/h (35°cat.A3)

112° GHETTI Wilmer in 4h59’51” media 31,61 km/h (43°cat.A3)

140° MAZZAVILLANI Paolo in 5h03’03” media 31,28 km/h (53°cat.A3)

157° POGGI Giuseppe in 5h05’55” media 30,98 km/h (60°cat.A3)

Page 18: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 1 8

Anche se quest’anno il Circuito

Romagnolo non è stato tra i

nostri obiettivi non potevamo

non partecipare alla “decana”

delle cicloturistiche.

Un po’ perché questa manife-

stazione merita veramente, un

po’ perché non volevamo rinun-

ciare al classico “superlungo” di

inizio maggio sempre in ottica

Nove Colli.

Anche gli organizzatori del

Giro delle Romagna si sono visti

costretti a cambiare la parte

iniziale del tragitto del classi-

co percorso per evitare Monte

Albano la cui strada è ancora

impraticabile.

La scelta è caduta ancora sulle

belle e ben tenute strade dell’i-

molese, ormai diventate a noi

familiari con il risultato che da

Lugo ci sono 176 chilometri da

pedalare e noi partiamo ovvia-

mente da Ravenna in bici….

Ritrovo solito da Unieuro poco

dopo l’alba di quella che si pre-

annuncia una giornata stupenda,

temperatura frizzante, ma sole

già bello splendente.

A Lugo arriviamo verso le 7, il

gruppo più folto è già partito

ma noi facciamo gruppo da soli.

Siamo più di una decina solo noi

e molti quando ci vedono si ac-

codano: il trreno della Rossetti

piace sempre.

Da Lugo si va verso Imola e il

primo strappo e il Bergullo, poi

in rapida successione

Tre Monti e Mazzolano

dal versante più impe-

gnativo.

Quando arriva la salita

vera apriamo un po’ il

gas per provare la gam-

ba e districarci velocemente

dai tappi che si creano sulle

pendenze più dure.

Ci ricompattiamo al ristoro di

Riolo poi si sale alla volta di

Casola dove si ritorna sul per-

corso solito. Nella ripartenza

post ristoro si crea un po’ di

scompiglio, siamo in tanti e

cerchiamo di stare assieme ma

non è facile.

Si alza un po’ il ritmo, Davide

Fiammenghi ci saluta non aven-

do chilometri sufficienti per

tenere il passo. Non vuole sof-

frire troppo e farà il medio. Ci

accorgiamo solo un bel po’ dopo

Casola che non c’è neanche il

Capitano.

Ci fermiamo a bordo

strada e finalmente

lo vediamo in testa ad

un gruppo e non sem-

bra troppo contento.

Gli ci vuole qualche

chilometro per sbolli-

re un po’ la rabbia ma

sta meditando di gi-

rare per il medio a

Palazzuolo. “Non mi

aspettate!” continua a

ripetere ma noi di

lasciarlo andare non

ne abbiamo la minima

intenzione.

Dopo il bivio non lo vediamo più

e ci si ferma per la seconda

volta. Dopo qualche minaccia

telefonica lo riconduciamo alla

ragione e verrà giustamente

con la sua squadra sul lungo.

Il risultato di questa incom-

prensione è che qualcuno ve-

dendoci discutere ha comincia-

to a dire in gruppo che “tra i

Rossetti c’è maretta”. Da que-

sto dobbiamo capire che ve-

stendo la nostra maglia ci sono

tante soddisfazioni ma anche

una serie di obblighi ai quali

non possiamo sottrarci. Abbia-

mo gli occhi di tutti (anche dei

più invidiosi) puntati addosso e

dobbiamo essere irreprensibili.

La salita alla Sambuca, bellissi-

ma come al solito la facciamo

praticamente tutti assieme e

strepitosa la foto fatta “a ra-

strello” con tutti noi schierati

verso la vetta. Mi sarebbe pia-

ciuto metterla qui ma dal sito

di Photò non sono più scaricabi-

li neppure in bassa definizione

e con le scritte…. Pazienza.

Ristoro e discesa attraverso il

Passo della Colla e Marradi, poi

Beccugiano e Collina dove ap-

profittiamo per qualche inno-

cua “sgasata” ma in cima ci si

aspetta come al solito. E non ci

aspettiamo solo tra di noi, an-

che buona parte dei presenti al

ristoro del Collina aspettano “la

Corriera”, il treno Rossetti per

tornare a casa!

Così alla fine ci portiamo dietro

uno stuolo di ciclisti. Il nostro

problema è quello di tenerli

buoni il più possibile: molti non

capiscono che inserirsi nella

catena (soprattutto quando non

sai fare) è molto pericoloso.

Soluzione? Aumentare la velo-

cità e tutti si tranquillizzano…

Arriviamo in parata in piazza a

Lugo e passiamo con soddisfa-

zione sotto lo striscione con

(continua a pag.19)

Giro della Romagna

Un classico al quale non si può mancare

Page 19: RossettiBikeNews 2010.1

(segue da pag.18) P a g i n a 1 9

quasi 200 chilometri già nelle

gambe.

Il villaggio di arrivo e il recinto

del deposito biciclette (dove

per ogni ciclista viene fornito

un lucchetto da riconsegnare

all’uscita…) sono tutti addobba-

ti con striscioni SIXS. Marco

ha collaborato con lo staff del-

la Baracca e il ritorno pubblici-

tario è degno di nota.

Fantastici anche i bicchierini di

plastica del Pasta Party mar-

chiati SIXS. Ne andiamo vera-

mente fieri, così come Marco lo

è di noi e dell’esperienza che

stiamo condividendo.

Ovviamente non potevamo non

fermarci qualche minuto a man-

giare (a proposito anche all’ar-

rivo la qualità è in linea con i

fantastici ristori…), poi ci a-

spettano gli ultimi 30 chilome-

tri in bici.

Alla fine a casa per me saranno

225 fatti in poco più di 7 ore di

pedalata effettiva. Il compute-

rino segna 31,9 km all’ora di

media…

La condizione della squadra è

c o m e s i s u o l d i r e

“imbarazzante”.

Beppe

Luci e (tante) ombre a Cesenatico…

Per metà gruppo Nove Colli stregata Eccola, attesa come al solito, e

da qualche anno con il boom

delle iscrizioni, anche più del

solito, la Nove Colli.

Gara da gioia o dolore, o la ami

o la odi e quando ti svegli la

mattina alle 3,30 (!!) la odi tan-

tissimo…..

Chissà perché dopo tanti anni

da granfondista, 15 anni di co-

lazioni all’alba, partenze stres-

santi, gare faticose, si debba

ancora soffrire così tanto a

livello psicologico la classica di

Cesenatico.

Già nei giorni precedenti Nel-

son aveva avuto un problema

con una caviglia improvvisamen-

te gonfia che lo aveva costret-

to ad una gita al Pronto Soc-

corso. Sembrava recuperato,

poi un vengo-non vengo fino a

che al ritrovo di Classe non c’è.

Un forfait inspiegabile che di

certo non contribuisce a rasse-

renare i nostri animi.

Con l’introduzione di una griglia

di partenza in più e la separa-

zione maggiore in termini di

minuti tra le stesse, da un paio

di anni la parte iniziale è più

sicura ma il prezzo da pagare è

la partenza alle 6.00. Orario da

fornai...

Il gruppo dei 12.000 si snoda

veloce nella periferia di Cesena

senza entrare in città e questo

è positivo, certo la strada in

alcuni tratti non è delle migliori

e in un buco non segnalato da

chi mi precede perdo la borrac-

cia, tra l’altro l’unica che avevo

preso. Un segnale?

Per fortuna, mentre già pensa-

vo come poter fare, Marco Sin-

toni della Lelli me ne dà una

delle sue due. Questo vuol dire

avere amici in gruppo….

Emozione particolare devono

aver provato D & G e Paolino

quando girano la curva dalla Via

Emilia verso Bertinoro in testa

al gruppo. “Basta, questa per

me vale tutta la granfondo!” è il

commento dell’entusiasta Davi-

de. Purtroppo la giornata non

riserverà a lui come a Paolo e

ad altri di noi molte altre sod-

disfazioni.

Bellissimo il servizio dell’agen-

zia fotografica Foto Studio 5

che oltre agli scatti dai quali

traggo le immagini del giornali-

no, quest’anno hanno piazzato

delle telecamere fisse in disce-

sa a Polenta e Pieve di Rivo-

schio. Da qui capiamo come allo

scollina mento del Polenta sia-

mo davvero vicini alla testa

della corsa e addirittura ad

inizio salita di Pieve di Rivo-

schio siamo un tornante sotto i

primi….

Siamo perché sono in compa-

gnia di Davide Guardigli e Paolo,

(continua a pag.20)

Page 20: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 2 0

(segue da pag.19)

(continua a pag.21)

Giorgio è una conferma

alla Nove Colli. Oggi sarà

il miglior Rossetti.

mentre Wilmer l’ho visto a

bordo strada prima di Pian di

Spino alle prese con l’ennesima

foratura di questo inizio di

stagione poco fortunato per

lui.

Poco più dietro dovrebbe es-

serci Giorgio che era con me

fino a poco prima.

Nella parte dura della salita il

gruppo si sgrana, alla fine della

discesa e all’attacco della Ciola

resto solo con Paolo e dopo

qualche centinaia di metri di

salita vediamo il gruppo che ci

precede ad andatura non trop-

po sostenuta.

Provo a rientrare sen-

za aumentare troppo:

il passo che già ho mi

consente di avvicinar-

mi senza ulteriori ac-

celerazioni. Vedo la

pedalata e la sagoma

di Roberto Lelli e Ste-

fano Casadio e sapen-

do che di solito qua mi

rifilano minuti, la cosa

mi da molto morale.

Paolo ha perso contat-

to, resto nel gruppo

per rifiatare mangiare

e bere sperando di

vedere anche lui dopo

poco ma oggi non sem-

bra in giornata.

E siamo al Barbotto, sono in-

credibilmente primo tra i Ros-

setti (ok Wilmer ha forato

sennò col cavo-

lo….) e sto deci-

samente bene.

Roby e Stefano

sono sorpresi

quanto me di

vedermi lì.

“Saranno le Ea-

ston che vanno

bene” è il com-

mento di Rober-

to. “Ohi non lo

so, può darsi”

rispondo. Non

faccio in tempo a

finire la frase

che un sonoro

ciocco mi sveglia

dal sogno…

Sul più bello, sui primi strappi

del Barbotto, mi si rompe un

raggio della ruota posteriore.

Ciao Nove Colli.

Apro i freni, la ruota gira ma

striscia nel telaio, penso a po-

ter trovare assistenza mecca-

nica ma con queste ruote è

difficile riparare. Vedo il grup-

po allontanarsi sempre di più e

lo smaronamento mi assale in

maniera irreversibile. Penso

solo ad arrivare a Cesenatico

sperando che non si rompa

nient’altro. Ad aspettare e

salire sul carro scopa dopo i

racconti del terrore del 2008

di Paolo non ci penso neppure.

Sugli ultimi tornanti del Bar-

botto, quelli più duri, arrivano

Giorgio, D & G e Wilmer che si

sono ricompattati. Davide tira

il terzetto, Giorgio sale bene,

Wilmer ha una faccia che la

dice tutta sulla fatica che ha

fatto per rientrare dopo la

foratura.

Ovviamente non riesco neppure

a mettermi a ruota, così come

sui saliscendi seguenti mi sfila-

no diversi gruppetti dove ogni

tanto qualcuno mi fa notare il

traballìo della mia ruota. Come

girare il coltello nella piaga!

Al bivio percorsi mi fermo a

scambiare quattro chiacchiere

con Francalanci che aspetta un

amico per fare la seconda par-

te assieme a lui. Vedo passare

Gianni poi poco dopo Paolo che

tira dritto per il corto. O cavo-

lo, sono in macchina con lui,

pensavo di avere tutto il tempo

di andare giù con calma, inve-

ce….

Dopo poco passa

anche Raffo, pure

lui dritto, che ca-

volo succede oggi?

Va bè riparto altri-

menti rischio di

fare aspettare una

vita Paolino.

Poco prima di Savi-

gnano mi si affian-

ca un’altra maglia

Rossetti: Denis!

Oggi proprio non è giornata.

Anche lui ha deciso che era

inutile proseguire. Almeno fac-

ciamo due chiacchiere….

Negli ultimi chilometri prima

dell’arrivo ci supera anche

Fiamma con un gruppetto. In-

somma di 10 che siamo, partiti

in 9, 4 sul lungo e 5 sul corto.

Una debacle a livello di squa-

dra.

Elogio doppio quindi per i

“lunghisti” con Giorgio e Wil-

mer che restano insieme fino

all’arrivo e realizzano un otti-

mo tempo considerando anche

che sul Pugliano una frana ave-

va obbligato ad una variazione

di percorso che rendeva più

lungo (e poco più duro) il per-

corso.

Grande seconda parte di Gianni

che tira fuori un tempone ai

suoi livelli record e tenace no-

nostante tutto Davide Guardi-

gli che “molla” vistosamente

nella seconda parte (dal Bar-

botto a Cesenatico ha preso

oltre 38 minuti e mezzo da

Giorgio e Wilmer) ma porta a

termine la gara lunga.

Tra i delusi nonostante tutte le

crisi e le vicissitudini Paolo sta

sotto le 4 ore ed entra nei

primi 150, Raffo lo segue a 5

minuti, non male neppure Fiam-

ma che ha il miglior rapporto

tempo/chilometri percorsi.

Trovarsi al Pasta Party alle

10,30 è un pò triste ma la met-

tiamo sul ridere e tra un fusillo

e una salsiccia per oggi il com-

puto calorie bruciate e mangia-

te è a favore delle seconde.

Paolo scollina il Barbotto.

Ha già in mente di tirare

dritto a Sogliano

Wilmer in discesa verso

Cesenatico. Peccato per

la foratura ma la caratu-

ra c’è...

Page 21: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 2 1 Troviamo anche il tempo per

una visita al cimitero alla tomba

del povero Marco Pantani e

anche per una birra in un ba-

retto dell’adriatica dove c’è un

puzzo di fritto assurdo e mai ci

saremmo fermati se non fossi-

mo stati “disperati”.

Per una volta abbiamo fatto la

gioia dei nostri detrattori

(invidiosi). La solita voce da bar

dice “E i Rossetti dov’erano?

Fanno tanto i fenomeni poi

quando c’è da correre sparisco-

no”.

Va bene, stavolta tocca incas-

sare: la Nove Colli ci ha avuto,

ma così la prossima volta sare-

mo più cattivi. Io personalmen-

te volevo anche non farla più

ma non mi piace lasciare conti

in sospeso…..

Beppe

(segue da pag.20)

Altre immagini della Nove

Colli.

A sinistra Gianni in rimonta

sul Pugliano, a destra D & G

nel sole del Gorolo.

Sotto a sinistra Raffo e de-

stra Fiamma impegnati sul

Barbotto.

In basso il mesto rientro a

Cesenatico di Beppe e il Capi-

tano

Page 22: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 2 2

Questo argomento merita un discorso a parte.

Ecco la tabella con i nostri

tempi di scalata al Barbot-

to.

Troppo ghiotta era la pos-

sibilità di un confronto tra

la prestazione sulla salita

secca da parte degli ama-

tori con quella dei profes-

sionisti del Giro d’Italia

passato sulla stessa strada

solo due giorni prima e la

rivista “Il Giornale delle

Granfondo” non se l’è fatta

scappare.

I dati che emergono fanno

pensare. Il gruppetto degli

uomini in fuga al Giro han-

no impiegato 13’25” (già!),

il loro solitario inseguitore,

il russo Karpets 13’55”, il

gruppo 13’ 45”.

Cappè avrebbe staccato di

59” il migliore dei pro e tutti i primi avrebbero

anticipato i professionisti lungo i 4,8 chilometri

della salita simbolo della Nove Colli.

Dobbiamo considerare che al Giro l’inizio salita

era posto al km 180 mentre per gli amatori i km

percorsi erano solo 86 ma i girini avevano supe-

rato solo 700 metri di dislivello contro i 900

dei novecollisti.

D’accordo che i corridori veri fossero alla fine

della seconda settimana di corsa e legittima-

mente stanchi ma vogliamo paragonare la vigo-

ria fisica che dovrebbe avere chi corre per

mestiere e quella di chi dovrebbe farlo per

puro diletto?

Possiamo provare a dare tutte le giustificazioni

che vogliamo, ma non possiamo far finta di non

vedere quella che è una realtà che non fa onore

al mondo amatoriale. Vogliamo dirlo che forse i

professionisti, oggetto di controlli pressanti e

mirati, sono più puliti, possiamo dire altrettan-

to dei primissimi delle granfondo?

Mah…. Beppe

23/05/2010 Nove Colli Cesenatico (FC)

Percorso lungo km 205 - Totale classificati 3520

1° Kairelis Dainius (Team Giordana-Cipollini) in 5h53’18” media 34,81 km/h

134° FRANCHI Giorgio in 6h41’29” media 30,64 km/h (21°cat.D)

139° GHETTI Wilmer in 6h41’29” media 30,64 km/h (32°cat.C)

196° CONTI Gianni in 6h50’00” media 30,00 km/h (52°cat.C)

552° GUARDIGLI Davide in 7h20’29” media 27,92 km/h (138°cat.D)

Percorso corto km 130 — Totale classificati 6451

1° Orsucci Simone (Cicloteam San Ginese) in 3h35’15” media 36,24 km/h

146° MAZZAVILLANI Paolo in 3h56’50 media 32,93 km/h (35°cat.C)

216° VALENTINI Raffaele in 4h01’45” media 32,26 km/h (57°cat.C)

624° FIAMMENGHI Davide in 4h17’30” media 30,29 km/h (170°cat.C)

653° FRESCHI Denis in 4h18’33” media 30,17 km/h (173°cat.D)

645° POGGI Giuseppe in 4h18’33” media 30,17 km/h (174°cat.D)

Amatori meglio dei pro

Tutto normale?

Cronoscalata Barbotto

1° M.Cappé in 12’26”

2° M.Maccanti in 12’51”

3° D.Kairelis in 13’16”

254° FRANCHI Giorgio in 18’34”

306° GUARDIGLI Davide in 18’54”

308° GHETTI Wilmer in 18’54”

512° POGGI Giuseppe in 19’52”

633° VALENTINI Raffaele in 20’15”

758° CONTI Gianni in 20’39”

958° MAZZAVILLANI Paolo in 21’10”

1390° FRESCHI Denis in 22’00”

1813° FIAMMENGHI Davide in 22’41”

TOTALE PASSAGGI REGISTRATI 10506

Page 23: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 2 3 Fondo del Capitano

Sul gradino più alto! Era una delle novità della sta-

gione 2010 e l’idea di tradurre

in una granfondo lo spettacola-

re “Giro dei Passi” nell’alta Ro-

magna era stata subito molto

apprezzata.

Correre sul Passo Mandrioli,

Camaldoli, Calla e Carnaio con il

numero sulla schiena dopo aver-

lo fatto molte volte per diletto

era una cosa che ci attirava

moltissimo e tra l’altro la gara

era entrata a far parte del

Romagna Challenge. Meglio di

così.

Purtroppo una frana di notevoli

dimensioni nella zona di Cornio-

lo, discesa del Passo della Calla,

che non era possibile aggirare

in nessun modo, rendeva impra-

ticabile l’intero percorso e gli

organizzatori si vedevano co-

stretti in extremis a cambiare

itinerario.

La proposta alternativa, nono-

stante non potesse essere bella

come l’originale, non era poi

così male e prevedeva la scalata

al Passo Mandrioli dal versante

romagnolo in avvio, la risalita

fino a Camaldoli paese da dove

poi si sarebbe usciti dal per-

corso originale per scendere

verso Poppi e risalire sul Man-

drioli dal versante toscano.

Discesa su Bagno di Romagna e

divisione dei percorsi: arrivo

per il corto e lungo che prose-

gue in direzione Cesena fino a

Quarto di Sarsina. Da lì secca

risalita sopra la diga di Quarto

e discesa su Alfero

(zona cascate) per risa-

lire verso il Passo del-

l’Incisa da dove una

lunga discesa attraver-

so Acquapartita ci a-

vrebbe riportato a

S.Piero in Bagno prima

e Bagno di Romagna poi.

Insomma se il percorso

originario era duro,

anche questo non scherza visto

che in 116 chilometri somma

oltre 2500 metri di dislivello.

Niente male….

Ovviamente, essendo questa

una prima edizione, qualche

pecca si riscontra (vedi griglie

di partenza un po’ approssimati-

ve, vedi gadget promesso e mai

consegnato né spedito) ma tut-

to sommato la buona volontà

degli organizzatori è da ap-

prezzare soprattutto per il

presidio delle strade attraver-

sate e per l’ospitalità in gene-

rale che culminano in un più che

abbondante pasta party finale.

Mentre ancora siamo in griglia

catechizziamo il nostro leader

Wilmer. “Mi raccomando il tuo

uomo è il 217 (tal Pontellini Al-

berto da Rimini, secondo in

classifica nella Challenge, n.d.r.)

incòllati alla sua ruota e il gioco

è fatto!”

Siamo circa in 500 a prendere

il via dal centro di Bagno di

Romagna in una splendida mat-

tina di sole e già tiepida. Allo

start sono abbastanza lesto a

prendere la ruota dei soliti raz-

zi Wilmer e Paolo seguito a

poca distanza da Giorgio, mi

frega il fatto che dopo 2 chilo-

metri comincia la salita….

Se di solito stento un po’ ad

ingranare, qui il problema è

amplificato essendo il Mandrioli

salita vera e lunga. Comincio a

perdere inesorabilmente terre-

no e mi sfilano tutti i nostri e

una buona parte

del gruppo.

La salita subito

non da fastidio

solo a me, credo,

ma sta di fatto

che le gambe

non girano e le

sensazioni sono

tutt’altro che

positive.

Per fortuna ver-

so la fine riesco

a trovare un

ritmo accettabi-

le e nei primi chilometri della

discesa ritrovo Davide e Raffo

che erano stati tra gli ultimi

Rossetti a sfilarmi. Siamo in un

bel gruppetto, meno male.

Successivamente nel tratto in

salita verso Serravalle e Camal-

doli sotto la spinta di un ragaz-

zone toscano, ci ricompattiamo

con il gruppo dove si trova an-

che il Capitano. E siamo in quat-

tro, in compagnia si viaggia me-

glio…

La discesa che da Camaldoli

porta a Poppi è a tratti molto

veloce e a tratti un toboga

strettissimo che presenta an-

che una salitella corta ma insi-

diosa.

Al km 45 siamo a Poppi, pronti a

risalire ancora sul Passo Man-

drioli.

Ora mi sento caldo al punto

giusto, la salita da questa parte

mi piace anche di più e assieme

(continua a pag. 24)

Page 24: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 2 4 ad un Davide in buonissima

giornata e ad altri alziamo un

po’ il ritmo scremando il gruppo

fino a Badia Prataglia.

In questo tratto raggiungiamo

un ciclista con la maglia della

CBR di Rimini: sì è proprio il

“nostro” 217, l’avversario di

Wilmer! Ottima notizia, se è

qua oggi Wilmer lo distanzierà

decisamente. Problema mecca-

nico al deragliatore, ci dispiace

per lui ma siamo contenti per

noi!

Da Badia Prataglia alla vetta

mancano ancora 8 chilometri

molto più piacevoli perché all’-

ombra del bosco e proprio al-

l’ingresso di questo tratto ve-

diamo in lontananza un grup-

petto.

Penso che ci debba per forza

essere qualcuno dei nostri, mi

sento così bene da permetter-

mi una ulteriore accelerazione

per riportarmi sotto.

Eh già, ci sono Paolo e Gianni.

Paolo e “immurciato” per bene,

il suo cambio fa i capricci e gli

è scesa la catena, Gianni è ta-

citurno, sta cercando di tenere

duro.

Saliamo regolari e nella succes-

siva discesa si riportano su di

noi anche Davide e Raffo.

Ora c’è qualche chilometro per

rifiatare prima dell’ultimo

tratto di gara che è piuttosto

impegnativo e dato che la tem-

peratura continua a salire, ci

sarà da soffrire.

A Quarto si lascia la vecchia

statale e si gira a destra scen-

dendo sopra la diga di Quarto

passata la quale ci attende

improvviso uno strappo con

pendenze superiori al 15%, per

fortuna corto, anche se la sali-

ta non si esaurisce con il pezzo

più duro ma prosegue per di-

versi chilometri imponendo un

bello sforzo complessivo.

Finalmente si scollina, si scen-

de nella zona delle cave di Al-

fero dove ci attendono altri sei

sette chilometri circa di salita

fino al Passo dell’Incisa. Saran-

no gli ultimi di giornata ma si

faranno sentire.

E’ in questo tratto di strada

che il nostro gruppo si frantu-

ma. Perde le ruote Paolo fer-

mato da un nuovo salto di cate-

na. Se servissero le madonne

per ritirarla su ci metterebbe

un attimo, invece perde un po’

più tempo e la cosa non lo cari-

ca per l’ultimo decisivo sforzo.

“Salta” Raffone che improvvi-

samente sente le gambe come

macigni e si sfila, Giorgio è già

davanti e Davide pedala agile e

regolare allungando su me e

Gianni che restiamo nel mezzo.

Nel centro di Alfero veniamo

rianimati da un po’ d’acqua fre-

sca ma la salita non è ancora

finita e anche l’ultimo tratto

dell’Incisa, quello che normal-

mente si può salire anche con il

53 sembra duro.

Non riesco a rientrare sul

gruppetto Guardigli che mi

precede e mi rassegno a far

girare il 39x25 fino in cima.

In vetta mi volto e sono solo,

non vedo nessuno né davanti né

dietro, mancano poco più di 10

chilometri di cui una buona

parte di discesa, decido di ti-

rare dritto.

Riesco a raggiungere un ciclista

evidentemente “scoppiato” che

non prova neppure a mettersi a

ruota, plano veloce su Acqua-

partita e S. Piero in Bagno e da

lì a Bagno di Romagna il passo è

breve. Arrivo in solitudine,

cosa che non capita spesso.

Davanti Wilmer e Nelson si

sono resi protagonisti di una

grandissima gara conclusa in un

gruppetto di quattro dove Nel-

son si sacrifica tirando a tutta

e consentendo a Wilmer di

vincere la volata.

Tempo fantastico (meno di 14

minuti dal vincitore), piazza-

mento assoluto di tutto rilievo,

ma non si poteva immaginare

che la volata di Wilmer gli a-

vrebbe consentito di vincere la

sua categoria!! Finalmente!!

Dopo tanti piazzamenti se lo

merita e così facendo mette

una pietra importante, forse

decisiva, sulla conquista della

classifica finale categoria Ve-

terani del Romagna Challenge.

Peccato per Nelson che arri-

vando quarto del gruppetto lo è

anche di categoria essendo

stati tutti e quattro veterani.

Che sf…. Podio sfiorato e mez-

za delusione per il Maestro che

però va lo stesso a premio.

Giorgio, terzo Rossetti all’arri-

vo, colleziona un altro ottimo

piazzamento che fa classifica

nel Challenge e tutti raccoglia-

mo punti a parte Raffo che

nella crisi finale ha lasciato

diverse posizioni. Encomio an-

che per Gianni che finalmente

toglie lo zero dalla classifica.

Insomma, giornata pressoché

perfetta conclusa da un son-

tuoso pranzo e con premiazioni

che finalmente ci vedono pro-

tagonisti assoluti. Che spetta-

colo!

Adesso tutti alla Fondriest di

domenica prossima, sesta pro-

va del Romagna Challenge e

ultima prima della pausa estiva,

che potrà essere decisiva sia a

livello individuale sia per la

squadra che lotta per la 10ma

posizione assoluta tra i team.

A tutta!!

Beppe

(segue da pag.23)

Nelson e Wilmer oggi in

formato davvero “super”

Page 25: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 2 5

Ed ecco

un po’ di

immagin

i della

premiazio

ne di Wilme

r e Nelso

n per la

storica p

rima vitt

oria del

Team

Rossetti

!!!

Page 26: RossettiBikeNews 2010.1

A Castrocaro, sudore, sangue e tanto

onore

167 chilometri, oltre 2700 me-

tri di dislivello, già questi nu-

meri fanno capire come la

Granfondo Fondriest di Castro-

caro non sia una gara da pren-

dere sottogamba.

Percorso bello che si snoda

nell’alto Appennino forlivese e

faentino, ma per domarla non

basterà riempirsi gli occhi degli

splendidi panorami che ci pas-

seranno sotto gli occhi, ci vorrà

impegno, fatica e tanto cuore.

La partenza avviene come sem-

pre dall’alberato Viale Mat-

teotti di Castrocaro e l’om-

bra ci ripara da un sole che

nonostante siano appena le

7,30 già un po’ riscalda e ci

fa presagire che ci sarà un

avversario in più da battere,

il caldo.

Il percorso è stato legger-

mente modificato rispetto a

quello degli anni precedenti

con l’inserimento di una sali-

ta in più. Dopo la discesa

verso Forlì, in località Vec-

chiazzano si affronta il fa-

migerato “tendicollo”, teatro

di appassionate cronometro

tra professionisti negli anni

70. Salita dritta e regolare

che doveva servire nelle inten-

zioni a sgranare il gruppo prima

di cominciare la lunga salita al

Passo dei Tre Faggi risalendo la

vallata del Fiume Rabbi.

Se l’idea era quello di allungare

il gruppo il risultato è stato

decisamente scarso visto che in

pratica abbiamo viaggiato in

folta compagnia lì e per molti

chilometri a seguire.

La prima selezione avviene in-

fatti dopo Premilcuore, quando

la salita si fa più continua e lì si

formano i primi gruppetti. Fino

a quel momento avevamo viag-

giato nel primo gruppo.

Di noi davanti restano i soliti

Wilmer e Nelson, Gianni si av-

vantaggia di qualche centinaio

di metri sfruttando al meglio le

sue doti da passista, mentre noi

restiamo più o meno tutti in

zona fino allo scollinamento

posto al km 64 a quota 970

metri di Passo Tre Faggi.

Breve e veloce discesa poi si

risale per qualche chilometro

dal versante toscano ai 909 di

Passo del Muraglione.

E’ lungo questa salita breve ma

ostica che Giorgio ed io rag-

giungiamo Gianni e ci avvantag-

giamo leggermente su Davide,

6/6/2010 Fondo del Capitano Bagno di Romagna (FC)

Percorso lungo 116 km –Totale classificati 236

1° D’Aniello Antonio (Phonix—Sintesi Corse) in 3h24’59” media 33,95 km/h

20° GHETTI Wilmer in 3h48’39” media 30,44 km/h (1°cat.Vet)

23° FENATI Nelson in 3h48’41” media 30,43 km/h (4°cat.Vet)

30° FRANCHI Giorgio in 3h56’40” media 29,40 km/h (9°cat.Vet)

38° GUARDIGLI Davide in 3h58’03” media 29,23 km/h (11°cat.Vet)

48° POGGI Giuseppe in 4h00’42” media 28,91 km/h (17°cat.Vet)

49° CONTI Gianni in 4h01’24” media 28,83 km/h (18°cat.Vet)

56° MAZZAVILLANI Paolo in 4h03’15” media 28,61 km/h (20°cat.Vet)

68° VALENTINI Raffaele in 4h07’26” media 28,12 km/h (26°cat.Vet)

83° FRESCHI Daniele in 4h09’12” media 27,92 km/h (13°cat.Gen)

(continua a pag.27)

P a g i n a 2 6

Page 27: RossettiBikeNews 2010.1

Una fase della partenza

da viale Matteotti a

Castrocaro

Paolo e Raffo, mentre più indie-

tro è rimasto il Capitano intrup-

pato nella caotica partenza.

In cima al Passo del Muraglione

Wilmer passa con meno di un

minuto su Nelson, quasi 3’ su

Giorgio, Beppe e Gianni, 3’30”

circa su Davide, Raffo e Paolo,

11’ circa su Denis.

Nella discesa Nelson con un bel

numero rientra nel gruppo di

Wilmer ma la sfortuna gli tende

un brutto agguato. In un tratto

velocissimo finisce in una buca,

la ruota dietro si incrina e fa da

catapulta: il Maestro vola via.

Brutto capitombolo che inizial-

mente neppure Nelson sa rico-

struire con precisione nella sua

dinamica per quanto incredibile

e assurda.

Quando arriviamo con i gruppi

dietro da lì si passa ai 60 all’ora

e facciamo appena in tempo a

vedere sulla destra una nostra

maglia ferma a bordo strada e

non riusciamo a capire chi è e

perché sia fermo.

Per fortuna, dopo una rapida

medicazione Nelson riparte e lo

ritroveremo più avanti.

Intanto noi 3 ci troviamo nel

gruppo “Bandini”, posizione mol-

to gradita perché si può tran-

quillamente sfruttare il lavoro

dei suoi gregari e viaggiare ve-

loci senza spendere troppo. Per

giunta sulla salita della Busca, la

“dolcissima” Monica redarguisce

più volte i suoi gregari che non

stanno andando poi così forte

con uno stentoreo “CALA!!” che

suona alle nostre orecchie come

una grossa iniezione di fiducia.

Stiamo meglio di lei!!!

In vetta alla Busca la signora

comincia la discesa mentre i

suoi gregari si fermano al risto-

ro a prendere acqua. Lei va giù

piuttosto forte, noi rischiamo

meno tanto, penso, quando pas-

seranno i suoi mi aggrego e tor-

niamo sotto.

Purtroppo quando la discesa

finisce, gli uomini Mg mi passa-

no in tromba prima ancora del-

l’inizio del Passo della Collina

quando ancora siamo a Tredozio

e mi accorgo in un secondo che

le gambe per seguirli non le ho

più.

Da dietro arriva Nelson tutto

ammaccato che nonostante tut-

to ha ancora una gamba strepi-

tosa, porta un po’ a rimorchio

Giorgio e il sottoscritto, men-

tre Gianni sta pagando un po’ e

si stacca.

Io ne ho poca e cerco di con-

vincerlo ad andare, Giorgio

allunga e con orgoglio riesce a

raggiungere la coda del grup-

po, Nelson forse non se la sen-

te di forzare troppo, mi aspet-

ta e così non rientriamo più.

In cima alla Collina Wilmer è

già passato da oltre 3’30”

quando Giorgio passa in coda al

gruppo Bandini, Nelson ed io

siamo 30” dietro. A 1’20” da

noi Gianni. Piu indietro di quasi

2’30” da Gianò c’è Davide segui-

to a 30” circa da Paolino. Denis

è più indietro e sta soffrendo,

mentre Raffo è sparito.

Sapremo poi che una foratura

l’ha costretto a fermarsi per

lungo tempo e cos’ ha deciso di

girare per il corto.

Nel tratto dal Collina a Modi-

gliana essere in un gruppo forte

è troppo importante. Riuscire a

fare velocità risparmiando for-

ze importanti da usare sul

Trebbio, prossimo duro ostaco-

lo, fa la differenza.

Giorgio difatti si è involato e

Nelson ed io siamo rimasti soli

assieme ad un cesenate che ci

da i cambi ma non abbiamo spe-

ranze; si tira a tutta e si perde

da quelli davanti che viaggiano

molto più forte.

La crudeltà degli organizzatori

si materializza a Modigliana

dove invece di farci attaccare il

Trebbio dal paese, ci fanno

scendere per la statale verso

Faenza fino alla zona industria-

le così prima della coltellata

vera e propria ci tocca un po’ di

antipasto “caldo”.

Abbiamo raggiunto qualcuno e

ora all’inizio della salita siamo in

7. Nelson e un altro nel tratto

al 17% lentamente se ne vanno,

io salgo regolare e perdo tutti

gli altri che ne hanno ancora

meno. Noto con piacere che la

temperatura arriva al massimo

ai 34 gradi, nulla a che vedere

con i 41 dell’anno scorso e alla

fine non salgo poi così male.

Acqua in cima e giù per la Val

Samoggia: davanti vedo Nelson

troppo lontano, dietro non c’è

(segue da pag.26)

(continua a pag.28)

P a g i n a 2 7

Page 28: RossettiBikeNews 2010.1

nessuno, tiro dritto da solo,

tanto ormai ci sono abituato.

Dopo la discesa però mi rag-

giungono tre dei ciclisti con i

quali avevamo attaccato il

Trebbio e la cosa non mi dispia-

ce così potremo dividerci la

fatica in questi ultimi torridi

chilometri.

Armistizio sui Sabbioni dove mi

chiedono di aspettarli, cosa che

non ho problemi a fare (tanto

dove cavolo andrei…..) almeno

non faremo volata. In pratica li

porto io all’arrivo ma passiamo

il traguardo in fila indiana, co-

me si conviene in questi casi.

Wilmer è arrivato al solito tra i

primissimi assoluti e 5° di cate-

goria (e vai di premio anche

stavolta….) ma ha

un po’ pagato la

fatica nel finale

dove stava per

essere raggiunto

dal gruppo Bandini

o meglio gruppo

Franchi. Giorgio ha

una gamba strato-

sferica: dal Collina

all’arrivo mi ha pre-

so ben 10 minuti!

Chissà che gara

avrebbe poi fatto

Nelson senza la

caduta; arriva lo

stesso nei 50 a

poco più di 5’ da

Wilmer. Grande.

Nel giro di pochi minuti arriva-

no anche Gianni e Paolo che nel

finale hanno smarrito Davide.

La smania di Gianni di anticipa-

re la volata gli ha fatto venire

voglia di mollare e nell’ultimo

chilometro quasi pianeggiante

stabilisce un record: becca

3’20”!!

Ci buttiamo letteralmente sot-

to l’acqua fresca della fontana

e aspettiamo che Nelson si fac-

cia medicare per bene. Così

incerottato con tutta la divisa

sbrindellata fa paura. Diciamo

che gli è andata bene!

E Denis? Arriva che siamo nel

parcheggio in preda a crisi mi-

stiche da smago ciclistico. Lo

lasciamo sfogare, il caldo l’ha

avuto stavolta, ma sappiamo

bene che sarà ancora pronto a

ripartire alla prossima occasio-

ne. Intanto andiamo a mangiare

e a prenderci il meritato pre-

mio con Wilmer.

Adesso tregua di oltre 2 mesi

per quanto riguarda il Romagna

Challenge, per quasi tutti nien-

te gare fino ad agosto. Per al-

cuni invece l’orizzonte si chiama

Maratona delle Dolomiti. La

gamba c’è, non vedo l’ora….

Beppe

(segue da pag. 27)

Wilmer (5°) ormai si è

abituato ai premi: terzo

stagionale dopo la Conti

(3°) e il bel successo

della scorsa settimana a

Bagno di Romagna

13/6/2010 G.F. Fondriest Castrocaro Terme (FC)

Percorso lungo km 167 –Totale classificati 230

1° Maccanti Michele (Phonix—Sintesi) in 4h41’18” media 35,62 km/h

33° GHETTI Wilmer in 5h03’37” media 33,00 km/h (5°cat.Vet)

37° FRANCHI Giorgio in 5h03’53” media 32,97 km/h (7°cat.Vet)

50° FENATI Nelson in 5h09’11” media 32,40 km/h (11°cat.Vet)

54° POGGI Giuseppe in 5h14’01” media 31,90 km/h (14°cat.Vet)

59° CONTI Gianni in 5h16’12” media 31,68 km/h (17°cat.Vet)

64° MAZZAVILLANI Paolo in 5h16’19 media 31,67 km/h (18°cat.Vet)

69° GUARDIGLI Davide in 5h19’23” media 31,35 km/h (21°cat.Vet)

154° FRESCHI Daniele in 5h52’07” media 28,45 km/h (31°cat.Gen)

Percorso corto km 119 –Totale classificati 451

1° Mondini Gianpaolo (GS Bike Lugo) in 3h13’17” media 36,94 km/h

370° VALENTINI Raffaele in 4h10’59” media 28,44 km/h (120°cat.Vet)

P a g i n a 2 8

Page 29: RossettiBikeNews 2010.1

E il Romagna Challenge?

Ecco il punto dopo 6 prove

Ecco come siamo messi nella

Challenge dopo sei prove quan-

do ne mancano solo 2 al termi-

ne.

Con le ultime 2 gare “di alta

montagna” Wilmer ha fatto un

passo probabilmente decisivo

verso la conquista del primo

posto della categoria Veterani

della quale facciamo parte tutti

a parte il Capitano che è tra i

Gentlemen.

Wilmer ha 115 punti e un van-

taggio di 31 punti sul secondo

(ricordate il 217, Pontellini del-

la CBR di Rimini?) e 42 sul ter-

zo. I punti ancora a disposizio-

ne teoricamente sono 50 ma a

Wilmer basterà tenerlo d’oc-

chio nella prossima gara e non

perdere più di 5 posizioni da lui

per avere la vittoria matemati-

ca con una gara di anticipo.

Ovvio che siamo tutti con lui e

in caso di eventuali incidenti

meccanici le nostre ruote sono

le sue…..

Ben piazzati in classifica anche

Nelson (9° con 51 punti e dove

sarebbe se non ne avesse salta-

to la Conti….) e Giorgio (10° con

50 punti).

A seguire 15° Paolo (38 punti),

24° Beppe (27 punti), 25° Davi-

de (26), poi Gianni (17) e Raffo

(4).

Tra i Gentleman Denis che pure

un paio di gare le ha saltate e in

altre ha avuto un rendimento

alterno ha comunque totalizza-

to 20 punti che lo inseriscono

tra i primi 30 di categoria.

Tra le squadre paghiamo pur-

troppo il fatto di essere pochi.

La classifica infatti è stilata

esclusivamente sulla somma dei

chilometri percorsi e quindi con

gli squadroni numerosi non si

può competere.

Non c’è dubbio che andremo a

premio dato che basta arrivare

nelle prime 20 (e noi siamo 12e-

simi con quasi 2200 km di van-

taggio sulla 21esima squadra),

solo che sarebbe stato bello

arrivare nelle 10 visto che oltre

al premio ci sarebbe stato un

buono sconto per le iscrizioni

del 2011.

Purtroppo la vado dura visto

che abbiamo 2700 km di di-

stacco dalla decima….

Comunque se ad inizio stagione

ci avessero fatto firmare per

dei risultati così l’avremmo fat-

to ad occhi chiusi.

Di nuovo un bravo a tutti quan-

ti!

Beppe

P a g i n a 2 9

Che Dolomiti ragazzi!!! Una attesa che dura pratica-

mente un anno intero, quando

tagli il traguardo provi una e-

mozione sempre diversa e stra-

ordinaria: il giorno dopo ti man-

ca già…

Questa è la Maratona Dles Do-

lomites che magari si fa odiare

quando ti costringe ad un cru-

dele sorteggio che il più delle

volte ti respinge, che ti indi-

spone per certe regole ferree

e forse troppo “teutoniche” ma

che non puoi non amare quando

la vivi, quando ti trovi avvolto in

un paesaggio unico al mondo

che, come accade fortunata-

mente da parecchi anni, ti acco-

glie con il sole e ti fa capire

che sei al posto giusto nel mo-

mento giusto.

Per me è anche la settimana di

ferie per eccellenza, quella per

la quale ti trovi a “fare la stec-

ca” sul calendario, quella che

poi vola via sempre troppo in

fretta…

Il crudele sorteggio menziona-

to prima ha lasciato fuori tutta

la squadra e solo io in qualità di

fedelissimo sono sicuro di par-

tecipare. In ottobre il Capita-

no, innamorato come me della

montagna e della Maratona ave-

va deciso di acquistare l’iscri-

zione maggiorata e mi avrebbe

fatto compagnia.

Purtroppo una serie di vicende

non gli hanno consentito di gu-

starsi quella

che doveva

essere anche la

sua vacanza e il

suo forfait

dell’ultim’ora ci

aveva lasciato

un po’ senza

parole.

Non sembrava

un bel segnale

per una setti-

mana poi rive-

latasi fantasti-

ca.

Sentirsi a casa

a quasi 500

chilometri da

casa è una sen-

sazione che

Domenica

4

Luglio

(continua a pag. 30)

Page 30: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 3 0 provo praticamente ogni volta

che torno quassù al cospetto

delle cattedrali dolomitiche

nominate di recente Patrimonio

dell’Umanità dall’Unesco.

La stagione anche qua non è

stata fino ad ora delle migliori:

si vedono sulle cime delle mon-

tagne ancora delle lingue di

neve e la Marmolada è bianca

come da tempo non mi capitava

di vedere. Invece la settimana

predente la Maratona è meravi-

gliosamente mite. Fresco mat-

tina e sera, caldo secco e per

questo ben sopportabile duran-

te il giorno e neppure una goc-

cia di pioggia. Insomma l’ideale

per pedalare.

Essendo solo cerco compagnia

nelle uscite di gruppo organiz-

zato dallo Staff della manife-

stazione con a capo l’inossidabi-

le Maria Canins e il marito Bru-

no Bonaldi. Uscire con il gruppo

è l’ideale per conoscere un po’

di gente, chiacchierare ovvia-

mente di ciclismo e pedalare in

tranquillità (la media del gruppo

ha un passo decisamente tran-

quillo).

E’ anche un modo per non farsi

prendere troppo la mano dalla

voglia di pedalare ed evitare di

bruciare troppe energie che

serviranno in gara.

I giri su Valparola e Campolongo

e al Passo delle Erbe sono bel-

lissimi, mi fanno capire come la

gamba ci sia e il morale per la

domenica cresce…

Il venerdì riceviamo la visita di

Paolo e Giorgio che si sobbarca-

no il viaggio Ravenna - Corvara

andata e ritorno tutto in una

giornata per il piacere di passa-

re qualche ora a pedalare in

questo paradiso.

E’ in programma il classico

“Sella Ronda” e abbiamo appun-

tamento anche con i Lelli Boys

che sono al Passo Fedaia da una

decina di giorni. I ritrovo è ad

Arabba. Ci troviamo in effetti-

qualche chilometro dopo: Roby

e Andrea sono un po’ in ritardo

e noi gli andiamo incontro.

Dai primi chilometri del Pordoi

però intuiamo come Andrea non

sia al massimo della forma. Le

frequenti pedalate con metri e

metri di dislivello ai quali è sta-

to sottoposto con i suoi compa-

gni di squadra l’hanno un po’

prosciugato. Forse una colazio-

ne non digerita, sta di fatto

che fa fatica a salire. Saggia la

decisione di Roberto di scende-

re con lui direttamente a Cana-

zei per tornare sulla Marmola-

da dal versante più facile per

non esagerare.

Noi proseguiamo e dopo il Por-

doi ci aspetta il Sella con il

caffè di rito offerto da Paolo

che festeggia l’anniversario con

la Rossetti. All’uscita ci faccia-

mo anche immortalare da un

tedesco che ringraziamo per la

buona volontà anche se ci taglia

i piedi…..

Gardena in scioltezza

e discesona su una

Corvara che si sta

“vestendo” per l’even-

to della domenica

ormai imminente.

I ragazzi allungano un

po’ il giro, io li antici-

po nella doccia. A me

basta così. In 4 gior-

ni di pedalate ho fat-

to più di 5000 metri

di dislivello….

Domani (sabato) ripo-

so completo e dome-

nica…… Domenica si

vedrà!

Il pranzo tutti assieme passa in

un lampo e Giorgio e Paolo ri-

partono portandosi dietro tan-

ta voglia di tornare e la frase

più ricorrente è: “Speriamo che

l’anno prossimo ci sorteggino!”

Per quanto è volato il tempo a

Corvara tanto è strato pesante

il viaggio di ritorno per loro con

code, incidenti…. Ma loro stessi

hanno detto che comunque ne

valeva la pena.

La vigilia anche se vissuta in

relax, porta sempre un po’ di

tensione e quando sei da solo

non riesci tanto a stemperarla.

Le mie tifose (eccezionali) mi

dicono che comunque vada loro

mi aspetteranno contente e col

sorriso e questo pensiero me lo

porto dentro tutto il giorno.

E’ domenica, le previsioni sono

rispettate. Si parlava di clima

caldo e niente pioggia e così è.

Decido di non portare nulla di

più della mantellina antivento,

sarebbe tutto peso e ingombro

inutile.

Convinto che la partenza fosse

alle 6,45 non mi affretto più di

tanto a scendere in griglia e in

effetti quando arrivo a La Villa

c’è già molta gente… Si partirà

alle 6,30, pazienza sono un po’

più indietro ma l’attesa così è

più corta del solito.

Il teatro della partenza è il

solito spettacolo della natura, il

sole che sta sorgendo illumina

le pareti rocciose che assumono

il classico colore arancione. Un

respiro profondo, il colpo di

pistola che segnala l’avvio dei

primi e di lì a poco un un clic

clac di pedali che si agganciano:

comincia la mia Maratona.

Campolongo e Pordoi servono

per scaldare la gamba e per

districarsi dall’inevitabile res-

sa. Importante è non restare

imbottigliati in discesa perché

se in salita risalire posizioni è

più agevole perdere tempo in

discesa proprio non si può.

Azzeccata la scelta del vestia-

(segue da pag.29)

(continua pag.31)

Page 31: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 3 1 rio: la mantellina la metto in

tasca prima della partenza e lì

rimane per tutto il giorno. E’

sufficiente aprire e chiudere la

zip della maglia per avere aria

in salita e il giusto riparo in

discesa. Sarà il Garmin a dirmi

che giù dal Sella c’erano 11 gra-

di...

Già salendo il Pordoi avevo avu-

to buone sensazioni ma sul Sel-

la mi sento molto bene. Ho im-

postato il mio passo come in

una sorta di lunga cronometro

e arrivo in cima fresco e soddi-

sfatto.

Affronto il Gardena in un bel

gruppo nel quale ci sono anche

gli sciatori Zorzi (fondista) e

Moelgg (sci alpino). Ci tirano

loro facendosi scherzosamente

guerra e nel falsopiano prima

degli ultimi tornanti tocchiamo

i 50 all’ora!

In cima al passo il primo rileva-

mento parziale mi da la confer-

ma che sono circa 2’ sotto il

mio tempo migliore. Nulla di

meglio per il morale.

Zorro Zorzi, che ne ha più di

Moelgg fa selezione e pennella

una discesa velocissima. Sulla

sua scia restiamo in 4 o 5 e ci

rimaniamo un po’ male quando

Cristian si ferma al primo pas-

saggio a Corvara. “Ragazzi non

ho la gamba oggi!” Meno male….

Secondo Campolongo, inizia la

fase centrale della gara, l’unica

dove è importante trovare un

gruppo per arrivare al meglio ai

piedi del Giau. Infatti dalla

cima si scende su Arabba e poi

per tutta la vallata del Livinal-

longo fino al bivio percorsi.

Dividere il lavoro con altri per-

mette di andare più forte e

risparmiare energie che servi-

ranno eccome più tardi.

Prima del bivio si risale legger-

mente e non soffro il cambio di

ritmo: senza forzare del grup-

pettino restiamo solo in due. E’

inutile aspettare, magari poi

tutti girano per il medio: si

scende ancora velocemente fin

sotto il Colle Santa Lucia e

dopo la scia non serve più tan-

to.

Attacchiamo il Santa Lucia, 3

km circa non duri ma che spez-

zano di nuovo il ritmo, e in poco

ci riportiamo su un gruppo più

numeroso che ci precede.

Uso la testa e vedendo che il

passo che ho mi consentirà

comunque di aggan-

ciarmi a loro, non ac-

celero ulteriormente

per evitare fuori giri.

A metà salita sono

sulle ruote di chi mi

precedeva.

Ormai il pensiero è

rivolto al Giau ma

quando arrivo a Selva

di Cadore all’imbocco

salita ho la piacevole

sorpresa: il mio tempo

è ora di 5 minuti più

basso del mio record

del 2007 (5h33’).

Penso che se anche

salissi il Giau molto lentamente

non potrei mangiarmi tutta la

dote e quindi proseguo convinto

e rilassato.

Con questa spietata salita ave-

vo un piccolo conto in sospeso:

lo scorso anno a settembre

quando venimmo su a fare la

Dolomiti Stars mi mostrò il suo

lato cattivo e le mie gambe

post-Sardegna mi consentirono

un modesto 55’ come tempo di

scalata.

Eh Capitano, ho pensato molto

alle nostre brutte facce di

allora. Stavolta è un’altra musi-

ca, poco più di 50 minuti, su la

zip e giù in discesa. Senza Coca

Cola di mamma e papà Fenati

però……

La discesa merita sempre mol-

ta attenzione ma la conosco

troppo bene e scendo in sciol-

tezza. Sono stracontento, so

che sto andando meglio di

quanto sperassi, di tutto il

gruppetto con il quale avevo

attaccato il Giau non c’è più

nessuno.

A Pocol si risale per l’ultimo

ostacolo prima dell’arrivo, quel

Falzarego pedalabile che però

fa differenza tra chi ne ha e

sale ai 25 all’ora e che non fa

più dei 15.

Fino ai 5 dalla vetta sono tra i

primi, negli ultimi chilometri la

stanchezza e il vento contrario

nei lunghi rettilinei mi presen-

tano il conto. Raschio il barile,

mi sembra di sentire il sibilo

del Cobra-Paolino arrivare alle

mie spalle.

Tengo duro e sono in cima,

qualcosa ho pagato ma sul Fal-

zarego il tempo è ancora otti-

mo. La molla per superare quasi

di slancio l’ultimo cattivo chilo-

metro del Passo Valparola è il

festoso fracasso che un gruppo

di turisti sloveni

fanno per incitare

tutti quanti. Pelle

d’oca e su a tutta

finché ce n’è!

Primo sasso, se-

condo e finalmen-

te il terzo. E’ fat-

ta, restano gli

ultimi 20 chilome-

tri di discesa e

leggera risalita ma

in questa mezz’o-

retta scarsa non

faccio altro che

pensare a quell’ul-

tima curva piena

di emozione.

Cerco di assapora-

re lentamente il

(segue da pg.30)

Discesa da Passo

Gardena

Passo Valparola

(continua a pag.32)

Page 32: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 3 2 gusto di una giornata perfetta,

quella che speravo.

Ultimo chilometro, curva a de-

stra ai 500 metri e ai 150 l’ulti-

ma benedetta curva a sinistra

che fa venire sempre i brividi.

Le mie donne sono lì, mi regala-

no quel sorriso promesso già dal

giorno prima, mi chiamano a

gran voce e rispondo con bacio.

Si vive di momenti e questo è

uno di quelli per cui vale la pena

vivere…..

5 ore 28 minuti e 41 secondi,

quasi 5 minuti sotto il tempo

del 2007 che non pensavo di

poter abbassare, 9 minuti in

meno dell’anno scorso. Roba da

non credere.

Mi godo tutti gli abbracci e

festeggiamenti di Chiara che è

meravigliosa con la maglia della

Maratona addosso e di Alessia

che mi stringe forte con un

gesto che per lei significa più

di tante parole. E un grazie

anche a Stefania che è stata

fondamentale nel rendere que-

sta giornata davvero speciale.

Ha sofferto aspettando gli sms

con i parziali, ha tifato in silen-

zio ed ora la vedo contenta

come non mai. Cosa chiedere di

più?

Dopo la doccia ed il pranzo tor-

no con Chiara all’arrivo per ve-

dere le classifiche. Le scorro

con curiosità partendo da un po’

indietro…. Sono dentro ai 200

ma lo sapevo….. dentro ai 150,

potevo immaginarlo….. Dentro ai

100? Eh no….

Eh sì invece: 87esimo assoluto

e 15esimo di categoria!

Mi stropiccio gli occhi più volte,

voglio guardarci bene ancora

una volta ma è proprio così.

Vorrei urlare di soddisfazione

ma non posso farmi vedere così

da mia figlia che ha 9 anni. Lei

mi guarda e dice: “Papà, sei

andato come un razzo. Sei un

mito!” Magari solo per lei ma

per me è tantissimo.

Non ho vinto ma è come se l’a-

vessi fatto, gioisco più io di un

Michele Maccanti che è arriva-

to da 56 minuti ma che dopo

l’onore del podio conosce la

(meritata) onta della vergogna

per essere stato beccato posi-

tivo all’Epo. Positività per la

quale non avrebbe nemmeno

dovuto correre. Bella figura!

Divido la mia gioia (vera!!!) per

corrispondenza via telefono e

sms con la squadra e ricevo da

tutti grandi complimenti e at-

testati di stima.

Vi dico la verità, se avessi do-

vuto sognarla non so se l’avrei

fatto così bene…..

Ora ho una missione: passare il

sorteggio ad ottobre, così la

gioia la dividiamo tutti insieme

e dal vivo! Nel 2011 la Rossetti

Sixs FRW ci deve essere!!

Beppe

(segue da pag.31)

Eccola, l’ultima curva….

La meravigliosa zona arrivo di

Corvara. Non viene voglia di but-

tarcisi dentro?

Page 33: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 3 3

04/07/2010 Maratona dles Dolomites Corvara (Bz)

Percorso lungo km 138 –Totale classificati 4151

1° Maccanti Michele (Phonix-Sintesi) in 4h32’20” media 30,403 km/h

2° Kairelis Dainius (Giordana-Cipollini) a 3’31” media 30,014 km/h

3° Beconcini Andrea (Cicli Maggi FRW) a 3’37” media 30,004 km/h

87° POGGI Giuseppe in 5h28’41 media 25,190 km/h (15°cat.M4)

Cos’ho combinato ….

Anche a distanza di qualche

giorno, a casa, ripensando a

tutto quello che è stato mi

scappa ancora da ridere.

La prestazione è stata ottima

in senso assoluto e se mi aves-

sero detto che finiva così

avrei pensato ad una presa in

giro, invece….

Grandi complimenti da parte

di tutti, della squadra e anche

dagli altri, complimenti arriva-

ti da più parti che ho la pre-

sunzione di pensare sinceri.

Stupore massimo quando mi

arriva la telefonata di Ema-

nuele Conti de “La Voce di

Romagna”, giornalista e cicli-

sta che nel farmi i complimen-

ti mi chiede la possibilità di

una mini intervista e l’invio di

una foto per il giornale.

E così esce pure un articolo

meraviglioso che mi ha riempi-

to di orgoglio e deve essere

motivo di vanto per tutta la

nostra squadra.

Una cosa ho tenuto a precisa-

re con chi da profano mi dice-

va: “Primo dei ravennati, com-

plimenti!”. Lo sono stato solo

per colpa del sorteggio. Ci

fosse stato qualcun altro dei

miei soci…..

Beppe

Qua a destra la pagina de “La Voce” di

sabato 10 luglio. La metterò in cornice!

Page 34: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 3 4 Una giornata speciale Sabato 24 luglio non è un giorno

come tutti gli altri, la “nostra”

FRW presenta la collezione

2011 strada e Mountain Bike in

un evento organizzato in ogni

particolare da Claudio Brusi in

quel di Marinara nello spazio

vicino al Ristorante Hook.

Un evento fortemente voluto

dal Claudio che oltre ad essere

un affermato imprenditore è

una persona che crede nello

sport del ciclismo e dei valori

che può trasmettere. La gior-

nata è infatti intitolata Bici-

cletta e Benessere perché ol-

tre a presentare i nuovi modelli

di bici dando la possibilità a

chiunque di provarli fornendo

caschi e scarpe, vuole pubbli-

cizzare gli aspetti positivi sul

fisico derivanti della

pratica dello sport del

ciclismo e l’importanza

dell’uso del casco.

E con quella che si chia-

ma sinergia commercia-

le (e qui un po’ di merito

ce lo prendiamo anche

noi se non altro per

averli messi in contat-

to) è ben presente all’e-

vento anche Marco Dal-

l’Olmo con i prodotti

Sixs forniti e poi omag-

giati a chiunque facesse

un giro di prova sulle

FRW indossando i suoi

capi.

La pubblicità sotto for-

ma di passaparola è la

più efficace e dai ri-

scontri che abbiamo potuto

percepire la Sixs ha colpito nel

segno.

E noi? Intanto abbiamo il no-

stro angolino con esposta la

nostra bella divisa (che più di

uno avrebbe comprato….) e

niente meno che la nuova bici

ufficiale del Team per la sta-

gione 2011 in colore bianco –

nero-giallo fortemente voluto

dal Claudio quale membro della

squadra.

Ah già, facciamo anche gli ac-

compagnatori in bici e usciamo

per i giri test dei prodotti. Un

lavoro veramente divertente.

Giornata campale soprattutto

per lo staff FRW con Paolo e

Massimo (i meccanici) a testa

bassa e sempre disponibili a

sistemare specialissime e MTB

e a fornire scarpe e caschi.

E l’affluenza notevole di pubbli-

co ripaga l’impegno di tutti.

Meno male che c’è qualcuno che

ci crede, ha passione nel pro-

prio lavoro e ha voglia di orga-

nizzare eventi come questo. Da

ravennate, ringrazio….

Beppe

Qua sopra la pagina pubblicitaria

dell’evento di Marinara targato

FRW uscita più volte su Carlino e

La Voce.

A destra il particolare con la

nostra foto con Claudio

Page 35: RossettiBikeNews 2010.1

Eccola, non è bellissima?

Tipi da spiaggia

a Marinara….

Page 36: RossettiBikeNews 2010.1

P a g i n a 3 6 Non ci siamo fatti manca-

re niente. Sabato 24 luglio

in concomitanza con l’e-

vento di Marinara è uscita

questa pagina de “La Vo-

ce”.

Si parla di Tour e della

Rossetti-Sixs FRW!! Arti-

coletto fornito dal sotto-

scritto assieme alla foto e

il gioco è fatto (sempre

grazie a Claudio).

E sotto in bella evidenza la

presentazione della Sixs.

Ma se ci avessero detto

tutto questo 5 anni chi ci

avrebbe creduto???

Ancora sulla stampa….

Il Rosse

tti Bike N

ews

torna in au

tunno con

tutto il fin

ale di sta

gione

2010 !!!