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Movimento Domenicano del Rosario - provincia “S. Domenico in Italia” 4/2002 Spedizione Abb. Post. - Art. 2 Comma 20 lettera C - Legge 662/96 - Filiale di Bologna - Anno XXXV - n.4 - IV trimestre
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Movimento Domenicano del Rosario - provincia “S. Domenico in Italia”

4/2002

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ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana Utriusque LombardiaePiazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Rivista fuori commercioLe spese di stampa e spedizione sono

sostenute da tutti gli amici

Anno 35°- n. 4finito di stampare il 15 ottobre 2002

stampa:

Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Movimento Domenicano del RosarioVia IV Novembre 19/E

43012 Fontanellato (PR)Tel. 0521822899Fax 0521824056Cell. 3355938327

e-mail [email protected]

www.rosariovivente.org

CCP. 22977409

Collaboratori:P. Riccardo Barile o.p.

P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p.P. Giovanni Cavalcoli o.p.

P. Roberto Coggi o.p.Don Attilio Galli

Don Vincenzo MercanteP. Marcolino Muraro o.p.P. Stefano Rabacchi o.p.

Paolo RissoTiziana Tittarelli

L’Immacolata concezione di Maria 4

10/14 luglio: Fatima 7

il S. Rosario con S. Escrivà de Balaguer 9

Calendario mariano 2003 11

22/26 luglio: Lourdes 41

Fiorano, Convegno 43

Pagina della riconoscenza 46

Nuovi iscritti 47

SOMMARIO

Manoscritti e fotografie, anche se nonpubblicati, non vengono restituiti.L’invio delle fotografie include il consensoper una eventuale pubblicazione.

In copertina: Mare di Galileain una foto di di Paolo Gavina

Foto:

pagg. 4/6: Sua Santità. Giovanni Paolo II

pag. 7: Foto di cronaca del pellegrinaggio a Fatima

pag. 11: Madonna del Rosario, conservata presso la chisa di S. Marco diOsimo (Ancona).

pag. 41: Foto di cronaca del pellegrinaggio a Lourdes

pagg. 43/45: Immagini del Convegno di Fiorano

Vogliamo informarLa che -ai sensi della Legge675/96 "Tutela delle persone e altri soggettirispetto al trattamento dei dati personali"- senon dovessimo ricevere comunicazione contra-ria ci riterremo autorizzati alla memorizzazionedei suoi dati personali in un archivio elettronico.Tali dati saranno utilizzati esclusivamente alloscopo di informare sulle iniziative in generaledegli Enti di Culto: "Provincia dell'Ordine deiFrati Predicatori (Domenicani) per la Regione diPiemonte e Liguria" con sede a Torino e "Pro-vincia Domenicana Utriusque Lombardiae" consede a Bologna, e non potranno in alcun modoessere utilizzate a fini commerciali o di venditadiretta ovvero per il compimento di ricerche dimercato o di comunicazione commerciale.Queste informazioni personali non verrannocomunicate o diffuse a terzi e in ogni momentoLei potrà esercitare i diritti di cui all'art.13 dellalegge 675/96 chiedendo di essere ragguagliatocirca tali dati, richiederne la modifica o la can-cellazione previa comunicazione allo scrivente.

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Gentilissimi lettori,perché questo numero di Rosarium potesse giungerVi nel periodonatalizio, per esigenze tipografiche, è stato consegnato già agli inizi disettembre e solo questa pagina che è l’ultima ad essere “lavorata”,verrà consegnata oggi, primo ottobre memoria di S. Teresa del Bambin

Gesù... per cui, fra l’altro, troverete solo nel n° 1/2003 le testimonianze sugli ultimi due pellegrinaggi,quelle sugli incontri di settembre, come anche gli iscritti e gli offerenti di questo periodo.

Poter attendere fino all’ultimo momento per consegnare questa pagina, mi ha dato la possibilità di ascoltarequanto ha detto il Sommo Pontefice all’Angelus di domenica scorsa:

«Il Rosario è un percorso di contemplazione del volto di Cristo compiuto -per così dire- con gliocchi di Maria. E’ pertanto una preghiera che si radica nel cuore stesso del Vangelo, resta in piena sin-tonia con l’ispirazione del Concilio Vaticano II ed è in perfetta linea con l’indicazione che ho datonella Lettera Apostolica NOVO MILLENNIO INEUNTE: è necessario che la Chiesa “prenda il largo” nelnuovo Millennio ripartendo dalla contemplazione del volto di Cristo».

Nulla di nuovo, d’accordo, infatti anche Giovanni Paolo II si accorda con i costanti inviti che, nel corso deisecoli, sono sempre stati rivolti dal Magistero ai fedeli ... come anche si fa eco degli inviti rivolti dalla BeataVergine nel corso delle sue grandi Apparizioni riconosciute dalla Chiesa. Nulla di nuovo, va bene, ma quanteobiezioni, difficoltà e incomprensioni proprio tra i “nostri”... perciò le Sue parole ci commuovono e grati per ilconforto ed il sostegno che inequivocabilmente anche queste danno al nostro operato, vogliamo ancor più radi-calmente impegnarci affinché tutti ascoltino il suggerimento del Papa: «Desidero pertanto suggerire la recitadel Rosario ai singoli, alle famiglie, alle comunità cristiane». Sperando vivamente che riesca al più presto nel Suo intento: «per dare forza a questo invito, sto anche prepa-rando un documento, che aiuti a riscoprire la bellezza e la profondità di questa preghiera», ricordiamoquanto da tempo ci ha affidato come un compito primario:

«... la grande causa della pace. Siamo davanti a una situazione internazionale gravida di tensioni, a trattiincandescente. In alcuni punti del mondo dove lo scontro è più forte -penso in particolare alla martoriata terradi Cristo- si tocca con mano che a poco valgono itentativi della politica, pur sempre necessari, se glianimi restano esacerbati e non si è capaci di unnuovo sguardo del cuore per riprendere con spe-ranza i fili del dialogo. Ma chi può infondere talisentimenti, se non Dio solo? E’ più che mainecessario che a Lui salga da tutto il mondo l’in-vocazione per la pace. Proprio in tale prospettiva,il Rosario si rivela preghiera particolarmente indi-cata. ESSO COSTRUISCE LA PACE ANCHE PERCHÉ,MENTRE FA APPELLO ALLA GRAZIA DI DIO, DEPONE

IN CHI LO RECITA QUEL GERME DI BENE, dal quale sipossono sperare frutti di giustizia e di solidarietànella vita personale e comunitaria. Penso allenazioni, ma anche alle famiglie. Quanta pace ver-rebbe assicurata nei rapporti familiari, se si ripren-desse la recita del Santo Rosario in famiglia»!

Invocando la materna protezione della BeataVergine, colgo l’occasione per augurarVi che, inoccasione del Santo Natale, nella Vostra famiglia Viimpegniate e riceviate il dono di riscoprirVi unitidalla preghiera

P. Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

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Nella riflessione dottrinale della Chiesa di Oriente, l’espressione“piena di grazia”, come abbiamo visto nelle precedenti catechesi, fuinterpretata, sin dal VI secolo, nel senso di una singolare santità cheinveste Maria in tutta la sua esistenza. Ella inaugura così la nuovacreazione.

Accanto al racconto lucano dell’Annunciazione, la Tradizione edil Magistero hanno indicato nel cosiddetto Protovangelo (Gen 3,15)una fonte scritturale della verità dell’Immacolata Concezione diMaria. Questo testo ha ispirato, a partire dall’antica versione latina:“Ella ti schiaccerà la testa”, molte rappresentazioni dell’Immacolatache schiaccia il serpente sotto i suoi piedi.

Abbiamo già avuto modo di ricordare in precedenza come questaversione non corrisponda al testo ebraico, nel quale non è la donna,bensì la sua stirpe, il suo discendente, a calpestare la testa del serpen-te. Tale testo attribuisce quindi, non a Maria, ma a suo Figlio la vitto-ria su Satana. Tuttavia, poiché la concezione biblica pone una profon-da solidarietà tra il genitore e la sua discendenza, è coerente con ilsenso originale del passo la rappresentazione dell’Immacolata cheschiaccia il serpente, non per virtù propria ma della grazia del Figlio.

Nel medesimo testo biblico viene inoltre proclamata l’inimiciziatra la donna e la sua stirpe da una parte e il serpente e la sua discen-denza dall’altra. Si tratta di un’ostilità espressamente stabilita da Dio,che assume un rilievo singolare se consideriamo il problema dellasantità personale della Vergine. Per essere l’inconciliabile nemica delserpente e della sua stirpe, Maria doveva essere esente da ogni domi-nio del peccato. E questo fin dal primo momento della sua esistenza.

In proposito, l’Enciclica Fulgens corona, pubblicata da Papa PioXII nel 1953 per commemorare il centenario della definizione del

Mercoledì, 29 maggio 1996

“L’IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA”

Udienza generale di Giovanni Paolo II

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dogma dell’Immacolata Concezione, così argomenta: “Se in undeterminato momento la Beatissima Vergine Maria fosse rimasta pri-vata della grazia divina, perché contaminata nel suo concepimentodalla macchia ereditaria del peccato, tra lei e il serpente non ci sareb-be stata più - almeno durante questo periodo di tempo, per quantobreve fosse - quell’eterna inimicizia di cui si parla dalla tradizioneprimitiva fino alla solenne definizione dell’Immacolata Concezione,ma piuttosto un certo asservimento” (AAS 45[1953], 579).

L’assoluta ostilità stabilita da Dio tra la donna e il demoniopostula quindi in Maria l’Immacolata Concezione, cioè una assenzatotale di peccato, sin dall’inizio della vita.

Il Figlio di Maria ha riportato la vittoria definitiva su Satana e neha fatto beneficiare in anticipo la Madre, preservandola dal peccato.Di conseguenza il Figlio le ha concesso il potere di resistere al demo-nio, realizzando così nel mistero dell’Immacolata Concezione il piùnotevole effetto della sua opera redentrice.

L’appellativo “piena di grazia” ed il Protovangelo, attirando lanostra attenzione sulla speciale santità di Maria e sulla sua completasottrazione all’influsso di Satana, fanno intuire, nel privilegio unicoconcesso a Maria dal Signore, l’inizio di un nuovo ordine, che è frut-to dell’amicizia con Dio e che comporta, di conseguenza, una inimi-cizia profonda fra il serpente e gli uomini.

Come testimonianza biblica a favore dell’Immacolata Concezionedi Maria, si cita spesso anche il capitolo XII dell’Apocalisse, nel qualesi parla della “donna vestita di sole” (12,1).

L’attuale esegesi converge nel vedere in tale donna la comunitàdel popolo di Dio, che partorisce nel dolore il Messia risorto. Ma,accanto alla interpretazione collettiva, il testo ne suggerisce una indi-viduale nell’affermazione: “Essa partorirà un figlio maschio, destina-to a governare tutte le nazioni con scettro di ferro” (12,5). Si ammettecosì, con il riferimento al parto, una certa identificazione della donnavestita di sole con Maria, la donna che ha dato alla luce il Messia. Ladonna-comunità è descritta infatti con le sembianze della donna-Madre di Gesù.

Caratterizzata dalla sua maternità, la donna “era incinta e gridavaper le doglie e il travaglio del parto” (12,2). Questa annotazionerimanda alla Madre di Gesù presso la Croce (cf. Gv 19,25), dove Ellapartecipa con l’anima trafitta dalla spada (cf. Lc 2,35) al travaglio delparto della comunità dei discepoli.

Nonostante le sue sofferenze, è “vestita di sole” - porta, cioè, ilriflesso dello splendore divino -, e appare come “segno grandioso”del rapporto sponsale di Dio con il suo popolo.

Queste immagini, pur non indicando direttamente il privilegio

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dell’Immacolata Concezione, possono essere interpretate comeespressione della cura amorosa del Padre che avvolge Maria dellagrazia di Cristo e dello splendore dello Spirito.

L’Apocalisse, infine, invita a riconoscere più particolarmente ladimensione ecclesiale della personalità di Maria: la donna vestita disole rappresenta la santità della Chiesa, che si realizza pienamentenella Santa Vergine, in virtù di una grazia singolare.

Alle affermazioni scritturistiche, cui fanno riferimento la Tra-dizione e il Magistero per fondare la dottrina dell’Immacolata Con-cezione, sembrerebbero opporsi i testi biblici che affermano l’univer-salità del peccato.

L’Antico Testamento parla di un contagio peccaminoso che inve-ste ogni “nato di donna” (Sal 50,7); (Gb 14,2). Nel Nuovo Testa-mento, Paolo dichiara che, a seguito della colpa di Adamo, “tuttihanno peccato”, e che “per la colpa di uno solo si è riversata su tuttigli uomini la condanna” (Rm 5,12.18).

Dunque, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, ilpeccato originale “intacca la natura umana”, che si trova così “in unacondizione decaduta”. Il peccato viene perciò trasmesso “per propa-gazione a tutta l’umanità, cioè con la trasmissione di una naturaumana privata della santità e della giustizia originali” (n. 404). Aquesta legge universale Paolo ammette però un’eccezione: Cristo,colui “che non aveva conosciuto peccato” (2Cor 5,21), e così hapotuto far sovrabbondare la grazia “laddove è abbondato il peccato”(Rm 5,20).

Queste affermazioni non portano necessariamente a concludereche Maria è coinvolta nell’umanità peccatrice. Il parallelo, istituito daPaolo fra Adamo e Cristo, è completato da quello fra Eva e Maria: ilruolo della donna, rilevante nel dramma del peccato, lo è altresì nellaredenzione dell’umanità.

Sant’Ireneo presenta Maria come la nuova Eva che, con la suafede e la sua obbedienza, ha controbilanciato l’incredulità e la disob-bedienza di Eva. Un tale ruolo nell’economia della salvezza richiedel’assenza di peccato.

Era conveniente che come Cristo, nuovo Adamo, anche Maria,nuova Eva, non conoscesse il peccato e fosse così più atta a coopera-re alla redenzione.

Il peccato, che quale torrente travolge l’umanità, s’arresta dinan-zi al Redentore e alla sua fedele Collaboratrice. Con una sostanzialedifferenza: Cristo è tutto santo in virtù della grazia che nella sua uma-nità deriva dalla persona divina; Maria è tutta santa in virtù della gra-zia ricevuta per i meriti del Salvatore.

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Ha sempre attirato la mia attenzione

Fatima ha sempre attirato la mia attenzione. Non so bene il motivo, ma era uno di quei luo-ghi che prima o poi avrei dovuto visitare. Finalmente quest’anno mi sono deciso e sono partito.

Un’immensa spianata immersa nel verde, la Basilica con il colonnato e le grandi scalinate,la Porta del Giubileo: così mi si è presentato il luogo dove è apparsa la Madonna. Il mio sguar-do però subito è stato catturato da una costruzione posta in fondo alla grande spianata dovetutto sembrava convergere: era la cappella delle apparizioni. Un punto focale, verso il qualetutto e tutti convergevano. Un “richiamo” quasi irresistibile.

Questa sensazione, che mi ha accompagnato durante tutto il pellegrinaggio, mi ha ricordatoquanto avvenuto durante l’incontro fra gli zelatori ed i collaboratori del Rosario a FioranoModenese dove tutto sembrava convergere alla cappellina della casa dei ritiri spirituali testimo-ne di un’adorazione notturna. Come a Fiorano, anche a Fatima, i pellegrini si alternavano nellapreghiera personale e comunitaria.

10/14 luglio: Fatima

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Spesso, lungo il tragitto tra l’albergo e il santuario, mi capitava di incontrare pellegrini delmio gruppo. Ogni incontro sembrava un cambio di testimone nella preghiera, un aiuto reciproco.Succedeva talvolta, incontrandosi, di decidere di recarsi insieme alla cappellina a pregare emeditare.

Tutto il pellegrinaggio si è svolto in un clima di comunione particolare. Il nostro gruppo si èdimostrato molto affiatato, quasi si conoscesse da molto tempo.

Durante il pellegrinaggio a Fatima si sono svolte diverse attività, dalle meditazioni alle ado-razioni pomeridiane, alla Via Crucis, alla visita presso il Carmelo di Coimbra dove vive ancoraSuor Lucia, alla visita di Lisbona con la messa nella Basilica di S. Antonio. Momenti tutti chenon hanno distolto dal pellegrinaggio anzi lo hanno arricchito.

Non so ancora se e cosa cambierà nella mia vita, però sono sicuro che un seme è stato getta-to. Ora sta a noi a farlo crescere giorno dopo giorno in modo, guidati da Maria, da arrivare aquella profonda e sincera conversione.

Grazie a chi ci ha dato questa opportunità.Paolo

...che giorni!

E’ appena trascorso poco più di un mese dal ritorno da Fatima, ed è ancora vivo il ricordodi quei bei giorni trascorsi. Un pellegrinaggio sentito, voluto. Un desiderio mio e di Giuseppeche durava da anni. Finalmente si è avverato..!!!

Maria ci voleva là, in quella immensa piazza che contiene migliaia di persone e che per noiha voluto dire un abbraccio totale, grande e allo stesso tempo....personale con LEI.

La piccola cappella dove era esposto il Santissimo Sacramento è stato l’incontro a tu per tucon Gesù! Viene da domandarci: cosa c’è di più bello nella vita? Le celebrazioni; le S. Messe; leprocessioni con l’immagine di Maria; la recita del S. Rosario meditato e le riflessioni di PadreMauro sono state un arricchimento profondo e continuo a una fede che troppo spesso, purtrop-po, è vissuta in modo incostante e a volte anche opaco, poco vitale......

Di solito accade che al ritorno da un pellegrinaggio o da un ritiro, si è carichi, carichi, tal-mente carichi spiritualmente da poter affrontare le situazioni della vita quotidiana con tantaserenità e pace interiore. Ma come mantenere tutto questo? Padre Mauro ci suggeriva, in unasua meditazione, di vivere il nostro quotidiano scegliendo Gesù sempre, a piccole pillole, congesti concreti, semplici, ma importanti per il rafforzamento della nostra fede. Giorno dopo gior-no ti riempi di LUI. In quei giorni, abbiamo potuto vivere intensamente la presenza di Gesù e diMaria. I tanti momenti di preghiera e di silenzio ci hanno colmati di una grande gioia spiritualeche ci spinge, ci rafforza nella ricerca dell’obbiettivo primario della nostra vita cristiana: cono-scere sempre più Gesù, avvicinandoci a Lui con costanza, senza mai stancarci. La strada è lungae questo pellegrinaggio è stato per noi una tappa molto importante.

L’ultimo pensiero è per chi ha trascorso con noi i giorni a Fatima. Li ricordiamo uno ad unocon simpatia; un meraviglioso gruppo di persone che ha condiviso con noi i tanti momenti pro-postici. Ci siamo sentiti una famiglia; a tutti un forte abbraccio e un arrivederci a molto presto.Un ricordo nella preghiera.

Bruna e Giuseppe

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MISTERI DELLA GIOIAPRIMO MISTERO GAUDIOSOL’annunciazione dell’angelo a Maria

“Non dimenticare, amico mio, che siamo bambini. La Signora dal dolce nome, Mariaè raccolta in orazione. Tu puoi essere, in quella casa, quello che preferisci... un amico,un servo, un curioso, un vicino... - Quanto a me, in questo momento, non oso esserenulla. Mi nascondo dietro di te e contemplo attonito la scena: l’Arcangelo pronunciail suo messaggio... Come avverrà questo, se non conosco uomo? (Lc 1,34). Alleparole di nostra Madre si affollano, per contrasto, tutte le impurità degli uomini edanche le mie. Come detesto, allora, queste basse miserie della terra! ... Quanti propo-siti! Si faccia di me secondo la tua parola (Lc 1,38). Nell’incanto di queste parole ver-ginali, il Verbo si è fatto carne. Sta per terminare la prima decina... Ho ancora tempodi dire al mio Dio, prima di ogni altro mortale: Gesù, ti amo”.

SECONDO MISTERO GAUDIOSOLa visita di Maria alla cugina Elisabetta

“Mio piccolo amico, ormai sai cavartela da solo. Accompagna con gioia Giuseppe eMaria Santissima... e ascolterai le tradizioni della casa di David. Sentirai parlare diElisabetta e di Zaccaria, t’intenerirai per l’amore purissimo di Giuseppe; e il tuocuore batterà forte ogni volta che verrà nominato il Bambino che nascerà aBetlemme... Camminiamo in fretta verso le montagne, fino ad un villaggio della tribùdi Giuda (Lc 1,39). Siamo giunti. E’ la casa in cui deve nascere Giovanni, il Battista.- Elisabetta, riconoscente, rende lode alla Madre del suo Redentore: Tu sei benedettafra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno! E donde a me tanto bene, che laMadre del mio Signore venga a visitarmi? (Lc 1, 42-43). Il Battista sussulta nel senodi sua madre... (Lc 1,41). L’umiltà di Maria trabocca nel Magnificat... - E tu ed io,che siamo -anzi, eravamo- dei superbi promettiamo di essere umili.

TERZO MISTERO GAUDIOSOLa nascita di Gesù

“E’ stato promulgato un editto di Cesare Augusto, che ordina il censimento di tuttol’impero. Perciò ognuno deve andare al paese d’origine della sua stirpe.- Giuseppe,che è della casa e della famiglia di David, va con la Vergine Maria da Nazareth allacittà chiamata Betlemme, nella Giudea (Lc 2, 1-5). E a Betlemme nasce il nostroDio: Gesù Cristo! - Non c’è posto nella locanda: nasce in una stalla. - E sua madre loavvolge in fasce e lo adagia nella mangiatoia (Lc 2,7). Freddo. Povertà. Io mi mettoal servizio di Giuseppe. Com’è buono Giuseppe! Mi tratta come un figlio. E mi perdona se prendo in braccio il Bambino e rimango per ore a dirgli cose dolci eardenti! E lo bacio -bacialo anche tu- e lo cullo, e gli canto per lui, e lo chiamo Re,Amore, mio Dio, mio Unico, mio Tutto!... Com’è bello il Bambino... e com’è cortala decina!”.

IL S. ROSARIOIL S. ROSARIOconcon

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QUARTO MISTERO GAUDIOSOLa presentazione di Gesù al Tempio

“Compiuto il tempo della purificazione della Madre, secondo la legge di Mosè, biso-gna andare col Bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore (Lc 2,22). E questavolta sarai tu, piccolo amico, a portare la gabbia con le tortore. Vedi? Lei -l’Imma-colata!- si sottomette alla Legge come fosse impura. Bambino mio, imparerai anche tuda questo esempio a non essere sciocco e a compiere la Santa Legge di Dio nonostantetutti i sacrifici che richiede? Purificarsi! Noi due sì che abbiamo bisogno di purifica-zione! - Espiare per trovare, aldilà dell’espiazione, l’Amore! - Un amore che cauteriz-zi, che sia fuoco che accende di fiamma divina la miseria del nostro cuore. Un uomogiusto e timorato di Dio, che mosso dallo Spirito Santo è venuto al tempio - gli erastato rivelato che non sarebbe morto prima di vedere il Cristo - prende fra le braccia ilMessia e gli dice: Ora, o Signore, lascia che il tuo servo se ne vada in pace, secondo latua parola... perché i miei occhi hanno visto il Salvatore (Lc 2,25-30)”.

QUINTO MISTERO GAUDIOSOIl ritrovamento di Gesù tra i dottori nel tempio

“Dov’è Gesù? Maria, il Bambino... dov’è? La Madonna piange. Anche noi dueabbiamo corso inutilmente da un gruppo all’altro, di carovana in carovana: nessunol’ha visto. Giuseppe, dopo aver fatto vani sforzi per non piangere, piange anche lui...E tu... E io... Io, che sono un monello rozzo, piango senza ritegno e grido al cielo ealla terra... per tutte le volte che l’ho perso per colpa mia e non gridai. Gesù, non tivoglio più perdere... Ma intanto la disgrazia ed il dolore ci uniscono come ci unì ilpeccato, e salgono da tutto il nostro essere gemiti di profonda contrizione e frasiardenti, che la penna non può, non deve trascrivere. E mentre ci consoliamo per lagioia di ritrovare Gesù -tre giorni di assenza!- che disputa con i Maestri d’Israele (Lc2,46), rimane ben impresso nella tua anima e nella mia il dovere di lasciare la casa e ipropri cari per servire il Padre Celeste”.

MISTERI DEL DOLOREPRIMO MISTERO DOLOROSO

L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi

“Pregate, per non cadere in tentazione. Pietro, invece, si addormenta. E anche gli altriapostoli. E ti sei addormentato anche tu, bambino amico... e io pure sono stato dormi-glione come Pietro. Gesù, solo e triste, soffre e gocce del suo sangue bagnano laterra. In ginocchio sul duro suolo, egli persevera in preghiera... Piange per te... e perme: il peso dei peccati degli uomini lo schiaccia. Padre, se vuoi allontana da me que-sto calice... Però non si faccia la mia volontà... ma la tua (Lc 22,42). Un angelo delCielo lo conforta. - Gesù è in agonia. - Continua a pregare... più intensamente... Siavvicina a noi, che dormiamo: Alzatevi, pregate -ci ripete- per non cadere in tentazio-ne (Lc 22,46). Giuda, il traditore: un bacio. La spada di Pietro brilla nella notte. Gesùparla: Siete venuti a prendermi come fossi un ladro (Mc 14,48). Sì, siamo vili: loseguiamo da lontano; ma svegli e pregando. - Preghiera... preghiera...”.

SECONDO MISTERO DOLOROSOLa flagellazione di Gesù alla colonna

“Parla Pilato: E’ vostra consuetudine che vi rilasci un prigioniero per la Pasqua. Chivolete che vi liberi, Barabba -ladro, arrestato con altri per un omicidio- o Gesù?(Mt 27,17). - A morte costui e liberaci Barabba, grida il popolo istigato dai suoi capi(Lc 23,18). Parla ancora Pilato: Allora che devo fare di Gesù, chiamato il Cristo? (Mt 27,22). Crocifiggilo! (Lc 23,21). Il clamore della moltitudine aumenta:Crocifiggilo, crocifiggilo! (Mc 15,14). E Pilato, volendo compiacere la folla, liberaBarabba e ordina di flagellare Gesù. Legato alla colonna, pieno di piaghe. Risuonano icolpi dei flagelli sulla sua carne senza macchia che soffre per la tua carne peccatrice. -E ancora colpi. Cresce il furore. Ancora... La crudeltà umana è al colmo. Finalmente,esausti, slegano Gesù. - E il corpo di Cristo soccombe al dolore e cade a terra come unverme, fiaccato e mezzo morto. Tu e io non possiamo parlare. - Non occorrono parole.- Guardalo, guardalo a lungo... E poi... avrai ancora paura dell’espiazione?”.

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TERZO MISTERO DOLOROSOL’incoronazione di spine

“L’ansia di soffrire del nostro Re è appagata! - Portano il mio Signore nel cortile delpretorio, e lì convocano tutta la coorte (Mc 15,16). - La soldataglia brutale ha denuda-to il suo corpo purissimo. - Con uno straccio di porpora, vecchio e sudicio, ricopronoGesù. - Nella sua mano destra per scettro, una canna... La corona di spine, confittacon violenza, ne fa un Re di burla... Salve, Re dei giudei! (Mc 15,18). Lo percuotonoferendolo al capo. E lo schiaffeggiano... e gli sputano addosso. Incoronato di spine evestito con cenci di porpora, Gesù viene mostrato al popolo: Ecco l’uomo. - E dinuovo i pontefici e le guardie gridarono: Crocifiggilo, crocifiggilo! (Gv 19,5-6).Tu edio, non siamo forse tornati ad incoronarlo di spine, a schiaffeggiarlo, a coprirlo disputi? Mai più, Gesù, mai più... E un proposito fermo e concreto pone fine a questedieci Ave Maria”.

QUARTO MISTERO DOLOROSOGesù sale al Calvario carico della croce

“Caricato della Croce, Gesù cammina verso il Calvario, luogo che in ebraico si chia-ma Golgota (Gv 19,17). - E prendono un certo Simone, nativo di Cirene, che ritornadai campi, e gli caricano addosso la Croce perché la porti dietro a Gesù (Lc 23,26). Siè adempiuta la parola di Isaia (53,12): fu annoverato fra i malfattori; infatti altri duefurono condotti a morire con Lui, due ladri (Lc 23,32). Se qualcuno mi vuol seguire...Bambino amico: siamo tristi vivendo la Passione di Gesù Nostro Signore. - Guardacon quanto amore abbraccia la Croce. - Impara da Lui. - Gesù porta la Croce per te:tu portala per Gesù. Però non trascinare la Croce... Portala ben dritta, perché la tuaCroce, portata così, non sarà una croce qualsiasi: sarà... la Santa Croce. Non rasse-gnarti alla Croce. Rassegnazione è parola poco generosa. Ama la Croce. Quando l’a-merai davvero, la tua Croce sarà... una Croce senza Croce. E certamente, come Lui,incontrerai Maria sul tuo cammino”.

QUINTO MISTERO DOLOROSOLa morte in croce di Gesù

“Per Gesù Nazareno, Re dei Giudei, è pronto il trono del trionfo. Tu ed io vediamoche non si contorce quando lo inchiodano: soffrendo quanto si può soffrire, egli sten-de le braccia con gesto di Sacerdote Eterno. I soldati raccolgono le sante vesti e nefanno quattro parti. - Per non dividere la tunica, la sorteggiano tra di loro. - E così,ancora una volta, si compie la Scrittura che dice: Si divisero tra loro i miei vestiti esulla mia tunica hanno tirato la sorte (Gv 19, 23-24). Ora è innalzato... - Là, vicino asuo Figlio, ai piedi della croce, la Madonna... e Maria moglie di Cleofa e MariaMaddalena. E Giovanni, il discepolo che egli amava. Ecco tua Madre! (Gv 19, 25-27). Ci dà per Madre la Madre Sua. Gli avevano offerto del vino mescolato con fiele,ma egli, dopo averlo assaggiato, non lo aveva bevuto (Mt 27,34). Ma ora ha sete... diamore, di anime. Tutto è compiuto (Gv 19,30). Bambino sciocco, guarda: tutto que-sto.... ha sofferto tutto questo per te... e per me. - Non piangi?”.

MISTERI DELLA GLORIA PRIMO MISTERO GLORIOSO

La resurrezione di Gesù da morte

“La sera del sabato, Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo, e Salòme compra-rono gli aromi per imbalsamare il corpo morto di Gesù. Il giorno dopo, di buon matti-no, arrivano al sepolcro quando il sole è già sorto (Mc 16, 1-2). Entrando, rimangonocosternate perché non trovano il corpo del Signore. - Un giovane, in bianche vesti,dice loro: Non temete, so che cercate Gesù Nazareno; non è qui, perché è risortocome aveva predetto (Mt 28,5). [...] E’ apparso alla Sua Santissima Madre. [...] - E ate e a me, che siamo suoi discepoli [...] Quante cose gli abbiamo detto! Non vogliamomai più morire a causa del peccato. Che la nostra risurrezione spirituale sia eterna. -E prima di terminare la decina, tu hai baciato le piaghe dei suoi piedi..., e io più auda-ce -perché più bambino- ho posato le mie labbra sul suo costato aperto.

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SECONDO MISTERO GLORIOSOL’ascensione di Gesù al Cielo

“Ora il Maestro istruisce i suoi discepoli: ha aperto la loro intelligenza perché inten-dano le Scritture e li chiama a testimoni della sua vita e dei suoi miracoli, della suaPassione e Morte, della gloria della sua Risurrezione (Lc 24, 45-48). Poi li conduceverso Betania, alza le mani e li benedice, mentre si stacca da loro ed ascende al cielo(Lc 24,51), finché una nube lo nasconde (At 1,9). Gesù è andato al Padre. - DueAngeli in bianche vesti si avvicinano a noi e ci dicono: Uomini di Galilea, perchérestate a guardare il Cielo? (At 1,11). Pietro e gli altri tornano a Gerusalemme congrande gioia (Lc 24,52). - E’ giusto che la Santa Umanità di Cristo riceva l’omaggio,la lode e l’adorazione di tutte le gerarchie degli Angeli e di tutte le schiere dei beatiin Cielo. Ma tu ed io ci sentiamo orfani: siamo tristi e andiamo a consolarci daMaria”.

TERZO MISTERO GLORIOSOL’effusione dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo

“Il Signore aveva detto: Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Paraclito, unaltro Consolatore, che rimarrà eternamente con voi (Gv 14,16). - Mentre i discepolierano tutti riuniti in uno stesso luogo, all’improvviso sopraggiunse dal cielo un rumo-re come di vento impetuoso che invase tutta la casa in cui si trovavano. - Nello stessotempo, delle lingue come di fuoco si divisero e si posarono sopra ciascuno di loro (At2,1-3). Ripieni di Spirito Santo, gli apostoli sembravano ebbri (At 2,13). E Pietro, cir-condato dagli altri undici, alza la voce e parla. - Noi, gente di cento paesi, lo ascoltia-mo. - Ognuno lo comprende nella propria lingua. Tu ed io nella nostra. - Ci parla diCristo, dello Spirito Santo, del Padre. Non lo lapidano, né lo mettono in carcere: tre-mila di coloro che hanno udito si convertono e sono battezzati. Tu ed io, dopo averaiutato gli apostoli ad amministrare il battesimo, benediciamo Dio Padre, per suoFiglio Gesù, e anche noi ci sentiamo ebbri di Spirito Santo”.

QUARTO MISTERO GLORIOSOL’assunzione di Maria al Cielo

“Maria è stata portata da Dio, in corpo ed anima, in cielo: e gli Angeli gioiscono!Così canta la Chiesa. - Con questa acclamazione di esultanza, cominciamo anche noila contemplazione di questa decina del Santo Rosario. La Madre di Dio si è addor-mentata. - Attorno al suo letto vi sono i dodici apostoli. - Mattia ha sostituito Giuda.E anche noi, per un privilegio che tutti rispettano, siamo lì accanto. Ma Gesù vuoleavere sua Madre, corpo e anima, nella Gloria. - E la Corte celeste spiega tutto il suosplendore per rendere omaggio alla Madonna. -Tu e io- che, dopo tutto, siamo bam-bini - prendiamo un lembo dello splendido manto azzurro della Vergine, e così pos-siamo contemplare quella scena meravigliosa. La Santissima Trinità riceve e colmadi onori Colei che è Figlia, Madre e Sposa di Dio... - Ed è così grande la maestà dellaMadonna, che gli Angeli si domandano: Chi è costei?”.

QUINTO MISTERO GLORIOSOL’incoronazione di Maria Regina del Cielo e della terra

“Sei tutta bella, e in te non vi è macchia. - Un giardino recintato tu sei, sorella mia,Sposa, un giardino recintato, una fonte sigillata. Vieni sarai incoronata (Ct 7,7,12 e8). Se tu ed io ne avessimo avuto il potere l’avremmo fatta anche noi Regina eSignora di tutto il creato. Un grande segno apparve nel cielo: una donna incoronata didodici stelle. - Vestita di sole. La luna ai suoi piedi (Ap 12,1). Maria, Vergine senzamacchia, riparò la caduta di Eva: e ha calpestato, con il suo piede immacolato, latesta del dragone infernale. Figlia di Dio, Madre di Dio, Sposa di Dio. Il Padre, ilFiglio e lo Spirito santo l’incoronano vera Regina dell’Universo. E le rendono osse-quio di sudditanza gli Angeli... i patriarchi e i profeti e gli apostoli..., i martiri e i con-fessori e le vergini e tutti i santi..., e tutti i peccatori, e tu e io”.

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SAPETE CHI FA VIVERE IL MOVIMENTO DEL ROSARIO?

Sono i “zelatori” e le “zelatrici”.

Si tratta di devoti della Madonna che non si accontentano diamarla da soli, ma vogliono farla amare anche dagli altri. Perciò:

* diffondono il Rosario nel proprio ambiente e tra le persone chepossono avvicinare;

* propongono l’iscrizione alle tre Associazioni rosariane (RosarioVivente, Fraternita del Rosario e Rosario Perpetuo);

* fanno conoscere la rivista ROSARIUM, organo ufficiale di colle-gamento fra tutti i devoti, i pellegrini e gli iscritti alle associazionimariane e rosariane;

* cercano di promuovere momenti di preghiera e di formazionemariana e rosariana sensibilizzando i singoli, i gruppi e i sacer-doti (in molti casi sono un prezioso tramite tra questi e ilMovimento);

* divulgano i Raduni, i Convegni e i Pellegrinaggi del Rosario col-laborando con il P. Promotore del Rosario nel coordinamento;

* coscienti del dono di grazia derivante dalla visita nelle famigliedell’immagine della B. Vergine del rosario, valutano con il P.Promotore l’opportunità e la possibilità per proporre la “pere-grinatio Mariae” nelle comunità e nelle famiglie della zona;

* si tengono in contatto con il Movimento del Rosario collaboran-do secondo le proprie possibilità alle altre iniziative promosse;

* cercano di sfruttare le occasioni proposte dal Movimento percrescere insieme agli altri collaboratori, formando così un“nucleo” affiatato di veri apostoli mariani che testimonianoanche la gioia di un apostolato comune coordinato dal P.Promotore del Rosario.

I zelatori e le zelatrici sono strumenti di Dio,con Maria e come Maria!

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... ci stiamo impegnando

Lo scorso 22 luglio abbiamo partecipato al pellegrinaggio a Lourdes organizzatodal Movimento Domenicano del Rosario. All’inizio avevamo qualche perplessità, vistoche il gruppo appariva eterogeneo sia per provenienza che per età. E’ stato invecebello notare la disponibilità di ciascuno ad avvicinarsi agli altri, vincendo pigrizia ediffidenza.

I giorni sono volati via sia per il fatto che si è subito instaurato un certo affiata-mento, sia perché a Lourdes si fa la meravigliosa esperienza di incontrare veramenteMaria, anzi, è più opportuno che Ella viene a cercarti e a costruire con te un rapportointimo di Madre... in particolare alla Grotta viene spontaneo parlare con Lei ed aprir-le il cuore completamente. Nel clima ora descritto, si compiono con gioia quegli attiche la Madonna ha suggerito e cioè pregare, meditando il Rosario e bagnarsi allepiscine. L’esperienza del bagno costituisce una fase determinante del pellegrinaggio erisulta in verità assai difficile descriverla con le parole, essa rappresenta un atto di

22/26 luglio: Lourdes

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fede, di purificazione, ma anche d’umiltà. E’ stato questo uno dei momenti più fortivissuti a Lourdes, insieme a quelli trascorsi in silenzio alla Grotta e quelli delle medi-tazioni suggerite ogni giorno da P. Mauro.

Alla partenza P. Mauro ci aveva detto che un pellegrinaggio vissuto come taledeve produrre degli effetti (deve capitare qualcosa) in chi lo compie: nonostante lenostre fragilità, ci stiamo impegnando a mantenere vivo quel rapporto costruito aLourdes con Maria, che ora abbiamo riscoperto come Madre, nella certezza d’averLasempre vicina e a tal proposito abbiamo assunto l’impegno di meditare ogni giorno ilRosario.

Daniela e Silvana

Per me sono stati esercizi spirituali

... La ringrazio per gli stimoli spirituali che ci ha dato durante il Pellegrinaggio aLourdes... per me è stato come fare gli esercizi spirituali.

La B. Vergine di Lourdes mi ha fatto capire -finora non avevo voluto o saputocogliere la verità- che senza la Croce non c’è Risurrezione. Perciò le croci della vita,anche se molto dolorose, sono l’unico mezzo che ci è dato per elevarci dalla situazionedi mediocrità in cui ci adattiamo a vivere.

Biancamaria

La nostra vita dovrebbeessere “impastata” di rosari

... poiché sono convinto, che se nella nostra vita religiosa è spuntatoqualche timido fiore, qualche fragile frutto apostolico, ciò è dovuto aduna infinità di granelli di ogni colore, seminati nel cuore dell’umanità, dacerte mani che facilmente riusciamo ad identificare. Nella nostra vitaapostolica e religiosa, ci sono senza dubbio le impronte digitali, incan-cellabili, di fratelli e sorelle abituati a maneggiare questo strumento pre-zioso che è la corona del Rosario. Chi di noi può dire di non essere sor-retto dalla presenza discreta ma efficacissima di chi, amandoci, accom-pagna la nostra vita e la nostra missione, con quel tenue, ma tenacefilo, di Ave Maria?Lungo gli anni mi sono convinto che gli specialisti della “Santità delquotidiano” si riconoscono nel Rosario; perché nel Rosario sanno iden-tificare la loro semplice vita intessuta da grani sempre uguali, tenuti unitidal mistero della storia di un Dio, che per amore ha dato la vita per tutti.Perché vedono nella Vergine Maria la “complice” dei loro giorni e l’han-no scelta come compagna di viaggio per raggiungere la meta.

P. Virgilio Ambrosini o.p.Da: Madonna del Rosario 2-2002

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Convegno di Fiorano

E’da un po’ che cerco collegamenti con i domenicani, innanzitutto per riassaporare quella freschezzae genuinità di dottrina.Da tempo sento che Maria vuole entrare nella mia vita: è una donna di cui credo essere innamorato mache la mia cocciutaggine fatica a riconoscere.La ritrovo volentieri tanto da commuovermi nel canto del Magnificat, la sento come la ragazza libera per-ché prigioniera volontaria del volere di Dio, la ragazza che senza ombra di peccare di superbia può dire”Tutte le generazioni mi chiameranno beata”.Lì a Fiorano, nel momento delle presentazioni, in mezzo a tutte quelle persone che raccontavano le loroavventure e i loro piccoli trionfi di proselitismo, mi sono sentito quasi come l’unico ad essere stato preso iostesso dal suo vortice di amore materno e di riflesso (o meglio, tutti direttamente ma ognuno nella propriamisura) anche nella mia famiglia.Come ti ho detto, fin da piccolo non si è mai detto il rosario in casa mia e ora nella mia famiglia che ilSignore mi ha permesso di formare, la preghiera è il centro della nostra vita e... anche il rosario... stadiventando un modo per aiutarmi a vedere le cose in modo molto più semplice e in uno stato di abbando-no fiducioso nella Mamma e nel mio Signore Gesù. Vivo nelle grazie e delle grazie dell’Altissimo che ènostra Provvidenza.Questo non è frutto di quel fine settimana a Fiorano, ma sono gradini conquistati a volte anche con moltiatti di fede quotidiana.Ho notato, anche in quei giorni, quanto è importante che ci sia una dottrina mariana e non..., spiegatacon MOLTA pazienza (anche di chi ascolta) esbriciolata per queste bocche affamate maancora da latte...e chi meglio della scuola cen-tenaria predicata dai frati di S.Domenico? E io che cosa posso fare per questo? Ti dicoche ci sono stati momenti che mi è spiaciutonon avere la risposta da dare in merito a certedomande formulate anche in modo molto inca-sinato e frettolose (e vorrei dire anche con uncerto briciolo di orgoglio, certi di avere larisposta già in tasca...e allora erano domandequelle?)Chiudo perché mi sto accorgendo che mi stofacendo prendere dall’entusiasmo dello scritto-re... Ti saluto e grazie per avermi pensato... mati rimando ancora quella domanda che miurge: che cosa si può fare?

ciao, Giovanni.

CON GIOIA SCRIVO QUESTE RIGHE

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Caro padre Mauro,ti scrivo queste poche righe per ringraziarti del bellissimo momento di fraternità e condivisione del 6-7luglio. Innanzi tutto complimenti per la scelta del luogo. Il santuario con la casa annessa, posta alle pendicidell'Appennino modenese, era veramente OK. L’aria fresca e il panorama incantevole hanno indubbia-mente conciliato lo spirito che ha poi animato queste 24 ore intense di preghiera, meditazione, condivisio-ne; tutti consapevoli della chiamata che la Madonna ha fatto a noi.Sai è facile pensare di “capitare qua per caso” e di perdersi nel generico. Bene caro Padre, tutto questonon è capitato. Il momento che mi ha colpito di più non c’e’!!! E’ stata una escalation!!! Prima un po’ didiffidenza... poi qualche sorriso... ed infine una gioia incontenibile nel vedersi, condividere le nostre espe-rienze e i cammini spirituali, a volte miracolosamente identici, altre volte profondamente diversi. Questotestimonia ancora una volta come lo Spirito soffi come e dove vuole portando poi, in questo caso, la veladella nostra anima a servire la Vergine, zelando il suo rosario .La tua meditazione sul “lasciarsi disturbare da Dio” mi ha colpito e ancora adesso ci rifletto e prego. E’facile mettere un cartello davanti al nostro cuore: ”prego, non disturbare”; dove il “prego” non e’ propria-mente inteso come l’orazione, ma inteso come una forma di falsa cortesia... della serie: “se mi disturbi, tifaccio vedere io”!!! Posso farti una confidenza.? Ho trovato delle persone “molto cariche”, veramente speciali e, con alcune diessi, è scaturita un’empatia improvvisa e profonda. In poco tempo eravamo già su discorsi spirituali impe-gnativi e profondi... cose che racconti solo al tuo direttore spirituale .Sì... è vero... appena vedo qualcosa di bianco e nero (i colori domenicani n.d.r.) perdo la testa... dev’esse-re un retaggio della mia fede calcistica da adolescente (juventina), ormai pero’ in disuso.L’adorazione Eucaristica è sempre un’esperienza estremamente personale e a volte, per grazia, d’intensapreghiera... ognuno di noi ha potuto pregare lungamente il Santissimo e qui, come tu ci insegni, le grazienon si contano!!!.Sì è vero, c’e’ stata un’accesa vampata dialettica con tanto di “Sacro Fuoco”. Serve tutto, lo sai, la dialetti-ca è importante proprio perché è un simbolo di vivacità. Questo mi ha fatto capire come sia importanteleggere, sì, la Parola di Dio accostandola però anche alla Tradizione che fino ad ora ci è stata tramanda-ta. Del resto, lo Spirito Santo è da duemila anni che soffia nella Chiesa formando grandi Santi e Dottoriattualissimi e ultimamente, forse, poco letti.Il pranzo finale di Domenica è stato il suggellodelle giornate; eravamo tutti immersi nello scambiodi numeri per poterci poi risentire e ricondividereun po’ la nostra spiritualità Mariana.P. Mauro... e adesso come faccio ad aspettare unaltro anno? acc....acc.! In effetti, quando io e (S.)Giustino abbiamo lasciato il gruppo per rientrare acasa...un velo di tristezza aleggiava nel mio cuore.Come fare allora? Siamo o no in comunione spiri-tuale con tutti gli iscritti del mondo? Sì! Ed alloraper sentirmi di nuovo in questo spirito di fratellan-za e condivisione mi recito la mia corona del rosa-rio quotidiana.

Se puoi salutami tutti Fausto

ANCORA ADESSO CI RIFLETTO E PREGO

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Caro P. Mauro,stamattina guardavo la pila di piatti sporchi sullavello, sentivo le bambine reclamare qualcosa, lefaccende da sbrigare e... pensavo a com’era belloquel clima di calma interiore che due giorni di pre-ghiera mi avevano portato. Avrei voluto fermarmi e pregare di più, mettermidavanti a Gesù e Maria e stare lì.Di colpo mi sono resa conto dell’inganno e mi

sono risuonate in testa, meno forti del fischietto, letue parole: “lasciatevi disturbare...”! Certo!!! Così, lasciate le velleità contemplative, misono data alle mie solite faccendee, meraviglia delle meraviglie,non provavo più quella noia, quelfastidio, quella sopportazionefaticosa che di solito mi tormenta-vano.No, ero tranquilla, rassegnata,c’era silenzio dentro di me e,senza preoccuparmi del dopo,procedevo passo dopo passo adaffrontare i “piccoli disturbi quoti-diani”.Se penso che non volevo neanche

venirci all’incontro... Infondo, perchéaffrontare ten-sioni in fami-glia, problemiorganizzativi,

per andare a sentire sempre le stesse cose? Ho chiesto un aiutino alla nostra Mamma, poi hodeciso, convinta di fare uno sforzo meritevole.Caspita, l’ho ricevuto io il regalo!!!Grazie, Maria, sai sempre come consolarci e comecondurci dove vuoi Tu, con Te siamo proprio inmani sicure!!!

Barbara

LASCIATE LE VELLEITA’ CONTEMPLATIVE...

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HANNO INVIATO OFFERTE:

✫ per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Partecipanti all’incontro degli zelatori del 6-7 luglio, Famiglia Giantomassi, Equipe degli zelatori di Padova,Sorelle Negri, Mariella Albertini, Maurizio Caradonna, Pellegrini a Fatima dal 10 al 14 luglio, Sandra Beghelli,Maria Lola Monesi, Maria Velenosi, Paolo Graffigna, Guglielma Gaiga, Maria Grazia Leuci, Nella MariaSpingardi, Adriana Agordati, Ferruccio Zamolo, Vida Jancic, Efrem Panelli, Adelmo Casini, Pellegrini a Lourdesdal 22 al 26 luglio, Enzo Palmigiani e Marialuisa Ferrario, Augusta Paridi, Emilia Gaddoni e Luigi Farolfi, EmilRadetic, Don Vincenzo Mercante, Giampaolo Baschetti, Maria Calvaresi, Pinuccia Cauzzi, Maria Colonnella,Giovanni Gaetano Covezzi, Elena Oriani Monti, Longo Pagani, Isolina Pevere, Imelde e Alberta Sponticcia, AnnaStamerra, Marinella Zatti, Elsa Fabrio, Felicia Persico, Pellegrini “sulle orme di S. Paolo” in Grecia dal 25 agostoal 3 settembre, Monica Bianchi, Marialuisa Bignami, Paolo Califfi, Giuliana Cappelli, Caterina Della Torre,Federica Malavolta, Gloriana Simoncini, Angela Maria Zagoreo, Cristina Bartolini, Lidia Clai, Monia Gandolfi,Giuliano Migliari, Mornelli Giancarlo, Giovanni Nosari, Giovanni Pauri, Bice Zanon, Marcello Remia, CarloCastiglioni, Partecipanti raduno di Macerata del 14 settembre, Luisa Scarel, Monache Domenicane di Macerata,Partecipanti al Raduno di Gallarate del 21 settembre, Scuola elementare S.Dorotea di Cremona, Lorenzo Pedrali,Pia Galleano, Cleofe Cacciarru, Franca Tornelli, Aderenti alla “Peregrinatio Mariae” di Uboldo (Va) e Legnano(Mi), Maria Pignaloni, Maria Rosaria Vairano, Giuseppe Franceschelli, Luciana Fiorini, Mirella Novasio,Partecipanti al Raduno del santo rosario di Castelmonte del 28 settembre, Aderenti alla “Peregrinatio Mariae”della provincia di Udine, Suor Rosilda di Tamai (Pn), Adele Forlini, Espedito e Pina Riccio, Partecipanti al pelle-grinaggio a Pompei dal 2 al 7 ottobre, Sandra Beghelli, Paola Nocita Buzzacchi, Graziella Camosci, SergioCavelli, Gilda Ciampi, Domenicane della Beata Imelda di Ferrara, Maria Formaggio, Emilia Gallazzi, Gruppodel Rosario della Parrocchia S. Caterina di Reggio Calabria, Nazzarena Mori, Maria Orietta Rabini, Gruppo delrosario di Castelnuovo Bocca d’Adda (Lo); Maria Bucchi; Maria Orsi.

✫ in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazieo celebrazione di ss. messe:da Giulia Sparapani secondo le intenzioni di Carmela; Pellegrini a Fatima dal 10 al 14 luglio secondo le lorointenzioni; da Marina Delfini per la defunta Giovanna Marchesi; Pellegrini a Lourdes dal 22 al 26 luglio secon-do le loro intenzioni; da Anna Fiengo per l’amica Federica Maroni operata alla testa; da Silvia Vita Seppi per isuoi cari defunti; Andreina Ferrari per la sua guarigione; dai Partecipanti al raduno di Macerata del 14 settem-bre per le loro intenzioni; da Annarosa Minto per Nereo Minto; Grazia Caravaggio per la mamma, i fratelli e idefunti della famiglia; Daniela Di Marco per Franco e Rosina; Giulio Carducci per il papà; Antonucci Ferrari perAurelio Antonucci; da Zefferina Franceschelli per Valentino Mezzanotti; Partecipanti al pellegrinaggio a Pompeidal 2 al 7 ottobre secondo le loro intenzioni.

✫ per acquisto di sussidi:Edy Contato, Paola Valvo, Don Gaetano Mencaroni, Parrocchia S. Donato di Gardigiano (Ve), Don MarioDegaudenz, Partecipanti raduno di Macerata del 14 settembre, P. Francesco Pierbon, Francesca Macaluso,Partecipanti al Raduno di Gallarate del 21 settembre, Padre Sacrista Santuario di Fontanellato (Pr), Aderenti alla“Peregrinatio Mariae” della provincia di Udine, Gilda Ciampi, Partecipanti al pellegrinaggio a Pompei dal 2 al 7ottobre, Anna Caldera.

✫ per le adozioni a distanza: Ambretta e Giampaola Negri, Ambrogio Caserini,

HANNO COLLABORATO CON LA LORO OPERA:Fernando Fratini, Monache Domenicane di Faenza (Ra), Susanna Brunetti, Ambretta e Giampaola Negri, Gruppo disignore che aiutano Ilaria Giannarelli, Lucia Spiga, Elvio Barzotti, Pietro ed Anna Bellesia, Elsa Fabrio, Fausto Bizzarri,Coniugi Giuseppe e Bruna Preti, Carlo Moracca, Dorotea Lancellotti, Gruppo di signore che aiutano Mariella Albertini,dr. Franco Massaro, Emil Radetic, Collaboratori che hanno aiutato a promuovere gli incontri di settembre, FamigliaNitto, Monache Domenicane di Macerata, Maria Pia Bartoli.

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A) SONO STATI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE:1. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Luciana Saluti, Olga Fioravanti, Chiara Fioravanti, Anna e Luciano Gaspari,

Luigina Rossetti, Pietro - Paolina e Palmira Tosti, Lucia e Nella Moretti, Filomena e Rolino Astolfi, Angela Rosa Lupini, ClaraSacchetti e Ilde Ciarma De Angelis di Mozzano (Ap).

2. dalla segreteria: Anna Cavalanti di Monteprandone (Ap); Lucia Amadio di Castel di Lama (Ap); Vania Ranieri e MirellaSesenna di Lugagnano Val d’Arsa (Pc); Rita Bolzoni di Morbegno (So); Pinuccia Cauzzi di Cremona; Lorenza e RitaBaronciani - Paola e Graziella Battistini - Patrizia e Rossella Giusti - Giugliana Cecchini e Zaira Gurini di Villa Ceccolini (Pu);Graziosi Rina di Agugliano (An).

3. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Antonietta Zagni, Ninoska Bondioli, Maria Pia Menarini, Romana Prampolini,Novella Giordani, Maria Stabellini, Gianna Mainardi, Eleanna Quagliotti, Tina Menarini, Enrica Borsari, Angela Ricci,Maria Bertazzini, Sara Ferlini, Giuseppina Piazzi, Dafne Mantovani di Traghetto (Fe).

4. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Di Felice Antonio - Benigni Vera - Di Nardo Peronfini Giovanni - CelaniAdriana - Giorgi Mary - Velenosi Maria e Virgilia - Bachetti Teresa - Schiavi Giovanna - Assenti Alcede - AlbertiniErmelinda - Giorgi Irma di Ascoli, Stipa Licia di Appignano del Tronto (Ap), Arontario Anna e Susini Maria di ColleS.Silvestro (Pe).

5. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Nella Zagni - Libera Regazzi - Marta Vancini - Fiorita Cavallini - SerenellaNalin - Sergia Chiampan - Leda Maiani - Michele Carlotti - Denise Ribelli - Mauro Montanari di Traghetto (Fe), CeciliaRoncagli di Molinella (Bo), Glarez Bozena - Romana Rapini - Visanda Benini e Marina Vallesani di Consandolo (Fe).

6. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: De Iesus Maria - Corporetti Eliana - Napoletano Anna di Colle S.Silvestro (Pe),Piermarini Lucia e Maddalena di Pretare (Ap), Fontana Wanda di Trusungo (Ap), La Vella Maddalena - Giovanna e FeliceGalli - Elena e Pietro Cardinelli di Ascoli, Nella Benigni - Domenica Ciarma - Franca Ciarma e Cinzia Saluti di Mozzano(Ap).

7. da Maria Colonnella di Ascoli Piceno: Maria Colonnella - Patrizia Pizi - Maria Semproni - Gina Carboni - NerinaSemproni - Angela Ricci - Giovanna Sansoni -Stefania Castagna -Angela Valeri Felicetti - Edda Cianficconi Pizi e MariaLuisa Clerici di Ascoli Piceno, Rosalba Belleggia di Force (Ap), Teresa Falleroni di Centobuchi (Ap), Vittoria PerazzoliAmadio e Virgilia Tomassina Colonnella di Porto d’Ascoli (Ap).

8. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Ernestina Piconi e Maria Pignaloni di Mozzano (Ap); Aquilina Damiani diFrancavilla (Ch); Maria Papponetti - Giuseppina Panepinto e Lucia Ferrante di Pescara; Fabrizio Lanzini - Romina Lanzini eAntonia Mancini di S.Silvestro Colle (Pe); Cosetta Bruschi Mazzocchi di Chiaravalle (An); Ida Romanucci di Ascoli; FlavianaDe Feliciantonio di Maltignano (Ap); Fernanda Belardi di Poggio di Bretta (Ap); Giuliana Ciabattoni di Colli del Tronto (Ap);Vincenza Marucci di Taverna di Mezzo (Ap).

B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO:1. da Giulia Sparapani di Ancona: Anna Di Guido di Mugnano (Na), Ivana Giacomelli di Casone (CH), Manuela

Citterio e Cristina Mazisseu di Ascona (CH), Antonia Ordinato di Terrazzini (Pa), Suor Maria Esposito e Gabriella Mirez diPadova, Franca Vignoni di Novafeltria (Pu), Lucia Barba - Maria Rosa Cignolo - Andrea Firman e Milena Gennarelli diAncona, Flavia Lattanzi di Agugliano (An), Marisa Benedetelli e Roberto Lasca di S. Biagio di Osimo (An).

2. dalla segreteria: Giovanni Pauri di Fabriano (An), Laura Frohlick di Merlo (Argentina), Arabella Cingolani e Rosa Salvide Orazi di Moron (Argentina), Lucia - Diego e Laura di Pajo del Rey (Argentina), Vittoria Mollari di Bologna, Maria PiaGallazzi di Busto Arsizio (Va), Luigi D’Ettorre di Fondi (Lt), Nadia Bettassa e Monia Gandolfi di Salsomaggiore Terme (Pr),Laura Vendrame di Treviso, Gianantonio Sambo di Grignano (Ts), Tullio Palumbo di Trieste.

3. da Giulia Sparapani di Ancona: Elena De Francesco e Cristina Sinoppoli di Soverato (Cz), Concetta Longo di Torre aMare (Ba), Bruna Rodegher e Giovanna Mignola di Verona, Laura e Maria Carla Torricella di Forlì, Diana Panfili diAvigliano Umbro (Tr), Maria Tommasella di S.Paolo (Bs), Luisa Prosperina di Catania, Suor Giuseppina di Deliceto (Fg),Gabriella genesi di Novafeltria (Pu), Olimpia Patti di Calasetta (Ca), Mafalda Pasella di Carbonia (Ca), Esperia Guerra diCasaleone (Vr).

4. dalla segreteria: Isolina Pocetti e Liliana Del Chierico di Borgo S. Maria (Pu); Mirko Feltracco di Silea (Tv); Daniela DiMarco di Palazzolo dello Stella (Ud); Roberto e Emmanuele Guerra di Modena; Marinella Zatti di Parma; AnnunziataSannino di Trieste; Vittoria Mollari di Bologna; Maria Pia Gallazzi di Busto Arsizio (Va); Luigi D’Ettorre di Fondi (Lt); MariaLina Alfiero di Campodipietra (Cb); Laura Vendrame di Treviso; Gianantonio Sambo di Grignano (Ts); Paolo Caleffi diPoviglio (Re).

5. da Giulia Sparapani di Ancona: Ave Benedettelli di Osimo, Suor Osvalda Di Mattia di Palombina (An), MicheleMaitilasso di Vicenza, Enza Garciullo di Sortino (Sr), Giuseppina Fraticelli di Villa Potenza (Mc), Paola Galazzo - Lucia DiNoto - Graziella Munafò - Annarita e Veronica Nicosia - Graziella Miccoli - Maria Pantano - Carmela Fazzina - GiuseppePennuto e Maria Rita Bonanno di Siracusa.

C) SONO STATI ISCRITTI ALL’ORA DI GUARDIA:Annunziata Sannino il 25 di ogni mese dalle 18 alle 19; Nadia Bettassa e Monia Gandolfi la 4° domenica del mese dalle20,30 alle 21,30; Paolo Caleffi la 3° domenica del mese dalle 15 alle 16; Mirko Feltracco il 15 di ogni mese dalle 22 alle 23;

D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI O ZELATRICI:Lorenza Villa - Paola Salvarani e Giustino Bernini di Novellara (Re),

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In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del conto perla restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

Raduno dei collaboratori all’Eremo di Ronzano (Bologna)

30 novembre - 1 dicembre 2002sulle lettera enciclica “Rosarium Virginis Mariae”

Programmasabato 30 novembreore 15,00 ritrovo presso la Casa di Esercizi di Ronzano

e sistemazione nelle stanzeore 16,00 meditazione misteri dolorosi del s. Rosarioore 17,00 prima meditazione del P. Roberto Coggi o.p.0re 18,00 concelebrazione della santa messa

con omelia del P. Roberto Coggiore 19,00 cena e momento di fraternità con discussioneore 22,00 solenne esposizione del SS.Sacramento

con meditazione dei misteri gloriosi del s. rosarioe inizio adorazione notturna a turni

domenica 1 dicembreore 07,30 meditazione dei misteri gaudiosi del s. rosario

e solenne reposizione del SS. Sacramento ore 08,30 colazioneore 09,00 seconda meditazione del P. Promotoreore 09,45 meditazione dei misteri della luce del s. rosario ore 10,30 celebrazione s.messa con omeliaore 12,00 pranzo con partenze nel pomeriggio

Tutti, zelatori e zelatrici e quanti collaborano nella promozione del santo rosario, sonocaldamente invitati a questo momento di comunione, preghiera e formazione promossoper favorire un “sentire” determinante un’azione comunitaria che esca da un qualun-quismo superficiale e fuorviante che tradisce l’invito della Beata Vergine e il mandatodella Chiesa.

Per la partecipazione telefonare quanto prima al 335 5938327.