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Preventivi e sopralluoghi gratuiti cell. 348 6046422 [email protected] · www.vivaibarendi.com Seguici su Progettazione Realizzazione Potature ad alto fusto Giardini, Parchi Terrazzi Irrigazione Manutenzione Periodico d’informazione locale - Anno XXIII n. 21 • Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 nº 46) Art. 1, Comma 1, NE/PD Pronto soccorso, nuove ambulanze e più interventi FEBBRAIO 2016 della Riviera Ovest di Padova Est a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande! STRA Opere pubbliche, un piano per 3,5 milioni di euro 4 VIGONOVO Assicurazione collettiva contro i furti 15 PIANIGA Apre la bretella lungo la ferrovia dopo 18 anni 11 DOLO Rifiuti, ecco gli ecomobili a Dolo e Sambruson 6 FIESSO Internet, verso la copertura di tutto il territorio 12 Nel 2015 sono stati eseguiti 16.179 trasporti, 7.774 a Dolo e 8.405 a Mirano. 2.801 i codici rossi, una crescita del 24 % in 5 anni servizio a pag. 16 MARIACRISTINA GRIBAUDI Storie di donne al vertice 22 IL VENETO Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20 CULTURA L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade 28 L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova Germana Urbani >[email protected]< F inalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti, ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014. segue a pag 3 on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Salute p.31
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Riviera ovest febb2016 n21

Jul 25, 2016

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Pronto soccorso, nuove ambulanze e più interventi

FEB

BR

AIO

20

16

della Riviera Ovest

di Padova Esta Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande!

STRA

Opere pubbliche, un piano per 3,5 milioni di euro4

VIGONOVO

Assicurazione collettiva contro i furti15

PIANIGA

Apre la bretella lungo la ferrovia dopo 18 anni11

DOLO

Rifiuti, ecco gli ecomobili a Dolo e Sambruson6

FIESSO

Internet, verso la copertura di tutto il territorio12

Nel 2015 sono stati eseguiti 16.179 trasporti, 7.774 a Dolo e 8.405 a Mirano. 2.801 i codici rossi, una crescita del 24 % in 5 anni servizio a pag. 16

MARIACRISTINA GRIBAUDI

Storie di donne al vertice22

IL VENETO

Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20

CULTURA

L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade28

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L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova

Germana Urbani >[email protected]<

Finalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti,

ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014.

segue a pag 3

on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Salute p.31

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Verso le Amministrative 2016elezioni

ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime Elezioni messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

PER INFORMAZIONI: tel. 049 8704884 · [email protected]

Facciamo il punto 3 www.lapiazzaweb.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato

a oltre 250.000 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge

le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, e Fossò per un numero

complessivo di 12.165 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia

n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >[email protected]< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<

Per i padri separati, è allarme povertà

C ’è una nuova emergenza nel comprensorio dei 17 comuni della Riviera del Brenta e del Miranese: quella dei padri se-

parati e ridotti in miseria. A fianco di questo problema c’è pure quello delle madri separate, che con la crisi sono aumentate. I mariti non riescono, a causa della perdita del lavoro, a dare loro il dovuto assegno di mantenimento. A livello di comprensorio si stima che i casi dei padri separati potrebbero sfiorare i 200. A sollevare la questione è stato nelle scorse settimane Luigi Corò del Comitato “Marco Polo difesa del cittadino”.

“I casi di padri separati ridotti in miseria nel comprensorio dei 17 comuni – spiega Corò – che seguiamo direttamente sono una cinquantina. Sono persone che prima della separazione facevano una vita dignitosa, e che dopo sono finite nel gorgo dell’indigenza assoluta. Ci sono anche una decina di padri che negli ultimi due anni sono stati costretti a dormire in auto, per-ché soldi per l’alloggio non ne hanno.

Devono pagare il mutuo della casa intestata a loro, che resta alla moglie, perché è a lei che nella stragrande parte dei casi vengono affidati i figli dai tribunali. I comuni più colpiti sono quelli più popolosi: Mira, Dolo Spinea Martellago, Scorzè e Mi-rano. L’associazione fa un appello. “Chiediamo – spiega Corò – che i comuni mettano a disposizione per questi padri alla di-sperazione, dei mini alloggi”. Il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss13 e sindaco di Spinea Silvano Checchin con-ferma. “Il fenomeno c’è – dice – ma purtroppo gli enti locali non hanno fondi per poter far fronte a questa emergenza”.

Alessandro Abbadir

Sono 200 i casi stimati nell’area della Riviera e del Miranese

è un marchio registrato di proprietà

di Srl

della Riviera OvestPeriodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazione il 16 Febbraio 2016

Editoriale, le opinioni 3 www.lapiazzaweb.it

EditorialeGermana Urbani > [email protected] <

L’aria di ripresa spinge imprenditori e lavoratori a crederci un pò di più e a investire sull’innovazione di prodotto, offerta e pubblicità: l’unica ricetta, dicono gli esperti, per riprendere davvero quota. Anche noi del mensile La Piazza rilanciamo convinti e, già da questo numero, vi proponiamo il restilyng del giornale carta-ceo con l’obiettivo di essere sempre più giornale di in-formazione locale, spazio dove l’approfondimento delle notizie principali del mese e le storie della nostra gente o delle nostre associazioni trovino un luogo privilegiato di visibilità. Mission che è nel Dna del nostro mensile fin dal suo esordio, 22 anni fa. Nato quasi per gioco con una sola edizione di poche migliaia di copie, oggi conta (222.590 copie stampate) per 14 edizioni locali e diver-si inserti periodici. Nella sua storia diversi restyling: nel 1996 il primo e poi nel 1999, quando venne modificata in modo sostanziale la grafica del giornale; e ancora nel 2005, nel 2007 e nel 2009. E non dimentichiamo che da tanti anni siamo su web e che, già lo scorso anno, abbia-mo investito nel nuovo sito www.lapiazzaweb.it. Uno stumento fresco che, insieme ai social, ci permette di of-frirvi anche notizie di cronaca quotidiana. Tutte queste operazioni sono state possibili grazie a chi, negli anni, ci ha creduto: editori, direttori, agenti, giornalisti e tutto lo staff La Piazza. Soprattutto grazie ai clienti che hanno creduto in questo strumento. D’altra parte, anche dal punto di vista pubblicitario, abbiamo sempre cercato di rimanere al passo con i tempi, senza esasperazioni, at-tenti alle esigenze e ai riscontri. La storia dimostra come l’azienda abbia sempre cercato di portare su Piazza novità editoriali e grafiche, grazie anche alla collabora-zione di esperti, ma soprattutto grazie al supporto e alla valorizzazione delle ottime risorse interne: la redazione e la struttura grafica. Questa uscita di febbraio per noi rappresenta davvero una nuova scommessa. Oltre al re-styling del giornale, ampliamo l’informazione: inaugu-riamo una nuovissima edizione su Padova Est che com-prendera’ Ponte San Nicolò e Saonara, oltre a Noventa Padovana e Vigonza; mentre l’edizione di Padova Nord includera’ anche il comune di Curtarolo.

Buona lettura, dunque, e diteci cosa ne pensate.

Page 4: Riviera ovest febb2016 n21

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Opere pubbliche, piano per 3,5 milioni di euro

I nvestimenti per oltre 3 mi-lioni e mezzo di euro previsti

per i prossimi tre anni. E’ il piano triennale delle opere pubbliche per il triennio 2016-2018 appro-vato a dicembre dalla giunta di Stra.

Previsti interventi in scuole e palestre, oltre a lavori per la via-bilità e la sicurezza. Cinque lavori per un totale di 764 mila euro: la sistemazione ed adeguamento funzionale della palestra nelle scuole di San Pietro (130 mila euro), lavori di completamento della pista ciclabile strada pro-vinciale 12 – via Ponte Alto (205

mila euro), abbattimento barrie-re architettoniche, adeguamento normativo e ristrutturazione, via-bilità comunale ed illuminazione pubblica (160 mila euro). Poi la messa in sicurezza ed efficienta-mento energico delle scuole Bal-dan e Don Milani, primo stralcio (80 mila euro), e realizzazione coatta di opere di urbanizzazio-ne in via Chiesa a San Pietro (190 mila euro).

Per il prossimo anno sono previsti altri cinque interventi per 1,36 milioni di euro: la ri-strutturazione della elementare don Milani a San Pietro di Stra

(460 mila euro), intervento di ri-qualificazione, restauro per villa Loredan (250 mila euro), abbat-timento barriere architettoni-che, adeguamento normativo e ristrutturazione della viabilità comunale ed illuminazione pub-blica terzo lotto (200 mila euro), ampliamento cimitero di Stra (300 mila euro).

Inoltre interventi urgenti per la mitigazione delle situazioni di criticità idraulica del territorio comunale (150 mila euro). Per l’anno 2018 sei interventi per 1 milione e 449 mila euro: la ri-strutturazione e adeguamento

normativo dello stadio comunale di Stra (200 mila euro), adegua-mento normativo e consolida-mento statico della scuola ma-terna Magrini (150 mila euro), realizzazione di postazioni bike sharing (50 mila euro), ristruttu-razione della scuola monsignor Baldan di San Pietro di Stra (650 mila euro), interventi urgenti per la criticità idraulica del territorio (100 mila euro) e abbattimento barriere architettoniche, adegua-mento viabilità comunale ed illu-minazione pubblica quarto lotto (300 mila euro) .

Giacomo Piran

“Gruppo amici” molte iniziative lungo tutto il 2016

I Il “Gruppo Artigiani Pensio-nati ed Amici” collegato all’

Associazione Artigiani Piccola e Media impresa “Città della Ri-viera del Brenta”, ha organizza-to per il 2016 iniziative rivolte ad iscritti e simpatizzanti. Il gruppo conta 120 iscritti, ex artigiani pensionati, ma anche molti amici e famigliari degli stessi. Tanti di Stra. Il 28 febbraio si terrà la convocazione dell’assemblea generale del gruppo alle 11 nella sala polivalente dell’ Associazione Artigiani 34 a Dolo. “Durante l’assemblea dei soci - spiega il direttivo del gruppo - sarà approvato il budget necessario per concretizzare il programma. Abbiamo programmato diverse gite in Italia per primavera e autun-no, e stiamo valutando anche delle iniziative per l’estate”. Dopo la riunione del 28 febbraio, ci sarà un appuntamento conviviale al ri-storante “Al Fogolar” di Cazzago. Ma saranno tante le gite. Il 13 marzo gita a Brescello, luogo famoso per i film di Don Camillo. Prenotazioni entro il 20 febbraio. Domenica 10 aprile è in programma la gita al “Vittoriale” a Gardone e a Peschiera del Garda. Luoghi famosi per la presenza dal 1921 al 1938 di Gabriele D’Annunzio. Prenotazioni entro il 19 marzo. Dal 16 al 20 maggio tour alla “Terra delle Sirene” sulla co-stiera Amalfitana, Capri, Pompei, Napoli e Caserta. Prenotazioni en-tro il 10 aprile. Dal 5 settembre all’ 8, il tour dell’Umbria con visite ad Assisi, Spello, Solomeo, Perugia, Gubbio. Prenotazioni entro l’8 ago-sto. Il 2 ottobre 2016 visita alla cittadina di Caravaggio in Lombar-dia e al Monte San Giovanni XXIII. Prenotazioni entro il 10 settembre 2016. Info Ferruccio Ferraresso 041 412824 o al 3409554933 o Eolores Mion al 3336822299.

R.P.

Lavori per 764 mila euro. Fra questi: la sistemazione della palestra delle scuole di San Pietro e il completamento della ciclabile sulla provinciale 12

Stra 4 www.lapiazzaweb.it

Appuntamenti di primavera del Cai

Il Cai (Club Alpino Italiano) della Riviera organizza appunta-menti per i primi mesi dell’anno. Una serie di serate, con inizio alle 20.45, per far conoscere le sue atti-vità. Il 19 febbraio nella biblioteca civica di Stra “Spedizione Anni-bale. Da est ad ovest attraverso le Alpi”. Si tratta dell’attraversata delle Alpi fatta in 73 giorni da par-te di Elis Bonini ed Edoardo Co-gnolati di Reggio Emilia. Il 4 mar-zo a Cazzago con “Montagne come immense donne. Storia di Jeanne Immink e di altre alpiniste” spet-tacolo teatrale di e con Paola Bro-lati. Il 17 marzo sempre a Cazzago “Camminare nella storia: Tutte le vie portano a Roma. La Via Teu-tonica Stadense” di e con Angelo Chemin. Poi a Dolo, l’8 aprile nella sala convegni dell’associazione Ar-tigiani della Riviera, la proiezione del film “L’Alpinista Gustin” di Giacomo Piumatti e Fabio Manca-ri. Ultimo appuntamento il 10 giu-gno nella biblioteca civica di Stra con “E Johnny prese il fucile” film scritto e diretto da Dalton Trumbo, Info www.caidolo.it.

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“I l servizio Ecomobile è stato attivato a Dolo e Sambruson, ma non ad Arino. Ci chiedia-

mo il perché”. Lo dice Gianni Casarin, presidente del comitato cittadino “Arino per il Futuro”, e storico portavoce dei problemi della frazione do-lese che commenta amareggiato la mancata atti-vazione del servizio. “La notizia ha creato stupore e rabbia tra i cittadini di Arino nel vedersi esclusi - dice Casarin - quando in passato eravamo ser-viti dall’Ecocamper. La frazione di Arino ha oltre 2100 abitanti ed è in continua espansione con molte famiglie giovani che vengono ad abitarci. Questi, lavorando durante la settimana, aveva-no con l’Ecocamper una bella opportunità di sa-

bato mattina per portare i rifiuti ingombranti in piazza”. Gianni Casarin ha chiesto chiarimenti all’amministrazione comunale. “Il comitato “cit-tadino Arino per il Futuro” ha chiesto al vicesin-daco Gianluigi Naletto - commenta Casarin - che a sua volta ha chiesto all’ufficio ambiente. Rite-niamo che sia stata una scelta infelice di questa amministrazione, e speriamo ci possa essere un ripensamento, perché non credo che siano le due ore al mese che l’Ecocamper veniva ad Arino a mandare in rosso le casse del Comune”. Insom-ma, a fare il ruolo della cenerentola la frazione dolese proprio non ci sta.

G.P.

Ambiente Il Comune avvia il servizio di raccolta degli ingombranti

Rifiuti, arrivano gli ecomobili nel capoluogo e a SambrusonD ue progetti ambientali sono

partiti nelle scorse settima-ne a Dolo. A metà gennaio il pri-mo giorno dell’Ecomobile a Dolo ha visto 40 accessi. “L’Ecomobi-le - dice l’assessore all’Ambien-te Marina Coin - è un progetto sperimentale. Raccoglie rifiuti ingombranti e pericolosi, conse-gnati direttamente dai cittadini. In questo caso: legno, ferro, appa-recchiature elettroniche e mate-riali pericolosi.

E’ operativo nel territorio co-munale due volte al mese: ogni secondo mercoledì in Piazza Mer-cato a Dolo, dalle 7.30 alle 11.30, ogni quarto lunedì in Piazza San Valentino a Sambruson con lo stesso orario”. Tutte le indicazioni su tipologia e moda-lità di conferimento sono evidenziate nell’Ecocalenda-rio 2016 che è stato consegnato ad ini-zio anno a tutte le famiglie che risiedo-no nel territorio co-munale di Dolo. “Si tratta di un’oppor-tunità in più offerta a chi vive e lavora a Dolo - prose-gue Coin - nell’ottica che carat-terizza questa amministrazione: fornire servizi sempre più di qua-lità e, soprattutto, porre in essere quanto possibile per tutelare il decoro urbano ed educare al ri-spetto dell’ambiente. Se i numeri si manterranno positivi, ragione-remo su una stabilizzazione del servizio e verificheremo con Veri-tas l’esistenza delle condizioni per una sosta mensile dell’Ecomobile anche nella frazione di Arino”. Sono iniziati invece il 18 gennaio, nelle scuole elementari i labora-tori del progetto ‘Patto dei Sindaci 20-20-20’, in attuazione del Piano

d’Azione per l’energia sostenibi-le. L’amministrazione comunale ha proposto alla dirigenza scola-stica una serie di attività su temi energetico – ambientali, pensate per stimolare e sviluppare, nei giovani alunni, una dimensione sempre più eco-consapevole. “Le proposte - continua Marina Coin - subito condivise dalla dirigen-te dell’Istituto Comprensivo di Dolo, saranno attuate con la col-laborazione del gruppo comuna-le volontari di Protezione Civile. A gennaio nella scuola Manin di Sambruson, nelle classi quarte e quinte della frazione del territorio comunale, è sta fatta la “sensibi-lizzazione energetico- ambienta-

le”. E’ stato illustra-to il progetto. Con l’ausilio di materiale audiovisivo ai bam-bini sono stati pre-sentati i concetti di “ambiente, acqua e terra”, motivando la necessità di preser-vare le risorse anche attraverso la raccol-ta differenziata dei

rifiuti. “Il percorso formativo ha visto anche la presentazione di alcuni concetti base di sicurezza personale per i bambini e le fami-glie, con richiami ad attuare com-portamenti di autoprotezione e protezione”. Sono tante comun-que le iniziative formative e didat-tiche che sono state proposte nel corso degli ultimi anni alle scuole del territorio. A Mira, ad esempio, il Comune si è attivato, facendo partire un progetto specifico per l’educazione dei bambini delle ultime classi delle elementari alla raccolta dei materiali elettrici ed elettronici i cosiddetti Raee.

Giacomo Piran

La frazione di Arino non è servita e scatta la protesta dei residenti e dei comitati

Saranno presenti ogni secondo mercoledì in

piazza Mercato a Dolo e il quarto

lunedì in piazza S. Valentino a

Sambruson

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Page 7: Riviera ovest febb2016 n21

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“Lavori di pubblica utilità, la Regione ci aiuti”

U na delegazione di asses-sori alle Politiche socia-

li della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 13 si è recata in Regione per capire se sarà nuovamente al loro fianco, sostenendo proget-ti per i lavori di pubblica utilità. Quest’anno i Comuni si voglio-no prendere per tempo e con gli assessori hanno incominciato a bussare alla porta della Regione. Federico Calzavara, assessore di Pianiga, accompagnato dal-le assessore Carlotta Vazzoler di Dolo, Laura Rosanova di Spinea e Donatella Zambolin di Vigonovo hanno ribadito l’importanza per il territorio del progetto. “Grazie ad una contribuzione regionale di oltre 300 mila euro – spiegano – con la partecipazione comuna-le di 100 mila euro, e il contribu-to della Fondazione Riviera del

Brenta-Miranese, delle Caritas di Padova, Treviso e Venezia e l’an-ticipo della contribuzione regio-nale a tasso agevolato da parte della Banca di Credito Coopera-tivo Santo Stefano, nel 2014 sono stati attivati 70 percorsi lavorativi che hanno permesso di alleviare le difficoltà economiche e lavo-rare per la collettività”. Si sono affrontate questioni di politiche attive sul territorio oltre che di sostegno al reddito, di esempi virtuosi da emulare per l’accom-pagnamento e l’inserimento nel mondo del lavoro di persone fra-gili o diversamente abili. “Sarà importante – dicono gli assessori – pensare a strumenti collaterali come ad esempio tirocini, stage e borse di studio, facendo ricor-so anche ai bandi Europei come l’utilizzo del Fondo sociale euro-

peo, o ricorrendo al bando Aict che sarà pubblicato sul sito della Regione. La Regione trovi la forza per affiancare i Comuni in questo percorso, contribuendo a questo progetto”. Gli assessori tornano a casa con un importante passo avanti: tenere aperta una finestra per i propri cittadini in ambito di politiche sociali di sostegno al reddito e in ambito di lavoro.

Giacomo Piran

Negli ultimi due

anni decine di

persone sono state

aiutate grazie ai

contributi

complessivi di 400

mila euro

Prorogatal’ordinanzaanti smog

I l sindaco Polo, ha prorogato fino al 15 aprile l’ordinanza che

dispone l’obbligo di abbassare il ri-scaldamento, di spegnere i motori dei veicoli in caso di sosta e il di-vieto di combustione e accensione di stufe e caminetti. Inoltre aveva annunciato un piano straordina-rio di lavaggio delle strade. “Serve un intervento coordinato e neces-sita l’azione degli enti superiori”, ha sottolineato l’assessore Marina Coin, che ha chiesto la convoca-zione del Tavolo Tecnico Zonale, organismo previsto nella Città metropolitana. “L’inquinamento atmosferico - ha detto Polo - è un problema che accomuna il territo-rio nazionale. Ci si coordini con il sindaco Metropolitano e il Prefetto, a salvaguardia delle nostre comu-nità e dell’ambiente in cui vivia-mo”. I dati rilevati dalle centraline per il controllo dell’aria davanti al municipio e in via Mattei a Sam-bruson hanno mostrato, a genna-io, una elevata concentrazione di biossido di azoto e di pm 10.

Attivati 70 percorsi lavorativi che hanno permesso a disoccupati di alleviare difficoltà economiche e lavorare per la collettività

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Coni Il presidente Gianfranco Bardelle ha consegnato le benemerenze

Tanti premi per i campioni dello sport Fra gli atleti c’erano una campionessa europea e ben 16 campioni italiani

Si è svolta, a gennaio, a Dolo, la cerimonia di consegna delle benemerenze assegnate dal Coni Nazionale. Sono stati premia-ti atleti, dirigenti e tecnici che si sono distinti. Tra questi c’erano una campionessa europea e ben 16 campioni italiani. A premiarli c’era il presidente Coni Gianfran-co Bardelle. “Lo sport Veneto è al primo posto in Italia come movi-mento - ha detto Bardelle - porta al benessere fisico della persona, sia giovane che adulta, crea as-sociazionismo, fa crescere i ra-gazzi secondo i principi sani che lo sport insegna. E’ un momento importante, perché lo sport Ve-neto è primo per merito vostro”. Molto felice Gino Montagnaro, delegato provinciale Coni, che ha anche ricevuto la Stella d’Oro. Ecco l’elenco completo dei pre-miati. Stelle di bronzo a società sportive: Giants Basket Marghera e Gruppo Ciclismo Maerne Olmo. Palma di bronzo: Nicola Fontolan (federazione pugilistica italiana) e Fabio Topan (federazione ita-liana Hockey pattinaggio). Stelle di bronzo: Vittorio Bazzan (fede-razione italiana cronometristi), Gianni Bertoldo (federazione ci-clistica italiana), Giorgio Ghezzo (federazione italiana canoa ka-yak), Alessio Marini (kickboxing muay thai, savate e shoot boxe), Fabiano Molteni (comitato re-gionale Coni Veneto), Giancarlo Paulon (associazione atleti olim-pici), Marco Riato (federazione italiana cronometristi), Romolo Semenzato (federazione italiana bocce). Medaglia di Bronzo: Re-nato Bettin (campione italiano Trail-O categoria open - orienta-mento), Tobia Biondo (campione italiano fioretto maschile a squa-dre - scherma), Giovanni Blandi-no (campione italiano acrobazia a motore individuale sportsman), Marta Bonadonna (campiones-sa italiana corsa su pista - ho-ckey pattinaggio), Chiara Botte-

on (campionessa italiana volo a squadre e tiro di precisione boc-ce), Matteo Buratto (campione italiano dilettanti - calcio), Chia-ra Colpo (campionessa europea pattinaggio artistico combinata), Luigina Davanzo (campionessa italiana voga in piedi - canottag-gio sedile fisso), Francesco La-

mon (campione italiano corsa su pista - ciclismo), Rossana Nardo (campionessa italiana voga in piedi), Elisabetta Nordio (cam-pionessa italiana voga in piedi), Alessandro Ostanello (campione italiano bocce), Mauro Salvagno (campione italiano pesca sporti-va acque interne), Mauro Simio-

nato (campione italiano pesca sportiva attività marittime), An-tonio Squizzato (campione italia-no vela 24 metri), Nicola Zennaro (campione italiano vela minialtu-ra), Silvia Zennaro (campionessa italiana vela laser radial).

Giacomo Piran

Rinnovata la convenzione

per lo stadio

I l Comune ha rinnovato la convenzione per la gestio-

ne dello stadio “Walter Marti-re” con la società sportiva del-l’Fc Dolo 1909. Una decisione attesa con ansia dagli sportivi del territorio. “Un lavoro du-rato mesi – ha detto l’assesso-re Matteo Bellomo – che mi ha visto coinvolto con l’assessore Giorgia Maschera. Abbiamo costruito una relazione forte con il Calcio Dolo e l’Atleti-ca Riviera del Brenta, società che gestiranno lo stadio, che consideriamo delle eccellen-ze, e che hanno una ricaduta sociale importante sul settore giovanile”. Il Comune ha già autorizzato degli interventi ben precisi per migliorare la funzionalità della struttura. “Sono state poste le panchine nel secondo campo – ha pro-seguito – e recintata la zona dietro la tribuna, per fare una zona di allenamento. Stiamo valutando di costru-ire dei nuovi spogliatoi, visto il grande numero di atleti, e per sviluppare la componente femminile anche nel calcio. Stiamo anche lavorando per la copertura dello stadio”. Nel cassetto c’è però anche un progetto innovativo per tutta l’area. Si punta a trasformare lo stadio anche in un impor-tante punto di aggregazione per il territorio. “Pensiamo di recintare la zona – dice Bel-lomo – per creare uno spazio eventi che si unisca alle strut-ture sportive e alla creazione di percorsi di jogging”. Sono in fase di ultimazione anche i lavori di sistemazione della pavimentazione del parcheg-gio. Insomma, interventi dav-vero attesi che ora aspettano solo di essere realizzati nel più breve tempo possibile. G.P.

Dolo 8 www.lapiazzaweb.it

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Pat congiunto, cambia il territorio

540 mila euro per il risparmio energetico

A Fossò arrivano 540 mila euro di finanziamento agevolato

per gli investimenti di risparmio energetico. La Bei, (banca euro-pea degli investimenti), finan-zierà, a condizioni agevolate, interventi per oltre 36 milioni di euro in 25 comuni della città metropolitana di Venezia, fra i quali Fossò. La Città Metropoli-tana di Venezia ha già ottenuto dalla Commissione Europea e dalla banca europea per gli in-vestimenti un finanziamento di 1.034.000 di euro, pari al 90% del totale, l’altro 10% è finanziato dalla stessa Città Metropolitana.

A Fossò gli interventi previ-sti sono due. Il primo, dal valore di 440 mila di euro, prevede di rinnovare circa 500 punti luce dell’illuminazione pubblica stra-dale, sostituendo le attuali lam-pade con altre a tecnologia Led, e adeguare alle nuove tecnologie. E poi dove necessario, sostituire cavi o pali di sostegno non più utilizzabili. Il secondo interven-to, da 100 mila euro, riguarda la

riqualificazione energetica della scuola elementare di Sandon con la sostituzione dell’attuale calda-ia a metano con una a conden-sazione, l’installazione di valvole termostatiche e la realizzazione di un impianto fotovoltaico.

“Nel giro di un paio d’anni contiamo di rinnovare, per tappe successive, tutti i punti luce del territorio comunale – dice il vi-cesindaco Maurizio Lunardi – un primo stralcio di 150 mila euro, di cui 100 mila finanziati dalla Regione è già in corso di realizza-zione”.

L’intervento prevede l’elimi-nazione di lampade ai vapori di mercurio, alogenuri metallici e al sodio alta pressione di 160 pun-ti luce e la loro sostituzione con lampade a tecnologia Led.

Il tutto porterà a una ridu-zione di emissioni di Co2 pari a 25,50 tonnellate annue. Per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici è invece in cor-so la gara per l’aggiudicazione dei lavori dell’impianto di coge-

nerazione di energia termica ed elettrica del polo scolastico di Fossò. Comprende scuole medie ed elementari, due palestre, il pa-lazzetto dello sport e, in prospet-tiva, l’asilo nido che non è ancora stato realizzato.

I l valore del progetto è di

1.500.000 euro dei quali 1.200.000 finanziati dal “Programma attua-tivo regionale del fondo per lo svi-luppo e la coesione 2007/2013”, al cui contributo il Comune di Fossò è stato ammesso ad aprile 2015.

Roberta Pasqualetto

Sostituzione di lampade obsolete dell’illuminazione pubblica

Il centro di Fossò

La relazione di proposta di piano è stata redatta dal professor Tombolan

A gennaio, a Fossò, si è tenuto un incontro pubblico sulla pro-posta di variante del Pati, (Piano di Assetto del Territorio Interco-munale) che riguardava Fossò e Camponogara, e sulla Vas, (Va-

lutazione Ambientale Strategica). L’incontro fa parte di un percorso partecipativo che l’attuale am-ministrazione ha già intrapreso con l’adozione del documento preliminare. Il sindaco Federica Boscaro ha introdotto l’incon-tro coordinato dal responsabile dell’area urbanistica ed edilizia privata Martino Schiavon. La re-lazione della proposta di piano è stata curata dal professor Pier-

giorgio Tombolan coadiuvato da Raffaele Di Paolo. Erano presenti i tecnici Luciano Galliolo, Filip-po Baratto e Federico Valerio che hanno redatto, rispettivamente, le analisi agronomiche, geologiche e di compatibilità idraulica. Gli ur-banisti hanno evidenziato come la variante si sia resa indispensa-bile per i mutamenti dei valori di riferimento, sia legislativi sia am-bientali, ma anche economici, in-tervenuti e accentuati in questi ul-timi anni di crisi. Mutamenti che hanno comportato anche la scel-ta, già approvata dall’ex Provin-cia, di superare il Pati e procedere all’elaborazione di due nuovi Pat, uno per Fossò e uno per Campo-nogara. Le scelte qualificanti della proposta di variante riguardano, tra l’altro, l’impianto generale ri-ferito alla sostenibilità ambien-tale e alla rigenerazione urbana. Per questo il progetto di piano non prevede volumi aggiuntivi rispetto al piano precedente, ma il solo utilizzo del volume ancora disponibile. Sono state presenta-te cinque tavole che riguardano i vincoli esistenti sul territorio, le invarianti territoriali, le fragilità, gli Ato (Ambiti Territoriali Omo-genei). R.P.

Gli interventi in programma porteranno a una riduzione complessiva di emissioni di Co2 pari a 25,50 tonnellate annue. Saranno sostituiti nel giro di un paio di anni tutti gli impianti che consumano troppo

Manutenzioni straordinarie di fossi comunali, pozzetti e condotte stradali

I l mese scorso, a Fossò, si sono conclusi gli interventi di manutenzione straordinaria sulle affossature comunali.

E’ stata ripristinata la completa funzionalità e complessiva-mente migliorata la situazione di invaso e deflusso, soprat-tutto nei casi di piogge molto abbondanti. I lavori sono stati eseguiti da una ditta del posto e sono stati privilegiati quei fossi che presentavano le maggiori criticità.

E’ stata fatta la pulizia del fondo, la sistemazione di frane sulle sponde e la pulizia delle tubazioni dei passi carrai di fossi di via Favalli, via Arzeroni, via Fogarine, via Callesette, oltre che di parte di via Bosello, via Celestia e via Piemonte. La manutenzione di queste affossature, insieme a quella re-alizzata in autunno dai privati per sei importanti fossi che convogliano le acque dal centro abitato verso gli scoli consor-tili, va a migliorare la situazione idraulica delle zone sensi-bili, dove piogge abbondanti causavano ancora allagamenti e disagi ai cittadini.

“Per il 2016 sarà necessario continuare il lavoro di manu-tenzione straordinaria per altri fossi comunali – dice il sinda-co Federica Boscaro – è necessario il monitoraggio continuo del territorio che, dal punto di vista della sicurezza idrauli-ca, è ancora fragile”. Ai lavori dei fossi si è aggiunta la puli-zia straordinaria di una parte dei pozzetti e delle condotte stradali per la canalizzazione dell’acqua piovana. Questa pulizia straordinaria è programmata per tranche e interes-sa a rotazione tutte le aree del comune. Fra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 le zone interessate dagli interventi sono state via Roma, via IV Novembre, viale dello Sport, via Donatello e vicolo Sicilia. La manutenzione è sempre più una operazione indispensabile per evitare futuri allagamenti. R.P.

Fossò 10 www.lapiazzaweb.it

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L’inaugurazione della bretella in via Montella a Pianiga

I lavori per realizzare l’opera sono costati complessivamente a Rfi circa 4 milioni e 830 mila euro. I centri di Mellaredo Rivale e del capoluogo liberi dai tir

“Una legge per la ricostruzione”

I n questo momento è ne-cessaria una legislazione

più precisa per affrontare il problema dell’emergenza e della ricostruzione in casi di calamità naturale, come il tornado dello scorso 8 lu-glio in Riviera. A chiederlo il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara all’incontro pub-blico. “Calamità naturali e ricostruzione: una nuova legge per definire regole cer-te” tenutosi a fine gennaio al teatro comunale in Piazza Mercato. Sono state molte le polemiche scoppiate sul tema della ripartizione dei fondi messi a disposizio-ne dalla Regione (circa 111 mila euro per Mira, circa 2 milioni a Dolo e 881 mila a Pianiga) per i quali è neces-saria una selva di scartof-fie per accedervi. Il sindaco di Mira Alvise Maniero ha messo l’accento sul fatto che è stato perfino difficile coor-dinare i volontari che si sono messi a disposizione. Que-sto perché le normative non prevedevano ad esempio che ragazzi giovani potessero aggirarsi fra le macerie in sandali e senza scarpe antin-fortunistiche. Calzavara ha ribadito invece la necessità di produrre al più presto una legge che regoli la fase della ricostruzione. Ogni ente, ha sottolineato, si muove non coordinato, e seguendo re-gole proprie. Il vicesindaco di Dolo Gianluigi Naletto ha evidenziato la necessità di lavorare in questi casi in pie-na sinergia su “aree franche urbane”, cioè quelle colpite dall’evento disastroso.

Traffico Nuova viabilità per Vigonza, Pianiga e Dolo

Finalmente apre la bretella lungo la ferrovia dopo 18 anni di attesa

E ’ stata aperta nelle scorse set-timane in via Montello a Pia-

niga alla presenza del Presidente della Provincia di Padova e ai sin-daci dei comuni di Dolo, di Piani-ga e di Vigonza la nuova viabilità interprovinciale. Una bretella di collegamento lunga più di 4 chi-lometri, attesa dal territorio di Pianiga e per l’area del graticolato romano, da oltre 18 anni. “L’o-pera – ha spiegato l’ingegner An-drea Menin, dirigente della Città Metropolitana di Venezia – era prevista nell’ambito degli accordi sottoscritti nel 1998 tra Provin-cia e Tav spa”. Ma non solo. “Gli accordi – ha detto Carlo Comin, intervenuto in rappresentanza della società Rete Ferroviaria Ita-liana – obbligavano Rfi a realizza-re a propria cura e spese l’opera stradale interprovinciale (Padova e Venezia), con finanziamento da parte della Provincia di Venezia dei costi di esproprio per circa 1 milione e 300 mila euro. I lavori per realizzare l’opera sono costa-ti complessivamente a Rfi circa 4 milioni e 830 mila euro. “L’aper-tura di questa importante viabili-tà – hanno dichiarato i sindaci di Pianiga, Dolo e Vigonza – riuscirà finalmente a risolvere i problemi di traffico di alcune strade pro-vinciali del graticolato romano”. “Soprattutto – ha sottolineato il sindaco di Pianiga Massimo Cal-zavara – il tratto problematico di via Accoppè Fratte che ha sem-pre rappresentato il cruccio della mia amministrazione comunale. Il rammarico è che ci siano vo-luti 18 lunghi anni per realizzare questi 4 chilometri di strada che per noi è essenziale e vitale”. La nuova viabilità essenziale per Pia-niga, collega la strada della Città Metropolitana, la provinciale 28 “Cazzago - Mellaredo” con quella della Provincia di Padova, la pro-vinciale 49 Barbariga.

I lavori sono stati realizzati in economia da parte del servizio manutenzione. Si sono conclu-si a metà dicembre 2015, e solo recentemente Rfi ha concluso di fatto le procedure espropriative e trasmesso la documentazione ne-cessaria per la presa in consegna

al fine dell’apertura della nuova viabilità. “Finalmente dopo tante proteste – spiega il sindaco di Pia-niga Massimo Calzavara – i centri di Pianiga, Mellaredo e Rivale po-tranno essere liberati dai camion e dal rischio concreto di continui incidenti, causati dalla presenza dei tir diretti ai caselli autostrada-li di Padova Est e Vetrego“.

Alessandro Abbadir

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Fiesso 12 www.lapiazzaweb.it

Internet veloce in tutto il comune

I l Comune di Fiesso d’Artico ha approvato l’attivazione di due

progetti. Il primo riguarda un pro-tocollo d’intesa per le attività svolte da migranti tra Prefettura di Vene-zia, Comune di Fiesso d’Artico e operatori economici. Ad illustrarlo è il sindaco Andrea Martellato. “E’ stato approvato un protocollo d’in-tesa - ha esordito - tra Prefettura di Venezia, il Comune di Fiesso d’Ar-tico e gli operatori economici, ai quali è stata affidata l’accoglienza e la gestione dei servizi per i mi-granti e le associazioni di volon-tariato. Questo protocollo deter-mina le modalità per impiegare i richiedenti asilo in piccoli lavori di manutenzione e decoro del nostro paese”. L’iniziativa è utile sia per le persone richiedenti asilo, che per il Comune. “In questo modo - sostie-ne Andrea Martellato - oltre ad es-sere molto utili per il decoro urba-no, ciò permetterà anche a loro di conoscere il nostro contesto socia-le e partecipazione civica”. Dovrà essere parte attiva anche l’associa-zione del territorio che si farà cari-co di seguire tecnicamente tali per-

autorizzato l’azienda a poter utiliz-zare i cavi dotti dell’illuminazione pubblica per far passare la fibra. “L’azienda 3P System investirà con la posa della fibra ottica - ha an-nunciato il sindaco - prevedendo, qualora il cittadino lo volesse, di arrivare con i cavi fino a dentro l’a-bitazione. Hanno inoltre deciso di allestire gratuitamente tre punti di accesso internet wifi in piazza Mar-coni, e nei parchi Idillo Garzara e 2 Giugno. Sono soddisfatto di aver trovato un’azienda che vuole inve-stire nel territorio e dotare i cittadi-ni di una struttura che oggigiorno è da considerare alla stregua di un’autostrada”. I lavori dovrebbe-ro iniziare tra fine marzo e inizio aprile. La prima area interessata sarà quella della zona artigianale di via Barbariga, si arriverà poi in cen-tro a Fiesso d’Artico per completa-re l’intervento, giungendo fino a via Torre al confine con il comune di Dolo. Giacomo Piran

Internet è sempre più indispensabile in tutte le attività lavorative

Si sono allestiti gratuitamente tre punti di accesso internet wifi in piazza Marconi, e nei parchi Idillo Garzara e 2 Giugno

I collegamenti

saranno attivati

grazie alla posa della

fibra ottica

all’interno dei cavi

dell’illuminazione

pubblica

sone, le quali non recepiranno né loro né gli operatori, alcun aspetto economico. Il primo febbraio è sta-to invece presentato l’accordo tra il Comune di Fiesso e l’azienda 3P System per portare la fibra ottica nelle case. “Da anni sto lavorando - ha detto Martellato - per portare una risposta alla mancata coper-tura dell’Adsl in grande parte del comune”. La giunta comunale, ha

Camusso promette lotta dura al lavoro nero nel calzaturiero

S usanna Camusso, segre-taria nazionale della Cgil,

è stata chiara in una affollata assemblea a cui ha partecipato a Fiesso nelle scorse settimane: fra le priorità del sindacato an-che nel calzaturiero c’è la lotta al lavoro nero. “La Carta dei Diritti Universali del Lavoro – ha detto la Camusso – il nuovo statuto dei lavoratori che la Cgil sta ap-

prontando, sarà un’arma formidabile contro il lavoro sottopagato, il lavoro dei laboratori clandestini fatto nel sottoscala, che tanti pro-blemi sta creando nel calzaturiero“. Il tema della difesa del “made in Italy” poi, che anche se non era l’argomento principale della visita del leader Cgil, è emerso a più riprese durante il dibattito finale con i lavoratori. Un dibattito che ha visto tante richieste di chiarimento su temi scottanti come gli effetti della riforma Fornero, e le scarse pos-sibilità per i giovani di trovare lavoro. Susanna Camusso su questo punto è stata chiarissima. “Non si può trattare – ha detto – con queste politiche messe in atto negli ultimi anni, che cercano solo di abbat-terne i costi del lavoro in una logica di parcellizzazione delle tipologie di contratto, che non offre alcuna prospettiva alle classi lavoratrici”. I numeri del distretto della calzatura della Riviera dal punto di vista economico sono importanti: fatturato di 1,8 miliardi di euro, 10 mila addetti e 939 imprese dell’indotto. “In questo settore – spiega Michele Pettenò referente Cgil di zona – è diffuso soprattutto nei piccoli to-maifici e tacchifici, l’uso di pagare i lavoratori con voucher”. Un fe-nomeno contro cui si è scagliata la Camusso durante l’assemblea. A.A.

Sociale.Incontri sulla disabilità

S i è tenuto a febbraio nella sala consiliare del municipio di Fies-

so D’Artico, il secondo incontro delle serate informative dedicate alle per-sone con disabilità, ai loro familiari e ai professionisti che lottano in-sieme a loro. L’incontro di Fiesso si chiamava “Dall’età evolutiva all’e-tà adulta” e ha visto la presenza di Silvia Benvegnù, Monica Gastaldo, Anita Ghion, Margherita Ziggiotto, Elisa Galzignato e Andrea Benet-ti. Altro appuntamento l’11 marzo all’auditorium delle scuole di Cam-ponogara con “Disabilità e inclu-sione scolastica”. Si passa poi al 24 marzo all’istituto Engim di Mirano con un incontro sullo stesso tema. A Campagna Lupia, il 21 aprile “Il valore dell’inclusione sociale per le persone con disabilità”. Dolo ospi-terà l’11 maggio l’incontro “L’impor-tanza dell’accoglienza delle persone con disabilità da parte delle struttu-re ricettive e commerciali”. Ultimo incontro il 27 maggio all’audito-rium della biblioteca di Oriago con “Adesso per il dopo di noi”.

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Sicurezza Assemblea pubblica in municipio

Pronta l’assicurazione collettiva contro i furtiD ue progetti sono stati rea-

lizzati in queste settimane a Vigonovo. Si tratta di un’ini-ziativa relativa alla sicurezza dei cittadini e di uno sulla sicurezza nelle scuole presenti nelle frazio-ni di Galta e di Tombelle.

I l primo progetto è stata l’ap-provazione, da parte della giunta comunale, di una delibera che ha l’obiettivo di creare un’assicura-zione collettiva contro furti ed atti vandalici.

L’iniziativa, già in uso in altri comuni dell’ex provincia di Ve-

gennaio. Per aderire alla polizza assicurativa bisogna consegnare all’ufficio protocollo il modulo di adesione con la fotocopia del documento d’identità. Se verrà raggiunto il numero di 200 ade-sioni alla polizza assicurativa, verrà eseguito il versamento di 25 euro. Tempo utile per il versa-mento dal 16 al 30 marzo.

Altro progetto riguarda le scuole. “L’anno scorso - spiega il sindaco Filippo Fogarin - è stata svolta un’indagine sugli elementi strutturali del corpo principa-

nezia, ha visto il Comune di Vigo-novo condividere il progetto as-sieme a Cavarzere. Spiegando un po’ questo progetto, ogni fami-glia potrà assicurarsi, al costo di 25 euro l’anno, ed ottenere una copertura che prevede un risarci-mento fino a 1500 euro in caso di furto, fino a 500 euro per il dena-ro purché prelevato e dimostrato da banca o ufficio postale, e fino a 3000 euro per i danni collegati a furto, tentato furto e atti vanda-lici.

“Ritengo sia un progetto uti-le - ha detto il sindaco Damiano Zecchinato - si tratta di una as-sicurazione collettiva per la po-polazione a costi non proibitivi. Tutti i cittadini possono avere 25 euro da investire in questo pro-getto”. Vengono spiegate le fina-lità. “Il progetto - ha proseguito il sindaco di Vigonovo - punta ad andare incontro ai cittadini e a garantire un minimo le persone. Per attuarlo ci vogliono 400 ade-sioni e spero che i cittadini ca-piscano la bontà dell’iniziativa”. Per illustrare meglio l’iniziativa, il Comune ha organizzato incontri pubblici. Il primo si è svolto nella sala polivalente del municipio a

le del plesso di Galta “Edmondo De Amicis”. Le indagini hanno evidenziato la rispondenza degli elementi portanti alle normative antisismiche. Mentre il corpo più vecchio, dove si trovano mensa e asilo nido, evidenziava la neces-sità di interventi previsti nel pro-getto esecutivo di adeguamento del corpo mensa. I lavori saran-no realizzati durante l’estate di quest’anno.

Giacomo Piran

Premiata l’Associazione Carabinieri

L ’associazione Carabinieri “Cristiano Scantamburlo” di

Vigonovo-Fossò è stata premiata dal consiglio comunale di Lime-na (Pd) per l’attività di solidarietà svolta.

Il vicesindaco Cristina Turetta ha consegnato una targa, era pre-sente una rappresentanza dell’as-sociazione con il vicepresidente Mauro Rubin e il direttivo, per ringraziare l’associazione che ha donato 400 kg di generi alimenta-ri all’ufficio dei servizi sociali, che li ha poi destinati alle famiglie bisognose.

Il sindaco Giuseppe Costa ha poi ricordato l’attività svolta da anni dall’associazione presieduta da Antonio Costa.

I carabinieri di Vigonovo-Fossò sono attivi per la consegna di generi di prima necessità e in particolare di derrate alimentari.

Hanno finora donato circa 50 quintali di cibo ad associazioni, parrocchie e comuni del territo-rio.

Inoltre, attraverso le loro at-tività e feste, hanno raccolto fon-di che sono stati devoluti a varie associazioni di Padova e Venezia tra cui “Soledonna” di Dolo, “Co-meta” di Giare di Mira, “Uniti per

Crescere” di Padova, oltre a com-prare delle poltrone per il prelievo del sangue date all’Avis di Legna-ro e aver sostenuto la parrocchia di Vigonovo nei lavori dell’asilo. Insomma un prezioso lavoro di supporto alle persone in difficol-tà che in questo periodo di crisi non se la passano certo al meglio. In Riviera del Brenta sono tante le associazioni di questo tipo che danno anche una mano ai resi-denti bisognosi e che non ce la fanno a tirare avanti fino a fine mese.

Vengono consegnati dalla Ca-ritas pacchi alimentari alle fami-glie con cadenza ogni 15 giorni, o settimanale in tanti casi.

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Sanità 16 www.lapiazzaweb.it

Pronto soccorso, nuove ambulanze e più interventi

P arola d’ordine: sicurezza. E’ questo che emerge dai dati

dell’attività dei due Pronto soc-corsi di Mirano e Dolo, illustrati dal direttore generale Giuseppe Dal Ben e dal primario dei Pronto Soccorso Pietro Pacelli. C’è un to-tale di sette ambulanze più un’au-to-medica per sede. Le nuove ambulanze forniscono più con-fort per il paziente trasportato, sia per le sospensioni pneumatiche di ultima generazioni che per il nuovo tipo di climatizzazione. Sono mezzi che permettono ai sa-nitari del Suem di praticare la ri-animazione di alto livello sul ter-ritorio, ad esempio defibrillatori capaci di trasmettere il tracciato dal luogo dell’evento all’Unità coronarica, respiratori automa-tici, materiali per intubare il pa-ziente. “Ed è importante che sia così – spiega il dottor Pacelli – vi-sto che in questa Ulss, nel 2015, il personale del Suem ha eseguito 16.179 trasporti (7.774 effettuati da Dolo e 8.405 eseguiti da Mira-no), di cui 2.801 in codice rosso, con un trend in netta crescita ne-

Le nuove ambulanze per i Pronto soccorsi.

Nel 2015, sono stati eseguiti 16.179 trasporti, 7.774 effettuati da Dolo e 8.405 da Mirano. 2.801 sono stati classificati in codice rosso. Una crescita del 24% in 5 anni

Ci saranno sette

ambulanze più

una auto-medica

per sede. Tutte

con sospensioni

pneumatiche e

nuovo tipo di

climatizzazione

gli ultimi cinque anni del 24%”. “Si esce di più – ha continuato Pacelli – sia perché è aumentata la sensibilità dell’utenza di fronte a certi sintomi, sia perché abbia-mo un territorio che risente di un buon numero di pazienti anziani, per di più allettati”. Nel 2015 i due Pronto soccorso hanno registrato oltre 81 mila accessi, il 20% attra-verso l’utilizzo delle ambulanze. Diminuiti i codici bianchi: da 28 mila del 2014 sono scesi a 25 mila. Idem per i ricoveri, grazie a una riorganizzazione dell’Obi, la os-servazione breve, che consente

di verificare in maniera adeguata se un paziente necessita di un ri-covero, oppure se può rientrare a casa propria dopo un periodo di osservazione. Il Pronto soccorso di Dolo ha effettuato 5.248 ricove-ri mentre quello di Mirano ne ha eseguiti 4.697, su un totale di 12 mila pazienti visti in Obi, con una riduzione globale di 152 ricoveri rispetto l’anno precedente.

Insomma una buona rationa-lizzazione del servizio, che però non ha intaccato la sua efficienza.

Filippo De Gaspari

Il direttore generale espone i dati“L e ambulanze di cui ci dotia-

mo oggi - spiega il direttore generale delle Ulss 12, 13 e 14 Giusep-pe Dal Ben - possono essere parago-nate a delle vere e proprie “terapie intensive mobili”. E’ come se l’ospe-dale si muovesse e andasse sul luogo dell’evento. In queste macchine c’è tutto quello che serve per gestire e stabilizzare un paziente critico fino all’arrivo nella struttura ospedaliera più idonea a curarlo”. Ma non solo. “A fianco della tecnologia e dell]e macchine, in generale - ha aggiun-to - ci sono le professionalità, sia me-diche che infermieristiche. Le mac-chine, anche di ultima generazione, sono necessarie, ma in un contesto in cui ci sono anche risorse umane. Ho già dato il mio via libera perché sia completata la squadra dei 2 Pronto soccorsi dotata oggi di 15 medici, 34 infermieri, 15 autisti di ambulanza e 10 operatori sociosanitari per sede”.

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Scuola Il concorso della Biennale sulla creatività

I ragazzi-scenografi di Olmo vincono per la seconda volta H anno fatto il bis gli studen-

ti-artisti-scenografi di della media dell’Istituto comprensivo G. Matteottidi Olmo- Maerne (nel Miranese), che hanno porta-to a casa da Venezia, dal concorso Leone d’argento della Biennale, un altro prestigioso riconosci-mento, dopo quello ottenuto lo scorso anno.

Molto apprezzato e degno della Menzione d’onore il loro la-voro sul fondale per lo spettacolo teatrale “L’orsa”, allestito dagli studenti della scuola secondaria di primo grado, che è andato in scena con successo lo scorso giu-gno.

L’opera, nel suo complesso, è un piccolo e sorprendente ca-polavoro, realizzato dall’istituto scolastico che da anni si caratte-

rizza per il suo Progetto teatrale, di cui il laboratorio di scenografia è parte integrante.

Il testo che ha ispirato la rap-presentazione è stato scritto, infatti, dal professor Alessandro Voltolina, insegnante in pensio-ne che continua da volontario a dare una mano con la propria opera, ed è ispirato alle notizie anche di attualità sull’uccisione degli orsi.

Come spesso accade, il tema ispiratore ha offerto lo spunto per sviluppare una riflessione in una trasfigurazione metaforica sul mondo dei ragazzi e anche degli adulti relativamente al “di-verso”, a chi è etichettato come disadattato o problematico, e per questo è discriminato, sfiorando la questione - altrettanto attuale

- dell’accoglienza degli stranieri.“Letto il copione - spiega

la professoressa Annunziati-na Vitetta che ha curato, anche quest’anno, il laboratorio di sce-nografia - ho subito avviato una ricerca su materiali che potessero contenere dei messaggi, espliciti o impliciti, per proporre un’am-bientazione che creasse un certo pathos in una realtà rivisitata”.

“Siamo partiti - prosegue la professoressa - dalla rivisitazione dell’opera “Gli orsi” di Ulo Soo-ster, artista estone, che è divenu-ta il cuore del nostro paesaggio. Paesaggio dove il viola e il giallo imperversano tra assonanza e contrasti”.

Due in particolare i momenti del “viaggio artistico” che l’inse-gnante ha voluto sottolineare: la

realizzazione del paesaggio - che ha coinvolto a pieno i ragazzi tanto da farli diventare “tavo-lozze vive e palpitanti”, con le mani intinte a pieno nel colore che dava corpo e concretezza alla loro immaginazione - e la corali-tà del lavoro che ha coinvolto ra-gazzi di varie classi, dalla prima alla terza media. “Il primo piano della scuola un giorno - racconta la prof - si è trasformato in una sorta di fucina creativa, dove gruppi di ragazzi hanno coopera-to alla realizzazione interagendo in modo costruttivo”.

Un lavoro che ha prodotto i sui buoni frutti: lo scorso 30 gen-naio infatti i ragazzi-scenografi e la loro insegnate si sono recati all’Arsenale di Venezia, dove in occasione dell’Apertura del Car-nevale internazionale dei ragaz-zi, organizzato dalla Biennale di Venezia, si è svolta anche la ce-rimonia di premiazione. Per loro la prestigiosa Menzione d’ono-re del concorso indirizzato alle scuole che riguarda progetti fina-lizzati allo sviluppo della creati-vità applicata al campo delle arti.

Ornella Jovane

>[email protected]<

Gli studenti dell’Istituto comprensivo “G. Matteotti” di Maerne-Olmo con la professoressa Vitetta sono stati premiati per il fondale realizzato per lo spettacolo teatrale “L’orsa”

Il fondale che ha ottenuto la Menzione d’onore. Ragazzi del laboratorio di scenografia al lavoro per la sua realizzazione

Il decimo VeneziaComics Festival del fumetto e cultura pop

L ’associazione cultu-rale VeneziaComx in

occasione del suo decimo anno di attività inaugu-rerà il prossimo 19 e 20 marzo, presso il Pala Ex-poVenice a Marghera il Venezia Comics -Festival del fumetto e cultura pop. L’ottava edizione del festi-val veneziano fonderà il Mestre Comics e il Venice Comic Art Fest per rende-re finalmente Venezia un punto di riferimento per tutti gli amanti dei fumetti.

Un forte cambiamento che gli organizzatori hanno voluto realizzare per offrire a visitatori ed espositori un’unica mostra mercato del fumetto di venezia, in un calendario di eventi an-cora più ricco e con nuovi contenuti in spazi espositivi più ampi e strutturati per accogliere un pubblico sempre più numeroso.

La nuova struttura che ospiterà la fiera sarà il Pala ExpoVe-nice che si estende per 14mila mq, su una superficie complessiva di 50mila mq, situata all’inizio del Ponte della Libertà, il ponte che collega il centro storico di Venezia alla terraferma.

Questi cambiamenti, compreso nome e location, permette-ranno di dare finalmente a Venezia la fiera internazionale che tutti aspettavano da anni. Prestigiosi gli ospiti di questa decima edizione: Claudio Chiaverotti, Giorgio Cavazzano, Laura Bra-ga, Lola Airaghi, Lrnz, Marco Checchetto, Mirka Andolfo, Panti, Pocci Poccetta, Sio.

“Chiostri e cori monastici in Chioggia”

Don Giuliano Marangon guida a scoprire questi edifici che hanno segnato la storia della città

Chioggia. I Domenicani nell’i-sola dedicata a San Domenico nella zona nord della città, gli Ere-mitani agostiniani a San Nicolò che ora è parte scuola dell’infanzia e con la chiesa trasformata in un artistico Auditorium comunale, i Francescani fuori le mura il cui convento e chiostro sono diventati il museo civico della Laguna Sud, a Santa Caterina prima le monache Cistercensi poi le suore Canossiane in vasto complesso di edifici che at-tende da anni di essere in qualche modo riutilizzato, mentre la stori-ca chiesetta è stata riaperta solo da pochi mesi dopo un lungo, anch’es-so “storico”, restauro (ma l’impian-to di riscaldamento “attende” l’ar-rivo del metano per funzionare…),

i frati Cappuccini si occupavano di viandanti, pellegrini ed appestati all’Ospedale della Cà di Dio a po-che decine di metri dalla cattedrale di Chioggia in quella che è ora la biblioteca comunale, il monastero benedettino di san Michele esiste-va a Brondolo già nell’VIII secolo, il monastero delle Cappuccine di-venterà il Seminario vescovile…

Don Giuliano Marangon ci guida con la sua consueta perizia a scoprire questi edifici che hanno a lungo segnato la storia della cit-tà in questa nuova pubblicazio-ne, “Chiostri e cori monastici in Chioggia” (edizioni Nuova Scintil-la 2015), come sempre corredata di note erudite e curiosità, ma anche da immagini che ci documentano la grande ricchezza culturale, arti-stica e soprattutto religiosa di que-sti luoghi. Secoli di storia accompa-gnano la presenza dei domenicani giunti a Chioggia sul finire del Due-cento là dove già c’era una comuni-tà monastica benedettina e ancor prima gli Agostiniani a San Nicolò, all’inizio del Trecento arrivano i Francescani… a loro si rivolgeva-no i tanti poveri per un’elemosina o un piatto di minestra calda. La guerra di Chioggia e il saccheggio genovese del 1379 distrussero i vec-

chi conventi, ma furono presto re-staurati o interamente ricostruiti come testimonia la famosa piante di Cristoforo Sabbadino del 1557. Ma tutto fu sconvolto da Napole-one alla fine del Settecento con la confisca dei conventi trasformati in caserme, magazzini, depositi. E il ricco patrimonio artistico nuo-vamente saccheggiato si disperde in Francia e nei mercatini dell’an-tiquariato d’Italia e d’Europa…

Una visita al museo diocesano, che ha recuperato il recuperabi-le, ci consente di renderci conto di quanto fosse consistente e artistica-mente elevata la presenza di chio-stri e conventi in città ed altre opere sono ancora per fortuna presenti nelle chiese cittadine e diocesane: pensiamo al coro ligneo della Cat-tedrale, a quello di San Francesco dentro le mura (quella che a Chiog-gia è chiamata chiesa della ‘Mune-ghette’ cioè appunto delle monache di clausura). Nel libro curato da don Giuliano Marangon, direttore del Polo Museale diocesano, accan-to ai luoghi descritti troviamo an-che i personaggi più significativi. E così si aggiunge un altro importan-te tassello nella conoscenza della storia locale.

Eugenio Ferrarese

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Il testo che ha ispirato la rap-presentazione è stato scritto, infatti, dal professor Alessandro Voltolina, insegnante in pensio-ne che continua da volontario a dare una mano con la propria opera, ed è ispirato alle notizie anche di attualità sull’uccisione degli orsi.

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occasione del suo decimo anno di attività inaugu-rerà il prossimo 19 e 20 marzo, presso il Pala Ex-poVenice a Marghera il Venezia Comics -Festival del fumetto e cultura pop. L’ottava edizione del festi-val veneziano fonderà il Mestre Comics e il Venice Comic Art Fest per rende-re finalmente Venezia un punto di riferimento per tutti gli amanti dei fumetti.

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Questi cambiamenti, compreso nome e location, permette-ranno di dare finalmente a Venezia la fiera internazionale che tutti aspettavano da anni. Prestigiosi gli ospiti di questa decima edizione: Claudio Chiaverotti, Giorgio Cavazzano, Laura Bra-ga, Lola Airaghi, Lrnz, Marco Checchetto, Mirka Andolfo, Panti, Pocci Poccetta, Sio.

“Chiostri e cori monastici in Chioggia”

Don Giuliano Marangon guida a scoprire questi edifici che hanno segnato la storia della città

Chioggia. I Domenicani nell’i-sola dedicata a San Domenico nella zona nord della città, gli Ere-mitani agostiniani a San Nicolò che ora è parte scuola dell’infanzia e con la chiesa trasformata in un artistico Auditorium comunale, i Francescani fuori le mura il cui convento e chiostro sono diventati il museo civico della Laguna Sud, a Santa Caterina prima le monache Cistercensi poi le suore Canossiane in vasto complesso di edifici che at-tende da anni di essere in qualche modo riutilizzato, mentre la stori-ca chiesetta è stata riaperta solo da pochi mesi dopo un lungo, anch’es-so “storico”, restauro (ma l’impian-to di riscaldamento “attende” l’ar-rivo del metano per funzionare…),

i frati Cappuccini si occupavano di viandanti, pellegrini ed appestati all’Ospedale della Cà di Dio a po-che decine di metri dalla cattedrale di Chioggia in quella che è ora la biblioteca comunale, il monastero benedettino di san Michele esiste-va a Brondolo già nell’VIII secolo, il monastero delle Cappuccine di-venterà il Seminario vescovile…

Don Giuliano Marangon ci guida con la sua consueta perizia a scoprire questi edifici che hanno a lungo segnato la storia della cit-tà in questa nuova pubblicazio-ne, “Chiostri e cori monastici in Chioggia” (edizioni Nuova Scintil-la 2015), come sempre corredata di note erudite e curiosità, ma anche da immagini che ci documentano la grande ricchezza culturale, arti-stica e soprattutto religiosa di que-sti luoghi. Secoli di storia accompa-gnano la presenza dei domenicani giunti a Chioggia sul finire del Due-cento là dove già c’era una comuni-tà monastica benedettina e ancor prima gli Agostiniani a San Nicolò, all’inizio del Trecento arrivano i Francescani… a loro si rivolgeva-no i tanti poveri per un’elemosina o un piatto di minestra calda. La guerra di Chioggia e il saccheggio genovese del 1379 distrussero i vec-

chi conventi, ma furono presto re-staurati o interamente ricostruiti come testimonia la famosa piante di Cristoforo Sabbadino del 1557. Ma tutto fu sconvolto da Napole-one alla fine del Settecento con la confisca dei conventi trasformati in caserme, magazzini, depositi. E il ricco patrimonio artistico nuo-vamente saccheggiato si disperde in Francia e nei mercatini dell’an-tiquariato d’Italia e d’Europa…

Una visita al museo diocesano, che ha recuperato il recuperabi-le, ci consente di renderci conto di quanto fosse consistente e artistica-mente elevata la presenza di chio-stri e conventi in città ed altre opere sono ancora per fortuna presenti nelle chiese cittadine e diocesane: pensiamo al coro ligneo della Cat-tedrale, a quello di San Francesco dentro le mura (quella che a Chiog-gia è chiamata chiesa della ‘Mune-ghette’ cioè appunto delle monache di clausura). Nel libro curato da don Giuliano Marangon, direttore del Polo Museale diocesano, accan-to ai luoghi descritti troviamo an-che i personaggi più significativi. E così si aggiunge un altro importan-te tassello nella conoscenza della storia locale.

Eugenio Ferrarese

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Sport 18 www.lapiazzaweb.itSport 1 www.lapiazzaweb.it

Giovanna Michieletto, e la passione per le due ruoteQ uando la passione ti fa cre-

scere e diventa una conti-nua sfida con te stessa fino a farti raggiungere i più alti livelli dello sport che ami, allora hai già rag-giunto uno dei podi più difficili. Sono questi i punti cardine della storia sportiva di Giovanna Mi-chieletto, attualmente campio-nessa regionale di ciclocross nella categoria donne élite. Giovanna, giovanissima ragazza di Scorzè, classe 1995, inizia già a 7 anni a praticare ciclismo su strada e atle-tica, ma dopo poco tempo capisce che la bici sarebbe stata la sua più grande compagna di avventure e abbandona, in questo modo, l’at-letica leggera.

Iniziano fin da subito le sfide per la bambina. “Ricordo ancora la mia primissima gara, decisa-mente la più importante. – affer-ma Giovanna-. Era una gimkana in cui sono arrivata seconda e ho perso il primo posto per un soffio,

da quel momento ho capito che avrei dovuto migliorarmi e vince-re”.

In terza media, la giovane ve-neziana, oltre al ciclismo su stra-da inizia anche a praticare il ci-clocross, con la società Libertas di Scorzè. Dai 17 anni Giovanna è entrata nella categoria juniores. “Il primo anno in questa catego-ria è stato traumatico – racconta Giovanna - Non solo per la mole di allenamenti, ma anche perché spesso ti ritrovi a gareggiare con e contro le più grandi atlete a livello mondiale e di sicuro la pressione si sente”.

Il 2014 è stato per la ciclista un anno importante per entram-be le discipline. Nel gennaio di quell’anno è stata convocata in nazionale ciclocross per la coppa del mondo a Roma e, per la corsa su strada, con la società Footon - Servetto squadra Uci femminile, ha partecipato a due corse a tap-

Podismo, tutte le novità dei “Venicemarathon Events 2016”

Q uest’anno il Venicemara-thon Club porta a correre

tutti gli appassionati nei par-chi, al mare, in montagna e in città d’arte con il progetto “Ve-nicemarathon Events 2016”. Un’offerta che presenta nuove proposte, anche al di fuori del territorio veneziano, in modo da avvicinare sempre più persone al mondo del running e del jogging in ogni sua forma. Il primo appuntamento in calendario per tutti gli appassionati è quello del weekend di sport “Alì Venice Running Days” in programma sabato 23 e domenica 24 aprile. Il sabato vedrà il battesimo del “Venice Night Trail”, un trail notturno di 16 km. Si svilupperà nel cuore di Venezia lungo calli e campielli, su e giù per 51 ponti della città. Mentre, per la mattinata successiva, l’appuntamento è al Parco San Giuliano di Mestre con la Corrimestre (10 km) e la Panoramica (la corsa green non competitiva di 5, 11 e 18km). Il calendario prosegue in maggio con la Moonlight Half Marathon e la Garmin Forerunner 10K. L’appuntamento con la corsa “al chiaro di Luna” da Cavallino Treporti a Jesolo è fissata per saba-to 28 maggio. Poi la Primiero Dolomiti Marathon, un’occasione unica per correre in un ambiente incantevole e tra i più spetta-colari al mondo. La manifestazione è organizzata in collabora-zione con la U.S. Primiero e in programma sabato 2 luglio. Ma l’appuntamento più importante di tutta la stagione sarà quello con la 31esima edizione della Venicemarathon in programma domenica 23 ottobre e che verrà abbinata alla Garmin Forerun-ner 10K. Info www.venicemarathon.it.

A.M.

L’atleta di Scorzè ha partecipato al Giro d’Italia femminile, al Tour di Norvegia e alla Coppa del Mondo

Diporto Velico, Giorgiutti presidente

M ichele Giorgiutti è stato con-fermato alla guida del Dipor-

to Velico Veneziano alla presidenza. Giorgiutti guiderà nel prossimo trien-nio uno dei circoli velici più prestigiosi dell’Alto Adriatico.

A fianco avrà una squadra com-patta: Alberto Righi sarà vicepresi-dente. E poi: Dino Orsini (tesoriere), Gianmichele Tiburzio (segretario), Bruno Luppi (direttore del cantiere), Luigi Zennaro (direttore della darse-na), Enrico Catarra (direttore sportivo d’altura) e Massimo Scarpa (direttore dell’attività giovanile).

Tanti gli appuntamenti calenda-rizzati per il 2016. Sarà il Trofeo Riz-zotti ad attirare l’attenzione a inizio giugno. Giunto alla 30 esima edizione, è stato organizzato assieme alla Com-pagnia della Vela e prevede una regata internazionale a squadre riservata ai giovani campioni della classe Opti-mist. Il secondo appuntamento sarà la Transadriatica: regata d’altura che parte dalle bocche di porto del Lido e arriva a Cittanova d’Istria. Tante rega-te infine sono previste ad ottobre.

pe internazionali: il Giro d’Italia femminile e il Tour di Norvegia e anche qualche prova di Coppa del Mondo. Dopo questi grandi tra-guardi, ha deciso di lasciare il ci-clismo su strada poiché ha trovato una nuova spinta nella mountain bike e, grazie alla società Four es-Wilier racing team, ha partecipa-to alle gare degli Internazionali d’Italia e al campionato italiano under 23.

Anna Michieletto

Page 19: Riviera ovest febb2016 n21
Page 20: Riviera ovest febb2016 n21

La genuinità dei prod� i, la capacità fa� ap� ione, la delicatezza del gelato naturale.Nel risp� o della ric� a tradizionale.Naturalmente senza glutine e ada� onelle di� e a b� o contenuto glicemico.La compatibilità con la scelta Vegana.Qu� ta è gl� è.

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Attualità 20 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

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La genuinità dei prod� i, la capacità fa� ap� ione, la delicatezza del gelato naturale.Nel risp� o della ric� a tradizionale.Naturalmente senza glutine e ada� onelle di� e a b� o contenuto glicemico.La compatibilità con la scelta Vegana.Qu� ta è gl� è.

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Attualità 21 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

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Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

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Società 22 www.lapiazzaweb.itSocietà 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

Società 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle

agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti

Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-

sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.

Mattia Rossin

Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”

Page 25: Riviera ovest febb2016 n21

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Politica 25 www.lapiazzaweb.it

Baretta: “La legge di stabilità darà nuovo impulso alla ripresa”

I l Parlamento ha approvato la Legge di stabilità, un docu-

mento che ha importanti ricadu-te non solo a livello nazionale ma anche sul territorio. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta.

Cosa cambia con la nuova Legge di Stabilità?

“Questa legge contiene prov-vedimenti per irrobustire i se-gnali di ripresa che si intravvede-vano, deboli ma concreti”.

Le novità più importanti?“La riduzione del peso fisca-

le, impedendo l’aumento di due punti dell’Iva. L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa. Il rin-novo del bonus energetico. Sono stati confermati i vantaggi fisca-li per le aziende che assumono ed è stata prevista la riduzione

dell’Ires per il prossimo anno. Al-tra novità è l’abolizione del Patto di stabilità: adesso i comuni po-tranno investire le energie bloc-cate al loro interno in interventi sul territorio”.

Quali vantaggi per il Veneto?“Il Veneto ha dei vantaggi di-

retti da molte di queste scelte. È una delle più importanti realtà produttive del Paese, la sua in-dustria è molto esposta all’ex-port internazionale, per cui tut-to ciò che sostiene l’industria va direttamente a beneficio anche del Veneto. Altri interventi di riforma, come quelli su autori-tà portuali e infrastrutture, per esempio hanno avuto una buona ricaduta sul Veneto”.

Ci sono altri provvedimenti al vaglio del Governo?

“Molti provvedimenti sono

“Tre assi di sviluppo per il Veneto”

già in corso, tra questi cito il fi-nanziamento dell’alta velocità sulla tratta Verona-Padova e ver-so Trieste. Il finanziamento della Pedemontana, che è già stato fat-to, ma c’è anche l’accordo di pro-gramma per Porto Marghera, con un finanziamento di 150 milioni. Infine, il riconoscimento da parte dell’Unesco delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità”.

Gaia Ferrarese

“Tra le novità la riduzione del peso fiscale, incentivi alle aziende che assumono, eliminazione dell’Imu prima casa”

P er il sottosegretario al’Econo-mia Pier Paolo Baretta sono

tre le linee da seguire per sostene-re la ripresa in Veneto. “Il primo è certamente lo sviluppo dell’in-dustria manifatturiera - spiega -, che da sempre è il perno della nostra economia”.

I l secondo è il binomio turi-smo e cultura: intesi come tutt’u-no: “Il Veneto ha un patrimonio clamorosamente elevato, elemen-to centrale di sviluppo del territo-rio - evidenzia -. Un patrimonio fatto sia di grandi città d’arte sia di piccoli centri urbani. Dobbia-mo gestirlo in modo organico, con una chiara visione. Non può essere lasciato ai singoli comuni”.

“Il terzo asse è la logistica. La posizione geografica del Veneto è privilegiata: dai porti del Nordest si accede al centro e all’Est Euro-pa, mercati straordinariamente importanti.

Per questo ci serve cinserve una logistica capace di ricevere e smistare”.

Il sottosegretario veneto all’Economia spiega le principali novità contenute nella legge approvata dal Parlamento

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Voci da palazzo

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle

agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

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Politica 1 www.lapiazzaweb.it

Voci da palazzo piedino

O ra l’attenzione si sposta sui tempi e sui det-tagli della progettazione del nuovo ospe-

dale di Padova. Intanto dal centrodestra arriva il plauso alla scelta di Padova Est. “L’eccellenza sanitaria patavina - afferma Roberto Marcato, assessore regionale all’economia - meritava di potersi esprimere al meglio in una struttura ade-guata, che ora nascerà secondo tutti i crismi e con le preziose indicazioni tecniche dell’Università e dello Iov, elementi importanti per dare contenu-to scientifico ai massimi livelli”. Il centrosinistra conferma invece i dubbi di quello che giudica un percorso ad ostacoli. “La prima delle perplessi-tà - affermano i consiglieri Claudio Sinigaglia e

Piero Ruzzante - è quella sulla destinazione ur-banistica e la conformità della stessa per attivare la struttura sanitaria. Meritano un approfondi-mento le questioni dell’accessibilità, anche via-bilistica, e delle possibilità di implementazione dell’area”. Teme un nuovo “mostro magia soldi” il capogruppo del Movimento 5 Stelle Jacopo Ber-ti: “Ancora una volta stanno parlando del con-tenitore, ma sui contenuti non ho ancora sentito una parola dalla politica regionale per non par-lare del fatto che diventa indispensabile ribadire un secco no all’ipotesi del project financing, come andiamo dicendo da sempre, per questo proget-to”.

Accordo in Regione L’area da mezzo milione di mq è già nella disponibilità del Comune

Via libera al nuovo ospedale di Padova Sarà costruito a Padova Est - San Lazzaro D opo anni di polemiche e

colpi di scena la politica tro-va l’accordo sul futuro del nuovo ospedale di Padova. Si farà a Pado-va Est - San Lazzaro, in un’area di 521 mila metri quadrati a disposi-zione del Comune di Padova. Tra-montata dunque l’idea di Padova Ovest, dopo un ridda di reazioni, messa da parte anche l’ipotesi dell’aeroporto insieme all’even-tualità di una ricostruzione del vecchio ospedale, la collocazione del nuovo policlinico passa il va-glio del tavolo regionale. Il comi-tato di coordinamento presieduto dal governatore Zaia e composto da tutti i soggetti interessati (Uls, Azienda Ospedaliera, Università, Comune, Provincia) ha dato il via libera alla soluzione di San Lazza-ro dopo l’ultimo confronto tra le diverse opzioni proposto dal nel direttore dell’azienda ospedalie-ra Luciano Flor. Ora viene il bel-lo perché, a parte la disponibilità

dell’area, che il Comune di Padova mette a disposizione in “diritto di superficie” per almeno 99 anni, il progetto del nuovo ospedale è tutto da costruire e ha l’ambi-zione di consegnare finalmente alla città una moderna “cittadella della salute” all’altezza della fama e dell’alta specializzazione della sanità padovana. Serviranno tanti soldi, oltre 600 milioni di euro, e una sinergia tra pubblico e privato visto che anche in questo caso si ricorrerà alla formula del “project

Le reazioni: il centrodestra esulta, perplessità dal centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle teme un nuovo “mostro mangia soldi”

Ora viene il bello con la progettazione

di un’opera attesa da almeno vent’anni.

Servirà una forte collaborazione tra pubblico e privato

financing”. Intanto la Regione ha confermato lo stanziamento di 50 milioni l’anno per il prossimo triennio ma questo è solo il pri-mo passo. Per quanto riguarda l’ormai accantonato progetto di Padova Ovest è lo stesso Zaia ad indicare la strada da seguire: “ Il fatto sarà formalizzato con una nuova delibera regionale che riba-dirà la non pubblica utilità dell’a-rea di Padova Ovest già dichiarata il 14 ottobre 2014. Abbiamo inol-tre costituito un tavolo tecnico composto dai legali dei diversi protagonisti del Tavolo che dovrà darci la corretta linea giuridica ri-spetto ai rapporti con i privati che furono interessati a Padova Ovest. Nel frattempo si può cominciare a scrivere anche il nuovo Accordo di Programma – conclude Zaia – che darà al Veneto un Policlinico Universitario di livello internazio-nale”. Anche il sindaco di Padova Massimo Bitonci parla di una de-cisione storica e sottolinea il ruolo del Comune nel mettere a dispo-sizione il terreno: “Le valutazioni dei tecnici sono state assunte e condivise da tutte le parti: l’area di Padova Est non evidenzia criticità ed è immediatamente disponibi-le. Ora andiamo avanti, insieme. I veneti e, soprattutto, i padova-ni, hanno atteso per troppi anni un’opera che ora possiamo final-mente realizzare”. Più critico in-vece il presidente della Provincia Enoch Soranzo, che si è astenuto: “Invierò a Zaia le controdeduzio-ni su alcuni errori e discrepanze ma a questo punto auspico che, definita una volta per tutte l’area, s’inizino quanto prima i lavori di costruzione, e che davvero Padova possa avere in tempi rapidissimi una struttura attesa da vent’anni”.

Nicola Stievano

>[email protected]<

Politica 26 www.lapiazzaweb.it

Page 27: Riviera ovest febb2016 n21

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Page 28: Riviera ovest febb2016 n21

Autori veneti, Lucia Zaramella Brigantessa della Brenta

Lucia è la Brenta. Conoscerla significa conoscere, in-sieme con lei e grazie a lei, un fiume e, ancora, le battaglie di una donna a difesa dell’acqua, dell’ambiente, di una terra, la sua come quella dei Balcani martoriati dalla parte, sempre e prima di tutto, dei diritti. E, dopo che la si è conosciuta, risulta impossibile chiudere gli occhi e far finta di nulla. Il libro è un viaggio attraverso le battaglie civili e sociali di Lucia Zanarella, la “Brigantessa della Brenta”. Battaglie che rappresentano con intelligenza, forza e coraggio, alcune delle grandi utopie novecen-tesche: il desiderio di costruire una società di individui responsabili, liberi da restrizioni di ogni potere politico, ideologico e culturale. Valori che contengono un’ispira-zione più che mai attuale: il rispetto per la vita, che si concretizza nell’utilizzo consa-pevole della terra, nell’organizzazione partecipata delle comunità, nella democrazia, nel dialogo con la politica e nell’importanza di educare i giovani. Scrive Paolo Rumiz nella prefazione: Brigantessa della Brenta “non è una banale autobiografia, la cro-naca delle lotte vinte e perdute da un singolo individuo, ma un brandello di storia patria, il ritratto di un popolo, la testimonianza di quanto è difficile far crescere gli italiani, trasformarli da sudditi opportunisti in cittadini consci di doveri e diritti”. Il libro raccoglie lettere, articoli di giornale, relazioni dai social forum e dai frequen-ti viaggi compiuti da Lucia nei Balcani feriti da conflitti etnici, sinossi di semina-ri, riflessioni di intellettuali di prestigio. Non mancano i pensieri personali sui tanti progetti realizzati in nome della pace. Il volume rappresenta, inoltre, un omaggio al pacifista altoatesino Alexander Langer (la cui lezione costituisce un punto di riferi-mento fondamentale nel pensiero di Lucia) e ai suoi maestri, Silvio Lanaro e Giovan-ni Parolin. Lucia spinge, attraverso queste pagine, a pensare con la propria testa e con il proprio cuore, a essere capace di “dire di no”, di non cedere, di non omologarsi, di dimostrarsi veramente responsabile della propria e dell’altrui esistenza e creare, così, una nuova frontiera di solidarietà e di impegno civile e politico.

Nicoletta Masetto

Cultura veneta 1 www.lapiazzaweb.it

L’opera prima di Guido Barbato

Vinca il migliore? Speriamo di no!

A fianco Guido Barbato e la copertina del libro

Una squadra di giovanissimi calciatori si sta allenando in un campo sportivo del padovano. Domenica giocheranno con-tro i primi in classifica. L’allenatore Silvano li incita a impe-gnarsi: Ciò, mona, tira in porta! Và vanti, torna indrìo Cos’era ‘sto tiro storto? Dai, mona! zogare ben, concentràti!”. Da dietro la recinzione due papà seguono l’allenamento e all’ennesimo “mona” decidono di affrontare Silvano alla fine della seduta. Con molta naturalezza il mister spiega che quella parola non è un offesa, ma un nomignolo che usava normalmente un gran-de allenatore del passato: Nereo Rocco.

Inizia da qui il racconto in flash back di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” di Guido Barbato, Cleup (disegno in coperti-na di Francesco Frosi). Un’avventura calcistica padovana uni-ca, quella di paròn Rocco, durata oltre sette anni. Una storia senza precedenti e mai più ripetutasi a quei livelli: la provin-ciale, il Padova di paròn Rocco che batteva gli squadroni. Ne-reo Rocco è un personaggio dello sport carismatico, simpatico, astuto. Gli anni padovani di Nereo Rocco vengono raccontati ispirandosi a testimonianze, dati statistici e fatti narrati da esperti. Tutto in forma di romanzo in cui spicca la figura di un uomo dal carattere originale, dalle formidabili battute di spirito (come quella che dà il titolo al libro), dalla grande ca-pacità di motivare i suoi calciatori.

Autore di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” Guido Bar-bato, padovano, al suo debutto come scrittore. Giornalista per Antenna 3 Nordest, ha una lunga esperienza come camera-man, mansione che spesso svolge ancora oggi. Coltiva la pas-sione per il canto nel coro gospel-pop “BluBordò” di Padova.

Nicoletta Masetto

Rovigo L’esposizione a palazzo Roverella e a palazzo Roncade

Al primo sguardo, mostra appassionanteL e collezioni d’arte della Fon-

dazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo vengono svela-te per la prima volta al pubblico a Rovigo grazie alla mostra ”Al pri-mo sguardo - opere inedite della collezione della Fondazione, in calendario dal 27 febbraio al 5 giugno. Oltre 200 opere che rappresentano il fiore all’oc-chiello della raccolta di pit-tura e scultura e che saranno esposte in un doppio allesti-mento, sia a pa-lazzo Roverella che a palazzo Roncale. La scelta della Fondazione è stata di privi-legiare l’ampio corpus di opere ri-guardanti i due recenti secoli, l’Ot-tocento e il Novecento, provenienti dalla Collezione Centanini. La mo-

stra è curata da Giandomenico Ro-manelli e Alessia Vedova ed è aper-ta tutti i giorni tranne il lunedì, con ingresso gratuito. “Quella che pre-sentiamo in mostra è solo una parte della nostra collezione- chiarisce il presidente della Fondazione, Anto-

nio Finotti- Com-plessivamente la Fondazione vanta un patrimonio di oltre 1000 opere di pittura insieme di-versi nuclei di scul-ture, incisioni, di-segni, manoscritti. Insomma un vero e proprio museo che incrementia-mo regolarmente e con oculate acqui-

sizioni”.A Palazzo Roncale ci attende

una raccolta di grande valore, con artisti del calibro di Pietro da Cor-tona, De Nittis, Milesi, Lega, Si-gnorini, Carrà, Guidi, De Chirico e

Chagall. A Palazzo Roverella vanno in scena la modernità e le avan-guardie, con il futurismo rivisitato di Tullio Crali, le ricerche cinetiche del Gruppo N e le tematiche pop di Pozzati, tra gli altri, fino alle più attuali sperimentazioni di Gioli. Si tratta di dipinti riuniti nella colle-zione di Pietro Centanini che l’ha voluta donare alla fondazione per-ché possa rimanere integra e go-duta dalla collettività; una raccol-ta unica nella sua specificità nata da un appassionato d’arte come pochi. Dopo la pausa estiva, e la conseguente chiusura per lavori,

dal 17 febbraio arriverà a Rovigo la grande e tanto attesa mostra dell’anno “Da Gauguin ai Nabis, da Thaiiti alle biennali”, che chiuderà il 14 gennaio 2017. Un percorso di colore e di emozioni, fitto di storie che sono diventate leggende. Un centinaio di opere divise in cinque sezioni. “Una mostra di emozioni- assicura il curatore Giandomenico Romanelli- con le storie di artisti in fuga da città, da legami da loro stessi, che trovano rifugio in riva al mare, quello potente della Manica, o quello dolce casalingo della lagu-na veneziana”. Nella nuova mostra

l’attenzione sarà focalizzata in par-ticolare sul mondo di Gauguin che alla fine degli anni Ottanta dell’Ot-tocento si trasferì nella costa breto-ne dando vita ad una sorta di eden primitivo e quasi incontaminato. Questo contesto attrasse molti arti-sti che si riunirono in vere e proprie piccole consorterie d’arte, vivendo in forma semi-comunitaria, con-dividendo i soggetti del proprio la-voro, focalizzato sulla ricerca di un linguaggio semplice e immediato. Fu così che nacque la scuola dei Nabis che influenzarono e conta-minarono l’Europa, Italia inclusa, come questa mostra ben sottolinea. Tra gli artisti esposti, Oscar Ghiglia, Felice Casorati, Gino Rossi, Mario Cavaglieri, autore internazionale di grande fascino. Tuttavia non man-cheranno le sorprese, dato che il curatore Romanelli è attualmente in trattativa con il Museo d’Orsay per altri importanti prestiti.

Melania Ruggini

Dal 27 febbraio

al 5 giugno 200 opere

tra ‘800 e ‘900

che rappresentano

un tesoro per la

Fondazione Cassa

di Risparmio

di Padova e Rovigo

Cultura 28 www.lapiazzaweb.it

Page 29: Riviera ovest febb2016 n21

U na città, un albergo. Nel caso di Sondrio bisognerebbe dire: una città e il “suo” al-

bergo. Perché il Grand Hotel della Posta è legato a doppio filo con la città capoluogo della Valtel-lina, sin da quando era ancora parte del cosid-detto Stato di Milano governato dagli austriaci. Dai successori di Radetzky per intenderci. Era il 1855 quando per volontà di Francesco Foianini fu gettata la prima pietra dello storico hotel, la cui costruzione venne completata nel 1862, quando Sondrio e la Lombardia tutta era-no già parte del neonato Regno d’Italia retto dai Savoia. Della sua città il Grand Hotel della Posta è stato, come testimonia il nome, stazione di posta e quindi crocevia di comunicazioni, trasporti e traf-fici commerciali. Uno snodo vi-tale. Affacciato sulla centralissima piazza Garibaldi, di cui costituisce uno dei focus per l’eleganza del suo stile architettonico, da oltre un secolo e mezzo il Grand Hotel della Posta rappresenta il luogo dell’ospitalità per eccellenza di Sondrio. Le camere, grazie anche ad un recente restauro, mantengono intatto il fascino di un tempo con arredi e decori d’epoca, compresi in qualche caso gli affreschi dei soffitti. Entrarvi è come aprire la porta sulla storia e po-ter respirare certe atmosfere della seconda metà dell’Ottocento, quando il gusto per il dettaglio era arte. E parlando di arte va sottolineato un altro aspetto che lega fortemente il Grand Hotel della Posta a Sondrio: l’esposizione di opere d’arte di valore assoluto. Si tratta di intere collezioni che la proprietà dell’immobile, il Credito Valtellinese (erede di quella banca, il Piccolo Credito Valtelli-nese, a cui il proprietario di allora, Enrico Vitali, la cedette nel 1947), ha voluto collocare nei vari spazi dell’albergo per trasformarlo in una sorta di museo. Si tratta di un notevole complesso di ope-re d’arte attinte dalla collezione di quadri antichi

della banca. Ma brillano anche sculture di valore, come i bronzi realizzati dal grande Arturo Marti-ni. Un galleria di capolavori d’autore che spazia-no dal Settecento all’arte contemporanea.

Sembrerebbe di passare dal sacro al profano citando anche l’enogastronomia fra gli aspet-ti che rendono lo storico albergo una vetrina di Sondrio e del suo territorio. Ma non è affatto un’eresia perché oggi la produzione agroalimen-tare di un territorio, specie quella artigianale, è

considerata parte integrante della cultura materiale di una zona. E la Valtellina ne ha molte di eccellenze da mettere in ve-trina, a cominciare dalla bresa-ola, salume crudo a pezzo intero ottenuto da sapiente stagiona-tura naturale che è nato proprio da queste parti. E poi i tanti for-maggi di alpeggio, a comincia-re da Bitto, Casera Valtellina e Scimudin. I pizzoccheri, pasta tipica a base di grano saraceno,

la polenta “taragna” e gli “sciatt”, ovvero frittelle di grano saraceno e formaggio. Quindi i vini: ieri solo lo Sforzato, o Sfurzat (ottenuto da uve pas-site tre o quattro mesi), oggi anche molti altri. In primis il Valtellina Superiore, un rosso che ha ot-tenuto la Docg come lo Sforzato. La base preva-lente è il Nebbiolo che nella Valtellina assume le declinazioni più originali e apprezzate.

Il Grand Hotel della Posta ospita la maggior parte degli eventi di rappresentanza di Son-drio. In aprile è prevista la prima edizione di un evento – contenitore chiamato “Art de Vivre” e dedicato ad arte, moda, gastronomia e intratte-nimento. Oggi la gestione dell’hotel è affidata alla società Lungolivigno della famiglia Giovannini di Livigno, gruppo che ha costruito la sua notorietà nel campo della moda (i suoi negozi di Livigno propongono le griffe più quotate e sono molto frequentati dai turisti, anche stranieri) e che ha

esteso i suoi interessi nella hotellerie di qualità. Il “4 stelle” storico di Sondrio è oggi uno dei fiori all’occhiello dei Giovannini, compreso il risto-rante che si è ritagliato uno spazio anche fra le segnalazioni delle guide specializzate.

Il restauro ha permesso di recuperare anche gli spazi sotterranei dell’albergo dove è stata am-pliata la Spa e ricavate la sala colazione, una rusti-ca taverna e una fornita enoteca, che presenta un panorama completo delle etichette del territorio. Sondrio è città appartata, che non ama i rifletto-ri, ma è ugualmente piacevole da visitare. In tut-te le stagioni. Il suo salotto è piazza Garibaldi su cui si affacciano i palazzi più importanti, fra cui il Grand Hotel della Posta. L’itinerario del passeg-gio comprende la vicina piazza Campello, dove prospettano il Palazzo Pretorio (oggi sede muni-cipale) e la Collegiata dei Santi Gervaso e Prota-sio, chiesa simbolo della città. Il suo campanile, la Torre Ligariana, è nel contempo anche torre civi-ca. Una visita della città deve comprendere anche il Museo Valtellinese di Storia e Arte che sorge in via Quadrio nel Palazzo Sasso de’ Lavizzari. Una strada in salita conduce al Santuario della Sassel-la che presenta pregevoli affreschi del ‘500.

La città, che ha poco più di ventimila abitan-ti, sorge alla confluenza fra il Mallero e l’Adda e mentre si passeggia il sottofondo del rumore dell’acqua che scende rabbiosa da tutta la valle e dal complesso del Mara Corna è costante. Fa capire che tutt’intorno c’è il grande regno della montagna, lo scrosciare dell’acqua ne annuncia il respiro. Sondrio, in fondo, di questa regione di paesaggi austeri che è la Valtellina, terrazzata fin dai tempi dei romani per coltivare la vite, ne è la regina indiscussa. Da sempre.

Turismo 1 www.lapiazzaweb.it

La suggestiva piazza Garibaldi, cuore di Sondrio dove sorge

il Grand Hotel della Posta. A destra la Spa e la facciata

dello storico albergo, scorcio sul fiume; sotto: una camera

dell’hotel, prodotti tipici della Valtellina e un piatto

di pizzoccheri. Nella striscia verticale: il ristorante e la

taverna dell’hotel, la Torre Ligariana e l’albergo illuminato.

L’elegante Grand Hotelcostruito nel lontano 1862è legato a doppio filocon la città della Valtellinacostituendone un luogod’accoglienza di classee un singolare, riccoe variegato spazio museale

L0 storic0 “Posta” racconta Sondrio

Pagina a cura di

>Renato Malaman<

Lombardia

Dal 23 al 25 aprileospiterà “Art de Vivre”

un evento d’arte, modae alta gastronomia

L’albergo è uno dei focusdi piazza Garibaldi

il cuore pulsantedi un centro storico

tutto da scoprire

Turismo 29 www.lapiazzaweb.it

Page 30: Riviera ovest febb2016 n21
Page 31: Riviera ovest febb2016 n21

laPiazza Salute / Si Viaggiare 31 www.lapiazzaweb.it

Salute

Gentile Direttore, da medico ospedaliero che quotidianamente opera in un reparto di chirurgia

generale, ho considerato con particolare attenzione la dichiarazione/denuncia dell’ Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani “L’esigenza di risparmiare non può andare a discapito dei pazienti e della qualità della cura“.

L’associazione Acoi, sulla scia delle segnalazioni di migliaia di medici, accusa la corsa a ridurre i costi della sanità e denuncia che i bisturi utilizzati in sala operatoria sono di qualità sempre più scadente.

Scende in campo direttamente il Presidente Prof. Diego Piazza in rappresentanza dei chirurghi italiani, e su Repubblica leggiamo che “la continua ricerca del prezzo di mercato più basso, con criteri di valutazione spesso discutibili da parte delle commissioni regionali, ha determinato un livellamento verso il basso della qualità”.

“La mediocre qualità dei bisturi utilizzati oggi ha conseguenze sia estetiche, perché il taglio perde la famosa precisione chirurgica, sia infettive, perché, aumentando il trauma cutaneo per incidere una superficie, si aumenta il rischio di contaminazione batterica della ferita”.

“Quanto ai costi - prosegue il presidente dell’Acoi - possiamo affermare che si tratta di una scelta antieconomica, perché per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento”. Pochi mesi fa vi era stata un’altra recente clamorosa denuncia riguardo la qualità pessima dei guanti che si bucavano durante gli interventi con frequenza anomala fatta dal Prof. Francesco Corcione, Presidente della Società Italiana di Chirurgia.

Sia Corcione, che Piazza sono stimati colleghi eletti dai chirughi italiani a rappresentare ai massimi livello istituzionali questa particolare categoria professionale.

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

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SaluteInformazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/salute/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

L’allarme dei chirurghi:pericolosissimo operare con bisturi scadenti

dott. Giovanni Leoni

Continua alla pagina seguente

L’Editoriale

pag 1 e 2 editoriale per provincia venezia (o anche padova)

La vertigine visiva, cause e sintomi

a pag 33 a pag 33

Infertilità di coppia, quali soluzioni?

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Il Counselor per superare le difficoltà del quotidiano

a pag 34

Page 32: Riviera ovest febb2016 n21

laPiazza Salute 32 www.lapiazzaweb.it

I chirurghi generali si occupano dei molteplici campi della chirurgia, sono presenti in tutti gli ospedali italiani e sono i medici che trovate ad operare con più frequenza di notte e festivi, dall’appendicite all’emorragia addominale di un grave trauma stradale, sono persone abituate a prendersi ogni giorno le loro responsabilità nelle condizioni più difficili. Fanno parte degli urgentisti per eccellenza come anestesisti e medici del pronto soccorso: gente che “ci mette la faccia“. E’ irrituale che questi professionisti, a nome di tutta la categoria dei chirurghi, facciano dichiarazioni così allarmanti sui media. Credo assolutamente plausibile quindi, che in entrambi i casi, il coinvolgimento del pubblico in questioni di forniture tecniche sia dovuta al fatto che, i miei colleghi provati altri modi di risoluzione dei problemi senza clamore, non siano stati ascoltati dai diretti interlocutori e si siano trovati costretti a rivolgersi ad altre strade. Sono convinto che se si è arrivati a questo punto, vuol dire che la preoccupazione è talmente forte da superare quella che è la normale riserva dei chirurghi riguardo alla propria attività professionale. Il bisturi, strumento base per eccellenza dell’attività chirurgica, diviene doppiamente simbolo per la causa dei ribassi, in quanto, dal punto di vista del costo non può essere paragonato ad altri strumenti più complessi. L’enunciato porta direttamente ad un altro aspetto, che concerne la possibilità del chirurgo di poter incidere sulla qualità degli strumenti che utilizza quotidianamente per curare le persone, e delle quali è l’unico responsabile finale davanti alla sua coscienza ed alla legge. Questo assunto all’utente comune potrebbe sembrare ovvio ma la realtà dei fatti è ben diversa: questi scritti lo esplicitano spero con chiarezza. Non si può mettere come primo criterio di scelta il costo, che va considerato solo a parità della qualità e facendo attenzione a non scendere sotto un certo standard. Quindi e’ necessario rivedere quali sono le caratteristiche intrinseche al bando per l’aggiudicazione di una commessa su una fornitura ospedaliera, vedere se le ditte che partecipano rispettano i requisiti, rivedere i criteri di attribuzione dei punteggi e le composizioni delle commissioni regionali e locali: se questi sono i risultati appare evidente che c’è qualcosa che non funziona. Mi sento in dovere di affermare che questo atteggiamento da parte dei professionisti che si sono esposti tramite i media, denota la necessità di far arrivare un messaggio a livello istituzionale, al fine che si rivedano quindi le commissioni ai vari livelli su criteri scientifici e di trasparenza, in cui la sana competizione fra ditte deve puntare al progresso ed alla qualità del prodotto, non al risparmio ad ogni costo sulla pelle dell’ignaro paziente e alla crisi di coscienza del professionista che rischia con le nuove normative sulla dipendenza il licenziamento per affermazioni pubbliche potenzialmente lesive per l’azienda in cui è stato assunto.

L’Editoriale

Segue dalla prima paginea dello Speciale Salute

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

dott. Giovanni Leoni - Presidente OMCeO Provincia di Venezia

laPiazza Salute 2 www.lapiazzaweb.it

L’intervento

La scienza medica ha da tempo oltrepassato i confini delimitati dalle colonne di Ercole e non occorre

disturbare Kant per ricordare che non tutto ciò che è lecito è moralmente accettabile.

Il progredire scientifico ha favorito la nascita nel secolo scorso della nuova disciplina della bioetica. Sono stati istituiti da allora Comitati di bioetica a vari livelli, da quello nazionale a quelli regionali e locali, per cercare di dare risposte alle nuove situazioni in cui si sono venuti a trovare i medici, e non solo, di fronte a casi come ad esempio la procreazione medicalmente assistita, gli espianti e i trapianti di organo, l’eutanasia, l’accanimento terapeutico,l’utero in affitto, lo “staccare la spina” al paziente ormai ridotto in stato vegetativo ma vivo solo grazie alle moderne tecnologie, ma anche l’allocazione delle risorse economiche e la priorità delle cure.

In questi giorni in cui è in votazione nel Parlamento italiano la legge Cirinnà sulle unioni delle coppie omosessuali, sull’adozione di figli da parte delle stesse (argomento su cui i pediatri hanno lanciato un grido d’allarme per le possibili conseguenze psicologiche), sulla maternità surrogata, in America si sta discutendo su un caso che ha creato un forte impatto mediatico: può una donna che ha dato il suo utero “in affitto” rifiutarsi di abortire quando questo le sia richiesto dai genitori intenzionali?

Negli USA, in molti Stati è permesso che vengano stipulati regolari contratti in cui una donna si impegna a portare in grembo figli non suoi in cambio di denaro.

Melissa Cook,una 47enne californiana in attesa di 3 gemelli i cui gameti derivavano da un 50enne della Georgia mentre gli ovuli da una donatrice, ha respinto la richiesta di aborto da parte del padre intenzionale ed ha intentato causa contro l’uomo.

Dal momento che tutti e 3 gli embrioni impiantati nell’utero della sig.ra Cook avevano attecchito, il padre, che aveva preso in considerazione l’adozione di un solo bambino, con la preoccupazione di rischi associati ad un parto multiplo e la motivazione di ritenere crudele il separarli, aveva chiesto alla donna di abortire. Melissa,incinta alla 23.ma settimana,ritenendo le motivazioni della richiesta legate più a preoccupazioni economiche che non a motivi di salute, ha rifiutato di abortire: “Stanno andando bene tutti e tre - ha dichiarato al Washington Post - ho profonda empatia per gli uomini che vogliono figli, tuttavia ora penso che il concetto di base di questo tipo di accordi vada riesaminato e non considero più gli accordi di maternità surrogata favorevolmente come in passato.”

Si è quindi rivolta alla Suprema Corte di Los Angeles per violazione dei diritti di uguale protezione garantiti dalla Costituzione da parte della legge californiana su questa forma di fecondazione assistita. Per Jennifer Lahl, Presidente del Center for Bioethics and Culture Network, si tratta di un caso epocale: “Le donne in tutti gli USA sono state intimidite e sfruttate dall’industria per la maternità surrogata che va a caccia dei poveri per profitto. E ora quest’industria si è spinta troppo in là cercando di obbligare le donne ad abortire feti sani per un mero beneficio economico”. “Attraverso casi come questo gli americani inizieranno a capire perché il Canada e tantissimi Paesi Europei, Asiatici e Africani hanno vietato la maternità a pagamento. Trasforma le donne in allevatrici anonime e i bambini in prodotti da ordinare (ed eventualmente da eliminare se non corrispondenti alle aspettative (n.d.r.). Questo- conclude Lahl - deve finire!”

La Cook nella causa in corso rifiuta di abortire e sostiene di essere la madre legale dei 3 gemelli e cerca di ottenere i diritti parentali sul terzo bambino e la custodia per i primi due.

Un caso di riflessione anche per i nostri Parlamentari.

Maternità a pagamento, nuovi risvolti e un caso su cui riflettere

dott. Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Page 33: Riviera ovest febb2016 n21

laPiazza Salute 33 www.lapiazzaweb.it

Come curare la Lombalgia, diagnosi e procedura

Viene definito lombalgia il dolore che colpisce la regione lombare e sacrale; qualora si irradi

all’arto inferiore viene indicato come lombo-sciatalgia (irritazione anche del nervo sciatico) o lombo-cruralgia (irritazione anche del nervo crurale). I due termini indicano solamente i distretti corporei in cui si manifesta il dolore senza indicarne le cause. L’origine del disturbo può ritrovarsi in problematiche meccanico-strutturali, dei tessuti molli vertebrali e paravertebrali, della struttura ossea, degli organi interni che “proiettano” dolore nella zona lombare, la gravidanza, lo stress (psicosomatico).

Uno dei fattori di rischio è l’obesità in quanto aumenta la lordosi fisiologica lombare, altera la meccanica vertebrale con conseguente ripercussione sulle zone vicine ed a distanza, irritazione dei nervi, dolore; un altro fattore di rischio è la sedentarietà: “il movimento, questa è la vita”.

Per questi motivi, non è sufficiente calmare il dolore e l’infiammazione, è necessario, anche e soprattutto, restaurare una migliore meccanica vertebrale, affinché le crisi non si scatenino più su dei semplici piccoli “movimenti sbagliati”. Una buona meccanica vertebrale deve permettere un utilizzo normale della colonna vertebrale, senza che si sia obbligati a fare sempre attenzione a tutti i gesti. Se questo non c’è avremo un terreno fertile per il “colpo della strega” su cui un movimento anche minimamente “scorretto e brusco” va a creare un’alterazione strutturale, una distorsione vertebrale e quasi sempre al dolore si accompagna una marcata rigidità muscolare in tutto il corpo.

Il dolore può insorgere in maniera acuta (comunemente detto colpo della strega) o in maniera

Dott. Andrea Bellato - Fisioterapista e OsteopataVia Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

sorda e costante (lombalgia cronica) comunque essere prodotto da diverse cause: uno sforzo eccessivo, una caduta che produca un trauma distorsivo – contusivo, patologie cronico degenerative quali artrosi, stenosi lombare, sindrome della cauda equina, problematiche capsulo-legamentose, stiramento della muscolatura, ecc. La risposta dell’organismo al dolore è una contrattura antalgica della muscolatura lombare che aumenta la sensazione dolorosa accompagnandola ad una marcata difficoltà nel movimento del tronco.

Il trattamento della lombalgia non è semplice, dipende dalla severità dei sintomi piuttosto che dalla severità delle lesioni, ed il giudice finale del risultato è il paziente stesso, tenendo presente che ognuno ha la propria percezione del dolore. Lo scopo del trattamento è quindi quello di riequilibrare il corpo in modo da rivitalizzare l’organismo che in genere si trova atteggiato in stato di difesa sia a livello muscolo-scheletrico che a livello organico, emotivo: fattori che modificano la postura e che poi possono scatenare vari sintomi fra i quali uno dei più frequenti è la lombalgia. Si interviene riequilibrando il piede, il ginocchio, il bacino, la colonna vertebrale, ecc., in poche parole è importante ristabilire la mobilità lì dove è perduta nonché riequilibrare le pressioni sopra e sotto diaframmatiche.

La vertigine visiva, sintomi e cause

La vertigine può essere definita come una sensazione di instabilità ed è un sintomo, non una malattia, di

disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazione di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla guida diventerebbe di estremo pericolo.

Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppure di instabilità visiva causata da una non corretta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio. D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli-articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare

Ottico Optometrista Barbara Micaglio Ottica Optometria Barbiero - Via Montello 2 - 30033 Noale (VE) - Tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: [email protected] - www.otticabarbiero.com

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse).Le vertigini si possono avere per altri motivi,

quali: problemi otologici, stress emotivi, gli stati di tensione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. L’insufficienza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.

Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio

Infertilità di coppia: quali soluzioni?Secondo la definizione dell’organizzazione

mondiale della sanità (OMS), l’infertilità è definita come l’incapacità di procreare dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti. Si stima che l’infertilità colpisca circa il 15% delle coppie (circa 60000 nuove coppie ogni anno in Italia) assumendo la dimensione di problema sociale. Nei paesi industrializzati la prevalenza delle coppie infertili è passata dal 6-7% degli anni 60 al 15-20% attuale. Questo importante aumento della prevalenza è imputabile da un lato al maggior numero di coppie che oggi a differenza del passato, si rivolge al medico e dall’altro a fattori sociali e ambientali.

Tra questi si annoverano: • età della partner femminile: negli ultimi

decenni la ricerca della prima gravidanza avviene molto più tardi rispetto al passato (fertilità decresce notevolmente dopo i 40 anni);

• riduzione della frequenza di rapporti legata all’età più avanzata dei partner e alla vita frenetica dei nostri tempi;

• aumento della promiscuità sessuale con conseguente incremento dell’incidenza delle malattie sessualmente trasmesse le quali possono gravemente incidere sulla fertilità;

• abitudini di vita (stress, obesità, fumo di sigaretta, alcool, inquinanti ambientali) con ripercussioni sulle condizioni riproduttive dell’uomo e della donna.

Il tentativo di identificare le cause di infertilità di coppia inizia con un’accurata

Dott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.itwww.deltamedica.affi dea.it

La personalizzazione del trattamento

e la presa in carico della coppia è

fondamentale per l’ottimizzazione

delle probabilità di gravidanza

anamnesi (storia dei pazienti) e con un’attenta valutazione clinica dei 2 partner supportata da indagini laboratoristiche e strumentali. Le cause che sono alla base di una difficoltà riproduttiva si suddividono in:

• fattori esclusivamente o prevalentemente femminili,

• fattori esclusivamente o prevalentemente maschili,

• fattori di coppia.Inoltre nel 25 % circa delle coppie la

causa di infertilità rimane ignota (infertilità inspiegata).

I principali esami diagnostici che permettono l’inquadramento diagnostico della coppia infertile sono:

• per la donna l’esecuzione di esami ormonali, la stima della riserva ovarica, la valutazione dell’ovulazione e la valutazione della pervietà tubarica;

• per l’uomo la valutazione del liquido seminale.

Identificate le cause di infertilità è importante discutere con la coppia l’approccio terapeutico. In molti casi (anovulazione cronica, ridotta riserva

ovarica, liquido seminale con anomalie, malformazioni uterine, alcune patologie tubariche) l’approccio puo’ essere solo di tipo medico non invasivo (rapporti mirati, controllo dell’ovulazione) o con blando supporto terapeutico (induzione della crescita follicolare multipla, induzione dell’ovulazione, supporto della fase luteale) mentre in casi più severi l’infertilità/sterilità di coppia può essere risolta soltanto attraverso le tecniche di riproduzione assistita (PMA).

Le tecniche di riproduzione assistita si distinguono in tecniche di:

• I livello: inseminazioni intrauterine (in vivo in cui la fecondazione avviene nell’organismo della donna);

• II livello: fecondazione in vitro in cui la fecondazione avviene in provetta, all’esterno dell’organismo della donna (FIVET-ICSI);

e vengono definite omologhe, se si utilizzano i gameti della coppia (ovocita e spermatozoo); o eterologhe se prevedono l’uso di gameti estranei alla coppia.

Il ruolo fondamentale del medico che si interessa di infertilità di coppia e medicina della riproduzione è in primis inquadrare la coppia al fine di capire se vi è oppure no un problema riproduttivo, prescrivere e valutare (discutendo con la coppia) gli esami necessari per la diagnosi di infertilità di coppia e infine proporre, dopo adeguata informazione, quelle che sono le opzioni terapeutiche più efficaci per ogni singolo caso. La personalizzazione del trattamento e la presa in carico della coppia è fondamentale per l’ottimizzazione delle probabilità di gravidanza oltre che per la riduzione dei tempi di attesa volti all’ottenimento della stessa.

Page 34: Riviera ovest febb2016 n21

Poliambulatorio Specialistico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale

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Un nuovo laser “micropulsato” per trattare la retina infiammata

La retina costituisce il tessuto retinico più nobile dell’occhio. E’ la superficie sulla quale si proietta

l’immagine ed è costituita da uno strato di cellule, fotorecettori, capaci di trasformare la luce in impulso elettrico. Ovviamente questa semplificazione non rende ragione della complessità del fenomeno da un punto di vista biochimico; dobbiamo infatti pensare che l’energia luminosa, colpendo le cellule, fa si che queste consumino alcune sostanze chimiche presenti al loro interno e quindi determinino l’eccitazione di determinate fibre nervose. La grande complessità dell’occhio è resa ancora più evidente se pensiamo che è collegato a circa il 40% del cervello! Ad ogni modo, questa breve introduzione è riportata solo per far capire che se in questa catena di eventi vi sono delle interruzioni, la visione non è più buona. Uno dei processi morbosi con cui abbiamo a che fare frequentemente è l’edema retinico.

La parola edema rappresenta semplicemente un infarcimento di liquido negli spazi retinici. Se noi prendiamo ad esempio un colpo in una parte del corpo, questa si gonfia, basti pensare ad una distorsione articolare o ad un trauma. A livello oculare esistono equilibri molto delicati che permettono ai liquidi fisiologicamente presenti nei tessuti, di rimanere al loro posto. Se però abbiamo dei processi infiammatori successivi ad interventi chirurgici quali anche una cataratta o disturbi generali quali il diabete o ad altre patologie oculari o generali, ci possono essere delle raccolte di liquido all’interno degli strati retinici. Ovviamente in questi casi la retina non funziona più bene! Per agevolare il riassorbimento di questo liquido

Dott. Massimo Camellin Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

patologico esistono terapie farmacologiche, farmaci iniettati all’interno del bulbo, e più recentemente un particolare tipo di laser.

Una particolare lunghezza d’onda (Giallo) è in grado di stimolare le cellule retiniche senza danneggiarle permettendo così a queste di riassorbire il liquido patologico. Questo trattamento è chiamato “Laser giallo micro pulsato” e si effettua in pochi secondi senza alcun dolore per il paziente. Costituisce una vera innovazione ed un’arma straordinaria per gli edemi cronici spontanei (retinite sierosa centrale),

post diabete o post trombosi. Una seduta laser dura pochi secondi, si effettua dopo aver dilatato la pupilla e non comporta alcuna sensazione di dolore per il paziente. E’ inoltre possibile ripetere questi trattamenti in caso di recidiva

della raccolta di liquido. Questo laser ha un’efficacia straordinaria anche nei comuni trattamenti laser per la saldatura delle lesioni retiniche (distacco di retina) o nei trattamenti panretinici nei pazienti diabetici. Il grosso vantaggio per il paziente è l’assenza di dolore dovuta alla estrema brevità dellìimpulso (20 msec). Ancora una volta la tecnologia ci offre soluzioni, sta a noi usarla con intelligenza!

Una seduta laser dura pochi secondi, si effettua dopo aver dilatato la pupilla e non comporta alcuna sensazione di dolore per il paziente

“Non so cosa fare”... quando da soli non riusciamo a superare le difficoltà del quotidiano c’è il Counselor

Non so cosa fare! è forse una delle frasi più frequenti pronunciate dalle persone che ho

incontrato in Studio. Persone come te; mamma o moglie, sorella o amica, padre o figlio, che ad un certo punto della loro vita sprofondano in un buco nero. Alcune volte scivolano dentro lentamente, altre volte cadono “di punto in bianco” come se fosse loro venuta a mancare la “terra sotto i piedi”. Convivono con disagi e difficoltà che li accompagnano nel quotidiano, facendo finta di non sentire e di non vedere, pensando che in questo modo la giornata “passi” per arrivare a sera.

Ma il malessere che non passa e la sensazione di non sentirsi a posto con la propria vita, diventa come un’ombra costante…..E a questo punto, non sai cosa fare!

Le tue risorse, i tuoi punti di forza sono gli strumenti che ti permettono di venirne fuori e non sempre è possibile trovarle dentro di te per poter affrontare questi momenti di impasse. Alcune volte la “pacca sulla spalla” non basta, magari neanche la cerchi perché non ti senti realmente ascoltato o per paura di essere giudicato.

E chi può realmente aiutarti, chi può ascoltarti senza giudicarti?

Oggi c’è il Counselor. Un professionista che

Antonietta VerduciCounselor e Career Guidance Via Donizetti, 9 - Spinea (Ve)[email protected]

può prestare un ascolto attento e qualificato con l’obiettivo di aiutarti ad affrontare i problemi con maggiore consapevolezza. Il Counselor si rivolge a tutti coloro che hanno i “normali problemi della vita”. Ti accompagna nel viaggio del cambiamento e ti aiuta ad osservarti con occhi diversi. Ti aiuta a scoprire ciò che puoi essere attraverso le tue risorse e il tuo potenziale

“Alcune volte mi sembra di essere nelle sabbie mobili. Mi muovo, mi divincolo, il cuore mi batte forte, i pensieri si bloccano. Il buio. Mi sento solo e la paura mi assale... Non riesco a fare più nulla!”

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione

delle malocclusioni per ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di

estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.

Vitaldent - centro odontoiatricoDott.ssa Angela Zadro, specialista in Ortognatodonziavia Alberto Cavalletto 5 35122 - Padova - Tel.: 049 9868694 - www.vitaldent.com

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Libri 36 www.lapiazzaweb.it

La “libraria” settecentesca di S. Francesco: l’ultimo libro di P. Luigi GiacomettiÈ stata recentemente presen-

tata a Perugia l’ultima ope-ra letteraria promossa da Padre Luigi Giacometti, direttore della Biblioteca storica del Conven-to di San Francesco del Mon-te, frate francescano originario di Cavarzere che tutti ricorda-no in paese con grande affetto e stima. L’opera si intitola La “libraria”settecentesca di San Francesco del Monte a Perugia ed è composta da due volumi che restituiscono il volto dell’antica biblioteca del Monte e rendono ancora più evidente la sua im-portanza per la storia cultura-le dell’Ordine francescano, in stretto rapporto con la città di Perugia. “L’opera offre la ricom-posizione scientifica dei fondi librari – scrive Padre Giacometti nella prefazione al testo – così

come erano disposti nella stori-ca Biblioteca, prima dell’avvento della Repubblica giacobina. La ricerca, l’esame e la registrazione dei materiali librari, messi a con-fronto con titoli e signature degli antichi cataloghi settecenteschi, hanno permesso di identificare gli esemplari originari posseduti dalla Biblioteca del Monte, oggi custodite in altre biblioteche, italiane ed estere”. Il progetto di realizzazione dell’opera ha coin-volto numerose personalità della Regione Umbria, della Biblioteca Comunale Augusta, della Biblio-teca del Rettorato dell’Universi-tà di Perugia e del liceo classico “Annibale Mariotti”, riunite sotto la responsabilità scientifica di Al-fredo Serrai, il quale si è avvalso della collaborazione di Maria Paola Barlozzini e di Fiammet-

ta Sabba, quest’ultima curatrice dei volumi. Il catalogo aumenta le conoscenze disponibili sulla preparazione teologica, morale e culturale dei frati francesca-ni lungo i secoli, ma anche sugli ambiti in cui essi la applicavano, attraverso l’insegnamento e la predicazione in Italia e all’estero, dunque rappresenta un prezioso strumento per approfondire in maniera rigorosa il valore sto-rico e culturale della Biblioteca del Monte. “In accordo con il motto presente nel finestrone del salone librario non oculis [sed] mentibus esca – conclude Padre Luigi - la bellezza della bibliote-ca sorprende e incanta, ma il vi-sitatore è avvisato di favorire un personale processo di interioriz-zazione e di lasciare ogni «distra-zione» davanti ad un «oggetto»

tanto ammirevole: esso è solo un tramite, grazie al quale la mente deve lasciarsi condurre al Princi-pio di ogni bellezza. Il messaggio della Biblioteca del Monte, infat-ti, richiama un concetto espresso dal grande dottore francescano Bonaventura da Bagnoregio nel suo Itinerario della mente in Dio: ogni bellezza, poiché è mediata dalla nostra superficiale emozio-ne, potrebbe essere ingannevole;

ma se invece è attirata dalla luce divina, essa vede attraverso quel-la stessa Luce”. Per informazioni e prenotazioni dell’opera è possi-bile rivolgersi alle Edizioni Fabri-zio Fabbri srl (tel. 075 5271076, email [email protected]) oppure a Padre Luigi Giacometti (email [email protected])

Nicola Ruzza

Sotto padre Luigi Giacometti

“Solo andata –Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile attesa”

ll biglietto, Antonio, fratello minore dei protagonisti e l’’autrice Patrizia Rossetti

La storia di due gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre 1943

Un biglietto sgualcito e un di-segno del destino che riesce a ri-comporre, almeno nel ricordo, una famiglia divisa dai drammi della guerra.

E’ questo il tema del libro “Solo andata – Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile atte-sa” presentato a metà gennaio in Corte Benedettina a Correzzola nel Padovano. L’opera, scritta dal-la giornalista del Mattino di Pa-dova Patrizia Rossetti, la storia di Arnaldo e Osvaldo Agostini, due

gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre del 1943. Due fratelli, due giovani come tanti altri, due soldati. Chiamati alle armi e inghiottiti dalla guerra dopo l’Armistizio del 1943. La fami-glia conoscerà la loro sorte soltanto grazie a un biglietto lanciato a caso lungo la strada ferrata, e arriva-to a destinazione per un singolare

gioco del destino. Con l’autrice era presente Antonio Agostini, fratello minore di Osvaldo e Arnaldo, dai cui ricordi ha preso vita la storia narrata nel libro. Secondogeniti dei cinque figli di Ettore Agosti-ni e Natalina Ortolan, Arnaldo e Osvaldo conducono la dura vita riservata ai poveri delle campagne venete, quando nell’agosto del 1943

ricevono la cartolina-precetto che li trascina in guerra. Deportati pochi giorni dopo l’Armistizio, in un ul-timo gesto di disperazione gettano dalle feritoie del vagone piombato un biglietto, supplicando chiunque lo trovi di avvertire la loro famiglia. Il misero pezzo di carta sgualcita potrebbe andare distrutto, invece è notato da una donna, letto e in-

viato al padre e alla madre dei due giovani, che ben presto i Tedeschi divideranno per sempre, destinan-doli a due diversi campi di prigio-nia. Soltanto uno di loro tornerà a casa, ma minato nel corpo e nello spirito, tanto da non farcela nep-pure a raccontare per intero quegli anni di sofferenze. Un compito che Antonio, bambino all’epoca dei fat-ti, ha invece fatto proprio, per con-segnarlo alle giovani generazioni. Il libro, edito dall’associazione di volontariato Co-Meta, è corredato dalle foto del fotografo Franco Stor-ti e da una serie di emozionanti immagini d’epoca che ritraggono la famiglia Agostini.

Il ricavato delle vendite andrà ai progetti di solidarietà che l’as-sociazione Co-Meta sta portando avanti a favore dei bimbi africani.

Alessandro Cesarato

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La quantità degli ingredien-ti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

Nota

Ca r m e n B e l l i n ,

E d u c a t o r e A l i m e n t a r e dell’Associa-zione Cultu-rale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cuci-na, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubbli-cato “Metti una sera a cena” libro di ricette e consigli utili per una cu-cina in armonia con i rit-mi della natura.

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TARTINE ALLA CREMA DI CARCIOFI

Ingredienti: 4 fette di pane integrale - 1 ci-polla - 2 spicchi d’aglio - 4 carciofi - 1 pizzi-co di zenzero e 1 di curry - 1 ciuffo di prezze-molo - 1 spicchio di limone - olio e sale q. b.

Preparazione: preparare o acquistare già pronti i fondi di carciofo. Lasciarli a bagno in acqua acidulata per qualche minuto. Intanto tritare bene la cipolla e l’aglio e farli saltare in una teglia oliata, unire i carciofi, regolare di sale e spezie e lasciar cuocere. A fine cottura aggiungere un po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Quindi frullare con il frullatore ad immer-sione fino ad ottenere una crema morbi-da. Spalmare su fette di pane, tagliate in varie forme.

CROCCHETTE DI VERDURE

Ingredienti: 1 gambo di sedano - 1 cipolla - 2 carote - 1 finocchio - ½ porro (o altre verdure a scelta) - sale - peperoncino - rosmarino - olio - tamari - 1 spicchio d’ aglio - 3 o 4 C di fiocchi di riso o fiocchi di avena piccoli.

Preparazione: tagliare tutte le verdure abbastanza sottili, metterle in una teglia con un filo d’olio e il rosmarino, mescolarle bene e farle saltare a fiamma abbastanza alta per 10-15 minuti rigirandole spesso. Coprire, aggiungere il tamari e lasciare cuocere anco-ra qualche minuto. Nel frattempo mettere in ammol-lo 3-4 C. di fiocchi di riso o di avena piccoli nell’ac-qua o meglio nel brodo vegetale. In una terrina unire tutti gli ingredienti, amalgamarli bene e formare delle palline, passarle nel pane grattugiato e farle dorare in forno in una teglia unta d’olio, girandole da ambo le parti in modo da farle diventare croccanti.

TORTA DI CAROTE

Ingredienti: 250 g di carote - 250 g di noc-ciole o mandorle - 3 C di farina integrale - 1 C di miele - 2 C di uvetta - 1 C di pinoli - 1 uovo.

Preparazione: in una terrina mescolare la farina con le carote grattugiate, le noc-ciole tritate, il miele, l’uvetta e i pinoli. Aggiungere il tuorlo d’uovo e impastare. Ungere uno stampo, versarci il composto (se risulta troppo asciutto aggiungervi un po’ di succo di frutta) e infornare a 200 gradi per 30 minuti. Nel frattempo montare a neve l’albume dell’uovo e versarlo sulla torta. Rimettere in forno e lasciare cuocere ancora per 10 minuti circa.

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Oroscopo 38 www.lapiazzaweb.itOroscopo 1 www.lapiazzaweb.it

ArieteSarete più riflessivi e astuti. Riuscirete finalmente a far decollare i vostri progetti.

Comunicate di più.

Datevi da fare e dedicatevi ai cambiamenti, possibilmente nella prima metà del mese, poi diventerete più nervosi.

Recupererete fiducia in voi stessi grazie a nuovi incontri,

positivi anche per risolvere tensioni familiari.

Riflettete prima di agire, sarete molto impulsivi e

carichi di energia.

Il vostro umore è dei migliori ma sarà un mese impegnativo, con qualche

delusione.

Sistemate le questioni in sospeso e godetevi un po’ di

relax, con un viaggio e magari nuove amicizie. Dedicatevi

allo sport.

Non spendete troppo e non fate-vi prendere dall’ansia. Alcuni

problemi si sistemeranno entro la metà del mese.

Avrete dei momenti piacevoli con la persona che amate. Riscoprire-te il valore delle amicizie. Tenete sotto controllo la gelosia, però, e

siate poco possessivi.

Gratificatevi con un po’ di sva-go, dopo un periodo pieno di

impegni. E’ il momento perfetto per conoscere l’anima gemella.

Date spazio all’immaginazione. Questo mese sarà molto vivace.

Farete nuove conoscenze e migliorerete la vostra vita sociale.

Siete un po’ stanchi. Tenete duro fino a marzo. Fate

qualcosa che vi piace per gratificarvi. Dedicatevi solo a

voi stessi.

Nuove amicizie e qualche buona notizia in arrivo. E’ un momento buono per voi, per

affrontare nuove sfide.

Toro

Gemelli

Cancro

Leone

Vergine

Bilancia

Pesci

Acquario

Capricorno

Sagittario

ScorpioneL’amore prima di tutto nel mese di San Valentino. Abbracciatevi,

tutto andrà per il verso giusto

Febbraio

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