PROTESI FISSA Risultati clinici e istologici delle preparazioni subgengivali a lama di coltello. Casi clinici Clinical and histological outcomes of sub-gingival knife-edge tooth preparation. Case reports M. Pettinicchio, G. Murmura, S. Caputi, T. Traini* Universita degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Dipartimento di Scienze Orali, Nano e Biotecnologie (Direttore: prof. S. Caputi) Ricevuto il 3 febbraio 2011 Accettato il 3 marzo 2011 Disponibile online 6 maggio 2011 *Autore di riferimento Tonino Traini [email protected]1. Introduzione Il concetto del posizionamento subgengi- vale dei margini di una corona protesica si basa su motivi estetici, nonostante diversi autori, allo scopo di preservare l’ampiezza biologica (BW), abbiano sug- gerito una posizione della linea di finitura protesica juxtagengivale o nel solco gen- givale [1–7]. Recentemente e stata intro- dotta una nuova procedura clinica, defi- nita Biologically Oriented Preparation Riassunto Obiettivi. Il presente lavoro ha come obiettivo la correlazione fra risultati clinici e istologici ottenuti in denti preparati protesicamente secondo la “tecnica di preparazione orientata biologicamente” (Biologically Oriented Preparation Technique, BOPT). Materiali e metodi. I casi clinici presentati mostrano gli step significativi della tecnica BOPT e i risultati clinici. Sei denti anteriori considerati “hopeless” sono stati utilizzati per le analisi istologiche. Tre denti sono stati preparati in accordo con la BOPT (test), mentre altri 3 sono stati preparati con una spalla juxtagengivale convenzionale (controllo). Su tutti gli elementi preparati sono stati immediatamente posizionati provvisori in resina acrilica. Dopo 5 settimane i denti sono stati estratti. Risultati. L’epitelio giunzionale (JE) risultava essere di 2,5 W 0,4 mm (test) e di 1,7 W 0,3 mm (controllo) (p < 0,001). L’area di tessuto con- nettivo infiltrato da cellule infiammatorie (CTI) risultava essere rispettiva- mente di 2,7 W 0,7 mm 2 (test) e 1,5 W 0,3 mm 2 (controllo) (p < 0,001). Conclusioni. La tecnica BOPT sembra favorire la formazione di epitelio giunzionale lungo e l’infiltrazione infiammatoria nel tessuto connettivo: per questo motivo non dovrebbe essere usata nei denti con parodonto sano. Parole chiave: * Estetica * Preparazioni a lama di coltello * Analisi istologiche * BOPT * Protesi fissa Abstract Objectives. This article evaluates the correlation between clinical and histological results in teeth prepared for fixed prosthodontics using the Biologically Oriented Preparation Technique (BOPT). Materials and methods. Clinical cases are presented to illustrate the main steps in the BOPT procedure and the clinical results. Six anterior teeth regarded as “hopeless” were used for histological analysis. Three were prepared according to the BOPT (test), and the other three were prepared with a rounded juxtagingival shoulder (control). Temporary acrylic resin restorations were immediately placed. The teeth were extracted after five weeks. Results. The junctional epithelium (JE) measured 2.5 W 0.4 mm (test) and 1.7 W 0.3 mm (control) (p < 0.001). The area of connective tissue infiltrated by inflammatory cells was 2.7 W 0.7 mm 2 (test) and 1.5 W 0.3 mm 2 (control) (p < 0.001). Conclusions. The BOPT appears to favor the formation of a long JE and inflammatory-cell infiltration of the connective tissue, so it should not be used on periodontically sound teeth. Key words: * Esthetics * Vertical preparation * Histological analysis * BOPT * Fixed prosthesis 0011-8524/5 - see front matter Ó 2011 Elsevier Srl. Tutti i dirtti riservati. 420 | DENTAL CADMOS | 7/2011 doi: 10.1016/j.cadmos.2011.03.003 articolo originale
6
Embed
Risultati clinici e istologici delle preparazioni subgengivali a ......Risultati clinici e istologici delle preparazioni subgengivali a lama di coltello. Casi clinici Clinical and
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
articolo originale
Riassunto
Obiettivi. Il presente
clinici e istologici otte
“tecnica di preparazio
Preparation Technique
Materiali e metodi. I
della tecnica BOPT
“hopeless” sono stati
stati preparati in acc
preparati con una spa
gli elementi preparati
resina acrilica. Dopo 5
Risultati. L’epitelio g
(test) e di 1,7 W 0,3
nettivo infiltrato da ce
mente di 2,7 W 0,7 m
Conclusioni. La tecn
giunzionale lungo e l’i
questo motivo non do
Parole chiave: * Este
istologiche * BOPT *
420 | DENTAL CADMO
PROTESI FISSA
Risultati clinici e istologici dellepreparazioni subgengivali a lamadi coltello. Casi cliniciClinical and histological outcomes of sub-gingivalknife-edge tooth preparation. Case reports
M. Pettinicchio, G. Murmura, S. Caputi, T. Traini*
Universit�a degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Dipartimento di Scienze Orali,Nano e Biotecnologie (Direttore: prof. S. Caputi)
Risultati clinici e istologici delle preparazioni subgengivali a lama di coltello. Casi clinici
Technique (BOPT), rappresentata da una
preparazione sottogengivale a lama di
coltello, senza alcuna linea di finitura defi-
nita [8–10].
L’integrit�a dell’epitelio giunzionale (JE) �e
essenziale per il mantenimento di un pa-
rodonto sano e svolge un ruolo fonda-
mentale, dal momento che sigilla i tessuti
parodontali dall’ambiente orale. Tuttavia,
Wilson et al. [11] hanno evidenziato che
attorno a denti naturali la formazione di un
JE lungo non �e necessariamente asso-
ciata a infiammazione cronica; d’altra
parte, potrebbe essere considerata un
fattore chiave nella difesa dell’ospite
[12]. �E stato altres�ı riportato che, nono-
stante la posizione sottogengivale del
margine protesico, i tessuti molli
[(Fig._1a-f)TD$FIG]Fig. 1a-f
Fig. 1a-f a) Situazione clinica iniziale: il paziente si presen
marginale. b) Dopo la rimozione del vecchio restauro, le pre
definita; in alcuni elementi la spalla marginale �e posizionata
dell’approccio convenzionale a cielo aperto al fine di preser
preparati con una fresa diamantata a finire, rimuovendo la
verticale priva di sottosquadri, arrivando persino al livello de
dopo la BOPT: l’impacco parodontale viene usato come cem
viene eseguita una ribasatura dello stesso. f) Restauro prov
(tempo della presa delle impronte)
sembrano in buona salute e stabili anche
dopo diversi anni [8–10]. Per nostra
conoscenza, nessuno studio istologico
�e stato eseguito per valutare l’organizza-
zione della BW usando la BOPT.
Scopo del presente lavoro �e correlare
l’aspetto clinico dei tessuti molli con i
risultati istologici nei denti preparati con
la BOPT.
2. Materiali e metodi
2.1. Presentazione dei casi
Il caso 1 �e stato impiegato sia per la
descrizione della tecnica BOPT, sia come
caso test per le valutazioni cliniche a un
ta con una protesi fissa incongrua, priva di precisione
parazioni sembrano mancare di una linea di finitura ben
sotto gengiva. c) La BOPT viene utilizzata al posto
vare l’ampiezza della papilla interdentale; i denti sono
vecchia preparazione e ottenendo una preparazione
lla cresta ossea. d) Restauro provvisorio in resina 7 giorni
ento provvisorio. e) Dopo la rimozione del provvisorio,
visorio e guarigione dei tessuti molli dopo 5 settimane
DEN
anno (fig. 1a-f); congiuntamente sono
stati valutati altri 3 casi test e 1 controllo
(fig. 2a-d). Il caso 2 �e stato riportato come
esempio metodologico nelle valutazioni
istologiche, giacch�e tutti e 3 i casi clinici
scelti presentavano, allo stesso tempo,
elementi dentari test e controllo. Le con-
dizioni cliniche iniziali di tutti gli elementi
dentari scelti per le analisi istologiche
sono riportati nella tabella 1.
Gli autori dichiarano che lo studio presen-
tato �e stato realizzato in accordo con gli
standard etici stabiliti nella Dichiarazione
di Helsinki e che il consenso informato �e
stato ottenuto da tutti i partecipanti prima
del loro arruolamento allo studio.
2.2. Caso 1
Un uomo di 58 anni, con restauri protesici
inadeguati, �e stato trattato con riabilita-
zione totale inferiore in metalloceramica
(PFM) utilizzando la BOPT (figg. 1a-f;
3a-f). Dal momento che si rendevano
necessarie sia la preservazione delle
papille sia la rimozione delle spalle
TAL CADMOS | 2011;79(5):420-429 | 421
Tabella 1 Condizioni iniziali degli elementi dentari impiegati nelle valutazioni istologiche
Parametri clinici Caso 1 Caso 2 Caso 3
Denti Denti Denti
1.2 2.2 1.1 2.1 2.1 2.2
Test Controllo Test Controllo Test Controllo
Sondaggio (mm) 5 6 4 5 4 4
Attacco clinico
(mm)
9 10 11 10 10 11
Recessione
gengivale (mm)
4 4 7 5 6 7
Sanguinamento S�ı S�ı No S�ı S�ı No
M. Pettinicchio et al.
preesistenti, posizionate sottogengiva, il
caso �e stato selezionato per la BOPT
anzich�e per una tecnica convenzionale
open flap. Il presente caso �e stato con-
siderato come caso test, un anno dopo il
posizionamento del restauro definitivo
(fig. 3f). Come casi test sono stati inoltre
riportati un primo molare mandibolare di
sinistra in zirconia-ceramica dopo 3 anni,
due primi molari in PFM, uno superiore e
uno inferiore, dopo 6mesi, quattro incisivi
superiori (incisivo centrale in disilicato di
litio e laterale in zirconia-ceramica) dopo 2
anni, mentre sono stati riportati come
[(Fig._2a-d)TD$FIG]Fig. 2a-d
422 | DENTAL CADMOS | 5/2011
controlli (fig. 4a-d) due incisivi superiori
di destra in disilicato di litio, dopo 2 anni.
2.3. Caso 2
Una donna di 43 anni, con due denti
anteriori “hopeless” (centrale e laterale),
�e stata selezionata per la valutazione isto-
logica (fig. 4a). L’incisivo laterale, pre-
parato seguendo la BOPT, �e stato usato
come test, mentre il centrale, preparato
con una spalla juxtagengivale convenzio-
nale, �e stato usato come controllo
(fig. 4b). I denti sono stati immediata-
mente ricoperti con un provvisorio in
resina acrilica ed estratti dopo 5 setti-
mane con una quantit�a minima di tessuto
molle attorno (fig. 4c). I campioni sono
stati cos�ı preparati per l’esame istologico,
ricavando tre sezioni bucco-linguali longi-
tudinali da ciascun gruppo di campioni.
2.4. Microscopio ottico
L’analisi istomorfometrica �e stata con-
dotta con unmicroscopio ottico in campo
chiaro (Axiolab, Zeiss, Jena, Germania).
I campioni (N = 6) sono stati colorati con
blu di toluidina e fucsina acida (fig. 4d,e).
Le misurazioni sono state effettuate
Fig. 2a-d a) Restauro in metalloceramica di un primo
molare dopo 3 anni: le frecce nere indicano alcune aree
di gengiva ipertrofica. b) Restauri in metalloceramica sul
primo molare superiore e inferiore, 6 mesi dopo la
cementazione: le frecce nere indicano un margine
gengivale leggermente infiammato. c) Follow-up a 2
anni di due incisivi laterali in zirconia-ceramica e di 2
incisivi centrali in disilicato di litio: monostante siano
stati usati due diversi materiali, la stessa preparazione
secondo la BOPT ha prodotto un’infiammazione
moderata del margine gengivale (frecce nere). d) Casi
controllo con preparazioni convenzionali a spalla
juxtagengivali dopo 2 anni senza alcun segno di
infiammazione gengivale (incisivo centrale e laterale
superiore in disilicato di litio)
[(Fig._3a-f)TD$FIG]Fig. 3a-f
Fig. 3a-f a) Dopo l’impronta definitiva e la preparazione del modello master, il livello del margine gengivale libero viene riportato, usando una mina, sulla parete assiale del moncone
(freccia nera). b) Il margine pi�u profondo del solco gengivale rilevato dall’impronta viene scoperto sul modello e marcato con una linea rossa (freccia rossa); i margini delle corone
possono essere posizionati entro questo spazio (tra le linee rosse e nere), in funzione del profilo di emergenza. c) Prova della struttura. d) L’estensione sottogengivale del metallo viene
controllata intraoralmente e si riporta il livello del margine gengivale libero sulla struttura stessa, usando una mina. e) Struttura metallica sul modello master (non completamente
inserito). Freccia nera: livello del margine gengivale libero determinato clinicamente. Freccia bianca: margine gengivale libero rilevato dall’impronta. Freccia rossa: limite inferiore del
solco gengivale rilevato dall’impronta. Il tecnico, prima dell’applicazione della ceramica, verifica la posizione della giunzione metalloceramica a livello buccale per evitare inestetismi. f)
Restauro finale dopo un anno: il creeping gengivale descritto da altri autori (2,3) sembra corrispondere a un’area di gonfiore marginale della gengiva dovuto al CTI (frecce bianche)
Risultati clinici e istologici delle preparazioni subgengivali a lama di coltello. Casi clinici
Fig. 4a-h a) Presentazione clinica di entrambi i denti test (incisivo laterale superiore di destra) e controllo (incisivo centrale superiore di destra). b) Elementi test e controllo preparati
rispettivamente secondo la BOPT e con una spalla arrotondata. c) Aspetto clinico dopo 5 settimane di guarigione con restauro provvisorio; il riquadro corrisponde alla sezione
istologica, ingrandita in (d). d) Sezione bucco-linguale del dente test a 50X di ingrandimento: l’epitelio giunzionale lungo ricopre la superficie del dente fino al limite apicale ricercato
dalla fresa durante la preparazione; il tessuto connettivo �e ampiamente infiltrato da cellule immunitarie; colorazione con blu di toluidina e fucsina acida. e) Alto ingrandimento delriquadro (d) a 400X, che mostra la porzione apicale dell’epitelio giunzionale lungo con sette strati di cellule epiteliali; colorazione con blu di toluidina e fucsina acida. f) Elemento test a
50X di ingrandimento al microscopio a luce polarizzata: le frecce nere indicano le fibre dell’attacco connettivo, in rapporto al cemento radicolare residuo; le frecce bianche indicano le
fibre connettivali che decorrono parallele alla superficie del dente preparato e sono presenti solo dove c’�e il cemento radicolare. g) Dente controllo a 50X di ingrandimento al
microscopio a luce polarizzata: le frecce nere indicano le fibre dell’attacco parodontale; le frecce bianche mostrano poche fibre collagene molto sottili che decorrono verso il margine
gengivale libero esterno per supportarlo. Al vertice delle fibre connettivali �e presente una modesta quantit�a di cellule immunitarie che infiltrano il tessuto connettivale. h) Confronto tra
il gruppo test e il controllo per JE (Mann-Whitney rank sum test) e per CTI (Unpaired t-test); un valore di p < 0,05 �e considerato statisticamente significativo
M. Pettinicchio et al.
reclutati. Ovviamente, quando sono coin-
volti esseri umani in valutazioni istolo-
giche, anche pochi casi devono essere
presi in considerazione. La formazione
apicale di epitelio sembra essere corre-
lata con la rimozione dello strato di
cemento. Inoltre, l’area di CTI �e significa-
tivamente maggiore nel gruppo BOPT. In
accordo con Loi et al. [9], le valutazioni
426 | DENTAL CADMOS | 5/2011
istologiche sono in grado di rilevare, pi�u
dei risultati clinici, l’effetto della BOPT
sulla formazione dell’ampiezza biologica.
Questi risultati, sebbene preliminari per
via del numero esiguo di analisi istolo-
giche effettuate, assumono grande si-
gnificativit�a se li correliamo all’area del
“gonfiore” marginale osservata clinica-
mente dopo un anno (fig. 3f).
5. Conclusioni
I risultati istologici preliminari sono discor-
danti con i risultati clinici riportati.
La BOPT, pertanto, dovrebbe essere
utilizzata prudentemente in denti con
parodonto sano. La pi�u importante
indicazione per la BOPT sembra
essere associata alla preparazione di
Risultati clinici e istologici delle preparazioni subgengivali a lama di coltello. Casi clinici
elementi dentari coinvolti parodontal-
mente. Sono in corso studi aggiuntivi a
lungo termine.
Conflitto di interessi
Gli autori dichiarano di non aver nessun
conflitto di interessi.
Finanziamento dello studio
Gli autori dichiarano di non aver ricevuto
finanziamenti istituzionali per il presente
studio.
Ringraziamenti
Si ringrazia il sig. Tiziano Fratoni, odonto-
tecnico master, per le procedure di
laboratorio.
Bibliografia
1. Goodacre CJ, Campagni WV, Aquilino SA. Tooth
preparations for complete crowns: an art form
based on scientific principles. J Prosthet Dent
2001;85(4):363–76.
2. Nemetz H. Tissue management in fixed
prosthodontics. J Prosthet Dent 1974;31(6):
628–36.
3. Marcum JS. The effect of crown marginal depth
upon gingival tissue. J Prosthet Dent 1967;17(5):
479–87.
4. Klugman R, Revah A, Kohavi D, Rehany A, Stern N.
Finish lines in fixed prosthodontics. Refuat Hapeh
Vehashinayim 1978;27(4):31–5.
5. Ackerman MB. The full coverage restoration in rela-
tion to the gingival sulcus. Compend Contin Educ
Dent 1997;18(11):1131–8, 1140.
6. Kosyfaki P, del Pilar Pinilla Mart�ın M, Strub JR.
Relationship between crowns and the periodontium:
a literature update. Quintessence Int 2010;
41(2):109–26.
DEN
7. Goldberg PV, Higginbottom FL, Wilson TG.
Periodontal considerations in restorative and implant
therapy. Periodontol 2000 2001;25:100–9.
8. Loi I, Galli F, Scutell�a F, Di Felice A. Il contorno
coronale protesico con tecnica di preparazione
BOPT (Biologically Oriented Preparation
Technique): considerazioni tecniche. Quintessenza
Int 2009;4(25):19–31.
9. Loi I, Scutell�a F, Galli F. Tecnica di preparazione
orientata biologicamente (BOPT). Un nuovo approc-
cio nella preparazione protesica in odontostomato-
logia. Quintessenza Int 2008;5(24):69–75.
10. Loi I. Protesi su denti naturali nei settori estetici:
descrizione tecnica BOPT. Dental Cadmos 2008;
76(10):51–9.
11. Wilson Jr TG, Carnio J, Schenk R, Myers G.
Absence of histologic signs of chronic inflammation
following closed subgingival scaling and root plan-
ing using the dental endoscope: human biopsies – a
pilot study. J Periodontol 2008;79(11):2036–41.
12. P€oll€anen MT, Salonen JI, Uitto VJ. Structure and
function of the tooth-epithelial interface in health