L’INCHIESTA 4 VENERDI’ 11 FEBBRAIO 2011 PRIMO PIANO Palazzi assediati dalla muffa, strade e marciapiedi dissestati, aiuole come discariche Rione Colosseo, la rivolta adesso cova sotto la cenere Lavori di demolizione e ricostruzione dell’ex Cfp bloccati dall’ipoteca posta da alcuni creditori del Comune. Ma l’acquirente chiede da un anno una soluzione della vicenda Le “aiuole” del Colosseo e, destra, l’ex Cfp. In basso Daniela Pontone A nna resiste ancora con il suo alimentari. Siamo nel rio ne Colosseo: 1200 per- sone orgogliose di appartenere ad uno dei quartieri storici della cit - tà. Ma, parlando di negozi e ser- vizi, è rimasta praticamente solo lei a presidiare la zona, oltre al- l’Ufficio Postale. La macelleria e il caseificio, infatti, alzano le loro serrande lungo via Di Biasio ma è come se tra l’interno dell’insedia- mento e la strada di accesso a Cassino ci fossero chilometri di distanza e non solamente po chi metri. Daniela Pontone in questi anni ha raccolto l’eredità morale e movi- mentista di Francesca Iervolino nel la difesa di una zona spesso di- menticata da chi ha amministrato la città. Ci sono state proteste ina- scoltate anche per ottenere sem- plici strisce pedonali o lo spazzamento della piazza princi- pale, anche se qui i problemi sono ben altri. «C’è lo spaccio di notte, ci sono giovani che vengono da fuori e approfitta no del fatto che c’è degrado e man ca la sorve- glianza. C’è una si tuazione che mette in pericolo il futuro dei no- stri figli». Un pensionato sosta al sole dietro le Poste, in un angolo della piazza principale: «Questo è il posto dove si radunano questi giovani - e indica un sottopassaggio -: la- sciano in giro le bottiglie di birra. Se si vede che fanno qualcosa di male non si può parlare perché è pericoloso. Qui serve uno Stato forte e chi sbaglia deve pagare, andiamo sempre peggio». Attorno le aiuole sono ridotte ad immondezzaio, la piazza rico- struita anni addietro dall’Ater “vanta” una sola e sconsolata panchina sostituita da poco (ma non dall’Ater): la precedente era diventata inservibile. Mentre non c’è traccia né di giochi per i bam- bini, né di una fontana. «Ma qui - ironizza Pontone - non c’è biso- gno di giochi d’acqua visto che molte case sono ammuffite per- ché esiste una falda idrica affio- rante che richiede l’attivazione di pompe di sollevamento pratica- STEFANO DI SCANNO CASSINO mente sempre in funzione». Mario ci mostra la cantina che va puntualmente sott’acqua ogni volta che l’impianto elettrico viene spen to. I muri sono fradici di umidità ed al pian terreno nell’appartamento di Rocco e Clara si combatte da sempre una lotta senza quartiere contro la muffa che annerisce le pareti e si attacca sui panni. «Tutto dipende dai lavori eviden- temente eseguiti in maniera sba- gliata - commenta sempre Pontone -: pri ma che l’ex Iacp procedesse alla ristrutturazione del palazzo non c’e rano problemi. Ma dopo è successo quel che ve- dete. Del resto non penso che sia stato mai eseguito il collaudo di quelle opere. Io stessa ho dovuto nel l’ambito del piano di ripiana- mento dei debiti comunali varato dal Consiglio comunale nell’otto- bre del 2006 oltre a restare una bomba ecologica per il tetto in eternit gravemente degradato del capannone che ospitava i labora- tori, è diventata una discarica dove si radunano anche i cani randagi. Il costruttore-acquirente un anno fa fece portare nell’area dell’im- mobile una gru per iniziare i la- vori. Ma nel frattempo due professionisti, che ventavano 900mila euro di crediti nei con- fronti del Comune, accesero un’ipoteca sul bene. A quel punto la nuova proprietà ha dato la di- sponibilità a saldare lui il debito, defalcandolo dalla somma che la provvedere a mie spese a rifarmi l’impianto elettrico visto che quello realizzato dalla dit t a inca- ricata dall’Ater era rischioso al punto che io ebbi immediata- mente un cortocircuito in casa». Rocco allarga le braccia: «Ab- biamo protestato, abbiamo chie- sto da anni che qualcuno intervenisse. Ma niente di niente. Tra il Comune e l’Ater si rimbal- zano le responsabilità e noi conti- nuiamo a vivere in queste condizioni». I termosifoni accesi al massimo 24 ore su 24 non ce la fanno a cancellare le zone nere e così la signora Clara mostra scon- solata le pareti del bagno, gli an- goli della camera da letto, il soffitto della cucina... L’edificio dell’ex Cfp, venduto Mancano dossi e dissuasori di velocità Pontone non esclude proteste clamorose Inchiesta_4-5_Layout 1 11/02/11 09.49 Pagina 1