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STORIA DELLITALIA LIBERALE di CAMMARANO
Premessa per capire quanto c sul libro (non c sul libro) Stato
liberale:
- nasce con lascesa della borghesia - non intervento dello stato
nella societ e nelleconomia - tutela i diritti inviolabili,
naturali e le libert fondamentali dellindividuo - dotato di una
carta costituzionale (Statuto Albertino)
LItalia, ma ancora prima il Regno di Sardegna, era una monarchia
costituzionale con un Re, un parlamento diviso in due camere, e una
carta.
Il re nomina, per il potere secutivo, i ministri (che possono
formare un gabinetto o un consiglio dei ministri con
un Primo Ministro). Il parlamento detiene il potere legislativo.
E diviso in due camere: Senato (di nomina regia) e dei Deputati
(elettiva su una determinata base censitaria, esplicitata nella
carta costituzionale). Il potere
legislativo viene esercitato dal Re tramite la nomina di
magistrati.
Cap. 1 IL NUOVO STATO
Le istituzioni dellItalia unita Situazione del nuovo stato dopo
17.3.1861:
- grandi dimensioni territoriali e demografiche - arretratezza
economica e civile: 75% dei 22mln di abitanti analfabeta, 58%
reddito da agricoltura in cui
lavorava il 70% del popolo
- trasporti, comunicazioni e risorse energetiche scarsissime:
attivit manufatturiera solo artigianale - persistenza conflitti
politici-istituz. preunitari: Italia intesa come estensione
R.Sardegna (governo Cavour) Vittorio Emanuele II accetta per
legislatura VIII. Sa che la responsabilit politica del nuovo Stato
spetta ad un
governo che riscuote maggioranza: viceversa, impossibile formare
un governo senza fiducia del re. V.E. cercava
di imporre la sua parola nelle decisioni governative in politica
interna ed estera, scontrandosi duramente con
uomini politici tramite conflitti, il re voleva confermare la
sua autorit sul governo che voleva assumersi tutte le
responsabilit, restringendo gli spazi del sovrano.
Attorno al V.E. orbitava il partito di corte (senatori,
ufficiali, funzionari che potevano orientare le opinioni del
re), gestito autonomamente dal sovrano (fino al 1901) che per
non osava sfidare il parlamento.
Per controllare il nuovo paese, il governo applic la legge
elettorale restrittiva dello S.albertino (1848), con
collegi uninominali a due turni. Secondo la legge, requisiti
di:
- eleggibilit. Deputati: di nomina cittadina, maschi, +25,
istruiti; Senatori: di nomina regia maschi, +40, istruiti,
categorie date dallo S.Alb. In carica 5 anni, giurato fedelt a Re e
Statuto, non pagato.
- Corpo elettorale. Maschi, +25, istruiti, che pagassero 40
lire. Su 4.800.000 famiglie poterono votare solo +400.000. Elezioni
1861: successo di Cavour, che crea una quasi totale maggioranza del
suo governo.
Dagli anni 80 aumentarono le nomine degli ex deputati, quindi il
Senato venne teoricamente diviso in 3 gruppi: maggior censiti,
funzionari pubblici e politici di professione. Senato paritario
alla Camera, la quale, per aveva
priorit su leggi finanziarie e bilancio; al Senato spettava
attribuzione giurisdizionale.
Limpianto amministrativo Spesa pubblica: 10% del PIL. Dipendente
pubblico: fino al 1871, non gode di protezione giuridica, forte
status
socio-economico, carriera non con selezioni per merito ma con
criteri particolari.
Questione dellordinamento da dare al paese. La cultura liberale
tiene in astratto il riconoscimento del decentramento progetto di
Minghetti, min. Interni, del 13.3.61: delega a funzionari locali
del potere e rispettivi organi elettivi (preludio di introduz.
delle regioni). Ostilit della classe politica, proposta
bocciata
immediatamente si impone laccentramento in vigore dal 59 per
salvaguardare lunit nazionale, e rappresentanza periferica
dellesecutivo dato ai prefetti (senza decisione parlamentare). La
mancata soluzione amministrativa diede slancio al progetto di
piemontizzazione del paese fissato dal governo:
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con il governo La Marmora (64-66), venne promulgata la Legge
Lanza (20.3.65), generalizzazione del decreto Rattazzi del 59, di
unificazione amministrativa del paese (sei allegati): -
organizzazione amministrativa: impianto centralistico in cui comuni
e province svolgevano compiti delegati
dal governo (servizio militare, censimento, elezioni, stato
civile), sindaco di nomina regia
- pubblica sicurezza: rafforzamento controlli, domicilio coatto
e ammonizione (paradosso con caratteri liberali) - contenzioso
amministrat.: giurisdizione ridata a magistratura (nomina regia)
eliminando tribunali speciali - Istituzione Consiglio di Stato,
organo giurisdizionale - Sanit pubblica e opere pubbliche 2.4.65:
promulgazione legge unificazione legislativa del paese a quella
amministrativa, che fanno entrare in
vigore, dal 1.1.66, i codici civile, procedura civile, marina
mercantile (nuovi), commercio, penale, procedura
penale ed altri provvedimenti minori (direttamente dallex
R.Sardegna). Secondo il cod. civile, si favorisce il diritto
proprietario e lindividualismo liberale tipico borghese. Donna
status inferiore alluomo. Lordinamento giudiziario non dava piena
indipendenza alla magistratura, influenzabile dal governo, e i
codici penale e di proc. penale sancivano la centralit lesigenza di
mantenere lordine sociale. Il progetto legislativo era stato
stilato per far fronte immediato ad avvenimenti politici-militari
straordinari, tant che molti politici pensavano che lItalia fosse
destinata a disintegrarsi di li a poco. Laccelerato processo di
piemontizzazione con scelta accentratrice, non era tradimento al
liberalismo, ma temporanea medicina ai conati di rigetto del nuovo
organismo trapiantato in tutto il paese. Larretratezza giustificava
la scelta accentratrice, sia per funzione pedagocica, sia
deducazione alla libert.
La cultura politica
La classe dirigente era di cultura liberale, dove ragione e
moderazione erano i criteri principali. Ogni agitazione
sociale era un pretesto per destabilizzare le istituzioni, il
cui centro era rappresentato dal Parlamento e Camera
elettiva. Subito dopo lunit, il Parlamento si identificava
interamente con il liberalismo: al governo, liberalismo moderato di
stampo cavouriano, allopposizione, democrazia incentrata
nellazionismo e cultura garibaldini e mazziniani. 2 realt (dx e sx)
che coagulavano gruppi parlamentari minori spesso aggregati su base
regionale o
forza dattrazione dei leaders non serviva organizzarsi perch
tanto lattivit politica si basava sulla mediazione dibattimentale
in Parlamento (no esigenza partito).
DESTRA STORICA
- ristretta elit sociale (grandi proprietari terrieri ed
imprenditori) dellItalia centrosettentrionale, consapevole del
ruolo di classe dirigente, eternamente devota al moderato
liberalismo
- fedelt ai Savoia ed adesione alla politica liberale di Cavour,
non guardavano allinserimento delle masse nella politica
- nonostante la consapevolezza di essere dirigenti, vi erano
diverse origini con culture ed interessi vari: lombarda dei grandi
industriali (Jacini); la piemontese (La Marmora, Sella, Lanza) e la
tosco-emiliana
(Ricasoli, Minghetti, Farini) chiamata Consorteria, spesso in
contrasto con la piemontese per reciproche
accuse di ristrettezza e opinione diversa su amministrazione del
paese; piccola componente napoletana
(Spaventa) secondo il quale lo stato dovesse intervenire, per
bisogno morale, nei problemi del Sud.
Dopo Cavour, il governo fu di Ricasoli, che fu in netto
contrasto con V.E. (astio reciproco). Nonostante Ricasoli
ottenne la fiducia ad inizio 62, si dimise dato che il re
richiese al parlamento una seconda mozione. Governo con Rattazzi
(di sinistra liberale) e Farini nel 63 prevalsero gli schieramenti
regionali.
Ci che accomunava la classe dirigente era latteggiamento di
distacco dal paese reale, in cui il popolo era in netto ritardo
storico arroccamento della classe dirigente per non far entrare le
masse nella politica; concezione che solo la classe dirigente possa
guidare il paese.
SINISTRA STORICA
Il gruppo dopposizione liberale della Sx storica era composto
da: piemontese (Depretis), mazziniani e garibaldini (Crispi,
Nicotera, Cairoli, Bertani) + una parte meridionale. Dopo la
mancata conquista di Roma nel
67, si apr una nuova fase con: centro-sx di Rattazzi, Terzo
partito di Mordini e Sinistra di Crispi. Tali gruppi cercavano di
incontrarsi con settori della classe politica insoddisfatti della
Dx, cercando di trovare pi solide
maggioranze annunciando riformismo amministrativo ed
avvicinandosi alle istanze popolari si form una Sx meridionale con
De Sanctis, che divenne giovane con Rattazzi e De Sanctis dopo la
presa di Roma nel 70. La sinistra meridionale, che era favorevole a
una decisa opposizione alla destra, divenne espressione di
rinuncia
costituzionale a trovare unidentit politica alternativa alla Dx.
Pronunciando progresso, riforme finanziarie, la sinistra trov
successo nel moderatismo di Depretis per unificare le sue parti
eterogenee, ma mettendo a tacere
le prospettive pi democratiche.
Sinistra e Destra, cmq, rappresentavano gli interessi della
borghesia nazionale:
- Destra, borghesia centro-nord, pi omogenea culturalmenete
dellopposizione, maggiormente predisposta alla cultura del
progresso e legata allespressione dellelits dirigenti
(notabilato)
- Sinistra, borghesia agraria del Sud, eterogenea, espressione
delle classi emergenti e legate a una politica interventista e di
rinnovamento, per migliorare le posizioni sociali nella vita
pubblica.
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La rappresentanza parlamentare
Composizione sociale del Parlamento ai tempi della Destra:
grandi proprietari terrieri e dottori in legge.
Se con il metodo maggioritario uninominale a doppio turno
bastavano 500 voti per diventare deputato, nel 1882
(fine della XIV Legis. e viene abbandonato tale metodo) viene
applicata la riforma elettorale con lo scrutinio
di lista: con lestensione del diritto di voto a nuove categorie
nel 82, lItalia venne divisa in 135 collegi, dove ognuno eleggeva
dai 2 ai 5 deputati (voti necessari a deputazione 4.800). Con la
riforma si favor il ricambio
parlamentare, fino allora bloccato dalla ristrettezza del voto e
quindi, dalla continuit del mandato degli stessi
deputati. In questo senso, il sistema notabilare (delle persone
facoltose) faceva emergere le contraddizioni
delluniverso liberale: da una parte, esaltava lalta virt di
amministrare il paese e la politica, dallaltra doveva accettare la
dimensione cosmopolita di valori contrapposti allassolutismo
dellancien regime. Il notabile costituiva nell800 la figura di
mediazione fra la sua comunit e gli obblighi del mondo moderno. Sx
e Dx avevano instaurato relazioni notabilari e personali con le
istituzioni pubbliche (prefetti, magistrati..) che davano
appoggio ai candidati durante le elezioni. Le operazioni
elettorali non puntavano allidentificazione comunitaria, e la
preferenza accordata al voto confermava la volont individualista di
definire il criterio
elettorale. Inoltre, non potevano essere eletti ecclesiastici,
funzionari statali e -30enni.
I lavori parlamentari erano organizzati da Camera e Senato
secondo il modello in vigore dal 48: lesame dei progetti di legge,
fino al 68 e 73, prevedeva la divisione dei deputati in 9 uffici;
ognuno, rinnovabile ogni 2 mesi, analizzava i progetti secondo
indicazioni date dalla Camera, stilava un rapporto da discutere poi
in
Parlamento. Tra 68 e 73: metodo delle 3 letture: esame di tutta
la Camera e formaz. Comitato di discussione che avrebbe poi
formulato la proposta in Parlamento. Dal 88: i due sistemi
coesistono. In aula, le votazioni si esprimevano per alzata-seduta,
ma per voti finali su leggi, lo scrutinio era segreto.
Possibilit di richiesta con altro metodo di votazione sotto
richiesta di: 10 deputati per alzata-seduta, 20 per
segreto. Senato diviso in 5 uffici, estratti a sorte, con
commissioni permanenti (Commissione Finanze).
Elezioni amministrative: data la mancanza di partiti
costituzionali fuori dal Parlamento, fino alla rif. Crispina
del88 si basavano su logica patrimoniale, priva di contrasti
ideali. Elettorato amministrativo: maschi, +21 e pagava tassa
imposta dal Comune. No necessario grado di alfabetizzazione, ma
speciali categorie di elettori.
Situaz. Donne: escluse dallelettorato attivo, relegato al
privato famigliare o talvolta lavoratrici con condizioni inferiori
agli uomini. Forte inferiorit anche nellistruzione universitaria,
dove cmq le donne potevano accedere. Alla concessione del voto
elettorale si opponevano tutti i settori della politica (dalla dx
ai socialisti), nonostante
si fosse sviluppato il movimento delle suffragette. Viveva la
concezione che la donna fosse inferiore
psicologicamente rispetto alluomo, ma a volte, succedevano
tresche amorose tra i deputati che portavano a situazioni di
imbarazzo.
CAP. 2 COMPLETARE LUNIFICAZIONE (1861-1870)
Garibaldi fu ferito
La nuova classe dirigente si trova ad affrontare il problema
della formazione di un esercito popolare, contestato
duramente dalla Dx la quale temeva un contagio rivoluzionario,
proprio quando nel sud si stavano combattendo
le ultime resistenze borboniche. La dx infatti ordin lo
scioglimento dellesercito meridionale. Dopo che a Garibaldi fu
negato il permesso di creare una Guardia Nazionale affianco
dellesercito, i reparti patriottici volontari diedero vita ai
Comitati di provvedimenti per Roma e Venezia, che diventarono nel
62 Associazione emancipatrice italiana con a capo Garibaldi e Sx
radicale: il primo matura lidea di conquistare Roma con la forza,
passando dal Sud, organizzando un esercito pronto a scacciare il
papa. Lopinione moderata temette tale organizzazione Rattazzi
sciolse lEmancipatrice per timore di infiltrazione risorgimentale
nel nuovo stato. Liniziativa di Garibaldi nel cercare di prendere
Roma era accettato dal Re, sebbene questultimo temesse una
sovversione antimonarchica dello stesso gruppo risorgimentale;
ragion per cui, dovette intervenire militarmente
nel 62 quando Garibaldi sbarc in Calabria e venne sconfitto
sullAspromonte dallesercito regio, intervenuto per evitare un
incidente con la Francia. Il fallimento di Garibaldi diede slancio
allopera diplomatica del governo, che con La Marmora, nel 64,
ottiene la Convenzione di settembre, riuscendo ad allontanare i
francesi dallo Stato pontificio e rinunciando ad occupare Roma
(sebbene non fosse esplicitato nel testo dellaccordo).
Al di l del Tronto
La terre del Mezzogiorno divennero il luogo di scontro tra
componente diplomatica (Cavour realt monarchica) e quella
rivoluzionaria (Garibaldi prospettiva rivoluzionaria), e tra
Entrambi cercavano di eliminarsi lun laltro per ottenere supremazia
decisionale. La Sx trovava nella forza diplomatica la paralisi
delle province meridionali; la Dx nelle componenti radicali.
Questultima riteneva che la democrazia poteva solamente
subordinarsi allautorit delle istituzioni, leggitime detentrici del
potere, curatrici dei mali del Mezzogiorno. Limposizione delle
istituzioni liberali nel Sud port a un conflitto tra le stesse e i
contadini, che videro peggiorate le loro condizioni brigantaggio,
che dilaga a livello regionale tra il 61 e il 65. Resistenza armata
antisistema in cui si manifestava il rancore e il malcontento
sociale per la nuova forma di potere. Dovuto
a fattori economici e sociali. Nel 63 linchiesta parlamentare,
dopo aver sostenuto che il fenomeno era + debole dove i rapporti
tra lavoratori e proprietari erano migliori, stila una lista di
provvedimenti a lunga scadenza volti
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a migliorare le condizioni e ad arginare il problema (efficiente
amministrazione pubblica, istruzione ed equa
distribuzione demaniale). Data limpossibilit di applicarli,
nellagosto 63 fu approvata la legge Pica che: 1) istituiva reato di
brigantaggio 2) introduceva giurisdizione militare nelle zone
soggette al fenomeno 3)
istituiva larresto domiciliare e la corte marziale. Governo
Farini-Minghetti si impegn a vincere questa guerra civile, dando
ampi poteri alla polizia che, tra il 63 e il 64, colpirono
fortemente le organizz. brigantesche. Denuncia della Sx meridionale
di Crispi che accusa il governo di sedare gli animi patriottici.
Nel 1865 il
governo di Dx mette fine al brigantaggio, con pi di 5000 morti
tra i briganti e 3600 processi a 10.000 imputati
avversione del Sud ai governi di Dx.
Terza guerra dindipendenza o prima guerra dellItalia unita 1865:
spostamento capitale a Firenze, stallo questione romana, ripresa
rivendicazione Veneto e terre irredenti (il
Re sapeva che solo la guerra avrebbe consentito allItalia di
riprenderle, dopo fallimenti diplomatici con Austria). 4/66:
alleanza con Prussia per sostegno militare vs lAustria. In cambio,
lItalia avrebbe ottenuto la parte Lombardo-Veneta in mano agli
Asburgo; no rivendicazioni sul Trentino. 17/6: Prussia dichiara
guerra
allAustria, entra in supporto lItalia per aprire un fronte
meridionale rispetto a quello di Bismark: disfatta italiana causata
da incapacit di gerarchie militari, impegnate a limitare lazione di
Garibaldi bloccato con i volontari nel Sud-Tirolo. La Prussia
sbaraglia lesercito asburgico; lItalia perde a Custoza e a Lissa
vittoria solo con Garibaldi a Bezzecca nel 7/66. Armistizio di
Praga tra Prussia e Austria: umiliante per Italia che riceve
Veneto, Friuli e Mantova dallAustria solo tramite la mediazione
di Napoleone III, riconoscimento dallAustria. Guerra impostata sul
modello cavouriano: centro monarchico pronto a sfruttare le
alleanze x arrivare agli
obiettivi. Oltre al sentimento di umiliazione, si aggiunse il
peso delle spese militari ingenti, che acuirono il
bilancio del regno (scontri a Palermo nel 9/66 tra polizia e
classe popolari, repressi a fatica dai primi).
Una questione capitale
Dopo Convenzione di Settembre, Minghetti fece spostare, la
capitale da Torino a Firenze (non rinunciando
esplicitamente a Roma) scontrandosi con i deputati piemontesi e
lo stesso re, che invit lintero gabinetto a dimettersi. La Marmora
si affrett allo spostamento per non offendere la Francia. A Torino
la notizia del
trasferimento gener ampie proteste, la Sx approv tale operazione
xch favor la spiemontizzazione. Ma rimase
la certezza che Roma dovesse essere la capitale e la Convenzione
non poteva risolvere la questione romana
(impossibile la diplomazia). 4/67: ritorna Rattazzi che auspica
un tacito accordo con Garibaldi, con la possibilit di accusarlo su
eventuali proteste francesi. Il Re prefer temporeggiare e Rattazzi
sperava in
uninsurrezione del popolo romano. Ferma opposizione ad ogni
accordo di Napoleone III, che minaccia lintervento militare.
Rattazzi garantisce allimperatore che nessuna marcia verr compiuta,
ragion per cui, Garibaldi viene arrestato (messa in scena per
ingannare i diplomatici transalpini giunti a Roma) ai confini
dello
Stato pontificio, quando gi aveva assemblato un grande esercito
e condotto a Caprera, dove cmq riesce a
fuggire. Napoleone III invia lo stesso un corpo di spedizione.
Rattazzi si dimette. 22/10/67 Fallimento moto di Garibaldi, che
entrando nello S.pontificio, non riceve il sostegno del popolo
romano. Il generale viene sconfitto
dai volontari francesi a Mentana, riportato a Caprera. La
Francia invia un ulteriore contingente. Roma era
talmente importante che il governo cerc di attuare un processo
di mediazione diplomatica con Pio IX,
garantendogli la supremazia religiosa, seguendo il principio
liberale di Cavour che voleva uno stato laico
(ostilit dei democratici che sono anti-clericali). Cerano anche
settori liberali fedeli al cattolicesimo e contrari a Roma capitale
(corrente anti-romana di Jacini, che mirava a soluzioni meno
problematiche). Forte anche
intransigentismo cattolico: potere temporale del papa che non ha
alternative. Principio confermata con enciclica
Quanta Cura, Sillabo e Concilio Vaticano I del 69 in cui si
esprime il dogma dellinfallibilit del Papa. Deterioramento rapporti
Stato-Chiesa approfondito dopo legge del luglio 66 (confisca beni
ecclesiastici per venderli allasta e sanare il bilancio) e legge
agosto 67 che sopprimeva gli enti ecclesiastici liquidandone il
patrimonio a favore dello Stato.
Da Mentana a Porta Pia
Dopo Mentana stallo fino al 69, quando Menabrea inaugura il suo
3 governo. Opposizione della sinistra, sx radicale e settori della
Dx piemontese (Lanza, Sella, La Marmora) x via dello Scandalo dei
Tabacchi (1868),
che dava x 15 anni il monopolio degli stessi alla soc. anonima
Credito Mobiliare accuse di truffe coordinate da banche e pubblica
finanza Menabrea si dimette Sovrano da lincarico a Lanza e Sella di
formare nuovo governo, che accetta il fatto di non poter nominare
personalmente i senatori, ma persegue una politica estera di
nascosto: infatti, nel luglio 70, V.E. appoggia Napoleone III in
un eventuale guerra contro la Prussia, vista la candidatura di
Leopoldo Hohenzolern al trono di Spagna. A fatto compiuto, il re
informa il Parlamento, che
vota, dopo la dichiaraz. di guerra francese alla Prussia il
19/7, per la neutralit. Il re era disposto ad entrare in
guerra coi francesi, ma Visconti Venosta favor la neutralit.
Viste le prime sconfitte francesi, lattenzione del governo (e non
del re) si spost nuovamente sulla questione romana formaz. Corpo di
osservazione Italia centrale sotto gen. Cadorna, stanziamento 40
mln per spese militari (bisogno di cautelarsi da interventi di
volontari nello S.pontificio). Lopportunit di conquistare Roma
con le armi era ghiotta. La sconfitta definitiva dei francesi a
Sedan e la proclamazione della repubblica convinsero i ministri ad
ignorare i vincoli della
convenzione. Ultimatum rifiutata da Pio IX 20/9/70: bersaglieri
entrano a Porta Pia. La dx cmq era contraria
-
allazione, perch contrastava con limmagine liberale di
diplomazia di fronte alle potenze europee. Plebiscito che sanziona
lunificazione di Roma in risposta, Pio IX emana enciclica
Respicientes, dove si ritiene prigioniero del Regno dItalia e
scomunica il V.E. che x pararsi il culo, manda una lettera di scuse
al Papa. Il re visita Roma solo a dicembre, e non subito. Problema
del trasferimento della capitale: aspettare che lo spirito
rivoluzionario si calmasse; fare di Roma una capitale civile
tramite una regolamentazione di rapporti tra stato e
papa (che aveva minacciato la fuga) secondo il quale, per i
liberali, lunificazione del regno sarebbe stata realmente
completata. Legge delle guarentigie per dare indipendenza al Papa x
libero esercizio cattolicesimo:
di stampo cavouriano (basato sulla mediazione), autonomia in
campo spirituale, indipendenza Santa Sede,
compensi per territori perduti. Il progetto fu controllato da
una commissione che si adoperava per garantire sia
ampia dipendenza a Pio IX, sia di dare allo Stato diritti di
tutela sui beni ecclesiastici. La discussione del
progetto in aula vide spaccarsi sia la Dx che la Sx: i primi tra
coloro che non volevano dare alti privilegi alla
Chiesa e chi voleva dare indipendenza; i secondi decisamente
contrari a dare alti privilegi non spirituali soluzione:
compromesso che diede allo Stato controllo giurisdizionale, e alla
Chiesa ampia libert dazione. Legge guarentigie approvata il
15/5/71: figura del papa sacra, possibilit di gestire guardie
personali. Pio IX
rispose con enciclica Ubi nos, rifiutando la legge. 1/7/71: Roma
ufficialmente capitale.
CAP. 3 LA PROSA DELLA DESTRA (1871-1876)
Il risanamento pedagogico
Dopo lunificazione, iniziano a sgretolarsi gli ideali
risorgimentali elezioni nov.70 vinte ancora dalla Dx che non ha
bisogno di mediare con altre forze x estendere la base politica,
visto il suo carattere pedagogico aspra politica fiscale del
ministero Lanza-Sella per pareggio del bilancio, perno della
politica fin dal 61. Nonostante gli sconcerti, la Dx era convinta
di guidare il paese con fermezza, e perci legittimava metodi
autoritari di
inasprimenti, al fine di plasmare la societ civile. Il
decentramento era ricercato dalla Sx liberale e da alcuni
settori della destra, contro una borghesia del nord non disposta
a concedere autonomie locali. La Sx meridionale
si limitava ad accusare la Dx di aver abbandonato il meridione a
se stesso, non facendosi carico dei suoi reali
problemi. La maggioranza moderata, cmq, accantonava il
decentramento (ritenuto mezzo per manifestare il
malcontento) e puntava sullacculturazione politica dellelits
dirigente cerc di sviare lintegrazione delle masse dalla politica
verso largomento militare riforma militare del 1871: in vigore fino
al 76, fu avanzata dal Min. della Guerra Ricotti Magnani, che
introdusse il modello prussiano sul servizio di leva breve ma
generalizzato (senza sostituirsi dietro pagamenti) e a base
regionale. Tema centrale fu il risanamento
finanziario, dove le spese erano aumentate: per la riforma
militare; per la presa di Roma; per trasferimento
capitale. Sella propose provvedimenti di 5 anni con inasprimenti
fiscali, sia per pareggiare il bilancio che per
chiuderlo in attivo. Sconcerto delle Consorterie. La Sinistra si
oppose di netto al progetto, a cui si affiancava
lastio per la personalit di Lanza, troppo autoritario, duro, e
incapace di andare oltre Primav. 73: Sella si dimette. V.E. invita
Minghetti a fare un nuovo governo, cercando lappoggio degli
oppositori a Lanza di dx che di sx moderata, fra cui Depretis, che
rifiuta. Governo di sola Destra. Maggio 73: crisi economica che
parte da Vienna e giunge in Italia ad ottobre, riponendo in primo
piano i suoi problemi finanziari e circolazione moneta
cartacea. X rispondere alla crisi viene approvata legge bancaria
di Luzzati: riordino istituti di emissioni con
creazione di un consorzio di 6 banche (per evitare legemonia
della Banca Nazionale), a cui, SOLO AD ESSO, spettava di emettere
biglietti a corso forzoso (per legge, impossibilit di convertire
moneta in oro). I
provvedimenti finanziari presentati con la legge vennero invece
bocciati sia dallopposizione che al voto in aula Minghetti chiede
dimissioni, respinte dal re, si va alle elezioni Nella campagna
elettorale: sono due i leader della Dx (Minghetti e Sella) di cui
il primo annuncia un programma per il risanamento del bilancio
(riforma dazi e perequazione fondiaria) e per la lotta alla
mafia nel Mezzogiorno. Sella, sulla falsa riga di
Minghetti, si limita ad evidenziare le spese necessarie. Sx:
distacco fra sx giovane (moderati) e storica. In
aggiunta, Nicotera, rappresentante della sx meridionale,
rivendica riforme fin, ammin, e pubbliche nel Sud. Elezioni del 74:
Nicotera cerca di rompere egemonia della Dx, ormai spaccata tra le
varie componenti regionali,
ma unite dallantimeridionalismo. La Sx rimane unita. La Dx perde
30 seggi ma conserva una flebile maggioranza. Minghetti presenta il
progetto di lotta alla mafia con rif. Pubb sicurezza. La Sx si
oppone
denunciando il legame fra criminalit in Sicilia e i governi di
Dx (Palermo insorge). Mafia: destinata a diventare
una realt politica. Rete di organizz criminali che controllano
il territorio con intimidazioni e violenze. Rapporti
di potere tra famiglie malavitose ed elits locali. In tal modo,
la mafia entra in politica.
La rivoluzione parlamentare
La Dx si consolida sul tema dellordine pubblico. Nicotera
convinto di avvicinarsi alla Dx, contro i principi della Sx, per
portare in primo piano la situaz del Sud. Depretis richiama allunit
tutte le componenti di Sinistra nel discorso di Stradella
(10/10/75), presentando un programma articolato su diversi
punti:
- politica anticlericalista, tramite listruzione elementare
laica, obbligatoria e gratuita; - allargamento suffragio a fasce
meno abbienti - favorevole al decentramento
- contrariet alla tassa del macinato (introdotta nel 69 da Sella
scontri nel Paese ridotta: 79 abolita: 84 Depretis elogia il lavoro
fatto dai rivali (tra 61 e 76, laspra politica fiscale porta al
pareggio e al superamento delle entrate, grazie anche alla legge
sullimposta mobile (7/64) e rendita pubblica. Depretis e la Sx
condanna il
-
fatto che a pagare di pi erano stati i ceti meno abbienti. In
sintesi, Depretis richiama allunit della Sx, ma Nicotera persiste
verso gli accordi a dx, e fallito laccordo con Sella, contatta la
dx toscana di Peruzzi, il quale era in contrasto con Minghetti
sullaltra grande questione della politica: la gestione delle
ferrovie. La sx si dichiara liberista e non vuole il controllo
dello Stato sulleconomia, mentre la Dx riflette sul principio del
liberismo. Con la legge del 14/5/65, ferrovie assegnate a 4 societ
private (a parte quella sarda), in cui i capitali
sociali provenivano per la maggior parte da finanziamenti esteri
(soprattutto francesi):
- Ferrovie dellAlta Italia - Strade ferrate romane (Italia
centrale e settentrionale)
- Strade Ferrate Meridionali (di Bastogi, nord e versante
adriatico e meridionale dItalia) - Societ Vittorio Emanuele
(Sicilia)
Data la presenza anche di societ minori che controllavano
piccole linee, il ministero Minghetti-Spaventa
present, oltre il raggiungimento del pareggio del bilancio, un
progetto di legge di nazionalizzazione delle
ferrovie (3/76), a cui fece attrito la netta opposizione della
dx Toscana (oramai in rotta di collisione con il ministro) e la Sx
di Depretis (accordato con Nicotera il quale si era avvicinato alla
dx toscana). La discussione
venne sviata sulla mozione Morana della tassa sul macinato.
Minghetti decise di rinviare la discussione, ma il
fronte di Depretis e Dx toscana si oppose al rinvio 18/3
Minghetti si dimette 25/3/76 Re incarica Depretis di formare un
nuovo governo: inizio rivoluzione parlamentare, espressione
dinsofferenza allegemonia di Dx.
CAP. 4 - DELEGITTIMATI
Repubblicani, anarchici e socialisti
Mazzini primo ispiratore della politica di Sx, antimonarchico,
favorevole alliniziativa popolare di governare (repubblicano). Al
rientro dallesilio (60), propaganda volta a politicizzare
lassociazionismo operaio ed estenderlo alle classi popolari. Societ
operaie: presenti nel R. di Sardegna dai 50, formate da operai e
artigiani, dedite al mutuo soccorso. Dopo lunificazione:
incremento, sviluppo di forme organizzate dintervento politico
delle classi subalterneVIII congresso societ operaie a Milano:
introduzione tema suffragio universale. Nel frattempo emerge la
realt della cooperazione di consumo e produzione che, allinizio,
accontenta Mazzini sul binomio capitale-lavoro, ma poi, volge verso
le esigenze liberali per evitare i conflitti socialilinfluenza
patriottica a-conflittuale di Mazzini declina e sinnalza
laggressivit del disagio sociale, aumentato sprtt dopo la tassa sul
macinato e i moti che ne seguirono. II met anni 60: sviluppo di
nuove prospettive demancipazione sociale (tramite forme di
resistenza organizzata al potente) e solidariet operaia, favorita
nel 1864 dalla
fondazione a Londra dellAss. Internazionale dei Lavoratori sui
principi di Marx, che diventa il polo delle nuove generazioni
rivoluzionarie (ovviamente in contrasto col pensiero mazziniano).
Correnti
dellInternazionale (divise fra loro): - collettivismo marxista=
organizz e centralizz delle forze operaie (socialismo comunismo) -
ipotesi proudhoniana= federalismo e mutualismo (anarchismo che
dilagher con Bakunin)
In Italia inizia la propaganda cospirativa di Bakunin, russo,
ideatore del comunismo libertario, basato
sullautodeterminazione delle singole comunit, e non sul
collettivo come Marx. Ispirato su cultura federalista di Ferrari e
Proudhon. Puntava a organizzare societ segrete volte a conquistare
il potere con la rivoluzione
armata, non tramite lazione politica e il partito. Riteneva
autoritario il comunismo proletario di Marx. Diversamente da Marx,
auspicava tale rivoluzione da parte delle masse contadine, meno
abbienti rispetto a
quelle operaie. In Italia, pensiero di Bakunin rappresenta
lInternazionale (8/72 I congresso Fed italiana dellInternazionale:
conferma adesione al comunismo anarchico del russo). Adesione di
Garibaldi ma contrasto con Mazzini, che nel 71, al congresso di
Roma dei repubblicani, dichiara la separazione dagli
internazionalisti,
sia marxisti che bakuniniani. Dopo la morte di Mazzini (72), i
repubblicani cmq erano la risposta politica reale
ai problemi dei ceti subalterni; si danno un organizzazione
strutturale sotto la Consociazione romagnola. Gli
internazionalisti, nel II congresso italiano del 73,
ribadironola solidariet nella lotta economica ma veniva
bocciato un progetto politico unitario. 73-74: ondata di
scioperi: internazionalisti si accorgono di prospettive
insurrezionali e progettano azioni che avrebbero portato
allemancipazione delle masse. La polizia scopre tutto e arresta
anche capi repubblicani che, cmq, diffidavano dalle richieste di
collaborazione degli internaz. Bakunin
porta avanti il progetto ma fallisce perch non trova il
coinvolgimento diretto delle masse altro tentativo di avviare moti
insurrezionali tra 76-77, con la fondazione di 15 sezioni
internazionaliste della Federazione
dellAlta Italia dellAssociazione Internazionale, che vuole
distaccarsi completamente dal comunismo anarchicodistacco
confermato con londata repressiva della polizia ai danni dei moti
anarchici di Cafiero e Malatesta nel sud (77)duro colpo al
comunismo. Per i socialisti italiani, il comunismo anarchico era
lunica soluzione allemancipazione delle masselettera di Costa Ai
miei amici di Romagna sul giornale La Plebe (organo socialista) in
cui afferma la necessit di dare una forma organizzata al socialismo
(partito che assembla
tutte le anime) per emancipare le masse1881: Costa fonda Avanti!
(aprile) e in agosto, in clandestinit, convoca un congresso a
Rimini, in cui viene approvata la costituzione del Partito
socialista rivoluzionario di
Romagna: partito come federazione di forza normativa unitaria e
la rivoluzione deve avere un partito ordinato
che sia in grado di coordinarla 2/82: ammissione candidati
socialisti nelle elezioni amministrative e politiche. Costa eletto
a Ravenna, primo deputato socialista ad entrare in Parlamento. A
Milano: socialisti pronti a
candidare i propri deputati, ma il movimento operaio, in
maggioranza, fa capo ai radicali di Cavallotti che si
-
ritengono i legittimi ereditari della tradizione democratica
risorgimentale (forti dellorgano Il Secolo). Nel 79, gli stessi
avevano fondato con i repubblicani la Lega della democ. ed il loro
obiettivo (oltre a suff universale,
milizie popolari) era di estendersi a tutto il tessuto operaio,
cmq indirizzato nel Partito operaio di Croce (84:
Partito Operaio Italiano). Il partito di Costa cambia nome nel
84 (Partito soc. riv. Italiano), accentua il carattere
classista 86: dato che i socialisti si ritengono un ramo del
grande partito operaio cercano di avvicinarvisi, e se inizialmente
non ce la fanno, ci arrivano quanto Cavallotti denuncia il Par.
Oper. di finanziamenti illeciti intellettuali democratici come
Turati che si avvicinano quindi al movimento operaio.
Cattolici
Buona presenza dei cattolici liberali ma ostacolati dai liberali
moderati, che giudicavano inconciliabile un
avvicinamento Stato-Chiesa. 30/1/68: non-expedit divieto di
partecipare alle elezioni. Organo: Civilt Cattolica, che dopo la
presa di Roma richiama la nascita di un movimento cattolico devoto
alla causa del Papa (71) 72: a Firenze nasce Opera dei Congressi
cattolici in Italia organizzazione pi cattolica che si prefigge
linsegnamento della dottrina religiosa. Rimane una realt
lombardo-veneta fino all81, quando viene richiamata con Opera dei
Congressi e dei Comitati Cattolici in Italia e auspica una
mobilitazione di riconquista dei diritti
della Santa Sede vs. i liberali. Il Papa ribadisce a tutti la
condanna del socialismo. Con il passare del tempo si
former una corrente transigente, integrata nel nuovo sistema
politico, ed una intransigente (con don Albertario,
direttore de lOsservatore Cattolico) contraria sia al nuovo
sistema, al socialismo e alla corrente transigente.
CAP. 5 AL BIVIO 1876-1887
Depretis, transizione senza riforme
Depretis=simbolo della mediazione fra le varie forze di governo.
Prestava attenzione, nei primi anni del suo
mandato, alle componenti regionali del suo schieramento,
particolarmente la sx meridionale di Nicotera e le
altre forme regionali, in conflitto fra loro (vari interessi)
Depretis decide x le elezioni (11/76): ripropone lo stesso progr di
Stradella, aggiunge forme di protezionismo doganale e richiama
compattezza della Sx. Risultati:
vittoria schiacciante sulla Destra, ma i conflitti allinterno
della Sx restano, sprtt in per la gestione delle ferrovie. Depretis
voleva affidarle a 2 societ, Meridionali e Strade ferrate del
Mediterraneo, ma si opposero: Sx del
Nord di Zanardelli, Estrema di Bertani e Sx di Cairoli. Depretis
costretto a dimettersi riceve nuovo incarico, sostituisce agli
Interni Nicotera con Crispi. Le varie anime della Sx non
appoggiavano Depretis, responsabile di
aver abolito il Min. Agricoltura e Industria e introdotto quello
del Tesoro su pressione di Crispi (tramite
decreto) x meglio controllare le spese statali .Laver ceduto
alla pressione crispina porter Depretis alle dimissioni 3/78. Nei 3
mesi di governo Depretis, poche discussioni, solo riforma
Coppino(77): rinnovando
lantica legge Casati del 1850, listruzione divenne obbligatoria,
gratuita e laica per i bimbi dai 6 ai 9 anni. Ladempimento di tale
legge venne affidato ai Comuni, che lapplicarono con insufficienza
vista lincapacit di sobbarcarsi lonere finanziario di sostenimento.
Il tema della scuola si leg alla riforma elettorale e al suffragio
dato che + voti poteva significare + consenso. X universit: classe
liberale indisponibile alle autonomie.
Esercito: no ruolo di costruzione identitaria. X aspetto
tributario: Depretis elev il minimodi esenzione per la
tassa di ricchezza mobile; maggiori detrazioni ai redditi +
alti. A differenza della Dx, Depretis aveva introdotto
nellesecutivo alcuni interessi legati alla borghesia
meridionale. 8/76: decreto per riconoscimento figura del Presidente
del Consiglio dei Ministri.
Cairoli: reprimere non prevenire
1878: muoiono Pio IX e V.E II. Successori: papa Pecci Leone XIII
e Umberto I, che si dimostra vicino alla
gente, cerca di aiutare le classi subalterne con donazioni per
fare della monarchia il centro simbolico e morale
dItalia. 1878-81: tre governi Cairoli, alternativa radicale al
carattere mediatore di Depretis, cercando di concretizzare le
promesse sbandierate ma non mantenute:
- 1881: formalizzazione Ufficio della Presidenza del Consiglio -
X estensione rete ferroviaria, fece uninchiesta parlamentare - X
tassa sul macinato: scontro tra diversi interessi
regionaliabolizione tassa sui cereali inferiori84:
abolizione tassa sulle farine di grano
In tema di ordine pubblico, venne scelta da Cairoli e il min
Interni Zanardelli la linea del reprimere non prevenire: lo Stato
tutela le libert dei cittadini, garantite dallo statuto, fin quando
la condotta dei cittadini non si tramuti in reato. Per questo,
Cairoli garantisce libert dassociazione ma interviene per evitare
che le proteste dilaghino. Tuttavia, il ministero
Cairoli-Zanardelli, che aveva cmq importanti contatti con uomini
della Dx,
dovette affrontare dissensi da parte di alcuni settori della Sx
liberale, incrementanti dopo la crisi delle relazioni
internazionali: Cairoli era filofrancese ed irredentista, ma
dopo la guerra franco-prussiana e la caduta
dellimpero francese, lunica via di stabilit per il governo era
lavvicinamento agli imperi centrali. Visite reciproche dei re
dItalia e Austria dal 73. Umberto I aveva rassicurato gli Asburgo
che non ci sarebbero stati episodi rivendicativi per le terre
irredenti, ma il carattere patriottico della Sx in generale verteva
proprio verso il
recupero di tali terre. La successiva crisi balcanica (75-77)
che port alloccupazione austriaca in Bosnia senza presunti accordi
con lItalia aveva risvegliato lanimo patriotticolimminente tensione
tra Russia ed Austria x possesso dei Balcani port, nel 1878, al
Congresso di Berlino: Italia con Corti, cerca cmq un
riconoscimento
-
italiano nei Balcani, ma il Congresso non sanzion nulla per
lItalia e riconobbe il possesso austriaco in Bosnia incapacit dei
diplomatici di far valere gli interessi nazionaligrave ferita
allopinione pubblica. I successivi governi Cairoli risentirono del
nuovo clima internazionale: gabinetto della Sx settentrionale ma
privo del
gruppo di Zanardelli, uscito dal ministero xch avvicinatosi
liberismo radicale. Elez. 80: rafforzamento
Depretis. I governi Cairoli erano espressione del liberalismo
insoddisfatto, tipicamente radicale. Fino a met
anni 80 il radicalismo si avvicin molto allegualitarismo operaio
(Cavallotti entra alla Camera nel 73).
Nuovi alleati e nuovi elettori
1881: occupaz. Francese della Tunisia (rivendicata dallItalia).
Depretis ottiene un nuovo incarico, e seguendo il progetto del Re,
cerca alleanze con gli imperi centrali (il re mirava anche a
indebolire gli irredentisti e repubb).
1882: firma Triplice Alleanza con Austria-Ungheria e
Germania:
- accordo difensivo - rafforzamento principio monarchico -
mantenimento pace generale e ordine socio-polit
Era un accordo che auspicava una coalizione difensiva
antifrancese. Ambiente politico e op pubblica si spacca:
- germanofili: conservatori, ideali di rafforzamento monarchia e
di grande potenza - francofili: Sx non governativa, antigermanici,
ideali di recupero delle terre irredenti
Politica interna. Riforma elettorale del 1882: dopo uno scontro
sui criteri per poter eleggere (Sx: criteri di
capacit ed alfabetizzazione per i ceti popolari Dx: sempre
vecchi criteri x mantenere il distacco con le masse) la legge
sanciva nuovi requisiti x votare: maschi, +21, titolari di un
diploma minimo (primi 2 anni delle
elementari), contribuenti di imposta annua di 19,80 lire.
Categorie speciali x votare: consiglieri provinciali e
comunali, decorati al lavoro civile e militare, imprenditori,
impieg pubblici, direttori di banche. Viene votato il
sistema plurinominale con scrutinio di lista, vecchio obiettivo
della Sx. Duro colpo al moderatismo. Prima della
riforma: Sinistra attivit extraparlamentare basata su
associazioni progressiste coordinate da organismo centrale //
Destra attivit parlamentare per rafforzare carattere istituzionale
(ass. cost. centrale a Roma 1876). Entrambe le forze costruivano la
loro attivit propagandistica-organizzativa attorno ai giornali.
I partiti si trasformano
Le elezioni dell82 avevano portato a una trasformazione dei
partiti (non propriamente detti) visto la diminuzione dei contrasti
di fondo fra settori della Dx e Sx. In contemporanea allevoluzione
darwiniana, anche la politica inizia una mutazione che abbandona le
vecchie teorie di fedelt ad oltranza alle idee a cui si era
giurata obbedienza. Tale concezione trovava efficacia nel
progetto trasformista di Depretis (1882) che volle
coinvogliare tutti i partiti in un unico grande disegno,
ottenendo vasti consensi ed abbandonando i dissidi
ideologici. Successo di Depretis, con penalizzazione della Dx
non trasformista e Sx dissidente (Nicotera). I
risultati cmq sfociarono in una crisi di governo (con caduta nel
5/83) viste le accuse di opportunismo lanciate da
Nicotera a Minghetti, membro del progetto trasformista. X
Nicotera e la sx dissidente ed estrema, il
trasformismo era un grande ostacolo alla democrazia, al che
Minghetti rispose che la democrazia va educata per
poterla applicare in politica. Depretis, con non poche
difficolt, ottenne la fiducia della Camera il gruppo di Zanardelli,
presente prima dellavvenimento del trasformismo, usc dal governo e
unendosi ai capi della Sx storica contrari al progetto di Depretis
(Cairoli, Nicotera, Crispi e Baccarini) form la Pentarchia (11/83)
=
espressione del radicalismo e dei settori liberal-democ, e
nonostante la diversa composizione regionale, la
collaborazione procedette. Consapevolezza di tenere distinto,
sia in aula che fuori, la Sx dalla Dx (pensiero
opposto a quello di Depretis). Trasformismo= rivendica omogeneit
della classe politica contro le forze
antisistema; tentativo di trovare percorso alternativo al
parlamentarismo di Cavour, con rafforzamento dellesecutivo in stile
prussiano (sonnino). La ragione del successo di Depretis stava
nellaver creato consenso sia fra le forze politiche che lopinione
pubblica una centralit desecutivo lontano dai conflitti
politica=maggioranza fatta di schieramenti, che si sono trovati
favorevoli, in nome dei principi liberali, di
mediare fra gli interessi delle diverse fazioni. La prassi di
accantonare i problemi reali delle diverse parti ed
assicurarsi il maggior numero di deputati fu presente in
Depretis dal maggio 83 alla morte nel luglio 87.
Tuttavia la politica di Depretis stata caratterizzata anche
dalla spregiudicata politica economica (finanza
allegra) del min Magliani, relativa allestensione della spesa
pubblica tramite misure straordinarie che hanno incrementato il
deficit nazionale. Dal 1886 declino trasformismo, visto laumento di
autonomia dei deputati della Dx storica (sui successi elettorali
dell86 e morte di Minghetti, che gia si stava staccando da
Depretis), che si stavano lentamente separando da Depretis. 4/85:
ultimo esecutivo Depretis, costretto a ricorrere per formare il
governo a Crispi e Zanardelli, oppositori al trasformismo.
La geografia della nazione
La questione meridionale cambia con la salita della Sx, la cui
parte + influente era dato dalla meridionale: fine
esclusivismo settentrionaleformazione gruppi intellettuali che
espongono alla classe dirigente le condizioni di arretratezza (fra
tutte, distribuz ricchezze equa) del Sud per ottenere un progetto
riformista volto a migliorarle farle partecipare al benessere
nazionale, in contrasto con legoismo dei grandi propr. Terrieri.
Con la crisi agricola degli anni 80 in Europa e le importazioni di
cereali dagli Usa a basso costo, diminuisce:
-il potere dei prop terrieri -reddito capitale fondiario
-prospettive delle propriet di essere centro dello sviluppo
migrazione dei poveri in Sudamerica e Usa. La crisi determina il
dinamismo dei nascinti nuclei industriali nelle grandi citt e
lascesa del protezionismo, che dopo la fondaz Lega di difesa
agraria (84-85) viene
-
certificato nel 1887 (CROLLO LIBERISMO), con approvaz in
Parlamento della nuova tariffa doganale che
copre una buona parte della produz industriale. Nonostante venne
attaccata dai liberisti, la tariffa ha favorito
lindustrializz e produz al nord, ma al sud no: divario che si
stabilizza fra nord sviluppato e sud ancora arretrato. Nel
complesso per, alla fine del secolo, lItalia rimaneva ancora uno
dei pi arretrati dEuropa. La classe politica liberale, accantonando
gli interessi e accettando il fatto compiuto, agevola listituzione
di organismi per uscire dalla crisi e per far saldare, una volta
per tutte, lo Stato con il popolo, inserendo liber politiche ed
economiche nel contesto di modernizzazione.
CAP. 6 EUFORIA CRISPINA
Giacobinismo ordinatore
Quadro in cui sale Crispi, Sx storica, nel 1887 dopo morte
Depretis: crisi economica, politicizz mov operaio e
contadino, declino egemonia prop terrieri, deficit pubblico,
scarso ruolo in politica estera. Crispi: grande cultura
giuridica, vasto consenso alla camera, deciso ad avviare
unintensa attivit riformatrice. Oppositore del trasformismo, Crispi
richiamava alla distinzione partitica per restituire forza
allesecutivo; cercava una solida maggioranza che gli garantisse
libert di manovrax ottenerla, si bas su quella trasfromistica
(trasformismo crispino): cambiava natura, rifiutando (in senso
liberale) il partito organizzato. Crispi, persona autoritaria,
lasci
intendere lintenzione di limitare linfluenza del Parlamento,
secondario al suo potere e al ruolo del pres del Consiglio. Il
periodo 1887-91 vide la maturazione della classe dirigente relativa
al concetto di democrazia, che
non poteva pi essere rivisto con liberalismo classico.
Crispi il riformatore
Crispi tenne fede alla sua indole riformatrice. Present ben 50
disegni di legge, nonostante le resistenze, cmq,
non tardarono ad arrivare, e circa il 36% dei suoi progetti non
si tramutarono in legge. I primi passi di Crispi:
1) rafforzamento amministrazione centrale. Istituz. segreteria
della Presidenza del Consiglio, fece approvare lautorganizzazione
dellesecutivo estendo la discrezionalit (capacit) del governo per
creare o sopprimere ministeri. Creaz ministero Poste, ripartiz
attribuzioni ministeri Finanze e Tesoro. Istituz sottosegretari
2) 30/12/1888: estensione diritto di voto amministrativo a tutti
i maschi, +21, istruiti, pagassero una forma di contributo al
comune residente. La proposta del governo di estenderlo anche alle
donne venne avversata da
Crispi. Legge rendeva eleggibili i sindaci nei comuni con + di
10000 pers. Tuttavia, Crispi non voleva certo
rinunciare allaccentramento: affid maggiori autonomie agli enti
locali, ma direttamente collegati al potere centrale
3) Fine 88: legge tutela igiene e sanit pubblica: ufficiali
sanitari in tutto il Paese. Estesa anche ai comuni 4) 31/3/89:
legge di riforma della giustizia amministrativa: magistrato
amministrativo, e dava alle GPA la
competenza per le controversie fra cittadini. In tal modo,
venivano salvati gli interessi dei privati
5) La pubblica amministrazione ha ricevuto in senso definitico
una marcata rilevanza 6) Le nuove prospettive di libert e modernit
erano strettamente legate ad una nuova e ferrea concezione di
legalit1890: nuovo codice penale (cod. Zanardelli) associato a
riforma di Pubblica Sicurezza unificazione legilazione penale:
aboliz pena capitale, liceit sciopero e riduz pene per reati contro
la propriet. Logica del prevenire per non reprimere, facendo
chiarezza sulle prerogative x lintervento delle forze dellordine.
La legge imponeva ai promotori di pubbliche riunioni di dare
preavviso alla Pubblica Sicurezza, dava la possibilit di ammonire
direttamente il denunciato, rafforzava il domicilio coatto e
lautorita delle forze dellordine, eliminava il fenomeno della
mendicit 7) 7/90: Legge di laicizzazione opere pie: per sfidare
apertamente la Chiesa e i cattolici, Crispi fece
concentrare i beni nelle mani di enti comunali gi esistenti
(Congregazioni di Carit), togliendo il ruolo alla
Chiesa
Grande potenza europea
Nei suoi mandati, Crispi ebbe sempre la convinzione (data il suo
personale attivismo in materia) che lItalia dovesse essere una
grande potenza europea, e che per diventarlo, dovesse rompere con
la sudditanza, le cautele
e i negoziati diplomatici. Per far s che lItalia si comportasse
da grande potenza, Crispi cerc di infondere una nuova dignit
nazionale: dall87, pose con Bismarck le basi di una convenzione
militare, dentro la T.Alleanza, con clausole favorevoli allItaliadi
conseguenza, fu maggiore limpegno finanziario per sostenere la
forza militare. Fin dalla questione romana, Crispi fu ostile alla
Francia: accentu la tensione fra i due paesi (scoppiata
con la denuncia italiana del trattato di commercio nell86) e
inizi una guerra doganale con tariffe punitive sui prodotti
dimport-export (si sfior la guerra, solo lintervento inglese salv).
Inoltre Crispi fu strettamente avverso al Vaticano ed
anticlericale: credendo in un accordo coi francesi, Crispi si
oppose fermamente ad ogni
convenzione/accordo proposto dal Papa in termini temporali.
Indisposto allaccordo.
Crispi lAfricano Con Depretis, Crispi fu contrario ad
unoccupazione estera, ma ci ripens quando sal al governo (visto
lacquisto della baia di Assab nell82). Per dimostrare alle potenze
europee la prontezza dellItalia ad entrare nel concerto europeo,
Crispi, ottenuto il nullaosta dalla GB dopo loccupazione
dellEgitto, si convinse che per
-
essere una grande potenza, lItalia dovesse occupare aree
dellAfricaattenzione sul Mar Rosso e Corno dAfricain merito
alloccupazione, si formano due linee di pensiero su come procedere
allespansione:
- tigrina, del gen. Baldissera, espansione opportunistica,
sfruttando i dissidi fra le trib e tenendo buoni rapporti con i
sovrani locali
- scioana, del conte Antonelli, appoggio militare al re dello
Scioa Menelik per sconfiggere limperatore del regno etiopico
Giovanni3/89: Menelik diventa negus.
Crispi immagina subito di conquistare lEtiopia, ma il min della
guerra Bertol-Viale, sottoline sia la spesa sia la forza da
impiegare. Prevale il passo della prudenza e dellaccordotrattato di
Uccialli (5/89) con Menelik. La versione italiana faceva
dellEtiopia un protettorato dellItalia, ma tale clausola fu
incompresa e irrisolta. 5/1/90, poco prima della caduta del
governo, Crispi proclam ufficialmente la colonia dEritrea, con un
proprio ordinamento, bilancio alle dipendenze del min Esteri (x
Crispi possedimenti africani=alternativa emigrazione).
Dopo la proclamazione, conflitto tra Crispi e Camera, i cui
deputati chiedevano di sottoporre a dibattito
parlamentare il decreto sullEritrea e i provvedimenti in
politica estera. Crispi si riteneva inattaccabile, e giustificava
la sua mossa (per lui importantissima a livello internazionale) col
fatto che lEritrea stata conquistata con le armi e non con la
diplomazia, per cui la discussione sui provvedimenti non
necessaria.
Cmq, nonostante i successi avessero riscosso molti successi, le
incertezze sullinvestimento in politica estera emersero con
particolare vigore: disavanzo conti pubblici, arretratezza paese,
guerra doganale con Francia.
Megalomania patriottica
La grande opera di conquista di Crispi, per rivel ben presto le
prime difficolt, in quanto le spese per il
mantenimentodelle colonie furono cmq elevate; inoltre, la crisi
economica che colp sia i settori agricoli che
quelli industriali costrinse il governo italiano a ricorrere ad
inasprimenti fiscali. 12/2/89: dimissioni Crispi che
riceve il reincarico ed attua (con Giolitti a Tesoro) una
politica di tagli x mantenere le colonie. In qst clima di
difficolt, Crispi rese pi aggressiva la politica estera (forse
per dimenticare la situazione attuale interna).
Convinto che gli Asburgo fossero indispensabili per la pol
estera poich frenavano la pressione panslavista,
Crispi si schier contro i radicali e gli irredentisti
antiaustriaci, sciogliendo comitati organizz di manifestazioni.
Gli si avvicinarono membri della destra, ruppe con i liberali
democratici e conferm, nelle elezioni del 90, il
programma antirredentistaelezioni vinte. Nel clima politico
rovente (dato dalle dimissioni di Giolitti dal min. Tesoro per
scontro sui lavori pubblici) Bonghi accus Crispi e la Sx di una
politica finanziaria indegnadura risposta di Crispi, astio con la
Camera che boccia lordine del giorno e Crispi si dimette
(1891).
CAP. 7 LE OPPOSIZIONI
Lopposizione parlamentare: i moderati La Destra guidata da Rudin
dopo morte di Minghetti. Atteggiamento ambivalente: da appoggio a
Crispi, ma
allo stesso tempo si oppone con appoggio dellAss Costituz di
Milano. Nel complesso, la Destra e i liberal moderati erano divisi
in due: 1) Dx ministeriale (Rudin) 2) Dx intransigente lombarda,
con netta opposizione.
Maggio 90: Rudin e i suoi votarono a favore dellodg di Crispi,
con fini chiaramente opportunistici, x entrare nella maggioranza.
Ci che avversavano i membri dellopposizione di Destra a Crispi
furono: - questione col Vaticano: x Dx, Crispi aveva discriminato i
cattolici, atteggiamento illiberale e impolitico; - questione
disavanzo pubblico: x Dx, Crispi aveva aggravato il gi presente
debito pubblico: in pol Interna
aveva accentuato le spese per la burocrazia, in pol estera aveva
sprecato le spese per il riarmo per ambizioni
superiori a quelle reali del paese. Crispi, in risposta, giudica
antipatriottici i liberali, i quali, sebbene riescono
a diffondere il pensiero fra lopinione pubblica, non riescono a
minacciare la stabilit di Crispi.
Lopposizione parlamentare: lEstrema Gli anni crispini
favoriscono la separazione fra radicali, socialisti e repubblicani,
accomunati dalla lotta a Crispi.
Radicali: dopo morte Bertani (86), la guida passa a Cavallotti.
Opposizione duttile, sia in pol estera (irredentisti)
che in pol interna. Iniziale appoggio a Crispi x
anticlericalismo, ma osservando il suo carattere autoritario,
passano allopposizione. Vittoria alle amministrative nel 11/89
in Italia centro-nord (grazie ad alleanze democ con socialisti).
5/90: Congresso a Roma di associaz radicali ed operaie, con firma
del Patto di Roma che aveva:
- manifesto elettorale anticripino - salvaguardia libert
personali garantite dallo statuto - piano amministrativo: elettivit
del sindaco in tutti i comuni, riduzione potere autorit centrale,
ampliamento
di quello locale (comuni e province)
- pol estera: pace con tutti, fine Triplice Alleanza,
riavvicinamento Francia - formaz esercito: su obiettivo
garibaldino, fare una nazione armata con reclutamento graduale e
regionale - tagli sui bilanci militari, riduzione spese burocrazia,
con accorpamento ministeri e uffici - questione sociale ispirata a
una difesa dei lavoratori: riduz orario lavoro, istituzione Camere
del Lavoro,
divieto lavoro minorile, risarcimenti x responsabili di
infortuni sul lavoro, cassa pensioni vecchiaia,
concessione terre demaniali ed abbandonate per ridurre il
fenomeno dellemigrazione A differenza dei socialisti, i radicali
auspicavano la tutela delle classi povere e non lautonomia delle
stesse.
-
Gli albori dellorganizzazione nazionale: socialisti e
repubblicani I socialisti erano pochi in Parlamento, ma erano
galvanizzati dal successo dimmagine del Congresso di Parigi con
fondaz Seconda Internaz (7/89) a cui parteciparono Croce e Costa, e
trionfo socialdemoc in Germania. Teoria di base socialista:
esaltazione dellessenza classista del conflitto tra capitale e
lavoro (autonomia della classe, legata alla teoria del socialismo
scientifico)Labriola, ex radicale ed ora hegeliano, rompe la
prospettiva tradizionale del socialismo romagnolo di Costa, che
teneva uniti legalitari, antilegalitari, mazziniani.
Organizzazione: i socialisti guardano a un pesante
coinvolgimento delloperaismo, su cui per convergevano anche gli
anarchici. Appaiono Turati e Kuliscioff che: nel 89 fondano Lega
socialista milanese, nel 91 fondano
rivista Critica Sociale. Il pensiero turatiano ispirer quella
corrente socialista revisionista, opposta a quella massimalista,
per cui lemancipazione del proletariato deve avvenire con riforme.
E meno rigorso di Labriola e punta su: affermazione autonomia
operaia, rifiuto anarchia, riconoscimento lotte economiche x
allargarle alla
sfera politica. Non si aspira ad una rivoluzione (come i
massimalisti) ma ad unevoluzione graduale col fine di
emancipazione. Agli albori, cmq, il socialismo era diviso fra una
corrente piu moderata di Turati e piu radicaledegli anarchici,
origine appunto del confronto fra revisionisti e massimalisti. 8/91
Congresso nazionale operaio a Milano: Turati sconfigge la parte
anarchica e convinse buona parte delloperaismo ad accettare
unazione anche politica del movimentoidea di costituire un Partito
dei lavoratori. Il congresso permise di unire in una prospettiva
marxista socialismo e operaismo. Congresso Genova agosto 92: in
prima adunanza anarchici e operaisti intransigenti si unirono vs
linea socialista di Turatidecidono di dividersi xch incompatibili;
il giorno dopo i socialisti e solo alcuni anarchici fondarono il
Partito dei Lavoratori Italiani. Il
programma turatiano, scelto per il primo partito della storia
politica italiana, affermava che i lavoratori
avrebbero raggiunto lemancipazione solo attraverso la
socializzazione dei mezzi di lavoro e gestione sociale della
produzione. Giornale di partito: Lotta di Classe di Prampolini ma
controllato da Turati. I socialisti
abbracciavano una linea marxista (emancipazione tramite
controllo delle istituzioni) e legittimavano la
partecipazione alla politica italianapartito raccoglie consensi
tra Fasci siciliani e Part soc riv di Costa. II Cong di Reggio
Emilia nel 93, il partito assunse nome Partito Socialista dei
lavoratori Italiani. X repubblicani: il fallimento delle Leghe
democratiche e fine prospettive irredentiste li aveva portati in
opposzione
minoritariaemerse una nuova cultura che coniugava mazzinianesimo
e nuove dinamiche politiche, idea di politicizzazione dellintero
movimento per autodefinirsinascita Partito repubblicano italiano
nel 1895.
Rerum novarum: lintransigentismo sociale. Linefficace gestione
dei rapporti tra Stato e Chiesa messa in atto da Crispi fin per
dare slancio a intransigenti in Vaticano. 1887: nomina Leone XIII,
che riporta in primo piano il tema del potere temporale x la
chiesa: il
problema rimaneva dellusurpazione liberale della questione
romana. Per rilanciare le prospettive cattoliche nello stato laico
Leone XIII promulg lenciclica Rerum Novarum (5/91): destinata a
gettare le basi per una nuova dottrina, lenciclica toccava temi
sociali, come le condizioni degli operai; invitava a prendere
coscienza delle terribili condizioni in cui versava la classe
operaia, denunciando, comunque, il movimentosocialista in
ogni aspetto; riconosceva libert dassociazione, ma non ad
aderire a sindacati anticristiani, entrando in rotta di collisione
col pensiero di Marx, che condannava la Chiesa e la giudicava
unistituzione come lo stato, da abbattere per poter imporre la
dittatura del proletariato. Lenciclica ridava spazio
allintrasigentismo cattolico dellOpera dei Congressi, che ora
sfruttava il laicato per poter intervenire nelle tematiche sociali
di stato.
CAP. 8 LANTICRISPISMO ALLA PROVA
Rudin
Re affida a Rudin nel 1/91 il compito di formare un nuovo
governo. Cerca un accordo con Giolitti, ma fallisce;
cos vara un esecutivo di Destra. Problema principale da
risolvere: pareggio del bilancio, notevolmente gravato
dalle spese per limpresa coloniale messa in atto da Crispi. Per
politica estera: mantenimento alleanze con Germania e
Austria-Ungheria + riavvicinamento a Francia. Rudin cercava di
decentrare, anche parzialmente,
lamministrazione statale. Liniziale maggioranza del governo
Rudin pensava solo a tenere Crispi lontano dal potere, ma non era
organica; in +, nonostante il riavvicinamento, la Francia non era
convinta del carattere
difensivo della Triplice Alleanza, che viene rinnovata nel 5/91,
senza lassenso parlamentare: garantiva la cooperazione tedesca su
eventuali alterazioni nel nord Africa. Pur di far pareggiare il
bilancio, Rudin ferm
ogni iniziativa despansione africana, e si ridusse alla linea
opportunista per uneventuale conquista senza costi. Con rudin, la
politica coloniale ed estera aveva perso carattere di prestigio,
per incentrarsi solo sul bilancio. Il
pareggio, tuttavia, non avvenne (nonostante piccoli tagli. Rudin
chiese la riduzione (negata) del corpo armato.
Inoltre, Rudin dovette scontrarsi anche coi radicali, fortemente
antimperialisti e antitedeschicrisi di governo5/92: Rudin presenta
dimissioni, respinte dal Re che rimette al parlamento la votazione
di fiducia: mozione di sfiducia a Rudin.
Giolitti
5/92: incarico di formare un nuovo governo a Giolitti, x trovare
una via di mezzo tra autoritarismo crispino e
parlamentarismo rudiniano, e che imponesse le tradizionali
esigenze sabaude in politica estera e militare.
Borghese, piemontese, nel82 Consigliere di Stato a Cuneo,
Ministro del Tesoro nel gov Crispi dove era
-
ostinato a difendere il bilancio. Vara un esecutivo di Sx e
Centrosx. Programma: tagli alle spese e pareggio
bilancio, no novit x pol estera, difesa delle libert subordinata
al mantenimento dellordinecontrasti generati dalla Dx,
allopposizione, che cerc di organizzare un fronte trasformista x
avere governi forti e rappresentativi, e non di parte (come
ritenuto dallopposizione). Si diffuse la voce che Giolitti fosse
stato eletto per intrigo di corte, un estraneo che avrebbe
svalutato i vecchi valori su cui si basava la politica dei
precedenti leader. Non
avendo un passato patriottico, ma essendo totalmente nuovo,
Giolitti era contrastato anche da una parte
dellEstrema radicale di Sx (Cavallotti). Crispi, che aveva gi
osteggiato la nomina di Giolitti, prefer il basso profilo, in modo
tale da sfruttare il momento opportuno per ritornare sulla scena
politica da protagonista. Alla
mozione di fiducia del governo e alla presentazione del
programma, Giolitti non ottenne la maggioranza, si
dimise: dimissioni respinte dal re, che opta per lo scioglimento
delle Camere: a giugno, Giolitti chiede sei mesi
desercizio provvisorio; l11 giugno, in una votazione a scrutinio
segreto, il voto favorevole va allesercizio provvisorio, fissando
le successive elezioni nel novembre 1892. Nella battaglia
elettorale da giugno a
novembre, Giolitti era convinto della necessit di una politica
democratica, che mirava (x rientrare nel bilancio)
a: 1) colpire i redditi + alti e risparmiare i ceti + bassi; 2)
rassicurare il benessere ai cittadinim favorendo
listruzione pubblica, lagricoltura, lindustria. Il socialismo
appariva un concetto di primissimo ordine: ne apprezzava le
correnti gradualiste ma condannava quelle rivoluzionarie (non
combattendole nello stile crispino).
Sprovvito di una consistente maggioranza, Giolitti, per formare
un proprio governo, si affid al sostegno di
Zanardelli, col quale costru un asse importante. Zanardelli fece
da contrappeso allostilit di quei radicali dellestremamaggioranza
raggiunta.
Lo sgomento ci assale: scandali e corruzione
Elez a novembre 92 col sistema maggioritario a 2 turni in
collegi uninominali: si ritorna alla vecchia legge
tramite disegno approvato nel giugno 1891, visto che il sistema
plurinominale non aveva entusiasmato: vittoria
dei ministeriali gi in carica. Lopposizione era debole, ed era
quella avuta con Crispi: correnti intransigenti della Dx, Sx ed
Estrema, unite nella lotta contro il ministero1 obiettivo di
Giolitti raggiunto: depotenziamento radicalismo parlamentare. Nuova
maggioranza, non legata da vincoli fedelt, comunque
unita, xch ricopre interessi diversi e contrastanti delle forze
al suo interno: fra questi, il pi importante, era
quello reativo agli istituti di emissione, per cui vi erano 2
correnti: 1) chi chiedeva lunificazione di tutti gli istituti 2)
chi insisteva sulla pluralit. Giolitti era favorevole alla prima,
ma su pressioni della stessa
maggioranza si orient verso la secondaenormi interessi
speculativi e conflitto fra Banca Nazionale e Banca Romana, di
Napoli, di Sicilia, Nazionale Toscana e Toscana di Credito
(conflitto che coinvolse anche settori
della stampa). Molti istituti avevano ecceduto nel finanziamento
della speculazione edilizia, ma finito il boom,
molte si trovarono sullorlo del fallimiento, salvate solo da
interventi degli enti stataliindagine gov Crispi nel 89 sulla Banca
Romana, colpevole di avere un disavanzo di 9mln lire e, a fronte
dei 60 mln autorizzati dal governo, ne stamp 113 mln, incluse
banconote false x 40 mln. I risultati dellinchiesta vennero
nascosti dai successori Luzzati (Tesoro) e Rudin. Lincaricato
Alvisi li pass ad economisti fino ad arrivare a Colajanni
situazione si aggrava visto la proroga del governo alle banche
della facolt di stampare cartamoneta. Di risposta,
radicale Colajanni rivel parti dellinchiesta dove emergevano
illegalit e corruzioni che coinvolgevano avvocati, giornalisti e
politici. Fu proposta uninchiesta parlamentare x indagare sulle
modalit di emissione, a cui si oppose Giolitti, che di ricambio,
nomin una commissione dinchiesta con a capo Martuscelli (Giolitti
copriva il debito che aveva Umberto I con la Banca Romana).
Rivelazioni che si ripercuotono nel paese-
Linchiesta diede la colpa al governatore della Banca Romana
Tanlongo, e che coinvolgeva il banco di Napoli, di Sicilia.
Tanlongo afferm di essere legato a Giolitti, x avergli fornito
denaro in cambio della nomina a
senatore. Crispi, gi avverso a Giolitti, prese la palla al
balzo: ammise di aver taciuto x il bene del paese ma
afferm che Giolitti sapeva dei risultaticampagna
antigiolittiana, che riscuote consenso fra lopinione pubblica,
Crispi raduna opposizione. 8/93: Giolitti costretto a sopprimere
Banca Romana e quelle Toscane, ma i
risultati della nuova commissione sottolineavano favoreggiamenti
anche ad altri ministeri (Minghetti, Depretis,
Crispi..) e uomini simbolo come Garibaldi e Carducciistituita
altra commissione x accertare responsabilit. X lopinione pubblica,
lo scandalo foment il malessere sociale, che consent la crescita
del movimento dei Fasci siciliani, socialisti, anticlericali,
irredentisti, che ora volevano giustamente sottrarsi alla tutela di
istituzioni
borghesi, decisamente fallimentari. In aggiunta, arriv anche la
notizia della denuncia di Menelik al trattato di
Uccialli e delleccidio di minatori italiani in Francia
perpetrato da operai francesi.
I Fasci siciliani
Fasci= nasce nel 91 e diffusione tra 92/93 come movimento NON
armato, di organizzazioni di lavoratori,
contadini e minatori in Sicilia che denunciavano le disumane
condizioni di lavoro. Non vi erano particolari
ideali politici (anche se lideale socialista era quello +
diffuso nel movim) ma solo questione di necessit. Organizzazione:
associazioni di mutuo soccorso con scopi cooperativi, politici e di
resistenza. Inizialmente,
collaborazione tra Fasci e PSI, ma questultimo si distaccher dai
Fasci perch riteneva retrogradi alcuni obiettivi del movimento, non
moderni per limmagine del partito; dietro, ci stava anche
lincapacit del socialismo di fare piena breccia nelluniverso
contadino. 1893: aumentano gli scioperi organizzati dei Fasci.
Richieste: salario in denaro, mezzadria, spartiz terre statali ai
nullatenentiarresti della poliziaincremento degli scioperigrandi
prop terrieri che richiedono un intervento repressivo, ma Giolitti
nn da lo stato dassedio,
-
xk non vuole reprimere ma limare il movimento separando il
nucleo sindacale da quello politico. X qst
obiettivo risultava sufficiente il codice penale e normale mezzi
di polizia. I conflitti armati non si ebbero fino
alla salita di Crispi (eccez il massacro di Caltavuturo 20/1/93
in cui le forze dellordine uccisero 13 manifest). Repressioni che
iniziano verso la fine del governo Giolitti. A redenre difficile la
vita dei Fasci contribu da
subito lidea dellopinione pubblica italiana che fosse un
movimento nato x indicare il degrado delle istituzioni a seguito
degli scandali, quando invece il fine era tuttaltro. Prima delle
elezioni, Giolitti prov a rinsaldare il consenso con toni
riformistici e progressisti, ma ormai, la commissione x le
responsabilit dello scandalo della
Banca Romana rivel nel novembre 93 i risultati, attribuendo
quantit di denaro a molti politici della
maggioranza. Giolitti divenne il capro espiatorio, reo di aver
dato il laticlavio a Tanlongo. 24/11: dimissioni
Giolitti.
La stampa si fa azienda
Anche gli organi di stampa finirono nellocchio del ciclone.
88-92: la Banca Romana aveva finanziato x campagne di stampa a
proprio favore, direttori e giornalisti per 455.000 lire. Vasto
coinvolgimento della stampa
Tuttavia, il finanziamento illecito alla stampa aveva favorito
la nascita di tantissimi giornali, molti dei quali
superarono il localismo e diventarono nazionali. Milano:
Corriere della Sera (85) e Il Secolo (fine anni 90);
Roma: Il Messaggero (democ, 78) La Tribuna (83) e La Rassegna
Nazionale (transigen cattolico); Genova Il
Secolo XIX (85) e Il Resto del Carlino a Bologna (85). I
giornalisti inizialmente non erano retribuiti, ma dagli
anni 80 iniziarono ad essere professionisti. Nonostante il picco
delle vendite in determinati anni, molti finirono i
bilanci con passivit dovute a spese tecniche e politiche
CAP. 9 ANCORA CRISPI: DALLA SICILIA AD ADUA Colonialismo
italiano: 1882-acquisto baia di Assab. 85- inizio operazioni armate
in Africa e presa di Massaua
87-disfatta di Dogali 89-trattato di Uccialli
Limpotenza e gli ardori Depressione economica alla caduta del
gov Giolitti, diversi fattori: crisi monetaria, commercio,
disoccupazione
e moti in Sicilia. In un quadro cos tragico lopinione pubblica
si aggrappava alla figura del re Umberto I voleva dare limmagine di
un sovrano che rispetta scrupoli di costituzionalismo (cosa che in
realt non fece mai) e x farlo affid lincarico a Zanardelli,
ostacolandolo per in ogni modo; fece pressione sui ministri
contattati da Zan x non aderire al governo. Zanardelli, con
tendenze liberali e riformismo avanzato, non poteva
risolvere i disordini sociali e introdurre consistenti prelievi
fiscalisi dimettere affida nuovo incarico a Crispi, con fiducia del
Senato e programma convincente. Nuovo governo con membri centro, dx
ed Estrema
(Crispi Interno, Sonnino Finanze). I nodi del programma crispino
erano due: risanamento finanziario e
repressione Fasci, x il quale richiede al Consiglio dei Ministri
lo stato dassedio. Infatti gli scontri si erano moltiplicati, e
Crispi non voleva farli costituire12/1/94: firma stato dassedio e
repressione di ogni libert in Sicilia, con arresto di numerosi
componenti dei Fasci. Larea della Lunigiana, fece scoppiare tumulti
in simultanea ai Fasci, dimostrandone solidariet x gli scopi
(condizioni disumane dei contadini)stato dassedio anche qui, il
16/1. In Parlamento, solo lEstrema attacc il governoCrispi consolid
limmagine di uomo autoritario, che esasperava il piglio
riformatore, fiscalismo e militarismo. X lui, la questione sociale
era legata
strettamente a quella risorgimentale. In Sicilia piombarono
pesanti sentenze dei tribunali militari in Sicilia,
anche con processi velleitarial contrario, gli arresti
mobilitarono manifestazioni e scontri violenti vs la polizia a
Palermo in favore dei capi arrestati. Clima di tensione: 6/94
attentato a Crispi, fallito. Inoltre, si diffonde
indignazione e avvicinamento notevole al socialismo di
intellettuali ed opinione pubblica, che ritenevano
esagerate le pene x i Fasci e troppo basse quelle degli
scandali: Crispi, favor lo sdegno x colpire Giolitti.
Lui ci d la pace
Crispi veniva ritenuto il salvatore dellordine sociale e i suoi
legami con gli scandali passarono in II piano. Fece approvare, nel
7/94, 3 progetti di leggi antianarchiche (nel nome ma non in
pratica) x combattere laltro nemico, il socialismo, considerato
estraneo alla democrazia risorgimentale e alla realt del paese
(corpo regresso e
barbaro): domicilio coatto x reato di opinione (eliminando le
ass socialiste); legge x sottrarre attivit di
revisione elettorale alle giunte comunali (x impedire che il
socialismo intaccasse le aree periferiche e le classi
meno abbienti esclusi dalle elez amministrative delle classi +
povere); 9/94: impedimento congresso nazionale del Partito
socialista, preludio della chiusura di associazioni e leghe10/94:
scioglimento partito socialista.
Pi mezzi per la grande politica
Maggioranza compatta che aveva sostenuto Crispi nel processo
antisocialista, lo abbandona sul tema delle
riforme sociali, amministrative e del risanamento finanziario di
Sonninosistem i settori del credito, ma si attir ostilit
parlamentare quando, annunciando un disavanzo statale, cerc
energicamente di far prevalere la
sua linea di inasprimento fiscale, attuabile tramite incremento
delle entrate tributarie: molte furono respinte, e
vennero approvate solo il criterio di progressivit sullimposta
di reddito e aumento tassa di successione. Crispi vedeva in Sonnino
il propellente x la politica di forza. Radicali e molti settori
della dx si schierarono a favore
del taglio delle spese militari, che gravavano non poco sul
bilancio statale; resistenze di agrari x respingere
-
aumento tassa fondiaria e chiedere maggiore protez
doganaleistituita commissione per far esaminare la proposta di
risanamento finanziario, che la stravolse. Crispi si dimisericeve
un reincarico, cerca di far entrare al governo Zanardelli e Rudin,
i quali rifiutano x il tema delle spese militari: Crispi non voleva
tagliare e
rinunciare a far dellItalia una potenza coloniale. Il debito
statale vide una progressiva riduzione grazie alla proposta di
Sonnino di aumentare le tasse sui beni di consumo.
La rivolta di Milano
Milano era la citt in cui lopinione pubblica era maggiormente
ostile allo statalismo crispino, alle rigidit burocratiche e al
rallentamento del suo dinamismo industriale, opposto allarretrato
feudalesimo meridioanle, alla corruzione romana (da tempo Milano
puntava su autonomie regionali x poter progredire e non fermarsi
x
aspettare il recupero dellarretratezza meridionale). A Milano vi
era una convergenza di tutte le forze x manifestare ostilit al
governo: Dx radicale, Estrema, Sx di Zanardelli, socialisti e
cattolici. Crispi ricambiava
lodio. Rudin stesso, che aveva appoggiato le spese militari di
Crispi, lo contestava per i progetti di divisione dei latifondi in
Sicilia, auspicati nel programma di incarico del 1894la Dx si
presentava divisa, cosiccome alcuni settori della Sxsituazione
anomala. Cavallotti, luomo del momento, non venne mai contattato
volutamente dal re per analizzare la situazionelegame tra Estrema
di Cavallotti e Milano. La non istituzionalizzazione dei radicali,
socialisti e cattolici aveva generato un vuoto x il tema della
produzione
economica, che aveva finito x alimentare il conflitto tra Nord
(avanzato) e Sud (arretrato)conflitto che aumenta vista la
decisione del governo nel 95 di sospendere i lavori catastali nel
nord. Il contrasto regionale
intacc anche le ideologie (es. Turati in polemica contro il
socialista napoletano Labriola). X Crispi, Milano era
importante x introdurre unala governativa moderata e un
avvicinamento ai cattolici, al quale ora auspicavanell 94 Crispi
super i vecchi dissidi contro la Santa Sede, cercando di
avvicinarsi x ottenere consensi strategici: offr privilegi ai
cattolici x ottenere il permesso da Leone XIII di affidare missioni
cattoliche
in Eritrea a frati italiani e non francesi, rimarcando lostilit
con la FranciaCrispi attaccato da collaboratori e massoni come
lui.
La massoneria
Lemmi GranMaestro, Crispi suo amico e membro della massoneria.
Obiettivo principale della massoneria: lotta
vs clericalismo, anarchismo e socialismo x giustizia sociale.
Lemmi sperava che Crispi presidente potesse dar
voce allanticlericalismo: dopo liniziale ostilit dei primi
governi, Crispi si avvicina alla chiesa x alleanza strategica,
attirandosi lostilit della massoneriaLemmi, troppo amico di Crispi,
venne sostituito da Nathan, anticrispino. Tuttavia, nelle
amministrative di Milano del 2/95, lalleanza di
sxcrispina-cattolica vinse, incoraggiando Crispi a perseguire sulla
via dellalleanza, x ottenere futuri esiti positivi e x chiudere
allangolo i socialisti, avversi sia ai cattolici che ai
crispini.
La novella istoria socialista
10/94: ultimo attacco della polizia governativa al Psi,
costretto a sciogliersi. Motivo ideologico dellattacco: colpire un
partito che vuole far politica. Al cong di R.Emilia i socialisti
erano convinti che la borghesia avrebbe
formato un fronte compatto per sconfiggere il socialismo. X
socialisti, il rafforzamento della propria identit
dipendeva da una rigida autonomia di classe. Lattacco
governativo al partito socialista aveva finito per disperdere gran
parte dei suoi componenti, trasformandoli in innocui borghesinuova
concezione socialista maturata da Turati e intellettuali fedeli a
Critica Sociale: rivalutare limportanza tattica della democrazia e
delle libert borghesi. Nuova linea varata a Milano il 12/12/94
prima delle amministrative, in cui i socialisti si
dichiararono disponibili ad un appoggio ai radicali (seppur con
contestazioni, emerse anche nel cong
clandestino nazionale socialista a Parma nel 1/95). La nuova
linea turatiana apriva alle iscrizioni individuali e
non solo associative: in tal modo nasceva unorganizzazione
politica nazionale in cui gli ideali socialisti potevano esprimersi
senza tener conto della densit di classe nelle diverse aree
geografiche. Linea turatiana
sempre riformista, ma che ora cerca agganci ad alcuni appigli
del marxismo. Si inizi a delineare una lenta
divisione interna tra istanze operaiste/attiviste, diffidenti
dal partito, e politiche. Lobiettivo della svolta turatiana: mirava
a rafforzare la democrazia e le pubbliche libert, necessarie alla
crescita del socialismo. Da
Part Social dei Lavorat Italiani diventa PSI
Repubblicani
Pri fondato clandestinamente 21/4/95. Struttura: federaz di
consociaz regionali,+ forte in lombardia. Diverse
testate ma non giornale unico di partito.Obiettivo: proclamaz
repubblica, governo popolare;rimase fino a fine
800 solo fiancheggiatore dei socialisti.22/10/94: a Milano, Lega
x difesa delle libert promossa da Cavallotti e
socialisti. Rapida diffusione Lega, di cui limmagine portante
era Cavallotti, ma anche rapido declino (1895).
Le leggi non colpiscono i grossi delinquenti
Crispi volle dare il colpo di grazia allacerrimo nemico
Giolitti; istitu una commissione x indagare sul comportamento della
magistratura e della polizia, accusati di aver sottratto documenti
nel processo Tanlongo
(col chiaro obiettivo di tirare in mezzo Giolitti)Giolitti
rispose facendo pubblicare il suo plico in cui esprimeva importanti
legami tra Crispi e Banca Romana, e suoi indebitamenti. Cavallotti
e deputati chiesero la
-
discussione in aula x discutere sul plico Giolitti, e Crispi,
dopo lesito della commissione Cavallotti (legami con Banca Romana e
compensi politici elevati) fece sciogliere il Parlamento il
13/1/95. Crispi voleva anche rompere
laccerchiamento delle forze ostili, governare x decreti e senza
intralci e superare la rappresentanza parlamentare. Cavallotti
voleva spazzare via x sempre Crispi, forte cmq dellarma delle
elezioni, fissate x 26/5 e 2/6/95. Campagna elettorale
vivaceschieramenti. Opposizione: dx lombarda e rudiniana, Giolitti,
Zanardelli, radical-socialisti); programma opposiz variegata:
decentramento x Rudin, riforme x decentramento di
Zanardelli, passaggio alle regioni x Cavallotti. I socialisti
vedevano le elezioni come mezzo x dimostrare la
tenuta e la resistenza del partito sciolto e x richiedere: suff
univ, eguaglianza giuridica dei sessi, autonomia
comunale, rif patti colonici, esproriazione terre x darle ai
nullatenenti, naz ferrovie, tassa unica progr sui redditi,
8 ore lavorative, limitaz lavoro minorile e istruz obbligatoria
fino a V element x i 2 sessi.
Linvulnerabile Crispi Elez vinte da Crispi (in Liguria, Toscana,
Lazio, Sud). A Milano eletti: radicali, repubb, socialisti e
moderato
anticrispino. Socialistivincitori morali, visto che i consensi
sono tanto aumentati (sprtt Centro-nord). Perno
dellalleanza radicale e socialista anticrispina, personaggio
importante sulla scena politica, fu Cavallotti. Il leader radicale
cerc di dare lattacco finale a Crispi con la Lettera agli onesti di
tutti i partiti: pubblicata il 22/6/95, la lettera puntava a
smontare la credibilit di Crispi, raccontando i suoi legami con gli
scandali bancari
e il suo coinvolgimento nello scandalo Herz, dove, dietro
compenso, diede la + alta onoreficenza cavalleresca
italiana a Herz, affarista franco-americano, losco. Cavallotti
volle mettere Crispi e la sua maggioranza alle
cordea tal proposito vennero presentate due mozioni, che Crispi,
ritenendosi invulnerabile, ottenne con arroganza la proroga di 6
mesi x i decreti, convinto di aver dato tutto x Italia e di nn
dover dare spiegazioni ora
per i suoi coinvolgimenticambia il clima politico: Crispi ha
dalla sua solo la forza delle elezioni e Cavallotti ha perso
gradualmente sicurezza. Tuttavia, il Re, istituz massima,
appoggiava Crispi: Umberto I ammirava
Crispi, sebbene i rapporti nn fossero buoni. Forte della sua
fiducia, Crispi avvi una nuova azione politica:
- ottenne copertura legislativa x provvedimenti finanziari e
decreti-legge emanati prima - orientando il discorso sulla
sconfitta coloniale ad Amba Alagi, si concluse il periodo degli
scandali con
un odg approvato in ParlamentoCrispi ottenne maggiore sicurezza
e allontan da s le invettive x il coinvolgimento nello
scandalo.
In pol interna, Crispi non volle recidere i rapporti con la
Chiesa (anche se lo aveva lasciato solo nelle elezioni).
Pertanto, non interrompe i rapporti, ma lascia che
lanticlericalismo si manifesti, cominciando dalla legge che faceva
del 20/9 (breccia a Porta di Pia) una festa nazionale. Tuttavia,
mantenne la figura di un uomo forte che
esprimeva la volont del paese e che consolidava la sua
maggioranza non intorno ad un consenso trasformista,
ma ai fatti compiuti. In tal senso, la politica estera tornava
in primo piano e poteva rilanciare la pol interna.
Adua
Allepoca, vi era astio anche tra Italia e GB; sebbene Ita abbia
cercato intese con Gb, questultima: - considerava lItalia il
maggior pericolo di destabilizz dellarea - non esser degna di
creare un impero coloniale perch troppo debole.
- contestava ladesione alla Triplice Alleanza. Per Crispi, il
problema alla vera espansione dellItalia non era la GB con la quale
cercava di intrattenersi, ma la Francia; di risposta, la Francia
aveva buoni rapporti diplomatici con Germania e Austria, che non
volevano farsi
trascinare in un carattere attivo e non difensivo dellaccordo.
Ostilit verso Italia x adesione alla Triplice Alleanza. Crispi
rivendicava laiuto dalla Triplice x combattere lostilit francese,
ma Ger e Aus contestano queste pretese italiane xche fuori dai
canoni dellaccordo. Nel 95 Parigi denuncia il trattato
italo-tunisino del 1868 che concedeva privilegi agli italiani
residenti in Tunisia. La non difesa anche verbale delle potenze
centrali fa sentire Crispi isolato. Pertanto, dopo lesperienza di
Rudin (che aveva scelto la linea tigrina, ossia quella
opportunistica), sar Crispi a riavviare lespansionismo italiano in
Africaconquista di Cassala, in Eritrea, nel 7/94: usando la
politica coloniale, il Pres del Consiglio poteva compensare le
delusioni in politica
interna ed estera. Con quista di Cassala, il negus Menelik si
allarm ancora di +. Baratieri, leader della vittoria,
impose una dittatura nella colonia, e le sue manie
espansionistiche/nazionaliste, influenzano Crispi: espropri le
terre dalle popolaz locali e le diede ai coloni italiani.
Baratieri progett lavanzata sul Tigr, ma Menelik decise di allearsi
con i ras della zona. Baratieri richiese a Crispi dei rinforzi
militari, il quale, dopo un lungo dibattito in
cui fu duramente contestato dallEstrema e anche da Sonnino,
riusc a concederli con votazione in Parlamento. Il successo
coloniale del momento fortificava la figura di Crispi, e sembrava
spianare la strada per divenire una
grande potenza coloniale. Baratieri avanz nel Tigr, costringendo
i ras locali ad andare a sud; per, iniziarono
a mostrarsi le prime incertezze sullimpresa, fra cui il
dibattito tra le varie anime del governo e del Parlamento. Menelik
raccolse 15000 uomini e avanz verso il fronte, Baratieri invi un
contingente di soli 250