Diritto amministrativo di Antonio Amato In questo bel riassunto del Manuale di "Diritto amministrativo" di Elio Casetta, è possibile trovare, tra il resto, le definizioni dei principali concetti chiave di Diritto Amministrativo. Un irrinunciabile compendio per superare l'esame. In particolare si parte dalla definizione di pubblica amministrazione diritto amministrativo e ordinamento giuridico. Si elencano poi principali rapporti che possono intercorrere tra Stato ed Enti Locali, soffermandosi sull'analisi delle rispettive strutture organizzative e sugli atti che competono a ciascuno in riferimento alle vigenti norme del diritto amministrativo. Università: Istituto Universitario Navale di Napoli Facoltà: Giurisprudenza Esame: Diritto Amministrativo Titolo del libro: Diritto amministrativo Autore del libro: Elio Casetta Editore: Giuffrè Anno pubblicazione: 2008
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Diritto amministrativo
di Antonio Amato
In questo bel riassunto del Manuale di "Diritto amministrativo" di Elio Casetta,
è possibile trovare, tra il resto, le definizioni dei principali concetti chiave di
Diritto Amministrativo. Un irrinunciabile compendio per superare l'esame.
In particolare si parte dalla definizione di pubblica amministrazione diritto
amministrativo e ordinamento giuridico.
Si elencano poi principali rapporti che possono intercorrere tra Stato ed Enti
Locali, soffermandosi sull'analisi delle rispettive strutture organizzative e sugli
atti che competono a ciascuno in riferimento alle vigenti norme del diritto
amministrativo.
Università: Istituto Universitario Navale di Napoli
Facoltà: GiurisprudenzaEsame: Diritto Amministrativo
Titolo del libro: Diritto amministrativoAutore del libro: Elio Casetta
3. Definizione di Diritto Amministrativo ComunitarioIl diritto amministrativo comunitario ha per oggetto l’amministrazione comunitaria. L’amministrazione
comunitaria indica l’insieme degli organismi e delle istituzioni della UE a cui è affidato il compito di
svolgere attività amministrative.
Il moltiplicarsi dei compiti dell’U.E. determina però anche un ridimensionamento del campo di azione
dell’amministrazione interna, e questo problema è arginato dal principio di sussidiarietà.
Le nozioni introdotte dal dir comunitario sono:
-Impresa pubblica: impresa nei confronti della quale i pubblici poteri possono esercitare, un’influenza
dominante per ragioni di proprietà, partecipazioni finanziarie;
-Organismo di diritto pubblico: Si tratta di organismi:
a)istituiti per soddisfare bisogni generali di carattere non commerciale;
b)aventi personalità giuridica;
c)la cui attività è finanziata in modo maggioritario dallo stato.
5. Caratteristiche del Rapporto tra Politica e AmministrazioneLa ragione di differenti modelli di amministrazione trova la propria spiegazione nel complesso rapporto
intercorrente tra la politica e l’amministrazione che, da una canto postula, (per il principio di democraticità),
il mantenimento di un collegamento dell’attività amministrativa al potere di direzione politica e di controllo
delle istituzioni rappresentative del corpo elettorale; dall’altro rende necessario garantire l’imparzialità della
p. a. al fine di evitare favoritismi e discriminazioni dovuti all’appartenenza politica dei cittadini.
L’attuale modello normativo sembra tendere ad una separazione tra politica ed amministrazione basata
sull’attribuzione del potere di indirizzo politico-amministrativo al Governo e della gestione amministrativa
ai vertici dirigenziali della p. a.
Difatti in alcuni casi sussiste uno stretto vincolo fiduciario tra organo politico e vertice dirigenziale, tale che
gli incarichi cessano decorsi i 90 giorni dal voto sulla fiducia al nuovo esecutivo dando vita al fenomeno
dello spoil system. In tale ipotesi la separazione tra politica ed amministrazione risulta attenuata.
7. Caratteristiche dell'amministrazione statale perifericaSul territorio nazionale convivono amministrazione statale periferica, quella regionale e degli enti locali. Gli
ambiti territoriali di decentramento più frequenti sono la provincia e talvolta la regione.
Quando ragioni di economicità e di efficienza lo richiedono, gli uffici periferici dell’amministrazione dello
Stato possono essere situati nel capoluogo di provincia o in altro comune della provincia.
Al vertice di ogni ufficio periferico è presente un dipendente del ministero, mentre la difesa in giudizio e le
funzioni consultive spettano alle avvocature distrettuali dello Stato, aventi sede in ogni luogo in cui opera
8. Caratteristiche degli Istituti di Partecipazione negli Enti LocaliIl Testo Unico riconosce il potere per gli interessati di partecipare al procedimento amministrativo,
prevedendo forme di consultazione della popolazione e procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e
proposte di cittadini, nonché la possibilità che lo statuto disciplini il referendum. E quindi:
-la consultazione: volta ad acquisire il parere non vincolante dell’elettorato.
-il referendum: caratterizzato dal fatto che la richiesta proviene dagli elettori.
Si può ricorrere a queste 2 figure solo per materie di competenza locale.
-azione popolare: ogni elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune;
-diritto di accesso: agli atti amministrativi e alle informazioni di cui è in possesso l’amministrazione.
Ma a seguito della riforma costituzionale, la materia degli istituti di partecipazione rientra nella potestà
9. Caratteristiche dei Modelli di AmministrazioneDal quadro normativo costituzionale emergono diversi modelli di amministrazione nessuno dei quali assume
il ruolo di modello principale:
-Art. 97: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il
buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione”. Attraverso la riserva di legge relativa, in esso
contenuta (l’amministrazione è disciplinata dalla legge), mira a definire l’amministrazione pubblica come
apparato burocratico a sé stante, separato dal potere politico e caratterizzato per la sua imparzialità ed
efficienza. Quindi fissa 3 principi chiave per l’azione amministrativa (legalità, buon andamento,
imparzialità).
Inoltre tale articolo:
a)sancisce che i funzionari pubblici sono selezionati mediante concorso a garanzia dell'imparzialità;
b)fissa i principi generali dello status di dipendente pubblico (es. incompatibilità di cariche).
-Art. 98: i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della nazione e non di interessi partigiani. Quindi
l’amministrazione non può essere faziosa, deve perseguire gli interessi collettivi e non quelli dei singoli
privati.
Infatti è prevista dalla legge la possibilità di porre limitazioni al diritto di iscriversi ai partiti politici per
alcune categorie di funzionari pubblici: magistrati, militari, diplomatici.
-Art.5: prevede l'attuazione del pieno decentramento amministrativo e la promozione delle autonomie locali,
vuole un'Amministrazione dislocata in vario modo sul territorio nazionale, così da configurare un livello di
potere sempre più vicino al cittadino (sussidiarietà). Una pluralità di centri e livelli di Amministrazione che
fanno sempre capo ad un organo centrale (di solito il Ministero che ha sede a Roma).
-Art.95: l'attività amministrativa deve far capo ad organi politici che come tali sono soggetti al controllo
degli organi rappresentativi della volontà popolare. Infatti al 1°comma, attribuisce la responsabilità
dell’indirizzo politico ed amministrativo al Presidente del Consiglio dei ministri e, al 2° comma, assegna a
ciascun ministro la responsabilità degli atti del rispettivo dicastero. In ragione di ciò, l’amministrazione è
intesa come “apparato servente” del Governo, organizzato secondo uno schema piramidale al vertice del
10. Principi Costituzionali della Pubblica Amministrazione:
responsabilità, legalità, imparzialità, buon andamento-Responsabilità (art.28cost): i funzionari pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi degli atti
compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende anche allo Stato e agli enti
pubblici”.
Con il termine responsabilità il costituente si riferisce alla assoggettabilità ad una sanzione, dell’autore di un
illecito.
E’ un principio di immedesimazione organica: perché i soggetti della PA non operano in semplice
rappresentanza dell’amministrazione ma si immedesimano con essa, infatti nel caso di provvedimenti
disciplinari, il funzionario risponde in solido con l’amministrazione.
A tal fine, è prevista dalla 241 la figura del responsabile del procedimento.
-Legalità (art97cost): impone che l’azione della p.a. sia assoggettata alla legge.
Nel nostro ordinamento convivono 3 concezioni del tale principio:
a)non contraddittorietà: l’atto amministrativo non può contenere norme contrarie alle disposizioni di
legge(art4Preleggi).
b)formale: l’azione amministrativa deve avere uno specifico fondamento legislativo: ovvero deve agire nei
limiti fissati dalla legge che le attribuisce il relativo potere.
c)sostanziale: l’amministrazione deve agire in conformità della disciplina sostanziale posta dalla legge
stessa, perché questa indica i contenuti e le modalità che la P.a. deve avere.
Questa concezione si ricava dalle ipotesi in cui la Costituzione prevede una riserva di legge (artt.
13,23,41,51,52).
-Imparzialità(art97-art3 cost): l’attività della p. a. deve avvenire in maniera imparziale, per cui:
a)in senso negativo: dovere dell’amministrazione di non discriminare la posizione dei soggetti coinvolti
dalla sua azione nel perseguimento degli interessi affidati alla sua cura;
b)in senso positivo: obbligo per la p.a. di valutare, tutti gli interessi coinvolti, nella sua azione, in modo che
la scelta finale rappresenti tutti gli interessi in gioco.
Imparzialità non significa assenza di orientamento, perché non è esclusa per la p.a. la possibilità di possa
esprimere valutazioni discrezionali circa interessi diversi, ma ciò deve essere fatto nell’osservanza della
legge e senza discriminare i soggetti coinvolti.
Il principio di imparzialità, non si applica solo alla attività della amministrazione(divieto di
discriminazione), ma anche alla sua organizzazione: infatti il concorso pubblico serve anche per evitare il
formarsi di una burocrazia politicizzata.
-Buon Andamento (art97cost): la P.a deve agire nel modo più adeguato e conveniente possibile e quindi
attenendosi ai criteri di:
-efficacia: capacità di conseguire gli obiettivi che si erano preventivamente fissati;
-efficienza: rapporto tra risultati raggiunti e risorse impiegate.
Efficacia ed efficienza costituiscono, perciò, due parametri distinti e non coincidenti. Potrebbe, infatti,
sussistere l’ipotesi di una amministrazione efficiente, in relazione alle poche risorse ad essa attribuite, ma
11. Principi Costituzionali della Pubblica Amministrazione:
azionabilità delle situazioni giuridiche, sindacabilità, sussidiarietà-Azionabilità delle situazioni giuridiche dei cittadini nei confronti della PA: Tutti possono agire in giudizio
per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”(art24.1).
-Sindacabilità degli atti amministrativi: ogni atto della PA può essere oggetto di sindacato da parte di un
giudice per qualsiasi vizio di legittimità.
Ma per la Corte Costituzionale tale principio non impedisce l’emanazione delle c.d. leggi
provvedimento(che determinano l’impossibilità per il cittadino di ottenere tutela giurisdizionale delle
proprie situazioni giuridiche soggettive davanti al giudice perché possono essere sindacate solo dalla Corte
Cost), ma va rispettato un canone di ragionevolezza.
-Sussidiarietà(differenziazione ed adeguatezza): la funzione amministrativa deve essere esercita
dall’amministrazione più vicina al cittadino. Tale principio(introdotto nel nostro ordinamento dalla
L.59/1997 e dalla L. cost. n. 3 /2001) e costituisce una regola di riparto delle competenze tra unione e stati-
membri: consente, infatti, all’Unione di intervenire solo se gli obiettivi dell’azione prevista possano essere
meglio realizzati a livello comunitario.
In base all’art. 118 cost. tale principio può essere inteso, in senso:
-verticale: è attribuita la responsabilità di alcuni servizi agli enti territoriali + vicini al cittadino per meglio
soddisfare i suoi interessi(le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni, salvo che, per assicurarne
l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato sulla base dei principi di
sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”);
-orizzontale: sono attribuiti compiti, un tempo statali, a soggetti privati, capaci di fornire gli stessi servizi ad
un costo inferiore(Stato, Regioni, e Enti Locali favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, per lo
svolgimento di attività di interesse generale).
A tal riguardo la l 59/1997 ha attribuito al governo la delega per conferire a enti locali e a regioni tutte le
funzioni amministrative relative alla cura degli interessi e alla promozione dello sviluppo delle rispettive
comunità.
-del Decentramento: necessità che i poteri decisori non siano tutti racchiusi in un “centro”. Nello specifico,
il decentramento è:
a)burocratico: trasferimento di competenze da organi centrali a organi periferici di uno stesso ente;
b)autarchico: è affidato il compito di soddisfare la cura di alcuni bisogni pubblici, ad enti diversi dallo Stato.
-di Tipicità: l’amministrazione può esercitare i soli poteri autoritativi attribuiti dalla legge, quindi emanare
solo i provvedimenti stabiliti dalla legge stessa (ar1.1-241/90).
Inoltre:
a)comma 3: il rispetto di tale principio va assicurato anche dai “soggetti privati preposti all’esercizio di
attività amministrative”.
b)comma 2: “la PA agisce secondo norme di dir privato, salvo che la legge disponga diversamente”.
12. Definizone e caratteristiche degli Enti PubbliciUn ente pubblico è una persona giuridica creata secondo norme di diritto pubblico, attraverso la quale la
p.a. svolge la funzione amministrativa. Gli enti pubblici si contrappongono, quindi, alle persone giuridiche
create secondo norme di diritto privato.
I soggetti di diritto pubblico costituiscono nel loro complesso l’amministrazione in senso soggettivo, che si
articola in enti pubblici, dotati di capacità giuridica e quindi idonei ad essere titolari di poteri amministrativi.
Sono per questo definiti centri di potere.
Caratteristiche degli enti pubblici:
-istituiti e organizzati secondo disposizioni di legge(art.97): anche gli enti regionali necessitano di una legge
regionale per istituire enti dipendenti dalla regioni (art117);
-perseguono l’interesse pubblico: ne consegue che non possono disporre della propria esistenza a differenza
dei soggetti privati;
-sono soggetti ad un particolare regime giuridico di dir amministrativo: infatti i dipendenti degli enti
pubblici sono assoggettati alla responsabilità penale, civile e amministrativa.
-sono soggetti ad uno stretto controllo da parte degli organi statali: es nomina governativa o parlamentare
delle cariche interne all'ente (RAI);
-hanno poteri autoritativi: possono produrre unilateralmente nella sfera giuridica di altri soggetti, le
modificazioni giuridiche previste nelle loro statuizioni.
Inoltre gli enti pubblici sono dotati di:
a)Autonomia: capacità di porre in essere norme aventi efficacia sul piano dell’ordinamento generale alla
stregua dei provvedimenti dello stato, impugnabili davanti al giudice amministrativo.
L’autonomia può essere:
-di indirizzo: con obiettivi anche diversi da quelli statali;
-finanziaria: decidere in ordine alle spese e di disporre entrate autonome;
-organizzativa: darsi un proprio assetto organizzativo;
b)Autotutela: speciale potere volto a sanare i provvedimenti affetti da vizi sanabili, che si esercita attraverso:
-ratifica: l'organo competente fa proprio l'atto emanato da un organo incompetente;
-convalida: l'atto è completato dell’elemento mancante (es. motivazione);
-conversione: si sostituisce l'atto viziato nella legittimità con un altro atto identico, rimuovendo il vizio.
-annullamento d'ufficio: del provvedimento, con efficacia ex nunc, specificando i motivi;
-revoca: si vuole far cessare solo per il futuro gli effetti dell'atto (una sorta di annullamento con efficacia ex
nunc)anche se l'atto era legittimo al momento dell'emanazione (perché possono essere venuti meno gli
interessi pubblici che l'atto voleva tutelare).
Le decisioni in sede di autotutela sono provvedimenti amministrativi e quindi suscettibili di essere
impugnate davanti al giudice.
c)Autarchia: capacità di governarsi da soli, ovvero la capacità degli enti di possedere delle potestà
pubbliche per il perseguimento dei propri interessi. Tipica espressione dell'autarchia è la possibilità di agire
per il tramite di provvedimenti amministrativi con la stessa efficacia di quelli emessi dallo Stato, o la
15. Elenco delle principali forme associative fra Entia)Federazioni di enti: svolgono attività di indirizzo e rappresentanza dell’attività degli enti federati(es.ACI).
b)Consorzi: strutture per realizzare finalità comuni a più soggetti. Essi possono essere
obbligatori, se necessari per motivi di interesse pubblico(consorzi bonifica).
16. Definizione di Enti di incerta qualificazione1)Spa a partecipazione pubblica: sono disciplinate dagli artt 2449 e 2450 del codice civile che stabiliscono
che se un ente pubblico assume partecipazioni azionarie, l’atto costitutivo può conferire la facoltà di
nominare e revocare amministratori.
Esistono vari modelli costituiti da società:
a)a partecipazione pubblica: regolate da leggi speciali e chiamate a svolgere funzioni pubbliche. Possono
venire accostate a società che risultano affidatarie di servizi in house senza necessità di gara. L’affidamento
in house per la giurisprudenza europea ricorre nei casi in cui tra amministrazione e imprese esiste un
legame tale che il soggetto non può ritenersi distinto dal punto di vista decisionale;
b)miste: direttamente affidatarie di servizi pubblici locali; di norma il socio privato è scelto tramite gara;
c)derivanti dal processo di privatizzazione.
E’ da notare che spesso le società sono costituite ex lege, e non possono fallire, perché qualificate come enti
pubblici.
2)Fondazioni: caratterizzate dall’indisponibilità dello scopo, svolgono attività in settori contigui a quelli
17. Definizione di privatizzazione degli Enti PubbliciLa privatizzazione degli enti pubblici, è un processo influenzato dall’Unione Europea che consente di
reperire capitale di rischio sul mercato, riducendo così l’indebitamento e gli ambiti in cui i soggetti pubblici
agiscono in posizione di monopolio.
La privatizzazione comporta che l’ente pubblico economico viene trasformato in SpA, con capitale
interamente posseduto dallo stato, poi si procede alla dismissione della quota pubblica come avvenuto per
l’ENI. La privatizzazione interessa soggetti che operano in 3 settori di: gestione di partecipazioni azionarie
(ENI); servizi di pubblica utilità (ENEL); creditizio.
19. Definizione di "Beni" in diritto amministrativo Mezzi giuridici utilizzati dalle Pubbliche Amministrazioni per svolgere le proprie funzioni istituzionali.
Abbiamo beni:
A)di interesse pubblico: beni finalizzati al soddisfacimento dell’interesse pubblico, in essi sono compresi
anche beni che appartengono ai privati, come le collezioni private esposte per migliorare la cultura della
collettività;
B)pubblici: beni pubblici finalizzati all’interesse pubblico. Essi si distinguono in:
1)demaniali: appartengono ad un ente pubblico territoriale; sono beni mobili o universalità di beni mobili
(es. biblioteca). Si dividono in:
a)necessari: necessariamente appartengono ad un ente pubblico e si dividono in:
-marittimo: spiagge, porti;
-idrico: fiumi, laghi;
-militare: opere destinate alla difesa nazionale;
b)accidentali: in concreto appartengono allo stato, ma possono anche appartenere ai privati. Si dividono in:
stradale; ferroviario; aereonautico; culturale.
Tali beni sono inalienabili, cioè non possono dar luogo a diritti a favore di terzi se non nei limiti stabiliti
dalla legge, e non possono essere soggetti a espropriazione forzata. La tutela di questi beni non si limita a
quella giurisdizionale ma anche a quella in via amministrativa.
2)patrimoniali indisponibili (foreste, miniere): non possono essere sottratti alla loro destinazione di
soddisfacimento di un pubblico interesse.
C)privati di interesse pubblico: beni appartenenti ai privati, ma che possono essere utilizzati per il
soddisfacimento di un interesse pubblico. Tali beni si dividono in:
-vincolati: ad avere ad es una certa destinazione o di essere modificati dal proprietario;
-onerati: impongono oneri al proprietario (es. il proprietario di una cava deve valorizzarla altrimenti lo stato
può prenderla).
E)patrimoniali disponibili: beni che lo stato possiede come un privato, e che quindi non sono volti a
21. Definizione di Governo nell'organizzazione stataleIl Governo, organo esecutivo dello stato (art92cost), è collocato al vertice dell’organizzazione statale. Esso è
un organo costituzionale complesso, perché costituito al suo interno da + organi con competenze autonome,
ovvero:
1) Ministri: nominati su proposta del presidente del consiglio con decreto del presidente della repubblica.
Ogni ministro è preposto ad un ministero, costituito dal complesso di mezzi ed uomini che si occupano della
cura e del mantenimento degli interessi della p.a. Ma vi sono anche ministri non preposti ad alcun
dicastero, che svolgono le funzioni loro delegate dal presidente del consiglio, si tratta dei ministri senza
portafoglio.
2) Consiglio dei ministri: organo collegiale composto da tutti i ministri e dal presidente del consiglio che lo
preside. La sua funzione è quella di fissare l’indirizzo politico-amministrativo dell’attività di governo,
deliberando disegni di legge, decreti legge e regolamenti.
3) Presidente del consiglio dei ministri: è colui che coordina la sua volontà con quella degli altri ministri per
determinare l’indirizzo politico del governo. In base alla l. 400/88 le attribuzione del presidente del consiglio
sono:
-redige il programma del governo e chiede su di esso la fiducia;
-sollecita i ministri e assicura l’imparzialità e l’efficienza degli uffici pubblici;
-tiene i contatti con il presidente della repubblica, controfirma le leggi e gli atti con forza di legge.
-egli ha potere di annullamento di ufficio degli atti amministrativi.
La Presidenza del consiglio dei ministri è la struttura amministrativa di supporto all’attività del presidente
del consiglio, che gode di autonomia organizzativa e di bilancio.
22. Elenco delle strutture di raccordo fra MinisteriIl coordinamento dell’attività dei vari ministeri è assicurata dal Consiglio dei Ministri, dal PdC. Esistono
però alcune strutture preposte al raccordo che sono:
-Consiglio di Gabinetto organo collegiale istituito nel 1983, formato dal presidente del consiglio e dai
ministri da lui designati. Esso esamina gli aspetti + rilevanti della politica governativa;
-Comitati Interministeriali: organi collegiali formati da esperti e rappresentanti delle amministrazioni, come
il Cipe(Comitato Interministeriale per la programmazione economica) presieduto dal PdC e composto dai
Ministri. E’ competente su questioni economico-finanziarie che necessitano di un coordinamento a livello
territoriale o settoriale;
-Servizio Nazionale di Statistica(ISTAT): si articola in una serie di uffici presenti presso ciascun ministero,
enti territoriale e camera di commercio;
-Avvocatura dello Stato: pool di giuristi che forniscono consulenza alle amministrazioni statali e
provvedono alla loro difesa in giudizio. Al suo vertice è posto l’Avvocato Generale dello Stato, con sede a
Roma. Esistono sedi periferiche presso ciascuna sede di Corte d’Appello.
-Centro Nazionale per l’Informatica nella PA: fornisce alle amministrazioni il supporto conoscitivo
28. Rapporti Stato-Regioni: Accordi e ControlliPer la Corte costituzionale, i rapporti tra stato e regione devono essere improntati sul principio della leale
collaborazione, ovvero i poteri devono essere esercitati in base ad accordi:
Gli accordi fra amministrazioni sono stipulati per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di
interesse pubblico(art15). Abbiamo:
a)Concerto: istituto che si riscontra nelle relazioni tra organi dello stesso ente(rapporto interorganico).
L’autorità concertante presenta all’autorità concertata, una proposta per la soluzione del provvedimento. Gli
organi devono essere accordo.
b)Intesa: di norma raggiunta da enti differenti (Stato e Regione) ai quali si imputa l’effetto. Come per il
concerto, un’amministrazione deve chiedere l’intesa ad un'altra autorità, il cui consenso condiziona l’atto
finale.
Nella prospettiva dei rapporti tra Stato e Regioni sono state previste alcune figure:
-Commissione parlamentare per le questioni regionali: prevede consultazioni nel caso di scioglimento del
consiglio regionale e di rimozione del presidente della giunta. E’ composta da 20 deputati e 20 senatori.
-Conferenza Stato-Città-Autonomie Locali: compiti di informazione e consultazione sulle problematiche
relative agli indirizzi di politica generale che possono incidere sulle materie di comuni e province.
Per quanto riguarda il controllo sugli organi:
-l’art125: prevedeva controlli statali sulla legittimità degli atti amministrativi della regione, ora è previsto il
potere sostitutivo del governo, solo, nei casi di mancata osservanza di norme di trattati internazionali o i
caso di pericolo per la sicurezza pubblica.
-l’art126: prevede la possibilità che con Decreto del PdR il Consiglio regionale venga sciolto e il Presidente
della Giunta rimosso, nel caso di gravi violazioni di legge.
31. Definizione di Comune nel diritto amministrativoEntità amministrativa determinata da limiti territoriali, su cui insiste una porzione di popolazione. Ad esso
sono attribuite:
-tutte le funzioni amministrative(art118): regola che può essere derogata solo per assicurarne l’esercizio
unitario.
-potestà regolamentare: per l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni ad esso attribuite.
Inoltre il Comune gestisce alcuni servizi di competenza statale, mentre la titolarità delle funzioni spetta allo
Stato, l’esercizio è demandato al sindaco, quale ufficiale del governo.
32. Definizione di Provincia nel diritto amministrativoEnte intermedio tra comune e regione, che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne
coordina lo sviluppo. Ad essa sono:
-attribuite funzioni amministrative: di interesse provinciale relative a settori specifici.
-affidati importanti compiti: di promozione di attività e di realizzazione di opere.
35. Caratteristiche delle Situazioni Giuridiche SoggettiveLa situazione giuridica soggettiva è la situazione concreta di cui è titolare un soggetto dell’ordinamento, con
riferimento al bene che costituisce oggetto dell’interesse.
Siamo in presenza di norme giuridiche solo quando si instaura un rapporto fra soggetti, che sulla base di una
regola comune (diritto oggettivo), da luogo a vincoli reciproci, che determinano situazioni giuridiche
favorevoli o di vantaggio (diritto soggettivo), e situazioni giuridiche sfavorevoli o di svantaggio (obblighi,
doveri).
Le situazioni giuridiche in cui un soggetto si può trovare si dividono in:
A)favorevoli:
1)diritto soggettivo: situazione giuridica di vantaggio nella quale la legge attribuisce ad un soggetto la
possibilità di realizzare il proprio interesse in via diretta e immediata e quindi indipendentemente dalla
soddisfazione dell’interesse pubblico.
I diritti soggettivi si distinguono in:
-assoluti: tutelati erga omnes, cioè nei confronti di tutta la collettività (che non possono essere lesi da altri
soggetti);
-relativi: dir la cui soddisfazione dipende dalla collaborazione di un soggetto, che è obbligato a tenere un
certo comportamento (diritti relativi a prestazioni statali).
I diritti soggettivi possono degradare negli interessi legittimi: ad esempio il dir di riunione (art17), può
trasformarsi in interesse legittimo se il questore vieta la riunione per motivi di sicurezza.
2)interesse legittimo: è la situazione di vantaggio che si possiede di fronte al potere dell’amministrazione e
che si sostanzia nella garanzia della legittimità dell’atto amministrativo.
L’interesse legittimo può essere:
-Pretensivo: il privato pretende qualcosa dall’Amministrazione (es. concorso pubblico);
-Oppositivo: il privato si oppone all’esercizio di un potere (es. esproprio).
Mentre il titolare del diritto soggettivo può realizzare il proprio dir direttamente ed immediatamente, il
portatore dell’interesse legittimo lo vede tutelato nel momento in cui esso coincide con uno specifico
interesse pubblico(es. concorso pubblico). Il soggetto deve sperare che dall’esercizio del potere
amministrativo si arrivi alla propria soddisfazione.
Per tutelare detto interesse, al soggetto sono attribuiti poteri:
a)strumentali: come la partecipazione e la consultazione degli atti, con cui il soggetto si inserisce nel
procedimento amministrativo e quindi orienta l’Amministrazione.
b)di reazione: riguardano la possibilità del soggetto di reagire contro le determinazioni
dell’Amministrazione attraverso ricorsi(amministrativi;giurisdizionali);
B)sfavorevoli: a)obblighi: comportamenti che un soggetto deve tenere per rispettare dir altrui; b)doveri:
comportamenti per tutelare uno specifico interesse (es doveri costituzionali a garanzia di un interesse
collettivo); c)soggezioni: situazioni in cui un soggetto non può fare altro che sopportare.
37. I principali poteri amministrativi degli Enti Pubblici-Potere autorizzatorio: rimuove i limiti posti dalla legge all’esercizio di una preesistente situazione di
vantaggio (es.: permesso di costruire).
Dal ceppo delle autorizzazioni derivano alcune figure specifiche:
-Abilitazione: atti il cui rilascio è subordinato all’accertamento della idoneità tecnica di soggetti a svolgere
una certa attività (es. iscrizione albo).
-Omologazione: rilasciata in seguito all’accertamento della sussistenza in una cosa di tutte le caratteristiche
fissate dall’ordinamento;
-Nullaosta: atto emanato da un’amministrazione diversa da quella procedente, con cui si dichiara che non
sussistono ostacoli per l’adozione del provvedimento finale;
-Approvazione: rilascio di un atto, a seguito di una valutazione di opportunità e convenienza dello stesso.
-Licenza: provvedimento che permette lo svolgimento di un’attività previa valutazione della sua
corrispondenza agli interessi pubblici (es. licenza commerciale).
-Dispensa: provvedimento con cui in alcuni casi, l’amministrazione può consentire una deroga
all’osservanza del relativo divieto o obbligo (es. dispensa dal servizio militare).
Tutti i provvedimenti, ad esclusione della dispensa (artt 19-20 della 241/90) possono essere sostituiti dalla
DIA e sono assoggettati alla disciplina del silenzio assenso, perché emanati a conclusione di procedimenti
ad istanza di parte.
-Potere Concessorio: potere di concedere al privato la titolarità di una situazione giuridica, cioè di
attribuirgli diritti, di cui non era titolare(concessione cittadinanza). La concessione può essere traslativa (dir
trasmesso al privato) o costitutiva (dir totalmente nuovo).
-Potere Ablatorio: incide negativamente sulla sfera giuridica del destinatario, perché impone obblighi o
sottrazione di situazioni favorevoli:
a)Espropriazione: costituisce un diritto di proprietà in capo di un soggetto detto espropriante, previa
estinzione del diritto in capo ad un altro soggetto detto espropriato per realizzare un’opera pubblica o per
motivi di pubblico interesse e dietro versamento di un indennizzo.
b)Occupazione Temporanea: può essere disposta su certi beni, dietro relativa indennità;
c)Requisizioni: l’amministrazione utilizza un bene di un privato per soddisfare un pubblico interesse. Può
avere effetti irreversibili.
d)Confisca: volto a sanzionare un illecito amministrativo.
e)Sequestro: ha natura cautelare.
f)Ordini: a differenza dei precedenti che incidono sui dir reali, questo incide sui dir personali, imponendo ai
destinatari un comportamento (comandi, divieti).
-Potere Sanzionatorio: produce effetti sfavorevoli ai destinatari tramite sanzioni amministrative, ovvero
misure afflittive irrogate come conseguenza di una violazione di una norma o di un procedimento da parte di
42. Classificazione delle fonti del Diritto Amministrativo Sono tutti quegli atti e fatti idonei a produrre norme giuridiche. Elemento che connota il Diritto
Amministrativo è lo studio delle fonti secondarie.
Le fonti del diritto possono essere suddivise in base ai seguenti criteri:
1)Cronologico: in caso di contrasto fra 2 norme, che hanno, lo stesso grado nel sistema delle
fonti(equiparate) si deve preferire quella + recente a quella + antica sulla base del principio lex posterior
derogat legi priori. Quindi la prevalenza della nuova norma sulla vecchia si esprime con l’abrogazione,
ovvero con la cessazione dell’efficacia della norma giuridica precedente.
2)Gerarchico (annullamento): in caso di contrasto tra 2 norme, poste da fonti non equiparate, si deve
preferire quella che nella gerarchia delle fonti occupa il posto + elevato (lex superior derogat legi inferiori).
In questa ipotesi la norma disapplicata si considera invalida (cioè affetta da un vizio genetico che consiste
nel non aver rispettato la gerarchia delle fonti) e quindi verrà espunta dall’ordinamento mediante
l’annullamento, ad opera degli organi giurisdizionali, con conseguente caducazione degli effetti dalla norma
prodotti non solo per il futuro (pro futuro), ma anche per il passato (ex tunc), quindi con efficacia retroattiva
non operante però per i rapporti conclusi.
3)Di Competenza: si applica quando le fonti sono ordinate dalla costituzione secondo la competenza
riguardante o l’ambito territoriale in cui le norme devono operare, o la materia o lo specifico oggetto
regolato. E quindi in caso di antinomie va applicata la norma posta dalla fonte competente con conseguente
esclusione di qualsiasi altra, tramite annullamento.
4)Di Specialità(deroga): in caso di contrasto tra due norme si deve preferire la norma speciale a quella
generale, anche se questa è successiva (lex specialis derogat legi generali; lex posterior generalis non
derogat legi priori speciali). Quindi l’effetto della norma speciale su quella generale è la deroga
Vi è un accenno ad questo criterio (non proprio codificato) nell’art.15 cod. pen. Tale criterio opera solo sul
piano dell’interpretazione, perché la preferenza per la norma speciale non si esprime ne con abrogazione ne
con annullamento: infatti le norme in conflitto rimangono entrambe efficaci e valide, l’interprete opera solo
43. Definizione di norme prodotte dalle fonti comunitarie-Regolamenti Comunitari: atti di portata generale, obbligatori e direttamente applicabili nei rapporti tra
amministrazione e cittadini. Secondo la Corte Costituzionale deve essere applicato dal giudice interno anche
disapplicando la legge nazionale incompatibile, quindi la norma comunitaria è un parametro di legittimità
dell’atto amministrativo.
-Direttive Comunitarie: vincolanti per gli stati membri in ordine al risultato da raggiungere, salvo restando la
competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi per conseguire quel risultato.
45. Altri Fonti Secondarie nel Diritto Amministrativo-Decreto Ministeriale: potestà normativa che appartiene al singolo ministro. Sono sottostanti ai regolamenti
governativi;
-Direttiva Ministeriale: atto di un soggetto in cui si indicano al destinatario le modalità o le finalità; il
destinatario può disattendere l’atto motivandolo;
-Circolari Amministrative: atti non normativi, la cui conoscenza è necessaria alla sopravvivenza degli
uffici. Le circolari possono essere:
a)Interpretative: in presenza di normativa oscura offrono interpretazione.
b)Informative: portano a conoscenza degli uffici una certa cosa.
c)Normative: se un organo sovraordinato impone di tenere un certo comportamento.
46. Caratteristiche dei Contratti nella Pubblica AmministrazioneL’amministrazione ha la capacità giuridica di stipulare contratti di diritto privato, e specificamente il
procedimento amministrativo che accompagna la conclusione dei contratti della PA è definito evidenza
pubblica. Esso è volto ad assicurare l’imparzialità e la trasparenza nella scelta del miglior contraente, si apre
con la predisposizione di un progetto di contratto (che predetermina il contenuto del contratto e la spesa
prevista), e si conclude con la scelta del contraente.
Le fasi del contratto sono:
-Stipulazione: i contratti della p.a. devono essere sempre conclusi per scritto;
-Approvazione: dell’autorità competente. Il rifiuto di approvazione si ha per vizi di legittimità nella
procedura o per eccessiva onerosità del prezzo.
-Controllo: svolto da un organo esterno all’amministrazione procedente.
I decreti di approvazione dei contratti dello Stato sono sottoposti al controllo preventivo della Corte dei
conti.
-Esecuzione: dopo l’approvazione e il controllo, il contratto è efficace e viene eseguito dai contraenti nel
rispetto delle norme civilistiche.
La normativa fondamentale in materia di contratti pubblici è costituita dalla l. di contabilità dello stato e
dalla legge di unificazione in materia di lavori pubblici.
Si hanno contratti:
-attivi: se mediante essi l’amministrazione si procura entrate (vendite e locazioni);
-passivi: comportano l’erogazione di spese, l’amministrazione acquista beni e servizi(determinano uscite).
50. Definizione di Responsabilita’ AmministrativaE’ la responsabilità in cui incorre il soggetto avente un rapporto di servizio con un ente pubblico, il quale, in
violazione di doveri da tale rapporto derivanti, abbia cagionato un danno alla P.A.
L’art 28 pone una responsabilità diretta a carico dei funzionari pubblici e una responsabilità indiretta a
carico dello stato, perchè se i funzionari sono responsabili, lo è anche la PA. In realtà però il legislatore ha
stabilito nel dolo o colpa grave gli unici casi in cui si può dimostrare la colpa del funzionario. Quindi questa
disciplina è volta ad alleggerire la responsabilità civile dei funzionari attraverso la sostituzione della colpa
con la colpa grave, difficilmente provabile da parte del terzo danneggiato.
Tipi di responsabilità:
-precontrattuale: la pubblica amministrazione è responsabile per violazione del dovere di buona fede nelle
trattative e nella formazione del contratto;
-extracontrattuale: la PA anche se dotata di capacità giuridica speciale (per perseguire l’interesse pubblico),
è anche dotata di capacità di dir comune e quindi soggetta alla responsabilità civile.
Nel 1999 con una sentenza la Corte di Cassazione ha riconosciuto il risarcimento dell’interesse legittimo, il
quale non è, e non deve essere figlio di un dio minore ma una situazione giuridica sostanziale che mira ad
assicurare ai soggetti un bene giuridico al pari del diritto soggettivo.
-contrattuale: fondata sulla violazione di un rapporto obbligatorio già vincolante tra le parti sorto in virtù di
un contratto, per atto unilaterale o da precedente fatto illecito. Il debitore (PA) ha l’obbligo di adempiere
esattamente l’oggetto della prestazione se non prova che l’inadempimento avviene per cause a lui non
53. Caratteristiche dei ricorsi amministrativiAccanto ai rimedi giurisdizionali il nostro ordinamento prevede una terza via, di tipo non giurisdizionale, la
tutela in via amministrativa, attuata dalla stessa amministrazione su ricorso degli interessati, attraverso un
procedimento amministrativo, al di fuori di ogni intervento del giudice, se la relativa materia rientra nel
quadro dei procedimenti amministrativi di riesame.”
I ricorsi amministrativi sono istanze rivolte dai soggetti interessati, ad una P.A. per ottenere la tutela di una
situazione giuridica soggettiva che si assume essere lesa da un provvedimento o da un comportamento
amministrativo. Si tratta di rimedi giuridici offerti per la soluzione di una controversia che può sorgere
dall’emanazione di un atto o in via eccezionale indipendentemente da esso.
I ricorsi amministrativi si distinguono dai rimedi giurisdizionali, perché:
a)non richiedono il patrocinio di un avvocato;
b)possono proporsi a tutela sia di interessi legittimi che di diritti soggettivi(il ricorso giurisdizionale è
consentito solo per la tutela degli interessi legittimi);
c)la decisione su di essi ha natura di vero provvedimento amministrativo e quindi è impugnabile innanzi al
giudice amministrativo.
d)offrono alla parte la possibilità di ottenere un’ulteriore pronuncia da parte dell’amministrazione; alcuni
ricorsi consentono poi di far valere i vizi di merito, non sindacabili dal giudice.
Il ricorso amministrativo, a pena di nullità, deve:
-essere redatto in forma scritta;
-contenere l’indicazione dell’autorità adita, le generalità del ricorrente, gli estremi del provvedimento
impugnato, i motivi di impugnazione, la data, la sottoscrizione del ricorrente.
Le decisioni su ricorsi, possono configurarsi come pronunce di accoglimento o di rigetto della domanda
proposta dal ricorrente.
Nel nostro ordinamento sono previsti ricorsi amministrativi:
1)In opposizione: ricorso diretto alla stessa autorità che ha emanato l’atto impugnato, la quale agisce
esercitando un potere diverso da quello utilizzato al momento dell’emanazione dell’atto, allorché aveva
operato come amministrazione attiva. Il ricorrente può far valere vizi sia di legittimità sia di merito.
2)Gerarchico: proposto all’autorità gerarchicamente superiore a quella che ha emanato l’atto, per consentire
di far valere vizi sia di legittimità, sia di merito, e di tutelare diritti soggettivi e interessi legittimi. Esso è:
a)sempre ammesso: salvo che per atti definitivi;
b)consta di un unico grado: può essere proposto 1 sola volta;
Il termine per la presentazione del ricorso gerarchico è di 30 gg(a partire dal giorno in cui l’interessato ne
viene a conoscenza)a pena di decadenza.
3)Straordinario al Capo dello stato: proponibile contro i provvedimenti amministrativi definitivi di qualsiasi
autorità amministrativa per la tutela di diritti soggettivi e di interessi legittimi, ma solo per vizi di
legittimità.
Esso è denominato:
-straordinario: perché è ammesso solo contro atti amministrativi definitivi;
58. Caratteristiche dell'Atto e del Provvedimento AmministrativoE’ un atto giuridico posto in essere da un'autorità amministrativa nell'esercizio della sua funzione.
Esso si distingue dal provvedimento che è l’atto con cui si conclude il procedimento amministrativo.
Il provvedimento è composto da:
-Intestazione: indica l’autorità emanante;
-Preambolo: enuncia le circostanze di fatto e di diritto;
-Motivazione: indica le ragioni giuridiche e i presupposti di fatto del provvedere;
-Dispositivo: rappresenta la parte precettiva del provvedimento.
E’ l’atto amministrativo che, efficace sul piano dell’ordinamento generale, produce effetti in ordine alle
situazioni giuridiche di terzi soggetti.
Sono provvedimenti amministrativi: autorizzazione e abilitazione; approvazione; licenze e nulla osta;
concessione(anche quella edilizia), il comando ed il divieto; atto ablativo(es esproprio); bandi di gara e di
concorso.
Il provvedimento riflette gli stessi caratteri del potere amministrativo, quindi è:
-unilaterale: volto al perseguimento unilaterale degli interessi pubblici;
-tipico: la tipicità consiste nella preventiva definizione del tipo di vicenda giuridica prodotta dall’esercizio
del potere.
-nominato: la p.a. per conseguire gli effetti tipici ricorre agli schemi individuati dalla legge.
Si distingue tra:
a)atti meri: sono solo strumentali ai secondi ed hanno rilevanza interna al procedimento;
b)provvedimenti: sono gli atti finali del procedimento, che producono i loro effetti giuridici all’esterno,
esprimendo la volizione della P. A.
Caratteristiche:
a)unilaterale: ha efficacia indipendentemente dalla volontà del soggetto cui è destinato;
b)esterno: dato che non sono considerati atti amministrativi quelli posti in essere dall'autorità amministrativa
nei confronti di sé stessa (detti interni, come le circolari).
64. Definizione di Principio "Tempus Regit Actum"Ogni atto deve essere disciplinato dalla normativa vigente al momento in cui essa è posta in essere. Il
principio vale anche per il provvedimento finale, così, nell’ipotesi in cui la sua emanazione richieda, ai sensi
della normativa sopravvenuta, l’esistenza di atti endoprocedimentali non previsti dalla legge precedente e
non sussistenti, l’amministrazione dovrà rifiutarsi di emanarlo (fatta salva l’ipotesi di integrazione).
65. Caratteristiche del rapporto tra procedimenti amministrativi-Subprocedimenti: Procedimento che a volte confluisce in un altro, con una funzione strumentale. Esso è
dotato di una propria autonomia e preordinato alla realizzazione di uno o + elementi del procedimento
principale. Fasi del subprocedimento:
a)convocazione: è fatta dal presidente dell'organo collegiale con comunicazione;
b)seduta: deve esserci la maggioranza dei componenti;
c)discussione: si apre la discussione sulla proposta di deliberazione, depositata 24 ore prima della riunione.
Se non ci sono emendamenti il presidente indice la votazione finale;
d)votazione: se la legge non prevede maggioranze qualificate vige quella assoluta dei votanti;
e)verbalizzazione: tutto viene documentato con redazione del processo verbale a cura del segretario,
sottoscritto dal presidente e dal segretario verbalizzante.
-Procedimento connessi: procedimento in cui l’atto conclusivo di un autonomo procedimento, condiziona
l’esercizio del potere che si svolge nel corso di un altro procedimento (connessione funzionale)
-Rapporto di presupposizione: A volte tra due procedimenti amministrativi si instaura un rapporto di
presupposizione quando alla decisione finale concorrono almeno 2 procedimenti e 1 di essi si pone
temporalmente prima quindi l’altro procedimento non si conclude sino a che non si è concluso il primo.
(esempio: dichiarazione di pubblica utilità rispetto all’emanazione del decreto di esproprio).
Presupposto: circostanza necessaria affinchè un atto sia legittimamente esercitato(art3/241).
-Consecuzione: vari procedimenti corrono cioè in parallelo,mentre la soddisfazione delle aspirazioni del
privato è subordinata alla conclusione dell’ultimo degli stessi. Per svolgere una certa attività il privato deve
ottenere distinti provvedimenti, ma di fatto attinenti al medesimo bene della vita.
-Atti endoprocedimentali: trovano posto tra i due estremi del procedimento; sono atti (pareri, osservazioni,
memorie) che generano l’impulso alla progressione del procedimento e contribuiscono a condizionare la
66. Principi dell’Ordinamento ComunitarioIl nostro ordinamento rispetta il principio di prevalenza del diritto comunitario rispetto a quello nazionale.
Rappresenta una norma mobile in attesa dello sviluppo del diritto comunitario. Il diritto comunitario ha
esportato in Italia i principi di:
-Proporzionalità: l’azione amministrativa deve salvaguardare l’interesse privato;
-Legittimo Affidamento: il cittadino che in buona fede è indotto a credere al comportamento;
dell’amministrazione e in virtù di quel comportamento è indotto a comportarsi in un certo modo, se l’
amministrazione fa un cambiamento repentino il cittadino ha diritto alla tutela giurisdizionale. Indica
concreta e ragionevole speranza concretizzate in aspettativa.
-Precauzione: l’ amministrazione in presenza di pericolo diretto e concreto può impedire l’esercizio di una
certa attività.
Circolari e norme interne
-Circolari: atto non avente carattere normativo,mediante la quale l’amministrazione fornisce indicazioni in
via generale e astratta in ordine alle modalità con cui dovranno comportarsi in futuro i propri dipendenti e i
propri uffici.
-Norme interne: norme non operanti per l’ordinamento generale, non aventi la natura di norme giuridiche e
destinate a disciplinare soltanto i rapporti interni.
67. Definizione di irregolarità del Procedimento AmministrativoIrregolarità: l’atto, pur difforme dal diritto, non solo è pienamente efficace, ma non illegittimo. La
violazione della norma comporterebbe soltanto sanzioni a carico dell’agente o altre conseguenze che non
incidono sull’atto. Sono ipotesi di irregolarità: la mancata indicazione nel provvedimento, del termine e
dell’autorità cui deve essere presentato; l’eventuale ricorso; l’errore nell’intestazione del provvedimento o
nell’indicazione di una legge ;violazione di disposizioni relative alle procedure concorsuali.
74. Approfondimento sui ricorsi amministrativiIl ricorso può essere proposto all’autorità competente a deciderlo, ovvero all’organo che ha emanato l’atto
impugnato. La legge esclude che il ricorso possa essere dichiarato irricevibile allorché sia rivolto a un
organo incompetente: tale organo ha il dovere di trasmettere d’ufficio il ricorso pervenutogli all’autorità
competente a deciderlo. Entro 20 giorni dalla comunicazione del ricorso, gli interessati possono presentare
all’autorità decidente deduzioni e documenti. La proposizione del ricorso non comporta l’automatica
sospensione dell’esecuzione dell’atto impugnato che però può essere disposta per gravi motivi d’ufficio o su
75. Definizione di atto dichiarativo nel diritto amministrativoL’amministrazione nell’esercizio del suo potere, pone in essere atti che pur essendo puntuali e concreti non
sono atti provvedimentali (dotati di efficacia sul piano dell’ordinamento generale), ma strumentali ad altri
poteri, come pareri o proposte definiti atti dichiarativi.
L’efficacia dichiarativa incide su una situazione giuridica preesistente rafforzandola, specificandone il
contenuto o affievolendola impedendo così la realizzazione della situazione in una certa direzione: è il caso
della cancellazione di alcuni beni dagli elenchi dei beni pubblici.
Alcuni atti dichiarativi detti di certificazione hanno la funzione di attribuire certezza legale ad un dato. Essi
sono tipici e nominati e corrispondono ad un’importante funzione pubblica, quella di produrre certezza
(extra omnes) che può essere messa in circolazione attraverso i certificati. Il certificato rappresenta quindi
un documento tipico rilasciato da un’ amministrazione. Presenta caratteri dell’atto pubblico, in quanto
76. Definizione di Atto Definitivo in Diritto AmministrativoL’esaurimento di alcuni ricorsi è condizione perché si formi l’atto definitivo; il ricorso al presidente della
Repubblica è straordinario perché esperibile avverso un atto definitivo (la sussistenza o l’insussistenza della
definitività è l’elemento discriminante per stabilire se un provvedimento sia suscettibile di un ricorso
amministrativo ordinario o invece di un ricorso straordinario).
La definitività si acquisisce con la decisione sul ricorso gerarchico o sul ricorso gerarchico
improprio,ovvero,in caso di mancata decisione dell’autorità adita entro il termine di 90 gg dalla
80. Definizione di obbligazione pubblica nel diritto amministrativoIl Contratto è fonte di obbligazione anche per la p.a e per questo è definito obbligazione pubblica.
Le obbligazioni di carattere patrimoniale sono soggette non solo alla disciplina del diritto comune, ma anche
a quella pubblicistica relativa al pagamento di somme di denaro da parte dell’amministrazione. Le
disposizioni sulla contabilità pubblica prevedono un procedimento che inizia con la comunicazione agli
uffici di ragioneria dell’atto dal quale deriva l’obbligo di pagare una somma, per la registrazione
dell’impegno, e si chiude con il pagamento della somma.
Luogo dell’adempimento: per una teoria, i pagamenti devono essere eseguiti secondo le regole civilistiche,
mentre secondo un’altra il luogo dell’adempimento è costituito dalla sede degli uffici di tesoreria.
Tempo dell’adempimento: la disciplina del procedimento contabile stabilisce che i pagamenti devono
avvenire nel tempo stabilito dalle leggi, dai regolamenti, e dagli atti amministrativi generali: perciò, alla
scadenza del termine per il pagamento il credito liquido si deve senz’altro ritenere esigibile.
I crediti producono interessi dal momento in cui sono liquidi ed esigibili.
81. Elenco di definizione di alcuni Atti Amministrativi-Certificazioni: dichiarazioni di scienze esternate mediante certificato (rapporto tra contenuto e contenente)
-Registrazione: non è un certificato,in quanto la sua funzione prevalente è quella di acquisire conoscenze
rispetto a quella di esternare.
-Attestati: atti amministrativi sempre tipici, ma insuscettibili di creare la medesima certezza legale creata
dalle certazione e che non mettono in circolazione una certezza.
-Attestazioni atipiche: sul piano dell’ordinamento generale creano una presunzione.
-Atti di notorietà: atti formati,su richiesta di un soggetto,da un pubblico ufficiale,in base alle dichiarazioni
simultanee rese in sua presenza e sotto giuramento da alcuni testimoni.
-Decorso del tempo:produce la modificazione di una serie di diritti ed è alla base degli istituti della
prescrizione e della decadenza.
-Rinuncia:negozio avente effetto abdicativi cui può seguire un effetto traslativo o estintivo. Il potere,
intrasmissibile e imprescrittibile,non può essere oggetto di un atto di rinunzia. Anche l’interesse legittimo è
irrinunciabile. I diritti soggettivi invece normalmente sono rinunciabili. L’azione correlata a interesse
legittimo è rinunciabile.
-Atti amministrativi generali: sono capaci di produrre effetti nei confronti di una generalità di soggetti,
titolari di quei rapporti, anche se risultano privi di forza precettiva (es. bandi di concorso). Tali atti sono
sottratti alla disciplina della partecipazione procedimentale e del diritto di accesso. Inoltre gli atti generali
come quelli normativi non necessitano di motivazione. Particolare categoria di atti amministrativi generali è
costituita dalle autorizzazioni generali conosciute dalla normativa sulla liberalizzazione dei servizi.
83. Definizione di atto di alta amminisstrazioneAtti caratterizzati da un’altissima discrezionalità, considerati l’anello di collegamento tra indirizzo politico e
attività amministrativa in senso stretto e soggetti alla legge ed al sindacato giurisdizionale (ex:provvedimenti
di nomina dei direttori generali delle ASL e delle aziende ospedaliere).
84. Definizione di Prefetto nel diritto amministrativoOrgano del ministero dell’interno, preposto all’ufficio territoriale del governo, chiamato a rappresentare sia
il potere esecutivo nella provincia, sia a svolgere la funzione di tramite tra centro e periferia.
86. Definizione di Prassi Amministrativa e di Consuetudine-Prassi Amministrativa: insieme di comportamenti tenuti nell’utilizzo quotidiano dei comportamenti della
PA. Non è un atto normativo ma può essere invocata per mancanza di coerenza che si traduce in censura
dell’attività amministrativa della PA. La violazione della coerenza può essere sintomo di cattivo esercizio
della funzione amministrativa.
-Consuetudine: fonte del diritto che si differenzia dalla prassi perché è il risultato del comportamento di una
certa generalità di consociati è perché è caratterizzata dall’opinio juris sue necessitatis. Quindi
l’inosservanza della prassi non dà luogo a violazione di legge ,ma può essere sintomo (senza adeguata
88. Caratteristiche del giudizio in via principaleE' un procedimento diretto in quanto è data la possibilità a determinati soggetti di chiamare in causa la Corte
Costituzionale (direttamente con un ricorso, senza che sia necessario l'intervento di un giudice, come
avviene, invece, nel caso di giudizio in via incidentale), per tutelare le proprie competenze legislative.
Nello specifico tale procedimento può essere promosso da:
-Stato: se una legge regionale eccede la competenza della Regione (ovvero non rientra nelle materie che la
Costituzione attribuisce alla Regione);lo stato ricorre tramite il presidente del consiglio;
-Regione: se una legge dello Stato o di un’altra regione leda la sua sfera di competenza (ossia sia stata
emanata in una materia che la Costituzione riserva specificamente alla Regione); la regione ricorre tramite
una delibera della giunta regionale.
Lo Stato e la Regione, possono sollevare la questione di costituzionalità davanti alla Corte Costituzionale
entro 60 giorni da quando la legge impugnata è pubblicata(G. U. per le leggi statali, e Bollettino Ufficiale
della Regione per le leggi regionali).
Sono state quindi parificate, con la riforma del titolo V della Costituzione, le armi processuali a disposizione
dello Stato e delle Regioni, venendo meno la diversità di termini (30 giorni per l'impugnazione regionale, 60
per quella statale), di parametro (qualsiasi norma costituzionale per l'impugnazione statale, solo quelle sulla
competenza per l'impugnazione regionale), con impugnazione successiva della legge statale, e preventiva di
quella regionale.
Il giudizio in via principale è riservato a stato e regioni e non a qualsiasi cittadino, che però ha la possibilità
di sollevare questione incidentale nel corso del giudizio.
L’atto che introduce il giudizio in via principale è il ricorso.