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Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2017
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Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2017 intermedio di... · pubblicare il Resoconto intermedio di gestione relativo al primo e al terzo trimestre. ... -Il Piano strategico

Feb 06, 2018

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nguyencong
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Resoconto intermedio di gestione

al 31 marzo 2017

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al 31 marzo 2017

Resoconto

intermedio

di gestione

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Il D.Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016 ha dato attuazione alla Direttiva 2013/50/UE (c.d. Direttiva “Transparency II”) che ha abrogato, fra gli altri, l’obbligo di pubblicazione dei Resoconti intermedi di gestione (i documenti contabili introdotti dal 2007 in sostituzione delle Relazioni trimestrali con la Direttiva “Transparency” 2004/109/CE che armonizzava gli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti aventi valori mobiliari ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato). Il Decreto, in vigore dal 18 marzo 2016, ha modificato il Testo Unico della Finanza (TUF – D. Lgs. 58/1998), con riferimento in particolare alle “Relazioni finanziarie" di cui all’art. 154-ter, eliminando l’obbligo di pubblicare il Resoconto intermedio di gestione relativo al primo e al terzo trimestre. Stante la facoltà prevista dalla direttiva per i Paesi membri della Ue di reintrodurre informazioni periodiche aggiuntive rispetto alle Relazioni finanziarie annuali e semestrali, sia pure solo a determinate condizioni e previa analisi d’impatto quanto a costi e benefici, Consob, prima di procedere alle modifiche regolamentari, ha svolto due consultazioni con il mercato finanziario, l’ultima delle quali si è conclusa nel settembre 2016. Tenuto pertanto conto delle osservazioni formulate dal mercato, la Commissione ha infine proceduto a modificare il Regolamento Emittenti, con Delibera n. 19770 del 26 ottobre 2016, introducendo l’art. 82-ter (Informazioni finanziarie periodiche aggiuntive) che trova applicazione a decorrere dal 2 gennaio 2017. In base a questa norma, le società quotate hanno facoltà di scegliere se pubblicare o meno le informazioni finanziarie periodiche aggiuntive; qualora scelgano, su base volontaria, di pubblicarle, devono comunicarlo al mercato, specificando gli elementi informativi che intendono fornire, in modo che le decisioni adottate risultino chiare e stabili nel tempo. L’eventuale decisione di interrompere la pubblicazione deve essere motivata e resa pubblica, acquistando efficacia a partire dall’esercizio successivo. Il Consiglio di Gestione di UBI Banca ha deliberato di confermare l’impostazione attualmente in uso in termini di informativa trimestrale, con eventuali semplificazioni dei contenuti non strettamente indispensabili alla comprensione dell’andamento di periodo, fino ad eventuale diversa deliberazione, anche alla luce del consolidarsi di differenti prassi di settore. Le date di approvazione dei Resoconti riferiti al primo ed al terzo trimestre sono state rese note nel Calendario Finanziario.

Società per azioni Sede Legale e Direzione Generale: Bergamo, Piazza Vittorio Veneto 8

Sedi Operative: Bergamo, Piazza Vittorio Veneto 8; Brescia, Via Cefalonia 74 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia

Codice Fiscale, Partita IVA ed iscrizione al Registro delle Imprese di Bergamo n. 03053920165 ABI 3111.2 Albo delle Banche n. 5678 Albo dei Gruppi Bancari n. 3111.2

Capogruppo del Gruppo Bancario Unione di Banche Italiane Capitale sociale al 31 marzo 2017: Euro 2.443.094.485,00 i.v.

www.ubibanca.it

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Indice

UBI Banca: cariche sociali .......................................................................... pag. 5 Gruppo UBI Banca: principali partecipazioni al 31 marzo 2017 .............................................. pag. 6 Gruppo UBI Banca: articolazione territoriale al 1° aprile 2017 ................................................ pag. 7 Gruppo UBI Banca: principali dati e indicatori ....................................................................... pag. 8 Il rating .................................................................................................................................. pag. 9 Il titolo UBI Banca .................................................................................................................. pag. 11 RELAZIONE INTERMEDIA SULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2017

Gli eventi rilevanti del primo trimestre 2017 ...................................................................... pag. 16 - L’acquisizione delle Target Bridge Institutions ………………- L’implementazione del Piano 2019/2020… ................................................................................. pag. 17 - Il Piano strategico Non Performing Loans ................................................................................... pag. 20 - La Sensitivity Analysis BCE ………… .......................................................................................... pag. 21 - Variazioni dell’area di consolidamento ........................................................................................ pag. 22 - L’articolazione territoriale .......................................................................................................... pag. 23 - Il posizionamento di mercato ..................................................................................................... pag. 24 - L’evoluzione dell’organico ........................................................................................................... pag. 25

Prospetti consolidati riclassificati, prospetti di conto economico al netto delle più significative componenti non ricorrenti e prospetti di raccordo ............................................... pag. 27

Il conto economico consolidato .................................................................................................... pag. 36

L’intermediazione con la clientela: la raccolta .................................................................... pag. 46 - La raccolta totale ....................................................................................................................... pag. 46 - La raccolta diretta ..................................................................................................................... pag. 47 - La raccolta indiretta e il risparmio gestito .................................................................................. pag. 50

L’intermediazione con la clientela: gli impieghi .......................................................................... pag. 53 - L’evoluzione del portafoglio crediti .............................................................................................. pag. 53 - La rischiosità ............................................................................................................................. pag. 55

L’attività sul mercato interbancario e la situazione di liquidità ................................................ pag. 61 L’attività finanziaria ....................................................................................................................... pag. 65

Il patrimonio netto e l’adeguatezza patrimoniale ........................................................................ pag. 72 Società consolidate: dati principali .............................................................................................. pag. 76

Altre informazioni .......................................................................................................................... pag. 80 - Accertamenti ispettivi ................................................................................................................ pag. 80 - Informativa sul contenzioso ....................................................................................................... pag. 81 - Novità fiscali .............................................................................................................................. pag. 84

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre e prevedibile evoluzione della gestione consolidata ................................................................................................. pag. 85

BILANCIO CONSOLIDATO INTERMEDIO AL 31 MARZO 2017 Schemi del bilancio consolidato intermedio al 31 marzo 2017 ...................................................... pag. 94

Note illustrative ................................................................................................................................... pag. 99 DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI ............................................................................................ pag. 103 CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI CONTATTI

……………… ……………… ……………… pag. 16

......... ......... ......... .

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Legenda

Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali: - linea (-): quando il fenomeno non esiste; - non significativo (n.s.): quando il fenomeno non è significativo; - non disponibile (n.d.): quando il dato non è disponibile; - segno “X”: quando la voce non è da valorizzare (conformemente alle Istruzioni della Banca d’Italia).

Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in migliaia di euro.

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UBI Banca: cariche sociali

Presidenti Onorari (*) Gino Trombi Emilio Zanetti

Consiglio di Sorveglianza (nominato dall’Assemblea dei Soci il 2 aprile 2016)

Presidente Andrea Moltrasio Vice Presidente Vicario Mario Cera Vice Presidente Pietro Gussalli Beretta Vice Presidente Armando Santus Francesca Bazoli Letizia Bellini Cavalletti Pierpaolo Camadini Ferruccio Dardanello (**) Alessandra Del Boca Giovanni Fiori Patrizia Michela Giangualano Paola Giannotti Lorenzo Renato Guerini Giuseppe Lucchini Sergio Pivato

Consiglio di Gestione (nominato dal Consiglio di Sorveglianza il 14 aprile 2016)

Presidente Letizia Maria Brichetto Arnaboldi Moratti Vice Presidente Flavio Pizzini Consigliere Delegato Victor Massiah (***) Silvia Fidanza Osvaldo Ranica Elvio Sonnino Elisabetta Stegher

Direzione Generale Direttore Generale Victor Massiah(***) Vice Direttore Generale Vicario Elvio Sonnino Vice Direttore Generale Frederik Geertman Vice Direttore Generale Rossella Leidi

Dirigente preposto ex art. 154 bis TUF Elisabetta Stegher

Società di Revisione DELOITTE & TOUCHE Spa (*) Rispettivamente già Presidenti Onorari di Banco di Brescia Spa e di Banca Popolare di Bergamo Spa. (**) Nominato dall’Assemblea Ordinaria del 7 aprile 2017 per l’integrazione del Consiglio di Sorveglianza in seguito alle dimissioni di

Gian Luigi Gola nel dicembre 2016. Il Consigliere eletto resterà in carica sino all’originaria scadenza del Consigliere sostituito e cioè sino all’Assemblea dei Soci che si terrà dopo la chiusura dell’esercizio sociale 2018.

(***) Nominato Consigliere Delegato e Direttore Generale dal Consiglio di Gestione il 15 aprile 2016.

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Gruppo UBI Banca: principali partecipazioni

al 31 marzo 2017

(1) Il perfezionamento della cessione, sulla base dell’accordo sottoscritto il 28 aprile 2016, è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017,

una volta ultimate le relative azioni propedeutiche.

(2) Nel giugno 2015 un terzo della quota partecipativa è stato riclassificato fra le attività non correnti in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

(3) Il restante 1,44% è detenuto da Cargeas Assicurazioni Spa (già UBI Assicurazioni Spa).

Le percentuali si riferiscono alle quote di partecipazione complessivamente detenute dal Gruppo (dirette + indirette) sull’intero capitale sociale.

UBI Banca Spa

Società consolidate con il metodo integrale

Società consolidate con il metodo del patrimonio netto

BANCHESOCIETÀ

FINANZIARIEASSICURAZIONI

ASSETMANAGEMENT E

SERVIZI FIDUCIARIALTRE

IW Bank Spa 100% UBI Leasing Spa 99,62% Aviva Vita Spa 20%UBI Pramerica

SGR Spa65%

BPBImmobiliare Srl

100%

Prestitalia Spa 100%UBI Trustee SaLussemburgo

100%UBI Sistemi

e Servizi SCpA 98,56%(3)

Zhong OuAsset Management

Co. Ltd Cina35%(2) 100%

UBI AcademySCRL

UBI BancaInternational Sa

Lussemburgo100%(1) UBI Factor Spa 100%

LombardaVita Spa

40%

UBI ManagementCo Sa

Lussemburgo100% Kedomus Srl 100%

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Gruppo UBI Banca: articolazione territoriale

al 1° aprile 2017

1

5 4 201

170 305

Lombardia

(685)

Trentino Alto Adige

Valle d’Aosta

Piemonte

(164)

Sardegna

Toscana

(7)

Lazio

(96)

Campania

(74)

Calabria

Basilicata

Puglia

(87)

Abruzzo

(16)

Umbria

Marche

Veneto

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Molise

1

1160

3

Liguria

(36)

35

5 2

1

2 94

70 4

76

17

86 1

6

14 2

18

42

78

9

27

1

Filiali in Italia 1.441

UBI Banca Spa 4

UBI Banca Macro Area Territoriale Nord Ovest 198

UBI Banca Macro Area Territoriale Milano Emilia Romagna

213

UBI Banca Macro Area Territoriale Bergamo e Lombardia Ovest

308

UBI Banca Macro Area Territoriale Brescia e Nord Est

238

UBI Banca Macro Area Territoriale Centro Sud 459

IW Bank Spa 21

Filiali all’estero 6

UBI Banca SpaNizza, Mentone, Antibes (Francia), Monaco (Germania),

Madrid (Spagna)

UBI Banca International Sa (Lussemburgo)Lussemburgo

Presenze Internazionali

UBI Factor SpaCracovia (Polonia)

UBI Management Co. SaLussemburgo

Zhong Ou Asset Management Co. LtdShanghai (Cina)

UBI Trustee SaLussemburgo

Uffici di rappresentanzaSan Paolo (Brasile), Mosca, Mumbai, Hong Kong, Shanghai, Dubai,

New York, Casablanca.

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Gruppo UBI Banca: principali dati e indicatori1

31.3.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012 31.12.2011 31.12.2010 31.12.2009 31.12.2008

INDICI DI STRUTTURA

Crediti netti verso clientela /totale attivo 73,9% 72,8% 72,2% 70,3% 71,2% 70,1% 76,8% 78,0% 80,1% 79,0% Raccolta diretta da clientela /totale passivo 73,5% 75,8% 78,1% 76,5% 74,5% 74,6% 79,2% 81,8% 79,5% 80,0% Crediti netti verso clientela /raccolta diretta da clientela 100,6% 96,1% 92,4% 91,9% 95,5% 94,0% 97,0% 95,4% 100,8% 98,7% Patrimonio netto (incluso utile/perdita) /totale passivo 7,8% 8,0% 8,5% 8,1% 8,3% 7,4% 6,9% 8,4% 9,3% 9,1% Risparmio gestito /raccolta indiretta da clientela privata 65,2% 66,5% 61,1% 57,1% 55,2% 54,3% 51,2% 54,6% 53,2% 53,1% Financial leverage ratio (totale attivo - attività immateriali) /(pn incluso utile/perdita + pn di terzi - attività immateriali) 15,4 15,0 13,2 14,0 14,7 17,0 18,5 19,3 17,1 17,3

INDICI DI REDDITIVITÀ

ROE (utile netto)/(patrimonio netto incluso utile/perdita) 3,0% n.s. 1,2% 2,4% 2,4% 0,8% 3,9% 1,6% 2,4% 0,6% ROTE [utile netto /pn tangibile (pn incluso utile/perdita - immobilizzazioni immateriali)] 3,7% n.s. 1,4% 2,9% 3,4% 1,2% 5,9% 3,1% 4,6% 1,2% ROA (utile netto /totale attivo) 0,23% n.s. 0,10% 0,19% 0,20% 0,06% 0,27% 0,13% 0,22% 0,06% Cost/income (oneri /proventi operativi) 65,4% 69,0% 64,5% 61,8% 62,3% 64,3% 69,5% 70,6% 64,4% 63,9% Spese per il personale /proventi operativi 40,2% 40,9% 38,4% 38,2% 37,9% 39,0% 41,4% 41,5% 37,5% 38,8% Rettifiche nette su crediti /crediti netti verso clientela (costo del credito) 0,64% 1,91% 0,95% 1,08% 1,07% 0,91% 0,61% 0,69% 0,88% 0,59% Margine di interesse /proventi operativi 43,5% 48,0% 48,4% 53,3% 50,9% 52,8% 61,7% 61,3% 61,5% 68,7% Commissioni nette /proventi operativi 44,0% 42,8% 38,6% 36,0% 34,5% 33,5% 34,7% 33,9% 31,1% 33,3% Risultato netto dell'attività finanziaria /proventi operativi 8,2% 4,9% 8,6% 5,9% 9,4% 7,3% 0,2% 1,0% 3,2% -5,9%

INDICI DI RISCHIOSITÀ

Sofferenze nette /crediti netti verso clientela 4,69% 4,87% 5,07% 4,70% 3,89% 3,18% 2,49% 1,91% 1,36% 0,88% Rettifiche di valore su sofferenze / sofferenze lorde (grado di copertura delle sofferenze) 45,15% 45,08% 38,64% 38,56% 41,60% 42,60% 43,31% 48,69% 51,57% 54,58% Grado di copertura delle sofferenze al lordo degli stralci delle posizioni oggetto di procedura concorsuale e delle relative rettifiche2 58,57% 58,48% 52,25% 53,36% 56,05% 57,63% 59,06% 63,62% 66,10% Crediti deteriorati netti / crediti netti verso clientela 9,42% 9,84% 11,45% 11,10% 10,53% 8,73% 6,30% 5,17% 4,62% 2,40%

COEFFICIENTI PATRIMONIALI Basilea 3 dal 31 3 20143

Tier 1 ratio (Tier 1 capital dopo filtri e deduzioni /RWA) 11,44% 11,48% 12,08% 12,33% 13,23% 10,79% 9,09% 7,47% 7,96% 7,73% Common Equity Tier 1 ratio (CET1 dopo filtri e deduzioni/ RWA) 11,44% 11,48% 12,08% 12,33% 12,60% 10,29% 8,56% 6,95% 7,43% 7,09% Total capital ratio ( Totale Fondi propri/ RWA) 14,71% 14,10% 13,93% 15,29% 18,91% 16,01% 13,50% 11,17% 11,91% 11,08% Totale Fondi propri (dati in migliaia di euro) 8.710.084 8.389.105 8.545.017 9.441.598 11.546.144 12.203.619 12.282.153 10.536.200 10.202.555 9.960.812

di cui: Tier 1 capital dopo i filtri e le deduzioni 6.773.075 6.829.283 7.408.894 7.615.265 8.075.247 8.263.720 8.276.278 7.047.888 6.816.876 6.944.723Attività di rischio ponderate (RWA) 59.206.839 59.483.864 61.344.866 61.762.588 61.045.600 76.589.350 91.010.213 94.360.909 85.677.000 89.891.825

DATI ECONOMICI, PATRIMONIALI (in migliaia di euro), OPERATIVI E DI STRUTTURA (numero)

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 67.037 (830.150) 116.765 (725.767) 250.830 82.708 (1.841.488) 172.121 270.099 69.001Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto del Piano Industriale (in precedenza oneri per esodi anticipati e impairment) 72.756 (565.812) 182.774 233.230 314.550 184.581 349.373 177.293 289.022 88.810Utile (perdita) normalizzato di pertinenza della Capogruppo 86.287 (474.357) 195.132 146.537 100.220 97.324 111.562 105.116 173.380 425.327Proventi operativi 798.151 3.119.499 3.370.864 3.409.630 3.437.292 3.526.311 3.438.339 3.496.061 3.906.247 4.089.739 Oneri operativi (522.019) (2.153.466) (2.175.181) (2.108.222) (2.141.798) (2.266.660) (2.389.626) (2.468.564) (2.514.347) (2.611.348) Crediti netti verso clientela 84.521.597 81.854.280 84.586.200 85.644.223 88.421.467 92.887.969 99.689.770 101.814.829 98.007.252 96.368.452

di cui: Sofferenze nette 3.963.363 3.987.303 4.287.929 4.025.079 3.437.125 2.951.939 2.481.417 1.939.916 1.332.576 848.671Crediti deteriorati netti 7.960.659 8.055.608 9.688.549 9.508.105 9.312.273 8.105.174 6.279.884 5.261.129 4.532.234 2.315.913

Raccolta diretta da clientela 84.005.846 85.166.013 91.512.399 93.207.269 92.603.936 98.817.560 102.808.654 106.760.045 97.214.405 97.591.237Raccolta indiretta da clientela 86.869.436 82.116.612 79.547.957 75.892.408 71.651.786 70.164.384 72.067.569 78.078.869 78.791.834 74.288.053

di cui: Risparmio gestito 56.607.185 54.631.219 48.567.539 43.353.237 39.553.848 38.106.037 36.892.042 42.629.553 41.924.931 39.430.745Raccolta totale da clientela 170.875.282 167.282.625 171.060.356 169.099.677 164.255.722 168.981.944 174.876.223 184.838.914 176.006.239 171.879.290Patrimonio netto del Gruppo (incluso utile/perdita ) 8.973.612 8.989.578 9.981.862 9.804.048 10.339.392 9.737.882 8.939.023 10.979.019 11.411.248 11.140.207Attività immateriali 1.686.920 1.695.973 1.757.468 1.776.925 2.918.509 2.964.882 2.987.669 5.475.385 5.523.401 5.531.633Totale attivo 114.343.137 112.383.917 117.200.765 121.786.704 124.241.837 132.433.702 129.803.692 130.558.569 122.313.223 121.955.685Sportelli in Italia 1.441 1.524 1.554 1.668 1.725 1.727 1.875 1.892 1.955 1.944Forza lavoro di fine periodo (dipendenti effettivi in servizio + collaboratori con contratto di somministrazione) 17.151 17.560 17.716 18.132 18.337 19.090 19.407 19.699 20.285 20.680Forza lavoro media4 (dipendenti effettivi in servizio + collaboratori con contratto di somministrazione) 16.335 16.494 16.756 17.462 17.625 18.490 18.828 19.384 20.185 20.606Promotori finanziari 780 787 824 713 671 672 713 786 880 924

1 Gli indicatori sono stati costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nel capitolo “Prospetti consolidati riclassificati, prospetti di conto economico al netto delle più significative componenti non ricorrenti e prospetti di raccordo” della Relazione intermedia sull’andamento della gestione consolidata. Relativamente all’esercizio 2016, stante la perdita registrata, gli indici di redditività non vengono esposti in quanto scarsamente significativi. Con riguardo agli esercizi 2014 e 2011, si segnala che gli indici di redditività sono stati costruiti utilizzando l’utile d’esercizio ante oneri per esodi anticipati e impairment. Con riferimento agli Indicatori Alternativi di Performance (IAP) riportati nel presente Resoconto, ed in particolare nella Relazione intermedia sull’andamento della gestione consolidata, si è tenuto conto degli Orientamenti emessi dall’ESMA il 5 ottobre 2015, che Consob ha incorporato nelle proprie prassi di vigilanza (Comunicazione n. 0092543 del 3 dicembre 2015). Tali Orientamenti sono divenuti applicabili dal 3 luglio 2016. Si precisa inoltre che il 18 agosto 2016, il Consiglio di Gestione ha approvato le nuove linee guida del Gruppo UBI Banca in tema di identificazione delle poste non ricorrenti. Le informazioni sul titolo azionario sono riepilogate nelle pagine che seguono.

2 Il grado di copertura delle sofferenze inclusive dei write-off riferito al 31 dicembre 2015 è stato riesposto in quanto da tale data vengono utilizzati i dati contabili; i rapporti evidenziati nei periodi precedenti permangono invece di natura gestionale.

3 I dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 erano stati calcolati secondo la metodologia Basilea 2 AIRB e si riferiscono rispettivamente agli indicatori: Tier1 (patrimonio di base/attività di rischio ponderate); Core Tier 1 dopo le deduzioni specifiche dal patrimonio di base (patrimonio di base al netto delle preference shares e azioni di risparmio o privilegiate di terzi/attività di rischio ponderate); Total capital ratio (patrimonio di vigilanza + Tier 3/attività di rischio ponderate). Per i periodi precedenti i dati erano stati calcolati secondo il metodo Basilea 2 Standard.

4 Nel calcolo della forza lavoro media i dipendenti part-time vengono convenzionalmente considerati al 50%.

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Il rating

Si riportano di seguito i giudizi di rating assegnati al Gruppo UBI Banca dalle principali agenzie internazionali. Il 24 gennaio 2017, facendo seguito all’annuncio e alla successiva stipula del contratto per l’acquisizione dal Fondo di Risoluzione di tre delle quattro Target Bridge Institutions costituite nel novembre 2015, Moody’s ha confermato i giudizi assegnati con Outlook Stabile.

(I) Capacità di rimborso dei depositi in valuta locale a lungo termine (scadenza originaria pari o superiore a 1 anno) (Aaa: miglior rating – C: default)

(II) Capacità di rimborso dei depositi in valuta locale a breve termine (scadenza originaria pari o inferiore a 13 mesi) (Prime-1: massima qualità – Not Prime: non classificabile fra le categorie Prime)

(III) Il BCA non è un rating ma un giudizio sulla solidità finanziaria intrinseca della banca in assenza di supporti esterni (aaa: miglior rating – c: default)

(IV) Giudizio sulla capacità dell’emittente di onorare il debito senior e le obbligazioni (Aaa: miglior rating – C: default)

(V) Il Counterparty Risk (CR) Assessment non è un rating, ma un giudizio sulla probabilità di default negli impegni operativi e contrattuali assunti dalla banca [Aaa(cr): miglior rating – C (cr): default] [P-1 (cr): miglior rating – Not Prime (cr): non classificabile fra le categorie Prime]

Il 13 gennaio 2017, sulla base dell’annuncio della presentazione di un’Offerta vincolante sulle tre Banche Ponte, S&P Global Ratings ha confermato tutti i rating con Outlook Stabile. I rating sono stati nuovamente confermati nella periodica revisione annuale del 4 maggio 2017.

(i) L’Issuer Credit Rating riflette il giudizio sul merito creditizio intrinseco della banca unitamente ad una valutazione del potenziale futuro supporto che la banca potrà ricevere in caso di difficoltà (dal governo o dal gruppo di appartenenza).

Breve termine: capacità di ripagare il debito con durata inferiore ad un anno (A-1: miglior rating – D: default)

Lungo termine: capacità di pagamento degli interessi e del capitale su debiti di durata superiore ad 1 anno (AAA: miglior rating – D: default)

(ii) Il SACP rappresenta il giudizio sul merito creditizio intrinseco della banca, in assenza di supporto esterno (da parte del governo o del gruppo di appartenenza). Viene ottenuto partendo da un “Anchor SACP” che sintetizza la valutazione dei rischi economici e industriali propri del settore bancario italiano, poi rettificato per tenere conto di specifici fattori della banca quali la patrimonializzazione, la posizione commerciale, l’esposizione al rischio, la raccolta e la situazione di liquidità, valutati anche in ottica comparativa.

Il 20 febbraio 2017, Fitch Ratings ha ridotto di 1 notch il rating a lungo termine (Long-term Issuer Default Rating), da “BBB” a “BBB-”, e il Viability Rating, da “bbb” a “bbb-”. L’Outlook Negativo è rimasto invariato, quale riflesso del debole contesto economico italiano. Secondo Fitch, l’azione è stata motivata dal peso dello stock dei crediti deteriorati sul patrimonio, giudicato elevato in ottica prospettica, dal momento che a parere dell’Agenzia gli obiettivi di riduzione indicati nel Piano Industriale 2019/2020 non sembrerebbero sufficientemente ambiziosi. Ciò nonostante il Gruppo stia procedendo alla realizzazione del Piano con notevole anticipo rispetto alle tempistiche originariamente definite ed abbia già conseguito significative riduzioni

MOODY'S

Long-term Bank deposits rating (I) Baa2

Short-term Bank deposits rating (II) Prime-2

Baseline Credit Assessment (BCA) (III) ba2

Long-term Issuer Rating (IV) Baa3

Long-term Counterparty Risk Assessment (V) Baa2(cr)

Short-term Counterparty Risk Assessment (V) Prime-2(cr)

Outlook Stabile

GIUDIZI SULLE EMISSIONI

Senior unsecured rating Baa3

Subordinated debt Ba3

Covered Bond (Primo Programma – mutui residenziali) Aa2

S&P GLOBAL RATINGS

Short-term Issuer Credit Rating (i) A-3

Long-term Issuer Credit Rating (i) BBB-

Stand Alone Credit Profile (SACP) (ii) bbb-

Outlook (rating a lungo termine) Stabile

GIUDIZI SULLE EMISSIONI

Senior unsecured debt BBB-

Subordinated debt BB

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degli attivi deteriorati (in termini sia lordi che netti), anche in virtù di significative flessioni dei nuovi ingressi da bonis. Si segnala che il 21 aprile 2017, l’Agenzia ha ridotto di 1 notch il rating sul debito sovrano italiano a lungo termine, portandolo da “BBB+” a “BBB” con Outlook stabile.

(1) Capacità di rimborso del debito nel breve termine (durata inferiore ai 13 mesi) (F1+: miglior rating – D: default)

(2) Capacità di fronteggiare puntualmente gli impegni finanziari nel lungo termine indipendentemente dalla scadenza delle singole obbligazioni. Questo rating è un indicatore della probabilità di default dell’emittente (AAA: miglior rating – D: default)

(3) Valutazione della solidità intrinseca della banca, vista nell’ipotesi in cui la stessa non possa fare affidamento su forme di sostegno esterno (aaa: miglior rating - f: default).

(4) Giudizio sulla probabilità di un eventuale intervento esterno (da parte dello Stato o di azionisti di riferimento) nel caso la banca si trovi in difficoltà [1: elevata probabilità di un supporto esterno – 5: non si può fare affidamento su un eventuale supporto (come nel caso delle banche europee in regime di risoluzione BRRD)]

(5) Questo rating costituisce un elemento informativo accessorio, strettamente correlato al Support Rating, in quanto identifica, per ogni livello del Support Rating, il livello minimo che, in caso di eventi negativi, potrebbe raggiungere l’Issuer Default Rating (No Floor per le banche europee in regime di risoluzione BRRD).

Il 13 gennaio 2017, in considerazione dell’accresciuta probabilità che sotto il regime BRRD (la Direttiva in materia di risanamento e risoluzione degli enti creditizi) tutti i debiti subordinati vengano utilizzati, insieme al capitale, per assorbire perdite, DBRS ha posto in revisione con possibili implicazioni negative i titoli subordinati emessi da 27 Gruppi Bancari Europei, tra i quali anche UBI Banca, aventi un rating inferiore di un notch rispetto all’Intrinsic Assessment. La revisione – che il 29 marzo 2017 è stata prorogata – dovrebbe concludersi nella prima parte del mese di maggio. Sempre il 13 gennaio 2017, l’Agenzia ha rivisto il rating sul debito sovrano italiano, abbassandolo da “A (low)” a “BBB (high)” con Trend stabile. Con riferimento invece all’acquisizione delle tre Banche Ponte, il 20 gennaio l’Agenzia ha confermato tutti i rating di UBI Banca modificando il Trend da Stabile a Negativo per tenere conto dei potenziali rischi, anche esecutivi, connessi all’operazione.

(I) L’Issuer Rating non è un rating sulle emissioni ma sull’emittente, in quanto riflette la valutazione sul suo merito di credito. Il giudizio viene generalmente assegnato su un orizzonte di lungo periodo utilizzando la scala dei rating a lungo termine. Nel settore bancario l’Issuer Rating rappresenta un giudizio finale sul merito creditizio di una banca che incorpora sia l’Intrinsic Assessment, sia eventuali considerazioni su supporti esterni.

(II) Capacità di rimborso del debito a lungo termine (scadenza superiore a 1 anno). (AAA: highest credit quality – C: very highly speculative)

(III) Capacità di rimborso del debito a breve termine (scadenza inferiore a 1 anno). [R-1 (high): highest credit quality - R-5: very highly speculative]

(IV) L’Intrinsic Assessment (IA) è un giudizio sulla solidità finanziaria intrinseca della banca in assenza di supporti esterni. Vengono valutati i fondamentali della banca in cinque ambiti: rete commerciale, redditività, liquidità e funding, profilo di rischio e capitalizzazione.

(V) Valutazione del supporto esterno (gruppo di appartenenza o governo) in caso di difficoltà [SA1: supporto interno dal gruppo di appartenenza; SA2: supporto esterno (governativo); SA3: nessun supporto esterno; SA4: potenziale supporto al gruppo di appartenenza].

FITCH RATINGS

Short-term Issuer Default Rating (1) F3

Long-term Issuer Default Rating (2) BBB-

Viability Rating (3) bbb-

Support Rating (4) 5

Support Rating Floor (5) NF

(No Floor)

Outlook (Long-term Issuer Default Rating) Negativo

GIUDIZI SULLE EMISSIONI

Senior unsecured debt BBB-

Subordinated debt BB+

DBRS

Issuer rating (I) BBB (high)

Senior Long-term Debt and Deposit rating (II) BBB (high)

Short-term Debt and Deposit rating (III) R-1 (low)

Intrinsic Assessment (IA) (IV) BBB (high)

Support Assessment (V) SA3

Long-Term Critical Obligations rating A

Short-Term Critical Obligations rating R-1 (low)

Trend (tutti i rating) Negativo

GIUDIZI SULLE EMISSIONI

Senior unsecured BBB (high)

Subordinated debt

BBB Under Review with Negative Implications

Covered Bond (Primo Programma – mutui residenziali) AA (low)

Covered Bond (Secondo Programma – mutui commerciali) A

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Il titolo UBI Banca

Il titolo azionario Il titolo azionario UBI Banca è negoziato al Mercato Telematico Azionario (MTA) della Borsa Italiana, segmento Blue Chip ed è incluso fra i 40 titoli del paniere FTSE/Mib Index. Performance comparata del titolo azionario Unione di Banche Italiane

Importi in euro

31.3.2017A

30.12.2016B

Var. %A/B

30.9.2016C

30.6.2016D

31.3.2016E

Var. %A/E

30.12.2015F

Azioni Unione di Banche Italiane

- prezzo ufficiale 3,570 2,607 36,9% 1,978 2,432 3,263 9,4% 6,246

- prezzo di riferimento 3,598 2,612 37,7% 2,050 2,474 3,252 10,6% 6,200

Indice FTSE Italia All-Share 22.568 20.936 7,8% 18.033 17.775 19.787 14,1% 23.236Indice FTSE Italia Banche 10.174 9.511 7,0% 7.653 7.178 10.471 -2,8% 15.388

Fonte: Datastream

Il primo trimestre 2017 è stato caratterizzato da un significativo rally delle borse mondiali che, con la sola eccezione di Tokyo, hanno tutte incrementato il loro valore da inizio anno: le elezioni presidenziali americane hanno innescato un trend rialzista sulla scia degli annunciati piani di espansione fiscale e di investimenti in infrastrutture. La Borsa italiana è risultata tra le migliori avendo beneficiato del recupero del comparto bancario: fortemente sotto-pesato dagli investitori a fine 2016 – a causa dell’incertezza seguita all’esito del referendum costituzionale e della situazione problematica di alcuni Istituti nazionali – nei primi mesi di quest’anno, con l’allontanarsi del timore di elezioni politiche, le soluzioni trovate o in via di definizione con la Banca Centrale Europea in relazione alle banche in difficoltà e l’attesa per un rialzo dei tassi, il settore è tornato a crescere. A beneficiare della ripresa sono state le realtà più solide, tra cui UBI Banca, che nel periodo ha segnato una performance del titolo del +37% (prezzo ufficiale) grazie anche all’esito favorevole delle trattative per l’acquisto delle tre Banche Ponte. Il dato si confronta con il +7% registrato dal FTSE Italia Banche (che ha risentito degli andamenti negativi delle realtà creditizie in crisi) e il +7,8% del FTSE Italia All-Share (in parte influenzato dai titoli del settore energetico). Nel periodo gennaio-marzo 2017 gli scambi azionari sul titolo UBI Banca hanno riguardato 1,1 miliardi di titoli per un controvalore di 3,5 miliardi di euro (nel medesimo periodo del 2016 erano stati scambiati circa 662 milioni di titoli per un controvalore di 2,6 miliardi di euro). In seguito ai recuperi evidenziati, la capitalizzazione di Borsa (calcolata sul prezzo ufficiale) è salita a 3,5 miliardi rispetto ai 2,5 miliardi di fine 2016, collocando UBI Banca al 4° posto tra i Gruppi bancari commerciali italiani quotati1. Successivamente alla chiusura del trimestre, i mercati hanno dapprima mostrato una fase di instabilità (dettata dalle incertezze geopolitiche e dalla consultazione elettorale indetta in Gran Bretagna per inizio giugno) per poi intraprendere un trend ascendente nell’ultima decade di aprile, sospinti dal confortante risultato del primo turno delle elezioni francesi e dalle rinnovate aspettative sulle politiche di Trump (in particolare in tema di tasse sulle imprese). In questo contesto il titolo UBI Banca, favorito anche dai giudizi positivi espressi dal mercato, ha chiuso il mese a 3,895 euro (prezzo ufficiale), dopo aver toccato, nella seduta del 25 aprile, un massimo di 4,094 euro, ai livelli di marzo 2016.

1 Il Gruppo si posiziona al 6° posto considerando tutti i Gruppi bancari quotati.

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G F M A M G L A S O N D G F M A

Andamento del titolo azionario UBI Bancadal 4 gennaio 2016 e volumi scambiati

prezzi di riferimento in euro

2016

Volumi

2017

Il picco registrato a livello di volumi in data 30 novembre 2016 si è verificato in asta di chiusura.

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G F M A M G L A S O N D G F M A

Andamento comparato del FTSE Italia All-Share, del FTSE Italia Banche e del titolo azionario UBI Banca dal 4 gennaio 2016

UBI Banca

FTSE Italia All-Share

FTSE Italia Banche

prezzi di riferimento in euro

2016 2017

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Di seguito si riepilogano le principali informazioni relative al titolo azionario UBI Banca, nonché i più importanti indicatori di Borsa che, per una migliore significatività, sono stati costruiti utilizzando grandezze consolidate. Titolo azionario UBI Banca e principali indicatori di Borsa

I Trimestre 2017 Anno 2016

Numero di azioni in essere a fine periodo 977.237.794 976.300.395Prezzo medio titolo UBI (media dei prezzi ufficiali rilevati giornalmente da Borsa Italiana Spa) - in euro 3,230 3,029

Prezzo minimo (registrato durante le negoziazioni) - in euro 2,572 1,903

Prezzo massimo (registrato durante le negoziazioni) - in euro 3,830 6,150

Dividendo unitario - in euro n.d. 0,11 Dividend Yield (dividendo unitario/prezzo medio) n.d. 3,63%

Dividendi totali - in euro (*) n.d. 107.162.640Book Value [Patrimonio netto consolidato del Gruppo (inclusa perdita/escluso utile di periodo) / n. azioni] - in euro 9,11 9,21

Book value calcolato sottraendo dal patrimonio netto consolidato le attività immateriali di pertinenza del Gruppo - in euro 7,40 7,48

Capitalizzazione di Borsa di fine periodo (prezzi ufficiali) - in milioni di euro 3.489 2.545Price / book value [Capitalizzazione di Borsa di fine periodo / (patrimonio netto consolidato del Gruppo escluso utile di periodo) ] 0,39 0,28

Price / book value calcolato sottraendo dal patrimonio netto consolidato le attività immateriali di pertinenza del Gruppo 0,48 0,35

(*) Il monte dividendi relativo al 2016 è stato calcolato sulle n. 974.205.820 azioni in circolazione al 28 febbraio 2017 (data di iscrizione del nuovo capitale sociale dopo le operazioni di concambio delle azioni di Banca Popolare di Ancona Spa, di Banca Carime Spa e di Banca di Valle Camonica Spa con azioni di UBI Banca; tale numero non include le n. 3.031.974 azioni proprie in portafoglio alla medesima data.

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RELAZIONE INTERMEDIA SULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE CONSOLIDATA

AL 31 MARZO 2017

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Gli eventi rilevanti del primo trimestre 2017

L’acquisizione delle Target Bridge Institutions

L’11 gennaio 2017 il Consiglio di Sorveglianza, su proposta del Consiglio di Gestione, ha deliberato di approvare e di inviare al Fondo di Risoluzione un’Offerta vincolante per l’acquisto del 100% del capitale di Nuova Banca delle Marche (in possesso, fra l’altro, del 98,86% di Cassa di Risparmio di Loreto), Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio (in possesso, fra l’altro, del 100% di Banca Federico del Vecchio) e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti (le “Target Bridge Institutions”), tre delle quattro Banche Ponte costituite dopo l’intervento del Fondo di Risoluzione nel novembre 2015 per le quali è stato individuato un razionale industriale, finanziario ed economico funzionale alla potenziale creazione di valore per il Gruppo UBI Banca. L’Offerta, avente validità sino al 18 gennaio 2017 compreso, è stata favorevolmente accolta dal Direttorio della Banca d’Italia che nella medesima giornata ha deliberato la stipula del contratto di cessione delle tre Banche Ponte a UBI Banca, avvenuta a margine. Il contratto di cessione prevede che l’acquisto sia subordinato a una serie di condizioni sospensive, fra le quali: (i) l’ottenimento delle prescritte autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza

per i profili di rispettiva pertinenza (in particolare, Banca d’Italia/Banca Centrale Europea, Antitrust e IVASS);

(ii) la cessione pro-soluto, da completarsi prima della data del Closing, di circa 2,2 miliardi di crediti deteriorati lordi;

(iii) l’approvazione da parte dell'Assemblea di UBI Banca di un aumento di capitale di massimi 400 milioni di euro;

(iv) l’esecuzione e perfezionamento della ricapitalizzazione da parte del Venditore per un importo stimato in 450 milioni di euro a favore delle Target Bridge Institutions.

Il contratto di cessione prevede inoltre una limitazione contrattuale dei rischi assunti attraverso la verifica preventiva del rispetto di alcuni Parametri Rilevanti (per il cui dettaglio si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata del Bilancio 2016). Durante i primi tre mesi dell’esercizio e nelle settimane successive si è pertanto dato corso a tutte le attività propedeutiche al perfezionamento dell’acquisizione. Sono state innanzi tutto presentate le necessarie istanze autorizzative a: Banca d’Italia/Banca Centrale Europea (in particolare, per l’acquisizione delle Banche Ponte e per l’aumento di capitale di UBI Banca); IVASS (per l’acquisto, in via indiretta, delle partecipazioni di controllo detenute da Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio in BancAssurance Popolari Spa e in BancAssurance Popolare Danni Spa); Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (per l’operazione di concentrazione derivante dall’acquisizione delle suddette Banche). Il 4 aprile è stata rilasciata l’autorizzazione IVASS; il 12 aprile quella Antritust e il 28 aprile quella Banca d’Italia/BCE (relativamente all’acquisizione delle Target Bridge Institutions). Il 7 aprile 2017, in sessione straordinaria, l’Assemblea dei Soci di UBI Banca ha approvato, con il voto favorevole del 99,8% del capitale presente, la proposta di attribuzione al Consiglio di Gestione della delega ex art. 2443 C.C. ad aumentare a pagamento ed in via scindibile in una o più volte il capitale sociale entro il 31 luglio 2018 previa autorizzazione del Consiglio di Sorveglianza, per un importo massimo complessivo di 400 milioni di euro (comprensivo di eventuale sovrapprezzo), mediante l’emissione di azioni ordinarie prive di valore nominale ed aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione. L’efficacia della deliberazione, e quindi della delega, è stata subordinata al perfezionamento dell’acquisizione delle tre banche entro il termine ultimo del 31 luglio 2018, fatta salva, in ogni caso, la necessità di acquisire la preventiva autorizzazione di Banca d’Italia/BCE.

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Il 14 aprile 2017 è stata presentata a Consob la richiesta di autorizzazione alla pubblicazione del Documento di Registrazione. In vista del Closing dell’operazione, il 5 maggio 2017 il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca hanno approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020, per i cui dettagli si rimanda al capitolo “Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre e prevedibile evoluzione della gestione consolidata”, nel quale trovano altresì illustrazione i principali step legati al perfezionamento dell’acquisizione delle Target Bridge Institutions. L’implementazione del Piano 2019/2020

La Banca Unica Nel corso del primo trimestre è stato completato, con significativo anticipo rispetto alla scadenza originariamente prevista, il complesso progetto della Banca Unica. Come già anticipato nell’informativa di Bilancio, l’incorporazione in UBI Banca delle sette Banche Rete è avvenuta in due fasi: • la prima ha riguardato Banca Popolare Commercio e Industria e Banca Regionale Europea,

con la stipula, il 15 novembre 2016, di due distinti atti di fusione che hanno avuto decorrenza degli effetti verso i terzi dal 21 novembre 2016 (dal 1° gennaio 2016 per quelli contabili e fiscali). Contestualmente alla stipula dell’atto di fusione relativo a BRE, UBI Banca ha perfezionato l’acquisto delle azioni di risparmio e delle azioni privilegiate detenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, in esecuzione di un accordo sottoscritto con la Fondazione stessa il 27 giugno 2016 e comunicato al mercato in pari data1;

• la seconda fase ha coinvolto tutte le restanti Banche Rete (Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia e Banca di Valle Camonica) con la stipula, il 2 febbraio 2017, di quattro distinti atti di fusione (uno per ogni Banca Rete, fatta eccezione per la stipula di un unico atto per BBS e BVC) e decorrenza degli effetti verso i terzi dal 20 febbraio 2017 (dal 1° gennaio 2017 per gli effetti contabili e fiscali). Dal punto di vista operativo, anche la seconda wave di migrazione sul sistema informativo di UBI Banca è stata portata a termine con successo, garantendo sin dal primo giorno di attività la piena operatività di tutte le filiali migrate. L’operazione ha riguardato un totale di circa 1.150 filiali e punti operativi, 8,3 milioni di anagrafiche clientela, 2,45 milioni di conti correnti, 1,47 milioni di depositi titoli e ha coinvolto circa 6.000 dipendenti nella fase preparatoria e post migrazione. I passaggi che hanno interessato il capitale sociale di UBI Banca sono dettagliati nel successivo paragrafo “Variazioni dell’area di consolidamento”, al quale si rimanda.

L’evoluzione della struttura organizzativa

Come già illustrato in sede di rendicontazione annuale, in seguito all’annuncio del Piano Industriale 2019/2020, la struttura organizzativa di UBI Banca è stata oggetto di una revisione complessiva nell’ottica di un rafforzamento del modello di business ed operativo e di una semplificazione dell’assetto del Gruppo in concomitanza con l’abbandono del modello federale e l’incorporazione delle Banche Rete in Capogruppo.

Dopo i primi interventi operati nel 2016, con il completamento della seconda fase di migrazione la configurazione organizzativa di UBI Banca ha subito ulteriori evoluzioni (il 20 febbraio ed il successivo 3 aprile 2017) che hanno riguardato, in particolare: • il completamento della struttura distributiva per Macro Aree Territoriali, con l’istituzione di

tre nuove MAT: Bergamo e Lombardia Ovest, Brescia e Nord Est, Centro Sud (quest’ultima destinataria delle unità operative di rete di Roma inizialmente in capo alla MAT Milano e Emilia Romagna);

1 UBI Banca ha rilevato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, titolare in precedenza del 24,904% del capitale sociale di BRE,

tutte le azioni privilegiate BRE non possedute da UBI Banca (n. 50.473.189 azioni) e tutte le azioni di risparmio BRE di proprietà della Fondazione (n. 18.240.680 azioni), ad un prezzo complessivo di 120 milioni di euro. Con il predetto accordo UBI Banca ha altresì condiviso con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo il mantenimento in capo a quest’ultima di talune prerogative legate a BRE e al territorio in cui opera.

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• nell’ambito dell’Area Remote Channels, la revisione organizzativa della struttura ex Contact Center, all’interno della quale, seguendo una logica di piena integrazione dei canali di contatto con la clientela, sono state fatte confluire attività già svolte da altre strutture, non solo di UBI Banca ma anche di UBI Sistemi e Servizi;

• la riconfigurazione delle pre-esistenti strutture Private & Corporate Unity in Centri Imprese, per la gestione della clientela Corporate delle Macro Aree Territoriali;

• la creazione dei nuovi Centri Top Private nei quali sono state ricondotte le risorse che seguivano tale clientela all’interno delle ex Private & Corporate Unity;

• il trasferimento al Servizio Operations Commerciale delle attività in ambito tesoreria enti, in precedenza gestite da UBI.S;

• con l’obiettivo di un ulteriore rafforzamento del governo del credito da parte delle strutture di Chief Lending Officer2: - il completamento dell’accentramento dei presidi di gestione del credito anomalo

(inadempienze probabili) in essere nelle ex Banche Rete, con contestuale riorganizzazione degli stessi su base territoriale e portafogliazione delle esposizioni su gestori specializzati;

- la riconduzione nel neo costituito Servizio Regolarizzazione Crediti delle attività di Supporto Morosità Crediti, originariamente in capo a UBI Sistemi e Servizi;

• il trasferimento all’interno dell’Area Risorse Umane della gestione amministrativa del Personale, precedentemente svolta in UBI.S, per garantire un presidio diretto sul comparto.

Parallelamente agli interventi sopra richiamati, l’organigramma di UBI Banca ha subito una variazione anche a livello di Chief General Counsel. È stato infatti rafforzato il presidio legale a supporto dell’operatività connessa ai servizi di investimento e alle operazioni straordinarie, attraverso la creazione di un nuovo Servizio, denominato “Affari Legali Finanza e Operazioni Straordinarie”, a diretto riporto del Chief, nel quale sono confluite attività già in essere nell’Area Affari Legali e Contenzioso. Tale nuova struttura consentirà di: - potenziare le attività legali a supporto dell’operatività posta in essere dalle strutture di Chief

Wealth and Welfare Officer e di Chief Commercial Officer per le materie di competenza; - gestire in forma centralizzata e specializzata tutti gli aspetti legali connessi alle operazioni

straordinarie. Il Regolamento per la gestione delle erogazioni liberali di UBI Banca

La revisione del modello organizzativo di UBI Banca che ha accompagnato la realizzazione della Banca Unica ha interessato anche il processo di gestione delle attività connesse alle erogazioni liberali del Gruppo. Nel novembre 2016 il Consiglio di Sorveglianza ha definito specifiche Linee Guida in materia, che riguardano, in particolare, la gestione accentrata del Fondo statutario (ex art. 44.3 dello Statuto Sociale di UBI Banca) e i criteri di ripartizione delle disponibilità fra le Macro Aree Territoriali (MAT). Sulla base di tali Linee Guida è stato definito il “Regolamento del processo di gestione delle erogazioni liberali di UBI Banca” che il Consiglio di Sorveglianza ha approvato in versione finale il 14 febbraio 2017, dopo un preventivo esame da parte del Consiglio di Gestione. L’approvazione del Regolamento ha costituito il passaggio propedeutico per la definizione del Piano annuale degli interventi 2017 di UBI Banca, deliberato dal Consiglio di Sorveglianza del 7 marzo dopo preliminare valutazione del Comitato Nomine.

Con il nuovo modello organizzativo definito, l’erogazione di liberalità da parte del Gruppo verrà effettuata: • per gli interventi di più ampio respiro (interregionale), principalmente dal Consiglio di

Sorveglianza; • per quelli a più spiccato carattere locale, dalle singole MAT interessate, ovvero dalle

Fondazioni “storiche” promosse nel tempo dalle ex Banche Rete 3 , attraverso il loro patrimonio che potrà essere integrato dalle contribuzioni del Gruppo.

2 Si veda in proposito anche quanto riportato nel successivo paragrafo “Il Piano strategico Non Performing Loans”. 3 Fondazione Banca Popolare di Bergamo ONLUS, Fondazione UBI per Varese ONLUS, Fondazione Banca San Paolo, Fondazione CAB

- Istituto di Cultura Giovanni Folonari, Fondazione Banca Popolare Commercio e Industria ONLUS.

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Nell’ottica di garantire un più efficace rapporto con il territorio, sono stati previsti 5 Nuclei Territoriali Operativi dove ciascun Responsabile di MAT sarà affiancato da un Consigliere di Sorveglianza specificatamente designato, con esperienza sul territorio di riferimento. La presentazione di UBI Welfare

Attraverso la neo-costituita struttura Wealth and Welfare – prevista in sede di Piano con la missione di creare un polo unico di offerta in ambito asset management, assicurazioni, previdenza e servizi socio sanitari – UBI Banca si presenta sul mercato nazionale come il primo operatore bancario a proporre una soluzione integrata per il welfare aziendale. Durante un incontro con la stampa, tenutosi a Milano il 22 marzo 2017, il Presidente del Consiglio di Gestione, Letizia Moratti, e Rossella Leidi, Chief Wealth and Welfare Officer, hanno illustrato la piattaforma UBI Welfare, dedicata a persone, imprese e territorio e finalizzata ad accompagnare le imprese nell’intraprendere un percorso di welfare aziendale4 che offra ai loro dipendenti soluzioni rispondenti alla crescente domanda di servizi dedicati a prevenzione, cura, assistenza, educazione e tempo libero. UBI Banca è entrata in questo mercato con una visione strategica innovativa, di più ampio respiro rispetto agli operatori già presenti. Il Gruppo mira infatti a: • promuovere la realizzazione di un ecosistema welfare territoriale come protezione

sussidiaria rispetto a quello statale che sta arretrando; • costituire un network di prossimità in cui aziende e operatori del terzo settore del territorio

possono diventare fornitori di servizi welfare. UBI Welfare offre una consulenza specialistica, da quella giuslavorista a quella fiscale, al fine di creare un piano calibrato sulle esigenze dell’impresa, con una metodologia di advisory che parte dall’analisi dei bisogni. Lo scopo è quello di realizzare una partnership per accompagnare, con una soluzione di full outsourcing, le aziende, anche le PMI meno strutturate, lungo tutto il percorso di attivazione e gestione del piano di welfare: dai fattori abilitanti, ai servizi di education ed advisory per imprese e dipendenti, fino alla messa a disposizione e gestione della piattaforma. Ad oggi il progetto vanta un potenziale di 300 mila imprese già clienti del Gruppo che rappresentano, attualmente, il target di riferimento aziendale. UBI Banca intende svolgere un ruolo di integratore delle migliori competenze e professionalità grazie allo sviluppo di una serie di accordi di collaborazione, in primis con le organizzazioni territoriali di Confindustria ma anche con alcuni ordini professionali, come i consulenti del lavoro e i commercialisti, nonché con società di consulenza esperte in finanza agevolata e strategie retributive. Il Gruppo ha inoltre deciso di investire nella ricerca: in collaborazione con ADAPT, la Scuola di Alta formazione in Relazioni industriali e di lavoro, fondata nel 2000 dal Professor Marco Biagi, è stato costituito l’Osservatorio UBI Welfare, un’iniziativa di analisi e ricerca che si pone l’obiettivo di elaborare indicatori affidabili e chiavi di lettura con particolare riferimento al welfare aziendale. Gli altri progetti

Le altre iniziative incluse nel Transformation Plan del Piano Industriale procedono e vengono regolarmente monitorate e rendicontate al Vertice aziendale per una valutazione costante del raggiungimento dei risultati attesi e della coerenza delle iniziative stesse con gli obiettivi del Piano.

4 Con la Legge di Stabilità del 2016 e la Legge di Bilancio 2017, al fine di sostenere la competitività delle imprese italiane, sono stati

introdotti rilevanti benefici fiscali sui premi di risultato (cioè per incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione) che vengono erogati dalle imprese del settore privato e sulla partecipazione agli utili dell’impresa da parte dei lavoratori, quali: - l’applicazione di un’imposta forfettaria del 10% (sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali); - l’azzeramento del cuneo fiscale se il dipendente sceglie di percepire i premi di produttività o la partecipazione agli utili non in

contanti ma sotto forma di servizi di welfare aziendale, con vantaggi sia per le aziende che per i dipendenti.

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Il Piano strategico Non Performing Loans Alla luce dell’incremento dei crediti deteriorati delle banche europee, nel mese di settembre 2016 la Banca Centrale Europea ha emanato una “Draft guidance to banks on non performing loans” con l’obiettivo di sensibilizzare le banche soggette a supervisione diretta alla definizione di una strategia di riduzione di tale stock. A tal fine, è stato previsto che ogni singolo istituto stili un Piano operativo da sottoporre all’Autorità entro il primo trimestre di ogni anno. Sulla base degli esiti della consultazione pubblica condotta nel periodo settembre-novembre, il 20 marzo 2017 la Banca Centrale Europea ha pubblicato il testo definitivo delle Linee Guida in materia di crediti deteriorati (Non Performing Loans - NPL), segnando un importante passo avanti ai fini della gestione degli NPL nell’intera area dell’euro. Il documento contiene le misure, i processi e le migliori prassi che le banche sono esortate ad applicare nel trattamento delle posizioni deteriorate e che confluiranno nel dialogo continuo di vigilanza. L’Autorità auspica la definizione di strategie ambiziose ma realistiche e, rispetto al draft pubblicato, ha aggiunto alcuni dettagli sulle operazioni di trasferimento del rischio e sui requisiti di valutazione delle garanzie. Gli aspetti più rilevanti riguardano i tempi di attuazione e la possibilità per le banche di avere a disposizione più opzioni – tra le quali la cessione dei crediti è solo una delle vie percorribili – a fianco di azioni di recupero, di cancellazione oppure di ricorso al servicing. In questo senso la BCE sembra aver accolto le istanze provenienti dalle banche italiane per una gestione meno drastica della problematica di smaltimento dei crediti deteriorati. In ottemperanza a quanto previsto dai documenti BCE, a partire dall’esercizio 2017 il Gruppo UBI Banca si è dotato di linee guida per la gestione del credito anomalo, declinate nel documento “RAF - Policy a Presidio dei Rischi Creditizi”, con il quale è stato altresì introdotto un monitoraggio secondo parametri risk based, e di un Piano strategico NPL che è stato inoltrato all’Autorità di Vigilanza il 17 marzo 2017. Il Gruppo ha effettuato, nel corso degli ultimi anni, importanti investimenti sia sulle risorse sia sugli strumenti dedicati alla gestione del credito deteriorato. Forte della positiva performance di recupero in termini di sofferenze rispetto al benchmark di riferimento e al miglioramento registrato nel 2016 sulle esposizioni classificate come inadempienze probabili, la strategia del Gruppo per la riduzione degli NPL delinea un approccio prevalentemente interno, facente leva su un ulteriore rafforzamento dei presidi già in essere, attraverso: il governo anticipatorio del presumibile deterioramento del credito, con il potenziamento del

sistema di “EarlyWarning” e l'attivazione di un modello di gestione industrializzata delle rinegoziazioni sulle prime irregolarità tramite un nucleo specializzato dedicato a queste attività5;

l’attivazione di una Business Unit dedicata – separata dalla filiera ordinaria – alla gestione delle inadempienze probabili (valorizzando l’esperienza e le competenze maturate nel comparto delle sofferenze), con monitoraggio diretto per segmento di clientela da parte di figure specialistiche5 e il ricorso all'outsourcing per i "piccoli tagli";

la gestione proattiva dei collaterali immobiliari, per beneficiare degli effetti diretti e indotti6 della Re.O.Co., la neo-costituita Società immobiliare del Gruppo;

l’attivazione di cessioni selettive di NPL sui portafogli di piccolo taglio (ad es. consumatori e POE) e di cessioni opportunistiche (ad es. Single Name) su posizioni assistite da garanzie “Commercial real estate”, anche in considerazione del miglioramento atteso del mercato immobiliare.

In relazione a quanto sopra, con decorrenza 3 aprile, è stata creata, in staff all’Area Politiche e Monitoraggio Crediti, la nuova Funzione “Supporto Politiche e Monitoraggio Crediti” con il compito di presidiare le attività di governo delle azioni e dei target del Piano strategico NPL e le nuove attività introdotte dalla BCE.

5 Si veda in proposito anche quanto riportato nel precedente sottoparagrafo relativo all’evoluzione della struttura organizzativa di UBI

Banca. 6 Per effetti diretti si intendono le aste assegnate alla Re.O.Co. mentre per indotti le aste assegnate a terzi.

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In particolare, alla nuova struttura competono: • il supporto nell’aggiornamento annuale del Piano e nell’individuazione di ulteriori azioni per

il raggiungimento degli obiettivi; • il monitoraggio complessivo dei risultati, dello stato di avanzamento delle iniziative e degli

esiti delle singole azioni, analizzando gli eventuali scostamenti rispetto ai target del Piano. Il Piano presentato in BCE declina la strategia per la gestione del credito anomalo definita ed attivata per il periodo 2017-2021 e mira a conseguire, attraverso le azioni descritte, una riduzione complessiva dello stock dei crediti deteriorati lordi per circa 2,7 miliardi di euro, dai 12,5 miliardi di fine 2016 ai 9,8 miliardi previsti a fine 2021, con una parallela diminuzione della loro incidenza sui crediti totali lordi dal 14,4% al 10,4%. Lo stock del credito deteriorato lordo atteso a fine 2020 è pari a 10,2 miliardi di euro, inferiore di circa 850 milioni rispetto a quello stimato nel Piano Industriale 2019/2020 (11 miliardi). La Sensitivity Analysis BCE Il 28 febbraio la BCE ha avviato uno stress specifico sul rischio tasso di interesse del Banking Book, “Sensitivity analysis of IRRBB - Stress Test 2017”, in quanto identificato tra i principali rischi cui sono esposte le banche soggette a supervisione diretta. La prova di stress di quest’anno ha lo scopo di fornire alla BCE le informazioni sufficienti a comprendere la sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse delle attività e delle passività incluse nel portafoglio bancario nonché del margine di interesse. Gli shock ipotetici applicati derivano dagli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel documento “Standards - Interest rate risk in the banking book” pubblicato nell’aprile 2016 (variazioni nel livello e nella forma della curva dei tassi). Analizzando l’influenza sugli intermediari di sei shock ipotetici dei tassi di interesse, l’esercizio si concentra sulle variazioni del valore economico delle attività e delle passività nel portafoglio bancario nonché sull’andamento del margine di interesse generato da tali attività e passività. Il portafoglio bancario considerato include le attività e le passività che non sono connesse alle attività di negoziazione delle banche. L’esercizio mira inoltre a esaminare come i modelli comportamentali utilizzati dagli intermediari influenzino la misurazione del rischio, poiché il comportamento può cambiare in risposta alle variazioni dei tassi di interesse. Non è prevista disclosure pubblica sui risultati individuali dello stress che UBI Banca ha comunicato alla BCE a partire dagli inizi di aprile, ma gli stessi, dopo un periodo di “Quality Assurance” ossia di verifica della loro consistenza, che presumibilmente si terrà nel periodo aprile-giugno, saranno considerati principalmente nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP), contribuendo a calibrare gli orientamenti di secondo pilastro (Pillar 2 guidance). I risultati saranno discussi nell’ambito del dialogo di vigilanza SREP tra le banche e i gruppi di vigilanza congiunti la prossima estate.

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Variazioni dell’area di consolidamento Rispetto al 31 dicembre 2016 l’area di consolidamento ha subito le modifiche qui riportate.

Il completamento della Banca Unica Il 20 febbraio 2017, con la cosiddetta “second wave”, sono divenute efficaci, ai sensi e per gli effetti degli artt. 2501 e seguenti del Codice Civile, le fusioni per incorporazione di Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime e Banca di Valle Camonica in UBI Banca, con conseguente cancellazione delle ultime 5 Banche Rete dal perimetro di consolidamento e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2017. Di seguito si riepilogano i principali passaggi intervenuti, tenendo presente che, per effetto della fusione, ai soci delle Banche incorporate diversi dalla Capogruppo sono state attribuite azioni UBI Banca di nuova emissione, sulla base dei rapporti di cambio individuati, mentre le azioni delle Banche incorporate detenute dalla Controllante sono state annullate senza concambio e non è stato previsto alcun conguaglio in denaro: Banco di Brescia - Banca Popolare di Bergamo: stante il controllo totalitario esercitato dalla Capogruppo,

non è stato previsto alcun rapporto di concambio; la fusione per incorporazione è stata deliberata dai rispettivi Consigli di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2505 C.C. e degli Statuti Sociali, rispettivamente in data 29 settembre e 7 ottobre 2016;

con riferimento alle altre Banche Rete, le cui fusioni in Capogruppo sono state approvate dalle relative Assemblee Straordinarie (svoltesi nelle giornate dell’11, 13 e 14 ottobre 2016), sono stati individuati rapporti di cambio, che hanno dato luogo all’emissione delle sotto indicate nuove azioni UBI Banca a favore dei detentori terzi rispetto al Gruppo: - per BPA n. 6,0815 azioni UBI Banca per ogni n. 1 azione BPA, pari a n. 618.315 nuove azioni

dell’Incorporante; - per Carime n. 0,1651 azioni UBI Banca per ogni n. l azione Carime, pari a n. 24.050 nuove azioni

dell’Incorporante; - per BVC n. 7,2848 azioni UBI Banca per ogni n. l azione BVC, pari a n. 295.0347 nuove azioni

dell’Incorporante. Il nuovo capitale di UBI Banca risultante dalle fusioni, pari a 2.443.094.485,00 euro per un totale di n. 977.237.794 azioni prive di valore nominale, è stato iscritto presso il Registro delle Imprese di Bergamo il 28 febbraio 20178.

A far tempo dal 20 febbraio 2017 le partecipazioni e i possessi azionari delle ex Banche Rete sono passati in carico alla Capogruppo, in particolare:

le percentuali azionarie detenute in UBI.S rispettivamente da BPB, BBS, BPA, Carime (2,8769% ciascuna) e da BVC (1,4385%), che hanno portato la quota di controllo al 92,0080% (79,0619% al 31 dicembre 2016);

le quote di proprietà in UBI Academy pari, per BPB, BBS, BPA e Carime al 3% ciascuna e per BVC all’1,5%, che hanno fatto salire il controllo di UBI Banca all’88% (dal 74,5% di fine 2016);

le azioni di UBI Banca International in carico a BBS e a BPB, rispettivamente il 5,4825% e il 3,1598% del capitale sociale della Banca lussemburghese, che hanno fatto assumere il controllo totale ad UBI Banca (dal 91,3577% del dicembre 2016);

le n. 500 azioni detenute da Carime nel capitale sociale della Banca d’Italia. Le Società Veicolo per le cartolarizzazioni • UBI Lease Finance 5 Srl – in liquidazione: il 24 gennaio 2017 si è tenuta l’Assemblea di

approvazione del Bilancio finale di liquidazione, quale ultimo atto amministrativo prima della cancellazione della Società dal Registro delle Imprese, avvenuta in data 6 marzo 2017. Al 31 marzo 2017 la Società non figura più all’area di consolidamento;

• UBI Finance 3 Srl – in liquidazione: il 6 marzo 2017 si è tenuta l’Assemblea di approvazione del Bilancio finale di liquidazione (riconvocazione), quale ultimo atto amministrativo prima della cancellazione della Società dal Registro delle Imprese, avvenuta il 19 aprile 2017.

7 Banca di Valle Camonica era controllata dalla Capogruppo all’89,8867% e partecipata da BBS all’8,8387%; tutte le relative azioni

sono state annullate senza concambio, pertanto le nuove azioni di UBI Banca emesse si riferiscono alla sola quota dei terzi. 8 In data 20 febbraio 2017, a margine delle fusioni sono state emesse n. 936.467 nuove azioni di UBI Banca, ulteriormente aumentate

in numero di 932 in seguito all’applicazione del meccanismo di arrotondamento il 28 febbraio 2017.

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L’articolazione territoriale A fine marzo l’articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca si presentava costituita da 1.447 sportelli, dei quali 1.441 operanti in Italia, con una diminuzione di 83 unità rispetto a fine 2016 pressoché integralmente riconducibile alla manovra di razionalizzazione della struttura distributiva in seguito al completamento della seconda fase del progetto “Banca Unica”, avvenuta con efficacia dal 20 febbraio 2017 e già anticipata nell’informativa di Bilancio, a cui pertanto si rimanda9. Con il 1°aprile è inoltre divenuto effettivo il trasferimento ad UBI Banca dei due sportelli esteri di Monaco (Germania) e Madrid (Spagna) facenti capo ad UBI Banca International Sa (con sede in Lussemburgo) in via propedeutica alla cessione della stessa entro la fine del primo semestre 2017. Alla data del presente Resoconto il numero delle filiali risulta sceso a 1.443 (1.437 in Italia), in seguito alla chiusura del minisportello di Succivo in aprile e di quelli di Jesi (c/o New Holland), Offagna e Pozzuoli (c/o Accademia Aereonautica) in maggio. Come già anticipato nel sottoparagrafo dedicato all’evoluzione della struttura organizzativa di UBI Banca, con la realizzazione della “Banca Unica” è stata completata la riconfigurazione del modello distributivo di Gruppo delineata nel Piano Industriale 2019/2020. Più in dettaglio: le filiali sono state suddivise in cinque Macro Aree Territoriali: Nord Ovest, Milano Emilia

Romagna, Bergamo e Lombardia Ovest, Brescia e Nord Est e Centro Sud; sono divenute pienamente operative le nuove divisioni Top Private Banking (TPB) – punto di

riferimento specialistico per la clientela Top Private10 – e Corporate & Investment Banking (CIB) che opera quale: - gestore esclusivo dei Gruppi Large Corporate tramite un team di figure innovative, il

Global Relationship Manager (GRM), referente unico del cliente per l’operatività complessiva, ordinaria e straordinaria11;

- fornitore di servizi e prodotti evoluti per le aziende Mid Corporate12 sulle quali il CIB ha un ruolo di fabbrica prodotto per le operazioni straordinarie di fusione e acquisizione, accesso al mercato dei capitali e di finanza strutturata;

i 123 centri (46 PCU e 77 Corner) che a fine 2016 costituivano la struttura UBI Banca Private & Corporate Unity sono scesi a 104 (38 PCU e 66 Corner)13. Le risorse preposte a seguire la clientela Top Private sono confluite in 22 Centri Top Private e 40 Corner di nuova costituzione – già operativi al 31 marzo 2017 – alle dipendenze del Responsabile Top Private Banking. Dal 3 aprile 2017, con il passaggio dei restanti Private Banker in filiale, i PCU ed i relativi Corner 14 sono stati convertiti in Centri Imprese facenti capo alle Macro Aree Territoriali.

Si ricorda infine che il presidio del territorio continua ad essere garantito anche da una rete di 780 promotori finanziari facenti capo alla società IW Bank Spa (787 a fine 2016) relativamente ai quali è in atto un processo di razionalizzazione dei portafogli gestiti associati.

9 Si veda il capitolo “La struttura distributiva e il posizionamento” della Relazione sulla gestione consolidata. Si segnala inoltre la

cessata operatività in gennaio del minisportello di Frosinone presso l’Aereonautica militare. 10 Il Top Private Banking comprende la clientela Private con patrimonio (raccolta diretta ed indiretta) superiore a 1 milione di euro. 11 Al 31 marzo 2017 la direzione GRM risultava complessivamente composta da un team di 30 Global Relationship Manager. 12 Large Corporate: controparti con almeno 250 milioni di euro di fatturato; Mid Corporate: clienti con fatturato compreso tra 50 e

250 milioni. 13 Con decorrenza 20 febbraio 2017 è stata effettuata la chiusura di 6 PCU e di 13 Corner e la riqualificazione di 3 PCU in Corner e di

1 Corner in PCU: - EX BANCA POPOLARE DI BERGAMO: chiusura di 2 PCU (Brescia Via A. Gramsci, 39, Bergamo Piazza Vittorio Veneto, 8) e di 4 Corner

[Gavirate Piazza della Libertà, 2 (PCU Varese Nord), Milano Corso Italia, 22 (PCU Milano), Caravaggio Piazza Garibaldi, 1 (PCU Dalmine), Seregno Via Medici da Seregno, 29 (PCU Monza)]; riqualificazione del PCU di Saronno Via Pietro Micca, 10 in Corner;

- EX BANCO DI BRESCIA: chiusura di 2 PCU (a Bergamo Via Silvio Pellico, 10/12 e a Roma Via Vittorio Veneto, 108B) e del Corner di Bergamo Via Palma il Vecchio, 113; riqualificazione in Corner del PCU Lombardia Sud a Cremona Via Mantova, 137;

- EX BANCA CARIME: riqualificazione in PCU del Corner di Foggia Viale Ofanto, 198C; - EX BANCA DI VALLE CAMONICA: chiusura del PCU di Franciacorta a Lovere Via Gregorini, 43; - EX BANCA POPOLARE DI ANCONA: chiusura di 8 Corner [Roma Viale Buozzi, 78 (PCU Roma), Termoli Via Abruzzi e Ascoli Piceno Viale

Indipendenza, 42 (PCU Pescara), Senigallia Via Giovanni Marchetti, 70 e Jesi Corso Matteotti, 1 (PCU Jesi), Osimo Piazza Comune, 4 (PCU Civitanova), Campobasso Via Vittorio Veneto, 86 e Caserta Piazza Vanvitelli, 20 (PCU Aversa); riqualificazione in Corner del PCU di Napoli Via Petronio, 3;

- UBI BANCA (EX BPCI): chiusura del PCU di Roma in Corso Vittorio Emanuele II, 21. 14 Il dato non include le tre unità di UBI Banca operative dal 6 maggio 2013 e dedicate alla sola clientela Corporate.

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Il posizionamento di mercato La tabella sintetizza il posizionamento del Gruppo UBI Banca in termini di sportelli, raccolta tradizionale ed impieghi, sia a livello nazionale che nelle regioni e nelle province caratterizzate da una presenza più significativa delle Banche del Gruppo. Le rilevazioni fanno riferimento agli ultimi dati resi disponibili da Banca d’Italia: 31 dicembre 2016 sia per gli sportelli che per gli aggregati patrimoniali. A livello nazionale la quota di mercato in termini di sportelli si presenta pari al 5,3%, in lieve incremento rispetto a dicembre 2015 (5,1%), confermando livelli superiori al 10% in 14 province italiane, unitamente ad un’importante presenza a Milano (8,9%) e a Roma (oltre il 4%). La quota nazionale della raccolta tradizionale – che peraltro non include la componente obbligazionaria – si è attestata al 3,5%, mentre per gli impieghi risulta pari al 5,1%. Quale riflesso delle caratteristiche dei due Gruppi di origine, in alcune aree a maggior presidio territoriale continuano ad evidenziarsi quote di mercato della raccolta tradizionale e/o degli impieghi superiori a quelle degli sportelli.

Gruppo UBI Banca: le quote di mercato(*)

SportelliDepositi(**) (***)

Impieghi (***)

Nord Italia 6,1% 5,1% 6,1%

Lombardia 12,9% 8,5% 8,7% prov. di Bergamo 23,5% 30,7% 37,1% prov. di Brescia 22,2% 27,8% 29,5% prov. di Como 5,7% 5,7% 8,1% prov. di Lecco 5,9% 5,2% 9,3% prov. di Mantova 4,7% 3,8% 3,6% prov. di Milano 8,9% 3,9% 4,3% prov. di Monza Brianza 8,8% 7,8% 10,2% prov. di Pavia 13,0% 13,6% 11,5% prov. di Sondrio 5,8% 1,5% 4,5% prov. di Varese 24,1% 28,2% 21,3%

Piemonte 6,9% 4,9% 4,4% prov. di Torino 2,7% 1,9% 2,0% prov. di Alessandria 10,8% 7,2% 9,3% prov. di Cuneo 20,0% 18,3% 15,1% prov. di Novara 2,7% 3,2% 5,5%

Liguria 4,4% 3,8% 6,6% prov. di Genova 3,9% 3,1% 5,9% prov. di Imperia 4,9% 2,8% 8,1% prov. di La Spezia 6,5% 10,0% 6,5% prov. di Savona 3,8% 2,8% 8,8%

Centro Italia 3,4% 1,1% 2,9%

Marche 7,7% 7,4% 9,2% prov. di Ancona 10,2% 11,5% 11,6% prov. di Fermo 10,2% 9,6% 15,1% prov. di Macerata 8,3% 7,8% 10,8% prov. di Pesaro e Urbino 5,4% 3,3% 5,1%

Lazio 4,2% 0,8% 3,3% prov. di Roma 4,1% 0,7% 3,3% prov. di Viterbo 13,5% 12,1% 10,4%

Sud Italia 7,1% 6,1% 5,4%

Campania 5,3% 3,9% 4,6% prov. di Napoli 5,0% 3,5% 4,0% prov. di Caserta 7,9% 6,5% 9,0% prov. di Salerno 6,2% 4,9% 5,1%

Calabria 18,1% 19,8% 13,1% prov. di Catanzaro 11,1% 14,2% 9,0% prov. di Cosenza 22,2% 26,9% 17,2% prov. di Crotone 14,7% 10,9% 8,0% prov. di Reggio Calabria 20,2% 15,7% 10,9% prov. di Vibo Valentia 12,5% 24,6% 17,6%

Basilicata 8,3% 10,3% 7,5% prov. di Potenza 8,4% 11,2% 8,2% prov. di Matera 8,1% 9,0% 6,4%

Puglia 7,4% 6,4% 4,7% prov. di Bari 9,4% 7,6% 5,0% prov. di Brindisi 9,8% 7,5% 6,0% prov. di Barletta Andria Trani 5,4% 6,2% 4,6% prov. di Taranto 8,8% 7,1% 5,2%

Totale Italia 5,3% 3,5% 5,1%

(***) Quote di mercato per ubicazione dello sportello. La segnalazione di matrice per gli impieghi fa riferimento alla voce 58335 02 relativa al Totale impieghi, che riguarda il settore privato ed include le sofferenze lorde.

(*) Fonte Banca d'Italia: Base Dati Statistica per le quote sportelli; segnalazioni di matrice per gli aggregati patrimoniali.(**) Conti correnti, certificati di deposito, depositi a risparmio. Sono escluse le obbligazioni.

31.12.2016

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25

L’evoluzione dell’organico

Organico del Gruppo

31.3.2017 31.12.2016 Variazioni 31.3.2016 31.3.2017 31.12.2016 Variazioni

Numero A B A-B C D E D-E

UBI Banca Spa* 14.082 14.415 -333 14.468 15.388 15.778 -390 IW Bank Spa 300 305 -5 301 292 293 -1 UBI Banca International Sa 87 88 -1 85 84 84 -

TOTALE BANCHE 14.469 14.808 -339 14.854 15.764 16.155 -391

UBI Sistemi e Servizi SCpA 1.980 2.044 -64 1.953 850 862 -12 UBI Leasing Spa 203 207 -4 209 206 208 -2 Prestitalia Spa 170 170 - 177 87 89 -2 UBI Pramerica SGR Spa 153 154 -1 154 120 120 - UBI Factor Spa 142 144 -2 137 122 124 -2 UBI Academy SCRL 14 15 -1 14 - - - UBI Trustee Sa 6 6 - 5 5 5 - UBI Management Company Sa 5 5 - 4 4 4 - Kedomus Srl** 5 3 2 - - - - BPB Immobiliare Srl 4 4 - 4 4 4 - Centrobanca Sviluppo Impresa SGR Spa*** - - - - - - -

TOTALE 17.151 17.560 -409 17.511 17.162 17.571 -409

Collaboratori con contratto di somministrazione - - - - - - -

FORZA LAVORO 17.151 17.560 -409 17.511

FORZA LAVORO FTE 16.608,0 17.013,5 -405,5 16.969,2 Distaccati extra Gruppo

- out 18 18 - 23 - in 7 7 -

TOTALE RISORSE UMANE 17.169 17.578 -409 17.534 17.169 17.578 -409

Dipendenti effettivi in servizio Dipendenti a libro matricola

* Nel novembre 2016 e nel febbraio 2017 si sono perfezionate le fusioni per incorporazione delle Banche Rete in UBI Banca Spa.

** Kedomus Srl è la Real Estate Owned Company (Re.O.Co.) del Gruppo UBI Banca costituita il 5 agosto 2016, in essa sono distaccati cinque dipendenti del Gruppo.

*** Al 31 marzo 2017, così come alle date di raffronto, erano operative presso la Società 2 risorse parzialmente distaccate da altre Società del Gruppo e pertanto non computate tra i dipendenti effettivi in servizio.

Nel prospetto sopra riportato viene dettagliata – per ciascuna Società – l’effettiva distribuzione del personale dipendente (lavoratori a tempo indeterminato, a tempo determinato e con contratto di apprendistato) al 31 marzo 2017, rettificata per tenere conto dei distacchi da e verso altre entità del Gruppo ovvero esterne al Gruppo (colonna A), raffrontata con quelle di fine 2016 (colonna B) e del 31 marzo 2016 (colonna C), entrambe ricostruite su basi omogenee. Nella colonna D viene invece indicato, per ciascuna Società, il numero dei dipendenti risultanti a libro matricola al 31 marzo 2017 confrontato con la situazione di fine 2016, anch’essa ricostruita su basi omogenee (colonna E).

Rispetto a quanto pubblicato nelle precedenti informative, si segnala che: - per Banca Popolare Commercio e Industria Spa, Banca Regionale Europea Spa, Banca Popolare di Bergamo Spa, Banco di Brescia Spa,

Banca di Valle Camonica Spa, Banca Popolare di Ancona Spa e Banca Carime Spa, oggetto di incorporazione nel novembre 2016 e nel febbraio 2017, il relativo organico è stato ricompreso nella Capogruppo per entrambe le date di raffronto;

- per UBI Fiduciaria Spa e S.B.I.M. Spa l’organico in essere al 31 marzo 2016 (4 risorse in forza in UBI Fiduciaria), essendo divenute efficaci il 28 settembre 2016 le fusioni per incorporazione di entrambe le Società nella Capogruppo, è stato ricondotto in UBI Banca.

Al 31 marzo 2017 la forza lavoro del Gruppo UBI Banca si presentava costituita da 17.151 risorse rispetto alle 17.560 del dicembre 2016, evidenziando nel periodo una riduzione di 409 unità. In termini invece di FTE (Full Time Equivalent), ossia tenendo conto dell’effetto dei part-time in essere, la forza lavoro del Gruppo si è ridotta di 405,5 risorse (da 17.013,5 a 16.608,0). L’evoluzione intervenuta è riconducibile alle n. 486 uscite volontarie realizzate nell’ambito del “Protocollo di Intesa Sindacale – Piano Industriale 2019/2020” – siglato l’11 dicembre 2016 – che hanno interessato circa il 78% delle 62215 risorse previste in uscita nella prima fase di riassetto organizzativo correlata alla realizzazione della Banca Unica. Le restanti 136 risorse usciranno gradualmente nel corso dell’anno.

15 Alle 600 risorse previste in uscita durante la prima fase del Piano Industriale, sono andate ad aggiungersi n. 22 risorse riferite alle

domande in eccesso ricevute nell’ambito dell’Accordo dell’aprile 2016, accolte nel Protocollo del dicembre 2016.

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Tali uscite sono state parzialmente controbilanciate dai nuovi inserimenti effettuati in ottica di ricambio generazionale e di sostegno all’occupazione giovanile, in coerenza con gli impegni assunti dal Gruppo negli ultimi anni. Come emerge dalla tabella relativa alla dinamica per tipologia contrattuale, nei tre mesi dell’anno l’uscita netta di personale a tempo indeterminato ha trovato solo marginale compensazione nell’incremento del personale a tempo determinato. Nel dettaglio, la riduzione complessiva di 409 risorse è la risultante di: • 537 uscite (delle quali 530 a tempo

indeterminato, anche per effetto dei sopra citati ingressi al fondo di settore, e 7 a tempo determinato);

• 128 inserimenti (di cui 39 a tempo indeterminato e 89 a tempo determinato).

Per quanto riguarda gli inserimenti, si sottolinea che, dalla presentazione del Piano Industriale (giugno 2016) al 31 marzo 2017, il Gruppo ha effettuato circa 300 inserimenti.

Lavoratori dipendenti a libro matricola

Numero 31.3.2017 31.12.2016 Variazione

Totale lavoratori dipendenti 17.162 17.571 -409

di cui: tempo indeterminato 16.987 17.478 -491

tempo determinato 107 93 14apprendisti (*) 68 - 68

(*) L'apprendistato è un contratto riservato a giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che permette di ottenere una qualifica mediante una formazione in ambito lavorativo che dia competenze tecnico-professionali specifiche. La durata dei contratti in essere nel Gruppo UBI Banca attualmente è pari a 24 mesi.

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Prospetti consolidati riclassificati, prospetti di conto economico al netto delle più significative componenti non ricorrenti e prospetti di raccordo

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

ATTIVO

10. Cassa e disponibilità liquide 476.835 519.357 -42.522 -8,2% 506.194 -29.359 -5,8%

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 627.034 729.616 -102.582 -14,1% 966.772 -339.738 -35,1%

30. Attività finanziarie valutate al fair value 190.448 188.449 1.999 1,1% 194.738 -4.290 -2,2%

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.475.803 9.613.833 -1.138.030 -11,8% 15.699.461 -7.223.658 -46,0%

50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 7.274.195 7.327.544 -53.349 -0,7% 3.445.469 3.828.726 111,1%

60. Crediti verso banche 4.850.605 3.719.548 1.131.057 30,4% 3.591.309 1.259.296 35,1%

70. Crediti verso clientela 84.521.597 81.854.280 2.667.317 3,3% 84.072.553 449.044 0,5%

80. Derivati di copertura 424.061 461.767 -37.706 -8,2% 714.946 -290.885 -40,7%

90.Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 10.591 23.963 -13.372 -55,8% 61.469 -50.878 -82,8%

100. Partecipazioni 254.842 254.364 478 0,2% 259.545 -4.703 -1,8%

120. Attività materiali 1.637.718 1.648.347 -10.629 -0,6% 1.673.882 -36.164 -2,2%

130. Attività immateriali 1.686.920 1.695.973 -9.053 -0,5% 1.747.089 -60.169 -3,4% di cui: avviamento 1.465.260 1.465.260 - - 1.465.260 - -

140. Attività fiscali 2.982.254 3.044.044 -61.790 -2,0% 2.790.272 191.982 6,9%

150.Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 5.811 5.681 130 2,3% 70.283 -64.472 -91,7%

160. Altre attività 924.423 1.297.151 -372.728 -28,7% 895.255 29.168 3,3%

Totale dell'attivo 114.343.137 112.383.917 1.959.220 1,7% 116.689.237 -2.346.100 -2,0%

PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

10. Debiti verso banche 16.665.755 14.131.928 2.533.827 17,9% 11.495.105 5.170.650 45,0%

20. Debiti verso clientela 56.443.308 56.226.416 216.892 0,4% 56.527.759 -84.451 -0,1%

30. Titoli in circolazione 27.562.538 28.939.597 -1.377.059 -4,8% 33.124.613 -5.562.075 -16,8%

40. Passività finanziarie di negoziazione 722.633 800.038 -77.405 -9,7% 610.468 112.165 18,4%

60. Derivati di copertura 195.586 239.529 -43.943 -18,3% 1.000.034 -804.448 -80,4%

80. Passività fiscali 229.327 232.866 -3.539 -1,5% 427.460 -198.133 -46,4%

100. Altre passività 2.726.147 1.962.806 763.341 38,9% 2.476.949 249.198 10,1%

110. Trattamento di fine rapporto del personale 306.523 332.006 -25.483 -7,7% 337.289 -30.766 -9,1%

120. Fondi per rischi e oneri: 466.939 457.126 9.813 2,1% 255.392 211.547 82,8% a) quiescenza e obblighi simili 69.230 70.361 -1.131 -1,6% 68.981 249 0,4% b) altri fondi 397.709 386.765 10.944 2,8% 186.411 211.298 113,4%

140.+170.+180.+190.+

200.Capitale, sovrapprezzi di emissione, riserve, riserve da valutazione e azioni proprie 8.906.575 9.819.728 -913.153 -9,3% 9.877.656 -971.081 -9,8%

210. Patrimonio di pertinenza di terzi 50.769 72.027 -21.258 -29,5% 514.451 -463.682 -90,1%

220. Utile (perdita) del periodo 67.037 -830.150 n.s. n.s. 42.061 24.976 59,4%

Totale del passivo e del patrimonio netto 114.343.137 112.383.917 1.959.220 1,7% 116.689.237 -2.346.100 -2,0%

Importi in migliaia di euro

31.3.2017

A

31.12.2016

B

Variazioni

A-B

Variazioni %

A/B

31.3.2016

C

Variazioni

A-C

Variazioni %

A/C

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28

Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali consolidati riclassificati

ATTIVO

10. Cassa e disponibilità liquide 476.835 519.357 490.884 476.840 506.19420. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 627.034 729.616 677.514 681.543 966.77230. Attività finanziarie valutate al fair value 190.448 188.449 189.638 188.641 194.73840. Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.475.803 9.613.833 14.144.698 15.417.870 15.699.46150. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 7.274.195 7.327.544 3.403.798 3.452.886 3.445.469 60. Crediti verso banche 4.850.605 3.719.548 4.108.062 3.930.021 3.591.30970. Crediti verso clientela 84.521.597 81.854.280 82.010.978 83.906.862 84.072.55380. Derivati di copertura 424.061 461.767 792.164 791.268 714.946

90.Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 10.591 23.963 68.955 63.857 61.469

100. Partecipazioni 254.842 254.364 260.220 253.719 259.545120. Attività materiali 1.637.718 1.648.347 1.652.607 1.659.827 1.673.882130. Attività immateriali 1.686.920 1.695.973 1.688.282 1.685.184 1.747.089

di cui: avviamento 1.465.260 1.465.260 1.465.260 1.465.260 1.465.260140. Attività fiscali 2.982.254 3.044.044 2.981.776 3.006.517 2.790.272

150.Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 5.811 5.681 64.401 63.883 70.283

160. Altre attività 924.423 1.297.151 832.951 1.081.317 895.255

Totale dell'attivo 114.343.137 112.383.917 113.366.928 116.660.235 116.689.237

PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

10. Debiti verso banche 16.665.755 14.131.928 13.800.894 13.691.017 11.495.10520. Debiti verso clientela 56.443.308 56.226.416 53.789.291 55.460.078 56.527.75930. Titoli in circolazione 27.562.538 28.939.597 30.794.003 32.064.830 33.124.61340. Passività finanziarie di negoziazione 722.633 800.038 584.324 612.314 610.46860. Derivati di copertura 195.586 239.529 1.100.804 1.110.942 1.000.03480. Passività fiscali 229.327 232.866 243.662 241.596 427.460100. Altre passività 2.726.147 1.962.806 2.750.791 3.230.328 2.476.949110. Trattamento di fine rapporto del personale 306.523 332.006 343.160 339.679 337.289120. Fondi per rischi e oneri: 466.939 457.126 587.569 591.468 255.392

a) quiescenza e obblighi simili 69.230 70.361 72.347 73.527 68.981b) altri fondi 397.709 386.765 515.222 517.941 186.411

140.+170.+180.+190.+

200.Capitale, sovrapprezzi di emissione, riserve, riserve da valutazione e azioni proprie 8.906.575 9.819.728 9.644.117 9.629.328 9.877.656

210. Patrimonio di pertinenza di terzi 50.769 72.027 482.826 475.640 514.451220. Utile (perdita) del periodo 67.037 -830.150 -754.513 -786.985 42.061

Totale del passivo e del patrimonio netto 114.343.137 112.383.917 113.366.928 116.660.235 116.689.237

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.12.2016 30.9.2016 30.6.2016 31.3.2016

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29

Conto economico consolidato riclassificato

31.3.2017 31.3.2016 VariazioniVariazioni

%31.12.2016

A B A-B A/B C

10.-20. Margine d'interesse 347.187 387.600 (40.413) (10,4%) 1.497.891 di cui: effetti della Purchase Price Allocation (3.370) (5.616) (2.246) (40,0%) (19.707) Margine d'interesse esclusi gli effetti della PPA 350.557 393.216 (42.659) (10,8%) 1.517.598

70. Dividendi e proventi simili 2.045 523 1.522 291,0% 9.678 Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 3.809 5.252 (1.443) (27,5%) 24.136

40.-50. Commissioni nette 350.861 337.146 13.715 4,1% 1.335.033 di cui commissioni di performance 3.223 2.311 912 39,5% 26.349

80.+90.+100.+110.

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 65.360 15.714 49.646 315,9% 153.711

220. Altri oneri/proventi di gestione 28.889 26.705 2.184 8,2% 99.050 Proventi operativi 798.151 772.940 25.211 3,3% 3.119.499

Proventi operativi esclusi gli effetti della PPA 801.521 778.556 22.965 2,9% 3.139.206 180.a Spese per il personale (320.579) (319.787) 792 0,2% (1.275.306) 180.b Altre spese amministrative (166.345) (171.800) (5.455) (3,2%) (734.654)

200.+210.Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (35.095) (36.042) (947) (2,6%) (143.506)

di cui: effetti della Purchase Price Allocation (1.943) (3.289) (1.346) (40,9%) (10.624) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali esclusi gli effetti della PPA (33.152) (32.753) 399 1,2% (132.882)

Oneri operativi (522.019) (527.629) (5.610) (1,1%) (2.153.466)

Oneri operativi esclusi gli effetti della PPA (520.076) (524.340) (4.264) (0,8%) (2.142.842) Risultato della gestione operativa 276.132 245.311 30.821 12,6% 966.033 Risultato della gestione operativa esclusi gli effetti della PPA 281.445 254.216 27.229 10,7% 996.364

130.a Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (134.802) (155.339) (20.537) (13,2%) (1.565.527)

130. b+c+dRettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie (16.142) 252 16.394 n.s. (130.057)

190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.460) (6.368) 1.092 17,1% (42.885) 240.+270. Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 116 402 (286) (71,1%) 22.969

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 117.844 84.258 33.586 39,9% (749.467)

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte esclusi gli effetti della PPA 123.157 93.163 29.994 32,2% (719.136)

290. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (39.006) (34.352) 4.654 13,5% 182.388 di cui: effetti della Purchase Price Allocation 1.758 2.952 (1.194) (40,4%) 10.048

330. (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (6.082) (7.400) (1.318) (17,8%) 1.267 di cui: effetti della Purchase Price Allocation 95 521 (426) (81,8%) 1.696

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri esclusi gli effetti della PPA 76.216 47.938 28.278 59,0% (547.225)

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri 72.756 42.506 30.250 71,2% (565.812)

180.a Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi - (445) (445) (100,0%) (207.783) 210. Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi - - - - (37.936) 180.b Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi (4.617) - 4.617 - (15.541)

200.Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte e dei terzi - - - - (3.078)

180.b Oneri progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi (1.102) - 1.102 - -

340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 67.037 42.061 24.976 59,4% (830.150)

Effetto complessivo della Purchase Price Allocation sul conto economico (3.460) (5.432) (1.972) (36,3%) (18.587)

Importi in migliaia di euro

Page 31: Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2017 intermedio di... · pubblicare il Resoconto intermedio di gestione relativo al primo e al terzo trimestre. ... -Il Piano strategico

30

Evoluzione trimestrale del conto economico consolidato riclassificato

I trimestre IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre

10.-20. Margine d'interesse 347.187 364.765 367.554 377.972 387.600 di cui: effetti della Purchase Price Allocation (3.370) (3.362) (5.870) (4.859) (5.616) Margine d'interesse esclusi gli effetti della PPA 350.557 368.127 373.424 382.831 393.216

70. Dividendi e proventi simili 2.045 (59) 1.138 8.076 523 Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 3.809 5.197 6.989 6.698 5.252

40.-50. Commissioni nette 350.861 346.188 321.392 330.307 337.146 di cui commissioni di performance 3.223 18.291 2.524 3.223 2.311

80.+90.+100.+110.

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 65.360 47.367 23.755 66.875 15.714

220. Altri oneri/proventi di gestione 28.889 22.047 24.760 25.538 26.705 Proventi operativi 798.151 785.505 745.588 815.466 772.940

Proventi operativi esclusi gli effetti della PPA 801.521 788.867 751.458 820.325 778.556 180.a Spese per il personale (320.579) (321.521) (314.687) (319.311) (319.787) 180.b Altre spese amministrative (166.345) (241.245) (166.083) (155.526) (171.800)

200.+210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (35.095) (37.511) (34.265) (35.688) (36.042) di cui: effetti della Purchase Price Allocation (1.943) (1.912) (2.040) (3.383) (3.289) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali esclusi gli effetti della PPA (33.152) (35.599) (32.225) (32.305) (32.753)

Oneri operativi (522.019) (600.277) (515.035) (510.525) (527.629)

Oneri operativi esclusi gli effetti della PPA (520.076) (598.365) (512.995) (507.142) (524.340) Risultato della gestione operativa 276.132 185.228 230.553 304.941 245.311

Risultato della gestione operativa esclusi gli effetti della PPA 281.445 190.502 238.463 313.183 254.216 130.a Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (134.802) (191.773) (167.381) (1.051.034) (155.339) 130.

b+c+dRettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie (16.142) (79.204) (386) (50.719) 252

190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.460) (12.684) (3.544) (20.289) (6.368) 240.+270. Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 116 21.027 339 1.201 402

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 117.844 (77.406) 59.581 (815.900) 84.258

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte esclusi gli effetti della PPA 123.157 (72.132) 67.491 (807.658) 93.163

290. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (39.006) 20.669 (14.721) 210.792 (34.352) di cui: effetti della Purchase Price Allocation 1.758 1.742 2.622 2.732 2.952

330. (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (6.082) (8.298) (7.707) 24.672 (7.400) di cui: effetti della Purchase Price Allocation 95 221 445 509 521

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri esclusi gli effetti della PPA 76.216 (61.724) 41.996 (575.435) 47.938 Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri 72.756 (65.035) 37.153 (580.436) 42.506

180.a Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi - 114 (218) (207.234) (445) 210. Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi - - - (37.936) - 180.b Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi (4.617) (7.638) (4.463) (3.440) -

200.Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte e dei terzi - (3.078) - - -

180.b Oneri progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi (1.102) - - - -

340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 67.037 (75.637) 32.472 (829.046) 42.061

Effetto complessivo della Purchase Price Allocation sul conto economico (3.460) (3.311) (4.843) (5.001) (5.432)

Importi in migliaia di euro

2017 2016

Page 32: Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2017 intermedio di... · pubblicare il Resoconto intermedio di gestione relativo al primo e al terzo trimestre. ... -Il Piano strategico

31

31.3.2017 31.3.2016

Importi in migliaia di euro

Margine di interesse (inclusi effetti PPA) 347.187 387.600 (40.413) (10,4%)

Dividendi e proventi simili 2.045 523 1.522 291,0%

Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 3.809 5.252 (1.443) (27,5%)

Commissioni nette 350.861 337.146 13.715 4,1% di cui commissioni di performance 3.223 2.311 912 39,5% Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 65.360 15.714 49.646 315,9%

Altri oneri/proventi di gestione 28.889 26.705 2.184 8,2%

Proventi operativi (inclusi effetti PPA) 798.151 772.940 25.211 3,3%

Spese per il personale (320.579) (319.787) 792 0,2%

Altre spese amministrative (166.345) (171.800) (5.455) (3,2%) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (inclusi effetti PPA) (35.095) (36.042) (947) (2,6%)

Oneri operativi (inclusi effetti PPA) (522.019) (527.629) (5.610) (1,1%)

Risultato della gestione operativa (inclusi effetti PPA) 276.132 245.311 30.821 12,6%

Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (134.802) (155.339) (20.537) (13,2%) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie 2.521 252 2.269 n.s.

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.460) (6.368) 1.092 17,1%

Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 116 402 (286) (71,1%)

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (inclusi effetti PPA) 136.507 84.258 52.249 62,0%

Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (44.138) (34.352) 9.786 28,5%

(Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (6.082) (7.400) (1.318) (17,8%)

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 86.287 42.506 43.781 103,0%

Conto economico consolidato riclassificato al netto delle più significative componenti non ricorrenti

Variazioni Variazioni%

al netto delle componenti non

ricorrenti

al netto delle componenti non

ricorrenti

In seguito all’approvazione delle nuove linee guida del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste non ricorrenti, avvenuta in data 18 ottobre 2016, il prospetto di sintesi è stato rivisto nell’esposizione dei dati relativa al periodo comparativo e differisce pertanto da quanto pubblicato nel Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016.

Page 33: Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2017 intermedio di... · pubblicare il Resoconto intermedio di gestione relativo al primo e al terzo trimestre. ... -Il Piano strategico

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33

Prospetto di raccordo al 31 marzo 2017

CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 31.3.2017 31.3.2017

Importi in migliaia di euro

Schema di bilancio

consolidato

Recupero imposte

Utile delle partecipazioni valutate a pn

Amm.ti per migliorie su beni di terzi

Oneri progetto Banca Unica

(Piano Industriale 2019/2020)

Oneri progetto Bridge Banks

Prospetto consolidato riclassificato

10.-20. Margine d'interesse 347.187 347.187 70. Dividendi e proventi simili 2.045 2.045

Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 3.809 3.809 40.-50. Commissioni nette 350.861 350.861

80.+90.+100.+110.

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 65.360 65.360

220. Altri oneri/proventi di gestione 82.170 (53.992) 711 28.889

Proventi operativi 847.623 (53.992) 3.809 711 - - 798.151

180.a Spese per il personale (320.579) (320.579) 180.b Altre spese amministrative (228.853) 53.992 6.883 1.633 (166.345)

200.+210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (34.384) (711) (35.095)

Oneri operativi (583.816) 53.992 - (711) 6.883 1.633 (522.019)

Risultato della gestione operativa 263.807 - 3.809 - 6.883 1.633 276.132

130.a Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (134.802) (134.802) 130.

b+c+dRettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie (16.142) (16.142)

190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.460) (7.460) 240.+270. Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 3.925 (3.809) 116

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 109.328 - - - 6.883 1.633 117.844

290. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (36.237) (2.238) (531) (39.006) 330. (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (6.054) (28) (6.082)

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri 67.037 - - - 4.617 1.102 72.756

180.b Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi - (4.617) (4.617) 180.b Oneri progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi - (1.102) (1.102)

340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 67.037 - - - - - 67.037

Voci

Riclassifiche

Prospetto di raccordo al 31 marzo 2016

CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 31.3.2016 31.3.2016

Importi in migliaia di euro

Schema di bilancio

consolidato

Recupero imposte

Utile delle partecipazioni valutate a pn

Amm.ti per migliorie su beni di terzi

Adeguamenti sugli oneri per esodi anticipati

(ex Accordo 23 12 2015)

Prospetto consolidato riclassificato

10.-20. Margine d'interesse 387.600 387.600 70. Dividendi e proventi simili 523 523

Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 5.252 5.252 40.-50. Commissioni nette 337.146 337.146

80.+90.+100.+110.

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 15.714 15.714

220. Altri oneri/proventi di gestione 81.059 (55.185) 831 26.705

Proventi operativi 822.042 (55.185) 5.252 831 - 772.940

180.a Spese per il personale (320.554) 767 (319.787) 180.b Altre spese amministrative (226.985) 55.185 (171.800)

200.+210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (35.211) (831) (36.042)

Oneri operativi (582.750) 55.185 - (831) 767 (527.629)

Risultato della gestione operativa 239.292 - 5.252 - 767 245.311

130.a Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (155.339) (155.339) 130.

b+c+dRettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie 252 252

190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.368) (6.368) 240.+270. Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 5.654 (5.252) 402

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 83.491 - - - 767 84.258

290. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (34.098) (254) (34.352) 330. (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (7.332) (68) (7.400)

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante oneri per esodi anticipati 42.061 - - - 445 42.506

180.aAdeguamenti sugli oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi - (445) (445)

340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 42.061 - - - - 42.061

Voci

Riclassifiche

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Prospetto di raccordo al 31 dicembre 2016

CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 31.12.2016 31.12.2016

Importi in migliaia di euro

Schema di bilancio

consolidato

Recupero imposte

Utile delle partecipazioni valutate a pn

Amm.ti per migliorie su beni di terzi

Oneri per esodi anticipati

(ex Accordo 11 12 2016 ed adeguamenti ex Accordo 23 12 2015)

Impairment marchi(Piano

Industriale 2019/2020)

Oneri progetto

Banca Unica(Piano

Industriale 2019/2020)

Impairment immobili

Prospetto consolidato riclassificato

10.-20. Margine d'interesse 1.497.891 1.497.891 70. Dividendi e proventi simili 9.678 9.678

Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 24.136 24.136 40.-50. Commissioni nette 1.335.033 1.335.033

80.+90.+100.+110.

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 153.711 153.711

220. Altri oneri/proventi di gestione 306.541 (212.416) 4.925 99.050

Proventi operativi 3.302.854 (212.416) 24.136 4.925 - - - - 3.119.499

180.a Spese per il personale (1.599.717) 324.411 (1.275.306) 180.b Altre spese amministrative (970.465) 212.416 23.395 (734.654)

200.+210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (206.020) (4.925) 62.854 4.585 (143.506)

Oneri operativi (2.776.202) 212.416 - (4.925) 324.411 62.854 23.395 4.585 (2.153.466)

Risultato della gestione operativa 526.652 - 24.136 - 324.411 62.854 23.395 4.585 966.033

130.a Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (1.565.527) (1.565.527) 130.

b+c+dRettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie (130.057) (130.057)

190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (42.885) (42.885) 240.+270. Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 47.105 (24.136) 22.969

Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.164.712) - - - 324.411 62.854 23.395 4.585 (749.467)

290. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente 319.619 (107.283) (20.836) (7.606) (1.506) 182.388 330. (Utile)/perdita d'esercizio di pertinenza di terzi 14.943 (9.345) (4.082) (248) (1) 1.267

Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri (830.150) - - - 207.783 37.936 15.541 3.078 (565.812)

180.a Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi - (207.783) (207.783) 210. Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi - (37.936) (37.936) 180.b Oneri progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi - (15.541) (15.541) 200. Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte e dei terzi - (3.078) (3.078)

340. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo (830.150) - - - - - - - (830.150)

Voci

Riclassifiche

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Note esplicative alla redazione dei prospetti consolidati Gli Schemi di bilancio obbligatori sono stati redatti sulla base della Circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, pertanto, ai fini della redazione del presente Resoconto sono state osservate le previsioni di cui al 4° Aggiornamento del 15 dicembre 2015. Per consentire una visione più coerente con il profilo gestionale, vengono redatti i Prospetti riclassificati, in applicazione delle seguenti regole:

- la voce utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto include gli utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto iscritti alla voce 240 dello schema contabile;

- la voce altri oneri/proventi di gestione include la voce 220, al netto delle riclassificazioni citate in altri punti; - i recuperi di imposte iscritti alla voce 220 dello schema contabile (altri oneri/proventi di gestione) sono

riclassificati a riduzione delle imposte indirette incluse fra le altre spese amministrative; - la voce rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali include le voci 200 e 210 dello schema contabile,

nonché le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi classificate alla voce 220; - la voce utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni include la voce 240, al netto degli utili (perdite)

delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, nonché la voce 270 dello schema contabile;

- gli oneri derivanti dall’approvazione del nuovo Piano Industriale 2019/2020 sono stati isolati e ricondotti in apposite righe (al netto delle imposte e dei terzi) in calce ai prospetti (le spese sono state imputate a conto economico nel 2° trimestre 2016, con modesti adeguamenti nei periodi successivi): • gli oneri per esodi anticipati includono un parziale della voce 180a dello schema contabile; • gli oneri conseguenti al progetto Banca Unica evidenziano un parziale della voce 180b dello schema contabile; • l’impairment sui marchi recepisce un parziale della voce 210;

- gli oneri per esodi anticipati (al netto di imposte e terzi) presenti nel 1°, nel 3° e nel 4° trimestre 2016, costituiscono un parziale della voce 180a dello schema contabile;

- le rettifiche di valore delle attività materiali (al netto di imposte e terzi) presenti nel 4° trimestre 2016 includono un parziale della voce 200 dello schema contabile;

- gli oneri relativi al progetto di acquisizione delle Bridge Banks (al netto di imposte e terzi) presenti nel 1° trimestre 2017 rappresentano un parziale della voce 180b.

La riconduzione delle voci dei prospetti riclassificati ai dati degli schemi di bilancio viene agevolata da un lato con l’inserimento, a margine di ciascuna voce, del numero corrispondente alla voce di schema obbligatorio ivi ricondotta e dall’altro, con la predisposizione di specifici Prospetti di raccordo. Si evidenzia inoltre che i commenti andamentali dei principali aggregati patrimoniali ed economici vengono effettuati sulla base dei prospetti riclassificati, nonché dei prospetti riclassificati riferiti ai periodi di comparazione, cui si uniformano anche le tabelle di dettaglio inserite nei successivi capitoli del presente Resoconto. Al fine di agevolare l’analisi dell’evoluzione economica del Gruppo ed in ottemperanza alla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 20061, sono stati inseriti due appositi Prospetti, il primo di sintesi (che consente una lettura comparata dei risultati del periodo in termini normalizzati), il secondo, di natura analitica, che evidenzia l’impatto economico dei principali eventi ed operazioni non ricorrenti – essendo i relativi effetti patrimoniali e finanziari, in quanto strettamente connessi, non significativi – che così si riassumono:

I Trimestre 2017: - oneri connessi all’approvazione del nuovo Piano Industriale 2019/2020 (legati al completamento della Banca Unica);

- rettifiche di valore sull’investimento nel Fondo Atlante; - oneri legati al progetto di acquisizione delle Bridge Banks.

I Trimestre 2016: - adeguamenti sugli oneri per esodi anticipati spesati a margine del’Accordo del 23 dicembre 2015.

1 In seguito all’entrata in vigore (dal 3 luglio 2016) degli Orientamenti ESMA/2015/1415, le cui linee guida la Consob ha incorporato

nelle proprie prassi di vigilanza e monitoraggio degli emittenti, i criteri del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste non ricorrenti (evidenziate nei Prospetti normalizzati) sono stati oggetto di revisione. I nuovi criteri di determinazione, che circoscrivono il carattere di non ricorrenza a ben specifici proventi ed oneri (connessi ad esempio all’adozione di un Piano Industriale, oppure agli impatti valutativi e realizzativi su immobilizzazioni materiali, immateriali, finanziarie e titoli HTM, agli effetti di modifiche normative e metodologiche, nonché ad eventi straordinari, anche di natura sistemica) sono stati approvati dal Consiglio di Gestione del 18 ottobre 2016.

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Il conto economico consolidato

I dati economici commentati fanno riferimento ai prospetti consolidati riclassificati – conto economico, evoluzione trimestrale e conto economico al netto delle più significative componenti non ricorrenti (sintetico e analitico) – riportati nello specifico capitolo, ai quali anche le tabelle di dettaglio di seguito inserite sono state uniformate. Per la descrizione degli interventi, si rinvia alle Note esplicative che seguono i prospetti riclassificati, nonché ai prospetti di raccordo. Inoltre, i commenti esaminano le dinamiche che hanno caratterizzato il primo trimestre 2017 rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio, nonché rispetto agli ultimi tre mesi del 2016 (quest’ultimo evidenziato da un leggero sfondo).

Il primo trimestre dell’anno si è concluso con un utile netto superiore ai 67 milioni di euro1, in crescita del 59,4% rispetto ai 42,1 milioni dello stesso periodo del 2016, grazie all’andamento positivo dei proventi operativi, all’ulteriore flessione degli oneri, nonché a minori esigenze rettificative sul portafoglio crediti. Il risultato conseguito assume, fra l’altro, maggior rilevanza se si tiene conto che il Gruppo ha contemporaneamente gestito tutte le complessità legate all’incorporazione delle ultime 5 ex Banche Rete. L’evoluzione infra-annuale evidenzia un deciso miglioramento rispetto alla perdita netta di 75,6 milioni registrata nel quarto trimestre 2016, condizionata soprattutto dagli oneri a carico del sistema bancario spesati a fine anno (il contributo addizionale al Fondo di Risoluzione, 74,7 milioni; la svalutazione complessiva dell’investimento nel Fondo Atlante, 73 milioni; nonché la rettifica sulla quota di partecipazione allo Schema volontario del FITD per CariCesena, pari a 3,9 milioni), pur in presenza di un recupero dei ricavi su base congiunturale. Nei tre mesi in esame, la gestione ordinaria ha dato luogo a proventi operativi per 798,2 milioni, in miglioramento del 3,3% rispetto ai 772,9 milioni del 2016, quale sintesi degli andamenti più sotto illustrati. Dal punto di vista congiunturale, i proventi operativi mostrano un ulteriore incremento rispetto ai 785,5 milioni del quarto trimestre, da ricondurre in via principale ai risultati della negoziazione e ai ricavi commissionali, a fronte dell’arretramento del margine d’interesse (-4,8%). Il margine d’interesse, comprensivo degli effetti della PPA per -3,4 milioni (-5,6 milioni nei primi tre mesi del 2016), è sceso a 347,2 milioni, contro i 387,6 milioni del periodo di confronto, recependo principalmente il movimento della struttura dei tassi nei due periodi2, ma anche gli effetti dei volumi intermediati/investiti; in particolare3: • l’intermediazione con la clientela ha prodotto un flusso di interessi netti pari a 300,9

milioni (330,8 milioni il dato di raffronto). La flessione è spiegata dall’evoluzione dei volumi attivi intermediati (-1,2% la variazione tendenziale delle consistenze medie, calcolata gestionalmente sugli impieghi lordi fruttiferi, di cui -8,2% per la componente a breve termine), ma soprattutto dall’effetto tasso sul portafoglio crediti complessivo, solo parzialmente compensati dalla dinamica riflessiva della raccolta a medio/lungo termine. Nonostante l’effetto tasso abbia significativamente impattato anche la raccolta a breve, quest’ultima ha trovato più che ampia compensazione nella diminuzione della provvista a m/l termine. In tale contesto la forbice con clientela si è chiusa di 14 punti base rispetto al primo trimestre 2016, risentendo della più accentuata riduzione che ha caratterizzato i tassi attivi rispetto a quelli sulla raccolta. Il saldo con la clientela include peraltro i differenziali incassati principalmente sulla copertura dei prestiti obbligazionari (34,6 milioni rispetto ai precedenti 46,8 milioni);

1 In seguito all’adozione delle nuove linee guida per la definizione degli elementi non ricorrenti approvata dal Consiglio di Gestione

nell’ottobre 2016 (si veda il precedente capitolo “Prospetti consolidati riclassificati, prospetti di conto economico al netto delle più significative componenti non ricorrenti e prospetti di raccordo”) sono stati rivisti gli elementi a suo tempo inclusi nel prospetto comparativo al 31 marzo 2016. Escludendo le componenti non ricorrenti (al netto della fiscalità e dei terzi) - negative per 19,3 milioni nel primo trimestre 2017 (per la contabilizzazione di un’ulteriore rettifica sull’investimento nel Fondo Atlante, per gli oneri collegati al progetto di acquisizione delle Banche Ponte, nonché per i costi rivenienti dal completamento della Banca Unica) e altrettanto negative ma per 0,4 milioni nell’analogo periodo 2016 (in seguito all’iscrizione degli adeguamenti sugli oneri per incentivi all’esodo), l’utile netto normalizzato sale a 86,3 milioni, contro i 42,5 milioni del 2016.

Entrambi i trimestri incorporano l’onere conseguente all’allocazione della differenza di fusione (Purchase Price Allocation - PPA) rispettivamente per 3,5 milioni nel 2017 e per 5,4 milioni nel 2016.

2 La media del tasso Euribor a 1 mese si è mantenuta negativa, scendendo a -0,377% nei primi tre mesi del corrente esercizio, dal -0,258% calcolato per il primo trimestre 2016.

3 La ricostruzione dei saldi netti è avvenuta allocando gli interessi attivi e passivi dei derivati di copertura, nonché gli interessi passivi sulle passività finanziarie di negoziazione all’interno delle diverse aree di attività (con clientela, finanziaria, con banche).

Al 31 marzo 2017 il Gruppo, in accordo alle proprie Policy e ai principi contabili internazionali, non ha rilevato il beneficio derivante dal TLTRO II.

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• il portafoglio titoli di proprietà ha generato interessi attivi netti per 48,8 milioni (59,3 milioni nel 2016), in presenza di investimenti in titoli di debito scesi nei dodici mesi di 3,8 miliardi. A fronte del maggior contributo fornito dal portafoglio HTM, incrementato dai titoli ex AFS riclassificati nel quarto trimestre 2016 (mentre il flusso proveniente dalla negoziazione si è pressoché azzerato), si evidenzia la flessione dell’apporto delle obbligazioni AFS (37,2 milioni rispetto ai corrispondenti 80 milioni), conseguenza anche delle prese di valore realizzate nel tempo. Il comparto incorpora inoltre i costi relativi agli scoperti (-328 mila euro) e alla parziale copertura dei titoli a tasso fisso (differenziali corrisposti sui derivati, scesi a 7,2 milioni, da 32,4 milioni, dopo la manovra di chiusura degli IRS realizzata nel mese di dicembre);

• l’attività sul mercato interbancario evidenzia un saldo negativo pressoché invariato di 2,5 milioni, principalmente determinato dall’intermediazione con altre controparti bancarie, stante i minori interessi sul debito corrisposti alle Banche Centrali (va infatti tenuto presente che il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale è stato azzerato dal 16 marzo 2016, dal precedente 0,05% in vigore dal settembre 2014).

Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Importi in migliaia di euro

Titoli di debito Finanziamenti Altre

operazioni 31.3.2017 31.3.2016

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 185 - - 185 1.693 2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 37.165 - - 37.165 80.025 4. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza 19.025 - - 19.025 11.265 5. Crediti verso banche 158 2.434 - 2.592 2.040 6. Crediti verso clientela 5 392.780 30 392.815 459.398 7. Derivati di copertura X X 27.326 27.326 14.440 8. Altre attività X X 7 7 63

Totale 56.538 395.214 27.363 479.115 568.924

Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Importi in migliaia di euroDebiti Titoli Altre

operazioni 31.3.2017 31.3.2016

1. Debiti verso banche centrali (452) X - (452) (1.834) 2. Debiti verso banche (4.622) X - (4.622) (2.785) 3. Debiti verso clientela (9.276) X (14) (9.290) (13.916) 4. Titoli in circolazione X (117.235) - (117.235) (161.472) 5. Passività finanziarie di negoziazione (328) - - (328) (1.312) 6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - 7. Altre passività e fondi X X (1) (1) (5) 8. Derivati di copertura X X - - -

Totale (14.678) (117.235) (15) (131.928) (181.324)

347.187 387.600 Margine di interesse

Su base congiunturale, il margine d’interesse mostra una contrazione di 17,6 milioni. All’interno dell’aggregato si evidenzia un ripiegamento delle componenti principali, solo residualmente frenate dalla modesta evoluzione positiva del saldo interbancario (funzionale all’indebitamento verso banche diverse dalle Banche Centrali).

Evoluzione trimestrale del margine d'interesse

Importi in migliaia di euro I trimestre IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre

Intermediazione con la clientela 300.899 312.354 313.688 322.298 330.823 Attività finanziaria 48.797 55.059 54.232 58.494 59.298 Interbancario (2.515) (2.883) (672) (3.187) (2.579) Componenti residuali 6 235 306 367 58

Margine d'interesse 347.187 364.765 367.554 377.972 387.600

2017 2016

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In particolare, l’intermediazione con la clientela ha continuato a risentire dell’effetto tasso sul portafoglio crediti, solo in parte frenato dalla dinamica riflessiva della raccolta a m/l termine e dalla marginale apertura del mark-down sulle scadenze più lunghe (nei due periodi la forbice si è ridotta di qualche punto base), ma è opportuno sottolineare che per il terzo trimestre consecutivo il mark-down sta migliorando, confermando il trend evidenziatasi nel corso del precedente esercizio. Il contributo del portafoglio titoli di debito ha invece riflesso la dinamica degli AFS (-32,4 milioni il flusso degli interessi a fronte di una riduzione delle consistenze di 1,1 miliardi), in gran parte compensato dagli aumentati flussi HTM, ma soprattutto dai minori costi di copertura sostenuti nel periodo (-19,4 milioni) dopo la manovra di rimodulazione del rischio tasso del dicembre 2016. Nel trimestre sono stati incassati dividendi, pressoché interamente sul portafoglio titoli AFS in capo ad UBI Banca, per 2 milioni, di cui 1,4 milioni di pertinenza della ex BRE e della ex Carime, quale ritorno economico sulle quote detenute nella Banca d’Italia e la rimanente parte riferita a quote OICR (la voce complessiva nel 2016 aveva totalizzato 0,5 milioni, i dividendi della Banca d’Italia erano stati infatti incassati nel mese di maggio). Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto4 nei primi tre mesi dell’anno sono stati pari a 3,8 milioni (5,3 milioni nel periodo di raffronto) derivanti, per gli apporti più rilevanti, da: Zhong Ou (1,7 milioni dai precedenti 2,3 milioni), Lombarda Vita (0,5 milioni invariati), Aviva Vita (1,4 milioni da 2,7 milioni, importo quest’ultimo inclusivo degli 0,8 milioni di Aviva Assicurazioni Vita, incorporata in Aviva Vita con efficacia dal 31 dicembre 2016). Commissioni attive: composizione Commissioni passive: composizione

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

a) garanzie rilasciate 12.552 13.004 a) garanzie ricevute (157) (424) c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 231.761 214.140 c) servizi di gestione e intermediazione: (26.879) (20.830)

1. negoziazione di strumenti finanziari 3.759 4.746 1. negoziazione di strumenti finanziari (2.928) (2.968) 2. negoziazione di valute 1.775 1.725 2. negoziazione di valute - (28) 3. gestioni di portafogli 89.423 77.558 3. gestioni di portafogli (2.303) (2.394)

3.1. individuali 19.334 18.302 3.1. proprie - - 3.2. collettive 70.089 59.256 3.2. delegate da terzi (2.303) (2.394)

4. custodia e amministrazione di titoli 1.892 1.943 4. custodia e amministrazione di titoli (1.585) (1.228) 5. banca depositaria - - 5. collocamento di strumenti finanziari (2.971) (1.231) 6. collocamento di titoli 68.516 67.757 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 9.420 10.040 (17.092) (12.981) 8. attività di consulenza 1.937 1.446 d) servizi di incasso e pagamento (10.989) (10.319)

8.1 in materia di investimenti 1.937 1.446 e) altri servizi (10.406) (10.728) 9. distribuzione di servizi di terzi 55.039 48.925 Totale (48.431) (42.301)

9.1. gestioni di portafogli 5 6 9.1.1. individuali 5 6

9.2. prodotti assicurativi 50.318 43.323 9.3. altri prodotti 4.716 5.596

d) servizi di incasso e pagamento 35.288 34.736 f) servizi per operazioni di factoring 2.986 3.706 i) tenuta e gestione dei conti correnti 48.742 43.891 j) altri servizi 67.963 69.970

Totale 399.292 379.447 Commissioni nette 350.861 337.146

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi

Le commissioni nette sono salite a 350,9 milioni (+13,7 milioni rispetto al 2016), grazie alla dinamica sia dei servizi legati al comparto “titoli”, sia dei servizi bancari generali. In dettaglio: • i servizi di gestione, intermediazione e consulenza hanno contribuito alla formazione

dell’aggregato con 203,1 milioni5, in crescita di 11,5 milioni rispetto all’analogo periodo 2016, dei quali +0,9 milioni relativi a maggiori commissioni di performance di pertinenza di UBI Pramerica SGR. La variazione è da ricondurre in gran parte ai buoni risultati delle gestioni di portafoglio (+12 milioni rivenienti sia dalle GPM sia da fondi comuni di investimento e sicav, in virtù dei maggiori volumi medi di risparmio gestito delle ex Banche Rete e di UBI Pramerica SGR), ma anche alla distribuzione di servizi di terzi, in particolare polizze assicurative Vita (+7 milioni circa, in relazione ai volumi medi sottoscritti). Risentendo della volatilità dei mercati e dei minori flussi di “compravendite” nell’ambito della raccolta

4 Nell’aggregato sono inseriti i risultati netti delle Società in base alla quota parte detenuta dal Gruppo. 5 L’importo è formato dai servizi di gestione, intermediazione e consulenza al netto delle corrispettive voci passive e calcolato

escludendo la negoziazione di valute.

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amministrata, si presentano invece in calo: la negoziazione (-0,9 milioni), la ricezione e trasmissione ordini (-0,6 milioni), nonché la custodia e amministrazione (-0,4 milioni). L’andamento dell’attività di collocamento (-1 milione) è del tutto funzionale agli stock sottoscritti e si è mantenuta in linea con i volumi registrati nel primo trimestre 2016. Al passivo, l’offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi ha evidenziato un aumento (+4,1 milioni) a 17,1 milioni, per effetto dei maggiori volumi in ambito finanziario che i promotori intercettano al di fuori dell’operatività di filiale;

• l’attività bancaria tradizionale6 ha migliorato la propria contribuzione di 2,2 milioni a 147,8 milioni. A fronte dell’incremento della tenuta e gestione dei conti correnti (+4,9 milioni, grazie alla maggior redditività dei conti tradizionali, unitamente all’apporto dei conti a pacchetto), si è riscontrato un calo generalizzato degli altri servizi (-1,7 milioni, per i minori finanziamenti e crediti di firma riferiti al perimetro di attività della ex Centrobanca, ma anche per la flessione, -1,8 milioni, della CDF, contabilizzata nell’aggregato per 32,2 milioni, da correlarsi anche alla dinamica dei volumi medi di impiego sul b/t), degli incassi e pagamenti, del factoring, nonché delle garanzie rilasciate/ricevute (complessivamente -1 milione).

Rispetto al quarto trimestre, le commissioni nette si presentano in crescita, ma in termini meno significativi (+4,7 milioni), anche per effetto del diverso peso delle commissioni di performance di pertinenza di UBI Pramerica SGR sui due periodi (18,3 milioni negli ultimi tre mesi dell’anno e 3,2 milioni7 nel primo trimestre 2017). In dettaglio, i servizi di gestione, intermediazione e consulenza hanno mostrato un aumento di 12,4 milioni a 203,1 milioni, sostenuto prevalentemente dal collocamento titoli (+22,7 milioni, rivenienti anche dai maggiori collocamenti di Sicav non di Gruppo) e dal buon andamento della distribuzione di servizi di terzi (specialmente le polizze Vita, +9 milioni), a fronte del rallentamento evidenziato dalle gestioni di portafogli (dove sono allocate le sopracitate commissioni di performance) e della crescita della voce passiva legata all’offerta fuori sede di prodotti e servizi. I servizi bancari si sono invece ridimensionati a 147,8 milioni (-7,7 milioni), incorporando una debolezza generalizzata riflesso dell’evoluzione dei volumi operativi, ma anche della stagionalità degli addebiti commissionali: -2,2 milioni gli incassi e pagamenti, per il minor numero di transazioni eseguite; -0,7 milioni il factoring; -1 milione gli altri servizi, in gran parte derivanti da finanziamenti e crediti di firma, stante il leggero indebolimento della CDF (-0,5 milioni); -6,5 milioni la tenuta dei conti correnti, quale conseguenza degli addebiti complessivi a fine anno sui conti tradizionali.

Evoluzione trimestrale delle commissioni nette

Importi in migliaia di euro I trimestre IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre

Servizi di gestione, intermediazione e consulenza (al netto delle corrispettive voci passive): 203.107 190.712 177.357 186.382 191.613

negoziazione di strumenti finanziari 831 1.295 608 2.200 1.778 gestioni di portafogli 87.120 99.253 82.408 78.236 75.164 custodia e amministrazione di titoli 307 1.026 940 695 715 collocamento di titoli 65.545 42.855 57.672 60.347 66.526 attività di ricezione e trasmissione di ordini 9.420 9.063 7.194 9.324 10.040 attività di consulenza 1.937 1.664 1.828 1.851 1.446 distribuzione di servizi di terzi 55.039 50.385 40.527 46.790 48.925 offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (17.092) (14.829) (13.820) (13.061) (12.981)

Servizi bancari(al netto delle corrispettive voci passive): 147.754 155.476 144.035 143.925 145.533

garanzie 12.395 9.689 10.005 10.349 12.580 negoziazione di valute 1.775 1.775 1.696 1.749 1.697 servizi di incasso e pagamento 24.299 26.538 24.678 25.952 24.417 servizi per operazioni di factoring 2.986 3.638 3.189 3.404 3.706 tenuta e gestione dei conti correnti 48.742 55.243 47.580 46.427 43.891 altri servizi 57.557 58.593 56.887 56.044 59.242

Commissioni nette 350.861 346.188 321.392 330.307 337.146

2017 2016

Nei primi tre mesi dell’anno, la favorevole situazione dei mercati finanziari, benché caratterizzata da un’elevata volatilità, ha consentito all’attività finanziaria di generare un utile

6 Tutte le variazioni sono state calcolate sottraendo le commissioni passive alle rispettive componenti attive. 7 Le commissioni di performance rappresentano lo 0,9% dei ricavi netti per commissioni dei tre mesi, contro il il 5,3% del precedente

quarto trimestre e lo 0,7% del corrispondente primo trimestre del 2016.

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di 65,4 milioni, in deciso recupero rispetto ai 15,7 milioni del corrispondente periodo 2016. Più precisamente: Risultato netto dell'attività di negoziazione (Voce 80)

Plusvalenze Utili da negoziazione

Minusvalenze Perdite da negoziazione

Risultato netto31.3.2017

Importi in migliaia di euro (A) (B) (C) (D) [(A+B)-(C+D)]

1. Attività finanziarie di negoziazione 1.826 1.224 (784) (1.661) 605 13.866

1.1 Titoli di debito 790 476 (55) (552) 659 3.067 1.2 Titoli di capitale 845 106 (14) (21) 916 (536) 1.3 Quote di O.I.C.R. - 1 (18) (1) (18) 5 1.4 Finanziamenti - - - - - - 1.5 Altre 191 641 (697) (1.087) (952) 11.330

2. Passività finanziarie di negoziazione - 39 - - 39 530

2.1 Titoli di debito - 39 - - 39 530 2.2 Debiti - - - - - - 2.3 Altre - - - - - -

3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 7.339 (6.240)

4. Strumenti derivati 97.928 40.767 (83.154) (41.731) 15.967 (6.652)

4.1 Derivati finanziari 97.928 40.767 (83.154) (41.731) 15.967 (6.652) - su titoli di debito e tassi di interesse 92.965 32.544 (80.282) (36.925) 8.302 (5.335) - su titoli di capitale e indici azionari 3.336 4.226 (1.277) (873) 5.412 (3.384) - su valute e oro X X X X 2.157 1.863 - altri 1.627 3.997 (1.595) (3.933) 96 204

4.2 Derivati su crediti - - - - - -

Totale 99.754 42.030 (83.938) (43.392) 23.950 1.504

Risultato netto dell'attività di copertura (Voce 90)

Importi in migliaia di euro 31.3.2017 31.3.2016

Risultato netto dell'attività di copertura (2.089) (986)

Utili (perdite) da cessione/riacquisto (Voce 100)

Importi in migliaia di euro

Attività finanziarie

1. Crediti verso banche - - - - 2. Crediti verso clientela 254 (975) (721) (1.607) 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 44.057 (26) 44.031 24.855

3.1 Titoli di debito 43.619 (2) 43.617 24.564 3.2 Titoli di capitale 438 (24) 414 291 3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - 3.4 Finanziamenti - - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - Totale attività 44.311 (1.001) 43.310 23.248

Passività finanziarie

1. Debiti verso banche - - - - 2. Debiti verso clientela - - - - 3. Titoli in circolazione 325 (3.134) (2.809) (6.756)

Totale passività 325 (3.134) (2.809) (6.756)

Totale 44.636 (4.135) 40.501 16.492

Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (Voce 110)

Importi in migliaia di euro 31.3.2017 31.3.2016

Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 2.998 (1.296)

65.360 15.714

Risultato netto dell'attività di negoziazione, di copertura, di cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value

31.3.2016

Utili Perdite Risultato netto31.3.2017

31.3.2016

• la negoziazione ha fornito una contribuzione positiva di circa 24 milioni (+1,5 milioni il dato

di raffronto) riconducibile per +0,7 milioni ai titoli di debito, per +6,3 milioni ai titoli di capitale e relativi derivati (per la quasi totalità quotati sui mercati regolamentati e riferiti a

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indici azionari), per +8,5 milioni all’attività in valuta8 legata all’operatività della clientela corporate, nonché per +8,3 milioni ai derivati su titoli di debito e tassi d’interesse (utili/perdite, plus/minusvalenze e ratei). Questi ultimi – che recepiscono anche l’attività svolta per conto della clientela – riflettono sia l’operatività in derivati di trading (inclusi gli eventuali unwinding), sia la valutazione dei derivati stessi (di investimento e pareggiati sul mercato), oltre alla maturazione dei relativi differenziali (peraltro negativi nei primi mesi dell’anno stante la crescita – ancorché contenuta – dei tassi swap sulle lunghe scadenze);

• la copertura, che esprime la variazione di fair value dei derivati e delle relative poste coperte, ha originato un risultato negativo per 2,1 milioni, da ricondursi soprattutto alla valorizzazione di mutui e finanziamenti oggetto di copertura (-1 milione nel 2016 legato soprattutto ai derivati su titoli AFS e in misura minore su mutui e finanziamenti);

• la cessione di AFS e il riacquisto di passività finanziarie hanno apportato utili per 40,5 milioni, di cui +43,6 milioni dalla vendita di titoli di Stato italiani da parte della Capogruppo, +0,4 milioni dalla cessione di partecipazioni, -0,7 milioni dalla cessione di posizioni in sofferenza, nonché -2,8 milioni dal riacquisto di titoli in circolazione nell’ambito dell’operatività in contropartita con la clientela. Nel 2016 l’utile dalla cessione/riacquisto di attività/passività finanziarie si era attestato a 16,5 milioni: +24,6 milioni dalla vendita di titoli di Stato italiani, +0,3 milioni quale effetto della chiusura della liquidazione di una Società industriale (di cui il Gruppo deteneva una partecipazione del 6%), -1,6 milioni dalla cessione di posizioni in sofferenza (riferite alla ex Centrobanca), nonché -6,8 milioni dal riacquisto di titoli in circolazione;

• la valutazione al fair value degli investimenti in fondi Tages e delle partecipazioni di private equity ha dato luogo ad un risultato positivo di 3 milioni (-1,3 milioni nel 2016, determinato dalle minusvalenze sui Fondi Tages solo parzialmente compensate dagli incrementi di fair value sulle partecipazioni PE).

Anche esaminando l’evoluzione infra-annuale il risultato dell’attività finanziaria mostra un progresso interessante di +18 milioni rispetto ai 47,4 milioni dei tre mesi precedenti, grazie soprattutto all’attività di cessione/riacquisto di attività/passività finanziarie, in miglioramento di 37,8 milioni, di cui 22,5 milioni dalla cessione di titoli di Stato italiani. Il quarto trimestre era invece stato caratterizzato da una rilevante contribuzione della negoziazione, per 46,4 milioni, di cui 29,7 milioni provenienti da strumenti derivati su titoli di debito e tassi d’interesse, anche per effetto della manovra di rimodulazione del rischio tasso sul portafoglio AFS realizzata all’inizio del mese di dicembre con la chiusura (unwinding) degli IRS utilizzati per la copertura del rischio tasso e ripristinata su data “forward”.

Evoluzione trimestrale del contributo dell'attività finanziaria

Importi in migliaia di euro I trimestre IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre

Risultato netto dell'attività di negoziazione 23.950 46.448 17.924 4.071 1.504 Risultato netto dell'attività di copertura (2.089) (574) 2.239 (264) (986)

Totale attività 43.310 8.327 9.584 76.373 23.248 Totale passività (2.809) (5.646) (6.997) (6.363) (6.756)

Utili (perdite) da cessione/riacquisto 40.501 2.681 2.587 70.010 16.492 Risultato netto delle attività/passività finanziarie

valutate al fair value 2.998 (1.188) 1.005 (6.942) (1.296)

Risultato netto 65.360 47.367 23.755 66.875 15.714

2017 2016

Gli altri oneri/proventi di gestione si sono portati a 28,9 milioni, in aumento di circa 2,2 milioni quale riflesso dell’evoluzione dei proventi (+1,9 milioni) a fronte della marginale variazione registrata dagli oneri di gestione (-0,2 milioni), in particolare quelli derivanti dai contratti di tesoreria agli enti pubblici. Nonostante le flessioni registrate dai recuperi su premi assicurativi (-0,4 milioni, legati ai minori volumi transati, la cui voce di spesa si ritrova fra le altre spese amministrative) e sui contratti di locazione finanziaria (-0,1 milioni, che trova correlata compensazione fra gli oneri), i proventi di

8 Il Gruppo non pone in essere posizioni speculative e i risultati si riferiscono all'operatività con la clientela e in proprio, generalmente

pareggiata sul mercato: di conseguenza le voci in questione (righe 1.5, 4.1 e 3) devono essere considerate secondo una vista unitaria. Nel complesso, le voci accolgono i risultati della negoziazione in cambi a pronti e a termine della clientela (transazioni chiuse e/o in essere), nonché dell’operatività per conto della clientela pareggiata gestionalmente da UBI Banca sul mercato. Le ampie oscillazioni valutarie verificatesi a partire dal 2015, che avevano guidato l’intensificarsi dell’operatività con la clientela, non si sono ancora esaurite, complici anche le incertezze legate al processo di uscita della Gran Bretagna dalla UE.

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gestione hanno beneficiato di aumentate sopravvenienze attive (+2,4 milioni), al cui interno viene contabilizzata anche la CIV, in flessione di 0,6 milioni. Su base congiunturale gli altri oneri/proventi di gestione sono migliorati di 6,8 milioni rispetto ai 22 milioni del quarto trimestre, grazie in prima istanza alla riduzione degli oneri complessivi (-6,8 milioni) e in particolare delle sopravvenienze passive (-6,4 milioni, anche per il venir meno degli oneri per rapine e perdite su cause e relative spese legali delle ex Banche Rete sostenuti a fine anno). Le componenti attive, invariate nei due periodi, hanno in ogni caso sintetizzato dinamiche opposte: una contrazione dei recuperi spese su conti correnti (-3 milioni, condizionati dalla stagionalità degli addebiti sui contri tradizionali), nonché su fitti e altri proventi per la gestione immobili e su contratti di locazione finanziaria (complessivamente -0,8 milioni), a fronte di una crescita delle sopravvenienze attive (+3,7 milioni, con la CIV stabile nei due periodi). Va sempre peraltro tenuto presente che le sopravvenienze attive e passive, essendo alimentate anche da componenti di natura eterogenea e di carattere non strutturale, spesso presentano dinamiche molto variabili da un periodo all’altro. Gli oneri operativi hanno totalizzato 522 milioni (-5,6 milioni rispetto al primo trimestre 2016), incorporando andamenti divergenti fra le diverse componenti: • le spese per il personale si sono

mantenute sostanzialmente stabili, attestandosi a 320,6 milioni (+0,8 milioni). Come si osserva in tabella, tutte le principali voci relative al Personale dipendente non hanno evidenziato movimenti di rilievo nei due periodi, poiché l’evoluzione delle retribuzioni e gli incrementi legati al CCNL hanno trovato adeguata compensazione nella diminuzione della forza lavoro media (-175 risorse). In aumento si presentano invece gli “Altri benefici a favore dei dipendenti” (+2,6 milioni), anche per effetto dei minori rimborsi per piani formativi. Alla stabilità dell’aggregato ha peraltro contribuito anche il diminuito esborso per gli Amministratori e i Sindaci (-1 milione circa), quale sintesi del processo di razionalizzazione societaria in atto nel Gruppo, che ha ridotto il numero di Consiglieri presenti, ma anche per i diminuiti compensi erogati;

• le altre spese amministrative – 166,3 milioni – si presentano in riduzione di 5,5 milioni, dei quali 3 milioni relativi all’imposizione fiscale indiretta, in gran parte conseguenti al venir meno dell’IVA infragruppo sui canoni di service dopo la costituzione della Banca Unica. La variazione delle spese correnti (-2,5 milioni) riepiloga risparmi che hanno interessato pressoché tutte le voci in tabella e in termini più significativi: gli affitti passivi, la conduzione e manutenzione immobili (-1,6 milioni per effetto delle chiusure di minisportelli nell’aprile 2016 e delle chiusure connesse alla realizzazione della Banca Unica) e i servizi in outsourcing (-1,4 milioni, principalmente correlati all’esaurita campagna commerciale che prevedeva un riscatto a premi conclusosi nella prima parte del 2016). In controtendenza si presentano solo

Spese per il personale: composizione

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

1) Personale dipendente (317.778) (316.030)

a) Salari e Stipendi (225.485) (225.429) b) Oneri sociali (60.673) (61.468) c) Indennità di fine rapporto (12.463) (12.276) d) Spese previdenziali - -

e) Accantonamento al trattamento di fine rapporto (187) (525) f) Accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (285) (207) - a contribuzione definita - - - a prestazione definita (285) (207) g) Versamenti ai fondi di previdenza complem. esterni: (9.857) (9.850) - a contribuzione definita (9.763) (9.812) - a benefici definiti (94) (38) h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - - i) Altri benefici a favore dei dipendenti (8.828) (6.275) 2) Altro personale in attività (318) (294) - Spese per collaboratori con contratto di somministrazione (3) (2) - Altre spese (315) (292) 3) Amministratori e Sindaci (2.483) (3.463)

4) Personale collocato a riposo - -

Totale (320.579) (319.787)

Altri proventi e oneri di gestione

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

Altri proventi di gestione 40.503 38.554

Recupero spese e altri ricavi su c/c 4.001 4.060 Recupero premi assicurativi 4.617 4.978 Recuperi di imposte 53.992 55.185 Fitti, canoni attivi e altri proventi per gestione immobili 1.180 1.135 Recupero spese su contratti di locazione finanziaria 3.545 3.660 Altri proventi e sopravvenienze attive 27.160 24.721 Riclassifica "recuperi di imposte" (53.992) (55.185)

Altri oneri di gestione (11.614) (11.849)

Ammortamento migliorie su beni di terzi (711) (831) Oneri relativi ai contratti di locazione finanziaria (2.460) (2.447) Oneri per contratti di tesoreria agli enti pubblici (631) (874) Altri oneri e sopravvenienze passive (8.523) (8.528)

Riclassifica ammortamento migliorie su beni di terzi per cespiti in affitto 711 831

Totale 28.889 26.705

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i servizi professionali e di consulenza (+0,9 milioni, per gli interventi di adeguamento normativi e prescrittivi, quali MiFID II, ma anche inerenti al sistema informativo e all’innovazione digitale), nonché le spese per recupero crediti (+1,4 milioni). Va peraltro tenuto presente che i contributi associativi includono la quota ordinaria relativa al Fondo di Risoluzione pari a 31,6 milioni9 per il 2017; il dato relativo al 2016 includeva la stima del contributo per 31,9 milioni;

• le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali hanno registrato una modesta flessione a 35,1 milioni (-0,9 milioni), giustificata dai minori ammortamenti sui beni real estate (-1,3 milioni, anche per le chiusure di sportelli intervenute), e dalla flessione della PPA (-1,3 milioni, da ricondursi all’impairment sui marchi delle ex Banche Rete effettuato a fine anno), a fronte dei maggiori ammortamenti sulle componenti IT (+1,7 milioni, afferenti alle componenti SW e HW centrale).

L’analisi congiunturale conferma il trend di contenimento degli oneri operativi, 522 milioni, che si riducono di 3,6 milioni rispetto ai 525,6 milioni del quarto trimestre 2016 (normalizzati per 74,7 milioni quale contributo addizionale al Fondo di Risoluzione richiesto da Banca d’Italia nel mese di dicembre). In dettaglio, rispetto agli ultimi tre mesi dell’esercizio: le spese per il personale si riducono di 0,9 milioni (da 321,5 a 320,6 milioni), sintetizzando i primi

risparmi conseguenti all’evoluzione dell’organico (le uscite per esodi anticipati ex Accordo Sindacale del’11 dicembre 2016 si sono principalmente concentrate a fine febbraio) che hanno ampiamente fronteggiato la dinamica delle componenti inerziali delle retribuzioni;

le altre spese amministrative (considerate al netto del sopracitato contributo straordinario) si sono mantenute stabili a 166,3 milioni (-0,3 milioni), in quanto l’appostazione del contributo ordinario al fondo di Risoluzione per 31,6 milioni ha trovato compensazione nei minori esborsi in ambito progettuale, per pubblicità e promozione, per recupero crediti e consulenze legali/societarie, nonché per riparazioni immobiliari (concentratesi a fine anno);

le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si sono ridimensionate a 35,1 milioni, -2,4 milioni, da ricondursi ai minori ammortamenti in ambito real estate (-1,5 milioni) e IT (-0,9 milioni).

Per effetto degli andamenti sopra descritti il risultato della gestione operativa è migliorato a 276,1 milioni, con un progresso del 12,6% rispetto al primo trimestre del 2016. Su base trimestrale, la gestione operativa evidenzia un incremento del 49% rispetto ai 185,2 milioni degli ultimi tre mesi dell’esercizio precedente (+6,3% normalizzando l’importo del quarto trimestre 2016). Quale riflesso dell’elevato profilo qualitativo del portafoglio, sia in termini di peso delle posizioni in bonis a basso rischio, sia con riferimento ai flussi di “nuovo deteriorato”, nel primo trimestre sono state iscritte rettifiche di valore nette per deterioramento crediti per 134,8 milioni, inferiori del 13,2% rispetto ai 155,3 milioni del corrispondente periodo del 2016. Come si può notare dalla tabella, la voce è stata alimentata per 131,4 milioni dalle svalutazioni specifiche nette, in riduzione di 18,8 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2016, rivenienti in gran parte dalle ex Banche Rete; l’aggregato ha peraltro beneficiato di riprese di valore (escluso il time reversal) per 80,9 milioni (70,8 milioni nel 2016).

9 La voce ha inoltre recepito un conguaglio di 99 mila euro relativo al versamento della quota 2015 al Fondo di Risoluzione.

Altre spese amministrative: composizione

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

A. Altre spese amministrative (156.317) (158.778)

Affitti passivi (11.809) (12.429) Servizi professionali e consulenze (18.194) (17.297) Canoni di locazione hardware, software ed altri beni (8.362) (8.107) Manutenzione hardware, software ed altri beni (10.692) (10.832) Conduzione immobili (10.409) (11.066) Manutenzione immobili (3.196) (3.547) Contazione, trasporto e gestione valori (2.857) (2.829) Contributi associativi (34.579) (34.612) Informazioni e visure (2.128) (2.453) Periodici e volumi (292) (339) Postali (3.317) (3.308) Premi assicurativi (7.908) (7.894) Pubblicità e promozione (3.523) (3.637) Rappresentanza (262) (301) Telefoniche e trasmissione dati (10.915) (11.133) Servizi in outsourcing (9.950) (11.362) Spese di viaggio (3.314) (3.553) Spese per recupero crediti (9.389) (7.979) Stampati, cancelleria e materiale di consumo (1.513) (1.887) Trasporti e traslochi (1.326) (1.346) Vigilanza (1.380) (1.678) Altre spese (1.002) (1.189)

B. Imposte indirette (10.028) (13.022)

Imposte indirette e tasse (2.932) (2.058) Imposte di bollo (49.054) (51.642) Imposta comunale sugli immobili (5.218) (5.036) Altre imposte (6.816) (9.471) Riclassifica "recuperi di imposte" 53.992 55.185

Totale (166.345) (171.800)

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Le rettifiche di portafoglio nette sono state invece pari a 3,4 milioni, -1,7 milioni rispetto al 2016, sintetizzando in dettaglio rettifiche di valore sui crediti in bonis pressoché invariate nei due periodi (7,7 milioni contro i precedenti 7,8 milioni), fronteggiate da un incremento delle riprese (4,2 milioni contro i precedenti 2,6 milioni), da ricondurre principalmente a Prestitalia, UBI Factor e UBI Banca International. Per effetto di quanto sopra esposto il costo del credito (calcolato come incidenza delle rettifiche nette complessive sul portafoglio prestiti netti alla clientela di fine periodo) si è ridimensionato allo 0,64%, a fronte dello 0,74% del trimestre di raffronto (dati annualizzati); l’intero esercizio 2016 aveva evidenziato un’incidenza pari all’1,91% per l’effetto delle maggiori rettifiche contabilizzate in coerenza con le previsioni del Piano Industriale. A conferma del trend migliorativo in atto, anche in termini congiunturali le rettifiche di valore nette si presentano in ridimensionamento, -29,7% rispetto ai 191,8 milioni del quarto trimestre che avevano determinato un costo del credito dello 0,94% (annualizzato). Rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento crediti: evoluzione trimestrale

Di Di Diportafoglio portafoglio portafoglio

2017 (131.363) (3.439) (134.802)

2016 (150.151) (5.188) (155.339) (1.045.673) (5.361) (1.051.034) (177.884) 10.503 (167.381) (209.024) 17.251 (191.773)

2015 (199.326) 9.134 (190.192) (207.544) 8.637 (198.907) (184.540) 16.006 (168.534) (231.544) (13.469) (245.013)

2014 (212.210) 13.584 (198.626) (237.289) 6.814 (230.475) (210.219) 13.169 (197.050) (242.443) (60.023) (302.466)

2013 (155.657) (2.085) (157.742) (212.689) (13.461) (226.150) (192.435) (314) (192.749) (347.302) (19.035) (366.337)

2012 (122.221) (8.949) (131.170) (225.562) 22.381 (203.181) (161.535) 1.207 (160.328) (373.308) 20.773 (352.535)

2011 (96.010) (9.364) (105.374) (142.877) (15.271) (158.148) (110.779) (24.364) (135.143) (195.114) (13.299) (208.413)

2010 (105.366) (26.493) (131.859) (184.080) (5.765) (189.845) (124.200) (9.811) (134.011) (217.327) (33.890) (251.217)

2009 (122.845) (36.728) (159.573) (176.919) (58.703) (235.622) (178.354) (18.995) (197.349) (281.668) 9.001 (272.667)

2008 (64.552) 4.895 (59.657) (85.136) (8.163) (93.299) (77.484) (25.384) (102.868) (219.512) (90.887) (310.399)

SpecificheIV

trimestreSpecifiche

Di portafoglio SpecificheSpecifiche

I trimestre

II trimestre

III trimestre

Importi inmigliaia di euro

Il conto economico del primo trimestre ha inoltre registrato:

• 16,1 milioni quali rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie10 rivenienti: - per -38,9 milioni dalla voce 130 b); in particolare -38,1 milioni si riferiscono alla

svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante (normalizzati per 18,7 milioni, quale ulteriore svalutazione dopo i 19,4 milioni contabilizzati e normalizzati nel dicembre scorso come rettifica sull’impegno al versamento avvenuto ad inizio gennaio 2017), mentre i restanti 0,8 milioni sono relativi a svalutazioni durevoli di strumenti detenuti nel portafoglio AFS di UBI Banca;

- per +22,8 milioni dalla voce 130 d), che include 19,4 milioni quale ripresa sull’impegno sopra citato afferente al Fondo Atlante e per la rimanente parte riprese su crediti di firma e su impegni diversi;

10 Nel primo trimestre 2016 erano presenti riprese nette per 0,2 milioni derivanti per -4,7 milioni dalla voce 130 b) (di cui: -0,4 milioni

quali svalutazioni durevoli di strumenti AFS di UBI Banca, prevalentemente quote OICR, e -4 milioni riferiti a strumenti partecipativi acquisiti nell’ambito dell’attività creditizia) e per +4,9 milioni dalla voce 130 d) e attinenti per 3 milioni a riprese su crediti di firma e su impegni diversi e per 1,9 milioni al provento scaturito dalla differenza fra l’onere definitivamente quantificato e l’importo precedentemente spesato nell’ambito dell’intervento del FITD a favore di Banca Tercas.

Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti: composizione

Specifiche Di portafoglioImporti in migliaia di euro

Crediti verso banche - 2 2 Crediti verso clientela (131.363) (3.441) (134.804)

Totale (131.363) (3.439) (134.802)

Specifiche Di portafoglioImporti in migliaia di euro

Crediti verso banche - - - Crediti verso clientela (150.151) (5.188) (155.339)

Totale (150.151) (5.188) (155.339)

Rettifiche /riprese di valore nette31.3.2017

Rettifiche /riprese di valore nette31.3.2016

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• 7,5 milioni quali accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri11, riferiti a controversie legali per 3,6 milioni (anatocismo e investimenti, bond e derivati) e a fronteggiare altri rischi probabili per 3,3 milioni, di cui 2,2 milioni riconducibili a reclami pervenuti e a rischi identificati da una specifica procedura statistica;

• 0,1 milioni quale utile netto dalla cessione di investimenti12 conseguiti principalmente dalle dismissioni di cespiti immobiliari realizzate nel periodo.

Nel quarto trimestre erano state effettuate le seguenti registrazioni contabili: 79,2 milioni quali rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie

costituiti per 73 milioni dalla svalutazione complessiva dell’investimento nel Fondo Atlante (53,6 milioni sull’investimento e 19,4 milioni sull’impegno) e per 3,9 milioni dalla rettifica sulla quota di partecipazione allo Schema Volontario del FITD;

12,7 milioni quali accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri riconducibili prevalentemente a rischi per reclami e contestazioni di diversa natura;

21 milioni quali utili dalla cessione di investimenti, essenzialmente quale plusvalenza sulla cessione dell’immobile ex BPCI.

Per effetto degli andamenti sopra descritti, l’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte è migliorato a 117,8 milioni, con un progresso del 40% rispetto agli 84,3 milioni realizzati nello stesso trimestre del 2016. In conseguenza degli appostamenti effettuali, il quarto trimestre aveva evidenziato una perdita dell’operatività corrente di 77,4 milioni. Le imposte sul reddito del periodo dell’operatività corrente si sono parallelamente attestate a 39 milioni dai 34,4 milioni del primo trimestre 2016, definendo un tax rate del 33,10% (in linea con l’aliquota teorica del 33,07%) rispetto al precedente 40,77%. La riduzione del tax rate è sostanzialmente dovuta agli interventi in campo tributario, con effetto dal 2017, contenuti nella Legge di Stabilità per il 2016 la quale, a fronte dell’introduzione di un’addizionale di 3,5 punti percentuali a carico del sistema bancario – che ha di fatto annullato per le banche la riduzione dell’aliquota IRES dal 27,5% al 24% – ha previsto la rimozione dell’indeducibilità ai fini IRES ed IRAP del 4% degli interessi passivi iscritti nel bilancio delle banche ed enti finanziari. L’effetto positivo che ne è conseguito è risultato tuttavia parzialmente compensato dalla significativa diminuzione per l’anno 2017 del beneficio derivante all’agevolazione ACE - “Aiuto alla crescita economica”, per la riduzione del coefficiente di rendimento nozionale (sceso al 2,3% dal 4,75% del 2016) e le mutate modalità di determinazione dell’agevolazione stessa, quantificata per l’anno in corso solo sugli aumenti di capitale e utili a riserva accantonati negli ultimi cinque anni (in luogo degli incrementi rilevati dal 2010 in avanti). Coerentemente con l’evoluzione descritta e per effetto dei risultati conseguiti dalle Società del Gruppo, l’utile del periodo di pertinenza di terzi (comprensivo degli effetti delle scritture di consolidamento) è sceso a 6,1 milioni dai 7,4 milioni del 2016, risentendo peraltro del diminuito peso dei terzi conseguente alla creazione della Banca Unica. Nel quarto trimestre l’utile dei terzi si era attestato a 8,3 milioni. Infine, in voci separate (oggetto di normalizzazione), espresse al netto di imposte e quota dei terzi, vengono riportati: - gli oneri relativi al completamento della Banca Unica (altre spese amministrative: 4,6 milioni al netto

di imposte per 2,2 milioni e della quota dei terzi per 28 mila euro); - gli oneri relativi all’acquisizione delle Bridge Banks (altre spese amministrative: 1,1 milioni al netto di

imposte per 0,5 milioni). Nel primo trimestre 2016, erano stati riportati gli oneri per esodi anticipati normalizzati (0,4 milioni al netto di imposte per 0,3 milioni e della quota dei terzi per 0,1 milioni), riferiti agli adeguamenti sugli importi in precedenza accantonati, adeguamenti resisi necessari sulla base delle effettive adesioni pervenute. Gli oneri erano stati contabilizzati nel quarto trimestre 2015 a valere sull’Accordo sindacale sottoscritto il 23 dicembre 2015. 11 Nel periodo di raffronto gli accantonamenti netti si erano quantificati in 6,4 milioni e si riferivano a controversie legali per circa 2

milioni e ad altri rischi probabili per 4 milioni (di cui 2,8 milioni quali appostazioni finalizzate a fronteggiare i reclami pervenuti, nonché i rischi identificati da una specifica procedura statistica installata a fine 2015).

12 Nel 2016 erano stati contabilizzati 0,4 milioni sempre relativi a plusvalenze conseguite da dismissioni immobiliari.

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

Accantonamenti netti ai fondi per rischi su revocatorie (406) (405) Accantonamenti netti ai fondi oneri per il personale - - Accantonamenti netti ai fondi per bond in default (152) (1) Accantonamenti netti ai fondi per controversie legali (3.615) (1.990) Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.287) (3.972)

Totale (7.460) (6.368)

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I commenti che seguono si riferiscono agli aggregati patrimoniali consolidati riportati nei prospetti consolidati riclassificati, a cui si uniformano anche le relative tabelle di dettaglio. Per le informazioni relative ad UBI Banca e alle altre Società del Gruppo si rinvia al capitolo “Società consolidate: dati principali”.

L’intermediazione con la clientela: la raccolta La raccolta totale

Raccolta totale da clientela

in valore in % in valore in %

Raccolta diretta 84.005.846 49,2% 85.166.013 50,9% -1.160.167 -1,4% 84.583.294 51,4% 87.524.908 52,8% 89.652.372 53,6% -5.646.526 -6,3%

Raccolta indiretta 86.869.436 50,8% 82.116.612 49,1% 4.752.824 5,8% 80.093.166 48,6% 78.097.204 47,2% 77.573.440 46,4% 9.295.996 12,0%

di cui: risparmio gestito 56.607.185 33,1% 54.631.219 32,7% 1.975.966 3,6% 52.861.648 32,1% 50.914.753 30,7% 49.085.233 29,4% 7.521.952 15,3%

Raccolta totale da clientela 170.875.282 100,0% 167.282.625 100,0% 3.592.657 2,1% 164.676.460 100,0% 165.622.112 100,0% 167.225.812 100,0% 3.649.470 2,2%

Raccolta totale al netto di CCG e raccolta istituzionale 154.249.828 151.187.033 3.062.795 2,0% 149.353.161 147.923.030 148.685.408 5.564.420 3,7%

di cui: clientela ordinaria captive 153.775.791 150.712.758 3.063.033 2,0% 147.854.458 146.152.589 146.904.142 6.871.649 4,7%

Variazioni A/E

Importi in migliaia di euro

31.12.2016B

Incid. %

30.9.2016C

Incid. %

30.6.2016D

31.3.2017A

Incid. %

Variazioni A/B Incid. %

31.3.2016 E

Incid. %

La raccolta totale del Gruppo, costituita dalle masse complessivamente amministrate per conto della clientela, al 31 marzo 2017 totalizzava 170,9 miliardi, in aumento di 3,6 miliardi sia su base annua che trimestrale. Come si può notare dalla tabella, isolando l’aggregato dalle componenti istituzionali (inclusive della CCG) e dagli stock non captive (obbligazioni ex Centrobanca), la raccolta riveniente dalla clientela ordinaria captive si attesta a 153,8 miliardi, mostrando un progresso nei dodici mesi di 6,9 miliardi, significativamente maggiore rispetto al funding complessivo, dei quali 3,1 miliardi riconducibili ai primi tre mesi dell’esercizio.

L’evoluzione positiva dell’aggregato risulta determinata dalla raccolta indiretta, il cui stock ha ormai superato quello della raccolta diretta. In un contesto di fondo di maggior fiducia, che sta favorendo il ritorno all’investimento da parte dei risparmiatori, i primi mesi del 2017 hanno peraltro beneficiato dell’andamento favorevole dei mercati finanziari. Di converso, la componente diretta si presenta in flessione sia su base annua che su base trimestrale, riflettendo: da un lato, la progressiva riduzione delle obbligazioni sottoscritte

dalla clientela ordinaria captive, per la diminuita attrattività della remunerazione offerta; dall’altro, le significative scadenze dei titoli ex Centrobanca nel quarto trimestre del 2016.

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

100.000

110.000

1Q 2Q 3Q 4Q 1Q 2Q 3Q 4Q 1Q 2Q 3Q 4Q 1Q 2Q 3Q 4Q 1Q 2Q 3Q 4Q 1Q 2Q 3Q 4Q 1Q 2Q3Q4Q 1Q 2Q3Q4Q 1Q 2Q3Q4Q 1Q

Raccolta diretta Raccolta indiretta

Raccolta diretta e raccolta indiretta (consistenze di fine trimestre in milioni di euro)

2008 2009 20142013201220112010 2015 2016 2017

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La raccolta diretta Al 31 marzo 2017 la raccolta diretta del Gruppo UBI Banca ammonta a 84 miliardi (di cui 81,9 miliardi di pertinenza della Capogruppo), in diminuzione di 1,2 miliardi nel trimestre e di 5,6 miliardi anno su anno. Il calo registrato in entrambi i periodi è ascrivibile alla componente costituita dai titoli in circolazione e in particolare alle obbligazioni sottoscritte da clientela ordinaria, sia captive che extra captive, in costante riduzione nei dodici mesi. Nel dettaglio, i debiti verso clientela, pari a 56,4 miliardi (56,2 miliardi a fine 2016 e 56,5 miliardi al marzo precedente) non hanno evidenziato oscillazioni significative in termini complessivi anche se le forme tecniche più rilevanti hanno mostrato tendenze opposte: i conti correnti e depositi liberi (52,5 miliardi dai 52,4 di dicembre e 48,6 di marzo 2016),

caratterizzati da un trend di crescita continuo nel 2016 – derivante principalmente dalle incertezze dei risparmiatori in un contesto di tassi nulli o prossimi allo zero –, si sono pressoché stabilizzati nel trimestre in esame nonostante gli accresciuti investimenti indicati dalla dinamica della raccolta indiretta;

i pronti contro termine con la Cassa di Compensazione e Garanzia (2,5 miliardi di euro dai 2,3 miliardi di fine anno e dai 6,2 miliardi del medesimo periodo del 2016) hanno confermato la loro natura volatile in quanto strumento utilizzato per coprire i fabbisogni temporanei di liquidità e finanziare, quando necessario, il portafoglio titoli (in progressiva contrazione nei dodici mesi).

Sono rimasti invece di importo marginale e pressoché stabili nei raffronti le rimanenti voci: finanziamenti - altri per 356 milioni (277 milioni dei quali costituiti dai fondi messi a disposizione dalla CDP nell’ambito degli interventi a sostegno delle PMI) e altri debiti per 730 milioni.

Raccolta diretta da clientela

Importi in migliaia di euro in valore in % in valore in %

Conti correnti e depositi liberi 52.456.698 62,4% 52.404.432 61,5% 52.266 0,1% 48.639.666 54,3% 3.817.032 7,8% Depositi vincolati 151.926 0,2% 125.315 0,1% 26.611 21,2% 385.165 0,4% -233.239 -60,6%

Finanziamenti 3.104.536 3,7% 2.957.962 3,5% 146.574 5,0% 6.785.670 7,6% -3.681.134 -54,2%

- pronti contro termine passivi 2.748.479 3,3% 2.605.052 3,1% 143.427 5,5% 6.327.867 7,1% -3.579.388 -56,6% di cui: pct con la CCG 2.521.635 3,0% 2.268.259 2,7% 253.376 11,2% 6.162.636 6,9% -3.641.001 -59,1%

- altri 356.057 0,4% 352.910 0,4% 3.147 0,9% 457.803 0,5% -101.746 -22,2%

Altri debiti 730.148 0,9% 738.707 0,9% -8.559 -1,2% 717.258 0,8% 12.890 1,8%

Totale debiti verso clientela (voce 20 Passivo) 56.443.308 67,2% 56.226.416 66,0% 216.892 0,4% 56.527.759 63,1% -84.451 -0,1%

Obbligazioni 27.455.693 32,7% 28.714.317 33,7% -1.258.624 -4,4% 32.228.181 35,9% -4.772.488 -14,8%

Certficati di deposito (a)+(c) 106.845 0,1% 225.280 0,3% -118.435 -52,6% 766.436 0,9% -659.591 -86,1%

Altri titoli (b) - - - - - - 129.996 0,1% -129.996 -100,0%

Totale titoli in circolazione (*) (voce 30 Passivo) 27.562.538 32,8% 28.939.597 34,0% -1.377.059 -4,8% 33.124.613 36,9% -5.562.075 -16,8%

di cui:titoli sottoscritti dalla clientela istituzionale: 14.103.819 16,8% 13.827.333 16,2% 276.486 2,0% 12.377.768 13,8% 1.726.051 13,9%

Programma EMTN (**) 4.779.069 5,7% 4.298.583 5,0% 480.486 11,2% 2.485.083 2,8% 2.293.986 92,3%

Programma Negotiable European Commercial Paper (ex CD francesi) (a) - - 100.015 0,1% -100.015 -100,0% 553.492 0,6% -553.492 -100,0%

Programma Euro Commercial Paper (b) - - - - - - 129.996 0,1% -129.996 -100,0%

Programma Covered Bond 9.324.750 11,1% 9.428.735 11,1% -103.985 -1,1% 9.209.197 10,3% 115.553 1,3% titoli sottoscritti dalla clientela ordinaria: 13.444.674 16,0% 15.037.038 17,7% -1.592.364 -10,6% 20.636.356 23,0% -7.191.682 -34,8%

del Gruppo:

- Certificati di deposito (c) 106.845 0,1% 125.265 0,1% -18.420 -14,7% 212.944 0,2% -106.099 -49,8%

- Obbligazioni 12.863.792 15,3% 14.437.498 17,0% -1.573.706 -10,9% 18.642.146 20,8% -5.778.354 -31,0% di reti terze:

- Obbligazioni emesse dalla ex Centrobanca 474.037 0,6% 474.275 0,6% -238 -0,1% 1.781.266 2,0% -1.307.229 -73,4%

Totale raccolta diretta 84.005.846 100,0% 85.166.013 100,0% -1.160.167 -1,4% 89.652.372 100,0% -5.646.526 -6,3%

Debiti verso la clientela al netto della CCG 53.921.673 53.958.157 -36.484 -0,1% 50.365.123 3.556.550 7,1%

Totale raccolta diretta al netto della CCG e della raccolta istituzionale 67.380.392 69.070.421 -1.690.029 -2,4% 71.111.968 -3.731.576 -5,2%

31.03.2017A

Incid.%

Variazioni A/B31.12.2016B

Incid.%

Variazioni A/C31.3.2016 C

Incid. %

(*) All’interno dell’aggregato i titoli subordinati, rappresentati da emissioni Lower Tier 2, ammontano a 3.439 milioni al 31 marzo 2017 (di cui 1.274 milioni

rappresentati da due titoli EMTN), a 3.012 milioni al 31 dicembre 2016 (di cui 768 milioni rappresentati da un titolo EMTN) e a 2.735 milioni al 31 marzo 2016. (**) I corrispondenti valori nominali ammontano a 4.709 milioni al 31 marzo 2017 (di cui 1.250 milioni nominali subordinati), a 4.212 milioni al 31 dicembre

2016 (di cui 750 milioni nominali subordinati) e a 2.423 milioni al 31 marzo 2016.

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I titoli in circolazione risultano invece scesi a 27,6 miliardi (-1,4 miliardi nei tre mesi e -5,6 milardi in ragione d’anno) composti da: - obbligazioni per 27,5 miliardi, in contrazione rispettivamente di -1,3 miliardi e di -4,8 miliardi; - certificati di deposito per 107 milioni (-118 milioni e -660 milioni), ormai costituiti dalla sola

componente di pertinenza della clientela ordinaria, dal momento che la quota istituzionale, precedentemente rappresentata dalle Negotiable European Commercial Papers (ex CD francesi) – in essere per 100 milioni a dicembre e per 553 milioni a marzo – è giunta a maturazione nel mese di gennaio e non è stata rinnovata vista la prossima cessione della partecipazione in UBI International, società emittente dei due Programmi a breve termine di raccolta istituzionale;

- altri titoli azzerati (ammontavano a 130 milioni a marzo 2016) sempre in relazione alla dismissione della partecipazione nella società lussemburghese: questa voce accoglieva infatti il funding derivante dal programma istituzionale di Euro Commercial Paper.

In termini di tipologia di clienti, la RACCOLTA IN TITOLI DA CLIENTELA ISTITUZIONALE si presenta così strutturata: Titoli EMTN (Euro Medium Term Notes), quotati sulla piazza di Dublino ed emessi da UBI

Banca nell’ambito di un Programma con massimale di 15 miliardi di euro, per 4,8 miliardi (4,3 miliardi a dicembre e 2,5 miliardi a marzo 2016). Nel corso dei dodici mesi si sono registrate emissioni per 2,474 miliardi nominali (delle quali 1,224 miliardi nella forma di “private placement” e 1,25 miliardi attraverso due collocamenti pubblici di tipo subordinato) a fronte di scadenze e riacquisti totali per 186 milioni nominali. Nel solo primo trimestre, sempre in termini nominali, sono state collocate obbligazioni per 605 milioni nominali (di cui 500 milioni riferiti al collocamento subordinato effettuato a metà marzo) a fronte di scadenze e riacquisti per 108 milioni nominali complessivi. Si ricorda che gli stock evidenziati in tabella incorporano anche gli effetti delle valorizzazioni contabili dei titoli;

Obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond) per 9,3 miliardi (9,4 miliardi a fine anno e 9,2 miliardi un anno prima). Nei dodici mesi sono stati effettuati collocamenti per 1,5 miliardi nominali totali1, controbilanciati da scadenze per 1,2 miliardi nominali: 1 miliardo riferito ad un titolo giunto a maturazione nel settembre 2016, 166,6 milioni relativi al richiamo, il 22 novembre 2016, di una delle due emissioni di tipo “amortising” stipulate con la BEI (quota capitale residua e ammortamenti maturati nell’anno), 22,7 milioni per le quote di ammortamento complessivamente maturate nell’anno sul rimanente titolo BEI “amortising”. Si ricorda che le variazioni indicate in tabella risentono anche degli effetti delle valorizzazioni contabili dei titoli. Nell’ambito del Primo Programma “multioriginator”, garantito da mutui residenziali, di massimi 15 miliardi, UBI Banca ha attualmente in essere 9 Covered Bond per un valore nominale di 8,875 miliardi (al netto di ammortamenti per complessivi 125 milioni nominali)2. I titoli sono negoziati a Dublino. Al 31 marzo 2017 il patrimonio di mutui residenziali costituito presso UBI Finance a garanzia delle emissioni effettuate ammonta a 13,6 miliardi originati per il 98,6% da UBI Banca e per l’1,4% da IW Bank. Il portafoglio continua ad evidenziare un’elevata frammentazione, includendo oltre 179 mila mutui con un debito residuo medio di 76 migliaia di euro, distribuiti per il 66,9% nel nord Italia, ed in particolare in Lombardia (46,9% del totale). Successivamente alla chiusura del trimestre, con decorrenza 1° maggio, è stata perfezionata una cessione al Programma di mutui residenziali per circa 1,7 miliardi di euro di debito residuo da parte di UBI Banca. È inoltre operativo un Secondo Programma, sempre “multioriginator”, di massimi 5 miliardi di euro, garantito da mutui commerciali e da mutui residenziali non utilizzati nel Primo Programma. Ad oggi il Programma, quotato sulla Borsa di Dublino, è stato utilizzato soltanto per emissioni self-retained3.

1 1 miliardo ad inizio settembre 2016 e due riaperture, per 0,25 miliardi ciascuna, in giugno ed in ottobre 2016, dell’emissione da 750

milioni realizzata nell’ottobre 2015. 2 A valere sul medesimo Programma sono inoltre in essere tre emissioni self-retained per 2,25 miliardi nominali: una da 0,5 miliardi

realizzata nel dicembre 2015, una seconda, da 1 miliardo, perfezionata a fine marzo 2016 ed una terza, da 750 milioni, conclusa nel giugno 2016. In quanto riacquistate dalla stessa UBI Banca, in base ai principi IAS/IFRS tali passività non trovano evidenza contabile.

3 Complessivamente 2,19 miliardi: due emissioni effettuate nel 2012 per 1,04 miliardi nominali totali (al netto delle quote di ammortamento nel frattempo maturate), un’emissione da 200 milioni realizzata nel marzo 2014, una quarta da 650 milioni finalizzata nel luglio 2015 e una quinta da 300 milioni conclusa nel giugno 2016. In quanto riacquistate dalla stessa UBI Banca, in base ai principi IAS/IFRS tali passività non trovano evidenza contabile.

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A fine trimestre il patrimonio di mutui commerciali e residenziali costituito presso UBI Finance CB 2 a garanzia delle emissioni effettuate ammonta a 2,9 miliardi originati per il 99,3% da UBI Banca e per lo 0,7% da IW Bank. Il portafoglio include oltre 26 mila mutui con un debito residuo medio di 111 migliaia di euro: la distribuzione, parimenti al Primo Programma, risulta concentrata nel nord Italia (68,5%) ed in particolare in Lombardia (46,5% del totale).

La RACCOLTA IN TITOLI DA CLIENTELA ORDINARIA – costituita ormai pressoché totalmente da obbligazioni – è scesa a 13,4 miliardi (-7,2 miliardi su base annua e -1,6 miliardi nel trimestre). In dettaglio: - lo stock emesso da UBI Banca risulta diminuito a 12,9 miliardi dai 18,6 miliardi del marzo

2016 e dai 14,4 miliardi di fine 2016: nei dodici mesi, a fronte di emissioni per 1,2 miliardi nominali, sono giunte a scadenza obbligazioni per 5,6 miliardi nominali e sono stati effettuati riacquisti per 1,4 miliardi nominali. Nei primi tre mesi del 2017, in particolare, i collocamenti sono ammontati a soli 15 milioni nominali (rappresentati da Social Bond), contro scadenze per 1,2 miliardi e riacquisti per 246 milioni (sempre in termini nominali);

- la raccolta residuale da clientela extra-captive, rappresentata dai titoli emessi dalla ex Centrobanca e collocati mediante reti bancarie terze, mostra una consistenza di 474 milioni, pressoché stabile da inizio anno e in decremento per 1,3 miliardi anno su anno in seguito alle scadenze intervenute.

In tabella si riepilogano le scadenze dei titoli obbligazionari del Gruppo in essere a fine marzo 2017. Scadenze dei titoli obbligazionari in essere al 31 marzo 2017

Importi nominali in milioni di euroII trimestre

2017III trimestre

2017IV trimestre

20172018 2019 2020 2021

Annisuccessivi

Totale

UBI BANCA 1.761 1.516 1.136 6.756 6.628 2.271 1.142 5.516 26.726 Obbligazioni clientela ordinaria 1.000 466 967 5.362 4.500 723 119 5 13.142 Obbligazioni clientela istituzionale 761 1.050 169 1.394 2.128 1.548 1.023 5.511 13.584 di cui: EMTN 750 50 158 1.371 1.105 25 - 1.250 4.709 Covered bond 11 1.000 11 23 1.023 1.523 1.023 4.261 8.875

Altre Banche del Gruppo - - - 1 - - - - 1

Totale 1.761 1.516 1.136 6.757 6.628 2.271 1.142 5.516 26.727

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La raccolta indiretta e il risparmio gestito

Raccolta indiretta da clientela ordinaria

Importi in migliaia di euro in valore in % in valore in %

In amministrazione 30.262.251 34,8% 27.485.393 33,5% 2.776.858 10,1% 28.488.207 36,7% 1.774.044 6,2%

Risparmio gestito 56.607.185 65,2% 54.631.219 66,5% 1.975.966 3,6% 49.085.233 63,3% 7.521.952 15,3%

Gestioni di Patrimoni Mobiliari 7.077.090 8,2% 7.004.075 8,5% 73.015 1,0% 6.941.731 8,9% 135.359 1,9%

di cui: GPF 1.883.134 2,2% 1.816.587 2,2% 66.547 3,7% 1.804.407 2,3% 78.727 4,4%

Fondi Comuni di Investimento e Sicav 32.660.363 37,6% 31.147.123 37,9% 1.513.240 4,9% 27.127.324 35,0% 5.533.039 20,4%

Polizze assicurative e fondi pensione 16.869.732 19,4% 16.480.021 20,1% 389.711 2,4% 15.016.178 19,4% 1.853.554 12,3%

di cui: Polizze assicurative 16.866.752 19,4% 16.231.409 19,8% 635.343 3,9% 14.752.413 19,0% 2.114.339 14,3%

Totale 86.869.436 100,0% 82.116.612 100,0% 4.752.824 5,8% 77.573.440 100,0% 9.295.996 12,0%

31.3.2017A

Incid. %

Variazioni A/B31.12.2016B

Incid. %

Variazioni A/CIncid. %

31.3.2016C

A fine marzo la raccolta indiretta del Gruppo UBI Banca si attestava a 86,9 miliardi di euro, in aumento sia nel trimestre (+4,8 miliardi), sia su base annua (+9,3 miliardi). I livelli straordinariamente bassi raggiunti dai tassi di interesse e dai rendimenti a scadenza dei titoli governativi, attesi ancora stabili nei prossimi mesi, hanno continuato a favorire una crescente allocazione del risparmio delle famiglie in prodotti gestiti ed assicurativi i quali hanno peraltro beneficiato – in particolare nel primo trimestre dell’anno – del favorevole andamento delle quotazioni sui mercati finanziari che ha contributo a sostenere anche la raccolta in amministrazione. Come si evince dal grafico, con uno stock di 56,6 miliardi di euro – equivalenti al 65,2% dell’aggregato totale – il risparmio gestito è salito a livelli superiori a quelli pre-crisi, mostrando una crescita di 7,5 miliardi nei dodici mesi (+15,3%), dei quali 2 miliardi riferibili al 2017 (+3,6%). Dalla tabella emerge come nei tre mesi l’evoluzione dell’aggregato sia stata sostenuta in primis dai Fondi Comuni di Investimento e Sicav, cresciuti di 1,5 miliardi a 32,7 miliardi (+5,5 miliardi su base annua), grazie anche agli esiti dei collocamenti di alcuni nuovi prodotti/comparti di UBI Sicav (1,2 miliardi tra gennaio e marzo 2017).

Complessivamente nei dodici mesi il Gruppo ha collocato Fondi Comuni UBI Pramerica per circa 1 miliardo4 e prodotti UBI Sicav per 3 miliardi5. A partire dal 23 marzo 2017 sono state inoltre collocate due nuove Sicav (UBI Sicav Euro Corporate Bond High Potential Classe 2 e UBI Sicav Obiettivo Stabilità Classe 2) per complessivi 0,5 miliardi che non figurano fra gli stock di fine marzo in quanto regolati con valuta 8 maggio 2017.

4 UBI Pramerica Obiettivo Stabilità; UBI Pramerica Obiettivo Controllo. 5 UBI Sicav Global Stars (Classe 1 e Classe 2), UBI Sicav Social 4 Future Classe 1, UBI Sicav Euro Corporate Bond High Potential

(Classe A e Classe 1); UBI Sicav Global Multiasset 15 (Classe A, Classe 1 e Classe 2); UBI Sicav Obiettivo Stabilità (Classe A e Classe 1); UBI Sicav Obiettivo Controllo Classe A e UBI Sicav GloBo.

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

55.000

60.000

1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q2Q3Q4Q 1Q

Risparmio gestito Risparmio amministrato

Raccolta indiretta (consistenze di f ine trimestre in milioni di euro)

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

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Allo sviluppo del risparmio gestito hanno contribuito in misura significativa anche le Polizze assicurative che si sono portate a 16,9 miliardi di euro (+0,6 miliardi da dicembre; +2,1 miliardi da marzo 2016), in linea con il favorevole trend del comparto che ha visto una raccolta premi nel trimestre di 1,2 miliardi. Le Gestioni di Patrimoni Mobiliari, pari a 7 miliardi, hanno evidenziato marginali recuperi sia su base congiunturale che su base tendenziale, beneficiando del trend al rialzo del mercato. La raccolta in amministrazione è salita a 30,3 miliardi mostrando una crescita di ben 2,8 miliardi nel trimestre (+1,8 miliardi rispetto a marzo 2016), quale riflesso della ripresa delle quotazioni sui mercati, in particolare quelli azionari, pur permanendo un trend di fondo di progressiva ricomposizione dei portafogli della clientela verso gli strumenti di risparmio gestito.

* * * Con riferimento al settore dei FONDI COMUNI E SICAV, a fine trimestre i dati di Assogestioni6 relativi alle Società di Gestione del Gruppo UBI Banca segnalavano in termini di patrimonio gestito7: una raccolta netta positiva per 892,4 milioni di euro, corrispondenti al 3,2% del patrimonio

gestito di fine 2016 (a livello di sistema la raccolta netta è stata invece positiva per 14,9 miliardi8, corrispondenti al 1,7% del patrimonio gestito alla fine dell’anno precedente);

un incremento percentuale del patrimonio nei tre mesi (+1,2 miliardi; +4,3%) più accentuato della tendenza del sistema (+26,6 miliardi; +3%). Anche nei dodici mesi il confronto presentato in tabella conferma una crescita percentuale del patrimonio gestito del Gruppo più marcata rispetto al campione bancario (+18,6% a fronte del +9,6%);

un patrimonio di 29,2 miliardi che classifica il Gruppo all’ottavo posto con una quota di mercato del 3,15%, in miglioramento rispetto a tutti i periodi di raffronto (3,11% a dicembre; 2,91% a marzo 2016).

Va tuttavia ricordato che il campione Assogestioni include anche operatori non bancari; ne derivano pertanto quote di mercato per il Gruppo UBI Banca nel settore del risparmio gestito (comparto Fondi comuni) fisiologicamente inferiori a quelle espresse con riferimento a raccolta diretta, impieghi e sportelli. Limitando l’analisi alle sole società bancarie la quota di mercato del Gruppo al 31 marzo 2017 risulta pari al 6,01% – dal 5,91% di dicembre – con UBI Banca da marzo 2016 al quarto posto tra gli operatori italiani del settore. I dati riepilogativi esposti in tabella confermano l’approccio prudenziale della clientela del Gruppo, evidenziando: un’incidenza delle categorie di fondi meno rischiose (fondi di liquidità e obbligazionari) sempre

superiore al dato di sistema ed in crescita nei dodici mesi (dal 52% al 53,3%), a fronte di una flessione per il campione Assogestioni (dal 46,5% al 45,2%). L’evoluzione trimestrale mostra in entrambi i casi un lieve calo dell’incidenza di tali fondi quale riflesso anche del trend al rialzo dei mercati finanziari;

una parallela maggior incidenza dei fondi bilanciati – saliti in un anno dal 28,1% al 29,2% rispetto a un dato medio di sistema passato dall’8,1% all’8,7% – da correlarsi anche ad alcuni tra i nuovi prodotti (Fondi e Sicav) collocati nel periodo;

un’incidenza dei fondi azionari in flessione in termini tendenziali e costantemente inferiore al campione di riferimento (9,9% contro 21,6%);

un calo del peso dei fondi flessibili nei dodici mesi (7,5%) in controtendenza rispetto all’incremento del dato di sistema (24,1%);

nessun investimento significativo in fondi hedge (0,5% l’incidenza per il campione Assogestioni).

6 “Mappa mensile del Risparmio Gestito”, marzo 2017. Per le società non incluse “Mappa Trimestrale del Risparmio Gestito”, dicembre

2016. 7 Si ricorda che, nell’ambito delle rilevazioni periodiche effettuate da Assogestioni, a partire da giugno 2012 il dato del risparmio

gestito riferito al Gruppo UBI Banca include, in considerazione della loro natura, anche le deleghe di gestione a Pramerica Financial – marchio utilizzato da Prudential Financial Inc. (USA) – partner di UBI Banca per il tramite di UBI Pramerica SGR (al 31 marzo 2017 Fondi Comuni e Sicav per 6,4 miliardi, dei quali 1,8 miliardi azionari e 4,6 miliardi obbligazionari). Tale esposizione garantisce una più coerente rappresentazione delle effettive consistenze patrimoniali del Gruppo UBI Banca.

8 Sulla base dei dati di Assogestioni, la raccolta netta di sistema è riconducibile per l’83% ai fondi di diritto estero (+12,4 miliardi) ed in via residuale a quelli di diritto italiano (+2,5 miliardi). In termini di tipologie, l’evoluzione è stata trainata dai fondi obbligazionari (+6,7 miliardi), dai bilanciati (+4 miliardi) e dai flessibili (+3,6 miliardi), mentre più contenuto è stato il contributo dei fondi azionari (+1,7 miliardi), a fronte di una flessione dei fondi monetari (-0,8 miliardi) e di una sostanziale stabilità dei fondi hedge (-0,3 miliardi).

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Patrimonio gestito dei fondi (incluso, per il Gruppo UBI Banca, lo stock dato in delega)

Gruppo UBI Banca

Importi in milioni di euro in valore in % in valore in %

Azionari 2.901 9,9% 2.762 9,9% 139 5,0% 2.572 10,4% 329 12,8% Bilanciati 8.547 29,2% 7.831 27,9% 716 9,1% 6.918 28,1% 1.629 23,5% Obbligazionari 15.028 51,4% 14.360 51,2% 668 4,7% 11.917 48,3% 3.111 26,1% Fondi di liquidità 569 2,0% 867 3,1% -298 -34,4% 912 3,7% -343 -37,6% Flessibili 2.199 7,5% 2.219 7,9% -20 -0,9% 2.335 9,5% -136 -5,8%

TOTALE (a) 29.244 100,0% 28.039 100,0% 1.205 4,3% 24.654 100,0% 4.590 18,6%

Sistema

Importi in milioni di euro in valore in % in valore in %

Azionari 200.056 21,6% 191.042 21,2% 9.014 4,7% 178.059 21,0% 21.997 12,4% Bilanciati 80.327 8,7% 75.700 8,4% 4.627 6,1% 68.543 8,1% 11.784 17,2% Obbligazionari 386.340 41,6% 378.171 42,0% 8.169 2,2% 351.460 41,5% 34.880 9,9% Fondi di liquidità 32.976 3,5% 33.896 3,7% -920 -2,7% 42.382 5,0% -9.406 -22,2% Flessibili 223.852 24,1% 217.859 24,2% 5.993 2,8% 201.112 23,8% 22.740 11,3% Fondi hedge 4.356 0,5% 4.638 0,5% -282 -6,1% 5.030 0,6% -674 -13,4% Non classificati - - - - - - 265 0,0% -265 -100,0%

TOTALE (b) 927.907 100,0% 901.306 100,0% 26.601 3,0% 846.851 100,0% 81.056 9,6%

Quota di mercato del Gruppo UBI Banca (a)/(b) 3,15% 3,11% 2,91%

Quota di mercato del Gruppo UBI Banca considerando le sole Società bancarie 6,01% 5,91% 5,59%

31.3.2016C

Incid. %

31.3.2016C

Incid. %

Variazioni A/C

Variazioni A/C

31.12.2016B

Incid. %

31.12.2016B

Incid. %

31.3.2017A

Incid. %

31.3.2017A

Incid. %

Variazioni A/B

Variazioni A/B

* * *

Per quanto riguarda invece il risparmio gestito al netto dei fondi di gruppo – che include le GESTIONI COLLETTIVE E DI PORTAFOGLIO – a fine marzo il Gruppo UBI Banca si posizionava al settimo posto – quinto tra i gruppi italiani – con un patrimonio complessivo, riferito a clientela sia ordinaria che istituzionale, di 49,9 miliardi ed una quota di mercato del 2,82%, in aumento nel raffronto con dicembre (2,77%) e con marzo 2016 (2,54%). Circoscrivendo l’analisi alle sole società bancarie, la quota di mercato del Gruppo al 31 marzo 2017 si attestava al 6,36% – in miglioramento rispetto al 6,30% di fine 2016 – posizionando UBI Banca stabilmente al quarto posto tra gli operatori del settore (5,99% a marzo 2016). Anche nei primi mesi del 2017 UBI Pramerica SGR Spa ha ottenuto un importante riconoscimento: in marzo, in occasione del Diaman Awards 2017, la linea GPF Evoluzione Crescita si è aggiudicata il quinto premio nella categoria “GPF/GPM Balanced” sulla base di una valutazione della performance 2016 corretta per il rischio.

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53

L’intermediazione con la clientela: gli impieghi

L’evoluzione del portafoglio crediti

Composizione dei crediti verso clientela

Importi in migliaia di euro in valore in % in valore in %

Conti correnti 8.392.393 9,9% 1.056.471 7.938.970 9,7% 1.071.247 453.423 5,7% 9.202.906 11,0% 1.464.721 -810.513 -8,8%

Pronti contro termine attivi 2.409.894 2,9% - 120.991 0,2% - 2.288.903 n.s 13.016 0,0% - 2.396.878 n.sMutui ipotecari e altri finanziamentia medio/lungo termine 53.288.563 63,0% 4.705.313 52.791.455 64,5% 4.715.396 497.108 0,9% 53.090.008 63,2% 5.334.418 198.555 0,4% Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 2.818.814 3,3% 139.471 2.816.354 3,4% 153.221 2.460 0,1% 2.888.119 3,4% 240.813 -69.305 -2,4%

Leasing finanziario 5.966.122 7,1% 1.032.521 6.023.872 7,4% 1.066.486 -57.750 -1,0% 6.222.425 7,4% 1.235.356 -256.303 -4,1%

Factoring 2.044.782 2,4% 257.096 2.465.964 3,0% 270.071 -421.182 -17,1% 2.199.607 2,6% 368.064 -154.825 -7,0%

Altre operazioni 9.593.996 11,4% 769.787 9.689.646 11,8% 779.187 -95.650 -1,0% 10.449.113 12,4% 1.028.096 -855.117 -8,2%

Titoli di debito: 7.033 0,0% - 7.028 0,0% - 5 0,1% 7.359 0,0% - -326 -4,4%

- titoli strutturati 5 0,0% - 3 0,0% - 2 66,7% 5 0,0% - - -

- altri titoli di debito 7.028 0,0% - 7.025 0,0% - 3 0,0% 7.354 0,0% - -326 -4,4%

Totale 84.521.597 100,0% 7.960.659 81.854.280 100,0% 8.055.608 2.667.317 3,3% 84.072.553 100,0% 9.671.468 449.044 0,5%

di cui: a Breve Termine 22.441.065 26,6% 20.215.571 24,7% 2.225.494 11,0% 21.864.642 26,0% 576.423 2,6%

a Medio Lungo Termine 62.080.532 73,4% 61.638.709 75,3% 441.823 0,7% 62.207.911 74,0% -127.379 -0,2%

Variazioni A/C31.3.2016C

Incid.%

di cui deteriorate

31.3.2017A

Incid.%

di cui deteriorate

Variazioni A/B31.12.2016B

Incid.%

di cui deteriorate

In un contesto economico in lento miglioramento, seppur ancora dominato da elementi di incertezza e fragilità, l’evoluzione del portafoglio prestiti del Gruppo nel PRIMO TRIMESTRE ha mostrato segnali di recupero: al 31 marzo 2017 gli impieghi si sono portati a 84,5 miliardi di euro, evidenziando una crescita di 2,7 miliardi rispetto a dicembre. Come si può notare dalla tabella, l’incremento incorpora in realtà una significativa ripresa dell’attività con la Cassa di Compensazione e Garanzia (+2,3 miliardi 1), pressoché integralmente nella forma dei pronti contro termine di impiego della liquidità, e una contrazione della componente non performing (-0,1 miliardi), al netto dei quali i finanziamenti all’economia risultano in aumento di 0,43 miliardi (+0,6%) a 73,96 miliardi (73,53 miliardi a fine 2016). La positiva evoluzione dei crediti in bonis netti esclusa la CCG sintetizza un progresso della componente a medio/lungo termine (+0,5 miliardi), a fronte di una ancor debole dinamica per le forme a breve scadenza (-64 milioni), nonostante il trend positivo dei conti correnti. Con riferimento in particolare al medio/lungo termine, il comparto si conferma sostenuto dalle nuove erogazioni su fondi TLTRO (+0,7 miliardi lo stock del debito residuo in essere nei tre mesi), mentre quello del credito al consumo permane condizionato dall’andamento riflessivo delle consistenze residuali della ex B@nca 24-7 gestite da UBI Banca e del ramo CQS confluito in Prestitalia (ancorché si stiano rafforzando i segnali di recupero alla luce delle iniziative di potenziamento commerciale realizzate nell’ambito del Piano Industriale), sostanzialmente compensato dalla positiva evoluzione dell’attività con la clientela delle ex Banche Rete. Dei 53,3 miliardi in essere a marzo, i mutui residenziali – in marginale crescita rispetto a dicembre – totalizzavano, sulla base delle evidenze gestionali, 24,1 miliardi dei quali 22,3 miliardi erogati a famiglie consumatrici e 1,8 miliardi alle imprese. Passando invece a considerare l’EVOLUZIONE NEI DODICI MESI, il portafoglio prestiti totale (bonis+deteriorati) evidenzia un incremento di 0,4 miliardi (+0,5%)2 che tuttavia, se considerato 1 Al 31 marzo 2017 l’esposizione verso la CCG era pari a complessivi 2,6 miliardi, dei quali 2,4 miliardi in PCT attivi e 0,2 miliardi per

marginazioni (268,9 milioni a dicembre dei quali 121 milioni in PCT e 147,9 per marginazioni). 2 Dalle informazioni relative a febbraio pubblicate da Banca d’Italia (Supplemento al Bollettino Statistico “Banche e Moneta: serie

nazionali", aprile 2017), la dinamica dei prestiti a residenti appartenenti al settore privato – corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari – conferma il graduale consolidarsi del ciclo del credito con una crescita su base annua dello 0,8% (+1,1% a dicembre) evidenziando, in termini di destinatari, il proseguimento del trend positivo per le famiglie +2,2% (+1,8% a fine 2016) e una ripresa ancora incerta per le società non finanziarie +0,1% (+0,9% a gennaio; +0,2% a dicembre), nonostante condizioni di offerta sempre più accomodanti. Secondo le anticipazioni dell’ABI (Monthly Outlook, Economia w Mercati Finanziari-Creditizi, aprile 2017), a marzo la variazione annua degli impieghi a residenti appartenenti al settore privato è risultata pari al +0,9%.

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al netto dell’incremento dei crediti verso la CCG3 (+ 2 miliardi per pronti contro termine e marginazioni), delinea un andamento ancora riflessivo (-1,6 miliardi), confermato peraltro da una modesta contrazione dei saldi medi (-1,2%). Su di esso hanno influito: in primis la significativa riduzione intervenuta nello stock dei crediti deteriorati netti (-1,7 miliardi), per l’operare congiunto di molteplici fattori migliorativi, così come illustrato nell’informativa di Bilancio alla quale si rimanda; il permanere, ancorché in progressivo esaurimento, del trend negativo dei finanziamenti alla clientela non captive delle Società Prodotto, essenzialmente legati alla precedente attività delle reti terze dismesse; la revisione, contestuale al lancio del Piano Industriale, delle posizioni a redditività negativa o nulla che ha portato alla chiusura di alcuni rapporti con impatti soprattutto sugli stock dei crediti a breve. Dal punto di vista delle scadenze, rispetto a marzo 2016 la tabella evidenzia una sostanziale stabilità dei prestiti a medio/lungo termine – 62,1 miliardi equivalenti al 73,4% del totale – e un progresso degli impieghi a breve scadenza, +0,6 miliardi a 22,4 miliardi equivalenti al 26,6%, riconducibile alla sopra citata esposizione verso la CCG. Al netto di tale esposizione, i prestiti a breve termine si presentano in riduzione di 1,5 miliardi (-0,7 miliardi al netto della riduzione dei deteriorati), continuando nel loro complesso a risentire della scarsa domanda di circolante proveniente dalle imprese, le quali in molti casi preferiscono sostituire il credito a breve con i finanziamenti TLTRO. Su base annua i crediti in bonis netti esclusa la CCG evidenziano un recupero ancora modesto (73,96 miliardi dai 73,85 miliardi in essere a marzo 2016). In considerazione della contrapposta dinamica dei due stock di riferimento, il rapporto impieghi/raccolta si è portato al 100,6%, a fronte del 96,1% di dicembre e del 93,8% di marzo 2016. Per quanto riguarda le “grandi esposizioni”, la segnalazione di marzo 2017, redatta in base alle disposizioni previste dalla disciplina di Basilea 3 in vigore dal 1° gennaio 2014 4 , evidenzia 6 posizioni d’importo pari o superiore al 10% del capitale ammissibile per complessivi 31,7 miliardi di euro. In dettaglio: • 15,8 miliardi sono riferiti al Ministero dell’Economia e delle Finanze principalmente per gli

investimenti in titoli di Stato della Capogruppo ed in via residuale per le attività fiscali correnti ed anticipate (17,8 miliardi a dicembre; 21,8 miliardi a marzo 2016)5;

• 10 miliardi alla Cassa di Compensazione e Garanzia, in relazione all’operatività della Capogruppo per pronti contro termine e relativi impegni (3 miliardi a fine esercizio; 6,8 miliardi a marzo 2016);

• 1,5 miliardi agli investimenti in titoli del Tesoro degli Stati Uniti d’America (1,5 miliardi a fine 2016);

• 2 miliardi alle disponibilità depositate presso Banca d’Italia; • 1,2 miliardi agli aumentati investimenti in Titoli governativi spagnoli; • 1,2 miliardi all’operatività in essere nei confronti di una primaria controparte bancaria

(principalmente per pronti contro termine passivi).

Oltre a quelle sopra indicate, a marzo 2016 veniva segnalata una esposizione per 0,9 miliardi riferita agli affidamenti in essere verso un primario gruppo large corporate.

Anche in ragione dell’applicazione di un fattore di ponderazione pari a zero ai rapporti con lo Stato, le posizioni di rischio effettive del Gruppo dopo le ponderazioni risultano solo 3 per un importo di 323,1 milioni, prevalentemente riconducibile all’esposizione verso la citata primaria controparte bancaria. Per ciascuna delle posizioni segnalate, la percentuale sul capitale ammissibile risulta essere ampiamente inferiore al limite del 25% previsto per i gruppi bancari.

3 Al 31 marzo 2016 l’esposizione verso la CCG era pari a complessivi 550,6 milioni, dei quali 537,6 milioni per marginazioni e 13

milioni in PCT attivi. 4 Circolari Banca d’Italia 285 e 286 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti. 5 Fino a marzo 2016 le esposizioni riferite ad attività fiscali correnti ed anticipate erano oggetto di segnalazione separata.

Grandi esposizioni

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.12.2016 30.9.2016 30.6.2016 31.3.2016

Numero posizioni 6 3 3 3 4

Esposizione 31.724.314 22.324.759 22.971.445 27.096.939 29.478.784

Posizioni di rischio 323.115 25.368 - - 786.042

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Dal punto di vista della concentrazione, i dati di fine trimestre mostrano un marginale incremento rispetto a dicembre per i primi gruppi di clientela, pur mantenendosi su livelli sempre contenuti, a conferma dell’attento presidio da parte del Gruppo di questo importante aspetto qualitativo del portafoglio.

Finanziamenti con fondi assegnati dalla Banca Centrale Europea (TLTRO) Con riferimento alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine TLTRO, si rammenta che il 10 marzo 2016 la BCE aveva approvato un nuovo programma denominato “New series of targeted longer-term refinancing operations (TLTRO II)” che prevedeva quattro operazioni trimestrali (da giugno 2016 a marzo 2017), ciascuna con durata quadriennale. Nell’ambito di tale programma il Gruppo UBI Banca ha richiesto fondi per complessivi 12,5 miliardi di euro a fronte di un ammontare massimo richiedibile pari a 14,5 miliardi6. Più in dettaglio: nel giugno 2016 il Gruppo ha preso parte alla prima delle quattro aste, rimborsando interamente i fondi ottenuti

nelle precedenti operazioni TLTRO I per complessivi 8,1 miliardi di euro7 e aggiudicandosi nuovi fondi per un ammontare di 10 miliardi di euro con scadenza 24 giugno 2020;

nel marzo 2017 il Gruppo ha partecipato alla quarta e ultima asta ottenendo liquidità per 2,5 miliardi con scadenza 24 marzo 20218.

Al 31 marzo 2017 i finanziamenti erogati alla clientela a valere su tali fondi risultavano pari a 9,6 miliardi di euro con un debito residuo in essere pari a 7,6 miliardi (6,9 miliardi a fine 2016). Alla medesima data i finanziamenti deliberati e non ancora erogati ammontavano a 1,7 miliardi9. La rischiosità

Nei primi tre mesi del 2017 sono andati consolidandosi i segnali di miglioramento della rischiosità del portafoglio prestiti del Gruppo. A fine marzo lo stock dei crediti deteriorati lordi risultava in ulteriore riduzione a 12,4 miliardi di euro [-115,1 milioni da dicembre (-0,9%); -1,1 miliardi su base annua (-8,1%)], con un’incidenza che, grazie al concomitante aumento del portafoglio totale, è scesa al 13,89% dal 14,44% di fine 2016 (15,28% a marzo 2016). Il grafico conferma l’inversione di tendenza delineatasi a partire da giugno 2016, con la flessione del primo trimestre – derivante dalla fisiologica soluzione di posizioni deteriorate, in assenza di importanti cessioni di crediti nel periodo – in evidente contrapposizione rispetto agli anni precedenti.

6 Come da comunicazione Banca d’Italia. 7 Importo complessivo che il Gruppo si era aggiudicato con la partecipazione a tre delle sette aste TLTRO I poste in essere dalla BCE. 8 Il totale dei fondi raccolti nelle quattro operazioni dagli intermediari dell’Area euro è stato pari a 740 miliardi (331 miliardi al netto dei

rimborsi volontari dei finanziamenti ancora in essere ottenuti con la prima serie di TLTRO). Alle controparti della Banca d’Italia sono stati assegnati un totale di 241 miliardi (128 miliardi netti).

9 Alla data del 30 aprile 2017 i finanziamenti erogati alla clientela a valere su tali fondi risultavano saliti a 10 miliardi di euro con un debito residuo in essere di 7,9 miliardi, mentre quelli deliberati e non ancora erogati ammontavano a 1,7 miliardi.

-150

-100

-50

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

550

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Variazione annua dei crediti deteriorati lordi nel primo trimestre di ciascun anno (valori in milioni di euro)

31.3.2017 31.12.2016 30.9.2016 30.6.2016 31.3.2016

Primi 10 4,1% 3,8% 3,6% 3,8% 3,6%

Primi 20 6,6% 6,4% 6,0% 6,1% 5,9%

Primi 30 8,1% 8,1% 7,7% 7,8% 7,5% Primi 40 9,2% 9,2% 8,9% 9,1% 8,6% Primi 50 10,1% 10,2% 9,8% 10,1% 9,6%

Clienti o Gruppi

Concentrazione dei rischi (incidenza dei primi clienti o gruppi sul complesso degli impieghi lordi per cassa e firma)

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Dalla tabella delle variazioni trimestrali emerge il persistere del trend di riduzione degli ingressi da bonis, scesi ai livelli minimi degli ultimi anni: -18,5% la loro variazione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, -10,7% nei confronti del quarto trimestre 2016. Il trend appare ancora più accentuato se considerato in termini di flusso netto (ingressi da - uscite verso bonis): -26% nel raffronto con il primo trimestre 2016; -17% rispetto all’ultimo quarto dell’anno precedente. Quanto sopra si sta rendendo possibile anche in virtù di un contesto congiunturale meno critico, ma soprattutto quale conseguenza: - del favorevole profilo di rischio del portafoglio in bonis, che vede le classi di rischio più

basso rappresentare ben il 78,1% del totale, con le classi più elevate stabilmente sotto la soglia del 4,5%;

- dei numerosi interventi di riorganizzazione interna e dei processi operativi posti in essere negli ultimi anni per rafforzare il presidio del rischio di credito e il recupero delle posizioni deteriorate. Presidi che il Gruppo intende ulteriormente potenziare nell’ambito del Piano strategico NPL inoltrato alla BCE nel marzo 2017 in ottemperanza alle linee guida emanate in materia dalla Autorità di Vigilanza10.

Analogamente anche i crediti deteriorati netti sono risultati in ulteriore flessione a 8 miliardi [-95 milioni da dicembre (-1,2%); -1,7 miliardi da marzo 2016 (-17,7%)]. In termini di forme tecniche, la tabella “Composizione dei crediti verso clientela” mostra la prevalente concentrazione dei crediti deteriorati netti nella voce “Mutui ipotecari ed altri finanziamenti a m/l termine”, caratterizzata peraltro dalla presenza di garanzie reali che rendono fisiologico un più contenuto livello di copertura. Quale effetto di una parallela riduzione degli aggregati di riferimento, il Texas

Ratio11 – che misura il rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio netto tangibile – è rimasto stabile al 109,5% (109,4% a dicembre). Il grado di copertura dei crediti deteriorati è ulteriormente migliorato attestandosi al 35,83% (35,67% a dicembre; 28,34% a marzo 2016), nonostante l’elevato peso delle posizioni garantite in via reale e LTV (Loan To Value) cautelativi che caratterizzano i finanziamenti erogati dal Gruppo.

10 Per maggiori dettagli si veda il capitolo “Gli eventi rilevanti del primo trimestre 2017” del presente Resoconto. 11 L’indicatore viene calcolato secondo il seguente rapporto: crediti deteriorati netti totali / [patrimonio netto contabile (escluso

l’utile/inclusa la perdita di periodo) + patrimonio di pertinenza dei terzi - attività immateriali totali].

(*) Da marzo 2016 le esposizioni verso i dipendenti del Gruppo non sono più considerate tra le Non Retate, ma sono state ricondotte nelle pertinenti classi di rating.

2017

Importi in migliaia di euro

Sofferenze -34.345 -230.607 275.816 93.509 134.280Inadempienze probabili -94.527 -450.255 -292.211 -249.520 -68.819 Esposizioni scadute/sconfinate 13.814 -29.078 -32.391 -60.142 -3.437

Crediti deteriorati lordi -115.058 -709.940 -48.786 -216.153 62.024

ingressi da esposizioni in bonis 317.061 354.871 267.711 281.768 389.236

uscite verso esposizioni in bonis -92.886 -84.807 -103.664 -182.921 -86.351

Crediti deteriorati lordi:variazioni trimestrali

I trim.III trim. II trim.

2016

IV trim.I trim.

Rischio Alto Rischio Medio Richio Basso Non Retate (*)Marzo 2017 4,2% 13,6% 78,1% 4,1%Dicembre 2016 4,4% 14,0% 77,5% 4,1%

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

35,0%

40,0%

45,0%

50,0%

55,0%

60,0%

65,0%

70,0%

75,0%

80,0%

Totale Portafoglio in Bonis - Profilo di RischioDati gestionali riferiti al perimetro rating interni

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Rettificato per tenere conto dei crediti stralciati relativi a procedure ancora aperte, il grado di copertura si attestava al 46,02% (45,80% a dicembre; 37,64% a marzo 2016)12. Relativamente ai crediti in bonis, a fine marzo la copertura si presentava pari allo 0,49%, in marginale flessione rispetto allo 0,51% di dicembre, quale riflesso dell’accresciuto peso delle posizioni a rischio basso ma anche dell’aumentata operatività con la Cassa di Compensazione e Garanzia, per sua natura non soggetta a rettifica (0,55% a marzo 2016). Crediti verso clientela al 31 marzo 2017

Importi in migliaia di euroRettifichedi valore

Grado dicopertura (*)

Crediti deteriorati (13,89%) 12.406.374 4.445.715 (9,42%) 7.960.659 35,83% - Sofferenze (8,09%) 7.226.416 3.263.053 (4,69%) 3.963.363 45,15% - Inadempienze probabili (5,62%) 5.024.667 1.175.066 (4,55%) 3.849.601 23,39% - Esposizioni scadute/sconfinate (0,18%) 155.291 7.596 (0,18%) 147.695 4,89%

Crediti in bonis (86,11%) 76.935.988 375.050 (90,58%) 76.560.938 0,49%

Totale 89.342.362 4.820.765 84.521.597 5,40% Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.

Crediti verso clientela al 31 dicembre 2016

Importi in migliaia di euroRettifichedi valore

Grado dicopertura (*)

Crediti deteriorati (14,44%) 12.521.432 4.465.824 (9,84%) 8.055.608 35,67% - Sofferenze (8,37%) 7.260.761 3.273.458 (4,87%) 3.987.303 45,08% - Inadempienze probabili (5,91%) 5.119.194 1.184.283 (4,81%) 3.934.911 23,13% - Esposizioni scadute/sconfinate (0,16%) 141.477 8.083 (0,16%) 133.394 5,71%

Crediti in bonis (85,56%) 74.177.541 378.869 (90,16%) 73.798.672 0,51%

Totale 86.698.973 4.844.693 81.854.280 5,59% Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.

Crediti verso clientela al 31 marzo 2016

Importi in migliaia di euroRettifichedi valore

Grado dicopertura (*)

Crediti deteriorati (15,28%) 13.496.311 3.824.843 (11,50%) 9.671.468 28,34% - Sofferenze (8,06%) 7.122.043 2.775.182 (5,17%) 4.346.861 38,97% - Inadempienze probabili (6,92%) 6.111.180 1.040.092 (6,03%) 5.071.088 17,02% - Esposizioni scadute/sconfinate (0,30%) 263.088 9.569 (0,30%) 253.519 3,64%

Crediti in bonis (84,72%) 74.813.550 412.465 (88,50%) 74.401.085 0,55%

Totale 88.309.861 4.237.308 84.072.553 4,80% Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.

Esposizione lorda Valore di bilancio

(*) Il grado di copertura è calcolato come rapporto fra rettifiche di valore ed esposizione lorda. Limitatamente alle sofferenze, le rettifiche e le esposizioni lorde sono al netto degli stralci delle posizioni oggetto di procedure concorsuali ancora aperte.

Esposizione lorda Valore di bilancio

Esposizione lorda Valore di bilancio

Al 31 marzo 2017 le esposizioni oggetto di concessioni al lordo delle svalutazioni risultavano pari a 5,8 miliardi, sostanzialmente stabili da dicembre, a fronte di una variazione tendenziale ancora positiva (+0,2 miliardi), seppur in marcato rallentamento (+4% rispetto al +7,9% registrato nel 2016). Si ricorda che l’evoluzione dell’aggregato e la sua composizione risentono anche della specificità della normativa Forbearance13 introdotta a partire dal settembre 2014. Le posizioni deteriorate devono infatti maturare un periodo minimo di permanenza pari ad un anno (“cure period”), trascorso il quale si procede all’accertamento del ripristino delle condizioni qualitative del cliente, prima della loro eventuale riclassificazione fra le esposizioni non deteriorate. Per le posizioni oggetto di concessioni classificate fra i non deteriorati deve invece trascorrere un periodo minimo di due anni (“probation period”) prima che la posizione possa perdere l’attributo “Forborne” e quindi uscire dalle relative segnalazioni.

Le esposizioni oggetto di concessioni nette si sono confermate pari a 5 miliardi, evidenziando una modesta riduzione nei tre come nei dodici mesi. 12 Il dato relativo al 31 marzo 2016 differisce marginalmente rispetto a quanto pubblicato in precedenza in quanto fa riferimento a

dati contabili (e non a dati gestionali). 13 Termine utilizzato per indicare situazioni in cui il debitore non è considerato in grado di rispettare le scadenze e le condizioni

contrattuali a causa di difficoltà finanziarie. Sulla scorta di tali difficoltà il creditore decide di modificare la scadenza e le condizioni del contratto per consentirgli di onorare il debito o di rifinanziarlo, integralmente o parzialmente.

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Esposizioni oggetto di concessioni al 31 marzo 2017 (Forbearance)

Importi in migliaia di euroRettifichedi valore

Grado dicopertura (*)

Esposizioni Deteriorate (59,96%) 3.483.891 803.730 (53,97%) 2.680.161 23,07% - Sofferenze (11,84%) 688.286 245.238 (8,92%) 443.048 35,63% - Inadempienze probabili (47,49%) 2.759.098 556.632 (44,35%) 2.202.466 20,17% - Esposizioni scadute/sconfinate (0,63%) 36.507 1.860 (0,70%) 34.647 5,09%

Esposizioni non Deteriorate (40,04%) 2.326.274 40.008 (46,03%) 2.286.266 1,72%

Totale 5.810.165 843.738 4.966.427 14,52% Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.

Esposizioni oggetto di concessioni al 31 dicembre 2016 (Forbearance)

Importi in migliaia di euroRettifichedi valore

Grado dicopertura (*)

Esposizioni Deteriorate (58,33%) 3.382.817 778.454 (52,31%) 2.604.363 23,01% - Sofferenze (11,17%) 647.704 226.924 (8,45%) 420.780 35,04% - Inadempienze probabili (46,78%) 2.712.955 550.273 (43,44%) 2.162.682 20,28% - Esposizioni scadute/sconfinate (0,38%) 22.158 1.257 (0,42%) 20.901 5,67%

Esposizioni non Deteriorate (41,67%) 2.416.725 42.408 (47,69%) 2.374.317 1,75%

Totale 5.799.542 820.862 4.978.680 14,15% Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.

Esposizioni oggetto di concessioni al 31 marzo 2016 (Forbearance)

Importi in migliaia di euroRettifichedi valore

Grado dicopertura (*)

Esposizioni Deteriorate (56,68%) 3.167.138 515.442 (52,68%) 2.651.696 16,27% - Sofferenze (7,01%) 391.450 108.901 (5,61%) 282.549 27,82% - Inadempienze probabili (49,11%) 2.744.596 404.741 (46,49%) 2.339.855 14,75% - Esposizioni scadute/sconfinate (0,56%) 31.092 1.800 (0,58%) 29.292 5,79%

Esposizioni non Deteriorate (43,32%) 2.420.834 39.332 (47,32%) 2.381.502 1,62%

Totale 5.587.972 554.774 5.033.198 9,93% Fra parentesi viene riportata l’incidenza della voce sul totale.(*) Il grado di copertura è calcolato come rapporto fra rettifiche di valore ed esposizione lorda.

Esposizione lorda Valore di bilancio

Esposizione lorda Valore di bilancio

Esposizione lorda Valore di bilancio

SOFFERENZE14 Come si può notare dalla tabella delle variazioni trimestrali, tra gennaio e marzo lo stock delle sofferenze lorde risulta in ulteriore lieve flessione (-34,3 milioni; -0,5%) dopo che nell’ultimo quarto del 2016 l’aggregato aveva beneficiato degli effetti degli stralci su procedure concorsuali ancora aperte 15 e delle cessioni effettuate nel periodo. Su base annua le sofferenze lorde si presentano ancora in marginale crescita da 7,1 miliardi a 7,2 miliardi (+104,4 milioni; +1,5%). Nel corso del primo trimestre sono state realizzate cessioni di sofferenze, prevalentemente chirografarie, per un valore gestionale lordo di 16,7 milioni, dei quali 8,8 milioni riferiti a UBI Leasing. Le sofferenze nette, sostanzialmente stabili da dicembre a 4 miliardi di euro (-23,9 milioni; -0,6%), nei dodici mesi risultano in calo di 383,5 milioni (-8,8%) quale riflesso delle significative rettifiche contabilizzate nel secondo trimestre 2016 in coerenza con il Piano Industriale 2019/2020. Le sofferenze nette assistite da garanzie reali sono rimaste invariate ai 3,1 miliardi di dicembre con un’incidenza del 78,8% (78,7% a fine 2016). A fine trimestre la quota rappresentata dalle sofferenze nette prive di alcun tipo di copertura reale o personale si attestava al 13,1% (12,9% a fine 2016). 14 A febbraio (Supplemento al Bollettino Statistico “Banche e Moneta: serie nazionali", aprile 2017), le sofferenze del settore privato al

lordo delle svalutazioni totalizzavano 202,6 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto a dicembre (+1,1%) e con variazioni tendenziali ancora positive (+3,6% dal +0,1% di fine 2016). Il rapporto sofferenze lorde del settore privato/impieghi al settore privato si è così attestato al 12,61% (12,32% a dicembre). Le sofferenze nette risultavamo invece in diminuzione a 77 miliardi di euro – il valore più basso da maggio 2014 – registrando una contrazione dell’11,3% rispetto agli 86,8 miliardi di fine 2016 e del 6,7% base annua (dal -1,9% del dicembre 2016). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è conseguentemente portato al 4,41% (4,89% a fine 2016).

15 Al 31 marzo 2017 i crediti stralciati relativi a procedure concorsuali ancora aperte ammontavano a 2.341 milioni (2.342 milioni a fine 2016).

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L’analisi dei flussi riferita ai primi tre mesi evidenzia, rispetto all’analogo periodo del 2016: - una complessiva riduzione dei nuovi ingressi (-22%), che ha interessato sia gli ingressi da bonis,

i quali continuano a mantenersi marginali, sia i trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate, soprattutto inadempienze probabili (-56,7% la flessione dei nuovi ingressi rispetto al quarto trimestre 2016);

- un incremento dell’82,5% delle cancellazioni; - un incremento degli incassi e dei realizzi per cessioni. In virtù dell’incremento congiunturale del portafoglio crediti, il rapporto sofferenze/impieghi è sceso all’8,09%, dall’8,37% di dicembre, in termini lordi, e al 4,69%, dal 4,87% di fine esercizio, in termini netti (rispettivamente 8,06% e 5,17% a marzo 2016). Il grado di copertura è ulteriormente migliorato al 45,15% (45,08% in chiusura d’anno; 38,97% dodici mesi prima). Considerando anche le pratiche spesate a conto economico relative a procedure concorsuali ancora aperte, il grado di copertura si attesta in realtà al 58,57% (58,48% a dicembre; 52,41% a marzo 2016) 16 . Con riferimento invece alle sofferenze non assistite da garanzie reali, considerate al lordo dei suddetti write-off, in chiusura di trimestre il loro grado di copertura si presentava pari al 78,23% (78,69% a fine 2016). LE INADEMPIENZE PROBABILI Le inadempienze probabili lorde, in ulteriore calo a 5 miliardi (-95 milioni da dicembre; -1,8%), nei dodici mesi hanno mostrato un decremento di 1,1 miliardi (-17,8%), che ha interessato tutte le realtà del Gruppo, con impatti più rilevanti per UBI Banca (Capogruppo ed ex Banche Rete), UBI Leasing e Prestitalia. L’analisi dei flussi riferita ai primi tre mesi evidenzia, rispetto all’analogo periodo del 2016: - una complessiva riduzione dei nuovi ingressi (-20%), confermata anche in termini congiunturali

(-15,8%); - un incremento del 15% delle uscite verso bonis; - un calo del 18,5% dei trasferimenti ad altre categorie deteriorate, principalmente a sofferenze

(-56% nei tre mesi). Le inadempienze probabili nette sono scese a 3,8 miliardi (-85,3 milioni nel primo trimestre; -2,2%), in significativa flessione rispetto a marzo 2016 (-1,2 miliardi; -24,1%), quale conseguenza della riduzione dello stock lordo, ma anche delle maggiori rettifiche operate in giugno 2016 a margine della presentazione del Piano Industriale. Parallelamente il grado di copertura è salito al 23,39% dal 23,13% di dicembre (17,02% a marzo 2016). Le inadempienze probabili nette assistite da garanzie reali si sono mantenute stabili a 2,9 miliardi con una incidenza del 75,4% (74,7% a fine 2016). LE ESPOSIZIONI SCADUTE/SCONFINATE Le esposizioni scadute/sconfinate lorde – per natura soggette ad una certa variabilità – si presentano in crescita rispetto alla fine dell’esercizio precedente (+13,8 milioni; +9,8%) ma il loro trend annuale risulta in significativa contrazione [-107,8 milioni (-41%) essenzialmente riconducibili ad UBI Factor ed UBI Leasing], quale riflesso della qualità del portafoglio in bonis (elevato peso delle posizioni a rischio basso) e dei presidi nel tempo posti in essere per anticipare il deterioramento del credito. L’analisi dei flussi riferita ai primi tre mesi evidenzia, rispetto all’analogo periodo del 2016: - una flessione di 74 milioni (-43%) dei nuovi ingressi da bonis che conferma la tendenza di fondo

in atto dall’inizio del 2013; - una parallela e fisiologica riduzione dei trasferimenti ad altre categorie di crediti deteriorati,

prevalentemente ad inadempienze probabili (-89,5 milioni; -59,4%);

16 Si veda nota 12.

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- una diminuzione delle uscite verso bonis, da correlarsi alla progressiva riduzione dei volumi in entrata.

Il grado di copertura è sceso al 4,89% dal 5,71% di dicembre (3,64% a marzo 2016). Crediti per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde nel primo trimestre 2017

Inadempienze

Importi in migliaia di euro probabili

Esposizione lorda iniziale al 1° gennaio 2017 7.260.761 5.119.194 141.477 12.521.432

Variazioni in aumento 254.220 397.828 102.399 754.447

ingressi da esposizioni in bonis 11.266 206.813 98.982 317.061 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 210.399 59.421 15 269.835 altre variazioni in aumento 32.555 131.594 3.402 167.551Variazioni in diminuzione -288.565 -492.355 -88.585 -869.505

uscite verso esposizioni in bonis -878 -80.973 -11.035 -92.886 cancellazioni (*) -143.207 -3.951 - -147.158 incassi -113.654 -199.309 -16.150 -329.113 realizzi per cessioni -25.807 -988 -150 -26.945 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate -5.019 -203.569 -61.247 -269.835 altre variazioni in diminuzione - -3.565 -3 -3.568 Esposizione lorda finale al 31 marzo 2017 7.226.416 5.024.667 155.291 12.406.374

Crediti per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde nel 2016

Inadempienze

Importi in migliaia di euro probabili

Esposizione lorda iniziale al 1° gennaio 2016 6.987.763 6.179.999 266.525 13.434.287

Variazioni in aumento 1.576.125 1.704.769 464.331 3.745.225

ingressi da esposizioni in bonis 99.748 742.738 451.100 1.293.586 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 1.371.045 415.388 168 1.786.601 altre variazioni in aumento 105.332 546.643 13.063 665.038Variazioni in diminuzione -1.303.127 -2.765.574 -589.379 -4.658.080

uscite verso esposizioni in bonis -1.728 -373.137 -82.878 -457.743 cancellazioni (*) -850.132 -42.084 -16 -892.232 incassi -387.818 -941.435 -55.827 -1.385.080 realizzi per cessioni -48.160 -20.645 - -68.805 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate -11.068 -1.335.806 -439.727 -1.786.601 altre variazioni in diminuzione -4.221 -52.467 -10.931 -67.619 Esposizione lorda finale al 31 dicembre 2016 7.260.761 5.119.194 141.477 12.521.432

Crediti per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde nel primo trimestre 2016 (**)

Inadempienze

Importi in migliaia di euro probabili

Esposizione lorda iniziale al 1° gennaio 2016 6.987.763 6.179.999 266.525 13.434.287

Variazioni in aumento 298.886 477.092 176.995 952.973

ingressi da esposizioni in bonis 24.271 191.643 173.322 389.236 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 259.787 141.512 118 401.417 altre variazioni in aumento 14.828 143.937 3.555 162.320Variazioni in diminuzione -164.606 -545.911 -180.432 -890.949

uscite verso esposizioni in bonis -852 -70.384 -15.115 -86.351 cancellazioni (*) -78.455 -6.621 -6 -85.082 incassi -77.425 -192.641 -14.185 -284.251 realizzi per cessioni -4.252 - - -4.252 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate -877 -249.746 -150.794 -401.417 altre variazioni in diminuzione -2.745 -26.519 -332 -29.596 Esposizione lorda finale al 31 marzo 2016 7.122.043 6.111.180 263.088 13.496.311

(*) La voce comprende i write-off, ovvero gli stralci relativi a procedure concorsuali ancora aperte, e le cancellazioni vere e proprie, ovvero gli stralci relativi a procedure concorsuali chiuse.

Sofferenze Esposizioni scadute Totale

(**) In coerenza con il criterio di calcolo dei flussi relativi al primo trimestre 2017 e all'intero 2016, i flussi relativi al primo trimestre 2016 sono stati ricostruiti per rapporti e pertanto differiscono rispetto a quelli pubblicati nel Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016, che erano stati invece calcolati per controparte.

Sofferenze Esposizioni scadute Totale

Sofferenze Esposizioni scadute Totale

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L’attività sul mercato interbancario e la situazione di liquidità

Al 31 marzo 2017 la posizione interbancaria netta del Gruppo UBI Banca si presentava debitoria per 11,8 miliardi, in aumento rispetto ai -10,4 miliardi di fine dicembre. Il saldo negativo, mantenutosi tale in tutti i periodi intermedi del precedente esercizio, benché su livelli inferiori, risulta strettamente correlato all’indebitamento nei confronti della Banca Centrale per le operazioni di rifinanziamento (complessivamente 12,5 miliardi di TLTRO II). Escludendo i rapporti con Banche Centrali, la posizione interbancaria netta si conferma negativa, ma di dimensioni decisamente più contenute, -1,7 miliardi rispetto ai -1,5 miliardi del 31 dicembre ed ai -0,1 miliardi del 31 marzo 2016, anche in relazione alle dinamiche contrapposte dei volumi di impiego e di funding con altre controparti bancarie. Posizione interbancaria netta

Importi in migliaia di euro

Crediti verso banche 4.850.605 3.719.548 4.108.062 3.930.021 3.591.309

di cui Crediti verso Banche Centrali 2.417.160 1.064.303 532.460 421.839 297.898

Debiti verso banche 16.665.755 14.131.928 13.800.894 13.691.017 11.495.105

di cui Debiti verso Banche Centrali 12.491.031 9.993.625 9.998.754 9.999.873 8.108.273

Posizione interbancaria netta -11.815.150 -10.412.380 -9.692.832 -9.760.996 -7.903.796

Crediti escluse Banche Centrali 2.433.445 2.655.245 3.575.602 3.508.182 3.293.411

Debiti escluse Banche Centrali 4.174.724 4.138.303 3.802.140 3.691.144 3.386.832

Posizione interbancaria escluse Banche Centrali -1.741.279 -1.483.058 -226.538 -182.962 -93.421

31.3.2017 31.3.201631.12.2016 30.9.2016 30.6.2016

Il Gruppo continua peraltro a mantenere un posizionamento più che positivo in termini di riserve di liquidità, comprovato anche dagli indicatori specifici previsti da Basilea 3, a breve termine (Liquidity Coverage Ratio) e strutturale (Net Stable Funding Ratio), entrambi superiori al 100%1. Va peraltro precisato che gli indicatori risulterebbero superiori ad 1 anche in presenza di una struttura di funding ordinaria non basata sul supporto del TLTRO II. Nel trimestre l’operatività sul mercato interbancario ha evidenziato le seguenti tendenze. I crediti verso banche, 4,9 miliardi, sono cresciuti di 1,1 miliardi per effetto di: diminuite disponibilità (-0,5 miliardi) verso Banche Centrali con riferimento al conto

accentrato per la Riserva Obbligatoria, che totalizzava 0,6 miliardi a fine marzo. In realtà, le variazioni del dato puntuale sono fisiologiche e dipendenti dalle strategie di gestione del saldo, tenuto conto dei vincoli relativi alla giacenza media da rispettare nel periodo di riferimento. Il Gruppo mantiene di norma una giacenza media in linea con quella dovuta;

un impiego di liquidità (+1,8 miliardi) presso la Banca Centrale; impieghi verso altre banche scesi a 2,4 miliardi (-0,2 miliardi). All’interno dell’aggregato, si

osserva la flessione dei conti correnti e dei depositi vincolati (-136 milioni, nell’ambito dell’ordinaria operatività sul mercato interbancario) e degli altri finanziamenti (-86 milioni); questi ultimi riflettono l’attività creditizia delle ex Banche Rete nei confronti della clientela (ad esempio erogazione di finanziamenti a controparti bancarie emanazione di gruppi industriali e/o finanziari), ma soprattutto le marginazioni e i conti di liquidità (complessivamente oltre 800 milioni) costituiti presso controparti bancarie internazionali relativamente alle società veicolo per le cartolarizzazioni e per i Covered Bond.

1 Il Regolamento Delegato (UE) 2015/61 ha stabilito l’introduzione dell’indicatore LCR dal 1° ottobre 2015 con un livello minimo

richiesto inizialmente pari al 60%; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017.

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Crediti verso banche: composizione

Importi in migliaia di euro in valore in %

Crediti verso Banche Centrali 2.417.160 49,8% 1.064.303 28,6% 1.352.857 127,1% 297.898 8,3% Riserva obbligatoria 567.160 11,7% 1.064.303 28,6% -497.143 -46,7% 296.675 8,3% Altri 1.850.000 38,1% - - 1.850.000 - 1.223 0,0%

Crediti verso banche 2.433.445 50,2% 2.655.245 71,4% -221.800 -8,4% 3.293.411 91,7% Conti correnti e depositi liberi 1.227.747 25,4% 1.348.754 36,2% -121.007 -9,0% 1.945.959 54,2% Depositi vincolati 6.624 0,1% 21.305 0,6% -14.681 -68,9% 21.372 0,6% Altri finanziamenti: 1.199.074 24,7% 1.285.186 34,6% -86.112 -6,7% 1.326.080 36,9%

- pronti contro termine 840 0,0% - - 840 - - - - altri 1.198.234 24,7% 1.285.186 34,6% -86.952 -6,8% 1.326.080 36,9%

Titoli di debito - - - - - - - -

Totale 4.850.605 100,0% 3.719.548 100,0% 1.131.057 30,4% 3.591.309 100,0%

31.3.2016C

Incidenza %

Variazioni A/B31.3.2017A

Incidenza %

31.12.2016B

Incidenza %

La raccolta interbancaria a fine trimestre si presentava pari a 16,7 miliardi, in aumento di 2,5 miliardi rispetto al dicembre 2016. Il funding deriva per 12,5 miliardi2 da operazioni di rifinanziamento non convenzionale con la BCE – TLTRO II (le operazioni mirate di rifinanziamento destinate all’espansione del credito a imprese e famiglie): UBI Banca si è aggiudicata i fondi per 10 miliardi con valuta 29 giugno 2016 (scadenza 24 giugno 2020 e tasso allo 0%) e per ulteriori 2,5 miliardi con valuta 29 marzo 2017 (scadenza 24 marzo 2021 e tasso analogo). Escludendo tale approvvigionamento, i debiti verso banche ammontavano a 4,2 miliardi, sostanzialmente invariati su base trimestrale (+36 milioni), sintetizzando tuttavia le seguenti modeste variazioni: -26 milioni i conti correnti e i depositi vincolati, in sede di ordinaria operatività sul mercato; +152 milioni i pronti contro termine, pari a 1,7 miliardi e riferiti pressoché interamente alla

strutturazione di operazioni con controparti di mercato, aventi quale sottostante gli investimenti in US Treasury e in titoli governativi dei Paesi emergenti;

-90 milioni i finanziamenti – altri, al cui interno vengono contabilizzati i prestiti (e i relativi ammortamenti) BEI, cioè le operazioni di provvista a medio/lungo termine con la Banca Europea per gli Investimenti, volte al sostegno delle PMI, che al 31 marzo totalizzavano 1,7 miliardi; a tali finanziamenti accedevano direttamente sia la Capogruppo, sia le ex Banche Rete.

Infine, nella voce “Altri debiti” sono compresi i fondi afferenti al rapporto di regolamento delle carte di credito con l’Istituto Centrale Banche Popolari (complessivamente circa 35 milioni, in marginale variazione rispetto al dicembre scorso). Debiti verso banche: composizione

Importi in migliaia di euro in valore in %

Debiti verso Banche Centrali 12.491.031 75,0% 9.993.625 70,7% 2.497.406 25,0% 8.108.273 70,5%

Debiti verso banche 4.174.724 25,0% 4.138.303 29,3% 36.421 0,9% 3.386.832 29,5% Conti correnti e depositi liberi 804.612 4,8% 772.773 5,5% 31.839 4,1% 876.403 7,6% Depositi vincolati 6.125 0,0% 63.830 0,5% -57.705 -90,4% 77.611 0,7% Finanziamenti: 3.329.328 20,0% 3.267.745 23,1% 61.583 1,9% 2.371.054 20,6%

- pronti contro termine passivi 1.671.296 10,0% 1.519.740 10,8% 151.556 10,0% 782.739 6,8% - altri 1.658.032 10,0% 1.748.005 12,3% -89.973 -5,1% 1.588.315 13,8%

Altri debiti 34.659 0,2% 33.955 0,2% 704 2,1% 61.764 0,6%

Totale 16.665.755 100,0% 14.131.928 100,0% 2.533.827 17,9% 11.495.105 100,0%

31.3.2017A

Incidenza %

31.12.2016B

Incidenza %

Variazioni A/B 31.3.2016C

Incidenza %

2 Il dato contabile è comprensivo del rateo interessi e dell’eventuale costo della copertura.

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63

Riserva di liquidità disponibile

Dati gestionali in milioni di euro - valori netto haircut

31.3.2017A

Incidenza%

31.12.2016B

Incidenza%

31.3.2016C

Incidenza%

Pool BCE 18.562 71,0% 16.102 57,6% 2.460 15,3% 14.148 53,6% di cui titoli di Stato (A) 5.195 19,9% 2.917 10,4% 2.278 78,1% 5.163 19,5%

di cui titoli di Stato italiani (a) 4.054 15,5% 2.917 10,4% 1.137 39,0% 5.163 19,5%

Titoli liquidabili non inclusi nel Pool BCE 6.002 22,9% 8.284 29,6% -2.282 -27,5% 5.648 21,4% di cui titoli di Stato (B) 6.002 22,9% 8.284 29,6% -2.282 -27,5% 5.648 21,4%

di cui titoli di Stato italiani (b) 5.957 22,8% 7.498 26,8% -1.541 -20,6% 5.648 21,4%

Titoli di Stato rifinanziati (C) 1.601 6,1% 3.574 12,8% -1.973 -55,2% 6.615 25,0% di cui titoli di Stato italiani (c) 123 0,5% 2.080 7,4% -1.957 -94,1% 5.888 22,3%

Riserva di liquidità 26.165 100,0% 27.960 100,0% -1.795 -6,4% 26.411 100,0%

di cui titoli di Stato (A+B+C) 12.798 48,9% 14.775 52,8% -1.977 -13,4% 17.426 65,9% di cui titoli di Stato italiani (a+b+c) 10.134 38,8% 12.495 44,6% -2.361 -18,9% 16.699 63,2%

Aste BCE (quota impegnata) -12.500 -47,8% -10.000 -35,7% 2.500 25,0% -8.108 -30,7%

Titoli di Stato rifinanziati -1.601 -6,1% -3.574 -12,8% -1.973 -55,2% -6.615 -25,0%

Riserva di liquidità disponibile 12.064 46,1% 14.386 51,5% -2.322 -16,1% 11.688 44,3% di cui titoli liberi ai fini dell'indicatore LCR 12.370 47,3% 11.201 40,1% 1.169 10,4% 10.863 41,1%

Variazioni A/Bin valore in %

Le “riserve disponibili computabili ai fini dell’indicatore LCR” sono le attività liquide che soddisfano i requisiti generali ed operativi previsti rispettivamente dagli articoli 7 ed 8 del Regolamento Delegato (UE) 2015/61 della Commissione del 10 ottobre 2014 [che ha integrato il Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento], nonché i criteri di ammissibilità conformemente al Capo 2 del medesimo Regolamento.

Al 31 marzo 2017 la riserva di liquidità3 del Gruppo si attestava a 26,2 miliardi (in termini di valore netto haircut), in diminuzione di 1,8 miliardi su base trimestrale, ed era composta per: • 18,6 miliardi (+2,5 miliardi) da attivi conferiti al Pool presso BCE a garanzia sia del già

citato ricorso al programma TLTRO II (e all’ampliamento del finanziamento stesso) sia dell’indebitamento infragiornaliero;

• 6 miliardi (-2,3 miliardi) da attività prontamente smobilizzabili a pronti e a termine (prevalentemente titoli governativi italiani) non conferite al Pool e a disposizione della tesoreria di Capogruppo per la gestione della liquidità a breve termine. La flessione dell’aggregato nel trimestre va prevalentemente ricondotta al passaggio di titoli di Stato all’interno del Pool (di cui oltre 1 miliardo governativi italiani) quale garanzia dell’aumentato ricorso al finanziamento BCE;

• 1,6 miliardi (-2 miliardi circa) dall’insieme dei titoli di Stato rifinanziati (posizioni passive al netto di quelle attive). A fronte della stabilità del rifinanziamento dei titoli di Stato italiani con Cassa di Compensazione e Garanzia (sostanzialmente invariato nei tre mesi), il saldo si è modificato in seguito alla stipula di pct attivi con CCG (+2,2 miliardi) quale forma di impiego della liquidità; la quota rifinanziata di titoli di altri emittenti sovrani non ha per contro mostrato scostamenti di rilievo.

Complessivamente nei tre mesi si è assistito ad un ulteriore alleggerimento della posizione in titoli di Stato italiani (-1,7 miliardi il valore contabile, si veda anche il successivo capitolo “L’attività finanziaria”), mentre è parallelamente continuata la politica di diversificazione degli investimenti con l’acquisto di titoli di altri emittenti governativi UE o extra-UE. Il Gruppo persegue una strategia di graduale alleggerimento e diversificazione (per area geografica e per emittente sovereign e corporate) dei portafogli, tesa tuttavia a mantenere una consistenza dei governativi domestici tale da assicurare un’ottimale gestione del profilo di liquidità, tramite la stanziabilità degli stessi. La riserva di liquidità complessiva equivale a circa il 50% della raccolta diretta a vista rappresentata da conti correnti e depositi liberi al 31 marzo 2017.

3 Si rammenta che un'attività è considerata liquida se l'ente creditizio ha la capacità di monetizzarla tempestivamente non incontrando

impedimenti di fatto o di diritto.

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Come si osserva anche dalla tabella seguente, in termini di composizione per categoria di strumenti finanziari, la riserva (26,17 miliardi, -1,8 miliardi rispetto a fine anno in termini di valore netto haircut) recepisce sostanzialmente la flessione dei titoli di proprietà stanziabili o prontamente smobilizzabili (-2 miliardi, di cui -720 milioni nominali), da leggersi in coerenza con la dinamica del portafoglio AFS, ma soprattutto con la valorizzazione e i nuovi haircut applicati da BCE sul debito sovrano italiano dopo il downgrade di DBRS del 13 gennaio 2017 [da A (low) a BBB (high)]. La sopracitata riduzione è stata marginalmente compensata dalle variazioni positive (+0,2 miliardi) che hanno interessato le autocartolarizzazioni (al netto degli ammortamenti), i Covered Bond self retained, nonché il portafoglio crediti ABACO. Al 31 marzo 2017, stante la quota a garanzia del funding da TLTRO II pari a 12,5 miliardi e la quota a garanzia dell’operatività in pronti contro termine pari a 1,6 miliardi, il margine di liquidità disponibile si quantificava in 12,1 miliardi, rispetto ai 14,4 miliardi di dicembre. Le attività libere (prevalentemente titoli di Stato italiani) ai fini dell’indicatore LCR ammontavano invece a 12,4 miliardi4 (11,2 miliardi tre mesi prima). Il margine disponibile rappresenta il 23% della raccolta diretta a vista costituita da conti correnti e depositi liberi al 31 marzo 2017. Riserva di liquidità: composizione per tipologia di attivo sottostante

Importi in miliardi di euro

valorenominale

valore netto haircut

valorenominale

valore netto haircut

valorenominale

valore netto haircut

valorenominale

valore netto haircut

valorenominale

valore netto haircut

Titoli di proprietà (AFS, HTM e L&R) (*) 13,10 13,38 13,82 15,36 13,84 15,74 14,84 16,92 15,62 17,89Covered Bond (emissioni "self-retained") 4,44 3,88 4,44 3,87 5,32 4,71 5,32 4,69 3,45 3,05Cartolarizzazione mutui residenziali della ex B@nca 24-7 0,76 0,68 0,97 0,66 0,83 0,68 0,86 0,71 0,90 0,73Cartolarizzazione attivi di UBI Leasing 2,10 1,87 2,10 1,77 2,10 1,75 - - 0,39 0,33Cartolarizzazione finanziamenti in bonis a PMI delle Banche Rete 2,09 1,77 2,09 1,74 2,48 2,06 0,49 0,42 0,59 0,49Crediti eligibili derivanti dall'adesione ad ABACO (**) 7,26 4,59 7,16 4,56 7,36 4,36 7,15 4,19 6,88 3,92

Riserva di liquidità 29,75 26,17 30,58 27,96 31,93 29,30 28,66 26,93 27,83 26,41

31.3.2017 30.9.2016 30.6.2016 31.3.201631.12.2016

(*) I Titoli di proprietà, esposti sia in valore nominale sia netto haircut, includono anche l'ammontare dei titoli di Stato rifinanziati. L’aggregato è pertanto del tutto omogeneo con quanto evidenziato nella tabella “Riserva di liquidità disponibile”, dove è riportata la tipologia dei titoli di

Stato qui inclusi, e rappresenta la quota più significativa degli attivi liquidabili del Gruppo.

(**) ABACO (attivi bancari collateralizzati) è la procedura predisposta da Banca d’Italia per la gestione dei prestiti stanziabili. Per essere stanziabile un credito deve presentare specifici requisiti di idoneità indicati dalla normativa di Banca d’Italia e riferiti alla tipologia del debitore (settore pubblico, società non finanziarie, istituzioni internazionali e sovranazionali), al merito creditizio [valutato tramite rating esterni, rating tool di provider abilitati e rating interni (per le banche autorizzate da Banca d’Italia all’utilizzo dei modelli interni)], all’importo minimo (0,03 milioni di euro per i prestiti domestici) e alla forma tecnica.

4 Gli obiettivi, le soglie di tolleranza e i limiti relativi alla riserva di liquidità disponibile sono valutati con riferimento al controvalore

delle attività prontamente liquidabili, al netto degli haircut previsti dal Regolamento Delegato (UE) n. 61/2015.

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L’attività finanziaria

Al 31 marzo 2017 le attività finanziarie del Gruppo totalizzavano 16,6 miliardi (15,8 miliardi al netto delle passività finanziarie), in diminuzione di 1,3 miliardi rispetto al dato di fine 2016. Nel trimestre è proseguita l’azione di ricomposizione e diversificazione degli investimenti con ulteriori vendite di titoli di Stato italiani (scesi di 1,7 miliardi a 11,5 miliardi) e acquisti di Bonos spagnoli (347 milioni nominali) e di titoli governativi emessi dai Paesi emergenti (100 milioni di dollari nominali). Successivamente alla chiusura del trimestre, nel mese di aprile, sono state invece effettuate compravendite che hanno comportato la cessione di BTP contabilizzati nel portafoglio AFS per 850 milioni di euro nominali ed investimenti in BTP nel portafoglio HTM per 1 miliardo di euro nominali.

Attività/passività finanziarie

Importi in migliaia di euroValore di bilancio

(A)

Incid. %

Valore di bilancio

(B)

Incid. %

in valore in %Valore di bilancio

(C)

Incid. %

Valore di bilancio

(D)

Incid. %

Valore di bilancio

(E)

Incid. %

Att. fin. detenute per la negoziazione 627.034 3,8% 729.616 4,1% -102.582 -14,1% 677.514 3,7% 681.543 3,4% 966.772 4,8%

di cui: contratti derivati finanziari 552.443 3,3% 616.200 3,5% -63.757 -10,3% 550.032 3,0% 554.248 2,8% 556.265 2,8%

Att. fin. valutate al fair value 190.448 1,1% 188.449 1,1% 1.999 1,1% 189.638 1,0% 188.641 1,0% 194.738 1,0%

Att. fin. disponibili per la vendita 8.475.803 51,2% 9.613.833 53,8% -1.138.030 -11,8% 14.144.698 76,8% 15.417.870 78,1% 15.699.461 77,2%

Att. fin. detenute sino alla scadenza 7.274.195 43,9% 7.327.544 41,0% -53.349 -0,7% 3.403.798 18,5% 3.452.886 17,5% 3.445.469 17,0%

Attività finanziarie (a) 16.567.480 100,0% 17.859.442 100,0% -1.291.962 -7,2% 18.415.648 100,0% 19.740.940 100,0% 20.306.440 100,0%

di cui:

- titoli di debito 15.470.001 93,4% 16.700.645 93,5% -1.230.644 -7,4% 17.282.962 93,8% 18.628.634 94,4% 19.276.446 94,9%

- di cui: titoli di Stato italiani 11.475.988 69,3% 13.183.605 73,8% -1.707.617 -13,0% 15.012.032 81,5% 16.177.490 81,9% 17.691.911 87,1%

- titoli di capitale 284.499 1,7% 285.445 1,6% -946 -0,3% 277.026 1,5% 257.642 1,3% 289.456 1,4%

- quote O.I.C.R. 260.537 1,6% 257.152 1,4% 3.385 1,3% 305.628 1,7% 300.416 1,5% 184.273 0,9% Passività finanziarie di

negoziazione (b) 722.633 100,0% 800.038 100,0% -77.405 -9,7% 584.324 100,0% 612.314 100,0% 610.468 100,0%

di cui: contratti derivati finanziari 722.633 100,0% 800.038 100,0% -77.405 -9,7% 584.324 100,0% 612.314 100,0% 610.468 100,0%

Attività finanziarie nette (a-b) 15.844.847 17.059.404 -1.214.557 -7,1% 17.831.324 19.128.626 19.695.972

31.3.2017 31.3.201631.12.2016 Variazioni (A) / (B) 30.9.2016 30.6.2016

Il portafoglio costituito da “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (627.034 migliaia di euro) risulta inferiore al medesimo portafoglio detenuto dalla Capogruppo (628.834 migliaia) per la presenza dei contratti derivati finanziari stipulati da UBI Banca con le Società del Gruppo. Tali strumenti, oltre ad essere oggetto di elisioni infragruppo, sono allocati dalla Capogruppo nella negoziazione poiché i relativi asset coperti si trovano nei bilanci delle Società del Gruppo. In sede di consolidamento, i medesimi strumenti, stipulati a copertura degli asset sottostanti, vengono iscritti contabilmente fra i derivati di copertura. I derivati finanziari compresi fra le attività di negoziazione della Capogruppo a marzo 2017 erano pari a 554.249 migliaia di euro, mentre a livello di Gruppo erano pari a 552.443 migliaia.

Dalle evidenze gestionali1 riferite al 31 marzo 2017, si rileva che: - in termini di tipologie di strumenti finanziari, il portafoglio titoli del Gruppo risultava composto per il

90,7% (92,6% a fine 2016) da titoli governativi, per il 5,9% (5,7%) da titoli corporate (equamente ripartiti tra settore Financial ed emittenti corporate; il 98% di tali investimenti presentava inoltre un livello di rating pari a “investment grade”, concentrato per il 63% nel segmento BBB e per il 33% nel segmento A), per il restante 3,4% (1,7%) da hedge fund, fondi e azioni (tra cui sono ricomprese le quote detenute nel Fondo Atlante);

- dal punto di vista del profilo finanziario, i titoli a tasso variabile rappresentavano il 49,4% (51,8%) del portafoglio, i titoli a tasso fisso il 49,5% (47,2%), essendo la parte rimanente composta da titoli strutturati, presenti principalmente nel portafoglio AFS, e da titoli convertibili;

- per quanto riguarda la divisa di riferimento, l’88,5% (89,7%) dei titoli era espresso in euro e l’11,5% (10,3%) in dollari con cambio coperto mentre in termini di distribuzione territoriale l’87,6% (88,75%) degli investimenti (esclusi gli hedge fund) risultava emesso da Paesi dell’Area euro;

- l’analisi per rating (inerente alla sola componente obbligazionaria) non evidenziava scostamenti con il fine anno ed il portafoglio rimaneva costituito per il 99,85% da titoli “investment grade”.

1 L’analisi gestionale si riferisce ad un portafoglio di dimensioni più contenute rispetto a quello contabilmente rilevato a livello consolidato,

in quanto esclude le attività AFS c.d. durevoli, alcuni portafogli minori nonché i contratti derivati finanziari di negoziazione. Sono inoltre escluse le operazioni effettuate a cavallo del periodo (trattasi, in particolare, della compravendita netta di 7 milioni di dollari di titoli di Stato dei Paesi emergenti).

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Le Attività finanziarie disponibili per la vendita Le “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (Available For Sale – AFS), voce 40 dell’Attivo, vengono valutate al fair value con iscrizione delle variazioni nell’apposita riserva da valutazione del patrimonio netto, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore che configurano “impairment” ai sensi dello IAS 39. In tal caso la riduzione di valore intervenuta nel periodo viene rilevata a conto economico. Il Gruppo UBI Banca applica lo IAS 34 “Bilanci intermedi” solo alle Relazioni finanziarie semestrali, con conseguente identificazione di un “interim period” semestrale: eventuali apprezzamenti dei titoli, che si dovessero registrare nel secondo trimestre, andranno a ridurre la rettifica rilevata a Conto economico nel primo trimestre; diversamente, eventuali riprese di valore rispetto ai prezzi rilevati al 31 dicembre andranno rilevate: per i titoli di capitale, in apposita riserva del patrimonio netto; per i titoli di debito, a conto economico. Per le definizioni relative alla gerarchia del fair value (livelli 1, 2 e 3) si rinvia alla Sezione A.4, della Parte A – Politiche contabili della Nota Integrativa Consolidata del Bilancio 2016.

Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Importi in migliaia di euro L 1 L 2 L 3Valore di bilancio

(A) L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(B) in valore in % L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(C)

Titoli di debito 7.954.707 158.595 13.755 8.127.057 9.094.524 157.437 13.347 9.265.308 -1.138.251 -12,3% 15.237.781 160.991 26.729 15.425.501di cui: titoli di Stato italiani 4.180.871 - - 4.180.871 5.750.938 - - 5.750.938 -1.570.067 -27,3% 14.024.465 - - 14.024.465

Titoli di capitale 21.801 - 184.810 206.611 25.098 - 182.892 207.990 -1.379 -0,7% 2.790 - 209.684 212.474

Quote O.I.C.R. 23.348 48.191 70.596 142.135 25.841 49.165 65.529 140.535 1.600 1,1% 13.531 47.955 - 61.486

Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - -

Totale 7.999.856 206.786 269.161 8.475.803 9.145.463 206.602 261.768 9.613.833 -1.138.030 -11,8% 15.254.102 208.946 236.413 15.699.461

31.3.2017 Variazioni (A)/(B)31.12.2016 31.3.2016

Al 31 marzo 2017 le attività finanziarie disponibili per la vendita si attestavano a 8,476 miliardi, per 8,445 miliardi attribuibili alla Capogruppo. La tabella mostra titoli di debito pari a 8,1 miliardi, in flessione di 1,1 miliardi nei tre mesi per la riduzione dei titoli di Stato italiani, scesi di 1,6 miliardi in seguito a vendite di BTP per nominali 1.330 milioni, marginalmente compensate, tra gli altri titoli di debito, dall’acquisto di Bonos spagnoli per 300 milioni nominali e di titoli governativi dei Paesi emergenti per 100 milioni di dollari nominali. Si ricorda che le variazioni espresse nelle tabelle tengono conto delle valorizzazioni contabili di fine periodo. I titoli di capitale, attestatisi a 206,6 milioni e riconducibili a UBI Banca per 198,3 milioni, risultano pressoché in linea con il dato di fine anno (208 milioni). I titoli sono classificati per la quasi totalità al livello 3 di fair value: tra questi figura per 12,2 milioni, importo invariato nel trimestre, il titolo relativo al contributo allo Schema Volontario del FITD per l’intervento di sostegno a Cassa di Risparmio di Cesena. Le quote O.I.C.R. ammontano a 142 milioni e comprendono – ai livelli 1 e 3 di fair value – unicamente gli investimenti della Capogruppo: a livello 1 sono contabilizzati il fondo Polis e due fondi ETF, mentre a livello 3 sono iscritte le quote sottoscritte del Fondo Atlante, pari a 70,6 milioni, in aumento rispetto ai 65,5 milioni di fine esercizio in relazione al versamento effettuato ad inizio gennaio e già espresso al netto dell’ulteriore impairment cui è stato assoggettato in chiusura di trimestre. Resta invece sostanzialmente invariato l’importo contabilizzato al livello 2 di fair value. Rimangono iscritti fondi immobiliari per circa 12,6 milioni (16,5 milioni a fine 2016), tra i quali il più rilevante è il già citato fondo Polis, classificato a livello 1 di fair value per 7,8 milioni (11,3 milioni a fine 2016): nel trimestre si sono registrati rimborsi in conto capitale per 4,2 milioni, controbilanciati da variazioni positive di fair value per 0,7 milioni.

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67

Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza La voce 50 dell’Attivo “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” (Held To Maturity – HTM) comprende gli strumenti finanziari che si ha intenzione e capacità di mantenere fino alla scadenza. Tali attività sono valutate al costo ammortizzato con imputazione a conto economico delle eventuali perdite durevoli di valore o delle eventuali riprese di valore registrate in seguito al venir meno delle motivazioni che le avevano determinate.

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Importi in migliaia di euro L 1 L 2 L 3 Totale L 1 L 2 L 3 Totale in valore in % L 1 L 2 L 3 Totale

Titoli di debito 7.274.195 7.287.369 - - 7.287.369 7.327.544 7.440.786 - - 7.440.786 -53.349 -0,7% 3.445.469 3.595.144 - - 3.595.144di cui: titoli di Stato italiani 7.274.195 7.287.369 - - 7.287.369 7.327.544 7.440.786 - - 7.440.786 -53.349 -0,7% 3.445.469 3.595.144 - - 3.595.144

Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - - - - -

Totale 7.274.195 7.287.369 - - 7.287.369 7.327.544 7.440.786 - - 7.440.786 -53.349 -0,7% 3.445.469 3.595.144 - - 3.595.144

Variazioni (A)/(B)

Fair Value

Valore di bilancio

(C)

31.3.2016Valore di bilancio

(B)

31.12.2016

Fair Value

Valore di bilancio

(A)

31.3.2017

Fair Value

Il portafoglio continua ad essere costituito da BTP per un valore nominale di 6,385 miliardi ed un controvalore contabile di 7,3 miliardi. Si ricorda che nel quarto trimestre 2016 il portafoglio era stato interessato dal passaggio di BTP per 3,335 miliardi nominali (maturazione 2022/2023) provenienti dal portafoglio AFS.

Come anticipato in premessa, nel mese di aprile, sono stati classificati in questo portafoglio nuovi investimenti per 1 miliardo di euro nominali. Gli strumenti finanziari di negoziazione Le Attività finanziarie di negoziazione La voce 20 dell’Attivo “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (Held For Trading – HFT) comprende gli strumenti finanziari di trading “utilizzati al fine di generare un utile dalle fluttuazioni di prezzo a breve termine”. Essi vengono valutati al fair value rilevato a conto economico – Fair Value Through Profit or Loss – FVPL. Per le definizioni relative alla gerarchia del fair value (livelli 1, 2 e 3) si rinvia alla Sezione A.4, della Parte A – Politiche contabili della Nota Integrativa Consolidata del Bilancio 2016.

Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione

Importi in migliaia di euro L 1 L 2 L 3Valore di bilancio

(A)L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(B) in valore in % L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(C)

Attività per cassa

Titoli di debito 68.622 27 100 68.749 107.483 210 100 107.793 -39.044 -36,2% 405.032 344 100 405.476 di cui: titoli di Stato italiani 20.922 - - 20.922 105.123 - - 105.123 -84.201 -80,1% 221.977 - - 221.977

Titoli di capitale 5.561 - 2 5.563 4.949 - 2 4.951 612 12,4% 4.185 - 2 4.187

Quote O.I.C.R. 279 - - 279 672 - - 672 -393 -58,5% 276 - 568 844

Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - -

Totale (a) 74.462 27 102 74.591 113.104 210 102 113.416 -38.825 -34,2% 409.493 344 670 410.507

Strumenti derivati

Derivati finanziari 9.653 528.832 13.958 552.443 1.403 599.680 15.117 616.200 -63.757 -10,3% 627 528.500 27.138 556.265

Derivati su crediti - - - - - - - - - - - - - -

Totale (b) 9.653 528.832 13.958 552.443 1.403 599.680 15.117 616.200 -63.757 -10,3% 627 528.500 27.138 556.265

Totale (a+b) 84.115 528.859 14.060 627.034 114.507 599.890 15.219 729.616 -102.582 -14,1% 410.120 528.844 27.808 966.772

31.3.2017 Variazioni (A)/(B)31.12.2016 31.3.2016

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68

A fine trimestre le attività finanziarie detenute per la negoziazione ammontavano a 627 milioni, composte da attività per cassa per 74,6 milioni (113,4 milioni a dicembre) e da strumenti derivati per 552,4 milioni (616,2 milioni), la cui dinamica e consistenza vanno lette in stretta correlazione con la corrispondente voce iscritta fra le passività finanziarie di negoziazione. Come evidenziato dalla tabella, i titoli di debito, che rappresentano la voce principale tra le attività per cassa ed includono titoli di Stato italiani per 20,9 milioni, risultano diminuiti a 68,7 milioni (-39 milioni) avendo incorporato scadenze di BOT per 105 milioni nominali, solo parzialmente compensati dall’acquisto di BTP per 23,25 milioni nominali e di Bonos per 47 milioni nominali. Si ricorda che le variazioni espresse nelle tabelle tengono conto delle valorizzazioni contabili di fine periodo. I titoli di capitale, 5,6 milioni di pertinenza della Capogruppo, mostrano un lieve incremento (+0,6 milioni) quasi totalmente attribuibile al titolo di una piccola impresa lanciata sul mercato AIM. Le quote O.I.C.R., in essere per un importo esiguo (279 mila euro) riferito all’investimento in due fondi immobiliari quotati, hanno registrato una flessione nel periodo di 393 mila euro dovuta alla vendita di fondi detenuti da UBI Pramerica, la SGR del Gruppo. Le Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie di negoziazione: composizione

Importi in migliaia di euro L 1 L 2 L 3Valore di bilancio

(A)L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(B) in valore in % L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(C)

Passività per cassa

Debiti verso banche - - - - - - - - - - - - - -

Debiti verso clientela - - - - - - - - - - - - - -

Titoli di debito - - - - - - - - - - - - - -

Totale (a) - - - - - - - - - - - - - -

Strumenti derivati

Derivati finanziari 5.151 717.471 11 722.633 76 799.931 31 800.038 -77.405 -9,7% 17 610.440 11 610.468

Derivati creditizi - - - - - - - - - - - - - -

Totale (b) 5.151 717.471 11 722.633 76 799.931 31 800.038 -77.405 -9,7% 17 610.440 11 610.468

Totale (a+b) 5.151 717.471 11 722.633 76 799.931 31 800.038 -77.405 -9,7% 17 610.440 11 610.468

31.3.2016 31.3.2017 Variazioni (A)/(B)31.12.2016

Le passività finanziarie di negoziazione, 722,6 milioni dai precedenti 800 milioni, si confermano costituite solo da derivati finanziari, la cui evoluzione deve essere interpretata in coerenza con quella della corrispondente voce iscritta tra le attività finanziarie.

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Le Attività finanziarie valutate al fair value La voce “Attività finanziarie valutate al fair value” comprende gli strumenti finanziari classificati in tale categoria in applicazione della Fair Value Option (FVO). Tali attività vengono valutate al fair value con imputazione delle variazioni a conto economico. Per le definizioni relative alla gerarchia del fair value (livelli 1, 2 e 3) si rinvia alla Sezione A.4, della Parte A – Politiche contabili della Nota Integrativa Consolidata del Bilancio 2016. Attività finanziarie valutate al fair value: composizione

Importi in migliaia di euro L 1 L 2 L 3Valore di bilancio

(A)L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(B)in valore in % L 1 L 2 L 3

Valore di bilancio

(C)

Titoli di debito - - - - - - - - - - - - - -

Titoli di capitale 1.647 2.000 68.678 72.325 1.555 3.000 67.949 72.504 -179 -0,2% 1.375 3.000 68.420 72.795

Quote O.I.C.R. 118.123 - - 118.123 115.945 - - 115.945 2.178 1,9% 116.959 - 4.984 121.943

Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - -

Totale 119.770 2.000 68.678 190.448 117.500 3.000 67.949 188.449 1.999 1,1% 118.334 3.000 73.404 194.738

31.3.2017 Variazioni (A)/(B)31.12.2016 31.3.2016

Le attività finanziarie valutate al fair value, pari a 190,4 milioni (188,4 milioni a fine esercizio), sono totalmente riferite alla Capogruppo e includono: - titoli di capitale per 72,3 milioni, stabili nel trimestre, detenuti nell’ambito delle attività di

Merchant Banking e di Private Equity; - quote O.I.C.R. per 118,1 milioni, unicamente costituite dai fondi Tages, iscritti a livello 1 di fair

value e suscettibili di variazioni legate alla valorizzazione di mercato. L’esposizione al rischio sovrano Dalla tabella esposta alla pagina seguente emerge che al 31 marzo 2017 il valore di bilancio delle esposizioni al rischio sovrano di UBI Banca ammontava a 15,2 miliardi dai 16,2 miliardi di fine 2016. La diminuzione è sostanzialmente riconducibile all’Italia che, pur rimanendo lo Stato verso cui risulta concentrato l’80% delle esposizioni, ha incorporato gli effetti delle vendite effettuate nel periodo nel portafoglio AFS e delle scadenze che hanno interessato il portafoglio HFT. Relativamente agli altri investimenti governativi, si rileva un incremento di 0,5 miliardi ascrivibile ai nuovi acquisti di Bonos per 0,4 miliardi e di titoli dei Paesi emergenti per 0,1 miliardi. Il dettaglio delle esposizioni del Gruppo UBI Banca viene declinato tenendo presente che, secondo le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza europea (European Securities and Markets Authority, ESMA), per "debito sovrano" devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati.

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70

Gruppo UBI Banca: esposizioni al rischio sovrano

Paese/portafoglio di classificazione

Importi in migliaia di euro

Valore nominale

Valore di bilancio

Fair ValueValore

nominaleValore

di bilancioFair Value

- Italia 10.506.405 12.151.382 12.153.526 11.737.293 13.673.120 13.786.362

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esposizione netta) 23.251 20.922 20.922 105.000 105.123 105.123attività finanziarie disponibili per la vendita* 3.431.505 4.186.109 4.186.109 4.761.505 5.756.273 5.756.273attività finanziarie detenute sino alla scadenza 6.385.000 7.274.195 7.287.369 6.385.000 7.327.544 7.440.786crediti 666.649 670.156 659.126 485.788 484.180 484.180

- Stati Uniti 1.496.586 1.513.933 1.513.933 1.517.883 1.533.693 1.533.693

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.496.586 1.513.933 1.513.933 1.517.883 1.533.693 1.533.693 - Belgio 61 61 61 61 61 61

crediti 61 61 61 61 61 61 - Olanda 10 10 10 10 10 10

crediti 10 10 10 10 10 10 - Abu Dhabi 4.677 4.729 4.729 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 4.677 4.729 4.729 - - - - Andorra - - - 2.299 2.299 2.299

crediti - - - 2.299 2.299 2.299 - Arabia Saudita 7.483 7.397 7.397 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 7.483 7.397 7.397 - - - - Cile 2.806 2.855 2.855 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 2.806 2.855 2.855 - - - - Colombia 25.723 30.843 30.843 19.922 23.359 23.359

attività finanziarie disponibili per la vendita 25.723 30.843 30.843 19.922 23.359 23.359 - Corea del Sud 1.403 1.507 1.507 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.403 1.507 1.507 - - - - Filippine 14.030 18.358 18.358 14.230 18.936 18.936

attività finanziarie disponibili per la vendita 14.030 18.358 18.358 14.230 18.936 18.936 - Indonesia 37.415 40.769 40.769 28.935 31.008 31.008

attività finanziarie disponibili per la vendita 37.415 40.769 40.769 28.935 31.008 31.008 - Israele 4.677 4.663 4.663 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 4.677 4.663 4.663 - - - - Kazakistan 12.160 13.040 13.040 9.487 10.115 10.115

attività finanziarie disponibili per la vendita 12.160 13.040 13.040 9.487 10.115 10.115 - Lituania 4.677 5.410 5.410 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 4.677 5.410 5.410 - - - - Marocco 14.966 15.668 15.668 9.487 9.715 9.715

attività finanziarie disponibili per la vendita 14.966 15.668 15.668 9.487 9.715 9.715 - Messico 27.593 28.382 28.382 27.986 28.011 28.011

attività finanziarie disponibili per la vendita 27.593 28.382 28.382 27.986 28.011 28.011 - Oman 2.338 2.390 2.390 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 2.338 2.390 2.390 - - - - Panama 14.966 15.851 15.851 11.384 12.091 12.091

attività finanziarie disponibili per la vendita 14.966 15.851 15.851 11.384 12.091 12.091 - Perù 14.030 18.420 18.420 11.384 15.006 15.006

attività finanziarie disponibili per la vendita 14.030 18.420 18.420 11.384 15.006 15.006 - Polonia 7.951 8.519 8.519 4.743 5.233 5.233

attività finanziarie disponibili per la vendita 7.951 8.519 8.519 4.743 5.233 5.233 - Qatar 3.741 3.765 3.765 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 3.741 3.765 3.765 - - - - Repubblica slovacca 1.871 2.064 2.064 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.871 2.064 2.064 - - - - Romania 27.126 30.183 30.183 19.448 21.466 21.466

attività finanziarie disponibili per la vendita 27.126 30.183 30.183 19.448 21.466 21.466 - Slovenia 9.354 10.732 10.732 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 9.354 10.732 10.732 - - - - Spagna 1.097.512 1.220.418 1.220.418 760.568 820.563 820.563

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esposizione netta) 47.000 46.289 46.289 - - - attività finanziarie disponibili per la vendita 1.050.000 1.173.617 1.173.617 750.000 809.995 809.995 crediti 512 512 512 10.568 10.568 10.568

- Sud Africa 14.030 15.323 15.323 14.230 15.471 15.471

attività finanziarie disponibili per la vendita 14.030 15.323 15.323 14.230 15.471 15.471 - Trinidad e Tobago 1.871 1.878 1.878 - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.871 1.878 1.878 - - - - Turchia 7.015 7.848 7.848 7.115 7.746 7.746

attività finanziarie disponibili per la vendita 7.015 7.848 7.848 7.115 7.746 7.746 - Uruguay 11.224 12.035 12.035 11.384 12.067 12.067

attività finanziarie disponibili per la vendita 11.224 12.035 12.035 11.384 12.067 12.067 - Argentina 660 559 559 829 843 843

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esposizione netta) 660 559 559 829 843 843

Totale esposizione per cassa 13.374.361 15.188.992 15.191.136 14.208.678 16.240.813 16.354.055

31.3.2017 31.12.2016

* Il valore di bilancio delle AFS Italia differisce rispetto a quello riportato nella riga "titoli di Stato italiani" della tabella relativa alle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” per la presenza, in questa tabella, di obbligazioni Cassa Depositi e Prestiti (emittente statale) per 5,2 milioni al 31 marzo 2017 e per 5,3 milioni al 31 dicembre 2016.

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71

Nella tabella seguente viene invece riportata la distribuzione per scadenza dei titoli di Stato italiani in portafoglio. A fine marzo, la vita media del portafoglio AFS si attestava a 10,24 anni (8 anni a fine 2016), quella del portafoglio HTM a 4,64 anni (4,9 anni), mentre quella dei titoli di Stato classificati nel portafoglio di negoziazione (HFT) risultava pari a 29,94 anni (0,2 anni). Il significativo allungamento rilevato nel portafoglio HFT è dovuto al sopra citato investimento effettuato nel trimestre di BTP per 23,25 milioni nominali, aventi scadenza nel 2047. Dal confronto con i dati di fine 2016 emerge una crescita della fascia temporale “da 1 anno fino a 3 anni” da leggersi in correlazione all’avvicinata scadenza di due titoli del portafoglio HTM che ha comportato il loro passaggio dalla fascia “da 3 anni fino a 5 anni”. Si rileva inoltre, sempre nella fascia “da 1 anno fino a 3 anni”, la riduzione del portafoglio AFS in seguito alle vendite intervenute nel periodo. Maturity Titoli di Stato Italiani

Importi in migliaia di euro

Attività f inanziarie detenute

per la negoziazione

Attività f inanziarie

disponibili per la vendita

Attività f inanziarie

detenute sino alla scadenza

Valore di bilancio

Incid.%

Attività f inanziarie detenute

per la negoziazione

Attività f inanziarie

disponibili per la vendita

Attività f inanziarie

detenute sino alla scadenza

Valore di bilancio

Incid.%

Fino a 6 mesi - - - - 105.122 - - 105.122 0,8% Da 6 mesi fino a 1 anno - 102.229 - 102.229 0,9% - 335.710 - 335.710 2,6% Da 1 anno fino a 3 anni - 694.999 2.238.816 2.933.815 25,6% - 1.881.807 - 1.881.807 14,3% Da 3 anni fino a 5 anni - 238.455 1.122.919 1.361.374 11,9% - - 2.637.845 2.637.845 20,0% Da 5 anni fino a 10 anni 2 1.506.904 3.912.460 5.419.366 47,1% - 1.789.459 4.689.699 6.479.158 49,1% Oltre 10 anni 20.920 1.638.284 - 1.659.204 14,5% 1 1.743.962 - 1.743.963 13,2%

Totale 20.922 4.180.871 7.274.195 11.475.988 100,0% 105.123 5.750.938 7.327.544 13.183.605 100,0%

31.12.201631.3.2017

A completamento dell’informativa richiesta dall’ESMA, si precisa che al 31 marzo 2017 (così come a dicembre 2016) non vi erano in essere contratti derivati su credito (Credit Default Product), né tantomeno il Gruppo ha operato su tali strumenti nel corso dell’esercizio, per incrementare la propria esposizione ovvero per acquisire protezione.

* * *

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Il patrimonio netto e l’adeguatezza patrimoniale

L’evoluzione del patrimonio netto consolidato

Importi in migliaia di euro Patrimonio nettodi cui:

Risultato del periodo

Patrimonio netto e risultato del periodo come da situazione contabile della Capogruppo 8.659.819 70.831Effetto del consolidamento delle Società controllate, anche congiuntamente 336.812 25.982

Effetto della valutazione a patrimonio netto delle altre partecipazioni rilevanti 29.535 4.502Dividendi incassati nel periodo - -45.741

Altre rettifiche di consolidamento (inclusi gli effetti della PPA) -52.554 11.463

Patrimonio netto e risultato del periodo come da situazione contabile consolidata 8.973.612 67.037

Prospetto di raccordo tra patrimonio e risultato del periodo della Capogruppo con patrimonio e risultato del periodo consolidati al 31 marzo 2017

Variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo intervenute nel primo trimestre del 2017

31.3.2017

Importi in migliaia di euro

Capitale: 2.440.751 - - - 2.343 - - 2.443.094

a) azioni ordinarie 2.440.751 - - - 2.343 - - 2.443.094b) altre azioni - - - - - - - -

Sovrapprezzi di emissione 3.798.430 - - - - - - 3.798.430

Riserve 3.664.366 -830.150 - -401 - - - 2.833.815

Riserve da valutazione -73.950 - - 158 - - -85.103 -158.895

Azioni proprie -9.869 - - - - - - -9.869

Risultato del periodo -830.150 830.150 - - - - 67.037 67.037

Patrimonio netto del Gruppo 8.989.578 - - -243 2.343 - -18.066 8.973.612

Patrimonio netto del Gruppo

Esistenze al

31.12.2016

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni gennaio-marzo 2017

Variazioni di riserve

Operazioni sul patrimonio netto Redditività

consolidata complessivaRiserve Stock options

Dividendi e altre

destinazioni

Emissione nuove azioni

Al 31 marzo 2017 il patrimonio netto del Gruppo UBI Banca, comprensivo dell’utile del periodo, si attestava a 8.973,6 milioni di euro, in marginale flessione rispetto agli 8.989,6 milioni di fine 2016. Come si evince dalla tabella “Variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo intervenute nel primo trimestre 2017”, il decremento di 16 milioni sintetizza: la flessione per 84,9 milioni del saldo delle riserve da valutazione, integralmente generata dall’impatto

della redditività complessiva, che ha interessato: per -84,6 milioni le attività finanziarie disponibili per la vendita; per -0,2 milioni gli utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti; per -0,3 milioni la copertura di flussi finanziari e per +0,2 milioni le Leggi speciali di rivalutazione;

una variazione positiva per 2,3 milioni ascrivibile all’emissione di n. 937.399 azioni ordinarie rivenienti dalla fusione per incorporazione

Riserve da valutazione di pertinenza del Gruppo: composizione

Importi in migliaia di euro 31.3.2017 31.12.2016

Attività finanziarie disponibili per la vendita -111.516 -26.860

Copertura flussi finanziari -10 285

Differenze di cambio -243 -243

Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti -107.925 -107.773

Leggi speciali di rivalutazione 60.799 60.641

Totale -158.895 -73.950

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nella Capogruppo di Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare di Ancona, Banca di Valle Camonica e Banca Carime;

una variazione negativa complessiva per 0,4 milioni delle altre riserve che sintetizza determinanti positive di varia natura1, fronteggiate dall’impatto negativo dei mutati assetti partecipativi che hanno accompagnato il completamento della “Banca Unica”;

l’appostazione dell’utile del periodo per 67 milioni. Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita di pertinenza del Gruppo: composizione

Importi in migliaia di euro Riserva positiva Riserva negativa Totale Riserva positiva Riserva negativa Totale

1. Titoli di debito 35.904 -209.331 -173.427 68.846 -158.922 -90.076 2. Titoli di capitale 56.064 -4.165 51.899 53.688 -727 52.9613. Quote di O.I.C.R. 109.465 -99.453 10.012 10.505 -250 10.2554. Finanziamenti - - - - - -

Totale 201.433 -312.949 -111.516 133.039 -159.899 -26.860

31.12.201631.3.2017

Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita di pertinenza del Gruppo: variazioni nel periodo

Importi in migliaia di euroTitoli

di debitoTitoli

di capitaleQuote

di O.I.C.R. Finanziamenti Totale

1. Esistenze iniziali al 1° gennaio 2017 -90.076 52.961 10.255 - -26.860

2. Variazioni positive 60.442 3.719 3.471 - 67.632

2.1 Incrementi di fair value 53.866 3.538 3.120 - 60.524 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 198 130 185 - 513

- da deterioramento 31 130 185 - 346

- da realizzo 167 - - - 167

2.3 Altre variazioni 6.378 51 166 - 6.595

3. Variazioni negative -143.793 -4.781 -3.714 - -152.288

3.1 Riduzioni di fair value -110.562 -4.397 -3.696 - -118.655 3.2 Rettifiche da deterioramento - - - - - 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive da realizzo -33.229 -167 - - -33.396 3.4 Altre variazioni -2 -217 -18 - -237

4. Rimanenze finali al 31 marzo 2017 -173.427 51.899 10.012 - -111.516

Come si può notare dalla tabella di dettaglio, la sopra richiamata variazione negativa di 84,6 milioni che ha interessato le “Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita” è stata generata dai titoli di debito in portafoglio (il cui saldo è diminuito di 83,3 milioni a -173,4 milioni, al netto dell’effetto fiscale e della quota riferibile ai terzi) ed in particolare dai titoli di Stato italiani. La relativa riserva, negativa per 155,5 milioni, ha infatti registrato una flessione di 89,4 milioni nel corso del trimestre (a dicembre 2016 era pari a -66,1 milioni), integralmente riconducibile al portafoglio della Capogruppo. Informazioni relative agli assetti proprietari di UBI Banca Sulla base delle comunicazioni ricevute ai sensi dell’art. 120 del Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/1998) non si rilevano variazioni rispetto a quanto già riportato nella Relazione al Bilancio d’esercizio di UBI Banca al 31 dicembre 2016, con i seguenti investitori che risultano detenere partecipazioni superiori al 3%: Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo con una quota del 5,910% comunicata il 22

novembre 20162; Fondazione Banca del Monte di Lombardia con una quota del 5,208% comunicata il 24

novembre 20163; 1 Fra queste figurano +1,1 milioni quale rilascio parziale della riserva negativa iscritta al 31 dicembre 2016 in conseguenza del

passaggio di 3,3 miliardi nominali di BTP dal portafoglio AFS al portafoglio HTM. 2 Comunicazione effettuata a margine della fusione per incorporazione di Banca Regionale Europea in UBI Banca. La partecipazione

risulterebbe pari al 5,905% se ricalcolata sul capitale sociale alla data del presente Resoconto. 3 Comunicazione effettuata a margine della fusione per incorporazione di Banca Popolare Commercio e Industria in UBI Banca. La

partecipazione risulterebbe pari al 5,203% se ricalcolata sul capitale sociale alla data del presente Resoconto.

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Silchester International Investors LLP con una quota del 5,123% comunicata il 4 novembre 20154.

Va in ogni caso tenuto presente che le percentuali di partecipazione indicate potrebbero non essere più quelle effettive qualora fosse nel frattempo intervenuta una modifica che non comporta obblighi di comunicazione ai sensi della disciplina applicabile. Si precisa inoltre che non sono stati considerati i soci (società di gestione) che si sono avvalsi dell’esenzione di cui all’art. 119-bis del Regolamento Emittenti. In base alle segnalazioni fornite dagli intermediari finanziari in occasione dello stacco del dividendo relativo all’esercizio 2015, gli azionisti UBI Banca risultano pari a circa 150 mila unità. L’adeguatezza patrimoniale

Il 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, c.d. CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (Capital Requirements Directive, c.d. CRD IV), che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il CRR ha avuto diretta efficacia negli Stati membri, mentre la disciplina contenuta nella CRD IV è stata recepita a livello nazionale con il D.Lgs. 12 maggio 2015, n. 72, entrato in vigore il 27 giugno 2015. A conclusione di un processo di consultazione pubblica avviato nel novembre 2013, il 17 dicembre Banca d’Italia ha pubblicato la Circolare 285 “Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, che ha dato attuazione, per gli ambiti di competenza, alla nuova disciplina comunitaria, unitamente alla Circolare 286 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare” e all’aggiornamento della Circolare 154 “Segnalazioni di vigilanza delle istituzioni creditizie e finanziarie. Schemi di rilevazione e istruzioni per l'inoltro dei flussi informativi” (complesso normativo oggetto di più aggiornamenti nel 2014 e nel 2015). Si ricorda che l’introduzione delle regole di Basilea 3 è soggetta a un regime transitorio durante il quale le nuove regole saranno applicate – nella maggior parte dei casi – in proporzione crescente fino al 2019, quando avranno piena applicazione a regime (full application). Nel contempo, gli strumenti di capitale non più conformi saranno esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021. I requisiti patrimoniali consolidati richiesti al Gruppo UBI Banca per il 2017, indicati nella comunicazione ricevuta il 12 dicembre 2016 dalla BCE, risultano così articolati: • un nuovo requisito minimo di CET1 phased in pari al 7,5%5; • un requisito minimo di Total SREP Capital Requirement pari al 9,75%6 . Aggiungendo il Capital Conservation Buffer

dell’1,25%, si perviene a un requisito minimo in termini di Overall Total Capital Requirement dell’11%. Al 31 marzo 2017 il Gruppo UBI Banca evidenziava, sulla base dei criteri transitori applicati per l’esercizio, un Common Equity Tier 1 ed un Tier 1 ratio dell’11,44% (11,48% a dicembre 2016), superiore di 394 p.b. rispetto alla soglia target indicata dallo SREP. Il CET1 al 31 marzo 2017, calcolato sulla base delle regole che saranno applicate al termine del periodo transitorio (c.d. CET1 ratio fully phased-in), è stimato pari all’11,29%. Nel trimestre il capitale di qualità primaria ha registrato una moderata flessione (-56 milioni), da 6.829 milioni a 6.773 milioni, imputabile principalmente ai seguenti fattori: • l’impatto negativo determinato dall’andamento nel periodo delle riserve AFS relative ai titoli

governativi7 (-72 milioni) e dalla maggiore deduzione delle DTA derivanti da redditività futura (-45 milioni) generata dalle disposizioni transitorie applicabili nel 2017 (deduzione di un ulteriore 20% rispetto al 2016), solo parzialmente attenuata dalla quota di utilizzo delle stesse per effetto della compensazione del risultato fiscale positivo di periodo con la perdita pregressa;

• l’impatto positivo per circa 74 milioni derivante dall’inclusione dell’utile di periodo, dalla riduzione di valore degli intangibili e dalla diminuzione di 26 milioni della shortfall in deduzione (57 milioni contro i precedenti 83 milioni).

Il Tier 2 ha evidenziato un incremento a 1.937 milioni dai precedenti 1.560 milioni (+377 milioni) grazie all’emissione di un titolo subordinato EMTN per nominali 500 milioni, in parte controbilanciato dall’ammortamento progressivo dei titoli computabili. 4 La partecipazione risulterebbe pari al 4,732% se ricalcolata sul capitale sociale alla data del presente Resoconto: si precisa tuttavia

che Silchester ha partecipato all’Assemblea del 7 aprile 2017 con un numero di azioni pari al 7,258% del capitale sociale di UBI Banca.

5 Risultato della somma tra Capitale Regolamentare Minimo di Pillar 1 (4,5%), requisito di Pillar 2 (1,75%) e Capital Conservation Buffer (1,25%), calcolato secondo la disciplina transitoria phased-in prevista dalla Banca d’Italia.

6 Risultato della somma tra Capitale Regolamentare Minimo di Pillar 1 (Fondi propri 8%) e requisito di Pillar 2 (1,75%). 7 Le perdite non realizzate hanno subito una sterilizzazione del 20% rispetto al 40% del 2016.

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Quale risultato degli andamenti descritti, i Fondi propri totali sono saliti a 8,7 miliardi, dagli 8,4 miliardi di fine 2016 (+321 milioni). Le attività di rischio ponderate (RWA) hanno mostrato una contrazione di 277 milioni a 59,2 miliardi, principalmente in conseguenza della riduzione dei volumi di impiego relativi alle Società Prodotto, valutati con metodologia standard, solo parzialmente controbilanciati dall’incremento dei volumi relativi alle posizioni Corporate valutate con metodologia IRB. Il Total Capital Ratio (TCR) si è conseguentemente portato al 14,71%, dal precedente 14,10% (+61 p.b.), ampiamente al di sopra del requisito minimo richiesto per il 2017. Per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria previsto da Basilea 3, il Leverage ratio8 si è attestato al 5,41% (5,75% a dicembre 2016) mentre l’indicatore a regime è pari al 5,35%.

In seguito alle autorizzazioni ricevute dalla Banca d’Italia, il Gruppo UBI Banca utilizza i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito con riferimento al segmento Corporate (esposizioni verso imprese) ed ai rischi operativi dalla segnalazione di vigilanza consolidata al 30 giugno 2012 e con riferimento al segmento Retail regolamentare (esposizioni verso piccole e medie imprese ed esposizioni garantite da immobili residenziali) dalla segnalazione consolidata al 30 giugno 2013.

* La voce include la quota di Eccedenza delle Perdite attese rispetto alle Rettifiche che, per effetto delle disposizioni transitorie applicabili, sono oggetto di deduzione dall'Additional Tier 1. Per incapienza di tale livello di capitale, la quota viene interamente dedotta dal CET1. Si ricorda che i profitti/le perdite non realizzate relative ad esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "Attività disponibili per la vendita", a partire dal 1° ottobre 2016, sulla base di quanto previsto dal Reg. UE 445/2016, sono oggetto di inclusione nel CET1, conformemente alle disposizioni transitorie contenute nella Parte II, Capitolo 14 della Circolare n. 285. Precedentemente, perdite o profitti non realizzati su tali esposizioni non venivano inclusi in alcun elemento dei fondi propri per effetto della facoltà esercitata nel gennaio 2014 ed applicata sia a livello individuale che consolidato.

8 Secondo Basilea 3, il Leverage è calcolato come rapporto tra il Tier 1 e il totale dell’attivo di bilancio e fuori bilancio, con un minimo

richiesto del 3%. Il valore dell’indicatore è stato calcolato secondo le previsioni del CRR, così come modificate dall’Atto delegato (UE) n. 62/2015.

Coefficienti patrimoniali (Basilea 3)

Importi in migliaia di euro 31.3.2017 31.12.2016

Common Equity Tier 1 capital al netto dei filtri prudenziali 6.830.097 6.912.245

Deduzioni dal Common Equity Tier 1 relative agli Elementi negativi per Eccedenza delle Perdite attese rispetto alle Rettifiche di valore comprensiva dell'applicazione delle disposizioni transitorie* -57.022 -82.962

Common Equity Tier 1 capital 6.773.075 6.829.283

Additional Tier 1 capital prima delle deduzioni - 286

Deduzioni dall'Additional Tier 1 - 286

di cui: Elementi negativi per Eccedenza delle Perdite attese rispetto alle Rettifiche di valore comprensiva dell'applicazione delle disposizioni transitorie - -286

Additional Tier 1 capital - -

Tier 1 capital ( Common Equity Tier 1 + Additional Tier 1) 6.773.075 6.829.283

Tier 2 capital prima delle disposizioni transitorie 1.975.563 1.606.204

Effetti delle disposizioni di grandfathering sugli strumenti Tier 2 - - Tier 2 capital dopo le disposizioni transitorie 1.975.563 1.606.204

Deduzioni dal Tier 2 -38.554 -46.382

di cui: Elementi negativi per Eccedenza delle Perdite attese rispetto alle Rettifiche di valore comprensiva dell'applicazione delle disposizioni transitorie -6.336 -20.812

Tier 2 capital dopo le deduzioni specifiche 1.937.009 1.559.822

Totale Fondi propri (Total own funds) 8.710.084 8.389.105

Rischio di credito 4.325.359 4.351.066

Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 9.182 11.987

Rischi di mercato 118.706 112.356

Rischio operativo 283.300 283.300

Totale requisiti prudenziali 4.736.547 4.758.709

Attività di rischio ponderate 59.206.839 59.483.864

Common Equity Tier 1 ratio(Common Equity Tier 1 capital dopo i filtri e le deduzioni / Attività di rischio ponderate) 11,44% 11,48%

Tier 1 ratio (Tier 1 capital dopo i filtri e le deduzioni / Attività di rischio ponderate) 11,44% 11,48%

Total capital ratio (Totale Fondi propri / Attività di rischio ponderate) 14,71% 14,10%

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Società consolidate: dati principali

Risultato netto di periodo

Importi in migliaia di euro

I trimestre2017

A

I trimestre2016

B

Variazione

A-B

Variazione%

A/B

Anno2016

C

Unione di Banche Italiane Spa (*) 70.831 176.352 (105.521) (59,8%) (493.425)

Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*) - 12.471 (12.471) (100,0%) - Banca Regionale Europea Spa (*) - 2.508 (2.508) (100,0%) - Banca Popolare di Bergamo Spa (*) - 33.877 (33.877) (100,0%) (11.936)

Banco di Brescia Spa (*) - 9.364 (9.364) (100,0%) (158.739) Banca Popolare di Ancona Spa (*) - (2.422) (2.422) (100,0%) (113.995) Banca Carime Spa (*) - 1.225 (1.225) (100,0%) (58.315)

Banca di Valle Camonica Spa (*) - 2.707 (2.707) (100,0%) (3.425) Centrobanca Sviluppo Impresa SGR Spa (78) (71) 7 10,2% (159)

IW Bank Spa (1.206) (1.708) (502) (29,4%) (6.913) UBI Banca International Sa (**) 2.453 (2.468) 4.921 n.s. (5.408) UBI Pramerica SGR Spa 16.698 12.866 3.832 29,8% 63.587

Zhong Ou Asset Management Co. Ltd 1.736 2.328 (592) (25,4%) 7.317 UBI Leasing Spa 2.667 4.448 (1.781) (40,0%) (54.917) UBI Factor Spa 2.650 2.927 (277) (9,5%) (8.656)

Prestitalia Spa 1.732 (2.143) 3.875 n.s. (14.310) BPB Immobiliare Srl (170) (59) 111 190,5% (716)

Società Bresciana Immobiliare Mobiliare - S.B.I.M. Spa (1) - 571 (571) (100,0%) - UBI Sistemi e Servizi SCpA (2) 6.999 2.873 4.126 143,6% - UBI Fiduciaria Spa (3) - (146) (146) (100,0%) -

Aviva Assicurazioni Vita Spa (20%) (4) - 840 (840) (100,0%) - Aviva Vita Spa (20%) 1.380 1.860 (480) (25,8%) 5.460 Lombarda Vita Spa (40%) 542 525 17 3,2% 11.525

UBI Management Co. Sa (**) 447 1.247 (800) (64,1%) 1.850 UBI Trustee Sa (**) 111 250 (139) (55,4%) 104

CONSOLIDATO 67.037 42.061 24.976 59,4% (830.150) (*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare

Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti contabili e fiscali). I risultati netti al 31 dicembre 2016 e al 31 marzo 2016 di UBI Banca, pro-formati per tenere conto delle sopra citate incorporazioni, si attestano rispettivamente a -820.873 migliaia e a 65.848 migliaia.

(**) Il risultato evidenziato emerge dalle situazioni contabili predisposte ai fini del consolidamento, secondo i principi applicati dalla Capogruppo.

Il perfezionamento dell’operazione di cessione di UBI Banca International è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017, una volta ultimate le relative azioni propedeutiche.

(1) Il 23 ottobre 2015, con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2015, è divenuta efficace la fusione per incorporazione di SOLIMM Srl in S.B.I.M. Spa (Società Bresciana Immobiliare Mobiliare). Il 28 settembre 2016 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di S.B.I.M. Spa nella Capogruppo.

(2) Trattandosi di una Società consortile con scopo mutualistico e non lucrativo, UBI Sistemi e Servizi chiude il bilancio in pareggio.

(3) Il 28 settembre 2016 è divenuta efficace la fusione per incorporazione della Società in UBI Banca. (4) In data 5 ottobre 2016 l’Assemblea straordinaria di Aviva Vita Spa ha deliberato la fusione per incorporazione della propria

controllata Aviva Assicurazioni Vita con efficacia giuridica dal 31 dicembre 2016.

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Crediti netti verso clientela

Importi in migliaia di euro31.3.2017

A31.12.2016

B31.3.2016

C Variazione

A-CVariazione %

A/C

Unione di Banche Italiane Spa (*) 83.618.686 37.111.384 21.271.288 62.347.398 n.s.

Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*) - - 8.822.536 -8.822.536 -100,0%

Banca Regionale Europea Spa (*) - - 8.246.211 -8.246.211 -100,0%

Banca Popolare di Bergamo Spa (*) - 18.831.193 18.936.780 -18.936.780 -100,0% Banco di Brescia Spa (*) - 11.732.362 12.470.719 -12.470.719 -100,0%

Banca Popolare di Ancona Spa (*) - 7.638.165 7.791.801 -7.791.801 -100,0%

Banca Carime Spa (*) - 4.036.265 4.064.330 -4.064.330 -100,0% Banca di Valle Camonica Spa (*) - 1.729.589 1.752.247 -1.752.247 -100,0%

Prestitalia Spa 1.234.506 1.231.530 1.357.327 -122.821 -9,0%

UBI Banca International Sa 282.390 336.658 378.800 -96.410 -25,5%

IW Bank Spa 627.200 647.373 718.084 -90.884 -12,7% UBI Factor Spa 2.059.683 2.468.928 2.168.678 -108.995 -5,0%

UBI Leasing Spa 6.288.875 6.347.210 6.569.710 -280.835 -4,3%

CONSOLIDATO 84.521.597 81.854.280 84.072.553 449.044 0,5%

Indici di rischiosità

Incidenze percentuali 31.3.2017 31.12.2016 31.3.2016 31.3.2017 31.12.2016 31.3.2016

Unione di Banche Italiane Spa (*) 3,65% 2,85% 1,45% 7,68% 6,60% 5,60%

Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*) - - 3,78% - - 8,58%

Banca Regionale Europea Spa (*) - - 6,03% - - 12,06%

Banca Popolare di Bergamo Spa (*) - 4,13% 4,51% - 6,87% 8,07%

Banco di Brescia Spa (*) - 3,65% 3,73% - 10,09% 11,81%

Banca Popolare di Ancona Spa (*) - 6,33% 6,77% - 12,26% 13,86%

Banca Carime Spa (*) - 5,99% 6,59% - 10,78% 11,80%

Banca di Valle Camonica Spa (*) - 3,96% 4,46% - 8,84% 10,79%

Prestitalia Spa 0,68% 0,76% 0,89% 5,65% 6,54% 10,04%

UBI Banca International Sa 1,73% 3,99% 4,81% 15,44% 15,60% 17,28%

IW Bank Spa 1,82% 1,77% 1,97% 3,67% 3,57% 3,55%

UBI Factor Spa 10,20% 8,46% 10,15% 12,87% 11,11% 17,44%

UBI Leasing Spa 10,81% 10,81% 11,43% 18,11% 18,47% 20,88%

CONSOLIDATO 4,69% 4,87% 5,17% 9,42% 9,84% 11,50%

Sofferenze nette / Crediti netti Crediti deteriorati netti totali / Crediti netti

(*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare

Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti contabili e fiscali). I crediti netti verso clientela di UBI Banca, pro-formati per tenere conto dell’incorporazione delle Banche Rete, si attestano a 81.112.931 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 83.406.219 migliaia al 31 marzo 2016. Il rapporto sofferenze nette/crediti netti è pari al 3,77% al 31 dicembre 2016 e al 3,99% al 31 marzo 2016 mentre il rapporto crediti deteriorati netti totali/crediti netti si posiziona al 7,96% al 31 dicembre 2016 e al 9,22% al 31 marzo 2016.

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Raccolta diretta da clientela

Importi in migliaia di euro31.3.2017

A31.12.2016

B31.3.2016

CVariazione

A-CVariazione %

A/C

Unione di Banche Italiane Spa (*) 80.241.032 44.160.639 38.364.272 41.876.760 109,2%

Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*) - - 6.358.487 -6.358.487 -100,0%

Banca Regionale Europea Spa (*) - - 5.120.775 -5.120.775 -100,0%

Banca Popolare di Bergamo Spa (*) - 16.445.137 15.455.472 -15.455.472 -100,0%

Banco di Brescia Spa (*) - 8.653.781 8.052.080 -8.052.080 -100,0%

Banca Popolare di Ancona Spa (*) - 5.171.558 4.891.392 -4.891.392 -100,0%

Banca Carime Spa (*) - 5.871.976 5.559.106 -5.559.106 -100,0%

Banca di Valle Camonica Spa (*) - 1.041.859 992.858 -992.858 -100,0%

UBI Banca International Sa (**) 1.438.311 1.701.873 1.514.698 -76.387 -5,0%

IW Bank Spa 2.809.327 2.757.347 2.783.443 25.884 0,9%

CONSOLIDATO 84.005.846 85.166.013 89.652.372 -5.646.526 -6,3%

La raccolta diretta da clientela è comprensiva dei debiti verso clientela e dei titoli in circolazione, con esclusione dei prestiti obbligazionari e degli altri titoli sottoscritti direttamente da Società del Gruppo.

Per le seguenti Banche, la raccolta diretta risulta così rettificata:

Importi in milioni di euro 31.3.2017 31.12.2016 31.3.2016

Prestiti obb ligazionariUnione di Banche Italiane Spa (*) 1.702,7 2.654,1 3.137,6Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*) - - 297,6Banca Regionale Europea Spa (*) - - 1.271,7Banca Popolare di Bergamo Spa (*) - 991,2 1.008,3Banco di Brescia Spa (*) - 1.887,2 2.154,7Banca Popolare di Ancona Spa (*) - 1.286,2 1.094,9Banca di Valle Camonica Spa (*) - 441,0 398,0IW Bank Spa 10,0 10,0 10,0

Euro Commercial Paper e ex Cd francesiUBI Banca International Sa - - 938,0

(*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare

Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti contabili e fiscali). La raccolta diretta da clientela di UBI Banca, pro-formata per tenere conto dell’incorporazione delle Banche Rete, si attesta a 81.344.950 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 84.794.854 migliaia al 31 marzo 2016.

(**) Il perfezionamento dell’operazione di cessione è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017, una volta ultimate le relative azioni propedeutiche.

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Raccolta indiretta da clientela ordinaria (valori di mercato)

Importi in migliaia di euro31.3.2017

A31.12.2016

B31.3.2016

CVariazione

A-CVariazione %

A/C

Unione di Banche Italiane Spa (*) 73.828.545 18.374.907 5 73.828.540 n.s.

Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*) - - 10.779.183 -10.779.183 -100,0%

Banca Regionale Europea Spa (*) - - 10.393.472 -10.393.472 -100,0%

Banca Popolare di Bergamo Spa (*) - 31.818.308 31.500.614 -31.500.614 -100,0%

Banco di Brescia Spa (*) - 16.546.418 16.272.786 -16.272.786 -100,0%

Banca Popolare di Ancona Spa (*) - 5.238.305 5.194.113 -5.194.113 -100,0%

Banca Carime Spa (*) - 6.641.983 6.621.434 -6.621.434 -100,0%

Banca di Valle Camonica Spa (*) - 1.529.069 1.481.715 -1.481.715 -100,0%

UBI Pramerica SGR Spa 32.641.819 31.476.373 27.770.094 4.871.725 17,5%

UBI Banca International Sa (**) 2.888.849 2.640.060 2.735.673 153.176 5,6%

IW Bank Spa 9.447.631 8.833.568 8.673.267 774.364 8,9%

Lombarda Vita Spa (1) 6.675.345 6.360.382 5.809.565 865.780 14,9%

Aviva Vita Spa (1) 10.987.883 7.849.961 7.034.849 3.953.034 56,2%

Aviva Assicurazioni Vita Spa (1) - 2.603.969 2.313.592 -2.313.592 -100,0%

CONSOLIDATO 86.869.436 82.116.612 77.573.440 9.295.996 12,0%

Risparmio gestito (valori di mercato)

Importi in migliaia di euro31.3.2017

A31.12.2016

B31.3.2016

CVariazione

A-CVariazione %

A/C

Unione di Banche Italiane Spa (*) 49.314.862 12.250.894 - 49.314.862 n.s.

Banca Popolare Commercio e Industria Spa (*) - - 5.882.467 -5.882.467 -100,0%

Banca Regionale Europea Spa (*) - - 5.303.979 -5.303.979 -100,0%

Banca Popolare di Bergamo Spa (*) - 18.542.143 16.590.637 -16.590.637 -100,0%

Banco di Brescia Spa (*) - 8.940.263 7.972.328 -7.972.328 -100,0% Banca Popolare di Ancona Spa (*) - 2.786.946 2.395.933 -2.395.933 -100,0%

Banca Carime Spa (*) - 4.354.020 3.890.683 -3.890.683 -100,0%

Banca di Valle Camonica Spa (*) - 798.692 644.016 -644.016 -100,0%

UBI Pramerica SGR Spa 32.641.819 31.476.373 27.770.094 4.871.725 17,5%

UBI Banca International Sa (**) 153.641 146.610 141.515 12.126 8,6%

IW Bank Spa 6.392.837 6.175.632 5.750.215 642.622 11,2%

Lombarda Vita Spa (1) 6.675.345 6.360.382 5.809.565 865.780 14,9%

Aviva Vita Spa (1) 10.987.883 7.849.961 7.034.849 3.953.034 56,2%

Aviva Assicurazioni Vita Spa (1) - 2.603.969 2.313.592 -2.313.592 -100,0%

CONSOLIDATO 56.607.185 54.631.219 49.085.233 7.521.952 15,3%

(*) In data 15 novembre 2016 sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione nella Capogruppo UBI Banca di Banca Popolare Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea (con efficacia giuridica dal 21 novembre 2016 e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2016) mentre il 2 febbraio 2017 sono stati stipulati gli atti di fusione relativi all’incorporazione nella Capogruppo delle restanti Banche Rete: Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia e Banca di Valle Camonica (con decorrenza 20 febbraio 2017 per gli effetti verso i terzi e 1° gennaio 2017 per gli effetti contabili e fiscali). La raccolta indiretta da clientela ordinaria di UBI Banca, pro-formata per tenere conto dell’incorporazione delle Banche Rete, si attesta a 70.051.024 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 65.708.899 migliaia al 31 marzo 2016. Il risparmio gestito risulta invece pari a 47.672.958 migliaia al 31 dicembre 2016 e a 42.680.043 migliaia al 31 marzo 2016.

(**) Il perfezionamento dell’operazione di cessione è atteso entro la fine del secondo trimestre 2017, una volta ultimate le relative azioni propedeutiche.

(1) Il dato esposto in questa riga è il totale gestito dalla Società; si ricorda che per determinare la raccolta consolidata si considera solo la parte collocata dalle Società del Gruppo UBI Banca.

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Altre informazioni

Accertamenti ispettivi

A partire dal 26 febbraio 2016 la Banca Centrale Europea ha disposto accertamenti ispettivi mirati nei confronti della Capogruppo UBI Banca in tema di BUSINESS MODEL & PROFITABILITY. Le verifiche si sono concluse il 19 maggio con un “pre-closing meeting” durante il quale sono state anticipate ai vertici aziendali le risultanze delle verifiche condotte (formalmente concluse il 20 maggio 2016): trattasi di tematiche principalmente legate ad aspetti organizzativi interni e a strumenti di pianificazione e controllo. Il 25 maggio 2016 UBI Banca ha inviato al team ispettivo alcune considerazioni preliminari sugli specifici argomenti affrontati nel “pre-closing meeting”. Il 12 ottobre si è svolto il “closing meeting” nel corso del quale sono stati discussi i rilievi emersi. Sulla base delle evidenze del rapporto finale ricevuto il 10 gennaio 2017, il 7 febbraio il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca hanno esaminato una prima risposta con le osservazioni e gli interventi di mitigazione programmati. Il 10 marzo 2017 UBI Banca ha trasmesso alla BCE una proposta di allineamento riscontrando, il successivo 31 marzo, alcuni quesiti formulati in merito dall’Autorità. Con lettera del 22 giugno 2016 la Banca Centrale Europea ha stabilito accertamenti in tema di GOVERNANCE, REMUNERATION AND INTERNAL CONTROLS, con focus in particolare su: strategie della Banca e del Gruppo con riguardo alla gestione dei conflitti di interesse, verifica delle policy e procedure che mirano alla identificazione e gestione dei soggetti correlati al Gruppo e quindi in potenziale conflitto di interessi, idoneità dei sistemi di controllo interno ad intercettare detti conflitti. Gli accertamenti si sono conclusi il 5 agosto. Il 27 gennaio 2017 la BCE ha trasmesso gli esiti dell’attività svolta, con indicazione a predisporre un piano d’intervento per dare attuazione alle soluzioni richieste e alle azioni suggerite. Il 7 marzo la Capogruppo ha fornito riscontro all’Autorità con la trasmissione del piano degli interventi elaborato. Il 2 maggio 2017 è stato inviato a BCE un aggiornamento sullo stato di attuazione degli interventi alla fine del primo trimestre. Con comunicazione del 13 maggio 2016 la Banca Centrale Europea ha reso noto l’avvio di verifiche nei confronti del Gruppo UBI Banca in materia di INTERNAL AND EXTERNAL REPORTING QUALITY. Il focus principale riguarda i processi di aggregazione dei dati, con particolare riferimento al rischio di credito. Le verifiche si sono concluse il 28 luglio 2016. Il 23 novembre 2016 si è svolto l’”exit meeting” al fine di approfondire i risultati dell'ispezione: sono stati individuati alcuni ambiti di miglioramento, in particolare con riferimento al processo di segnalazione FINREP, COREP e Large exposure e all’informativa gestionale sul rischio di credito che viene presentata agli Organi Aziendali. Sono state inoltre consegnate evidenze di ulteriori ambiti di miglioramento, per i quali il Gruppo ha pianificato gli interventi di adeguamento. Il 12 dicembre 2016 è pervenuto il rapporto finale nel quale la BCE ha ufficializzato le azioni correttive richieste al Gruppo UBI Banca con riferimento agli ambiti sopra citati. L’11 gennaio 2017 la Capogruppo ha fornito una risposta con la formalizzazione delle azioni correttive intraprese per il 2017, alla quale hanno fatto seguito comunicazioni di aggiornamento in data 1° febbraio, 8 marzo e 4 maggio 2017. La BCE ha segnalato, con lettera del 17 novembre 2016, l’avvio di un’ispezione in tema di CAPITAL POSITION CALCULATION ACCURACY. Gli accertamenti si sono conclusi il 3 marzo 2017 mentre il successivo 12 aprile si è svolta la presentazione ufficiale dei risultati preliminari. La Banca è in attesa del rilascio del report finale da parte dell’Autorità di Vigilanza. L’11 gennaio 2017 la Banca Centrale Europea ha disposto una verifica in materia di INTERNAL MODEL conseguente alla richiesta di estensione del perimetro IRB, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Gli approfondimenti sono terminati il 7 aprile.

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Il 31 marzo 2017 la Banca d’Italia ha comunicato l’avvio di accertamenti ispettivi in materia di TRASPARENZA presso IW Bank. Le attività di verifica, iniziate il 3 aprile, si sono concluse il 7 aprile. Si è in attesa di conoscere le relative risultanze.

Si segnala infine che il 6 febbraio 2017 la Federal Reserve Bank di New York e il New York State Department of Financial Services hanno avviato un approfondimento conoscitivo – sulla situazione in essere al 31 dicembre 2016 – relativamente all’Ufficio di rappresentanza, di recente apertura, a New York. L’accertamento si è concluso il 26 aprile 2017 con la consegna del relativo rapporto e l’attribuzione del rating “satisfactory” all’Ufficio, mentre sono previste alcune ulteriori attività di affinamento a fronte di specifiche indicazioni ricevute dalle Autorità.

* * * Agli accertamenti sopra richiamati, che si sostanziano nella presenza in loco presso UBI Banca di ispettori BCE (“on site inspection”), si affiancano – nell’ambito del Supervisory Examination Plan periodicamente definito in sede di vigilanza – molteplici attività di verifica “a distanza”, condotte attraverso scambi informativi via mail e riunioni periodiche, le quali hanno assunto, ad oggi, la forma di “Thematic Review”, “Deep dive”, “Quality Assessment”, “For Action”. Le Thematic Review attualmente in corso nel Gruppo UBI Banca riguardano i seguenti ambiti: - IFRS 9 (al fine di conoscere lo stato dell’arte del processo di adozione del nuovo principio

contabile): la Review, iniziata il 2 gennaio, si è conclusa il 31 marzo 2017. Si è in attesa della pianificazione dell’incontro per un confronto sulle tematiche affrontate;

- Risk Data Aggregation and Risk Reporting [rispetto dei principi fissati dal BCBS (Basel Committee on Banking Supervision) per lo sviluppo di un sistema di early warning a fronte del potenziale superamento anche in ottica previsionale dei livelli di rischio giudicati accettabili alla luce del Risk Appetite Framework adottato dalla Banca]: avviata nel 2016, i primi risultati sono stati discussi con BCE nel corso di un incontro svoltosi il 30 marzo 2017. Il successivo 5 maggio è stata inviata una risposta preliminare alla bozza del report ricevuta nel corso del mese di aprile. Si è in attesa della versione definitiva del documento;

- Profitability (esame del modello di business nell’ambito delle valutazioni SREP): l’analisi ha preso avvio il 9 marzo 2017 con la richiesta di compilazione di un template, trasmesso il 3 aprile 2017.

Informativa sul contenzioso

Il contenzioso legale Rispetto alla situazione presentata nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, alla quale si rimanda, nel trimestre si segnalano i seguenti nuovi contenziosi rilevanti per i quali è stato stimato un rischio possibile (o una passività potenziale): • una causa promossa da soggetti beneficiari di agevolazioni pubbliche in relazione alle quali

UBI Banca (subentrata a Centrobanca Spa), in qualità di Banca Concessionaria, è stata citata in solido avanti il Tribunale Civile di Roma (dopo analogo giudizio promosso avanti il TAR Lazio – Sezione di Roma conclusosi per difetto di giurisdizione) con gli Enti Agevolanti interessati, di cui è mandataria, per una posizione agevolativa a valere sulla Legge 46/1992 istruita da una Banca terza aderente a proprio RTI;

• richiesta di risarcimento danni a UBI Banca (subentrata a Banca Popolare di Ancona), nell'ambito di opposizione a decreto ingiuntivo. A seguito di trattative da subito instaurate con la controparte e con le altre società del medesimo gruppo si è giunti ad un’intesa sui punti di una possibile transazione, ad oggi in corso di perfezionamento.

Si segnala, inoltre, la riclassificazione a rischio remoto delle seguenti cause: • una citazione (riveniente dall’ex Banco di Brescia) – per la quale era stato stimato un rischio

probabile – notificata da una Società con fallimento apertosi nel 1999 e tuttora in corso, che in persona dell’Amministratore ha chiesto la restituzione d’importi prelevati/utilizzati nel

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periodo settembre 1997 – giugno 1998 dall’Amministratore Unico, decaduto a settembre 1997 senza che la Banca fosse stata informata. Nel dicembre 2012 il Giudice, in accoglimento delle eccezioni presentate dalla Banca, ha disposto la cancellazione dal ruolo della causa. La controparte ha riassunto la causa nei termini, pende pertanto il giudizio. Con udienza del 26 aprile 2017 la causa è stata trattenuta a sentenza con concessione dei termini di legge per il deposito di conclusioni e repliche. La valutazione sul grado di probabilità della soccombenza è stata modificata sulla base del parere ricevuto dal legale esterno;

• richiesta di risarcimento danni nei confronti di UBI Leasing – per la quale era stato stimato un rischio possibile – per supposto inadempimento delle obbligazioni del contratto di locazione finanziaria relativo ad un immobile in costruzione. La valutazione sul grado di probabilità della soccombenza è stata modificata sulla base della Consulenza Tecnica d’Ufficio, disposta nel corso dell’evoluzione del contenzioso, che non ha evidenziato alcun inadempimento da parte di UBI Leasing stessa la quale, in realtà, vanta un consistente credito nei confronti del cliente.

Il contenzioso fiscale

Verifiche fiscali ed altre attività istruttorie

Come già riportato nelle precedenti informative, in data 4 ottobre 2016 la Guardia di Finanza ha iniziato una verifica fiscale nei confronti dell’incorporata Banco di Brescia, avente ad oggetto l’annualità 2012 in generale e l’annualità 2016 per le sole ritenute alla fonte. Successivamente, la verifica è stata estesa all’annualità 2011 per la sola imposta sul valore aggiunto: la verifica su questa annualità è terminata con la notifica di un processo verbale di constatazione contenente un unico rilievo relativo al presunto mancato assoggettamento ad IVA delle commissioni relative alla gestione ed all’incasso di crediti ceduti dall’incorporata alle Società di cartolarizzazione nell’ambito di operazioni disciplinate dalla Legge n. 130 del 30 aprile 1999. L’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia, uniformandosi alla posizione espressa dalla Risoluzione n. 106 del 17 novembre 2016, non ha dato seguito al processo verbale di constatazione e, quindi, non ha emesso avviso di accertamento a carico dell’incorporata Banco di Brescia entro il 31 dicembre 2016, data in cui sono scaduti i termini per l’accertamento. La verifica relativa alle annualità 2012 e 2016 è terminata in data 17 marzo 2017 con la notifica di un processo verbale di constatazione, ove i verificatori hanno dato atto di non aver riscontrato alcuna irregolarità. Atti di accertamento

PREFERENCE SHARES – UBI BANCA E EX BANCO DI BRESCIA – E IMPOSTA DI REGISTRO OPERAZIONI DI CONFERIMENTO SPORTELLI – UBI BANCA E EX BANCHE RETE (BANCA POPOLARE DI BERGAMO, BANCO DI BRESCIA, BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA E BANCA REGIONALE EUROPEA) La vicenda contenziosa è sostanzialmente conclusa, posto che le commissioni tributarie competenti e la Corte di Cassazione hanno emesso provvedimenti di estinzione del giudizio per cessata materia del contendere su quasi tutte le controversie pendenti. In particolare, con riferimento a: - “preference shares”, è stata dichiarata la cessata materia del contendere su tutte le

annualità in contenzioso (l’ultima sentenza, relativa all’appello sull’annualità 2004 dell’incorporata Banco di Brescia, è stata depositata in data 31 gennaio 2017);

- “switch sportelli”, é stata dichiarata la cessata materia del contendere su tutte le controversie eccezion fatta per quella relativa a UBI Banca (per sé e per l’incorporata Banca Popolare Commercio Industria), ove l’udienza, originariamente fissata per il giorno 3 aprile 2017, è stata rinviata dalla Commissione Tributaria Regionale della Lombardia a nuovo ruolo per motivi meramente amministrativi.

Prosegue l’attività di recupero delle imposte e delle sanzioni versate in via provvisoria nel corso dei procedimenti e non dovute alla luce degli accordi conciliativi stipulati a seguito dell’accordo transattivo del 4 febbraio 2016.

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IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO – COMMISSIONI DI GESTIONE E INCASSO CREDITI: EX BANCHE RETE E UBI FINANCE La vicenda prende le mosse da una serie di questionari inviati alle ex Banche Rete a partire dall’esercizio 2014, i quali si sono successivamente tradotti in altrettanti avvisi di accertamento: l’Amministrazione finanziaria contestava il mancato assoggettamento ad IVA delle commissioni relative alla gestione ed all’incasso di crediti ceduti dalle ex Banche Rete alle Società di cartolarizzazione nell’ambito di operazioni di cui alla Legge n. 130 del 1999. La vicenda contenziosa è sostanzialmente conclusa, posto che tutte le commissioni tributarie competenti hanno dichiarato la cessata materia del contendere a seguito dell’annullamento in autotutela degli avvisi di accertamento in conseguenza della Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 106 del 17 novembre 2016, dove è stato chiarito che, nell’ambito di operazioni disciplinate dalla Legge n. 130 del 30 aprile 1999, l’attività di servicing svolta dal soggetto che ha concesso il credito costituisce prestazione di servizi esente da IVA in quanto ricompresa tra i “servizi di gestione dei crediti da parte dei concedenti”. In un solo caso, l’Agenzia delle Entrate non ha impugnato la sentenza favorevole resa a UBI Banca (ex Banca Regionale Europea), ormai passata in giudicato senza necessità di azioni ulteriori. Infine, con riguardo a UBI Finance Srl, quale controparte delle operazioni di cartolarizzazione poste in essere dalle ex Banche Rete, in data 8 maggio 2017 si sono tenute presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano le udienze di trattazione degli avvisi di irrogazione sanzioni relativi alle annualità 2009 e 2010: i giudici si sono riservati la decisione. UBI BANCA: IRPEG Nel novembre 2011 UBI Banca (già BPU Banca) era stata destinataria di un avviso di accertamento in merito al trattamento fiscale ai fini IRPEG applicato sul conferimento di azienda bancaria effettuato il 1° luglio 2003 a favore delle allora neo costituite Banca Popolare di Bergamo e Banca Popolare Commercio e Industria. In particolare, veniva contestata la deduzione integrale operata dalla conferente BPU Banca di fondi rischi tassati costituiti in precedenti esercizi. Nel 2015 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto il ricorso di UBI Banca, riconoscendo come l’avviso di accertamento fosse stato notificato oltre il termine ordinario di decadenza ed in difetto dei presupposti di legge per l’accertamento integrativo. In esito a tale sentenza l’Agenzia delle Entrate ha comunicato provvedimento di sgravio della cartella di pagamento di 8,3 milioni di euro notificata nel 2014 ad UBI Banca, già oggetto di sospensiva da parte della Commissione Tributaria. L’Agenzia delle Entrate ha proposto appello il 19 ottobre 2015 alla Commissione Tributaria Regionale di Milano in relazione al quale la Banca ha presentato proprie tempestive controdeduzioni. Con sentenza depositata il 1° marzo 2017 la Commissione Tributaria Regionale di Milano ha rigettato l’appello dell’Agenzia delle Entrate condannando altresì quest’ultima al rimborso alla Banca delle spese processuali del giudizio d’appello. La Banca ha notificato tale sentenza all’Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia: l’Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso alla Corte di Cassazione in data 8 maggio 2017. La Banca si costituirà in giudizio nei termini di legge con proprio controricorso. UBI BANCA EX BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA – TARI 2014 In data 6 luglio 2016 il Comune di Milano ha notificato all’incorporata Banca Popolare Commercio Industria un avviso di pagamento TARI per l’anno 2014 per un ammontare complessivo di 234 mila euro. Sulla base di una valutazione effettuata, l’atto impositivo sarebbe infondato per circa 114 mila euro. Di conseguenza, l’incorporata Banca Popolare Commercio e Industria ha proposto impugnativa parziale tramite ricorso depositato il 16 settembre 2016 presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano. L’udienza per la trattazione del ricorso, fissata al 27 marzo 2017, è stata rinviata al 29 maggio 2017 su richiesta del Comune di Milano. UBI BANCA EX BANCA DI VAL CAMONICA: IRPEG-ILOR 1977 E 1980 L’Ufficio delle Imposte Dirette di Breno emetteva avvisi di accertamento per maggiore IRPEG ed ILOR (annualità 1977 e 1980) a carico dell’incorporata Banca di Valle Camonica, ritualmente impugnati da quest’ultima. La Banca è risultata soccombente in primo grado: in sede di appello, la Commissione Tributaria di secondo grado di Brescia ha confermato in parte i rilievi

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dell’Amministrazione finanziaria, dichiarando corretto l’accertamento del maggior imponibile IRPEG ed ILOR con riguardo alla contestazione della deducibilità integrale di taluni costi siccome non riferibili a ricavi interamente tassabili. Da tali pronunce conseguiva la debenza di maggiori imposte per complessivi 51 mila euro, oltre sanzioni ed interessi. Avverso le decisioni di secondo grado, sia l’Amministrazione finanziaria sia l’incorporata Banca di Valle Camonica hanno proposto ricorso alla Commissione Tributaria Centrale di Roma. Quest’ultima, con decisioni del 14 e 15 luglio 2010, confermava le decisioni di secondo grado parzialmente sfavorevoli. In data 29 luglio 2011 l’incorporata Banca di Valle Camonica, sulla base di forti argomentazioni a supporto della correttezza del proprio operato, proponeva ricorso alla Corte di Cassazione avverso le pronunce della Commissione Tributaria Centrale. L’udienza di trattazione dei due ricorsi si è tenuta in data 19 aprile 2017: i giudici si sono riservati la decisione. UBI LEASING: IVA In data 10 dicembre 2015 UBI Leasing ha ricevuto un processo verbale di constatazione a chiusura di una verifica fiscale effettuata dalla Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria di Brescia sull’anno 2010. In particolare, quest’ultima ha contestato l’illegittima detrazione IVA e la conseguente presentazione di una dichiarazione IVA annuale infedele per indebita detrazione IVA, in relazione ad un’operazione presunta oggettivamente inesistente (acquisto di attrezzature industriali varie oggetto di contratto di locazione finanziaria). L’8 febbraio 2016 UBI Leasing ha presentato proprie motivate osservazioni all’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia. Il successivo 20 dicembre l’Amministrazione finanziaria, ritenendo fondati i rilievi contenuti nel processo verbale di constatazione, ha notificato avviso di accertamento con richiesta di una maggiore IVA pari a 396 mila euro oltre interessi e contestuale irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 495 mila euro. Nel corso del primo trimestre 2017 la Società ha avviato la procedura di accertamento con adesione: tale procedura è tuttora in corso e dovrebbe concludersi entro la seconda decade del mese di maggio. Novità fiscali

Relativamente al quadro normativo fiscale di riferimento non si segnalano ulteriori novità rispetto a quanto già illustrato nella Relazione al Bilancio consolidato 2016, alla quale si rimanda.

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Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre e prevedibile evoluzione della gestione consolidata

Successivamente al 31 marzo 2017 – data a cui si riferisce il presente Resoconto intermedio di gestione – e fino al 10 maggio 2017 – data di approvazione dello stesso da parte del Consiglio di Gestione di UBI Banca Spa – non sono intervenuti eventi di rilievo tali da influenzare la situazione economica e patrimoniale illustrata. A titolo informativo si segnalano i seguenti aspetti. Delibere assunte dall’Assemblea ordinaria e straordinaria di UBI Banca Il 7 aprile 2017 si è riunita, sotto la presidenza di Andrea Moltrasio (Presidente del Consiglio di Sorveglianza), l’Assemblea dei Soci di UBI Banca, chiamata sia in sede ordinaria che straordinaria a deliberare sugli argomenti all’ordine del giorno. Il Presidente del Consiglio di Gestione, Letizia Moratti, ha proceduto all’illustrazione dei dati relativi all’andamento dell’esercizio 2016 e dei risultati conseguiti, approvati dal Consiglio di Sorveglianza il precedente 7 marzo.

In sede ordinaria, l’Assemblea si è così espressa in merito ai punti in esame: 1. con il voto favorevole del 93,1% e l’astensione del 5,8% del capitale presente, ha approvato

la proposta di copertura della perdita di esercizio mediante imputazione della stessa alla Riserva sovrapprezzo azioni e la distribuzione di un dividendo unitario di 0,11 euro, a valere sulla Riserva straordinaria, così come proposto dal Consiglio di Gestione in considerazione dell’adeguata patrimonializzazione del Gruppo secondo i parametri stabiliti dalle Regole di Basilea 3 e in conformità alla Comunicazione della Banca Centrale Europea del 13 dicembre 2016 in tema di politiche di distribuzione del dividendo. Il dividendo sarà pagato sulle n. 974.205.820 azioni ordinarie in circolazione, al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio, pari a un monte dividendi di massimi 107.162.640,20 euro e sarà messo in pagamento con data di stacco, record date e data di pagamento rispettivamente il 22, 23 e 24 maggio 2017, contro stacco della cedola n. 19;

2. con il voto favorevole del 92,4% e l’astensione del 6,1% del capitale presente, ha nominato Ferruccio Dardanello quale Consigliere di Sorveglianza, per l’integrazione del Consiglio stesso in seguito alle dimissioni di un componente nel dicembre 2016. Il Consigliere eletto durerà in carica sino alla scadenza del mandato dell’attuale Consiglio di Sorveglianza e cioè sino all’Assemblea dei Soci che si terrà, ai sensi dell’art. 2364-bis Cod. Civ., dopo la chiusura dell’esercizio sociale 2018;

3. ha deliberato in senso favorevole sulla prima sezione della Relazione sulla Remunerazione, redatta ai fini dell’Informativa al pubblico ai sensi delle Disposizioni vigenti e messa a disposizione del pubblico ai sensi di legge. Tale prima sezione contiene le principali informazioni riguardanti i processi decisionali in tema di sistemi di remunerazione, le principali caratteristiche, le modalità attraverso cui è assicurato il collegamento tra remunerazione e risultati, i principali indicatori di performance presi a riferimento, le ragioni sottostanti le scelte dei sistemi di remunerazione variabile e le altre prestazioni non monetarie;

4. ha adottato, come da proposta, le politiche di remunerazione a favore dei Consiglieri di Sorveglianza e dei Consiglieri di Gestione;

5. ha approvato i Piani di remunerazione basati su strumenti finanziari - per la valorizzazione di una quota della componente variabile a breve termine (annuale) e a lungo termine (pluriennale) della retribuzione del “Personale più Rilevante” e per la valorizzazione del premio di produttività (cd. Premio Aziendale) di competenza 2017 per tutto il Personale

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Dipendente - e le conseguenti proposte di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie al servizio di tali Piani, così articolate: • per il Piano di incentivazione di breve termine 2017 destinato al “Personale più rilevante”, la

valorizzazione di una componente della remunerazione variabile mediante l’assegnazione di azioni ordinarie UBI Banca, per un controvalore massimo pari a circa 3,5 milioni di euro, ed eventualmente anche di quote e azioni di O.I.C.R. istituiti da UBI Pramerica SGR Spa e da UBI Management Company Sa al “Personale più rilevante” di UBI Pramerica;

• per il Piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2017-2019/2024 destinato al “Personale più rilevante”, l’assegnazione di azioni ordinarie UBI Banca per un controvalore massimo in arco di Piano pari a circa 16,4 milioni di euro;

• relativamente al Premio di produttività di competenza 2017 per tutto il Personale Dipendente, l’assegnazione di azioni ordinarie UBI Banca per un controvalore massimo pari a 18 milioni di euro;

6. sempre in tema di remunerazione, preso atto della proposta del Consiglio di Sorveglianza, e in sostanziale continuità con quanto approvato dall’Assemblea 2016, ha approvato i termini di fissazione dei criteri e i limiti di annualità massime dei compensi e delle relative modalità di pagamento da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata della carica;

7. da ultimo, preso atto della proposta del Consiglio di Sorveglianza e in considerazione della vigente disciplina in materia, ha deliberato la determinazione del rapporto tra remunerazione variabile e fissa fino ad un massimo del 2:1 per il “Personale più Rilevante” rientrante nell’ambito dell’Area Investimenti della Società di Asset Management, UBI Pramerica SGR Spa, la cui applicazione per il 2017 è prevista per 6 posizioni.

Infine, in sede straordinaria l’Assemblea ha approvato, con il voto favorevole del 99,8% del capitale presente, la proposta di attribuzione al Consiglio di Gestione della delega ex art. 2443 C.C. ad aumentare a pagamento ed in via scindibile in una o più volte il capitale sociale entro il 31 luglio 2018, previa autorizzazione del Consiglio di Sorveglianza, per un importo massimo complessivo di 400 milioni di euro, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, mediante l’emissione di azioni ordinarie prive di valore nominale ed aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, da offrire in opzione agli aventi diritto, con ogni più ampia facoltà di stabilire, di volta in volta, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni dell’operazione, ivi compreso il prezzo di emissione, comprensivo di eventuale sovrapprezzo delle azioni stesse ed il godimento. L’efficacia della deliberazione, e quindi l’attribuzione di tale delega, è subordinata all’esecuzione dell’acquisizione da parte di UBI Banca dell’intero capitale sociale di Nuova Banca delle Marche Spa, di Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio Spa e di Nuova Cassa di Risparmio di Chieti Spa entro il termine ultimo del 31 luglio 2018, fatta salva, in ogni caso la necessità di acquisire la preventiva autorizzazione di Banca d’Italia/Banca Centrale Europea. Contestualmente è stata altresì approvata la modifica dell’art. 5 dello Statuto sociale mediante l’inserimento, in un nuovo comma, del conferimento della delega al Consiglio di Gestione ad aumentare il capitale sociale nei termini sopra illustrati, attribuendo inoltre al Presidente e al Consigliere Delegato, anche disgiuntamente tra loro e con facoltà di subdelega, ogni e più ampio potere per provvedere a quanto necessario per l’attuazione di quanto deliberato. Il Closing dell’operazione di acquisizione delle Banche Ponte e l’aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020 In vista del Closing dell’operazione, il 5 maggio 2017 il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca hanno approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020, per il periodo 2017-2020, nel quale trovano altresì illustrazione i principali step legati al perfezionamento dell’acquisizione delle Target Bridge Institutions (Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti). Negli 11 mesi trascorsi dall’approvazione (avvenuta il 27 giugno 2016), il Gruppo ha già realizzato radicali interventi organizzativi: l’adozione di un’unica struttura operativa – la Banca Unica, in anticipo sui tempi inizialmente indicati, e la contestuale razionalizzazione della governance societaria, con il riacquisto delle partecipazioni di minoranza – l’evoluzione del modello distributivo (con la riorganizzazione commerciale, dei crediti ed il presidio geografico assicurato dalle Macroaree e dalle Direzioni Territoriali), ma anche la contabilizzazione della

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maggior parte dei costi una tantum connessi alla realizzazione del Piano stesso (il contenimento dei costi di struttura ha già visto i primi interventi di chiusura massiva di filiali e di ridimensionamento degli organici), nonché il parziale riassorbimento della shortfall con l’incremento delle coperture dei crediti. L’aggiornamento, che conferma il business model e le linee strategiche definite nella versione “Stand Alone”, prende avvio dunque da una forte base di partenza che abilita il raggiungimento degli obiettivi stimati, estendendosi al perimetro delle Bridge Banks nella nuova configurazione Combined Entity risultante dall’integrazione in UBI Banca delle Banche Ponte. Nello specifico, il Piano si basa sulla conferma dei 4 pilastri chiave: 1) il modello organizzativo di “Banca Unica” sull’intero perimetro della Combined Entity, in

base al quale sono già state incorporate in UBI Banca, nel corso del 2016 e dei primi mesi del 2017, le 7 ex Banche Rete e in cui verranno integrate le 3 Bridge Banks;

2) l’evoluzione dell’approccio commerciale, attraverso: - l'assetto multicanale integrato (da realizzarsi entro il 2017) sia per consentire al cliente

di accedere alla banca con continuità ed operare indifferentemente su tutti i canali disponibili, sia per consentire alla banca di raggiungere il cliente in modo mirato con la proposta commerciale;

- il disegno di una strategia dedicata per singolo segmento di clientela (“Persone e Famiglie”, “Affluent e Private” e “Aziende”) in considerazione anche dei trend di mercato;

3) i punti di forza strutturali: - la qualità degli attivi e le adeguate coperture del credito problematico; - la prosecuzione e l’accelerazione della razionalizzazione degli oneri complessivi;

4) la massimizzazione degli indicatori di redditività ed efficienza nel rispetto di una struttura patrimoniale e finanziaria equilibrata.

Focus sul perimetro Bridge Banks Le logiche di integrazione delle Bridge Banks si riassumono come segue: completamento della migrazione IT verso il sistema UBI Banca entro febbraio 2018, con la

prima migrazione prevista per ottobre 2017 (Nuova Banca Marche); estensione delle linee guida strategiche ed operative e del modello di business al perimetro

delle Bridge Banks, facendo leva anche sulla valorizzazione del marchio e della reputazione di UBI Banca, e in particolare; - piena integrazione nella rete commerciale di UBI Banca (-140 filiali previste nel

perimetro Bridge Banks in arco di Piano); - ri-prezzamento della raccolta a breve termine, che rappresenta circa il 90% della raccolta

totale delle 3 Banche, ai livelli di UBI Banca “Stand Alone”. Il mark down negativo rispetto all’Euribor a 1 mese è atteso ridursi, nel perimetro Bridge Banks, da 172 bps a 12 bps;

- significativa riduzione degli oneri operativi (-200 milioni circa nel 2020 rispetto al 2016 nel perimetro Banche Ponte) attraverso l'incremento della produttività complessiva che comporterà anche la riduzione dell’organico (-1.569 risorse o -32% rispetto al 2016 nel perimetro Banche Ponte) e l'ottimizzazione delle altre spese amministrative;

- riduzione del costo del credito attraverso l'adozione delle best practice e del modello organizzativo UBI Banca, dal “giorno 1” della migrazione IT; il costo del credito delle 3 Banche è atteso scendere a 87 punti base nel 2020;

- richiesta di estensione dei modelli interni di UBI Banca sul rischio di credito e operativo al perimetro delle Banche Ponte entro il primo semestre del 2018.

Il Piano 2017-2020 della Combined Entity (UBI Banca+3 Bridge Banks) Il Piano Industriale 2017-2020 stima un utile netto in crescita a 919 milioni nel 2019 e a 1.117 milioni nel 2020. L’obiettivo di creazione di valore porta il ROTE all’11% nel 2019 e al

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12% nel 2020. In termini di dividendo, è prevista la distribuzione nel periodo di piano del 40% circa dell’utile netto consolidato ricorrente della Combined Entity. La crescita della redditività è abilitata da tutte le principali componenti di conto economico (ricavi, costi e credito) attraverso:

i) un’evoluzione dell’approccio commerciale per segmento di clientela e conseguentemente del modello distributivo del Gruppo in ottica di assetto multicanale integrato con una conseguente semplificazione della rete territoriale, abilitata in prima istanza dal passaggio alla Banca Unica. In particolare in arco di Piano si prevede: - la chiusura di circa 370 sportelli di cui circa 140 nel perimetro Bridge Banks; - la ristrutturazione di circa 700 filiali e l’implementazione di precisi formati (filiali

flagship, full, light) con specifici moduli mirati a migliorare il presidio del territorio e la migrazione verso i canali digitali;

ii) un andamento dei volumi, sulla base delle tendenze già in atto nel 2016, stimata come segue:

Lo Stato Patrimoniale della Combined Entity

Dati in miliardi di euro2016 2019 2020 CAGR

16-19 CAGR 16-20

Crediti netti verso la clientela (al netto della CCG) 94,2 97,3 100,1 1,1% 1,5% di cui crediti in bonis (al netto della CCG) 84,9 88,8 92,0 1,5% 2,0% di cui crediti deteriorati 9,3 8,5 8,1 -3,0% -3,1% Raccolta diretta da clientela ordinaria 85,2 75,0 74,3 -4,2% -3,4% Raccolta indiretta 89,6 114,8 124,4 8,6% 8,5% di cui raccolta amministrata 30,8 26,6 26,7 -4,9% -3,6% di cui raccolta gestita e assicurativa 58,8 88,3 97,7 14,5% 13,5% Totale raccolta (diretta + indiretta) 174,8 189,9 198,6 2,8% 3,2% Raccolta istituzionale 14,8 23,7 27,8 16,9% 17,0% Raccolta interbancaria (BCE) 10,01 10,0 8,5 0,0% -4,0% Portafoglio titoli di proprietà 19,2 16,7 15,2 -2,6% -5,7% 1 Incrementati a 12,5 miliardi al 29 marzo 2017.

- crescita degli impieghi netti (escluso pct attivi con Cassa di Compensazione e Garanzia), da 94,2 miliardi nel 2016 a circa 97,3 miliardi nel 2019 e a circa 100,1 miliardi nel 2020, con un CAGR rispettivamente dell’1,1% e dell’1,5% che riflette una stima di crescita del PIL inferiore all’1% in arco Piano;

- in termini di finanziamento alla crescita, essa sarà sostenuta in particolare dalla raccolta istituzionale, prevista in aumento in arco piano dai 14,8 miliardi di fine 2016 a circa 23,7 miliardi nel 2019 e a 27,8 miliardi a fine 2020;

- la raccolta totale (diretta e indiretta) da clientela ordinaria è previsto si incrementi dai 174,8 miliardi a fine 2016 a circa 189,9 miliardi nel 2019 ed a 198,6 miliardi nel 2020. All’interno dell’aggregato, per la raccolta gestita e assicurativa è atteso uno sviluppo significativo, dai 58,8 miliardi del 2016 a circa 88,3 miliardi nel 2019 e a circa 97,7 miliardi nel 2020, abilitato anche:

dalla parziale trasformazione della raccolta diretta (prestiti obbligazionari bancari) in risparmio gestito, anche in ottica di tutela del cliente coerentemente con le regole sul bail-in, e dalla conversione della raccolta amministrata in gestita;

dall’incremento della capacità distributiva nel segmento “Affluent & Private” anche grazie all’inserimento di nuovi Private Bankers;

dalla leva sulla rete IW Bank Private Investments che verrà potenziata; dalla focalizzazione sulla componente assicurativo/previdenziale nei segmenti

“Persone e Famiglie” e “Affluent & Private”; dall’accelerazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie (Big Data e Advanced analytics)

per la determinazione di un’offerta mirata;

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iii) uno sviluppo economico che riflette i punti di forza strutturali del Gruppo:

1 Incluso il riassorbimento della shortfall, la riallocazione del Badwill riveniente dall’acquisto delle Bridge Banks e l’utilizzo delle Attività Fiscali Differite (DTA).

2 Il costo del credito della

Combined Entity nel 2016 sarebbe di 262 punti base includendo il riassorbimento della shortfall di UBI Banca e le perdite derivanti dalla cessione di crediti deteriorati delle Bridge Banks.

Nota: I risultati tengono conto della nuova normativa sull’ACE.

La maggior redditività sarà raggiunta grazie alle tre componenti di conto economico, ricavi, costi e costo del credito, dove questi ultimi sono previsti fornire complessivamente il maggior contributo al miglioramento del ROTE: - i proventi operativi sono attesi in crescita; in particolare, il progresso del margine

d’interesse deriverà totalmente dalla diminuzione del costo del funding, mentre l’apporto delle commissioni avverrà principalmente in relazione allo sviluppo della raccolta indiretta;

- in seguito anche al passaggio alla Banca Unica e all’estensione di tale modello alle 3 Bridge Banks, gli oneri operativi sono previsti in ulteriore riduzione a circa 2,35 miliardi a fine Piano, nonostante l’inclusione di un forte programma di investimenti (multicanalità integrata, nuove piattaforme per il Corporate e strumenti per i Private Banker, rifacimento di circa 700 filiali, ecc..) in gran parte già presente nel Piano UBI Banca “Stand Alone”. Al netto delle componenti non ricorrenti, gli oneri operativi beneficeranno di sinergie per oltre 300 milioni, passando da 2,64 miliardi nel 2016 a 2,34 miliardi nel 2020. In particolare: a) le spese per il personale sono previste in costante diminuzione per posizionarsi a circa

1,4 miliardi a fine Piano, con un forte ricambio generazionale e la riduzione di circa 3.000 risorse, per effetto: dell’uscita di circa 4.000 risorse, di cui 600 circa liberate dal progetto Banca

Unica; dell’ingresso di circa 900 persone, in aggiunta alle circa 200 assunte nella seconda

metà del 2016, garantendo l’inserimento di nuove professionalità a sostegno dell’evoluzione dell’approccio commerciale.

Il costo del personale include peraltro importanti interventi di valorizzazione e sviluppo, fra cui, ma non solo, la leva sulla formazione (con quasi mezzo milione di gg/uomo in arco Piano), l’aumento della flessibilità già sperimentata con successo in anni recenti (smart working e misure di work-life balance) e il rafforzamento della retribuzione variabile in relazione all’incremento della redditività del Gruppo;

b) le altre spese amministrative, anch’esse attese in riduzione, beneficeranno dei risparmi derivanti dall’assetto di Banca Unica, inclusi quelli legati alla diminuzione del numero di filiali. A questi si aggiungeranno i risparmi collegati soprattutto all’ottimizzazione dei processi operativi e la rinegoziazione dei contratti di fornitura, che potranno contrastare la crescita inerziale dei costi in arco di Piano.

L’effetto combinato della crescita dei ricavi e della riduzione dei costi produrrà un miglioramento del cost/income al 60% circa nel 2019 e al 52,8% nel 2020.

- la qualità e il costo del credito. Il Gruppo presenta un’elevata qualità del credito, che verrà ulteriormente valorizzata in arco Piano, grazie: a) alla focalizzazione della struttura organizzativa, abilitata anche dalla Banca Unica,

con l’ulteriore miglioramento delle capacità di recupero del credito:

Il Conto economico della Combined Entity

Dati in milioni di euro 2016 2019 2020

CAGR 16-19

CAGR 16-20

Proventi operativi 3.592 4.102 4.459 4,5% 5,6% di cui Margine d'interesse 1.708 2.040 2.263 6,1% 7,3% di cui Commissioni nette 1.523 1.790 1.912 5,5% 5,9% Oneri operativi (3.166) (2.445) (2.356) -8,3% -7,1% di cui Spese per il Personale (1.914) (1.471) (1.404) -8,4% -7,5% di cui Altre Spese Amministrative (1.006) (801) (780) -7,3% -6,2% Risultato Gestione operativa 426 1.657 2.103 57,3% 49,0% Rettifiche nette su crediti (2.471) (612) (567) -27,7% -23,1% Utile netto1 (1.861) 919 1.117 n.s. n.s. Cost/income 88% 60% 53% n.s. n.s. Costo del credito (punti base) n.s.2 63 57 n.s. n.s.

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per quanto riguarda le sofferenze, viene confermata la struttura di gestione centralizzata, già esistente dal 2009 con oltre 130 persone;

per quanto riguarda l’altro credito anomalo, la Banca Unica ha favorito l’evoluzione organizzativa con la gestione centralizzata e l’introduzione del gestore credito anomalo a diretto riporto del Chief Lending Officer.

Nel complesso, la struttura comprende circa 400 persone dedicate alla gestione dei crediti deteriorati;

b) al rafforzamento degli strumenti di monitoraggio con l'introduzione di informazioni comportamentali evolute (ad esempio Big Data);

c) all’utilizzo di una Re.O.Co. a supporto della valorizzazione delle garanzie Real Estate, già operativa a fine 2016.

È previsto che tali interventi, assieme alla riduzione dei nuovi flussi in entrata di deteriorati, ormai in corso da oltre 4 anni nel Gruppo, portino un ulteriore miglioramento della già storicamente elevata qualità del credito, consentendo in arco di Piano: - la riduzione delle partite deteriorate lorde a circa 12,9 miliardi nel 2020; - la diminuzione del costo del credito a circa lo 0,57% nel 2020; - il miglioramento delle coperture del credito deteriorato (inclusi gli stralci) intorno al 47%

nel 2020; - la flessione del Texas ratio all’87% circa nel 2020.

Al risultato di periodo contribuiranno inoltre Badwill e utilizzo dei benefici fiscali derivanti da perdite pregresse delle Bridge Banks:

a) per quanto riguarda il Badwill: l’allocazione deve essere effettuata entro 12 mesi dalla data del closing sulla base del principio contabile internazionale IFRS 3 (aggregazioni aziendali). Ai fini della predisposizione del Piano, è stata aggiornata la stima preliminare già effettuata in concomitanza all’annuncio dell’Acquisizione. I risultati di tale aggiornamento, sempre preliminari, prevedono la rilevazione del Badwill a conto economico, alla data di acquisizione, di circa 600 milioni a fronte del patrimonio contabile delle Bridge Banks, inclusivo della stima sulla perdita attesa nel corso del 2017 fino al passaggio del controllo, di circa 1.010 milioni. La quota residua, pari a circa 410 milioni si prevede verrà allocata principalmente ai crediti deteriorati per portare il valore di carico al presunto valore di fair value e ad altre partite, quali la raccolta diretta ed i fondi per rischi ed oneri. Il rilascio a conto economico per tali poste è assunto convenzionalmente pari a 5 anni per i crediti e a 3 anni per le altre poste;

b) per quanto riguarda l’utilizzo dei benefici fiscali pregressi: nell’ambito dell’operazione di acquisizione sono stati identificati benefici fiscali potenziali, che derivano da perdite pregresse delle Bridge Banks, trasferiti al Gruppo UBI Banca sulla base di specifici interpelli favorevoli ricevuti dall’Agenzia delle Entrate. Poiché le DTA in oggetto non sono “qualificate”, ovvero la recuperabilità dipende dall’effettiva certezza di imponibili capienti, è stato adottato un approccio che prevede l’iscrizione a conto economico limitando l’analisi di recuperabilità ad un orizzonte temporale finito. In arco di Piano, sono state complessivamente iscritte a conto economico circa 550 milioni di DTA. Ai fini del patrimonio di vigilanza, ulteriori benefici fiscali saranno utilizzabili dopo il 2020.

iv) un’evoluzione armonica della redditività e degli indici di solidità e di equilibrio strutturale. Il Piano presenta una crescita armonica del Gruppo, anche in seguito all’integrazione delle Bridge Banks, e conferma la valenza industriale dell’acquisizione. Gli obiettivi declinati permettono una redditività sostenibile nel tempo e un rafforzamento dei ratio patrimoniali, a quest’ultimo contribuiscono nel breve l’aumento di capitale che verrà effettuato da UBI Banca, nonché, a tendere, la crescita degli utili, con indicatori di equilibrio strutturale e di rischio ampiamente superiori ai requisiti regolamentari esistenti e attesi e ai target fissati nelle policy di Gruppo. Il Piano gode di un buffer rappresentato dalle DTA rivenienti dalle Bridge Banks. L’esecuzione è inoltre supportata da un piano di incentivazione a medio lungo termine approvato dall’Assemblea di UBI Banca in data 7 aprile che prevede un investimento diretto del Personale più rilevante, fino ad un massimo prestabilito e in coerenza con i livelli di

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“pay-mix” definiti, acquistando con risorse proprie titoli azionari di UBI Banca soggetti a blocco della vendita, fino al 31 dicembre 2019 per una quota pari al 50% e fino al 31 dicembre 2020 per il restante 50%. Il premio, riconosciuto in azioni, considerate tra gli strumenti più appropriati per allineare gli interessi dell’azionista con quelli del management, è calcolato come moltiplicatore dell’investimento effettuato sulla base delle performance di Gruppo misurate su due periodi di riferimento, al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020.

Gli indicatori di redditività e di equilibrio strutturale

2016

Stand Alone 2019 2020

CET1 ratio (fully loaded) 11,2% 12,3% 13,5% Total Capital Ratio (fully loaded) 14,1% 15,8% 17,0% Leverage ratio (fully loaded) 5,6% 5,6% 6,2% MREL 33,4% 27,1% 31,5% Net Stable Funding Ratio >100% >100% >100% Liquidity Coverage ratio >100% >120% >120% Texas ratio 109% 98% 87% Return on Tangible Equity n.s. 11% 12% Nota: il CET1 ratio include gli impatti derivanti dall’implementazione dell’IFRS 91, il model change, le

nuove regolamentazioni sugli stralci, etc..

1 Le proiezioni di Piano Industriale includono gli impatti derivanti dall’entrata in vigore dell’IFRS 9. Alla data di prima applicazione (1° gennaio 2018) è stimato un impatto negativo sul capital di circa 210 milioni lordi. In seguito all’applicazione delle disposizioni normative, l’impatto sui ratio di capitale risulta trascurabile.

* * * Il 10 maggio 2017, previa verifica dell’avvenuto manifestarsi delle condizioni sospensive al Closing previste dal contratto di acquisizione, avrà luogo l’acquisizione delle Target Bridge Institutions da parte di UBI Banca, per il corrispettivo di 1 euro. Sempre in data 10 maggio 2017, a valle del Closing, si terranno le assemblee dei soci di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti e Banca Federico del Vecchio, che procederanno a: (i) nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione; (ii) quanto alle Target Bridge Institutions, ad adottare un nuovo testo statutario con la

variazione – in particolare – della denominazione e della sede sociale; quanto a Banca Federico del Vecchio, ad apportare alcune variazioni al testo statutario al fine di recepire l’ingresso in un nuovo Gruppo bancario e di adeguare i contenuti all’impostazione generale adottata dal Gruppo UBI Banca. Per quanto concerne la Cassa di Risparmio di Loreto, la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione e i sopra citati interventi di adeguamento dello Statuto saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea dei soci in data 17/18 maggio 2017.

L’efficacia di tutti gli interventi statutari soggiace alla preventiva autorizzazione di Banca d’Italia/Banca Centrale Europea.

* * * Mentre procede, con particolare intensità da parte di tutti i diversi Enti regolatori, l’attività di emanazione di nuova normativa (prevalentemente nella forma di regolamenti e standard tecnici per l’attuazione delle Direttive Europee più rilevanti, quali MIFID II, PSD II, Direttiva Europea sulla Privacy, IV Direttiva Antiriciclaggio, ecc..), si segnala che il 14 aprile 2017 è entrato in vigore il D.Lgs 15 marzo 2017, n. 38, recante “Attuazione della decisione quadro 2003/568/GAI del Consiglio, del 22 luglio 2003, relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 30 marzo 2017. Tale Decreto apporta alcune modifiche al Capo IV, Titolo XI del Libro V del Codice Civile (nello specifico è stato modificato l'art. 2635 inerente alla corruzione tra privati, e sono strati

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introdotti gli artt. 2635-bis, 2635-ter) e all’art. 25-ter del D.Lgs. 231/2001 relativamente alla responsabilità amministrativa degli enti. Al riguardo sono state tempestivamente avviate tutte le necessarie attività di adeguamento, compreso l'adeguamento del "Modello di organizzazione, gestione e monitoraggio ex D.Lgs. 231/2001" adottato da UBI Banca.

* * * Circa la prevedibile evoluzione della gestione consolidata, si confermano a livello di UBI Banca "stand alone" le indicazioni fornite in sede di approvazione dei risultati al 31 dicembre 2016. Si rammenta che le 3 Bridge Banks, per le quali il Closing del contratto di compravendita avverrà in data 10 maggio 2017, verranno consolidate a partire dal 1° aprile 2017; in sede di informativa semestrale la prevedibile evoluzione della gestione si riferirà quindi al perimetro allargato. Bergamo, 10 maggio 2017

IL CONSIGLIO DI GESTIONE

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BILANCIO CONSOLIDATO INTERMEDIO

AL 31 MARZO 2017

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Schemi del bilancio consolidato intermedio al 31 marzo 2017

Stato patrimoniale consolidato

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.12.2016 31.3.2016

VOCI DELL'ATTIVO

10. Cassa e disponibilità liquide 476.835 519.357 506.19420. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 627.034 729.616 966.77230. Attività finanziarie valutate al fair value 190.448 188.449 194.738 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.475.803 9.613.833 15.699.46150. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 7.274.195 7.327.544 3.445.469 60. Crediti verso banche 4.850.605 3.719.548 3.591.30970. Crediti verso clientela 84.521.597 81.854.280 84.072.55380. Derivati di copertura 424.061 461.767 714.94690. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 10.591 23.963 61.469

100. Partecipazioni 254.842 254.364 259.545120. Attività materiali 1.637.718 1.648.347 1.673.882130. Attività immateriali 1.686.920 1.695.973 1.747.089

di cui:- avviamento 1.465.260 1.465.260 1.465.260

140. Attività fiscali 2.982.254 3.044.044 2.790.272a) correnti 371.618 435.128 579.833b) anticipate 2.610.636 2.608.916 2.210.439

- di cui alla Legge 214/2011 1.954.022 1.956.572 1.957.995150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 5.811 5.681 70.283160. Altre attività 924.423 1.297.151 895.255

114.343.137 112.383.917 116.689.237TOTALE DELL'ATTIVO

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.12.2016 31.3.2016

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO

10. Debiti verso banche 16.665.755 14.131.928 11.495.10520. Debiti verso clientela 56.443.308 56.226.416 56.527.75930. Titoli in circolazione 27.562.538 28.939.597 33.124.61340. Passività finanziarie di negoziazione 722.633 800.038 610.46860. Derivati di copertura 195.586 239.529 1.000.03480. Passività fiscali 229.327 232.866 427.460

a) correnti 72.356 59.817 159.184 b) differite 156.971 173.049 268.276

100. Altre passività 2.726.147 1.962.806 2.476.949110. Trattamento di fine rapporto del personale 306.523 332.006 337.289120. Fondi per rischi e oneri: 466.939 457.126 255.392

a) quiescenza e obblighi simili 69.230 70.361 68.981b) altri fondi 397.709 386.765 186.411

140. Riserve da valutazione -158.895 -73.950 174.827170. Riserve 2.833.815 3.664.366 3.655.183180. Sovrapprezzi di emissione 3.798.430 3.798.430 3.798.430190. Capitale 2.443.094 2.440.751 2.254.371200. Azioni proprie (-) -9.869 -9.869 -5.155 210. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 50.769 72.027 514.451220. Utile (Perdita) del periodo (+/-) 67.037 -830.150 42.061

114.343.137 112.383.917 116.689.237TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO

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Conto economico consolidato

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016 31.12.2016

10. Interessi attivi e proventi assimilati 479.115 568.924 2.161.121 20. Interessi passivi e oneri assimilati (131.928) (181.324) (663.230)

30. Margine di interesse 347.187 387.600 1.497.891

40. Commissioni attive 399.292 379.447 1.508.992 50. Commissioni passive (48.431) (42.301) (173.959)

60. Commissioni nette 350.861 337.146 1.335.033

70. Dividendi e proventi simili 2.045 523 9.678 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione 23.950 1.504 69.947 90. Risultato netto dell’attività di copertura (2.089) (986) 415

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 40.501 16.492 91.770 a) crediti (721) (1.607) (31.482) b) attività finanziarie disponibili per la vendita 44.031 24.855 149.014 d) passività finanziarie (2.809) (6.756) (25.762)

110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 2.998 (1.296) (8.421)

120. Margine di intermediazione 765.453 740.983 2.996.313

130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (150.944) (155.087) (1.695.584) a) crediti (134.802) (155.339) (1.565.527) b) attività finanziarie disponibili per la vendita (38.902) (4.668) (111.643) d) altre operazioni finanziarie 22.760 4.920 (18.414)

140. Risultato netto della gestione finanziaria 614.509 585.896 1.300.729

170. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 614.509 585.896 1.300.729

180. Spese amministrative: (549.432) (547.539) (2.570.182) a) spese per il personale (320.579) (320.554) (1.599.717) b) altre spese amministrative (228.853) (226.985) (970.465)

190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.460) (6.368) (42.885) 200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (18.920) (19.289) (80.823) 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (15.464) (15.922) (125.197) 220. Altri oneri/proventi di gestione 82.170 81.059 306.541

230. Costi operativi (509.106) (508.059) (2.512.546)

240. Utili (Perdite) delle partecipazioni 3.809 5.252 24.136 270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 116 402 22.969

280. Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 109.328 83.491 (1.164.712)

290. Imposte sul reddito del periodo dell’operatività corrente (36.237) (34.098) 319.619

300. Utile (perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte 73.091 49.393 (845.093)

320. Utile (perdita) del periodo 73.091 49.393 (845.093)

330. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi (6.054) (7.332) 14.943

340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 67.037 42.061 (830.150)

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016 31.12.2016

10. UTILE/ PERDITA DEL PERIODO 73.091 49.393 (845.093)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

40. Piani a benefici definiti (102) (9.898) (17.005)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

90. Copertura dei flussi finanziari (296) 469 570 100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (90.690) (77.681) (315.491) 120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 6.033 507 (81)

130. Totale delle altre componenti reddituali al netto delle imposte (85.055) (86.603) (332.007)

140. REDDITIVITÅ COMPLESSIVA (Voce 10. + 130.) (11.964) (37.210) (1.177.100)

150. REDDITIVITA' CONSOLIDATA COMPLESSIVA DI PERTINENZA DI TERZI 6.102 6.750 (10.526)

160. REDDITIVITA' CONSOLIDATA COMPLESSIVA DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO (18.066) (43.960) (1.166.574)

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Rendiconto finanziario consolidato (metodo indiretto)

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

275.968 204.421

- risultato del periodo (+/-) 73.091 49.393 - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (-/+) -26.948 -208 - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 2.089 986 - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 150.944 155.087 - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 34.384 35.211 - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 7.460 6.368 - premi netti non incassati (-) - - - altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+) - - - imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 58.251 -20.443 - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (-/+) - - - altri aggiustamenti (+/-) -23.303 -21.973

-2.184.467 230.019

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 127.894 22.461 - attività finanziarie valutate al fair value 999 151 - attività finanziarie disponibili per la vendita 1.175.469 -81.690 - crediti verso banche: a vista - - - crediti verso banche: altri crediti -1.131.057 -161.372 - crediti verso clientela -2.802.119 358.308 - altre attività 444.347 92.161

1.901.164 -415.687

- debiti verso banche: a vista - - - debiti verso banche: altri debiti 2.533.827 1.040.802 - debiti verso clientela 216.892 1.263.288 - titoli in circolazione -1.377.059 -3.123.315 - passività finanziarie di negoziazione -77.405 78.656 - passività finanziarie valutate al fair value - - - altre passività 604.909 324.882

-7.335 18.753

2.162 536

- vendite di partecipazioni - - - dividendi incassati su partecipazioni 2.045 523 - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - vendite di attività materiali 117 13 - vendite di attività immateriali - - - vendite di società controllate e di rami d'azienda - -

-15.125 -11.625

- acquisti di partecipazioni - - - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - acquisti di attività materiali -8.556 -6.093 - acquisti di attività immateriali -6.569 -5.532 - acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -

-12.963 -11.089

- emissioni/acquisti di azioni proprie - - - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - - - distribuzione dividendi e altre finalità -22.224 -31.568

-22.224 -31.568

-42.522 -23.904

Riconciliazione

Importi in migliaia di euro31.3.2017 31.3.2016

Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 519.357 530.098 Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo -42.522 -23.904 Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - - Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 476.835 506.194

A. ATTIVITÁ OPERATIVA

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C. ATTIVITÁ DI PROVVISTA

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3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa

B. ATTIVITÁ DI INVESTIMENTO

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Note illustrative Principi generali di redazione Il Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2017 del Gruppo UBI Banca, approvato dal Consiglio di Gestione del 10 maggio 2017, è redatto in forma consolidata ed è stato predisposto su base volontaria al fine di garantire continuità con le precedenti informative periodiche trimestrali1. Gli Schemi inclusi sono predisposti in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS ad oggi vigenti2, relativamente ai quali non sono state effettuate deroghe. Il documento non è predisposto ai sensi delle disposizioni del principio IAS 34 “Bilanci Intermedi”, relativo all’informativa finanziaria infrannuale, in considerazione del fatto che il Gruppo UBI Banca applica tale principio alle Relazioni finanziarie semestrali e non anche all’informativa trimestrale. I principi contabili adottati, con specifico riguardo alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste patrimoniali, nonché di iscrizione dei costi e dei ricavi sono i medesimi adottati per il Bilancio al 31 dicembre 2016, a cui si rimanda per la lettura integrale3. La redazione del Resoconto intermedio richiede da parte della direzione l’effettuazione di stime e di assunzioni che hanno effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività di bilancio e sull’informativa relativa ad attività e passività potenziali. Se nel futuro tali stime e assunzioni, che sono basate sulla miglior valutazione da parte della direzione alla data del presente Resoconto, dovessero differire dalle circostanze effettive, saranno modificate in modo appropriato nel periodo in cui le circostanze stesse variano. Per una più ampia descrizione dei processi valutativi più rilevanti per il Gruppo, si rinvia alla Parte A.1, Sezione 2, paragrafo “Principi contabili” della Nota Integrativa del Bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2016. In coerenza con le precedenti informative periodiche, al fine di garantire la piena comparabilità dei dati quantitativi, il Resoconto include sia gli Schemi di bilancio consolidato conformi alla Circolare Banca d’Italia n. 262/20054 e successive modificazioni e integrazioni, sia i Prospetti consolidati riclassificati, entrambi redatti in euro quale moneta di conto. Il documento è inoltre corredato dalle tabelle di dettaglio sul contenuto delle principali voci del Conto economico consolidato riclassificato e dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato con i relativi commenti. Il Resoconto si riferisce all’area di consolidamento declinata nel Bilancio al 31 dicembre 2016, che ha subito le modifiche indicate nello specifico paragrafo della Relazione intermedia sull’andamento della gestione consolidata.

1 Tale impostazione, comunicata al mercato, in ossequio a quanto previsto dall’art. 82 ter del Regolamento Emittenti Consob, in data

30 gennaio 2017, in futuro potrebbe essere passibile di riformulazione da parte della Banca, anche alla luce del consolidarsi di differenti prassi di settore. Il D.Lgs. 25/2016 (attuativo della Direttiva 2013/50/UE) ha infatti eliminato l’obbligo di pubblicazione del Resoconto intermedio relativo al primo e al terzo trimestre stabilendo la possibilità per la Consob, attraverso apposito Regolamento, di prevedere eventuali obblighi informativi aggiuntivi, rispetto al Bilancio annuale e alla Relazione semestrale, i cui contenuti non potranno essere più ampi di quelli definiti in precedenza. In data 26 ottobre 2016, con Delibera n. 19770 la Consob ha approvato le modifiche al “Regolamento Emittenti” in materia di Resoconti intermedi di gestione, introducendo il nuovo art. 82 ter che prevede, per gli Emittenti, la facoltà di pubblicare l’informativa periodica trimestrale.

2 Tali principi, recepiti dal nostro ordinamento mediante il D.Lgs. n. 38/2005, che ha esercitato l’opzione prevista dal Regolamento CE 1606/2002 in materia di principi contabili internazionali, sono applicati in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati a far tempo dalla data di applicazione obbligatoria dei medesimi, se non diversamente specificato.

3 Nota Integrativa consolidata – Parte A.2 “Politiche Contabili – Parte relativa alle principali voci di bilancio”. 4 Lo Stato patrimoniale elenca le attività e le passività in ordine decrescente di liquidità e il Conto economico espone i costi secondo la

natura dei medesimi.

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In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, in materia di fatti intervenuti dopo la data di riferimento del Resoconto intermedio di gestione, si informa che successivamente al 31 marzo 2017, data di riferimento del Resoconto in parola, e fino al 10 maggio 2017, data di approvazione da parte del Consiglio di Gestione, non sono intervenuti fatti tali da comportare una rettifica dei dati presentati negli Schemi di bilancio. L’informativa contabile del Resoconto intermedio di gestione5 è sottoposta a revisione contabile limitata a titolo volontario. Altri aspetti Valutazione quote Fondo Atlante Al 31 dicembre 2016, come già evidenziato nell’informativa resa nella Nota Integrativa del Bilancio consolidato 2016, il Gruppo UBI Banca, avendo attentamente considerato tutti gli elementi informativi utili alla stima del valore dell’investimento nel Fondo Atlante a tale data, aveva proceduto alla rilevazione, a fronte di un’esposizione complessiva pari a 162,2 milioni6 di euro, di una rettifica di valore da impairment pari complessivamente a circa 73 milioni7. Al 31 marzo 2017 la valutazione delle quote detenute, in costanza di metodologia valutativa, ha tenuto conto della perdita d’esercizio effettivamente conseguita da Banca Popolare di Vicenza e da Veneto Banca al 31 dicembre 2016, risultata significativamente superiore a quella stimata e incorporata nella valutazione di fine 2016. Ciò ha portato alla rilevazione di un’ulteriore rettifica di valore pari a 18,7 milioni8 di euro. Al 31 marzo 2017 il valore di carico post rettifica dell’investimento nel Fondo Atlante, iscritto nella voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita”, risulta pari a 70,6 milioni. Valutazione quota adesione allo Schema Volontario del Fondo Interbancario Tutela dei Depositi Come già descritto nella Nota Integrativa del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, cui si rimanda per una lettura esaustiva, la realizzazione dell’operazione di ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio di Cesena (“CariCesena”), posta in essere da parte dello Schema Volontario istituito presso il FITD al fine di effettuare interventi in favore della banche in stato di dissesto9, ha comportato per il Gruppo UBI Banca il versamento di complessivi 16,13 milioni di euro (comprensivi anche della quota parte delle spese connesse all’intervento e al funzionamento dello Schema Volontario10) a fronte del quale si è provveduto a: - iscrivere “Attività finanziarie disponibili per la vendita” nei confronti dello Schema

Volontario, per un importo pari a circa 16,07 milioni; - rilevare nel Conto economico, alla sottovoce “Altre spese amministrative”, oneri per 0,06

milioni, riferibili alle spese di cui sopra. Al 31 dicembre 2016, la valutazione delle quote AFS iscritte, espressa sulla base del rischio equity attribuito a CariCesena, ha comportato la rilevazione nel Conto economico, alla voce “Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività disponibili per la vendita”, di rettifiche di valore per complessivi 3,9 milioni di euro. La contabilizzazione è stata operata in considerazione del fatto che si è ritenuto sussistessero le condizioni, di cui alle previsioni dello IAS 39, per la rilevazione di una rettifica da impairment. Allo stato attuale la partecipazione nella Cassa di Risparmio di Cesena, in capo allo Schema Volontario, è oggetto di una proposta preliminare non vincolante di acquisto da parte di Crédit Agricole Cariparma, nell’ambito di una più ampia operazione volta ad individuare una

5 Trattasi dei prospetti contabili consolidati e delle relative Note illustrative. 6 Di cui 119,1 milioni di euro relativi ad “Attività finanziarie disponibili per la vendita” ed euro 43,1 milioni relativi ad impegni. 7 Di cui 53,6 milioni di euro riferibili alla parte iscritta ad “Attività finanziarie disponibili per la vendita” e 19,4 milioni relativi

all’impegno. 8 Effetto netto delle rettifiche di valore sulle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” pari a 38,1 milioni di euro e delle riprese di

valore sull’impegno iscritto al 31 dicembre 2016 e già oggetto di svalutazione per 19,4 milioni. 9 Il Gruppo UBI Banca ha assunto un impegno pari a 41 milioni di euro, ridotto a seguito dell’intervento di sostegno a favore di

CariCesena a 24,6 milioni di euro. 10 Complessivamente pari a 1 milione di euro.

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soluzione, attraverso il passaggio del controllo, alle difficoltà evidenziate dai deficit patrimoniali anche di Cassa di Risparmio di Rimini e Cassa di Risparmio di San Miniato. Pertanto, con specifico riferimento alla valutazione dell’investimento in parola al 31 marzo 2017 si segnala che, in attesa di una più compiuta definizione dei termini dell’operazione nel suo complesso sopra citata, si è ritenuto di confermare il valore di iscrizione al 31 dicembre 2016. Qualora si dovessero riscontrare novità, tale valutazione sarà oggetto di aggiornamento in occasione della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2017.

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DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA

REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI

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Calendario finanziario

Calendario degli eventi societari per il 2017 di UBI Banca

Data prevista Evento

22 maggio, 23 maggio e 24 maggio

2017

Rispettivamente data di stacco, record date e data di pagamento del dividendo, se deliberato dall’Assemblea degli Azionisti

4 agosto 2017 Approvazione della Relazione finanziaria semestrale al

30 giugno

2017

9 novembre 2017 Approvazione del Resoconto intermedio di gestione al 30

settembre 2017

Le presentazioni dei dati contabili alla comunità finanziaria verranno comunicate di volta in volta.

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Contatti

Contatti

Sul sito www.ubibanca.it è disponibile tutta l’informativa periodica

Investor Relations: tel. 035 392 2217

e-mail: [email protected]

Media Relations: tel. 02 7781 4932 /02 7781 4213

e-mail: [email protected]

Affari societari e Rapporti con le Authorities: tel. 035 392 2312 / 035 392 2155

e-mail: [email protected]

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