RELAZIONE TECNICA Misurazione dell’esposizione a vibrazioni al corpo intero e al mano braccio sui mezzi di Poste Italiane S.p.A. Su richiesta della Società Poste Italiane DIPARTIMENTO MEDICINA, EPIDEMIOLOGIA, IGIENE DEL LAVORO E AMBIENTALE Laboratorio Rischio Agenti Fisici – Settore Vibrazioni Prot. DIMEILA rot. DIMEILA rot. DIMEILA rot. DIMEILA n. 20 n. 20 n. 20 n. 20 del del del del 20/04 20/04 20/04 20/04 /201 /201 /201 /2015
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RELAZIONE TECNICA
Misurazione dell’esposizione a vibrazioni al corpo intero e al mano braccio sui mezzi di Poste Italiane
S.p.A.
Su richiesta della Società
Poste Italiane
DIPARTIMENTO MEDICINA, EPIDEMIOLOGIA, IGIENE DEL LAVORO E AMBIENTALE
PRIMA PARTE: VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO ............................................................................................................ 8
1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO .................................................................................................................................. 8
2. MATERIALI E METODI ............................................................................................................................................ 9
2.1 Misure simulate sul campo di accelerazione trasmessa al sistema mano- braccio .................................. 9
3. DESCRITTORI DI RISCHIO: VIBRAZIONI AL SISTEMA MANO-BRACCIO ........................................................................ 11
3.1. Norma UNI EN ISO 5349-1:2004 ............................................................................................................ 11
3.2. Criteri di valutazione del rischio ............................................................................................................. 13
5. CONSIDERAZIONI FINALI ................................................................................................................................ 15
SECONDA PARTE: VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO 16
1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................................................................ 16
2. MATERIALI E METODI .......................................................................................................................................... 17
2.1 misure simulate sul campo di accelerazione trasmessa al corpo intero ................................................. 17
3. DESCRITTORI DI RISCHIO: VIBRAZIONI AL CORPO INTERO ......................................................................................... 20
3.1 La norma UNI ISO 2631-1: 2008 .............................................................................................................. 20
3.2 Criteri di valutazione del rischio .............................................................................................................. 24
5. CONSIDERAZIONI FINALI ................................................................................................................................ 26
PREMESSA L’Ufficio Tutela Aziendale – Servizio di prevenzione e protezione di Poste Italiane, con sede in Roma, ha inviato con nota prot. DIL n° AOO-04/00001643/12 del 09/10/2012 la richiesta di una consulenza volta alla rilevazione dell’esposizione alle vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero e al sistema mano braccio emesse dai veicoli utilizzati per il trasporto della corrispondenza e dei pacchi. La responsabilità di tenere i rapporti con i tecnici dell’INAIL settore Ricerca è stata affidata, per Poste Italiane, ai sigg. Gabriele Pisu e Francesco Lorenzo Rossi. Questa consulenza si annovera tra quelle fornite da questo Istituto a terzi ed a pagamento ai sensi del D. M. 7 luglio 2005“Determinazione delle tariffe spettanti all’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro per prestazioni rese a richiesta e ad utilità degli interessati”. Il Direttore del DIMEILA dott. Sergio Iavicoli ha assegnato l’incarico di effettuare le misurazioni e di redigere la Relazione Tecnica in oggetto al dott. Enrico Marchetti ed al P.I. Alessandro Lunghi del Laboratorio Rischio Agenti Fisici, settore Vibrazioni. Il dott. Marchetti ha predisposto il preventivo che è stato spedito alle Poste Italiane con protocollo n° AOO-04/0000905/13 del 4/06/2013 per l’approvazione. Poste Italiane ha accettato il preventivo con contratto protocollo Poste P-ACQ.2013.0008950 dell’8/08/2013. Successivamente a tali formalità si sono avviate le riunioni per definire le modalità di attuazione delle misurazioni. In Tabella 1a, 1b, 2a, 2b, alle pagine seguenti, il riepilogo dei mezzi e degli operatori impiegati.
CONDUCENTI IMPIEGATI PER IL MANO-BRACCIO Cognome e Nome Età Altezza Peso Veicolo testato XXXX XXXX 36 anni 1.80 m 86 kg Ducati Energia FREE DUCK X65DKX
Ducati Energia FREE DUCK X6L4JZ Fiat DOBLO' EK461AB Fiat PANDA VAN 4X2 EH653RL Bici Dinghi pedalata assistita
YYYY YYYY 54 anni 1.73 m 78 kg Fiat DUCATO EJ365FA Fiat PANDA VAN 4X2 EH653RJ Fiat PANDA VAN 4X2 EH094JA Fiat PANDA VAN 4X4 EH891SB Piaggio LIBERTY DZ51574
Bici Lombardo
JJJJ JJJJ 39 anni 1.84 m 75 kg Piaggio PORTER EG533HD KKKK KKKK 41 anni 1.78 m 96 kg Piaggio LIBERTY DZ64602
Tabella 2a
CONDUCENTI IMPIEGATI PER IL CORPO INTERO
Cognome e Nome Età Altezza Peso Veicolo testato XXXX XXXX 36 anni 1.80 m 86 kg Ducati Energia FREE DUCK X65DKX
Ducati Energia FREE DUCK X6L4JZ Piaggio PORTER EG270HD Fiat DOBLO' EK461AB Fiat DOBLO' ET720DD Fiat PANDA VAN 4X2 EH653RL Bici Dinghi pedalata assistita
YYYY YYYY 54 anni 1.73 m 78 kg Fiat DUCATO EJ365FA Fiat PANDA VAN 4X2 EH653RJ Fiat PANDA VAN 4X2 EH094JA Fiat PANDA VAN 4X4 EH891SB Bici Lombardo
JJJJ JJJJ 39 anni 1.84 m 75 kg Piaggio PORTER EG533HD Fiat PANDA VAN 4X4 EH893SB
KKKK KKKK 41 anni 1.78 m 96 kg Piaggio LIBERTY DZ64602 Fiat DUCATO EJ149ED Piaggio LIBERTY DZ51574 Fiat SCUDO EH257RP
PRIMA PARTE: VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Le vibrazioni trasmesse al corpo intero sono inquadrate nel D. Lgs. 81/08 (Testo unico sulla sicurezza) al Titolo VIII, Capo III: “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni”. Di seguito si riportano alcuni degli stralci più rilevanti ai fini dell’impostazione delle misure relative alla presente consulenza.
Art. 200. Definizioni
1. Ai fini del presente capo, si intende per: a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari; ….. c) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore;
Art. 201. Valori limite di esposizione e valori d'azione
“1. Ai fini del presente capo, si definiscono i seguenti valori limite di esposizione e valori di azione:
a) per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: 1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 5 m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 20 m/s2; 2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l’azione, è fissato a 2,5 m/s2.
2. Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente.”
Art. 202. Valutazione dei rischi
“1. Nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli di vibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti.
2. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutato mediante l'osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso reperibili presso banche dati dell'ISPESL o delle regioni o, in loro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l'impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che resta comunque il metodo di riferimento.
3. L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero è valutata o misurata in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte A.”
2. MATERIALI E METODI Le Poste Italiane S.p.A. mettono a disposizione dei portalettere le tipologie di veicoli riportati nella Tabella 1a.
2.1 MISURE SIMULATE SUL CAMPO DI ACCELERAZIONE TRASMESSA AL SISTEMA MANO- BRACCIO
Percorsi di misura: sono stati individuati da Poste Italiane, 5 tipologie di fondi stradali tipo normalmente percorsi dai veicoli del Recapito, che sono di seguito descritti ed illustrati in Figura1:
• Fondo stradale tipo asfalto liscio (manto superficiale bituminoso con maggioranza di tratti lisci appena rifatti e con tombini quasi in linea con il piano stradale), con velocità di percorrenza tipica tra 50 e 70 km/h;
• Fondo stradale tipo sanpietrino/pavè (strade caratterizzate dalla suddetta pavimentazione con avvallamenti e sconnessioni), con velocità di percorrenza tipica tra 30 e 40 km/h;
• Fondo stradale tipo asfalto sconnesso (manto superficiale bitumoso con maggioranza di tratti fessurati, sconnessioni, apertura di buche, avvallamenti e con tombini non in linea con il piano stradale), con velocità di percorrenza tipica tra 30 e 50 km/h;
• Fondo stradale tipo sterrato (percorso che identifica zone in estrema periferia o aperta campagna caratterizzate da strade non asfaltate su strada sterrata, in parte sconnessa), con velocità di percorrenza tipica tra 20 e 30 km/h;
• Fondo stradale tipo basolato (pavimentazione di origine vulcanica caratteristica di alcuni centri storici d’Italia), con velocità di percorrenza tipica tra 20 e 30 km/h.
Sono stati poi selezionati i percorsi reali giudicati rappresentativi delle cinque tipologie, quali campi prova ove effettuare le misurazioni.
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni Condizioni ambientali: le rilevazioni sono state effettuate in assenza di precipitazioni e temperatura non inferiore a 10° C. Condizioni di carico: i mezzi non sono stati misurati a pieno carico in quanto è una condizione di infrequente ricorrenza migliorativa delle vibrazioni trasmesse al conducente. Pertanto si è scelto di comune accordo di effettuare le misurazioni nella condizione più gravosa di minimo carico in modo da tutelare il più possibile le condizioni lavorative degli addetti al recapito Poste Italiane S.p.A.
Figura 2: accelerometro posizionato sulla mano del conducente.
Strumentazione impiegata: è stato utilizzato un accelerometro triassiale LARSON DAVIS tipo SEN 026 s/n P26746 inserito all’interno di un adattatore che è stato posizionato nel palmo della mano del conducente (Figura 2). Le sollecitazioni delle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio dal veicolo testato sono state trasdotte dall’accelerometro e trasmesse via cavo, come segnali in tensione, allo strumento HVM100 s/n 00358 della LARSON DAVIS che li ha elaborati, visualizzati e memorizzati in termini di accelerazioni ponderate. Tutta la strumentazione impiegata, rispondente alla Norma UNI ENV 28401, è stata certificata SIT. L’adattatore utilizzato è stato realizzato a partire dalle specifiche contenute nello standard UNI EN ISO 10819. Durata della singola misura: Le misure effettuate con l’HVM100 su ciascun veicolo testato sulle varie tipologie di fondo stradale, hanno avuto una durata pari al tempo impiegato per percorrere i vari fondi stradali ed ottenere un livello stabilizzato e rappresentativo. Forza di prensione sull’impugnatura: non misurata Forza di spinta sull’impugnatura: non misurata
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni Rapporto di misura: per ogni rilevazione effettuata sono stati registrati i seguenti dati: 1) Data della prova 2) Strumentazione utilizzata 3) Esecutore della misura 4) Veicolo
a. Tipo b. Marca e modello c. Condizioni generali
5) (data immatricolazione, Km percorsi, dimensioni e pressione dei pneumatici) 6) Durata della misura 7) Assi di misura 8) Accelerazioni misurate 3. DESCRITTORI DI RISCHIO: VIBRAZIONI AL SISTEMA MA NO-BRACCIO
3.1. NORMA UNI EN ISO 5349-1:2004
L’entrata in vigore del D.Lgs. 81/08 ha definito le modalità di valutazione dl rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche al sistema mano - braccio. Secondo tale decreto (allegato XXXV, parte A) la normativa tecnica di riferimento per le misure di esposizione a vibrazioni al mano-braccio adottata è la UNI EN ISO 5349-1:2004. Le metodiche valutative del rischio da esposizione a vibrazioni, definite nell’ambito della norma UNI EN ISO 5349-1:2004, si basano sulla misura dell’accelerazione quadratica media ponderata in frequenza. Tale quantità va rilevata lungo ciascuna delle tre componenti assiali del vettore accelerazione. A tal fine lo standard UNI EN ISO 5349-1:2004 definisce il sistema di assi cartesiani, riportato in Figura 3, e uno specifico filtro di ponderazione in frequenza, definito uguale per i tre assi di misura x, y, z, riportato in Figura 4. L’intervallo di frequenze di interesse igienistico per i possibili effetti sulla salute si estende da 6.3 a 1250 Hz.
Figura 4: curva di ponderazione dell’accelerazione misurata
Il valore totale di vibrazioni cui è esposto il sistema mano - braccio (ahv) si determina, in accordo con lo standard, mediante la seguente relazione:
2222 )/( hwzhwyhwxhv aaasma ++= (1)
ove akwx, akwy e akwz sono i valori misurati dell’accelerazione complessiva ponderata sui tre assi di misura. Il criterio definito dallo standard ai fini della valutazione dell’esposizione a vibrazioni, si basa sull’assunzione che due esposizioni quotidiane a vibrazioni - di entità ahv1 ed ahv2 - e di durata rispettivamente T1 e T2, siano equivalenti in relazione ai possibili rischi sulla salute, quando:
22
212
1 TaTa hvhv ⋅=⋅ (2)
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni La (2) esprime in termini matematici il così detto "principio dell’egual energia". Sulla base di tale principio, l’esposizione a vibrazioni al sistema mano - braccio si può quantificare, analogamente all’esposizione a vibrazioni corpo intero, mediante l’accelerazione equivalente ponderata in frequenza riferita ad 8 ore di lavoro, convenzionalmente denotata con il simbolo A(8). L’accelerazione equivalente ponderata in frequenza riferita ad 8 ore di lavoro si calcola mediante la seguente formula:
8)8( e
hv
TaA ⋅= (3)
dove: Te è il tempo di esposizione; ahv è l’accelerazione ponderata misurata definita dalla (1).
3.2. CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Il Capo III del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 prescrive le misure per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che sono esposti o possono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. Nei riguardi dei soggetti indicati all'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo D.Lgs. 81/2008 le disposizioni del capo III sono applicate tenuto conto delle particolari esigenze connesse al servizio espletato, quali individuate dai decreti ivi previsti. I livelli di rischio previsti dal capo III per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio sono riportati in Tabella 3.
VALORE DI AZIONE GIORNALIERO A(8) = 2,5 m/s2 VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE GIORNALIERO A(8) = 5,0 m/s2 VALORE LIMITE SU PERIODI BREVI aw = 20 m/s2
Tabella 3: Livelli di rischio per l’esposizione a vibrazioni al sistema mano-braccio fissati dal Capo III del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08
Il livello d’azione rappresenta quel valore di esposizione a partire dal quale devono essere attuate specifiche misure di tutela per i soggetti esposti. Tali misure includono la formazione dei lavoratori sul rischio specifico, l’attuazione di interventi mirati alla riduzione del rischio, il controllo sanitario periodico dei soggetti esposti. Il valore limite rappresenta il livello di esposizione il cui superamento è vietato e deve essere prevenuto, in quanto esso comporta un rischio inaccettabile per un soggetto che vi sia esposto in assenza di dispositivi di protezione. Esposizioni a vibrazioni di livello superiore a 20 m/s2, anche se di brevissima durata (superiore a 1 minuto), sono vietate. Tale valore rappresenta il “livello di rischio rilevante”.
4. RISULTATI I risultati di seguito riportati forniscono un’immagine dell’esposizione lavorativa al sistema mano-braccio pari a 8 ore. In allegato sono esplicitati per maggior chiarezza anche i valori relativi alle singole mezzore. (Appendice2)
Mezzi – vibrazioni al mano-braccio ax ay az |awSUM| A(8) ∆A(8)
5. CONSIDERAZIONI FINALI L’esame dei risultati riportati in Tab. 4 mostra un sostanziale rispetto dei valori limite di esposizione considerati su otto ore di guida continuativa sui vari percorsi per tutti i veicoli misurati. Si osservano alcuni superamenti del valore d’azione, soprattutto su percorsi più sconnessi. Ma i dati non sono idonei a trarne alcuna relazione statisticamente significativa. La situazione resta sostanzialmente immutata se, per ragioni cautelative, si somma il relativo errore ∆A(8) (rappresenta la deviazione standard da utilizzare come stima dell’incertezza di misura) al valore dell’A(8). La deduzione che se ne può trarre è che l’esposizione del sistema mano - braccio non è preoccupante dal punto di vista igienistico. Infatti il contatto tra mano e volante/manubrio non è continuo e vengono adottati valori di forza di contatto, impugnature e posizioni piuttosto variabili, che ne modulano la trasmissione delle vibrazioni in maniera aleatoria e non definibile. Inoltre il contatto viene interrotto con tempi e modalità non facilmente definibili, quando il conducente scende dal veicolo per consegnare la posta. Invece le misure condotte in questa occasione sono fortemente standardizzate ed hanno posizioni definite e costanti per tutto il tempo di misurazione, anche se non sempre rappresentative della realtà lavorativa. Conseguentemente i valori della Tab. 4 devono essere considerati come valori superiori, raggiungibili solo in condizioni teoriche, cui in realtà l’esposizione non arriva quasi mai, poiché i tempi di guida nell’attività di recapito sono tangibilmente inferiori. Qualora si vogliano intraprendere azioni di bonifica, necessari solo nei caso che i tempi di esposizione, combinanti con i valori di accelerazione del particolare veicolo e fondo stradale siano tali da far superare il limite di azione, si suggerisce di agire sulla velocità di marcia dei conducenti. Infatti tale parametro agisce sull’accelerazione che si trasmette dall’asfalto al conducente sia a livello del sistema mano – braccio, sia al livello del corpo intero.
SECONDA PARTE: VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Le vibrazioni trasmesse al corpo intero sono inquadrate nel D. Lgs. 81/08 (Testo unico sulla sicurezza) al Titolo VIII, Capo III:“Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni”. Di seguito riportiamo alcuni degli stralci più rilevanti ai fini dell’impostazione delle misure relative alla presente consulenza.
Art. 200. Definizioni
1. Ai fini del presente capo, si intende per: …….
b) vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide; ….. d) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.
Art. 201. Valori limite di esposizione e valori d'azione
“1. Ai fini del presente capo, si definiscono i seguenti valori limite di esposizione e valori di azione:
…… b) per le vibrazioni trasmesse al corpo intero:
1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 1,0 m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 1,5 m/s2;
2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 0,5 m/s2.
2. Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente.”
Art. 202. Valutazione dei rischi
“1. Nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli di vibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti.
2. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutato mediante l'osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso reperibili presso banche dati dell'ISPESL o delle regioni o, in loro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l'impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che resta comunque il metodo di riferimento.
…. 4. L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero è valutata o
misurata in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte B.”
L’allegato tecnico, in sostanza, stabilisce che le misurazioni debbano essere condotte secondo lo standard tecnico UNI ISO 2631-1:2008 (di qui in poi denominato semplicemente 2631). 2. MATERIALI E METODI Le Poste Italiane S.p.A. mettono a disposizione dei portalettere le tipologie di veicoli riportati nella Tabella1b.
2.1 MISURE SIMULATE SUL CAMPO DI ACCELERAZIONE TRASMESSA AL CORPO INTERO
Percorsi di misura: sono stati individuati da Poste Italiane, 5 tipologie di fondi stradali tipo normalmente percorsi dai veicoli del Recapito, che sono di seguito descritti ed illustrati in Figura1:
• Fondo stradale tipo asfalto liscio (manto superficiale bituminoso con maggioranza di tratti lisci appena rifatti e con tombini quasi in linea con il piano stradale), con velocità di percorrenza tipica tra 50 e 70 km/h;
• Fondo stradale tipo sanpietrino/pavè (strade caratterizzate dalla suddetta pavimentazione con avvallamenti e sconnessioni), con velocità di percorrenza tipica tra 30 e 40 km/h;
• Fondo stradale tipo asfalto sconnesso (manto superficiale bituminoso con maggioranza di tratti fessurati, sconnessioni, apertura di buche, avvallamenti e con tombini non in linea con il piano stradale), con velocità di percorrenza tipica tra 30 e 50 km/h;
• Fondo stradale tipo sterrato (percorso che identifica zone in estrema periferia o aperta campagna caratterizzate da strade non asfaltate su strada sterrata, in parte sconnessa), con velocità di percorrenza tipica tra 20 e 30 km/h;
• Fondo stradale tipo basolato (pavimentazione di origine vulcanica caratteristica di alcuni centri storici d’Italia), con velocità di percorrenza tipica tra 20 e 30 km/h.
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni Sono stati poi selezionati i percorsi reali giudicati rappresentativi delle cinque tipologie, quali campi prova ove effettuare le misurazioni. Condizioni ambientali: le rilevazioni sono state effettuate in assenza di precipitazioni e temperatura non inferiore a 10° C. Condizioni di carico: i mezzi non sono stati misurati a pieno carico in quanto è una condizione migliorativa delle vibrazioni trasmesse al conducente e di infrequente ricorrenza. Pertanto si è scelto di comune accordo di effettuare le misurazioni nella condizione più gravosa di minimo carico in modo da tutelare il più possibile le condizioni lavorative degli addetti al recapito Poste Italiane S.p.A.
Figura 5: accelerometro posizionato sul sedile del conducente, con e senza indicazione degli assi
Strumentazione impiegata: Sono stati posizionati due accelerometri triassiali: � Il primo, da sedile montato sul un disco di gomma, è stato posizionato sulla seduta
dell’operatore (Figura5); � l’altro sul pianale in corrispondenza dell’attacco del sedile al pianale stesso (Figura6),
per la verifica della qualità dei dati. Si è avuto cura di centrare l’origine degli assi sotto il coccige del soggetto, orientato come previsto dalla 2631. Disponendo di un Analizzatore OROS OR38 a 32 canali e di un Vibrometro SVANTEK SVAN 948, le misure sono state eseguite con la strumentazione più indicata in relazione anche allo spazio disponibile sul veicolo testato utilizzando, all’occorrenza le due diverse catene di misura. La prima era costituita da un accelerometro triassiale B&K tipo 4515-B s/n 2618489 inserito all’interno di un adattatore da sedile che è stato posizionato sulla seduta. Le sollecitazioni delle vibrazioni trasmesse al corpo intero dal veicolo testato sono state trasdotte dall’accelerometro lungo i tre assi definiti nella 2631e trasmesse via cavo, come segnali in tensione, allo strumento OROS OR38 che li ha elaborati, visualizzati e memorizzati in termini di accelerazioni ponderate. La seconda catena di misura si componeva da un accelerometro ICP Dytran tipo 3143M1 inserito all’interno di un adattatore da sedile posizionato sulla seduta dell’operatore impegnato
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni alla guida del veicolo. Le sollecitazioni delle vibrazioni trasmesse al corpo intero dal veicolo testato sono state trasdotte dall’accelerometro lungo i tre assi definiti nello standard 2631e trasmesse via cavo, come segnali in tensione, allo strumento SVANTEK SVAN 948 che li ha elaborati, visualizzati e memorizzati in termini di accelerazioni ponderate. Tutta la strumentazione impiegata è rispondente alla Norma UNI ENV 28401, è stata certificata SIT (Appendice1). Durata della singola misura: Le misure effettuate sia con l’OROS OR38 sia con lo SVANTEK SVAN 948, su ciascun veicolo testato sulle varie tipologie di fondo stradale, hanno avuto una durata pari al tempo impiegato per percorrere i vari fondi stradali, ed ottenere un valore di accelerazione stabilizzata e rappresentativa. Regolazione del sedile: Il sedile dell’autista, quando disponeva di regolazione in peso ed in posizione, è stato regolato in base alle caratteristiche antropometriche del soggetto alla guida. Rapporto di misura: per ogni rilevazione effettuata sono stati registrati i seguenti dati: 1) Data ed ora della prova 2) Strumentazione utilizzata 3) Dati antropometrici ed anagrafici dell’autista 4) Veicolo in prova
a. Tipo b. Marca e modello c. Altre eventuali informazioni (data immatricolazione, Km percorsi, dimensioni e pressione dei pneumatici)
5) Fondo stradale percorso dal veicolo durante il test 6) Durata della misura 7) Accelerazioni RMS media misurata 3. DESCRITTORI DI RISCHIO: VIBRAZIONI AL CORPO INTE RO
3.1 LA NORMA UNI ISO 2631-1: 2008 Il citato allegato XXXV, parte B, introduce la norma UNI ISO 2631-1:2008 come guida tecnica da seguire per le misure destinate alla valutazione dell’esposizione alle vibrazioni meccaniche al corpo intero. Le metodiche valutative del rischio da esposizione a vibrazioni, definite nell’ambito della norma UNI ISO 2631-1: 2008, si basano sulla misura della seguente grandezza:
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni Dove aw(t) è l’accelerazione ponderata in funzione del tempo e T è la durata della misurazione. L’intervallo di frequenze di interesse igienistico, per i possibili effetti sul comfort e sulla salute, si estende da 1 Hz a 80 Hz. In Tabella 5 è riportato uno schema dei differenti filtri di ponderazione definiti dallo standard e del loro campo di impiego. Da quanto riportato in Tabella 5, si evince che i filtri di ponderazione Wk, Wd e Wc sono gli unici di interesse ai fini della valutazione del rischio per la salute dei soggetti esposti; in particolare lo standard prende in considerazione, tra gli effetti sulla salute, unicamente le patologie a carico della colonna vertebrale.
Ponderazione Salute Comfort Percezione Mal di trasporti Wk asse z, sedile asse z, sedile
assi x,y, sedile assi x,y, in piedi x,y, pos. supina
W f verticale Wc x, schienale x, schienale x, schienale - We - rx, ry, rz sedile rx, ry, rz sedile - W j - pos. supina
z, (testa) pos. supina z, (testa)
-
Tabella 5: Guida all’applicazione delle curve di ponderazione
Il valore totale di vibrazioni a cui è esposto il corpo (av) si determina, in accordo con lo standard, mediante la seguente relazione:
av (m/s2) = (kx2 a2
wx + ky2 a2
wy + kz2 a2
wz)1/2 (5)
ove kx e ky assumono valore 1.4, nel caso di esposizioni in posizione seduta e valore unitario per la posizione eretta, mentre il coefficiente kz assume in entrambi i casi valore unitario. Tale relazione va utilizzata per la valutazione del disagio indotto dalle vibrazioni. Va rilevato in proposito che per quanto concerne la valutazione degli effetti sulla salute è da considerarsi unicamente l’esposizione lungo la componente assiale dominante, moltiplicata per l’appropriato fattore correttivo ki, come verrà illustrato in dettaglio al successivo paragrafo. La grandezza aw rappresenta il valore quadratico medio (r.m.s.) dell’accelerazione ponderata in frequenza, espresso in m/s2 . Tale quantità va rilevata lungo ciascuna delle tre componenti
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni assiali del vettore accelerazione. A tal fine la 2631 definisce il sistema di assi cartesiani, riportato in Figura 7, e specifici filtri di ponderazione in frequenza, definiti per ciascuno dei tre assi di misura x, y, z, e per ciascuna delle differenti posture del corpo esposto a vibrazioni: eretta, seduta, supina.
Figura 7: Definizione degli assi di riferimento ai fini della misura dell’esposizione alle vibrazioni al corpo intero per un soggetto seduto
Il criterio definito dallo standard ai fini della valutazione dell’esposizione a vibrazioni, si basa sull’assunzione che due esposizioni quotidiane a vibrazioni – di entità aw1 ed aw2 – e di durata rispettivamente T1 e T2, siano equivalenti in relazione ai possibili rischi sulla salute, quando:
aw1 T1½ = aw2 T2
½ (6) Tale formula esprime in termini matematici il così detto “principio dell’egual energia”. Sulla base di tale principio, l’esposizione a vibrazioni al corpo intero si può quantificare, analogamente all’esposizione a vibrazioni mano-braccio, mediante l’accelerazione equivalente ponderata in frequenza riferita ad 8 ore di lavoro, convenzionalmente denotata con il simbolo A(8). L’accelerazione equivalente ponderata in frequenza riferita ad 8 ore di lavoro si calcola mediante la seguente formula:
dove: Te: Durata complessiva giornaliera di esposizione a vibrazioni (ore) av: Valore dell’accelerazione complessiva definito dalla formula (4). Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più mezzi meccanici nell’arco della giornata lavorativa (in numero complessivo di N), l’esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:
dove: a2
vi: somma vettoriale dell’accelerazione ponderata in frequenza relativa all’operazione i-esima
Ti: Tempo di esposizione relativo alla operazione i-esima (ore) Nel caso di vibrazioni impulsive e di transienti vibratori, lo standard definisce una metodica valutativa addizionale, in quanto si ritiene che la metodica primaria, basata sulla valutazione delle quantità aw e av definite sopra, potrebbe portare a sottostimare l’esposizione, in relazione agli effetti sulla salute e sul comfort. Il criterio definito dallo standard ai fini della valutazione dell’esposizione a vibrazioni impulsive, si basa sull’assunzione che due esposizioni quotidiane a vibrazioni – di entità aw1
ed aw2 – e di durata rispettivamente T1 e T2, siano equivalenti in relazione ai possibili rischi sulla salute, quando:
aw1 T1¼ = aw2 T2
¼ (9) Il corrispondente indicatore di rischio è denominato VDV dall’inglese Vibration Dose Value. Questo indicatore non è stato adottato nella legislazione italiana recepita a partire dalla direttiva europea 2002/44/CE. Pertanto il suo utilizzo è soltanto indicativo ma non vincolante.
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni 3.2 CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il capo III del Titolo VIII del Testo Unico prescrive le misure per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che sono esposti o possono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. I livelli di rischio previsti dal capo III per le vibrazioni trasmesse al corpo intero sono riportati in Tabella 6. VALORE DI AZIONE GIORNALIERO A(8) = 0,5 m/s2 VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE GIORNALIERO A(8) = 1,0 m/s2 VALORE LIMITE SU PERIODI BREVI aw = 1,5 m/s2
Tabella 3: Livelli di rischio per l’esposizione a vibrazioni al corpo intero fissati dal Capo III del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08
Il livello d’azione rappresenta quel valore di esposizione a partire dal quale devono essere attuate specifiche misure di tutela per i soggetti esposti. Tali misure includono la formazione dei lavoratori sul rischio specifico, l’attuazione di interventi mirati alla riduzione del rischio, il controllo sanitario periodico dei soggetti esposti. Il valore limite rappresenta il livello di esposizione il cui superamento è vietato e deve essere prevenuto, in quanto esso comporta un rischio inaccettabile per un soggetto che vi sia esposto in assenza di dispositivi di protezione. Esposizioni a vibrazioni di livello superiore a 1,5 m/s2, anche se di breve durata, sono vietate.
4. RISULTATI I risultati di seguito riportati forniscono un’immagine dell’esposizione lavorativa pari a 8 ore. In allegato sono esplicitate per maggior chiarezza anche i valori relativi alle singole mezzore. (Allegato 3).
Mezzi – vibrazioni al corpo intero 1,4 ax 1,4 ay az |awMAX | |awSUM| A(8) ∆A(8)
Tabella 4: risultati dell’esposizione personale alle vibrazioni meccaniche associate al corpo intero (tutte le accelerazioni sono in m/s2)
I simboli ax, ay ed az rappresentano i valori di accelerazione sui tre assi cartesiani moltiplicati per i relativi valori di compensazione; |awMAX | rappresenta l’asse maggiormente sollecitato, da applicare quale elemento di calcolo dell’A(8) nel caso un solo asse sia più alto in valore degli altri due; |awSUM| rappresenta il modulo del vettore, da usare nel caso i due assi più sollecitati siano comparabili; infine ∆A(8) rappresenta la deviazione standard da utilizzare come stima dell’incertezza di misura. A(8) è il valore che la norma tecnica, citata anche nel Testo Unico, suggerisce di impiegare per la valutazione del rischio. Nella quasi totalità dei casi essa coincide con il valore dell’asse maggiormente sollecitato 5. CONSIDERAZIONI FINALI I veicoli oggetto della presente misurazione hanno dato i valori di esposizione al corpo intero riportati in Tab. 7. Dall’analisi dei valori si evince che quasi tutti i veicoli su quasi tutti i tipi di fondo stradale superano il valore di azione giornaliero sulla base delle otto ore di guida. In alcuni casi si supera anche il valore limite. Per questi ultimi casi si dovrà obbligatoriamente ridurre il periodo di esposizione conformemente a quanto indicato nell’appendice 3. Infine si segnala che la norma tecnica prescrive di scegliere il valore dell’asse maggiormente sollecitato come A(8) quando la differenza tra quest’asse e gli altri superi il valore dell’errore di misura (nel nostro casi circa il 20%). In tutti gli altri casi si deve prendere il modulo dello pseudovettore della formula (5). Questo è un punto controverso, dato che epidemiologicamente il modulo dello pseudovettore descrive meglio dell’asse più sollecitato la frequenza d’insorgenza di mal di schiena lombo-sacrale. Questo però non è reso, attualmente, obbligatorio dalla vigente normativa. La cautela nella valutazione del rischio vorrebbe che si sommasse al valore dell’A(8) il suo errore per essere sicuri di comprendere nella valutazione stessa almeno il 68% dei soggetti esposti. Così facendo alcuni veicoli, su alcuni percorsi, passano dal superamento del valore
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Laboratorio Rischio Agenti Fisici-Settore Vibrazioni d’azione al superamento del valore limite. Questa situazione deve suggerire di adottare la massima cautela nel fare la valutazione. L’attenuazione dei valori che superano il valore di azione è possibile riducendo sia i tempi di esposizione che la velocità di autodislocamento.
1. U. Verdel, A. Iotti, R. Piccioni “I dati sui danni professionali da rumore e vibrazioni nell’esperienza dell’INAIL”, Convegno dBAincontri 2000, Modena 2000;
2. Decreto Legislativo 9aprile 2008, n. 81“Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
3. Norma UNI ENV 2840:1994, “Risposta degli individui alle vibrazioni. Strumenti di misurazione”
4. Norma UNI EN ISO 10819:1998, “Vibrazioni al sistema mano-braccio. Metodo per la misurazione e la valutazione della trasmissibilità delle vibrazioni dai guanti al palmo della mano”.
5. Norma UNI EN ISO 5349-1:2004, “Vibrazioni meccaniche - Misurazione e valutazione dell'esposizione dell'uomo alle vibrazioni trasmesse alla mano - Parte 1: Requisiti generali”.
6. Norma UNI ISO 2631-1:2008, “Vibrazioni meccaniche e urti Valutazione dell’esposizione dell’uomo alle vibrazioni trasmesse al corpo intero”.
7. Norma UNI EN 1032 (1998) “Vibrazioni meccaniche – Esame di macchine mobili allo scopo di determinare l’entità delle vibrazioni trasmesse al corpo intero. Generalità”.
8. Norma UNI EN 30326-1 (1997) “Vibrazioni meccaniche –Metodo di laboratorio per la valutazione delle vibrazioni sui sedili dei veicoli. Requisiti di base”.
9. Norma UNI ISO 8002 (1992) “Vibrazioni meccaniche. Veicoli terrestri. Criteri di presentazione dei dati misurati”.
10. Norma UNI EN ISO 8041:2005 “Risposta degli individui alle vibrazioni - Strumenti di misurazione”.
11. Norma UNI EN 12096 “Vibrazioni meccaniche – Dichiarazione e verifica dei valori di emissione vibratoria”.
12. UNI EN 14253 “Vibrazioni meccaniche Misurazione e calcolo della esposizione alle vibrazioni trasmesse all’intero corpo al fine di tutelare la salute dell’operatore - Guida pratica”.
13. Atti del “2nd International Conference on Whole-body Vibration Injuries”, Siena 7-9 novembre 2000.
14. “Linee guida per la valutazione del rischio da vibrazioni negli ambienti di lavoro”, ISPESL, Dipartimento Documentazione Informazione e Formazione, Via Alessandria 220/E – 00198 Roma, 2001.
ore 8,00 2,080 ore 8,00 2,412 PERCORSO2 XXX= valutazione dell’A(8) effettuata con il valore massimo XXX= valutazione dell’A(8) effettuata con il modulo