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41100 41100 MODENA●VIA AUSTRIA,24●TEL.059/313999-311390●FAX 059/454827●E-MAIL [email protected] ● C.C.I.A.A. 173472● P.IVA E COD.FISC.00623030368
PROVE PENETROMETRICHE ● SONDAGGI GEOGNOSTICI ● SONDAGGI ELETTRICI ● SISMICA ● CONSULENZE GEOLOGICHE E STUDI GEOLOGICI
MODENA, Ottobre 2011
RELAZIONE GEOLOGICO-GEOTECNICA E SISMICA INERENTE UN’AREA SITA
IN VIA GIARDINI A MODENA INTERESSATA DALLA COSTRUZIONE
DI UN NUOVO COMPLESSO RESIDENZIALE
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INDICE
1. PREMESSA, DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO E
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
2. MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO
3. INDAGINI GEOGNOSTICHE ESEGUITE
3.1 Prove penetrometriche statiche
3.2 Indagine geofisica
4. SITUAZIONE IDROGEOLOGICA LOCALE E VULNERABILITÀ
5. SISMICITÀ NCT2008
5.1 Riferimenti normativi e aspetti sismici locali
5.2 Caratterizzazione sismica del sito di costruzione
5.3 Modello geologico del sito
6. MODELLO LITOSTRATIGRAFICO LOCALE E
MODELLAZIONE GEOTECNICA
7. CONCLUSIONI
ALLEGATI:
1. Corografia
2. Planimetria generale
3. Estratto di mappa con ubicazione prove penetrometriche
4. Diagrammi penetrometrici e tabulati di calcolo
5. Stratigrafia pozzo N. 104 (Campo Acquifero Protetto Via Panni)
6. Report indagine geofisica
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1. PREMESSA, DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO E
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Su incarico della Proprietà (CESA COSTRUZIONI SpA) e
d’intesa con l’Ing. Nicola Tambascia, i sottoscritti Dott. Rino
Guadagnini, Direttore Tecnico della Ditta Intergeo S.r.l. di Modena
e Dott. Anna Vaccari, geologo libero professionista regolarmente
iscritto all’Ordine dei Geologi della Regione Emilia Romagna con
il numero 1011 - Sez. A, hanno provveduto ad eseguire uno studio
geologico-geotecnico e sismico inerente un’area sita in Comune di
Modena in Via Giardini interessata dalla realizzazione di un nuovo
Complesso Residenziale.
Da un punto di vista cartografico i terreni in oggetto sono
rappresentati nelle C.T.R. della Regione Emilia Romagna alla
Sezione, in scala 1: 10.000, n. 201150 e all’Elemento, in scala 1:
5.000, n. 201151 entrambe denominate “Modena Sud-Ovest”
(Allegato 1).
A fronte delle nuove richieste di assetto dell’area si prevede,
previa demolizione dei fabbricati esistenti, la creazione di un
complesso edilizio composto da quattro edifici da N. 11 alloggi
ciascuno, che si eleveranno in altezza per un massimo di n. 5 piani
fuori terra dotati di interrato globale fuori sagoma (n. 1 piano) a
servizio di una coppia di fabbricati attigui, oltre naturalmente alla
realizzazione delle opere di urbanizzazione, dei parcheggi di
urbanizzazione primaria e pertinenziali, ed alla creazione della
viabilità interna e perimetrale che si collegherà con Via Giardini
(Allegato 2).
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Allo scopo di ricostruire la litostratigrafia dei terreni di
fondazione, l’assetto idrogeologico generale e locale, e soprattutto
di fornire una stima dei principali parametri geotecnici per la
definizione del modello geotecnico del primo sottosuolo relativo ai
terreni che costituiscono il “volume significativo” interessato dalle
fondazioni, si è effettuata una apposita campagna geognostica in
sito, oltre all’esame geomorfologico, al rilevamento geologico
diretto dell’area d’intervento e di un suo significativo intorno ed
alla ricerca dei dati bibliografici e cartografici (Carta geologica del
margine appenninico e dell’alta pianura tra i fiumi Secchia e
Panaro, Carta della litologia di superficie e isobate del tetto del
primo livello ghiaioso, Studi sulla vulnerabilità degli acquiferi alta
e media pianura modenese, Caratteristiche chimiche e
idrogeologiche delle falde acquifere dell’alta e media pianura
modenese, Relazione Geologica a corredo della Variante Generale
al PRG del Comune di Modena, ecc.).
Si è fatto anche riferimento ai risultati di altre campagne
geognostiche eseguite a più riprese a corredo di vari interventi
edilizi realizzati nelle immediate vicinanze dell’area d’interesse,
che hanno permesso di definire il quadro geologico, geotecnico e
idrogeologico generale dei terreni presenti nel primo sottosuolo
accertando, altresì, la fattibilità geologico-geotecnica di analoghi
interventi urbanistici su di essa gravanti.
L’indagine diretta, stabilita d’intesa con l’Ing. Lorenzo
Leoni (Progetto Strutturale) ed appositamente eseguita nel mese di
Ottobre 2011, la cui ubicazione compare nella planimetria allegata
(Allegato 3), è consistita nell’esecuzione di N. 4 prove
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penetrometriche ad infissione statica spinte sino a rifiuto
strumentale distribuite nel numero di una per ogni fabbricato
(Allegato 4), con misurazione del livello di falda all’interno dei
fori, ed indagine sismica di superficie con tecnica a rifrazione delle
onde P con determinazione sperimentale mediante inversione con
metodo MASW del valore di VS,30 (Allegato 6).
Per quanto riguarda la protezione dei campi acquiferi dato
che la zona d’interesse risulta compresa nell’ambito dei perimetri
per la protezione statica delle captazioni idropotabili individuati
nelle tavole del PSC, ed in particolare per il 100% nel perimetro di
protezione primaria (PA1), oltre a ricadere, seppur limitatamente
alla porzione orientale, all’interno dei perimetri delle zone di
rispetto del DPR 236/88 e s.m., delimitanti una circonferenza di ml
200 dall’asse di condotta di risalita delle captazioni che nello
specifico riguardano il Campo Acquifero Protetto di Via Panni (n°
5 pozzi “B” di pertinenza HERA) di cui si riporta a titolo di
esempio la stratigrafia del pozzo N. 104 (Allegato 5), sono state
valutate le condizioni di vulnerabilità intrinseca del contesto
territoriale interessato in rapporto alle modificazioni previste.
Fermi restando i divieti e le prescrizioni di cui all’art. 6 del
DPR 236/88, così come sostituito dall’art. 21, comma 3 del
DLGSL 11 maggio 1999, n. 152 (PA 236), e successive modifiche,
gli interventi proposti dovranno naturalmente tener conto norme del
Testo coordinato PSC-POC-RUE del Comune di Modena in cui si
elencano gli accorgimenti da adottare per la salvaguardia dei corpi
idrici sotterranei; relativamente alla specificazione degli aspetti
concernenti l’effettivo grado di potenziale esposizione
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dell’acquifero a fattori di inquinamento, si evidenziano i caratteri
litostratigrafici dei terreni dalla superficie topografica sino alla
quota di –35.80 m dal p.c. e la soggiacenza della falda ponendo,
altresì, particolare riguardo agli aspetti idrogeologici locali, ovvero
del contesto territoriale interessato in rapporto alle modificazioni
previste.
Al fine di consentire il controllo nel tempo di una eventuale
falda superficiale e della falda in pressione contenuta nelle ghiaie,
si prevede di realizzare N. 2 sondaggi meccanici a carotaggio
continuo attrezzati a piezometri.
Durante la perforazione, in avanzamento, saranno prelevati
campioni indisturbati di terreno nei materiali coesivi da sottoporre
a specifiche prove di laboratorio atte a determinare i principali
parametri geotecnici; si effettueranno inoltre prove Standard
Penetration Test (NSPT) nei materiali granulari al fine di verificare
l’addensamento del banco ghiaioso.
Lo studio è stato redatto in ottemperanza alle indicazioni
fornite dalla normativa vigente con particolare riguardo al Decreto
Ministeriale 14.01.2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni” che
dal 01.07.2009 costituisce l’unica normativa di riferimento e le cui
istruzioni applicative sono indicate dalla Circolare Ministeriale N.
617 del 02.02.2009 “Istruzioni per l’applicazione delle Nuove
Norme Tecniche per le Costruzioni”, tenuto conto anche delle
“Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle
indagini geotecniche” e del più recente lavoro “Aspetti geotecnici
della progettazione in zona sismica” forniti dall’Associazione
Geotecnica Italiana.
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2. MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO
Da un punto di vista morfologico la zona è pianeggiante ed
essendo posta ad una quota di 42 ÷ 43 m circa s.l.m. appartiene alla
cosiddetta media pianura modenese caratterizzata in linea generale
da bassissime differenze di quota e, di conseguenza, da un deflusso
superficiale lento e meccanismi deposizionali di bassa energia,
come evidenziato da una litologia superficiale marcatamente limo-
argillosa, risultando interessata solo localmente e a larga scala da
dossi e avvallamenti che testimoniano le antiche divagazioni dei
corsi d’acqua; l’andamento topografico risulta quasi perfettamente
pianeggiante riscontrandosi soltanto una lieve pendenza prevalente
in direzione N-NE nell’ordine del 1-2 ‰.
Nello specifico dell’area in oggetto, le condizioni
topografiche del sito rientrano naturalmente nella categoria T1
(Superficie pianeggiante).
La morfologia rilevata e le condizioni statiche dei fabbricati
presenti al suo contorno portano a ritenere in condizioni ottimali di
stabilità l’area d’interesse, la cui evoluzione geomorfologica è
attualmente legata all’attività antropica, che si qualifica ad unico
agente morfogenetico, ed in particolar modo agli interventi edilizi e
infrastrutturali.
Il deflusso delle acque meteoriche è assicurato dalla
presenza della rete fognaria a servizio delle zone già urbanizzate al
suo contorno, oltre che dalla presenza di fossi e canali di scolo, tra i
quali in particolare il Canale di Formigine che scorre in direzione
SSW-NNE lungo il confine orientale di proprietà, atti alla raccolta
e smaltimento delle acque di scorrimento superficiali che, data
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anche l’assenza di forme chiuse o depresse che favoriscono il
ristagno idrico delle acque meteoriche, creano complessivamente
buone condizioni di deflusso per tutta la zona.
Da un punto di vista geologico generale la zona si colloca
nella parte centro meridionale del grande bacino subsidente Plio-
Quaternario Padano nel settore Appenninico in diretta influenza del
Po e dei suoi affluenti di destra e, più in particolare, in una zona
deposizionalmente influenzata dalle alluvioni prevalentemente
coesive di natura limo-argillosa, con intercalazioni lentiformi
granulari di spessore decisamente inferiore di natura ghiaiosa,
ghiaioso-sabbiosa e sabbiosa, attribuibili ai corsi d’acqua principali
(F. Secchia e Panaro) e, nel primo sottosuolo, ai torrenti
appenninici minori (Fossa di Spezzano, Cerca, Grizzaga, Tiepido,
Guerro).
Il substrato di argille marine sovraconsolidate risulta
pertanto ininfluente agli effetti di qualsiasi intervento urbanistico,
collocandosi a profondità decisamente superiori a quelle che
possono essere interessate dalla diffusione del carico indotto da un
qualsiasi tipo di fondazione.
La copertura alluvionale pleistocenica ed olocenica,
attribuibile in particolare all’azione di deposito svolta dal Fiume
Secchia, che presenta in zona uno spessore complessivo dell’ordine
dei 200-300 m, e più in superficie dal Torrente Cerca, è quindi
rappresentata da una monotona sequenza di terreni fini e/o finissimi
costituiti da argille e limi con i relativi termini intermedi, cui si
intercalano livelli ghiaiosi sedi di acquiferi con spessori anche
potenti che presentano una potenza percentuale totale decrescente
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procedendo dalla periferia sud della città verso quella nord (dal 40
al 20 % circa).
Da un punto di vista idrogeologico si tratta di un acquifero a
struttura multistrato e plurifalda, derivante dai continui spostamenti
del corso d’acqua principale che, alternando fasi deposizionali a
fasi erosive, ha depositato alternanze di sedimenti grossolani e
sedimenti più fini in maniera irregolare; a scala regionale i suddetti
depositi lentiformi di materiali granulari grossolani, che sono sede
di falde acquifere in pressione, non essendo perfettamente isolati
ma anastomizzati tra loro, costituiscono un unico sistema acquifero
del tipo monostrato compartimentato.
Gli orizzonti grossolani ospitano falde idriche alimentate
dalle conoidi mentre possono ritenersi trascurabili i fenomeni di
infiltrazione diretta dalla superficie a causa della presenza
prevalente, a tetto di tali orizzonti, di litotipi argilloso-limosi a
permeabilità estremamente limitata.
La litologia superficiale dell’area considerata è infatti
caratterizzata dalla presenza di argille e terreni argilloso-limosi e
subordinatamente limosi, ovvero depositi fini e finissimi
classificabili come poco permeabili, a copertura del primo banco
ghiaioso.
Dal punto di vista della protezione dei corpi acquiferi
sotterranei i terreni presenti nell’area considerata costituiscono
quindi una buona protezione contro infiltrazioni nel sottosuolo di
eventuali sostanze inquinanti (cap. 4).
Da un punto di vista litologico, la “Carta geologica del
margine appenninico e dell’alta pianura tra i fiumi Secchia e
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Panaro” (Università di Geologia di Modena, 1987), evidenzia per il
settore occidentale terreni appartenenti alla cosiddetta “Unità dei
corsi d’acqua minori” (3a), rappresentata da depositi di conoide
alluvionale limo-argillosi e subordinatamente limo-sabbiosi con
lenti di ghiaie, con a tetto suoli alluvionali poco evoluti (Età:
Medioevo), che caratterizzano peraltro il primo sottosuolo di gran
parte della città di Modena e sono da attribuirsi principalmente alle
alluvioni del T. Cerca.
A grandi linee la situazione litostratigrafica media del
sottosuolo modenese può considerarsi discretamente omogenea nel
suo insieme, mentre le caratteristiche geomeccaniche dei materiali
prevalentemente coesivi di copertura al primo banco ghiaioso
continuo risultano notevolmente eterogenee.
Da un punto di vista geotecnico, limitatamente allo spessore
comunemente investigato interessato dalla diffusione del carico
indotto dalle costruzioni, il litotipo prevalente è costituito da argille
più o meno limose, con frazione sabbiosa praticamente assente o
molto bassa, con peso di volume valutabile in 1.8 ÷ 1.9 ton/m3; la
fascia di media pianura è infatti generalmente caratterizzata da
sequenze limo-argillose con sottili intercalazioni sabbiose che, solo
raramente, raggiungono il 5 % dello spessore totale.
Le caratteristiche di plasticità sono quindi tipiche di un
terreno a comportamento argilloso, con grado di plasticità
mediamente meno elevato nei terreni più recenti e depositati in
epoca storica, mentre tra i terreni sovrastanti e sottostanti il primo
banco ghiaioso non si notano differenze apprezzabili; il grado di
consistenza è notevolmente variabile.
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La coesione non drenata cu oscilla generalmente tra 30 ÷
100 kPa in funzione di un grado di sovraconsolidazione anch’esso
variabile; i valori più elevati che si concentrano nella prima decina
di metri dal p.c. sono indice di sovraconsolidazione per oscillazione
di falda ed essiccazione superficiale.
Relativamente alla resistenza in condizioni drenate l’angolo
di attrito interno ’ varia in genere tra 18 ÷ 22°, con valori minimi
in campioni di plasticità particolarmente elevata; a conferma poi del
grado di sovraconsolidazione di parte del deposito, la coesione
intercetta c’ risulta sovente diversa da zero.
Per quel che concerne il banco ghiaioso, dati orientativi sul
grado di addensamento desunti da prove S.P.T. evidenziano valori
di NSPT sempre elevati e relativamente costanti ( 50 colpi/piede),
con resistenze che secondo le correlazioni d’uso comune nella
progettazione geotecnica corrispondono a valori di ’ non inferiori
a 35 ÷ 40°.
Da un punto di vista litostratigrafico le indagini in sito ed
eseguite nelle vicinanze hanno confermato la presenza di terreni
alluvionali coesivi naturali in posto di natura sostanzialmente
argilloso-limosa con rare intercalazioni limose e ancor meno
frequentemente limo-sabbiose, a copertura del primo orizzonte
grossolano continuo intercettato mediamente intorno ai 13/14 m di
profondità dal piano campagna, rappresentato da ghiaia da
arrotondata a sub angolare, eterometrica ( = 3 5 cm), di natura
poligenica, in matrice sabbiosa e/o limosa talora abbondante con
possibili intercalazioni limo-sabbiose di spessore anche metrico, cui
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segue un nuovo strato sostanzialmente argilloso a copertura del
secondo banco granulare.
Data la presenza nel primo sottosuolo di consistenti
coperture praticamente impermeabili a granulometria fine e/o
finissima, il primo orizzonte acquifero risulta essere in pressione
con superficie piezometrica soggetta a variazioni temporali che
attualmente si attesta in zona a profondità generalmente superiori ai
5.0 metri dal p.c.
Da un punto di vista idrogeologico locale, si sottolinea che
nelle intercalazioni a granulometria relativamente più grossolana
contenute nei depositi fini di copertura alle ghiaie possono
instaurarsi modeste falde “sospese”, caratterizzate da un senso di
scorrimento verso NE con gradienti molto bassi del tutto simili a
quelli del p.c. che si annullano o quasi man mano che si procede
verso nord, non interconnesse con l’acquifero principale più
profondo, a circolazione estremamente limitata sia arealmente che
verticalmente in quanto contenute in livelli a geometria lenticolare
e a bassa trasmissività in relazione ai modesti spessori e alla
presenza di una abbondante matrice fine, i cui andamenti
piezometrici sono strettamente correlati agli apporti meteorici che
ne rappresentano la prevalente fonte di alimentazione.
Allo scopo di individuare e monitorare nel tempo
l’andamento di una eventuale falda superficiale e della falda in
pressione nell’area interessata saranno installati due piezometri.
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3. INDAGINI GEOGNOSTICHE ESEGUITE
La campagna geognostica in sito effettuata nel mese di
Ottobre 2011, la cui ubicazione predisposta d’intesa con l’Ing.
Lorenzo Leoni compare nella planimetria allegata (Allegato 3), ha
consentito di determinare la litostratigrafia del sottosuolo assieme
agli aspetti idrogeologici locali e di definire i parametri geotecnici
caratteristici dei terreni interessati anche mediante la
caratterizzazione sismica del sito ed, in particolare,
l’individuazione delle discontinuità sismiche e della profondità
della formazione rocciosa compatta (bedrock geofisico).
Ai sensi dell’articolo 3.2.2 nota 1 del D.M. 14.01.2008, la
caratterizzazione geotecnica dei terreni è da estendersi all’intero
“volume significativo”, inteso come quella parte di sottosuolo
interessata dal manufatto; ai fini poi della categoria del sito di
costruzione le NTC stabiliscono di indagare i primi 30 m al di sotto
del piano di posa delle strutture fondali.
Come concordato con i Tecnici della Committenza, oltre ad
una indagine geofisica di superficie si sono effettuate N. 4 prove
penetrometriche ad infissione.
3.1 Prove penetrometriche statiche
L’indagine approfondita sino a −14 m e comunque fino
rifiuto strumentale, ovvero all’interno del primo banco ghiaioso il
cui addensamento ha impedito l’ulteriore penetrazione della punta
nel terreno, di cui si allegano diagrammi penetrometrici e relativi
tabulati di calcolo che riportano i valori misurati in sito ogni 20 cm
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di avanzamento della punta e la loro elaborazione (Allegato 4), è
stata svolta utilizzando un penetrometro ad infissione statica
Gouda, automontato, da 10 ton di spinta impiegando per la
perforazione una punta Friction Jacket Cone avente un’area di 10
cm2 ed un angolo alla punta di 60°.
L’uso della punta “Friction Jacket Cone” permette di
determinare, oltre al carico di rottura (espresso in kg/cm2) anche la
litologia dei terreni attraversati; infatti dal rapporto fra la resistenza
alla punta e la resistenza laterale locale (rapporto di Begemann),
applicando opportune correlazioni si riesce a risalire alla
granulometria e, come conseguenza, alla litologia dei depositi
interessati.
Come riportato nell’apposito capitolo (cap. 5) i valori di
resistenza unitaria locale di punta Rp e laterale Rl possono poi
essere empiricamente correlati anche ad alcune delle principali
caratteristiche geotecniche del terreno indagato.
All’interno dei fori penetrometrici è stato eseguito il rilievo
del livello dell’acqua mediante l’utilizzo di freatimetro.
3.2 Indagine geofisica
L’indagine diretta in sito di tipo sismico a rifrazione delle
onde P, di cui si riporta in allegato l’apposito rapporto tecnico che
illustra modalità d’intervento con relativa ubicazione dello
stendimento ed analisi dei risultati (Allegato 6), è stata
opportunamente elaborata con metodologia MASW (Multychannel
Analisys of Surface Waves).
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Tale indagine che ha consentito tra l’altro la
rappresentazione grafica del profilo di velocità e la determinazione
della relativa VS,30 (velocità equivalente di propagazione delle onde
di taglio entro 30 m di profondità dal piano di posa delle
fondazioni) permette di individuare, sulla base della categoria del
suolo di fondazione, i parametri valutativi litologici e geotecnici
necessari per la definizione dell’azione sismica di progetto, della
quale tenere poi conto nei calcoli delle strutture.
Nello specifico è stata eseguita una base sismica a rifrazione
a 24 canali con n. 5 punti di energizzazione del terreno mediante
una mazza battente da kg 9 su una piastra di battuta in alluminio,
con disposizione in campagna dei trasduttori velocimetrici
(geofoni) posizionati in allineamento mantenendo una equidistanza
ripetitiva lungo tutta la tratta della base sismica.
L’analisi dei risultati ottenuti ha portato alla
caratterizzazione sismo-stratigrafica dei terreni sia di tipo
geometrico che meccanico con determinazione degli strati e delle
velocità media delle onde sismiche longitudinali (VP).
L’elaborazione con il metodo MASW ha poi permesso di
valutare la velocità delle onde sismiche di taglio (VS) fino a una
profondità di circa 35.80 m dal piano campagna e di determinare la
categoria sismica del terreno, che consente a sua volta di
quantificare l’amplificazione sismica al fine di definire lo spettro di
risposta sismico del sito e, conseguentemente, di definire le azioni
sismiche agenti sulle opere di nuova generazione che interagiscono
con il terreno.
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4. SITUAZIONE IDROGEOLOGICA LOCALE E
VULNERABILITÀ
Per vulnerabilità (intrinseca o naturale) degli acquiferi
all’inquinamento, intesi come corpi omogenei contenenti una falda
tale da permetterne lo sfruttamento, si deve intendere la suscettività
specifica dei sistemi acquiferi, nelle loro diverse parti componenti e
nelle loro diverse situazioni geometriche e idrodinamiche, a
ricevere e diffondere, anche mitigandone gli effetti, un inquinante
fluido o idroveicolato tale da produrre impatto sulla qualità
dell’acqua sotterranea nello spazio e nel tempo.
La “Carta della vulnerabilità degli acquiferi
all’inquinamento delle conoidi dei fiumi Secchia e Panaro”
(C.N.R. 1987), fornisce informazioni circa il diverso grado di
vulnerabilità naturale del territorio considerato evidenziando la
natura e l’entità del rischio in funzione delle diverse attività
antropiche che si vanno a prevedere.
Tale metodologia, attraverso sovrapposizione e lettura
incrociata di un numero abbastanza limitato di parametri fisici e
ambientali, consente di indicizzare attraverso un giudizio la
naturale esposizione degli acquiferi sotterranei a potenziali fattori
di degrado che possono presentarsi per azione antropica.
Il concetto e, quindi, la valutazione e la zonizzazione della
vulnerabilità naturale non ha mai un contenuto applicativo e
pianificatorio; l’acquista quando la vulnerabilità intrinseca di una
zona viene associata alla presenza e alla tipologia dei centri di
pericolo ivi esistenti o dei quali si pianifica la realizzazione.
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In tale modo si esprime il concetto di vulnerabilità integrata,
che sottintende l’interazione tra vulnerabilità naturale e fattore di
pericolo, in modo tale da offrire al pianificatore una prima
valutazione del rischio potenziale di situazioni specifiche.
La carta della vulnerabilità del CNR alla scala 1: 25.000,
facendo riferimento alle cartografie tematiche relative alla
“Protezione degli acquiferi” e alla “Vulnerabilità delle acque
sotterranee”, riconduce le diverse porzioni di territorio a cinque
classi di vulnerabilità, in funzione del diverso combinarsi dei
seguenti indicatori:
Protezione dell’acquifero;
Litologia di superficie;
Soggiacenza della falda;
Caratterizzazione dell’acquifero.
In relazione alle esistenti condizioni di protezione dei corpi
acquiferi sotterranei, il grado di vulnerabilità per l’area in esame
viene definito basso.
Siamo infatti, secondo la griglia proposta dalla carta di
riferimento, in presenza di una litologia di superficie caratterizzata
da depositi fini e/o finissimi prevalentemente argilloso-limosi che
ricoprono, con spessori superiori ai 10 metri, un banco ghiaioso con
falda in pressione.
Come si evince dall’esame della Tavola 3.1.2 del P.T.C.P.
della Provincia di Modena denominata “Carta della vulnerabilità
all’inquinamento dell’acquifero principale” alla scala 1: 50.000, di
cui se ne riporta di seguito uno stralcio (Fig. 1), la medesima area
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rientra invece nella classe di colore verde contrassegnata con la
lettera M che indica un grado di vulnerabilità medio.
Fig. 1: Carta della vulnerabilità all’inquinamento dell’acquifero principale
Per quanto riguarda la situazione locale i dati
litostratigrafici raccolti hanno permesso una migliore definizione
della struttura dell’acquifero e più in generale dei rapporti con i
vari interstrati.
Le prove penetrometriche statiche in sito e le numerose
indagini eseguite al suo contorno, unitamente all’esame delle
stratigrafie dei pozzi del Campo Acquifero Protetto di Via Panni di
cui se ne allega un esempio (pozzo N. 104 - Allegato 5) hanno
evidenziato la presenza di un orizzonte sostanzialmente argilloso
impermeabile a tutela del primo acquifero con falda in pressione
con soggiacenza ben superiore ai 5 m.
M
B
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Generalmente si attribuiscono ai terreni delle varie
suddivisioni litologiche valori indicativi del coefficiente di
permeabilità K (argille e limi K <10-5
cm/sec; ghiaie e sabbie K =
10-2
÷ 10-3
cm/sec) sulla base della granulometria o meglio della
frazione granulometrica principale.
La stima delle caratteristiche di permeabilità dei terreni
attraversati suggerisce valori di K dell’ordine di 10-8
÷ 10-11
cm/sec
per i terreni coesivi di copertura, continui, caratterizzati da valori di
Rp che possono definirsi da discreti a buoni cui competono valori
di VS mediamente superiori a 200 m/s, tale quindi da garantire una
adeguata protezione ai sottostanti corpi acquiferi.
Solo intorno ai −13/14 m dal p.c. si assiste alla comparsa di
materiali granulari prevalentemente grossolani addensati di natura
ghiaioso-sabbiosa, cui competono valori di K nell’ordine di 10-3
cm/sec, potenti alcune decine di metri in accordo con quanto
evidenziato dall’indagine sismica, oltre che dalle stratigrafie di
pozzo secondo cui i vari orizzonti grossolani risulterebbero
comunque frammisti a livelli pelitici in corrispondenza dei quali la
permeabilità diminuisce in modo netto.
Le litostratigrafie dei pozzi mostrano corpi acquiferi
importanti impostati in strati prevalentemente ghiaiosi, che si
collocano alle profondità di circa 50 55 m, 60 70 m, 80 m e 100
m dal p.c., sfruttati per vari usi sia civili che irriguo-produttivi che,
attingendo da falde profonde non influenzate dalle attività
antropiche in superficie, possono considerarsi in condizioni di
sicurezza nei confronti di eventuali fenomeni di inquinamento
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risultando modesta l’infiltrazione dalla superficie a causa della
presenza interposta di terreni fini, acquitardi, a bassa permeabilità.
L’esistenza di varie falde è comprovata dalle piezometrie
dei pozzi posti in zone limitrofe che presentano una diversa
soggiacenza, ovvero differenti profondità del livello dell’acqua, e
ciò si spiega ammettendo la captazione di falde diverse con valori
di pressione di risalita differenti; anche i caratteri idrochimici
dimostrano, sebbene in modo non determinante, una
differenziazione tra i livelli superficiali e quelli più profondi.
Sebbene localmente il materiale di copertura possa
contenere interstrati relativamente più grossolani, limosi e
raramente limo sabbiosi, che possono contenere modeste falde
“sospese” a circolazione limitata sia arealmente che verticalmente e
a trasmissività ridotta, in relazione ai modesti spessori e alla
presenza di una abbondante matrice fine, e comunque non
interconnesse con l’acquifero principale più profondo, il suddetto
orizzonte argilloso impermeabile di copertura essendo
sostanzialmente continuo nell’area in studio costituisce un buon
presidio contro eventuali infiltrazioni dalla superficie, creando il
necessario isolamento e quindi sufficiente protezione dell’acquifero
stesso.
Per quanto riguarda poi la pericolosità, gli interventi
proposti non risultano impattanti trattandosi, peraltro, di tipologie
insediative già ampiamente presenti in area.
Su tali basi si può definire una stima qualitativa del rischio:
le significative condizioni di bassa vulnerabilità precedentemente
illustrate, incrociate con una pericolosità praticamente nulla
Page 23
20
dell’intervento in previsione, portano all’identificazione di un
rischio potenziale già di per sé estremamente limitato che, in
campo reale, i fattori di mitigazione naturalmente presenti o
prevedibili possono determinarne in pratica il completo
annullamento.
Per quanto riguarda i fattori di mitigazione naturali presenti,
si ricorda la presenza interposta di terreni impermeabili che
differenziano in modo netto le varie falde e che in prima analisi
costituiscono una protezione alla percolazione profonda di vari
inquinanti, facendo si che gli acquiferi importanti sfruttati dai pozzi
della zona risultino in condizioni di sicurezza nei confronti di
eventuali fenomeni di inquinamento, nonché l’esistenza di un
adeguato franco di sicurezza rappresentato dall’orizzonte argilloso
superficiale che si rinviene tra il primo corpo acquifero ed il piano
campagna, anche in condizioni di massima escursione prevedibile
della falda stessa.
Si sottolinea inoltre che i primi pozzi costruiti per usi
domestici o agricoli captando la prima falda, di scarsissimo
interesse per un utilizzo intenso e prolungato, risultano spesso
asciutti, pertanto al fine di garantire una continuità di rifornimento
si emungono falde più profonde e protette, poste oltre i quaranta
metri e tali da non risentire delle attività antropiche in superficie.
L’approvvigionamento idrico pubblico è infatti garantito nel
Campo Acquifero Protetto di Via Panni (acquifero Secchia -
Tiepido) da un complesso di n° 5 pozzi denominati “B” dotati di
potenzialità idriche buone, che utilizzano falde poste a non meno di
50 m dal p.c.; la profondità media di emungimento non può quindi
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21
comportare, di fatto, apprezzabili interferenze con il progetto
proposto (Allegato 5).
In relazione alla situazione litostratigrafica ed idrogeologica
descritta unitamente all’irrilevante pericolosità dell’intervento, per
quanto riguarda i rischi di inquinamento dell’acquifero principale
non si rilevano impedimenti alla realizzazione dell’intervento in
previsione potendo pertanto dichiarare l’idoneità tecnica del sito
alla destinazione urbanistica proposta, ovvero alle trasformazioni e
agli usi di progetto.
Dato che il comparto ricade entro i perimetri per la
protezione statica delle captazioni idropotabili a fini acquedottistici
individuati nelle tavole del PSC (PA1 - PA236) saranno
naturalmente attuate le prescrizioni contenute nelle norme del Testo
coordinato PSC-POC-RUE del Comune di Modena in cui si
definiscono le trasformazioni urbanistiche ed edilizie, le
trasformazioni d’uso e/o funzionali vietate e consentite, nonché le
caratteristiche della rete fognaria, le modalità di intervento e gli
accorgimenti da adottare per l’esecuzione di vani interrati e
fondazioni profonde a la tutela delle caratteristiche qualitative delle
falde intercettate, relativamente alle attività e trasformazioni
urbanistiche edilizie e d’uso consentite.
Per quel che concerne i presidi prevedibili con il progetto a
salvaguardia delle acque sotterranee si possono poi mettere in
campo opere mitigatrici per la riduzione dell’esposizione al rischio,
già di per sé estremamente contenuto, a carico dell’acquifero.
Per quanto riguarda le opere fondazionali, la situazione
litostratigrafica e geotecnica rilevata in sito è tale da consentire
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22
l’adozione di fondazioni dirette per le tipologie edilizie in
previsione, escludendo quindi l’utilizzo di fondazioni profonde su
pali.
Gli interrati saranno realizzati su platee a perfetta tenuta o
con elementi di chiusura impermeabili a contatto con il suolo,
impedendo concretamente eventuali infiltrazioni nel sottosuolo.
I parcheggi pubblici e pertinenziali saranno
impermeabilizzati e dotati di reti di drenaggio e collettamento delle
acque meteoriche in grado di garantire adeguata protezione nei
confronti di sversamenti accidentali di sostanze inquinanti e di
dilavamento di inquinanti dal manto stradale.
Saranno inoltre attuati tutti i dispositivi previsti per la messa
in sicurezza degli scarichi dei reflui e dei collettori fognari a
servizio del nuovo insediamento, con reti di scarico separate per le
acque bianche e per le acque nere, che dovranno naturalmente
essere a perfetta tenuta e realizzate in modo tale da evitare al
massimo soluzioni di discontinuità curando particolarmente innesti
e pozzetti di ispezione.
Page 26
23
5. MODELLO LITOSTRATIGRAFICO LOCALE E
MODELLAZIONE GEOTECNICA
Come anticipato (cap. 3) l’elaborazione dei valori di
resistenza all’infissione, caratteristici dei vari livelli del sottosuolo,
fornisce utili informazioni per il riconoscimento di massima della
litologia dei terreni attraversati sulla base del rapporto Rp/Rl (qc/fs)
fra la resistenza alla punta e la resistenza laterale (Rapporto di
Begemann 1965 – Raccomandazioni AGI) ovvero sulla base dei
valori di Rp e del rapporto Fr = Rl/Rp % (Schemertmann 1878).
Nelle tabelle seguenti, con relativa legenda, si riporta la
schematizzazione della successione stratigrafica oltre ai principali
parametri geotecnici delle varie unità litotecniche ottenuta
dall’elaborazione dei dati raccolti mediante correlazioni empiriche
con l’utilizzo di GeoStru software, suddividendo il terreno in strati
omogenei per caratteristiche litologiche e geotecniche.
LEGENDA Nr Numero progressivo strato
Prof Profondità strato (m)
Tipo Comportamento geotecnico C = Coesivo; I = Incoerente; CI= Coesivo-Incoerente
Cu Coesione non drenata (Kg/cm²)
Eu Modulo di defomazione non drenato (Kg/cm²)
Mo Modulo Edometrico (Kg/cm²)
G Modulo di deformazione a taglio (Kg/cm²)
OCR Grado di sovraconsolidazione
γ Peso unità di volume γ (t/m³)
Dr Densità relativa (%)
φ Angolo di resistenza al taglio (°)
Ey Modulo di Young (Kg/cm²)
W Modulo di Winkler (Kg/cm3)
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24
PROVA N. 1 Profondità
strato
(m)
Rp
Media
(Kg/cm²)
Rl
Media
(Kg/cm²)
Comportamento
geotecnico
Descrizione
2,60 37,3 1,5 Coesivo Argilla apparentemente sovraconsolidata
5,80 15,8 1,0 Coesivo Argilla inorganica compatta
12,80 27,7 1,6 Coesivo Argilla inorganica molto compatta
14,00 235,2 0,6 Incoerente Ghiaie addensate con sabbie dense
PROVA N. 2 Profondità
strato
(m)
Rp
Media
(Kg/cm²)
Rl
Media
(Kg/cm²)
Comportamento
geotecnico
Descrizione
2,40 38,9 1,8 Coesivo Argilla apparentemente sovraconsolidata
5,80 16,4 1,0 Coesivo Argilla inorganica compatta
12,80 28,5 1,7 Coesivo Argilla inorganica molto compatta
14,00 248,6 0,6 Incoerente Ghiaie addensate con sabbie dense
PROVA N. 3 Profondità
strato
(m)
Rp
Media
(Kg/cm²)
Rl
Media
(Kg/cm²)
Comportamento
geotecnico
Descrizione
2,80 32,7 1,4 Coesivo Argille - Limi argillosi apparentemente
sovraconsolidati
6,80 16,2 0,9 Coesivo Argilla inorganica compatta
13,00 29,0 1,5 Coesivo Argilla e argilla limosa molto compatta
14,00 261,9 0,6 Incoerente Ghiaie addensate con sabbie dense
PROVA N. 4 Profondità
strato
(m)
Rp
Media
(Kg/cm²)
Rl
Media
(Kg/cm²)
Comportamento
geotecnico
Descrizione
1,80 39,5 1,7 Coesivo Argille - Limi argillosi apparentemente
sovraconsolidati
6,00 16,0 1,1 Coesivo Argilla inorganica compatta
13,20 29,5 1,7 Coesivo Argilla inorganica molto compatta
14,00 301,9 0,5 Incoerente Ghiaie addensate con sabbie dense
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI CPT 1 Nr. Prof. Tipo Cu Eu Mo G OCR γ Dr φ Ey W
1 2,60 C 1,86 1389,29 74,60 255,55 >9 2,08 -- -- -- 3.5
2 5,80 C 0,79 562,07 48,13 151,20 8,74 1,92 -- -- -- 2
3 12,80 C 1,39 970,41 55,40 213,07 6,07 2,02 -- -- -- 3
4 14,00 I -- -- 352,80 787,24 1,41 1,90 77,78 38,59 470,40 12 - 15
Page 28
25
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI CPT 2 Nr. Prof. Tipo Cu Eu Mo G OCR γ Dr φ Ey W
1 2,40 C 1,95 1450,11 77,80 262,19 >9 2,08 -- -- -- 3.5
2 5,80 C 0,82 585,42 47,74 154,68 8,99 1,93 -- -- -- 2
3 12,80 C 1,42 1000,48 57,00 216,80 6,45 2,02 -- -- -- 3
4 14,00 I -- -- 372,90 814,35 1,35 1,90 79,70 38,88 497,20 12 - 15
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI CPT 3 Nr. Prof. Tipo Cu Eu Mo G OCR γ Dr φ Ey W
1 2,80 C 1,64 1216,07 65,40 235,80 >9 2,05 -- -- -- 3.5
2 6,80 C 0,81 572,73 47,89 153,52 6,87 1,93 -- -- -- 2
3 13,00 C 1,45 1014,85 58,00 219,12 5,35 2,02 -- -- -- 3
4 14,00 I -- -- 392,85 840,70 1,31 1,90 81,34 39,12 523,80 12 - 15
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI CPT 4 Nr. Prof. Tipo Cu Eu Mo G OCR γ Dr φ Ey W
1 1,80 C 1,98 1474,84 79,00 264,65 >9 2,09 -- -- -- 3.5
2 6,00 C 0,80 572,06 48,02 152,36 >9 1,93 -- -- -- 2
3 13,20 C 1,48 1035,91 59,00 221,42 6,25 2,03 -- -- -- 3
4 14,00 I -- -- 452,85 916,97 1,20 1,90 86,08 39,83 603,80 12 - 15
Dalla lettura incrociata dei risultati ottenuti con l’indagine
sismica e le prove penetrometriche statiche, unitamente alla
conoscenza globale dei terreni presenti in zona desunta dalla
bibliografia ed in particolare dalle stratigrafie di pozzo (Allegato
5), supportata da altre campagne geognostiche effettuate nelle
vicinanze, al di sotto del coltivo si è evidenziata la presenza di N. 4
unità litotecniche:
UNITÀ A da 0.60 m a 1.8/2.8 m
Terreni naturali in posto, asciutti, coesivi, costituiti da
litologie fini e finissime di natura argillosa e argilloso-limosa,
apparentemente sovraconsolidati per essicazione ed interessati
dagli apparati radicali, cui competono valori di Rpm superiori a 30
kg/cm2.
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26
UNITÀ B da 1.8/2.8 m a 5.8/6.8 m
Terreni naturali fini e finissimi, prevalentemente asciutti,
coesivi, costituiti sostanzialmente da argille ed argille debolmente
limose, a discreta consistenza, cui competono valori di Rpm pari a
16 kg/cm2 e valori di VS dell’ordine dei 170 m/s.
UNITÀ C da 5.8/6.8 m a 13/14 m
Terreni naturali fini e finissimi, coesivi, costituiti da argille e
argille limose, molto compatte, cui competono valori di Rpm
generalmente pari o superiori a 28 kg/cm2 e valori di VS superiori a
200 m/s; locale presenza di limi sabbiosi in sottili intercalazioni.
UNITÀ D da 13/14 m a 36 m
Terreni naturali grossolani, saturi, incoerenti, addensati
caratterizzati da valori di NSPT generalmente superiori a 50
colpi/piede, rappresentati da ghiaie da arrotondate a sub-angolari
con diametro massimo dei ciottoli di 3 ÷ 5 cm, in abbondante
matrice fine per lo più limosa e sabbiosa di colore da grigio-
nocciola a grigio, mediamente addensata.
La presenza di tale orizzonte ghiaioso arealmente continuo e
di spessore geotecnicamente significativo sede di falda idrica in
pressione intercettato con tutte le prove penetrometriche, è stata
confermata dall’indagine sismica che ha registrato un netto
aumento di velocità delle onde S oltre intorno ai 14 m dal p.c.,
rilevandosi valori di VS in profondità anche dell’ordine dei 500
m/s.
Rimandando all’apposito rapporto tecnico l’analisi
dettagliata dei risultati ottenuti per l’intero spessore indagato
Page 30
27
(Allegato 6), si riporta di seguito la tabella relativa ai n. 10 livelli
identificati nei primi 30 m dal p.c.
Sulla base di quanto esposto, da un punto di vista litologico
e geotecnico i depositi che costituiscono il primo sottosuolo del
comparto presentano quindi caratteristiche favorevoli per la
progettazione dell’intervento risultando consistenti e omogenei, e
tali quindi da poter affrontare normali problematiche fondazionali.
Da un punto di vista idrogeologico locale i terreni rilevati
sono classificabili come depositi alluvionali di origine fluviale da
poco permeabili (coesivi), che rappresentano i primi 13/14 m circa
dal p.c., a permeabili (granulari-incoerenti).
Al termine dell’esecuzione delle prove penetrometriche nei
fori di sondaggio non si è rilevata presenza d’acqua al di sopra
della quota di 5 m circa dal p.c., ovvero il livello statico misurato
Page 31
28
in questa stagione risulta ad una profondità tale da non interagire
con gli interrati, le strutture fondali e i relativi scavi,
verosimilmente neppure considerando la massima escursione
prevedibile.
L’organizzazione dei movimenti di terra dovrà comunque
essere eseguita in maniera tale da creare condizioni morfologiche
stabili per il terreno, ovvero sarà opportuno valutare
preventivamente e garantire la stabilità delle pareti di scavo anche
in presenza di sollecitazione sismica.
Agli effetti fondazionali si ritiene che il complesso edilizio
possa essere sicuramente dotato di fondazioni dirette del tipo a
platea che, assenza di ogni riferimento progettuale, si consiglia di
dimensionare facendo affidamento ad una portanza, in termini di
tensioni ammissibili, dell’ordine di 1.4 kg/cm2 relativamente ad
altezze di imposta entro i primi 3.0 ÷ 3.5 m dall’attuale p.c., valore
che andrà naturalmente verificato in riferimento alle nuove norme
vigenti.
Relativamente all’esecuzione di eventuali giunti, si
raccomanda di realizzare unità strutturali omogenee per quanto
concerne impegno strutturale, carichi trasmessi in fondazione e
naturalmente quota di imposta.
Le operazioni di scavo dell’interrato e relative fondazioni
dovranno essere dirette in cantiere da un tecnico specifico per la
verifica in corso d’opera delle condizioni geotecniche assunte in
questa sede.
Page 32
29
5. SISMICITÀ NCT2008
5.1 Riferimenti normativi ed aspetti sismici locali
In base all’O.P.C.M. del 20.03.2003 n. 3274 “Primi
elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica
del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in
zona sismica” e successive modifiche (O.P.C.M. del 02.10.2003 n.
3316 e O.P.C.M. del 03.05.2005 n. 3431) e all’O.P.C.M. del
28.04.2006 n. 3519, si definiscono i criteri generali per
l’individuazione delle zone sismiche.
Nella precedente classificazione (Decreti fino al 1984) il
Comune di Modena non rientrava negli elenchi delle località
sismiche; risultava poi, secondo la proposta del GdL del 1998,
inserito in III° categoria.
La nuova classificazione sismica colloca il territorio
comunale in zona 3 a sismicità medio-bassa (Fig. 1).
Fig. 1: Mappa della riclassificazione sismica della RER – OPCM N. 3274/03
Le zone 1, 2 e 3 possono essere suddivise in sottozone
caratterizzate da valori di ag intermedi intervallati da valori non
minori di 0,025 g.
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30
Zona Accelerazione con
probabilità di superamento
del 10% in 50 anni
[ag]
Accelerazione orizzontale massima
convenzionale di ancoraggio dello
spettro di risposta elastico
[ag]
1 0,25 < ag ≤ 0,35 g 0,35 g
2 0,15 < ag ≤ 0,25 g 0,25 g
3 0,05 < ag ≤ 0,15 g 0,15 g
4 ≤ 0,05 g 0,05 g
Con l’operatività a decorrere dal 23 ottobre 2005 delle
“Norme Tecniche per le Costruzioni”, di cui al D.M. 14.09.2005,
prendeva avvio una fase di prima applicazione della durata di 18
mesi durante i quali era data la facoltà agli interessati di applicare
Page 34
31
la normativa previgente sulla medesima materia, di cui alla legge n.
1086/71 e alla legge 64/1974 e ai relativi decreti di attuazione.
La Regione Emilia Romagna, con deliberazione della
Giunta Regionale n. 1677/2005, forniva intanto le prime
indicazioni applicative in merito al DM sovra citato.
Fig. 2
Alla OPCM 3519/2006, concernente i “Criteri generali per
l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e
aggiornamento degli elenchi delle medesime zone”, è allegata una
cartografia nazionale di riferimento (Fig. 2) in cui si individuano le
4 zone caratterizzate da quattro diversi valori di accelerazione (ag)
orizzontale massima convenzionale su suolo rigido di tipo A (VS,30
> 800 m/s) con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, ai
quali ancorare lo spettro di risposta elastico; al Comune di Modena
Page 35
32
è attribuito un valore di pericolosità sismica compreso tra 0,150 e
0,175.
In data 5 marzo 2008 entrano in vigore le nuove NTC
emanate con il DM 14 gennaio 2008 “Approvazione delle nuove
norme tecniche per le costruzioni”, che sostituiscono quelle
approvate con il DM 14 settembre 2005 e che dal 1° luglio 2009
costituiscono quindi l’unica normativa di riferimento per la
progettazione, le cui istruzioni applicative sono indicate dalla
Circolare Ministeriale n. 617 del 2 febbraio 2009.
Il D.M. 14.01.2008 prevede anche un coefficiente di
amplificazione topografica ST variabile da 1.0 a 1.4 che tiene conto
della particolare ubicazione del sito in relazione alla sua
configurazione morfologico/geometrica, ovvero prevede una
classificazione dei terreni distinti nelle quattro categorie
identificate nella tabella di seguito riportata, da considerarsi nella
definizione dell’azione sismica se di altezza maggiore di 30 metri.
Categoria Caratteristiche della superficie topografica Fattore di
amplificazione ST
T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati
con inclinazione media i ≤ 15°
1.0
T2 Pendii con inclinazione media i > 15° 1.2
T3 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che
alla base e inclinazione media 15° ≤ i ≤ 30°
1.2
T4 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che
alla base e inclinazione media i > 30°
1.4
Prescrive poi che le azioni sismiche su ciascuna struttura
siano valutate in relazione ad un periodo di riferimento Vr, ricavato
moltiplicando la vita nominale dell’opera VN per il coefficiente
d’uso CU, definito al variare della classe d’uso dell’opera stessa e
stabilisce che gli stati limite, sia di esercizio (Stato Limite di
Page 36
33
Operatività-SLO e Stato Limite di Danno-SLD) sia ultimi (Stato
Limite di salvaguardia della Vita-SLV e Stato Limite di Collasso-
SLC), siano individuati riferendosi alle prestazioni della
costruzione nel suo complesso.
VITA NOMINALE DELL'OPERA (DA N.T.C. 2008)
CLASSI D'USO DELLE COSTRUZIONE (DA N.T.C. 2008)
COEFFICIENTI D'USO (DA N.T.C. 2008)
Tra le prescrizioni relative ai terreni di fondamentale
importanza è che il sito di costruzione ed i terreni in esso presenti
risultino esenti da rischi di instabilità di pendii e di cedimenti
permanenti causati da fenomeni di liquefazione o eccessivo
addensamento in caso di terremoto.
Page 37
34
Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si
rende necessario valutare l’effetto della risposta sismica locale
mediante studi specifici, in assenza dei quali si può fare riferimento
ad un approccio semplificato che si basa sull’individuazione di
categorie di sottosuolo di riferimento.
La classificazione si effettua in base ai valori della velocità
equivalente di propagazione VS,30 delle onde di taglio nei primi 30
m sotto il piano di posa della fondazione la cui misura diretta, come
definito nelle NTC, è fortemente raccomandata.
Ni i
iS
V
hV
,1
30
30
dove hi e Vi indicano lo spessore (in metri) e la velocità
delle onde di taglio dello strato i-esimo, per un totale di N strati
presenti nei 30 m superiori.
Nei casi in cui non sia disponibile, la classificazione può
essere effettuata in base ai valori del numero equivalente di colpi
della prova penetrometrica dinamica (Standard Penetration Test)
NSPT,30 nei terreni prevalentemente a grana grossa e della resistenza
non drenata equivalente media cu,30 nei terreni prevalentemente a
grana fina.
Si individuano 7 categorie di suolo, denominate A-B-C-D-E
e S1 - S2, in cui suddividere i terreni di imposta:
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35
A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di VS,30 >
800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con
spessore massimo pari a 3 m.
B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana
fine molto consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale
miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS,30
compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero resistenza penetrometrica NSPT,30 > 50 nei
terreni a grana grossa, o coesione non drenata cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fine).
C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensate, o terreni a grana fine
mediamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale
miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS,30
compresi tra 180 e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa, 70 <
cu,30 <250 kPa nei terreni a grana fine).
D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fine
scarsamente consistenti, con spessori superiori ai 30 m, caratterizzati da un graduale
miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS,30 < 180
m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa, cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana
fine).
E Profili di terreno costituiti da strati superficiali alluvionali, con valori di VS,30 simili a
quelli dei tipi C o D e spessore compreso tra 5 e 20 m, giacenti su di un substrato di
materiale più rigido con VS,30 >800 m/s.
Per terreni aventi caratteristiche meccaniche più scadenti di
quelli di cui alle categorie D ed E, o appartenenti alle ulteriori
categorie S1 e S2 di seguito elencate, le NTC2008 richiedono
specifici studi per la definizione delle azioni sismiche,
particolarmente nei casi in cui la presenza di terreni suscettibili di
liquefazione e/o di argille d’elevata sensibilità possa comportare
fenomeni di collasso del terreno.
S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori VS,30 < 100 m/s (ovvero 10 <cu,30 <20 kPa),
che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fine di bassa consistenza,
oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche.
S2 Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive, o qualsiasi altra
categoria di terreno non classificabile nei tipi precedenti.
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36
La determinazione delle azioni sismiche, che costituisce una
delle principali novità del nuovo testo normativo (allegati A e B)
non avviene più, come in passato, per mezzo del concetto di “Zone
Sismiche”, poiché si sa che all’interno di un medesimo comune
possono esserci effetti sismici diversi, in dipendenza di vari
complessi fenomeni geo-sismo-tettonici ed a prescindere dagli
effetti dovuti al tipo di sottosuolo, già tenuti in conto dal soil factor
S (numero che può amplificare le azioni sismiche a causa degli
effetti stratigrafici e topografici).
Inoltre, anche la conoscenza di eventi sismici remoti
consente di stimare meglio le accelerazioni di picco al suolo (ag,
accelerazione orizzontale massima del terreno espressa in g/10) i
fattori amplificativi degli spettri (Fo, valore massimo del fattore di
amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale,
adimensionale) ed i periodi (T*c, periodo di inizio del tratto a
velocità costante dello spettro di accelerazione orizzontale,
espresso in secondi) relativi a ciascun possibile sito, ovvero i tre
parametri da cui discende forma e intensità dello spettro di risposta
di progetto usato nella determinazione delle azioni sismiche, una
volta definito il tipo e la classe d’uso della costruzione proposta.
Dato poi che le forze sismiche sulla struttura dipendono a
loro volta dallo spettro di risposta, ne deriva che le stesse cambiano
a seconda di come vengono determinati i tre parametri, per un
totale di ben 10751 valori corrispondenti ad altrettanti punti
disseminati in modo omogeneo sul territorio nazionale, con maglia
elementare di riferimento grosso modo quadrata con lato di 5,5 Km
circa (ad esclusione delle isole - tranne Sicilia, Procida, Ischia e
Page 40
37
Capri - per le quali con analoga metodologia e convenzioni sono
riportati parametri spettrali costanti per tutto il territorio in tabella 2
dell’allegato B).
Vengono forniti i valori dei parametri di pericolosità
sismica necessari alla progettazione, per ciascuno dei nodi della
griglia e per 9 valori del periodo di ritorno (tra i 30 e i 2.475 anni),
ovvero una volta definite le coordinate del sito in base all’allegato
A si calcolano i parametri spettrali, relativi ad un particolare tempo
di ritorno, con la media pesata dei 4 punti della griglia di
accelerazioni (allegato B Tabella 1) che comprendono il sito in
esame per ognuno dei quattro stati limite previsti dalla norma.
La stima della pericolosità sismica, intesa come
accelerazione massima orizzontale su suolo rigido (VS,30 ˃ 800
m/s), passa quindi dal vecchio criterio “Zona dipendente”, ove
l’accelerazione di base ag derivava dalla zona sismica di
appartenenza del Comune in cui ricadeva il sito, senza considerare
l’incremento dovuto ad effetti locali dei terreni di cui si tiene conto
invece con il nuovo approccio “Sito dipendente”.
Con il D.M. 14.01.2008 si viene infatti a scollegare la
classificazione sismica del territorio dalla determinazione
dell’azione sismica di progetto, mentre rimane il riferimento per la
trattazione delle problematiche tecnico-amministrative connesse
con la stima della pericolosità sismica.
Nell’allegato A si richiede che il calcolo dei parametri
spettrali necessari per la definizione dell’azione sismica di progetto
venga effettuato direttamente per il sito in esame, utilizzando le
informazioni disponibili nel reticolo di riferimento riportato nella
Page 41
38
Tabella 1 dell’allegato B del D.M. 14.01.2008; stabilito quale sia il
periodo di ritorno dell’evento sismico relativo allo stato limite di
interesse, per la costruzione allo studio, occorre verificare quale
livello di intensità sismica corrisponda a quel periodo di ritorno nel
luogo geografico su cui sorgerà la costruzione.
Ai fini della normativa, l’azione sismica è quindi
caratterizzata da 3 componenti transazionali, due orizzontali e una
verticale, da considerarsi tra di loro indipendenti che possono
essere descritte mediante accelerazione massima attesa in
superficie, accelerazione massima e relativo spettro di risposta
atteso in superficie, accelerogrammi.
Lo spettro di risposta elastica in accelerazione è espresso da
una forma spettrale riferita a uno smorzamento del 5%, moltiplicata
per l’accelerazione orizzontale massima ag su sito di riferimento
rigido orizzontale; lo spettro di risposta elastico orizzontale è
definito in base al valore dell’accelerazione ag relativa alla zona
indagata, moltiplicata per un coefficiente S che tiene conto della
categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche.
Per un determinato sito il moto sismico è quindi definito da
uno spettro di risposta elastico la cui espressione dipende
dall’accelerazione orizzontale massima al sito (ag), dal valore
massimo di accelerazione dello spettro orizzontale (Fo) e dal
periodo d’inizio del tratto a velocità costante dello spettro di
accelerazione orizzontale (T*c), tramite opportuni coefficienti
numerici che variano a seconda delle coordinate del sito, della vita
di riferimento della struttura e della probabilità di superamento
della vita di riferimento.
Page 42
39
In base alla categoria di appartenenza del terreno, le NTC
2008 definiscono un coefficiente di amplificazione stratigrafica SS
da applicare alle componenti orizzontali dell’azione sismica, oltre
ad un coefficiente CC per il calcolo del periodo di controllo TC
corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello spettro
di risposta elastico in accelerazione; in particolare il periodo TC è
calcolato come prodotto di CC per il periodo T*c ottenuto dallo
studio di pericolosità sismica del sito specifico.
Poiché tale valore è relativo al bedrock per definire il valore
di ag in superficie si calcola il fattore SS, tipico dell’area e che
dipende dalla categoria del suolo di fondazione; a titolo di esempio,
per i terreni in esame si è definita una categoria di suolo di
fondazione di tipo C pertanto:
SS = 1.70 – (0.6 x Fo x ag/g)
CC = 1.05 x (T*c) – 0.33
In merito agli aspetti topografici il sito ricade in categoria
T1 (superficie pianeggiante con inclinazione media ≤ 15°) alla
quale è associato un coefficiente di amplificazione topografica ST
pari a 1.0.
Sulla base della collocazione del sito (latitudine,
longitudine) e delle caratteristiche della costruzione (tipo, classe
d’uso, vita nominale, ecc.) si ottengono i relativi parametri di
pericolosità sismica da cui calcolare, ai sensi del D.M. 14.01.2008,
gli spettri di risposta rappresentativi delle componenti orizzontali e
verticali delle azioni sismiche di progetto per il sito in esame.
Per quanto riguarda l’aspetto macrosismico della zona (Fig.
3) dallo studio effettuato da D. Molin, M. Stucchi e G. Valensise
Page 43
40
(1996) per il Dipartimento di Protezione Civile, realizzato
utilizzando la banca dati del GNDT e il Catalogo dei Forti
Terremoti Italiani di ING/SGA, si nota che il Comune di Modena
presenta un’intensità macrosismica I max pari a 8.
Fig. 3
La relativa la storia sismica determinata con il DBMI04
(Stucchi et alii., 2007), il database delle osservazioni
macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione
del catalogo parametrico CPTI04, compare nella tabella di seguito
riportata.
Page 44
41
Seismic history of Modena
[44.647, 10.925]
Total number of earthquakes: 110
Effects
Is Anno Me Gi Or Area epicentrale Studio nMDP Io Mw
8 -91 Modena-Reggio Emilia CFTI 3 8 5.66
F 1117 01 03 13 Veronese CFTI 85 9-10 6.49
7 1222 12 25 11 Basso bresciano CFTI 40 8-9 6.05
7-8 1249 09 00 16 30 Modena CFTI 4 6-7 5.03
F 1323 02 25 19 Bologna CFTI 5 5-6 4.63
3 1349 09 09 Viterbese-Umbria CFTI 15 8-9 5.91
7 1399 07 20 23 Modenese CFTI 6 7 5.40
F 1433 05 04 08 05 Bologna CFTI 5 6 5.03
NR 1438 06 11 20 Parmense CFTI 12 8 5.62
3-4 1455 12 20 20 45 Media valle del Reno CFTI 7 7 5.18
NR 1465 04 06 21 30 VERONA DOM 11 5-6 4.63
NR 1465 04 15 14 40 Reggio Emilia CFTI 6 6-7 5.03
6 1474 03 11 20 30 MODENA DOM 12 6 4.89
7-8 1501 06 05 10 Appennino modenese CFTI 19 8-9 5.85
6 1505 01 03 02 Bologna CFTI 31 7 5.47
4-5 1511 03 26 14 40 Slovenia CFTI 66 9 6.51
3-4 1522 10 05 08 CREMONA DOM 7 5-6 4.63
4-5 1542 06 13 02 15 Mugello CFTI 47 9 5.91
6 1547 02 10 13 20 Reggio Emilia CFTI 13 7 5.21
F 1561 11 24 01 25 Ferrara CFTI 5 5-6 4.63
4 1570 11 17 19 10 Ferrara CFTI 60 7-8 5.48
NR 1591 05 24 REGGIO EMILIA DOM 4 6 4.83
F 1608 01 06 REGGIO EMILIA DOM 2 6 4.83
4 1624 03 18 19 45 Argenta CFTI 17 7-8 5.43
NR 1628 11 04 15 15 PARMA DOM 8 7 5.17
5-6 1660 MODENA DOM 1 5-6 4.63
7 1671 06 20 RUBIERA DOM 13 7 5.34
4 1781 04 04 FAENTINO DOM 78 9 5.84
4-5 1806 02 12 NOVELLARA DOM 28 7 5.26
4-5 1810 12 25 00 45 NOVELLARA DOM 33 7 5.28
5 1811 07 15 22 44 SASSUOLO DOM 21 7 5.24
4 1818 12 09 18 52 LANGHIRANO DOM 27 7-8 5.57
3 1828 10 09 02 20 Valle dello Staffora CFTI 105 7-8 5.67
4-5 1831 09 11 18 15 Reggiano CFTI 24 7-8 5.48
7 1832 03 13 03 30 Reggiano CFTI 93 7-8 5.59
3 1834 02 14 13 15 ALTA LUNIGIANA DOM 101 8-9 5.64
3 1834 07 04 00 35 ALTA LUNIGIANA DOM 21 6-7 5.14
4-5 1834 10 04 19 Bologna CFTI 10 5-6 4.63
4 1837 04 11 16 50 ALPI APUANE DOM 50 9-10 5.65
NR 1841 10 15 22 SANGUINETTO DOM 19 6 4.83
6 1850 09 18 06 10 MODENA DOM 7 6 4.83
3 1855 07 25 12 Vallese CFTI 52 8-9 5.81
F 1857 02 01 PARMENSE DOM 22 6-7 5.26
4 1864 03 15 ZOCCA DOM 13 6-7 5.03
6 1869 06 25 VERGATO DOM 16 7-8 5.32
4 1870 10 30 MELDOLA DOM 27 8 5.59
2-3 1873 03 12 20 04 Marche meridionali CFTI 196 8 5.88
5 1873 05 16 19 35 REGGIANO DOM 15 6-7 5.13
5 1873 06 29 03 58 Bellunese CFTI 199 9-10 6.33
Earthquake occurred:
Page 45
42
Effects
Is Anno Me Gi Or Area epicentrale Studio nMDP Io Mw
5 1873 09 17 LIGURIA ORIENTALE DOM 68 6-7 5.52
F 1874 10 07 IMOLESE DOM 60 7 4.99
3 1881 01 24 16 04 Bolognese CFTI 30 6-7 5.14
F 1885 02 26 20 48 SCANDIANO DOM 78 6 5.22
5 1886 10 15 02 20 COLLECCHIO DOM 44 6 4.83
4-5 1887 02 23 05 21 50 Liguria occidentale CFTI 1515 9 6.29
4-5 1891 06 07 01 06 14 Valle d'Illasi CFTI 403 8-9 5.71
3 1892 01 05 GARDA OCC. DOM 100 6-7 4.96
RS 1894 11 27 FRANCIACORTA DOM 168 6-7 4.95
3 1898 03 04 CALESTANO DOM 260 6-7 5.07
2 1899 06 26 23 17 22 Valle del Bisenzio CFTI 134 7 5.09
3 1901 10 30 14 49 58 Salo' CFTI 191 8 5.67
NF 1903 07 27 03 46 LUNIGIANA DOM 79 7 5.15
4 1904 02 25 18 47 50 Reggiano CFTI 62 6 5.13
4 1904 06 10 11 15 28 Frignano CFTI 96 6 5.08
NF 1904 11 17 05 02 PISTOIESE DOM 204 7 5.18
RS 1905 11 26 IRPINIA DOM 136 7 5.32
RS 1907 04 25 04 52 BOVOLONE DOM 136 6 4.94
RS 1908 03 15 07 50 CRESPADORO DOM 25 6 5.01
3-4 1908 06 02 22 30 FRIGNANO DOM 18 4-5 4.69
5 1909 01 13 00 45 BASSA PADANA DOM 799 6-7 5.53
RS 1909 08 25 00 22 MURLO DOM 283 7-8 5.40
2 1911 02 19 07 18 30 Romagna meridionale CFTI 185 7 5.38
RS 1911 09 13 22 29 CHIANTI DOM 103 7 5.14
RS 1914 10 26 03 45 TAVERNETTE DOM 67 7 5.36
5 1914 10 27 09 22 GARFAGNANA DOM 618 7 5.79
4 1915 01 13 06 52 AVEZZANO DOM 1040 11 6.99
4 1915 10 10 23 10 REGGIO EMILIA DOM 30 6 5.01
3 1916 05 17 12 50 Alto Adriatico CFTI 130 8 5.85
5 1916 08 16 07 06 14 Alto Adriatico CFTI 256 8 5.92
4 1918 11 10 15 12 28 Appennino romagnolo CFTI 95 8 5.79
5 1919 06 29 15 06 13 Mugello CFTI 267 9 6.18
5-6 1920 09 07 05 55 40 Garfagnana CFTI 638 9-10 6.48
6 1923 06 28 15 12 FORMIGINE DOM 22 6 5.21
3 1926 01 01 18 04 03 Slovenia CFTI 63 7-8 5.71
4 1928 06 13 08 CARPI DOM 35 6-7 4.85
5-6 1929 04 20 01 09 46 Bolognese CFTI 628 7 5.55
4 1931 06 10 17 02 MODENESE DOM 14 4 4.84
3 1934 06 13 09 06 BORGO VAL DI TARO DOM 29 6 5.22
4 1936 10 18 03 10 BOSCO CANSIGLIO DOM 267 9 5.90
4-5 1937 12 10 18 04 APPENNINO MODENESE DOM 28 6-7 5.42
5 1939 10 15 14 05 GARFAGNANA DOM 62 6-7 5.20
3 1951 05 15 22 54 LODIGIANO DOM 126 6-7 5.24
3 1957 08 27 11 54 ZOCCA DOM 58 6 5.06
NF 1965 11 09 15 35 ALTA V. SECCHIA DOM 32 5 5.01
4 1967 12 30 04 19 BASSA PADANA DOM 40 6 5.36
5 1971 07 15 01 33 23 Parmense CFTI 228 7-8 5.61
4 1972 10 25 21 56 PASSO CISA DOM 198 5 4.95
4-5 1976 05 06 20 FRIULI DOM 770 9-10 6.43
4 1976 09 15 09 21 18 Friuli CFTI 54 8-9 5.92
NF 1980 11 23 18 34 52 Irpinia-Basilicata CFTI 1317 10 6.89
6 1983 11 09 16 29 52 Parmense CFTI 835 6-7 5.10
NF 1984 04 29 05 02 59 GUBBIO/VALFABBRICA DOM 709 7 5.68
2-3 1986 12 06 17 07 19 BONDENO DOM 604 6 4.56
6 1987 05 02 20 43 53 REGGIANO DOM 802 6 5.05
3 1995 08 24 17 27 33 APPENNINO BOLOGNESE INGVAM 56 6 4.67
2-3 1995 10 10 06 54 22 LUNIGIANA INGVAM 341 7 5.04
5-6 1996 10 15 09 55 60 CORREGGIO INGVAM 135 7 5.44
3 1997 09 26 09 40 25 Appennino umbro-march. CFTI 869 8-9 6.05
3 1998 03 26 16 26 17 APPENNINO UMBRO-MARCH. BMING 408 6 5.33
4 1999 07 07 17 16 13 FRIGNANO INGVAM 32 5 4.73
Earthquake occurred:
Page 46
43
5.2 Caratterizzazione sismica del sito di costruzione
Con il termine risposta sismica locale si intende l’insieme
delle modifiche che un moto sismico relativo ad una formazione
rocciosa di base (bedrock), posta ad una certa profondità del
sottosuolo, subisce attraversando gli strati di terreno sovrastanti
fino alla superficie.
Per giungere alla determinazione della risposta sismica
locale, un sito deve essere sottoposto a specifiche indagini di
dettaglio finalizzate alla definizione di tutte le proprietà puntuali
che lo caratterizzano, ovvero:
Stratigrafia delle formazioni superficiali con dettagliata
definizione dell’andamento dei contatti tra esse;
Profili di velocità delle onde sismiche trasversali e longitudinali
dentro le formazioni superficiali;
Caratteristiche meccaniche dei terreni delle formazioni
superficiali con particolare riferimento al loro comportamento
sotto l’azione di carichi ciclici e dinamici;
Morfologia di dettaglio dell’area.
Per gli studi di risposta sismica locale finalizzati alla
previsione delle azioni sismiche di progetto sui manufatti è
necessario caratterizzare il comportamento meccanico del terreno
mediante la determinazione dei parametri Vs (velocità delle onde di
taglio), G0 (modulo di taglio a piccole deformazioni), R (rigidità
sismica), Ed (modulo di elasticità dinamico) e a (amplificazione
sismica).
Page 47
44
Dall’indagine sismica effettuata nell’area in esame, è stato
possibile derivare i seguenti parametri:
Velocità delle onde di taglio (Vs)
Modulo di taglio a piccole deformazioni:
2
0 )(Vsg
G t
dove:
t = peso di volume naturale; g = accelerazione di gravità (9.81 m/s2).
Modulo di elasticità dinamico:
)1(
)21()1(
VpEd
dove: Vp è la velocità delle onde longitudinali;
= è la densità del terreno;
= è il modulo di Poisson.
Rigidità sismica:
VsR t
definito come il prodotto della velocità per il peso su unità di volume del mezzo in cui si propaga l’onda, fornisce come risultato un parametro legato all’amplificazione sismica locale dove l’incidenza dei danni tende a diminuire con l’aumentare della rigidità sismica.
Frequenza e Periodo fondamentale dello strato:
H
Vsf
4
Vs
HT
4
dove: H= spessore dello strato; Vs = velocità delle onde di taglio.
Page 48
45
Questi ultimi due parametri assumono un importante
significato dal punto di vista applicativo, dato che assimilando il
sottosuolo ad uno strato omogeneo equivalente forniscono una
prima indicazione dei campi di frequenza ove attendersi fenomeni
di amplificazione locale.
Densità del Modulo di Poisson VP VS gt g Go Ed R f T
Strato [%] [--] [m/s] [m/s] [kN/m3] [m/s2] [MPa] [MPa] [m/s*kN/m3] [Hz] [s]
h1 0,50 0,30 1482 176 17,310 9,80665 54,37 550,41 3038,03 20,48 0,0488
h2 0,55 0,35 1407 104 17,361 9,80665 19,23 482,31 1809,50 10,54 0,0949
h3 0,55 0,35 1481 172 17,483 9,80665 52,50 507,54 3000,08 15,31 0,0653
h4 0,55 0,35 1567 251 17,662 9,80665 113,70 537,12 4437,72 20,06 0,0499
h5 0,50 0,40 1656 332 17,878 9,80665 201,28 386,33 5940,51 24,00 0,0417
h6 0,50 0,25 1729 398 18,112 9,80665 292,68 720,50 7210,06 26,25 0,0381
h7 0,50 0,25 1719 388 18,112 9,80665 278,75 716,44 7036,38 23,57 0,0424
h8 0,55 0,20 1842 499 18,492 9,80665 469,21 911,86 9224,50 28,02 0,0357
h9 0,70 0,20 1845 501 18,492 9,80665 474,20 1162,09 9273,35 26,23 0,0381
h10 0,70 0,40 1967 612 18,838 9,80665 719,61 642,43 11529,88 29,94 0,0334
h11 0,70 0,40 1972 617 18,838 9,80665 731,79 644,13 11626,99 28,37 0,0353
h12 0,60 0,40 1975 620 18,838 9,80665 739,28 553,00 11686,35 26,88 0,0372
h13 0,65 0,40 1976 622 18,838 9,80665 742,15 599,43 11709,02 25,48 0,0392
h14 0,60 0,40 1976 622 18,838 9,80665 742,27 553,33 11710,01 8,06 0,1241
PARAMETRI MEDI
La Regione Emilia-Romagna, con delibera dell’Assemblea
legislativa del 02.05.2007 n. 112, fornisce i criteri per la
valutazione della risposta sismica locale e di microzonazione
sismica del territorio, disponendo che tali studi vengano condotti a
diversi livelli di approfondimento a seconda delle finalità e delle
applicazioni nonché a seconda degli scenari di pericolosità locale.
Al fine della valutazione della risposta sismica locale la
normativa regionale fornisce 3 terremoti di riferimento di cui si
riportano di seguito i 3 accelerogrammi relativi al sito in esame.
Page 49
46
ACCELEROGRAMMA TERREMOTO RIFERIMENTO
000046xa_036023Modena.xy
-0.2
-0.15
-0.1
-0.05
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0 5 10 15 20
Acce
lera
tio
n (g
)
Time (sec)
ACCELEROGRAMMA TERREMOTO RIFERIMENTO
000126xa_036023Modena.xy
-0.2
-0.15
-0.1
-0.05
0
0.05
0.1
0.15
0 5 10 15 20
Acce
lera
tio
n (g
)
Time (sec)
ACCELEROGRAMMA TERREMOTO RIFERIMENTO
000354xa_036023Modena.xy
-0.2
-0.15
-0.1
-0.05
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0 5 10 15 20
Acce
lera
tio
n (g
)
Time (sec)
Page 50
47
Sulla base poi del reticolo sismico di riferimento nazionale
sono stati calcolati, mediante apposito software (Fig. 4), i valori dei
parametri ag, F0 e TC* per i periodi di ritorno Tr associati a ciascun
periodo di ritorno di riferimento e stato limite.
Fig. 4: Punti della griglia utilizzati per il calcolo dei valori dei parametri
Page 51
48
Successivamente, in relazione alla Categoria del Sottosuolo
ottenuta dal metodo di elaborazione MASW (categoria C) ed alla
Categoria Topografica (categoria T1), si sono determinati i
parametri riportati di seguito, riferiti sia agli stati limite di esercizio
sia agli stati limite ultimi, dove:
Ss: coefficiente di amplificazione stratigrafica;
Cc: coefficiente di correzione del valore di TC*;
ST: coefficiente di amplificazione topografica.
Da questi sono stati ricavati il coefficiente S, che tiene
conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni stratigrafiche,
e i periodi caratteristici TB, TC e TD dello spettro di risposta in
accelerazione delle componenti orizzontali.
Page 52
49
Di seguito sono riportati gli spettri di risposta della
componente orizzontale e verticale per la categoria di sottosuolo e
per la categoria di topografica determinati per il sito in oggetto per
lo Stato Limite di Salvaguardia della vita (SLV).
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51
5.3 Modello geologico del sito
L’indagine sismica ha permesso di ricostruire un profilo
delle velocità sino a –35.80 m circa dal piano campagna, profondità
che non ha consentito di individuare la collocazione del substrato
sismico (bedrock convenzionale) caratterizzato da velocità
superiori a 800 m/sec che, in seguito ad una interpolazione lineare
effettuata in base al profilo di velocità ottenuto dall’indagine
MASW, è stato collocato ad una profondità di circa 100.80 m.
In termini sismo-stratigrafici per il sito di costruzione si può
assumere il seguente modello geologico:
da 0.00 a 2.14 m depositi costituenti lo strato aerato superficiale e
dai sottostanti terreni interessati dai sistemi vegetazionali,
apparentemente sovraconsolidati per essicazione;
da 2.14 a 14.01 m depositi costituiti prevalentemente da terreni fini
argilloso limosi, con rare e sottili intercalazioni sabbiose;
da 14.01 a 36.26 m depositi costituiti prevalentemente da ghiaie e
sabbie addensate, con presenza di falda idrica;
da 36.26 a 53.57 m depositi costituiti prevalentemente da argille
con intercalazioni di livelli limo sabbiosi;
da 53.57 a 100.80 m depositi costituiti prevalentemente da ghiaie e
sabbie addensate con presenza di falda idrica;
a 100.80 m da p.c. si attesta il bedrock convenzionale.
L’analisi delle condizioni di sito, ovvero dei fattori
scatenanti (pericolosità sismica di base - caratteristiche dei
terremoti attesi) e predisponenti (pericolosità sismica locale -
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52
suscettibilità dei terreni) evidenzia sostanziali condizioni favorevoli
non ravvisandosi, per l’area in esame e per un suo significativo
intorno, particolari rischi di amplificazione degli effetti indotti da
un eventuale sisma.
La suscettibilità del terreno è stata valutata sulla base della
modellazione geologico-geotecnica d’insieme scaturita
dall’indagine in sito unitamente alla conoscenza globale dei terreni
presenti in zona desunta dalla bibliografia (litostratigrafie di pozzo)
e dall’esperienza acquisita supportata da varie campagne
geognostiche eseguite nelle vicinanze prese a riferimento (prove
penetrometriche statiche pesanti con punta meccanica, prove
penetrometriche statiche con punta elettrica e piezocono, sondaggi
a carotaggio continuo con prelievo di campioni indisturbati, prove
geotecniche di laboratorio e prove S.P.T., prove di dissipazione,
piezometri, prospezioni sismiche), che hanno permesso di accertare
in maniera sufficientemente esaustiva la variabilità spaziale e
verticale delle caratteristiche litostratigrafiche, geotecniche ed
idrogeologiche del deposito.
In riferimento a quanto esposto nelle sezioni precedenti, si
osserva che l’areale di indagine è posto in un contesto di media
pianura alluvionale di origine fluviale, stabile e consolidato, nel cui
ambito non sono rilevabili elementi geologico strutturali quali
fratture, faglie, sovrascorrimenti e pieghe.
In quanto agli aspetti legati all’evoluzione morfologica le
indagini condotte verificano, coerentemente al contesto di
ubicazione dell’area in studio, l’assenza di elementi di evoluzione
morfologica e/o di fenomeni erosivi di entità apprezzabile.
Page 56
53
Le condizioni litostratigrafiche rilevate nell’ambito delle
profondità d’interesse progettuale ed illustrate in dettaglio nel
precedente capitolo evidenziano un assetto litostratigrafico
uniforme.
Trattandosi quindi di un’area di pianura stabile e
pianeggiante, caratterizzata da terreni nel loro complesso
consistenti cui competono valori di resistenza che possono definirsi
nella norma rispetto alla zona in cui si trovano, non interessati da
processi morfodinamici in atto e/o potenziali, non sussistono per il
sito in oggetto i presupposti per l’innesco dei principali fenomeni
da considerarsi nella valutazione della pericolosità sismica locale.
Ai sensi del DM 14.01.2008 punto 3.2.2. “Categoria di
suolo e condizioni topografiche” il profilo stratigrafico del suolo di
fondazione rientra in categoria C riferibile a “Depositi di terreni a
grana grossa mediamente addensati, o terreni a grana fine
mediamente consistenti, con spessori superiori a 30 m,
caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di VS,30 compresi tra 180
e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa, 70
< cu,30 <250 kPa nei terreni a grana fine)”, essendosi calcolata una
VS,30 pari a 269 m/s (VS,30 max =242 m/s - VS,30 min = 296 m/s).
Dal momento che la norma stabilisce che la classificazione
deve riguardare i terreni al di sotto delle fondazioni, in funzione del
piano di posa delle fondazioni stesse la suddetta categoria rimane
inalterata collocando il piano di posa nell’intervallo tra 0 m 5 m
dall’attuale piano campagna (Allegato 6).
Page 57
54
Si escludono quindi fenomeni di amplificazione locale per
cause topografiche (categoria T1 alla quale è associato un
coefficiente ST pari a 1.0) e, data la situazione litostratigrafica-
geotecnica-idrogeologica riscontrata, si esclude altresì l’insorgenza
di cedimenti permanenti post-sismici causati da fenomeni di
liquefazione conseguenti a sollecitazioni dinamiche o eccessivo
addensamento in caso di terremoto (densificazione).
Per eseguire modellazioni numeriche ai fini della
valutazione della risposta sismica locale, si è utilizzato il
programma EERA (Equivalent-linear Earthquake site Response
Analisys of Layered Soil Deposits), basato sul codice SHAKE per
quanto concerne le soluzioni relative alle propagazioni delle onde
di taglio.
Si tratta di un modello monodimensionale, in cui le cause
principali di amplificazione del moto sismico sono rappresentate
dal fenomeno di intrappolamento di onde S all’interno del deposito
favorito dal contrasto di impedenza fra terreno e basamento
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55
roccioso, e dalla risonanza determinata dalla prossimità tra le
frequenze del moto al substrato e quelle naturali di vibrazione del
deposito; l’analisi è di tipo lineare equivalente che consiste
nell’esecuzione di una sequenza di analisi lineari complete con
aggiornamento successivo dei parametri di rigidezza e
smorzamento fino al soddisfacimento di un prefissato criterio di
convergenza.
Fundamental period (s) = 1,35
Average shear wave velocity (m/sec ) = 474,92
Total number of sublayers = 50
Layer
Number
Soil
Material
Type
Number of
sublayers
in layer
Thickness
of layer
(m)
Maximum
shear
modulus
Gmax (MPa)
Initial
critical
damping
ratio (%)
Total unit
weight
(kN/m3)
Shear
wave
velocity
(m/sec)
Location
and type of
earthquake
input motion
Location
of water
table
Depth at
middle of
layer
(m)
Vertical
effective
stress (kPa)
Surface 1 1 2 1,79 28,98 18,65 123 0,4 8,33
2 1 2 2,06 35,99 19,80 134 1,3 24,98
3 1 2 2,34 59,38 20,00 171 2,3 43,50
4 1 2 2,61 69,51 20,20 184 3,3 63,90
5 1 2 2,88 87,40 20,30 206 4,4 85,78
6 1 2 3,16 141,44 20,40 261 5,6 109,13
7 1 3 3,43 158,46 20,40 276 6,8 133,98
8 1 3 3,71 172,00 20,40 288 8,1 160,34
9 3 3 3,98 178,68 20,45 293 W 9,5 188,16
10 3 3 4,26 185,52 20,45 298 11,0 210,37
11 3 3 4,53 198,58 20,45 309 12,5 226,30
12 1 3 4,81 223,17 20,50 327 14,0 243,03
13 1 3 5,08 258,36 20,60 351 15,4 257,45
14 3 4 16,07 288,57 20,80 369 16,6 269,57
15 3 4 33,20 481,80 20,80 477 17,7 281,70
16 3 4 33,20 724,27 20,80 584 18,9 294,30
17 1 4 33,20 1018,44 20,85 692 20,1 307,39
Bedrock 18 1370,03 1 21,00 800 Outcrop 21,4 320,49
Il calcolo è stato eseguito inserendo come input il terremoto
risultante dalla media dei 3 terremoti forniti dalla normativa,
provvedendo al taglio delle frequenze superiori ai 25 Hz; si è
quindi inserito il profilo del terreno sino alla profondità di 100.80
m, che corrisponde al substrato sismico individuato, secondo lo
schema riportato.
Page 59
56
Sono stati pertanto definiti gli spettri di risposta al sito in
accelerazione per la componente orizzontale per i tre input sismici
di riferimento riportati, considerando un valore di smorzamento
critico pari al 5%.
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
0 500 1000 1500
De
pth
(m
)
Gmax (MPa)
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
0 500 1000
De
pth
(m
)
Shear wave velocity (m/s)
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
0 10 20 30
De
pth
(m
)Unit weight (kN/m3)
Si riportano poi le forme spettrali ottenute, e la loro media,
che ha portato ad un valore di PGA al sito (1 OUTCROP) pari a
0,376 g a partire da un valore pari a 0,163 g relativo
all’accelerazione di ancoraggio prevista per il Comune di Modena
dalla normativa regionale (Fig. 9).
Sono stati inoltre inseriti, per il sito in esame, gli spettri di
risposta ottenuti per un suolo di tipo A e per un suolo di tipo C
secondo quanto previsto dalla nuova normativa sismica (NTC
2008).
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57
Fig. 5
SPETTRI DI RISPOSTAPeriodo di ritorno di 475 anni con smorzamento pari al 5%
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1,0
1,1
1,2
1,3
1,4
1,5
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0
Accele
razio
ne s
pett
rale
Sa (
g)
Periodo T(s)
Spettro medio di riferimento a 1 Outcrop
Spettro terremoto rif .000046xa_036023Modena.xy
Spettro terremoto rif .000126xa_036023Modena.xy
Spettro terremoto rif .000354xa_036023Modena.xy
Media 46 Outcrop
La figura successiva riporta invece la funzione di
amplificazione locale come rapporto tra ampiezza degli spettri al
suolo (1 OUTCROP) e quello in corrispondenza dell’affioramento
della formazione rocciosa (46 OUTCROP) per un valore di
smorzamento critico pari al 5% (Fig. 6).
In base allo spettro delle pseudovelocità mediato sui tre
terremoti di riferimento utilizzati, si sono ricavati i coefficienti di
amplificazione sismica espressi come rapporto di Intensità di
Housner (SI/SIo) negli intervalli di tempo 0.1 < To < 0.5 sec e 0.5
< To < 1.0 sec che risultano essere rispettivamente pari a 2.81 e
1.86 (Fig. 7).
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58
Fig. 6: Amplificazione tra superficie e formazione rocciosa in affioramento
AMPLIFICAZIONE 1 Outcrop - 46 Outcrop
0,000,250,500,751,001,251,501,752,002,252,502,753,003,253,503,754,004,254,50
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Fatt
ore
di A
mplif
icazio
ne
Frequenza (Hz)Valore mediato sui tre terremoti
Fig. 7: Confronto tra gli spettri in pseudo velocità in superficie (1 OUTCROP) e formazione
rocciosa in affioramento (46 OUTCROP)
Spettro mediato sui terremoti su suolo di riferimento 46 Outcrop
Spettro mediato sui terremoti atteso sul sito 1 Outcrop
SI0 [cm] 6,11 SI0 [cm] 8,00
SI [cm] 17,17 SI [cm] 14,85
SI/SI0 [cm] 2,81 SI/SI0 [cm] 1,86
INTENSITA' DI HOUSNERIntervallo 0,10 e 0,50 s Intervallo 0,50 e 1,00 s
SPETTRI IN PSEUDO VELOCITA' - INTENSITA' DI HOUSNERPeriodo di ritorno di 475 anni con smorzamento pari al 5%
05
101520253035404550556065
0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
Spe
ttri
Pse
udo
velo
cità
(cm
/s)
Periodo T (s)
Page 62
59
Sulla base delle elaborazioni riportate in precedenza, che
hanno anche consentito di ricostruire le mappe di microzonazione
sismica di seguito riportate (Fig. 8-9-10-11), si evidenziano per il
sito in esame i sotto riportati valori caratteristici:
Valore della PGA0 di riferimento da Norme Tecniche per la Costruzioni (NTC 2008) 0,162
Valore della PGA rilevata sul sito in esame 0,376
Fattore di Amplificazione (FA) della PGA 2,314
Coefficiente di amplificazione in termini di SI/SI0 – intervallo di frequenza 0,10÷0,50s 2,81
Coefficiente di amplificazione in termini di SI/SI0 – intervallo di frequenza 0,50÷1,00s 1,86
TABELLA RIASSUNTIVA PARAMETRI DI RISPOSTA SISMICA LOCALE
Figura 8: CARTA DELLA CATEGORIA DEL SUOLO DI FONDAZIONE (NTC 2008)
Page 63
60
Figura 9: CARTA DELLA AMPLIFICAZIONE PGA
Figura 10: CARTA DELLA INTENSITÀ SPETTRALE (0.10 s < To < 0.50 s)
Page 64
61
Figura 11: CARTA DELLA INTENSITÀ SPETTRALE (0.50 s < To < 1.00 s)
Oltre ai risultati dell’indagine geofisica appena esposti, si
sono determinati in questa sede i coefficienti sismici, di seguito
riportati, mediante elaborazione delle prove penetrometriche
statiche con l’ausilio del programma GeoStru PS inserendo le
coordinate geografiche del sito in esame (ED50 GeoStru software)
ove è prevista l’opera e considerando la classe d’uso II.
Latitudine: 44,622279 [°]
Longitudine: 10,892075 [°]
Classe d’uso: II
Vita nominale: 50 [anni].
Siti di riferimento
ID Latitudine
[°]
Longitudine
[°]
Distanza
[m]
Sito 1 16279 44,6050 10,8228 5809,567
Sito 2 16280 44,6065 10,8930 1754,928
Sito 3 16058 44,6565 10,8908 3805,365
Sito 4 16057 44,6549 10,8206 6720,903
Page 65
62
Parametri sismici
Categoria sottosuolo: C
Categoria topografica: T1
Periodo di riferimento: 50 anni
Coefficiente cu: 1
Probabilità di
superamento
[%]
Tr
[anni]
ag
[g]
Fo
[-]
Tc*
[s]
Operatività (SLO) 81 30 0,050 g 2,476 0,253 Danno (SLD) 63 50 0,063 g 2,501 0,268
Salvaguardia della vita (SLV) 10 475 0,166 g 2,383 0,296 Prevenzione dal collasso (SLC) 5 975 0,214 g 2,404 0,305
Coefficienti sismici
Ss
[-]
Cc
[-]
St
[-]
Kh
[-]
Kv
[-]
Amax
[m/s2]
Beta
[-]
SLO 1,500 1,650 1,000 0,015 0,008 0,742 0,200
SLD 1,500 1,620 1,000 0,019 0,009 0,920 0,200
SLV 1,460 1,570 1,000 0,058 0,029 2,370 0,240
SLC 1,390 1,550 1,000 0,083 0,042 2,922 0,280
dove Kh e Kv sono i coefficienti sismici, orizzontale e verticale,
calcolati per il sito in esame nei diversi stati limite mediante il
coefficiente di riduzione sismica Beta (funzione della categoria di
suolo).
Noti i parametri di pericolosità sismica si possono calcolare
gli spettri di risposta di seguito riportati, rappresentativi delle
componenti orizzontali e verticale delle azioni sismiche di progetto
per il sito in esame, relativi quindi al computo dell’azione sismica
di progetto ai sensi del D.M. 14.01.2008.
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63
cu
ag [g]
Fo Tc* [s]
Ss Cc St S η TB [s]
TC [s]
TD [s]
SLO 1 0,050 2,476 0,253 1,500 1,650 1,000 1,500 1,000 0,139 0,418 1,802
SLD 1 0,063 2,501 0,268 1,500 1,620 1,000 1,500 1,000 0,145 0,434 1,850
SLV 1 0,166 2,383 0,296 1,460 1,570 1,000 1,460 1,000 0,155 0,465 2,262
SLC 1 0,214 2,404 0,305 1,390 1,550 1,000 1,390 1,000 0,157 0,472 2,457
cu
ag [g]
Fo Tc* [s]
Ss Cc St S η TB [s]
TC [s]
TD [s]
SLO 1 0,050 2,476 0,253 1,000 1,650 1,000 1,000 1,000 0,050 0,150 1,000
SLD 1 0,063 2,501 0,268 1,000 1,620 1,000 1,000 1,000 0,050 0,150 1,000
SLV 1 0,166 2,383 0,296 1,000 1,570 1,000 1,000 1,000 0,050 0,150 1,000
SLC 1 0,214 2,404 0,305 1,000 1,550 1,000 1,000 1,000 0,050 0,150 1,000
Page 67
64
7. CONCLUSIONI
Lo studio, condotto sulla scorta di ricerca bibliografica e
rilevamento diretto, avvalendosi di indagini effettuate per altri
interventi edilizi nelle vicinanze e soprattutto mediante apposita
campagna geognostica in sito, ha permesso di stabilire che da un
punto di vista geologico-geotecnico e sismico la zona indagata, sita
in Via Giardini a Modena ed identificata nelle planimetrie allegate,
è idonea alla realizzazione dell’intervento proposto da CESA
COSTRUZIONI SPA volto a prevedere un nuovo complesso
edilizio (Studio Associato LIPPARINI ARCHITETTI) con la
creazione di destinazioni d’uso residenziali per complessivi N. 44
alloggi.
Dal punto di vista geomorfologico la porzione di territorio
in studio, posto nella media pianura modenese, si sviluppa su una
superficie pianeggiante appartenente ad un contesto deposizionale
alluvionale continentale di origine fluviale la cui tendenza
evolutiva naturale è attualmente conservativa; l’area risulta quindi
morfologicamente stabile non essendo presenti dissesti
idrogeologici attivi o quiescenti che possono interferire con
l’insediamento di futura edificazione.
Per la ricostruzione della successione litostratigrafica e la
definizione dei parametri geotecnici dei terreni costituenti il
sottosuolo si è effettuata una indagine geofisica del tipo sismico a
rifrazione delle onde P ed elaborazione MASW, oltre a quattro
prove penetrometriche ad infissione statica spinte sino a rifiuto
strumentale, ovvero ad una profondità tale che per il tipo di terreno
Page 68
65
indagato e per il tipo di intervento in progetto è stata ritenuta
soddisfacente ai fini del concetto di “volume significativo”.
Le condizioni litostratigrafiche rilevate nell’ambito delle
profondità d’interesse progettuale ed illustrate in dettaglio
nell’apposito capitolo evidenziano la presenza di una successione
litomeccanica assai semplice e uniforme, costituita da uno strato
coesivo per lo più argilloso-limoso, sovrapposto ad un livello
grossolano incoerente addensato costituito da ghiaie e ghiaie con
sabbia in matrice sabbioso limosa il cui tetto si attesta intorno ai
−13/14 m dal p.c.
I depositi superficiali, ovvero quelli interessati dalla
struttura in edificazione, mostrano quindi un comportamento
coesivo e sono caratterizzati, nel loro complesso, da buoni
parametri geotecnici che possono, peraltro, definirsi nella norma in
relazione alla zona in cui si trovano.
Da quanto esposto si deduce che i terreni investigati sono
tali da consentire l’adozione di fondazioni dirette del tipo a platea
opportunamente dimensionate tenuto conto dei parametri
geotecnici forniti e realizzate nel rispetto di quanto richiesto per la
progettazione sismica degli edifici ricadenti in zona 3, al fine di
garantire un adeguato sostegno alle strutture in elevazione anche
conseguentemente ad eventuali sollecitazioni dinamiche.
Dal punto di vista sismico si sono determinati i parametri di
pericolosità sismica di base del sito specifico, oltre ad aver definito
una categoria di suolo di fondazione di tipo C per i terreni in
esame, essendosi determinata una VS,30 pari a 269 m/s, e quindi
anche i relativi fattori di amplificazione.
Page 69
66
Dalla valutazione incrociata degli elementi di carattere
geologico, geomorfologico, idrogeologico, sismico e geotecnico,
precedentemente illustrati, si evince che la localizzazione del sito
esaminato non presenta particolari attitudini all’incremento
sismico; in relazione alla morfologia pianeggiante dell’area (T1) si
escludono, naturalmente, fenomeni di amplificazione locale per
cause topografiche e, data la situazione litostratigrafica-geotecnica-
idrogeologica riscontrata, si esclude altresì l’insorgenza di
cedimenti permanenti post-sismici causati da fenomeni di
liquefazione conseguenti a sollecitazioni dinamiche o eccessivo
addensamento in caso di terremoto (densificazione).
Sulla base di una dettagliata ricostruzione della situazione
geologica, geotecnica, sismica ed idrogeologica locale e della
definizione delle condizioni di vulnerabilità del Campo Acquifero
Protetto in questione (pozzi “B” di Via Panni), si dichiara la
fattibilità dell’intervento proposto avendo riscontrato sufficienti
garanzie di protezione dell’acquifero, tenuto pure conto del
modesto impatto della tipologia insediativa in previsione che risulta
già ampiamente presente in zona; saranno, peraltro, attuate tutte le
modalità di esecuzione degli interventi volte a garantire massime
condizioni di sicurezza in termini di protezione contro eventuali
fenomeni di inquinamento.
Page 71
41100 41100 MODENA●VIA AUSTRIA,24●TEL.059/313999-311390●FAX 059/454827●E-MAIL [email protected] ● C.C.I.A.A. 173472● P.IVA E COD.FISC.00623030368
PROVE PENETROMETRICHE ● SONDAGGI GEOGNOSTICI ● SONDAGGI ELETTRICI ● SISMICA ● CONSULENZE GEOLOGICHE E STUDI GEOLOGICI
All. 1: ZONA DI INDAGINE
Page 75
41100 41100 MODENA●VIA AUSTRIA,24●TEL.059/313999-311390●FAX 059/454827●E-MAIL [email protected] ● C.C.I.A.A. 173472● P.IVA E COD.FISC.00623030368
PROVE PENETROMETRICHE ● SONDAGGI GEOGNOSTICI ● SONDAGGI ELETTRICI ● SISMICA ● CONSULENZE GEOLOGICHE E STUDI GEOLOGICI
All. 2: PLANIMETRIA GENERALE
Page 77
Giardini
Formigine Formigine
TIP. B
11 alloggi
PT+P4
TIP
. B
11 allo
ggi
PT+P4
TIP. B
11 alloggi
PT+P4
TIP
. B
11 allo
ggi
PT+P4
U2 mq 3.000Area G da cedere
mq 3.124
55,67
tubo diametro 120cm
argine carrabile
22/6/2011 scala 1:500LIPPARINI ARCHITETTI STUDIO ASSOCIATO - Via Sgarzeria 35/2 41121 Modena -
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41100 41100 MODENA●VIA AUSTRIA,24●TEL.059/313999-311390●FAX 059/454827●E-MAIL [email protected] ● C.C.I.A.A. 173472● P.IVA E COD.FISC.00623030368
PROVE PENETROMETRICHE ● SONDAGGI GEOGNOSTICI ● SONDAGGI ELETTRICI ● SISMICA ● CONSULENZE GEOLOGICHE E STUDI GEOLOGICI
All. 3: UBICAZIONE PROVE PENETROMETRICHE
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41100 41100 MODENA●VIA AUSTRIA,24●TEL.059/313999-311390●FAX 059/454827●E-MAIL [email protected] ● C.C.I.A.A. 173472● P.IVA E COD.FISC.00623030368
PROVE PENETROMETRICHE ● SONDAGGI GEOGNOSTICI ● SONDAGGI ELETTRICI ● SISMICA ● CONSULENZE GEOLOGICHE E STUDI GEOLOGICI
All. 4: DIAGRAMMI PENETROMETRICI E TABULATI DI CALCOLO
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Certificato n. 889/11 Data emissione: 04/10/11
DR. REBECCHI
CESA COSTRUZIONI
1
P.C.
04/10/2011
VIA GIARDINI-MO
Quota
Operatore
Committente
Località
Prova numero
Data
Via AUSTRIA, 24 - 41100 MODENA
Telefono 059/313999Telefax 059/454827
PROVA PENETROMETRICA STATICAPenetrometro Gouda
Pf
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Prova n°: 1 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MOCommitt.: CESA COSTRUZIONICertificato: 889/11
Resistenza alla punta Rp (kg/cm2) Rp/Rl
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Prova n°: 1 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MO
VIA AUSTRIA, 24 -41100 MODENA Committ.: CESA COSTRUZIONITEL. 059 313999 FAX 059 454827 Certificato: 889/11
Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl
(m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ] (m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ]0,20 15,200,40 15,400,60 48 60 48 0,80 60,00 15,600,80 48 64 48 1,07 45,00 15,801,00 48 70 48 1,47 32,73 16,001,20 70 120 70 3,33 21,00 16,201,40 76 120 76 2,93 25,91 16,401,60 48 80 48 2,13 22,50 16,601,80 44 80 44 2,40 18,33 16,802,00 36 60 36 1,60 22,50 17,002,20 24 44 24 1,33 18,00 17,202,40 24 42 24 1,20 20,00 17,402,60 16 28 16 0,80 20,00 17,602,80 16 30 16 0,93 17,14 17,803,00 12 24 12 0,80 15,00 18,003,20 12 24 12 0,80 15,00 18,203,40 16 32 16 1,07 15,00 18,403,60 20 40 20 1,33 15,00 18,603,80 18 36 18 1,20 15,00 18,804,00 14 28 14 0,93 15,00 19,004,20 14 28 14 0,93 15,00 19,204,40 16 32 16 1,07 15,00 19,404,60 16 34 16 1,20 13,33 19,604,80 16 34 16 1,20 13,33 19,805,00 16 32 16 1,07 15,00 20,005,20 14 28 14 0,93 15,00 20,205,40 12 24 12 0,80 15,00 20,405,60 14 28 14 0,93 15,00 20,605,80 16 32 16 1,07 15,00 20,806,00 20 40 20 1,33 15,00 21,006,20 24 40 24 1,07 22,50 21,206,40 20 40 20 1,33 15,00 21,406,60 20 36 20 1,07 18,75 21,606,80 20 40 20 1,33 15,00 21,807,00 20 40 20 1,33 15,00 22,007,20 22 40 22 1,20 18,33 22,207,40 22 40 22 1,20 18,33 22,407,60 24 44 24 1,33 18,00 22,607,80 28 48 28 1,33 21,00 22,808,00 24 44 24 1,33 18,00 23,008,20 18 38 18 1,33 13,50 23,208,40 18 38 18 1,33 13,50 23,408,60 22 40 22 1,20 18,33 23,608,80 24 40 24 1,07 22,50 23,809,00 28 52 28 1,60 17,50 24,009,20 28 56 28 1,87 15,00 24,209,40 30 60 30 2,00 15,00 24,409,60 32 62 32 2,00 16,00 24,609,80 28 56 28 1,87 15,00 24,80
10,00 24 48 24 1,60 15,00 25,0010,20 16 40 16 1,60 10,00 25,2010,40 24 44 24 1,33 18,00 25,4010,60 28 48 28 1,33 21,00 25,6010,80 30 60 30 2,00 15,00 25,8011,00 36 64 36 1,87 19,29 26,0011,20 36 64 36 1,87 19,29 26,2011,40 36 64 36 1,87 19,29 26,4011,60 34 64 34 2,00 17,00 26,6011,80 36 64 36 1,87 19,29 26,8012,00 40 80 40 2,67 15,00 27,0012,20 42 80 42 2,53 16,58 27,2012,40 30 68 30 2,53 11,84 27,4012,60 20 48 20 1,87 10,71 27,6012,80 18 40 18 1,47 12,27 27,8013,00 180 180 28,0013,20 200 200 28,2013,40 180 180 28,4013,60 240 240 28,6013,80 300 300 28,8014,00 300 300 29,0014,20 29,2014,40 29,4014,60 29,6014,80 29,8015,00 30,00
04/10/2011
Data emissione: 04/10/11
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Certificato n. 890/11 Data emissione: 04/10/11
DR. REBECCHI
CESA COSTRUZIONI
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P.C.
04/10/2011
VIA GIARDINI-MO
Quota
Operatore
Committente
Località
Prova numero
Data
Via AUSTRIA, 24 - 41100 MODENA
Telefono 059/313999Telefax 059/454827
PROVA PENETROMETRICA STATICAPenetrometro Gouda
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Prova n°: 2 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MOCommitt.: CESA COSTRUZIONICertificato: 890/11
Resistenza alla punta Rp (kg/cm2) Rp/Rl
NOTE: CHIUSO E ASCIUTTO -3,60 m
04/10/11Data emissione:
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Prova n°: 2 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MO
VIA AUSTRIA, 24 -41100 MODENA Committ.: CESA COSTRUZIONITEL. 059 313999 FAX 059 454827 Certificato: 890/11
Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl
(m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ] (m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ]0,20 15,200,40 15,400,60 60 68 60 0,53 112,50 15,600,80 56 80 56 1,60 35,00 15,801,00 80 130 80 3,33 24,00 16,001,20 80 140 80 4,00 20,00 16,201,40 52 100 52 3,20 16,25 16,401,60 40 84 40 2,93 13,64 16,601,80 38 68 38 2,00 19,00 16,802,00 20 44 20 1,60 12,50 17,002,20 22 40 22 1,20 18,33 17,202,40 16 30 16 0,93 17,14 17,402,60 12 24 12 0,80 15,00 17,602,80 12 22 12 0,67 18,00 17,803,00 14 24 14 0,67 21,00 18,003,20 20 36 20 1,07 18,75 18,203,40 24 42 24 1,20 20,00 18,403,60 22 44 22 1,47 15,00 18,603,80 18 36 18 1,20 15,00 18,804,00 12 24 12 0,80 15,00 19,004,20 14 28 14 0,93 15,00 19,204,40 12 28 12 1,07 11,25 19,404,60 12 28 12 1,07 11,25 19,604,80 18 36 18 1,20 15,00 19,805,00 16 30 16 0,93 17,14 20,005,20 12 24 12 0,80 15,00 20,205,40 16 28 16 0,80 20,00 20,405,60 16 30 16 0,93 17,14 20,605,80 18 32 18 0,93 19,29 20,806,00 24 44 24 1,33 18,00 21,006,20 22 44 22 1,47 15,00 21,206,40 20 40 20 1,33 15,00 21,406,60 20 42 20 1,47 13,64 21,606,80 24 44 24 1,33 18,00 21,807,00 24 44 24 1,33 18,00 22,007,20 28 50 28 1,47 19,09 22,207,40 28 52 28 1,60 17,50 22,407,60 24 48 24 1,60 15,00 22,607,80 28 52 28 1,60 17,50 22,808,00 24 48 24 1,60 15,00 23,008,20 26 52 26 1,73 15,00 23,208,40 28 56 28 1,87 15,00 23,408,60 28 58 28 2,00 14,00 23,608,80 32 64 32 2,13 15,00 23,809,00 28 60 28 2,13 13,13 24,009,20 30 68 30 2,53 11,84 24,209,40 30 64 30 2,27 13,24 24,409,60 32 68 32 2,40 13,33 24,609,80 24 48 24 1,60 15,00 24,80
10,00 16 40 16 1,60 10,00 25,0010,20 24 48 24 1,60 15,00 25,2010,40 32 60 32 1,87 17,14 25,4010,60 36 68 36 2,13 16,88 25,6010,80 40 72 40 2,13 18,75 25,8011,00 20 48 20 1,87 10,71 26,0011,20 28 48 28 1,33 21,00 26,2011,40 32 52 32 1,33 24,00 26,4011,60 40 68 40 1,87 21,43 26,6011,80 40 68 40 1,87 21,43 26,8012,00 40 72 40 2,13 18,75 27,0012,20 32 64 32 2,13 15,00 27,2012,40 20 48 20 1,87 10,71 27,4012,60 14 28 14 0,93 15,00 27,6012,80 12 24 12 0,80 15,00 27,8013,00 100 100 28,0013,20 200 200 28,2013,40 280 280 28,4013,60 300 300 28,6013,80 300 300 28,8014,00 300 300 29,0014,20 29,2014,40 29,4014,60 29,6014,80 29,8015,00 30,00
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Data emissione: 04/10/11
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Certificato n. 891/11 Data emissione: 04/10/11
DR. REBECCHI
CESA COSTRUZIONI
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P.C.
04/10/2011
VIA GIARDINI-MO
Quota
Operatore
Committente
Località
Prova numero
Data
Via AUSTRIA, 24 - 41100 MODENA
Telefono 059/313999Telefax 059/454827
PROVA PENETROMETRICA STATICAPenetrometro Gouda
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Prova n°: 3 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MOCommitt.: CESA COSTRUZIONICertificato: 891/11
Resistenza alla punta Rp (kg/cm2) Rp/Rl
04/10/11Data emissione:
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0 10 20 30 40 50 60 70 80
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Prova n°: 3 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MO
VIA AUSTRIA, 24 -41100 MODENA Committ.: CESA COSTRUZIONITEL. 059 313999 FAX 059 454827 Certificato: 891/11
Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl
(m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ] (m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ]0,20 15,200,40 15,400,60 56 72 56 1,07 52,50 15,600,80 44 68 44 1,60 27,50 15,801,00 40 60 40 1,33 30,00 16,001,20 36 54 36 1,20 30,00 16,201,40 32 56 32 1,60 20,00 16,401,60 24 42 24 1,20 20,00 16,601,80 32 52 32 1,33 24,00 16,802,00 40 56 40 1,07 37,50 17,002,20 36 60 36 1,60 22,50 17,202,40 42 72 42 2,00 21,00 17,402,60 36 64 36 1,87 19,29 17,602,80 36 60 36 1,60 22,50 17,803,00 18 40 18 1,47 12,27 18,003,20 24 44 24 1,33 18,00 18,203,40 20 40 20 1,33 15,00 18,403,60 18 30 18 0,80 22,50 18,603,80 16 32 16 1,07 15,00 18,804,00 18 40 18 1,47 12,27 19,004,20 12 22 12 0,67 18,00 19,204,40 10 24 10 0,93 10,71 19,404,60 12 24 12 0,80 15,00 19,604,80 12 22 12 0,67 18,00 19,805,00 12 22 12 0,67 18,00 20,005,20 14 24 14 0,67 21,00 20,205,40 10 20 10 0,67 15,00 20,405,60 12 20 12 0,53 22,50 20,605,80 14 24 14 0,67 21,00 20,806,00 16 28 16 0,80 20,00 21,006,20 18 32 18 0,93 19,29 21,206,40 20 30 20 0,67 30,00 21,406,60 18 36 18 1,20 15,00 21,606,80 16 32 16 1,07 15,00 21,807,00 20 36 20 1,07 18,75 22,007,20 24 44 24 1,33 18,00 22,207,40 24 46 24 1,47 16,36 22,407,60 28 50 28 1,47 19,09 22,607,80 28 50 28 1,47 19,09 22,808,00 28 50 28 1,47 19,09 23,008,20 28 50 28 1,47 19,09 23,208,40 26 48 26 1,47 17,73 23,408,60 24 46 24 1,47 16,36 23,608,80 24 44 24 1,33 18,00 23,809,00 28 52 28 1,60 17,50 24,009,20 28 52 28 1,60 17,50 24,209,40 26 52 26 1,73 15,00 24,409,60 28 56 28 1,87 15,00 24,609,80 28 56 28 1,87 15,00 24,80
10,00 24 48 24 1,60 15,00 25,0010,20 14 32 14 1,20 11,67 25,2010,40 20 38 20 1,20 16,67 25,4010,60 28 44 28 1,07 26,25 25,6010,80 32 54 32 1,47 21,82 25,8011,00 36 62 36 1,73 20,77 26,0011,20 30 56 30 1,73 17,31 26,2011,40 26 48 26 1,47 17,73 26,4011,60 32 50 32 1,20 26,67 26,6011,80 32 52 32 1,33 24,00 26,8012,00 40 64 40 1,60 25,00 27,0012,20 44 80 44 2,40 18,33 27,2012,40 44 80 44 2,40 18,33 27,4012,60 14 62 14 3,20 4,38 27,6012,80 30 40 30 0,67 45,00 27,8013,00 16 32 16 1,07 15,00 28,0013,20 200 200 28,2013,40 300 300 28,4013,60 300 300 28,6013,80 200 200 28,8014,00 300 300 29,0014,20 29,2014,40 29,4014,60 29,6014,80 29,8015,00 30,00
04/10/2011
Data emissione: 04/10/11
0
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Certificato n. 892/11 Data emissione: 04/10/11
DR. REBECCHI
CESA COSTRUZIONI
4
P.C.
04/10/2011
VIA GIARDINI-MO
Quota
Operatore
Committente
Località
Prova numero
Data
Via AUSTRIA, 24 - 41100 MODENA
Telefono 059/313999Telefax 059/454827
PROVA PENETROMETRICA STATICAPenetrometro Gouda
Pf
dità
it
i
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Prova n°: 4 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MOCommitt.: CESA COSTRUZIONICertificato: 892/11
Resistenza alla punta Rp (kg/cm2) Rp/Rl
NOTE: CHIUSO E ASCIUTTO -4,70 m
04/10/11Data emissione:
04/10/2011
0 10 20 30 40 50 60 70 80
0
1
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3
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0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Pro
fond
ità in
met
ri
Via AUSTRIA, 24 - 41100 MODENA
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Prova n°: 4 Quota: P.C. Data:Località: VIA GIARDINI-MO
VIA AUSTRIA, 24 -41100 MODENA Committ.: CESA COSTRUZIONITEL. 059 313999 FAX 059 454827 Certificato: 892/11
Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl Prof. P P + L Rp Rl Rp/Rl
(m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ] (m) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) (kg/cm2) [ - ]0,20 15,200,40 15,400,60 48 72 48 1,60 30,00 15,600,80 56 84 56 1,87 30,00 15,801,00 48 80 48 2,13 22,50 16,001,20 52 80 52 1,87 27,86 16,201,40 52 76 52 1,60 32,50 16,401,60 48 82 48 2,27 21,18 16,601,80 50 88 50 2,53 19,74 16,802,00 18 40 18 1,47 12,27 17,002,20 16 30 16 0,93 17,14 17,202,40 14 28 14 0,93 15,00 17,402,60 18 34 18 1,07 16,88 17,602,80 16 30 16 0,93 17,14 17,803,00 14 28 14 0,93 15,00 18,003,20 16 32 16 1,07 15,00 18,203,40 18 34 18 1,07 16,88 18,403,60 20 38 20 1,20 16,67 18,603,80 22 44 22 1,47 15,00 18,804,00 16 38 16 1,47 10,91 19,004,20 16 36 16 1,33 12,00 19,204,40 12 32 12 1,33 9,00 19,404,60 10 24 10 0,93 10,71 19,604,80 14 26 14 0,80 17,50 19,805,00 16 28 16 0,80 20,00 20,005,20 14 28 14 0,93 15,00 20,205,40 12 24 12 0,80 15,00 20,405,60 12 24 12 0,80 15,00 20,605,80 14 28 14 0,93 15,00 20,806,00 16 32 16 1,07 15,00 21,006,20 20 40 20 1,33 15,00 21,206,40 22 44 22 1,47 15,00 21,406,60 22 44 22 1,47 15,00 21,606,80 20 40 20 1,33 15,00 21,807,00 24 44 24 1,33 18,00 22,007,20 24 44 24 1,33 18,00 22,207,40 20 44 20 1,60 12,50 22,407,60 24 44 24 1,33 18,00 22,607,80 28 48 28 1,33 21,00 22,808,00 28 52 28 1,60 17,50 23,008,20 24 48 24 1,60 15,00 23,208,40 20 44 20 1,60 12,50 23,408,60 20 42 20 1,47 13,64 23,608,80 24 44 24 1,33 18,00 23,809,00 20 44 20 1,60 12,50 24,009,20 20 40 20 1,33 15,00 24,209,40 28 44 28 1,07 26,25 24,409,60 26 52 26 1,73 15,00 24,609,80 30 60 30 2,00 15,00 24,80
10,00 36 68 36 2,13 16,88 25,0010,20 24 52 24 1,87 12,86 25,2010,40 18 40 18 1,47 12,27 25,4010,60 20 40 20 1,33 15,00 25,6010,80 28 44 28 1,07 26,25 25,8011,00 40 76 40 2,40 16,67 26,0011,20 38 76 38 2,53 15,00 26,2011,40 32 68 32 2,40 13,33 26,4011,60 38 72 38 2,27 16,76 26,6011,80 40 72 40 2,13 18,75 26,8012,00 48 80 48 2,13 22,50 27,0012,20 48 92 48 2,93 16,36 27,2012,40 48 88 48 2,67 18,00 27,4012,60 46 88 46 2,80 16,43 27,6012,80 28 60 28 2,13 13,13 27,8013,00 18 40 18 1,47 12,27 28,0013,20 16 36 16 1,33 12,00 28,2013,40 200 200 28,4013,60 300 300 28,6013,80 300 300 28,8014,00 400 400 29,0014,20 29,2014,40 29,4014,60 29,6014,80 29,8015,00 30,00
04/10/2011
Data emissione: 04/10/11
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41100 41100 MODENA●VIA AUSTRIA,24●TEL.059/313999-311390●FAX 059/454827●E-MAIL [email protected] ● C.C.I.A.A. 173472● P.IVA E COD.FISC.00623030368
PROVE PENETROMETRICHE ● SONDAGGI GEOGNOSTICI ● SONDAGGI ELETTRICI ● SISMICA ● CONSULENZE GEOLOGICHE E STUDI GEOLOGICI
All. 5: STRATIGRAFIA POZZO N. 104 VIA PANNI
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41100 41100 MODENA●VIA AUSTRIA,24●TEL.059/313999-311390●FAX 059/454827●E-MAIL [email protected] ● C.C.I.A.A. 173472● P.IVA E COD.FISC.00623030368
PROVE PENETROMETRICHE ● SONDAGGI GEOGNOSTICI ● SONDAGGI ELETTRICI ● SISMICA ● CONSULENZE GEOLOGICHE E STUDI GEOLOGICI
All. 6: REPORT INDAGINE GEOFISICA
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Sede Legale: Via di Mezzo, 90 – 41058 VIGNOLA (MO) – ITALY Telefono +39 059 761644 - Telefax +39 059 779111 Web www.geo-xpert.com ---- Email [email protected] PARTITA I.V.A.: 02740680364 – COD. FISCALE: 02740680364 - C.C.I.A.A. MO 326926
COMMITTENZA Intergeo s.r.l. Via Austria, 24 41122 Modena TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO RILIEVO SISMICO A RIFRAZIONE PER LA DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DEI TERRENI DI FONDAZIONE AI SENSI DEL DM 14/01/2008
OGGETTO DELL’ELABORATO
RELAZIONE DI INDAGINE GEOFISICA
RILIEVO SISMICO A RIFRAZIONE LOCALIZZAZIONE
ITALIA REGIONE: EMILIA ROMAGNA
PROVINCIA DI MODENA
COMUNE DI MODENA
VIA GIARDINI
CODIFICA GENERALE ELABORATO CODICE INTERNO LOTTO SETTORE DI
ATTIVITA’ AREA DI
PROGETTAZIONE TIPO DOCUMENTO N. ELABORATO
2985 0 C A REL 1
VERSIONE DATA OGGETTO 0 10/10/2011 1° EMISSIONE
DATI PROGETTISTA
Dott. Geol. Giorgio Masotti Via di Mezzo, 90 41058 Vignola (MO) – Italy
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2
INDICE
1 PREMESSA ...................................................................................................................................................................................3
2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO .............................................................................................................................................3
3 NORMATIVA D.M. 14/01/2008 ......................................................................................................................................................5
4 INDAGINI IN SITO .........................................................................................................................................................................6
5 INDAGINI GEOFISICHE DI TIPO SISMICO A RIFRAZIONE .......................................................................................................7
5.1 ELABORAZIONE ONDE SISMICHE – VP ...........................................................................................................................7 5.2 VELOCITA’ DELLE ONDE DI TAGLIO CON IL METODO MASW ....................................................................................11
6 MODELLO RISULTANTE RIFERITO ALLE INDAGINI EFFETTUATE ......................................................................................13
7 DETERMINAZIONE DELLA CATEGORIA DI SOTTOSUOLO (D.M. 14.01.2008) .....................................................................14
INDICE DELLE FIGURE
FIGURA 1: ESTRATTO DI CARTA TOPOGRAFICA R.E.R. N. 201-SE “MODENA” - SCALA 1:25.000 ....................................................3 FIGURA 2: ESTRATTO DI CARTA TECNICA REGIONALE N. 201150 “MODENA SUD-OVEST” - SCALA 1:10.000 ..............................4 FIGURA 3: ESTRATTO DI CARTA TECNICA REGIONALE N. 201151 “MODENA SUD-OVEST” - SCALA 1:5.000 ................................4 FIGURA 4: UBICAZIONE INDAGINI GEOFISICHE EFFETTUATE SU IMMAGINE SATELLITARE .........................................................6 FIGURA 5: ANDAMENTO DELLE DROMOCRONE ..................................................................................................................................9 FIGURA 6: SEZIONE INTERPRETATIVA .................................................................................................................................................9 FIGURA 7: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA A ML. 1.50 ESTERNAMENTE AL GEOFONO NR. 1 IN
POSIZIONE DI ESTREMO SINISTRO.............................................................................................................................10 FIGURA 8: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA TRA I GEOFONI NR. 6 E NR. 7 IN POSIZIONE DI
INTERMEDIO SINISTRO .................................................................................................................................................10 FIGURA 9: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA TRA I GEOFONI NR. 12 E NR. 13 IN POSIZIONE
CENTRALE ......................................................................................................................................................................10 FIGURA 10: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA TRA I GEOFONI NR. 18 E NR. 19 IN POSIZIONE DI
INTERMEDIO DESTRO...................................................................................................................................................10 FIGURA 11: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA A ML. 1.50 ESTERNAMENTE AL GEOFONO NR. 24
IN POSIZIONE DI ESTREMO DESTRO ..........................................................................................................................10 FIGURA 12: TRACCE SISMICHE RILEVATE DURANTE L’ACQUISIZIONE MASW ..............................................................................11 FIGURA 13: ANDAMENTO DELLA CURVA DI DISPERSIONE MISURATA ...........................................................................................11 FIGURA 14: ANDAMENTO DELLE FREQUENZE RILEVATE E DELLA VELOCITA’ DI FASE ...............................................................12 FIGURA 15: DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA BASE SISMICA ESEGUITA ...................................................................................12 FIGURA 16: ANDAMENTO DELLE VELOCITA' DI TAGLIO DELLE ONDE SISMICHE CON IL PROCESSO DI INVERSIONE .............13
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3
1 PREMESSA Su incarico della Ditta Intergeo s.r.l. con sede legale a Modena (MO) – Via Austria 24, il sottoscritto:
Dott. Giorgio Masotti, Geologo libero professionista, regolarmente iscritto all’Ordine dei Geologi della Regione Emilia
Romagna con il numero 588 – Sezione A, in qualità di consulente tecnico della ditta Geo-Xpert Italia – Servizi – Tecnologie
e Ambiente snc, con sede in Vignola (MO) – Via di Mezzo, 90,
ha provveduto alla stesura della presente relazione, finalizzata all’elaborazione delle indagini geofisiche effettuate con il metodo
sismico a rifrazione ai fini della determinazione della caratterizzazione sismica del terreno di fondazione ai sensi del testo unitario
“Norme Tecniche per le Costruzioni” (D.M. 14.01.2008).
L’area interessata dall’indagine geologico-geotecnica è ubicata in Comune di Modena – Via Giardini.
Allo scopo di determinare le caratteristiche litologiche e stratigrafiche dei terreni presenti, è stata condotta un’indagine diretta in sito
di tipo sismico a rifrazione eseguita in data 06/10/2011, con determinazione sperimentale mediante inversione (Metodo MASW) del
valore di Vs,30.
2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Geograficamente l'area in esame risulta compresa all’interno della seguente documentazione cartografica:
Cartografia Regionale
Carta Topografica R.E.R. nr. 201-SE denominata “MODENA” – scala 1:25.000;
Sezione R.E.R. nr. 201150 denominata “MODENA SUD-OVEST” – scala 1:10.000;
Elemento R.E.R. nr. 201151 denominato “MODENA SUD-OVEST” – scala 1:5.000.
Figura 1: ESTRATTO DI CARTA TOPOGRAFICA R.E.R. N. 201-SE “MODENA” - SCALA 1:25.000
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4
Figura 2: ESTRATTO DI CARTA TECNICA REGIONALE N. 201150 “MODENA SUD-OVEST” - SCALA 1:10.000
Figura 3: ESTRATTO DI CARTA TECNICA REGIONALE N. 201151 “MODENA SUD-OVEST” - SCALA 1:5.000
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5
3 NORMATIVA D.M. 14/01/2008 Le norme tecniche per le costruzioni contengono nuove disposizioni in materia di classificazione sismica e di normative tecniche. Il
numero di zone sismiche è fissato pari a 4, corrispondenti ai quattro valori di accelerazione orizzontale (ag/g) di ancoraggio dello
spettro di risposta elastico. Il D.M. del 14.01.2008 prescrive che le azioni sismiche su ciascuna struttura sono valutate in relazione ad
un periodo di riferimento Vr, ricavato moltiplicando la vita nominale dell’opera VN per il coefficiente d’uso CU, definito al variare della
classe d’uso dell’opera stessa.
La presente normativa stabilisce che gli stati limite, sia di esercizio sia ultimi, sono individuati riferendosi alle prestazioni della
costruzione nel suo complesso. Gli stati limite di esercizio sono lo Stato Limite di Operatività (SLO) e lo Stato Limite di Danno (SLD),
mentre gli stati limite ultimi sono lo Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) e lo Stato Limite di Collasso (SLC).
Il D.M. 14.01.2008 stabilisce che ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto si può fare riferimento a un approccio
semplificato che si basa sulle categorie di sottosuolo di riferimento e sulle condizioni topografiche del sito.
Ai fini dell’identificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione si effettua in base ai valori della velocità equivalente di
propagazione delle onde di taglio Vs,30 entro i primi 30 m di profondità. Nei casi in cui tale determinazione non sia possibile, la
classificazione può essere effettuata in base ai valori del numero equivalente di colpi della prova penetrometrica dinamica (Standard
Penetration Test) NSPT,30 nei terreni prevalentemente a grana grossa e della resistenza non drenata equivalente cu,30 nei terreni
prevalentemente a grana fina.
La velocità equivalente delle onde di taglio Vs,30 è definita dall’espressione:
,30
∑,
,
⁄
la resistenza penetrometrica dinamica equivalente NSPT,30 è definita dall’espressione:
,∑ ,
∑,
,
la resistenza non drenata equivalente cu,30 è definita dall’espressione:
,∑ ,
∑,
,
dove hi, Vs,i, NSPT,i e cu,i sono rispettivamente lo spessore, la velocità delle onde di taglio Vs, il numero di colpi NSPT e la resistenza
non drenata cu nell’i-esimo strato compreso nei primi 30 m di profondità.
Le categorie di sottosuolo di riferimento sono:
Tipo A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.
Tipo B
Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 250 kPa nei terreni a grana fina).
Tipo C
Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 NSPT,30 <50 nei terreni a grana grossa e 70 cu,30 250 kPa nei terreni a grana fina).
Tipo D
Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 70 kPa nei terreni a grana fina).
Tipo E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D con spessore non superiore ai 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs 800 m/s).
La normativa prevede due categorie aggiuntive di sottosuolo per le quali è necessario predisporre specifiche analisi per la
definizione delle azioni sismiche, particolarmente nei casi in cui la presenza di terreni suscettibili di liquefazione e/o di argille
d’elevata sensibilità possa comportare fenomeni di collasso del terreno:
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6
S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs,30 < 100 m/s (ovvero 10 < cu,30 < 20 kPa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche.
S2 Depositi di terreni suscettibili a liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti.
Per quanto riguarda le condizioni topografiche, per configurazioni superficiali semplici si può adottare la seguente classificazione:
Categoria Caratteristiche della superficie topografica T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15° T2 Pendii con inclinazione media i > 15° T3 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15° ≤ i ≤ 30° T4 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30°
4 INDAGINI IN SITO Al fine di caratterizzare i terreni interessati dalle opere di progetto sono stati effettuati i sotto riportati approfondimenti:
nr. 1 allineamento sismico a rifrazione
Figura 4: UBICAZIONE INDAGINI GEOFISICHE EFFETTUATE SU IMMAGINE SATELLITARE
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7
5 INDAGINI GEOFISICHE DI TIPO SISMICO A RIFRAZIONE Al fine di determinare le caratteristiche geotecniche dei terreni interessati dalle opere di progetto, in data 06/10/2011 è stata eseguita
nr. 1 base sismica a rifrazione con sistema di acquisizione a 24 canali.
Si riporta di seguito l’elaborazione condotta e le caratteristiche dello stendimento sismico effettuato.
5.1 ELABORAZIONE ONDE SISMICHE – VP
PASI mod. 16S24 - s/n 06031086
Geofono trigger - 10 Hz
34.5 m
1.5 m
5
24
Durata Frequenza Frequenza Asse
1 GIA1.DAT 128 ms 125 µs 16 bit 4,5 Hz verticale
2 GIA67.DAT 128 ms 125 µs 16 bit 4,5 Hz verticale
3 GIA1213.DAT 128 ms 125 µs 16 bit 4,5 Hz verticale
4 GIA1819.DAT 128 ms 125 µs 16 bit 4,5 Hz verticale
5 GIA24.DAT 128 ms 125 µs 16 bit 4,5 Hz verticale
Quota X Y Profondità
[m] [m] [m] [m]
1 0.00 -1.50 0.00 0.00 Mazza battente da Kg. 9 su piastra di alluminio
2 0.00 8.25 0.00 0.00 Mazza battente da Kg. 9 su piastra di alluminio
3 0.00 17.25 0.00 0.00 Mazza battente da Kg. 9 su piastra di alluminio
4 0.00 26.25 0.00 0.00 Mazza battente da Kg. 9 su piastra di alluminio
5 0.00 36.00 0.00 0.00 Mazza battente da Kg. 9 su piastra di alluminio
Strumentazione geofisica utilizzata
Sistema di comunicazione a trasmissione del “Tempo zero”
Coordinate di energizzazione
Sparo
Riferimento Files Dati Risoluzione Note
Metodo di Energizzazione
Campionamento Tipologia Geofoni
Lunghezza linea sismica
Interasse geofoni
Numero punti di energizzazione
Numero di trasduttori velocimetrici
G1 G2 G3 G4 G5 G6 G7 G8 G9 G10 G11 G12 G13 G14 G15 G16 G17 G18 G19 G20 G21 G22 G23 G24
S1 S2 S3 S4 S5
‐5.00
‐3.00
‐1.00
1.00
3.00
5.00
7.00
9.00
11.00
13.00
15.00
‐5.00 0.00 5.00 10.00 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00
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8
Quota X Y S1 S2 S3 S4 S5
[m] [m] [m] [ms] [ms] [ms] [ms] [ms]
1 0.00 0.00 0.00 4.39 29.65 35.90 39.21 45.07
2 0.00 1.50 0.00 16.63 27.98 35.39 38.90 44.48
3 0.00 3.00 0.00 22.13 25.36 35.12 38.71 44.09
4 0.00 4.50 0.00 26.16 21.66 34.34 38.12 43.53
5 0.00 6.00 0.00 28.38 12.88 33.44 37.15 42.47
6 0.00 7.50 0.00 28.97 1.83 32.00 35.78 41.48
7 0.00 9.00 0.00 29.67 1.87 30.51 34.53 40.55
8 0.00 10.50 0.00 30.84 11.93 27.78 33.19 39.56
9 0.00 12.00 0.00 31.68 19.59 24.00 32.01 38.75
10 0.00 13.50 0.00 32.97 25.17 18.85 30.73 37.93
11 0.00 15.00 0.00 34.41 28.17 11.82 29.79 37.43
12 0.00 16.50 0.00 35.31 30.63 1.65 29.19 36.56
13 0.00 18.00 0.00 35.98 31.49 1.84 27.80 35.39
14 0.00 19.50 0.00 36.76 32.46 11.41 25.46 34.13
15 0.00 21.00 0.00 37.46 33.24 19.51 22.36 33.28
16 0.00 22.50 0.00 38.32 34.02 23.79 17.83 32.48
17 0.00 24.00 0.00 39.00 34.53 26.86 11.59 31.44
18 0.00 25.50 0.00 39.73 35.11 29.26 3.34 30.26
19 0.00 27.00 0.00 40.45 35.93 31.21 3.43 29.15
20 0.00 28.50 0.00 41.11 36.40 32.07 12.12 27.90
21 0.00 30.00 0.00 41.76 36.87 33.24 18.14 25.56
22 0.00 31.50 0.00 42.44 37.46 34.61 22.63 22.51
23 0.00 33.00 0.00 43.17 37.93 34.92 25.75 15.30
24 0.00 34.50 0.00 43.60 38.24 35.97 27.59 3.97
X Strato 2 Strato 3 Strato 4 Strato 5 Strato [m/s]
[m] [m] [m] [m] [m] 1 250
1 0.00 1.54 3.38 6.87 0.00 2 352
2 1.50 1.59 3.44 6.90 0.00 3 1458
3 3.00 1.72 3.51 6.90 0.00 4 1931
4 4.50 1.81 3.58 6.83 0.00 5
5 6.00 1.83 3.63 6.83 0.00
6 7.50 1.79 3.67 6.90 0.00
7 9.00 1.57 3.71 6.94 0.00
8 10.50 1.48 3.72 6.83 0.00
9 12.00 1.44 3.74 6.83 0.00
10 13.50 1.36 3.79 6.90 0.00
11 15.00 1.24 3.86 6.79 0.00
12 16.50 1.21 3.92 6.79 0.00
13 18.00 1.21 3.85 6.88 0.00
14 19.50 1.21 3.75 7.13 0.00
15 21.00 1.27 3.67 7.25 0.00
16 22.50 1.28 3.61 7.35 0.00
17 24.00 1.21 3.58 7.35 0.00
18 25.50 1.18 3.56 7.35 0.00
19 27.00 1.29 3.53 7.21 0.00
20 28.50 1.38 3.52 7.18 0.00
21 30.00 1.31 3.53 7.05 0.00
22 31.50 1.31 3.58 7.01 0.00
23 33.00 1.27 3.64 7.07 0.00
24 34.50 1.21 3.71 7.19 0.00
Velocità SismostratiProfondità Sismostrati
Tempi di Arrivo Geofoni
Geofono
Geofono
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9
Figura 5: ANDAMENTO DELLE DROMOCRONE
Figura 6: SEZIONE INTERPRETATIVA
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10
Figura 7: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA A ML. 1.50 ESTERNAMENTE AL GEOFONO NR. 1 IN POSIZIONE DI ESTREMO SINISTRO
Figura 8: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA TRA I GEOFONI NR. 6 E NR. 7 IN POSIZIONE DI INTERMEDIO SINISTRO
Figura 9: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA TRA I GEOFONI NR. 12 E NR. 13 IN POSIZIONE CENTRALE
Figura 10: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA TRA I GEOFONI NR. 18 E NR. 19 IN POSIZIONE DI INTERMEDIO DESTRO
Figura 11: TRACCE SISMICHE RILEVATE CON ENERGIZZAZIONE POSTA A ML. 1.50 ESTERNAMENTE AL GEOFONO NR. 24 IN POSIZIONE DI ESTREMO DESTRO
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5.2 VELOCITA’ DELLE ONDE DI TAGLIO CON IL METODO MASW La determinazione della velocità delle onde sismiche di taglio (Vs) è stata effettuata mediante elaborazione con il metodo MASW,
allo scopo di determinare la categoria sismica del terreno (A, B, C, D, E, S1, S2) secondo quanto indicato dalla Nuova Normativa
Sismica (Ordinanza P.C.M. 2003 e s.m.i.) e dagli Eurocodici 7 e 8.
L’elaborazione ha riguardato l’intero campionamento della registrazione avente durata 2048 mS e una frequenza di campionamento
di 500 microS. Le misure del moto in superficie sono state elaborate tramite una doppia trasformata del campo d’onda (trasformate
Slant-Stack e di Fourier), con la quale viene rappresentato il segnale nel dominio ω-p (frequenza angolare - slowness), in modo da
identificare la curva di dispersione sperimentale delle onde di Rayleigh. Successivamente si procede con la determinazione del
profilo di velocità delle onde di taglio Vs attraverso un processo di inversione delle stesse curve di dispersione.
Il metodo consiste nell’assumere un profilo di velocità iniziale di primo tentativo e attraverso un opportuno software si calcola la
velocità di fase apparente delle onde di Rayleigh corrispondente al profilo stratigrafico di velocità ipotizzato (curva di dispersione
teorica). Dal confronto tra la curva di dispersione sperimentale e la curva di dispersione teorica vengono modificati gli spessori e le
velocità del modello per minimizzare la distanza tra le due curve. Il processo di identificazione si conclude quando si raggiunge la
sovrapposizione ottimale fra le due curve sperimentale e teorica.
Per l’elaborazione MASW si è tenuta in considerazione la traccia sismica rilevata a seguito dell’energizzazione effettuata a ml. 1,50
dal geofono nr. 1 in posizione di sparo estremo sinistro rispetto alla base sismica.
Figura 12: TRACCE SISMICHE RILEVATE DURANTE L’ACQUISIZIONE MASW
Figura 13: ANDAMENTO DELLA CURVA DI DISPERSIONE MISURATA
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Figura 14: ANDAMENTO DELLE FREQUENZE RILEVATE E DELLA VELOCITA’ DI FASE
Figura 15: DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA BASE SISMICA ESEGUITA
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Figura 16: ANDAMENTO DELLE VELOCITA' DI TAGLIO DELLE ONDE SISMICHE CON IL PROCESSO DI INVERSIONE
6 MODELLO RISULTANTE RIFERITO ALLE INDAGINI EFFETTUATE
ONDE Vp
L’analisi dei risultati ottenuti dall’indagine di sismica a rifrazione superficiale ha portato alla classificazione sismo-stratigrafica dei
terreni sottoposti a test investigativo di tipo geometrico e meccanico (profondità dei sismostrati e velocità sismiche longitudinali
medie di riferimento).
Per quanto riguarda la profondità degli orizzonti sismo-stratigrafici si rimanda alle sezioni interpretative allegate in precedenza.
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Le osservazioni ricavate dall’interpretazione dei dati permettono di ricostruire un’immagine sismica del sottosuolo investigato
costituita da quattro sismostrati con Vp(media) rispettivamente pari a 250 m/s, 352 m/s, 1458 m/s e 1931 m/s.
ONDE Vs
L’analisi dei risultati ottenuti dall’indagine MASW ha portato alla determinazione degli strati e delle velocità delle onde sismiche
trasversali (Vs) fino a una profondità di circa 35,80 ml. dal piano campagna.
Dall’analisi delle elaborazioni si evidenzia la presenza dei seguenti livelli:
Al termine della elaborazione si è rilevato riscontrato una convergenza dei valori pari a 10.103563%, come riportato nella tabella
sottostante:
Iteration=0 RMS=39.263017 m/s (14.223514%) Iteration=1 RMS=38.339995 m/s (13.373231%)
Iteration=2 RMS=37.413631 m/s (12.655422%) Iteration=3 RMS=36.545243 m/s (12.034656%)
Iteration=4 RMS=35.792902 m/s (11.514538%) Iteration=5 RMS=35.156444 m/s (11.081814%)
Iteration=6 RMS=34.670077 m/s (10.742423%) Iteration=7 RMS=34.273397 m/s (10.465409%)
Iteration=8 RMS=33.969954 m/s (10.257374%) Iteration=9 RMS=33.731639 m/s (10.103563%)
7 DETERMINAZIONE DELLA CATEGORIA DI SOTTOSUOLO (D.M. 14.01.2008) Ai sensi del DM 14.01.2008 (GU del 04.02.2008, n. 29 – S.O. n. 30), punto 3.2.2. “Categoria di suolo e condizioni topografiche”, il
valore della velocità media delle onde sismiche di taglio nei primi 30 metri (Vs,30) può essere considerato come segue:
In base al valore di VS30 si può considerare l’area in esame di tipo C.
Base Spessore VSStrato strato strato
[m] [m] [m/s]h1 -2.14 2.14 176h2 -4.62 2.47 104h3 -7.42 2.80 172h4 -10.55 3.13 251h5 -14.01 3.46 332h6 -17.80 3.79 398h7 -21.92 4.12 388h8 -26.37 4.45 499h9 -31.15 4.78 501h10 -36.26 5.11 612h11 -41.70 5.44 617h12 -47.47 5.77 620h13 -53.57 6.10 622h14 -72.86 19.29 622
Velocità onde Vs da elaborazione MASW
Strato Quota da hi Vs,i hi / Vs,i
[m] [m] [m/s] [s]h1 -2.14 2.14 176 0.01219h2 -4.62 2.48 104 0.02379h3 -7.42 2.80 172 0.01632h4 -10.55 3.13 251 0.01246h5 -14.01 3.46 332 0.01041h6 -17.80 3.79 398 0.00952h7 -21.92 4.12 388 0.01061h8 -26.37 4.45 499 0.00892h9 -30.00 3.63 501 0.00724h10 -30.00 0.00 0 0.00000h11 -30.00 0.00 0 0.00000h12 -30.00 0.00 0 0.00000h13 -30.00 0.00 0 0.00000h14 -30.00 0.00 0 0.00000
Vs,30 269 [m/s]Errore Strumentale 10.103563 [%]
Vs,30 - Max 296 [m/s]Vs,30 - Min 242 [m/s]
Calcolo V S,30 ottenuto dall'elaborazione MASW
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Sulla base dell’effettiva profondità di posa delle fondazioni si riporta di seguito la classificazione dei terreni in base alla normativa
sismica vigente:
Vignola, 10/10/2011
Dott. Geol. Giorgio Masotti
Vs,30 - MinFondazioni posate ad una quota pari a 0,00 da p.c. 242Fondazioni posate ad una quota pari a - 0,50 da p.c. 246Fondazioni posate ad una quota pari a - 1,00 da p.c. 250Fondazioni posate ad una quota pari a - 1,50 da p.c. 255Fondazioni posate ad una quota pari a - 2,00 da p.c. 260Fondazioni posate ad una quota pari a - 2,50 da p.c. 269Fondazioni posate ad una quota pari a - 3,00 da p.c. 280Fondazioni posate ad una quota pari a - 3,50 da p.c. 292Fondazioni posate ad una quota pari a - 4,00 da p.c. 305Fondazioni posate ad una quota pari a - 4,50 da p.c. 320Fondazioni posate ad una quota pari a - 5,00 da p.c. 330
Quota di posa delle fondazioni Categoria di SottosuoloTIPO C
Categoria di sottosuolo alla quota di posa delle fondazioni
TIPO CTIPO C
TIPO C
TIPO C
TIPO CTIPO C
TIPO CTIPO CTIPO CTIPO C