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ATLANTIDE Studio Associato di Dott. A. Baracca e Dott. G. La Marca CONSULENZE GEOLOGICHE E AMBIENTALI tel./fax: 0376 328031 – [email protected] Via G. Govi, 17 – 46100 Mantova Il Committente: COMUNE DI MANTOVA SETTORE PIANIFICAZIONE SVILUPPO DEL TERRITORIO Via Roma, 39 46100 Mantova I Tecnici: Novembre 2003 STUDIO GEOLOGICO-TECNICO (ai sensi della L.R. n. 41 del 24.11.1997) PARTE SECONDA - FATTIBILITÀ GEOLOGICA E PRESCRIZIONI
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Relazione di Fattibilità Geologica · 2016. 1. 19. · del 25 gennaio 2002 e successive modifiche ed integrazioni. In dettaglio sono stati presi in considerazione i seguenti corpi

Mar 14, 2021

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ATLANTIDE Studio Associato di Dott. A. Baracca e Dott. G. La Marca

CONSULENZE GEOLOGICHE E AMBIENTALI tel./fax: 0376 328031 – [email protected] Via G. Govi, 17 – 46100 Mantova

Il Committente:

COMUNE DI MANTOVA SETTORE PIANIFICAZIONE SVILUPPO DEL TERRITORIO Via Roma, 39 46100 Mantova

I Tecnici:

Novembre 2003

STUDIO GEOLOGICO-TECNICO (ai sensi della L.R. n. 41 del 24.11.1997)

PARTE SECONDA - FATTIBILITÀ GEOLOGICA E PRESCRIZIONI

Page 2: Relazione di Fattibilità Geologica · 2016. 1. 19. · del 25 gennaio 2002 e successive modifiche ed integrazioni. In dettaglio sono stati presi in considerazione i seguenti corpi

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INDICE

CARTA DELLA FATTIBILITÀ GEOLOGICA PER LE AZIONI DI PIANO: PRESCRIZIONI ................................................................................................................... pag. 2

Ambiti geologico-naturali – Presenza antropica ............................................................... pag. 4

Vincoli all’uso del territorio ................................................................................................ pag. 5

Scheda n. 1 - Livello fondamentale della pianura.............................................................. pag. 10

Scheda n. 2 - Settori ad elevata vulnerabilità degli acquiferi, generalmente vallivi ...... pag. 11

Scheda n. 3 - Area urbana, maggiori frazioni periferiche e Porto di Valdaro .................. pag. 12

Scheda n. 4 - Terreni torbosi e paludosi della Valle del Mincio e della Valle Paiolo ..... pag. 13

Scheda n. 5 - Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Fiume Po (PAI, 2001) ....................................................................................................... pag. 15

Scheda n. 6 - Pozzi acquedotto ............................................................................................ pag. 17

Scheda n. 7 - Insediamenti relativamente ai quali sono documentate situazioni di inquinamento … ......................................................................................... pag. 18

Scheda n. 8 – Cimiteri, Depuratore, Siti archeologici ........................................................ pag. 20

Scheda n. 9 - Elaborato tecnico … inerente al reticolo idrico principale e minore …..... pag. 21

ULTERIORI PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE........................................ pag. 23

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CARTA DELLA FATTIBILITÀ GEOLOGICA PER LE AZIONI DI PIANO: PRESCRIZIONI

Dall’incrocio delle cartografie elaborate durante le varie fasi dello studio è scaturita infine la

Carta della Fattibilità Geologica per le Azioni di Piano, conformemente alle disposizioni della

D.G.R. n. 7/6645 del 29 ottobre 2001.

In tale Carta, illustrata nella Tavola 6 (6.1÷6.5) alla scala 1:5.000, il territorio è stato suddiviso in

aree omogenee in ordine alle cautele da adottare in sede di pianificazione.

La normativa sopra citata prevede 4 classi di fattibilità:

Classe 1 - Fattibilità senza particolari limitazioni;

Classe 2 - Fattibilità con modeste limitazioni;

Classe 3 - Fattibilità con consistenti limitazioni;

Classe 4 - Fattibilità con gravi limitazioni.

Nell’ambito del Comune di Mantova sono stati riconosciuti terreni riferibili alle classi 2, 3 e 4; la

classe 2, in particolare, è stata distinta nelle sottoclassi a e b.

Come illustrato nel seguito, l’attribuzione a ciascun areale della corrispondente classe di

fattibilità è dipesa dalle locali condizioni geologico-naturali (es. individuazione o meno di depositi

geotecnicamente scadenti ovvero di acquiferi ad elevato rischio di inquinamento) e

dall’interazione fra queste e le situazioni di maggiore pressione antropica.

Talvolta, a detti fattori si somma l’influenza di specifici vincoli concernenti l’uso del territorio

(es. Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Mincio, Piano stralcio per l’Assetto

Idrogeologico del bacino del Fiume Po, aree di salvaguardia dai pozzi ad uso acquedottistico), per

i quali la classe di fattibilità risulta spesso predefinita dalla normativa regionale di riferimento.

In questi casi di compresenza di due o più classi su di un medesimo areale o frazione di esso, in

Tavola 6 (6.1÷6.5) si è sempre data prevalenza a quella maggiormente restrittiva nei confronti delle

azioni di Piano.

La restituzione cartografica è stata attuata attraverso la seguente metodologia:

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Ø attribuzione ad uno specifico livello informatico (layer) degli areali inquadrati in

ciascuna classe;

Ø sovrapposizione dei diversi livelli informatici con criterio puramente geometrico, a

partire da quello corrispondente alla classe di fattibilità meno gravosa (classe 2a) e via

via sino a quello relativo alla classe più cogente (classe 4);

Ø eliminazione degli sfridi e rifinitura dei confini fra areali a differente classe di fattibilità

in funzione degli elementi fisico-territoriali riconosciuti (es. orli di scarpata, strade, corsi

d’acqua).

Le pagine seguenti sono dedicate alle prescrizioni di carattere geologico concernenti ciascuna

classe di fattibilità definita, le quali diverranno parte integrante delle Norme Tecniche di

Attuazione del Piano Regolatore del Comune di Mantova.

Tali prescrizioni, riassunte in schede monografiche in funzione degli ambiti geologico-naturali

riconosciuti, della diversa presenza antropica ovvero dei vincoli vigenti, sono da considerarsi

valide per l’intero territorio comunale così come classificato in Tavola 6 (6.1÷6.5).

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Ambiti geologico-naturali – Presenza antropica

Scheda n. 1

In linea di principio, ai depositi del livello fondamentale della pianura fluvioglaciale (cfr.

“Relazione Geologica Generale”) si è attribuita la classe 2a (fattibilità con modeste limitazioni).

Scheda n. 2

L’assegnazione della sottoclasse b (fattibilità con modeste limitazioni, ma meno favorevole alle

azioni antropiche rispetto alla precedente) è stata altresì riservata ai luoghi – per lo più individuati

entro la valle del Fiume Mincio o ai suoi margini - connotati da vulnerabilità degli acquiferi elevata

o estremamente elevata (cfr. Tavola 4) ovvero classificati come “aree di tutela idrogeologica per

alta vulnerabilità” dal Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale del Mincio (cfr.

Tavola 5).

Scheda n. 3

Analogamente sono stati ascritti alla classe 2b (modeste limitazioni) il centro urbano, le

maggiori frazioni periferiche e la zona del Porto di Valdaro: in tal caso la scelta è dipesa da

valutazioni di tipo cautelativo, essendo sovente i terreni non accessibili all’osservazione diretta e

risultando conseguentemente indefinito il loro grado di vulnerabilità.

Scheda n. 4

Classe 3 (consistenti limitazioni) è stata assegnata invece ai depositi prevalentemente torbosi e

paludosi riconoscibili lungo la valle del Mincio ed in fregio al Fosso Paiolo Basso (cfr. Tavola 1):

detti sedimenti sono caratterizzati infatti da proprietà geotecniche assai scadenti.

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Vincoli all’uso del territorio

Scheda n. 5

In conformità alle indicazioni fornite dalla Regione Lombardia, i settori definiti come Fascia A

(fascia di deflusso della piena) e Fascia B (fascia di esondazione) dal Piano stralcio per l’Assetto

Idrogeologico del bacino del Fiume Po (PAI, 2001) sono stati ascritti rispettivamente alle classi di

fattibilità 4 (gravi limitazioni) e 3 (consistenti limitazioni). Per le Fasce A e B si richiamano i

disposti di cui agli articoli 1 comma 6; 29; 30; 32 commi 3 e 4; 38; 38 bis; 39; 41, delle N.d.A. del PAI.

Sono state invece riferite alla classe 2b (modeste limitazioni) le zone ricadenti in Fascia C (area

di inondazione per piena catastrofica): per detti ambiti è il Piano Regolatore Comunale che

disciplina le attività consentite, i limiti e i divieti (art. 31 delle N.d.A. del PAI).

Le suddette fasce del PAI coinvolgono il sistema Fiume Mincio - Laghi di Mantova ed il

territorio circostante.

L’Amministrazione Comunale dovrà aggiornare, entro 18 mesi dalla pubblicazione della

presente variante sul B.U.R.L., il Piano Comunale di Protezione Civile con riferimento all’articolo

15 della L. n. 225 del 24 febbraio 1992.

Scheda n. 6

In aderenza ai contenuti della D.G.R. n. 7/6645 del 29 ottobre 2001, la classe di fattibilità 4 (gravi

limitazioni) è stata conferita alla zona di tutela assoluta, avente raggio uguale a 10 m, da

mantenersi nelle immediate vicinanze dei pozzi alimentanti l’acquedotto comunale.

Con analogo criterio, classe 3 (consistenti limitazioni) è stata fissata per la zona di rispetto che

deve essere perimetrata nei confronti dei medesimi punti di pubblico approvvigionamento idrico:

tale zona, definita con criterio temporale dalle isocrone T = 60 giorni, riguarda il campo pozzi di

Borgo Pompilio.

La proposta di delimitazione dei suddetti areali, ripresa tal quale dallo Studio idrogeologico,

idrochimico ed ambientale del campo acquifero di Borgo Pompilio redatto nel 1998 da Tea S.p.A. (Ente

gestore della rete acquedottistica del Comune di Mantova), è stata accolta dalla Regione

Lombardia con proprio Decreto n. 2178 del 1 febbraio 2001.

I vincoli all’uso del territorio nelle zone di tutela assoluta e di rispetto sono normati dal D. Lgs.

n. 258 del 18 agosto 2000 e dalla D.G.R. n. 7/12693 del 10 aprile 2003.

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Scheda n. 7

In classe 3 (consistenti limitazioni) figurano insediamenti relativamente ai quali sono

documentate situazioni di inquinamento del sottosuolo e delle acque sotterranee: generalmente

sono in previsione o in atto interventi di risanamento.

Specifiche Determinazioni del Dirigente del Settore Pianificazione Territorio Comune di

Mantova ne definiscono la perimetrazione ai sensi del D.M. n. 471 del 25 ottobre 1999 e del D. Lgs.

n. 22 del 5 febbraio 1997: l’elenco dettagliato delle aree in questione è riportato nelle pagine

successive.

In ragione dell’estensione e della particolare collocazione sul territorio si distingue dagli altri il

sito di interesse nazionale Laghi di Mantova e Polo Chimico, perimetrato infatti ai sensi della L. n.

179 del 31 luglio 2002 e del D.M. 7 febbraio 2003 (G.U. n. 86 del 12 aprile 2003).

Seppure non connotati da fenomeni di inquinamento accertato, alla medesima categoria e

quindi alla classe di fattibilità 3 sono stati infine attribuiti due insediamenti di particolare rilievo

presenti in ambito comunale, ovvero la Cartiera Burgo presso Cittadella e la Stazione ENEL di

Viale Favorita.

Scheda n. 8

In un diverso contesto, classe 3 (consistenti limitazioni) è stata stabilita anche per l’intorno di

cimiteri, depuratore comunale e siti archeologici censiti (cfr. Tavola 5).

Scheda n. 9

Da ultimo, in ottemperanza a quanto previsto dalla Regione Lombardia, si sono delineate fasce

di rispetto da conservarsi nei confronti dei corsi d’acqua ritenuti significativi.

Questi sono stati individuati di concerto con i Funzionari del Comune di Mantova - Settore

Pianificazione Sviluppo del Territorio, i quali stanno completando la predisposizione

dell’elaborato tecnico inerente al reticolo idrico principale e minore ai sensi della D.G.R. n. 7/7868

del 25 gennaio 2002 e successive modifiche ed integrazioni.

In dettaglio sono stati presi in considerazione i seguenti corpi idrici (cfr. “Relazione Geologica

Generale”): Fiume Mincio – Laghi di Mantova, Agnella, Angeli-Cerese, Batela, Canal Bianco,

Canale “A” o Torri Caselle, Canale Acque Alte, Canale “B” o dei Paolotti, Canale Correntino,

Cavalletto Destro, Cavalletto Sinistro, Cavo San Giorgio, Colarina-Raffaina, Condotto Ceresare,

Diramazione Boccabusa, Dispensatore di Formigosa, Diversivo Mincio, Dugale Derbasco, Fortuna,

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Fossa Gambarara, Fossa Magistrale, Fossamana, Fosso Anitre, Fosso Paiolo Basso, Guerriera di

Canfurlone, Montanara, Naviglio di Goito, Nuovo Fosso della Posta, Olmolungo, Parcarello, Re di

Corniano, Rio di Mantova, Rio Freddo, Vecchio Cavo San Giorgio Destro e Vecchio Cavo San

Giorgio Sinistro.

In proposito, l’Allegato B (punto 3) della citata D.G.R. n. 7/13950 del 1 agosto 2003 “evidenzia che

sino all’individuazione del reticolo minore e alla definizione delle fasce di rispetto e delle attività vietate o

soggette ad autorizzazione, su tutte le acque pubbliche come definite dalla Legge 36/94 e relativo regolamento

valgono le disposizioni di cui al R.D. 523/1904, e in particolare il divieto di edificazione ad una distanza

inferiore a 10 m o … quanto previsto specificatamente per i canali di bonifica, se il corso d’acqua rientri in

tale categoria”.

Il medesimo Allegato B (punto 5.2) precisa inoltre che “dovranno comunque essere vietate le nuove

edificazioni e i movimenti di terra in una fascia non inferiore a 4 m dal ciglio di sponda, intesa quale

scarpata morfologica stabile , o dal piede esterno dell’argine per consentire l’accessibilità al corso

d’acqua”.

Alla luce di tali indicazioni è stato assunto il criterio generale di fissare fasce di rispetto ampie

10 m a margine di ambedue le sponde dei corsi d’acqua in elenco, fasce definite “ad alto grado di

tutela”: a queste è stata attribuita classe 4 (gravi limitazioni), nella fattispecie da considerarsi

inedificabili.

Ne è peraltro prevista la riduzione a 4 m, minima misura inderogabile, nelle zone di futura

espansione dell’agglomerato urbano e negli ambiti sottoposti a pianificazione attuativa.

In questi casi, all’intervallo compreso fra 4 e 10 m dal ciglio di sponda andrà automaticamente

assegnata classe di fattibilità 3 (consistenti limitazioni): in tale settore gli interventi saranno

condizionati al rilascio di parere favorevole da parte dell’Ente competente sul corso d’acqua.

La larghezza delle fasce di rispetto viene altresì estesa oltre i 10 m dalle sponde laddove il

Programma di previsione e prevenzione di protezione civile della Provincia di Mantova (2001)

individua ambiti a rischio idraulico.

In territorio di Mantova sono presenti due aree con tali caratteristiche, l’una situata ad Est del

Diversivo, in corrispondenza della golena di sinistra Mincio, l’altra a confine con il Comune di

Roncoferraro, sulla sponda destra del Dugale Derbasco: in questi casi le fasce ad alto grado di

tutela sono da considerarsi ampliate sino ai rilevati arginali di difesa.

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In linea generale, all’interno delle fasce di rispetto è consentito soltanto l’esercizio di talune

attività antropiche per così dire minori, puntualmente descritte nelle Norme Tecniche di

Attuazione concernenti il reticolo idrico del territorio comunale ai sensi della D.G.R. n. 7/7868 del

25 gennaio 2002 e successive modifiche ed integrazioni.

Discorso a parte va fatto per quei corsi d’acqua o loro porzioni già inglobati all’interno di zone

densamente urbanizzate: in circostanze di questo tipo, quantunque la normativa regionale preveda

la conservazione di fasce di tutela almeno per i settori di completamento nei quali permanga un

franco fra rive e perimetri dei fabbricati, l’Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuno non

individuare alcun vincolo di inedificabilità.

Sulla base di detto principio, nelle situazioni ai margini dell’attuale agglomerato urbano la

fascia di rispetto è stata tracciata soltanto in corrispondenza della sponda esterna all’abitato.

Parimenti, non sono state delineate fasce per i tratti di alveo tombinato.

Adottando i suddetti criteri, a taluni corsi d’acqua, o più sovente a loro settori, non sono state

associate fasce di rispetto [cfr. Tavola 6 (6.1÷6.5)]: nel dettaglio si tratta di Fiume Mincio – Laghi di

Mantova (parte), Agnella (intero percorso), Angeli-Cerese (parte), Canal Bianco (parte), Canale

Acque Alte (parte), Canale “B” o dei Paolotti (parte), Canale Correntino (parte), Cavo San Giorgio

(parte), Condotto Ceresare (parte), Diramazione Boccabusa (parte), Diversivo Mincio (parte),

Dugale Derbasco (parte), Fossa Gambarara (intero percorso), Fossa Magistrale (intero percorso,

completamente tombinato), Fossamana (parte), Fosso Anitre (parte), Fosso Paiolo Basso (parte, nel

tratto urbano tombinato), Montanara (parte), Nuovo Fosso della Posta (parte), Parcarello (parte),

Rio di Mantova (intero percorso, parzialmente tombinato), Vecchio Cavo San Giorgio Destro

(parte) e Vecchio Cavo San Giorgio Sinistro (parte).

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AMBITI GEOLOGICO-NATURALI – PRESENZA ANTROPICA

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Scheda n. 1

AMBITO CLASSE CARATTERISTICHE

Livello

fondamentale

della pianura

Soggiacenza > 2,00 m dal p.c.; valori di portanza da medi a buoni;

vulnerabilità idrogeologica generalmente medio-bassa.

PRESCRIZIONI

2a

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per strutture

non assimilabili a costruzioni di modesto rilievo (D.M. LL.PP. 11

marzo 1988).

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Scheda n. 2

AMBITO CLASSE CARATTERISTICHE

Settori ad elevata

vulnerabilità

degli acquiferi,

generalmente

vallivi

Soggiacenza < 2,00 m dal p.c.; valori di portanza da discreti a buoni;

vulnerabilità idrogeologica elevata o estremamente elevata ovvero

“aree di tutela idrogeologica per alta vulnerabilità” individuate dal

Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del Parco Regionale

del Mincio.

PRESCRIZIONI

2b

Si raccomanda di verificare con cura le modalità di realizzazione di

strutture che prevedano lo stoccaggio o la circolazione di fluidi

pericolosi (cfr. anche Regolamento Locale di Igiene) nonché di

valutare le possibili interferenze con le acque superficiali e

sotterranee.

Si richiede la realizzazione di uno specifico studio idrogeologico

preventivo per gli interventi di maggiore rilievo.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per strutture

non assimilabili a costruzioni di modesto rilievo (D.M. LL.PP. 11

marzo 1988).

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Scheda n. 3

AMBITO CLASSE CARATTERISTICHE

Area urbana,

maggiori frazioni

periferiche e

Porto di Valdaro

Soggiacenza > 2,00 m dal p.c.; terreni sovente non accessibili

all’osservazione diretta; vulnerabilità idrogeologica di grado non

definibile.

PRESCRIZIONI

2b

Si raccomanda di verificare con cura le modalità di realizzazione di

strutture che prevedano lo stoccaggio o la circolazione di fluidi

pericolosi (cfr. anche Regolamento Locale di Igiene) nonché di

valutare le possibili interferenze con le acque superficiali e

sotterranee.

Si richiede la realizzazione di uno specifico studio idrogeologico

preventivo per gli interventi di maggiore rilievo.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per strutture

non assimilabili a costruzioni di modesto rilievo (D.M. LL.PP. 11

marzo 1988).

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13

Scheda n. 4

AMBITO CLASSE CARATTERISTICHE

Terreni torbosi e

paludosi della

Valle del Mincio

e della Valle

Paiolo

Soggiacenza < 1,00 m dal p.c.; valori di portanza da mediocri a

discreti; vulnerabilità idrogeologica elevata o estremamente elevata

ovvero “aree di tutela idrogeologica per alta vulnerabilità”

individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del

Parco Regionale del Mincio.

PRESCRIZIONI

3

Si raccomanda di verificare con cura le modalità di realizzazione di

strutture che prevedano lo stoccaggio o la circolazione di fluidi

pericolosi (cfr. anche Regolamento Locale di Igiene) nonché di

valutare le possibili interferenze con le acque superficiali e

sotterranee.

Si richiede la realizzazione di uno specifico studio idrogeologico

preventivo per qualsiasi tipo di intervento.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per qualsiasi

tipo di struttura (D.M. LL.PP. 11 marzo 1988).

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VINCOLI ALL’USO DEL TERRITORIO

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Scheda n. 5

VINCOLO CLASSE CARATTERISTICHE

Piano stralcio per

l’Assetto

Idrogeologico del

bacino del Fiume

Po (PAI, 2001)

Fascia A - Fascia di deflusso della piena, costituita dalla porzione di

alveo che è sede prevalente del deflusso della corrente per la piena

di riferimento, ovvero che è costituita dall’insieme delle forme

fluviali riattivabili durante gli stati di piena.

PRESCRIZIONI

4

Per tali aree si richiamano i disposti di cui ai seguenti articoli delle

N.d.A. del PAI: artt. 1 comma 6; 29; 32 commi 3 e 4; 38; 38 bis; 39;

41.

L’applicazione del PAI dovrà far riferimento alla D.G.R. n. 7/7365

dell’11 dicembre 2001 “Attuazione del Piano stralcio per l’Assetto

Idrogeologico del bacino del Fiume Po in campo urbanistico. Art.

17, comma 5, della L. n. 183 del 18 maggio 1989”, e in particolare

alla Direttiva PAI di cui agli Allegati 1, 2 e 3.

Si richiede specifica relazione di compatibilità idraulica e

idrogeologica.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per qualsiasi

tipo di struttura (D.M. LL.PP. 11 marzo 1988).

CLASSE CARATTERISTICHE

3 Fascia B - Fascia di esondazione, esterna alla Fascia A, costituita

dalla porzione di territorio interessata da inondazione al verificarsi

della piena di riferimento. Il limite di tale fascia si estende fino al

punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli

idrici corrispondenti alla piena di riferimento, ovvero sino alle

opere idrauliche esistenti o programmate di controllo delle

inondazioni (argini o altre opere di contenimento).

(continua)

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16

(segue Scheda n. 5)

VINCOLO CLASSE PRESCRIZIONI

Piano stralcio per

l’Assetto

Idrogeologico del

bacino del Fiume

Po (PAI, 2001)

3 Per tali aree si richiamano i disposti di cui ai seguenti articoli delle

N.d.A. del PAI: artt. 1 comma 6; 30; 32 commi 3 e 4; 38; 38 bis; 39;

41.

L’applicazione del PAI dovrà far riferimento alla D.G.R. n. 7/7365

dell’11 dicembre 2001 “Attuazione del Piano stralcio per l’Assetto

Idrogeologico del bacino del Fiume Po in campo urbanistico. Art.

17, comma 5, della L. n. 183 del 18 maggio 1989”, e in particolare

alla Direttiva PAI di cui agli Allegati 1, 2 e 3.

Si richiede specifica relazione di compatibilità idraulica e

idrogeologica.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per qualsiasi

tipo di struttura (D.M. LL.PP. 11 marzo 1988).

CLASSE CARATTERISTICHE

Fascia C - Area di inondazione per piena catastrofica, costituita

dalla porzione di territorio esterna alla Fascia B, che può essere

interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più

gravosi di quella di riferimento.

PRESCRIZIONI

2b

Il Piano Regolatore Comunale disciplina le attività consentite, i

limiti e i divieti (art. 31 delle N.d.A. del PAI).

L’applicazione del PAI dovrà far riferimento alla D.G.R. n. 7/7365

dell’11 dicembre 2001 “Attuazione del Piano stralcio per l’Assetto

Idrogeologico del bacino del Fiume Po in campo urbanistico. Art.

17, comma 5, della L. n. 183 del 18 maggio 1989”, e in particolare

alla Direttiva PAI di cui agli Allegati 1, 2 e 3.

Si richiede specifica relazione di compatibilità idraulica e

idrogeologica.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per strutture

non assimilabili a costruzioni di modesto rilievo (D.M. LL.PP. 11

marzo 1988).

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Scheda n. 6

VINCOLO CLASSE CARATTERISTICHE

Pozzi acquedotto 4 Campo pozzi di Borgo Pompilio: zona di tutela assoluta.

PRESCRIZIONI

La zona di tutela assoluta (proposta di delimitazione accolta dalla

Regione Lombardia con proprio Decreto n. 2178 del 1 febbraio 2001)

di cui al comma 4 art. 5 del D. Lgs. n. 258 del 18 agosto 2000, di

raggio pari ad almeno 10 m, deve essere adeguatamente protetta e

adibita esclusivamente alle opere di captazione e ad infrastrutture

di servizio.

CLASSE CARATTERISTICHE

3 Campo pozzi di Borgo Pompilio: zona di rispetto.

PRESCRIZIONI

Nella zona di rispetto (proposta di delimitazione accolta dalla

Regione Lombardia con proprio Decreto n. 2178 del 1 febbraio

2001), definita con criterio temporale dalle isocrone T = 60 giorni

(cfr. Studio idrogeologico, idrochimico ed ambientale del campo acquifero

di Borgo Pompilio, Tea S.p.A., 1998), si applicano le prescrizioni di

cui al comma 5 art. 5 del D. Lgs. n. 258 del 18 agosto 2000.

L’attuazione degli interventi o delle attività elencati al comma 6 art.

5 del suddetto Decreto Legislativo (fra cui edilizia residenziale e

relative opere di urbanizzazione, fognature, opere viarie, ferroviarie

e in genere infrastrutture di servizio, pratiche agronomiche e

contenuti dei piani di utilizzazione) entro la zona di rispetto è

subordinata al recepimento dei contenuti dell’indagine

idrogeologica di dettaglio (cfr. Studio idrogeologico, idrochimico ed

ambientale del campo acquifero di Borgo Pompilio, Tea S.p.A., 1998), alla

quale si rimanda (cfr. anche la D.G.R. n. 7/12693 del 10 aprile 2003).

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Scheda n. 7

VINCOLO CLASSE CARATTERISTICHE

Insediamenti

relativamente ai

quali sono

documentate

situazioni di

inquinamento

del sottosuolo e

delle acque

sotterranee: sono

generalmente in

previsione o in

atto interventi di

risanamento

3 Area inclusa, ai sensi della Legge n. 179 del 31 luglio 2002 e del

D.M. 7 febbraio 2003 (G.U. n. 86 del 12 aprile 2003), nella

“Perimetrazione preliminare del sito di interesse nazionale Laghi di

Mantova e Polo Chimico”, per la quale area, qualora tale

perimetrazione preliminare venga confermata, gli interventi di

messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale

costituiscono onere reale sulle aree inquinate di cui al comma 10 art.

17 del D. Lgs. n. 22 del 5 febbraio 1997.

Area inclusa, ai sensi del D.M. n. 471 del 25 ottobre 1999 e del D.

Lgs. n. 22 del 5 febbraio 1997, nella “Perimetrazione preliminare

dell’area contaminata sita presso la raffineria I.E.S. di Mantova”

(Determinazione n. 33 del 15 giugno 2001 del Dirigente del Settore

Pianificazione Territorio del Comune di Mantova).

Area inclusa, ai sensi del D.M. n. 471 del 25 ottobre 1999 e del D.

Lgs. n. 22 del 5 febbraio 1997, nella “Perimetrazione definitiva area

contaminata da idrocarburi in P.le Gramsci – ex distributore ESSO

(Determinazione n. 43 del 21 maggio 2002 del Dirigente del Settore

Pianificazione Territorio del Comune di Mantova).

Area inclusa, ai sensi del D.M. n. 471 del 25 ottobre 1999 e del D.

Lgs. n. 22 del 5 febbraio 1997, nella “Perimetrazione preliminare dei

siti contaminati delle Società “Colori Freddi, I.T.A.S., Monfardini,

Sogefi Filtration” (Determinazione n. 66 del 23 novembre 2002 del

Dirigente del Settore Pianificazione Territorio del Comune di

Mantova).

Area inclusa, ai sensi del D.M. n. 471 del 25 ottobre 1999 e del D.

Lgs. n. 22 del 5 febbraio 1997, nella “Perimetrazione preliminare del

sito contaminato della Società “TEA S.p.A. in Vicolo Stretto”

(Determinazione n. 3bis del 15 gennaio 2003 del Dirigente del

Settore Pianificazione Territorio del Comune di Mantova).

(continua)

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(segue Scheda n. 7)

VINCOLO CLASSE CARATTERISTICHE

Insediamenti di

particolare

rilievo non

connotati da

fenomeni di

inquinamento

accertato

3 Cartiera Burgo presso Cittadella, Stazione ENEL in Viale Favorita.

PRESCRIZIONI

Si raccomanda di verificare con cura le modalità di realizzazione di

strutture che prevedano lo stoccaggio o la circolazione di fluidi

pericolosi (cfr. anche Regolamento Locale di Igiene) nonché di

valutare le possibili interferenze con le acque superficiali e

sotterranee.

Si richiede la realizzazione di uno specifico studio idrogeologico

con caratterizzazione chimico-fisica del terreno e delle acque di

falda prima di qualsiasi intervento che coinvolga il sottosuolo.

Tale prescrizione rimane in vigore anche per i siti dismessi o

soggetti a cambiamento di destinazione d’uso.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per qualsiasi

tipo di struttura (D.M. LL.PP. 11 marzo 1988).

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20

Scheda n. 8

VINCOLO CLASSE CARATTERISTICHE

Cimiteri,

Depuratore,

Siti archeologici

3 Cimiteri di Castelnuovo Angeli, Frassino e Formigosa; cimitero

israelitico di località Sparafucile; depuratore comunale di Bosco

Virgiliano; siti archeologici censiti all’interno del Piano Territoriale

di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.).

PRESCRIZIONI

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per qualsiasi

tipo di struttura (D.M. LL.PP. 11 marzo 1988) in progetto nelle

relative fasce di rispetto, l’ampiezza delle quali è fissata dalle

Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Comunale.

In ordine alle prescrizioni di carattere geologico relative ai luoghi di

sepoltura si veda anche il D.P.R. n. 285 del 10 settembre 1990.

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21

Scheda n. 9

VINCOLO CLASSE CARATTERISTICHE

Elaborato tecnico

(parte grafica e

parte normativa)

inerente al

reticolo idrico

principale e

minore del

territorio

comunale ai

sensi della

D.G.R. n. 7/7868

del 25 gennaio

2002 e successive

modifiche ed

integrazioni

4 Reticolo idrico all’esterno dell’edificato: Fiume Mincio – Laghi di

Mantova, Angeli-Cerese, Batela, Canal Bianco, Canale “A” o Torri

Caselle, Canale Acque Alte, Canale “B” o dei Paolotti, Canale

Correntino, Cavalletto Destro, Cavalletto Sinistro, Cavo San

Giorgio, Colarina-Raffaina, Condotto Ceresare, Diramazione

Boccabusa, Dispensatore di Formigosa, Diversivo Mincio, Dugale

Derbasco, Fortuna, Fossamana, Fosso Anitre, Fosso Paiolo Basso,

Guerriera di Canfurlone, Montanara, Naviglio di Goito, Nuovo

Fosso della Posta, Olmolungo, Parcarello, Re di Corniano, Rio

Freddo, Vecchio Cavo San Giorgio Destro e Vecchio Cavo San

Giorgio Sinistro.

PRESCRIZIONI

Vincolo di inedificabilità per fasce di rispetto ad alto grado di tutela,

estese a 10 m da entrambe le sponde dei corsi d’acqua in elenco.

Nelle zone di futura espansione dell’agglomerato urbano e negli

ambiti sottoposti a pianificazione attuativa, tali fasce sono ridotte a

4 m (minima misura inderogabile) su ambedue le sponde, e nel

tratto di sponda compreso tra 4 e 10 m gli interventi sono

condizionati al parere favorevole rilasciato dall’Ente competente

sullo specifico corso d’acqua.

L’ampiezza delle fasce di rispetto ad alto grado di tutela viene

altresì estesa oltre i 10 m dalle sponde laddove la Provincia di

Mantova individua ambiti a rischio idraulico (cfr. Programma

Provinciale di previsione e prevenzione di protezione civile, AMM.

PROV. DI MANTOVA, 2001): tale condizione si verifica ad Est del

Diversivo, in corrispondenza dell’area golenale situata in sinistra

Mincio e delimitata dall’argine maestro del fiume, nonché in un

settore della sponda destra del Dugale Derbasco a confine con il

Comune di Roncoferraro.

(continua)

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(segue Scheda n. 9)

VINCOLO CLASSE PRESCRIZIONI

Elaborato tecnico

(parte grafica e

parte normativa)

inerente al

reticolo idrico

principale e

minore del

territorio

comunale ai

sensi della

D.G.R. n. 7/7868

del 25 gennaio

2002 e successive

modifiche ed

integrazioni

4 All’interno delle fasce di rispetto è consentito esclusivamente

l’esercizio delle attività descritte nelle Norme Tecniche di

Attuazione concernenti il reticolo idrico del territorio comunale ai

sensi della D.G.R. n. 7/7868 del 25 gennaio 2002 e successive

modifiche ed integrazioni.

Divieto di occupazione o riduzione delle aree di espansione e di

divagazione al fine della moderazione delle piene.

Divieto di tombinatura ai sensi dell’art. 41 del D. Lgs. 152/99.

I progetti di manufatti (es. ponti, gasdotti, infrastrutture in genere,

…) coinvolgenti qualunque corso d’acqua (quindi anche in ambito

edificato) fra quelli individuati dall’elaborato tecnico ai sensi della

D.G.R. n. 7/7868 del 25 gennaio 2002 e successive modifiche ed

integrazioni devono essere supportati da specifico studio di

compatibilità idrologica ed idraulica.

Per eventuali opere di arginatura e risistemazione in aree critiche

per l’esondabilità, si devono prediligere interventi con tecniche di

ingegneria naturalistica.

CLASSE CARATTERISTICHE

Tratto compreso fra 4 e 10 m dal ciglio di sponda dei corsi d’acqua

in elenco nelle zone di futura espansione dell’agglomerato urbano e

negli ambiti sottoposti a pianificazione attuativa.

PRESCRIZIONI

3

Si richiede la realizzazione di uno specifico studio idraulico ed

idrogeologico preventivo per qualsiasi tipo di intervento.

Si rende necessaria l’esecuzione di specifiche indagini geognostiche

di dettaglio quali prove penetrometriche o sondaggi per qualsiasi

tipo di struttura (D.M. LL.PP. 11 marzo 1988).

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ULTERIORI PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

Si raccomanda di ridurre allo stretto indispensabile la realizzazione di aree impermeabilizzate

(piazzali asfaltati o cementati), così da limitare i volumi ed aumentare i tempi di corrivazione delle

acque meteoriche in afflusso ai collettori superficiali.

È evidente che un diverso trattamento dovrà essere riservato alle acque piovane provenienti da

insediamenti potenzialmente a rischio.

Il più volte citato D.M. LL.PP. 11 marzo 1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui

terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le

prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e

delle opere di fondazione”, stabilisce al punto C.3 Opere di fondazione - Prescrizioni per le indagini che

solo “nel caso di modesti manufatti che ricadono in zone già note, le indagini in sito ed in laboratorio sui

terreni di fondazione possono essere ridotte od omesse, sempreché sia possibile procedere alla

caratterizzazione dei terreni sulla base di dati e di notizie raccolti mediante indagini precedenti, eseguite su

terreni simili ed in aree adiacenti”.

Pur non essendo meglio specificati dal Decreto Ministeriale quali fabbricati vadano considerati

modesti manufatti, è intuibile non rientrino in questa categoria tutte quelle opere che, per sviluppo

plano-altimetrico e trasmissione dei carichi al terreno, si distinguano dalle costruzioni ordinarie

(comuni case di civile abitazione) di lunga e soddisfacente pratica locale.

Premesso che le schede delle pagine precedenti evidenziano, in talune condizioni,

l’obbligatorietà delle indagini geognostiche per qualsiasi tipo di struttura (cfr. Schede n. 4, n. 5, n. 7,

n. 8 e n. 9), di seguito si enumerano alcune tipologie di interventi connotati da carattere di

straordinarietà.

Con riferimento a questi ultimi si prescrive quindi, indipendentemente dal contesto

ambientale o di vincolo all’uso del territorio in cui ricadano, l’obbligo di effettuare specifiche

indagini geologiche di dettaglio ai sensi del D.M. LL.PP. 11 marzo 1988 e della successiva Circolare

Ministeriale n. 30483 del 24 settembre 1988.

L’elenco non ha la pretesa di esaurire l’intera e peraltro assai vasta gamma degli interventi

edificativi “straordinari”, bensì di fissare alcuni punti fermi ad uso dei Tecnici Comunali che

dovranno valutare in quali situazioni richiedere l’esecuzione di rilievi geologici a supporto dei

progetti presentati da soggetti pubblici e privati.

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Si stabilisce pertanto che debbano sempre essere corredati da indagini geologiche ad hoc i

progetti relativi a:

Ø edilizia ad uso pubblico (es. sedi comunali, scuole, ospedali, luoghi di culto, teatri, …);

Ø edifici condominiali;

Ø palazzi per uffici;

Ø alberghi;

Ø centri commerciali;

Ø nuovi capannoni ad uso artigianale o industriale;

Ø centrali per la produzione di energia;

Ø ambiti sottoposti a pianificazione attuativa e piani di lottizzazione;

Ø reti fognarie ed impianti di depurazione;

Ø strade, ferrovie, idrovie ed opere portuali;

Ø opere idrauliche;

Ø bonifiche agrarie e sistemazioni del territorio;

Ø attività estrattive di materiali da costruzione;

Ø discariche e colmate;

Ø bonifiche di siti inquinati;

Ø vasche e lagune per il contenimento di liquami zootecnici;

Ø depositi di carburanti;

Ø manufatti sotterranei;

Ø cimiteri;

Ø interventi che coinvolgono il sottosuolo di insediamenti artigianali ed industriali, ancorché

dismessi o soggetti a cambiamento di destinazione d’uso (*).

(*) Per tali tipologie di interventi si richiede specificamente la realizzazione di indagini

geologiche finalizzate alla caratterizzazione chimico-fisica del terreno e delle acque di falda.

I Tecnici