Cannocchiale telescopico Meopta TGA 75 OTTICHE Weidmannsheil 57 Il “lungo” estensibile è stato il precursore delle ottiche a lungo raggio in dotazione ai selecontrollori. Il TGA 75 della Meopta costituisce una valida interpretazione, in chiave moderna e abbordabile ai più, di questo indispensabile strumento del cacciatore d’ungulati. 56 Weidmannsheil Cannocchiale telescopico Meopta TGA 75 Testo e foto di Alessandro Magno Giangio R ispetto ai cannocchiali telesco- pici di prima generazione, quelli attualmente sul mercato presen- tano dimensioni e pesi maggiormente a misura e sopportazione umana, e con due vantaggi, affatto trascurabili, in più: costano meno e hanno una qualità ottica quasi uguale. Questo, grazie all’ottimizzazione degli spazi interni e all’impiego di lenti e mec- caniche in grado di ridurre i gap dimen- sionali e qualitativi che caratterizzavano gli strumenti pionieri. Si è quindi passati, progressivamente, da lenti frontali di 85 e 80 millimetri, a misure più compatte quali il 65 e il 75 millimetri, e dai tre stadi di allungamento telescopico, si è arrivati al limite minimo consentito, che è quello dei due stadi. Meopta, azienda della repubblica ceka con grande esperienza nel campo dell’in- tegrazione tra ergonomia e qualità ottica, produce da diversi anni un lungo telesco- pico piuttosto interessante, per presta- zioni e per prezzo: attualmente, infatti, il costo del suo ottimo TGA 75 si aggira attorno ai 750 euro, range assai appetibi- le alla stragrande maggior parte dei cac- ciatori di selezione. Per un anno di censimenti, di caccia e di numerose sessioni al poligono, ho dunque testato questo cannocchiale te- lescopico Meopta TGA 75, nella versione dotata di oculare dritto a ingrandimenti variabili 20-60x, preferendola al model- lo con oculare dritto con ingrandimento fisso 30x (i due oculari sono, comunque, intercambiabili grazie ad una robusta ghiera filettata). Il TGA 75, di serie, viene fornito al cliente completo di cinghia per il trasporto velo- ce, a spalla, sul campo; attacco a vite tipo fotografico; ghiera a vite per collegamento con treppie- de; panno di pulizia per le lenti e gran- di oculari di protezione per le due lenti frontale e oculare. Questo strumento, in posizione chiu- sa, ad uno stadio, misura 25 centimetri, mentre a due stadi, ovvero completa- mente esteso, misura 37,5. Per il suo corretto funzionamento, è necessario estenderlo completamente: infatti, non può essere utilizzato “a uno stadio”. Il suo peso si attesta a 1.150 grammi, privo di oculare: il 30x pesa 285 g, men- tre il variabile 20-60x pesa 355 g. Un lun- go telescopico estremamente compatto, quindi, costruito con l’impiego di spessa e morbida gomma antiurto, completa- mente impermeabile sino a 10 metri di profondità, addirittura. Tali materiali e concetti costruttivi ne fanno un prodot- to insensibile all’umidità, alla pioggia, ai vapori delle nebbie, agli urti. In optional, uno speciale oculare a in- grandimento fisso 30x, denominato WA- R, dotato di speciale reticolo per il calcolo telemetrico delle distanze, e un adattato- re fotografico. La ghiera per la regolazione della mes- sa a fuoco è situata nella prima metà del corpo, mentre la ghiera degli ingrandi- menti è posta direttamente sull’oculare. La ghiera della messa a fuoco possiede una lunga escursione, per cui risulta mol- to facile trovare una messa fuoco precisa; ottima anche quella della variazione d’in- grandimento, non troppo dura per non spostare o disassare lo strumento duran- te la ricerca del target. Entrambe le ghie- re dello strumento sono risultate molto silenziose nella fase di rotazione, qualità molto utile a caccia. Le lenti di questo lungo sono risultate di più che discreta qualità ottica, pertanto mettono l’utente al riparo da ogni sorta di vignettatura e aberrazioni cromatiche; la trasmissione della luce è molto buona sino ai 200-230 metri di distanza: oltre tale limite risulta sempre discreta, anche in condizioni di luce critica; il contrasto