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FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli maggio 2016 n. 1 7 ROMAGNA&DINTORNI R O M A G N A & D I N T O R N I UN FESTIVAL DI LIBRI ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • cinema • gusto • junior MAGGIO 2016 Foto di Adriano Zanni via faentina, 273 tel. 0544 418623 fornace zarattini (RA) rotonda s. michele - uscita casello autostrada APERTO A MEZZOGIORNO E SERA SERATE CON BALLI INDIANI SPECIALIZZATI IN MATRIMONI INDIANI E ITALIANI in allestimento gazebo estivo R e d a z i o n e t e l 0 5 4 4 2 7 1 0 6 8 r e d a z i o n e @ r a v e n n a e d i n t o r n i . i t P u b b l i c i t à t e l . 0 5 4 4 4 0 8 3 1 2 i n f o @ r e c l a m . r a . i t P r e z z o 0 , 0 8 ISSN 2499-0205 C O P I A O M A G G I O RASSEGNE A RAVENNA E CESENA CON I GRANDI DELLA LETTERATURA
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Rd cult 2016 05

Jul 28, 2016

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Rd cult 2016 05
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R O M A G N A & D I N T O R N I

UN FESTIVAL DI LIBRIALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • cinema • gusto • junior

M A G G I O 2 0 1 6

Foto di Adriano Zanni

via faentina, 273 � tel. 0544 418623fornace zarattini (RA) rotonda s. michele - uscita casello autostrada

APERTO A MEZZOGIORNO E SERA

SERATE CONBALLI INDIANISPECIALIZZATI IN MATRIMONIINDIANI E ITALIANI

in allestimentogazebo estivo

• Redazione tel 0544 271068 • [email protected] • Pubblicità tel. 0544 408312 • [email protected] Prezzo € 0,08 ISSN 2499-0205COPIA OMAGGIO

RASSEGNE A RAVENNA E CESENA CON I GRANDI DELLA LETTERATURA

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Se la cultura spostasse voti...

L’ EDITORIALE

Quanti voti sposta davvero la cultura? Siamo sotto elezioni in due dei principali comuni dellaRomagna, Ravenna e Rimini, due comuni che hanno in questi anni investito in cultura e che hannopuntato su questo capitolo come una risorsa in più di un significato. Parliamo di realtà ricche di even-ti, di gruppi di produzione più o meno piccoli, di manifestazioni di portata internazionale come di rilie-vo circoscritto; non si tratta qui di fare classifiche. Ogni città vive una propria realtà, anche se nonsarebbe forse male ricominciare a pensare, come si era iniziato a fare, a livello di Romagna anche inambito culturale per magari mettere insieme risorse e idee (quanto può suonare blasfemo per esem-pio pensare a un unico centro per le grandi mostre d’arte a Forlì?). E ci permettiamo per esempio, daravennati, di agurarci che il festival del fumetto Komikazen fuggito da Ravenna per mancanza, a dettadegli organizzatori, di fiducia e condizioni per continuare a lavorare dopo undici anni e ora “ospitato”a Rimini, possa invece diventare un ponte tra le due città in futuro per poter crescere di più e magariin sinergia. In ogni caso, l’auspicio, sempre, in una campagna elettorale è quella che sia foriera di idee,proposte e anche momenti di riflessioni. Ed è quindi questo l’augurio che facciamo a Ravenna eRimini, a tutte le loro forze politiche, a tutti gli operatori culturali, a tutti i cittadini. Cogliere l’occa-sione per capire cosa deve essere una buona politica culturale di un Comune, quanto deve intervenirenel merito, quanto debba dividere le risorse tra tutti coloro che si propongono o quanto invece debbascegliere e su quali basi e secondo quali criteri. Quanto debba contare la capacità di attrarre pubblicoe parlare ai più o quanto invece la cultura debba sapere rompere con il canone e guardare avanti anchese incompresa dai più. Quanto, ancora, si debba preoccupare di una sorta di “educazione” delle giova-ni generazioni magari entrando nelle scuole e quanto invece debba considerare vitale l’aspetto dell’in-trattenimento in chiave anche economico-turistica. Quanto debba insistere per trasformare la città,per appropriarsi di luoghi comuni e farli diventare contenitori nuovi e impensati (come è accaduto conla Rocca di Cesena, tanto per non andare lontano) o quanto preoccuparsi innanzitutto di farsi custo-de di una memoria. Quanto debba dare lustro con i grandi nomi o quanto debba “sporcarsi le mani”con i quartieri. Risposte naturalmente noi non ne abbiamo, ma coltiviamo il sogno che tanti cittadi-ni in qualche modo le esigano. E sì, sogniamo il giorno in cui la cultura potrà spostare davvero tantivoti, tanti quanti il tema della sicurezza o dell’urbanistica o dei servizi sociali, perché del resto unacittà dove la cultura conta davvero e per tanti, se non per tutti, siamo convinti sarà anche una cittàpiù sicura, più vivibile e forse anche più solidale.

SOMMARIO

TORNA LA MUSICA (FOLK) NELLE A IE A CASTEL RANIEROTORNA LA MUS ICA (FOLK) NELLE A IE A CASTEL RANIERO

Dal 5 all’8 maggio torna a Castel Raniero (sulle colline faentine) la sempre più partecipata rassegna “LaMusica nelle Aie”, tra natura, visite guidate, buon cibo e soprattutto musica folk, da ascoltare lungo unastrada di campagna chiusa per l’occasione al traffico, nelle aie, appunto. Tra gli ospiti Luca Bassanese, LaLeggera e gli Swingari. Info e programma: www.musicanelleaie.it(Nella foto uno scatto da una delle passate edizioni realizzato da Patrick Wild)

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R&DCULTmaggio 2016

• MUSICAL’addio al Velvet........................pag. 8

• TEATROLe giornate dell’Ipercorpo.......pag. 13

• CINEMAIl Bellaria Film Festival.............pag. 14

• LIBRIIntervista a Michele Mari.........pag. 15

• ARTEIl fascino dell’Egitto.................pag. 20

• JUNIORGli spettacoli di Artebebè.......pag. 24

• GUSTOMeldini racconta Stecchetti.....pag. 26

R&D Cult nr. 17 - maggio 2016Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1427 del 9 febbraio 2016

Editore: Edizioni e Comunicazione srlVia della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia CuppiPubblicità: [email protected] tel. 0544 408312 - 392 9784242Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872

Amministrazione: Alice Baldassarri, [email protected]

Stampa: Centro Servizi Editoriali srlStabilimento di Imola - Via Selice 187/189 - 40026 Imola (Bo)

Direttore responsabile: Fausto PiazzaCollaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini,Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori: Gloria Bernabini, Roberta Bezzi, Alberto Bucci,Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Bruno Dorella, Matteo

Fabbri, Francesco Farabegoli, NevioGaleati, Sabina Ghinassi, EnricoGramigna, Giorgia Lagosti, LindaLandi, Fabio Magnani, Filippo Papetti,Guido Sani, Angela Schiavina, SerenaSimoni, Elettra Stamboulis.

Redazione: tel. 0544 271068 [email protected]

Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46)art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

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di Francesco Farabegoli *

C’è questo tizio che ho conosciu-to nel 2000, all’epoca lui avevaappena iniziato l’università e iostavo per andare fuori corso. Sichiama Marco e parlavamo dimusica, era un fan di un sacco dicose che piacevano a me ma avevaquesti gusti personalissimi e cono-sceva tutto. Sembrava non avere lapiù pallida idea di cosa pensasserogli altri di un tal gruppo o di talaltro, ascoltava indifferentemente iPainkiller e Luca Carboni e tutto ilresto. A quei tempi gli ascoltatori atrecentosessanta gradi non eranomica tanti, o meglio, erano già tan-tissimi ma erano tutti come me,cioè, gente che ascoltava solo rockpesante e un po’ di rap e magari unpaio di dischi drum'n'bass, il tuttocon la convinzione di non averealcun preconcetto. Ecco, Marco tiparlava di Max Pezzali con la stessacognizione di causa con cui parla-va dei Napalm Death, conoscevatutta la loro opera, per entrambiammetteva l’esistenza di dischi cosìcosì e si concentrava sugli altri e liconsigliava a tutti. Da Marco hoimparato un sacco di cose giuste,tipo che a parte Scum i NapalmDeath erano quasi il peggior grup-po a cui i membri dei NapalmDeath avessero messo mano – nonè che non conoscessi i Godflesh,ma c'era questa sorta di imprintingche mi bloccava ed era legato acerta roba che avevo probabilmen-te letto sulle riviste. E poi ho impa-rato che la prima Rollins Band èmolto meglio di qualsiasi cosa deiBlack Flag, ad esempio, e poi mi hainfilato a forza in gola l'amore piùtotale per i Type O Negative. Eovviamente Venditti, l'Orso Bruno,secondo le sue parole uno dei piùstraordinari musicisti al mondo. Èstata una cosa più recente: il 2 gen-naio 2012 pubblicò senza dirminulla una dozzina di righe strabi-liate a commento dell’esibizione diVenditti a Che tempo che fa, scriven-do tra l'altro che la canzone “E allo-ra canta”, ultimo singolo del can-tautore all'epoca, «è l’attimo cri-stallizzato ed espanso per cinqueminuti e rotti in cui il groppo ingola si spezza, la faccia si disfa eogni possibile argine di autocon-trollo viene spazzato via per lascia-re il campo al pianto incontrolla-

to». Ai tempi Marco s'era già fattoun po' sfuggente, non ci beccava-mo più così spesso in giro. A uncerto punto ebbe un problema disalute e dovette essere ricoverato etenuto in questo stato di dormive-glia da certe droghe e un annettodopo mi parlò di questa cosa che gliera successa. Mi disse «ero lì e misentivo come in coma però vigile,forse non mi avevano dato abba-stanza droga, così mi è venuta inmente quella volta che misero suun disco di Antonello Venditti a unbambino in coma e il bambino siera svegliato. Ero lì che pensavo,dai, speriamo che arrivi qualcuno emi metta su un disco di AntonelloVenditti». L’altra volta che mi parlòdi Venditti l'aveva appena visto liveda qualche parte per la primavolta, forse era una Notte Rosa nelriminese dove s'era trasferito. Eraestasiato: Marco era un punk,guardava i concerti negli squat,ogni tanto faceva qualche eventoda palazzetto ma nell'ordine di unavolta ogni tre anni, e mi disse, «ionon so se tu sei abituato a questecose ma io non ne avevo idea e lui èarrivato sul palco e c'era tutta lagente che urlava, e nel suo gruppoc'erano due batterie e suonavanopesantissimo. Io ero ìl che c'erofinito quasi per caso e lui ha inizia-to suonando “Che fantastica storiaè la vita”, hai presente, no? Ecco, lagente la sapeva TUTTA, cantavanotutti il testo a memoria che quasilui non si sentiva, così ho iniziato acantare anche io e a un certopunto mi son venute giù le lacrimee non ho più smesso per tutto ilconcerto». Io non ho mai vistoAntonello Venditti dal vivo e direicosì a naso che non ho nemmenoun suo disco originale – ho recupe-rato una raccolta tripla per via diMarco ma la ascolto poco perchè lecanzoni hanno perlopiù questisuoni di merda che non riesco asopportare. Mi sta abbastanza sulcazzo perchè una volta lo vidi stra-

parlare ad una trasmissione diSantoro, forse era appena mortoFalcone e lui parlava con dei ragaz-zi siciliani non capendoci un cazzoe facendomi desiderare la suamorte; e non riuscivo manco acapire cosa cazzo ci fosse da riderenell'imitazione che facevaGuzzanti, cioè, bellissima e tuttoma una volta o due basta e avanza.E poi è il principale iniziatore dellamoda dei film romantici italianitratti da una canzone romanticaitaliana (Notte prima degli esami, 1 e2), e per questa cosa credo sia giu-sto detestarlo. Però c'è un momen-to in cui ha inchiodato il culo purea me. Era uscita la raccolta Max20, a celebrazione del ventennaledi attività di Pezzali, ed era un terri-bile disco con un pugno di bruttiinediti e le canzoni più famose diPezzali a cui venivano aggiuntestrofe cantate da ospiti presi più omeno a caso da tutta la musica ita-liana. Perlopiù aborti e merda dicane, ma a un certo punto arrivò“Quello che capita” cantata daVenditti. La canzone di per sé è unsingolino, niente di che, ma luientra dopo quattro righe e la rendela cosa più emotiva di tutta la car-riera di Pezzali. Un mezzo miracolo.Così, insomma, la ascoltai e perprima cosa pensai a Marco e alfatto che anche su Venditti – comesu tutto il resto – avesse ragione lui.Non lo sento più così spesso, ognitanto scrive ancora sul nostro bloge perlopiù scrive cose giustissime.Credo non si sbracci più ad ascolta-re molta musica nuova, anche iofaccio molta fatica a stare al passo.Magari lo invito al concerto diVenditti e ci facciamo un bicchieredi aranciata amara in onore deivecchi tempi. Spero che nel casoVenditti attacchi con “Che fantasti-ca storia è la vita”.

* fondatore e autore di Bastonate,miglior sito musicale italiano alle ultime

tre edizioni degli Oscar del web

BASTONATE DI CARTA

Venditti e quella “fantastica storia”

I SUOI SUCCESSI IL 12 MAGGIOAL CARISPORT DI CESENA

Antonello Venditti sarà in concerto il12 maggio al Carisport di Cesenanell’ambito del suo tour “Tortuga inParadiso” in cui ripercorre in musicala sua carriera, dai brani dell’ultimoalbum “Tortuga” fino ai grandi suc-cessi del Folkstudio.

IL CONCERTO

R&DCULTmaggio 2016

4 MUSICACONCERTONI

NEGRAMARO, ELIO E LE STORIE TESE E MASSIMO RANIERI: TUTTO IN DUE GIORNITre giorni di concerti dal gusto nazionalpopolare in Romagna. Dopo quello del 12 a Cesena di Venditti (vedi articolo), venerdì 13 maggioal 105 Stadium di Rimini arrivano gli Elio e le Storie Tese mentre sabato 14 al palafiera di Forlì fa tappa il tour dei Negramaro di GiulianoSangiorgi (foto a sinistra) e la stessa sera al Carisport di Cesena concerto-spettacolo di Massimo Ranieri dal titolo “Sogno o son desto”

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MUSICA

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R&DCULTmaggio 2016

IN PIAZZALE FELLINI A RIMINI LANDLORD, RIGHINI, MALATESTA...

Una line up di artisti riminesi per il concerto del 1° maggio di piazzale Fellini, a Rimini (dalle 16a ingresso libero). Si esibiranno i Landlord (reduci da X Factor), Giuseppe Righini, Nashville &Backbones, Rangzen, Miami&the Groovers, Filippo Malatesta e Andrea Amati Band.

ALLA ROCCA MALATESTIANA DI CESENA ROCK’N’ROLL KAMIKAZES

Dalle 15 alle 23 band emergenti, arte, dibattiti sul lavoro e punti ristoro per la festa del 1°maggio alla Rocca di Cesena. Il clou alle 21 con il live dei riminesi The Rock'n'Roll Kamikazes.

ANCHE DAL REGNO UNITO A RUSSI: SIGUE SIGUE SPUTNIK E TIGERTAILZ

Torna il concertone del 1° maggio anche a Russi, in piazzale Farini, dalle 14, incentrato suigeneri glam, new wave e metal. Headliner i londinesi Sigue Sigue Sputnik (molto famosi inparticolare negli anni 80) e Tigertailz, tra i nomi di punta della scena glam-metal brittannica.

PRIMO MAGGIO

ALLA FIERA DI RIMINI GRANDI DJ INTERNAZIONALI E CANTAUTORI ITALIANI

Dal 7 al 9 maggio alla fiera di Rimini appuntamentocon il Music Inside, un intenso fine settimana pertutti gli appassionati di musica e spettacolo. Sabato 7 e domenica 8 maggio, in particolare, lenotti del quartiere fieristico si accenderanno graziealla prima edizione del MiF - Music inside Festival.Un evento che si colloca ai vertici europei grazie auna line up fatta di grandissimi nomi in campohouse, techno e Edm. Tra gli act più importanti disabato 7 (dalle 18 alle 4) Sven Väth, Tale Of Us,Solomun, Len Faki, Jamie Jones, CW/A, Ralf e anco-ra Kollektiv Turmstrasse, Undercatt, Flavio Vecchi,Lehar, Marco EffeeMargot. Domenica 8 invece,dalle 17 alle 2, Ricardo Villalobos (nella foto), NinaKraviz, Ilario Alicante, Pan Pot, Recondite, Raresh,Sonja Moonear, Carola Pisaturo, Rame e Da Vid.Durante il giorno, invece, da segnalare il “Villaggiodelle Arti” del Music Inside Art, che sarà costituitoda vere e proprie ‘case’ nelle quali coabiteranno inampi open space opere d’arte e protagonisti delmondo della musica. Annunciata la presenza di arti-sti italiani come Luca Bassanese, Simone Cristicchi,Vincenzo Costantino (Cinaski), Mauro ErmannoGiovanardi, Cristiano Godano, Irene Grandi, Jack

Jaselli, Landlord, Mau Mau, Fausto Mesolella, Brunori Sas, Modena City Ramblers,Rezophonic, Ridillo e Violetta, che si esibiranno anche in alcune performance live.Per info e programma completo: www.musicinsiderimini.it.

La data è già stata fissata: 24 luglio 2016. E lo stadio Manuzzi di Cesena prenotato. Ora si cercano i soldi e i millemusicisti che faranno parte di quella che potrebbe diventare la più grande band del mondo per realizzare un con-certo intero, ripercorrendo in 20 canzoni la storia del rock. Gli organizzatori di “That’s live” – come è stato chia-mato il progetto – sono gli stessi del Rockin’1000, l’evento organizzato l’anno scorso sempre a Cesena (in parti-colare dal fusignanese Fabio Zaffagnini) per invitare i Foo Fighters in Romagna e di cui ha parlato il mondo inte-ro (con tanto di 30 milioni di visualizzazioni del video su Youtube). E come in quel caso, ora la palla passa ai soste-nitori, per cercare di raccogliere i 100mila euro che servono per realizzare l’evento, tramite crowdfunding e la ven-dita dei biglietti, entro il 24 maggio. A un mese dalla chiusura, sono stati raccolti circa 30mila euro.

Se tutto dovesse andare in porto, il prossimo 24 luglio a Cesena ci sarà anche Saturnino: il celebre bassi-sta di Jovanotti, infatti, ha inviato un video per candidarsi alle selezioni. «Ciao a tutti – si presenta ironica-mente l’artista nel filmato visibile sul web – sono Saturnino, sono un bassista e mi piacerebbe tantissimopoter partecipare a questa edizione del Rockin’1000. Il basso ce l’ho e quello che so fare è questo qua».Quindi attacca il celebre riff di Sunshine of your love dei Cream. «La mia voglia è tanta – concludeSaturnino – spero di essere preso in considerazione».

Il celebre bassistaSaturnino saràtra i millemusicistidel concertonedi Cesenadel 24 luglio

Dopo i Foo Fighters, altri mille sul “palco”per un vero concerto allo stadio di Cesena

IL PROGETTO

IL FESTIVAL

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L’INTERVISTA

La radio di Gene GnocchiNuovo progetto musicale del comico. «Il pubblico sarà protagonista»

C'era una volta un certo Eugenio Ghiozzi: avvoca-to, ma anche cantante e calciatore. Forse più calcia-tore e cantante che avvocato. Poi gli anni passano equel tizio scopre altre passioni e talenti tali da trasfor-marlo in uno dei personaggi più poliedrici – non soloun comico come potrebbe pensare il grande pubbli-co – del mondo dello spettacolo italiano degli ultimitrent’anni. Lo abbiamo intervistato in occasione delsuo nuovo progetto (realizzato insieme a BronsonProduzioni e agenzia di comunicazione TuCo) assie-me al figlio Ercole, “Radio Gnocchi”, che partirà ilprossimo 4 maggio dal Bronson di Ravenna.

Come è nata l’idea? Che tipo di show ci si puòaspettare?

«In realtà non si tratta di un qualcosa strutturatocome un vero e proprio spettacolo. Sarà piuttostouna sorta di seduta d'ascolto intervallata da qualcheconsiderazione ironica. Io e mio figlio metteremo ipezzi e, tra un brano e l'altro, si faranno due chiac-chiere dando qualche informazione sulle canzoni,ovviamente sempre in chiave ironica. Si tratta, in findei conti, di un pretesto per far scoprire della musicache magari non si conosce o che non viene veicolataabitualmente».

E il pubblico potrà interagire, giusto?«Be', essendo una proposta musicale chiaramente

il pubblico è chiamato a decidere se una cosa è di suogradimento o meno, in un modo un po' inconsuetoche però non posso rivelare».

Ci parli un attimo anche di suo figlio datoche, rispetto a lei, è meno sotto la luce deiriflettori.

«Lavora a Milano, fa editing e mixing per una casadiscografica. È appassionato e siamo un po' sullastessa lunghezza d'onda. Mi faceva piacere coinvol-gerlo anche perché solitamente ci vediamo poco. E inpiù è molto ferrato dal punto di vista musicale...».

Quali sono i suoi musicisti preferiti o perlo-meno quelli che ascolta maggiormente negliultimi tempi?

«In questo periodo sto facendo la scelta per questoevento perciò ascolto un po' di tutto: dall'americanadella Graham Colton Band al rock n' roll di PaulWesterberg (ex leader dei Replacements, ndr) il cuinuovo disco è molto bello e lo proporremo alBronson, passando per i Cheap Trick o ancora GreggAlexander dei New Radicals, molto sottovalutati».

Invece un genere o un periodo storico musi-cale che proprio non le piace?

«Faccio molta fatica con sintetizzatori e moog. Perme il rock è chitarra, basso e batteria. Diciamo che glianni 80, nonostante siano l'epoca della new waveche è la madre di molte cose che apprezzo (come adesempio il brit-pop), mi piacciono un po' di meno. Oancora il periodo del progressive e delle suite lunghe13-14 minuti non fa per me».

Lei ha fatto e fa tante cose: attore, condutto-re, comico, calciatore, cantante, scrittore... Mac'è una cosa che attualmente preferisce farepiù delle altre?

«Al momento spero solo di migliorare il dritto neltennis perché voglio partecipare agli “over 60” e cer-care di portare a casa un risultato positivo. Però devoammettere che con dei maestri come Sangiorgi eCasadei faccio molta fatica...».

Come ultima domanda le chiedo di uniredue sue passioni e quindi di accostare una can-zone al suo Parma, dato che è appena statopromosso matematicamente tra i professioni-sti dopo il fallimento...

«Una canzone da associare al Parma? Mi viene inmente “I Want You To Want Me” dei Cheap Trick.Voglio che tu mi voglia. Perché è un inno al rapportoreciproco che mi lega al Parma: io voglio che tu mivoglia bene perché io te ne voglio molto».

Matteo Fabbri

Al Bronson anche i Dandy WarholsE in maggio iniziano i concerti in spiaggia

Oltre al nuovo spettacolo di Gene Gnocchi di mercoledì 4 (vedi in-tervista in questa pagina), al Bronson di Madonna dell’Albero (Ra-venna) in maggio l’appuntamento è per il 5 con una serata all’inse-gna del doom-metal-sperimentale con due nomi noti della scenaitaliana come Ufomammut e OvO, ma soprattutto per l’ultima da-ta della stagione, quella di sabato 14 con gli americani The DandyWarhols (foto in alto) e il loro altenrative rock che, soprattutto inpassato, ha ottenuto anche un importante riscontro commerciale.Maggio, poi, è come da tradizione il mese in cui lo staff del Bron-son si trasferisce al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna propo-nendo un cartellone di concerti indie-rock a ingresso gratuito,sempre di caratura internazionale. Si parte il 7 maggio con inewyorkesi Pop.1280, che presentano il terzo album, “Paradise”,ispirato all’immaginario cyber-punk, per proseguire l’8 con il gara-ge degli australiani Ruminaters, il 12 con il rock psichedelico delleolandesi Blue Crime (foto in basso) e venerdì 13 con i Death Index,duo punk composto dall’americano Carson Cox dei Merchandisee il siciliano Marco Rapisarda (La Piovra, Sgurd, Archaic).

INDIE-ROCK

WHITE FANG, BURIERS E MANU LOUISTRA MOOG DI RAVENNA E CLAN DI FAENZA

Il collettivo anti-rap e alt.folk inglese Buriers nel corso delproprio tour italiano farà tappa il 5 maggio al Moog diRavenna e il 14 al Clandestino di Faenza. Al Moog poi dasegnalare il 12 maggio il concerto folk-rock degli svedesiBarbarisms – di cui il 2 maggio uscirà il secondo album,"Browser" – e soprattutto il 20 i White Fang, una delleband cardine dell’underground rock di Los Angeles.Al Clandestino, invece, in maggio anche l’ambient-drone,dalla Francia, di Witxes (mercoledì 4) e il pop surreale delbelga Manu Louis (giovedì 5).

GARAGE ROCK DA FRANCIA E AUSTRALIAAL MAGAZZINO PARALLELO DI CESENA

Il garage rock dei francesi Black Boys on Moped arriva inItalia con un tour che fa tappa il 4 maggio al MagazzinoParallelo di Cesena, che l’11 ospiterà (sempre in ambitogarage) gli australiani The Ruminaters (anche l’8 all’Hana-Bi).

LA REGINETTA DELL’ANTI-FOLKERIN K A GAMBETTOLA

La cantautrice inglese Erin K, proclamata “la reginettadell’anti-folk” sulla scena internazionale, sarà venerdì 6maggio in concerto al Treesessanta di Gambettola.

IL BRANCO, DA ROMA,ALLA ROCCA MALATESTIANA DI CESENA

Il tour dei romani Il Branco, con il loro stile cantautorale,farà tappa alla Rocca Malatestiana di Cesena il 14 maggio.

AL BOCA BARRANCA DAL SOUL DI WENAAL COUNTRY-FOLK DEL CANADESE CORB LUND

Al Boca Barranca di Marina Romea il 6 maggio concerto diWena, una delle voci più importanti della scena soulitaliana, il 7 appuntamento con il canadese Corb Lund, tra ibig della musica country-folk d’oltreoceano, il 20 ilcantautore blues-folk-rock Cesare Carugi e infine il 27 ilroots rock-americana degli italiani Mandolin' Brothers.

AGENDA ROCK E DINTORNI

Gene Gnocchi

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MUSICAR&DCULTmaggio 2016

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ROCK USA & UK

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MUSICA

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R&DCULTmaggio 2016

Le tre vite di Paolo Mongardidi Bruno Dorella *

Zeus Motomonotono - Fuzz Orchestra Uccideteli Tutti!Dio riconoscerà I Suoi - Fulkanelli Harmonikes MundiQuesto mese voglio parlarvi di uno stakanovista che lavora pertre, per cui “un disco al mese” diventa trino. Il batterista PaoloMongardi è uno dei musicisti italiani più interessanti in circola-zione. Tecnica solida, curiosità a 360° che lo rende poliedriconegli ascolti e negli approcci musicali, sedere ben piantato sul fur-gone, macina centinaia di date ogni anno con i suoi tre progetti:Fulkanelli, Zeus! e Fuzz Orchestra. Viene da esperienze eteroge-nee (Transgender, Rebelde, Jennifer Gentle, Il Genio, è statoarruolato per un po’ anche nei miei Ronin), e ora ha trovato un equilibrio di intensitàartistica con i suoi tre gruppi, che in pochi mesi hanno pubblicato tre dischi molto inte-ressanti. Partiamo dai più pirotecnici del lotto, gli Zeus!, duo che unisce la furia delpunk e del grindcore con strutture più complesse che rimandano al jazzcore e al prog,senza essere in realtà nulla di tutto questo. Originali e piuttosto impressionanti dal vivo,Mongardi e il suo socio Luca Cavina (anche nei Calibro35) hanno realizzato“Motomonotono”, che è un gran bel lavoro, anche se in parte ripete la formula già ascol-tata sui precedenti “Zeus!” e “Opera”. Se ne è andata la sorpresa quindi, ma“Motomonotono” è il disco della consacrazione, che li posiziona definitivamente anchea livello internazionale. I Fuzz Orchestra nascono invece senza di lui, dalle ceneri deibenemeriti Bron Y Aur. Da quella esperienza, Luca Ciffo e Fiè ripartono col batteristaMarco Mazzoldi, che lascia dopo il secondo album. E qui subentra Mongardi, dando algruppo una nuova spinta propositiva che si riflette soprattutto nella quantità notevoledi concerti in tutta Europa. Il nuovo album “Uccideteli Tutti! Dio riconoscerà I Suoi” èil quarto, ed anche qui, scoperta ormai la formula (riff sabbathiani con campioni presida cinema di culto, archivi, registrazioni d’epoca eccetera), la sorpresa lascia il posto allaconferma di trovarsi davanti a un gruppo importante. L’apporto del geniale EnricoGabrielli all’arrangiamento dei pezzi contribuisce a dare quella freschezza e quel moodcinematografico che potrebbero essere lo sviluppo più interessante per il gruppo in futu-ro. Chiudiamo con i più oscuri, e per certi versi anche più affascinanti del lotto, iFulkanelli, duo di improvvisazione radicale con il chitarrista Cristian Naldi (anchenei Ronin e nei Mise En Abyme). Su “Harmonikes Mundi” non c’è formula, non c’èsentiero tracciato, si viaggia in equilibrio precario sui sentieri accidentati di improvvi-sazioni scomode, spigolose, ma con un elemento di circolarità quasi rituale che, supera-ti gli eventuali blocchi iniziali e lasciando lavorare liberamente orecchie e cervello, cat-turano e coinvolgono in un’ architettura sinuosa. Speriamo dunque che Mongardi con-tinui con questa intensità qualitativa e quantitativa. Non è da tutti. Teniamocelo stretto.

* Batterista dei Bachi Da Pietra e degli OvO, chitarrista dei Ronin, membrodella Byzanthium Experimental Orchestra, felicemente ex discografico, aspi-rante sommelier, orgoglioso ravennate d'adozione, in attesa della giornata di

48 ore per poter finire un paio di cose.

UN DISCO AL MESE

FLESHTONES E BELLRAYSAL SIDRO DI SAVIGNANOGli americani The Fleshtones (foto inalto), leggenda garage-rock con 40 annidi carriera alle spalle, saranno il 12maggio al Sidro di Savignano che poi il 18ospita un’altra band garage americana(con influenze soul) The Bellrays (quisotto la carismatica cantante LisaKekaula) e il 20 gli storici punk-rockersemiliani Paolino Paperino Band.

TRA METAL E PUNK, CON CONAN E MF&GG'SQui sopra gli americani Me First and the Gimme Gimmes, noti per le loro cover punk di branifamosi, saranno il 7 maggio al Vidia di Cesena. Gli inglesi Conan (foto qui sotto), una delle banddoom metal più chiacchierate, saranno invece il 20 al Wave di Misano in unica data italiana.

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8

MUSICAR&DCULTmaggio 2016

Dischi (e libri) da isola desertaCONSIGLI D’AUTORE

di Adriano Zanni *

Una volta per operazioni di questo tipo si tiravano in ballo isole deserte e ci si scervellava a com-pilare liste e classifiche delle quali non si era mai soddisfatti. Restavano inevitabilmente fuori milio-ni di dischi che avresti voluto inserire ma che per motivi di spazio non potevano essere della parti-ta. Se te ne vengono chiesti 10, sei certo che avresti dovuto avere la possibilità di sceglierne alme-no 20. Se sei alle prese con una top 20 tisembrerà inconcepibile doverne esclude-re un’altra trentina almeno e così via.Piace illudersi che la giusta dimensionesarebbe quella, comoda comoda, dei 100dischi della vita, anche se poi ci si rode-rebbe il fegato per l’esclusione del101esimo. Questa volta pero e’ diverso,questa cosa si chiama “Consigli d’auto-re” ed immagino che sia una cosa diver-sa dai “dischi da portarsi su un’isoladeserta”, sarà più’ semplice. No, non èvero, probabilmente perché non so qualefra le due parole “consigli” ed “autore”mi intimorisca maggiormente, e perchémessa giù così e pensandomi autore che dà consigli sento il panico da playlist addirittura aumen-tare. Quindi, ok, ragiono alla vecchia maniera, me ne frego, penso all’isola deserta e mi scelgo unpo’ di cose da portarmi dietro, cose utili, non il meglio del meglio, non le cose più importanti dellastoria, solo cose utili a passarsela un po’ meglio. Come scegliere i pezzi da caricare sul telefono primadi un viaggio. Che poi tanto, a destinazione, la voglia di ascoltare qualcosa che non ti sei portatoprenderà il sopravvento su tutto, amen e via di rimpianti.

The Velvet Underground & Nico (1967 Verve Records) Il disco della banana. C’è tutto inquel disco come forse mai più è successo nella storia del rock. Furia e dolcezza, eroina e poesia, artee psichedelia, visioni e rock’n’roll. Poi, basterebbe anche solo “All tomorrow’s parties” per essere inpace con se stessi ed il mondo intero.

Jesus & Mary Chain - Psychocandy (1985 Reprise Records) Non date retta ai vecchi rin-coglioniti che quando parlano di grandi truffe del rock’n’roll tirano in ballo sesso e pistole, questae’ l’unica vera e grande truffa del rock and roll. O forse sarebbe meglio dire che è la piu’ grande ten-tata truffa. Volevano farci credere che fosse rumore nascondendoci dentro pacchianamente melo-dia allo stato puro, come nemmeno quell’idiota di Brian Wilson in trip da Scientology avrebbesaputo fare. le melodie pop per definizione, il pop inglese. Non ci siamo cascati.

Ramones - It’s alive ( 2LP 1979 Sire Records) Poche storie e poche chiacchiere, il rock’n’-roll dell’era moderna. Una scelta ruffiana e comoda, un disco doppio, un milione di canzonetteseparate alla velocità della luce da quattro ragazzetti in jeans e giacche di cuoio ed intervallate daipiu’ leggendari di sempre “one two three four”. Gabba Gabba Hey.

Husker Du - Warehouse: Songs and Stories (2LP 1987 Warner Bros) Quelli fighi e colti viconsiglieranno tutta la vita Zen Arcade o magari qualcuno dei successivi usciti per SST, ma io miporto sull’isola deserta il disco d’addio uscito per la major sporca e cattiva. Come a dire, siamo rima-sti fremi a quel punto, non ci muoviamo da qui. Non abbiamo ancora avuto la forza di riprenderci.E lunga vita a Greg Norton.

Cormack McCarty - The Road (2006 Einaudi) Un immensa e commuovente storia diamore e speranza, grande letteratura americana camuffata da romanzo di genere. Ce la caveremo?Sì, ce la caveremo e non succederà nulla di male perché noi portiamo il fuoco. Ah cavolo, è un libro,vabbè, il fuoco, al massimo potrete usarlo per accendere un fuoco.

Sonic Youth - Daydream Nation (1988 Enigma Records) Che diavolo volete mai che sipossa dire per descrivere un disco come questo… In questo caso l’essere inserito in una lista da isoladeserta oppure in quella dei dischi più importanti di sempre, può coincidere senza problemi.

Kraftwerk - Computer World (1981 - Warner Bros Records) Ma davvero è del 1981? Ildisco dei Kraftwerk forse meno idolatrato da ogni intellighenzia, ma chi se ne frega, mi mette alle-gria con quelle ridicole voci sintetiche che recitano numeri e parole. E poi si balla, con quel disco siballa, e da soli, su un’isola deserta, ballare aiuta.

The Wedding Present - George Best (1987 Reception Records) Sfigato, sfortunato e sotto-valutato (come nelle migliori tradizioni) pop anfetaminico inglese. Velocità d’esecuzione chitarristi-ca e drumming potente, canzonette d’amore e storie banali di tutti giorni. Non so resistere aiWedding Present, da sempre, è più forte di me. E siccome sull’isola mi mancherà pure il calcio, lafoto di George Best in copertina innescherà ricordi di epiche sfide e gloriosi mercoledì di coppa.

Johnny Cash - Ring of fire, the legend of Johnny Cash (2005 Islan Records) Una dellemille raccolte di Cash. Non potrei immaginare di vivere isolato dal mondo e non poter ascoltare ditanto in tanto l’uomo in nero. A Dylan posso rinunciare, a Cash no. E allora niente robe strane eclassici minori, tutti i suoi fottuti e leggendari cavalli di battaglia senza fronzoli.

Tim Buckley - Starsailor (1970 Straight Records) Un disco bellissimo, di un autoreimmenso, la sua opera piu’ compiuta e irripetibile. Capace di commuovere e lasciare senza fiato.Jazz, folk, blues, psichedelia e la voce di Dio. Senza tempo. Suonate “Song to Siren“ all’alba sullaspiaggia dell’isola e attendete che le sirene arrivino. Perché arriveranno, statene certi.

The Clash - London Calling (2LP 1979 Epic Records) Potevo anche esagerare e scegliereSandinista che è triplo, ma London Calling è gia completo così ed è un disco epocale. Con questo tiporti dietro tutto quanto può servire in lungo periodo di isolamento, rock, punk reggae, rockabilly,funk. Muhammed Ali e Le Supremes.

Judith Schalansky - L’atlante delle Isole remote (2014 Bompiani) Un piccolo capolavorodi inventiva e grafica, un girellino del quale ti innamori a prima vista, come una cotta al liceo.Tuttalpiu vi servirà a rendervi conto che tutto sommato potevate finire i vostri giorni in un isolaben peggiore di quella in cui siete finiti. Ah, è un altro libro, vabbè amen.

Sound artist, field recordist, fotografo e videomaker, il 51enne ravennate Adriano Zanni con lo pseudoni-mo Punck ha pubblicato a inzio anni 2000 alcuni album di musica sperimentale che hanno attirato l’atte-zione anche della prestigiosa rivista inglese The Wire, finendo in una delle sue celebri compilation, “Tapper”.

di Luca Manservisi

Per molti è stato un vero e proprio shock.Annunciato in un giorno di aprile su Facebook, comeun concerto qualsiasi. Il Velvet chiude. O meglio,«abbandona la storica sede di Rimini, aSant’Aquilina», per proseguire la propria attività «inaltri luoghi e in altre forme», non ancora specificati.Tra qualche produzione esterna, concerti aSant’Aquilina e allo Slego (l’altro storico club rimine-se, chiuso a Viserba nel 2000 per far posto a delle vil-lette, la cui attività è proseguita poi di fatto allo stessoVelvet) hanno sfondato quota mille gli eventi organiz-zati in 27 anni di storia (l’apertura è del 1989), quasitutti di caratura internazionale, tanto da far diventareil Velvet un punto di riferimento nel panorama dellamusica (alternativa, ma non solo) italiana, a partiredall’ormai inconfondibile logo.

La decisione arriva – hanno ricordato dal locale –nell’imminenza della sentenza del Consiglio di Statoche sancirà la necessità di smontare la famosa salagrande del Velvet, dove si sonosempre tenuti i concerti piùimportanti, e di fronte alle diffi-coltà nel trovare un accordo conla proprietà (alla scadenza delcontratto d’affitto) per l’acquistodell’area al fine di sviluppare unnuovo progetto edilizio, sostenu-to pure dall’Amministrazione.

L’ultimo appuntamento sarà una grande festa dichiusura che il locale ha deciso di organizzare dal 20 al22 maggio, giorno e notte nonstop, “Good ByeVelvet!”, con la partecipazione di artisti che in questianni hanno incrociato la strada del club, a cui è statainviata una sorta di chiamata aperta.

Ne abbiamo chiesto di più a Lucia Chiavari – mogliedel fondatore Thomas Balsamini, scomparso a 47anni il 10 giugno 2013 per una malattia – che insie-me a Renzo Travagliati gestisce attualmente il locale.

Lucia, puoi già anticiparci qualcosa di questafesta?

«Non si sa cosa accadrà durante l'evento finale. Èun work in progress di energie, sentimenti, racconti,musica suonata e mixata, oggetti storici... Un puzzleche si comporrà nei prossimi giorni unendo tutti colo-ro che vorranno portare il loro contributo a questosaluto collettivo di un'epoca».

Ad alcuni giorni dal vostro annuncio, avete leidee più chiare sul futuro?

«No, è prematuro dire oggi cosa faremo da qui inavanti. La decisione che ha preso l'attuale gestione delVelvet è troppo fresca e solo il fatto di metabolizzare lachiusura e organizzare un finale degno ci impegnatutte le energie possibili. Poi è chiaro, delle idee leabbiamo già, non siamo gente abituata a stare con lemani in mano, ma vogliamo anche prenderci il tempoper valutare le opzioni e le offerte migliori con calma eserenità».

Qual è il risultato più importante che aveteottenuto in questi anni? Di cosa siete particolar-mente orgogliosi?

«Oltre al fatto evidente di aver portato a Rimini oltremille concerti di musica dal vivo e di aver educatomusicalmente due generazioni di affezionati e appas-sionati clienti, credo che il risultato più importante, e icommenti arrivati dopo l'annuncio della chiusura lodimostrano, sia stato quello di aver offerto un luogounico. Un luogo nel quale essere se stessi, da vivere

senza preconcetti, un luogo amisura di tutte le età nel qualedivertimento, musica, emozioni,cultura e arte hanno convissutoegregiamente per tanti anni allaportata di tutti arricchendo ilpatrimonio umano di questo ter-ritorio».

Qual è il concerto a cui seipiù legata?

«Sicuramente gli Skunk Anansie, nel 1997, perchélo ricordo come fosse oggi in ogni dettaglio. È stato ilprimo concerto visto al Velvet e anche il mio primogiorno di lavoro in questo club incredibile. Cercavanouna guardarobiera e il mio ex, che lavorava già alVelvet nella sicurezza e che oggi è un “pezzo grosso”nelle produzioni musicali italiane, mi aveva proposta.Esperienza incredibile perché l'atmosfera dentro alVelvet, quando ti vengono aperte le porte dello staff, ècome un lungo, caldo abbraccio, che nel mio caso durada 19 anni...».

A restare nella storia, tra gli altri, anche quel-lo di Deus e Pavement, nella stessa serata, conqualche problema tecnico...

«Sì, è il secondo che mi viene in mente. Giugno1999. Tra i due gruppi non fu semplice decidere a chispettasse essere headliner, erano già importanti tutti e

L’INTERVISTA

L’ultimo ballo al VelvetChiude dopo 27 anni la storica sede di Sant’AquilinaParla Lucia Chiavari, tra ricordi e il futuro da scrivere

In maggio la festa di chiusura, chedurerà tre giorni

Adriano Zanni(autoscatto)

Gli Afterhours al Velvetnel corso della festaorganizzata in memoriadel compianto fondatoredel club riminese, ThomasBalsamini, in occasionedel suo compleannonell’aprile del 2015

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Da quello che silegge sul web o nellacartella stampa quadentro dovrebbe esser-ci del “punk da balera”o comunque del liscioarrangiato in manierasperimentale. Così tiviene voglia di ascol-tarlo, questo bizzarro(fin dalla copertina)nuovo progetto diMirco Mariani, can-

tautore e polistrumentista originario di San Piero in Bagnoche si è fatto apprezzare con i suoi Saluti da Saturno e che vienespesso citato per essere da tempo tra i collaboratori di VinicioCapossela. Un progetto – ribattezzato Extraliscio – che sullacarta sarebbe piaciuto pure a Vinicio, in effetti: rivisitare unatradizione distante anni luce dal mondo pop-rock come quelladel liscio romagnolo, seppur già ampiamente sdoganata. Ilproblema è che più che a una rivisitazione, siamo di fronte a unomaggio (almeno in alcuni pezzi) fin troppo fedele. Tanto chese lo si ascolta distrattamente la domanda che potrebbe sorge-re spontanea è: perché? Perché dare tutto questo spazio aMoreno il Biondo o a Mauro Ferrara, “La voce di RomagnaMia nel mondo” che, non so se mi spiego, è proprio quella vocedi Romagna Mia? La risposta che mi sono dato è altrettantosemplice: perché Mariani si diverte come un pazzo. E ci pren-de pure anche un po’ in giro, probabilmente. Ma va bene, diver-tiamoci, e ascoltiamo queste “Canzoni da ballo” (come il nomedel disco, uscito mesi fa per la bolognese Garrincha Dischi),che quando lo diventano meno, da ballare, crescono con gliascolti e si fanno pure apprezzare. Perché il talento di Mariani(e degli ottimi musicisti che suonano nel disco) è intatto, e losi nota a più riprese, qua e là lungo la scaletta. Tanto che l’al-tra banale considerazione da fare, forse, è: peccato. Peccato chenon ce ne siano meno, di canzoni da ballo, e più invece come “Amodo mio”, “La luna nel pozzo” o “Alla fermata”. Ma in quelcaso non sarebbe nato Extraliscio. Prendere o lasciare.

LA ROMAGNA IN CUFFIA

Il liscio di MarianiPrendere o lasciare?

di Luca Manservisi

MUSICA

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R&DCULTmaggio 2016

due anche se in quel periodoper me e Thomas, e per moltialtri affezionati clienti delVelvet, “The Ideal Crash” deiDeus era l'album del momen-to... Comunque, alla fine si deci-se che per primi avrebbero suo-nato i Deus: iniziarono regolar-mente il loro concerto che duròin tutto credo due brani, ilsecondo dei quali,“Magdalene”, ricominciato einterrotto per ben tre volte e poiabbandonato dalla band perscendere dal palco e tornarsenenei camerini. Per un problematecnico infatti la luce continua-va a saltare, facendo spegnereogni volta anche gli impiantiaudio. Il pubblico, giustamenteinferocito, aveva iniziato a gri-dare “Velvet paga la luce! Pagala luce!”. Il gruppo, con la metàdei tecnici che sembrava averfumato troppo (o forse era ilcaldo), era molto agitato e noiavremmo voluto seppellirci inquel momento. Per fortuna, sidecise con grande coraggio difare il cambio palco e far salireugualmente i Pavement. Inutiledescrivere per quanti minutitrattenemmo tutti il respiro prima di rilassarci ecapire che avevano iniziato, stavano suonandoe stava filando tutto liscio con la corrente.Sicuramente la bellezza di quel concerto neimiei ricordi è stata ampliata dalla sensazione disollievo quando i Pavement terminarono il lorospettacolo senza ulteriori intoppi! Poi, dio gra-zie, anche per le nostre coscienze, dopo un paiodi giorni venimmo a sapere che il giornoseguente, alla data prevista dei Deus ad ArezzoWave era successa la stessa magagna...».

Come sono cambiati in vent’anni, artistie pubblico?

«Siamo tutti figli del nostro tempo. Se vuoisapere come sono oggi artisti e pubblico fai ungiro sui social. Venti anni fa per saperlo doveviguardarti intorno e i locali notturni erano unottimo punto di osservazione».

Quali sono i tuoi club preferiti?

«Quelli in cui, quando varco la porta d'in-gresso, avverto di entrare nel mondo di qualcu-no che ama la musica prima di tutto e poi possi-bilmente una serie di altre cose come l'arte, lafotografia, il cinema, il cibo e dove il lato umanodi chi ci lavora e dei clienti è considerato unvalore. L'identità è fondamentale».

E la qualità più importante per la musi-ca dal vivo?

«Visto quello che sta succedendo in Italia daqualche anno e che nel resto del mondo succe-de già da un po’, la qualità che un club di musi-ca dal vivo dovrebbe avere è quella di riuscire arimanere un club. Entro i prossimi 20 annianche in Italia vedremo nascere strutture fan-tastiche per la musica: moderne, spaziose, benareate, con tutti i crismi per ospitare i più gran-di show del mondo. Ma il club è un'altra cosa. Operlomeno lo era, nel caso del Velvet...».

GIACOMO TONI

Il cantautore forlivese Giacomo Tonisarà in concerto il 13 maggio al PetitArquebuse con la sua 900 band e inversione “solo” con pianoforte il 19al Cisim di Lido Adriano.

DUO BUCOLICO

Il Duo Bucolico presenta il nuovo disco“Cosmicomio” il 7 maggio al Bikini diCattolica.

THE DOORMEN

Il 27 maggio The Doormen suonerannoin piazza Marsala, a Ravenna.

MARA

La cantautrice ravennate Mara dal vivoil 22 maggio al Quevida di PortoCorsini e il 25 al Magazzino Parallelo diCesena.

JARRED, THE CAVEMAN

Il 21 maggio i Jarred, The Caveman, daSantarcangelo, live alla Rocca diCesena.

LU SILVER STRING BAND

Nuovo disco anche per i cesenati TheLu Silver String Band: live il 14 alPeter Pan (Marina di Ravenna) e il 29al Caffè degli artisti di Cesenatico.

AMADEI E LES PASTÌS

I riminesi Riccardo Amadei e Les Pastìsil 7 maggio alla Rocca di Cesena.

THE SPACEPONY

I ravennati The Spacepony il 15maggio dal vivo al bagno Waimea diMarina di Ravenna.

ROMAGNA IN TOUR

«Anche in Italia vedremo nascere strutture fantastiche per la musica:

moderne, spaziose, ben areate...Ma il club è un’altra cosa

O perlomeno il nostro Velvet lo era»

Lucia Chiavaricon ThomasBalsamini

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IL FESTIVAL/1

Il viaggio attraverso i continenti di Ravenna JazzDa Avishai Cohen a Michel Camilo, dai Sacri Cuori a Carmen Souza alla 43esima edizione della rassegna

Un vero mappamondo del jazz, con innumerevoli sfumature stilistiche: dal 2 al 14 maggio andrà in scena la43eisma edizione del festival Ravenna Jazz.

Sarà la monumentale produzione originale “Pazzi di Jazz” Young Project, a ingresso gratuito, a dare il via, lunedì 2maggio, a Ravenna Jazz 2016. Sul palco allestito in Piazza del Popolo saliranno ben 250 giovanissimi esecutori.Sono le imponenti masse orchestrali e corali selezionate all'interno delle scuole ravennati e preparate dai grandi arti-sti che con loro condivideranno il palco: Paolo Fresu come solista di spicco alla tromba, Tommaso Vittorini comearrangiatore e direttore d'orchestra, Ambrogio Sparagna e Alien Dee come solisti-direttori.

Il teatro Alighieri ospiterà poi quattro concerti ad alto impatto emotivo. Il trio tutto israeliano del contrabbassistaAvishai Cohen (giovedì 5 maggio) mette in cortocircuito il jazz afro-americano più classico con le spezie sonore delMediterraneo e il Medio Oriente. Un deciso cambio di rotta si avrà coi Take 6 (sabato 7): dopo essersi conquistatouna fama planetaria per i suoi sofisticati impasti timbrici e l'ammirevole senso del ritmo nel campo del gospel, il R&Be più in generale del crossover canoro, questo gruppo vocale americano a cappella ha conquistato anche il mondodel jazz.

I toscani Funk Off annunceranno la loro presenza a Ravenna Jazz con alcune parate a suon di musica lungo lestrade del centro storico, con partenza sempre da Piazza del Popolo: tre uscite il 7 maggio (ore 12; ore 16; ore 19.45)e due l'8 maggio (ore 12; ore 17). Dopo essersi fatti apprezzare nella veste di marching band, la sera di sabato 8 sali-ranno insieme alla cantante Karima sul palco dell'Alighieri, dove avranno modo di far esplodere tutto il loro scate-nato repertorio funk-jazz.

Il festival aggiungerà poi un nuovo tassello alle tante star del jazz latino ospitate nel corso degli anni. Sabato 14arriverà infatti il pianista dominicano Michel Camilo, solista di abbagliante virtuosismo, capace di infondere lapropulsione cinetica delle musiche caraibiche nelle più sofisticate forme jazzistiche.

All'interno della rassegna si distingue una sezione dedicata alle proposte più insolite: sono i concerti di “Ravenna43° Jazz Club”. Il primo di questi appuntamenti, venerdì 6 maggio al Cisim di Lido Adriano, darà spazio al caleido-scopico blues psichedelico dei romagnoli Sacri Cuori, ai quali si aggiungerà il cantante Terry Lee Hale per dareancor più risalto alla matrice cantautorale e ai riverberi texani della band guidata dal chitarrista AntonioGramentieri. Il “Jazz Club” tornerà poi in scena tutte le sere dal 9 al 13 maggio, con una particolare attenzione allemille sfumature del canto. Si inizia con i vividi colori del Brasile: lunedì 9 al Mama's Club con l'intreccio di voci, chi-tarre e percussioni del duo As Madalenas, ossia la musica brasiliana d'autore secondo Cristina Renzetti e Tati Valle.Nella stessa giornata del loro concerto, presso il Liceo Artistico "Nervi-Severini", le due artiste saranno anche pro-tagoniste di un workshop, Di particolare intensità è anche l'arte canora di Carmen Souza, diva portoghese dellaworld music: il suo quartetto Epistola, co-diretto con il bassista Theo Pascal, si ispira alle origini capoverdiane dellacantante per dare vita a una musica che ha tutto il sapore di un jazz tropicale (martedì 10 al Teatro Socjale diPiangipane). Con i GoGo Penguin (mercoledì 11 al Cisim), da Manchester, si farà un tuffo nel più vorticoso nu-jazz britannico. Difficile immaginarsi qualcosa di musicalmente più insolito dei Blues Burdèl (giovedì 12 alMama's Club): questo quartetto vocale esegue infatti un repertorio di canzoni romagnole, tradizionali e non, ambi-ziosamente trasformate con le sonorità del blues e le armonie del jazz. Con l’inglese Anthony Strong (venerdì 13al Teatro Socjale) si passa al genere crooning: un classico del jazz cantato.

Infine, sono ormai una tradizione del festival i concerti “Aperitifs”: appuntamenti pomeridiani nei locali del cen-tro di Ravenna, tutti a ingresso gratuito e all'ora dell'aperitivo. La loro formula (sono tutte esibizioni in solo) è unostimolo alla massima creatività per gli artisti coinvolti. Si partirà all’insegna ancora della musica brasiliana con ilchitarrista e cantante Rogerio Tavares e il suo "Brasiliando" (giovedì 5 maggio s Leonardi Dolciumi 1957). "JustMusic!" del chitarrista e cantante Filippo Tirincanti sarà un'eclettica miscela di rock, pop, R&B (venerdì 6, CaffèPasticceria Palumbo). Sulla stessa sintonia proseguirà un altro cantante-chitarrista, Moris Pradella, il cui "Souland More" accelera piuttosto sulla corsia del rock più graffiante e del soul (sabato 7, Pasticceria Ferrari). La musicabrasiliana ritorna, inframmezzata dal canzoniere italiano, con "I dieci giardini" di Cristina Renzetti (domenica 8,l'Alighieri caffè) e poi ancora lunedì 9 a Casa Spadoni con la cantautrice Tati Valle e il suo "Livro dos dias". Il jazzpiù intenso sarà alla base di "Sax for Sonny" del sassofonista Alessandro Scala (martedì 10, Due Dame). Pop d'al-to profilo e jazz sono il "My Favorite" del pianista e cantante Lorenzo Pagani (mercoledì 11, Caffè del PonteMarino). Blues, Brasile e jazz costituiscono il "Variopinto" solo voce-chitarra di Federico Codicè (giovedì 12,Vineria Nuova). Cantautore ribelle e iconoclasta, il pianista-cantante Giacomo Toni porterà il suo "Piano PunkCabaret" al Cabiria wine bar (venerdì 13). L'ultimo “Aperitif” sarà con Giorgio 'Mr. Blue' Cavalli e il suo "Non soloblues" per voce e chitarra (sabato 14, Pasticceria Ferrari).

Info e programma completo: tel. 0544 405666 e www.ravennajazz.org.

Sam Paglia e l’elettricità: due sere live a Cesenatico

Si terrà il 7 e l’8 maggio a Cesenatico la prima edizione del-l’Electric Happiness Mini Festival, rassegna dedicata a tuttaquella musica fuori dagli schemi e difficilmente collocabile inun genere ma con una certa attinenza con l’elettricità (da quiil nome): tastiere vintage come organi Hammond, piani elet-trici e sintetizzatori uniti a soul, jazz, dance o afro funk. Il fe-stival è ideato e curato da Sam Paglia, organista Hammond ecompositore di Cesenatico, classe 1971 e primo artista adaprire questo piccolo evento di due giorni che vedrà duegruppi distinti esibirsi nel Teatro Comunale di Cesenatico.Fuori dal coro sono le due proposte di questa prima edizio-ne: Sam Paglia (nella foto), appunto, col suo quartetto (fe-steggiano i 20 anni di attività, 7 dischi e oltre 1200 concertitra Italia ed estero, iniziando con le prime date proprio a Ce-senatico) e i giovani bolognesi Rumba De Bodas, otto ele-menti uniti in questo progetto dal 2008, presenti nei miglio-ri festival europei col loro sound che mischia swing, elettro-nica, ska, e dance.

IL FESTIVAL/2

Carmen Souzae i Take 6, tra iprotagonistidi Ravenna Jazz

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CUCINA BIOLOGICATOSCO-ROMAGNOLA, VEGANA, VEGETARIANA

A due passi dal Teatro Alighieri

RavennaPiazza Einaudi 1 - 1° piano

Tel. 334 3339725 dietro Piazza del Popolo, Palazzo dell’Orologio

Ristorante Verde Bio

Un ristorante davvero unico, perchè propone le specialità della cucina toscana e romagno-la, insieme ad una accurata selezione di piatti della cucina vegana e vegetariana. Tutto ri-gorosamente bio. Un connubio così perfetto, che mette d’accordo tutti (in famiglia), puònascere solo dalla condivisione e passione per il proprio lavoro della gentilissima Marina edel toscanaccio Franco. Anche il luogo è originale, una terrazza unica nel cuore della città,al primo piano dell’edificio dell’orologio di piazza del Popolo.

In occasione della prima edizione della Festa del Cappelletto , che siterrà in piazza del Popolo a Ravenna il 13, 14 e 15 maggio, saremo presen-ti con il nostro stand per proporvi il cappelletto vegano con ragù di sei-tan e il cappelletto tradizionale al ragù, ma rigorosamente bio. Potretecosì gustare le nostre specialità, passeggiando nel centro storico di Ravenna.

Nuovo menù estivo

MUSICA

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R&DCULTmaggio 2016

Ravenna Festival porta a Forlì i canti africani e BollaniANTEPRIMA

E dal 13 maggio tutti i giorni vespri e spettacoli alla basilica di San Vitale e alla tomba di Dante

Prima di entrare nel vivo nella sua città natale ingiugno (e il 31 maggio con Federico Buffa, vedi pagina13), il Ravenna Festival propone due grandi eventiin maggio come sorta di anteprima dell’edizione2016. Sabato 28 (dalle 21) l’appuntamento è allaChiesa di San Giacomo con il concerto “Per NelsonMandela” – a cui questa nuova edizione del Festivalè dedicata – con protagonisti i Ladysmith BlackMambazo, gruppo corale sudafricano che compo-ne e interpreta soprattutto musica tradizionale delContinente Nero. Nati nel 1960, i Ladysmith BlackMambazo, sono stati lanciati nell’86 dalla parteci-pazione al fortunato album Graceland di PaulSimon e da allora sono protagonisti di una intensis-sima attività concertistica e discografica, grazie allequali si sono aggiudicati premi e riconoscimenti intutto il mondo.

Si cambia decisamente atmosfera il giornodopo, domenica 29 maggio, sempre a Forlì maal teatro Fabbri (ore 21), con il “piano solo” diun artista di fama mondiale come StefanoBollani. Dal Conservatorio ai palchi più presti-giosi del mondo, insieme a grandi orchestre ein solo, Bollani ha sempre saputo unire lestraordinarie qualità musicali alla propensio-ne per l’ironia e il divertimento. Riesce così apassare dagli omaggi alla musica italiana deglianni Trenta e Quaranta, alle sperimentazionicon le quali coniuga musica e letteratura.

Ma il Festival a Ravenna parte già dal 13maggio con una novità di quest’anno chemira a rendere omaggio al Sommo Poeta e allostesso tempo a promuovere dal punto di vistaturistico la città. Per l’occasione è stato bandi-to nei mesi scorsi un concorso internazionaleche ha raccolto quasi 70 progetti di giovanigruppi artistici, provenienti dall’Italia e dall’e-stero, che saranno prodotti e messi in scenaper animare i Chiostri Francescani tutti i gior-ni (fino al 13 luglio) alle 11. Dalla tarda mat-tinata si passerà al tramonto, l’ora dei Vespridella tradizione cristiana, nella monumentaleSan Vitale per letture e canti di testi e versettisacri. L’appuntamento anche per questi even-ti quotidiani è alle ore 19, nella basilica bizan-tina che da sempre è teatro nella storica pro-grammazione del Festival di concerti di musi-ca sacra e antica, liturgie e straordinari dialo-ghi interreligiosi.

Info e programma del Festival su www.raven-nafestival.org.

A FORLÌ L’ORCHESTRA MADERNA CON BOCCADORO E MOLINELLI

Per la stagione musicale Forlimusica 2016, il compositore contemporaneo Carlo Boccadoro,insieme al poeta Milo de Angelis e all'orchestra Bruno Maderna, presenta tre pezzi, merco-ledì 4 maggio alle ore 21 al teatro Diego Fabbri: la Sonata 4 n.1 in sol maggiore diGiacomo Rossini, l'Aria di vetro dello stesso Boccadoro e l'Appalachian Spring di A.Copland, suite orchestrale per 13 strumenti. Dalle 20.30 “Parliamo di Musica”, introduzioneal concerti a cura di Ivan Bratti, docente di Musica e direttore della scuola musicale “DanteAlighieri” di Bertinoro.Martedì 31 maggio la stagione termina alle 21 all’auditorium San Giacomo con un’operaprima di Roberto Molinelli con musiche di Stefano Nanni e F.J. Haydn. Sul palco lo stessoMolinelli – compositore, direttore e violista marchigiano – con l’Orchestra Bruno Maderna diForlì, Luisa Prandina all’arpa e Danilo Rossi alla viola, entrambi del teatro alla Scala.La stessa Maderna sarà protagonista sul palco del teatro Fabbri alle 21 di martedì 24 mag-gio per il concerto con i vincitori del concorso “Adotta un musicista”.

CLASSICA

Stefano Bollanie i LadysmithBlack Mambazo

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RAVENNA

Un Amleto in Medio OrienteIl nuovo progetto di Marco Paolini e Gabriele Vacis con ragazzi palestinesi

In scena dal 10 al 13 maggioall’Alighieri di Ravenna, Amleto aGerusalemme è uno spettacolo cheriunisce due grandi protagonistidel teatro italiano, Gabriele Vacis eMarco Paolini, ed è prodotto dalTeatro Stabile di Torino con ilpatrocinio del ministero degliAffari Esteri e della CooperazioneInternazionale. La collaborazionecon il ministero su questa iniziati-va ha preso il via lo scorso autun-no, e si è articolata attraverso unaserie di laboratori a Gerusalemmecon i giovani palestinesi che sisono svolti nel novembre 2015. Apartire dallo scorso febbraio, sonoiniziate le prove dello spettacolonel campus teatrale delle FonderieLimone di Moncalieri. Lo spetta-colo parte da un’idea nata nel2008 a Gerusalemme, alPalestinian National Theatre diGerusalemme Est: una scuola direcitazione per ragazzi palestinesi,la cui voglia di lavorare in teatro èpiù forte dei pregiudizi sociali.L’anno successivo il laboratorioprosegue in Italia. Nucleo fonda-mentale della didattica che Vacismette in opera è la schiera, unprocesso che unisce movimento eattenzione che da tempo è allabase dei lavori del regista:«Schiera (il nome del laboratorio,ndr) – spiega Vacis – è l’esercizioche sto elaborando da molti anni.Insegna a vedere quello che siguarda e ad ascoltare quello che si

sente. Saper vedere, sapere ascol-tare, è necessario per un attoreche voglia essere autore della pro-pria presenza in scena». E la chia-ve per poter ascoltare e realizzareun percorso teatrale è partiredall’Amleto di Shakespeare, dallaconsapevolezza «che in esso si

scorgono tutte le sfaccettaturedella vita, complicate dalle espe-rienze di chi vive in Palestina: iriti di passaggio, il rapportouomo/donna, il conflitto con lafamiglia, le generazioni a con-fronto, la rabbia, la pazzia, l’a-more».

DEBUTTO PER MARMO,NUOVO LAVORODI MASQUE TEATRO

Venerdì 6 maggio (alle21) il Teatro DiegoFabbri di Forlì ospiterà ildebutto in primaassoluta di Marmo suuna civiltà esausta,nuova opera di MasqueTeatro che partendo daLa scrittura del disastrodi Maurice Blanchot si facarne in scena. Unriferimento culturale,Blanchot, che è parteendemica dellacompagnia fin dai suoiesordi e che oggi arrivae si collega a EmileCioran. con MatteoRamon Arevalos,Lorenzo Bazzocchi,Giacomo Piermatti,Silvia Proietti, EleonoraSedioli. Ideazione eregia LorenzoBazzocchi, copro-duzione MoodIndigo_Bologna,produzione MasqueTeatro.

FORLÌ

R&DCULTmaggio 2016

12 TEATRO

Comico contro Politico: il ritorno di Beppe Grillo

Sabato 21 maggio, tappa romagnola per Beppe Grillo, il co-mico fondatore del Movimento 5 Stelle, che da qualche me-se è tornato sul palco con una tournée dal titolo “Grillo vsGrillo” al Nuovo teatro Carisport di Cesena.«In scena – si legge nella cartella stampa – proprio il GrilloComico e il Grillo Politico: due entità incompatibili racchiusein un unico corpo. Quando parla il comico, il politico s’incaz-za perché viene preso sul serio e perde i 25 milioni di voti diquelli che non hanno capito la battuta. Quando parla il poli-tico, il comico s’incazza perché si domanda: ma dov’è la bat-tuta?».

CESENA

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TEATRO

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R&DCULTmaggio 2016

Edizione 2016 per Ipercorpo, festival delle artiche si svolgerà dal 25 al 29 maggio a Forlì. Unanuova puntata di una ricognizione focalizzatasugli artisti italiani di ultima generazione. Ilpunto di partenza rimane il teatro, con azioniche sfoceranno in musica, arte contemporaneae video-danza. Il programma prende il viaMercoledì 25 maggio, fino a domenica 29 condiversi appuntamenti in spazi disversi. Tra leproiezioni proposte ad Arte al Monte/Regnoli41alle 21video quali Pontus Lidberg The Rain eLabyrinth Within (50 min) Bedosti (25 min)Città di Ebla Pharmakos (5 min). Alla chiesa diSan Giacomo di Forlì sarà in scena il grupponanou con Strettamente confidenziale giovedì evenerdì 26 e 27 maggio, il progetto più ambizio-so di questo festival che nasce dal desiderio diaccompagnare lo spettatore all’interno dell’uni-verso del percorso artistico di gruppo nanou.L’evento cessa per trasformarsi in un luogo cheaccoglie altre realtà artistiche, non affini nei lin-guaggi ma vicine per metodi. È il prototipo diun’opera museale coreografica: “l’ospite/spetta-tore è invitato a scegliere il suo tempo di fruizio-ne muovendosi liberamente, scegliendo il suopercorso con la possibilità di tornare sui suoipassi per continuare a smarrirsi nel suo deside-rio di visitatore”.�Mentre sabato 28 maggio alteatro Diego Fabbri alle 21 andrà in scena MutaImago con Hyperion. Tra i luoghi focali del festi-val c’è l’ex Centrale Avicola dove si potrà dedi-carsi all’ascolto musicale con, tra gli altri,Filippo Aldovini e Umberto Maria Giardini eDario Neri/Bruno Dorella. Info e programma:www.ipercorpo.cittadiebla.com.

IL FESTIVAL

Ipercorpo, per un festivaldel contemporaneo

PIATTAFORMA PER OPERATORIALLA QUARTA EDIZIONE

Alla sua quarta edizione,Italian Performance Platform,nell’ambito di Ipercorpo, siattesta come un appuntamen-to importante per direttoriartistici di festival e teatri divari Paesi d’Europa, ideato ecurato da Mara Serina. Tregiornate di visione di spetta-coli, video danza, incontri congli artisti, presentazione diestratti di lavori di giovanicompagnie e confronto tra chiorganizza e seleziona la pro-grammazione internazionale.L’identità originale di IPP èquella di una piattaforma pic-cola ma di alto livello qualitati-vo aperta ad un numero con-tenuto di partecipanti e capa-ce di favorire la creazione disolide relazioni tra operatori eartisti. I risultati del resto loconfermano: in 4 anni circa 50operatori di 12 differentinazionalità hanno frequentatola piattaforma, arricchito diesperienza, creatività e oppor-tunità Ipercorpo, gli artisti suoiospiti e la città di Forlì.

NEL DETTAGLIO

FEDERICO BUFFA RACCONTA LE OLIMPIADI DEL 1936

Il calendario di spettacoli che il 13 maggio apriranno la ventisettesima edizione diRavenna Festival conta un evento che coniuga sport e cultura nell’anno checelebra Ravenna Città Europea dello Sport. Il 31 maggio alle 21 sul parquet delPalasport Angelo Costa di Ravenna, l’affabulatore Federico Buffa porterà in scenala storia di Jesse Owens in Le Olimpiadi del 1936, uno spettacolo scritto a ottomani con Emilio Russo, Paolo Frusca e Jvan Sica. Nello spettacolo Buffainterpreterà la parte di Wolgang Furstner, comandante del villaggio olimpico. Conlui i musicisti Alessandro Nidi, Nadio Marenco e la giovane cantante CeciliaGragnani. Ma il cantastorie Buffa non narra solo di Owens – l’atleta statunitense,nero, che nel 1936 vinse quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino,organizzate da Adolf Hitler per mostrare al mondo la potenza del nazismo – moltisono i personaggi e le storie che si intrecciano alle musiche e alle immagini dellostraordinario film documentario – moderno ancora oggi – commissionato dallostesso Hitler alla regista tedesca Leni Riefensthal.

SPORT IN SCENA

Pharmakos,di Città di Ebla,in programmaa Ipercorpo

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CONTROCINEMA

In attesa del Bellaria film festivalFondato da Ghezzi, Morandini e Volpi, dal 26 al 29 maggio la 34esima edizionedi Albert Bucci *

Dal 26 al 29 maggio, si svol-gerà il 34mo Festival del Cinemadi Bellaria, uno tra i più vecchima anche più emblematici festi-val di cinema della Romagna. Fufondato nel 1983 da tre mostrisacri quali Enrico Ghezzi,Morando Morandini e GianniVolpi, col nome di “Anteprima peril Cinema Indipendente Italiano”.In oltre tre decenni Bellaria halanciato e premiato alcuni deimigliori registi italiani, allora agliesordi o quasi; scorrendo il lun-ghissimo palmares leggiamoinfatti il meglio dell'allora cinema“indipendente” (erano gli anniOttanta e la parola andava dimoda, sempre meglio dell'attualefuori moda): nomi quali PaoloSorrentino, Matteo Garrone,Silvio Soldini, Gianluca MariaTavarelli, Ciprì e Maresco, PappiCorsicato, Roberta Torre, DavideFerrario, Pietro Marcello, SilvanoAgosti, Antonio Rezza; e attoricome Ivano Marescotti, FilippoTimi, Toni Servillo, ValerioMastrandrea. Ultimo tra i futurifamosi, nel 2009 fu premiatoBelow Sea Level, il primo film diGianfranco Rosi, che poi si sareb-be affermato a Venezia nel 2013con Sacro Gra e quest'anno a

Berlino con Fuocoammare.Bellaria è un festival al quale

sono personalmente affezionato,non fosse altro che un po' di annifa (era il 1997) vi partecipai comesceneggiatore e attore per il cor-tometraggio Bianco muove – vincein cinque mosse del bologneseFilippo Bettelli, nel quale ero co-

protagonista insieme a LuigiDadina di una surreale storiaromagnola ambientata a SanZaccaria. Ma oltre a me, altriravennati parteciparono e vinse-ro a Bellaria, affiancandosi così ainomi più altisonanti di cui sopra:nel 1985 Carla Baroncelli vinsela sezione corti con la video-poe-sia Perché anche l’occhio; nel 1997Edo Tagliavini vinse il Concorso150 secondi a tema fisso colcorto Il brufolo; Maria Martinellivinse nel 1985 il Concorso Treminuti insieme a Danilo Conticon Klidas, e nel 2006 il 2ºPremio con la docu-soap L'amoreche fugge.

R&DCULTmaggio 2016

14 CINEMA

Da circa dieci anni il festival diBellaria si è convertito al generedocumentario, non disdegnandoil comune trend delle incursionilive e delle sonorizzazioni. Se l'an-no scorso fu protagonista VinicioCapossela con uno spettacolodedicato a Roby Puma, quest'an-no tra gli eventi ci sarà il readingmusicale di Vasco Brondi (Le lucidella centrale elettrica) eMassimo Zamboni (CCCP, CSI)tratto dal loro libro Anime galleg-giati, trasposizione in musica epoesia del viaggio in zattera che idue musicisti hanno compiuto,sul Po, dalla pianura verso ilmare.

Altro del programma ancoranon c'è; ma ricordatevi di cercar-lo verso metà mese sul sito delfestival. E fidatevi di quello cheandrete a vedere, che sarà unabella gita cinefila fuori porta.

Albert Bucci (Ravenna, 1968) èdirettore artistico del RavennaNightmare e del Soundscreen FilmFestival. È stato docente diSceneggiatura presso l'UniversitàIulm di Milano, e produttore esecuti-vo di spot pubblicitari. In una vitaparallela, possiede anche una laureain Fisica Teorica. (Il suo vero nome èAlberto, ma in effetti è meglio notocome Albert).

CONTAMINAZIONI FEMMINILI A RAVENNATRA PROIEZIONI E ANIMAZIONE PER I BIMBI

Il 7 e 8 maggio torna al Palazzo del Cinemae dei Congressi di Ravenna lamanifestazione di cinema e eonne dal titolo“Contaminazioni femminili”, organizzato daStartCinema.Il tema della terza edizione è quello deifigli, della progenie. Si comincia sabato 7 alle 18 con il filmPrimo Premio al Bergamo Film Meeting2015, Mozes. Il pesce e la colomba di VirágZomborácz. La regista trentenne non ha pretesesociologiche ma vuole descrivere undisagio esistenziale che colpisce ilprotagonista del film, alla ricerca delproprio “posto nel mondo” e nella vita,mentre è alle prese con un padre-padroneautoritario e inflessibile. La proiezione è adingresso gratuito. Alle 21 arriva, invece,uno dei film più potenti degli ultimi anni,improntato sul legame madre-figlio da cuidipende l’intera trama, Room di LennyAbrahamson con protagonista la splendidaBrie Larson, vincitrice del Premio Oscar2016 e del Golden Globe 2016 comeMiglior Attrice Protagonista. Non un è caso che la manifestazionequest’anno si svolga proprio nel weekenddella Festa della Mamma e l’8 maggio alle15.30 si partirà con il “Magic and BubbleComedy Show”, spettacoli di magia,truccabimbi, palloncini e tanto altro; il tuttoaccompagnato da una merenda con tè ebiscotti offerta gratuitamente a tutti ipartecipanti. Alle 17 la giornata proseguiràcon la proiezione, sempre a entrata libera,del film di Mark Osborne, Il PiccoloPrincipe, trasposizione cinematografica delromanzo capolavoro di Antoine de SaintExupery.Info: segreteriastartcinema @gmail.com ewww.startcinema.it.

IL FESTIVAL

Tra gli eventi collaterali,il reading musicale di VascoBrondi e Massimo Zamboni

Un fotogrammada Animagalleggiante,girato sul Poe in programmaa Bellaria

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R&DCULTmaggio 2016R

SRAVENNASPIAGGE UN’ESTATE PIENA DI DIVERTIMENTO

PISTA CICLABILE SUL LUNGOMARE DI MARINA PRONTA A GIUGNO

Continuano i lavori di realizzazione della pista ciclabile a Marina diRavenna lungo il viale delle Nazioni che dovrebbe essere completataa fine maggio. Inoltre, sul lungomare tra Punta e Marina sarannoinstallati, in via sperimentale, cinque posti moto con tanto dibauletto per il deposito di casco e giubbotto.

BAGNI APERTI FINO ALL’UNA DI NOTTE DAL LUNEDÌ AL GIOVEDÌ

Fatta eccezione per le deroghe delle3 di notte previste durante l’estate,fino all’1 novembre gli stabilimentibalneari potranno restare apertidall’alba fino all’una di notte dallunedì al giovedì e fino a mezzanottegli altri giorni, con deroga finoall’una nelle giornate prefestive efestive del 30 aprile, 1 giugno e 2luglio.

RIPARTE IL NAVETTO DAI PARCHEGGI SCAMBIATORI

FIno a domenica 4 settembre torna nei weekend il servizio gratuitodi bus navetta dai parcheggi di via del Marchesato e di via Triesteper il litorale di Marina di Ravenna e dal parcheggio di via Trieste peril litorale di Punta Marina Terme. Info e orari su ww.startromagna.it.

SOSTA A PAGAMENTO SUI LIDI NEL WEEKEND: TARIFFE INVARIATE

È entrato in vigore nei fine settimana (dalle 20 di venerdì alle 22della domenica) la sosta a pagamento in viale della Pace e in vialedelle Nazioni a Marina di Ravenna, in viale Colombo a Punta MarinaTerme, nell’area compresa tra i viali Del Duca/Piccarda e glistabilimenti balneari a Lido di Dante. Tariffe invariate rispetto aglianni scorsi (50 centesimi all’ora e forfait da 4 e 3 euro).

RISCHIO MULTA NEGLI STRADELLI (206 EURO)

FInoa a martedì 1 novembre saranno in vigore le ordinanze cheregolamentano la sosta e gli accessi negli stradelli retrodunali aMarina di Ravenna e a Punta Marina Terme, nell’ambito del demaniomarittimo. I divieti consentono di parcheggiare solo negli spaziallestiti dagli stabilimenti balneari. Si rischiano multe da 206 euro.

VIETATO L’ALCOL IN STRADA E VETRO SOLO AL TAVOLO

A Marina di Ravenna (nella zona delle spiagge, fuori dal paese), nellegiornate di venerdì, sabato e domenica fino al 26 giugno, la festa del2 giugno, e tutti i giorni dall’1 luglio al 31 agosto è fatto assolutodivieto di consumare all’aperto “bevande alcoliche ovvero bevandeed alimenti contenuti in bottiglie di vetro, lattine ed altri contenitoriatti ad offendere”. È vietato anche vendere alcolici su viale delleNazioni (se non consumati al tavolo) e nei bagni si può consumare inbottiglie e bicchieri di vetro solo al tavolo o al bancone.

NUOVA SERIE DI PASSERELLE PER PROTEGGERE LE DUNE

Saranno completati nella prima settimana di maggio i lavori delsecondo stralcio delle passerelle sulla duna tra Marina di Ravenna ePunta Marina. Prima dell’inaugurazione, il 7 maggio si terrà unagiornata ecologica aperta a tutti i cittadini per pulire la duna.L'intervento prevede anche il coinvolgimento dell'Università e, infuturo, la piantumazione di specie vegetali autoctone.

SERVIZI E INFORMAZIONI UTILI

Marlin, il pescato in tavolaIl ristorante e stabilimento balneare Marlin

è una struttura inserita all’interno del com-plesso delle Terme di Punta Marina.

Il locale si presenta in una veste completa-mente rinnovata con uno stile particolare ericercato anche nei materiali ma allo stessotempo semplice e soprattutto autentico.Lampade intrecciate o di recupero industriale,legno vivo e ferro senza dimenticare il colore ela vivacità del mare sono gli elementi checaratterizzano la sala sulla spiaggia.

L’idea proposta dalla cucina è legata allaqualità dei prodotti e alla loro provenienza.Freschezza e quotidianità sono i due capisaldisu cui si basano le proposte del Marlin.

Il locale si identifica principalmente comeun ristorante di pesce dove viene servito solo

PUNTA MARINA TERME

Arriva la grande festa al gusto di cuscusMARINA DI RAVENNA

Dal 2 al 5 giugno organizzata dalla Pro Loco in gemellaggio con San Vito Lo Capo

Fresche specialità marinare nel nuovo bagno-ristorante delle Terme

Forse non tutti sanno che il cuscus è un piatto tipico italiano – siciliano per la pre-cisione – non solo una tradizione culinaria del Nord Africa. Questa specialità, unpiatto unico profumato e dal gusto prelibato, sarà protagonista di una grande festapopolare in programma a Marina di Ravenna (piazza Dora Markus) da giovedì 2 adomenica 5 giugno. L’iniziativa, la prima importante festa dell’estate 2016, è pro-mossa dalla Pro Loco, con il sostegna della BIA di Argenta (la più importante azien-da produttrice di cuscus in Italia) e in gemellaggio con la Pro Loco di San Vito LoCapo, la cittadina siciliana in provincia di Trapani, che ospita ogni anno la tradizio-nale “Cuscus Fest”, dedicata proprio ad uno dei piatti tipici della zona.

Negli stand gastronomici di Marina il cuscus sarà servito nelle varianti con carne,pesce o verdure, e anche in una versione senza glutine per chi soffre di celiachia.Peraltro, in menù ci sarà anche un dolce a base di cuscus. Nelle serate del 3 e 5 giu-gno sono previsti anche degli show cooking con chef professionisti per vedere davicino come si prepara questa pietanza ed assaggiarne le squisite creazioni. In occa-sione delle altre serate sono in previste animazioni e intrattenimenti musicali.

pescato e di giornata. L’attenzione alla prove-nienza delle materie prime è decisamente l’im-printing del locale.

Nonostante il pesce sia la cifra identificativadel locale, come testimonia il grande tonnosospeso sul bancone, opera dell’artista livor-nese Stefano Pilato (www.artpescefresco.com), per mantenere la tradizione locale ilMarlin propone pasta sfoglia fatta a mano e idolci sono tutti preparati dalla brigata di cuci-na.

Il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo ecena ad esclusione della domenica sera

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II

R&DCULTmaggio 2016 RAVENNASPIAGGE

Ecco lo stile glamour del Donna RosaMARINA DI RAVENNA

Dal ristorante vista mare con gustosi piatti creativi a party danzanti con dj set

PORTO CORSINI FRA NATURA,SPORT E AREA CAMPER ATTREZZATA

Porto Corsini è un’accogliente localitàbalneare a due passi da Ravenna, e apochi minuti da Mirabilandia. Lasplendida pineta, la valle, l’ampiaspiaggia attrezzata per numeroseattività sportive, la Diga Foranea che siestende per circa tre km sul mare, metadi pescatori e di suggestivepasseggiate, sono alcune delleattrattive di Porto Corsini. Dal 2011 èstato aperto il nuovo Terminal Crociereche è diventato uno degli scali piùimportanti dell’Adriatico doveattraccano le navi da crociera delle piùgrandi compagnie del mondo. A pochi chilometri si possono visitare, ilCapanno Garibaldi, la fattoria Guiccioli,con il museo di Anita Garibaldi e ilparco del Delta del Po. Da Porto Corsiniha inizio la pista ciclabile con la quale siraggiunge il circolo ippico Manzone e,costeggiando la Pialassa Baiona siattraversa un ponte per ammirare i tipicicapanni da pesca lungo canali a “spinadi pesce”. Oltre a questo tuffo nellanatura incontaminata Porto Corsini siconferma una località attrezzata per gliamanti del Camper grazie all’area sostaAncora Blu, aperta tutto l’anno ecompleta di ogni servizio.

PRO LOCO

Nato 17 anni fa dall’idea di tre amici e imprenditoriDomenico, Luca e Massimo, il Donna Rosa è fra i più noti e fre-quentati stabilimenti balneri della riviera ravennate, per la curadei servizi di spiaggia, l’elegante ambientazione di bar e risto-rante, la qualità del menù proposto, il calendario stagionaledegli eventi, sempre ricco di feste e intrattenimenti serali. Dasempre è uno spazio accogliente per il relax estivo delle famiglie,per chi ama gli sport di spiaggia, e un sano divertimento seralecon gli aperitivi in musica e le feste danzanti.

La spiaggia è attrezzata con 7 campi da racchettoni e 2 dibeach volley e c’è anche un baby park dedicato ai più piccoli cheospita tutti i lunedì d’estate la rassegna di animazione per bimbi“Casina Biricchina”.

La zona giovane ruota invece, in particolare il venerdì sera,attorno al chiringuito bar ideato dallo storico barman delDonna Rosa, Gianluca Cappetta, che propne drink classici,cocktail di frutta fresca, panini gourmet, tapas, piatti veloci ebuona musica. L’ampio ristorante ai bordi della spiaggia, convista mare, circondato da ulivi, propone i piatti dell’ottimo chef

Riccardo Cevenini capace di reinven-tare in modo sempre inedito e creati-vo, e con grande attenzione alla qua-lità delle materie prime, la tradizionedella cucina di pesce. A pranzo sonodisponibili piatti semplici della gastro-nomia romagnola, insalate creative,piatti freddi tradizionali e internazio-nali, con un servizio più informale. Acena invece il locale si trasforma in unconfortevole e raffinato ristorantegourmet, con i piatti più importantipreparati dallo chef e tanta attenzio-ne ai dettagli, compresa un’accurataapparecchiatura artistica dei tavoli. Fra i piatti più apprezzati,un fritto di pesce davvero speciale e un antipasto di scampi,melanzane, fave e... cappelletti.

Il servizio di ristorazione è aperto tutti i giorni fino a chiusu-ra di stagione.

RIPARTE IL 17 MAGGIO LA FESTA DJ CLUBE LA DOMENICA C’È “RADIO ROCK 38”

L’evento clou delle estati del Donna Rosa è la storicaFesta Dj Club, iniziata agli esordi dello stabilimento bal-neare dai dj Robert-eno e Mitch che negli anni ha visto lapartecipazione di diverse guest star fra cui il miticoClaudio Coccoluto. Questa festa, in programma tutti imartedì sera, partirà il 17 maggio, con una serata specia-le animata da Nicola Zucchi, il dj club house di riferimen-to della riviera romagnola.Tutti i venerdì sera invece si può cenare in spiaggia conl’Easy Restaurant, una proposta del barman GianlucaCappetta per chi vuole gustarsi in pieno relax un piatto unicopreparato a vista abbinato a cocktail e vini di qualità.Il sabato sera è in programma l’aperitivo “balearico” inmusica, con la musica selezionata dal dj Mitch.La domenica infine, almeno le prime tre di ogni meseestivo è una novità: “Radio Rock 38”, con una scalettamusicale a tutto rock di alta qualità, curata da dj Robert-eno, che racconterà anche alcune curiosità legate aibrani selezionati provando anche a cantarli e a far can-tare il pubblico.L’ultima domenica del mese sarà invece dedicata allastorica festa danzante “Remember Donna Rosa”.

DONNA ROSA EVENTI

DAL DUO INDIE TUTTO FEMMINILEAL RADUNO DEI ROCKABILLY

Ecco il calendario dei prossimiappuntamenti al QueVida.

Domenica 1 maggio: da Imolaarrivano in spiaggia The Whiteware!per far ballare, cantare e divertire…

Venerdi 13 maggio (dalle ore 21):“In.Versione Clotinsky”. Il duo Vale eValli (voce, chitarra e batteria) inconcerto fra indie-pop, lo-fi e folk

Venerdi 20maggio (dalleore 18): Laprima festa-raduno nello stilerockabilly delQueVida.

In programmanella stagioneestiva ancheun Camp Beach Volley e serateculinarie: tutti i martedì con paella esangria e tutti i venerdì con cenededicati alle cucine regionali e asapori degli altri mondi

AGENDA QUEVIDA

QueVida: tutta la vastità della spiaggiaper giocare e rilassarsi all’aria aperta

PORTO CORSINI

Il bagno QueVida, gestito dallo scorso annodai fratelli Alessia e Alessandro, si affaccia suuna grande spiaggia a Porto Corsini, ideale perpraticare ogni sport sulla sabbia e acquatico.Dispone di 9 campi da racchettoni, 6 beach vol-ley, 1 campo da basket, 1 campo da beach soc-cer. E per chi il grande sport lo vuole anchevedere c’è un mega schermo per la visione dellegrandi competizioni internazionali di ognigenere. Ampio e confortevole il ristorante-piz-zeria che offre specialità marinare fra cui: bat-tuta di tonno con frutto della passione e pistac-chio, tagliata di tonno con crosta di sesamo sucrema di arancia, cappellacci al nero di seppiacon branzino, vongole su crema difinocchio, gran fritto servito con spiedini dipesce. E non mancano i piatti vegetariani evegani. Immerso nella natura il QueVida haattrezzato anche un ampio giardino ombreg-giato per preparare il barbecue.

Fra gli eventi proposti tutta l’estate, piccoliconcerti aperitivo (in particolare la domenica),concerti live con band emergenti, raduni e festedanzanti, camp sportivi, cene a tema. E infine,gli incontri realizzati in collaborazione con l’as-sociazione Il Mosaico, a fini benefici per soste-nere il reparto di pediatria dell’ospedale diRavenna.

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III

R&DCULTmaggio 2016

Tanta musica dal vivo rilassati sulla spiaggia del Peter Pan, fra rock, blues e ritmi caraibici

MARINA DI RAVENNA

Si ricomincia con il 1 maggio l'appuntamento settimanale live all’ora dell'aperitivo al PeterPan, il bagno di Marina di Ravenna noto per l’atmosfera rilassata e gli ottimi cocktail a baseanche di frutta fresca. Per l’inizio dell’estate lo stabilimento balneare propone un calendario diband che offrono un mix di rock, blues, funky all’insegna del divertimento e del rapporto auten-tico con il pubblico. Il tutto nella suggestiva e imperdibile cornice della spiaggia di Marina diRavenna.

Accoglienza a suon di musica al bagno Ruvido: dj set, gruppi live, balli tex mex e buskers

Il bagno Ruvido, come ogni estate, non mancherà di intrattenere il pub-blico con una ricca serie di eventi musicali con dj set e gruppi dal vivotutti da ascoltare e ballare. Dal mese di maggio inizieranno i consuetihappy hours ogni sabato e domenica. Sabato 4 giugno Texas Style nightdarà il via ufficiale alla stagione con menù tipico texano e la scatenataanimazione dei Crazy Bulls fra brani entusiasmanti e l’esibizione del cor-po di ballo. Dal primo di giugno, tutti i mercoledì, in collaborazione conRomagna Reggae si potra danzare sui ritmi tropicali sia con musicisti dalvivo che con dj selezionati. Poi dal 15 giugno, tutti i sabati, sono in pro-gramma concerti dal vivo, soul, rock e R&B organizzati dallo staff del fe-stival “Spiagge Soul”, mentre tutti i giovedì, dalle ore 21.30, i Buskerssi esibiranno in straordinari shows per grandi e piccini.Con l’avvio della stagione balneare il ristorante Ruvido, con il suo tradi-zionale menu di pesce, resterà aperto tutti i giorni.

PUNTA MARINA TERME

PRIMO MAGGIO REGGAECON STEPPIN’ RAZOR

Ad aprire la stagione dei concer-ti live, domenica 1 maggio sarà ilraggae degli Steppin’ Razor,combo di nove elementi, per poitornare al tradizionale appunta-mento del sabato pomeriggio,verso le 17.30. Sabato 7 maggioi ritmi di samba e raggae deiCaracoles, il 14 maggio è la voltadella string band Lu Silver, il 21maggio sono di scena i PulpDogs con le cover tratte dal cine-ma di Tarantino e Rodriguezmentre il 28 maggio è la voltadel blues dei Poor Boys.

PETER PAN LIVE

Nautilus, gestione familiare, genuina cucinaromagnola e un mare di eventi divertenti

PUNTA MARINA TERME

Il Nautilus è un bagno a gestionefamiliare, dotato di tutti i servizi dispiaggia, dalle attrezzatture sportivea quelle per i bambini, con un ric-chissimo calendario di iniziative siaper le famiglie che per i più giovani.Ha un rinomato ristorante che offrepiatti di carne e pesce e pasta fatta incasa della tradizione romagnola,sotto la guida esperta della titolareMara Avveduti.

La ristorazione aprirà dal 15 mag-gio tutti i giorni a pranzo e nel finesettimana anche a cena.

Tutte le estati ospita gli eventisalutistici e didattici del progettoHappy Bio dedicati ad una buona ecorretta alimentazione e attività fisi-ca. Ma anche laboratori sul mosaico(con l’associazione Il Cerbero eRaven nAntica) e incontri dedicatialla lettura, per grandi e piccoli.Assieme al Kojak ha organizzato inspiaggia, con grande successo, festedanzanti in spiaggia (nella foto) dedi-cate agli studenti universitari diRavenna.

HAPPY HOUR, BALLI LATINI E PIANO BAR

Il Nautilus organizza tutte le domeniche happy hour a tuttabirra dalle 18 alle 20. Il mercoledì (a partire dai primi di giugno) è dedicatoinvece ai balli latino americani.Il sabato sera aperitivo e cena con musica dal vivo delpiano bar.

SERATE NAUTILUS

Dal 6 al 10 giugno torna anche “Frodo”al bagno Hana-Bi per “Beaches Brew”

Elijah Wood torna a Marina di Ravenna. L’attore hollywoodiano – noto in particolare peraver impersonato i panni dell'hobbit Frodo nel Signore degli Anelli – sarà infatti nuovamen-te al bagno Hana-Bi a inizio giugno. L'occasione è ancora una volta il festival Beaches Brew,in cui vestirà come l’anno scorso i panni del dj nel suo duo Wooden Wisdom. L'edizione2016 si terrà dal 6 al 10 giugno (coinvolgendo, come l'anno scorso, anche il paese diMarina): organizzato dallo staff del Bronson in collaborazione con l'agenzia olandeseBelmont Bookings, il festival è dal 2011 una manifestazione dalla caratura internazionale,che porta a Marina di Ravenna rock band ma anche spettatori (lo testimoniano pure i datituristici ufficiali) provenienti da tutto il mondo.

Tra i protagonisti dell’edizione 2016, oltre ai Wooden Wisdom: Ty Segall & The Muggers,Destroyer, Suuns, Ata Kak, Föllakzoid, Car Seat Headrest, Cate Le Bon, White Fence, RoyalHeadache, Ninos Du Brasil, Girls Names, The Audacity, Adrian Crowley, The Abigails e DirtyFences e anche i Beak di Geoff Barrow dei celebri Portishead oltre a un fuori programma allaRocca Brancaleone di Ravenna con i Goblin che musicheranno dal vivo “Profondo rosso”.

Il cast completo e tutte le informazioni su www.beachesbrew.com.

MARINA DI RAVENNA

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IV

R&DCULTmaggio 2016 RAVENNASPIAGGE

DRINK E MUSICA NELLO STREET BAR ALL’APERTO

Al Luana Beach non manca mai il rito dell’aperitivo nella zonabar sulla spiaggia che si festeggia tutti i fine settimana e i giornifestivi alle 17, in stile pirata con musica. La domenica, in partico-lare è in programma l’happy hour sempre dalle 18 alle 19.

GLI APERITIVI DEL LUANA

Luana Beach,fra buona tavolae tavole da surf

MARINA DI RAVENNA

Marabou Beach Club un’oasi di tranquillitàfra le dune, per un drink e una cena di pesce

Il Marabou Beach Club e un oasi di pace e tranquillità, tra verde, fiori e de-sign essenziale nel vasto orizzonte naturale della spiaggia di Marina di Ra-venna. Da questa stagione lo stabilimento balneare è stato preso in gestio-ne da Alessandro Pancaldi con un’esperienza di sette anni al bagno Matisdi Lido di Savio. Dalla veranda all’area ristorante sopraelevata con vista ma-re, dalla zona cabine al chiringuito beach bar, il Marabou offre spazi di re-lax eleganti e confortevoli. All’interno della spiaggia è stata anche ritaglia-ta un’area riservata ai più piccoli. Il ristorante propone una genuina cucinatradizionale di pesce con prodotti sempre freschi e di stagione. Fra le pre-libatezze in menù: il tataki di tonno, il misto freddo di pesce “Marabou”, ilgran fritto, le mazzancolle in gabbia di pasta cataifi con salsa guacamole,i passatelli asciutti con calamari, gamberi , pomodorini e crema di basilico Da maggio al Marabou si festeggia l’ora del aperitivo, tutti i giorni nel chi-ringuito in spiaggia. In estate sono in programma una serie di aperitivi inmusica sulle dune. Il ristorante è aperto tutti i giorni della settimana, e offrea pranzo un menu del giorno a 15 euro. A maggio è aperto a cena solo neifine settimana. Il bar è comunque aperto dalla mattina con ottime colazio-ne e proposte vegetariane. In estate c’è anche un servizio pizzeria tutti imercoledì.

MARINA DI RAVENNA

Nuova gestione del bagno Luana di Marina diRavenna a Enrico Manganelli che viene da unaesperienza decennale al Ruvido assieme ad altrisoci .

Da maggio il ristorante è aperto a pranzo tutti igiorni e per cena durante i weekend. La cucina èaffidata a Umberto Casavecchia maestro nella pre-parazione e rivisitazione dei piatti della tradizionemarina e nelle proposte di crudi realizzati conpescato rigorosamente selezionato. Fra i piattiforti gli spaghetti alle vongole e il gran fitto con ver-dure scelte ma anche un risotto agli asparagi trifo-lati e carpaccio di gamberoni.

Il Luana Beach offre notevoli opportunità per gliamanti degli sport sulla sabbia con i suoi cinquecampi di racchettoni e quello da beach volley. Ilmare a ridosso della grande diga foranea sud con-sente la pratica di divertenti sport acquatici, e incaso di mare agitato anche del surf.

Il bagno Luana a partire da giugno accoglieanche “Cre On The Beach”, giochi estivi e inziativedi apprendimento per bambini che comprendonoattività musicali e artistiche, laboratori di mosaicoe per l’utilizzo materiale di recupero.

Aperitime al Romea Beachcon Radio International

Il Romea Beach accoglie i visitatori nell'area lounge conpavimento in legno teak e i salotti accoglienti. Nel corsodella giornata si può fare colazione con estratti di frutta everdura al Beach Café. E quando la fame comincia a farsisentire il ristorante Kitchen mette in tavola prelibati piattidi pesce, con un occhio di riguardo anche per i più piccoli,che hanno una loro area riservata in spiaggia dove distra-si e giocare.

Nel pomeriggio si anima l'area dell'Aperitime con lamusica di Radio International fra i tavoli bianchi illumina-ti che creano un'atmosfera fantastica guardando diretta-mente il mare.

In maggio sono previste alcune serate speciali a temagastronomico, con cuochi e piatti di grande qualità: mar-tedì 10 si tiene la cena delle “Ricette del cuore”; venerdì 20quella dedicata al “Calzone Fritto”; martedì 24 è la voltadei “Crostacei alla Catalana”.

Per quanto riguarda le attività sportive da praticare neicampi da beach volley e racchettoni sulla sabbia, va segna-lato – in programma domenica 29 maggio – il primo tor-neo di racchettoni ufficiale della Federazione ItalianaTennis a Marina Romea.

MARINA ROMEA

CASAL BORSETTI

Bagno Calispo, in spiaggia con la famiglia

Il Bagno Calipso a Casal Borsetti è gestito da Fabiana da oltre 15 anni. Lostabilimento balneare ha un ampio parco giochi, rinnovato anche recente-mente e per i suoi servizi di spiaggia e ristorazione è particolarmente con-geniale alle famiglie anceh con bambini piccoli. Tutte le sere al bagno Ca-lipso è possibile gustare l'aperitivo in riva al mare. In peina stagione sonoin programma feste e tornei.

• LUANA via Lungomare 80 - Marina di Ravenna (RA)Tel. 335 6220040FB: Bagno Luana

• MARABOU viale Delle Nazioni 286 - bagno 50 - Marina diRavenna (RA)Tel. 0544 1884245 - 366 5430849FB: Marabou Beach Club

• DONNA ROSA viale Delle Nazioni 262 - bagno 38 - Marina diRavenna (RA)Tel. 0544 530026FB: Spiaggia DONNA ROSA 38www.spiaggiadonnarosa.com

• HANA BI viale Della Pace 452G - Marina di Ravenna (RA)Tel. 333 2097141FB: Hana-Biwww.bronsonproduzioni.com/where/hana-bi

• PETERPAN viale Delle Nazioni 260 - bagno 36 - Marina diRavenna (RA)Tel. 0544 530402FB: Bagno PeterPanwww.peterpan36.com

• MARLIN – beach and restaurant viale C. Colombo 161 - Punta Marina Terme(RA)Tel. 0544 439051FB: Terme Beach Resortwww.marlinbeach.it

• NAUTILUS viale C. Colombo 36 - Punta Marina Terme (RA)Tel. 0544 437136FB: Bagno Nautilus

• RUVIDO via C. Colombo 2/B - Punta Marina Terme (RA)Tel. 0544 438400FB: Bagno Ruvidowww.ruvido.org

• QUEVIDA via Teseo Guerra 29 - Porto Corsini (RA)Tel. 340 4611262www.spiaggiaquevida.comFB: QueVida

• ROMEA BEACH n. 28 viale Italia 129 - Marina Romea (RA)Tel. 0544 446081 - 347 7268758www.romeabeach.it

• CALIPSO via Ciceruacchio 58 - Casal Borsetti (RA)Tel. 0544 445400

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L’INTERVISTA

Quel capriccio letterario di Michele MariIl grande autore, ospite al festival “La bellezza delle parole”, sul suo omaggio a Stevenson in Roderick Duddle

di Matteo Cavezzali

Michele Mari è un autore atipicodel panorama letterario italiano,che ama cimentarsi con impreseardue. L’ultima è stata quella discrivere un romanzo ispirato aigrandi classici della letteraturainglese dell’800, si intitola RoderickDuddle (Einaudi) e ne parlerà a “Labellezza della parole” a Cesena inun dialogo con Bjorn Larsson alle15 di sabato 28 maggio.

Come è nata l’idea di fare untributo alla letteratura inglesedell’800?

«È nato come un capriccio, peruna sorta di debito di conoscenza atradizione che ho amato fin daragazzo. Mi piaceva l’idea di attra-versare i romanzi Dickens eStevenson come se fossero ununico metaromanzo, riprendendotopiche e stilemi. Provare a viverequesto immaginario come lettore escrittore, entrare in quel tipo di sto-rie in maniera ventriloquesca. Allafine scrivo sempre di me e delle mieossessione, ma lo faccio calatonelle forme altrui. E devo ammette-re che mi sono divertito moltissi-mo».

Qual è invece l’aspetto in cuiRoderick si discosta di piùdalla letteratura classica?

«È il fatto che sia stato scrittoadesso. Borges in un suo raccontoparla di un autore che avevariscritto Don Quichotte nel ‘800,copiandolo parola per parola, ma illibro che ne era venuto fuori non èpiù lo stesso libro. La mia intenzio-ne è riattivare una tradizionemuseificata e renderla nuovamen-te viva. È un racconto che nonprende le mosse dall’attualità,come lo era per Dickens, ma dalpassato».

La figura del narratore sirivolge spesso al lettore, rom-pendo il meccanismo narrati-vo, anche qui si trova la rein-terpretazione di uno stilemanarrativo classico.

«Qui la citazione è quella delnarratore settecentesco che usava-no autori come Henry Fielding eLawrence Sterne. È un modo perstemperare, raffreddare la tempe-ratura. La modernità dell’elemen-to meta narrativo è data dallamodalità di sogno-incubo vissutodal narratore che si chiama comeme, Michele Mari».

La trama è complessa, conmoltissimi rivoli e sottotrame.È nata prima del libro o in fasedi scrittura?

«Non faccio mai programmi escalette scrivo all’avventura, voltaper volta. Ho applicato il metododel romanzo di appendice: a ogniinterruzione rincaro la dose disuspense. Sottostorie e sottotramesi sono moltiplicate mano a mano

«È un omaggio feticistico allatradizione. L’isola del tesoro diStevenson si apre con una mappa.In questo caso serve anche al letto-re per orientarsi nelle varie storie».

Molti romanzi di Stevensonerano pensati per un pubblicodi giovani, il suo sembra lonta-no da questo tipo di lettore…

«Non scrivo pensando a un tipodi pubblico. Mi paralizzerebbe pen-sarci. Ci sono scene più scabrose dicarnalità che forse sarebberotagliate in una edizione per ragaz-zi, come quella della suora erma-frodita…»

Lei è anche uno dei poeticontemporanei più venduti inItalia, eppure ha pubblicatosolamente un libro di poesieCento poesie d'amore aLadyhawk (Einaudi 2007)…

«È stata una sorpresa per me, è

stata una cosa atipica scriverepoesie e non ne scriverò altre. Quellibro è nato dalle sollecitazionidella vita, è stata una esigenzapratica. Questa biograficità cosìflagrante l’ha reso transitivo atante altre esperienze ed è diventa-to inaspettatamente il mio libropiù venduto. È una cosa molto sor-prendente per me. Non sono unpoeta, sono un prosatore che hamesso insieme dei versi per sdram-matizzare una situazione persona-le».

Sta già pensando alla prossi-ma sfida letteraria?

«Adesso sto rifiatando. ScrivereRoderick è stato molto coinvolgen-te. Sto curando una edizioneaccresciuta dei saggi I demoni e lapasta sfoglia per Il Saggiatore cheuscirà l’anno prossimo e duenuove traduzioni di Uomini e topidi Steinbeck e de La macchina deltempo di Herbert George Wells.Non mi forzo, quando mi verrà l’i-spirazione scriverò».

A Cesena dialogherà conBjorn Larrson, qual è il vostroterreno di intesa?

«I due libri che ha scritto ripren-dendo il personaggio del pirataLong John Silver e il modo in cui loha fatto proprio ricordano questarilettura del classico. Ognuno hachiaramente un suo modo di scri-vere e di approcciarsi al testo, maho trovato che abbia un bel sensodel “falso”».

DA LARSSON A MEACCI, CON VECCHIONIE CONCITA DE GREGORIO

Dal 26 al 29 maggio a Cesena torna il festival “La bellezzadelle parole” per la direzione artistica di Emiliano Visconti conuna varietà di appuntamenti che ruotano intorno appunto altema della scrittura, quello che è protagonista anche del festi-val di Ravenna (vedi pagine seguenti): i due eventi lo scorsoanno si sovrapponevano sul calendario, costringendo i roma-gnoli a scelte difficili, quest’anno finalmente sono stati inveceprogrammati in modo da regalare di fatto un maggio di sco-perte letterarie da far invidia a una capitale. Ad aprire ledanze un monologo teatrale dal titolo appunto La bellezzadelle parole per una produzione originale di RobertoMercadini alle 21.E ancora all’insegna del teatro sarà la sera-ta del 27 maggio dalle 18 con uno spettacolo per voce nar-rante e Pupi Siciliani della “Famiglia d’arte Bumbello” trattoda un racconto inedito di Fabio Stassi (e spettacoli di pupi cisaranno anche sabato 28 e domenica 29 alle 16). Alle 21.30toccherà invece a Roberto Vecchioni con le sue “Storie di feli-cità”. Sabato 28 maggio si comincia la mattina alle 11 con loscrittore svedese Bjorn Larsson, autore tra gli altri del celebra-to e celeberrimo La vera storia del pirata Long John Silver(ed. Iperborea), che incontra gli studenti delle scuole diCesena al mattino e alle 15 invece dialogherà con MicheleMari (vedi intervista) in un incontro dal titolo “Parole di mare,di terra e di fastamagonie”. A seguire, alle 17, un incontro suipersonaggi Letterari con lo scrittore Fabio Stassi (che ha direcente pubblicato un libro che dà voce a una carrellata diprotagonisti dei grandi classici) e il romagnolo CristianoCavina, l’autore di Marcos y Marcos che ha reso CasolaValsenio famosa in Italia, di cui è in uscita l’ultimo libro. Lagiornata si chiude con doppio appuntamento al femminilecon la poesia e la musica: alle 18.45 è in programma lo spet-tacolo per voce sola di Patrizia Cavalli mentre alla sera si terràun reading musicale di Teresa de Sio. La giornata conclusiva

domenica 29 maggio si apreancora con una protagonista alfemminile: Concita de Gregorioalle 11 nell’incontro dal titolo“Cosa pensano le ragazze”. Ilpoliedrico Luca Scarlini presen-terà il suo libro dedicato a DavidBowie Ziggy Stardust. La chiusaè affidata a un incontro dedicatoalle parole d’amore con Paolo diPaolo e Romana Petri. Altri even-ti sono in programma e in attesadi conferma. Gli appuntamenti sisnoderanno tra il Palazzo delRidotto, Chiostro di SanFrancesco, GiardinoMalatestiano, Centro CinemaSan Biagio e la RoccaMalatestiana. Per il programmaaggiornato, orari e luoghi:http://www.comune.cesena.fc.itoppure la pagina Facebook delfestival.

IL PROGRAMMA DI CESENA

che scrivevo, poi, a tre quarti dellibro, ho iniziato un lavoro di sot-trazione per ricondurre la trama aun unico filo. Quando scrivo navi-go a vista senza mappa».

A proposito di mappa, c’èuna mappa disegnata da leiche apre il libro, anche questauna citazione?

Mari dialogherà conl’autore della “Vera storia

del pirata Long John Silver”

«Bjorn Larsson? I suoilibri ricordano una rilettura del classico

E trovo che abbia un bel senso del falso»

Sopra MicheleMari, sotto Teresade Sio e CristianoCavina, tra gli ospitidell’edizione 2016de “La bellezzadelle parole”

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fatto strano, edito da Salani,racconta appunto un episodiostrano: un bel giorno gli abi-tanti di un paese si svegliano esi ritrovano avvolti da unafitta nebbia bianca che fermagli orologi e fa sparire i giornidal calendario. Che cosa sim-boleggia questa nebbia?

«La noia, la depressione, l’acci-dia, ma anche domande moltocomplesse: il senso di ciò che si fa,il senso della vita; domande checiascuno di noi si pone. La cappadi nebbia è un momento di disin-teresse dentro il quale il tempo siferma per dare un periodo diriflessione. Ci sono diversi livelli dilettura: lo si può leggere comeuna favoletta o ci si può chiedereil significato della metafora».

Il libro sembra infatti parla-re agli adulti, anche se è unracconto per ragazzi.

«Non ho affrontato questa sto-ria pensando a un’età precisa, miinteressava raccontarla e l’editoreha pensato di farne un libro desti-nato ai più giovani. Però dagliincontri recenti mi sono resoconto che è il pubblico adulto ainterrogarmi di più su questatematica».

Anche perché sono gli adul-ti ad abbandonarsi spesso allanoia, mentre i bambini trova-no la bellezza anche nellecose più semplici.

«Infatti, non per niente il veroprotagonista è un bambino; è luiche scopre il fatto strano e cheincidentalmente troverà il siste-ma per risolvere la situazione».

Il festival ScrittuRa, oltre aincontri con gli autori, offrelaboratori di scrittura pergrandi e piccoli. Qual è stato ilsuo personale laboratorio discrittura?

«Banalmente è stato la lettura.Non ho mai partecipato a corsi discrittura creativa, che mi lascia-no abbastanza critico laddove sivogliono sostituire all’unico verolaboratorio che è leggere libri. Mirendo conto che è banale, ma ilmio consiglio è leggere continua-mente. E poi bisogna avere qual-cosa da raccontare, altrimenti sirischia di sfociare nei drammiinteriori, che personalmente miannoiano molto. I drammi inte-riori mi stanno bene quandosono descritti in termini narrati-vi, e ci sono esempi grandissimi divicissitudini personali raccontatein forma di romanzo. Forse l’er-rore di molti è credere che la pro-pria esperienza sia unica e irripe-tibile, mentre invece diventa con-divisibile nel momento in cui la siracconta in termini romanze-schi. E questo lo insegnano igrandi narratori che hanno rac-contato di sé facendo finta di nonraccontare di sé».

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LIBRIR&DCULTmaggio 2016

L’INTERVISTA

Tra Svizzera, Kafka e Bellano: il nuovo libro di VitaliIl noto autore, a Ravenna il 22 maggio, anticipa un po’ la trama del suo romanzo in uscita di Gloria Bernabini

In attesa di ScrittuRa Festival,che prende il via il 16 maggio aRavenna (vedi pagina a fianco),abbiamo intervistato AndreaVitali, uno dei più prolifici scritto-ri italiani che con i suoi romanzi,sempre ambientati nella nataleBellano sul lago di Como, offrescorci di vita di paese animati dapersonaggi dipinti con freschezzae ironia. L’autore incontrerà ilpubblico il 22 maggio alle 21 inPiazza dell’Unità d’Italia, pochigiorni dopo l’uscita per Garzanti,il 12 maggio, del nuovo romanzo,Le mele di Kafka. Abbiamo quindiapprofittato per chiedergli unapiccola anticipazione, a partire dalsignificato del titolo.

A cosa dobbiamo questo Lemele di Kafka?

«L’origine del titolo risale a unmio viaggio a Lucerna per la pre-sentazione di un libro. Facendo ungiro sono capitato nell’albergo incui nel 1911 Franz Kafka passòtre settimane e dove si lamentò coldirettore perché gli era stata servi-ta della frutta scadente. Da alloranella hall dell’albergo è presenteun cestello pieno di mele, chiama-te “le mele di Kafka” in memoriadell’episodio. Io ho sempre biso-gno di un aneddotoche coaguli una seriedi episodi, e questo èstato il motivo scate-nante cha ha datocorpo alla storia diuna coppia di giocato-ri di bocce a una setti-mana dall’importantesemifinale di un cam-pionato provinciale.La moglie di uno deidue ha una sorella chevive appunto aLucerna, il cui maritoè colpito da un ictus.Visto che è in pericolodi vita, è necessario andare subitoa dargli un ultimo saluto. Intantoil tempo vola e la semifinale siavvicina».

È la prima volta che un suoromanzo non è interamenteambientato a Bellano?

«Non ero mai andato così lon-tano, ma la fedeltà all’episodiorendeva necessaria la collocazio-ne di una parte degli eventi aLucerna, anche se l’ombelicodella storia rimane nel solito terri-torio. I riferimenti a Lucerna sonoraccontati dal punto di vista delgiocatore di bocce, che per laprima volta prende la sua macchi-netta e se ne va all’estero. Sono glianni ’60, andare in Svizzera allo-ra era un’avventura e il soggiornolucernese è visto in quest’ottica: ilprotagonista è disorientato, noncapisce il tedesco, il cibo gli faschifo e del cognato morente glie-

ne frega poco perché è preoccupa-to soltanto di tornare in tempo perla semifinale; sono presenti tutti iluoghi comuni dell’italiano all’e-stero. La moglie, invece, grazie aquesto viaggio fa una scopertache sarà fondamentale per la riso-luzione della storia: quando leparlano di Kafka resta moltoimpressionata da La Metamorfosi,dalla storia di quest’uomo cheuna mattina si ritrova scarafag-gio, tanto che vuole cercare que-sto racconto nella piccola bibliote-ca di Bellano, perché è moltocuriosa. Ci sono quindi due livellinarrativi che si intrecciano: quel-lo legato a Kafka e alla storia diGregor Samsa e quello legato allevicende del bocciatore e dellamoglie».

Facciamo un passo indietro:il suo romanzo precedente,Nel mio paese è successo un

«Il mio personale laboratorio di scrittura?Banalmente la lettura Il consiglio a chi vuole

scrivere è leggere sempre e avere qualcosa da raccontare»

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LIBRI

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Incontri, lezioni, mostre, workshop: torna il festival ScrittuRaIL PROGRAMMA

Tra gli ospiti anche il premio nobel Shirin Ebadi, e poi Moresco, Peano, Stancanelli, Vitale, Macchiavelli

L'iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la pace nel 2003, sarà l'ospite di spicco dell'edizio-ne 2016 di Scrittura, per la direzione artistica di Matteo Cavezzali, il festival di Ravenna dedica-to alla letteratura che nelle edizioni precedenti ha portato in città autori importanti come LuisSepulveda e David Grossman. L'appuntamento con Ebadi è per il 17 maggio a Palazzo deiCongressi alle 18.30. Il festival si svolgerà dal 16 al 22 maggio e dal 16 al 19 giugno andandoanche oltre il confine di Ravenna con alcuni eventi che si svolgeranno a Lugo. Tra gli ospiti diquesta edizione Antonio Moresco, una delle voci più vive del panorama letterario italiano e can-didato al Premio Strega 2016, Simonetta Agnello Hornby autrice di libri di grande successocome La Menulara e Andrea Vitali (vedi intervista pagina a fianco), Loriano Macchiavelli, tra i padridel noir nostrano, Elena Stancanelli che con il suo nuovo romanzo è finalista al Premio Strega2016, Viola Di Grado che è stata la più giovane vincitrice del Premio Campiello Opera Prima, emolti altri. Due importanti sguardi sul mondo dell'editoria saranno quelli di Elisabetta Sgarbi, ex-direttrice editoriale di Bompiani che ha dato vita al nuovo progetto editoriale La Nave di Teseocon Umberto Eco, e Alberto Rollo, direttore letterario di Feltrinelli. Ci saranno lezioni di scritturatenute da autori come Paolo Di Paolo, scrittore per Feltrinelli e critico culturale per la Stampa,Marco Peano, scrittore ed editor Einaudi, e Giorgio Pozzi, editore di Fernandel. Si parlerà di gran-di autori della letteratura come il poeta Vladimir Majakovskij con Serena Vitale, scrittrice ed

esperta di letteratura russa, Giulio D'Antona porterà il pubblico nella America letteraria daJennifer Egan a David Foster Wallace, l’incontro dedicato a Eduardo De Filippo sarà curato daGiulio Baffi, giornalista e critico del Corriere della Sera, e quello dedicato a Olindo Guerrini cura-to da Aic (vedi pagine 26-27).

Novità di quest'anno saranno le giornate che prolungheranno il festival dal 16 al 19 giugnoal Pavaglione di Lugo con spettacoli letterari come quello di Ermanno Cavazzoni "Gli eremiti deldeserto", la lezione di storia dell'arte di Flavio Caroli, uno dei più importanti storici dell’arte ita-liani conosciuto per le sue brillanti lezioni a Che tempo che fa su Rai3. Parlerà di letteratura con-temporanea Loredana Lipperini, voce di Fahrenheit di Rai Radio3, Paolo Albani invece terrà unincontro-spettacolo sull’Ulisse di James Joyce, mentre l’astrofisico Amedeo Balbi porterà i pre-senti in un viaggio nei segreti del cosmo. Saranno allestite due mostre legate al tema della scrit-tura. La prima è “Frontiera – Passaggio e possibilità” curata da Crac Arte con la collaborazionedi Vira! in cui esporranno le loro opere 28 artisti alla Biblioteca Classense, alla sala espositiva expalazzo del tribunale, in Piazzetta dell’Unità d’Italia e a Cresco, la sede del coworking dedicato aprogetti d’innovazione sociale, creativa e culturale. Le opere saranno poi esposte sotto i porticidel Pavaglione di Lugo. La seconda mostra vedrà esposte le tavole realizzate da LRNZ per i libri diHaruki Murakami alla galleria Bonobolabo. Info: www.scritturafestival.com.

Da sinistra Shirin Ebadi, Simonetta Agnello Hornby, Elisabetta Sgarbi e Paolo di Paolo

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gli scrittori Nazzareno Trovanelli,Antonio Messeri, PaoloAmaducci, i musicisti comeBalilla Pratella, Achille Turchi,Federico Sarti, il celebre cantantelirico Alessandro Bonci e ovvia-mente Giosuè Carducci. Si eranoconosciuti a Faenza, da dove ilmarito Pasolini Zanelli proveniva.Il “freddo tempo” dell'ultimodecennio del poeta nobelista fuparticolarmente malinconico,confortato dalla amicizia elettivacon la contessa Silvia, che loospitò appunto in questa villa perpiù di dieci volte.

La relazione extraconiugale delvate con la giovanissima scrittriceAnnie Vivanti era divampata pro-prio nei primi anni della frequen-tazione di Villa Silvia: lei poco piùche ventenne, lui, chiamato da leiamorevolmente l'Orco, consuma-rono in pochi anni una passioneche non fu soltanto carnale.«Signorina, Nel mio codice poeti-co c’è questo articolo: – Ai preti ealle donne è vietato far versi. –Per i preti no, ma per Lei l’hoabrogato» le aveva detto il già illu-stre Carducci quando la Vivanti siera presentata con le sue poesiealla sua porta. Difatti, promossela sua pubblicazione e ne rimaseamico sincero, anche quando sisposò un avvocato irlandese.

La stanza fu lasciata esatta-mente come il poeta l'aveva salu-tata nell'ultima permanenza: ecosì per testamento, quando fudonata al Comune di Cesena nel1920, conservata sostanzialmen-te intatta. Il resto della casa hasubito numerosi rimaneggiamen-ti interni, visto che fu ricovero peri giovani poveri affetti di tuberco-losi prima e poi scuola maternaed elementare. Silvia Pasolini,difatti, rimasta l'ultima a chiude-re la porta della vicenda di questafamiglia, i cui figli erano mortimolto piccoli, decise di donare laproprietà proprio in ricordo dellapermanenza del poeta diPietrasanta, ma anche vincolarlaper opere benefiche a favore dellapopolazione del luogo. Così ifamosi versi di Jaufré Rudel diCarducci:

Contessa, cos’è mai la vita?E’ l’ombra di un sogno fuggente,La favola breve è finita,Il vero immortale è l’amor.Suonano fondamentalmente

profetici.

Villa Silvia-Carducci, Via Lizzano, 1241 –47522 Cesena (FC)Orari di ufficio: dal lunedì al venerdì

dalle 9 alle 12.30, visite guidate: saba-to e domenica dalle 15 alle 19.

Informazioni: tel. 0547 323425,[email protected] o http://www.casemu-seoromagna.it/.

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ROMAGNA LETTERARIA

La villa della “fata bianca” del CarducciPrima puntata di una geografia della terra che non è solo quella della piadina e degli ombrellonidi Elettra Stambouils

Ma Romagna vuol dire lettera-tura? Cosa si scrive e si è scrittonella terra della piadina e degliombrelloni in serie? Partiamo conquesto viaggio attraverso le casemuseo dedicate agli scrittori epoeti di questo lembo di terra,dicendo innanzitutto che nullaha da invidiare alla densità poeti-ca di luoghi in cui su questo si ècostruita una tradizione turistica.

Se negli ultimi decenni l'imma-gine della Romagna si è dapprimaidentificata con I vitelloni eAmarcord di Fellini, un luogo dacui si parte per uscire dalla pro-vincia o un luogo in cui nostalgia,stupore e baionetta si uniscono inun unico corpo, per poi divenirela terra di conquista delle discote-che e dei parchi di divertimento,in questo inizio millennio sipotrebbe cominciare una ricon-versione “ecologica” a terra di

scrittori e poeti. E forse non è uncaso che proprio Amarcord,ambientato negli anni ’30 dellamemoria del regista riminese, siastato sceneggiato insieme aTonino Guerra, una delle grandivoci poetiche di questa terra, fer-tile non solo per prodotti agricoli.

Può essere quindi straniante,ma anche evocativo, visitare laRomagna partendo dalle casemuseo dei suoi cantori, partico-larmente concentrate tra Cesenae Rimini. Esse costituisconoun’altra geografia, quella delleparole che intessono la nostrapercezione del luogo. Sonoinsomma una geografia senti-mentale, che in realtà prevale suquella prettamente fisica.

Partiamo quindi da uno deisuoi centri cruciali, forse il salottoche ha riacceso il fuoco nell'Italiaappena unita, ovvero Villa Silvia– Carducci a Lizzano di Cesena. Sitratta di una meravigliosa villasettecentesca, che da sola vale la

visita. Era la residenza estiva diquesta famiglia di tradizioni libe-rali e dalle morbide colline cese-nati permetteva un ristoro nonsolo del corpo. Oggi ospita al suointerno anche il museo di stru-menti musicali meccanici ed èquindi particolarmente adatta aduna visita anche con i bambini,che potranno scoprire il tamburoda guerra di Leonardo da Vinci(costruito sulla base degli appun-

Puccini e da Pascoli. Da non per-dere anche il Giardino letterario,che guida attraverso un'esperien-za uditiva i visitatori tra i ricordi ele voci di questo luogo.

La villa deve il suo nome allacontessa Silvia Pasolini Zanelli.La brillante nobildonna, chiama-ta dal Carducci la “fata bianca”,fu sicuramente una delle anima-trici culturali più attive dellazona: nel suo salotto confluirono

ti dell'artista nei codici conservatia Parigi e Venezia), i diversi tipi diorgano, ma soprattutto la SalaRegina Margherita. La Regina difatto non visitò mai la villa, ma lasala sembra sia stata preparataappositamente per lei: il pianomelodico Racca che si può ammi-rare proprio in questa particola-rissima sala ovale era amato nonsolo dalla prima regina consortedell'Italia unita, ma anche da

Nella foto a sinistra:Carducci e gli ospiti a VillaSilvia. Sotto a destra: SilviaPasolini accanto a unasignora che suona ilpianoforte. Sullo sfondoun ritratto di Giosue, forseun dipinto, tratto dalla fotoscattata nel 1903 che ritraeil poeta in vestaglia nelsuo studio. Sotto a sinistra: dettagliodel ritratto di Silvia Pasolini

Partiamo dallameravigliosa

residenza cesenatesettecentesca, che

da sola vale la visita

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Aperto dalle 12 alle 14,30 Chiusoe dalle 19,30 alle 22,30 il mercoledì

L'Osteria Malabocca è un piccolo e conforte-vole locale a gestione familiare situato nellapiazza principale di Bagnacavallo. Ci piace di-re che la nostra cucina è priva di etichette, senon quella della "stagionalità", infatti i nostrimenù cambiano con il mutare dei prodottiche la natura mette a disposizione, cercandodi lavorarli nella maniera più semplice possibi-le. Tutto viene preparato giornalmente da noi,compresi le paste, i dolci e il pane.Roberto e Denise vi aspettano tutti i giorniescluso il mercoledì, mettendo a vostra dispo-sizione un menù vegetariano, uno di pesce euno di carne oltre ad una selezione di piattidedicati ai sapori e ai profumi del territorio.

OSTERIA MALABOCCA Piazza della Libertà 15 Bagnacavallo (RA)Tel. 0545 64468www.malabocca.it

Osteria Malabocca

Da Reviatia Gramsci in cenereal Caffé letterario

LUGO

Fittissimo il maggio del Caffé Letterario di Lugo.Si comincia lunedì 2 alle 21 con Giorgio Ierano eil suo Gli eroi della guerra di Troia (Sonzogno) all’ho-tel Ala d'Oro, stesso luogo per l’appuntamento disabato 7 maggio, ma alle 18. Stefano Simoncelli eDaniele Ferroni parleranno della raccolta di poesieIl collezionista di vetri (Ancona, Italic Pequod,2015) in contemporanea alla mostra pittorica“Camere con vista”di Leonardo Cemak, autoreanche della copertina del libro. Venerdì 13 mag-gio, ancora Hotel Ala d’oro alle 21 con PierluigiMoressa e il suo “Piero della Francesca” (Rimini,Raffaelli Editore, 2016), introdotto da CarmineDella Corte.

Venerdì 20, alle 21, ci si trasferisce invece alSalone Estense della Rocca di Lugo per l’incontrocon il ravennate Davide Reviati, fumettista che haappena dato alle stampe Sputa tre volte (Bologna,Coconino Press, 2016), lavoro accolto con entu-siasmo dalla critica dopo lo straordinario successodi Morti di sonno. Domenica 22 si torna alle 21all’Hotel Ala d’Oro, in collaborazione con ilConservatorio G.B.Martini di Bologna per unaserata di musica e poesia a cura di Paolo Ravagliacon il clarinettista americano di origine italianaJimmy Giuffre e il poeta, saggista, critico letterarioe drammaturgo statunitense naturalizzato britan-nico Thomas Stearns Eliot (alle 19.30 ingresso +consumazione + cena a buffet 15 euro). Venerdì27 maggio, alle 21, sempre all’hotel Ala d'Oro l’o-spite è Guido Tonelli con La nascita imperfetta dellecose (Milano, Rizzoli, 2016). Sabato 28 maggio,alle 17.30, alla Libreria Alfabeta Alda Teodoranipresenta Gramsci in cenere (Viterbo, StampaAlternativa, 2016) con Paolo Galletti, un libro cheè il ritratto di una generazione e di un momentostorico ben preciso, gli anni ‘70, con le musiche, ifilm e la cultura che li hanno caratterizzati.

INCONTRI CON PAOLA MASTROCOLA E UGO CORNIA

Organizzato da EmilianoVisconti con la sua“Rapsodia”, nell’ambitodi “Suggestioni d’autore”a Santarcangelo, giovedì5 maggio si tienel’incontro con la scrittricePaola Mastrocola cheparlerà del suo libroL’anno che non cadderole foglie (Guanda) alle 21alla Biblioteca Baldini. Il19 maggio, invece,incontro con Ugo Corniaalla biblioteca di MisanoAdriatico con il suo Sonosocievole fino all'eccesso,vita di Montaigne, Marcosy Marcos, sempre alle 21.

SANTARCANGELO E MISANO

CHIARA SARACENO AL FESTIVAL OPERA DELLA CGIL

Il festival del lavoro Opera, ideato eorganizzato dalla Cgil di Ravenna, giungealla sesta edizione. Come sempre laformula proporrà una contaminazione trale varie forme d'arte. Nel corso di duegiornate, il 27 e 28 maggio, la Camera dellavoro di Ravenna e l'antistante piazzaMarsala si animeranno nel segno dellacultura e dei temi del lavoro. Il tema diquesta sesta edizione saranno i diritti deilavoratori e delle lavoratrici. Gli ingressi atutti gli spettacoli saranno gratuiti. Gliospiti in arrivo sono numerosi e tra questivi sarà la sociologa Chiara Saraceno chepresenterà il libro “Il lavoro non basta: Lapovertà in Europa negli anni della crisi”.L'autrice ne discuterà assieme allagiornalista Federica Angelini. Per ilprogramma aggiornato: www.cgilra.it.

RAVENNA

Davide Reviati

Ugo Cornia

Chiara Saraceno

Azienda Agricola Biologica Galassi MariaVia Casetta, 688 - Paderno di Cesena (FC)Tel. 0547 21177 - Cell. 3387230288 www.galassimaria.it

Il 16 LUGLIOconcerto di Andrea Amatidedicato a Fabrizio De Andrè con cena a buffet di ispirazione ligure organizzata da Giorgia Lagosti

Ai piedi della Pieve di Paderno di Cesena si estendel’azienda vinicola Biologica di Galassi Maria.Un’azienda che da 4 generazioni lavora nel rispettodell’ambiente ed è certificata Bio da 25 anni.Nell’azienda è possibile organizzare degustazionicon prodotti del territorio e acquistare i vini.

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L’INTERVISTA

Storia egizia: oltre quattromila anni in mostraParla Daniela Picchi, la curatrice (ravennate) della collezione di Bologna, la terza in Italia per importanza di Serena Simoni

Quando nel 1998 scomparve ilgrande Federico Zeri venne pubblica-to un bel ricordo di Alvar Gonzàlez-Palacios che oltre a elencare in unostile garbato le capacità geniali delcollega metteva in luce anche alcunesue qualità a dir poco sconcertanticome quella di entrare talvolta inuna sorta di trance, non estetica maproprio medianica. Palacios, cheaveva assistito per caso a uno di que-sti rari stati del maestro, lasciava laquestione in sospeso e non azzardavaipotesi riguardo a questa rara capa-cità da veggente di trapassare i tempiin relazione a un luogo. Zeri avevadato allora poche giustificazioni all'e-pisodio mentre a noi deve bastare ilsospetto che il suo genio si nutrissenon solo di una cultura e intelligenzastraordinarie, ma anche di doti pococomuni fra i mortali.

Accenno a questo ricordo perchése la metempsicosi fosse qualcosa inpiù di una favola che gli umani siraccontano per dare un poco disenso al tutto, riuscirei allora a spie-gare quella strana sensazione – ditrovarmi di fronte ad un'anima anti-ca – che sento tutte le volte cheincontro Daniela Picchi, ravennate,di professione egittologa e curatriceinsieme a Paola Giovetti di unamostra che sta riscuotendo un gran-de successo di pubblico e l'attenzio-ne di molti studiosi: “Egitto.Splendore millenario. Capolavori diLeiden a Bologna” aperta fino ametà luglio al Museo CivicoArcheologico del capoluogo emilia-no. Raggiungiamo Daniela al telefo-no per parlare di lei, della sua storiae di questa importante esposizione.

Daniela, la tua è una profes-sione non proprio così diffusa,soprattutto in Italia. Come ènata questa passione?

«(Ride, ndr) Direi che è nata findai banchi delle elementari, dove giàmanifestavo questo “chiodo”dell'Egitto. È poi cresciuta con glistudi e si è concretizzataall'Università dove appena iscritta alprimo anno di Lettere Classichechiesi al professor Sergio Pernigottidi essere relatore della mia tesi fina-le: era un po’ sorpreso per una scel-ta così in anticipo sui tempi, ma midiede consigli preziosi sull’indirizzoda dare al piano degli studi. Ovvioperò che i miei primi due esami sonostati Papirologia ed Egittologia».

E dopo gli studi?«Ho iniziato a collaborare col

Museo Archeologico di Bologna dal1990 per attività diverse, sia didatti-che che scientifiche ed organizzati-ve, poi nel 2006 ho vinto il concorsocome curatrice della sezione egiziadel museo. Si trattava di un figuracuratoriale nuovo per il museo,nonostante la collezione egizia siaconsiderata la terza in Italia dopoquelle di Torino e Firenze. Pensa cheper trovare l'ultimo mio predecesso-

re occorre risalire al 1881 ...»Ma come si lega la tua profes-

sione al contesto del patrimonioin Italia?

«L'egittologia si muove da unambito locale, legato principalmen-te ai musei e alle collezioni di forma-zione ottocentesca – ma non solo –,per passare poi a un piano naziona-le e internazionale dove le proget-tualità si intrecciano con altri museie paesi, a partire dall'Egitto. Il museodi Bologna è entrato in questo cir-cuito internazionale da vari anni ela mostra attuale è uno degli effettidelle collaborazioni attivate».

Ma come si è giunti alle colla-borazioni con l'estero, in parti-

colare col Rijksmuseum vanOudheden della città di Leiden,in Olanda?

«In realtà tutto risale a un “attomancato” alla fine degli anni '70,quando il museo di Leiden chiese aBologna le copie dei rilievi diHoremheb, generale diTutankhamon e poi sovranod’Egitto. I colleghi olandesi avevanoappena scoperto la sua tomba aSaqqara in Egitto, a poca distanzadalla piramide a gradoni, e volevanocollocare le copie al posto degli origi-nali, conservati per la maggior parteproprio in Olanda e qui a Bologna.Le tecnologie disponibili all'epocaper duplicare i rilievi non garantiva-

In corso al Museo civico archeologico un’esposizione nata dalla collaborazione

con la città di Leiden, in Olanda

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20 ARTE

Statue di Maya e Meryt, XVIII dinastia,regni di Tutankhamon (1333 – 1323 a.C.)e Horemheb (1319 – 1292 a.C.), calcare,Rijksmuseum van Ouheden, Leiden

no la sicurezza degli originali, eBologna decise giustamente di nonmettere a rischio la conservazionedei suoi capolavori. Poi, qualcheanno fa, incontrai per lavoroMaarten Raven, il curatore dellasezione egizia del museo olandese,che non aveva dimenticato l'episo-dio e parlando è nata l'idea di com-pletare il progetto: nel 2011 i duemusei sono giunti a un accordoquinquennale per collaborazioni discavi, prestiti reciproci per mostre econdivisioni di progetti scientifici.Contestualmente, abbiamo creatomodelli 3D dei rilievi di Horemhebmediante l’utilizzo di sistemi diacquisizione digitale, e di seguito

realizzato le copie, che sono statedonate all'Egitto e posizionate aSaqqara».

La partnership è quindi allabase della mostra attuale ...

«Esatto, complici alcune felicicoincidenze: Leiden doveva chiude-re per ristrutturare la sede museale emovimentare opere altrimenti nondisponibili al prestito. In contempo-ranea sono stati coinvolti il MuseoEgizio di Torino, il cui direttoreChristian Greco ha lavorato permolti anni a Leiden e il Museo Egiziodi Firenze che ha una storia collezio-nistica in parte simile a quella diBologna. Questo network ha per-messo di organizzare la grande

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ARTE

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tomba di Horemheb e una quantitàsorprendente di materiali di scavodella necropoli di Saqqara, solita-mente separati in sedi molto distan-ti fra loro».

Quali criteri sono stati indivi-duati per l'allestimento?

«Esporre oggetti che datano dal4000 a.C. al III secolo d.C. significa

mostra in corso, in cui sono esposti490 pezzi provenienti dall'Olanda ealtri provenienti dai due musei ita-liani».

Si tratta di una quantità note-vole di opere!

«In effetti quando ho presentatoai responsabili olandesi la “shop-ping list”, che corrispondeva a circal'80 percento della collezione espo-sta, e quindi dei loro capolavori, eropronta ad aspettarmi almeno unparziale rifiuto. Ma hanno mante-nuto un à plomb invidiabile e hannoconcesso tutto, a parte alcuni pezziinamovibili per giuste questioni diconservazione e qualche altraopera, purtroppo già concessa inprestito al MET di New York».

Esiste una relazione fra i pezzidi Leiden e la collezione diBologna?

«Chiarisco gli antefatti: nel 1827Giuseppe Nizzoli - allora cancellieredel Consolato d’Austria in Egitto -mise in vendita una collezione diantichità che fu acquisita di lì a pocodal pittore bolognese Pelagio Palagi,passando dopo la sua morte almuseo della sua città di origine.Negli stessi anni Giovannid’Anastasi, console svedese inEgitto, raccoglieva un’altra impor-tante collezione che venne cedutaall'Olanda nel 1828. I capolavori dientrambe queste raccolte provengo-no dalla necropoli di Saqqara, data-no al Nuovo Regno – in particolarealla XVIII dinastia –, talvolta si inte-grano, come nel caso dei rilievi diHoremheb – o si completano».

Entriamo nel merito dellamostra, perchè è così impor-tante?

«La mostra ha quasi raddoppiatoil nostro solito itinerario di visitamettendo a confronto le collezionidi Leiden e di Bologna. Gli addetti ai

lavori colgono il filo rosso del con-fronto fra le due raccolte che corresenza togliere il divertimento algrande pubblico Si possono infattiammirare opere che non sono maistate esposte fuori dalle loro sedimuseali e di grande prestigio storicoe artistico. Inoltre, per la primavolta sono riuniti i rilievi della

dovere ripensare la storia dellaciviltà egiziana. Studiarne l’itinera-rio è stata una bella sfida che hapermesso di ripensare tante cose,dal modo di suddividere la storiadell’antico Egitto a come focaliz-zare le tematiche ed esporre le

opere. Non ce l’aspettavamo, maabbiamo addirittura messo indiscussione alcuni “luoghi comu-ni” o approcci metodologici cheriguardano la nostra disciplina.L'obiettivo però è stato nondimenticare mai il pubblico a cuiè rivolta la mostra, che è suddivi-sa in sette sezioni cronologiche etematiche».

E quali sono le opere che con-sideri un colpo grosso?

«Tre sculture: una di Maya, laseconda di sua moglie Meryt, laterza della loro coppia. Due di que-ste opere non sono mai uscite dalmuseo di Leiden. Oltre ai rilievi diHoremheb ovviamente…»

Cosa incuriosisce di più ilgrande pubblico?

«Beh, ci sono oggetti di culturamateriale molto interessanti e poi isarcofagi e le mummie, alcune dianimali...»

I numeri di visitatori confer-mano un bel successo...

«Sì, siamo davvero contenti: lamostra è visitata da un numeromolto alto di persone di tutte le età,provenienti dall’Italia e dall’estero.Fra l’altro si è creato anche una

bella sinergia in città con il Mambo,il Museo della Musica e gli altrimusei dell’Istituzione BolognaMusei per iniziative, mostre, confe-renze sul tema dell’Egitto».

Un commento che suggella ilgradimento?

«Ce ne sarebbero molti, ma miha colpito quello di un bambinodelle elementari che sul librofirma ha affermato: “A me gliEgizi non piacciono Egiziani maadesso che ho visto il museo hocambiato idea”!!! Valeva la penaorganizzare la mostra solo perquesto».

Qualche anticipo sui progettifuturi?

«Per ora chiudiamo la mostracon un workshop organizzatoassieme al Comitato internazio-nale per l’Egittologia di ICOM(International Council ofMuseums)... Stiamo inoltre acca-rezzando l’idea di creare unnuovo network e di estendere lacollaborazione a Vienna, vistoche la figura del collezionista chesta alla base delle raccolte diBologna e anche Firenze -Giuseppe Nizzoli - ha venduto unprimo nucleo di repertiall’Austria».

C'è tempo anche per un saltoa Ravenna?

«Ci sarà! E presto, al MuseoNazionale, per una conferenza pro-prio su questa mostra».

«Il commento più bello e più gratificante? Quello di un bambino

delle elementari...»Stele di Aku,XII-XIII dinastia(1976 – 1648a.C.), calcarecon tracce dipolicromia,Abido.CollezionePalagi, giaNizzoli, MuseoCivicoArcheologico,Bologna

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ciclo di conferenze 2016ore 20 Apertura, registrazione crediti formativi ore 20.30 Spazio Studio T ore 20.40 Ciclostile Architettura

ore 21.20 Rossi&Tarabella ore 22.15 TAVOLA ROTONDA ore 23 Brindisi e saluto conviviale

Otto incontri/confronti fra protagonistiesperti ed emergenti della progettazione

contemporanea con tavola rotonda

GIOVEDÌ 19 MAGGIO

Ciclostile ArchitetturaBologna

Rossi&TarabellaMilano

GODO (RA) Via dei Mestieri, 9/11

Info Reclam tel. 0544 408312 - [email protected] - www.reclam.ra.it

ORDINEARCHITETTIRAVENNA

Comune di Ravenna

Comune di Cervia

Comune di Faenza

Comune di Forlì

Comune di Cesena

Aziende sostenitrici Aziende partner

SHOW ROOM

COLLETTIVA

Nove artisti per il paesaggio“Souvenir d’Amérique” al Musas in collaborazione con la Biennale di Riminidi Sabina Ghinassi

Proseguono le mostre delCantiere culturale Cristallino.Dal 30 aprile è aperta, semprenegli spazi del Musas diSantarcangelo, la collettiva“Souvenir d’Amérique”, condirezione artistica di StefanoBocchini e Claudio Ballestracci ecuratela di Roberta Bertozzidell’Associazione Calligraphie, incollaborazione con la Biennaledel Disegno di Rimini. Ad essereindagato è ancora il paesaggioattraverso l’azione estetica e poe-tica di nove artisti dai linguaggidifferenti che, come in un teatroallargato, mettono in scena illoro sguardo sui luoghi: «unviaggio nella rappresentazionedello spazio, tra geografia e bio-grafia, reticoli naturali e traietto-rie umane», ognuno da una pro-spettiva diversa e laterale eppuresempre intensa e segno di unpensiero rizomatico, aperto almétissage, alle interferenze, alleinterpretazioni dissonanti eppuresempre intenso e profondamentecoerente. Il taglio curatorialecome un cammino iniziaticoprende per mano lo spettatoreattraverso l’affondo poetico e lafascinazione delle immagini,delle installazioni, delle materie eintroduce alle opere di nove arti-sti: Veronica Azzinari, Carloni &

“Città sconosciuta” di Federico Guerri, 2015, grafite acquarello e pastello su tela cm130x170

Franceschetti, Federico Guerri,Luca Piovaccari, Pomelo, GloriaSalvatori, Giorgia Severi, VerterTurroni. Artisti diversi, si diceva,ma uniti da una specificità di rac-conto, di rivelazione del paesag-

ARTE

gio che si fa dialettica internaall’esistenza: Piovaccari con isuoi svelamenti lirici di TerzoPaesaggio, Guerri con le carto-grafie preziose, Turroni con learchisculture trasognate,

Secoli di stili di vitaraccontanti al Miccon i pezzi di nove musei

FAENZA

Le forme della ceramica sono cambiate insieme agli usi e costu-mi della società e viceversa alcune forme hanno rivoluzionatomodi di vivere che ora ci sembrano normali. “Stili di vita europeiattraverso la ceramica. Dal Barocco ai giorni nostri” è una mostraitinerante allestita al Museo Internazionale di Faenza fino all’11settembre e curata dal Mic, all’interno di Ceramics and its dimen-sion, un più ampio progetto finanziato da Europa Creativa dedi-cato all’analisi del settore della ceramica in tutti suoi aspetti: arti-stici, architettonici, storici, di comunicazione e di design. Mette inmostra una parte della storia della ceramica - dal 1600 ai giorninostri - fino ad oggi inesplorata dal punto di vista delle relazionitra oggetti d’uso, sviluppo sociale e contesti geografici. I 200oggetti - servizi per la tavola, vasi, zuppiere, scaldini, brocche,calamai, piastrelle - provenienti dai nove musei coinvolti (Museodi Arti Applicate di Belgrado; Museo “Porzellanikon”, Selb;Museo Nazionale della ceramica "González Martí" di Valencia;MIC Faenza; “Potteries Museum & Art Gallery” di Stoke on Trent;Museo di Arti Applicate e Design di Tallin; Museo di Arti Applicatedi Riga; Museo di Arti decorative di Praga; Museo Nazionale diLjubljana) raccontano come le forme della ceramica abbianoseguito di pari passo l’evoluzione dell’abitare, delle mode e delleabitudini alimentari, il progresso igienico e scientifico. Apertura:mar-dom 10-19. Ingresso: 8 euro. Info: 0546 697311.

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Ravenna Disegnata di Paolo Bolzani

Sabato 28 maggio 2016ore 11.00

Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana di Cesena

Programma della presentazioneore 11.00 - Saluto di CHRISTIAN CASTORRI

Assessore alla Cultura del Comune di Cesena

ore 11.10 - Introduzione di PASQUALINO SOLOMITAArchitetto PhD

ore 11.25 - PAOLO BOLZANIArchitetto, docente a contratto di Museologia Archeologia, Alma Mater, Università di Bologna

ore 12,00 - "Question time"

Presentazione del libro

Ravenna, Edizioni Reclam, 2016

ARTE

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CICLO DI INCONTRIALLA GALLERIA LILITH DI RAVENNA

Fino al 3 giugno si terrà a Lilith, spazio e galleria d'arte aRavenna, la rassegna “Intersum, dialoghi sulla fotografiacontemporanea”. La galleria si trova in via di Roma 82Y.Intersum è una rassegna composta da nove incontri chevede artisti, curatori, editori, galleristi, stampatoriraccontare il loro contributo all'arte fotografica oggi. Gliospiti della rassegna sono: 29 aprile ore 21 Luca Panaro(curatore e critico d'arte); 3 maggio ore 19.30 DaniloMontanari (editore); 6 maggio ore 19.30 Carlo FurgeriGilbert (fotografo); 17 maggio ore 19.30 Silvia Camporesi(artista); 20 maggio ore 19.30 Paolo Bernabini (fotografo);24 maggio ore 20 Ulisse Bezzi (foto-amatore); 27 maggio ore 19.30 Valentina D'Accardi (artista); 31maggio ore 19 Maria Livia Brunelli (gallerista); 3 giugno ore20 Massimiliano Di Teodoro (stampatore). In ogni incontro pubblico e ospiti saranno invitati ainterrogarsi sul significato e il ruolo della fotografia oggi,sulla posizione che occupa nel mercato dell'arte e sul suolinguaggio. Ingresso 5 euro per il singolo incontro, 20 europer l'intera rassegna (necessaria tessera associativa Lilithanno 2016, costo 10 euro). Informazioni sul sito internetwww.lilithstudiogallery.com.

FOTOGRAFIA

Azzinari e le sue fitografie,Pomelo e la sua visione tattile delpaesaggio, Carloni &Franceschetti e il loro visual ditessiture poetiche, Severi e il suoracconto di ierofanie organiche,Salvatori e le sue topografie emo-tive. “.. Souvenir d’Amérique,allude proprio a questo “desideriodi paesaggio”, di orizzonte, di una“terra promessa”, reale o imma-ginaria, concreta o ipotetica chesia. E le opere in mostra accen-tuano e verticalizzano questa ideadi uno spazio interstiziale situatofra soggetto e oggetto – la loropoetica oscilla fra migrazione estabilità, mondo esterno e recintointeriore, secondo una disciplinadi linee e sentieri che può, talvol-ta, sconfinare nell’arabesco, inuna proliferazione di segni scissada qualsiasi referente oggettivo:libera, articolata, germinativa –in grado di differenziarsi indefini-tamente, pericolosamente in bili-co tra il deserto bianco di un sup-porto e l’intrico generato dallavegetazione espressiva» scriveBertozzi nel testo in catalogo. Ilrisultato è ancora una volta unprogetto raffinato e profondo chesi pone come svelamento di unapossibilità estetica sul paesaggio,non definitiva ma aperta ad altreipotesi e per questo infinitamenteaffascinante. Da vedere quindi,nello scenario sempre bello delMusas.

Souvenir d’Amérique; dal 30 aprile al17 luglio al Musas, via della Costa 26,Santarcangelo di Romagna; aperto saba-to, domenica e festivi dalle 15,30 alle18,30; info: 0541 624703, 3394826441; www.cristallino.org; [email protected]

Komikazen traslocaa Rimini: tra gli ospitila siriana Brisly

Il festival del fumetto di realtà Komikazen sitrasferisce a Rimini per l’edizione 2016 (l’asso-ciazione Mirada che lo organizza ha infatti pub-blicamente denunciato l’impossibilità di conti-nuare a lavorare a Ravenna al momento). E cosìdal 20 al 22 maggio tra il Teatro degli Atti e laDomus del chirurgo all’interno della Biennaledel disegno, tre giornate ospiteranno appunto ilfumetto di realtà. Il programma prevede per tregiorni, tre disegnatori si alternino nella casaromana per lavorare in loco. I visitatori potran-no osservare in diretta il farsi del loro lavoro.Ciascuno realizzerà una storia ispirata da questosuggestivo luogo della città e dalla storia checustodisce. Le tre storie verranno successiva-mente raccolte in un libro collettivo a fumettiche sarà anche il catalogo del progetto conSimone Pace e Maurizio Lacavalla. Venerdì dise-gna Simone Pace e Maurizio Lacavalla, sabatointerviene anche Angelo Mennillo, mentredomenica disegna Chiara Abastanotti. L'eventoè in collaborazione con l'Accademia di Belle Artidi Bologna. Al Teatro degli Atti invece gli appun-tamenti partono dalle 17 e sabato si cominciacon Pietra Scarnera e il suo “Una stella tranquil-la” in “Disegnare Primo Levi”, alle 18 la presen-tazione di “Cinema Zenit” con l'autore AndreaBruno e infine Diala Brisly, illustratrice siriana,racconta la sua esperienza di disegnatrice neicampi profughi del Libano. Domenica alle 17l’ospite sarà Davide Reviati con il suo “Sputa trevolte” e poi un incontro con il primo portale ita-liano di informazione disegnata, e Drawing theTimes, portale olandese raccontano cosa signifi-chi raccontare le informazioni disegnando.Infine, alle 19, presentazione di L'argine con gliautori Marina Girardi e Rocco Lombardi, prota-gonisti anche della performance delle 20.30 conla musica dal vivo dei Ronin.

Eva Hilorst di “Drawing TheTimes”, ospite di Komikazen, quest’anno a Rimini

FUMETTO

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PRIMA INFANZIA

Artebebé, quandoil teatro è per i piccoli La rassegna della Drammatico Vegetale nel Ravennate

Organizzato per il nono anno daDrammatico Vegetale/Ravenna Teatrotra Ravenna, Lugo, Alfonsine eBagnacavallo, Artebebè è un festival diteatro per la prima infanzia che con-traddistingue la stagione primaverile.tra aprile e maggio sono dieci le recitedegli spettacoli in programma, a cui siaggiunge un appuntamento di cinemad’animazione a coinvolgere un pubbli-co dai due anni in su. Il tema centraledel festival di quest’anno è “L’infanziarubata”. Dopo l’anteprima con duespettacoli a tema pedagogia e televisio-ne (per genitori, insegnanti, adolescen-ti) di Fanny&Alexander e gli spettacolidell’ultimo weekend di aprile al Rasi, ilfestival entra nel vivo sabato 7 maggioalle 17 al Salone Estense della Rocca diLugo, domenica 8 maggio alle ore 11 alVulKano di San Bartolo (Ravenna) ealle ore 17 al Palazzo Vecchio aBagnacavallo con Cucù!. Nato comestudio teatrale, lo spettacolo inaugura ilnuovo percorso di ricerca dellaCompagnia La Piccionaia, legato nonsolo alla prima ma anche alla primissi-ma infanzia, ossia dai 2 ai 5 anni. Il per-corso si propone di indagare il meccani-smo della risata e prende le mosse dallaparola scelta per il titolo: una delleprime espressioni verbali con cui si èsoliti interagire con i bambini più picco-li. «Una parola magica che nel gioco del“ci sono”… “non ci sono più”… “ritor-no!” alterna l’emozione dell’assenza

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24 JUNIOR

NO barrierearchitettoniche,

ampio parcheggio

Venerdì sera...POLENTAE BACCALÀ

Via Cardello, 22Casola Valsenio (RA)

Tel. 0546.70875

di Loretta Dalprato & C. snc

Ristorante - PiadineriaAperto dal mercoledì alla domenica

e nei giorni festivi a pranzo, merenda e cena.

Locale a gestione famigliare, con paste di produzionepropria, carni fresche di qualità, piadina romagnola

e fritta con formaggi e salumi nostrani.

RistoranteIl Prato dei Fiorentini

alla gioia del ritrovarsi”. Lo studio hapreso forma compiuta nello spettacoloCucù!, risultato della sperimentazioneartistica realizzata in collaborazionecon il Nido in Famiglia “La Casa diMirtilla”, che ha coinvolto un gruppo digenitori di bambini della fascia 0-5anni. Con il racconto dei giochi quoti-diani con i loro bambini i genitorihanno infatti regalato idee ed emozioniper la costruzione delle azioni realizzate,in una relazione di scambio e condivi-sione di esperienze. In scena due giova-ni attrici - Francesca Bellini e AuroraCandelli - sperimentano e giocano alCucù.

Si prosegue poi domenica 15 maggioal cinema Gulliver di Alfonsine alle 16con la proiezione de Il bambino che scoprìil mondo di Alê Abreu, un film di anima-zione sull’amore per la natura. Non è“solo” un film per bambini. È un filmper tutte le fasce di età perché ognunopuò trovarci un livello di lettura dellacontemporaneità adeguato a sé e allapropria capacità di decodificazione. Laproiezione è in collaborazione con ArciRavenna.

Sabato 21 maggio alle 17 al SaloneEstense della Rocca di Lugo e domenica22 maggio alle 11 a VulKano, SanBartolo, andrà in scena Piccoli misteri,della compagnia barese Teatro Kismet.Si tratta di uno spettacolo che raccontadel pane senza mai nominarlo. Con ele-menti semplici come il grano, della fari-

L'immaginesimbolo diArtebebè 2016 è"Rosie, lasgusciatrice diostriche", unaillustrazione diMarta Ricchi cheha vintoil primo premio"Infanzia Rubata"(su gentileconcessione disangiuseppe.org)

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Prevenire è meglio che curare, così recita-va un vecchio spot di una nota azienda didentifrici. Niente di più vero anche in orto-donzia, la disciplina che si occupa di dia-gnosticare e risolvere problemi dentali escheletrici delle ossa mascellari. Una visitaprecoce, già a 5 anni, permette al medico divalutare lo stadio di sviluppo scheletrico,controllare gli elementi dentari presenti inbocca, ed intercettare cattive abitudini co-me la respirazione orale, il succhiamento deldito e la deglutizione atipica. Il tutto per fa-vorire la crescita armonica del piccolo pa-ziente. Nella maggior parte dei casi, inter-cettare problematiche tra i 6 e gli 8 anni per-mette di evitare o rendere superfluo il tratta-mento con apparecchio fisso in adolescen-za. Una domanda che mi sento porre spes-

so è: “dottore, non ho messo l'apparecchioda ragazzo, posso ancora migliorare il miosorriso?” Assolutamente si. Da più 15 anni èpossibile correggere disallineamenti dentalitramite Invisalign®, un set di mascherinetrasparenti rimovibili progettate grazie allepiù evolute tecnologie 3D. In questo modo èpossibile ottenere il sorriso da sempre so-gnato con il massimo confort ed estetica. Ladurata del trattamento dipende da diversifattori e può variare da 6 mesi fino ai 2 anni. Invisalign® è in grado di trattare un'ampiagamma di problemi di allineamento, da mo-vimenti dentali di lieve entità fino a casi piùcomplessi. Per scoprire se questa sistemati-ca fa per te, vieni a trovarci.

A cura del Dott. Michele Latini

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Ortodonzia

JUNIOR

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AGENDA

CERVIATRA PARCOE CIELODal 21 maggio il parco diCervia è in festa e tuttii sabato pomeriggio sipotrà partecipare a“Ranger per un giorno”per affiancare il personaledel parco nell’attività dicura e alimentazione deidiversi animali (info:www.atlantide.net/parconaturale - Tel. 0544995671). Sulla spiaggia diPinarella invece, il 1maggio si conclude il36° festival degli aquiloni

na, dei teli bianchi, dei cocci, un’attriceriprende la memoria del fare il pane,così come gliel’hanno raccontata ledonne dei paesi di Puglia, e la restituisceattraverso gesti di una ritualità quoti-diana che nello stesso tempo evocano loscorrere della vita tra nascita, festa,morte.

Chiude Artebebè 2016Drammatico Vegetale, che dopoessere stato apprezzato in Canada,Francia e Polonia torna aBagnacavallo domenica 29 mag-gio alle ore 17 a Palazzo Vecchiocon il suo classico Che sì che no.

I suoni, i gesti, gli sguardi delle emo-zioni di Elvira Mascanzoni, KoroIzutegui e Piero Fenati, alle prese con lamateria di cui sono fatti i sogni. Un colo-re che sporca una carta, una mano chefruga nella sabbia, un pezzo di legnoche cade per terra e... poche parole. Ilbambino guarda, ascolta, tocca tuttoquello che ha attorno a sé e, facendodelle semplici scelte, scopre e interpretail mondo; intanto cresce. Nel suo eternopresente passa da un sì a un no, da unno a un sì. Questo è bello, questo è brut-to, mi piace non mi piace, lo voglio nonlo voglio. Da un apparente banale sì-nocostruisce, passo dopo passo, un mondocomplesso di relazioni con le persone ele cose. Di questo parla lo spettacolo,cercando la sostanza o l’essenza dellecose; trascurando gli orpelli che rischia-no di sommergere il bambino e trasfor-marlo da soggetto attivo della società inoggetto di consumo.

In autunno Artebebé riprenderàcon "Briciole di Artebebè 2016"una serie di incontri di approfondi-mento sul tema “vocazione e peda-gogia” con studiosi, pedagogisti,artisti e un progetto di formazioneper insegnanti con spettacoli eperformance interattive.

Posti limitati, è consigliata la preno-tazione. Informazioni: tel 0544 36239;[email protected];www.drammaticovegetale.com

A CESENA GIRA E GIOCA NELLA ROCCA

Nelle domeniche 8, 15 e 22 maggio torna “Rocca Gira e Gioca” i laboratori e le visite alla RoccaMalatestiana di Cesena; ore 16.30. In particolare sarà proposta l’esperienza interattiva itinerate“Cappuccetto rosso o l’attraversare il bosco dei segreti”. Per bambini dai 3 anni in poi e per adulti.

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di Matteo Cavezzali

Gran letterato e intellettuale, ma allo stesso tempo gran provoca-tore, ironico e anticonformista, Olindo Guerrini (Forlì, 1845 -Bologna, 1916) con i suoi diversi volti e diversi nomi, seppe intrec-ciare l’altissima accademia con il “letterariamente profano” come ildialetto romagnolo e la cucina “degli avanzi”.

In occasione delle celebrazioni del centenario della morte abbiamoparlato di Olindo Guerrini con Piero Meldini, già direttore dellaBiblioteca Gambalunga di Rimini, storico e scrittore di numerosisaggi e romanzi, particolarmente esperto di cultura e storia dellagastronomia.

Che tipo di persona – o di persone – era OlindoGuerrini?

«Era un personaggio all’epoca notissimo, conosciuto soprat-tutto con gli pseudonimi di Lorenzo Stecchetti e di ArgiaSbolenfi. Stecchetti era il personaggio che si era inventato, di ungiovane poeta morto a 31 anni di tisi. Guerrini fingeva di esse-re l’amico che aveva raccolto i suoi versi. Un altro pseudonimoera quello della poetessa e cuoca Argia Sbolenfi, con cui sidivertì a pubblicare poesie con doppi sensi, sguaiate che pareva-no liriche di una ninfomane».

Come mai utilizzava tutti questi pseudonimi?«A Guerrini piaceva molto fare scherzi. Pubblicava operette

su Foscolo e Leopardi attribuendole a un editore di Bologna,scrivendo cose sulla loro vita totalmente inventate. C’era inquesti scherzi anche un elemento perturbante. Basti pensareche la sua prima raccolta, che era totalmente seria, si chiamaPostuma perché firmata da Lorenzo Stecchetti. Guerrini era unallievo di Carducci, era quindi ostile alla poesia dell’ultimoromanticismo, quello estremo. Questa raccolta invece è scrittanel più delirante degli stili vicino al maledettismo francesce aalla scapigliatura. Da una parte, come critico ed erudito, criti-

cava aspramente un genere di poe-sia che poi scriveva lui stesso sottopseudonimo… Una sorta di dottorJekyll e mister Hyde. Era un mododi scrivere molto contraddittorio emoderno, basti pensare al porto-ghese Pessoa, che inventò quattroo cinque suoi eteronimi con cuiscriveva in maniera totalmentediversa a seconda della personalitàdi un suo diverso doppio».

Come tematiche era spessolontano dai temi classici…

«Ha scritto alcune poesie moltospinte per l’epoca, altre moltodure, come quelle che conteneva-no maledizioni alle ragazze chenon avevano ricambiato il suoamore: “morta tu giacerai dimen-ticata”».

Ma anche la scelta di scrivere in dialetto era ben pocoortodossa.

«Nella scrittura non c’era una tradizione del dialetto inromagnolo nell’800. I suoi Sonetti, poesie molto spiritose neldialetto di Sant’Alberto di Ravenna, lo fecero diventare moltonoto, ma dall’altra parte erano considerate letteratura margi-nale. Creava cose inedite, che non facevano gli altri, era anti-conformista. La sua scrittura era lontana dall’establishmentdella letteratura dell’epoca. Lui era un noto studioso, era diret-tore della biblioteca universitaria di Bologna, ma si teneva lon-tano dal mondo accademico, anche se ne faceva parte».

Tra bibliotecari…«Grande simpatia... Era un anticlericale, con spirito bonario

e goliardico. Anche io ho fatto cose differenti dallo studioso

CELEBRAZIONI

Tutti i volti di Guerrini-Stecchetti,dai sonetti agli avanzi in cucina

Intervista allo storico e scrittorePiero Meldini sull’eclettico e polimorfointellettuale romagnolo: critico, poeta,

gastronomo, ciclista, fotografo...di cui quest’anno ricorre

il primo centenario della morte

Via F.lli Vivaldi 29/31 - Lido di Classe (RA)Tel. 0544.939454 - Cell. 347.4715452

www.osteriasafetaque.it

Cucina della tradizione romagnolacon nuovi piatti a base di pesce

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rigoroso. E scritto su molte cose come la gastronomia e la suastoria».

Le biblioteche mettono appetito?«Oppure lo saziano del tutto… Oggi le biblioteche sono diven-

tate soprattutto un luogo di studio dei propri libri in periodoscolastico. Ma conservano un patrimonio bibliografico vastissi-mo che mi pare sia un po’ sprecato. È come andare in un risto-rante stellato portandosi un panino da casa...».

A proposito di ristoranti, come si avvicinò Guerrinialla gastronomia?

«Era molto appassionato della cucina in modo erudito, maanche della cucina cucinata. Aveva iniziato a interessarsi altema pubblicando un codice trecentesco di ricette e divenne poiun collezionista di antichi ricettari».

Come nasce il rapporto fra Guerrini e Artusi?«Artusi mandò una copia della terza edizione del suo La scien-

za in cucina a Guerrini. Era come mandare un libro a UmbertoEco, era molto noto all’epoca. Se non ché Guerrini ne aveva giàacquistato già due copie. Gli era piaciuto molto il concetto, masoprattutto il linguaggio di Artusi. Finalmente c’era un libro dicucina in buon italiano, in un linguaggio semplice ed efficace.Prima erano volumi per professionisti, scritti con i piedi, contermini tecnici storpiati dal francese, un po’ come quegli obbro-bri che si sentono oggi in tv tipo “impiattare” o “risottare”».

È vero che collaborò con Artusi per le edizioni succes-

sive del suo celebre ricettario?«Tra i due nasce un rapporto epistolare di 19 lettere scritte

tra 1896 e il 1906 in cui Guerrini suggerisce ricette, correzio-ni, e fa da mentore. Si ritiene più colto di Artusi e gli da dellelezioni. Artusi a volte accoglie i consigli a volte se ne frega.Artusi arricchiva di edizione in edizione il manuale grazie allacorrispondenza con molte persone, soprattutto signore espertedi cucina domestica. Artusi provava tutte le ricette, poi le modi-ficava un po’, e se gli piacevano le pubblicava».

Quali sono le ricette de La scienza in cucina riconduci-bili a Guerrini?

«Sono sei ricette che Gerrini aveva trovato in ricettari anti-chi, come la “zuppa alla Stefani”, tratta dal manuale seicente-sco di Bartolomeo Stefani. Infatti, Artusi apre quel capitolodicendo “guardate come si mangiava a quel tempo”, come sitrattasse di una curiosità».

Come nasce invece il libro di Guerrini L’arte di utiliz-zare gli avanzi della mensa?

«Guerrini consigliò ad Artusi di mettere una appendice allibro sull’arte di cucinare dedicata agli avanzi. Artusi non lascrive, allora ci si mette lo stesso Guerrini, ripescando e “ricuci-nando” ricette antiche, per poi trascriverle in una raccoltaautonoma. Ma il suo ricettario non diventò mai un best sellercome quello di Artusi».

Immagino che il concetto di “avanzi” cento anni fafosse molto diverso da quello che abbiamo oggi, conside-rando anche che nelle case non c’era il frigorifero…

«Esatto, gli avanzi erano ciò che rimaneva dai grandi ban-chetti tenuti dalle persone benestanti. Guerrini suggeriva difare grandi cene, così da poter mangiare con gli avanzi per unasettimana, ma si riferiva ovviamente a un pubblico benestante.Alla maggior parte delle persone, in quegli anni, di avanzi nonne restavano, anzi era già tanto se avevano da mangiare, e quelpoco che c’era veniva puntualmente consumato».

Ma quello di Guerrini fu un ricettario utilizzato?«No, si trattava di un libro per eruditi, fu pubblicato postumo

dai suoi eredi e divenne un libro per curiosi o esperti. Guerrinisi era ispirato ad opere simili già pubblicate in Francia».

L’Artusi invece potrebbe essere considerato, seppurecon un livello letterario molto più alto, il primo dei ricet-tari che oggi vendono tanto in libreria?

«Sicuramente quello di Artusi fu e resta un vero best seller:arrivò a 14 edizioni e vendette decine di migliaia di copie, unacifra folle per quel tempo. Le ricette di Artusi entrarono a farparte della cultura popolare, venivano trascritte e passavano dicasa in casa, tra domestiche e cuoche, tanto che molti si con-vinsero che queste ricette fossero della propria famiglia, per poiaccorgersi che invece erano arrivate indirettamente dalle pagi-ne de La scienza in cucina».

Stecchetti e l’arte culinaria del riuso

L’arte del riuso nella tradizione gastronomica, come moder-nità tra i fornelli cent’anni dopo, è la tematica del convegno“Stecchetti gli avanzi in tavola”, promosso dalla delegazionedi Ravenna dell’Accademia Italiana della Cucina. La giornatadi approfondimento con esperti e studiosi, aperta a tutto ilpubblico, e legata alle celebrazioni del centenario di OlindoGuerrini, si terrà sabato 14 maggio (dalle ore 9.30) nella salaCorelli del Teatro Alighieri di Ravenna.Al convegno di studi parteciperanno autorevoli relatori qualiGiovanni Ballarini (presidente onorario dell’Aic), MassimoMontanari (docente all’Università di Bologna), Maurizio Cam-piverdi (delegato onorario Aic-Bologna San Luca), GiovannaTagliati (studiosa di storia e cultura dell’alimentazione). Sonopreviste anche letture di testi di Guerrini/Stecchetti di Giu-seppe Bellosi, saggista e dialettologo.

CONVEGNO A RAVENNA

PIERO MELDINI E LA PASSIONE PER LA GOLA

Piero Meldini, riminese, classe 1941, hada sempre affiancato all’attività di stu-dioso – per 25 anni ha diretto la storicaBiblioteca Gambalunga di Rimini –quella del saggista e divulgatore, inparticolare della cultura gastronomicanazionale e romagnola. È stato assiduocollaboratore sin dalla fondazione, nel1982, della rivista “La Gola”, antesigna-na del dibattito contemporaneo sulcibo e la cultura materiale. Nel n.2 dellarivista compare un suo articolo intitola-to “L’arte degli avanzi”. Fra suo libri in tema vanno segnalati: i 4volumi La cucina dell'Italietta (Guaraldi); Le pentole del diavolo(Camunia); La cucina romagnola (Guaraldi); La cultura del cibo traRomagna e Marche (Minerva); Gli Italiani e il cibo negli ultimi duesecoli (Guaraldi). Meldini, va ricordato, è anche un narratore disuccesso, con ben cinque romanzi pubblicati da Aldelphi eMondadori che hanno ottenuto diversi premi letterari.

LO STUDIOSO

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