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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 7 FERRARA________________________________________pag. 8 FORLI’ CESENA_________________________________pag. 9 REGGIO E._______________________________________pag. 10 - 11 PIACENZA______________________________________pag. 12 - 13 AGENZIE________________________________________pag. 14 - 15 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 04-08-2011
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rassegna del 04-08-2011

Mar 30, 2016

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Raffaele Brogna

rassegna del 04-08-2011
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Page 1: rassegna del 04-08-2011

BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 7

FERRARA________________________________________pag. 8

FORLI’ CESENA_________________________________pag. 9

REGGIO E._______________________________________pag. 10 - 11

PIACENZA______________________________________pag. 12 - 13

AGENZIE________________________________________pag. 14 - 15

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 04-08-2011

Page 2: rassegna del 04-08-2011

2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

BOLOGNA - Corriere

Gli accertamentipuntano su Bologna

Le liti tra i calabresi e i narcos, le minacce di morte. «Ho una Famiglia dietro»

Scattano le prime manetteSequestrata la «base»

L’affare va in fumoe la banda sgominata

Le tappe dell’indagine

La prima traccia dagli Usa:«Occhio a quel pilota»

Un carico di 1.500 chili dicocaina colombiana in volo suun aereo, i narcos che fannoaffari (e litigano) con la‘ndrangheta, una sontuosa vil-la nel Bolognese come quar-tier generale, il timore di ave-re un’agente infiltrato.

Un’operazione degna di unfilm, o della serie Romanzo Cri-minale (manca il «Bufalo», mail soprannome di un arrestatoè il «Bisonte»), fin dal nomescelto dalla polizia: «Due TorriConnection». La Squadramobi-le di Bologna ha eseguito 15 ar-resti (restano due ordinanzanon eseguite) tra l’Italia (no-ve), la Spagna (cinque) e l’Au-stria (uno), chiesti dal procura-tore capo Roberto Alfonso edal pm Enrico Cieri della Ddadi Bologna e firmate dal gip An-drea Santucci. Le accuse sonodi associazione a delinquereper traffico internazionale distupefacenti. La cocaina sareb-be dovuta arrivare su un aereoda Quito, in Ecuador, a Lubia-na (Slovenia) e poi su camionavrebbe viaggiato fino a Tera-mo, dove doveva essere stocca-ta e consegnata a FrancescoVentrici, 39enne calabrese lega-to alla cosca dei Mancuso di Vi-bo Valentia, ritenuto capo indi-scusso della partita.

Nella suamega villa a SanMa-rino di Bentivoglio (intestata aun prestanome calabrese, Ange-lo Mercuri, e già sequestrata adaprile in un’altra indagine) si so-no svolte per sei lunghi mesi leriunioni per organizzare il traffi-co di droga. Tutto filmato e regi-strato dagli uomini dello Sco edella sezione narcotici della Mo-bile di Bologna. Ventrici, che sidefinisce in un’intercettazione«una persona seria, io trafficoin droga da 20 anni», ha diversiinteressi in territorio emiliano:con Vincenzo Barbieri (pregiudi-cato calabrese ucciso in un ag-guato il 12 marzo scorso) trami-te una società intestata a Vicen-te Mari (arrestato a Galliera ierimattina) acquistavano immobi-li e terreni per tentare di condi-zionare il mercato immobiliarebolognese.

I soldi non gli mancano: al-l’ingrosso 1.500 chili di cocainapossono valere almeno 50 mi-lioni di euro. Ma anche le tratta-tive Bologna-Colombia costa-no: Ventrici spende 2 milioni emezzo tra mazzette, spostamen-ti e anticipi per l’affare. A fineottobre, la droga arriva a Quitoin un hangar dell’aeroporto. Icolombiani, però, tirano sulprezzo e Ventrici si innervosisc(«30mila euro al chilo sonotroppi»), ma i narcos non sem-brano mollare: «Voi italianinon capite nulla di cocaina». Latensione aumenta: il pilota, untedesco di colore di nome Mi-chael Kramer, chiede altri sol-di, non si sente sicuro. Il 21 di-cembre arriva anche il velivoloper il trasporto in Europa, mala cocaina è nella parte militaredell’aeroporto mentre l’aereo èin quella civile. Il «nonno», ilnarcos Murillo Alcarez, perde lapazienza, teme che Kramer pos-sa essere un’agente sotto coper-tura infiltratosi e prende inostaggio degli intermediari cala-bresi. Il 30 dicembre in un’in-fuocata riunione nel quartier ge-nerale di Bentivoglio l’organiz-zazione opta per un’altra solu-zione: il carico viaggerà via ma-re in tre navi. Ma a gennaio scat-

ta la prima operazione di poli-zia con l’arresto di Ventrici. Ierinotte è toccato agli altri.L’unico arrestato nel bolo-

gnese è Mari, classe 1967. AVentrici l’ordinanza di custo-dia cautelare viene notificatain carcere in Sicilia. Il gruppodegli spagnoli, incaricato dimediare, era ad Alicante: Giu-seppe Corsini (61enne di SanGiovanni in Persiceto), la mo-glie Paola Boselli (39enne diCento) , Nico lò Cata ldo ,

36enne barese, e il colombianoAntonio Pastor Chavarro, 48anni. A Graz, in Austria, finiscein manette il pilota tedesco. InItalia, ancora, Antonio Grillo,«il bisonte», 33enne di Tropea,incensurato, a cui Ventrici ave-va passato il comando dopo es-sere finito dietro le sbarre; An-gelo Mercuri (il prestanomeper la villa), Italo Iannello,20enne, e Ferdinando Zappia,32enne, di Vibo, Giuseppe Pe-tullà, 47enne di Rosarno. Arre-

stati anche due teramani, glistoccatori della cocaina: Clau-dio Zippilli, 47 anni, e MarcoDi Maurizio, di 30.Un plauso all’operazione è

arrivato ieri dal Comune, conl’assessore alla legalità, NadiaMonti, che annuncia una stret-ta «collaborazione» con le for-ze dell’ordine per «abbattereuna scura su questi fenomenicriminosi».

Sarah Buono© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ciconte: «Si mimetizzano, poi la rete si stringe»

Le intercettazioni Le cimici degli investigatori nascoste anche nei tasselli della libreria del «covo»: registrate tutte le mosse

Francesco VentriciPrendiamo un altroaereo privato, l’affaredeve concludersiE se c’è un capitanonessun problema,lo ammazziamo

«La ’ndrangheta a Bologna? Non è piùuna notizia da tempo». Dritto al puntoil professor Enzo Ciconte, calabrese,docente di storia della criminalitàorganizzata all’Università di Roma 3,autore del libro ’Ndrangheta padana.Non era un problema del sud?«È passato il tempo in cui al nord sipensava alla ‘ndrangheta come a unfenomeno di "sciancati" che nonpoteva attecchire, ma oggi è unarealtà: il territorio emiliano èaltamente infiltrato. Mentre noipersone comuni abbiamo il problemadi come arrivare a fine mese, lorohanno quello opposto: hanno unaliquidità enorme e finché non cirendiamo conto di questo non lifermeremo».Come si sono radicati?«Si mimetizzano. La tecnica dei mieicompaesani è di inserire pezzi difamiglia come normali immigrati.

Prima affittano una casa, poi lacomprano, prendono il bar, latabaccheria e la pizzeria, banaliattività che li inseriscono nel tessutosociale. Accanto al figlio del bolognesea scuola c’è il figlio dei Mancuso,insieme alla mamma all’uscita c’è lamoglie di un ’ndranghetista, poimagari finanziano la Pro Loco o laparrocchia: si abbassano le difese e larete si stringe. La loro è una presenzasoft che all’inizio non crea allarme».Qual è il rischio più grande oggi?«L’usura. La crisi ha creato grossi

problemi di liquidità, anchel’imprenditore onesto con una piccolaazienda li ha. Magari lavora colComune che non paga più a 60 giornima dopo sei mesi e loro arrivano e tioffrono i soldi. Ho un’idea precisa dicome funziona: ci sono bolognesi,come un commercialista o unimpiegato di banca, che avvertono gli‘ndranghetisti delle difficoltàfinanziarie della tal azienda, o limandano direttamente a chiedere unprestito».In Lombardia vari politici sono staticoinvolti in prima persona...«Fortunatamente la situazione èdiversa, non ho notizie di consigliericollusi, mi auguro che rimanga così eche la scossa portata da queste recentioperazioni faccia aprire gli occhi atutti».

S. B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’espertoEnzo Ciconte insegnaall’università Roma 3 e hapubblicato un anno fa un librosulla mafia calabrese al nord:’Ndrangheta padana

Dopo l’estate, lo Sco e laMobile mettono sottocontrollo l’organizzazione sucui pesano i sospetti deltraffico di drogainternazionale: le cimicivengono piazzate nella libreriadella villa di Bentivoglioche funge da quartiergenerale del gruppo, che vienecostantemente filmato

Il «negrito» e il «bisonte» se nestanno seduti intorno a un tavolonella lussuosa villa di Francesco Ven-trici a San Marino di Bentivoglio,buen ritiro dell’uomo forte del clanMancuso. Discutono animatamentedi quel carico di droga bloccato aQuito, Ecuador. Il capo accusa, vuo-le spiegazioni, s’infervora per l’affa-re sfumato emette tutti sotto proces-so: i colombiani, che fissano prezzifuori mercato, gli intermediari «spa-gnoli», incapaci di convincere i suda-mericani, e Michael Kramer, il pilotadell’aereo che sul più bello manda amonte tutto. Partono trattative in-

fuocate dopo lo stallo nella conse-gna, tre summit in 25 giorni tra di-cembre e gennaio. I colombianil’hanno presa male e a garanzia diquel carico di 1.500 chili hanno pre-so tre calabresi in ostaggio. Il bosschiede spiegazioni, minaccia e la po-lizia ascolta. Le cimici le hanno infi-late di notte nei tasselli di legno del-la libreria: «Siamo uomini e accettia-mo gli errori, ma questo è un affaree bisogna recuperare», dice il 30 di-cembre in una riunione di fuoco. Mail pilota tedesco che avrebbe dovutoportare l’aereo a Lubiana si fa di neb-bia, nonostante lautemazzette abbia-

no ammorbidito i controlli. Ventricisi lancia in una dura requisitoria con-tro Giuseppe Corsini, detto lo «zio»,vecchia conoscenza della polizia mi-lanese, uno degli intermediari con icolombiani, e il pilota Kramer: «Chirischia la vita e il denaro, siamo io eil "nonno" (un colombiano che hagarantito l’affare — ndr). Abbiamofatto un papello con i dettagli, o siconferma o è meglio la morte».

Il capo cerca una soluzione, si pen-sa di noleggiare un altro aereo per-chè «ho già speso due milioni e mez-zo», attacca Ventrici che si lamentapure del prezzo dei colombiani: «Se-condo me 30 mila è cara e io che èventi anni che faccio questo lavoronon l’ho mai pagata così». Si studia ilpiano bis. Ventrici chiede a Kramerse è in grado di pilotare un altro ae-reo: «Guarda questo avion Michael,sei in grado di prenderlo? C’è il capi-tano, ma lo possiamo pure ammazza-re...». Per sbloccare la situazione Ven-trici ipotizza pure di comprarlo, l’ae-reo, i soldi non sono un problema:«Quanto costa? 70 milioni di euro inleasing, si può fare». Nella riunionedel 22 gennaio si parla di come taglia-re la droga e trovare nuovi canali.Corsini, lo «zio», la soluzione ce

l’ha: a Roma, alla Magliana, conoscepersone interessate all’acquisto dimolta droga. Il costo della coca restaun’ossessione per Ventrici: «Dobbia-mo avere un prezzo che io posso la-vorare, perchè non vado a prendereil mercato ma lavoro con una fami-glia», dice a al «negrito», Raul CanoIsaza. Per chi indaga è chiaro il riferi-mento al clan Mancuso. La situazio-ne precipita e Ventrici non usa giridi parole col pilota sotto processo:«Sto cercando una soluzione perchèse no sai Michael la soluzione qualè? Bum, bum, bum».

G. R.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’organizzazione legata al clan Mancuso stava per far entrare in Italia 1.500 chili di drogaI boss filmati e ascoltati negli incontri che si tenevano nel lusso di una villa a Bentivoglio

A gennaio, le indagini portanoai primi risultati: vengonoarrestati Vicenzo Barbierie Francesco Ventrici, ritenutiimportanti narcotrafficantilegati al clan calabrese deiMancuso. Sequestrata anchela villa di Bentivoglio. Barbieriabitava in un attico in viaSaffi: liberato, a marzo vieneucciso per strada a Vibo

Quando gli investigatoricapiscono che ormai lapartita di cocaina colombiananon riuscirà più ad arrivare inItalia a causa dei contrasticon i narcos sudamericani,scatta l’ultimo atto della DueTorri Connection: finisconoin manette 15 persone (tracui Ventrici già detenuto), duesono ancora ricercate

L’indagine parte nel lugliodi un anno fa: la Dea (Drugenforcement administration)statunitense avverte leautorità di polizia italianedei comportamenti sospettie dei frequenti viaggi in Italiadi un pilota di aereo tedesco,Michael Kramer. Partono gliaccertamenti e i primipedinamenti

2

«Attento, se il carico salta bum bum bum...»

’Ndrangheta e cocaina dei colombiani:15 arresti per la Due Torri connection

Docente di storia della criminalità organizzata, ha scritto il libro «’Ndrangheta padana»

Il capo e i «bolognesi» Francesco Ventrici, Vicente Mari, residente a Gal-liera, Angelo Mercuri, intestatario della villa, Giuseppe Corsini, di Persiceto

L’inchiesta Antimafia

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Gli anticorpiSecondo il professore, in Emiliala politica è ancora sana:«Per fortuna non ho notiziedi amministratori collusi»

Fotogramma Una ripresa della polizia

2 Primo Piano Giovedì 4 Agosto 2011 Corriere di BolognaBO

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Page 3: rassegna del 04-08-2011

3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

BOLOGNA - Corriere

SolidarietàAlla mensa

della Caritas invia Santa

Caterina tutti igiorni vengonodistribuiti pasti

alle personepovere inserite

in unprogramma di

recupero

30

L’incontro Respinte le proposte delle Regioni. Il governatore: «Non molliamo»

Sanità, nessuna apertura sul ticketOggi nuovo summit Errani-Lusenti

La Camst

Poca sensibilitàper chi ha bisognoSono sempre lesolite 10-15 aziendeche si impegnano

381,5

10

Accusa alla Provincia: «Spende per nuovi palazzi»

Wireless gratisin MontagnolaE si puntaad allargarloa tutta la città

Pranzo Camstdi Ferragosto,tutta la giuntasarà assente

L’accusa è sempre quella:troppa burocrazia. Ma ieri se neè aggiunta un’altra fresca fresca:troppi soldi spesi in progetti inu-tili. E il riferimento è ai 31 milio-ni di euro messi in conto per lacostruzione della nuova sededella Provincia. Caritas e OperaMarella, in occasione della pre-sentazione del consueto pranzodi Ferragosto offerto a Palazzod’Accursio dalla Camst ai pove-ri, tornano per l’ennesima voltaall’attacco delle istituzioni. E deiservizi sociali del Comune, prin-cipalmente.

L’attacco più duro lo sferrafrate Vincenzo Lagioia, vicediret-tore dell’Opera Padre Marella,che si è sfogato (scusandosi)per la difficile situazione in cuioperano le realtà di assistenza aipoveri. «Spessomi sento di lavo-rare in solitudine — dice —: èimpensabile che ci siano casevuote, per la quale la gente fa lafila da sei mesi, e intanto sentoche si vogliono costruire palazziinutili da milioni di euro. È ver-gognoso». La nuova sede dellaProvincia in via Bigari frate Vin-cenzo non la cita espressamen-te, ma il riferimento è evidente.E fa ancora più male, accostatoai dati forniti sulla povertà: «So-no un migliaio le persone senzacasa — elenca la Caritas — dicui metà da Paesi dell’Est. Moltiricevono sfratti addirittura nellecase Acer e la crisi economicagioca un ruolo fondamentale».

Le sue accuse il direttore del-la Caritas, Paolo Mengoli, le harivolte invece principalmente aPalazzo d’Accursio. «In campa-gna elettorale — dice — avevoparlato con il sindaco VirginioMerola e formulato alcune pro-poste, ma per ora non abbiamovisto ancora alcun segnale e an-che gli assessori non si sono an-cora fatti vivi». La fotografia diquel che succede? «La situazio-ne è molto burocratizzata e nonsi sblocca: a chi chiede un ap-puntamento con gli assistentisociali, arriva una risposta dopotre mesi». Insomma, Mengolipensa forse sia giunto il momen-to per ragionare sulle questionipiù urgenti: «A settembre fare-mo il punto sui servizi sociali inquesta città. Vuole essere uncontributo positivo, nulla di po-lemico».

Apre un fronte diverso il pre-sidente della Camst Marco Mi-

nella: «Se tutti si impegnasseroun po’ di più a Bologna, moltiproblemi drammatici sarebbe-ro più risolvibili. In questa cittàc’è poca sensibilità e poca atten-zione per chi ha bisogno: sonosempre le solite 10-15 impreseche si impegnano, non ci si puòlimitare a credere che ci sianosolo loro».

Non ha intenzione di direuna parola in più sulla nuova se-de per i dipendenti di PalazzoMalvezzi la presidente della Pro-vincia Beatrice Drgahetti. «Sulprogetto di via Bigari sono giàintervenuta per dire come lapensavo. Oltre a questo non honiente da dire...». Nei giorniscorsi, invece, la sua l’aveva det-ta così: «Il percorso che ha porta-to al progetto della nuova sede èfrutto di un accordo sottoscrittoda Comune e Provincia per razio-nalizzare le sedi e riqualificarequella porzione di territorio».

L’assessore al Welfare di Pa-

lazzo d’Accursio, Amelia Frasca-roli, le critiche di Caritas e Ope-ra Padre Marella, invece, le leg-ge come un tentativo di riavvici-namento delle due realtà sociali.«Tre, quattro anni fa Caritas eOpera Marella — dice Frascaroli— avevano deciso di uscire datutti i tavoli di collaborazionecon il Comune e io, non facendo-mi sentire in questi mesi, hosemplicemente rispettato la lo-ro volontà. Se adesso hannocambiato idea e mi tendono la

mano, io li convocherò volentie-ri per decidere come affrontarela situazione». Tragica come ladipingono Mengoli e frate Vin-cenzo? «Il loro spaccato è reale,il dramma della povertà staesplodendo e non solo per gli ex-tracomunitari. Vanno alleggeri-te non solo le procedure, ma an-che le responsabilità sulle spalledegli operatori».

Daniela [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fondi mancantiLa Regione avrebbe30 milioni di euro dibuco per i mancatitrasferimenti

Il risparmioCon il ticket ilGoverno conta dirisparmiare 381,5milioni di euro

L’aumentoDal 18 luglio i nonesenti pagano 10euro su visite ericette, non in Emilia

Il progettoSaranno almeno 200 le personenel cortile di Palazzo d’Accursio,ma non sono che una piccolaparte. Anche quest’anno il 15agosto la Fondazione Camst, incollaborazione con la Caritas el’Opera Marella offrirà un pranzoai meno abbienti. «Continuiamo amantenere questo dovere perchéfa parte del nostro dna», hadichiarato Marco Minella,segretario generale Camst. PaoloMengoli, direttore della Caritas, hainvece invitato giunta e consigliocomunale a partecipare e apresentarsi come volontari perservire ai tavoli: «Ringraziamo ilsindaco per averci concesso lospazio, la sua presenza sarebbegradita, insieme a quella deirappresentanti del Comune».Virginio Merola, però, non potràraccogliere l’invito perché in ferie.Per legge almeno un rappresentatedell’amministrazione deverimanere in città, e in quei giornil’assessore designato sarà AmeliaFrascaroli, con delega ai Servizisociali, ma anche lei nonparteciperà. D’altronde nel 2007sull’evento ferragostano avevasentenziato: «Non condividoquest’idea di mettere i poveri inpiazza». Stando alle primeindiscrezioni nessunrappresentate della giunta farà ilvolontario quel giorno. MaurizioCevenini invece dice «presente»:«Ormai sono un veterano, è il miodecimo anno. Ritengo che neigiorni di festa bisogna dimostraremaggiore vicinanza a chi è indifficoltà». La presenza diCevenini era già stata messa incassaforte da Mengoli e ancheGiuseppe Gattuso, consigliere delPdl, ha confermato il proprioaiuto. Il leghista Manes Bernardiniè già in vacanza. Assente un’altraesponente del Carroccio, LuciaBorgonzoni: «Ho organizzato leferie in quel periodo». MarcoLisei, capogruppo del Pdl, spiega:«A questo evento non ho maipartecipato, lo conosco poco, eanche quest’anno sarò assente».Pasquale Caviano, unicorappresentate dell’Italia dei valoria Palazzo d’Accursio, non èdisponibile: «Verrei senz’altro masarò già in ferie. In ogni casogiudico il pranzo di Ferragosto unbel momento».

Mauro Giordano© RIPRODUZIONE RISERVATA

A Palazzo d’Accursio

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Lo sfogo Mengoli: «Siamo soli, tre mesi per parlare con i servizi sociali»

OperaMarella e Caritas:«Negate le case ai poverie ai politici sedi milionarie» Direttore

Paolo Mengoli,direttore dellaCaritas, insie-me a Camst eOpera Marellaper il Ferrago-sto dei poveri

Fumata nera, ieri, dall’incontro tra il Governoe le Regioni, quindi il ticket sanitario resta. Oggici sarà un vertice in viale Aldo Moro tra il gover-natore Vasco Errani e l’assessore alla sanità CarloLusenti per decidere cosa fare in Emilia Roma-gna. Per ora in regione il ticket è rimasto congela-to nella speranza di trovare modalità alternativeda inserire nella manovra estiva di Tremonti. Co-me, ad esempio, la tassa sul fumo, proposta dallostesso Errani. Proposta che, almeno per ora, nonha fatto breccia.«Siamo dispiaciuti che il Governo non abbia

dato risposte concrete sulla nostra proposta, masi è detto intenzionato amantenere aperto il tavo-lo di discussione— ha commentato ieri lo stessoErrani al termine dell’incontro tra i presidenti diRegione e il Governo—. A noi va benissimo, nonabbiamo nessuna riserva, ma attendiamo comun-que una decisione sulla nostra proposta, che tral’altro è stata fatta propria da autorevoli mini-stri». Nonostante le titubanze dell’esecutivo, pe-rò, le Regioni non hanno intenzione di arrender-si. «Noi non molliamo — ha avvisato Errani —,siamo consapevoli del momento difficile che staattraversando il Paese, abbiamo proposto di cam-biare copertura, ma senza gravare sulla finanzapubblica, la nostra proposta è stata pensata e ra-

gionata». Adesso, ha continuato, «c’è una normache obbliga tutte le Regioni all’imposizione deiticket per una scelta del Governo, ma noi conti-nueremo a chiedere una rimodulazione per limi-tare il più possibile i danni ai cittadini e all’assi-stenza sanitaria».La proposta che Errani, e le Regioni, stanno

portando avanti è di trovare, almeno per il 2011,una copertura del ticket,e di lavorare fin da subi-to «su un modello di compartecipazione per il2012 che sia equilibrato, equo e finalizzato a pro-muovere appropriatezza in sanità». Il rincaro di10 euro su ricette e visite specialistiche, secondoviale AldoMoro, non basterebbe a coprire il bucoda 30 milioni di euro che il bilancio regionale sitrova a fronteggiare a causa dei mancati trasferi-menti statali. Non solo: avrebbe l’effetto di rende-re alcune prestazioni più care perfino del privato.Le Regioni hanno chiesto ieri anche «un tavolocon le parti sociali — ha spiegato ancora Errani—, ma il Governo ha deciso che non fosse unascelta giusta, il che in un momento di crisi misembra un errore concreto e sostanziale. Le Re-gioni fanno politiche per la crescita, e a questopunto anche il federalismo è un’idea astratta».

Marina Amaduzzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ripartirà a settembre iltavolo di confronto conle associazioni dicategoria per il wirelessgratuito in tutta la città.È l’impegno presodall’assessore allacomunicazione MatteoLepore nel giornodell’estensione delcollegamento internet inMontagnola e Piazza VIIIagosto: «Si trattadell’inizio di un percorsodi riqualificazione erilancio dellaMontagnola». Il progettopartirà in autunno e saràal centro del prossimobando per l’affidamentoe la gestione del parcodella Montagnola.L’attuale gestioneArci-Antoniano, didodici mesi, scade a fineanno. Il Comune,insieme agli attualigestori, ha in programmaun incontro a settembre,per decidere se rinnovarela convenzione opubblicare un nuovobando. Lepore haspiegato che l’estensionedel wireless di Iperbole,attivo 24 ore su 24, e giàpresente in alcune zonedel centro storico, «faparte di un programmadi ampliamentoassociato allariqualificazione epedonalizzazione di areedel centro». Il servizio —gratuito — consente lanavigazione agli iscritti aIperbole e agli studentidell’Università fino a unmassimo di tre ore algiorno.

Valeria Mazzuca© RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Cronaca Giovedì 4 Agosto 2011 Corriere di BolognaBO

Codice cliente: 211252

Page 4: rassegna del 04-08-2011

4 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

BOLOGNA - Corriere

Maria CarlaSchiavinaLaureata ineconomia gestiscel’impresa generaledi costruzionie restauroSchiavina,presiedendoneil cda. È ancheconsiglieredella Ima

Il retroscena Ai suoi ha detto: «Devo riflettere sul mio rapporto con la politica»

LuigiMontuschiGiuslavoristadi fama nazionale,classe 1937,maestro di MarcoBiagi, per 40 anniè stato docentedi Diritto del lavoroall’Alma Mater(dal 1970 al2010) Sicurezza

RenzoCostiMagistrato dal1964 al 1968.Dal 1974 finoallo scorso annoè statoprofessoreordinariodi dirittocommercialedell’Alma Mater

Dopo il caso Dionigi, il Co-mune alla fine ha deciso di fa-re i nomi: quelli dei candidatiagli incarichi da dirigente e aiconsigli di amministrazionedelle società che fanno capo aPalazzo d’Accursio. Oltre 500curriculum vitae. «Sarannotutti visibili sul sito web delComune. Dove saranno pub-blicati anche i nomi dei diri-genti nominati e le indicazio-ni dei saggi», ha detto l’asses-sore con le deleghe ad Affariistituzionali e Comunicazio-ne Matteo Lepore.Palazzo d’Accursio prova

così a mettere a punto quelmeccanismo per la trasparen-za che, al primo giro di nomi-ne, si era inceppato sul nomedi Ambrogio Dionigi. Perchésulla designazione dell’ex por-tavoce di Amelia Frascaroli, efidanzato della figlia dell’as-sessore, non sono solo piovu-te le critiche dell’opposizio-ne, accompagnate da un maldi pancia intestino alla mag-gioranza (le critiche dell’idvPasquale Caviano). Ma si eracreato anche un certo malu-more nello stesso comitatodei saggi, formato da RenzoCosti, Luigi Montuschi e Ma-ria Carla Schiavina. Tirati inballo per giustificare le nomi-ne anche quando erano com-pletamente estranei alla vi-cenda. «L’hanno scelto i sag-gi», aveva detto Amelia Fra-scaroli per tagliare corto sullanomina di Dionigi. Così nonera. Ma ieri, dopo la vicenda,sono arrivate le rassicurazio-ni della vicesindaco SilviaGiannini, che già lavorava auna soluzione (anche tecnica,perché si parla di migliaia dipagine) al problema lamenta-to dai saggi. «Abbiamo chie-sto all’amministrazione chevenissero pubblicate le no-stre indicazioni, anzi selezio-ni, perché la decisione è delsindaco — ha spiegato LuigiMontuschi — per una que-stione di trasparenza. Non ab-biamo niente da nascondere.Non voglio entrare nel meri-to di quell’episodio, ma di-spiace leggere dichiarazioniche non rispondono al vero».E così accanto ai compo-

nenti dei vari cda, scelti dalsindaco VirginioMerola, ci sa-ranno quindi i nomi suggeritidal comitato di saggi che af-fianca il primo cittadino perle nomine. Un parere che non

è vincolante. Ma, almeno, co-sì sarà tutto chiaro e visibilesu Internet: si potrà vederequando le decisioni di Mero-la non hanno seguito quelleindicazioni e, in caso di pole-miche e di vere o presunte si-tuazioni ambigue, chiederneconto e chiamare alla respon-sabilità. «Ci sarà una brevenota — ha continuato Lepore— per illustrare le scelte delsindaco. E, nel caso un diri-gente designato non fossenella lista redatta dai saggi,sarà spiegato perché».Adesso verificare sarà più

facile. E sarà anche possibileconfrontare le scelte del sin-daco con quelle dei tre saggie con tutte le candidature arri-vate a Palazzo. «Ora sono piùtranquillo — ha detto Costi—. Sarò corresponsabile su al-cune scelte, non avrò alcunaresponsabilità per altre. E tut-

to questo sarà ben visibile,pubblicato su internet».Nessuno, quindi, potrà usa-

re il comitato dei saggi per di-fendere scelte a loro estranee.E, di contro, assume anche si-gnificato il ruolo di garanzia:il sindaco potrà anche non te-nere in considerazione quellescelte, ma dovrà certo darespiegazioni. «Era necessarioche fossero pubblicate, micaabbiamo passato una settima-na a vagliare 512 curriculumper niente...», ha sorrisoMon-tuschi, che poi ha continuato:«Doveva essere chiaro a tuttiche noi siamo inavvicinabi-li». A far sorgere qualche per-plessità, insomma, era ancheil timore che il loro nome po-tesse essere messo in relazio-ne con qualche episodio sco-modo. «Invece non ho maiascoltato richieste mentresceglievo i nomi più compe-

tenti, e naturalmente qualcu-na è arrivata. Ho già messoin conto di perdere qualcheamico per questo incari-co...». E se i saggi adesso so-no pienamente soddisfatti,anche Lepore continua a di-fendere il meccanismo: «Èun’esperienza unica in Italia,che premierà il merito».Sul caso Dionigi è interve-

nuto ieri l’assessore alla Casa

Malagoli, che dà ragione aMerola ma anche alla Frasca-roli: «Il sindaco ha fatto un ge-sto importante nel ritirare lanomina di Ambrogio Dionigi,ma si è montato un polvero-ne per niente. Frascaroli nonha tutti i torti quando diceche i legami non devono esse-re penalizzanti».

Renato Benedetto© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lepore: «Saranno tutti sul sito del Comune»

Le altre spine

L’ultima parola è del primo cittadi-no. Ma, già che i saggi hanno lavorato esi sono espressi, può valere la pena ve-dere come. Se la nomina di un membrodel cda di un’istituzione comunale èuna scelta condivisa con il comitato, al-lora si è utilizzato questo meccanismodi trasparenza basato sui curriculum.Se così non è, al sindaco toccherà spie-gare le ragioni della sua scelta legitti-ma. Decisivo è stato, per il caso di Am-brogio Dionigi, sapere che i saggi nonavevano selezionato il suo curriculum.Nell’entourage di Amelia Frascaroli po-trebbe aprirsi un’altra grana. Perché c’èun altra persona vicina all’assessore alWelfare, l’organizzatore della sua cam-pagna elettorale, Davide Conte, nomina-to nel cda dell’Istituzione biblioteche.Consulente aziendale, 36 anni, anche ilsuo nome non sarebbe nella rosa dei«prescelti» dai saggi. E sfogliando ilsuo curriculum non si scorge a primavista quell’esperienza che, invece, appa-re evidente per gli altri componenti.Sempre per restare nell’Istituzione bi-blioteche, si apre il caso di Daniele Do-nati. Già designato presidente del comi-tato per il piano strategico, Donati è sta-to nominato da Merola anche a capodell’Istituzione biblioteche.«Tra i nomi selezionati da noi non

c’era», dicono i saggi. Da Palazzo d’Ac-cursio spiegano che il suo curriculumnon ha bisogno di commenti, esperto ecompetente docente di diritto ammini-strativo. Evidentemente i criteri dei sag-gi e quelli del sindaco sono stati — an-cora una volta è bene ripeterlo: legitti-mamente — diversi e il cv di Donaticonta sei pagine di lavori e pubblicazio-ni. «Ma il fatto che sia il massimo esper-to in diritto amministrativo non lo ren-de automaticamente competente sullagestione delle biblioteche», commentaValentina Castaldini, presidente dellacommissione Affari istituzionali, chepromette: «Ho chiesto tutti i curri-culum e li studierò. Chissà quanti ca-si possono uscire». «In ogni caso —precisa—non trovo nulla di scanda-loso nel fatto che il sindaco si circon-di di persone di fiducia. Non capi-sco, però, perché questi annunci sul-la trasparenza, sui bandi pubblici esui curriculum».E non sarebbe neanche stata pro-

mossa dai saggi la nomina di ChiaraGalloni nel cda dei Musei. Quando adAlberto Ronchi fu chiesto di possibiliproblemi di opportunità politica sullaGalloni, già presidente dell’associazio-ne Bologna città d’Europa da lui fonda-ta, l’assessore rispose: «È stata sceltadal sindaco sulla base dei curriculum edel parere dei saggi». Il parere dei sag-gi, a quanto pare, non ci sarebbe stato.Ma per fugare ogni dubbio, e perché lacommissione sia utilizzata come mec-canismo di trasparenza e non come pa-ravento, queste scelte è necessario co-noscerle. Quindi renderle pubbliche.

R. B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un sì a malincuoreUfficialmente hacondiviso la sceltadi Merola, ma in realtànon l’ha compresa

Tante volte ha fatto presente,con un certo orgoglio, di non esse-re una politica di professione. An-zi proprio il fatto di non parlare ilpolitichese e di essere addiritturaun po’ ingenua sulle faccende poli-tiche è stato il tratto distintivodella sua campagna elettorale pri-ma alle primarie e poi alle ammi-nistrative. Ma ora che è stata tra-volta dalla vicenda che riguardail fidanzato della figlia, AmbrogioDionigi, prima nominato nel cdadell’Istituzione inclusione socialee poi ritirato dal sindaco per que-stioni di opportunità, forse l’as-sessore alWelfare Amelia Frasca-roli ha rimpianto quella sua inge-nuità politica che altre volte erastata invece un valore. Ieri nonha voluto aggiungere altre parolea quelle che erano già state pro-nunciate sul caso specifico. Machi le ha parlato nelle ultime orel’ha trovata amareggiata e colpi-ta da quanto è successo, soprat-tutto per come l’hanno presa la fi-glia e il fidanzato, non abituati al-le tempeste mediatiche e politi-che. Ha condiviso ufficialmentela scelta con il sindaco Merola di

ritirare la nomina di Dionigi, chepure però aveva letto e approvatoil curriculum, ma nel profondonon l’ha condivisa. O meglio hamostrato di comprenderla, vistoil clima generato dalla rivoluzio-ne annunciata sulle nomine, macerto non è una scelta che l’abbiafatta felice.

Non è però tutto qui. Frascaro-li ha aggiunto che ora cominceràuna riflessione interiore dallaquale potrebbero anche arrivareconseguenze di carattere politico.Probabilmente alla fine non lasce-rà l’avventura nella giunta Mero-la perché le ragioni per andareavanti superano quelle per getta-re la spugna. Ma la frase che hariferito a chi le ha parlato nelle ul-time ore («Farò una riflessionemolto approfondita sul mio rap-

porto con la politica e con la sini-stra perché ci sono cose che noncondivido e che non mi torna-no») non lascia spazio a moltidubbi. Sul caso ieri è interve-nuto anche l’assessore comu-nale alla Casa, Riccardo Ma-lagoli, esponenti di Sel, ilpartito che alle ultime comu-nali si è presentato insieme al-la lista di Amelia Frascaroliche ha sostenuto da un latoche il sindaco Merola «ha fat-to un gesto importante» maanche che «si è sollevato ungran polverone per niente».In teoria le due afferma-zioni contrastano l’unacon l’altra, ma l’assessorele ha motivate così: «Il sindacoha ritirato la nomina per evita-re polemiche, è stato un gesto si-gnificativo. Ma è vero anchequello che dice Amelia e cioè che ilegami personali non devono esse-re penalizzanti. Tra l’altro quelposto era di natura volontaristi-ca e non credo che ci fosse la filaper andarci».

Olivio [email protected]

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L’affaire Dionigi scuote la FrascaroliDelusa ha anche pensato di lasciare

Conte, Donati, GalloniI «triumviri»non li hanno sceltima sono finiti nei cda

Nomine, vincono i saggi«Pubblici i curriculum»

AmeliaFrascaroli

Fuori Ambrogio Dionigi era nominato per il cda dell’Istituzione sociale

Chi sono

La svolta Caso chiuso sul «genero» dell’assessore. Montuschi: noi inavvicinabili

9CronacaCorriere di Bologna Giovedì 4 Agosto 2011

BO

Codice cliente: 211252

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5Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

BOLOGNA - Libero News

Regioni

'Ndrangheta: assessore Bologna, citta' e regione appetibili per fenomeni criminogeni Cronaca

Bologna, 3 ago. (Adnkronos) - L'inchiesta della Dda e della squadra mobile di Bologna ''e' l'ennesima prova evidente che la nostra citta', e piu' in generale la ricca Emilia-Romagna, rappresentano da tempo un terreno fertile e molto appetibile per i fenomeni criminogeni di stampo mafioso''. E' quanto ha scritto l'assessore comunale con delega alla legalita' Nadia Monti in una nota. Parlando dell'operato degli investigatori, l'assessore ha sottolineato che ''e' stato encomiabile, soprattutto se consideriamo i risultati che hanno conseguito nonostante gli ingenti tagli e le scarse risorse a disposizione''.

E poi ha sottolineato che come ''amministratori pubblici abbiamo il dovere di supportarle e coadiuvarle con ogni mezzo''. Per la Monti ''attraverso un'adeguata concertazione e collaborazione tra i Comuni e le forze dell'ordine, potremo essere d'aiuto agli agenti impegnati nelle indagini per abbattere una scure su questi fenomeni criminosi''.

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6 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

BOLOGNA - Informazione

GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2011 3

Con l’operazione «Golden jail» in aprile sequestrati beni per circa dieci milioni di euro

Dal 2008 indagini e arrestiTre anni fa sono finiti in manette degli imprenditori legati ai clan

di Cesario PiccaTra immobili, quote socie-

tarie e auto di lusso la ndri-na dei Mancuso aveva persouna decina di milioni conl’operazione «Golden jail»dell’aprile scorso. Tra i beniposti sotto sequestro anchela lussuosa villa di San Ma-rino di Bentivoglio doveFrancesco Ventrici vivevacon la sua famiglia e incon-trava soci e sodali e un im-mobile in costruzione a Ca-stagnolo Minore di Bentivo-glio del valore di circa700.000 euro. Sigilli ancheal lussuoso hotel King Rosedi Granarolo del valore di ol-tre 6,5 milioni.

La Dda, che aveva coordi-nato l’operazione, avevachiesto l’arresto per altridieci fiancheggiatori, ma ilgip li aveva negati definen-doli di modesta pericolositàsociale. Tra loro c’erano ilcommercialista Nerio Mar-chesini, 56 anni di di SanGiovanni in Persiceto, ilgeometra Roberto Merighidi 41 anni e un avvocato pe-nalista bolognese di 42 an-ni.

Secondo l’accusa i tre pro-fessionisti gestivano in ma-niera consapevole gli affaridella cosca che voleva con-trollare il mercato immobi-liare bolognese. Il legale e ilragioniere si occupavanodelle compravendite. Ave-vano gestito l’acquisto delKing Rose e stavano trattan-do per rivenderlo dopo l’o-micidio di Barbieri. E aveva-no già «piazzato» un Merce-des. Il geometra, invece, cu-rava gli aspetti amministra-tivi dei cantieri e le pratichedi finanziamento.

Nel maggio di quest’annola squadra mobile ha arre-stato alcuni affiliati al clandella ndrangheta Farao-Ma-rincola di Cirò, in provinciadi Crotone. Oltre alla drogasmerciavano pure bancono-te false da 20 euro che ve-nivano stampate in una ti-pografia di Casoria, in pro-vincia di Napoli. Lo smercioavveniva attraverso una ta-baccheria di Modena in pos-sesso del clan tramite pre-stanome.

Nel maggio del 2008 erastato arrestato per concorsoin associazione mafiosal’imprenditore bologneseGianfranco Cocilovo. Se-condo gli inquirenti aveva

intessuto una fitta rete dicontatti con le cosche e a-vrebbe «pagato degli onora-ri dei difensori e fornito as-sistenza agli associati, con-tribuendo consapevolmen-te alle attività e al raggiun-gimento degli scopi dellacosca facente capo alle fa-miglie “Pelle-Vottar i”» coin-volte nella faida di San Lu-ca.

Un mese prima due im-prenditori residenti a SassoMarconi e a Sant’Agata era-no stati arrestati su disposi-zione della Procura di Mo-dena perché ritenuti affiliatiai Casalesi, la cui presenza èmolto forte soprattutto aModena e a Reggio Emilia.

LE INTERCETTAZIONI

«La parola è una non so-no due le parole... quelloche rischio la vita e il de-naro e tutto sono io e ilnonno (Giuseppe Corsini,ndr)... perché qui chi è u-scito ferito da questa si-tuazione sono io». Cosìparlava Ventrici duranteun’animata riunione il 30dicembre dell’anno scorsonella sua villa di Bentivo-glio. Intorno al tavolo c’e-ra lui, alcuni suoi uomini ei colombiani. La discus-sione era l’acquisto sal-tato del famoso carico dicocaina che doveva giun-gere a Lubiana in aereo eda lì in Italia con altrimezzi. I sudamericani nelfrattempo avevano seque-strato tre uomini del clanin attesa dei 45 milioniche Ventrici riteneva trop-pi: «Io non voglio cambia-re le carte in tavola peròsecondo me 30.000 (eu-ro al chilo, ndr) è moltocara... Io che è da 20 an-ni che faccio questo la-voro a questo prezzo quanon l’ho mai pagata». Masiccome serve un accordoVentrici prosegue: «Se tut-ti siamo d’accordo faccia-mo un papello scritto coni dettagli, Raul (il suda-mericano) con i dettagli...se dice dobbiamo sceglie-re il papello cambiarlo omorire dobbiamo sceglie-re la morte... io voglio la-vorare serio mi capisci?Se devo andare a farecazzate sto a casa miacapito? Perché a me nonpiace giocare». E poi spie-ga che quanto accadutonon è colpa sua: «Se que-sti incidenti sono successinon sono successi percolpa mia, sono successiperché ho dato fiducia apersone che non sonostate capaci a gestire illavoro e ho già perso duemilioni e 500mila» e diceche se fosse per lui il pi-lota avrebbe già fatto unabrutta fine: «Michael sia lasoluzione qual è? Bumbum bum».

Il lussuoso hotel KingRose di Granarolo del

valore di oltre 6,5 milionisequestrato nell’aprile

scorso nel corsodell’operazione «Golden

jail» della squadra mobilee gestito da Vincenzo

Barbieri ammazzato il 12marzo a Vibo Valentia in

un agguato mafioso

Nei guai anche i fiancheggiatoriLa Dda nell’aprile scorso aveva chiesto l’arrestoper altri dieci fiancheggiatori del clan Mancuso,

ma il gip non li aveva concessi perché nonritenuti pericolosi

PIANOMonti: «Serve concertazione tra enti e investigatori»

Da politica plausi e auspiciL'operazione della squadra mobile «è l’ennesima prova

evidente che la nostra città, e più in generale la ricca E-milia-Romagna, rappresentano da tempo un terreno fer-tile e molto appetibile per i fenomeni criminogeni distampo mafioso». È quanto ha detto l'assessore comu-nale con delega alla legalità Nadia Monti.

Parlando dell’operato degli investigatori, l’ass esso reha sottolineato in una nota che «è stato encomiabile, so-prattutto se consideriamo i risultati che hanno consegui-to nonostante gli ingenti tagli e le scarse risorse a dispo-sizione».

Come amministratori pubblici, ha proseguito, «abbia-mo il dovere di supportarle e coadiuvarle con ogni mez-zo». Per la Monti «attraverso un’adeguata concertazionee collaborazione tra i Comuni e le forze dell’ordine, po-tremo essere d’aiuto agli agenti impegnati nelle indaginiper abbattere una scure su questi fenomeni criminosi».

Concetto analogo è stato espresso dalla parlamentaredel Pd, Rita Ghedini: «Il resoconto dell'importantissimaoperazione antimafia è un'inquietante conferma dellapresenza delle 'ndrine nel nostro territorio e della lorooperatività ai più alti livelli del crimine organizzato. È ne-cessario che la consapevolezza della nostra "attrattività"per le organizzazioni criminali sia massima e diffusa» pertrovare gli anticorpi necessari a estirpare il pericolo.

Per la Ghedini «i protocolli sottoscritti fra Istituzioni eforze sociali sono un passo importante», ma «occorreche al più presto si vada al completamento della legisla-zione nazionale in tema di contrasto a tutte le mafie».

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

BOLOGNA

CRONACA� V

@GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2011

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww. gruppopdmodena. it/web/www. comune. modena. it

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IL CHIOSCO CONTESTATO

Sopra un’immagine diqualche anno fa delchiosco su cui indagala procura di Modena.A sinistra, Bonaccini

Il caso Dopo le polemiche per il licenziamento di Dionigi, ex portavoce della Frascaroli, l’assessore spiega le altre scelte nei Cda

“Ma i saggi non sono le tavole di Mosè”Ronchi difende le nomine di Donati e Conte

La difesa

“Sono serenoaltrimenti

mi dimetterei”«SE si dimostrasse cheho commesso dei reati,sarei il primo ad andar-mene. Per me l’onestà è ilprerequisito fondamen-tale per fare politica. Perquesto sono tranquillis-simo». Stefano Bonacci-ni, segretario regionalePd, commenta la notiziadell’indagine che lo vedecoinvolto. E si dice «tran-quillo di non aver nulla datemere». «Ho piena fidu-cia nei magistrati - affer-ma Bonaccini - e anzi miauguro che si arrivi al piùpresto a chiarire questavicenda, perché ho sem-pre agito nel rispetto del-le regole, con correttezzae massima trasparenza».E a proposito dei dirigen-ti, il segretario Pd che èstato assessore al patri-monio a Modena fino al2004, ricorda: «Personecompetenti e della mas-sima correttezza». Unringraziamento infine«alle centinaia di personeche mi hanno mandatomessaggi di sostegno».

ELEONORA CAPELLI

STEFANO Bonaccini, segretarioregionale del Pd, è stato iscrittonel registro degli indagati dellaProcura di Modena per abusod’ufficio. Bonaccini si dice serenoe certo di «aver sempre agito nelrispetto delle regole, con corret-tezza e trasparenza». Infuria lapolemica politica con in centrodestra.

Martedì mattina Bonaccini,anche consigliere regionale Pd,era a Bologna per l’anniversariodella strage del 2 agosto, poi alle23.10 scrive su Facebook: «Ap-prendo da un giornalista che sareiindagato per una vicenda del 2003quando ero assessore a Modena.Sono tranquillissimo e sereno».L’inchiesta si riferisce infatti al2003, quando Bonaccini era as-sessore comunale al patrimonio:secondo l’ipotesi del pm EnricoStefani, avrebbe favorito l’ingres-so e la permanenza della societàSdps nella gestione di un chiosco-birreria al Parco Ferrari. Sono in-dagati anche Antonino Marino,attuale assessore comunale ai La-vori pubblici e due dirigenti delComune. L’indagine nasce dauna costola del processo in cui loscorso maggio è stato assolto dalreato di concussione un geome-tra comunale: per verificare se c’èstato o meno un trattamento di fa-vore da parte dell’amministrazio-ne comunale il Tribunale ha chie-sto nuove indagini. Per il reato diturbativa d’asta, relativo al perio-do successivo allo sfratto della ti-tolare del chiosco nel 2003, è giàscattata la prescrizione.

Per il segretario regionale l’at-

testazione di fiducia del presiden-te della Regione, Vasco Errani:«Apprendo dalla stampa dell’in-dagine in corso a Modena. Espri-mo, come sempre, piena fiducianell’operato della magistratura esono certo della correttezza diStefano Bonaccini e della suaestraneità rispetto ad ipotesi di-verse». Anche dal Comune di Mo-dena l’amministrazione si è detta

«serenamente convinta della pie-na regolarità di tutti i passaggi». Ilsegretario provinciale RaffaeleDonini ha ribadito «la piena fidu-cia nel lavoro della magistratura -afferma Donini- ma anche la con-vinzione dell'estraneità di Bonac-cini da ogni comportamento chenon sia improntato alla correttez-za e all’onestà personale».

Al di là della specifica questio-

ne, la vicenda scatena la polemicapolitica, con il centro destra chedichiara: «Adesso il Pd non puòpiù dare lezioni di moralità a nes-suno». «Non chiederemo a Bo-naccini di dimettersi dal consiglioregionale - dice Mauro Manfredi-ni, capogruppo della Lega Nord inRegione - noi non scenderemo allivello del Pd, in quanto siamoconsapevoli che un avviso di ga-

ranzia non equivale a una con-danna. Adesso facciano un sanobagno di umiltà». Dal Pdl AndreaLeoni accusa: «Il Pd si riscopre ga-rantista solo quando sulla grati-cola finisce uno dei suoi».

Ma la solidarietà dei simpatiz-zanti arriva a Bonaccini via Fece-book, decine di commenti di so-stegno al segretario, oltre ai com-pagni di partito come il capogrup-

po Pd Marco Monari che esprime:«Solidarietà e vicinanza, politica epersonale». Anche Sandra Zampa(Pd) dichiara: «Chiunque cono-sca Bonaccini non può dubitare ladella sua correttezza e della suabuona fede». E Mauro Zani dalsuo blog ricorda: «È utile sapereche questo reato è facilmentecontestato a chiunque abbia avu-to la ventura di svolgere il ruolo dipubblico amministratore. Inquesto reato confluiscono fatti eatti non automaticamente ripor-tabili a ciò che viene definita que-stione morale. Poi si vedrà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«SULLE indicazioni dei “saggi” per le no-mine in Comune bisogna essere un po’elastici: non si tratta delle tavole di Mo-sè. Abbiamo seguito le loro indicazioninell’85% dei casi per le istituzioni cultu-rali, per il resto abbiamo fatto scelte stra-tegiche. Nel caso di Daniele Donati co-me nel cado di Davide Conte, entrambialle biblioteche». L’assessore alla cultu-ra Alberto Ronchi entra nella polemicasulle nomine sollevata dopo la designa-zione di Ambrogio Dionigi all’istituzio-ne per l’inclusione sociale. La nominadell’ex portavoce dell’assessore AmeliaFrascaroli è stato poi ritirata dal sindacoMerola perché «sono emersi elementi direlazione di carattere personale» (Dio-nigi è il fidanzato della figlia di Frascaro-li). Ma il professor Renzo Costi del comi-

tato dei saggi che ha vagliato i 512 curri-cula degli aspiranti ha specificato chequella nomina non era stata indicata daloro, come neanche quella di DanieleDonati, messo a capo delle biblioteche.Oggi sul sito del Comune verranno pub-blicati tutti i curricula e anche le indica-zioni dei “saggi”. E si noteranno altre “di-screpanze”. «Anche per Davide Conte,nel cda delle biblioteche, è la stessa cosa:l’ho scelto io perché mi servivano le suecompetenze - spiega l’assessore Ronchi- non sapevo che avesse partecipato alla

campagna elettorale di Amelia Frasca-roli, ma neanche mi interessa. Perchéchecché ne dicano i saggi o chiunque al-tro, avevo bisogno di quella competen-za. Anche i saggi hanno dei limiti: nonabbiamo avuto il tempo di spiegare finoin fondo la nostra filosofia. Cercavoesperti in amministrazione per le biblio-teche come Donati e Conte». C’è peròanche un problema politico: l’Idv, dopoaver polemizzato sulla nomina di Dioni-gi (in un’istituzione comunque a parte-cipazione completamente gratuita, in

cui non è previsto il rimborso spese), in-terviene sul tema generale della traspa-renza. «Fermo restando l’autonomia delsindaco sulle nomine che nessuno met-te in dubbio - dice Sandro Mandini (Idv)- il risultato finale non è coerente con ilmetodo innovativo enunciato. Se si se-gue la strada della trasparenza, si seguefino in fondo. Saranno arrivati anche icurricula di nostri simpatizzanti, ma cisiamo guardati bene dal segnalarli. Per-ché se si “scantona” il bel segnale inizia-le perde di valore». Per Luigi Montuschi,uno dei tre “saggi”, «è stata un’esperien-za positiva ed è stato raggiunto già un ri-sultato molto importante nell’affermareun metodo innovativo».

(e. c.)

Indagato il segretario del Pd BonacciniAbuso d’ufficio per l’assegnazione di un chiosco a Modena quando era assessore

L’inchiesta risaleal 2003, secondol’accusa avrebbefavorito l’ingressoe la permanenzadella società Sdpsnell’attività

La sede Pd regionale

Merola con l’assessore Ronchi

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(segue dalla prima di cronaca)

«IL CONVENTO è lì da 150anni e rappresenta unpezzo dell’identità del

paese» spiega il sindaco. «Fa par-te della storia della comunità enon vogliamo che vada perso. Ol-tretutto - continua - i frati eranobenvoluti: assistevano i malati,organizzavano il carnevale, alle-stivano il presepe e finanziavanole missioni». Su a Porretta ne era-no rimasti solo tre, ma perfetta-mente in grado di svolgere le fun-zioni. Riuscivano persino a spedi-re fondi al Capitolo provinciale.Ma con una logica organizzativa

aziendale, i francescani hannodetto stop dopo un secolo e mez-zo, malgrado la formazione di uncomitato civico che ha raccoltomille persone in occasione dellafiaccolata di protesta. «Ho incon-trato padre Matteo Ghisini, il re-sponsabile provinciale dei cap-puccini, ma non c’è stato verso diconvincerlo» conclude Sabattini.Il quale precisa che, onde evitarespeculazioni, il sito del convento«non cambierà destinazione d’u-so e resterà vincolato a luogo diculto». Almeno per un anno, iltempo che resta prima della sca-denza del mandato di “Peppone”.

IL SINDACO DI PORRETTAIN PIAZZA PER IL CONVENTOVALERIO VARESI

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8 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

FERRARA - Nuova Ferrara

È mancato all’affetto dei suoi cari

GIUSEPPE PREARO

di anni 91

Ne danno addolorati il triste annun-

cio i figli, la nuora, il genero, i co-

gnati, i nipoti e parenti tutti.

I funerali si svolgeranno domani ve-

nerdì 5 c.m. partendo alle ore 9.30

dall’Ospedale S. Giuseppe di

Copparo per la Chiesa di Guarda,

ove alle ore 10 sarà celebrata la S.

Messa.

Dopo la cerimonia si proseguirà per

il Tempio della cremazione.

La presente serve da partecipazio-

ne e ringraziamento.

Non fiori, ma opere di bene.

Guarda Ferrarese, 4 agosto 2011

On. fun. FELISATTI - Copparo

È mancato improvvisamente

PIERLUIGI BALLERINI

Lo annunciano la mamma PAO-

LA, la moglie ELISABETTA, il fra-

tello PIERPAOLO.

I funerali avranno luogo giovedì 4

Agosto nel Tempio di S. Cristoforo

della Certosa dove alle ore 16 sarà

celebrata la S. Messa.

La presente serve da partecipazio-

ne e ringraziamento.

Ferrara, 4 agosto 2011

AMSEF srl - Ferrara

via Fossato di Mortara 80 - tel. 0532/209930

ARRESTATO SPACCIATORE

Cocaina in premio per nuovi clientiVincentDestinyè statoarrestatoin piazzaleCastellinadallaGuardiadi Finanza

IN VIA MODENA E VIA COMACCHIO

Assaltoaidistributoridel latteFurti edanni alle strutture

Con la riapertura delle scuole, asettembre, la parrocchia dellaSacra Famiglia riprende in pro-prio la gestione e laconduzione del dopo-scuola per aiutare lefamiglie dei bambinidelle elementari.

Nella segreteriaparrocchiale (via Bo-logna, 148) è possibi-le prendere visionedei programmi, deidettagli organizzativie dei costi che varia-no a seconda del sevi-zio richiesto (con il pasto o sen-za, per l’intero pomeriggio o so-lo parte di esso, ecc.). La quota

base mensile di 135 euro. I pastisaranno forniti dalla cucina in-terna della “Casa dei bambini”.

Le iscrizioni si raccol-gono in segreteriaparrocchiale. Il dopo-scuola lavora in stret-to collegamento conla “Casa dei bambi-ni” e la vicina scuolaelementare “E. Mo-sti” ma è aperta an-che ad alunni di altrescuole. Responsabileè laMaria FrancescaBrancaleoni con la

collaborazione di personale qua-lificato. L’apertura del dopo-scuola è dal 19 settembre.

ORDINE DEL GIORNO

«No all’estrazione dimetano»Quattro gruppi politici comunali contro lo studio geologico a Cona

Carla Cavallari, ore 8.45, dalSant’Anna per San Martino.

Vittorino Soffritti, ore 9, daLagosanto, S. Cristoforo, Certosa.

Nino Lambertini, ore 10, dalSant’Anna, rito civile, Quacchio.

Gabriella Passerini, ore 10.15, dalSant’Anna per Fossanova S.Marco.

Luciano Romagnoli, ore 14.30, daPoggio Renatico, Spinazzino, SanMartino.

Iana Blo, ore 14.45, dalSant’Anna, S. Cristoforo,Quacchio.

Pierluigi Ballerini, ore 15, da Isoladi Caprara (Li), S. Cristoforo,Certosa.

Romano Molesini, ore 16.15, dalSant’Anna per Porotto.

i funerali

E’ la ferrarese Caterina Brancaleoni (nella foto) -già direttore della Sipro e amministratore unicodi Ferrara Immobiliare Stu - la presidente dellaneonata Sar spa la Società Aeroporti di Roma-gna. La sigla dell’atto è avvenuta ieri; hanno fir-mato per la costituzione della holding la RegioneEmilia-Romagna, il Comune di Forlì e la Provin-cia di Forlì-Cesena, in attesa dell’ingresso dei so-ci riminesi. Erano presenti l’assessore regionaleAlfredo Peri, il sindaco di Forlì Roberto Balzani,Mauro Maredi (in rappresentanza della Provin-cia di Forlì-Cesena), e la presidente Brancaleoni.

Società Aeroporti di RomagnaBrancaleoni è la presidente

Mezza dose di cocaina in rega-lo a chi gli procurava un nuovocliente. A Vincent Destiny,ghanese di 30 anni, non man-cava certo il pallino per gli affa-ri. Per ampliare il suo mercatoaveva pensato un sistema sem-plice ed efficace: un premio incocaina a ogni cliente capacedi portargli nuovi acquirenti.L’uomo, già finito in carcere aluglio, è stato arrestato marte-

dì dalla sezione mobile dellaGuardia di Finanza che, secon-do le direttive della Prefettura,aveva intensificato i controllinella zona della stazione. Eproprio in piazzale Castellinaè stato bloccato Destiny, sor-preso dopo aver ceduto cocai-na a un giovane ferrarese. Il ra-gazzo era arrivato sul posto ac-compagnato da un tossicodi-pendente già conosciuto dalle

forze dell’ordine e che aveva ri-cevuto dal pusher mezza dosedi polvere bianca come ricom-pensa per avergli procurato unnuovo acquirente, una suaconsuetudine nota nel mondodello spaccio . Peccato che imovimenti dello spacciatore,che si spostava freneticamen-re tra i giardini di via Costitu-zione e la zona di via Battisti,via Sauro e piazzale Castellina,erano osservati dalle FiammeGialle, che al momento giustosono entrate in azione facen-do scattare le manette ai polsidi Vincet Destiny, poi condot-to nel carcere Arginone conl’accusa di spaccio.

Furti in serie in città e a farnele spese in questi giorni ci so-no anche i distributori di lat-te fresco della Coldiretti. L’al-tra notte sono stati due deitre impianti ad essere statipresi di mira dai malviventi.Alle ore 2.30 i ladri hanno col-pito il chiosco del distributo-re che si trova in via Modena,forzando la gettoniera e ilcontasoldi arrecando quindianche costosi danni alle at-trezzature che erogano il lat-te. Non paghi hanno presod’assalto anche l’analogopunta vendita che si trova invia Comacchio con la stessatecnica e anche in questo ca-

so ci sono stati danni allestrutture. Particolare curio-so, la settimana prima, il di-stributore automatico del lat-te di via Modena era stato an-cora oggetto delle attenzionidei ladri che l’aveva anche inquell’occasione hanno forza-to la macchina erogatrice deldenaro. I distributori del lattedella Coldiretti hanno avutoin questi ultimi mesi moltoimpulso perchè i consumato-ri a prezzi contenuti possonoacquistare latte genuino di-rettamente dai produttori,senza i consueti passaggi cuiva incontro la vendita del lat-te in maniera tradizionale.Gli episodi di furto ai distribu-tori sono stati segnalati alleforze dell’ordine che hannoprovveduto a cercare indiziutili per risalire ai responsabi-li di questi colpi. Nel frattem-po si è provveduto a sistema-re i danni.Il distributore di via Comacchio Ìl distributore di via Modena

SACRA FAMIGLIA

Aperte le iscrizioniper il doposcuola

I bambinial doposcuola

Stop alle concessioni perl’estrazione di gas dal sottosuo-lo, chiedono quattro gruppiconsiliari del Comune. La noti-zia che una zona del territoriolocale nei pressi di Cona (Pon-te del Diavolo) è interessata dauno studio geologico per la ri-cerca di gas metano «ai fini diuno sfruttamento industrialeestrattivo», spiega l’ordine delgiorno presentato a Palazzomunicipale, preoccupa i rap-presentanti di Pd, Idv, SinistraAperta e Laici Riformisti.

Tra i motivi che hanno spin-to i quattro consiglieri a pren-dere carta e penna e a portarela questione in consiglio c’è ilfatto che non molto lontanodal terreno oggetto di ricerca

sorgerà l’ospedale di Cona. Lostudio annunciato da una so-cietà americana preoccupa an-che i residenti della frazioneche nelle scorse settimane han-no fatto sentire la loro voce.Nell’ordine del giorno si fa rife-rimento alle «valutazioni scien-tifiche effettuate negli anni pre-cedenti che hanno evidenziatorischi di fenomeni di subsiden-za» e si evidenzia che l’abbassa-mento del suolo, «le cui originisono associate sia a fenomeninaturali che antropici, costitui-sce un fattore di rischio realeper il nostro territorio» e ancheper un’attività «ancora oggi ri-levante come l’agricoltura».

L’atto ricorda che il Consor-zio di bonifica aveva già espres-

so contrarietà «alle attività diperforazione seppure profon-da che potrebbero scaturirequalora l’esito delle indaginipreliminari risultasse positivo»e che il Comune privilegia fontienergetiche come il fotovoltai-co. Da qui il no «alla possibilitàdi affidare concessioni alleestrazioni di gas metano inaree del proprio territorio» el’invito «affinchè si verifichi ladisponibilità dell’Università diFerrara per la predisposizionedi un approfondimento finaliz-zato allo Studio di impatto am-bientale per aree distinte, sullepossibili ipotesi di modificazio-ne dei territori interessati nelcaso di estrazioni vere e pro-prie».

Serve il contributo di tutti i cit-tadini per debellare la zanzaratigre. E’ l’invito che il Comunee il Dipartimento di sanitàpubblica dell’Asl rivolge ai fer-raresi, considerato che il 70%delle aree da controllare e di-sinfestare sono proprietà pri-vata. Compiti, funzioni e com-portamenti sono contenutinell’ordinanza del sindacocon la quale, nell’aprile scor-so, si dava attuazione sul terri-torio al ‘Piano regionale di pre-venzione e controllo della zan-zara tigre per il periodo 01maggio - 31 ottobre. Cosa fare:trattare regolarmente (ognisettimana) i tombini e le zonedi scolo e ristagno con prodot-

ti larvicidi a base di Bacillusthuringensis, eliminare i sotto-vasi o, se impossibile, evitare ilristagno di acqua al loro inter-no (vuotarli sul terreno ogni4-5 giorni), verificare che legrondaie siano pulite e nonostruite (se ostruite vi ristagnal’acqua piovana), che il raccor-do del tubo di grondaia con lacaditoia stradale sia ermetica-mente sigillato (le zanzare pos-sono penetrarlo per deporre leuova), verificare che non vi sia-no aperture di collegamentocon l’esterno dai vespai allaga-ti (fondamenta degli edifici),coprire le cisterne e tutti i con-tenitori dove si raccoglie l’ac-qua piovana con coperchi er-

metici, teli o zanzariere ben te-se, tenere pulite fontane e va-sche ornamentali, eventual-mente introducendo pesci ros-si che sono predatori delle lar-ve di zanzara tigre.

Cosa non fare: accumularecopertoni e altri contenitoriche possano raccogliere an-che piccole quantità di acquastagnante, lasciare che l’acquaristagni sui teli utilizzati per co-prire cumuli di materiale e le-gna, lasciare gli annaffiatoi e isecchi con l’apertura verso l’al-to, lasciare le piscine gonfiabilie altri giochi pieni di acqua perpiù giorni, svuotare nei tombi-ni i sottovasi o altri contenitoricontenenti acqua e larve.

ZANZARA TIGRE

Per debellarla ci vuole il contributo di tuttiNEI MOMENTI

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Numero unico perFerrara e Provincia

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PER LE PRATICHEDI SUCCESSIONE

12 Cronaca LA NUOVA GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2011

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9Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

FORLI’ CESENA - Carlino

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10 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

REGGIO EMILIA - Informazione

L’INFORMAZIONE il Domani GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2011 3PRIMO PIANO

Lo scontro sui valoriContinua a far discutere l’elezione di Roberta Mori (Pd) alla presidenza della commissione Pari opportunità

Il tema dell’aborto torna a dividereRuffini (Sel): «Fuori il Movimento per la vita dai consultori»di Gabriele Corsi

Dice Carla Riffiini, coordina-trice provinciale Sel, Sini-

stra Ecologia e libertà: «La Noè hasempre espresso pubblicamentee con grande determinazione lapropria visione della famiglia tra-dizionale (rigidamente basata sul-la relazione tra un uomo e unadonna), delle pesanti limitazionida porre alla libertà di scelta negliorientamenti sessuali e di altrifondamentali temi che attengonoi diritti civili e l’autodeter mina-zione della persona, quali l’inter -ruzione della gravidanza o la pos-sibilità di scegliere il proprio de-stino di persona malata attraver-so il testamento biologico....». A-

Sivia Noè (Udc)

desso si cambia.E’ uno scontro di valori diri-

menti quello che va in scena sullosfondo della presidenza dellacommissione regionale pari op-portunità. Oltre al siluramentodella candidata dell’Udc, SilviaNoè, e alla proclamazione dellareggiana Roberta Mori (Pd), c’èun drastico cambio nell’a gendadei valori. Le priorità le dettanoSel, con la Ruffini, e l’Italia dei Va-lori, con la consigliera regionaleBarbati, anche lei reggiana.

La barbati chiede una commis-sione rispettosa del diritto all’au -todeterminazione di ogni donnae di ogni uomo, no a posizioni an-ti-abortiste, contrarie all’ese rci-

zio della libertà individuale sui te-mi della vita e del fine-vita; no aposizioni discriminatorie neiconfronti delle famiglie di chi sce-glie di non sposarsi e delle fami-glie delle persone omosessuali,bisessuali e trans».

La Ruffini tira un sospiro di sol-lievo voltano le spalle a «posizionidettate dall’integralismo religio-so, all’insegna della più crudeleortodossia conservatrice chenon corrispondono al profilo chepretende la maggioranza dei cit-tadini emiliano-romagnoli». E,più nel dettaglio, concretamente,indica il primo obiettivo a portatadi mano: «Chiediamo a RobertaMori, neoeletta alla presidenza

Contro le disuguaglianze, oltre la paritàBarbati (Idv): «Cattolici discriminati? Noi non siamo dei miscredenti»

LA LETTERA

Noè«Contro di noicattolici c’è stataun veracampagna didiscriminazione»

Barbati«Obiettivo ècontrastare erimuovere qualsiasiforma didisuguaglianza ediscriminazione»

della commissione, di perseguirecon determinazione gli obiettividi cui si è impegnata a garantire larealizzazione, a partire dalla tri-stemente nota vicenda della deli-bera del Comune di Correggiodel gennaio scorso che, in apertacontraddizione con lo spirito e lalettera della legge 194 e delle li-nee guida regionali del 2008, sna-tura la funzione di servizio pub-blico attribuita ai consultori pre-vedendo la presenza attiva e de-terminante del Movimento per lavita nella fase che precede la scel-ta della donna sulla prosecuzioneo meno della gravidanza».

Tutto chiaro anche per i catto-lici del Pd, alleati di Sel e Idv?

Caro direttore, nostalgia di Peppone e Don Ca-millo? Ha un po’ dell’incredibile che un voto

dell’Assemblea Regionale diventi la solita trita e ri-trita battaglia tra i cattolici e i laici.

Io non ci sto.Non mi interessano le motivazioni per cui qual-

cuno strumentalmente si erge paladino del cristia-nesimo e gli altri sono etichettati come miscreden-ti. Io sono cristiana e cattolica ,battesimo, cresimacomunione ,catechismo ,cultura Biblica con atte-stato ,mai stata comunista, eppure ho votato per laMori e non per la Noè.

Le Commissioni Pari opportunità e le Consiglie-re di Parità sono nate almeno 20 anni fa per difen-dere il lavoro femminile dalle discriminazione digenere.Da allora molto tempo è passato.Le donnehanno vinto molte battaglie ,altre le hanno per-se.Si è discusso molto dei tempi delle donne ,dellinguaggio delle donne nella storia ,degli orari del-le donne,del lavoro di cura ,dei taxi rosa…

Come IdV riteniamo che sia ora di sottoporre averifica i risultati ottenuti dalle Commissioni e dal-la figura di consigliere di Parità.

Quindi non saremmo stati interessati a fare unaCommissione in Regione che si occupasse di nuo-vo solo di Parità .Perché spendere denaro pubblicoex novo per il linguaggio delle donne,i tempi delledonne …?

Liana Barbati (Idv)

LA SFIDA

Volevamo e abbiamo otte-nuto che la Commissione sioccupi di Diritti civili, di di-scriminazione di genere ,deltrattato di Nizza ,di Fami-glie,di Dico e di Pacs e Testa-mento biologico, Insommauna nuova idea di Commis-sione che rispondesse allerichieste delle donne e degliuomini di questa regione.

La Noè ha tutto il diritto dipensarla in altro modo e ilsuo partito l’UdC ha tutto ildiritto di votare a favore del-la nuova legge orribilis sultestamento biologico ,di es-

sere contraria ai Dico o ai Pacs ,dichiarando di ri-conoscere come famiglia solo quella sancita dalmatrimonio e per non farsi mancare niente ,di es-sere pure a favore del nucleare.

Si sente discriminata perchè cattolica ,madai...

L’Idv ha chiesto che la Commissione attui po-

litiche di genere nell’ambito della famiglia, dellaformazione, dell’istruzione, del lavoro, della car-riera e della rappresentanza politica

Noi dell’IdV ,riteniamo opportuno ribadireche la finalità perseguita con la Nascita dellaCommissione non sia solamente quella specificadi promuovere la piena parità tra donne e uominima anche quella – più generale – di contrastare erimuovere qualsiasi forma di disuguaglianza e di-scriminazione nei confronti di tutte le persone edelle famiglie, ciò anche al fine di valorizzare pie-namente le potenzialità operative del nuovo or-ganismo.

Peraltro, è proprio in tal senso e solo in tal sen-so che è possibile dare piena attuazione ai prin-cipi costituzionali e comunitari, principi che pre-sidiano sia la parità tra donne e uomini, sia il di-vieto di discriminazione fondata su istanze di or-dine etnico, sociale, economico, personale e ses-suale.

Ecco perché non ho votato la Noè.Ecco perché ho votato la Mori.

(Liana Barbati,consigliere regionale Idv)

Obiettivi«Volevamo e abbiamoottenuto che laCommissione si occupidi Diritti civili, didiscriminazione digenere, del trattato diNizza, di Famiglie, diDico e di Pacs eTestamento biologico»

Roberta Mori (Pd)

Mori«Lavoreremo inpiena sintoniacon un rinnovatoprotagonismofemminile»

L’I N T E RV E N TO

Tra maggioranzaed 'evidenzascientifica

Carla Ruffini (Sel)

Signor Direttore, la coordinatrice provinciale di Sinistrae Libertà Carla Ruffini lancia, su L’Infor mazione, i suoi

d ardi infuocati a proposito dell'esclusione di Silvia Noèalla presidenza della C ommissione Pari Opportunità del-l'Emilia Romagna. Afferma di «aver tirato un so spiro di sol-lievo». Le loro accese rivendicazioni sono quelle di sem-pre e cioè la famiglia tradizionale è superata, l'aborto è undiritto intoccabile, l'inclinazione sessuale è sol o un fattoculturale, il fine vita è solo un fatto personale. Ma lo stra-biliante sproloquio si concentra soprattutto su quello che

la coordinatrice Carla Ruffini definisce «posizioni dettatedall’integralismo religioso, all’insegna della più crudeleortodossia conservatrice, che non corrispondono al pro-filo che pretende la maggioranza dei cittadini emiliano-ro-magnoli». Ma da quando la maggioranza decide sull'evi-denza scientifica ? E' forse la maggioranza a decidere se unfeto umano deve vivere o morire ? Anche in Sudafrica lamaggioranza era crudelmente razzista fino all'avvento diNelson Mandela. Aveva forse ragione la maggioranza ?

(Gabriele Soliani)

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11Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

REGGIO EMILIA - Unità

La mia colpa? Aver richiestocon insistenza all’internodell’Idv di Reggio una ge-stione più trasparente e de-

mocratica, del partito, degli iscrittie anche dei denari». Dopo una lun-ga storia di contrasti – in particola-re con la coordinatrice e consiglieraregionale Liana Barbati - Matteo Ri-va è ufficialmente fuori dal partito.Ma non fuori dalla politica: «Sonostato cacciato dalla coordinatrice –dice – ma rimango consigliere co-munale e consigliere regionale, an-che se come indipendente. D’altraparte, indipendente lo ero già da unanno, perché dopo il congresso pro-vinciale del luglio 2010 non ho rin-novato la tessera, pur continuandoa rappresentare l’Idv sia in Comuneche in Regione”. Da quel congresso,vinto da Barbati ma contestato daRiva, la pace non è più tornata. Ac-cuse e contraccuse di irregolarità,minacce e controminacce di azionilegali, fino ad una apparente treguaraggiunta nel febbraio scorso, conla mediazione dei vertici nazionali,ma evidentemente scritta sulla sab-bia.

Nonè laprimavolta che Riva sene va da un partito. Dopo aver mos-

so i primi passi in politica come assi-stente dell’on. Guido Folloni – un pas-sato nella Dc, poi ministro nel gover-no D’Alema, attualmente nell’Udc - èapprodato nel Pdci, anche in quel ca-so finendo per distaccarsene e rima-nere come indipendente in consigliocomunale. Con l’Idv la storia si ripe-te. «Ma sono restato nel Centrosini-stra – tiene a sottolineare – e ancheadesso continuo a farne parte». Neisuoi spostamenti, finora è sempre sta-to sostenuto dalla associazione “PacePane Lavoro”, da lui fondata nonchéda un consistente pacchetto di votigrazie al quale è stato ripetutamenteeletto in sala Tricolore, quindi anchein Consiglio regionale. I colleghi-av-versari interni all’Idv non hanno dige-

rito questo doppio incarico. «Mi con-sente di conoscere e rappresentaremeglio le esigenze di Reggio», repli-ca lui. E contrattacca al veleno: «Biso-gna avere rispetto degli elettori: imiei sono molti di più dei 24 che han-no votato la Barbati e dei 9 che hannovotato la De Sciscio, entrambe vice-sindaco in quota Idv». Non è ancorachiaro quali conseguenze avrà que-sta rottura – oltre a privarli della rap-presentanza in Consiglio comunale -per i Dipietristi reggiani, che hannoperso per strada anche altri pezzi. Ri-va lancia l’ultima frecciata: «Non sisono mai saputi dati certi sugli iscrit-ti. Comunque, a quanto mi risulta,nel 2010 erano circa cinquecento.Adesso sono novanta».❖

Parte dalla città del Tricoloreil riconoscimento di una paginabrutta e poco conosciuta del Risor-gimento italiano. Ieri il sindacoGraziano Delrio ha consegnato aDonato Addona, vicesindaco diPontelandolfo, una copia origina-le dello storica bandiera nata aReggio Emilia. Pontelandolfo, che

si trova in provincia di Benevento,fu teatro di un terribile eccidio il 14agosto 1861. Come rappresagliaper l’uccisione di 41 soldati da partedi una banda di briganti ed ex borbo-nici, i regi bersaglieri distrussero ilpaese e massacrarono centinaia dipersone (il numero preciso non è no-to).

«La nostra comunità – ha spiega-to Addona – attende ancora il rico-noscimento della verità storica edell’ingiustizia che ha subito. Nellaprossima cerimonia commemorati-va ospiteremo per questo GiulianoAmato, che verrà in rappresentanzadel presidente Napolitano. Intanto,è già un grande onore ricevere qui ilPrimo Tricolore». Delrio ha conve-nuto: «Le celebrazioni per il 150˚dell’unità d’Italia sono un momentoimportante anche per ricordare pa-gine non degne del processo unita-rio e restituire onore e giustizia a vit-time innocenti».❖

www.unita.it

Alla base della scelta i dissapori con la coordinatrice Liana Barbati.«Ma resto consigliere comunale e consigliere regionale indipendente».

BreviITALIADEIVALORIDa tempo separati in casa,MatteoRiva lascia i dipietristi

Uno scorcio di Reggio Emilia

STEFANO MORSELLI

[email protected]

Tricolore, omaggioai caduti di Pontelandolfo

TRUFFAMultata dall’Agenzia

Pur dichiarandoun reddito da sem-plice impiegata, tra il 2004e il 2006una Reggiana ha acquistato azionidelladitta in cui lavoraper2,5milio-nidieuro.BeccatadallaAgenziadel-le entrate, dovrà pagare al fisco unmilione e rispondere anche penal-mente delle dichiarazioni infedeli.

FURTODue arresti

Rubano in pieno giorno ferro per20.000 euro da un magazzino invia Gramsci, ma il titolare li vede eavvisa la polizia. Vincenzo Esposti,41 anni, Reggiano, e Iones Cavazza,38 anni, Modenese, si sono allonta-nati in furgone,poihanno tentato lafuga a piedi,ma sono stati arrestati.

MUSICARea e Boltro gratis

DaniloReaalpianoforteeFlavioBol-tro alla tromba in un concerto gra-tuitoquesta sera inpiazza Fontane-sia Reggio, nell’ambito della rasse-gna “Mundus”. In scaletta branid’opera lirica o di loro composizio-ne, ma all’opera lirica ispirati. Ore21.30.

TEATROArscomica

Al teatro Cavallerizza in scena "Leastuzie di Coviello", della compa-gnia Arscomica. Biglietto 10 euro,l’incasso sarà devoluto al GruppoAmici dell’Ematologia (Grade).

COMICITÀHendel in piazza

GranritornodiPaoloHendel-Carcar-lo Pravettoni con il monologo “Iltempodellesusineverdi”.Alle21nelparcoLaManaradiBibbiano, ingres-so gratuito.

LIBRIPresentazione

Nel cortile della biblioteca comuna-le di Campagnola, LorenzoCapitanipresenta il suo libro “Enrico Berlin-guer. Il sogno di un’altra Italia”. Ore21.

Reggio EmiliaIX

GIOVEDÌ4AGOSTO

2011

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12 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

PIACENZA - Cronaca

Giarellie il presidenteNapolitano

La poesiaLa mia sera

Egregio direttore,scrive l’acuto Giarelli su Cronaca

dei motivi per cui il pur signorile elaborioso (anche troppo) presidenteNapolitano non gli piace..., un giu-dizio a pelle un po’ controcorrenterispetto al cliché per cui sembra chepiaccia a tutti..., chissà perché...!Leggendo, mi ha fatto sovvenirequello che l’uomo politico atenieseAristide si sentì dire (senza essere dalui riconosciuto) da un popolano cheaveva votato per mandarlo in esilio:perché, che ti ha fatto? Nulla, non loconosco nemmeno, ma mi dà fasti-dio che si faccia chiamare “il Giu-sto”!

Quanto alle ben motivate ragionidell’acuto Giarelli, per ciò che mi ri-guarda... idem come sopra!

Maurizio Dossena

«I delinquentinon sonoprofughi»

Giustiziae rispettodelle persone

Strage Bologna«Fare lucesui mandanti»

Ora che muore il giorno,dalla finestra spio la mia sera...guardo gli ultimi raggi baciare gli alberi e le case,poi l’ombra rapida saliresulla cima di quel muro...scende allora la malinconiada quando sei partita...forse vedrò un novo mattinoe nuovo sole e nuova vita?dei morti prenderò nuove parole,che viene il vento e la tempestae il nido sull’albero più fortenon è sicuro che ci resta...

Daniele Inzaghi

Egregio direttore,chi si comporta come un delin-

quente, rendendosi autore di reaticontro i patrimoni e le persone, nonpuò essere considerato un profugo eusufruire dei benefici di cui gode.Chi fugge da una zona di guerra nonpuò venire nel nostro Paese a mette-re a ferro e fuoco una città, altrimen-ti ritorna a casa sua.

Massimo Polledrideputato Lega Nord

Lettere a «La Cronaca» Via Chiapponi, 35 - 29100 Piacenza Fax 0523 327305 - e-mail: [email protected] Le lettere anonime o “firmate” con uno pseudonimo verranno cestinate. Aggiunge-re sempre nome, cognome, indirizzo e telefono (potete chiedere che non siano ri-portati)

“Air du temps”Maria Nielli Ricci, per tutti

“Nina Ricci”, nasce a Torino nel1883 ed è nota in tutto il mondoper la casa di moda che apre a Pa-rigi nel 1932 con il figlio Robert.

Nina inventava e creava gli abi-ti, mentre il figlio Robert si occu-pava dell’aspetto amministrativo edelle pubbliche relazioni della ca-sa di mode.

La “signora” non amava dise-gnare, preferendo lavorare diretta-mente sui manichini, utilizzando itessuti che più la intrigavano, pen-sando sempre alla creazione diabiti che eviden-ziassero “raffina-tezza, romantici-smo e femmini-lità”. Ai tempi ungrande successoper un ambienteelitario e facolto-so, stravagante edalla r icerca delnuovo e del vec-chio r ivisitatosempre in modoesclusivo. Anni digrandi risorse e diflorida attività finoalla seconda guer-ra mondiale che rese sempre piùdifficile trovare materia prima epersone danarose, la clientela ed ilmondo di Nina Ricci.

Robert Ricci, per uscire dallainevitabile crisi del settore, ebbeun’intuizione vincente sostenutaattivamente dalla politica e dallostesso presidente della Camerafrancese. “Più di 150 manichini di40 maison parigine, incluse quelledi Balenciaga e Madame Grès, fu-rono vestiti e messi in mostra alLouvre”. Dopo un grandissimosuccesso riscosso a Parigi, la mo-stra fece il giro delle più impor-tanti città sia nel vecchio conti-nente che negli Stati Uniti.

Va sottolineato che la carta vin-cente dell’haute couture franceseè sempre stato il sostegno dei go-verni e della politica che aveva su-bito intuito la fonte di prestigio edi ricchezza per tutto l’indottoche ruotava intorno al mondodella moda. Ancora oggi questasimbiosi rappresenta, nel mondo,un punto di forza dell’economia edella cultura del Paese.

Anche l’Italia ha sviluppato unmondo di gusto e di eleganza, og-

gi in particolare a Milano, ormaiconsiderata capitale della modaquanto Parigi, ai tempi a Romacon Emilio Schubert, le sorelleFontana… Un mondo che ha so-stenuto l’economia italiana perdecenni e che, ai giorni attuali,inevitabilmente ha risentito dellacrisi non solo economica, ma so-prattutto dei valori scardinati ebuttati alle ortiche con troppa di-sinvoltura e che, se si vorrà so-pravvivere, andranno recuperati.Certamente al grande capitalismotutto ciò poco importa, ma sareb-

be assai utile ri-cordarsi dei cetimedi che sono laforza di uno Stato.

Tornando a Ni-na Ricci, nel 1948fu prodotto il pro-fumo “L’air duTemps” che di-verrà il più famo-so della casa, con-tinuando ancoraoggi ad essere alvertice delle ven-dite e del gradi-mento.

“L’Air du Tem-ps” è un profumo che ha fattostoria, diventando un simbolo distile e raffinatezza, con il flaconebombato, impreziosito da due co-lombe create da Lalique, “simbo-lo di pace, mitezza, amore e ferti-lità”.

Qualcuno ha scritto che “è unprofumo di cui innamorarsi, sen-suale e vellutato che ben si adattaa una donna che voglia esaltare lapropria femminilità con sofisticatadelicatezza; non è volgare e la per-fetta miscela di essenze lo rendemisterioso come una pozione d’a-more”.

E’ un profumo che mi fa ricor-dare mia nonna che lo utilizzavacon grande parsimonia, femminilecon note di fiori, davvero impossi-bile da dimenticare, con tanta fre-schezza data dal bergamotto, daun “bouquet” di contrasti chedolcemente “sfuma in un avvol-gente profumo floreale, intenso edelicato al tempo stesso, un con-nubio che trasporta la mente trala belle epoque e il mondo orien-tale, con note calde, vellutate, te-naci e dal sentore vagamente mu-schiato”.

CARE,VECCHIE

BUONE MANIERE

di Vincenzo Maffi

lettere e interventiLa Cronacadi [email protected]

GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2011

3

METEOIL TEMPO A PIACENZA

Oggi qualche banco nuvoloso sulnord-est e sull’Appennino centralecon isolati rovesci, per il resto soleg-giato. Domani bello al mattino, poitempo più instabile al nord con tem-porali possibili anche sulle zone pia-neggianti entro sera. Da sabato tem-po disturbato al nord. Piacenza: oggisereno; domani e sabato variabile.

E’ iniziato, per con-cludersi compatibil-mente con le condi-zione meteorologi-

che entro domani, venerdì 5 ago-sto, il primo stralcio di lavori dimanutenzione straordinaria dellatangenziale sud. Gli interventiinteresseranno il tratto tra il bi-vio della Galleana e via Turati.

OGGI

MIN 18

MAX 30

DOMANI

MIN 19i

MAX 30

SABATO

MIN 20

MAX 26

VIABILITA’ STRADALE

Martedì, Ozono(media 8 ore) oltrela soglia a Piacenza(Parco Montecuc-co), Lugagnano e

Besenzone; nella norma a Cor-tebrugnatella. Pm10 entro la so-glia in tutte le stazioni.

QUALITA’ DELL’ARIA

Direttore responsabile: Emanuele Galba

Editore: Nuova Informazione Società CooperativaRegistrazione Tribunale di Cremona n° 293 del 24 novembre 1994La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

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Caro direttore,fino a quando Berlusconi sarà Ca-

po del Governo ritengo che nessuno,tra i mortali, riuscirà a fare unariforma della giustizia degna di unPaese civile in quanto chiunque viproverà, anche se rispolvererà solu-zioni un tempo, neanche tanto re-moto, proposte dall’attuale opposi-zione, sarà tacciato di sudditanza neiconfronti del premier per il qualesussiste sempre e comunque il con-flitto di interessi, motivi questi chedanno il via al consueto slogan di“legge ad personam”. Chi ragionasolo in base ad una ideologia, che sisperava ormai ripudiata dalla nostrasocietà, e chi usa la magistratura perfini politici non accetta che dai pro-cessi emerga la verità, che si giudichiin base a prove certe e che la difesa el’accusa siano sullo stesso piano.

A costoro, come Pajetta che allaverità preferiva la rivoluzione, inte-ressa solo infangare il “nemico poli-tico” per toglierselo di torno inquanto sanno benissimo che basan-dosi solo sulle proprie scarne idee esui programmi che non hannoavranno difficoltà a conquistare l’e-lettorato. Sono rimasti, a 20 anni datangentopoli, ancora all’idea di “nonpoteva non sapere” usata però a fasialterne: per quanto riguarda certeloro “faccendine” tale “assunto” nonvale e non bisogna nemmeno pen-sarlo. Sono bene accette, anche e so-prattutto se riguardano il “nemico”ed in particolar modo Berlusconi epersonaggi di spicco del governo, ki-lometrate di intercettazioni, pur senon autorizzate e finite in mano aisoliti giornali; sono anche graditiquei magistrati, per fortuna pochi,che hanno fatto della loro nobileprofessione un trampolino di lancioper la politica, che non si fannoscrupolo di rovinare famiglie con leloro arzigogolate montature e per dipiù ostentano la loro arroganza in

salotti, tv e persino nelle piazze.Credevo che il giusto processo fos-

se quello che doveva garantire paricondizioni sia alla difesa che all’ac-cusa e che, nel contempo, imponevaai magistarti solerzia e serietà al finedi giungere in tempi accettabili alleconclusioni e non alle prescrizioni e,peggio ancora, a rovinare senza al-cun valido motivo delle famiglie.

Lunghezza e brevità non sono ca-tegorie assolute nei processi, quelloche dovrebbe invece essere assolutoè il rispetto delle persone, il raggiun-gimento della verità con mezzi lecitie paritari tra le parti e la responsabi-lità civile e penale dei magistrati nonatti a tale delicato incarico.

CordialmenteLeonardo Cecca

(Rivalta)

Egregio direttore,come ogni anno si è celebrata a

Bologna la cerimonia per ricordarele vittime della strage avvenuta il 2agosto 1980. Esattamente alle ore10.25 di 31 anni fa, nella sala d’atte-sa della stazione bolognese scoppiòun ordigno che causò la morte di 85persone ferendone altre 200 fra uo-mini, donne, bambini che indistinta-mente vennero coinvolti in uno deipiù grandi atti terroristici che l’Italiapossa ricordare dal secondo dopo-guerra ai giorni nostri.

Nel 1995 la Corte di Cassazioneha riconosciuto colpevoli, come ese-cutori materiali della strage, i neo-fa-scisti dei Nuclei armati rivoluzionari(Nar) Giusva Fioravanti e FrancescaMambro, mentre rimangono tutt’og-gi sconosciuti i mandanti, come hadenunciato dal palco il presidentedell’associazione dei familiari dellevittime Paolo Bolognesi. Da sottoli-neare che a questa verità processualesi è arrivati dopo una serie infinita ditentativi di depistaggi avvenuti nelcorso degli anni.

Martedì 2 agosto una delegazionepiacentina dell’Italia dei valori era a

Bologna per partecipare direttamen-te alla commemorazione in PiazzaMedaglie d’Oro, evento particolar-mente intenso e toccante, che ha fat-ta maturare in noi la consapevolezzadi quanto sia importante coltivare lamemoria come insegnamento civilee morale per la società e i singoli cit-tadini.

Tuttavia, per il secondo anno con-secutivo, non vi è stata la partecipa-zione di alcun membro del Governo,lasciando trapelare un senso disconforto nella cittadinanza tutta, inparticolare nell’Associazione dei fa-miliari delle vittime che dall’avvenu-ta strage si batte per veder ricono-sciuta giustizia.

Riteniamo che la tragedia non ab-bia colpito solamente i familiari del-le vittime ma il cuore dell’Italia inte-ra e troviamo quindi inaccettabileuna mancanza di rispetto di tali pro-porzioni, come se l’obiettivo fossequello di buttarla in politica anzichécogliere l’occasione per dimostrareunità fra le Istituzioni.

In onore alle vittime dell’eccidio ea tutto ciò che la strage ha significa-to, per la città di Bologna e per il no-stro Paese, unitamente al ricordo, èdoveroso richiedere un impegno pre-ciso perché venga fatta piena lucesui mandanti della strage.

Segreteria provincialeItalia dei valori

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13Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

PIACENZA - Libertà

Legge 183/2010 e tutela dei lavoratori part-time

L’AUSL di Piacenza faccia un passo indietro e riprenda la contrattazionedi ALESSANDRO BAGGIO*

a Legge n.183 del 4 novembre2010,con oggetto la riorganiz-zazione del rapporto di lavoro

nel servizio pubblico,ha portato nu-merose aziende pubbliche della no-stra regione (in particolare le ASL)ad una revisione dei contratti part-time.

In particolare, l’art. 16 della183/2010 prevede che le ammini-strazioni pubbliche, nel rispetto deiprincipi di correttezza e buona fede,possano sottoporre a nuova valuta-zione i provvedimenti di concessio-ne della trasformazione del rappor-to di lavoro da tempo pieno a tem-po parziale. Sostanzialmente i diri-genti ASL hanno la facoltà di revisio-nare i contratti di lavoro part-timestipulati prima del 22 agosto 2011(data di entrata in vigore della L.133/2008) e trasformarli in contrattia tempo pieno.

Questa norma (o meglio l’inter-pretazione di questa norma) hacreato gran scompiglio nel panora-ma delle aziende sanitarie poiché al-cuni dirigenti hanno prontamenteimpugnato la norma e proceduto al-la revisione dei contratti:nella nostraazienda sanitaria (l’AUSL di Piacen-za) tale provvedimento ha interes-sato circa 500 lavoratori.

Di questo problema si sono occu-pati anche i sindacati e sono interve-nuti sui quotidiani locali alcuni espo-nenti politici locali (alcuni addirittu-ra appartenenti al partito politico re-sponsabile del provvedimento): letrattative hanno sostanzialmenteportato ad un nulla di fatto. Il con-tratto è stato rinnovato (fine mag-gio 2011) e una trentina di dipen-denti hanno subito la revisione delcontratto mentre per i circa 420 di-pendenti rimanenti se ne riparleràtra 4 anni,quando si procederà a re-visione (con possibile passaggio afull-time).

LIn un quadro così confuso è inter-

venuto il Governo con una circolare(Circolare n. 9/2011 del 30 giugno2011) che ha indicato i criteri inter-pretativi del sopracitato art.16 e le li-nee guida alle quali le amministra-zioni pubbliche si devono attenerenel processo di trasformazione deicontratti da tempo parziale a full-ti-me.

In particolare la circolare indica,qualora sia stata effettuata una valu-tazione di revisione del rapporto,che venga accordato al dipendenteun congruo periodo di tempo pri-ma della trasformazione, in modoche questi possa intraprendere le i-niziative più idonee per l’organizza-zione della vita personale e familia-re. E proprio la conciliazione di vitaprivata con il lavoro è il primo pro-blema dei dipendenti con contrattopart-time:i soggetti interessati sonofondamentalmente donne con figlio con persone anziane da assistere.

Cioè quei soggetti deboli che lalegge dovrebbe garantire maggior-mente e per i quali sono stati intro-dotti i contratti di lavoro a tempoparziale. L’Italia dei Valori si è impe-gnata in Regione a tutela dei lavora-tori e le lavoratrici coinvolti, presen-tando una risoluzione in ConsiglioRegionale.L’Assemblea regionale hapoi approvato la risoluzione IdV conla quale si impegna ad esercitare u-na costante attività di monitoraggiodel fenomeno sopracitato,promuo-vendo al contempo l’effettiva con-certazione tra le amministrazioni, idatori di lavoro e le organizzazionisindacali.

Visti i passi mossi dalla Regione E-milia-Romagna in favore dei lavora-tori part-time e a tutela dei loro dirit-ti è auspicabile che l’AUSL di Piacen-za faccia un passo indietro e ripren-da la contrattazione con i rappre-sentanti dei lavoratori.

*Italia dei ValoriPiacenza

Caro Cherchi, un’altra Italia è possibile

Centrosinistra e centrodestrasono profondamente differenti

di ERMANNO MIGLIORINI

eggo la lettera pubblicata lu-nedì 1° agosto,argomento:il 25aprile mai la festa di tutti, a fir-

ma Caser Alessandro.Sono dispiaciu-to che dal 25 aprile a oggi, il signorCaser, sia rimasto a meditare su talericorrenza e a soffrire di non esserestato coinvolto in ciò che lui definisceuna “festa”. Non si tratta di festeggia-re, ma di ricordare! Sarebbe un gros-so errore dimenticare ciò che è suc-cesso in Italia nel ventennio fascista enegli anni seguenti! Avendo lettomolto su tale periodo,posso afferma-re che non ci fu un ventennio di ven-dette, tutto si esaurì in alcuni anni eleggendo fra le righe, si potrebberosollevare tanti dubbi e tanti parados-si! Scriveva Nuto Revelli,che ad Asti ilgiorno della liberazione,si trovaronoper strada, migliaia di mostrine cheavrebbero identificato chi aveva col-laborato con il regime caduto,costo-ro,approfittando della confusione,siconfusero tra i partigiani entrati incittà.Per salvarsi, costoro furono car-nefici di altri come loro, che non si e-rano arresi! Tutto il contrario di tutto.Se poi la vendetta fosse stata clamo-rosa come sostiene il signor Caser,a-

Lvremmo assistito a una piazza pulitadi dimensioni enorme, dato che aquell’epoca,erano tantissimi i fascisti.

Fortunatamente,la guerra era fini-ta e bisognava andare avanti e rico-struire e così si spense l’animosità deiprimi tempi e finì tutto a pappa e cic-cia,a dimostrazione di ciò,è l’eviden-te arroganza di cui si avvalgono i so-pravvissuti e i nostalgici di tale perio-do! Il capitano Nuto Revelli,tra l’altro,scriveva che giustizia non fu fatta,perché i processi li celebrarono i ma-gistrati che erano già in servizio aitempi del Duce,e che non furono so-stituiti. Strano ma riscontrabile, inquel periodo, non si parlò si togherosse come si fa oggi.

Dopo settant’anni, siamo ancoraqui a parlare di odio e di vendettepassate e non di storia. I fatti devonoessere riportati con chiarezza e ve-rità, senza dubbi, perché leggendogli errori commessi,le generazioni fu-ture, non li ricommettano. Per infor-marsi basta leggere la storia di quelperiodo scritta da destra e da sinistra.Ora libri di regime su quel periodo vene sono in abbondanza,ma l’altra vo-ce è quasi inesistente: perché? Sem-plice,il potere censurava,bruciava ciòche era scritto contro, e chi aveva o-

sato scrivere,era confinato o elimina-to! Manca così la storia scritta dallacontroparte e che riguarda queivent’anni di regime che darebbe unsenso alle “vendette”.

Tanti sostengono che vendicarsi èsbagliato,ma chi subisce per vent’an-ni ogni tipo di angheria,una volta ar-mato,dovrebbe sentire il desiderio dirivalsa. Se per vent’anni sei stato u-miliato,picchiato,derubato,seviziatoo ucciso,cosa possono dare i soprav-vissuti a chi si trova senza potere enelle loro mani? Sempre c’è un moti-vo che scatena l’odio e la vendetta.Nessuno si vendica di chi gli fa delbene. Manca la storia di chi ha subi-to il regime e di chi è morto perché siopponeva, manca la voce di chi ave-va capito quali errori, si stava com-mettendo e quali sarebbero state leconseguenze.Da sempre chi ha il po-tere,vuole leggere solo cose positivesul proprio operato, è così anche ainostri giorni.

Il 25 di aprile non è la festa di tutti,perché non tutti amano il ricordodella liberazione. Comunque, dopovent’anni di nero, cinquant’anni dirosso e azzurro, strano, che in Italia,comandi il verde, su ciò si dovrebberiflettere.

Il giornale delle opinioni

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Riflettere oggi su significatied effetti della Liberazione

di FRANCESCO TIMPANO*

stato un mese drammati-co quello appena trascor-so per l’Europa. Ma lo è

stato anche per il nostro Paese acausa di due fatti importanti. Daun lato, l’allargamento del diffe-renziale dei tassi di interesse tra ititoli tedeschi ed i titoli italiani cheè passato (per le scadenze a diecianni) dallo 0,25% del 2007 (gover-no Prodi) ad oltre il 3% (governoBerlusconi) di queste ultime setti-mane. D’altra parte, nelle settima-ne scorse vi sono stati seri proble-mi anche per le banche italianeche hanno perso valore in Borsa (-28,43% nell’ultimo anno).La speculazione ha attaccato i no-stri titoli, perché poco credibile èstata la gestione politica di questeore. Una scarsa credibilità che haradici nel passato. In otto degli ul-timi dieci anni, ha governato il cen-trodestra con risultati pessimi sulfronte della crescita e dei contipubblici. Risultati che sono moltopeggiori di quelli conseguiti in altriPaesi, colpiti dalla stessa crisi eco-nomica: un solo numero, nel 2010la crescita italiana del PIL è statadell’1,3%, quella tedesca del 3,6%.Il debito pubblico è aumentatopassando dal 103,5% del PIL nel2007 (governo Prodi, ministro del-l’economia Padoa Schioppa) al120,3% del PIL nel 2011 (governoBerlusconi, ministro dell’econo-mia Tremonti). Allo stesso tempo ilrisparmio delle famiglie italianepoi è praticamente precipitato dal

’E23,3% degli anni Novanta al 15,3%previsto per il 2011 ed è inferiore atutti i grandi paesi europei.Si tratta del risultato di diversespinte. La prima arriverà più aspranel futuro dall’attuale aumento deitassi (causato dalla nostra scarsacredibilità). Oggi paghiamo circa75 miliardi euro di interessi per ilnostro debito ed ogni punto di tas-so di interesse in più ci costa intor-no ai 15/18 miliardi di euro. La se-conda dalla nostra scarsa capacitàdi mettere sotto controllo la spesapubblica (aumentata oltre il 52%del PIL): nell’ultimo trimestre condati disponibili (gennaio-marzo) laspesa pubblica corrente è aumen-tata da 153 a 156 miliardi di eurodal 2010 al 2011. L’unica spesa cheil governo è riuscito a frenare èquella più importante, la spesa perinvestimenti, che è diminuita da 11a 10,5 miliardi di euro. La terza èquella delle entrate che ovviamen-te non possono scendere sino ache interessi passivi sul debito e laspesa pubblica non verranno mes-si sotto controllo. In questo ambi-to due interventi dell’ultima ma-novra la dicono lunga sullo stato diconfusione dell’esecutivo: si è au-mentata l’imposta di bollo sullecomunicazioni relative al depositotitoli, che però si configura comeuna patrimoniale sui BOT, che è unintervento inopportuno in un mo-mento in cui occorre mantenerealta la fiducia dei cittadini sui BOT.Inoltre, ammontano a 20 miliardidi euro le risorse che nel 2014 il “fu-turo governo” dovrà ricavare dal-

l’esercizio di una pessima delegafiscale senza il quale aumenteran-no le tasse (appunto per 20 miliar-di), in particolare per i meno ab-bienti.Insomma risultati pessimi, pur-troppo. Evidentemente giudicatitali anche dai mercati che hannochiaramente bocciato una mano-vra che rimandava al 2013/2014 ilpareggio di bilancio con una seriedi interventi a volte sbagliati, a vol-te sbadati. Certamente non siamola Grecia o il Portogallo, ma comin-ciamo ad essere giudicati pericolo-samente dai mercati. Questo è ilfallimento di Tremonti, che non ècerto una garanzia nel posto che ri-copre.La manovra di 48 miliardi è, ben-ché necessaria, evidentemente in-sufficiente e tardiva, oltre che pococredibile. Peraltro, è anche iniqua,come spiegato da altri colleghi incontributi precedenti.La situazione attuale diventa cosìdifficile da affrontare. Alcune cosesono da fare subito: in primo luo-go, mettere sotto controllo la spesapubblica non attraverso tagli linea-ri ma con una review spending cre-dibile, che questo governo non è ingrado di realizzare. In particolare,occorre cominciare a tagliare seria-mente la spesa nei ministeri cen-trali, affrontare adeguatamente iltema della riforma fiscale abban-donando la demagogia e spostan-do il peso delle manovre fiscali dallavoro e dai redditi bassi al capita-le e ai redditi alti, destinare un ro-busto recupero dell’evasione fisca-le alla riduzione generalizzata del-la pressione fiscale e, non in ulti-mo, riformare vera degli ammor-tizzatori fiscali.Tutto ciò va fatto con interventi mi-rati e calibrati. Non serve annun-ciare “rivoluzioni” impossibili. Ilpaese non è sull’orlo del precipiziocome la Grecia, ma non è distantedall’esserlo. Quindi, occorre un go-verno capace di ottenere risultatiperché credibile e competente; chenon faccia proclami, ma si assumauna grave responsabilità. Insom-ma, un altro governo ed è ormai e-vidente che, come la storia recen-te del paese dimostra ampiamen-te, solo un governo di centrosini-stra può affrontare problemi diquesto livello.

*Responsabile Forum EconomiaPartito Democratico Piacenza

Le analisiLibertà di pensiero

Interventi sbagliati di un governo confuso

I mercati hanno già giudicato l’esecutivo

di ATTILIO RAPETTI

[a cura di Stefano Pareti]

Eliminate le preoccupazionidel mese di Luglio in merito alraccolto del grano, leattenzioni dei nostri agricoltoriin questo mese di Agosto siconcentrano sulle cure dellavigna che ha tanta parte fra leculture della nostra terra.Gli ammaestramenti ricavatidalla esperienza dei nostri avisono sempre vivi nellamemoria del popolopiacentino, tanto legato allainfluenza dei fenomenimeteorologici sull’andamentodelle campagne.

Agosto da tale punto di vistaha notevole importanza chetroviamo sintetizzata neldetto:Sa va bëin al mes d’agôst / tüttva a post ad ogni côst,se l’andamento stagionale delmese di Agosto procederegolarmente, tuttonell’annata in corso andràbene.

Questo è anche il mese piùcaldo dell’anno:In agôst sècca i pianton;D’agôst süga anch’i pôzz;

quindi andrà bene anche lapioggia perchéL’acqua d’agôst / la va in tantmôstconcetto così ripetuto:Côn l’acqua d’agôst / piövamel e môst;D’agôst / l’üga fa’l môst;e anche con l’avvertimento:Pr’avig môst / zappa la vidad’agôst.

◗◗ Giorno 10S. LorenzoL’acqua a San Lôrëinz / lavegna ancôra a tëimp.Ma non così oltre tale data epeggio verso la fine del mese:

◗◗ Giorno 20S. Bartolomeo:L’acqua ad san Bôrtlamè / l’èbona da lavàs i pè,perché compromette lavendemmia danneggiando laconservazione delle uve datavola e rendendo debole ilvino delle uve da mosto.

Trascurare i lavori campagnoliin questo mese porta danno alraccolto finale dell’annata:Chi dorma d’agôst / dorma aso côst.Altra constatazione:Alla prim’acqua d’agôst /cascan tütt il môsch,ma qulla ch’armàgna / ladëinta cme una cagna.Frutta speciale caratterizzaquesto mese:Angüri e mlon in agôst /vegnan sö a tütt i côst.

E ancora per la frutta di SanLorenzo:San Par Lôreinz / ninzol e nôs asëint a sëint,perché verso i primi giorni delmese noci e nocciolematurano a centinaia.Noi di città ci troviamo spessoin contrasto con le opinionidegli agricoltori. Mottoproverbiale di un cittadino«del sasso» potrebbe esserequesto:April e agôst in dl’ann / j’en imes pö gram,perché i residenti in cittàlamentano di essere obbligatia star chiusi in casa dallecontinue piogge di aprile edalle eccessive caldure diAgosto.

T’al dig in piasintein

Il mese di agosto nelle parole della tradizione

di PAOLO PRANDINI

eggo sempre con piacere gliinterventi di Brunello Cher-chi e alla fine di ogni lettura

non mi era ancora capitato di pen-sare “non sono d’accordo”. Questofino a oggi, martedì 2 agosto, gior-no in cui ho deciso di scrivere que-sta lettera in risposta a quella diCherchi pubblicata nella stessa da-ta.E per rispondere a Cherchi provoad immedesimarmi in uno deisoggetti a cui Egli si rivolge, cioè inuna di quelle 20 milioni di persone(tra disoccupati, precari, cassinte-grati, pensionati e altri) che fatica-no ad arrivare alla fine del meseanche se devo dire, per amor delvero, che per mia fortuna possoancora ritenermi un privilegiato,dal momento che ho un lavoro e,sebbene con molta più fatica ri-spetto a prima della crisi, per ilmomento a fine mese riesco anco-ra ad arrivarci (ammesso e nonconcesso che, in un Paese che sidefinisce civile e sviluppato, avereun lavoro sia da considerarsi unprivilegio e non una cosa normalecome dovrebbe essere).Entrando nel merito, quello chenon mi trova d’accordo nella rifles-sione di Cherchi non è tanto la suaanalisi della situazione che, anzi èdi massima condivisibile, quantoil fatto che la sua disamina non la-scia alcuna speranza proprio ai de-stinatari della medesima.E poiché mi sento di affermare cheCherchi, come si evince dalle suelettere, non è certo un disfattista

Lma al contrario è una persona chesoffre di questa situazione, ritengoche commetta un errore quandoin pratica afferma che tra governoe opposizione o, se si preferisce, tracentrodestra e centrosinistra, nonesiste differenza.Io invece voglio credere, e ne sonoconvinto, che ci sia differenza ecredo, a costo di apparire ingenuo,che un governo di centrosinistranon avrebbe fatto una manovra fi-nanziaria di questo genere.Io sono convinto che il senso dellostato che ha Romano Prodi siamolto diverso da quello che ha Sil-vio Berlusconi, così come sonoconvinto che le disuguaglianze so-ciali aumentino quando al gover-no c’è la destra, specie questa de-stra la quale tende sempre a salva-guardare il proprio elettorato di ri-ferimento, come si palesa dall’ulti-ma manovra finanziaria e non so-lo da quella.Con tutti i suoi limiti, che certonon nego, il centrosinistra quandogoverna cerca di farlo in manieraequa, magari scontentando tutti (enon è un caso che Prodi sia statofatto cadere la prima volta da sini-stra e la seconda volta da destra),ma se non erro esiste un vecchioadagio che dice che se scontentitutti vuol dire che forse stai facen-do la cosa giusta. Allora anch’io de-sidero rivolgermi a tutti gli italianiche sono in difficoltà dicendo lorouna cosa molto semplice, ma al-trettanto inconfutabile.L’unico modo per provare a cam-biare le cose è mandare a casa que-sto governo quando ne capiteràl’occasione. In democrazia non e-siste un’altra via.Se il 90% degli aventi diritto al vo-to si astiene perché disgustato datutti i partiti o candidati che si pre-sentano, il risultato non è che que-sti ultimi vengono sostituiti da al-tri più graditi all’opinione pubbli-ca, il risultato è che governerà chiriceverà più voti dal restante 10%,e governerà per tutti! Caro Cher-chi, un’altra Italia è possibile.

PUNTURA DI SPILLO

Sua Insaputatoriella di tre personaggi: ilCardinale,il Premier,Tremonti.

Sua Eminenza, Sua Emit-tenza, Sua Insaputa.

Essedi

S

LIBERTÀGiovedì 4 agosto 2011 45

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14 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

AGENZIE

(ER) MAFIE. MONTI: SI CONFERMA CHE BOLOGNA E’ TERRENO FERTILE‘ASSESSORATO AIUTERA’ POLIZIA’; GHEDINI: SERVONO NORME CHIARE

(DIRE) Bologna, 3 ago. - L’indagine della Squadra mobile dellaPolizia di Bologna, che questa mattina ha portato in carcere 14uomini legati alla cosca ‘ndranghetista dei Mancuso che facevanoaffari di droga da Bologna, e’ “l’ennesima prova evidente che lanostra citta’, e piu’ in generale la ricca Emilia-Romagna,rappresentano da tempo un terreno fertile e molto appetibile peri fenomeni criminogeni di stampo mafioso”. Lo afferma l’assessorealla Legalita’ del Comune di Bologna, Nadia Monti, sottolineandoil fatto che, alla luce di questa realta’, la scelta del sindacoVirginio Merola di creare un assessorato alla Legalita’ “sirivela una strategia quanto mai lungimirante”. Monti, infatti, che oggi manda “i piu’ sinceri complimenti”alla Squadra mobile per l’ottimo lavoro (portato avanti“nonostante gli ingenti tagli e le scarse risorse adisposizione”), e’ convinta che la creazione di un assessoratospecifico possa, in prospettiva, costituire un valido supportoalle forze dell’ordine. “Attraverso un’adeguata concertazione ecollaborazione tra i Comuni e le forze dell’ordine- affermaMonti- come amministratori pubblici potremo essere d’aiuto agliagenti impegnati nelle indagini, per abbattere una scure suquesti fenomeni criminosi”. Buoni risultati potranno arrivare, nee’ sicura Monti, “gia’ nel medio periodo”. Anche la senatrice Pd,Rita Ghedini, vede nell’indagine della Polizia “un’inquietanteconferma della presenza delle ‘ndrine nel nostro territorio edella loro operativita’ ai piu’ alti livelli del crimineorganizzato”.(SEGUE)

(ER) MAFIE. MONTI: SI CONFERMA CHE BOLOGNA E’ TERRENO FERTILE -2-

(DIRE) Bologna, 3 ago. - Se e’ vero che “un territorio ricco etranquillo” come l’Emilia-Romagna, ragiona Ghedini in una nota,puo’ “ben nascondere o assorbire corpi criminali che vi siintroducono per sfruttarne i flussi finanziari”, tuttavia laregione ha anche gli “anticorpi” per difendersi: la “qualita’della vita civica” e la “consapevolezza che trasparenza esolidarieta’ sono gli antidoti migliori a contrastare lasovversione criminale”. Ghedini, sollecitando le istituzioni, le rappresentanze

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15Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 08 - 2011

AGENZIE

sociali e cittadini a “mettere in atto ogni iniziativa dicontrasto utile”, ricorda che proprio oggi il ministrodell’Interno, Roberto Maroni, ha annunciato che il Consiglio deiministri ha approvato il Codice antimafia. “Vedremo il testo-commenta Ghedini- nella speranza che siano state recepite lemoltissime osservazioni delle commissioni competenti”. Servonoinfatti “norme chiare e coerenti per poter essere efficaci”, unrequisito che mancava al primo testo emanato dal Governo,conclude la senatrice Pd.