ANNO 67 NUMERO 21 www.ilgiornaledivicenza.it MARTEDÌ 22 GENNAIO 2013 € 1,20 9HRLFTB*bgjaab+[D\A\B\M\M Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza ALTAVILLA VIC. Via Lago di Garda - S.S. 11 TEL. 0444 370181 - FAX 0444 370109 [email protected]S.p.A. GX19351 GX22484 da tanti anni al vostro servizio per garantirvi la massima valutazione GW12835 ALTAVILLA VIC. Via Lago di Garda - S.S. 11 TEL. 0444 370181 - FAX 0444 370109 [email protected]S.p.A. GX19351 È IN EDICOLA LA TREGUA PRIMO LEVI A soli ¤ 7,90 SANITÀ Girodinomine: nuovi dirigenti intuttele Ulss COGOLLO Bucoda35milioni La“BellaZoilo” dichiaratafallita VICENZA Giovane rapinato e poiricattato: duearrestati VICENZA ArsenioLupin inFiera:così hafattoil“colpo” Cosentino escluso, spariscono le firme: candidati costretti a firmare due volte LA POLITICA. Scaduto il termine per la consegna degli elenchi. Proteste nel partito in mezza Italia Giallo sulle liste, caos nel Pdl Due mostre, una cultura f PAG 6 e 7 VICENZA. COSA RESTERÀ DOPO IL BOOM DI VISITATORI D’ARTE VICENZA. L ’installazione Usa a Longare non si farà Obamagiuraetaglia StopallaBasePluto di FEDERICO GUIGLIA di MASSIMO LOLLI di FERNANDO BANDINI TUTTI I NOMI DEI CANDIDATI ALLE POLITICHE PresentateperilVicentino54liste: 27allaCameraealtrettantealSenato Nicola Cosentino non sarà candi- dato per il Pdl in Campania alle prossime elezioni. La decisione è stata presa dai vertici del partito: candidarlo è impossibile visto che tra due giorni partirà il pro- cesso che lo vede imputato per aver agevolato il clan camorristi- co dei Casalesi. La reazione di Co- sentino è clamorosa: spariscono le firme raccolte in Campania a sostegno delle liste pidielline, co- sì da costringere il Pdl a racco- glierle di nuovo in fretta e furia in un hotel di Napoli. La chiusu- ra delle liste lascia altri strascichi nel partito: in Liguria per l’impo- sizione dell’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini, o in Calabria dove c’è l’ex transfuga Idv Dome- nico Scilipoti. f PAG 3 Il progetto della nuova base Pluto V iene in mente, e non potrebbe essere altrimenti, il "vengo anch'io? No, tu no!" di Enzo Jannacci. Ma c'è poco da ridere nello spettacolo che è stato offerto nelle ultime ore utili per presentare i nomi dei candidati alle politiche. L'esclusione di Nicola Cosentino dal Pdl in Campania è diventata addirittura un giallo, con l'ex sottosegretario e più volte indagato che avrebbe sequestrato la lista in un impeto di rabbia. Scappato con la lista in mano come un bambino col pallone, perché non lo lasciano più giocare? In serata il partito di Silvio Berlusconi ha smentito la circostanza. Non però il senso di una trattativa con l'interessato che è stata lunga e drammatica. Ma al di là del tira e molla che ha riguardato anche altre candidature di peso nel Pdl, a cominciare da quella di Marcello Dell'Utri, co-fondatore di Forza Italia e spinto pure lui a rinunciare, forse il dato politico di questo "dentro o fuori" al traguardo è un altro: per la prima volta negli ultimi vent'anni, cioè da Mani pulite in poi, tutti i partiti hanno prestato almeno un briciolo di attenzione sulla "presentabilità" dei propri candidati. Chi più, chi meno. Ma dal Pd al Pdl, passando per la lista-Monti, la Lega e tutte le formazioni in gara, l'interrogativo se candidare non solo chi ha problemi con la giustizia, ma anche chi ha già molte legislature alle spalle è stata posta e in più casi risolta con l'addio o il non troppo spontaneo abbandono. È una specie di effetto postumo sia del concetto di rottamazione che Matteo Renzi aveva gettato in campo, sia della campagna sulle liste pulite da tempo ingaggiata da Beppe Grillo. Il combinato disposto delle due cose, e soprattutto la crescente indisponibilità dei cittadini a digerire gli indigeribili, ha costretto i partiti a rinnovare un po' di nomi per non perdere consensi. Intendiamoci, non siamo certo arrivati all'idea che anche la moglie di Cesare debba essere irreprensibile, quando s'espone al giudizio pubblico degli elettori. Nel nuovo che avanza figurano ancora politici come l'ormai celebre Scilipoti Domenico. Né risulta che il puntiglioso alleato leghista abbia storto almeno il naso per queste controverse ricandidature degli alleati. Controverse e contestate E poi in diverse zone del Paese, Nord compreso, i capi locali che portano e spostano voti, continuano a dettar legge. Anche se e quando il loro ricambio sarebbe stato, invece, molto opportuno. Tante contraddizioni, dunque, e non poche scelte incomprensibili. Ma almeno la tendenza s'è invertita: oggi nessun leader può più far finta di "non sapere" chi ha candidato. Verrebbe punito dagli italiani, che invece lo sanno, e pretendono massima e trasparente credibilità. [email protected]Scacciato«Nick» ilnuovoèScilipoti I n un divertente romanzo Nick Hor- nby compila un elenco delle ragaz- ze con le quali ha avuto una relazio- ne. Ma nessuna delle sue ex fidanza- te è di Vicenza, e pertanto il grande Ni- ck non sa cosa si è perso. Le vicentine incedono eleganti e leg- gere lungo corso Palladio inalberando il loro proverbiale “sussiego”, un conte- gno dignitoso e sostenuto non privo di affettazione. Schiena dritta, sguardo fisso su un punto imprecisato dell’oriz- zonte, hanno come un’espressione di esausta indifferenza, di svuotato disgu- sto. Ma è solo un paravento, che cade alla vista di una persona cara. Ma è solo un maschera, perché, al riparo del sus- siego, la vicentina può vedere senza es- sere vista. E raccogliere informazioni, selezionarle, elaborarle, integrarle at- traverso accessi a fonti ufficiali, a fonti ufficiose, senza lasciare traccia del suo passaggio. Nessuna donna è capace di produrre dossier tanto accurati e veri- tieri. Dunque la vicentina è una “anali- sta”. Tutto qui? No, perché alla analisi se- gue l’azione, l’incontro, la relazione. Che sempre si svolgerà nel rispetto di riti e convenzioni, in una quiete sospe- sa e conciliante, in un dialogo proficuo e rispettoso, senza proclami, senza in- toppi. Dunque la vicentina è prima “analista” e poi “ diplomatica”. Ma non è finita. Perché non appena sarà certa del buon fine della sua diplo- mazia, non appena avrà tagliato il tra- guardo che si era prefissa, essa muterà in “amazzone”. Fiera, forte, volitiva, do- minatrice. Ha conquistato la fortezza con l’analisi e la diplomazia, ma la di- fenderà con la forza e una volontà d’ac- ciaio. Ecco perché vicentina è meglio. Perché è una e trina. Analista, diploma- tica, e amazzone. • Meglio le vicentine f PEPE PAG 16 f TOLETTINI PAG 27 f MILANI VICENZI PAG 17 f MOGNON PAG 21 IL CASO Sigarette elettroniche Vicenza senza divieti f PAG 22 L’INSERTO TAM TAM Vicenz@NetMusic porta per il successo f PAG 50-58 Obama ha giurato a Washin- gton, a Capitol Hill di fronte a 800mila persone. «Ora come non mai dobbiamo agire come un solo popolo, come una sola na- zione», ha detto. E ha chiesto pa- ri diritti per gli omosessuali. In- tanto, la mancanza di fondi ha fatto annullare il progetto per il Centro di addestramento alla Ba- se Pluto. f SMIDERLE PAG 16 I l 2012 è stato un anno speciale nella vita artisti- ca di Vicenza, per aver ospitato nelle sedi di recente restauro del Museo Civico e della Basi- lica Palladiana due mostre di eccezionale inte- resse. La prima intitolata "Cinque secoli di vol- ti" espone i ritratti di personaggi noti della storia cittadina (aristocratici, uomini di Chiesa e d’arme, intellettuali, artisti e scrittori). La seconda, che si rifà a nomi prestigiosi della pit- tura occidentale come Raffaello e Picasso, ha tra- sportato in una modesta città di provincia, solita- mente estranea alle vicende e alla presenza di gran- di episodi d’arte, opere che si sarebbe potuto con- templare solo in musei e istituzioni lontane, sia in America che in Europa. f PAG 46
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NicolaCosentinononsaràcandi-dato per il Pdl in Campania alleprossime elezioni. La decisione èstatapresadaiverticidelpartito:candidarlo è impossibile vistoche tra due giorni partirà il pro-cesso che lo vede imputato per
aver agevolato il clan camorristi-codeiCasalesi.LareazionediCo-sentino è clamorosa: sparisconole firme raccolte in Campania asostegnodelle listepidielline, co-sì da costringere il Pdl a racco-glierle di nuovo in fretta e furia
in un hotel di Napoli. La chiusu-radelle liste lasciaaltri strascichinelpartito: inLiguriaper l’impo-sizione dell’ex direttore del Tg1Augusto Minzolini, o in Calabriadovec’è l’ex transfuga Idv Dome-nico Scilipoti. f PAG 3
Ilprogetto dellanuovabase Pluto
Viene inmente, enonpotrebbeesserealtrimenti, il "vengoanch'io?No, tuno!"diEnzoJannacci.Mac'èpocodariderenellospettacolocheèstatooffertonelleultimeoreutiliperpresentare inomi
deicandidatiallepolitiche.L'esclusionediNicolaCosentinodalPdl inCampaniaèdiventataaddiritturaungiallo, con l'exsottosegretarioepiùvolte indagatocheavrebbesequestrato la lista inunimpetodirabbia.Scappatocon la lista inmanocomeunbambinocolpallone,perchénon lolascianopiùgiocare? Inserata ilpartitodiSilvioBerlusconihasmentito la circostanza.Nonperò ilsensodiuna trattativaconl'interessatocheèstatalungaedrammatica.Maaldi làdel tiraemollachehariguardatoanchealtrecandidaturedipesonelPdl,a cominciaredaquelladiMarcelloDell'Utri,co-fondatorediForzaItaliaespintopure luiarinunciare, forse ildatopoliticodiquesto"dentroofuori"al traguardoèunaltro:per laprimavoltanegliultimivent'anni, cioèdaManipulite inpoi,tutti ipartitihannoprestatoalmenounbriciolodiattenzionesulla"presentabilità"deipropricandidati.Chipiù, chimeno.MadalPdalPdl,passandoper la lista-Monti, laLegaetutte leformazioni ingara, l'interrogativo secandidarenonsolochihaproblemiconlagiustizia,maanchechihagiàmolte legislaturealle spalleèstatapostae inpiùcasi risoltacon l'addioo ilnontroppospontaneoabbandono.Èunaspeciedieffettopostumosiadel concettodi
rottamazionecheMatteoRenziaveva gettato incampo, siadellacampagnasulle listepulitedatempoingaggiatadaBeppeGrillo. Il combinatodispostodelleduecose, e soprattutto lacrescenteindisponibilitàdeicittadiniadigeriregliindigeribili,hacostretto ipartiti arinnovareunpo'dinomipernonperdereconsensi. Intendiamoci,nonsiamocertoarrivatiall'ideacheanche lamogliediCesaredebbaessere irreprensibile,quandos'esponealgiudiziopubblicodegli elettori.Nelnuovocheavanza figuranoancorapoliticicomel'ormai celebreScilipotiDomenico.Nérisultache ilpuntigliosoalleato leghistaabbiastortoalmenoilnasoperqueste controversericandidaturedegli alleati.ControverseecontestateEpoi indiversezonedelPaese,Nordcompreso, i capi locali cheportanoespostanovoti,continuanoadettar legge.Ancheseequando illororicambiosarebbestato, invece,moltoopportuno.Tantecontraddizioni,dunque,enonpochescelte incomprensibili.Maalmenolatendenzas'è invertita:ogginessunleader puòpiùfar fintadi "nonsapere" chihacandidato.Verrebbepunitodagli italiani, che invece losanno,epretendonomassimaetrasparentecredibilità.
InundivertenteromanzoNickHor-nby compila un elenco delle ragaz-zeconlequalihaavutounarelazio-ne.Manessunadellesueexfidanza-
te è di Vicenza, e pertanto il grande Ni-ck non sa cosa si è perso.Le vicentine incedono eleganti e leg-
gere lungo corso Palladio inalberandoil loroproverbiale“sussiego”,unconte-gno dignitoso e sostenuto non privo diaffettazione. Schiena dritta, sguardofissosu unpunto imprecisato dell’oriz-zonte, hanno come un’espressione diesaustaindifferenza,disvuotatodisgu-sto. Ma è solo un paravento, che cade
allavistadiunapersonacara.Maèsoloun maschera, perché, al riparo del sus-siego, la vicentina può vedere senza es-sere vista. E raccogliere informazioni,selezionarle, elaborarle, integrarle at-traverso accessi a fonti ufficiali, a fontiufficiose, senza lasciare traccia del suopassaggio. Nessuna donna è capace diprodurre dossier tanto accurati e veri-tieri. Dunque la vicentina è una “anali-sta”.Tutto qui? No, perché alla analisi se-
gue l’azione, l’incontro, la relazione.Che sempre si svolgerà nel rispetto diriti e convenzioni, in una quiete sospe-
sa e conciliante, in un dialogo proficuoe rispettoso, senza proclami, senza in-toppi. Dunque la vicentina è prima“analista” e poi “ diplomatica”.Ma non è finita. Perché non appena
saràcerta delbuon finedella suadiplo-mazia, non appena avrà tagliato il tra-guardo che si era prefissa, essa muteràin“amazzone”.Fiera, forte,volitiva,do-minatrice. Ha conquistato la fortezzacon l’analisi e la diplomazia, ma la di-fenderà con la forza e unavolontà d’ac-ciaio. Ecco perché vicentina è meglio.Perchéèunaetrina.Analista,diploma-tica, e amazzone.•
Meglio le vicentine
f PEPE PAG16
f TOLETTINI PAG27
f MILANIVICENZI PAG17
f MOGNON PAG21
ILCASO
SigaretteelettronicheVicenzasenzadivieti f PAG22
L’INSERTOTAMTAM
Vicenz@NetMusicportaperilsuccesso f PAG50-58
Obama ha giurato a Washin-gton, a Capitol Hill di fronte a800mila persone. «Ora comenon mai dobbiamo agire comeunsolopopolo,comeunasolana-zione»,ha detto. E ha chiesto pa-ri diritti per gli omosessuali. In-tanto, la mancanza di fondi hafatto annullare il progetto per ilCentrodiaddestramentoallaBa-se Pluto. f SMIDERLE PAG 16
Il2012èstatounannospecialenellavitaartisti-ca di Vicenza, per aver ospitato nelle sedi direcenterestaurodelMuseoCivicoedellaBasi-licaPalladianaduemostredieccezionale inte-resse.Laprimaintitolata"Cinquesecolidivol-
ti" espone i ritratti di personaggi noti della storiacittadina (aristocratici, uomini di Chiesa e d’arme,intellettuali, artisti e scrittori).
Laseconda,chesi rifàanomiprestigiosidellapit-tura occidentale come Raffaello e Picasso, ha tra-sportato in una modesta città di provincia, solita-menteestraneaallevicendeeallapresenzadigran-di episodi d’arte, opere che si sarebbe potuto con-templare solo in musei e istituzioni lontane, sia inAmerica che in Europa. f PAG46
SPECIALE ELEZIONI 2013LACIRCOSCRIZIONE DIVERONA, VICENZA,PADOVAEROVIGO.Verrannoelettia Montecitorio in tutto31 deputati: il premiodimaggioranza scatta alivello nazionale
PATTOINREGIONE. Il ministro Clini firma la rinascita del polo veneziano
RisorgeMarghera17areeliberateperlabonifica
Unoscorciodi PortoMarghera, l’area saràrisanata
AValdagnodomaniseral’anteprima
Roberta BassanINVIATA A VENEZIA
La risurrezione ambientale diporto Marghera sembra or-mai dietro l’angolo. Una listadi imprese, che già di questitempi fa notizia, in attesa disbarcare nell’area industrialepiù grande d’Italia ma anche -ahimé - una delle più inquina-te. Per la rinascita del polo ve-neziano ieri si è aperta la fasedue, vale a dire la firma deiquattro protocolli che rendo-no concreto l’accordo di pro-gramma per la bonifica e la ri-qualificazione ambientale fir-mato lo scorso 16 aprile.Il ministro Corrado Clini
“stacca”perpocheoredallavi-cendaIlvadiTarantoeparteci-pa alla firma a palazzo Balbi,con il governatore LucaZaia,ilsindacodiVeneziaGiorgioOr-soni e la presidente della Pro-vincia di Venezia FrancescaZaccariotto. Non lesinandouna battuta d’attualità politi-ca: «Sono un ministro noncandidato e sottolineo il lavo-ro di collaborazione tra istitu-
zioni che nello schema dellasocietàitalianadovrebberoes-sere in conflitto tra di loro».Et voilà: quattro firme che in
buona sostanza significanorendere spedita l’operazioneMargheraconproceduresem-plificate e tempi ragionevoli.Primo:compressionedei tem-pi del procedimento ammini-strativo riducendo a quattro
mesi, rispetto ai due-tre anniche prima erano necessari perl’approvazione definitiva deiprogetti di bonifica. Secondo:modifiche che permettonoun’ulteriore semplificazionedelle procedure e sembranogarantiretempicertinelleatti-vitàdicontrollo. Iquattropro-tocolliriguardanoinparticola-re la caratterizzazione dei sitì,
lemodalitàdi interventodibo-nifica e di messa in sicurezzadei suoli e delle acque di falda,i criteri per la determinazionedelle garanzie finanziarie e leattivitàsperimentalidibonifi-ca dei siti contaminatì.Va al sodo Clini e parla di 17
progettiper labonifica e il riu-so, in particolare di aree nellazona del porto, approvati in200 giorni e pronte per essereriutilizzate. Si attendevano da10 anni. Nel frattempo però lasituazione occupazionale è dabollino rosso: «Era chiaro -ammette il ministro - che iltrendeconomicononeraposi-tivo e derivava dai ritardi subonificheeriuso.Sonoconvin-to però che nel momento incui le aree saranno restituiteadusicommercialie industria-li senza più i vincoli del sito diinteressenazionale, sirimette-rà in moto un circuito econo-mico positivo». I protocolliper Porto Marghera - ha ricor-dato Zaia - muoveranno inve-stimenti per 3 miliardi di eu-ro: «L’area non andava ridise-gnata come un grande campodagolf,macontinuandoapun-tare sulla manifattura permantenere l’occupazione. Itempi di consegna delle aree -ha aggiunto - sono proporzio-nali alla volontà delle impresedi approfittare di queste nuo-ve norme». Orsoni soddisfat-to:«Questacittàhabisognodilavoro, sviluppo economico eimprenditoria:econquestiac-cordi si è smesso di fantastica-re su Topolino».Modello destinato a fare
scuola: «L’abbiamo già appli-cato nell’area della laguna diMarano e Grado, a Trieste, e aTaranto - puntualizza il mini-stro - dove abbiamo nominatocomecommissarioperlaboni-fica Alfio Pini, con una lungastoria sul risanamento di Por-to Marghera».•
Ilprof. Mario Bertolissi,docente diDiritto costituzionaleaPadova
Nuova abitudine di consumopromossa ieri a Palazzo Balbicontantodiaccordosottoscrit-to con il Ministero dell’Am-biente.Un progetto pilota che parte
dalVeneto esuonacosì: il con-sumatore che acquista acquao altre bevande in bottiglie diplastica, invece di differenzia-reincasapuòriportareiconte-nitorialpuntovenditadeposi-tandoli in appositi compatta-tori.Laplasticaverràrigenera-taeutilizzatadaun’aziendave-neta, oggi considerata la pri-ma società del mercato di rife-rimento delle acque mineralia capitale interamente italia-no, per produrre nuove botti-glie. La particolarità dell'ini-ziativa sta in questo: verrà cal-colato il risparmio di anidridecarbonica che si otterrà dallanuova plastica. Una sorta dicircolo virtuoso per ridurrel’impatto sull’ambiente dellaplastica.L’accordo ha dei nomi e co-
gnomi:ilministroall’Ambien-te Corrado Clini, il governato-reLucaZaiaeAcquaSanBene-detto Spa che ha la sede-ma-dre a Scorzè, nel Veneziano, eche ieri a Venezia ha visto l'in-tervento del presidente delGruppoEnrico Zoppas.Colos-so, per capirci, che sforna unmiliardo di bottiglie l’anno. Ilquale, a margine della firma,
ha chiarito che tutte le botti-gliediplastica,nonnecessaria-mente quelle del Gruppo, pos-sono essere introdotte nel-l’ecocompattatore e che - percominciare - l’operazione par-tirà dalla grande distribuzio-ne e in particolare dalla CoopItalia. Cosa ne ricaverà il con-sumatore? A parte il fatto dientrare a pieno titolo in un si-stema virtuoso che fa bene al-l’ambiente anche quello di ve-dersipremiatoconbenefitpro-mozionali, come ad esempiopunti fedeltà.Il progetto si chiama “Nuova
vitaalPet”erappresentailpri-mo caso di collaborazione fratuttigliattoridella filieracolle-gando consumatore, distribu-tore, produttore, azienda delriciclo, facilitando la raccoltae l’utilizzo del materiale. LaSan Benedetto non è nuova aquestotipodisensibilità:èsta-
tacertificataperaveremisura-to dal 2008 al 2011 un abbatti-mento del 30% dell’anidridecarbonica prodotta pari a cir-ca 70 mila tonnellate di C02.Un “giochetto” che certo ha isuoicosti,6milioni l’annod’in-vestimenti.«Un progetto pilota per un
nuovo modello di riciclo delpet»: così il ministro CorradoClini ha “benedetto” l’accor-do: «Con il piano si avvia unprogetto nuovo in Italia.L’azienda che fornisce labotti-glia di acqua alla rete di distri-buzione dà la possibilità al-l’utente finale di recuperarlaottenendo un benefit, attivan-do un meccanismo diretto dirapporto tra creatore del be-ne, distributore e consumato-re. Ilpianoattiverà in Italiaunsistemadirecuperoevolutori-spetto a quello già tentato conlaraccoltadifferenziata».•R.B.
«È solo la passione ad averspintoquestobelgruppodiav-vocati e tecnici che mi trovo afianco a scrivere in pochi gior-ni di festività, dal 27 dicembreal 3 gennaio, questo libro». Ilmessaggio dell’instant book“Agenda Monti: parliamone”appenadato alle stampe - saràpresentato in anteprima do-mani sera in terra vicentina(vedi a lato) - è indirizzato alprofessore-premiercheè“sali-to in politica”, ed è chiarissi-mo: “troppe parole generiche,te li indichiamonoi iproblemiveri”. E il promotore del libro,il prof. Mario Bertolissi, costi-tuzionalista conosciutissimoin Veneto come in tutta Italia,sa il rischio che corre in questitempidicomunicazionepoliti-ca tutta slogan e bollicine: es-seresemplicementeclassifica-to “contro Monti”. Invece ilsuo libro riconosce a Monti la
«limpidezza della candidatu-ranellesueimplicazioniperso-nali, umane e politico-istitu-zionali», ma lo critica dura-mente per quella sua “Agen-da” di governo annunciata aNatale.
Prof. Bertolissi, “smontate”l’Agenda Monti e ne proponeteuna ben più ricca di contenuti.Chi l’ha scritta per il premier,che certo è molto impegnato,elencaunalistadicosedafare,di “libro dei sogni”, senza chemaisipongaunaquestioneba-se: quali sono ledifficoltà con-cretedaaffrontareperattuaredavvero tutti questi auspici.Monti invita al dialogo criticosulla sua Agenda? E noi conquesto libro rispondiamo alsuo invito.
Date la sensazione di dire chia-ro a Monti che il problema veroè il potere della “struttura am-ministrativa”, dei funzionari.È vero. Il problema non è tan-to prendersela con l’ammini-strazionepubblica, incuimicimetto anche io come docentedell’Università,malamentali-tà formalistica che domina eche denunciava già Luigi Ei-naudi: una legge non è conce-pita per risolvere i problemi,ma per creare ostacoli che poisignificano potere in mano al-la struttura stessa. Spesso le
norme sono create per non es-sere applicate.
Il governo Monti però era fattoproprio anche da alti dirigentipubblici.Cosacisipuòaspetta-re?Dobbiamo andare alla radice.L’Agenda Monti parla di rifor-ma tributaria, ma chiedo:qual è l’obiettivo di base su cuiimpostare l’azione di riforma?Èdal2000cheèstatoapprova-to lo Statuto del contribuente,quello che dovrebbe averequalsiasiPaesecivile,madaal-lora a oggi la sua applicazioneè stata derogata 450 volte! Si èsempre scelta la strada delleleggi sui controlli, sulle pre-sunzioni di evasione e così via,potenziando quel clima di “fi-duciachenonc’è”verso loSta-to che è una delle radici deiproblemi italiani. È a scuolache si può insegnare ai futuricittadini a non evadere, noncon le norme impositive che tifannosentiresuddito.Maque-sto chi ha scritto l’AgendaMonti lo ignora e la scuola èsolo oggetto di tagli.
Come si può riformare allora ilsistema?La svolta sta proprio lì: nel co-minciare a fare leggi semplici,comprensibili. Invece ti troviin un sistema, per raccontarleunesempiochehovissutoper-
sonalmenteaRoma,percui seanche la Regione Friuli e loStato si accordano che, per ri-mettere in funzioneunaferro-viavitaleperil territoriofriula-no,questa passidallagestionedi Roma (che non ha soldi) aquella regionale, si alzanocosìtanti ostacoli di procedura-competenza-pareri che ci vor-ranno anni. Intanto la genterestasenzaferrovia,glistuden-ti non possono frequentareuniversità e così via.
Ma allora non c’è speranza?Serve un sussulto morale, co-mediceilvescovoteologoBru-no Forte. Bisogna trasformareil potere, perché oggi governa
la burocrazia e il Paese soffo-ca. Ma lo Stato, col Ministerodelle finanze-economia, nonha mai voluto cambiare nulla.
Pensa che se col voto si creal’asse delle Regioni del Nord(Piemonte,Lombardia,Veneto)possa segnare una svolta?Solo se ci si mette in testa dimettere assieme le miglioricompetenzechecisonosulter-ritorio e si affronta il tema ve-ro: cosa si può attuare, e intempi sostenibili. Ma se si vaancora solo per slogan come èavvenutofinora,nonneuscirànulla. Come è accaduto, e l’hodettofindall’inizio,conil fede-ralismo, demaniale e fiscale.•
C’è un’accelerata sul percorsoche dovrebbe portare alla co-stituzionediunaSocietàdige-stione del risparmio fra la fi-nanziaria regionale VenetoSviluppoequelladelFriuliVe-nezia Giulia, Friulia. «Siamopronti alla firma e a lanciare ilprogetto», ha detto ieri sera ilpresidentedellaRegioneLucaZaia, amarginediun incontrocon esponenti di Confindu-stria Veneto. La firma, ha ag-giunto, «potrebbe essere do-po le elezioni, altrimenti an-che prima, anche se personal-mente preferirei evitare cam-pagna elettorale». Sul proget-to Zaia ha evitato dettagli, ag-giungendo che si tratta diun’iniziativache«metteassie-me due colossi regionali a ser-viziodelle proprie imprese».Altro tema: confrontarsi con
l’Alto Adige sugli strumentiperincentivaregli investimen-ti degli imprenditori «è comeconfrontarsi con Singapore».Ha detto così Zaia a propositodeipossibilimezzinelladispo-nibilità delle Regioni italianeper attrarre iniziative impren-ditoriali. «In Veneto - ha ag-giunto - noi non applichiamol’addizionale Irpef, cosa cheavvienenellaquasitotalitàdel-le altre Regioni. Certo, l’AltoAdige è fuori mercato e nonpuòessereutilizzatocometer-mine di confronto». •
IL GIORNALE DI VICENZAMartedì 22 Gennaio 20138 Regione
Ilmetodo inventato dalconciariofriulano
Bastaodoridalleconceriegraziealsistema-CogoloUnodei principaliproblemiderivanti dal trattamento dellaconciaèl’odore. Nodoche oraRinoMastrotto harisoltograziea uninnovativo metodoideatodal conciario friulanoAldoCogolo. «Attraversoquellocheviene definito“calcinaio”si arrivapraticamentea dimezzare ilsolfuro,ovverola sostanzacheprovoca gli odori immessipoinell’aria- spiegaMastrotto-Maquestononèl’unicorisultatoraggiunto dal sistemafirmatodaCogolo». Infattioltreadabbattereil solfuro ilmetodoconsente diridurrele
sostanzechimiche utilizzatenellalavorazionedelle pellidioltreil40%.«Inquestomodo - riprendeRinoMastrotto -ancheildepuratoresi trova adoverlavorare meno perchéi compostidasmaltiresi riduconosensibilmente.Di fattoildepuratorediArzignanooggiabbattegli inquinanti del100%».
AldoCogolohasperimentato lasuainvenzione inalcuneconceriedellaRussiaper poi esportarlaanchenelresto d’Europa:dalleaziendeMastrottofino adalcuneconcerieolandesi. «NeinostristabilimentiIl periododisperimentazioneèiniziatoalla
metàdel2010ed èproseguitopersei mesi quindi allafinedell’annoappena trascorsoabbiamopotuto constatareigrandiprogressi fatti: gli odorinell’ariaattorno alle nostreconceriesono spariti».
Insommail sistema-Cogolofunzionaedèunulteriore passo inavanti nellalogicadellasostenibilitàambientalea cui RinoMastrottofa riferimentoanchequandoparla delsuo prossimoincaricoalla guidadell’associazionamondiale dellaconcia.Ruolochel’imprenditorebericoricopriràa partire dal 2014.
«Unaltro passaggiofondamentaleper il rispettodell’ambienteèl’impianto ditrattamentoad altatemperatura-terminaMastrotto-che porteràgrandebeneficio allanostra areaarrivandoall’essiccamentodel90%del fango (chenonpossiamosempreinterrare) prodotto dalleconcerie». •M. B.
Rino Mastrotto, 66enne im-prenditore conciario di Arzi-gnano, presidente del “RinoMastrotto Group” che contadivisioni produttive anche inBrasile, Vietnam e Australia,sarà il prossimo presidentemondiale dei conciari.La designazione all’interno
dell’Ict - International counciloftanners-èavvenutaneigior-ni scorsi. Mastrotto (che è an-che presidente nazionale edeuropeodellacategoria)apar-tire dal gennaio 2014, suben-trerà così al taiwanese Ri-chard Chih Hsang Pai.«Èunincaricochemiinorgo-
glisce - dice Mastrotto - È unruolo di rappresentanza chedimostra quanto sia rilevanteil settore conciario italiano evicentino nel mondo».
Nel nostro Paese le conceriesono più di 1.300 e occupano18 mila lavoratori. In Venetoquasi 500 per 8.350 addetti;aziende che coprono quasi il52%dellaproduzionenaziona-le e circa il 32% di quella euro-pea esportando merci per 1,8miliardi di euro.
Presidente, su quali binari svi-lupperà il suo lavoro?Anzitutto dobbiamo cercaredi capire cosa accadrà al no-strocompartoneiprossimian-ni. Il mercato della concia stainfatti attraversando un mo-mentoparticolarmentedelica-to.Ci sonooscillazionia livellointernazionlechevannostabi-lizzate. Per questo i prossimitre anni saranno decisivi. Al-troaspetto fondamentale saràl’ambiente.
Ovvero?La competitività del settorepassa anche attraverso la so-stenibilità ambientale che lenostre imprese saranno chia-mate a garantire a livello glo-bale. Ci sono paesi che in que-sto senso stanno già compien-do dei notevoli passi in avanti,come il Brasile, per esempio.Perseguireemigliorarelepoli-tiche ambientali è un vantag-
gio per tutti.
E da questo punto di vista l’Ita-lia come si sta comportando?Il 4,3% del fatturato delle no-stre imprese viene investitonello sviluppo di tecniche persalvaguardare l’ambiente.L’Italia vanta un primato an-che in questo senso. Un’eccel-lenza che ci è stata riconosciu-ta anche dal ministro CorradoClini.
Se dal punto di vista ambienta-le siamo dei leader, possiamovantare lo stesso primato an-che commercialmente?Penso che una certa fase dellaconceria italiana sia finita.Nel prossimo futuro resteran-no sul mercato solo le aziendechesarannoingradodisvilup-pare grande qualità e profes-sionalità.
Anche a Vicenza quindi?Le più grandi concerie del no-stro Paese sono concentratenel nostro territorio. E i gran-digruppidellamodasi stannoriposizionando qui per i loroacquisti.Ecco, sarà importante riuscireadeciderecon loro le strategiedi lungo periodo. Qui vedo so-lo un unico limite.
Quale?L’individualismo.Mentreinal-tre regioni si riesce a fare gio-co di squadra, da noi questo èancora difficile. Ognuno ten-de ad andare un po’ per contoproprio, ma questo, alla lun-ga, non è un fatto positivo.Non aiuta a essere competiti-vi.
Quali saranno le altre sfide dacombattere nei prossimi anni?La nostra forza dovrà esserequella di puntare sulla quali-tà. Percorrendo questa stradalaselezionediverràquasinatu-rale. A livello nazionale, oltreallagiàcitatasostenibilitàam-bientale, l’altra sfida che ci at-tenderà sarà quella legata al-l’identidficazione del prodot-to,mainquestocasosaràdeci-sivoil lavorochesapràcompie-re il prossimo governo.
Hagiàinmentecomefestegge-rà la sua prossima investitura?Il 9 aprile di quest’anno orga-nizzeremo un evento cultura-le al teatro Olimpico. Ma è an-che mia intenzione portare aVicenza (o in alternativa a Ve-nezia) un grande meeting in-ternazionale del settore ripe-tendoquantofattoqualchean-no fa a Rio de Janeiro.•
LANOMINA. Giàpresidentenazionale ed europeo degli imprenditoridel settore, l’imprenditore diArzignano ricoprirà l’incaricodal2014
È finita. Anzi no, cominciaora. Giunta al termine l’ago-niadellacomposizionedelle li-ste - regalo di una legge eletto-rale definita «porcata» dalsuo padre politico, il leghistaRoberto Calderoli, ma maicambiata in tutta la legislatu-ra - inizia la campagna eletto-rale per le Politiche. La grigliadi partenza è disegnata e con-taancheunapattugliavicenti-na: c’è chi parte con la “certez-za” dell’elezione in Parlamen-to, e chi invece dovrà sperarein un boom del proprio parti-to per balzare a Roma.A onor del vero la composizio-nedellelistenonèstataaffron-tatadatutti ipartiti allo stessomodo.C’è chiha cercatodida-re supporto democratico allaselezione, che il Porcellum la-scierebbe in capo ai partiti: ilMovimento 5 stelle ha adotta-to le parlamentarie on-line,cui hanno votato circa 33 milapersone in tutta Italia perchéerano aperte solo agli iscrittial blog di Beppe Grillo, conqualche mal di pancia; tra igrillini, capolista al Senato è ilvicentino Enrico Cappelletti,chevedegià il seggioaPalazzo
Madama: basta che il M5S su-peri l’8% e ora i sondaggi lodanno sopra quella soglia.
CENTROSINISTRA.Parlamenta-rie, con seggi fisici e non vor-tuali, anche per selezionare icandidatidelPartitodemocra-tico, salvo un 10% di nominatidal partito: hanno votato unmilionedi italiani, oltre 10 mi-la nel Vicentino. Polemiche alminimo. Stanti i sondaggi,viaggiano sicuri verso l’elezio-ne Alessandra Moretti e Fede-ricoGinato, terzae quartoallaCamera, Giorgio Santini e Ro-sanna Filippin,terzo e quartaal Senato. Pro-babile l’elezio-ne di DanielaSbrollini, nonaallaCamera,do-ve il premio dimaggioranza siconquistainba-se al risultatonazionale dellacoalizione. PiùduraperFederi-co Crimì, dodi-cesimoallaCamera,eperEmi-liaLaugelli, sestaalSenato,do-ve il premio va a chi vince subase regionale. Della coalizio-nedicentrosinistrafannopar-te anche Sinistra e libertà eCentro democratico, dove icandidati vicentini non sonoinposizionidaeleggibili; ilpri-mo di Sel è Oscar Mancini, 6˚alla Camera, il primo vicenti-no della lista diTabacci-Dona-di è Marco Mirijello (4˚).
CENTRODESTRA. È sul “pre-mio”alSenatochesperalacoa-lizione di centrodestra (Pdl-Lega nord-Fratelli d’Italia-Mir-La Destra-Pensionati),cheisondaggidannooggiper-dentesubasenazionale,mainvantaggio in Veneto. A centro-destralacomposizionedelleli-steè stata fatta ai vertici, vene-toonazionale,eancheperque-sto è stata tesa se non burra-scosa:nelPdlèscoppiatalabu-fera e una fetta di partito con-
testa il ritorno dei fedelissimidiBerlusconi;finoaiieri,all’ul-timo minuto, ci sono stati spo-stamentinell’ordinedellecan-didature; nella Lega l’impron-ta tosiana - e l’esclusione diquasi tutti i bossiani - sta cre-ando maldipancia per ora sot-terranei traimilitanti.Unseg-gio a Palazzo Madama lo pre-gustano il pidiellino Pieranto-nioZanettin (5˚) eancheErikaStefani, stessopostonella listadella Lega nord. Ben più duraper Manuela Lanzarin, ottavanel Carroccio. Alla Camera,
tra i padani parte da eletto si-curoFilippoBusin, exassesso-re a Thiene, secondo in lista, esperaLucianoTodaro(5˚).Ser-ve un buon risultato del Pdlperché sia eletto a Montecito-rioDinoSecco(6˚).Nellacoali-zione c’è anche un’ex pidielli-na che ha cambiato casacca evede un posto alla Camera:MariaCristinaCaretta,paladi-na dei cacciatori Confavi, è alnumero due in Fratelli d’Ita-lia, virtuale capolista visto chedavanti ha Giorgia Meloni,pluricandidata; se la lista su-
perail2%,Carettasaràdeputa-ta. Idem per Alberto Filippi,terzoconLaDestraallaCame-ra, preceduto da due leader dipartito candidati anche in al-trecircoscrizioni. “Missionim-possible” invece per GerardoMeridio, secondo al Senatocon i Moderati in Rivoluzione(Mir)diGianpieroSamorì, cuiserve il 4% su base regionaleper eleggere un senatore.
I MONTIANI.Partita incerta perivicentini incamponellacoali-zione di Mario Monti. La lista
civicadelprofessoreannoveraAlberto Toldo, sindaco di Val-dastico,alquartopostoallaCa-mera. L’Udc schiera MassimoPecoriallaCamera,alterzopo-sto, (secondovirtuale): con unbuon risultato del partito hadelle possibilità di elezione.Anche Giorgio Conte, terzo al-laCameraconFuturoe libertàma con due big nazionali chepotrebbero optare per altrecircoscrizioni, annusa unapossibilità di elezione: per luistesso discorso di Filippi e Ca-retta, serve il 2%.
Ilproverbiodelgiorno
ICANDIDATI ALPARLAMENTO. Eccoi nomi dellaprovinciache hannopossibilità piùomenoampiedi elezione standoaisondaggi piùrecenti
Vicenzasognailboomdieletti
Montecitorio,sededellaCamera
INPOLEPOSITIONC’èancheunarappresentanzavicentinatraicapilistadelle diverseformazionipolitichechesipresentanoalvotodifebbraio.Unodi questo èEnricoCappelletti,delMovimento 5 stelle,nato aPadova ma residenteaVicenzadauna decinad’anni.Nelle listegrillineglialtrivicentini sonoperòinposizioni dinoneleggibilità.Un altrocapolistavicentino èMarcoBusato,diThiene,cheguida Veneto StatoalSenato:peressereelettodovrebbe raggiungerel’8%subase regionale,
ALTRI.PartitedurissimeperSu-sanna Magnabosco, secondaal Senato con la lista di OscarGiannino, “Fare per fermare ildeclino”, il cui consenso è datoin crescita dai sondaggi ma,correndoinsolitaria,deverag-giungere il 4% alla Camera el’8% al Senato. Corsa autono-maancheperRivoluzioneCivi-le Ingroia, che schiera CinziaBottene al sesto posto alla Ca-mera, ma con pluricandidatidavanti che potrebbero farla“salire” nella griglia.•
Nonsiamoai livellidellaCam-pania,conCosentinoesclusoele liste “sparite”, ma nel Pdl ve-netoevicentinoquelladi ierièstata un’altra giornata di ten-sione: riunioni separate, tele-fonate, tentativi d’interventosull’ordine dei nomi in lista fi-no all’ultimo minuto. Un cli-ma elettrico che si respira an-cheincasadellaLeganord,do-veilmalumoreperle listesfor-nate da Tosi & Maroni ribollesottoil coperchiodeldiktat to-siano:«Vietatoparlaredique-stioni interne al partito».
PDL. Ieri i vertici veneto e pro-vincialidelPdlsi sonoriunitiaPadova. Sergio Berlato è rima-stoinultimafila: le listeachia-ra impronta Berlusconi-Ga-lan-Sartori lo hanno indispet-tito; da coordinatore provin-ciale ha espresso la sua prote-sta ritirando dalle liste i nomiproposti dal direttivo; ha di-chiaratoche«molti iscrittimi-nacciano di non votare Pdl»per via di «nomine che hannodisatteso le istanze della ba-se» piazzando in testa gli «av-vocati di Berlusconi». Sul pie-de di guerra c’è Joe Formag-gio, sindaco di Albettone emembro del direttivo: «Se labase non sarà ascoltata, nelmio paese non supererà il3%», aveva detto una decinadi giorni fa. Dopo aver visto leliste, ha rincarato la dose: «IlPdl non supererà il 2%».In trincea anche il Pdl di Vi-
cenza città, guidato da NereoGalvanin. Il ritirodeinomideldirettivohapermessoaMarcoZocca, indicatodalPdl cittadi-no, di salire dal 26˚ all’11˚ po-sto alla Camera, ma è comun-queunpostodanoneleggibilee il risultato non cambia: leistanzediVicenzacittàsonori-maste inascoltate. «C’eranobuchi da riempire, ora è me-glio di prima, ma non siamosoddisfatti», chiosa Galvanin.
Esulta solo l’ala sartoriana.Pierantonio Zanettin, vice diBerlato, viaggia verso un po-sto“sicuro”alSenatoehacon-vocato per oggi una conferen-za stampa per presentare lecandidature del Pdl.
FRATELLI. Intanto c’è chi si ap-presta a portare fuori dal Pdl ivoti dei cacciatori. Come anti-cipato nei giorni scorsi, MariaCristina Caretta, berlatiana,fondatrice del “Movimentoper la caccia e la cultura rura-le”, ha voltato le spalle al Pdl.«Abbiamo portato gratuita-mente e per troppo tempo ac-qua sana e fresca al mulino dichi ha preferito farsi gli affaripropri o, peggio, alimentarechici volevaannientare», scri-ve in una nota. Caretta sarà“capolista”allaCameradiFra-telli d’Italia, che è comunqueuna ruota del carro berlusco-niano. Il patto era stato sanci-to a Verona, una settimana fa,aunacenaconIgnazioLaRus-sa, dove Caretta si era presen-tata con Berlato, il quale peròdice che resta «nel Pdl». «Iportatori della Cultura rurale-diceCaretta - sonostufidivo-tare per gli altri e hanno deci-so di votare per se stessi».
LEGA. Anche in Lega c’è agita-zione.FlavioTosihafattopiaz-zapulitadellavecchiaguardia:fuori Stefano Stefani, Manue-laDalLago,PaoloFranco,den-tro Filippo Busin, di Thiene,Erika Stefani, di Trissino e Lu-ciano Todaro, di Bassano. Labase bossiana protesta, lonta-no dai microfoni. ManuelaLanzarin,deputatauscente, fabuon viso: «Il voto al Senato èstrategico», scrive in una no-ta, e invita al voto pro-Lega.Ancheperchésenonnearriva-no tanti, di voti, con l’8˚ postoal Senato, nemmeno lei torne-rebbe a Roma.•M.SC.
IlpresidentedellaRegioneVe-neto Luca Zaia sarà oggi a Vi-cenza dove interverrà, al-le15.30,allacerimoniadi inau-gurazione del Dipartimentodinefrologia, dialisi e trapian-to renale dell'ospedale SanBortolo. Il programma preve-delapresentazionedelproget-to “Nefro 2010: dall'idea allarealizzazione” da parte del di-rettoredeldipartimentodine-frologia Claudio Ronco nel-l’aula Onza del polo didatticouniversitario e centro di for-mazione sanitaria. Alle 16.30,
ilgovernatorevenetosisposte-rà nell'area F del complessoospedaliero del San Bortoloper il tagliodelnastrodelnuo-vo dipartimento.Allacerimoniaseguiràlavisi-
taairinnovati localicheinpas-sato ospitavano il reparto digeriatria.Ogginelnuovopadi-glione trovano spazio la nefro-logiachenecessitavadiambu-latori distinti dall’area per ledegenze, di laboratori per ladiagnostica e di una sala ope-ratoria.Èstatacreataun’areadedica-
ta alla didattica e alla ricercache finora ha reso possibile lacostruzionedi “Carpediem”, laprima macchina di dialisi perneonati e l’attivazionedel pro-gettoWak, ilprimorene artifi-ciale indossabile. •
patronatieprotezionivarie. Vieneinvocatocontro lemalattieintestinali,perritrovare glioggettismarriti,peraveresuccessonellalirica,segueconattenzionechilavora sui tetti, i viticoltori,
Melonie Crosetto sonotrai promotori di “Fratellid’Italia”.ANSA
Roberto Luciani
«Monti? Ha fatto cassa su tut-to, ma non ha mai chiesto al-l’Europa la ristrutturazionedeldebito».Economistainpo-litica, Luigi Zingales non di-sdegna qualche affondo deci-so. Invitato a ragionare sulleproposte di “Fermare il decli-no” per cominciare a portarela nave-Italia fuori dalle sec-che della crisi, affronta la saladel centro congressi dell’Ho-tel Vergilius di Creazzo - 450posti a sedere ed un’altra cin-quantina inpiedi - senza cede-re alla tentazione degli slogano delle promesse facili. Anzi,avverte: «Qualcuna sarà an-che impopolare - dichiara -,manoi ci siamopresentati perfare sul serio».Così, tralapremessaelettora-
leelapresentazionediseican-didati locali (Anna Maria Co-stalunga, Corrado Saugo, Lo-ris Mattei, Donato Marchetto,Patrick Rigodanzo e MaurizioPini) non si sottrae al fuoco difiladidomandearrivateperin-terrogare l’esperto anche viainternet.Attenzione, però, guai a pen-
sare ad una lista puramentetecnica. È lo stesso Zingalesche illustra il sogno con unaprecisazione non da poco:
«Siamo passati dalla sborniadelleideologieallasborniaop-posta - spiega - quella cioè del-l’assenzadi idealità. Ma iocre-do alla vittoriadelle idee».Il movimento di Oscar Gian-
nino probabilmente non riu-sciràapresentarsi alla compe-tizione cittadina («Ma stiamolavorando ancheaquesto», ri-ferisce il coordinatore MauroBisazza) ma per le politiche ègià pronto. E tra i suoi cavallidibattaglia sono da ricordare:la ristrutturazione delle pen-sioni, quantomeno di quellepiù alte rispetto ha quanto pa-gato, definite «un furto acqui-sito», il taglio della spesa poli-tica,propedeuticaallariduzio-ne del carico fiscale, liberaliz-zazione dei settori non piena-mente concorrenziali.«Altrochecomprimereisala-
ri - sottolinea Zingales - comechiedeva un mio collega tede-sco. Sarebbe follia. Lavoriamoinvece sulle nostre eccellenze,a cominciare dal turismo, enel settore della politica ener-getica bisogna privatizzarel’Eni, chiudere il Sulcis e fareuna politica sul fotovoltaicoche non sia di regali per qual-cuno e di aumenti sulla bollet-ta per tutti». Altrimenti nonsifermerà ildeclino. Enonsi an-drà lontano. •
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IL GIORNALE DI VICENZAMartedì 22 Gennaio 2013 15
SANITÀ. Dopolenomine deidirettorigenerali, toccaoraall’indicazione dei tremanager diarea: sanitario,amministrativoeservizi sociali
Ormai in sella (da tre settima-ne) i direttori generali ora è ilturno dei direttori di area del-leUlss,cioèdeitrecollaborato-ri di prima fascia che dovran-no formare la cosiddetta dire-zione strategica. La nominadeitredirettori -sanitario,am-ministrativoedeiservizisocia-li - spettadirettamentealdg.Èunasua prerogativa discrezio-nale. Può pescare i nomi neglielenchi di coloro che hannoproposto la loro candidaturaalla Regione entro il terminedel 31 ottobre 2012, ma ha lafacoltà di scegliere liberamen-te i propri uomini (e donne)difiducia anche fuori dalle listeufficiali. Questo, per la verità,in teoria. Nella pratica, trannequalche isolata eccezione, in-tervienepesantementelapoli-tica con indicazioni che ri-spondono alle logiche dei par-titi e ai desiderata dei maggio-renti delle singole formazioni.Ad ogni modo qualche dg, co-
me Pietro Paolo Baronato diBelluno, ha provveduto quasisubito confermando la ternadello scorso mandato.Qualcuno, come Claudio Da-
rio dell’azienda ospedaliera diPadova, si è portato i fidi aiu-tanti dell'Ulss governata nelquinquennioconclusosi lanot-tediSan Silvestro. Altreazien-dehannogiàriempitolecasel-le rinnovando in toto o in par-teicolonnelli.Altresonoanco-ra in alto mare. I giochi resta-no aperti.NelVicentinofinoadoggiso-
lo l'Ulss 4 di Thiene-Schio hasciolto le riserve. Proprio ierila dg Daniela Carraro ha uffi-cializzato le nomine. Nelle al-tretreUlss, la6diVicenza, la3diBassano e la 5 diArzignano,il puzzle si sta componendoma restano ancora parecchiepartite da chiudere. Ma vedia-mo cosa potrebbe accadere aVicenza. Il dg Ermanno Ango-nese dice che è tutto fermo,chenonc'ènulladideciso, chesta analizzando le decine dicurricula arrivati sulla scriva-
nia. «Ne ho un plico alto così -dice». In effetti Angonese haprorogatofinoal31marzoidi-rettoriuscenti,«ancheperave-re da parte di chi conosce lastruttura le informazioni chemimancano»,edèquasicertochepernominareinuovisupe-rerà la soglia del 31 gennaio.In ogni caso è dal 2 gennaioche continua a meditare sulleipotesi di lavoro. Nel suo stu-dio, la stanzacentraledegliuf-fici della direzione generale incui sta facendo rivoluzionarela logistica, riceve ogni giornouna raffica di telefonate e sug-gerimenti. Angonese è capita-no di lungo corso abile nellestrategie e nelle mediazioni,
sa come vanno queste cose, epreferisce attendere che si si-stemino la maggior parte dei“favoriti"edeipretendentipiùsponsorizzati per calare poi, abocce ferme, quando l'atmo-sferasisarà fattamenocalda, isuoi assi. Non fa, perciò, alcu-na anticipazione, ma qualchenome nella sua agenda fitta di“raccomandati"edi consigli siaffaccia con più concrete e de-cise possibilità, al di làdei tan-ti outsider inventati in questigiorni dalla fantapolitica dicorridoiodelSanBortoloedin-torni, che non hanno la mini-maprobabilitàdi“salire"aipo-stidicomando.Intantoarriva-no a Vicenza due nomi eccel-
lenti di ritorno, piuttosto notiall'interno della nomenclatu-ra sanitaria, entrambi dipen-denti di ruolo dell'Ulss 6: unoè Ennio Cardone, l'altro è Ro-berto Toniolo. Cardone rien-tra al San Bortolo, dopo averiniziato la carriera nella dire-zione medica dell'ospedale diNoventa, con due esperienzeconsecutivefattecomediretto-re sanitario nelle Ulss di Bus-solengo e Cittadella. RobertoToniolovienedaunquinquen-niodidirezioneamministrati-va all'azienda ospedaliera diPadovaaccantoall'exdgAdria-noCestrone,edaunpreceden-te analogo incarico all'Ulss diRovigo. In lizza ci potrebbero,
quindi, essere anche loro a Vi-cenza, dove ci sono da coprirealmeno due posti su tre. È in-fatti certa l'uscita di scena deldirettore sanitario EugenioFantuz, che a quasi 70 anni senevainpensione,edeldiretto-re amministrativo CaterinaDallaZuannacheritornaaCit-tadella nell'Ulss 15 di apparte-nenza dove andrà a rioccupa-re il posto di dirigente lasciatoanni fa per andare a lavorareprima in Regione e poi ad af-fiancare l'ex dg Antonio Ales-sandri a Vicenza.Ma veniamo ai candidati più
segreti epiùpronosticatinellacorsa alla direzione sanitariadella 6. Nella prima riga del-l’agenda di Angonese ci sareb-beroscritti inomidelbassane-seFabrizio Fontana, cheha la-vorato a Trento e a Udine, e diChiara Bovo, reduce dall'espe-rienzaall'Ulss20diVeronaac-canto alla dg Giusy Bonavina.Perlapoltronadidirettoream-ministrativo, tramontata lacandidatura della prima oradi Annamaria Tomasella,uscentedella4eoranominataalla 15 Alta Padovana, in que-sto momento sarebbe in poleposition Tiziano Zenere,uscente dell'Ulss di Bassano,ed esperienze all'Ulss 4 a fian-codiSandroCaffie inRegionenella gestione-Ruscitti e poi,per qualche tempo, anche nel-l’organico della segreteria-Mantoan. Per la direzione delsociale resta saldamente inpiedilaconfermadiPaoloFor-tuna.«Melohannochiestopa-recchi sindaci», spiega il dgAngonese. Ma la certezza nonè affatto assoluta. Potrebbespuntare a sorpresa un nomenuovo, con unampiopedigreenel settore.•
Quella base non s’ha da fare,tuona Achille Variati. Quellabase, con tutta probabilità,nonsi farà.Non tantoper l’op-posizione del sindaco (peral-tro bypassato dal via libera re-gionale),quantopiuttostoper-chélozioSamhailportafogliovuoto. E così il centro di adde-stramento previsto per il sitoPlutodiLongareresterà,alme-no per il momento, letteramorta.Leon Panetta, segretario alla
Difesa uscente, l’altro giornoera stato chiaro con i militariUsadellaEderle:«Inostricon-gressisti e senatori - ha detto -
devono essere forti e prender-si dei rischi. Ho avuto uominie donne in uniforme che han-nomessoadisposizionelepro-prie vite per combattere per ilnostro Paese: penso che i no-stripoliticidebbanodimostra-re solo un po’ di coraggio permettere tutti i soldati nellecondizioni di poter svolgere ilproprio dovere nel mondo mi-gliore». Traduzione libera: sefossi rimasto io al comandodel Pentagono avrei lottato fi-noallamorteperevitare i taglidi bilancio previsti per la Dife-sa.Belle parole, per i militari
presenti reduci dall’ultimamissione in Afghanistan, madestinate a rimanere tali. Per
due motivi. Il primo è legato auna scadenza fissata per mar-zo e legata a un accordo politi-co bipartisan sul budget perevitare di finire nel baratro fi-scale: qualora non si dovessetrovare un’intesa, partirebbe-ro automatici tagli sanguino-si, col settore della Difesa co-stretto a fare a meno di svaria-ti miliardi di dollari. In questocaso il progetto di realizzazio-ne di un centro digitale di ad-destramento a Base Pluto, chenon è stato ancora finanziato,finirebbe automaticamente almacero.Poiché una ventina di giorni
fa l’accordo in extremis che haevitato l’aumento delle tasse ei tagliautomatici è stato trova-to, tutto lascia pensarechean-che questa volta repubblicanie democratici (i primi hannolamaggioranzaalCongresso, isecondi al Senato) riusciran-no ad evitare il peggio. Ebbe-ne,ancheinquestocasoc’èco-munque un secondo motivocherenderebbemoltocompli-cato il via libera al centro diLongare:ChuckHagel.Sì,per-
chéil segretarioallaDifesade-signato da Obama a prendereil posto di Panetta, pur un es-sendo un veterano del Viet-nam con una storia politicatutta all’interno del partito re-pubblicano, ha già manifesta-to l’intenzione di avviare unaserie di tagli non trascurabilial budget del Pentagono.Ora, al momento della scelta
è facile immaginare che la Ba-se Pluto di Longare non saràcerto ritenuta un capitolo fon-damentale di spesa. Ergo, ilcentro di addestramento per iparàdella173aBrigataparede-stinato a rimanere nel librodeisogni.Almenofinoaquan-dolaripresaeconomicaolene-cessità del momento mette-rannoadisposizione le risorsenecessarie.Quelcheècertoècheuomini
e strutture delledue basi prin-cipali,EderleeDelDin,nonsu-
biranno variazioni. In questiultimi dieci anni il ruolo della173a Brigatadi stanza a Vicen-za è stato cruciale nelle duecampagne militari condotteinIraqeinAfghanistan.Panet-ta lo ha riconosciuto durantelasuavisitaaVicenzaeilbilan-cio delle vittime nelle cinquemissioni condotte (una inIraq, quattro in Afghanistan)neè latestimonianzapiùchia-ra. Il punto è che dalla prossi-ma primavera, quando tuttigli effettivi della 173a sarannorientrati dall’Afghanistan, cisarà da implementare la stra-tegia per i prossimi anni. Vi-cenza è diventata sede dell’UsAfricom, il comando militareamericano con responsabilitàoperative sul continente nero.«Avrete molte missioni da fa-re»,haavvertitoPanetta.Malie Algeria insegnano.•
«Le spese per i gemellagginon sono spese di rappresen-tanza ma sono un investimen-toper lacomunità».L'Associa-zionedelleagenziedellademo-crazialocale(Alda)haorganiz-zato a Vicenza, una tre giornidi eventi dedicati al tema deigemellaggi tra città. Durantela conferenza internazionalesono emerse alcune proposteconcrete. Com'è stato spiega-to dai presenti e in particolaredal consigliere ai gemellaggidel Comune di Vicenza, Fede-ricoFormisano, ledisponibili-tà finanziarie per i gemellaggisono state ridotte al minimoinItalia.Tuttavia, com'èemer-so dal convegno e dal dibatit-to, il gemellaggio è un verostrumento di conoscenza e disviluppoper tutta lacomunitàche beneficia di nuove oppor-tunità (di lavoro e cultura).E dunque meriterebbe una
veraattenzioneeprevisionedirisorse. Alla conferenza, han-noportato le loroesperienze ilsindacodiPforzheim,GertHa-gereJean-ClaudeFabbian,as-sessore ai gemellaggi di Anne-cy, entrambi città gemellatecon Vicenza. La conferenza siè conclusa con l'accordo di re-digereabreveunamozionedacondividere da tutti i comunipresenti (Vicenza, Thiene,Montecchio,Camisano Vicen-tino, Bassano). Questo lavoroverrà sostenuto anche dall'Al-da, che ha una sua sede italia-na aVicenza, e che era rappre-sentata dalla direttrice Anto-nella Valmorbida.•
INTERNAZIONALIZZAZIONE. Amarzo il debuttodell’osservatorio
TrendvisionsbarcainAsiaperstregareHongKong
Maria Elena Bonacini
Fiera di Vicenza lancia AboutJinlagunaesialleacongliora-fi valenzani. È stata presenta-ta ieri mattina a VicenzaOroWinterlanuovaedizionedellamanifestazione dedicata allagioielleria di alta gamma, chedal 4 al 7 settembre precederàVicenzaOro Fall, portando 35marchiselezionati,uncentina-io di buyer mondiali e la stam-pa specializzata nella città"gioiello"pereccellenza:Vene-zia. E questa edizione si arric-chirà di una importante colla-borazione,vistochenella stes-sa occasione il presidente diFiera di Vicenza Roberto Ditrie quello dell'Associazione ora-fa valenzana Francesco DeBarberis hanno sottoscrittoun protocollo d'intesa.
ABOUTJ.Ad illustrare la nuovaedizionediAboutJèstatoCor-radoFacco,direttoredellaFie-ra, che ha spiegato obiettivi emodalità organizzative. «Do-po l'ultima edizione a Cortina- afferma - ci sono aspettativemolto alte da parte dei buyer equella2013saràancorapiùcu-rata e ancora di più rivolta aduna fascia alta di prodotti e li-festyle, in una città unica almondo. I nostri obiettivi sonosegmentare e riposizionarel'offerta, riconfermare la lea-dershipalivellomondialeeva-lorizzare il formatdieventoadinvito dedicato all'alta gam-ma. Il mood di riferimento è illusso contemporaneo. Nondobbiamo aver paura di usarelaparola"lusso",chenonsigni-fica solo ostentazione o pro-dottogridato.Èunmododivi-ta e sta a noi rappresentarlocon un linguaggio sofisticatoed esclusivo».
BUSINESS. L'evento consisteràin una quattro giorni di busi-ness, dedicati a brand d'eccel-lenza,buyerselezionatiestam-pa di settore. Rigidissima,quindi, laselezione.«Laparte-cipazione-ribadisceFacco-sa-ràadinvito.Accettiamovolen-tiericandidature,mastaràpoia Fiera e Aov selezionare l'of-fertamerceologica.Considere-remo innovazione e rappre-sentatività del dna italiano;brand internazionali che con-ferisconoprestigioevaloreall'evento; utilizzo di materialipreziosi; vendita al dettaglioqualificata; sviluppodi designcon identità di prodotto; co-municazioned'immaginecoe-rente e d'eccellenza; investi-mento nella comunicazioneinternazionale e, non ultima,l'aderenzaaiprincipieticidiri-ferimento, visto che la respon-sabilità sociale d'impresa èuno degli elementi distintividella Fiera. Per quanto riguar-daibuyerconsidereremopun-ti vendita altamentequalifica-
ti; catene di negozi nazionali einternazionali di riferimentoper il settore;offertaprevalen-temente di brand collection;concreto interesse nello svi-luppo del Made in Italy e ade-renzaaiprincipidell'eticapro-fessionale. In particolare pun-teremo su operatori prove-nienti da Europa centrale edell'Est, Asia centrale, Medioelontanooriente,UsaeAmeri-ca Latina».
L'ACCORDO. Al termine dellapresentazione è stato siglato ilprotocollod'intesa traFieradiVicenza e Associazione orafavalenzana, che comprendenon solo l'impe-gno di Aov a pro-muovere AboutJtra i suoi associa-ti, ma anche l'or-ganizzazionecon-giunta di eventinazionali e inter-nazionali. «Per laprimavolta-affer-ma De Barberis -la nostra associa-zione sigla un ac-cordo con una re-altàfieristicaaldifuoridelpro-prio distretto e per la primavolta ci presentiamo insiemealla più grande fiera italiana etra le più importanti al mon-do. Stiamo dialogando per an-dare uniti all'estero con eventiad hoc. È un accordo storicoche può solo far bene alla gio-ielleria italiana».«La collaborazione tra Fiera
diVicenzaeAov-affermailDi-tri - conferma ulteriormentel'importanza delle sinergie danoi già avviate con soggetti diprimario valore in Italia e all'estero. Oggi non è più il mo-mentodi farsi concorrenzatraitaliani».•
L’ANNUNCIO. Lamanifestazione dell’altagamma siterràa Venezia
VicenzasialleaconValenzaPoerilanciaAboutJ
Trendvision jewel + foreca-stingdebuttaaHongKong.Sa-rà l'osservatorio su gioiello,diamante e orologi uno deiprotagonisti del prossimoHong Kong jewellery show dimarzo. Grazie ad un accordostipulato tra Fiera di Vicenza,Istituto per il commercio conl'esteroe Hong Kong trade de-velopment council, a marzoTrendvision sarà presente all'importante manifestazione,alla quale parteciperanno3.200 aziende mondiali, di cui148 italiane e 38mila operato-ri. A presentare il progetto so-
nostati ieri, traglialtri, ildiret-tore della Fiera Corrado Fac-co, Gianluca Mirante, diretto-re dell'ufficio italiano dell'HongKong Tdce PaolaDeLu-ca, direttore creativo di Tren-dvision.«Hong Kong - spiega Miran-
te-èil luogoidealedovelancia-retrend.L'annoscorsohaavu-to 24 milioni di turisti cinesi,chevanno lì per comprare lus-so nella loro valuta, senza tas-sa sul lusso, a prezzi migliori esicuri dell'originalità del pro-dotto.Èinoltreunaportagire-vole per la Cina, ma anche perGiappone, Oceania, Usa e Ca-nada. Trendvision, quindi, èideale e credo che questo pos-sa portare ad uno stadio supe-riore la presenza italiana.Sen-za contare che i ministri dell'