Rapporto Evento Ischia - centro funzionale campania
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CEntro funzionale per la previsione meteorologica e il monitoraggio MeteoPluvioIDrometrico e delle frane
Settore Programmazione Interventi di Protezione
Civile sul TerritorioRegione Campania
Rapporto d’evento
29 - 30 aprile 2006 nel territorio dell’isola di Ischia
Precipitazioni orarie dalle ore 07:00 del giorno 29 alle ore 09:00 del giorno 30 aprile 2006
Ischia Porto (NA)Stazione pluviometrica meccanica di
Centro Funzionale per la previsione meteorologica e il monitoraggio meteoidropluviometrico e delle frane
Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio Area Generale di Coordinamento Ecologia, Tutela dell'Ambiente, Ciclo Integrato delle Acque e Protezione Civile Regione Campania
Centro Direzionale, Isola C3 80143 – Napoli Tel. 081 2323806
Fax. 081 2323851
Centro Funzionale per la previsione meteorologica e il monitoraggio meteoidropluviometrico e delle frane
Rapporto d’evento 29-30 aprile 2006 2
Istituito con D.G.R. 21 dicembre 2001, n. 6940, come Servizio 04 del Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio, il “Centro Funzionale per la previsione meteorologica e il monitoraggio meteoidropluviometrico e delle frane” ha iniziato le sue attività nell’ottobre 2002, all’atto del trasferimento alla Regione Campania dell’Ufficio Compartimentale di Napoli del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, avvenuto ai sensi del D. Lgs. 112/98 e del relativo D.P.C.M. attuativo del 24 luglio 2002.
Individuato con D.P.G.R. n. 299 del 30 giugno 2005 quale Centro Funzionale Regionale ai sensi e per gli effetti della Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004 e s.m.i., il Centro ha conseguito, in data 01 settembre 2005, il formale riconoscimento dello stato di attività e operatività, rilasciato dal Dipartimento della Protezione Civile, ottenendo contestualmente l’autorizzazione ai fini dell’autonoma emissione degli avvisi regionali di condizioni meteo avverse e diventando, così, componente istituzionale della rete dei centri funzionali regionali, organismo che, insieme al Dipartimento della Protezione Civile, assicura la gestione del sistema di allertamento nazionale (statale e regionale) per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile, secondo gli indirizzi operativi stabiliti dalla Direttiva.
Attraverso una struttura organizzativa articolata in tre aree integrate, dedicate: - alla raccolta, concentrazione, elaborazione, archiviazione e validazione dei dati rilevati; - all’interpretazione e all’utilizzo integrato dei dati rilevati e delle informazioni prodotte dai
modelli previsionali relativi al dominio territoriale di competenza; - alla gestione del sistema di scambio informativo,
il Centro Funzionale fornisce il supporto alle decisione delle autorità di protezione civile competenti per gli allertamenti, attuando in tempo reale e con modalità integrata, per 365 giorni all’anno, le fasi di previsione meteorologica, di monitoraggio diretto e strumentale e di valutazione delle criticità idrogeologiche e idrauliche in atto e attese.
Al Centro, inoltre, nell’ambito delle pianificazioni di emergenza tuttora vigenti per il territorio regionale (comuni di Sarno, Siano, Quindici, Bracigliano, San Felice a Cancello, Cervinara, Pietrastornina, Nocera Inferiore, Ischia etc.) sono state attribuite le funzioni di vigilanza meteorologica sul territorio regionale e di sorveglianza e monitoraggio idropluviometrico in tempo reale per l’attivazione degli stati di allerta (attenzione, preallarme e allarme) ai fini di protezione civile.
Redazione editoriale:Centro Funzionale per la previsione meteorologica e il monitoraggio meteoidropluviometrico e delle frane
Direzione e Coordinamento attività:Ing. Mauro Biafore (Dirigente Responsabile)
Analisi meteorologica:Dott. Giuseppe Fattorusso (Responsabile Emissione Previsioni Meteorologiche) Dott. Francesca Napoli (Modellistica numerica e nowcasting meteorologico) Sig. Andrea Monda (Elaborazione e analisi dati di output dei modelli meteo)
Caratterizzazione Idrologica:Ing. Luigi Cristiano (Analisi integrata meteoidrologica e valutazione afflussi) Ing. Matteo Gentilella (Validazione dati, elaborazioni e analisi idrologica)
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INDICE
1. PREMESSA
2. RUOLI E COMPITI DEL CENTRO FUNZIONALE NELL’AMBITO DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO NAZIONALE PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE
3. ANALISI METEOROLOGICA
4. CARATTERIZZAZIONE IDROLOGICA
4.1. PLUVIOMETRIA NELL’ISOLA DI ISCHIA
5. VALUTAZIONE EX-POST DELLE CARATTERISTICHE METEO-IDROLOGICHE
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1. PREMESSA
Immediatamente dopo l’evento franoso verificatosi intorno alle ore 07:00 del 30 aprile 2006
nell’isola di Ischia (località Pilastri – via Arenella), il Centro Funzionale per la previsione
meteorologica e il monitoraggio meteoidropluviometrico e delle frane ha predisposto il “rapporto
preliminare d’evento”, redatto in via speditiva allo scopo di fornire ogni elemento informativo utile
ai fini di una prima interpretazione della situazione meteorologica intervenuta e della valutazione
dei fenomeni idrologici conseguenti.
Con il presente, portata a termine la preannunciata ed eseguita fase di approfondimento e
verifica degli aspetti meteo-idrologici caratterizzanti l’evoluzione del fenomeno, vengono esposti i
risultati finali e particolareggiati dello studio effettuato, che, in analogia a quelli dei precedenti
rapporti pubblicati, vanno interpretati alla stregua di un contributo tecnico e scientifico, che si spera
possa essere di immediata fruibilità e utilità ai fini della comprensione delle peculiarità dell’evento
Rispetto all’impostazione editoriale adottata nei precedenti rapporti, si è ritenuto qui
necessario riportare, in anteposizione ai paragrafi descrittivi delle analisi meteorologiche e
idrologiche dell’evento, alcuni elementi informativi inerenti ai nuovi compiti assegnati al Centro
Funzionale nell’ambito dei provvedimenti, adottati dal Dipartimento della Protezione Civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Giunta Regionale della Campania, che hanno
ridisegnato il quadro istituzionale e la ripartizione, fra lo Stato e le Regioni, delle competenze in
materia di vigilanza meteorologica e gestione del sistema di allertamento nazionale (statale e
regionale) per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile.
2. RUOLI E COMPITI DEL CENTRO FUNZIONALE NELL’AMBITO DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO NAZIONALE PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE
Individuato, con D.P.G.R. n. 299 del 30 giugno 2005, quale Centro Funzionale Regionale ai
sensi e per gli effetti della Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004 e s.m.i., il Centro ha conseguito, in
data 01 settembre 2005, il formale riconoscimento dello stato di attività e operatività, rilasciato dal
Dipartimento della Protezione Civile, ottenendo contestualmente l’autorizzazione ai fini
dell’autonoma emissione degli avvisi regionali di condizioni meteo avverse e diventando, così,
componente effettiva della rete dei centri funzionali regionali, organismo istituzionale che, insieme
al Dipartimento della Protezione Civile, assicura la gestione del sistema di allertamento nazionale
per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile, secondo gli indirizzi operativi
stabiliti dalla Direttiva.
Nell’ambito della rete dei centri funzionali regionali, ideata e progettata con i provvedimenti
legislativi (l. 267/98 “Sarno”, D.P.C.M. 15/12/1998, Ordinanza 3134/2001 etc.) adottati dallo Stato
per far fronte alle emergenze idrogeologiche conseguenti agli eventi alluvionali in Campania
(Sarno, maggio 1998) e in Calabria (Soverato, settembre 2000), il Centro Funzionale fornisce il
supporto alle decisione delle autorità di protezione civile competenti per gli allertamenti, attuando
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in tempo reale e con modalità integrata, per 365 giorni all’anno e, se necessario, in H24, le fasi di
previsione meteorologica, di monitoraggio diretto e strumentale e di valutazione delle criticità
idrogeologiche e idrauliche in atto e attese.
Al Centro, inoltre, nell’ambito delle pianificazioni di emergenza tuttora vigenti per il territorio
regionale (comuni di Sarno, Siano, Quindici, Bracigliano, San Felice a Cancello, Cervinara,
Pietrastornina, Nocera Inferiore, Ischia etc.) sono state attribuite le funzioni di vigilanza
meteorologica sul territorio regionale e di sorveglianza e monitoraggio pluviometrico in tempo reale
per l’attivazione degli stati di allerta (attenzione, preallarme e allarme) ai fini di protezione civile.
Quotidianamente, sulla base dei dati e dei modelli analizzati, alle ore 10:30 viene emesso il
bollettino meteorologico regionale a fini di protezione civile, validato e trasmesso alla contigua Sala
Operativa Regionale Unificata e da questa diffuso a tutti i circa 600 soggetti istituzionali, facenti
parte del sistema integrato di protezione civile (Dipartimento della Protezione Civile,
amministrazioni centrali e periferiche dello stato, settori regionali ed enti locali, gestori dei servizi e
delle infrastrutture, etc.).
In presenza di particolari situazioni meteorologiche, stimate sulla base dell’analisi degli
output della modellistica previsionale numerica, viene emesso l’avviso regionale di condizioni
meteo avverse, a cui può far seguito, in dipendenza della valutazione degli effetti al suolo attesi
sulle 8 zone di allertamento definite sul territorio regionale, l’emissione, entro le ore 15:00,
dell’avviso regionale di criticità idrogeologica e idraulica, attraverso il quale vengono stabiliti, per
ogni zona di allertamento, i livelli di criticità (ordinaria, moderata, elevata) a cui corrispondono le
predeterminate fasi di attivazione del sistema di allertamento regionale (attenzione, preallarme,
allarme), gestite e coordinate dalla Sala Operativa con il concorso di tutte le componenti del sistema
integrato di protezione civile.
Durante l’allertamento, il Centro controlla H24 l’evoluzione della situazione
idrometeorologica, attraverso il monitoraggio in tempo reale delle precipitazioni e dei livelli
idrometrici, confrontandone i valori osservati con i valori soglia dei precursori individuati, al fine
dell’eventuale attivazione degli stati di allerta di livello superiore o del rientro in condizioni di
normalità.
Sia le procedure adottate che le fasi operative, codificate nel modello gestionale sviluppato
dal Centro, approvato e adottato con il citato D.P.G.R. 299/2005, sono assistite da un sistema
informativo dedicato che diffonde le informazioni in tempo reale ai terminali della Sala Operativa, i
cui operatori provvedono al riscontro immediato, attraverso i presidi territoriali, delle situazioni di
effettiva criticità sul territorio e all’eventuale adozione degli interventi di primo contrasto degli
effetti.
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2. ANALISI METEOROLOGICA
L’ultima settimana del mese di aprile 2006 è stata caratterizzata, su tutta la penisola italiana,
da condizioni generalizzate di tempo perturbato, causate dalla diffusa instabilità atmosferica indotta
dalla concomitanza di più strutture depressionarie e che hanno determinato il verificarsi di
precipitazioni sparse e l’innesco di locali rovesci e temporali che si sono protratti fino alla giornata
del 30 aprile.
Lo studio dell’evoluzione a scala sinottica dell’evento meteorologico è stato condotto sulla
base della serie di mappe di analisi del campo di pressione al suolo, dell’altezza di geopotenziale
alla quota di 500 hPa e dell’umidità a 700 hPa, elaborate dall’USAM (Ufficio Generale per lo
Spazio Aereo e la Meteorologia dell’Aeronautica Militare) e mediante l’utilizzo delle carte dei
fronti del METOFFICE (Ufficio Meteorologico della Gran Bretagna).
La mappa del geopotenziale a 500 hPa del 25 aprile mostra una struttura ciclonica di origine
nord-africana, in movimento verso le regioni centro-meridionali, con conseguente apporto di
correnti caldo-umide e contestuale transito di un cavo d’onda di origine settentrionale sul Nord
Italia, con relativo apporto di aria fredda (fig.1).
Il 27 aprile si forma sulla penisola una debole saccatura che determina condizioni di generale,
seppur debole, instabilità (fig. 2).
Figura 1: Mappa di analisi dell’altezza di geopotenziale e temperatura a 500 hPa alle 00UTC del 25 aprile 2006.
Figura 2: Mappa di analisi dell’altezza di geopotenziale e temperatura a 500 hPa alle 00UTC del 27 aprile 2006.
Le mappe del 28 aprile del geopotenziale a 500 hPa (fig. 3) e dell’analisi dei fronti (fig. 4)
evidenziano la presenza di un minimo in quota, collegato ad un minimo depressionario al suolo
localizzato sul basso Tirreno, nonché la presenza di una saccatura con un minimo molto più
profondo, localizzato sulla penisola scandinava. Proprio l’approfondimento di tale struttura ha
comportato, nelle due giornate successive del 29 e 30 aprile, un nuovo impulso di aria fredda che è
andato ad alimentare la depressione sull’Italia, con il conseguente accentuarsi delle condizioni di
instabilità, in particolar modo sulle regioni settentrionali, come si desume dalle figg. 5 e 7 relative
alla situazione del geopotenziale a 500 hPa.
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Tale impulso è chiaramente visibile anche nell’immagine delle 00UTC del METEOSAT 7
nel canale dell’infrarosso termico (fig. 11).
Le figg. 6 ed 8, relative alla pressione al suolo rilevata negli stessi giorni, rivelano, inoltre, la
stazionarietà del minimo al suolo.
La forte instabilità, presente nella colonna atmosferica sovrastante la penisola nei giorni 29 e
30 aprile, è, infine, confermata anche dall’elevato tasso d’umidità presente nell’atmosfera e
dall’avvezione di vorticità positiva in atto, desumibili dall’esame delle figg. 9 e 10.
Figura 3: Mappa di analisi dell’altezza di geopotenziale e temperatura a 500 hPa alle 00UTC del 28 aprile 2006.
Figura 4: Mappa di analisi dei fronti alle 00UTC del 28 aprile 2006.
Figura 5: Mappa di analisi dell’altezza di geopotenziale e temperatura a 500 hPa alle 00UTC del 29 aprile 2006.
Figura 6: Mappa di analisi della pressione al suolo e della temperatura ad 850 hPa alle 00UTC del 29 aprile 2006.
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Figura 7: Mappa di analisi dell’altezza di geopotenziale e temperatura a 500 hPa alle 00UTC del 30 aprile 2006.
Figura 8: Mappa di analisi della pressione al suolo e della temperatura ad 850 hPa alle 00UTC del 30 aprile 2006.
Figura 9: Mappa di analisi della vorticità a 500hPa e dell’umidità a 700hPa alle 00UTC del 29 aprile 2006.
Figura 10: Mappa di analisi della vorticità a 500hPa e dell’umidità a 700hPa alle 00UTC del 30 aprile 2006.
Figura 11: Immagine Meteosat-IR del 29 aprile 2006 ore 00:00 UTC..
Figura 12: Immagine Nefodina del 29 aprile 2006 ore 00:00UTC.
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Solamente a partire dal pomeriggio del 30 aprile, il minimo sul Tirreno inizia a traslare
lentamente verso levante e la pressione comincia a rimontare sulla penisola, favorendo un generale
miglioramento delle condizioni meteorologiche. Simili condizioni d’instabilità atmosferica,
alimentate da impulsi d’aria inizialmente caldo-umida e poi più fredda, hanno favorito, a scala
locale sul territorio campano, rovesci di pioggia nonché l’innesco di celle temporalesche, come è
possibile evincere anche dalle figg. 12÷16 che mostrano il prodotto nefodina dell’USAM per
l’analisi dei cumulonembi, con vari step temporali rilevati nel periodo che va dalle 00:00 UTC del
29 aprile alle 12:00 UTC del 30 aprile, e dalle figg. 17 e 18 che mostrano l’attività elettrica sull’area
campana dalle 00:00 UTC del 29 aprile alle 23:59 del 30 aprile (prodotto CESI-SIRF).
Figura 13: Immagine Nefodina del 29 aprile 2006 ore 06 UTC.. Figura 14: Immagine Nefodina del 30 aprile 2006 ore 00UTC.
Figura 15: Immagine Nefodina 30 aprile 2006 ore 06:15UTC. Figura 16: Immagine Nefodina 30 aprile 2006 ore 12UTC.
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Figura 17: Immagine CESI-SIRF del 29 aprile 2006 dalle ore 00:00 UTC alle ore 23:59 UTC.
Figura 18: Immagine CESI-SIRF del 30 aprile 2006 dalle ore 00:00 UTC alle ore 23:59 UTC.
Nella serie delle figure 19÷22 è riportata l’evoluzione, con vari step temporali rilevati nel
periodo che va dalle 00:15 UTC del 29 aprile alle 12:00 UTC del 30 aprile, del Meteosat 8 nel
canale dell’infrarosso (a 10.8 m)
Figura 19: Immagine Meteosat8-IR del 29 aprile 2006 ore 00:15UTC.
Figura 20: Immagine Meteosat8-IR del 29 aprile 2006 ore 18:00UTC.
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Figura 21: Immagine Meteosat8-IR del 30 aprile 2006 ore 00:00UTC.
Figura 22: Immagine Meteosat8-IR del 30 aprile 2006 ore 12:00UTC.
Nella serie delle figure 23÷29 è riportata l’evoluzione esaoraria, dalle 00UTC del 29 aprile
alle 12UTC del 30 aprile, del campo di pioggia osservato dal radar dell’Aeronautica Militare di
Grazzanise (CE).
Figura 23: Immagine del RADAR di Grazzanise del 29 aprile 2006 alle ore 00:00UTC.
Figura 24: Immagine del RADAR di Grazzanise del 29 aprile 2006 alle ore 06:00UTC.
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Figura 25: Immagine del RADAR di Grazzanise del 29 aprile 2006 alle ore 12:00UTC.
Figura 26: Immagine del RADAR di Grazzanise del 29 aprile 2006 alle ore 18:00UTC.
Figura 27: Immagine del RADAR di Grazzanise del 30 aprile 2006 alle ore 00:00UTC.
Figura 28: Immagine del RADAR di Grazzanise del 30 aprile 2006 alle ore 06:00UTC.
Figura 29: Immagine del RADAR di Grazzanise del 30 aprile 2006 alle ore 12:00UTC.
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Sia le immagini satellitari che quelle radar evidenziano come la giornata del 29 aprile sia stata
caratterizzata da successivi impulsi temporaleschi localizzati per lo più lungo la parte settentrionale
della fascia costiera ed al largo, coinvolgendo, in questo modo anche l’isola d’Ischia. Già nella
serata del 29 aprile questi impulsi sembrano diminuire di frequenza, spostandosi, nella tarda
mattinata del 30 aprile, verso l’interno e sempre più verso l’adriatico, confermando, così, la
traslazione verso levante del minimo al suolo.
Nelle figure 30÷33 viene riportato il campo di precipitazioni cumulate in 6 ore previste dalla
corsa delle 12:00 UTC del modello a circolazione globale del Centro Meteorologico Europeo
(ECMWF) con orizzonte temporale di 24 ore. Il campo di precipitazioni predetto, esteso a tutta la
penisola, non evidenzia picchi di precipitazioni significativi.
Figura 30: Mappa di previsione delle precipitazioni cumulate in 6 ore del modello ECMWF: ANALISI 29 aprile 2006 alle
12UTC - FORECAST 29 aprile 2006 alle 18UTC.
Figura 31: Mappa di previsione delle precipitazioni cumulate in 6 ore del modello ECMWF: ANALISI 29 aprile 2006 alle 12UTC
- FORECAST 30 aprile 2005 alle 00UTC.
Figura 32: Mappa di previsione delle precipitazioni cumulate in 6 ore del modello ECMWF: ANALISI 29 aprile 2006 alle
12UTC - FORECAST 30 aprile 2006 alle 06UTC.
Figura 33: Mappa di previsione delle precipitazioni cumulate in 6 ore del modello ECMWF: ANALISI 29 aprile 2006 alle 12UTC
- FORECAST 30 aprile 2005 alle 12UTC.
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In fig. 34, infine, è mostrato infine, il campo di precipitazioni cumulate in 6 ore previste dalla
corsa delle 12:00 UTC del modello ad area limitata LAMI con orizzonte temporale di 24 ore. Anche
in questo caso, il campo precipitativo previsto non mostra valori rilevanti, seppur il modello riesca a
simulare bene l’area maggiormente interessata dalle precipitazioni, coincidente con la fascia
costiera e la fascia di mare prossima alla costa.
Figura 34: Mappe di previsione delle precipitazioni cumulate in 6 ore con step esaorario del modello LAMI: ANALISI del 29 Aprile ore 12:00UTC.
Dall’analisi delle diverse mappe di previsione, si rileva la difficoltà dei modelli, sia ad area
limitata ed ancor di più a scala globale, di parametrizzare correttamente i fenomeni convettivi alla
base dello sviluppo delle celle temporalesche, con conseguente elevata incertezza, in fase
previsionale, della stima delle caratteristiche spaziali, temporali e di intensità dei fenomeni.
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4. CARATTERIZZAZIONE IDROLOGICA
L’analisi dell’evoluzione dell’evento, attraverso il monitoraggio in tempo reale della dinamica
della perturbazione, è stata effettuata sulla base dei dati di precipitazione osservati, rilevati nei siti
di installazione delle stazioni automatiche elettroniche della rete di monitoraggio
meteopluvioidrometrica e trasmessi in tempo reale al centro di controllo, ubicato presso la sede del
Centro Funzionale, attraverso un sistema di trasmissione dati in ponte radio troposferico e
satellitare.
Ai fini della caratterizzazione idrologica dell’evento in termini di precipitazione, sono state
prese in considerazione, quindi, le stazioni riportate in tabella 1, ricadenti nel dominio spaziale di
interesse, individuato dall’isola di Ischia e dal prospiciente tratto di costa del golfo di Napoli dove si
sono osservati i fenomeni temporaleschi più significativi.
Tabella 1 - Principali caratteristiche dei telepluviometri considerati nella caratterizzazione dell’evento
Figura 45 – Carta probabilistica di Gumbel con individuazione delle leggi di distribuzione Gumbel, Gumbel lm e TCEV per i massimi annui giornalieri della stazione di Ischia Porto
L’analisi statistica è stata estesa anche ai dati orari della stazione di Ischia Porto, per la quale
sono disponibili sia i dati dell’evento (tabella 12) che la serie storica dei massimi annui orari
(tabella 17), di lunghezza pari a 11 anni.
Un’analisi dell’evento pluviometrico a scala oraria con la determinazione dei periodi di
ritorno può essere effettuata utilizzando ancora le distribuzioni di probabilità di Gumbel e TCEV.
Nella tabella 20 sono riportati i valori massimi orari dell’evento, le medie ed i coefficienti
di variazione CV dei massimi annui di assegnata durata.
Tabella 20: Valori massimi orari d’evento, medie e coefficienti di variazione stazione di Ischia Porto
1 h 3 h 6 h 12 h 24 h max evento 23,0 46,0 49,4 89,6 113,0