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Riti iniziatici femminili e psicologia analitica
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R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Oct 16, 2021

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Page 1: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Riti iniziatici femminili e psicologia analitica

Page 2: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

OBIETTIVI DEL LAVORO

Approfondire

l’analogia tra

rito iniziatico

e psicologia

analitica

Rintracciare, nel

contesto

iniziatico,

indicazioni utili a

spiegare ed

orientare eventi

psicodinamici o

patologici nella

terapia delle

donne.

Verificare la

mia personale

ipotesi che i

riti iniziatici

rappresentino

un’inconscia

teoria degli

stadi di

sviluppo del

femminile.

Cogliere l’idea di femminilità sottostante al rituale

iniziatico onde rintracciare eventuali spunti riflessivi e di

riferimento per l’essere donna oggi.

Page 3: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

RITI INIZIATICI E PSICOLOGIA ANALITICA

TERAPIA

Donne in terapia:

- segnate dal passato

- immobili nel presente

Richiesta di

un futuro possibile

Rito e terapia storicizzano il tempo,

sanciscono un passaggio, tracciano

una via per il futuro

JUNG

“L’atto sacro, il rituale, le iniziazioni e l’ascesi,

sono per me tecniche estremamente interessanti

come tecniche ricche di variazioni e di forme per

trovare la via giusta”

Jung vol 4 p.360

“Già al livello più primitivo è possibile riscontrare

la presenza di alcune misure radicali adottate in

tutti quei momenti della vita in cui devono essere

superati momenti di transizione psichici. Mi

riferisco anzitutto ai riti di iniziazione al momento

della pubertà, alle usanze relative alla nascita e

alla morte. Tutte queste cerimonie, celebrate con

la massima precisione e cura nelle culture

primitive, hanno soprattutto lo scopo di tener

lontano i danneggiamenti psichici che in quel

momento minacciano l’iniziando, ma mirano

altresì a procurargli la preparazione e gli

insegnamenti necessari alla vita”

vol. 16 pag 108

Page 4: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Si potrebbero descrivere queste serie di fantasie come processi di iniziazione,

perché questi ne sono la più prossima analogia. Tutti i gruppi e le stirpi

primitive hanno le loro iniziazioni: per esse i fanciulli diventano uomini, le

fanciulle donne….

Le iniziazioni primitive sono evidentemente misteri di trasformazione di

grandissima importanza spirituale … e si sono conservate in tutti i popoli

civili… Nessuno quindi potrà negare l’enorme importanza storica delle

iniziazioni …

E’ un fatto che nei contenuti inconsci tutto il simbolismo delle iniziazioni

compare con inequivocabile chiarezza … esistono … agiscono … e sono

rivolte ad una meta”

Jung vol 7 pag 226

Meta: conseguimento di una

condizione nella quale i contenuti

inconsci, personali e impersonali,

non restino più tali.

RITI INIZIATICI E PSICOLOGIA ANALITICA

Page 5: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

TEORIA

Struttura archetipica dell’inconscio

collettivo:

TERAPIA

Ritualità

Setting ( luogo altro, separato,

isolato dal contesto quotidiano)

Tempo (atemporalità)

Costo (prezzo – sacrificio)

Isolamento - Relazione

Setting come la capanna

iniziatica, luogo del “limen”, del

margine da dove volgendo lo

sguardo indietro ci si prepara a

spiccare il salto in avanti.

Setting come contenitore

trasformativo

RITI INIZIATICI E PSICOLOGIA ANALITICA

… quel secondo sistema psichico di natura

collettiva,universale e impersonale, che è identico in

tutti gli individui, che consiste di forme preesistenti

che possono diventare coscienti solo in un secondo

momento e danno una forma determinata a certi

contenuti psichici.

Jung, Vol 9 p. 44

…composto dei depositi e delle corrispondenze

strutturali di quelle attività psichiche che furono

ripetute infinite volte nella vite degli antenati…

vol 17 pag.115

… che è lungi dall’essere un deposito morto né un

desolato campo di ruderi…ma sistema vivo e pronto

a reagire, che per vie invisibili e appunto perciò

attivissime regola la vita individuale … Vol 8 p. 175

Page 6: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

L’archetipo della trasformazione: “ Processo simbolico di esperienza nell’immagine e dell’immagine il cui sviluppo rivela di solito una struttura enantiodromica e presenta perciò un ritmo negativo e positivo, di perdita e di guadagno, di luce e di tenebra, il cui inizio è sempre caratterizzato da un vicolo cieco o da una simile situazione impossibile; il cui scopo è, genericamente parlando, un’illuminazione o una più elevata coscienza per mezzo della quale la situazione di partenza è superata su un piano più alto. In termini di tempo il processo può presentarsi nella durata di un unico sogno o in un breve attimo di esperienza, oppure può estendersi a mesi ed anni, a seconda della situazione iniziale, dell’individuo e dello scopo che deve essere raggiunto. Sebbene sia vissuto in un’immagine, cioè simbolicamente, non si tratta affatto di pericoli immaginari, ma di rischi effettivi, dai quali può dipendere un destino. Il pericolo principale è quello di soccombere al fascinante influsso degli archetipi, pericolo concreto se non rendiamo coscienti a noi stessi le immagini archetipiche…” Jung vol 9, pag 37

Page 7: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

FENOMENOLOGIA DELL’INIZIAZIONE

RITO = serie coerente di azioni simboliche che ha un reale effetto di trasformazione su un individuo o su un gruppo sociale.

INIZIAZIONE = complesso di cerimonie, prove e rivelazioni di ordine mitologico,ontologico,morale

L’iniziando modifica totalmente il proprio status religioso e sociale.

Tappa obbligata per essere ammessi tra gli adulti

sacro

morte

sessualità

maturità spirituale

strutturate

rigide

Page 8: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

FASI RITUALI

dell’iniziazione

Riti di

separazione

o

Pre-liminari Riti di

transizione

o

Liminari

Riti di

riaggregazione

o

Post-liminari

Van Gennep

Page 9: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

SIMBOLISMO della MORTE: separazione - sotterramento – torture – mutilazioni – tatuaggi …

RINASCITA:

Capanna iniziatica

Simbolo del ventre materno: ritorno allo stato embrionale

Accesso al MONDO DEL SACRO = mondo dei valori spirituali, miti e tradizioni sacre della tribù, nomi degli dei e storia delle loro opere.

SESSUALITÀ Costruzione

dell’identità di genere

Page 10: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Nel mito sono racchiusi la concezione del mondo, le credenze, i valori

spirituali, la storia sacra della comunità, e questo insieme di conoscenze

(la cultura) è ciò che viene trasmesso nell’iniziazione.

La mitologia racconta come le cose sono venute all’essere, ma insieme

fonda tutti i comportamenti umani e tutte le istituzioni sociali e

culturali.

L’uomo è stato creato e civilizzato dagli Esseri soprannaturali; la

somma dei suoi comportamenti e delle sue attività appartiene quindi

alla storia sacra; questa storia sacra dovrà essere conservata

accuratamente e trasmessa intatta alle nuove generazioni.

Fondamentalmente, l’uomo è quello che è perché all’origine dei tempi

sono accadute nella sua esistenza le cose raccontate dai miti”

Eliade: Mito e realtà

Page 11: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

TIPOLOGIA DELLE INIZIAZIONI FEMMINILI

TRASFORMAZIONE CORPOREA

IDENTIFICAZIONE CON UNA DEA O CON UNA

EROINA (TEMPO)

IL VIAGGIO COSMICO

(SPAZIO)

IL GIOCO DEGLI OPPOSTI

INIZIAZIONE FEMMINILE: Complesso di riti mediante il quale tutte le

donne di una determinata società – singolarmente o collettivamente – vengono

riconosciute membri effettivi con specifici doveri e diritti, delle società a cui

appartengono.

Page 12: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

FASI RITUALI

dell’iniziazione femminile

confinamento

metamorfosi

ricomparsa

B. Lincoln

Caratteristica dei riti : il ripercorrere, nello svolgimento e nel

simbolismo, le tappe essenziali dell’evoluzione femminile fornendo

risposte concrete a quelli che sono i compiti evolutivi fondamentali:

- separarsi e differenziarsi dalla madre

- acquisire la propria identità di genere

- confrontarsi ed integrare il maschile.

Page 13: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

ISOLAMENTO E RAPPORTO PRIMARIO

nel rito…

Separazione dalla

madre

Isolamento nel

terreno sacro

Regressus ad

uterum

Shasta – Cubeo – TuKuna –Taraka – Wahehe – Navajo – Tsonga - Tiv

Page 14: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Il rinascere va annoverato tra le testimonianze fondamentali dell’umanità che poggiano su ciò che io definisco archetipo. Concetto di trascendenza della vita: esperienze che l’iniziato compie attraverso la partecipazione ad un atto sacro e che gli mostrano la durata illimitata della vita attraverso la trasformazione e il rinnovamento. Nel dramma misterico la trascendenza della vita rispetto alle sue forme di volta in volta concrete è rappresentata soprattutto dalle esperienze di trasformazione-morte-rinascita di un dio o di un eroe divino… L’iniziato può essere o un mero testimone del processo o prendervi parte o essere preso dal dramma divino o identificarsi con un dio attraverso l’atto rituale… Il fattore decisivo è che attraverso il rito l’iniziato viene influenzato, impressionato, consacrato…”

Jung. Vol 9 pag.114

La separazione ha la funzione di tagliare i legami

col mondo quotidiano e introdurre in una

dimensione diversa, sconosciuta: simboleggia la

morte ad una esistenza per accedere ad un’altra.

Page 15: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

L’inizianda

-Contenuti dell’inconscio

collettivo

-Uroboro primordiale: genitori primordiali – Grande

Madre – Grande Padre

Separata dalla madre reale e dall’infanzia

In uno spazio sacro, di transizione

In condizione di vulnerabilità nei confronti di

dei e demoni

Esposta ad una energia transpersonale che trasforma

Page 16: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Nei riti primitivi di rinnovamento gli spiriti ancestrali hanno una parte considerevole. Psicologicamente, l’identificazione con gli antenati, animali e umani, significa una rigenerazione dell’inconscio, un vero e proprio bagno di rinnovamento nella fonte della vita, dove si diventa pesci, cioè inconsci, come durante il sogno, l’ubriachezza, la consacrazione dionisiaca e la morte rituale nell’iniziazione. Naturalmente questi processi hanno sempre luogo in una località sacra…”

Jung. Vol 12 pag 133

SCARIFICAZIONE TIV

Tsonga

Page 17: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Ritorno alla Grande Madre

relazione di filiazione

L’Io o si trasforma o si rassegna alla morte psichica!

Idea del vaso

Obiettivo del rituale portare la fanciulla ad un punto di

intensità psicologica dove l’archetipo possa erompere

attraverso la coscienza liberando energia.

situazione psichica

Archetipo della madre: magica autorità del femminile …ciò che è benevolo,

protettivo tollerante, che favorisce la crescita, la fecondità, la nutrizione; …luogo

della magica trasformazione, della rinascita… ma anche ciò che è segreto,

occulto, tenebroso; l’abisso; il mondo dei morti; ciò che divora, seduce,

intossica, genera angoscia …. Vol 9 pag. 77

Page 18: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Per contro la terapia deve favorire la regressione fintanto che questa non rqggiunga la fase prenatale, giacchè bisogna tener conto che in realtà “la madre” è un imago, una mera immagine psichica che possiede un gran numero di contenuti inconsci differenti ma importantissimi: La madre personifica la totalità dell’inconscio: Perciò la regressione porta solo in apparenza alla madre: questa in realtà è la porta che apre sull’inconscio, “sul regno delle madri”. Di fatto la regressione, quando non è disturbata, non si arresta alla madre ma risale al di là di essa, per raggiungere un “eterno femminino” prenatale, il mondo delle possibilità archetipiche…”

Jung. Vol 5 pag 323

NAVAJO

LA DONNA CHE MUTA

navajo

Page 19: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Nell’archetipo del femminile sono distinguibili due

caratteri: il carattere femminile elementare e il

carattere femminile trasformatore

Carattere elementare:Tende a mantenere fermo ciò che da esso sorge… L’Io, la coscienza, l’individuo, è infantile, privo di autonomia, dipendente… Possiede un aspetto “buono” e uno “cattivo” e costituisce la base dell’aspetto conservatore, stabile e immutabile del femminile, predominante nel materno.

Nella relazione tra l’ Io e l’inconscio è possibile osservare una gravitazione psichica: l’ Io tende cioè a ritornare nell’originaria situazione inconscia. Questa tendenza è inversamente proporzionale alla forza dell’ Io e della coscienza: in altri termini, quanto maggiori sono la carica energetica della coscienza e la libido libera, che si aggiunge all’ Io come volontà e interesse, tanto minore è l’effetto della tendenza all’inerzia psichica. Quanto più deboli sono la coscienza e l’ Io, tanto più evidente è la forza della gravitazione psichica, tendente a ripristinare la condizione inconscia.

L’ Io e la coscienza possono quindi non essere sufficientemente sviluppati per resistere alla gravitazione psichica.

Neumann “La grande madre” pag 34

Condizione psichica delle iniziande

Rituale contrastare la gravitazione psichica (polo

negativo dell’archetipo)

Page 20: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“La mente dei primitivi ha creato riti importantissimi destinati a segnare il passaggio dall’infanzia all’età adulta, con l’inequivocabile scopo di operare magicamente il distacco dai genitori; riti che sarebbero del tutto superflui se la relazione con i genitori non fosse parimenti sentita come magica. Magiche sono tutte quelle cose dove sono in gioco influssi inconsci. Ma questi riti hanno l’intento di operare non solo il distacco dai genitori, ma anche la transizione all’età adulta. Perché ciò avvenga occorre che non resti una bramosia rivolta all’indietro verso la fanciullezza, cioè che sia coperta l’esigenza dell’archetipo offeso, e questo si ottiene contrapponendo all’intimo rapporto con i genitori, un altro rapporto, quello con il clan o la tribù …Servono a questo scopo alcuni segni che vengono impressi sul corpo, quali la circoncisione e altre lesioni che lasciano cicatrici… Il primitivo ritiene necessario, per ragioni di cui non è cosciente, di soddisfare in questa maniera all’esigenza dell’archetipo. Non gli basta la semplice separazione dai genitori ma gli occorre una violenta cerimonia che sembra un sacrificio a quelle potenze che potrebbero trattenere il giovane. Da qui si riconosce la potenza dell’archetipo, che costringe il primitivo ad agire contro la natura per non caderle in preda. E’ questo l’inizio di ogni civiltà, l’inevitabile conseguenza della consapevolezza e della possibilità che ne deriva, di deviare dalla legge inconscia..”

Jung vol 8 pag 402

Page 21: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Rito prima della pubertà

Evitare che la fanciulla entri in

uno stato anomalo per caso,

diventando fisiologicamente

adulta pur rimanendo bambina

secondo il criterio del rituale …

E’ la cerimonia e non la

fisiologia a conferire la maturità

sociale e spirituale. L’

iniziazione ha il fine di

strappare gli eventi al destino

Non donna per caso

Page 22: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Aspetto fondamentale di ogni

iniziazione è l’inculturazione

☼ individuale

☼ collettiva

È intesa come il modo con cui una

persona diventa membro effettivo

di una cultura

☼ le iniziande ricevono le

istruzioni necessarie per fare

esperienza di sé come donne

☼ gli insegnamenti sono impartiti

dalle donne

Le iniziande imparano canzoni e danze rituali e mestieri

specificamente femminili: la filatura, la tessitura, la preparazione di

cibi e vivande

Page 23: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“In contrasto con il carattere elementare, il carattere trasformatore del femminile è l’espressione di quella costellazione psichica che pone

l’accento sull’elemento dinamico della psiche, che in contrasto con la tendenza conservatrice del carattere elementare, spinge a muoversi, a

cambiare, dunque alla trasformazione. Finchè l’Io e la coscienza sono privi di autonomia, il carattere

trasformatore è contenuto nel carattere elementare, e il processo di trasformazione, come la vita nell’embrione, scorre esente da conflitti,

come se fosse determinato dalla natura e dal fato. Ma la natura trasformatrice del femminile costringe a una tensione, a un mutamento, a

un’intensificazione della personalità. In questo modo viene provocato il massimo sforzo dell’Io e viene stimolata la capacità di una

trasformazione creativa, una più salda strutturazione della personalità come Io e come coscienza.

Il simbolismo della trasformazione diviene sacrale ovunque alla natura di pura trasformazione del processo faccia seguito l’intervento umano che eleva la trasformazione naturale, così che in questo processo risultino

attivi non solo la natura e l’inconscio, ma anche la personalità umana, che attraverso la sua attività viene sempre compresa nel processo di

trasformazione. La forma più elevata di questa trasformazione naturale sublimata è il

processo di integrazione della personalità umana creativa, ma rientrano in essa anche forme parziali di trasformazione culturale. Processi simili sono i misteri primordiali del femminile: in queste forme misteriche,

come la preparazione di cibi e bevande, la creazione di vestiti, vasi … cose naturali trasformate prima dalla natura e poi attraverso l’intervento

umano, vengono portate a una forma elevata di trasformazione…. Per questo motivo il simbolismo connesso con questi mestieri primordiali,

ha sempre un carattere spirituale che trascende la pura e semplice realtà. Il carattere della trasformazione spirituale risulta evidente nella

preparazione di bevande inebrianti come nel mutamento del cibo mediante il fuoco e i corrispondenti processi del cuocere, dell’infornare,

dell’arrostire… sono tutte conquiste naturali che rendono l’essere naturale un essere culturale”.

(La grande Madre, pag. 38)

Page 24: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

ISOLAMENTO E RAPPORTO PRIMARIO

…in terapia

“Uscivo per andare in studio ma mi ritrovavo, con la terapeuta

in una casa situata su una altura, recintata, isolata. La

dottoressa era molto molto anziana, piccolina, con capelli

bianchissimi. So che in quella casa dobbiamo starci ed

aspettare.

Intanto vedo la mia camera (quella in casa dei miei genitori) :c’è

una grande confusione, è sottosopra, c’è roba ammassata da mia

madre, come se fosse candidata ad una grande pulizia. Vengo

presa dall’ansia”

sogno di una giovane paziente

Page 25: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Fallimento di una

relazione

Difficoltà con una delle

figure genitoriali

Vissuti di

fallimento

Aspettative

deluse

Problematiche sociali o

professionali

Attaccamento

inconscio al

proprio mondo

infantile e

impossibilità di

confrontarsi con

gli eventi della

vita in modo

adeguato all’età

fisiologica

Paura della morte

Page 26: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

L’ISOLAMENTO… IN TERAPIA

Momento critico con

potenzialità evolutive

iniziale

Di fronte

all’emergere di

contenuti psichici

sconosciuti

Regressione:

sentimenti

incongrui

Nell’ intuizione di

doversi assumere il

proprio destino Relazione

esclusiva col

terapeuta

Page 27: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Dal luogo

“studio della

dottoressa”

è possibile

osservare

cosa

succede

nella stanza

della casa

materna

Io in

funzione

Risveglio di dei e dee, angeli

e demoni dell’ inconscio:

riattivazione del rapporto

originario

Osservare, riflettere, separare

ciò che è davvero avvenuto nel

rapporto con la madre reale e

ciò che è avvenuto in quella fase

Attivazione della condizione

uroborica

Page 28: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

NEUMANN Stadio dell’uroboro – unità senza opposti – rapporto originario modello di ogni “partecipation mystique”

MAHLER

Fase autistica normale a cui segue una fase simbiotica normale: unità duale che include bambino e madre senza che esista differenziazione

FAIRBAIRN Stato di fusione o dell’identificazione primaria: soggetto e oggetto non sono differenziati

WINNICOT Stato di non integrazione che necessita di ambiente materno supportante – “preoccupazione materna primaria”

FREUD Fase del narcisismo primario

JUNG

Stato di totale fusione con l’ambiente, di inconsapevolezza totale, la psiche del bambino è parte della psiche materna

Page 29: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

influenza dell’archetipo materno sulle tipologie del femminile (Jung)

Ipertrofia = rafforzamento di tutti gli istinti femminili

Atrofia = paralisi degli istinti femminili

Crucialità del rapporto originario per il formarsi di una

personalità capace di gestire il conflitto autonomia-

dipendenza e diventare donna individuata nel proprio corpo,

nella propria anima, nelle proprie relazioni col maschile, nel

proprio ruolo nel mondo.

Page 30: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Questo tipo di donna prima fa i figli, poi ai figli si aggrappa, on

avendo all’infuori di essi alcuna raison d’etre…L’eros si sviluppa

unicamente come dimensione materna; come dimensione

personale resta invece inconscio. Un eros inconscio si manifesta

sempre come potenza: questo tipo di donna non è assolutamente

in grado di compiere alcun sacrificio reale, ma impone il suo istinto

materno con una volontà di potenza spesso sprezzante, che giunge

fino all’annientamento della personalità sua e della vita stessa dei

figli…”

Jung vol 9 pag 88

“…Esagerato sviluppo dell’eros, che quasi regolarmente conduce ad

un’inconscia relazione incestuosa col padre. La gelosia verso la

madre e il desiderio di soppiantarla diventano i motivi conduttori

delle iniziative del femminile, spesso assai disastrose. Una donna di

questo tipo ama infatti le relazioni romantiche e sensazionali in sé e

per sé, è attratta da uomini sposati che le offrono la possibilità di far

naufragare un matrimonio, obiettivo primario delle sue manovre.

Questo tipo di donna è caratterizzato da un’incoscienza notevole:

essa è addirittura cieca per ciò che riguarda il proprio modo di agire,

il quale si rivela tutt’altro che vantaggioso non solo per le sue

vittime, ma per lei stessa”

Jung vol 9 pag 89

Rito Tukuna

Rito

Kimberley

Page 31: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“… Tutto ciò che le ricorda la maternità, la

responsabilità, i vincoli personali, le esigenze erotiche,

genera sentimenti di inferiorità e la costringe alla fuga

– verso la madre naturalmente, la quale vive alla

perfezione, per così dire come personalità

sopraordinata, tutto ciò che alla figlia sembra

inaccessibile… la figlia conduce una esistenza larvale,

spesso risucchiata dalla madre, alla quale prolunga in

certo qual modo la vita attraverso una continua

trasfusione di sangue…”

Jung vol 9 pag 90

E’ questo l’esempio tipico del complesso materno negativo. Il

suo motivo conduttore è il seguente: Tutto purchè non ricordi

mia madre!.. Questo tipo di donna sa quel che vuole ma non

riesce mai a decidere quale sarà il suo destino. I suoi istinti

sono tutti concentrati sulla madre in forma di difesa, e

pertanto non le consentono di costruirsi una sua vita

propria… Scopo dominante della sua vita è soltanto la difesa

ostinata, sotto qualsiasi forma, contro il potere materno…

Jung vol 9 pag 91

Page 32: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

L’IDENTITA’ DI GENERE

… nel rito

Nel contesto della fase

dell’inculturazione

Serie di azioni rituali allo

scopo di sancire in modo

definitivo l’identità sessuale

della fanciulla

Donna non si nasce, la connotazione

biologica non costituisce di per sé un

fattore sufficiente di individuazione.

E’ il rito a decidere dell’identità della

persona sottraendola alla biologia.

Page 33: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Azioni rituali “marcatore sessuale”

Porta di accesso alla comunità

Custodia dell’identità collettiva

P

R

E

S

U

P

P

O

S

T

O

M

I

T

I

C

O

Necessità di risolvere la primitiva indifferenziazione

che caratterizza il caos primordiale: la maggior parte

delle divinità cosmogoniche sono di natura androgina.

Per potersi unificare ed integrare i due

opposti devono essere prima separati

“Ermafrodito non significa altro che un’unione degli

opposti più clamorosi e più appariscenti” Jung vol 9

pag 164

Page 34: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

L’IDENTITA’ DI GENERE

… in terapia

“ Cammino per le vie del mio paese, porto in braccio, con

difficoltà perché sfugge da tutte le parti, una massa informe

che dovrebbe essere una bambina o un bambino. Con grande

angoscia realizzo che sto trasportando me stessa.”

“Un’ampia sala, al centro una vasca rettangolare. In

piedi nella vasca mi faccio la doccia. A fianco della

vasca, una donna mi osserva mentre con la spugna mi

lavo. Man mano che passo la spugna sul mio corpo,

soprattutto quando la passo sul seno, sul ventre,

sulle cosce, provo un senso di grande piacere. Sono

sorpresa e turbata.”

“Una corsia d’ospedale…mi trovo su una

barella che delle infermiere spingono verso la

sala operatoria. Sono nuda sotto il lenzuolo

che mi copre. So che devo subire un’operazione

che ha a che fare con la genitalità.”

Page 35: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Sono in una stanza, c’è l’analista e io ho un bimbo

piccolo tra le braccia, è mio figlio. C’è dell’acqua nella

stanza ed io immergo il bambino. L’analista mi guarda,

mi parla. Le dico che non l’ho tenuto bene e lui è

andato giù e poi riemerso. L’analista mi rassicura che

ora sta bene. Il bambino ha diversi capelli scompigliati

ed io li tocco, li accarezzo, lo accarezzo. Mi fa

tenerezza: noto che è un ometto.

Poi mi ritrovo nella casa dei miei genitori. Io sono in

corridoio sulla porta dello studio e ho il bambino in

braccio. Di fronte, nello studio c’è mia madre seduta

sullo sgabello del pianoforte. Sorride intenerita dal

bimbo e mi dà consigli. Con stupore mi rendo conto che

il bambino cammina tra me e mia madre.”

Page 36: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Mancato legame col principio femminile Sintomi di un

Sentirsi aride, affaticate, fragili, depresse, confuse, imbavagliate, zittite, appiattite.

Impaurite, esitanti, deboli, senza senso, cariche di vergogna, evanescenti, volatili,

ferme, sterili, compresse, pazze. Impotenti, cronicamente in dubbio, vacillanti,

bloccate. Incapaci di determinazione, di dare la vita, di rischiare, iperprotettive nei

confronti di se stesse, inerti, incerte, titubanti, incapaci di darsi un ritmo o di porsi

dei limiti. Affogate in una routine domestica, nell’intellettualismo, nel lavoro o

nell’inerzia. Paura di avventurarsi da sole, o di rivelarsi, paura di cercare una guida,

una madre, un padre, paura di partire, paura di occuparsi di un altro o di altri, paura

di fermarsi quando non resta null’altro da fare, paura di provare il nuovo, paura di

parlare, paura di fermarsi, paura di agire…”

C.PincKola Estes “Donne che corrono coi lupi” pag 10

“Il rifiuto del principio femminile è per molte donne la causa di acute

sofferenze sul piano personale della vita. Il legame che la donna ha con il

prorio principio femminile è qualcosa che la controlla dal profondo della sua

stessa natura ma del quale spesso è totalmente inconsapevole.”

Harding “I misteri della donna” pag 27

Page 37: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Le azioni rituali sembrano aver lo scopo di sottrarre la fanciulla all’indifferenziazione primitiva per consentirle di vivere pienamente la propria dimensione femminile, con chiarezza del significato del proprio essere donna, del proprio ruolo, delle proprie funzioni.

Solo da tale definita condizione potrà riproporsi al maschile, restandone però differenziata.

Page 38: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

RAPPORTO PRIMARIO E IDENTITA’ DI

GENERE

IDENTIFICAZIONE CON FIGURA

MATERNA ONNIPOTENTE

COINCIDENZA DI AUTOIDENTIFICAZIONE

E RAPPORTO ORIGINARIO

AUTOCONSERVAZIONE

TAPPE FONDAMENTALI DELLO SVILUPPO DEL FEMMINILE

Page 39: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Graduale integrazione di frammenti che consentono una continuità di coscienza – il bambino comincia a dire “Io”

MAHLER

Fase della “nascita psicologica dell’individuo”

FARBAIRN

Fase di transizione dalla dipendenza infantile alla dipendenza matura

WINNICOT

Rinuncia alla fase dell’onnipotenza. Oggetto transizionale: senso di sé come persona tra le altre

FREUD

Emersione dell’Io dovuta alla modificazione dell’Es a contatto con la realtà esterna

JUNG

NEUMANN

Graduale sviluppo dell’Io e della coscienza che consente al bambino di diventare un “soggetto”

Per individuarsi occorre

differenziarsi da un contesto

relazionale passato o presente per

cui la persona arriva a percepirsi

separata e distinta da quel contesto

relazionale di cui ha fatto parte

DEFINIZIONE DI UN

“IO” ALL’INTERNO DI

UN “NOI”

Tentativi della bambina

di esprimere le sue

differenze – reazione

della madre

Rischio: Invidia

Page 40: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“La tendenza a separare il più possibile gli opposti,

vale a dire lo sforzo di trovare un senso univoco, è

assolutamente necessaria per avere chiarezza di

coscienza, dato che la discriminazione fa parte della

natura di quest’ultima… Se però la separazione è

talmente ampia che si perde di vista l’opposto

complementare, allora subentra l’unilateralità, che

viene compensata dall’inconscio. La saggezza invece

non dimentica mai che ogni cosa ha due risvolti.”

Jung vol 14 pag 342

Page 41: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

L’INTEGRAZIONE DEL MASCHILE

nel rito

Page 42: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“L’essere primordiale androgino diventa simbolo dell’unità della

personalità, del sé, in cui trova pace il conflitto degli opposti. L’essere

primordiale diventa così una lontana “meta” dell’autorealizzazione

umana, in quanto era fin dall’inizio una proiezione della totalità

inconscia. La totalità umana consiste infatti nell’unificazione della

personalità cosciente e inconscia. Come ogni individuo deriva da geni

maschili e femminili, e il sesso è determinato dalla preponderanza dei

geni corrispondenti, così anche nella psiche, è soltanto la coscienza che,

nel caso dell’uomo è di segno maschile, mentre l’inconscio è di qualità

femminile…Per la donna è vero il contrario…

Jung vol 9 pag 168

“Una coscienza femminile si contrappone ad un inconscio personificato

in forma maschile che si è dovuto chiamare “Animus”…

Jung vol 9 pag 170

Page 43: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Jung intende un elemento in parte istintuale, in parte culturale della psiche femminile …

“E’ una specie di sedimento di tutte le

esperienze dell’uomo e non soltanto questo: è

anche ente generatore, creatore, non già nella

forma della creazione maschile, ma in quanto

produce qualcosa che potrebbe essere chiamato

un “logos spermatikos”, una parola generatrice.”

Jung vol 7 pag 207

La sua funzione consiste “nello stabilire un legame tra la

coscienza individuale e l’inconscio collettivo”

Jung vol 5 pag 185

Page 44: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Figura psichica di grande valore perché è investita delle qualità

che tradizionalmente le donne sono tenute a dissipare, una

delle più comuni è l’aggressività.

E’, l’animus, ponte tra il mondo del pensiero e dei sentimenti

intimi e il mondo esterno. Più è integrato e maggiori saranno le

capacità, l’agio e lo stile con cui la donna manifesterà le sue

idee e il suo lavoro creativo nel mondo esterno in modo

concreto.

C.Pinkola Estes pag 63

Ponte destinato a condurre il femminile alle qualità tipiche di

entrambi i generi che esso non ha assimilato a sufficienza …

Vettore per lo sviluppo delle proprie potenzialità irrealizzate e che in

quanto tali sono vissute come “estraneo, alieno, non-Io

Page 45: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

“Sono con la mia insegnante e saliamo ad un luogo di culto, un

santuario, credo. C’è un rito da fare, ci sono degli oggetti che

sembrano depositati lì da tanto tempo fa.

Credo che sia un rito che sancisca o rinnovi l’unione ad un uomo.

Io sono smarrita e un po’ confusa, ma sento che la mia

insegnante sa cosa fare”

Page 46: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

IL CONFRONTO CON IL MASCHILE

a. Principio maschile vissuto come aspetto inconscio della madre

b. Emersione dell’Archetipo del Grande Padre con polarità

positiva - negativa

NEGATIVA

-vergine, figlia

del padre eterno

-Anima

dell’uomo

-Donna

senz’ombra

POSITIVA

-Integrazione

dello Spirito

-Forza

cosciente

interiore che

libera

dall’inconscio

-Autonomia sia

dal padre che

dalla madre

-Donna

Page 47: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

L’iniziazione femminile non cambia la

posizione sociale delle donne:

rispondendo più a motivazioni

ontologiche che gerarchiche

ne muta l’essere fondamentale

Una donna non diventa più potente o

autorevole ma più creativa, più viva, più

reale dal punto di vista ontologico.

L’iniziazione femminile è quindi un

modello di accrescimento, di espansione

delle facoltà, delle capacità e delle

esperienze

Assegna uno

status

cosmico

Un posto

preciso

nell’universo

Un posto di

rilievo e

dignità

Trasforma la fanciulla

in donna

Rinnova la società

Rinnova il cosmo

Page 48: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

DONNA OGGI: riflessioni

Ancora oggi la donna deve fare i conti con il retaggio di un

passato in cui il femminile è visto come appendice di un

maschile “superiore”

Oggi il femminile corre il rischio di estinzione in nome del

femminismo

“Nel rivendicare l’uguaglianza con l’uomo, la donna corre il rischio di

raddoppiare la propria esclusione dalla società e dalla cultura, forse otterrà un

posto sociale e culturale, ma spesso al prezzo di conformarsi a norme e valori

che non le sono propri.”

L.Irigaray: “In tutto il mondo siamo sempre in due”

Page 49: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

DAL RITO E DAL MITO

Desiderare la differenza

DESIDERIO

Connotazione del ruolo

Dare dignità alle azioni

“obbligate per natura”

(maternità-cura)

Restituzione di significato a ciò

che è soltanto femminile

Recupero dell’atteggiamento interiore che si estende dal desiderio di donare la

vita al desiderio di essere per darsi e legarsi, appartenere, ampliare i confini del

proprio io proiettandosi in una dimensione nella quale l’altro è presenza

costitutiva della stessa identità dell’Io.

Page 50: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

Desiderare l’’Altro

DAL RITO E DAL MITO

DESIDERIO

Alterità potenzialmente

innata

Passione per l’altro Ospitare il perturbante e

l’estraneo

“L’Amore, inteso come passione, è ciò che costringe l’Io, per rispondere

alla presenza ineludibile dell’altro, a uscire da sé, a esporsi, a sporgersi

verso possibilità ignote e non ancora attualizzate.”

E.Pulcini “Il potere di unire”

Page 51: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

DAL RITO E DAL MITO

DESIDERIO

Desiderare il rito Accettazione della

prova

Spazio per la sofferenza e il

dolore Ricerca di schemi di

riferimento

Percorso della via iniziatica

Page 52: R iti iniziatici femminili e psicologia analitica

- Ricorda: l’ingrediente segreto è l’amore …quando c’è.