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Questionario Finale
Domanda 1
Dallo studio Esopo risulta che i pazienti inviati dall’oncologia alle cure palliative non sono
consapevoli della gravità della propria malattia nel:
1. Circa 60%
2. 41%
3. 8%
4. 20%
Domanda 2
In base ai più recenti dati della letteratura, nelle Terapia Intensive europee la limitazione e la
sospensione delle cure di sostegno vitale riguarda:
1. meno del 20% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva
2. circa il 30% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva
3. circa il 50% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva
4. il 70% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva
Domanda 3
La limitazione e la sospensione delle cure di sostegno vitale in Terapia Intensiva:
1. sono sempre scelte eticamente non accettabili
2. sono scelte eticamente accettabili se giudicate, dopo attenta valutazione, non
proporzionate
3. sono scelte eticamente accettabili se la decisone è presa a maggioranza all’interno
dell’équipe
4. richiedono l’autorizzazione di un Magistrato
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Domanda 4
In Terapia Intensiva la sospensione delle cure di sostegno vitale e l’astensione dall’iniziare cure
di sostegno vitale:
1. sono scelte sempre eticamente non accettabili
2. sono scelte sempre deontologicamente non accettabili
3. non sono scelte equivalenti sul piano etico
4. sono scelte equivalenti sul piano etico
Domanda 5
Per limitazione delle cure di sostegno vitale si intende:
1. sospensione di trattamenti in atto
2. l’astensione dall’attivazione di ulteriori trattamenti
3. tanto la sospensione di trattamenti in atto quanto l’astensione dall’attivazione di ulteriori
trattamenti
4. un’azione volta ad accelerare deliberatamente la morte del paziente
Domanda 6
Numerosi studi relativi agli strumenti che facilitano la comunicazione alla fine della vita
dimostrano che:
1. I malati vogliono esprimere le preferenze di fine vita ma ciò aumenta la loro ansia
2. I malati non vogliono esprimere le preferenze di fine vita
3. I malati vogliono esprimere le preferenze di fine vita mai i medici sovrastimano il desiderio
di informazione del paziente
4. I malati vogliono esprimere le preferenze di fine vita, ciò aumenta la loro ansia e i medici
sottostimano il desiderio di informazione del paziente
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Domanda 7
Numerosi studi relativi agli strumenti che facilitano la comunicazione alla fine della vita
dimostrano che:
1. È importante educare i malati all’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate
ma i communication skill training sono poco efficaci per i clinici
2. I caregivers trovano benefici dagli incontri formativi dedicati ma è poco importante
educare i pazienti sull’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate
3.È importante educare i malati all’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate,
I caregivers trovano benefici dagli incontri formativi dedicati ed i communication skill training
sono efficaci per i clinici
4.È importante educare i malati all’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate,
I caregivers trovano benefici dagli incontri formativi dedicati ma i communication skill training
non sono efficaci per i clinici
Domanda 8
In un hospice, chi è destinatario di interventi di supporto spirituale?
1. I pazienti che sono accolti in hospice
2. i familiari dei pazienti accolti in hospice
3. i volontari attivi in hospice
4. sia i pazienti sia i loro familiari
Domanda 9
Chi prende in carico l’aspetto spirituale in hospice ?
1. Esclusivamente gli infermieri e gli OSS
2. esclusivamente i medici e gli infermieri
3. esclusivamente l'assistente spirituale
4. tutti gli operatori, compreso l'assistente spirituale
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Domanda 10
La percentuale di pazienti con età maggiore di 75 anni che iniziano la dialisi cronica ogni anno
rappresenta:
1. Meno del 20% dei nuovi ingressi in dialisi
2. Circa il 40-50% dei nuovi ingressi in dialisi
3. Più del 70% dei nuovi ingressi in dialisi
4. I pazienti di età > 75 anni non vengono avviati alla dialisi
Domanda 11
La sopravvivenza dei pazienti con malattia renale cronica avanzata è:
1. Molto più alta di quella dei pazienti con cancro
2. Molto più bassa di quella dei pazienti con cancro
3. Simile se non peggiore di quella di molti tipi di cancro
4. Non esistono dati in proposito
Domanda 12
Il dolore nei pazienti con malattia renale cronica avanzata severamente ammalati è:
1. Presente in una bassa percentuale di pazienti
2. Sempre presente
3. Presente in più del 50% dei pazienti
4. Sempre assente
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Domanda 13
Il Charlson Comorbidity Index è:
1. Il Charlson Comorbidity Index è:
2. Un indice per valutare la prognosi validato solo nei soggetti con cancro
3. Una scala per misurare l’autonomia funzionale di un paziente con malattia cro
4. Un indice per valutare la prognosi validato anche nei pazienti con malattia renale cronica
Domanda 14
Le linee-guida americane della RPA propongono di considerare il non avvio o la sospensione
della dialisi:
1. nei soggetti di età > 75 anni con numerose comorbidità e severa malnutrizione
2. in tutti i pazienti di età > 75 anni
3. in presenza di una risposta “No” alla domanda sorprendente
4. inI pazienti di età > 75 anni devono sempre essere avviati alla dialisi
Domanda 15
Il delirium è:
1. un’alterazione della coscienza e dell’attenzione
2. una forma di coma
3. una sindrome da astinenza
4. una psicosi
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Domanda 16
Il delirium in cure palliative è:
1. una complicazione rara
2. un segno di peggioramento della prognosi
3. sempre dovuto alla tossicità di oppioidi
4. sempre irreversibile
Domanda 17
Il delirium in cure palliative:
1. non è mai reversibile
2. è sempre reversibile
3. 3) ha sempre una causa unica
4. può essere reversibile in una percentuale copresa tra il 30% e il 40%
Domanda 18
La prevalenza del delirium nelle persone affette da demenza:
1. è inferiore al 5%
2. risulta variabile tra il 20% e il 90% circa
3. c) è superiore al 75%
4. è pari al 30% e ugualmente distribuito in tutti i setting di cura
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Domanda 19
Nei pazienti affetti da demenza e delirium:
1. la traiettoria di sopravvivenza è sovrapponibile a quella dei pazienti con demenza senza
delirium
2. la probabilità di istituzionalizzazione è simile a quella dei pazienti con demenza senza
delirium
3. è significativamente maggiore il peggioramento dei deficit cognitivi rispetto ai pazienti con
demenza senza delirium
4. la probabilità di peggioramento delle capacità funzionali è inferiore a quella dei pazienti
con demenza senza delirium
Domanda 20
Tra gli strumenti impiegabili per la valutazione della famiglia che ha vissuto la perdita
traumatica di un congiunto affetto da delirium, può essere utile:
1. il Minnesota Multiphasic Personality Inventory
2. il Brief Symptom Inventory
3. il Family Relationships Index
4. non esistono strumenti specificamente dedicati in questo contesto
Domanda 21
Gli interventi dedicati alla famiglia possono riguardare:
1. l’utilizzo routinario di farmaci antidepressivi per migliorare l’umore
2. l’utilizzo saltuario di farmaci ansiolitici per migliorare l’umore
3. l’attivazione di un intervento educazionale e di supporto sul familiare-chiave con
coinvolgimento della rete familiare
4. un intervento strutturato di psicoterapia familiare
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Domanda 22
Quali sono alcune possibili applicazioni della metodologia qualitativa nell’ambito della ricerca in
cure palliative?
1. Esclusivamente per indurre delle ipotesi
2. Per lo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità di vita e per la validazione di
risultati quantitativi
3. Per esplorare fenomeni semplici
4. In sostituzione di uno studio quantitativo
Domanda 23
Cosa si ottiene dalla misurazione della qualità di vita secondo Valderas 2008 e Slater 2004?
1. Si migliora l’individuazione dei problemi, si facilita la comunicazione, le scelte, si pianificano
gli interventi, si monitorano gli esiti
2. Un valore prognostico
3. La qualità percepita dal paziente
4. Miglioramento dei sintomi
Domanda 24
Da una revisione sistematica per valutare l’efficacia degli interventi clinici orientati alla
misurazione della qualità di vita è emerso che:
1. Migliorano i sintomi fisici, ma il paziente non è coinvolto nel piano assistenziale
2. Migliorano la dimensione fisica, psico-sociale, QoL complessiva
3. Non migliorano gli esiti del paziente
4. Migliorano i sintomi, ma non la QoL complessiva
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Domanda 25
Il Consenso Informato in Cure Palliative dovrebbe avere una rilevanza ”etica“ per:
1. la persona malata
2. la persona malata e il suo Amministratore di Sostegno
3. la persona malata ed i familiari
4. la persona malata, la famiglia e tutte le persone per lei significative
Domanda 26
Quali sono le condizioni che preservano la qualità di vita nel paziente affetto da una malattia
neurologica avanzata ed inguaribile?
1. i sevizi sanitari
2. un èquipe specialistica domiciliare e residenziale
3. i servizi sociali
4. l’integrazione tra equipe specialistiche diagnostico-terapeutiche e cure palliative
Domanda 27
Quali di queste caratteristiche NON dovrebbe appartenere al Consenso Informato in Cure
Palliative:
1. la possibilità di essere costantemente modificato
2. la possibilità di rifiutare una procedura o rinunciarvi dopo averla accettata
3. essere sottoscritto in condizioni cliniche e psicoemotive instabili o in emergenza
4. il reiterato dialogo e condivisione con l'equipe curante
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Domanda 28
Le risposte psicopatologiche alla Sla sono generalmente riferibili a comportamenti:
1. di tipo aggressivo
2. di tipo ossessivo
3. di tipo ossessivo - compulsivo
4. di isolamento sociale
Domanda 29
Che cosa è la pianificazione anticipata delle cure?
1. È la condivisione fra paziente informato e curanti del percorso di cura e degli interventi
diagnostici e terapeutici
2. È un sinonimo delle Direttive Anticipate
3. È la pianificazione in equipe delle terapie più appropriate
4. È la verifica anticipata della sostenibilità economica delle terapie
Domanda 30
Che cosa è alla base della creazione del Progetto Individuale di Assistenza che si realizza
attraverso la condivisione del percorso di cura
1. La corretta informazione al paziente (se possibile)
2. La presenza di tutti gli operatori coinvolti nell’assistenza
3. La completa consapevolezza dei familiari su diagnosi e prognosi
4. La completa consapevolezza del malato (se possibile) su diagnosi e prognosi
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Domanda 31
Cosa si intende per iniziale “consenso alla presa in carico palliativa”?
1. Il modulo che deve essere firmato dal paziente e/o dai familiari per la presa in carico in
Cure Palliative
2. La rinuncia da parte del paziente e/o dei familiari ad ulteriori accertamenti diagnostici
3. La rinuncia da parte del paziente e/o dei familiari ad ulteriori terapie attive sulla malattia
4. Una buona soluzione pragmatica che bilancia le prescrizioni etico-deontologiche e le
fragilità psicofisiche del malato
Domanda 32
Obiettivo della comunicazione per l’ingresso del malato in Cure Palliative è:
1. Convincere il malato e la sua famiglia ad iniziare le Cure Palliative
2. Permettere al malato di raggiungere quella consapevolezza che lui stesso vuole e può
raggiungere, nei tempi e nei modi da lui desiderati
3. Comunicare al malato che è non ci sono più possibilità di guarigione
4. Cercare di proteggere gli operatori da eventuali problemi con il malato ed i suoi familiari
nel percorso di Cure Palliative
Domanda 33
Per la Corte di Cassazione il termine “consenso informato” è:
1. corretto
2. insufficiente
3. incompleto
4. errato
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Domanda 34
Il riferimento costituzionale per il principio di autodeterminazionew è contenuto nell’articolo:
1. art.2
2. art.3
3. art.13
4. art.32
Domanda 35
Il contenuto dell’espressione del consenso da parte di un soggetto che si ritenga consapevole:
1. deve essere considerato non più revocabile
2. può essere modificato da un familiare
3. può sempre essere revocato dal paziente
4. può essere modificato dall’amministrazione di sostegno mediante propria personale
iniziativa
Domanda 36
L’uso degli oppioidi nel trattamento del dolore cronico da cancro comporta:
1. una risposta analgesica sempre positiva (ottenimento della riduzione del dolore), pur con
una certa variabilità.
2. una risposta analgesica prevalentemente negativa salvo un 30% di risposte positive.
3. una risposta variabile, con ottenimento di una buona analgesia nella maggior parte dei
pazienti e di una modesta o assente analgesia nella minoranza dei casi
4. risposte positive e negative nel 50% delle situazioni
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Domanda 37
In base ai risultati dello studio CERP, i soggetti Non-Responder (con intensità del dolore uguale o
peggiorata rispetto ai valori basali), in quale proporzione si presentano in relazione all’intera
popolazione analizzata?
1. circa tra il 10% e il 15% in base all’oppioide utilizzato
2. circa tra lo 0% e il 5%
3. circa tra il 20% e il 30%
4. oltre il 30%
Domanda 38
Durante le 4 settimane di follow-up dello studio CERP quale oppioide ha richiesto un maggiore
aumento della dose giornaliera per mantenere l’analgesia?
1. la morfina
2. l’ossicodone
3. la buprenorfina
4. il fentanyl
Domanda 39
Per quale test biologico ospedaliero destinato al riscontro di oppiacei è previsto un consenso
informato?
1. urine
2. saliva
3. sangue
4. lacrime
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Domanda 40
Tra le scale di valutazione del dolore:
1. la Numerical Rating Scale (NRS) è una scala multidimensionale
2. la Numerical Rating Scale (NRS) può essere applicata anche in pazienti con demenza
3. il Brief Pain Inventory (BPI) è una scala unidimensionale
4. il PainAd è una scala comportamentale basata sull’analisi di 5 indicatori: respirazione,
vocalizzazione, espressione e liguaggio corporeo, consolazione
Domanda 41
Secondo dati di letteratura, la dispnea refrattaria nei malati con BPCO è trattata con morfina
nel:
1. <2% dei casi
2. <5% dei casi
3. <1% dei casi
4. >10% dei casi
Domanda 42
La percentuale di malati con BPCO in fase avanzata che attualmente riceve cure palliative è:
1. 2%
2. 5%
3. 25%
4. 10%
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Domanda 43
L’ossigenoterapia nei malati neoplastici con dispnea non ipossiemici è raccomandata:
1. in nessuna situazione clinica
2. per trattamenti di 2-3 ore al giorno
3. per trattamenti soltanto notturni
4. solo per neoplasie metastatiche e non quelle primitive polmonari
Domanda 44
Il farmaco il cui uso è più frequentemente condizionato da pregiudizi negativi nei malati con
BPCO in fase avanzata è:
1. il Metadone
2. il Midazolam
3. il Butilbromuro di ioscina
4. la Morfina
Domanda 45
L’obiettivo principale della Ventilazione non Invasiva (NIV) nei malati con BPCO in fase avanzata
è:
1. prolungare la sopravvivenza
2. ridurre la dispnea soggettiva
3. migliorare le possibilità per il malato di alimentarsi con regolarità
4. facilitare l’assistenza a domicilio da parte dei familiari
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Domanda 46
Secondo dati recentemente pubblicati la percentuale di malati con fibrosi polmonare idiopatica
che muore in ospedale è:
1. 50%
2. 90%
3. 70%
4. 15%
Domanda 47
Qual è il luogo effettivo di decesso in Europa, secondo una pubblicazione del WHO del 2011?
1. La maggior parte dei pazienti muore a casa
2. La maggior parte dei pazienti non muore a casa
3. La maggior parte dei pazienti muore in ospedale
4. Una piccola percentuale dei pazienti non muore a casa
Domanda 48
In quale paese si ha il più alto numero di decessi in ospedale per pazienti oncologici?
1. In Giappone
2. In Lussemburgo
3. In Francia
4. In Svezia
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Domanda 49
Le revisioni sistematiche sulle “preference met”, cioè l’incontro tra luogo effettivo e preferito di
decesso dicono che:
1. Il 98% dei deceduti a casa non avrebbe voluto morire lì
2. Il 67% dei pazienti muore dove avrebbe voluto morire
3. Il 15% dei pazienti deceduti in ospedale non avrebbe voluto morire lì
4. Il 30% dei pazienti muore dove avrebbe voluto morire
Domanda 50
La direttiva UE 84/2010 definisce la reazione avversa dei farmaci come “effetto nocivo e non
voluto conseguente all’uso di un medicinale”. Quali sono le cause più frequenti?
1. Uso non conforme ed errori terapeutici
2. Abuso volontario
3. Sotto dosaggio terapeutico
4. Uso sporadico
Domanda 51
La sedazione terminale/palliativa è, secondo il documento “European Association for Palliative
Care (EAPC) recommended framework for the use of sedation in palliative care”:
1. Una procedura terapeutica eticamente non definibile
2. Una procedura terapeutica che non è eticamente differenziabile dall’eutanasia
3. Una procedura terapeutica che non è empiricamente differenziabile dall’eutanasia
4. Una procedura terapeutica che è eticamente e empiricamente differenziabile
dall’eutanasia
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Domanda 52
Il documento “Eutanasia e suicidio assistito dal medico: il punto di vista di una Task Force
sull’etica” dell’EAPC precisa che:
1. Una corretta definizione di eutanasia deve riferirsi solo all’”eutanasia volontaria“
2. Una corretta definizione di eutanasia comprende, oltre all’”eutanasia volontaria” anche
l’”eutanasia non volontaria”
3. Una corretta definizione di eutanasia comprende, oltre all’”eutanasia volontaria”, anche
l’“eutanasia involontaria”
4. Una corretta definizione di eutanasia comprende, oltre alla “eutanasia volontaria” anche
quelle “non volontaria” e “involontaria”
Domanda 53
Il criterio di proporzionalità di un trattamento si valuta in base a:
1. Probabilità di successo, Aumento della quantità di vita, oneri psicologici
2. Probabilità di successo, aumento della quantità e qualità di vita, oneri fisici, psichici,
economici del soggetto
3. Probabilità di successo, aumento di qualità e quantità di vita, oneri sociali
4. Aumento della quantità di vita, miglioramento della sua qualità, successo
Domanda 54
La sospensione dei trattamenti terapeutici non più clinicamente indicati è:
1. Eticamente sbagliata
2. Eticamente discutibile
3. Eticamente giusta
4. Il giudizio etico dipende dalla singolarità del caso clinico
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Domanda 55
I trattamenti senza effetti positivi (inappropriati o futili):
1. Possono essere prospettati o istituiti, se poi sospesi entro breve tempo
2. Possono essere prospettati nel caso il malato non abbia altre alternative terapeutiche
3. Se già prospettati o iniziati, devono essere proseguiti dai sanitari
4. Non devono essere mai prospettati e i sanitari non possono essere obbligati ad iniziarli o
proseguirli
Domanda 56
Nei minori che si confrontano con il lutto per la perdita di una persona cara, i bisogni psicologici:
1. sono riferibili solo alla sfera della paura
2. sono riferibili alla paura e alla tristezza ma mai al sentimento di rabbia
3. sono principalmente riferibili ai sentimenti di paura, rabbia e tristezza
4. sono identificabili esclusivamente attraverso l’osservazione clinica
Domanda 57
Diversi studi indicano che i caregiver delle persone con malattia terminale sono:
1. più spesso familiari di genere maschile
2. più spesso figli di genere maschile
3. in un uguale misura familiari di genere maschile e femminile
4. più spesso familiari di genere femminile
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Domanda 58
Tra gli strumenti di valutazione della fragilità familiare, l’EORTC-QLQ:
1. valuta esclusivamente la sfera emotiva, sociale oltre che l’impatto economico della
malattia
2. valuta esclusivamente l’impatto sintomatologia della malattia
3. non è applicabile nel caso di malati in fase terminale di malattia
4. indaga diverse aeree: salute generale, sfera emotiva e sociale, stato cognitivo e sintomi
specifici della malattia, impatto economico della malattia
Domanda 59
Nel genogramma familiare:
1. il primo livello è rappresentato dalla famiglia di origine
2. il terzo livello è rappresentato dalla famiglia di procreazione
3. il secondo livello livello è rappresentato dal paziente
4. si basa su di un modello trigenerazionale in cui il primo livello è rappresentato dal paziente
Domanda 60
In quale percentuale i medici prescrivono gli antibiotici per venire incontro alle aspettative e alle
richieste dei pazienti?
1. Fino al 20%
2. Dal 20 % al 35%
3. dal 35% al 55%
4. Oltre il 55%