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di Kristina Raderschad - foto di Peter Fehrentz

Amburgo, un appartamento primi ’900. Pezzi, spesso unici, di design storico. E per ogni stanza

un colore diverso. Il mondo di un collezionista appassionato

questa casa (non)

è un museo

Nel living, in mezzo a tanti mobili d’autore, il primo pezzo

di design acquistato dal padrone di casa: la sedia LCM

di C. e R. Eames per Herman Miller. Accanto: nella sala da

pranzo, carrello-bar di H. Hirche e lampade di V. Panton.

elle decor161160elle decor

Il living è come un museo del design: la poltrona con lo

schienale alto è un pezzo di Vladimir Kagan, raro come lo

scaffale-libreria di Dieter Rams. Daybed di Poul Kjærholm,

applique tedesca anni ’60 e lampada di Serge Mouille.

162elle decor

Hansjörg Fally è un grande cacciatore. Trova il cacciare la cosa più emozionante che ci sia, e ne ha fatto anche la sua professione. Ma non usa fucili. L’oggetto della sua passione sono mobili rari, pezzi originali vintage e di modernariato. Li rintraccia con passione, li colleziona. E da più di dieci anni li vende online su Kultobjekte.net. La sua casa è nel centro di Amburgo, al quarto piano di un tipico edificio del secolo scorso nel vivace quartiere di St. Georg: 130 metri quadrati tutti stucchi e scricchiolanti pavimenti in parquet. Il fulcro della sua collezione è costituito da pezzi di design degli anni Cinquanta. Tutto è cominciato per caso. Un ritrovamento casuale in una soffitta, a Berlino, poco prima del nuovo millennio: “Ero in visita a casa di un architetto”, ci racconta, “quando il padrone di casa mi mostrò una sedia LCM originale degli Eames che giaceva tutta impolverata in un angolo della soffitta. È stato il primo oggetto di design che ho acquistato”. Oggi Fally, che fin da bambino amava andare per mercatini di antiquariato e con sua madre frequentava spesso case d’asta, è uno dei migliori e più prolifici mercanti di mobili vintage in Germania. Viaggia moltissimo, in Europa e in America, sempre alla ricerca di pezzi rari. Prede che poi rivende a clienti di tutto il mondo. Fally è un autodidatta che nel corso degli anni ha acquisito un ampio bagaglio di conoscenze specialistiche nel campo del design e del modernariato. E per ogni oggetto ha una storia da raccontare. La sua specialità sono mobili, lampadari e accessori prodotti in piccola serie o addirittura pezzi unici. Va molto orgoglioso della sua ampia raccolta di mobili di Vladimir Kagan, che considera un dio del design. “Sono pazzo dei suoi progetti e acquisto tutte le sue cose che mi capitano tra le mani. La mia collezione di mobili disegnati da lui è la più grande d’Europa. È suo il pezzo forte di casa mia, una poltrona Contour High Back Lounge Chair bluette, prodotta negli anni Cinquanta da Kagan-Dreyfuss e perfettamente conservata: il rivestimento è infatti ancora quello originale”. La poltrona è in buona compagnia accanto a un divano di Florence Knoll, un tavolino di George Nelson, uno sgabello in vimini di Franco Albini, un daybed di Poul Kjærholm e un sistema di scaffali-libreria di Dieter Rams. Un ensemble americano-tedesco-italo-scandinavo, eclettico e armonico allo stesso tempo. Mobili e accessori di diversa provenienza si integrano secondo la peculiare sensibilità di Fally per le forme, i materiali e i colori (ciascuna delle quattro stanze ha una tinta diversa). Mobili e oggetti risalgono in gran parte a più di sessant’anni fa, ma l’atmosfera è viva. “Anche se preziosi o rari, tutti gli oggetti vengono utilizzati”, commenta il padrone di casa. “In fin dei conti questa è un’abitazione, non un museo”. Hansjörg Fally condivide l’appartamento con la compagna, conosciuta a una mostra per la quale aveva dato in prestito alcuni pezzi della sua collezione: un dipinto proveniente da quella mostra, realizzato dall’artista Jan Siebert, è appeso in cucina tra la scaffalatura di Dieter Rams e il tavolo da pranzo firmato Richard Schultz. Li unisce la passione per i mobili di modernariato, ma quando si tratta di scegliere l’ultima parola spetta a lui. Anche per quanto riguarda la collezione in continua espansione di dipinti, Fally si basa esclusivamente sul suo fiuto. “Compro le opere d’arte istintivamente, in base a sensazioni di pancia. Il criterio di selezione è semplice: i dipinti mi devono colpire. Tutti hanno uno stile comune, che definirei pittura naïf degli anni Sessanta”. Arte e arredamento si integrano così perfettamente. Tutto a misura dell’istinto di un cacciatore di pezzi rari.•

Il padrone di casa, Hansjörg Fally, davanti a una grande serigrafia anni ’70 di Andy Warhol. Accanto, lo studio con la collezione di artisti naïf anni ’60. La lampada è di Giuseppe Ostuni, il tavolino asimmetrico di provenienza italiana. elle decor165

Nell’ingresso, lo scaffale-contenitore ESU 400 di C. e R. Eames (originale fine anni ’40) spicca sulla parete grigio scuro. Accanto, per la zona notte un letto di Habitat, posizionato tra comodini di G. Nelson e una panca di F. Juhl.

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