Elaborato sulla base delle correnti linee guida della Società Italiana di Pediatria. Testo: Emanuela Ferrarin, CIFAV – Onlus, Aviano. Con la collaborazione di: dott.ssa Carla Padovan, pediatra di comunità Azienda per i Servizi Sanitari N° 6 Friuli Occidentale e dott.ssa Flavia Ceschin, pediatra di famiglia, Segretario sezione provinciale Federazione Italiana Medici Pediatri febbraio 2010 Sez. di Pordenone QUANDO IL BAMBINO HA LA FEBBRE ⇒ Che cos'è la febbre? Perchè viene al bambino? La febbre non è una malattia ma un sintomo che ci avvisa che qualcosa sta aggredendo o provocando disagio al suo organismo. L’aumento della temperatura è una difesa utile per un bambino che deve contrastare una malattia, perché serve a limitare la moltiplicazione e la diffusione dei microrganismi nell’organismo. Può anche segnalare una situazione di disagio quando un bambino è rimasto in luoghi molto riscaldati o troppo esposto al sole o ha fatto sforzi eccessivi. ⇒ A quale temperatura c’è febbre? Normalmente la temperatura varia da persona a persona e nei diversi momenti della giornata. Possiamo parlare di febbre quando la temperatura del bambino è di almeno un grado superiore a quella che avrebbe in condizioni normali. Una temperatura dai 37,5°C in su, rilevata esternamente (sotto l’ascella) può generalmente considerarsi febbre. ⇒ Quando misuriamo la febbre, come la misuriamo? Verifichiamo la temperatura quando notiamo malessere o alterazione nel bambino. A casa è generalmente consigliata la misurazione ascellare con un termometro elettronico (o uno tradizionale a mercurio, se lo possediamo). Questo metodo è affidabile, può essere ben accettato dal bambino e il termometro ha un costo contenuto. Il termometro va posizionato sotto l'ascella ben asciutta e il braccio del bambino va poi tenuto abbassato sul torace fino a che il termometro segnalerà la fine della misurazione (o per 5/6 minuti se usiamo il termometro tradizionale). Se la temperatura del bambino è salita dopo un’esposizione al sole o al calore o dopo uno sforzo di solito basta un ricontrollo in un momento successivo. Nel corso di una malattia avremo invece cura di misurargliela per alcuni giorni al bisogno o comunque un paio di volte al giorno, ma non quando il bambino si è appena svegliato o subito dopo un pasto. ⇒ A che cosa dobbiamo fare attenzione? Quando un bambino ha la febbre è più importante che osserviamo come sta e se manifesta qualcos’altro piuttosto che preoccuparci solo della temperatura. Osserviamo se si lamenta o piange oppure ha voglia di giocare, se ha appetito, se lamenta mal d'orecchi o fastidio a fare pipì, se respira con difficoltà o ha vomito e diarrea. ⇒ Quando dobbiamo chiamare il pediatra? Lo chiameremo subito se il bambino ha meno di sei mesi o se ha più di sei mesi e oltre alla febbre ha vomito ripetuto o dolore molto intenso alla pancia, se respira male o molto velocemente, se ha il collo rigido o le convulsioni, se fa difficoltà a svegliarsi e non risponde o non collabora da sveglio. Negli altri casi possiamo attendere osservandolo uno o due giorni. Per la febbre di un neonato che ha meno di 4 settimane è opportuna l’osservazione in ospedale. Lo stesso per un bambino piccolo che raggiunge valori molto alti di temperatura (41°C).