Intervista al Procuratore Generale della Corte dei Conti
Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia, Identit e
Valori
100 annicon Don Rizzo
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Periodico QUAdriMeSTrALedi iNForMAZioNe deLLABANcA doN riZZoAnno
2, n. 2, Aprile 2012 - Luglio 2012
DIRETTORE RESPONSABILEAntonio prof. Fundar
COMITATO DI DIREZIONEGiuseppe dott. Mistretta Presidente Banca
don rizzoCarmelo dott. Guido direttore Generale Banca don rizzoEnzo
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LETTERA APERTADEL PRESIDENTE 4 ComE NASCE uN EvENTo P.L.A.S.
20LETTERA APERTADEL DIRETToRE GENERALE
SCoPELLo: uNA boRGATADALTRI TEmPI5 21
PRoGRAmmA JESSICALEuRoPA CoN 150 mILIoNI DI EuRo PER PRoGETTI
LEGATI ALLENERGIA
uNA bELLEzzA SCoNoSCIuTA:IL moNTE INICI6 22
INTERvISTA AL DoTT. CoPPoLA, PRoCuRAToRE GENERALE DELLA CoRTE
DEI CoNTI DELLA SICILIA
CASTELLAmmARE DA GuSTARE8 24EmILIA LIPARI,LA TRADIzIoNE DI
fAmIGLIA,IL Suo AmoRE PER LA bANCA
SoADI, GIovANE AzIENDA, NEL CAmPo DEL CAff IN CIALDE10 26
CASTELLAmmARE DEL GoLfouNA LEGGENDA SEmPRE ATTuALE
RICAmI E SfILATI TRADIzIoNALI SICILIANI REALIzzATI A mANoDA ENzA
bARoNE E DALLA SuA boTTEGA
12 28Lo zINGARo: uNA NATuRAChE PARLA ALLuomo
AGESP E LA mIGLIoRE GESTIoNE DEI RIfIuTI14 30
EmILIA LIPARI,LA TRADIzIoNE DI fAmIGLIA,IL Suo AmoRE PER LA
bANCA
Lo zINGARo: uNA NATuRAChE PARLA ALLuomo10 14
LA mACChINA DEL TEmPoNEI LoCALI DEL CASTELLoARAbo-NoRmANNo DI
CASTELLAmmARE DEL GoLfo
LA DA.SCA AzIENDA LEADER NEL RISPETTo AmbIENTALE16 32
IL RESTAuRo DEL CRoCIfISSoIN SuGhERo
LA STRAoRDINARIAPoESIA DI LILIANA PATTI18 34
SOMMARIO
TuRI SImETI:SuPERfICI vERSo AmbIENTI
SCRIvERE IL fuTuRo.CoSTITuITA LASSoCIAzIoNE DEI SoCI GIovANI bCC
DoN RIzzo
36 42
SOMMARIO
TuRI SImETI:SuPERfICI vERSo AmbIENTI 36 bANCA DI CREDITo
CooPERATIvo GIuSEPPE ToNIoLo DI GENzANo 48uNA vITA DA bANCARI 38
ComE mETTERE A vALoRELE AREE PRoTETTE DEL
TRAPANESE49
Lo SPREADComE INDICAToRE DI CRISI
SoRRI-DENTI PER SEmPRE39 50LA fILIALE DI CASTELLAmmARE DEL GoLfo
NEL TERRIToRIo
100 ANNI CoN DoN RIzzo40 51SCRIvERE IL fuTuRoCoSTITuITA
LASSoCIAzIoNE DEI SoCI GIovANI bCC DoN RIzzo
LA CERImoNIA ALLA foNDAzIoNE oRESTIADI DI GIbELLINA42 53
LACCESSo AL CREDIToAGLI STuDENTI
GLI AuToRI DI quESTo NumERo44 54I muTuI PRImA CASAPER I GIovANI
44LE INIzIATIvE DELLA bANCADoN RIzzo NELLAmbIToDELLA
CooPERAzIoNE
46IL CREDITo CooPERATIvo:DIffERENTE PER GENESI 47
Lettera apertadel PresidenteAnche il 2012 si caratterizza per il
fatto di essere un anno difficile, dal punto di vista economico,
finanziario e sociale, mettendo a dura prova le nostre comunit
locali.
I recenti dati forniti da Banca dItalia ci mostrano, infatti, un
paese che non riesce ad uscire dalla grave crisi che ha colpito
indistintamente tutte le regioni della nazione.
La recessione che stiamo affrontando, comunque, non soltanto
quella dei mercati in senso stretto, ma anche legata al basso
livello di fiducia verso lintero sistema creditizio da parte delle
comunit, i veri anelli deboli di tale crisi.
In qualit di Presidente di una BCC, ritengo che le banche che
operano nelle comunit locali abbiano un ruolo di rilievo per la
crescita economica e della societ civile. La conoscenza del
territorio, la vicinanza agli operatori economici consentono di
abbattere i costi connessi con la valutazione del merito creditizio
e con la gestione degli affidamenti. Si rende in questo modo
possibile laccesso ai finanziamenti bancari da parte di
categorie di clientela che altrimenti ne resterebbero escluse.
Nel nostro Paese limportanza dellarticolazione a livello locale
del sistema creditizio risulta accentuata dalla struttura
produttiva delleconomia, caratterizzata da una presenza rilevante
delle imprese di dimensione medio-piccola; in alcune aree esse
rappresentano il segmento pi dinamico dellattivit economica.
In questo contesto il Credito Cooperativo ha accompagnato e
assecondato i mutamenti strutturali delleconomia italiana,
rimanendone al tempo stesso profondamente influenzato.
Nel corso degli anni si rafforzato il collegamento tra le
istituzioni finanziarie cooperative e le realt produttive locali;
si arricchito il contenuto dellattivit bancaria svolta. Siffatta
evoluzione intervenuta in un quadro di coerenza e continuit con la
funzione originaria pensata dai promotori delle prime casse rurali;
non ha alterato gli obiettivi della salvaguardia e della
valorizzazione della finalit mutualistica, della prospettiva
localistica, dei princpi etici e solidaristici.
Lessere radicati nei mercati locali, vicini alle esigenze della
clientela minore, inclini a instaurare relazioni di lungo periodo,
forti del controllo sociale esercitato nella comunit locale,
impegnati a vivificare i princpi mutualistici, costituisce per una
Banca di Credito Cooperativo un fattore di vantaggio
competitivo.
in questo quadro di riferimento che occorre valutare la capacit
delle BCC di sostenere e sviluppare il rapporto con le piccole e
medie imprese agevolandone la cooperazione stessa.
Ne risulterebbe accresciuta la solidit delle economie
locali.
4 Banca Don Rizzo
Giuseppe MistrettaPresidente Banca Don Rizzo
Lettera aperta del Direttore GeneraleQuesto quinto numero della
rivista dedica al territorio di Castellammare del Golfo la
copertina e lapprofondimento per fare conoscere i territori in cui
opera la nostra Banca.
Castellammare un territorio di impareggiabile bellezza che,
negli ultimi anni, sta conoscendo uno sviluppo turistico
estremamente sostenuto, portato avanti in modo compatibile con
lambiente circostante.
Si , finalmente, cominciato a comprendere quanto il rispetto per
lambiente, correttamente utilizzato, possa essere fonte di crescita
di ricchezza e di benessere per i propri abitanti.
Ci che ancora va ricercato con impegno e costanza di azioni e su
cui anche la nostra Banca sta puntando, la capacit di sfruttare al
massimo le diverse ricchezze dei territori, mettendole in rete e
sfruttandone le molteplici peculiarit.
Lagricoltura di qualit, caratteristica dei nostri territori,
dovrebbe essere strettamente coniugata alle zone a pi spiccata
vocazione turistica, creando, in tal modo, un trait dunion in tutto
il territorio, caratterizzandolo non soltanto per il suo patrimonio
culturale e paessagistico, ma anche per il proprio potenziale
attrattivo e leccellenza della propria offerta.
Pertanto, dobbiamo continuare a lavorare, affinch, la cultura
del fare rete, attraverso i diversi nodi che legano le differenti
realt che arricchiscono i nostri territori, possa diventare un
fatto consolidato e riconosciuto per tutti.
La somma dei diversi talenti che possediamo superiore in termini
di valore alle offerte che ogni singolo soggetto pu dare.
Parliamo di processi culturali lunghi ai quali va prestata
continua attenzione; bisogna lavorare sul lungo periodo, con una
azione intensa sulle giovani generazioni ma, allo stesso tempo,
bisogna incidere nellimmediato con la costruzione di occasioni di
incontro e di confronto.
Abbiamo una importante missione da compiere e adeguate energie e
risorse per affrontarla.
Continuando a sostenerci, gli uni con gli altri, con la
consapevolezza che riusciremo nei nostri intenti, lavorando con il
contributo di tutti, potremo di certo ottenere benefici diffusi e
non pi particolari.
5Banca Don Rizzo N. 2 2012
Carmelo GuidoDirettore Generale Banca Don Rizzo
Il progetto legalit
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6
LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Inte
rvis
taLa Banca Europea per gli Investimenti ha dedicato alla regione
Sicilia il programma JESSICA, acronimo di Joint European Support
for Sustainable Investment in City Areas, che mette a disposizione
150 milioni di euro per progetti legati allenergia.Un progetto
importante sottoscritto in presenza dei rappresentanti della
Regione Siciliana e della Federazione Siciliana delle BCC, che
concorre a rafforzare il ruolo del mondo del Credito Cooperativo,
quale volano per lo sviluppo del territorio. Liniziativa Jessica
Sicilia si rivolge a societ di capitali, private o miste
pubblico-private, ma anche ad altre istituzioni locali: Comuni,
Province, Universit, Aziende ospedaliere e sanitarie, strutture
fieristiche, mercati agroalimentari ed Enti pubblici anche
consorziati con societ ed istituzioni dipendenti o controllate
dallamministrazione comunale o regionale. Le aree di intervento
sono quelle dellenergia rinnovabile (fotovoltaico e solare
termico), della cogenerazione e trigenerazione, della rete pubblica
di amministrazione comunale, dellefficienza energetica nelledilizia
e dei trasporti, in particolare la metanizzazione del parco auto
pubblico.I progetti finanziati dovranno essere capaci di produrre
ricchezza, facendo tornare capitali al fondo in modo da dar vita ad
un circolo virtuoso gi nel medio termine. Le caratteristiche di
questi progetti sono dunque autosostenibilit, bancabilit e capacit
di generare entrate.
Programma JESSICALEuropa con 150 milioni di euro per progetti
legati allenergia
di Laura Tolino
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo
La galassia del credito cooperativo
77
Iccrea BancaImpresa, quale soggetto gestore del fondo, con il
supporto della Banca Europea per gli Investimenti e con la
collaborazione di BIT S.p.A. e SINLOC S.p.A. nel ruolo di
consulenti strategici, ha tenuto in questi ultimi mesi un tour in
varie citt siciliane, cui hanno aderito numerosi rappresentanti
della pubblica amministrazione e dellimprenditoria locale, lultimo
dei quali si svolto a Palermo lo scorso 21 giugno con la
partecipazione della Banca Don Rizzo.
Il progetto JESSICA una valida opportunit da cogliere per le
aziende e le amministrazioni del nostro territorio e per avere
maggiori indicazioni sulle progettualit da sviluppare, utilizzando
i fondi regionali strutturali messi a disposizione, possibile
contattare i colleghi di Iccrea BancaImpresa, nelle persone di:
MarcoRocchi([email protected]) Project Manager Finanza
Straordinaria
NicolCusimano([email protected]) Gestore Centro
Impresa Sud
Gruppo bancario IccreaIl Gruppo bancario Iccrea riunisce le
aziende che forniscono alle Banche di Credito Cooperativo un
sistema di offerta competitivo, predisposto per i loro 6 milioni di
clienti. Iccrea Holding S.p.A. la Capogruppo, e controlla le societ
che offrono prodotti e servizi per loperativit delle BCC (segmento
Institutional) e la loro clientela di elezione: piccole e medie
imprese (segmento Corporate) e famiglie (segmento Retail). Iccrea
Holding altres membro dellUNICO Banking Group, lassociazione con
sede a Bruxelles e che riunisce le principali banche cooperative
europee.
Iccrea BancaImpresa - la Banca corporate del Credito Cooperativo
- offre consulenza, servizi e soluzioni finanziarie alle PMI.
Presidia tutte le aree del leasing mobiliare: strumentale, auto,
targato industriale e nautico. Con il leasing immobiliare ed i
finanziamenti sostiene i progetti di crescita delle imprese, anche
agricole, ed assiste gli imprenditori con i servizi e la consulenza
nel campo della finanza straordinaria e, nel comparto estero, con
attivit di sostegno allimport/export ed allinternazionalizzazione.
Attraverso le controllate BCC Factoring e BCC Lease mette a
disposizione factoring e leasing operativo e canale fornitori.
Completa lofferta con i derivati di copertura, i servizi
assicurativi e le agevolazioni.
Al 31.12.2011 operavano in Italia 412 Banche di Credito
Cooperativo e Casse Rurali, con 4.411 sportelli. Hanno una presenza
diretta in 2.704 Comuni e 101 Province. In 554 Comuni rappresentano
lunica realt bancaria. Alla stessa data la raccolta diretta di
sistema era di 152,2 miliardi di euro (+0,9% annuo) mentre gli
impieghi ammontavano a 139,9 miliardi di euro (+3,2% annuo). Il
patrimonio di 19,7 miliardi di euro (+3%).
Banca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
8
LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Inte
rvis
ta Accolgo volentieri la richiesta fattami di rilasciare
unintervista sul tema della legalit. La cosa mi particolarmente
gradita perch richiestami da una rivista curata dalla Banca Don
Rizzo che ha le sue radici e la sua sede legale nella stessa citt
che mi ha data i natali, la bellissima Alcamo, ai cui operosi,
ingegnosi ed infaticabili cittadini va tutta la mia stima ed il mio
incondizionato affetto.Con queste parole il Procuratore generale
della Corte dei Conti Coppola, d il suo saluto alla rivista della
Banca Don Rizzo.Quanto difficile essere oggi uomo di giustizia,
quanto importante garantire esempi buoni di legalit e di giustizia,
e quanto difficile agire sulle coscienze delle nuove generazioni
per cambiare stili e comportamenti di una Italia troppo sovente
caratterizzata da malaffare e corruzione?Lo abbiamo chiesto, grazie
allaiuto delle strumentalit informatiche, al procuratore Coppola,
una istituzione di tutto rispetto, simbolo di impegno civico e di
buona giustizia.
Intervista al Dott. Coppola, Procuratore Generale della Corte
dei Conti della Sicilia
di Antonio Fundar
Il progetto legalit
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo
Cosa si intende in generale per legalit?La legalit la conformit
alla legge di atti o comportamenti. Il principio di legalit, sta ad
indicare, in particolare, il primato della legge, e cio la
soggezione dei soggetti alle leggi nel porre in essere i propri
comportamenti. Diceva Ulpiano, giureconsulto dellantica Roma, che
la legalit si pu riassumere in tre principi: 1) honeste vivere
(vivere onestamente), alterum non laedere (non danneggiare gli
altri), suum cuique tribuere (dare a ciascuno il suo). Se ciascuno
di noi applicasse questi principi, il problema della legalit
nemmeno si porrebbe; in pratica non ci sarebbe bisogno n di
Giudici, n di Tribunali. Purtroppo ci non avviene, e la Giustizia
lo strumento attraverso cui vengono puniti i comportamenti
illegali.
Visto che ci sono Giudici diversi (Ordinari, amministrativi,
militari, tributari), ci vuol dire che esistono diverse forme di
legalit?No, la legalit una sola, ma si divide in tanti rami. Si
pensi alla legalit come ad un ampia strada divisa in tante corsie.
Parimenti unica la Giustizia, anche se divisa tra diversi Giudici
con distinte competenze.
NellambitodellaMagistratura,coluichepromuovelaGiustiziasichiamaPubblicoMinistero.ViunPubblicoMinistero
penale che persegue i reati comuni, vi quello Militare che persegue
i reati commessi
daimilitari,eviilPubblicoMinisterodellaCortedeiContiche persegue i
comportamenti che danneggiano il pubblico Erario. Nellambito di
questultimo rientra il mio Ufficio.
Cosa il Pubblico Erario?Il Pubblico Erario costituito dai soldi
versati dai contribuenti; sono i nostri soldi pagati attraverso i
tributi (imposte e tasse). Si badi bene, siamo tutti contribuenti,
nessuno escluso. Anche il neonato un contribuente, anche lultimo
dei poveri un contribuente. Perch quando il genitore del primo
compra il latte per lallattamento o il povero compra il frugale
pane, entrambi diventano contribuenti, perch su quel latte
esuquelpane,senzaaccorgersene,paganolIVA,cheappunto unimposta.
Allora siamo tutti interessati a come viene speso il Pubblico
Erario?Certamente; e la Corte dei Conti preposta a vigilare perch i
vari Sindaci, i vari Amministratori e i vari Dirigenti provinciali,
regionali e statali operino avendo ben presente che ogni euro che
spendono non lo escono dalle proprie tasche, ma da quello dei
cittadini, con la conseguenza che, se si evitassero spese inutili,
potrebbero essere pagate minori imposte. E di questi tempi il
problema non di poco conto.
Cosa succede quando viene rilevato uno spreco di denaro
pubblico?Se si tratta di reato, per esempio il Dirigente Comunale
che chiede una tangente per fare un atto del proprio Ufficio,
scatta la sanzione penale. Ma spessissimo icosiddetti colletti
bianchi sono molto abili, riescono a districarsi tra le maglie del
codice penale, ma pur non commettendo reato danneggiano ugualmente
il Pubblico Erario. Si pensi, come spesso accade, ai vari
contributi dati a bizzarre associazioni dagli scopi pi improbabili
e non certo rientranti tra le finalit pubbliche o si pensi alle
assunzioni di dipendenti o di consulenti o di esperti di cui non si
ha affatto bisogno.Al riguardo, le notizie di cronaca che ci
segnalano episodi sempre pi frequenti di mala amministrazione a
tutti i livelli ed in quasi tutti i settori. Quando frequentavo
lUniversit, in diritto penale, si studiava un particolare tipo di
reato contro la Pubblica Amministrazione, si chiamava peculato per
distrazione. Era il reato delle persone intelligenti, non dei
cosiddetti ladri da pagliaio. Intendo dire che chi si mette in
tasca soldi della Pubblica Amministrazione commette il reato di
peculato detto appropriativo, ma un reato che denota scarsa
intelligenza. C, infatti, un modo pi raffinato e subdolo per far
sparire i soldi della Pubblica Amministrazione: basta fare
pagamenti non a s stesso, ma ad amici, a terzi insomma, per scopi
che non rientrano tra le finalit pubbliche. Questo il peculato per
distrazione. Solo che il peculato per distrazione non costituisce
pi reato, essendo stato abrogato da circa venti anni.
Allora cosa succede se per esempio, come detto prima, viene dato
un contributo ad una associazioni i cui scopi non rientranti
strettamente tra le finalit pubbliche o cosa succede quando si
assumono dipendenti o consulenti o esperti di cui non si ha
bisogno?Succede che, se il fatto viene portato a conoscenza della
Corte dei Conti, il responsabile dello spreco del denaro pubblico
viene rinviato a giudizio e, se condannato, costretto a pagare di
tasca propria quanto indebitamente
speso.MidicevatempofaunDirigentechelorohannopi paura della Corte
dei Conti che li colpisce nel portafoglio, che del Giudice penale
che li colpisce nella libert personale, visto che in carcere ormai
ci vanno in pochi e, quando ci vanno, ci restano per poco
tempo.
Quale linsegnamento che si pu dare ai giovani?Ai giovani va
spiegato che vanno osservate le tre regole di Ulpiano, che ho prima
ricordato, e che, ove riscontrino episodi di spreco di denaro
pubblico, non esitino a farne denuncia, perch si tratta del loro
denaro e di quello dei loro genitori e, quindi, la denuncia non
solo un dovere civico, ma corrisponde al proprio personale
interesse, in quanto meno sprechi vogliono dire meno imposte e meno
tasse.
99Banca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
10
LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Rubrica: Conosciamo il CDA della Banca Don Rizzo
Emilia Lipari,la tradizione di famiglia,il suo amore per la
Banca
di Francesco Gianno
Banca Don RizzoBanca Don RizzoBanca Don Rizzo
Emilia Lipari nasce ad Alcamo nel 1971. Consegue il diploma di
Laurea in Giurisprudenza, presso lUniversit Statale
diMilanoesvolge,aMilano, lasuaprimapratica legale.Dal2001esercita
laprofessioneforensepressolOrdinedegli Avvocati di Palermo,
nellambito del diritto civile, bancario e societario. Nel 2010
apre, a Palermo, lo Studio Legale Politeama, con due colleghe, con
le quali collabora. Nel maggio del 2011, stata eletta componente
del Consiglio di Amministrazione della Banca Don Rizzo di Alcamo.
Dallottobre del 2011, membro del Consiglio Direttivo Nazionale
dellAssociazione IDEE, Associazione delle Donne del Credito
Cooperativo. amante del mare ed appassionata di vela, di arte e di
musica. Labbiamo voluta conoscere meglio.
Consigliere, lei una donna ed giovane. Una grande responsabilit
per chi ha alle spalle una tradizione familiare di attenzione al
mondo finanziario e a questa Banca in particolare. Quale apporto
Emilia Lipari dar al CdA di cui fa parte? vero, la mia famiglia ha
un forte legame con la Banca Don Rizzo. Mio padre stato direttore
generale dellaBanca per circa 25 anni. Anchio avverto, dunque, un
legame molto forte e particolare con questo Istituto di credito,
che frequento da quando ero una bambina. La nomina ad
amministratore mi da ora lopportunit di conoscere pi
approfonditamente le regole che governano la banca e la sua
organizzazione interna e ringrazio per questo il Consiglio che mi
ha proposto ed i soci che mi hanno votato. per anche una grande
responsabilit, tenuto conto, peraltro, che la Banca cresciuta in
questi anni ed il mondo finanziario e quello creditizio, insieme
alle norme che li regolano, sono molto cambiati rispetto al passato
e sono in continua e rapida evoluzione. mia intenzione, comunque,
contribuire al meglio al governo della Banca, apportando tutte le
conoscenze che ho acquisito negli anni di professione legale. Non
credo che, in s, il fatto di essere donna determini differenze nel
mio ruolo rispetto agli altri amministratori, anche se vero che il
modo di vedere ed affrontare le cose, da parte di una donna, sia
spesso caratterizzato da un approccio ed una sensibilit diversi, in
particolare con riferimento alle tematiche sociali e culturali.Un
mio apporto specifico, proprio in quanto donna, invece, potr
certamente derivare alla Banca dallesperienza come rappresentante
della Don Rizzo nellambito del Consiglio Direttivo Nazionale di
iDEE, Associazione delle Donne del Credito Cooperativo,
Associazione volontaria e senza scopo di lucro, che
si propone lobiettivo di promuovere e valorizzare il contributo
delle donne del credito cooperativo attraverso lo scambio di
valori, conoscenze e informazioni, per rafforzare e valorizzare la
presenza femminile nella gestione del sistema del Credito
Cooperativo e nellimpresa.LAssociazione si propone, inoltre, di
rafforzare la vicinanza delle BCC alle comunit locali. Il Consiglio
Direttivo composto da 11 membri, esponenti donne di altre BCC
italiane, di Iccrea Banca Impresa, di Federcasse ed Agrileasing. ,
pertanto, una importante occasione di incontro, confronto e
condivisione, oltre che di arricchimento personale e professionale,
che servir a me personalmente e, certamente, anche alla Banca.
In un momento di forte crisi finanziaria, quale scelte
consiglierebbe al CdA della Don Rizzo e cosa differenzier queste da
quelle fatte da un qualsiasi istituto finanziario e di
credito?Credo che il Consiglio di amministrazione debba continuare
ad operare con grande senso di responsabilit e prudenza in
particolare nellerogazione del credito, senza, per, perdere di
vista i principi di mutualit che contraddistinguono le Banche di
Credito cooperativo, quali banche del territorio, rispetto agli
altri Istituti di credito. Bisogna mantenere ferma lattenzione alle
comunit locali dove la Banca opera, sostenendo leconomia reale, le
piccole e medie imprese e le famiglie, e questo tanto pi importante
nel periodo di grande crisi economica e di disorientamento che
stiamo attraversando. Credo che la Banca Don Rizzo possa avere un
importante ruolo nel sostegno e nel rilancio delleconomia locale,
promuovendo la crescita del territorio, finanziando le iniziative
di impresa, anche giovanili, che valgono e che hanno
11
LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
sostenibilit sul mercato oltre che la capacit di crescere
autonomamente una volta ottenuta la spinta iniziale. In questo il
nostro Consiglio di Amministrazione gode di una maggiore possibilit
di analizzare il valore e delle iniziative grazie alla conoscenza
diretta dei soggetti che operano sul territorio, rispetto a quanto
accade negli Istituti di credito pi grandi.Cosa ha la Don Rizzo,
ancora, della sua secolare tradizione cooperativa?Lattenzione
costante alle necessit finanziarie dei soci ed alle iniziative
economiche da questi intraprese, favorendoli nelle operazioni e nei
servizi di banca. La Banca Don Rizzo, inoltre, ha continuato a
mantenere vivi i valori del credito cooperativo, ponendo tra i
propri obiettivi anche quello di coltivare e valorizzare gli
aspetti sociali, mutualistici e culturali insiti nella tradizione
del credito cooperativo e che costituiscono i valori fondamentali
che hanno ispirato il nostro fondatore, Don Giuseppe Rizzo, e che
rappresentano i principi cardini del nostro statuto.
Cosa suggerisce ai giovani che vogliono fare impresa e come la
Banca Don Rizzo sta vicino a loro?Per fare impresa oggi, tanto pi
in Sicilia, ci vuole molta passione e spirito di sacrificio,
soprattutto allinizio della propria attivit, ed anche un po di
coraggio! La situazione economica in cui viviamo, infatti, non
certamente
facile, sia per la crisi che stiamo attraversando, sia a causa
del veloce processo di globalizzazione che ha avuto forti
ripercussioni sulle medie e piccole imprese. Il nostro sistema
burocratico e la forte imposizione fiscale,
inoltre,nonaiutanolimpresa.Maesistonoambitiincuiancora si pu
crescere, in cui la diversit e la particolarit, unite a forte
passione e professionalit, continuano ad essere elementi trainanti
e coinvolgenti, che possono condurre al successo di una iniziativa
economica. Credo, pertanto, sia importante avere buone idee, che
abbiano possibilit di concreta attuazione, da portare avanti con
forza e determinazione. La Banca Don Rizzo da sempre vicina ai
giovani. Questanno in particolare ha intrapreso una serie di
importanti iniziative, volte, da un lato, a garantire la possibilit
di accedere al credito in modo agevolato e, daltra parte, a
consentire lacquisizione nei giovani di una sempre maggiore
consapevolezza delle possibilit di lavoro offerte dal territorio, e
questo attraverso lorganizzazione di convegni, seminari corsi di
formazione e di management dimpresa per i giovani con operatori
esperti. stata, inoltre, da poco, inaugurata lAssociazione dei Soci
Giovani della Banca Don Rizzo, con lobiettivo di fornire opportunit
di crescita formativa, professionale e culturale per i giovani,
anche attraverso il confronto con il mondo imprenditoriale,
istituzionale e sociale del nostro territorio.
Un impegno, una scommessaSicuramente un grande impegno. La
scommessa da vincere, credo, sia quella di continuare ad operare al
meglio, incrementando le potenzialit ed eliminando le criticit, cos
da superare, con successo, il momento di crisi che ha investito
lintero sistema bancario italiano ed internazionale.
Guardando dallalto dei cieli la Sicilia, un giorno, Dio pens che
le bellezze naturali, che aveva elargito a questa terra fossero
poca cosa; necessitava creare un luogo ameno, che dalla montagna si
protendesse, degradando, fino al mare, un luogo, che fosse quasi
sul mare, simile ad una grande scogliera lunga e prominente, che
riuscisse ad ergersi dallacqua salata per essere ammirata, goduta
ed abitata.Pens di fornire tale luogo di un clima mite; pens,
altres, che allesterno si dilatasse verso il grande golfo aperto
sul Tirreno e allinterno fosse un via di comunicazione e di
passaggio per i pellegrini cha da Palermo si spostavano
versoTrapani,Erice,SegestaeMazara.E fu cos che cre Castellammare
del GolfoSe una tale leggenda fosse vera, potremmo,
orgogliosamente, affermare che la cittadina ha origini divine.
Certamente non cos.Ma lorgoglio deve, obbligatoriamente,
sussistere.Quando si parla di Castellammare per la sua storia, per
i rimandi fantastici che la caratterizzano, per lattualit, che la
connota.Un richiamo storico, che si rif a Tucidide, evidenzia che,
nella zona in cui sorge lodierna Castellammare, cera una notevole e
fiorente attivit socio-culturale.
Era allora lantico porto di Segesta e il grande scrittore
Cicerone la ricorda con il nome di Emporium Segestanorum ovvero
porto dei Segestani, attestante la condizione di floridezza
socio-culturale in cui si trovava la nostra cittadina. A circa sei
chilometri, sorgevano, e ci sono ancora le Terme Segestane,
frequentate dai pi illustri personaggi del mondo antico, tra cui
Ercole, Enea, Cicerone, etc. Nei secoli successivi lo sviluppo di
Castellammare si intreccia con quello dei Romani per tutta la
durata dellimpero fino alMedio Evo e, successivamente, con gli
Arabi, che,come si dice ancora, misiru a peri di varvaru Segesta e
si impadronirono del suo porto, dove costruirono una fortezza o
Castello a mare, denominato Al Madarig, cio I Gradini, quella scala
per la quale, ancora oggi dallaViaReFedericosiscendeallaMarina.Dopo
gli Arabi, il castello a Mare continu adingrandirsi con i Normanni,
gli Svevi, gli Angioini, gli
Aragonesi.Versoil1300Castellammareerailpiimportanteportogranario e
la sua costa era fornita di grandi serbatoi di grano per il carico
delle navi. Dalle grotte di Petrolo fino alla via degli Archi,
anche oggi, nel sottosuolo, potremmo trovare degli antichi depositi
di grano.
12
LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Il territorio: la nostra storia, le nostre citt, i
personaggi
Castellammare del GolfoUna leggenda sempre attuale
di Maria Antonietta Macr
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo
Successivamente, in seguito al decreto strappato dalle rivali
Palermo e Trapani a Re Federico che le proibiva il carico granario,
Castellammare si dedic alla produzione vinicola e riusc ad avere
unimportante marineria, soprattutto, di velieri, che trasportavano
vino nei porti di Anzio, Fiumicino, Civitavecchia, Livorno, etc.
dove si trasferirono molte famiglie di castellammaresi. ben chiaro
che lazione socio cultrale copre un arco temporale di tremila anni
di storia, di cui oggi rimane poca cosa, tracce di un antico
splendore, che, forse, non si ripeter pi.Restano, per, ancora
indelebili le narrazioni mitiche su Castellammare come quella del
fiume Crimiso. Narra la leggenda che Laomedonte, re di Troia, fece
uccidere Finodamante un nobile concittadino, che lo aveva in odio
con tutti i figli maschi, risparmiando invece le figliole che,
fuggendo, approdarono alla foce del fiume Crimiso, oggi San
Bartolomeo. Crimiso si innamor di una delle fanciulle, esattamente
Egesta e, per starle vicino, si tramut in cane. Tante furono le
effusioni tra i due che, dopo poco tempo, Egesta si accorse di
aspettare un bambino. Nacque, cos, Aceste, che, divenuto grande,
fond una citt nei pressi del Crimiso, che chiam, in onore alla
madre, Egesta, la Segesta tanto nota.Il Crimiso il fiume, che
prende il suo corso dalle acque provenienti dal Caldo, tra nubi di
vapori, sciabordio di brevissimi flutti, con acque caldissime,
verdazzurre, e che, scorrendo lento e tortuoso tra sinistre
altissime pareti di roccia a strapiombo, savviava allabbraccio del
mare, nellampio golfo, dopo avere confuso le sue correnti con
quelle di un altro gelido fiume, il Freddo.Il fiume Caldo nasce dal
monte Busecchio, dietro Calatafimi; il fiume Freddo dalla gola di
Sorice, dietro Alcamo.Oggi il letto del fiume ha una larghezza
molto limitata ed invaso da una fitta vegetazione di burda e
cannizzoli, piante palustri completamente inutili.Cos le acque del
Crimiso, un tempo limpide e trasparenti, sono gialle, limacciose,
stagnanti e la sua corrente impetuosa diventata inesistente, forse
senza quellalone di mistero e di suggestione che tanto dominava
intorno.Tuttaltro che tramontato invece il fascino del Castello,
che si erge dal mare quasi a sfidare i secoli, testimone muto di
millenni di storia intessuta di vicende ed avvenimenti.Le terrazze
mostrano una bellezza antica, un incantevole paesaggio, quasi
pittorico, appena uscito dallabile mano del suo creatore, che
lascia abbracciare con lo sguardo le antiche case dei pescatori,
ora abilmente trasformate in alberghetti, ristoranti, bar, il tutto
dominato dallazzurro, dal sapore salino delle acque, dallodore
penetrante del mare, che inebria ed incanta e seduce.Le ampie sale
del castello, ora incredibilmente mutate in sale conferenze e
mostre, richiamano al visitatore le feritoie baluginanti, le
romantiche bifore, e lartistica scala a chiocciola che, come dice
Diego Buccellato
Galatioto, par si sollevi dalle acque.Non si pu parlare del
Castello e dimenticare la Vasca della Regina, dove tra il
cancelletto e gli scalini che suscitano ancora curiosit e tra il
buio e la fuliggine dei ricordi che non sono noti, i ragazzi,
ancora oggi, si scambiano effusioni e dolcezze.La leggenda finisce,
intorno corrono muri alti di cemento, che proteggono il Castello e
la strada, ove puntualmente il visitatore, dinverno, corre in auto,
quasi rispondendo ad un arcano richiamo e, destate, passeggia,
instancabilmente, testimone di una bellezza ineguagliata.Pi oltre i
vicoli, ricchi di folclore, la Via dellArco, ove la luce del sole
si smorza in lievi colori, e poi Vicolo Timpa come un balcone sul
mare aperto e langolo della Maronna di lAgnuni e il ponte levatoio
sospeso tra due mari, in uno sfondo tutto azzurro, ed archi e
scalette che portano gi alla Cala.Questa Castellammare, questo il
suo fascino, queste le bellezzeOggi dominano case su case, palazzi,
villette,che la fanno dilatare verso la periferia che porta
direttamente alla Vaccheria o a Calatafimi Segesta.Ma sempre l,
illungo Corso Garibaldi, inesorabilmente, interrotto dalle tante
stradine, che lo tagliano e dai Quattro Canti, importante crocevia
per giungere alla Villa Margherita o in Via Marconi.Da una parte la
montagna; dallaltra il mare.Il nuovo e lantico in una fusione
affascinante, che solo Castellammare sa dare.
1313Banca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
Lo Zingaro: una naturache parla alluomo
di Maria Antonietta Macr
Sentieri lunghi,stretti, accidentati, in cui si inerpicano
pendii, creste, valloni, discese e salite; rocce aspre e maestose,
che si lasciano scorgere dai rami degli alberi e degli arbusti,
mentre gi si sente il mugghiare del mare, accompagnato dal vento di
maestrale; poderosi pulvini deuphorbia e palmette sontuose,
cespugli selvaggiamente intricati di rosmarino, che rendono
difficoltoso il cammino. Silenzio intorno, qui e l interrotto dal
fruscio dei cespugli e dal cinguettio di qualche uccello che pare
salutare. Tutto selvaggio, ma maestoso; tutto naturale, ma
imponente.Suggestione, meraviglia, magnificenza: questo Lo
Zingaro.Questa la prima Riserva Orientata Siciliana nata con la
legge regionale N 98 del 1981; a salvarla il movimento
ambientalista, che, con una vivacissima marcia di protesta, lott
contro la costruzione di una strada litoranea, che avrebbe dovuto
ricongiungere SanVito Lo Capo e Scopello, una strada, che sarebbe
stata
sicuramenteunaggressionealtrattodicosta,quellocompreso,cio,tralaCalaMazzodiSciaccaelaTonnarelladellUzzo.MagnificacorniceaffacciatasullaparteoccidentaledelGolfodiCastellammare,laRiservadelloZingarosiestendepercirca7chilometrinellapenisoladiSanVitoloCapo,chesiaffacciasulTirreno,traCastellammaredelGolfoe
Trapani ed ingloba un tratto di costa assolutamente incontaminata,
con calette e strapiombi suggestivi, che attirano i visitatori
provenienti da ogni parte del
mondo.Duelepossibilitdipercorso,checonsentonodiaccedereallariserva,quellodaNord,versanteSanVitoequelloche
si snoda a Sud-Est, da Scopello, pi agevole e meglio attrezzato dal
punto di vista ricettivo.Unica nel suo genere; unica per la
presenza di siti particolarmente importanti dal punto di vista
naturalistico e per il notevolissimo valore paesaggistico, la
riserva terra vergine, che si difende ed difesa dallaggressione
umana
mantenendo inalterato il suo volto; come se il tempo si fosse
fermato tra gli anfratti e i folti cespugli che offrono, in
compenso uno spettacolo inusuale: alberi di alloro, la malva, il
cappero, il carrubo, loleastro, e poi il frassino, il lentisco,
lagave, la palma nana; sembra che in questangolo di paradiso siano
state catalogate circa 700 specie di cui 20 endemiche o rare. Un
discorso a s meritano i fiori, dalle peonie e violacciocche ai
ranuncoli, ai giaggioli e poi la leggiadria delle eriche, dei
garofani, le antemidi in un tripudio di colori ed odori, che
esibiscono tutta la loro bellezza.Lo Zingaro fauna, per lesistenza
di una molteplicit di
uccelli,ben39speciechenidificanonellevarienicchieecologiche; una
avifauna non trascurabile costituita dal corvo imperiale,il passero
solitario, la coturnice, le cornacchie e le gazze, il falco
pellegrino, le poiane. E poi conigli, ricci, istrici Una quantit
ricca, che sottende lesistenza di una connotazione climatica
particolare, mai riscontrata in nessun altro tratto della costa
siciliana.Lo Zingaro mare, ora turchino, ora celeste, cangiante
verso il blu, il ceruleo, sempre cristallino e limpido, sempre
trasparente e terso, inimitabile irrinunciabile con i suoi
innumerevoli promontori, con gli scogli bassi e gli antri
sottomarini, con le piccole spiagge di ciottolo
14 Banca Don RizzoBanca Don RizzoBanca Don Rizzo
o di sabbie, un incanto che alla sera ti inebria, quando la luna
si specchia nellacqua e lascia intravedere il luccichio delle onde
leggermente increspate. Un mare che lambisce poderosamente le
bianchissime rocce in un gioco di silenzi e di dolcezze, che
evocano un tempo lontano.La Riserva anche archeologia, a
testimoniarlo sono gli studi nella grotta dellUzzo, in cui sono
stati rinvenuti scheletri e corredi funerari utili per la
comprensione della civilt mediterranea, ma anche storia per le
tracce di capanne abitate da pastori durante il periodo dello
svernamento prima della transumanza.Un paesaggio, lo Zingaro che
vuol dire aria tersa, che richiama la montagna scabra, aspra,
difficile, inospitale, che sa di vento, quel vento che, se soffia,
sembra qui cantare armonie mai ascoltate.Ma esso stesso armonia,
quandodona al visitatorele sue bellezze e ne esige rispetto, quando
elargisce i suoi profumi, che non regala, quando i rumori parlano e
dicono suoni infiniti. pace, che riempie lanima e la mente;
ricchezza, che allarga il cuore, stanchezza, che parla alluomo
delluomo. natura, che sa di natura. lo Zingaro.
1515Banca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don RizzoBanca Don Rizzo
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LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
La macchina del tempo nei locali del Castello arabo-normanno di
Castellammare del GolfoIl Museo etno-antropologico Annalisa
Buccellato
di Filippo Nobile
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo
Entrare oggi in un museo della civilt contadina come entrare in
una macchina del tempo che ci conduce nei secoli passati, in un
luogo lontano dove recuperare la propria ricchezza culturale
attraverso un patrimonio di testimonianze che rievocano lo spirito
dellepoca, un ventaglio di sensazioni profonde, odori e
immagini.Siamo nei locali del Castello arabo-normanno di
Castellammare del Golfo dove, da oltre dieci anni, ha
sedeilMuseoetno-antropologicoAnnalisaBuccellatoedove ci accoglie il
prof. Giuseppe Buccellato, presidente dellAssociazione che lo
gestisce. A lui abbiamo chiesto di farci da guida in questo breve
viaggio nel tempo.Il museo organizzato in piccole aree espositive a
tema che occupano sette sale del castello, fra cui le stalle, il
granaio e larmeria, esordisce il nostro cicerone, mentre ci mostra
le prime collezioni di radio, giornali, riviste, telefoni, macchine
fotografiche, cineprese e grammofoni, esposti allingresso, che
timidamente sembrano volere annunciare lesplosione della
comunicazione di massa del nostro tempo. Le varie sezioni
riguardano i seguenti temi: la scrittura, le immagini e i suoni; il
frumento, il pane e la pasta; la terra e il lavoro; la vite e il
vino; il latte, il formaggio e la ricotta; il frassino e la manna;
il miele e le api; le trame e gli intrecci; i pesi e le misure; i
ricami, i pizzi e i merletti; gli arredi e le suppellettili; le
arti e i mestieri.
Professore Buccellato, quanti sono i reperti esposti nel
museo?Glioggettichecompongonolaraccoltasonooltre3.000,tutti
catalogati secondo i dettami della Sovrintendenza
aiMonumentieBelleArtietuttiprovenientidallaSiciliaoccidentale.
La nostra visita si svolge fra uninfinit di oggetti piccoli e
grandi, ormai scomparsi, che accendono la nostra curiosit. Ci
imbattiamo in un telaio del 1863; unprezioso mulino in pietra a
trazione animale, anchesso ottocentesco, che forniva una farina
forse non molto raffinata ma preziosa per soddisfare il fabbisogno
di unintera fattoria; un corredino finemente ricamato, del 1905;
una collezione di oltre trecento antiche scatole di latta
pazientemente raccolte da Enzo Navarra; due abiti da sposa, della
fine dell800; un prezioso mantice in legno e cuoio del 700; un
carretto siciliano dei primi del 900. Mentre proseguiamo il nostro
giro, notiamo chelallestimento permette quasi sempre allo
spettatore di fruire in maniera adeguata dei pezzi esposti, che
sono collocati alla giusta altezza e godono di unefficace
illuminazione sia artificiale che naturale. Notiamo anche il
fascino delle piccole finestre presenti in tutte le sale dei piani
superiori del Castello, che, offrendo una suggestiva vista sul
lungomare col frastuono delle auto e dei motorini, creano anche una
sorta di controcanto rispetto allatmosfera del museo che stiamo
vivendo e richiamano il visitatore alla curiosa relazione fra
passato e presente.Le sale sotterranee con i muri in pietra viva,
che ospitano i mestieri, non godono del beneficio della luce
naturale, ma non per questo sono meno affascinanti. Qui troviamo
strumenti di lavoro e manufatti di mestieri ormai scomparsi, come
quello del carradore con i suoi sofisticati attrezzi per costruire
e riparare carri e carrozze; quello del conciapiatti con il suo
rudimentale trapano a corda per forare i cocci che poi cuciva col
ferro filato, il fabbricante di campane e campanacci con i suoi
stampi, martelli, pinze, tenaglie e crogioli per ramare, dai quali
usciva il suono armonico che accompagnava le mandrie.
Tradizioni a Castellammare del Golfo
1717Banca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
Tradizioni a Castellammare del Golfo
Parliamo ora del target di riferimento: a chi si rivolge il
Museo?In particolare ai giovani che, percorrendo le sale
espositive, hanno modo di ammirare oggetti frutto della creativit
delle passate generazioni, di cui nemmeno lontanamente sospettavano
lesistenza. Ma anche ilpubblico meno giovane vi pu trovare
molteplici spunti dinteresse e questo riguarda non solo gli
studiosi della civilt contadina, ma anche la gente comune e
soprattutto i numerosi turisti che ogni anno scelgono i nostri
luoghi per trascorrervi le vacanze, ai quali si vuole offrire,
oltre al godimento delle bellezze naturali, anche una pi ampia
conoscenza storico-culturale del territorio.
Lillustrazione degli oggetti affidata, oltre che alla
esposizione in sezioni tematiche, anche alle didascalie in lingua
italiana e in dialetto siciliano.
Quali strumenti promozionali sono usati per far conoscere il
museo?Intanto, gli strumenti usuali, come un sito internet
interattivo www.annalisabuccellato.it e depliant illustrativi. Poi,
tre anni fa abbiamo avviato una rassegna chiamata Il Museo racconta
dedicata ogni anno a un temasempre diverso che prevede un programma
di convegni, spettacoli musicali, concerti, degustazioni, mostre
fotografiche, laboratori live, visite guidate allinterno del museo,
balli popolari, e soprattutto, portando in piazza gli oggetti
inerenti, proponiamo delle rivisitazioni storiche di antiche
tecniche, infine expo di produttori e operatori del territorio che
hanno un legame col tema trattato.
La prima edizione Di Pane in pasta, la seconda Il Latte e
ilMiele,hannoriscossoungrandesuccesso.
Quali sono i prossimi obiettivi?Questanno abbiamo avviato un
progetto per le scuole, La scuola visita il museo, nel quale sono
previste visite guidate e laboratori didattici dedicati ad alcune
attivit, dando lopportunit ai ragazzi di utilizzare direttamente
gli attrezzi tradizionali impiegati nel passato.
Criticit?In primo luogo, la difficolt di coprire le spese con le
entrate. Lobiettivo pi importante sarebbe quello di fare camminare
il museo con le sue gambe, ma allo stato attuale ci appare
complicato. E poi, una scarsa attenzione degli Enti pubblici nei
confronti delle attivit culturali.
18
LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Tradizioni a Castellammare del Golfo
Il restauro del Crocifissoin sughero
di Elena Vetere
Quando nel 2008, mi fu commissionato, dalla Banca Don Rizzo, il
restauro del Crocifisso ottocentesco della
ChiesaMadrediCastellammaredelGolfo, rimasimoltoperplessa perch non
conoscendo ancora lopera se non sommariamente, ero convinta che
forse la priorit andava ad altre opere sicuramente pi pregevoli e
in condizioni conservative
peggiori.Mabenprestoecongrandestuporedovettiricredermi.Dopo i primi
saggi stratigrafici, mi accorsi che il colore originale si trovava
sotto quattro strati di colore e due di stucco. Fu una gioia quando
scoprimmo che il perizoma mal pitturato, in realt era in oro
zecchino e la scoperta ancora pi significativa fu la decorazione ad
estofado ancora intatta sulla parte retrostante del perizoma.
Questa particolare tecnica fu importata dagli spagnoli nel 500 e
usata fino alla seconda met del seicento. Infatti gi questo primo
particolare mi indusse a pensare che il crocifisso fosse molto pi
antico. La pulitura della scultura stata fatta completamente a
bisturi poich, vista la delicatezza del manufatto si preferito
limitare luso di solventi che potevano risultare troppo aggressivi.
In realt rimuovendo le sovrastrutture aggiunte negli anni, anche
lanatomia risultata modificata con accenti significativi nella
drammatizzazione espressiva e nella plasticit scultorea. A questo
punto la convinzione che il Crocifisso risalga alla fine del
cinquecento diventata una certezza.
Malaspettopiinteressantedituttalopera,latecnicacostruttiva. La
scultura, a grandezza duomo, scolpita nel sughero, con una tecnica
a tutto tondo che prevede inserti di sughero modellati e assemblati
da chiodi di incannucciate, una tecnica che nella nostra cultura
non
trova riscontri. Infatti nellItalia del sud le uniche opere in
sughero, conosciute, sono quelle presepi ali con statuette della
grandezza di 60 cm al massimo. E non vi alcun riscontro con la
statuaria trapanese del legno, tela e colla, dove il sughero usato
solo come riempimento. A questo punto le nostre ricerche si sono
estese e spostandoci in Toscana, abbiamo visto che le uniche
analogie le ritroviamo solo in due crocifissi, attribuiti
rispettivamentealVerrocchioealPollaiolo.Daquilaricercasulla
provenienza dellopera. Il crocifisso fu donato ai Padri Carmelitani
da una famiglia di origini alcamesi, trasferitasi a Firenze.
Quindi, non difficile pensare che lopera fu commissionata ad un
artista toscano. Il crocifisso fu anche vittima di un incendio,
infatti sono stati ritrovati segni dei danni subiti e le mani,
unici elementi scolpiti in legno, sono sicuramente postume. La
complessit e limportanza dellopera meriterebbe sicuramente studi pi
approfonditi e sarebbe auspicabile lintervento di storici dellarte
per far luce su unopera unica nel suo genere.Il restauro stato
molto complesso e la D.L svolta dal Dott. Bartolomeo Figuccio,
funzionario della Soprintendenza di Trapani, stato un momento di
confronto molto utile al fine della corretta riuscita del lavoro.La
reintegrazione pittorica stata fatta con una tecnica riconoscibile,
il puntinato, che permette una lettura completa dellopera senza
alterarne loriginalit.Oggi il Crocifisso troneggia in tutta la sua
maestosit sullaltare Maggiore della Madrice di Castellammaree
grazie allintervento della Banca Don Rizzo stato possibile
restituire al pubblico godimento unopera di grande valore artistico
e religioso.
Particolare del volto dopo la pulitura Particolare del volto
stuccato Particolare del volto a fine lavoro
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo
1919
Tradizioni a Castellammare del Golfo
Banca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
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LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Tradizioni a Castellammare del Golfo
considerazionechenellavicinaSanVitoLoCapocuisiamocollegati dalla
splendida Riserva Naturale Orientata dello
ZingaroafinesettembrecelebranoilCousCousFest.Ven-ne ripresa unidea
della socia Rosanna Fasulo che qualche anno prima aveva pensato ad
una qualche manifestazione che avesse come scenario naturale il
centro storico di Ca-stellammare con le sue caratteristiche
scalinate che furono allorigine della definizione araba data alla
cittadina del
gol-foAlMadarig(lescale).LideavennetrasformatainprogettodallasociaMariaTese
presentato alla Regione Siciliana, Assessorato al Turismo, da
questi valutato positivamente ed inserito fra le manife-stazioni
direttamente promosse e di conseguenza finanzia-to anche se
parzialmente.Ai ragazzi di Z.E.P. (Zero Euro Production) che
affiancano, da allora, lattivit della Pro Loco fu affidato, infine,
lincarico di realizzare la manifestazione cosa che hanno sin qui
mirabil-mente fatto nelle 5 edizioni precedenti.Fu subito un grande
successo forse anche per il particolare momento storico in cui fu
realizzata la prima edizione, ma le successive hanno solo
confermato la bont delliniziativa. Oggi P.L.A.S. per il consenso e
lenorme successo ricevu-to fra le manifestazioni al vaglio della
Regione Siciliana per essere inclusa fra le manifestazioni di
grande richiamo, direttamente promosse e di conseguenza annualmente
finanziate. Ci auguriamo che ci possa avvenire al pi pre-sto anche
perch i costi di realizzazione sono sempre pi onerosi e non
facilmente sostenibili. A tale proposito un sentito ringraziamento
va rivolto alla Banca di Credito Co-operativo Don Rizzo, che sin
dal primo anno ha sostenuto le attivit promosse dalla nostra
Associazione.
Come nasce un evento P.L.A.S.Per le Antiche Scale
di Nello DAnna
LAssociazione Turistica Pro Loco di Castellammare che mi onoro
di rappresentare sin dalla propria costituzione avve-nuta nel
giugno del 2005, nasce su iniziativa di alcuni vo-lenterosi
privati, professionisti ed operatori nel settore del turismo e
sulla spinta dellallora Assessore al Turismo, che aveva palesemente
espresso la necessit di poter contare sulla collaborazione di
qualcuno che affiancasse lammini-strazione Comunale nella
promozione del territorio, nella valorizzazione delle realt e delle
potenzialit naturalisti-che, storiche,turistiche ed
enogastronomiche.Daltronde le finalit che si prefiggono le Pro Loco
sono proprio quelle della promozione del territorio.Nellanno 2007,
in uno dei periodi pi bui della storia pi recente di Castellammare,
per lo scioglimento dellAmmi-nistrazione e del Consiglio comunale,
la Associazione turi-stica Pro Loco sorta appena 2 anni prima, si
assunse lonere, in sostituzione dellAmministrazione, di mettere in
cantiere una serie di iniziative al fine di rendere quanto pi
grade-vole il soggiorno nella splendida cittadina, cos ricca di
bel-lezze naturali, ai tanti turisti e visitatori che, nella
stagione estiva, ci onorano della loro presenza.Essendo state
accantonate dalla Commissione Prefettizia quelle manifestazioni che
lAmministrazione Comunale annualmente si faceva carico di
promuovere e finanziare, (fra queste particolarmente suggestiva la
Rievocazione Sto-rica), si cominci a lavorare su una manifestazione
a carat-tere artistico culturale, che coinvolgesse la citt ed i
suoi ospiti, che richiamasse linteresse dellintera provincia e che
allo stesso tempo nel tentativo di destagionalizzare venisse
realizzata in un periodo che non ricadesse in pieno agosto, e cos
fu scelta la seconda settimana di settembre anche in
Banca Don RizzoBanca Don RizzoBanca Don Rizzo
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LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Tradizioni a Castellammare del Golfo
pizzerie, bar, alberghi e bazar, senza perdere il suo fascino,
senza grandi clamori. Nel borgo tutto a misura duomo, di sentimenti
e di amore per la vita.Certo se fosse rimasto incontaminato, se
fosse stato risparmiato dalla mano delluomo che ha dato vita a
processi di edificazione, forse avrebbe meglio rivelato la sua
natura selvaggia e guardinga.MaguardingoScopello lo,comunque,
lesuestradinecon grandi ciottoli, quelle viuzze che scendono
degradando, gli scaloni e i gradini, le basse case che si
arrampicano le une sulle altre sono lespressione di un paese che
vuole restare inalterato.Nel baglio, poi, i tanti negozietti, che
stimolano il turista, le sedie dei bar e i tavoli dei vari esercizi
di ristorazione non sembrano disturbare il borgo, che, al di l,
oltre labitato, solenne, maestoso, originale, con le sue terrazze
che quasi conducono gi, gi fino al mare.Scopello appartiene alla
natura, appartiene al mare, appartiene a chi lo conosce, a chi lo
sente intimamene suo.I faraglioni appaiono come giganti che si
ergono dal mare; gli innumerevoli scogli tanto scivolosi con la
leggera coperta di alghe che regala loro unintensa colorazione
verdastra, sembrano insidie silenti per il nuotatore distratto, ma
regalano ancoraggi formidabili per chi vuole avere un diretto
rapporto con il mare.E un rapporto Scopello lo chiede in termini di
salvaguardia delle sue mura, di difesa delle sue coste, di ossequio
verso la sua natura.
Scopello: una borgatadaltri tempi
di Maurizio Aiello
Tra le bellezze che costituiscono il territorio di Castellammare
del Golfo dobbiamo annoverare Scopello.Si tratta di un antico
borgo, che alle origini, dallalto di una collina, dominava lo
splendido golfo di Castellammare. Se facessimo un viaggio nella
memoria delluomo e della natura, scopriremmo che Scopello affonda
le sue radici lontano nel tempo.Gi nel III secolo a.C., nelle sue
vicinanze, sorgeva il villaggio di Cetaria, i cui abitanti erano
abili pescatori. Della sua esistenza, nel periodo arabo, ne parla
un testo di Yqt, in cui viene chiamato Usqubul. Scoupellos appare
in un documento del 1097 e trae origine dai faraglioni o dagli
scogli. Gli abitanti di Scopello si dedicavano abilmente anche alla
pesca del tonno. Questa loro bravura ha origini arabe. Infatti gli
Arabi, nelMedioevo, quando siinsediarono in Sicilia, costruirono le
tonnare, come quella
diScopello.Miseroinoperaunsistemadiretifisse,perlapesca del tonno,
che prese il nome di tonnara.Essi avevano notato che il tonno, in
prossimit della costa, se incontrava un ostacolo, non tornava
indietro, ma girava intorno. Allora pensarono di escogitare un
sistema di camere, costituite da reti fisse, poste in mare, in modo
tale che i tonni, proseguendo, andavano a finire nellultima grande
camera, dove i tonnaroti laspettavano per arpionarli e issarli
nelle barche.La tonnara di Scopello era un piccolo villaggio,
incastonato
inunanaturarigogliosa,dovealloggiavano37tonnaroti.Questo locale si
chiamava vicaria. Era l che abitava per tutto il periodo della
pesca (da aprile a giugno) la ciurma, mentre il raisi, che stava
con la propria famiglia, in una casa a parte, era il capo della
tonnara. Egli dava ordini ai tonnaroti, durante le operazioni della
pesca, a suon di fischi. Questi pescatori, per rendere pi
accettabile il loro duro lavoro, cantavano antiche canzoni, dette
cialome.Maritorniamoalnostrocentrodigravit:Scopello.Questo
pittoresco borgo marino, oggi, meta di molti turisti, si pu
definire la porta della Riserva dello Zingaro. Il turista, per, non
passa da Scopello, si ferma per godere la sua atmosfera di altri
tempi. Nella piazzetta scopre subito una fontana con abbeveratoio,
retaggio di una fiorente pastorizia. Se, attraverso la porta ad
arco, si inoltra nel baglio, che era un real sito borbonico, dove
ancora si notano le tracce di una residenza secondaria di caccia
del re Ferdinando, prova una sensazione strana, come se si
ritornasse a ritroso negli anni, gustando larchitettura sobria e
modesta degli ambienti circostanti e dello spazio centrale,
dominato da una pianta secolare.Destate il borgo si anima, prende
vita con i suoi ristoranti,
Tradizioni a Castellammare del Golfo
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
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LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Tradizioni a Castellammare del Golfo
Banca Don RizzoBanca Don Rizzo
di Frasassi, o alle dieci pi belle grotte italiane come quelle
dellAquila, di Frosinone, di Castellana, ricche e pullulanti di
stalattiti, stalagmiti, laghetti e cascate oltre ai drappeggi di
calcite e alle bizzarre forme di erosione delle volte. doveroso
intanto una precisazione: bisogna parlare di
gruppodelMonteInici,costituitodallomonimomontepi alto, dalla punta
pi bassa che Pizzo Teleffio, e da Pizzo Niviere e da Pizzo Stagnone
che si protende dominando Castallammare, quattro vette dunque, in
cui si possono riconoscere diversi aspetti morfologici che danno
origine a litologie variegate, dalle terrazze calcarenitiche di
Scopello alla conformazione ciottolosica di Guidaloca, allarenile
sabbioso della spiaggia.La litologia muta poi quando si lascia
Castellammare e ci si imbatte in un paesaggio ora con pareti
scoscese, ora con tratti a faglie o altre con fenomeni di
dolomitizzazione. Il tutto accompagnato da una flora diversificata
figlia di un clima temperato che d vita a piante come la palma
nana, i frassini, i fiordalisi, i giaggioli, il croco, fino
alla
Una bellezza sconosciuta:il Monte Inici
di Maria Antonietta Macr
Le bellezze di Castellammare del Golfo sono indiscutibili;
incontestabile il patrimonio paesaggistico che essa offre al
visitatore; notevole il fascino che promana dalle sue spiagge,
dalle calette, dagli anfratti, dagli angoli sperduti e silenti che
racchiudono una storia, un evento, una fantasia anche; misterioso
il suo monte, il monte Inici per lappunto, che si staglia
inesorabile verso il golfo sovrastandolo con la sua imperiosit,
quasi come un gigante che esige rispetto e considerazione. A ben
guardare, come dice Tot Sammataro, MonteInici merita tanta
attenzione, esso uno scrigno ricolmo di preziosi gioielli,come la
sua struttura geologica e levoluzione genetica delle sue cavit, la
flora che lo ricopre e gli insediamenti o le loro tracce che
segnano il tempo della sua et produttiva.Il cuore di monte Inici
ricco, splendido come un diamante di grande caratura, come un astro
che brilla oltre le sue possibilit; le sue cavit possono
considerarsi, senza tema di smentite,pari alle Cuevas del Drag
diPalmadiMaiorca,allegrottediNettuno,aquelle
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Tradizioni a Castellammare del Golfo
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vasta gamma delle orchidee, delle ofridi.MalacavitdelMonteInici,
il tesoropi inesploratoe unico nel suo genere, con aggregazioni
calcitiche estese la cui bellezza inenarrabile.Nella parte
meridionale della vetta si ergono le scarpate strapiombanti che
lasciano intravvedere due grotte, dalle quali ci si immette in due
cavit: lAbisso del Cavallo, detto pure dellEremita e lAbisso dei
Cocci.La loro origine geologica probabilmente dovuta al ununica
strutturazione carsica e gli abissi si saranno formati grazie al
drenaggio delle acque superficiali nellinterno carbonatico.La prima
grotta che deve il nome anche alla presenza di un eremita che vi ha
abitato per lungo tempo in totale solitudine, si estende per circa
4 chilometri con un dislivellodi300metricontre
ingressiavariequote,hala sua peculiarit nelle conformazioni a
cupola. Veree proprie volte che si sono formate dallaccumulo a
guisa di stalattiti di guano dei pipistrelli, trasformato dalle
acque sulfuree in carbonato apatite. Un effetto suggestivo quello
che ne deriva per tale grotta che oggi viene anche chiamata Grotta
dello Spirito o grotta di Brando e che risulta ancora pi suggestiva
se si tiene conto che non un ecosistema marino n tantomeno
collinare. un contesto tipicamente montano che lascia chiaramente
intuire la presenza di popolazioni le quali si sono spinte verso
lalto forse per sfuggire al pericolo incombente del mare o forse
per liberarsi dalloppressione di altre popolazioni vicineAltra
incredibile suggestione offre Labisso dei Cocci, cos definito
proprio per lincredibile quantit di cocci che sono stati rilevati.
Ha unestensione di circa 2 chilometri,
unaprofonditmassimadi300metriesisviluppaperlopi in
orizzontale.Leffetto scenografico unico: spazi stretti che si
allargano per poi stringersi e dilatarsi in una continua alternanza
che consente di vedere cortine stalattitiche, stalagmitiche e
candelabri per immettere ancora in saloni le cui concrezioni
assumono colorazioni variopinte, ora bianche, ora gialle che
sfumano nellocra, nel rosso ruggine fino a divenire rosa. Colonne
formatesi dallunione di stalagmiti e stalattiti in una sorta di
bacio il cui effetto e strabiliante, e poi cannule e poi ancora
pisoliti e ancora vele. E i laghetti il cui brillio incanta e il
silenzio che suggestiona, rapisce, avvolge quasi fosse un omaggio a
tanta bellezza.Regalo di madre natura queste grotte, ma anche
regalo di Castellammare la cui posizione tra il monte ed il mare
espressione di una generosit per i suoi abitanti, per i visitatoti,
per gli studiosi, per quegli speleologi armati di passione e
sacrificio che hanno scoperto tutto questo. Regalo di un tempo che
fu e che resta inesorabilmente vivo nel nostro presente.
Basti solamente pensare alle varie dominazioni che ha subito
lungo la sua millenaria storia, finestra sul Tirreno e punto
dapprodo degli Elimi e, poi, dei Romani. Come non nominare poi i
normanni e gli Svevi, che per lungo tempo decantarono le meraviglie
ed i colori incontaminati di questo territorio. facile, dunque,
scorgere edifici frutto dei dettami di uno stile eclettico che non
ha mai abbandonato lamore per il mare, quello da vivere, da far
vivere e quello da gustare. Una lunga storia alle spalle, che la
gente di Castellammare non dimentica e di cui pu andare fiera. Sono
proprio le persone che completano il quadro di questo incantevole
porticciolo, prima peschereccio ed ora turistico, quasi del
tutto.Solari, come la propria terra, disponibili e con il sorriso
sulle labbra, tipico delle zone del sud legate al mare, alle navi
che approdano e a quelle che partono.Gente estroversa, con la quale
anche conversare ti mette di buon umore. Provate ora a miscelare
questi ingredienti, shakerate per bene e avrete Castellammare del
Golfo di oggi. Luogo ideale per le vostre vacanze da sogno.
Marecristallino, tradizionidelpassatoancoravive,genteraggiante e
disponibile. Insomma, gente di mare per vivere il mare.Gente
splendida come i docenti corsisti di questo corso che hanno dentro,
visibilmente ancorato, quanto di meglio questa terra stata ed , con
la sua storia ma, pi ancora, con la devozione alla tradizione che
non deve e non pu scomparire.Un mare da gustare nella sua pienezza
nei suoi tantissimi ristoranti. Uno pi suggestivo dellaltro e tutti
davvero capaci di lasciar scorrere, dentro, i profumi e i sapori,
di una terra squisitamente e volutamente affascinante. Li vogliamo
ricordare, senza far torto a nessuno: Antiche scale, in Corso
Bernardo Mattarella,
angolovillacomunale,inViamedici,7/9.IltitolaredelristoranteAntiche
Scale, il Signor Giacomo Giordano, ha saputo valorizzare la
tradizione gastronomica locale grazie allutilizzo giornaliero di
prodotti tipici rigorosamente freschi. Il ristorante mette a
disposizione dei clienti una buona scelta di piatti e prodotti
tipici della tradizione gastronomica locale. Un servizio
particolarmente attivo e veloce, una struttura davvero accogliente
e una gestione che vi far sentire fin da subito a casa di amici.
Tra le specialit: Polpette di sarde a beccafico, Cappuccetti
fritti, Ostriche gratinate, Cozze gratinate, Uova di tonno, Pasta
con finocchietto e sarde, Linguine con gambero rosso. Lo Chef
consiglia: Spaghetti con uovo di tonno e gambero rosso, Busiate con
spada e melanzane, Pappardelle al sugo di cinghiale, Linguine
allastice, pescato del giorno;
Castellammare da gustare di Filippo Nobile
Qualunque sia lappellativo che diate in dono a questa terra, lei
vi dar ospitalit con il suo sole splendente, la natura incorrotta,
costellata di riserve marine e non solo, e le sue coste da sogno,
sfiorate da un Tirreno sempre pi azzurro e sempre pi
intenso.Sembra, ovunque tu sia visitatore o residente, di essere
sul mare, se si sollevano gli occhi, contemplando le nuvole che
galoppano velocemente tra la terra verdeggiante di limoni, arance,
ulivi e viti, ed il mare spumeggiante quando il vento lo increspa.
La costa di Castellammare del Golfo una terra di miraggi, vuoi
anche per il sole cocente, e perch deliziosamente esposta ai venti
che linebriano dodor di mare e di pesce fresco; una terra
fantastica la nostra Castellammare; piena di dolcezza la sua marina
ancora visibilmente ancorata ad una pesca che non vuole e non deve
morire; resta nel mio ricordo pi come un viaggio immaginario che
come un vero permanervi, questo viaggio compiuto con i corsisti del
PON; un viaggio spesso astatico, quando guardo i gabbiani che si
lasciano trasportare tra terra e mare.Natura, arte, cultura e
tradizione si fondono l, dove basta buttare un occhio ad oriente e
sentire le isole Eolie, visibili solo quando laria si sta gonfiando
di pioggia, e con laltro scorgere la sempreverde macchia
mediterranea, proprio
lungolafasciacostiera,traAlcamoeSanVitoLoCapo,propriolungo il
tratto che ci lascia ancora sognare: Scopello con la sua tonnara ed
i suoi monumentali faraglioni e lo Zingaro, riserva incontaminata,
dove regna, tra il silenzio del mare e quello della terra, un mondo
che non deve scomparire. Possiamo considerare il golfo di
Castellammare come una sub-regione della Sicilia, poich le
tradizioni culturali e lattaccamento alla storia, ben si
distanziano dal resto della regione, rendendola unica nel suo
genere e tutta da scoprire.
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LA TRADIZIONE E LINNOVAZIONE
Tradizioni a Castellammare del Golfo
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la Trattoria dallo Zio Andrea si mangia bene, in Piazza Petrolo,
16; la Trattoria Geronimo, in Via GuglielmoMarconi, 121, il
Ristorante La Muciara, in Via Don LuigiSturzo 12; la Trattoria
Scopello, in localit Scopello, a pochi metri dai magnifici
faraglioni; Egesta Mare, inViafiume, a due passi da largo Petrolo,
adagiato su di una pittoresca scalinata, tra piante e odori
inebrianti, durante le
serateestive,tel.092430409,cel.3336832208,3939482183(ilristoranteEgestaMareoffreallasuaclientelaunavastascelta
di ricette siciliane di pesce preparate secondo le pi antiche
tradizioni. il posto ideale per pranzare o cenare immersi in una
silenziosa piazzetta a due passi dal centro storico e dalla marina
di Castellammare. Tra i piatti pi prelibati: Letto di caponata con
capucetti, Involtino di spada con rucola, Arancia con tonno
agrodolce, Cocktail
digambero,Insalatadimare,Millefogliealragdipesce,Busiata scampi in
salsa di pistacchio, Pesce fresco in bellavista, Gambero arrosto);
il Ristorante La Cambusa, di antiche tradizioni, lungo la
costeggiate del porticciolo turistico, in via Don Leonardo Zangara,
67, 0924 30155(location molto attraente, dai tavoli a sedere si pu
avere una vista del porto turistico di Castellammare del Golfo,
dista circa 20 metri dal mare. In estate il locale frequentato da
tantissimi turisti che apprezzano la qualit del cibo e dei prodotti
del ristorante. Il pesce fresco mostrato in una vetrina dinnanzi al
locale, viene pescato in zona cosi da essere veramente fresco e di
ottima qualit. Con oltre quindici anni di storia, La Cambusa il
luogo ideale per chi intende degustare delle ottime proposte a base
di pesce appena pescato. Il ristorante ubicato in un luogo
incantevole, immerso in un suggestivo scenario che si affaccia
direttamente sul mare, un luogo tanto bello quanto i piatti
proposti, curati nella presentazione come solo pochi sanno fare.
festival di sapori e di colori che si fondono per regalarvi momenti
di straordinario relax. Tra i piati tipici lantipasto della Cambusa
con prodotti pescati al momento in base al pescato del giorno, il
Cous cous di pesce, le Busiate di pasta fresca del Golfo, pescato
del giorno in bellavista, zuppe di pesce fresco, cartoccio di pesce
fresco); il Ristorante Pizzeria Baida, in Contrada Castello Di
Baida,tel.092438029;ilRistorantePosidonia, inViaDonZangara,13;Dallo
Zio Andrea, inViaSantAntonino,cel.3930666323; il Ristorante
LaTerrazza, inViaMarcoPolo,a Scopello, tel. 0924 541198; Il
Ristorantino del Mons, in Via Vittor Pisani 2, angolo Piazza
Petrolo, a due passida una incantevole e suggestiva cala, tel. 0924
531031(ristorantino a gestione familiare ubicato nelle immediate
vicinanze del mare, propone una vasta scelta di specialit a base di
pesce. Lattenzione rivolta soprattutto alla freschezza del pescato
e alla selezione degli ingredienti. Consigliati i primi di pasta
fresca e molto casalinghi i dolci); il New Salvinius,
inViaDonLuigiZangara, 69, tel. 092430185;ilristoranteLa
Campana,inViaDelMacello12,inprossimit del Pub Silos, dunque, in
Piazza Largo Petrolo, tel.092430606;La Darsena, in Contrada
Spiaggia Plaia 1, tel.092430999;La Nuova Lampara Piccola, in
Contrada
SpiaggiaPlaia,17,tel.092431440;ilRistorante Pizzeria La
Duchessa,inViaDuchessa34,tel.092434900;AnticaBracediGaspareBeninati,inViaFrancescoCrispi,tel.092431770;LApprodo,
inViaDonLuigiZangara85, tel.092431525;La
TimpadiCusumanoFrancesco,inViaArcipreteMilitelli8, tel. 0924 31316;
Lo Zingaro, in Contrada Grotticelli Scopello, tel.0924541324; Il
Mulino di Scopello, in Ctr. Scopello 7, a pochi passi dal centro
storico del piccolo borgo e con vista mozzafiato sul golfo di
Castellammare, tel. 0924 541336 (la cucina dai profumi marinari e
daitocchi originali offre specialit tipiche siciliane, come la
pasta con i finocchi e sarde e piatti che racchiudono i moderni
valori nutrizionali che spaziano dalle busiate di cernia e ricciola
agli agrumi di sicilia, alla caponata di pesce spada, al tonno
fresco, i gamberoni, il cous cous di pesce, fino ad arrivare alla
specialit di carne ai ferri con Angus. E chiaramente come vuole la
tradizione dolciaria siciliana il cannolo che il ristorante il
Mulino proponecon una cialda al cacao molto croccante ricoperta con
la ricotta fresca, la cioccolata calda e accompagnato da una
composta di marmellata darance); Il Patio, affascinante
ristoranteinviadonLeonardoZangara,53,allaCalaMarina,sullo splendido
e caratteristico porto di Castellammare
delGolfo,tel.092435110ecel.3332339294(dipregioilcouscous di pesce
alla trapanese, il couscous con gamberi e patate in cestino
croccante, il couscous alla pantesca, il couscous con ortaggi
dorati, pistacchi di Bronte, capperi ed erbetta cipollina servito
in abbinamento con marsala vergine, couscous mamma Africa con zuppa
di verdure dolci, patate, verza e montone; e, poi, le zuppe
marinare, come la zuppa di vongole, limpepata di cozze al limone,
la zuppa di frutti di mare e crostacei, la zuppa ricca di pesce e
crostacei; e, poi, i primi: ghiotta daragosta, spaghetto spezzato
in zuppa daragosta alla marettimara, riso gattopardo, riso
carnaroli al sugo nero di seppia con sorbetto tiepido di gambero
rosa e ricci in cascata, risottino mare chiaro, marinara bianca con
frutti di mare e asparagi di mare, ravioli di granchio al sugo di
crostacei, spaghetti con ricci di mare, tagliolino alla carbonara
di gamberi con bottarga di tonno rosso, busiate con carciofi e
pescatrice, spaghetti con vongole e pomodorini, busiate con macco
di fave e cozze, casarecce alle uova di san Pietro, con pistacchi e
basilico, busiatino alla maccusa, con pesto alle mandorle, gamberi
e melanzana tunisina, gnocchi croccanti al forno, con guanciale,
formaggi freschi e pistacchi di Bronte, anelletti in barca di
melanzane, al sugo di pomodorini e basilico con tuma gratinata,
busiata al pesto trapanese, con patate e melanzane fritte;
profumati i secondi di pesce: tasca di pesce spada alle mandorle
con sughetto al pomodorino e basilico, tagliata di tonno con
doratura di erbette e mandorle sul letto di verdure e germogli,
calamari muttunati di couscous e olive con sughetto allisolana,
tranciotto di cernia al sale grosso, fritto ricco di paranza,
grigliata mista, trancio di pesce spada alla brace,
gamberonirossidiMazaraallabrace,pescatodelgiorno,aragoste e astici
delle Egadi).
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Tradizioni a Castellammare del Golfo
Banca Don Rizzo N. 2 2012Banca Don Rizzo
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IL NOSTRO IMPEGNO
Medaglie
Il progetto dei fratelli Domenico e Vito Sottile si proposto di
creare unazienda che sappia interpretare le esigenze del mercato
moderno e seguire le dinamiche evolutive, in un settore quello del
caff, in cui avevano maturato, precedentemente, anni di
esperienza.Allinterno dellazienda ciascuno di loro ha seguito le
proprie naturali inclinazioni, Domenico Sottile si occupa della
produzione, Vito Sottile delladistribuzione e
commercializzazione.Secondo vari studi di settore, le proposte
arrivate sul mercato del caff porzionato, supportate da adeguata
informazione e distribuzione, hanno ottenuto ottimo gradimento da
parte dei consumatori.La Soadi nasce dalla passione per il caff di
ottima qualit, che per molti legato allespresso del bar, ma il
cambiamento, il progresso e linnovazione ci permettono di eseguire
in maniera semplice, un perfetto espresso in casa propria ha
commentato Domenico Sottile.
Soadi, giovane azienda, nel campo del caff in cialdeLa passione
per linnovazione e la soddisfazione del cliente
di Giuseppe Butera
La Soadi nasce solo un anno fa, quando inizia il suo lungo
viaggio nel mondo del Caff di qualit, diventando subito, con le sue
miscele, un punto di riferimento per tantissime catene di
distribuzioni, supermercati, bar e pasticcerie e famiglie siciliane
e non solo.Una delizia in tazzina, un Espresso che rende la
degustazione del Caff unesperienza unica; la missione che
accompagna, fin dallinizio, questa giovanissima azienda.
Linstancabile ricerca per realizzare la sua idea di Caff Espresso
eccellente nel tempo diventata per questi giovani imprenditori una
vera e propria filosofia aziendale; un metodo di lavoro efficace
per ottenere la qualit speciale delle miscele.La Soadi, unazienda
emergente operante nel settore del caff monoporzionato, nello
specifico delle cialde, avente sede a Castellammare del Golfo, che
distribuisce e commercializza sia nel settore della grande
distribuzione organizzata sia negli hotels, ristoranti (HORECA) di
buona parte della Sicilia.
Banca Don Rizzo
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Il caff Soadi, viene prodotto in cialde di carta filtro ed una
volta inserito nella macchina per il caff, premendo semplicemente
il tasto dellerogazione, lespresso pronto. Si verifica un fenomeno
che potremmo paragonare ad una rivoluzione che risponde alle nuove
esigenze dei consumatori.Secondo una ricerca svolta nel 2011, vi
stato un calo nel consumo di caff al bar ed un progressivo aumento
del caff monoporzione soprattutto di
quelloconrapportoqualit/prezzopivantaggioso.Lidea di consentire, a
chiunque, esperto o meno, di farsi un buon caff il punto di svolta,
unito dal fatto che un sistema pulito, infatti, permette di non
sporcare durante lesecuzione.Seppure legati, affettivamente, alla
caffettiera, lecito pensare a disponibilit verso il cambiamento
delle proprie abitudini con la macchina per caff, che in maniera
veloce, bastano pochi secondi, ti permette di eseguire un espresso
come al bar. I due giovani imprenditori della Soadi amano
linnovazione e desiderano che tutti possano avere una macchina per
espresso in cialde e seguire linarrestabile passo del progresso,
come successo con altri elettrodomestici a suo tempo.Detto cos
sembrerebbe un discorso legato solo al ricavo cio pi macchine -
maggiori guadagni, in realt vi un pensiero filantropico alla base,
poich il progresso reale quando consente ad ogni uomo di usufruire
della tecnologia, come pure di poter avere il meglio.La giovane
Soadi attenta anche al tema dellecologia, infatti, la cialda in
carta filtro pu essere smaltita nellorganico, per quanto riguarda
linvolucro esterno, sta vagliando altre possibilit che preservino
il prodotto, riducendo limpatto ambientale.La Soadi si propone come
obiettivi per il futuro: lincremento del mercato e della visibilit
nel territorio, risultati che solo il cliente permette di
raggiungere,
attraverso una politica aziendale fondata sulla crescita
qualitativa costante, unita al mantenimento di prezzi
competitivi.Lazienda acquista con particolare cura la materia
prima, facendo in modo di adoperare sempre il meglio sia come
tipologie di caff che come materiale dimballaggio, scegliendo solo
made in Italy certificato, perch la qualit del prodotto e la
soddisfazione del cliente ripagano sempre il produttore.La
formulazione della miscela stato un passo molto travagliato, che ha
richiesto molta pazienza e conoscenza del microcosmo caff, ma alla
fine ha permesso di creare, un espresso corposo, ricco di crema e
dal gusto intenso, corrispondendo cos ai
canoniidealihaprecisatoVitoSottile.Lazienda, continua la ricerca ed
i controlli qualitativi, lassaggio e la catalogazione di nuovi
caff, con il duplice obiettivo di creare nuove miscele e di
perfezionare quelle gi esistenti, al fine di arricchire le
caratteristiche aromatiche e il gourmet organolettico del prodotto
finito. Le cialde sono prodotte da un impianto industriale che
aspirato il caff tostato, lo macina, poi lo veicola nelle vasche e
lo pressa tra due fogli di carta filtro, non appena inserito nella
busta di carta plastica viene insufflato un gas che ne allunga
lemivita e ne preserva laroma fino allapertura.Come tutti sapete
stiamo attraversando un momento difficile, poich la crisi riguarda
ciascuno di noi, coinvolge ogni settore ed stato difficile mettersi
in gioco proprio adesso. Dobbiamo dare merito, alla banca Don Rizzo
lunico istituto di credito, che ci ha supportato, nella fase
delicata dello start up, credendo nel nostro progetto e nella
nostra azienda.Con questo inciso i due giovani imprenditori
ringraziano Banca Don Rizzo per aver scommesso sulla loro idea
imprenditoriale e per aver ritenuto Soadi un cliente
privilegiato.
Banca Don Rizzo N. 2 2012
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IL NOSTRO IMPEGNO
Medaglie
che venivano date in affidamento (se non addirittura vendute
dalla famiglia stessa, per troppa miseria) a qualche famiglia
nobile, o ricca, che in cambio di vitto e alloggio, le impiegava
per tutta la vita alla realizzazione del corredo della propria
figlia.Ma come raccogliere in ununica soluzione, secoli distoria
ricamati tra le dita di centinaia di donne che la storia lhanno
fatta!Come raccontare lo stato danimo di donne che mentre
ricamavano, versavano su quei minuscoli punti di rete le loro
gioie, le loro angosce, le loro piccole e femminili confidenze, i
loro dolori.E mentre sfilavano davanti agli occhi anni di guerre,
di lotte, di sacrifici, a volte di miseria, le donne di
Castellammare del Golfo, sono state sempre l, sedute davanti alla
porta di casa mentre la lieve e profumata brezza di maggio
scompigliava, come una tenera carezza, i loro capelli raccolti in
una elaborata treccia che contornava il viso, riverse sui loro
telai finch lultimo raggio di sole spariva dietro le case, o mentre
lultima goccia di cera di una candela si consumava a tarda sera,
dopolAveMaria.
Ricami e sfilati tradizionali siciliani realizzati a mano da
Enza Barone e dalla sua bottegaUn buon ricamo fatto con l`ago, il
filo e molta pazienza
di Federico Alesi
Larte del ricamo una delle pi antiche assieme a quella della
pittura dalla quale, nei secoli, le donne hanno spesso preso spunto
per i loro lavori ricamati. Lorigine del ricamo vero e proprio,
pare sia stato loriente, dove venivano commissionate stoffe e
manti, tessuti ricamati con ori e sete preziose. Per quanto
riguarda, invece, la nostra isola, la Sicilia, un grosso centro di
ricamo nacque e si svilupp a Palermo, tra il mille ed il
milleduecento, in particolare sotto la dominazione Normanna di
Federico II, culturalmente e storicamente conosciuto come un grande
mecenate dellarte.Dalla Sicilia, nei successivi secoli dello scorso
millennio, il ricamo trov terreno fertile nelle Fiandre, a Firenze,
a GenovaeaVenezia,divenendounatradizioneartisticasino ancora ai
nostri giorni. Ci si chiesto molto spesso, dove andassero a finire
tutti i lavori fatti con il ricamo, ad esempio tende, coperte,
lenzuola, asciugamani ed altro, lavori che richiedevano anni, e sui
quali le fanciulle molto spesso invecchiavano. Proprio riguardo
alle fanciulle, doveroso aprire una parentesi, dicendo che per la
maggior parte, si trattava di giovani orfane ospiti presso qualche
orfanotrofio, oppure di giovani
Banca Don Rizzo
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vero, adesso basta spegnere o accendere un interruttore per
avere tutta la luce che si vuole, basta mettersi comodi davanti ad
un computer e comprare tutto quello che si vuole potendo scegliere
tra i prodotti che si vendono in tutto il mondo. tutto cambiato,
tutto frutto del progresso, tutto tecnologicamente evoluto. Siamo
tecnologicamente
evoluti.MairicamidiCastellammaredelGolfono!!!Iricamidelterzo
millennio sono fatti allo stesso modo di quelli del secondo e del
primo millennio.FIGGHIA NTA FASCIA TILA NTA CASCIA(quando nasce una
figlia femmina, devi avere pronto il corredo nella cassa)E ci
riferiamo alle donne della bottega Arte del Ricamo di Enza Barone,
sita nel centralissimo corso Garibaldi e meta quotidiana di
centinaia di turisti affascinati dalloriginalit del suo ricamo e
dalla laboriosit delle sue ricamatrici. Tutto, ancora,
scrupolosamente eseguito a mano. Una bottega che, negli anni,
divenuta una veraepropria scuola, concorsi specialistici
aMarsala,PalermoeMessina.Arte del Ricamo nasce nel 2000, proprio a
Castellammare del Golfo, da una idea, coltivata da piccola, di Enza
Barone, larte in mano sin da giovanissima et, grazie alla maestria,
mai venuta meno, della madre Enza.Ho iniziato a ricamare, grazie a
mia madre, a 6 anni. A 14 anni il ricamo diventato il mio lavoro.
Disegnavo la biancheria e la ricamavo. A 25 anni ho cominciato a
studiare marketing e ho lavorato 5 anni in una prestigiosa azienda
ricamatrice del Nord. Mi chiesi? Ma perchimportare dal Nord ci che
realizziamo noi meridionali l. Perch non iniziare a creare noi
occupazione in questo settore? Da questa considerazione nasce Arte
del Ricamo. Pochissimo capitale investito e tanta voglia di
emergere.Ora la bottega conta numerosi artisti, realizza corsi in
tutta la Sicilia, esporta in tutto il mondo, ha fondato una
associazione, Ago e svago, presieduta da Enza Barone che tiene
unite tute le ricamatrici formatesi in questa scuola e che
desiderano andare oltre il semplice piacere e far conoscere i
filati in tutto il mondo.La bottega Arte del ricamo vuole essere un
angolo dove abili ricamatrici espongono coordinati artistici
ricamati esclusivamente a mano nel rispetto dellantica tradizione
riportata ai nostri tempi tramite tecniche tramandate da madre in
figlia.Nellattuale epoca dove la modernizzazione dilaga si sente
lesigenza di riscoprire antiche arti che sono rimaste radicate
nella nostra cultura.Proprio per questa esigenza vengono proposti
lavori che permettono di riscoprire e valorizzare attraverso la
manualit, la creativit e fantasia antichi mestieri artigianali che
altrimenti andrebbero persi.La creazione e lesecuzione dei lavori
indirizzata a soddisfare la clientela personalizzando, secondo
le
esigenze, la scelta dei tessuti, il tipo di ricamo, i disegni da
realizzare sul tessuto e le dimensioni.Per noi risulta
particolarmente importante uno scambio di informazioni ed esigenze
con il cliente, in modo da eseguire un lavoro di alta qualit e
rispondente alle aspettative. La nostra biancheria, i nostri
tendaggi, i nostri corredini e corredi lasciano esterrefatti anche
i clienti pi esigenti. La perfezione la nostra scelta professionale
ribadisce Enza Barone. Creare un piacere infinito.Enza Barone il
sogno che si realizza, la passione che si concretizza, la mano
sapiente che seduce con la sua impareggiabile creativit e
bravura.
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IL NOSTRO IMPEGNO
Agesp e la migliore gestione dei rifiutiUnazienda con una storia
decennale ed un impegno serio
di Filippo Nobile
Medaglie
Se ci fosse lOscar del risparmio ambientale, Agesp spa sarebbe
candidata per la miglior gestione dei rifiuti. Dietro ai Comuni pi
ricicloni di Sicilia c proprio Agesp. In tema di raccolta
differenziata azienda vanta dei veri e propri primati
nellIsola.Svolge il servizio a Calatafimi-Segesta dove si raggiunta
una percentuale di raccolta differenziata del 67% nel 2010 e nella
zona del Calatino, nei comuni di Vizzini con il 64% circa
eMilitelloVal di Catania conil 53% circa (dati raggiunti in pocopi
di un anno esenza sfigurare rispetto ai comuni del nord dove la
differenziata si fa da oltre 10 anni). La Agesp spa opera dal 1971
nel settore dellecologia e dellambiente ed stata fra le prime
aziende in Sicilia ad entrare nel settore dei servizi pubblici di
igiene ambientale (a dicembre di questanno compie 40 anni di
attivit).
Agesp svolge la propria attivit con particolare riguardo ai
servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, raccolta differenziata,
gestione discariche ed impianti di selezione e riciclaggio,
pulizie, deratizzazione e disinfestazione, gestione di Centri
Comunali di raccolta e stazioni di trasferenza rifiuti, nonch
bonifiche di siti e beni contenenti amianto. La crescente domanda
di servizi ambientali e le innumerevoli opportunit offerte dal
settore - dice uno dei titolari dellazienda Gregorio Bongiorno -
hanno permesso alla Agesp spa grazie al suo know how di
incrementare le proprie attivit, crescendo notevolmente di
dimensione. Oggi, infatti,
laziendacontaunfatturatodiquasi15milionidieuro,unorganicodicirca300unit,serveunapopolazione
di circa 200.000 abitanti ed ha un parco mezzi di circa 200
autocarri. Agesp svolge attualmente le proprie attivit
principalmente nellambito della Regione Sicilia ma, da qualche
anno, anche presente in Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e
Sardegna. Lazienda negli anni ha diversificato sia in termini
territoriali che di offerta di servizi, in particolare negli ultimi
mesi ha avviato con successo lattivit di bonifica di amianto
organizzando e strutturandosi con personale altamente qualificato e
con atrezzature e mezzi adeguati. Le strategie di sviluppo
dellimpresa - continua Bongiorno - per i prossimi anni, prevedono
di continuare a crescere nel campo dei servizi di igiene ambientale
in Comuni sia della Sicilia che del resto di Italia, ma anche di
avviare nuove iniziative nel campo degli impianti di smaltimento e
riciclaggio dei rifiuti differenziati nonch in altri settore sempre
dei servizi pubblici. Lazienda certificata per il sistema di qualit
ISO 9001, per il sistema di gestione ambientale ISO 14001 nonch del
sistema di sicurezza dei lavoratori OHSAS 18001. fra
leprimeaziendedelsettoreadessersidotataModellodiOrganizzazione,GestioneeControlloexD.Lgs.231/01nonchdelcodiceetico.LaziendagestitadaifratelliGregorio,36anni,eSilviaBongiornodi32anni,imprenditoridisecondagenerazioneche
dopo avere completato i propri studi universitari fuori regione
hanno deciso di ritornare in Sicilia e
Banca Don Rizzo
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continuare con grande coraggio e sacrificio lattivit di
famiglia. Gregorio negli anni si dedicato allattivit di sindacato
delle imprese in Confindustria dove in passato ha svolto il ruolo
di presidente dei Giovani Industriali a Trapani ed attualmente
ricopre il ruolo di vicepresidente vicario in Confindustria Trapani
nonch anche componente di Giunta in Confindustria Sicilia. LAgesp
spa azienda operante nel campo dei servizi di Igiene Ambientale e
nella raccolta e smaltimento rifiuti a dicembre dello scorso anno
ha raggiunto forse uno dei suoi pi importanti traguardi aziendali,
difatti ha compiuto i suoi primi 40 anni di attivit operando dal
1971 nel settore dellecologia e dellambiente, ( stata infatti fra
le prime aziende in Sicilia ad entrare nel settore dei servizi
pubblici di igiene ambientale).Un traguardo dice Gregorio Bongiorno
che premia tutti coloro che in questi anni hanno contribuito con il
proprio lavoro e con grande senso di abnegazion