MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE DIPARTIMENTO DEL TESORO DIREZIONE I Quaderno Congiunturale dell’Economia Italiana Indicatori Macroeconomici e Analisi Congiunturale In questo numero: L’evoluzione recente dell’economia internazionale Le componenti delle crescita dell’economia italiana nei primi nove mesi del 2003 L’evoluzione del mercato del lavoro nel 2003 Anno XIV - N. 1 Gennaio 2004 Sito Internet: www.mef.gov.it
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Quaderno Congiunturale dell’Economia Italiana · Tav. 8.1 Quadro macro RPP 2004 – Sintesi 67 Tav. 8.2 Quadro macro sintetico delle amministrazioni pubbliche: Nota di aggiornamento
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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
DIPARTIMENTO DEL TESORO
DIREZIONE I
QuadernoCongiunturaledell’EconomiaItalianaIndicatori Macroeconomici e Analisi Congiunturale
In questo numero:
L’evoluzione recente dell’economia internazionale Le componenti delle crescita dell’economia italiana nei primi nove mesi del 2003 L’evoluzione del mercato del lavoro nel 2003
Anno XIV - N. 1 Gennaio 2004
Sito Internet: www.mef.gov.it
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
DIPARTIMENTO DEL TESORO
DIREZIONE I
Quaderno Congiunturale dell’Economia Italiana
Indicatori Macroeconomici e Analisi Congiunturale
In questo numero:
1) L’evoluzione recente dell’economia internazionale 2) Le componenti della crescita dell’economia italiana nei primi nove mesi del 2003 3) L’evoluzione del mercato del lavoro nel 2003
Anno XIV - N. 1 Gennaio 2004
I dati del Quaderno Congiunturale sono stati aggiornati al 16 gennaio 2004.
Quaderno Congiunturale dell’Economia Italiana numero 1 – Gennaio 2004
INDICATORI MACROECONOMICI:
INDICATORI MACROECONOMICI: AREA DELL’EURO, USA, GIAPPONE E UK
CONTI ECONOMICI NAZIONALI TRIMESTRALI
PRODUZIONE INDUSTRIALE E INDICATORI DEL CLIMA DI FIDUCIA DELLE
FAMIGLIE E DELLE IMPRESE
MERCATO DEL LAVORO
SCAMBI CON L’ESTERO E BILANCIA DEI PAGAMENTI
TASSI DI CAMBIO E TASSI DI INTERESSE
FINANZA PUBBLICA
PREVISIONI MACROECONOMICHE
ANALISI CONGIUNTURALE:
L’evoluzione recente dell’economia internazionale
Le componenti della crescita dell’economia italiana nei primi nove mesi del 2003
L’evoluzione del mercato del lavoro nel 2003
REALIZZAZIONE E COORDINAMENTO Antonella Crescenzi
RESPONSABILI DI SETTORE ECONOMIA ITALIANA ED INTERNAZIONALE Antonella Crescenzi FINANZA PUBBLICA Rita Ferrari
GRUPPO REDAZIONALE INDICATORI MACROECONOMICI INTERNAZIONALI Francesca Luchetti, Maria Lamelas CONTI ECONOMICI NAZIONALI TRIMESTRALI Paolo Biraschi, Gianluca Dente PRODUZIONE INDUSTRIALE E INDICATORI DEL CLIMA Paolo Biraschi
DI FIDUCIA DELLE FAMIGLIE E DELLE IMPRESEMERCATO DEL LAVORO Maria Lamelas SCAMBI CON L’ESTERO E BILANCIA DEI PAGAMENTI Francesca Luchetti TASSI DI CAMBIO E TASSI DI INTERESSE Paolo Biraschi FINANZA PUBBLICA Tommaso Aronica, Laura Fiorelli PREVISIONI ECONOMICHE Francesca LuchettiSEGRETERIA DI REDAZIONE Luigi Iacobelli
ANALISI CONGIUNTURALE Paolo Biraschi, Daniel Cavallaro, Gianluca Dente e Maria Lamelas
Tav. 1.1 Area euro: indicatori di produzione, occupazione e costi 3 Tav. 1.2 Area euro e Italia: differenziali di inflazione 4 Tav. 1.3 Area euro: conto corrente della bilancia dei pagamenti 5 Tav. 1.4 Principali Indicatori Economico - Finanziari: Stati Uniti 6 Tav. 1.5 Principali Indicatori Economico - Finanziari: Giappone 7 Tav. 1.6 Principali Indicatori Economico - Finanziari: Regno Unito 8
Cap. 2 Conti economici nazionali trimestrali
Tav. 2.1 Conto economico risorse e impieghi - Prezzi costanti 11 Tav. 2.2 Conto economico risorse e impieghi - Prezzi correnti 12 Tav. 2.3 Conto economico risorse e impieghi - Prezzi impliciti 13 Tav. 2.4 Valore aggiunto ai prezzi di mercato - Prezzi costanti 14Tav. 2.5 Valore aggiunto ai prezzi di mercato - Prezzi correnti 15 Tav. 2.6 Valore aggiunto ai prezzi di mercato - Prezzi impliciti 16
Cap. 3 Produzione industriale e indicatori del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese
Tav. 4.1 Forze di lavoro e disoccupazione 27 Tav. 4.2 Occupazione per settori 28 Tav. 4.3 Occupazione settori e condizione 29 Tav. 4.4 Occupazione a tempo parziale e a tempo determinato 30 Tav. 4.5 Occupazione atipica per sesso ed età 31 Tav. 4.6 Cassa Integrazione Guadagni 32 Tav. 4.7 Indici delle retribuzioni orarie contrattuali 33 Tav. 4.8 Indicatori del lavoro nelle grandi imprese 34
Cap. 5 Scambi con l’estero e bilancia dei pagamenti
Tav. 5.1 Prezzi in euro e in dollari delle materie prime 37 Tav. 5.2 Interscambio commerciale per aree geografiche 38
Tav. 5.3 Interscambio commerciale per settori merceologici 39 Tav. 5.4 Interscambio commerciale: valori, prezzi, quantità 40 Tav. 5.5 Esportazioni e importazioni per raggruppamenti principali di industrie 41 Tav. 5.6 Bilancia dei pagamenti 42 Tav. 5.7 Conto corrente della bilancia dei pagamenti 43
Cap. 6 Tassi di cambio e tassi di interesse
Tav. 6.1 Tassi di cambio lira, euro e dollaro con le principali valute 47 Tav. 6.2 Tasso di cambio effettivo nominale dei principali paesi industriali 48 Tav. 6.3 Tassi di interesse ufficiali: confronti internazionali 49 Tav. 6.4 Tassi interbancari sulle eurodivise: valori lettera a tre mesi 50 Tav. 6.5 Tassi interbancari sulle eurodivise: differenziali della lira e dell’euro 51
Cap. 7 Finanza pubblica
Tav. 7.1 Entrate tributarie rettificate del bilancio di cassa dello Stato 55 Tav. 7.2 Imposte dirette rettificate 56 Tav. 7.3 Imposte indirette rettificate 57 Tav. 7.4 Spese del bilancio di cassa dello Stato 58 Tav. 7.5 Entrate del settore statale 59 Tav. 7.6 Spese del settore statale 60 Tav. 7.7 Fabbisogno del settore statale 61 Tav. 7.8 Conto delle Amministrazioni pubbliche – Area UE 62
Cap. 8 Previsioni macroeconomiche
Tav. 8.1 Quadro macro RPP 2004 – Sintesi 67 Tav. 8.2 Quadro macro sintetico delle amministrazioni pubbliche: Nota di
aggiornamento al DPEF 2004-2007 – Sintesi 67 Tav. 8.3 Previsioni economiche degli istituti nazionali per l’Italia 68 Tav. 8.4 Previsioni economiche dei principali organismi internazionali per l’Italia 69 Tav. 8.5 Previsioni economiche internazionali: PIL 70
Analisi Congiunturale
L’evoluzione recente dell’economia internazionale 73 Allegato: La situazione finanziaria del Giappone 93
Le componenti della crescita dell’economia italiana nei primi nove mesi del 2003 103
L’evoluzione del mercato del lavoro nel 2003 107
1.
Indicatori macroeconomici internazionali
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
3
Tavola 1.1 Area Euro: Indicatori di Produzione, Occupazione e Costi (*)
(variazioni percentuali sul periodo corrispondente)
(1) PIL a prezzi costanti.(2) Produzione industriale al netto delle costruzioni. Al netto della variazione dei giorni lavorativi.(3) Standardizzato, in percentuale delle forze di lavoro (dest.).(4) Costo orario del lavoro per il totale economia, al netto di agricoltura, Amministrazioni Pubbliche,istruzione e sanità.
(*) I dati fino al 2000 si riferiscono agli Euro 11, dall'inizio del 2001 agli euro 12, compresa quindi laGrecia.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
4
Tavola 1.2 Area Euro e Italia: Differenziali di Inflazione (*)
(variazioni percentuali sul periodo corrispondente)
Fonte: BCE Bollettino mensile dicembre 2003, Eurostat e ISTAT.
(*) I dati fino al 2000 si riferiscono agli Euro 11, dall'inizio del 2001 agli euro 12, compresa quindi laGrecia.(**) Stime.
1) Indice armonizzato dei prezzi al consumo - IPCA (media ponderata degli indici armonizzati dei paesidell'area EURO).2)Prezzi alla produzione al netto delle costruzioni - 1995=100. 3) Indice armonizzato dei prezzi al consumo - IPCA -1996=100 fino a Dicembre 2001; da Gennaio 2002 2001=100. Inoltre, secondo quanto previsto dal regolamento della Commissione Europea n. 2602/2000, a partire da Gennaio 2002 l’indice viene calcolato considerando anche le riduzioni temporanee di prezzo. 4) Prezzi alla produzione – base 2000 = 100. 5) Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale al lordo dei tabacchi – NIC base 1995 = 100. 6) Indice prezzi al consumo famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi – FOI base 1995 = 100.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
5
Tavola 1.3 Conto Corrente della Bilancia dei Pagamenti (*)
(valori in miliardi di euro)
M E R C I S E R V IZ I R E D D IT I T R A S F E R IM E N T I S A L D O
(*) Variazioni percentuali sul corrispondente periodo dell'anno precedente.
(1) PIL a prezzi costanti. Statistiche nazionali.(2) Industria manifatturiera.(3) Tasso di disoccupazione standardizzato, in percentuale della forza lavoro. Dati destagionalizzati.(4) Disavanzo/avanzo fiscale in percentuale del PIL.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
7
Tavola 1.5 Principali Indicatori Economico – Finanziari (*)
Giappone
2 0 0 02 0 0 12 0 0 2
2 0 0 2
2 0 0 3
2 0 0 3
P I L P R O D . P R E Z Z I C L U P T A S S OI N D . C O N S . D I S O C .
I I t r i m . - 0 ,3 -3 ,5 -0 ,9 - 2 ,0 5 ,4I I I t r i m . 1 ,7 3 ,3 -0 ,8 - 6 ,8 5 ,4IV t r i m . 2 ,3 6 ,0 -0 ,5 - 8 ,5 5 ,4
I t r i m . 2 ,9 5 ,5 -0 ,2 - 6 ,8 5 ,4I I t r i m . 3 ,2 2 ,2 -0 ,2 - 3 ,2 5 ,4I I I t r i m . 2 ,5 0 ,9 -0 ,2
g i u g n o 2 ,4 -0 ,4 - 3 ,2 5 ,3l u g l i o -0 ,3 -0 ,2 - 0 ,6 5 ,3a g o s t o -1 ,3 -0 ,3s e t t e m b r e 4 ,1 -0 ,2o t t o b r e 3 ,6 0 ,0
Fonte: BCE Bollettino mensile dicembre 2003
(*) Variazioni percentuali sul corrispondente periodo dell'anno precedente.
(1) PIL a prezzi costanti.(2) Industria manifatturiera.(3) Tasso di disoccupazione standardizzato, in percentuale della forza lavoro. Dati destagionalizzati.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
8
Tavola 1.6 Principali Indicatori Economico – Finanziari (*)
Regno Unito
200020012002
2002
2003
2003
PIL PR O D . PR EZZI C LU P TA SSO D ISA V A N ZO (-)/IN D . C O N S. D ISO C . A V A N ZO (+)
(*) Variazioni percentuali sul corrispondente periodo dell'anno precedente.
(1) PIL a prezzi costanti. Statistiche Nazionali.(2) Totale, escluse le costruzioni; dati correti per il nukmero di giornate lavorative.(3) IACP(4) Dati riferiti all'intera economia. I dati non comprendono i contributi sociali a carico del datore di lavoro. (5) Tasso di disoccupazione standardizzato, in percentuale della forza lavoro, destagionalizzato.(6) Disavanzo/avanzodelle amministrazioni pubbliche in percentuale del PIL.
2.
Conti economici nazionali trimestrali
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
11
Tavola 2.1 Conto Economico delle Risorse e degli Impieghi – Dati Trimestrali
(a) Include commercio, alberghi, trasporti, comunicazioni, intermediazione creditizia, servizi vari ad imprese e famiglie. (b) Include Pubblica Amministrazione, istruzione, sanità (anche private), altri servizi pubblici, servizi domestici presso le famiglie.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
15
Tavola 2.5 Valore Aggiunto ai Prezzi di Mercato – Dati Trimestrali
(a) Include commercio, alberghi, trasporti, comunicazioni, intermediazione creditizia, servizi vari ad imprese e famiglie. (b) Include Pubblica Amministrazione, istruzione, sanità (anche private), altri servizi pubblici, servizi domestici presso le famiglie.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
16
Tavola 2.6 Valore Aggiunto ai Prezzi di Mercato: Deflatori Impliciti
(a) Include commercio, alberghi, trasporti, comunicazioni, intermediazione creditizia, servizi vari ad imprese e famiglie. (b) Include Pubblica Amministrazione, istruzione, sanità (anche private), altri servizi pubblici, servizi domestici presso le famiglie.
3.
Produzione industriale e indicatori del clima di fiduciadelle famiglie e delle imprese
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
19
Tavola 3.1 Produzione Industriale
(variazioni percentuali – indici 2000 = 100)
Indice destagionalizzatoIndice Indice corretto per i giorni Totale beni finali beni fin. di benigrezzo lavorativi consumo investimento intermedi
(var. % tendenziali) (var. % congiunturali)
2000 - - - - - -2001 -0,8 -1,1 -2002 -1,4 -2,0 -2003 I trim. -0,9 -0,5 -0,42003 II trim. -2,5 -1,5 -0,82003 III trim. -0,1 -0,2 1,4
Indice grezzo della produzione industriale: misura la variazione nel tempo del volume fisico dellaproduzione dell’industria in senso stretto.Indice della produzione corretta per i giorni lavorativi: misura la variazione nel tempo del volume fisicodella produzione dell’industria in senso stretto.Indice destagionalizzato della produzione industriale: indice depurato della componente stagionale e degli effetti legati alla diversa durata e composizione dei mesi.
Fonte: ISTAT.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
20
Tavola 3.2 Fatturato Industriale
variazioni (indici 2000 = 100)
Indice destagionalizzatoTotale Nazionale Estero Totale Nazionale Estero
Fonte: ISTAT – Indici delle retribuzioni orarie contrattuali.
* I dati relativi alle attività della PA riguardano is oli impiegati: la serie non è quindi perfettamente compatibile con quella pubblicata nella precedente base ( dicembre 1995=100) che includeva anche i dirigenti. ** Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
34
Tavola 4.8 Indicatori del Lavoro nelle Grandi Imprese
Operai – Impiegati (2000 = 100)
(variazioni percentuali tendenziali)
20012002
2002ND2003GFMAMGLASO
20012002
2002ND2003GFMAMGLugASO
O ccupaz ione O re lavor. R etribuzion i C osto delLordo N etto per lo rde per lavo ro perC IG C IG dipenden te d ipenden te d ipenden te
Fonte: ISTAT – Indicatori del Lavoro nelle Grandi Imprese.
5.
Scambi con l’estero e bilancia dei pagamenti
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
37
Tavola 5.1 Prezzi in Euro e in Dollari delle Materie Prime
(variazioni percentuali sul periodo corrispondente)
(indici base: 1977 = 100)
in dollari (a) in euro(b) Indice Alimen- Non Combu- Totale-escluso Indice Alimen- Non Combu- Totale-esclusogenerale tari alimentari stibili combustibili generale tari alimentari stibili combustibili
(a) Ponderazione effettuata con le quote 1977 dei prodotti del commercio mondiale. (b) Ponderazione effettuata con le quote 1977 dei prodotti del commercio italiano.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
38
Tavola 5.2 Interscambio Commerciale per Aree Geografiche
(saldi in milioni di euro)
2000 2001 2002 I trim03 II trim03 III trim 03 gen-nov 02 gen-nov 03
Fonte: ISTAT – Statistiche sul commercio con l’estero.
(*) Nuova serie dei numeri indici dei valori medi unitari e dei volumi importati ed esportati con base 2000=100.
1) Rapporto tra i tassi di incremento del valore delle esportazioni e delle importazioni.2) Rapporto tra i tassi di incremento dei prezzi delle esportazioni e delle importazioni.3) Rapporto tra i tassi di incremento delle quantità delle esportazioni e delle importazioni.
Nota: A seguito della revisione dei dati del 2002 l’ISTAT sta ricalcolando la serie storica mensile degliindici definitivi del 2002. Le variazioni percentuali sono basate sulle vecchie serie e sono pertanto da considerarsi provvisorie.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
41
Tavola 5.5 Esportazioni e Importazioni per Raggruppamenti Principali
di Industrie (*)
(variazioni percentuali)
Beni di consumo Beni strumentali Prodotti intermedi Energia Beni di consumo Beni strumentali Prodotti intermedi Energia
CAMBI DELLA LIRA CAMBI DELL'EURO CAMBI DEL DOLLAROdollaro sterlina yen dollaro sterlina yen sterlina yen usa U.K giapponese usa U.K. giapponese U.K giapponese
Nota: Variazioni positive indicano un deprezzamento della Lira e del Dollaro nei confronti della valuta considerata. Per l’Euro le variazioni positive indicano un apprezzamento.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
48
Tavola 6.2 Tasso di Cambio Effettivo Nominale dei Principali Paesi Industriali
(Dollaro, Sterlina, Yen – indice 1993 = 100)
(Euro: indice I° Trim. 1999 = 100)
M esi A nni D ollaro U sa S terlina U K Y en giapponese E uro E uro G ruppo am pio
(1) Tasso obiettivo sui Federal founds. (2) Tasso obiettivo sull'overnight.(3) Tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali.(4) Tasso repo. (5) Fino a dicembre 1999 tasso di sconto. Da gennaio 2000 tasso Lib sui depositi a tre mesi in franchi svizzeri al quale si applica un margine di fluttuazione fissato dalla BNS.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
50
,5 4,4 3,2 6
,0 6,1 1,0 5,0 7
,1 0,1 4,1 8
,0 7,0 9,0 9,0 9
,0 1,0 1,0 9
,0 8,0 2,2 1,0 8
Tavola 6.4 Tassi Interbancari
(dati di fine mese)
D o lla ro S te r l in a Y e nU s a U K g ia p p o n e s e
(1 ) (2 ) (3 ) (4 )
g e n n a io 2 0 0 1 4 ,7 4 5 ,3 6 5 ,7 0 0fe b b ra io 4 ,7 7 5 ,0 1 5 ,5 5 0
m a rz o 4 ,5 6 4 ,8 0 5 ,4 5 0a p r i le 4 ,8 0 4 ,2 6 5 ,2 7 0 ,0 2
m a g g io 4 ,5 3 3 ,9 1 5 ,1 7 0 ,0 5g iu g n o 4 ,4 4 3 ,7 9 5 ,2 2 0 ,0 8
lu g lio 4 ,4 4 3 ,6 0 5 ,1 9 0 ,0 6a g o s to 4 ,2 5 3 ,4 0 4 ,8 6 0 ,0 4
s e t te m b re 3 ,6 6 2 ,5 2 4 ,4 4 0o t to b re 3 ,5 2 2 ,1 0 4 ,1 6 0
n o v e m b re 3 ,3 6 2 ,0 7 3 ,9 7 0d ic e m b re 3 ,2 9 1 ,8 2 4 ,0 5 0
g e n n a io 2 0 0 2 3 ,3 7 1 ,8 1 4 ,0 0 0fe b b ra io 3 ,3 7 1 ,8 2 3 ,9 8 0
m a rz o 3 ,4 5 1 ,9 6 4 ,1 3 0a p r i le 3 ,3 9 1 ,8 0 4 ,0 9 0 ,1 0
m a g g io 3 ,4 9 1 ,8 3 4 ,1 1 0 ,0 2g iu g n o 3 ,4 4 1 ,8 1 4 ,0 8 0 ,0 8
lu g lio 3 ,3 8 1 ,7 8 3 ,9 5 0 ,1 0a g o s to 3 ,3 6 1 ,7 6 3 ,9 4 0 ,0 8
s e t te m b re 3 ,3 0 1 ,7 4 3 ,8 9 0o t to b re 3 ,2 6 1 ,6 1 3 ,8 9 0
n o v e m b re 3 ,0 5 1 ,3 6 3 ,9 6 0d ic e m b re 2 ,8 7 1 ,3 1 3 ,9 5 0
g e n n a io 2 0 0 3 2 ,8 1 1 ,2 6 3 ,8 8 0fe b b ra io 2 ,5 3 1 ,2 7 3 ,6 2 0
m a rz o 2 ,5 2 1 ,2 2 3 ,5 9 0a p r i le 2 ,5 3 1 ,2 6 3 ,5 7 0 ,3 3
m a g g io 2 ,2 7 1 ,2 1 3 ,5 6 0 ,3 3g iu g n o 2 ,1 5 1 ,0 5 3 ,5 8 0 ,3 3
lu g lio 2 ,1 2 1 ,1 0 3 ,3 8 0 ,0 9a g o s to 2 ,1 5 1 ,0 9 3 ,5 6 0 ,3 4
s e t te m b re 2 ,1 3 1 ,0 9 3 ,6 7 0o t to b re 2 ,1 6 1 ,1 2 3 ,8 8 0
n o v e m b re 2 ,1 5 1 ,1 1 3 ,9 2 0d ic e m b re 2 ,1 4 1 ,1 0 3 ,9 6 0
E u ro
Fonte: Banca D’Italia.
(1) Tasso Euribor a 3 mesi.(2) Tasso sui certificati di deposito a 3 mesi. (3) Tasso interbancario a 3 mesi.(4) Call rate (uncollateralized) a 3 mesi.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
51
Tavola 6.5 Tassi Interbancari
(differenziali dell’Euro - dati di fine mese)
D o l l a r o S t e r l i n a Y e nU s a U K g i a p p o n e s e
g e n n a i o 2 0 0 1 - 0 , 6 2 - 0 , 9 6 4 , 2 0f e b b r a i o - 0 , 2 4 - 0 , 7 8 4 , 3 4
m a r z o - 0 , 2 4 - 0 , 8 9 4 , 3 0a p r i l e 0 , 5 4 - 0 , 4 6 4 , 7 8
m a g g i o 0 , 6 2 - 0 , 6 4 4 , 4 8g i u g n o 0 , 6 5 - 0 , 7 8 4 , 3 6
l u g l i o 0 , 8 4 - 0 , 7 4 4 , 3 8a g o s t o 0 , 8 5 - 0 , 6 1 4 , 2 1
s e t t e m b r e 1 , 1 4 - 0 , 7 8 3 , 6 0o t t o b r e 1 , 4 2 - 0 , 6 4 3 , 4 1
n o v e m b r e 1 , 2 9 - 0 , 6 1 3 , 3 1d i c e m b r e 1 , 4 7 - 0 , 7 6 3 , 2 2
g e n n a i o 2 0 0 2 1 , 5 6 - 0 , 6 3 3 , 2 7f e b b r a i o 1 , 5 5 - 0 , 6 1 3 , 2 3
m a r z o 1 , 4 9 - 0 , 6 8 3 , 2 7a p r i l e 1 , 5 9 - 0 , 7 1 3 , 2 9
m a g g i o 1 , 6 6 - 0 , 6 2 3 , 4 7g i u g n o 1 , 6 3 - 0 , 6 4 3 , 3 6
l u g l i o 1 , 6 0 - 0 , 5 8 3 , 2 8a g o s t o 1 , 6 0 - 0 , 5 8 3 , 2 8
s e t t e m b r e 1 , 5 6 - 0 , 5 9 3 , 2 3o t t o b r e 1 , 6 5 - 0 , 6 3 3 , 1 7
n o v e m b r e 1 , 6 9 - 0 , 9 1 2 , 9 6d i c e m b r e 1 , 5 6 - 1 , 0 9 2 , 7 8
g e n n a i o 2 0 0 3 1 , 5 5 - 1 , 0 7 2 , 7 9f e b b r a i o 1 , 2 6 - 1 , 0 9 2 , 5 2
m a r z o 1 , 3 0 - 1 , 0 7 2 , 4 3a p r i l e 1 , 2 7 - 1 , 0 4 2 , 2 0
m a g g i o 1 , 0 6 - 1 , 2 9 1 , 9 4g i u g n o 1 , 1 0 - 1 , 4 3 1 , 8 2
l u g l i o 1 , 0 2 - 1 , 2 6 2 , 0 3a g o s t o 1 , 0 6 - 1 , 4 1 1 , 8 1
s e t t e m b r e 1 , 0 4 - 2 , 5 8 3 , 5 9o t t o b r e 1 , 0 4 - 2 , 7 6 3 , 8 6
n o v e m b r e 1 , 0 4 - 2 , 8 1 3 , 7 2d i c e m b r e 1 , 0 4 - 2 , 8 6 3 , 8 8
Fonte: Banca D’Italia.
7.
Finanza pubblica
.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
55
Tavola 7.1 Entrate Tributarie Rettificate del Bilancio di Cassa dello Stato(*)
(milioni di euro)
20g
20gggggggggggg
20gggggggggggg
20ggggggggggg
Vargggggg
Totale Altre Risorse TotaleImposte Imposte Entrate Entrate proprie EntrateDirette Indirette Tributarie di cui: UE Finali
(*) Le rettifiche tengono conto di vari fattori quali: regolazioni contabili di rimborsi, regolazioni contabili relative a Sicilia e Sardegna, somme relative ai versamenti unificati, integrazioni degli incassi di bilancio relativi alla cartolarizzazione del lotto e superenalotto e versamenti accise anticipate a dicembre 2002, di competenza di gennaio 2003 e stime della quota di condono di spettanza dell'erario attribuibile per 1.594 mln.alle imposte dirette e per 398 mln.alle imposte indirette. (**) Al netto delle risorse IVA UE contabilizzate tra le “altre entrate”.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
56
Tavola 7.2 Imposte Dirette Rettificate
(milioni di euro)
200g
200gggggggggggg
200gggggggggggg
200ggggggggggg
V a
Im poste TO TA LE di cui: IRPEF IRPEG ILO R Sostitutive
(*) Le rettifiche tengono conto di vari fattori quali: regolazioni contabili di rimborsi, regolazioni contabili relative a Sicilia e Sardegna, somme relative ai versamenti unificati, stime per il 2003 della quota di condono di spettanza dell’erario attribuibile per 1594 mln. alle imposte dirette.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
57
Tavola 7.3 Imposte Indirette Rettificate
(milioni di euro)
200g
200genngen.gen.gen.gen.gen.ggen.gggg
200genngen.gen.gen.gen.gen.ggen.gggg
200genngen.gen.gen.gen.gen.ggen.ggg
Vagggggg
TOTALE di cui: IVA Registro Oli Tabacchi Lotto(*) bollo e sost. minerali
(*) Le rettifiche tengono conto di vari fattori quali: regolazioni contabili di rimborsi, regolazioni contabili relative a Sicilia e Sardegna, somme relative ai versamenti unificati, integrazioni degli incassi di bilancio relativi alla cartolarizzazione del lotto e superenalotto e versamenti accise
anticipate a dicembre 2002, di competenza di gennaio 2003 e stime per il 2003 della quota di condono di spettanza dell’erario, attribuibile per 398 mln. alle imposte indirette.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
58
Tavola 7.4 Spese del Bilancio di Cassa dello Stato
(milioni di euro)
2 0 0gggggggggggg
2 0 0gggggggggggg
2 0 0gggggggggg
P a g a m en ti R ed d iti P a g a m en ti P a g a m en tico rren ti d a la v o ro c /ca p ita le to ta li
d ip en d en te T ra sfer im en ti In teress i In v estim en ti
Fonte: Relazione di Cassa del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
(*) I dati consolidati, coerenti con quelli esposti nelle Relazioni di Cassa, includono le riclassificazioni operate su alcune poste di bilancio ai fini della loro armonizzazione con i dati di contabilità nazionale.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
59
Tavola 7.5 Entrate del Settore Statale
(milioni di euro)
2gggg
2gggg
2gggg
2ggg
V agggggg
T ota le A ltre T otale E n trate E ntrate E n trate
1 A cura di Daniele Cavallaro e Maria Lamelas. La nota tiene conto dei dati congiunturali aggiornati al 10 gennaio 2004 e delle stime contenute nell’Outlook dell’OCSE di dicembre 2003.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Usa Conto Risorse Impieghi: Tassi di Variazione Tendenziali
2002Q4
2003Q1
2003Q2
2003Q3
Consumi Privati 2,7 2,4 2,9 3,5Investimenti di cui 0,6 0,7 1,5 4,9
non residenziali -1,7 -1,4 1,0 4,6residenziali 6,7 5,7 6,7 12,0
Anche l’indice della produzione industriale è tornato ad aumentare dopo l’estate. Notizie
positive possono desumersi anche dalla dinamica della produttività: l’ultimo dato disponibile
(riferito al terzo trimestre) registra la crescita più elevata degli ultimi venti anni (9,4 per cento in
termini annualizzati). Inoltre, tale performance riguarda non solo i settori hi-tech ma anche
quelli tradizionali, come il commercio, i trasporti, i servizi pubblici e privati, il settore bancario
e finanziario: la struttura dell’economia americana risulta, infatti, particolarmente adatta ad
accogliere le innovazioni tecnologiche prodotte nei settori di punta.
Anche dal mercato del lavoro emergono segnali favorevoli: la disoccupazione, in calo
dall’estate, ha raggiunto un tasso pari al 5,9 per cento nel mese di novembre.
I rischi di deflazione, d’altra parte, sembrano essere superati: l’indice generale dei prezzi
è aumentato dell’1,8 per cento a novembre, valore in linea con la media degli ultimi due anni.
Produzione Industriale: Tassi di Variazione Tendenziali
2
0
-6
-5
-4
-3
-2
-1
1
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1
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2
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2
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02ott
-02
dic-0
2
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3
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3
giu-0
3
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03ott
-03
Fonte: BEA..
Tassi di Inflazione al Consumo
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
mar-02
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2
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2
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02
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03
mar-03
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3
set-0
3
nov-
03
Fonte: BEA.
75
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
I Rischi della Ripresa
Vi sono, tuttavia, in questa ripresa americana alcuni fattori che impongono cautela: da
una parte, il problema della sostenibilità dei conti pubblici nel medio periodo (il deficit federale
quest’anno raggiungerà circa il 5 per cento del prodotto); dall’altra, il disavanzo delle partite
correnti. Ai cosiddetti “deficit gemelli”, si aggiunge l’eccessivo indebitamento delle famiglie, il
che rende ancor più evidente il problema degli squilibri economici del paese. Le famiglie
continuano ad indebitarsi a ritmi sostenuti, favorite sino ad ora da quotazioni immobiliari in
forte aumento (che hanno compensato la perdita di ricchezza legata allo scoppio della bolla
azionaria), dagli sgravi fiscali concessi dall’amministrazione Bush e da un costo del denaro ai
minimi storici. Appare difficile che l’economia statunitense possa tornare a crescere
durevolmente a pieno ritmo senza un riassorbimento di questi squilibri.
Tasso di Disoccupazione
4,5
5,0
5,5
6,0
6,5
7,0
7,5
dic-0
1
feb-0
2
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2
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2
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02ott
-02
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3
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3
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3
ago-
03ott
-03
tasso di disoccupazione tasso di disoccupazione medio di lungo periodo
Fonte: Bureau of Labour Statistics
Anche se il mercato del lavoro americano ha registrato un miglioramento (confermato
anche dal trend in discesa delle richieste d’indennità di disoccupazione), il tasso di
disoccupazione resta ancora al di sopra della media di lungo periodo, il che può significare che
l’economia americana non ha ancora assorbito tutte le conseguenze della recessione precedente.
76
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
L’Ocse prevede una crescita del PIL statunitense pari a 4,2 per il 2004 e 3,8 per il 2005,
un tasso di inflazione di 1,2 per i due anni e un tasso di disoccupazione che scenderà dal 6,1 del
2003 al 5,9 nel 2004 fino al 5,2 nel 2005. La crescita prevista per il 2004 sarà, in gran parte,
dovuta alla domanda estera trainata dal deprezzamento del dollaro2.
2) Giappone
Giappone Conto Risorse e Impieghi: Tassi di Variazione Tendenziali
2002 Q42003 Q12003 Q22003 Q3
Consumi 0,9 1,0 0,9 -0,1
Spesa Pubblica 0,1 -1,0 -1,8 -3,3
Investimenti -0,8 3,5 7,8 7,9
Esportazioni 17,4 12,4 6,6 10,0
Importazioni 8,7 8,3 3,5 3,3
Scorte 0,4 1,1 0,3 0,2
Pil 1,8 2,7 2,3 1,8
Fonte: OCSE.
Giappone Conto Risorse e Impieghi: Tassi di Variazione Congiunturali Annualizzati
2002 Q42003 Q12003 Q22003 Q3
Consumi -1,0 0,5 0,4 -0,3
Spesa Pubblica -1,6 -2,4 -4,0 -5,1
Investimenti 7,8 6,9 13,5 3,7
Esportazioni 19,7 3,3 5,5 12,4
Importazioni 6,1 3,0 -4,4 9,0
Scorte -0,3 0,3 -0,4 1,3
Pil 1,8 1,5 2,4 0,0
Fonte: OCSE.
77
2 Previsioni più recenti di quelle dell’Ocse, anche di fonte governativa, indicano una crescita più sostenuta per il 2004.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Anche per il Giappone la ripresa del ciclo sembra aver preso il via pur se in maniera
meno solida dell’economia americana. Infatti, i risultati positivi del secondo trimestre dell’anno
non hanno trovato conferma nell’andamento del terzo trimestre. Il PIL non è cresciuto in termini
congiunturali, frenato dal calo della spesa pubblica e dei consumi, nonostante la crescita
registrata dagli investimenti (che hanno visto il più forte incremento in termini tendenziali degli
ultimi tre anni) e dalle esportazioni.
La Ristrutturazione comincia a portare i suoi Frutti
La riduzione dei costi di produzione3 da parte delle imprese, accompagnandosi ad un
iniziale basso livello dei margini (la quota profitti/vendite è passata dal 2,3 nel primo semestre
del 2001 al 3.5 nel secondo semestre del 2003), ha determinato un forte aumento della
profittabilità, e con essa della fiducia delle imprese. Il tasso di disoccupazione è sceso al livello
più basso degli scorsi due anni (5,1 per cento).
Tasso di Disoccupazione: Valori Trimestrali
IV
3,2
3,7
4,2
4,7
5,2
5,7
2001 - I 2001 -II
2001 -III
2001 -IV
2002 - I 2002 -II
2002 -III
2002 - 2003 - I 2003 -II
2003 -III
Tasso di disoccupazione
Media 1990 - 2002
Fonte: US Dept. Of Labor.
78
3 Un calo generalizzato del costo degli input delle imprese si è manifestato nel 2002. Il DomesticCorporate Goods Price Index, elaborato dalla Banca del Giappone, ha proseguito, per il quinto anno consecutivo, una tendenza discendente. L’indice dei prezzi dei beni importati dalle imprese ha registrato una variazione del -0.8 per cento, mentre il Corporate Service Price Index è calato del -0,9 per cento lo stesso anno (stessa fonte). Anche nel 2003, questi indici hanno continuato a registrare variazioni negative.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Inoltre, malgrado il recente trend negativo, si prospetta un aumento dei consumi, come è
evidenziato dall’ incremento della fiducia dei consumatori, nonché dalla diminuzione del tasso
di risparmio medio delle famiglie.
Indice di fiducia dei Consumatori
34
35
36
37
38
39
40
41
2002 - III 2002 - IV 2003 - I 2003 - II 2003 - III
Fonte: Cabinet Office.
Tasso di Risparmio Mensile dei Lavoratori: Media Mobile su 3 Mesi
0
5
10
15
20
25
lug-02 ago-02
set-02 ott-02 nov-02 dic-02 gen-03
feb-03 mar-03
apr-03 mag-03
giu-03 lug-03 ago-03
set-03 ott-03
Linea di tendenza
Fonte: Elaborazione su dati del Statistics Bureau of Prime Minister’s Office.
79
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Segnali confortanti provengono anche dal lato delle imprese: l’andamento della fiducia è
restato negativo fino al secondo trimestre del 2003 e ha registrato, nella seconda metà dell’anno,
una ripresa dell’ottimismo dei produttori di beni manufatti; tuttavia, il settore dei beni non
manufatti, nel quale il processo di ristrutturazione è lungi dall’essere terminato, dimostra di
Anche i due maggiori paesi dell’Area, Germania e Francia, hanno registrato una ripresa
nel terzo trimestre, trainata dalle esportazioni nette mentre la dinamica della domanda interna
resta debole. In queste condizioni, il cambio forte dell’euro nei confronti del dollaro impone
cautela circa la valutazione dell’entità della ripresa. Tuttavia, dalle indagini congiunturali della
Commissione Europea, emerge un rafforzamento del clima di fiducia di imprese e famiglie
(anche se quest’ultimo a dicembre ha registrato un valore leggermente più basso di quello di
84
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
novembre, risulta comunque superiore alla media degli ultimi tre anni) che dovrebbe tradursi in
un recupero dell’attività produttiva nell’ultimo trimestre dell’anno.
Clima di Fiducia nell'Area dell'Euro
m
-25
-20
-15
-10
-5
0
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01ar-
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mar-03
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3
lug-0
3se
t-03
nov-
03
Fiducia delle famiglie Fiducia delle imprese manifatturiere
Anche l’indice tedesco del clima di fiducia delle imprese, “IFO”, mostra segnali positivi:
non cresceva ininterrottamente, per un periodo di tempo così lungo, dalla ripresa economica del
1999.
IFO Business Climate: Trade and Industry, Western Germany
99
9593
89
8587
nov
91
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-02
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2
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ott-0
3
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03
dic-0
3
La produzione industriale dell’Area non registra ancora variazioni positive,
contrariamente a quanto accade negli Stati Uniti; bisogna, tuttavia, notare che la prima ha una
variabilità minore rispetto alla seconda9. Questo significa che, nelle fasi basse del ciclo, la
produzione industriale americana subisce riduzioni maggiori di quella europea mentre nelle fasi
85
9 Si è calcolato un numero indice per la produzione industriale per entrambe le aree utilizzando come base la media del periodo per ogni area. In questo modo si possono vedere gli scostamenti del valore mensiledella produzione industriale dal valore medio di lungo periodo.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
di recupero aumenta più velocemente. Tuttavia, l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI),
così come il clima di fiducia delle imprese fornito dalla Commissione Europea, suggeriscono un
miglioramento nelle tendenze della produzione industriale per i prossimi mesi.
Variabilità della Produzione Industriale: Numeri Indice, Media Periodo=100
130
120
100
n-
60
70
80
90
110
ge91
gen-
92
gen-
93
gen-
94
gen-
95
gen-
96
gen-
97
gen-
98
gen-
99
gen-
00
gen-
01
gen-
02
gen-
03
Stati Uniti Area Euro
L’occupazione, nel corso del 2003, è rimasta stagnante e il tasso di disoccupazione, dopo
essere aumentato ininterrottamente da ottobre 2001, è rimasto fermo da marzo di quest’anno su
un valore pari a 8,8 per cento, che comunque è al di sotto della media degli ultimi dieci anni.
Tasso Disoccupazione dell'Area dell'Euro
7,0
7,5
8,0
8,5
9,0
9,5
10,0
gen-
01
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nov-
02
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03
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mag-0
3
lug-0
3se
t-03
tassi di variazione tendenziale tasso di disoccupazione medio negli ultimi 10 anni
86
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
La stima rapida dell’Eurostat indica a novembre un tasso di inflazione sui dodici mesi per
l’intera Area dell’Euro pari al 2,2 per cento, 0,2 punti più alto di quello di ottobre. Prezzi dei
prodotti alimentari, evoluzione dei corsi petroliferi ed incrementi programmati delle imposte
indirette e dei prezzi amministrati, sono la causa di un calo meno pronunciato e veloce
dell’inflazione, a quanto riferisce la BCE nell’ultimo bollettino mensile. Le spinte
inflazionistiche, dovrebbero essere attenuate dall’apprezzamento dell’euro da un lato, dalla
moderazione salariale dall’altro, sostiene ancora la BCE.
Tasso d'Inflazione nell'Area dell'Euro
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
gen-
01
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1
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01
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02
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2
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2se
t-02
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02
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03
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3
lug-0
3se
t-03
nov-
03
Fonte:BCE: bollettino - dicembre 2003.
Per quanto riguarda le politiche di bilancio, secondo le ultime previsioni pubblicate dalla
Commissione Europea, il rapporto medio tra il disavanzo di bilancio e il PIL nell’Area
dell’Euro continuerà a peggiorare passando dal 2,2 per cento del 2002 al 2,8 per cento nel 2003.
La BCE ricorda che “preservare la fiducia nella solidità delle finanze pubbliche è essenziale per
una crescita sostenibile di consumi ed investimenti”.
Le previsioni Ocse per l’Area dell’Euro sono per un graduale recupero dell’attività
economica: il PIL crescerà dell’1,8 per cento10 nel 2004 e 2,5 nel 2005 (valori lievemente
inferiori sono previsti per la Francia e la Germania, soprattutto nel 200311), mentre il tasso di
inflazione al consumo passerà dall’1,9 per cento del 2003 all’1,7 per cento del 2004 fino all’1,6
per cento nell’ultimo anno di previsione. La disoccupazione dell’Area subirà un lieve
10 Previsioni più recenti indicano una crescita lievemente più elevata.
87
11 L’anno 2003 ha registrato una flessione del PIL dello 0,1 per cento (l’ultima flessione del PIL risale al 1993). Fonte: Statistiches Bundesamt Deutschland, 15.1.2003.
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
incremento nel 2004 (da 8,8 a 9 punti percentuali) per scendere di nuovo nel 2005 fino a situarsi
ad un valore pari all’8,7 per cento.
B) Politica Monetaria, Mercati Finanziari e Borse
Le principali banche centrali hanno mantenuto invariati i tassi di riferimento e, almeno
stando ai contratti a termine, intenderebbero seguire un percorso di risalita dei tassi piuttosto
cauto.
Per quel che riguarda gli Stati Uniti, nella riunione del FOMC (Federal Open Market
Committee) del 9 dicembre scorso, i tassi sui federal funds sono stati lasciati invariati all’1 per
cento. Tale decisione, unita alla debolezza del cambio, è in linea con la necessità di mantenere
sotto controllo il costo del debito delle famiglie americane e sembra, per ora, essere favorito
dalla sostanziale condizione di stabilità dei prezzi.
La BCE ha confermato il 4 dicembre il valore del 2 per cento per il tasso ufficiale sulle
operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema. Anche se l’aggregato M3 è cresciuto
a ritmi sostenuti negli ultimi due anni per effetto delle riallocazioni di portafoglio, del risparmio
precauzionale e del basso livello dei tassi di interesse, secondo la BCE “Allo stadio attuale,
l’accumulo di liquidità in eccesso non rappresenta una fonte di preoccupazione per la stabilità
dei prezzi, dato che per il momento l’economia sta recuperando solo gradualmente. Tuttavia, se
il forte eccesso di liquidità dovesse perdurare in presenza di un significativo rafforzamento
dell’attività economica, potrebbe generare pressioni inflazionistiche nel medio termine”.
Pur se l’attuale valore del tasso ufficiale viene interpretato come un segnale di politica
monetaria espansiva, il cambio forte dell’euro contribuisce a determinare un orientamento più
restrittivo: le condizioni monetarie dell’Area risultano, in tal modo, molto meno espansive di
quelle americane. Ciò, unitamente alle dichiarazioni fatte recentemente dalla BCE per quanto
riguarda la politica fiscale, rende incerto il segno futuro della politica monetaria europea.
Dal canto suo, la Banca del Giappone continua a mantenere fermi i tassi ufficiali allo 0,1
per cento.
88
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
0
1
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3
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5
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Stati Uniti Area Euro Giappone
Tassi Ufficiali
Rendimenti dei Titoli di Stato a Dieci Anni
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,09
2003
,11
Stati Uniti Area Euro Giappone
I mercati finanziari si sono mostrati reattivi al materializzarsi di alcuni dati congiunturali
favorevoli. A partire da giugno, i rendimenti di lungo periodo delle principali valute sono
aumentati di circa un punto percentuale: il movimento rialzista, il più intenso dall’inizio del
rallentamento del 2001, è da interpretarsi come segnale di fiducia nella ripresa.
Contestualmente, tutte le principali borse mondiali, dopo i minimi toccati nella fase antecedente
al conflitto con l’Iraq, hanno messo a segno un recupero compreso tra il 27 ed il 37 per cento.
Tale rimbalzo, favorito anche dai risultati delle aziende in progressivo miglioramento, è stato
89
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
più forte nei titoli tecnologici, che, negli Stati Uniti, dal minimo di marzo, sono aumentati più
del 50 per cento.
Indici di Borsa
40
50
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70
80
90
100
110
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,10
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,06
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2003
,10
2003
,12
S&P BE 500 Nikkei
Il dollaro è tornato a indebolirsi nei confronti di euro e yen dopo il rafforzamento dei
mesi estivi. La debolezza del dollaro riflette la persistenza dello squilibrio nei conti con l’estero
e può essere considerato uno degli elementi dell’attuale policy mix statunitense costituito da
politica fiscale e monetaria entrambe espansive.
Tassi di Cambio: Numero Indice Gennaio 2001=100
90
80
90
100
110
120
130
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3se
t-03
nov-
03
$/Euro $/Yen
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Le quotazioni del Brent, dopo essere diminuite alla fine della guerra in Iraq, sono risalite
da 25,5 a 29,9 dollari al barile nel mese di dicembre: ciò è avvenuto soprattutto a causa del
taglio produttivo deciso dall’Opec a settembre. Il continuo deprezzamento del dollaro potrebbe
indurre i paesi dell’OPEC ad aumentare ulteriormente i prezzi del greggio così da mantenere
costante il ricavo in termini di valuta nazionale.
Prezzi del Petrolio: Dollari a Barile
15
20
25
30
35
gen-
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2
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2
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2
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03
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3
91
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
LA SITUAZIONE FINANZIARIA DEL GIAPPONE(1)
Le Origini dei Problemi Economici del Giappone
La persistenza dei problemi attuali è il risultato degli squilibri accumulatisi nei decenni
trascorsi. Le imprese e le banche giapponesi hanno operato nell’ambito delle gigantesche
“keiretsu”, conglomerate che comprendevano una serie di attività estremamente diversificate.
Questo ha consentito all’industria giapponese di usufruire di credito a basso costo, fornito
dalla banca consorella che raccoglieva l’abbondante risparmio delle famiglie giapponesi,
favorendo l’espansione dell’industria ma, al tempo stesso, creando alcune distorsioni nel
sistema economico.
Il sostenuto sviluppo economico si è accompagnato a una forte crescita dei corsi azionari
e dei prezzi degli immobili, favorita dalla relativa chiusura dei mercati finanziari che hanno
trattenuto nel paese un enorme risparmio a fronte di una rarefazione di investimenti alternativi.
Si è così sviluppata una bolla speculativa che è finalmente scoppiata all’inizio degli anni ‘90.
Da allora il Giappone ha sperimentato un lungo declino, interrotto da brevi periodi di ripresa.
Tendenze Recenti
L’economia giapponese è la seconda al mondo per importanza dopo gli USA. Per questa
ragione, la crisi economica è seguita con attenzione. La perdita in termini di prodotto è stata, dal
1997 al 2002, di 650 miliardi di dollari2. Inoltre, a partire dal 2000 si è sviluppata una spirale
deflattiva che ha ridotto il livello dei prezzi dell’1,5 per cento.
1A cura di Daniele Cavallaro.
93
2The Economist, How to cure Japan’s economy, 25.9.2003.
Questa dinamica, oltre ad essere una delle cause della liquidity trap, ha causato l’erosione
del margine di profitto delle banche giapponesi. L’insolvibilità di parte dei debitori, dovuta (i)
alla facilità con la quale i prestiti sono stati accordati nel passato e (ii) alla crisi dei consumi, ha
determinato una situazione nella quale l’accesso al credito risulta molto difficoltoso.4
Per uscire da questa fase difficile, non esiste un rimedio unico. Data l’importanza del
settore estero per l’economia giapponese, sarebbe necessaria una maggiore collaborazione con
gli Stati Uniti in materia di politica commerciale.5 Ma nell’ambito rigorosamente monetario, il
3 Goyal, R., McKinnon, R., Japan’s negative risk premium in interest rates: the liquidity trap and fall inbank lending, Stanford University, 5.2002 4 idem.
98
5 McKinnon, R., Ohno, K., The foreign exchange origins of Japan’s economic slump and low interestliquidity trap, Stanford University, 6.2000
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
FMI6 indica che la Banca del Giappone dovrebbe, da un lato, rendere la sua politica espansiva
più aggressiva (tramite l’acquisizione di più titoli, per permettere alla politica monetaria di agire
sui loro prezzi), e, dall’altro, adottare una esplicita forbice di inflation target. In particolare, le
aspettative degli agenti economici sarebbero maggiormente influenzate da un impegno preciso
della banca centrale su quando dovrebbe prendere fine la deflazione e dall’annuncio di un
“bersaglio” a medio termine per la crescita dei prezzi.
Il Problema dei Crediti in Sofferenza
La Banca del Giappone imputa la bassa efficacia della politica monetaria alla struttura del
canale creditizio: quest’ultimo non è capace di compiere pienamente il suo ruolo di trasmissione
della politica monetaria per colpa dei bad loans. Il nuovo governatore della Banca del Giappone
(BoJ), nominato nel febbraio del 2003, ha annunciato un cambiamento di strategia importante.
Infatti, il problema dell’incertezza a cui fanno fronte le banche per ciò che riguarda i prestiti alle
PMI è stato in parte risolto con l’acquisto da parte della BoJ di titoli direttamente da queste
imprese. Inoltre, la messa in atto del Program for Financial Revival (adottato nell’ottobre del
2002) mira ad accelerare la ristrutturazione del settore bancario tramite misure come la
costituzione di maggiori accantonamenti per rischi sui crediti, la riduzione dei non-performing
loans (NPL) e l’apporto di nuovi capitali. L’obiettivo più significativo è certamente la
fissazione di una quota massima, da raggiungere entro marzo 2005 dalle maggiori banche, dei
NPL sul totale dei debiti al 4 per cento.
Infine, l’istituzione recente della Industrial Revitalization Corporation of Japan (IRCJ) si
pone come scopo di facilitare la ristrutturazione delle imprese troppo indebitate tramite
l’acquisto, presso le banche creditrici, dei titoli delle aziende in difficoltà.
99
6 IMF, Japan: 2003 Article IV Consultation – Staff Report, July 2003
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
La Finanza Pubblica
La politica economica deve tenere conto dell’elevata quota del debito pubblico in
rapporto al PIL: alla fine dell’anno 2001, quest’ultima ha raggiunto un livello di circa 140 per
cento7. A fronte di deficit che, sia nel 2001 che nel 2002, si sono mantenuti intorno al 6 – 7 per
cento del PIL, le autorità si sono poste un obiettivo di medio termine: mantenere la quota di
spesa pubblica sul PIL al livello del 2002 e conseguire un avanzo primario nel 2010. Per
raggiungere questo obiettivo, importanti riforme saranno necessarie; esse dovrebbero
permettere, come prevede il Governo, che nel 2004 il livello nominale di spesa pubblica non
superi quello del 2003.
Debito Pubblico del Giappone: In Percentuale del PIL
2001
2000
1999
110 115 120 125 130 135
Fonte: Elaborazione dati BCE.
Le riforme a cui il Giappone dovrà far fronte nell’ambito della finanza pubblica mirano a
ridimensionare il livello delle spese. In questo ambito, il FMI distingue due “fronti”
d’interventi: (i) la previdenza e (ii) gli investimenti pubblici.
Il settore previdenziale necessita particolare attenzione: i giapponesi hanno il felice
primato della più alta speranza di vita alla nascita, cosicché nel 2025 il paese avrà la
popolazione più anziana al mondo (età media); inoltre, il basso tasso di natalità e le politiche
d’immigrazione restrittive causano una continua diminuzione delle forze di lavoro. La proposta
di riforme delle pensioni, presentata dal Governo il 17 dicembre 2003, è un passo avanti nella
100
7Takatoshi Ito (University of Tokyo), Deflation, Structural Reform and Growth, OECD Forum 2002,13.5.2002
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
buona direzione, ma sono prevedibili ulteriori discussioni sul tema prima che un accordo sia
trovato.
In secondo luogo, il Giappone dispone di una quota di investimenti pubblici sul PIL
doppia rispetto alla media dei paesi del G7. Una migliore allocazione della spesa pubblica
richiede, secondo il FMI, una riduzione dei lavori pubblici ritenuti meno necessari e un
miglioramento delle procedure di appalto.
Investimenti Pubblici: Confronto Internazionale 2000 in Percentuale del PIL,Prezzi Correnti
0
1
2
3
4
5
6
7
Giappone Stati Uniti Germania Francia Italia
Fonte: Per il Giappone e gli Stati Uniti - OCSE. Per gli altri Paesi - Quaderno Strutturale dell’Economia Italiana.
In conclusione, come evocato precedentemente, un intervento del Governo nel settore
bancario si rivela necessario, visto che i bad loans non sono una risultante della situazione
sfavorevole del Giappone, bensì un meccanismo che, dopo avere innescato la crisi, continua a
prolungarla. Di conseguenza, molti economisti sono dell’opinione che il governo dovrebbe
adottare una politica più selettiva nei confronti degli istituti bancari. Se nell’immediato una tale
politica può, infatti, provocare un aumento della disoccupazione, essa si rivela, tuttavia,
necessaria per consentire al Giappone di uscire da un periodo economico buio.
101
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
LE COMPONENTI DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA ITALIANA NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003(1)
Sintesi
Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT, nel terzo trimestre del 2003 il tasso di crescita del
PIL è stato pari allo 0,5 per cento, lievemente superiore a quello dei maggiori paesi dell’area
dell’euro ed in netto recupero rispetto al -0,2 e al -0,1 per cento, rispettivamente, del primo e del
secondo trimestre.
Componenti della Crescita dal Lato della Domanda
Dal lato della domanda, i risultati del terzo trimestre confermano la buona tenuta dei
consumi delle famiglie, che registrano un aumento in termini congiunturali dello 0,6 per cento.
La caduta degli investimenti si è progressivamente arrestata nel corso dell’anno,
riducendosi da -5,9 e -1,8 per cento, rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre, a -0,4
per cento nel terzo. Con riferimento ai primi nove mesi dell’anno, gli investimenti hanno
mostrato, in media, una flessione dell’1,8 per cento. Tale caduta nella prima metà dell’anno
riflette la flessione degli investimenti in beni strumentali (-5,2 per cento), mentre quelli in
costruzioni sono cresciuti del 3,2 per cento.
I consumi della P.A segnano un incremento medio di circa l’1,8 per cento nei primi nove
mesi del 2003, sostanzialmente in linea con il risultato del 2002.
Per quanto riguarda la dinamica degli scambi con l’estero, nel terzo trimestre si registra
una ripresa delle esportazioni pari al 5,7 per cento (la migliore performance fra i paesi
industrializzati) che evidenzia una netta inversione di tendenza rispetto ai primi due trimestri
(rispettivamente -5,9 per cento e -1,2 per cento); per riscontrare una crescita così sostenuta
bisogna risalire al primo trimestre del 2000 (6,8 per cento).
Il contributo più consistente alla crescita delle esportazioni rispetto al secondo trimestre è
venuto principalmente dai paesi esterni all’Unione Europea (+18,7 per cento verso la Russia,
+16,11 per cento verso il Giappone). Si è attenuata la caduta delle esportazioni verso la
Germania, mentre le vendite verso gli Stati Uniti si sono contratte (-3,5 per cento) per effetto
dell’apprezzamento dell’euro sul dollaro.
Le importazioni, invece, dopo la forte flessione del primo trimestre, sono tornate a
crescere registrando una variazione positiva pari all’1,5 per cento nel terzo trimestre.
1 A cura di Paolo Biraschi e Gianluca Dente. 103
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Contributi alla crescita
L’aumento del prodotto interno lordo nel terzo trimestre è riconducibile al forte rimbalzo
delle esportazioni in presenza di un incremento delle importazioni che è rimasto contenuto.
L’apporto alla crescita del prodotto interno delle esportazioni nette manifesta, infatti, una chiara
inversione di tendenza (+1,2 per cento), dopo aver segnato valori pesantemente negativi nel
primo e nel secondo trimestre (rispettivamente -3,3 per cento e -0,9 per cento). Il miglioramento
del saldo della bilancia commerciale, avvenuto dopo tre trimestri consecutivi di flessione ha,
quindi, costituito il principale traino della buona performance dell’economia italiana nel terzo
trimestre.
Il contributo della domanda interna torna ad essere positivo nel terzo trimestre (0,4 per
cento) dopo aver registrato un valore negativo nel primo (-0,9 per cento) e sostanzialmente nullo
nel secondo. Tale risultato si deve al favorevole andamento dei consumi e al netto
ridimensionamento del calo degli investimenti. Le scorte, dopo aver sostenuto la crescita del
PIL nella prima parte dell’anno, hanno sottratto all’aumento del prodotto interno 1,1 punti
percentuali.
Contributi alla crescita congiunturale del PIL
-1,3
-0,8
-0,3
0,2
0,7
1,2
1,7
I II III
Trimestri 2003
Val
ori
pe
rce
ntu
ali
%
Totale Domanda interna
Esportazione nette
Variaz. scorte e ogg. di val.
104
QUADERNO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Contributi alla crescita annua del PIL
-2,0-1,5-1,0-0,50,00,51,01,52,0
I II III Contributiannui alla
crescita delPIL
Trimestri 2003
Val
ori
p
erce
ntu
ali
%
Totale Domanda interna
Esportazione nette
Variaz. scorte e ogg. di val.
variazione tendenziale del Pil
Componenti della Crescita dal Lato dell’Offerta
Dal lato dell’offerta, nel terzo trimestre si rileva una netta ripresa dell’industria in senso
stretto (+1,7 per cento); tuttavia, i risultati deludenti dei primi due trimestri influiscono
negativamente sul dato medio dei tre trimestri (-0,1 per cento).
Il settore delle costruzioni, viceversa, che aveva sostenuto la crescita del valore aggiunto
del settore industriale nella seconda parte del 2002 e nel primo trimestre del 2003, risulta in
flessione sia nel secondo che nel terzo trimestre (rispettivamente -0,9 e -0,8 per cento). Nei
primi nove mesi, tuttavia, la dinamica rimane largamente positiva (2,7 per cento).
Il valore aggiunto nel settore dei servizi ha evidenziato nel terzo trimestre un incremento
di modesta entità (0,2 per cento), derivante essenzialmente dal buon andamento del settore
privato, mentre il comparto pubblico ha mostrato un andamento negativo in controtendenza con
la prima parte dell’anno. Se si considerano i primi nove mesi del 2003, infatti, il settore
pubblico ha mostrato una crescita più elevata di quella privato.
Conto economico risorse e impieghi(a prezzi 1995)
Consumi finali nazionali Investimenti fissi lordiPIL Importazioni Spesa delle famiglie Spesa della P.A. macchinari costruzioni Totale Esportazioni
Variazioni percentuali sul trimestre precedente03 I -0,2 -4,9 0,3 1,1 -9,8 0,0 -5,9 -5,9