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Provincia di Modena Comune di Finale Emilia PROCEDURA DI V.I.A. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE CAVA DI ARGILLE E LIMI DENOMINATA "CAVA CASA STORTA"- POLO N°24 "CASA STORTA" MAGGIO 2015 •A hMfa FASCICOLO B - INQUADRAMENTO PROGETTUALE: DESCRIZIONE DEL PROGETTO PROPOSTO E DELLE SUE INTERAZIONI CON L'AMBIENTE TECNICO RESPONSABILE: DOTT. GEOL ROBERTO SALONI Via Viareggio, 14 41125 MODENA (MO) Cell. 334/2277015 E-mail: [email protected] ASPETTI PROGETTUALI: DOTT. GEOL ALBERTO FIORI ASPETTI VEGETAZIONALI: DOTT FOR. RAFFAELE BARBETTA VALUTAZIONI COMPONENTE ATMOSFERA: DOTT GEOL C. BORELLI, DOTT GEOL L FANTONI ING. A. BERGONZINI VALUTAZIONI IMPATTO ACUSTICO: UGO FERRARI (TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA) DITTA ESERCENTE: ASFALTI ZANIBONI S.a.s. Di Zamboni Aldo & C. Via Napoli, 14 - Polo Industriale 41034 FINALE EMILIA (MO) E-mail: [email protected] V re/. 0535 98305 ALE EMILIA (MO) 01145130368
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Jun 30, 2020

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Provincia di Modena Comune di Finale Emilia

PROCEDURA DI V.I.A. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

CAVA DI ARGILLE E LIMI DENOMINATA "CAVA CASA STORTA"- POLO N°24 "CASA STORTA"

MAGGIO 2015

•A

hMfa

FASCICOLO B - INQUADRAMENTO PROGETTUALE: DESCRIZIONE DEL PROGETTO PROPOSTO E DELLE SUE INTERAZIONI CON L'AMBIENTE

TECNICO RESPONSABILE: DOTT. GEOL ROBERTO SALONI Via Viareggio, 14 41125 MODENA (MO) Cell. 334/2277015 E-mail: [email protected]

ASPETTI PROGETTUALI: DOTT. GEOL ALBERTO FIORI

ASPETTI VEGETAZIONALI: DOTT FOR. RAFFAELE BARBETTA

VALUTAZIONI COMPONENTE ATMOSFERA: DOTT GEOL C. BORELLI, DOTT GEOL L FANTONI

ING. A. BERGONZINI

VALUTAZIONI IMPATTO ACUSTICO: UGO FERRARI (TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA)

DITTA ESERCENTE: ASFALTI ZANIBONI S.a.s. Di Zamboni Aldo & C. Via Napoli, 14 - Polo Industriale 41034 FINALE EMILIA (MO) E-mail: [email protected]

V re/. 0535 98305 ALE EMILIA (MO) 01145130368

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Dott. Geol. Roberto Saloni Via Viareggio, 14

41125 Modena (MO)

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE “PCS CAVA CASA STORTA” – FASCICOLO B pag. - 2

INDICE

1  OBIETTIVI, MOTIVAZIONI E POSSIBILI SOLUZIONI ALTERNATIVE ................................................................ 3 

2  DESCRIZIONE DEL PROGETTO PROPOSTO ................................................................................................. 3 

2.1  INQUADRAMENTO GEOGRAFICO .......................................................................................................... 3 2.2  INDIVIDUAZIONE E CONSISTENZA CATASTALE ..................................................................................... 6 2.3  POTENZIALITA’ ESTRATTIVA ................................................................................................................. 8 2.4  STATO DI FATTO ................................................................................................................................... 8 2.5  OPERE PRELIMINARI ............................................................................................................................. 9 2.6  ESCAVAZIONE .................................................................................................................................... 13 2.7  TRAFFICO E VIABILITA’ ........................................................................................................................ 18 2.8  PROGETTO DI SISTEMAZIONE FINALE E RECUPERO .......................................................................... 21 

3  CONCLUSIONI ............................................................................................................................................. 21 

INDICE FIGURE Fig. 1: Inquadramento Geografico - scala 1:25.000 ..................................................................................................... 4 Fig. 2: Inquadramento Geografico - scala 1:5.000 ...................................................................................................... 5 Fig. 3: Elenco catastale ............................................................................................................................................ 6 Fig. 4: Individuazione catastale area d’intervento e proprietà confinanti ........................................................................ 7 Fig. 5: Particolare opere preliminari - arginello e fosso perimetrale ............................................................................. 10 Fig. 6: Particolare accesso asfaltato Ittic-Alleva ........................................................................................................ 10 Fig. 7: Particolare stradello porzione settentrionale visto da W ................................................................................... 11 Fig. 8: Rete di monitoraggio acque sotterranee ........................................................................................................ 12 Fig. 9: Individuazione lotti di scavo, rispetti e aree di scavo con deroga (Art. 104 - DPR 128/59) ................................... 15 Fig.10: Risultati analisi di stabilità in condizioni statiche e dinamiche (massimo invaso). ............................................... 16 Fig.11: Risultati analisi di stabilità in condizioni statiche e dinamiche (svuotamento rapido). ......................................... 16 Fig. 12: Superfici lotti di scavo ................................................................................................................................ 17 Fig. 13: Volumi di scavo ......................................................................................................................................... 18 Fig. 14: Traffico pesante indotto dall'attività estrattiva ............................................................................................... 19 Fig. 15: Percorsi traffico pesante indotto dall'attività estrattiva della Cava Casa Storta ................................................. 20 

INDICE ALLEGATI FASCICOLO B1 : PCS CAVA CASA STORTA-RELAZIONE TECNICA

TAVOLA B1 - STATO DI FATTO AL 13/05/2014 (Scala 1:1.000); TAVOLA B2 - PLANIMETRIA CATASTALE (Scala 1:1.000); TAVOLA B3 - PLANIMETRIA CATASTALE E OPERE PRELIMINARI (Scala 1:1.000); TAVOLA B4 - CARTA DELLE MODALITA' DI SCAVO 1° FASE (Scala 1:1.000); TAVOLA B4Bis - CARTA DELLE MODALITA' DI SCAVO 2° FASE - FINALE (Scala 1:1.000); TAVOLA B5 - RIPRISTINO MORFOLOGICO FINALE (Scala 1:1.000); TAVOLA B6 - SEZIONI DELLO STATO DI FATTO, SCAVO E DEL RIPRISTINO MORFOLOGICO FINALE (Scala 1:500); TAVOLA B7 - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FASCICOLO B2 : PCS CAVA CASA STORTA-RELAZIONE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA, GIACIMENTOLOGICA E SISMICA

FASCICOLO B3 : PCS CAVA CASA STORTA-PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI ESTRAZIONE FASCICOLO B4 : PCS CAVA CASA STORTA-RELAZIONE AGROVEGETAZIONALE FASCICOLO B5 : PCS CAVA CASA STORTA-STUDIO DI INCIDENZA FASCICOLO B6 : PCS CAVA CASA STORTA-BOZZA DI CONVENZIONE

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1 OBIETTIVI, MOTIVAZIONI E POSSIBILI SOLUZIONI ALTERNATIVE L’obiettivo del progetto di Coltivazione e Sistemazione oggetto della presente Valutazione di Impatto Ambientale

è in primis quello di soddisfare durante la fase di escavazione il fabbisogno di limi e argille stabilito dalla Provincia nel P.I.A.E. e successivamente riconfermato nel P.A.E. vigente e negli Accordi sottoscritti nel 2014 tra il Comune di Finale Emilia e i soggetti attuatori. Oltre all’aspetto normativo e di pianificazione territoriale provinciale e comunale, il progetto in esame si pone anche un secondo obiettivo è di realizzare una sistemazione finale idonea al potenziamento dell’attività di allevamento ittico attualmente in esercizio sull’area in esame, con la realizzazione di un unico bacino idrico che verrà sfruttato per l’itticoltura per l'allevamento e la commercializzazione del pesce (itticoltura) attualmente svolta dalla Ditta ITTIC-ALLEVA.

Le caratteristiche ambientali dell’area in esame, analizzate sia da un punto di vista generale dagli strumenti di pianificazione territoriale, che in dettaglio nel presente Studio di Impatto Ambientale, risultano essere idonee alla realizzazione dell’intervento in progetto ed al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

In considerazione di questi fattori ne consegue che non è pertanto possibile prevedere soluzioni progettuali alternative se non quelle di fatto già individuate.

2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO PROPOSTO

2.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

L’area oggetto di studio ricade nel territorio comunale di Finale Emilia ed in particolare nella sua parte Nord-Occidentale al confine con i territori comunali di San felice sul Panaro e Mirandola, a Nord del centro abitato di Massa Finalese che rappresenta il centro abitato più vicino e dal quale dista circa 2,0 Km.

Da un punto di vista morfologico l'area risulta essere pianeggiante con una pendenza debolissima procedendo da SW verso NE e da un punto di vista altimetrico l’area presenta quote variabili tra i 11 m e 9 m sul livello del mare.

L’idrografia principale è rappresentata da un intreccio di canali gestiti dal Consorzio della Bonifica Burana, Leo, Scoltenna, Panaro, tra cui lo Scolo Dogarolo che scorre con direzione SSW-NNE esternamente all’area in esame a Ovest della stessa e la Canaletta dell’Albero che confluisce nello Scolo Dogarolo al margine Sud-Occidentale del Polo Estrattivo n°24; suddetti canali sono ubicati al margine occidentale della Strada comunale dell’Albero.

Il sistema viario è rappresentato principalmente da strade di tipo comunale tra le quali la più prossima all’area in esame è la Strada comunale dell’Albero che corre con direzione S-N sino margine Sud-Occidentale dell’area in esame e prosegue con direzione SW-NE a Ovest dell’area in esame collegandosi poco più a nord, alla strada provinciale SP9 (Strada Provinciale Imperiale). E’ poi presente un’intrecciata rete di strade bianche e carraie che delimitano i vari appezzamenti di terreno.

Le aree si collocano in territori agricoli in cui sono presenti edifici e nuclei rurali sparsi, la maggior parte dei quali disabitati, e dove le attività più diffuse sono quella agricola e l’allevamento ittico tra cui l’attività attualmente presente sull’area di cava e gestita dalla Ditta ITTIC-ALLEVA.

Cartograficamente l’area risulta compresa nella Tavola della Cartografia Tecnica Regionale (C.T.R.) a scala 1:25.000 n.184SE “FINALE EMILIA” (Fig. 1), nella Sezione C.T.R. a scala 1:10.000 n.184110 "MASSA FINALESE" e negli Elementi C.T.R. a scala 1:5.000 n.184111 e n.184112 denominati rispettivamente “CASCINA DELLA TROTTA” e “MASSA FINALESE” (Fig. 2).

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Fig. 1: Inquadramento Geografico - scala 1:25.000

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Fig. 2: Inquadramento Geografico - scala 1:5.000

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2.2 INDIVIDUAZIONE E CONSISTENZA CATASTALE

L’area di cava interessata dal Piano di Coltivazione e Sistemazione (Tavola B2 “Planimetria catastale” riportata in allegato), risulta identificata catastalmente nel Foglio 9, del N.C.T. del Comune di Finale Emilia nei seguenti mappali:

DATI IDENTIFICATIVI

DATI DI CLASSAMENTO

SUPERFICIE CATASTALE PROPRIETA’

Foglio Particella Sub Qualità Classe Categoria Superficie Superficie ricompresa nella cava

Proprietà

ha are ca ha are ca 9 28 / SEMINATIVO 4 / 3 33 73 3 33 73 ITTIC ALLEVA 9 35 / SEMINATIVO 4 / 2 34 67 2 34 67 ITTIC ALLEVA 9 43 2 / / D/8 97 81* 97 81* ITTIC ALLEVA

9 61 (parte) / SEMINATIVO 4 / 6 28 33 5 99 45 Artioli R., Consoli Ma., Consoli

Mi. Consoli V., Marchetti M. (Asfaltri Zaniboni - usufrutto)

TOTALE 12 65 66 * Fabbricato – superficie calcolata graficamente

Fig. 3: Elenco catastale

L'estensione dell'area di cava risulta pertanto essere complessivamente pari a 126.566 m2. L’area di intervento confina a Nord con terreni di di proprietà dell'ITTIC-ALLEVA, a Ovest con i terreni di proprietà

Garuti Gabriele, Iames, Samuel, Thomas, Moschetta Nadia, Picchetti Enrico, con i terreni di proprietà dell'ITTIC-ALLEVA e con il mappale che individua la Strada Comunale dell’Albero, a Sud con i terreni di proprietà Immobiliare SER-AN e Ferrarini Bruno ed infine a Est con i terreni della Icsta Reggiani S.r.l e Ferrarini Cesare e Pendenti Vittorina.

Il richiedente l'autorizzazione all'esercizio di attività estrattiva è la Ditta Asfalti Zaniboni di Zaniboni Aldo & C. S.A.S. con sede a Finale Emilia (MO), Via Napoli, 14, iscritta nel Registro delle Imprese di Modena dal 19/02/1996 al numero di iscrizione e Codice Fiscale: 01645130368.

Come riportato nel fascicolo B1 riportato in allegato, la Ditta Asfalti Zaniboni di Zaniboni Aldo & C. S.A.S.è in possesso dei titoli attestanti la possibilità di svolgere attività estrattiva sull’area in esame.

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Fig. 4: Individuazione catastale area d’intervento e proprietà confinanti

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2.3 POTENZIALITA’ ESTRATTIVA

Il massimo volume di argille e limi estraibili da P.A.E. all'interno del Polo Estrattivo n° 24 è pari a 400.000 m3. Sulla base dell'accordo ai sensi dell’Art. 24 L.R.7/2004 sottoscritto con il Comune di Finale Emilia dalla ditta

esercente e dai proprietari dell'area in esame, all'interno della cava denominata "Cava Casa Storta" i quantitativi di argille e limi estraibili col presente PCS sono pari a 400.000 m3, esaurendo pertanto la potenzialità estrattiva fissata dal P.A.E. per il Polo Estrattivo n°24.

2.4 STATO DI FATTO

L'area in esame è ubicata in un settore della pianura modenese pianeggiante con una pendenza debolissima (mediamente inferiore all’0,5‰) procedendo da SW verso NE con quote a p.d.c. originario variabili tra i 9,5 m e 9,0 m sul livello del mare.

L’area di cava risulta essere caratterizzata nella pozione Sud-occidentale in adiacenza alla Strada comunale dell’Albero dalla presenza delle infrastrutture (un capannone ad uso industriale con uffici) e degli impianti di allevamento ittico (vasche in c.a.) della Ditta ITTIC-ALLEVA la quale attualmente svolge attività di allevamento e commercializzazione di pesce ad uso alimentare, attività che verrà comunque proseguita anche durante le fasi di coltivazione e sistemazione in oggetto. Nella porzione centrale e orientale dell’area di cava sono invece presenti le vasche in terra attualmente utilizzate per l'itticoltura dalla Ditta stessa.

Per quel che concerne la viabilità, l’attività di itticoltura è direttamente collegata a Ovest alla viabilità principale rappresentata da Strada comunale dell’Albero (che corre con direzione S-N sino margine Sud-Occidentale dell’area in esame e prosegue con direzione SW-NE a Ovest dell’area in esame collegandosi poco più a nord, alla strada provinciale SP9) tramite un accesso carrabile asfaltato dotato di cancello e di una zona di arretramento idonea alla sosta dei veicoli in attesa di ingresso fuori della carreggiata. Sempre per quel che concerne la viabilità, all'interno dell'area d'intervento, è presente nel settore settentrionale (foglio 9, mappale 61) una strada carraia non asfaltata con direzione NW-SE che si collega alla Strada comunale dell’Albero. Attualmente l’accesso carrabile all’area di cava da tale posizione è presidiato da una catena con lucchetto che sarà sostituita da un nuovo cancello.

In Tavola B1, che riporta lo stato di fatto aggiornato al maggio 2014, si rileva come nell'area in esame siano presenti sia settori a p.d.c. originario che zone a p.d.c. rialzato, con quote prossime a quelle della sede stradale di Via Albero la quale risulta sopraelevata rispetto ai terreni agricoli circostanti con quote mediamente pari a 10,90 m s.l.m.. Nella porzione Sud-occidentale dell’area di cava, nella quale sono ubicate le infrastrutture e gli impianti dell’allevamento ittico, il piano di campagna risulta essere rialzato con quote mediamente pari a 10,70; nella restante porzione, che sarà quella interessata direttamente dall'attività estrattiva e che si estende verso SE, procedendo da NW verso SE è presente una zona a p.d.c. rialzato in prossimità delle vasche in c.a. (quote mediamente variabili da 10 a 11 m s.l.m.), mentre procedendo verso il margine sud-orientale dell'area di cava il piano di campagna rialzato tende gradualmente a tornare alle quote del piano di campagna originario (mediamente pari a 9,2 m s.l.m.). In tale settore sono presenti n°21 vasche, attualmente utilizzate per l'itticoltura, che presentano una direzione prevalente in senso SW-NE e che si sviluppano da NW verso SE nella porzione centro-meridionale del Polo Estrattivo n°24 con profondità variabili da 1,2 m a 1,8 m dal p.d.c. attuale rialzato. Al margine sud-orientale dell'area di cava sono poi presenti n°3 vasche di dimensioni più elevate con profondità più elevate e mediamente pari a 3,5 m dal p.d.c. originario con una quota media di fondo vasca pari a 5,5 m s.l.m..

Le porzioni a p.d.c. rialzato sono collegate al p.d.c. originario al margine Nord e Sud dell’area in proprietà con scarpate di altezza massima pari a circa 1,40 m e che tendono progressivamente a ridursi in altezza procedendo da NW verso

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SE. Ulteriori vasche di allevamento a p.d.c. rialzato sono inoltre presenti esternamente all’area di cava ed in particolare nella porzione Nord-orientale (Proprietà Marchetti Giorgio) e occidentale (Proprietà Ferrarini Cesare e Pendenti Vittorina).

Esternamente all’area di cava, lungo il margine occidentale del Polo su Strada comunale dell’Albero, sono poi presenti degli edifici a civile abitazione tra cui uno (Foglio 9 mappale 27) attualmente disabitato e accatastato come “unità

collabente” che risultano interni al perimetro del Polo Estrattivo n°24. Sul lato sud-orientale degli edifici di proprietà Bergamini Donatella è inoltre presente un nucleo boscato che schermerà le attività di scavo mentre per gli edifici di proprietà Picchetti Enrico, Enrica e Sante e Grandi Lina lungo il perimetro del confine di proprietà verso l’area di cava è presente una siepe arborea e alberi sparsi che fungeranno anch’essi da schermatura durante le attività di scavo.

Per quel che concerne la rete idrografica esternamente all’area di Polo sono presenti lo Scolo Dogarolo e la Canaletta dell’Albero che confluisce nello Scolo Dogarolo al margine Sud-Occidentale del Polo Estrattivo n°24. Internamente all’area di cava non sono presenti canali rilevanti ed il sistema di drenaggio superficiale è rappresentato da un sistema di fossi di scolo con direzione principale NW-SE ubicati al margine settentrionale e meridionale dell’area in proprietà e che raccolgono le acque dell’area convogliandole nel cavo Teratico-Dogarolo con direzione di flusso verso NE.

Nella porzione centrale dell’area di cava è inoltre presente una linea Enel di bassa tensione aerea sostenuta da n°7 pali in cemento che interferiscono con le attività di scavo e per i quali si prevede lo spostamento in una nuova posizione. Tale linea, proveniente da W dove corre, con direzione SW-NE, parallela a Strada comunale dell’Albero sino a Sud dell’ingresso della Ditta ITTIC-ALLEVA, prosegue esternamente all’area di cava verso Est e verso Sud dove torna verso Strada comunale dell’Albero.

Una linea Telecom aerea è ubicata al margine orientale dell’area in esame e corre parallela alla Strada comunale dell’Albero internamente al perimetro del Polo Estrattivo n°24 e non è interferente con le attività di scavo. Su Strada Comunale dell’Albero sono inoltre presenti i tracciati di un acquedotto e di una fognatura che risultano esterni al perimetro del Polo.

2.5 OPERE PRELIMINARI

Le operazioni di scavo vere e proprie saranno precedute da una serie di opere preliminari individuate nella Tavola B3 – “Planimetria catastale e Opere Preliminari” riportata in allegato.

Per quanto concerne opere di mitigazione acustiche e visive si prevede la realizzazione di un terrapieno perimetrale alla cava in esame al fine di mitigare gli impatti visivi e acustici nelle fasi di cantierizzazione e di coltivazione della cava.

Tale terrapieno è previsto di altezza pari a 2 m e larghezza alla base di 4,5 metri e come rappresentato sulla Tavola B3 "Planimetria catastale e opere preliminari" riportata in allegato, per l'esercizio dell'attività estrattiva sui lotti 1 e 2 verrà realizzato, a schermatura dei ricettori esistenti ed individuati nel SIA, sul lato sud-occidentale di tali lotti. Nel contempo si prevede l'esecuzione di un terrapieno sul lato settentrionale per la riduzione degli impatti generati dal traffico veicolare pesante sui ricettori presenti lungo Via Albero. Preliminarmente all'inizio dell'attività estrattiva sul Lotto 3 si completerà il terrapieno lungo tutto il perimetro oggetto di scavo.

Pertanto, anche sulla base delle risultanze del presente Studio di Impatto Ambientale per la matrice ambientale acustica, non si prevede inoltre la realizzazione di barriere inerbite, considerando sufficienti le alberature esistenti sul lato orientale in aderenza alle abitazioni esistenti (come descritto nella relazione sulla vegetazionale esistente allegata al presente fascicolo) e considerando comunque la realizzazione del terrapieno suddetto sul quale si svilupperà comunque una vegetazione erbacea autoctona.

Viene prevista, come opera preliminare finalizzata al miglioramento della viabilità di cava in progetto, il parziale tombamento della vasca esistente nel settore settentrionale dell'area di scavo per una superficie di circa 760 m2,

Al fine di evitare l’afflusso in cava delle acque di dilavamento provenienti dai terreni esterni all’area di cava si prevede inoltre la realizzazione di fossi di guardia perimetrali di profondità pari a circa 0,5 m che saranno collegati al reticolo

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idrografico di superficie attualmente esistente sui lati settentrionale e meridionale. Si prevede inoltre la sistemazione del fosso perimetrale esistente sul lato settentrionale adiacente alla viabilità non asfaltata di cava.

Al confine di cava sul lato meridionale, e a ridosso del fosso perimetrale sui lati occidentale e settentrionale, verrà collocata una nuova recinzione perimetrale costruita da rete metallica plastificata alta 1,5 m e montata su pali opportunamente infissi nel terreno con idonea segnaletica di avviso di pericolo connessi all’attività di scavo ogni 40 m in modo tale da essere visibili l’uno dall’altro. Tale recinzione sarà collegata a quelle esistenti, prevedendone l'eventuale sostituzione e/o riparazione, sulle quali verranno inserite le medesime misure di avvertimento.

Fig. 5: Particolare opere preliminari - arginello e fosso perimetrale

Nella zona di accesso alle cave sarà collocato in modo ben visibile un cartello contenente i dati significativi della cava stessa, che dovranno essere sempre leggibili.

Gli accessi carrai provvisti di cancello con lucchetto da utilizzare per il trasporto del materiale estratto sono ubicati nelle posizioni riportate sulla tavola B3 “Planimetria catastale e opere

preliminari“ riportata in allegato. L’area di cava verrà

direttamente collegata alla viabilità comunale mediante l’accesso dell’attività di itticoltura esistente della Ditta ITTIC-ALLEVA su Strada comunale dell’Albero (cancello automatizzato esistente individuato dalla sigla 1) nella quale è presente internamente un'area attualmente asfaltata per una lunghezza complessivamente pari a circa 70 m (vedi figura a lato e Tavola B1 riportata in allegato).

Per quel che concerne la viabilità, in alternativa ad eventuali percorsi interni all'area di cava, i mezzi di trasporto utilizzeranno la strada carraia non asfaltata ed percorribile da mezzi pesanti che corre al margine settentrionale dell’area d'intervento (foglio 9, mappale 61). L'accesso a tale viabilità sarà effettuato attraverso un nuovo cancello individuato dalla sigla 3. I mezzi procederanno pertanto su tale carraia settentrionale verso Strada Comunale dell’Albero sino al nuovo cancello da

Fig. 6: Particolare accesso asfaltato Ittic-Alleva

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realizzare individuato dalla sigla 2, dal quale procederanno in direzione SW, utilizzando una pista interna di nuova realizzazione che verrà realizzata con sottofondo idoneo al fine di permettere il traffico pesante fino a collegarsi con la porzione asfaltata di accesso alla viabilità pubblica individuato dalla sigla 1 e descritto in precedenza.

Fig. 7: Particolare stradello porzione settentrionale visto da W

Sono stati individuati due capisaldi, utilizzati per il rilievo dello stato di fatto; tali capisaldi verranno utilizzati anche per i successivi rilievi, per gli stati di avanzamento dell’attività estrattiva. Le monografie dei capisaldi individuati e la loro posizione sono riportate in Tavola B3 riportata in allegato.

Come riportato in precedenza, è presente una linea Enel di bassa tensione aerea all’interno dell’area di cava costituita da n°7 pali di sostegno in cemento direttamente interferenti con le attività estrattive e di risistemazione; per tale linea si prevede lo spostamento nella posizione individuata in Tavola B3 riportata in allegato, con lo spostamento lungo il confine meridionale e orientale dell’area in proprietà per poi ricollegarsi con la linea esistente che procede verso Sud e verso Est. Per quel che concerne il palo Enel esistente presente al margine Nord-orientale dell’area non si prevede lo spostamento non essendo interferente con le attività estrattive e di risistemazione visto che la vasca di riciclo esistente nel settore meridionale non verrà interessata dalle attività estrattive.

Durante le operazioni di scavo verrà inoltre utilizzata una pesa installata su un automezzo mobile mentre il rifornimento dei mezzi d’opera avverrà mediante l’utilizzo di autocisterne o cisterne mobili.

Le acque superficiali esterne verranno intercettate da fossi perimetrali, le cui specifiche costruttive sono riportate in precedenza e la cui ubicazione è riportata in Tavola B3 riportata in allegato.

Tali fossi verranno realizzati preliminarmente alle operazioni di scavo al fine di evitare l’afflusso in cava delle acque di dilavamento provenienti dai terreni esterni all’area di cava e saranno collegati al reticolo idrografico di superficie attualmente esistente sui lati settentrionale e meridionale.

Per quanto concerne le opere preliminari particolare importanza riveste la rete di monitoraggio delle acque sotterranee, che verrà realizzata preliminarmente alle attività di escavazione in ottemperanza con quanto previsto dagli Accordi stipulati tra i soggetti attuatori e il Comune di Finale Emilia.

In particolare, sulla base della ricostruzione del modello geologico ed idrogeologico del sottosuolo riportato in dettaglio nella relazione Geologica, Idrogeologica, Giacimentologica e Sismica (Fascicolo B2), sull'area in esame è presente un livello prevalentemente argilloso limoso superficiale continuo con spessori omogenei e mediamente pari a 10 m (spessori

Accesso 2 presso il quale verrà installato un nuovo

cancello

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variabili da 8 m a 14 m con uno spessore nell’area in esame pari a 9,5 m) sia procedendo in senso N-S che in senso E-W nel quale è contenuta una falda freatica superficiale (acquifero A0). Il primo acquifero sabbioso rilevabile sede del complesso acquifero A1 in pressione (acquifero principale in pressione), risulta essere posto a partire da profondità mediamente pari a 10 m (9,5 m nell'area di cava) e risulta essere continuo sia in senso N-S che E-W con spessori mediamente pari a 20 m (profondità da 10 a 30).

Le elaborazioni riportate nel Fascicolo B2 riportato in allegato relative all'andamento piezometrico locale del primo sistema acquifero A1 hanno permesso di derivare la direzione di deflusso delle acque mostrando come le acque di circolazione sotterranee hanno direzione da WSW verso ENE sia nel periodo invernale/primaverile che nel periodo estivo, con gradiente idraulico molto basso tipico di questa zona di bassa pianura. Per quel che riguarda i livelli della frangia freatica di circolazione superficiale, non è stato possibile eseguire un rilievo dell’area in esame ed elaborare le relative cartografie delle isopiezometriche sulla base delle tipologie costruttive dei pozzi presenti nell’area in esame; si può comunque considerare che la circolazione idrica entro il sistema di saturazione superficiale si differenzia nettamente dall’acquifero di sfruttamento in quanto trattasi di un livello idrico sospeso, con circolazione molto lenta a causa della bassa permeabilità dei depositi argillosi e limosi. Sulla base di tali ricostruzioni idrogeologiche, il monitoraggio degli eventuali effetti sulle acque sotterranee dell'intervento estrattivo previsto verrà eseguito utilizzando sia i pozzi e piezometri esistenti captanti l'acquifero A1 (POZZO 1 e PIEZ 1), che utilizzando una coppia di piezometri di nuova realizzazione in adiacenza a quelli esistenti (POZZO 1Bis e PIEZ 1Bis) che captino direttamente l'acquifero superficiale (A0) come prescritto dall'Art. 43 delle NTA del PAE vigente (che al punto 5b prescrive che "ogni punto di monitoraggio deve essere costituito da una coppia di pozzi/piezometri captanti sia la falda

freatica più superficiale che la falda più profonda") e sottoscritto negli Accordi stipulati col Comune di Finale Emilia e ubicati come da figura successiva che riporta l'andamento piezometrico desunto dai risultati del rilievo eseguito in data 14/07/2014 in modo tale da poter meglio comprendere l'effettiva direzione di deflusso delle acque contenute nell'acquifero A1 e definire cosi i piezometri da considerare di "monte" (POZZO 1 e POZZO 1Bis) e quelli da considerare di "valle" (PIEZ 1 e PIEZ 1Bis).

Fig. 8: Rete di monitoraggio acque sotterranee

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I piezometri e pozzi esistenti, le cui schede monografiche sono riportate nel fascicolo B1, hanno le caratteristiche riportate nella tabella successiva:

PIEZOMETRO Coordinate

Gauss-Boaga Data

realizzazione Profondità Diametro tubazione

Tratto fenestrato Acquifero

captato

Quota Testa Piezometro

E W gg/mm/aaaa m " da a (m s.l.m.) PIEZ1 1675960 4971575 15/05/2014 20 4 10 20 A1 9.72

POZZO1 1675649 4971674 23/11/1984 30 4 13 27 A1 10.78

2.6 ESCAVAZIONE

Per quanto concerne la profondità massima di scavo da adottare si fa presente che il punto 1 lettera a) dell'Art. 20 delle NTA del PAE vigente, prevede che "nei Poli la profondità massima di scavo non potrà essere superiore a quella indicata

nelle Schede Monografiche". Tale scheda, per il Polo n°24, recita che "la profondità di scavo massima ammessa è pari a -6 m

dal piano campagna" ed individua le tipologie di sistemazione e recupero ammissibili all'interno dell'area del Polo 24, precedendo la possibilità di destinazione a bacino idrico per l'itticoltura.

Al punto 1 lettera e) dell'Art. 20 delle NTA del PAE vigente viene riportato che "Qualora la destinazione finale del sito

preveda la realizzazione di un bacino ad uso plurimo a basso impatto ambientale o a bacino idrico per itticoltura, la profondità

massima di scavo potrà essere stabilita anche in deroga a quanto stabilito nella lettera a) del presente comma, in sede di

redazione del progetto del bacino, tenuto conto delle condizioni idrogeologiche dell’area interessata ma, in ogni caso, nel

rispetto delle prescrizioni definite per la tutela della falda principale alla precedente lett. b)".Il punto 1 lettera b) dell'Art. 20 delle NTA del PAE vigente viene riportato che "...omissis...gli scavi in qualunque condizione, devono comunque essere mantenuti

ad una quota di almeno 1,5 m. al di sopra del tetto dell’acquifero principale in pressione confinato". Come riportato in precedenza e come descritto nei capitoli successivi relativi alla sistemazione dell'area di cava, per

la Cava "Albero" si prevede una tipologia di sistemazione a bacino idrico per l'itticoltura. Gli studi idrogeologici di dettaglio riportati nel Fascicolo B2 in allegato, hanno permesso di rilevare come nell'area in

esame sia presente un livello argilloso limoso superficiale continuo (prevalentemente argilloso e limoso nei primi 6 metri e tra 8,4 e 9,5 metri dal p.d.c. originario intercalato da alternanze di limi-sabbiosi e limi-argillosi) nel quale è contenuta una falda freatica superficiale (acquifero A0), mentre a partire dalla profondità mediamente pari a 9,5 m sia presente il primo acquifero sabbioso rilevabile sede del complesso acquifero A1 (acquifero principale in pressione), continuo sia in senso N-S che E-W con spessori mediamente pari a 20 m (profondità da 10 a 30).

Pertanto, in considerazione della tipologia di sistemazione a bacino idrico per l'itticoltura e sulla base delle risultanze degli studi idrogeologici, nel presente Piano di Coltivazione e Sistemazione si prevede una profondità massima di scavo superiore a quella indicata nella Scheda monografica del Polo 24 allegata alle NTA del PAE.

In particolare la profondità massima di scavo prevista nel presente PCS è pari a 8 m mantenendo pertanto gli scavi ad una quota pari a 1,5 metri al di sopra dell'acquifero principale in pressione rilevato a partire dalla profondità di 9,5 m.

Si sottolinea comunque che, come riportato nelle Tavole allegate, nell'area di scavo sono previste due distinte profondità di scavo e che la profondità massima pari a -8 m dal p.d.c. originario, verrà raggiunta soltanto per una fascia centrale che si sviluppa in senso NW-SE per una lunghezza pari a 400 m e larghezza alla base pari a 15 m per un’area complessivamente interessata di fondo scavo pari a circa 6.000 m2.

Nelle restanti porzioni gli scavi infatti raggiungeranno la profondità massima par a -5 m dal p.d.c. originario per un'area complessivamente interessata dal fondo scavo pari a circa 50.500 m2.

Pertanto, nelle aree che presentano un maggiore dimensione areale e costituite dalle porzioni nelle quali lo scavo verrà realizzato sino alla profondità massima di 5 m dal p.d.c. originario, i terreni interessati dalle escavazioni saranno

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costituiti, da un punto di vista litologico da argille, argille limose e limi, non andando ad interessare con le escavazioni il livello costituito da alternanze di terreni limo-argillosi e limo-sabbiosi sottostanti mantenendo peraltro un franco di rispetto pari a 4,5 m dai terreni sabbiosi sede dell’acquifero principale. Nelle aree che presentano profondità di scavo più elevate e che presentano una dimensione areale limitata, le escavazioni andranno ad interessare i depositi costituiti litologicamente da alternanze di terreni limo-argillosi e limo-sabbiosi mantenendo invece un franco di rispetto pari a 1,5 metri dall’acquifero principale.

In particolare si procederà preliminarmente allo svuotamento delle vasche esistenti, ed esecuzione di un livellamento del terreno, recuperando, dalle porzioni a p.d.c. rialzato, i materiali per la realizzazione dei terrapieni previsti. Verrà quindi dato inizio alle operazioni di scavo.

Tutte le scarpate di raccordo tra lo stato di fatto originario e il fondo scavo verranno realizzate con pendenza pari a 20° come da verifiche di stabilità dei fronti riportate integralmente nel fascicolo B2 e riassunte nel paragrafo successivo.

Considerando la situazione morfologica dell'area di scavo e le basse pendenze che caratterizzano questo settore della pianura, si è ritenuto adottare una quota di scavo determinata a partire da quella media del piano di campagna originario pari a 9.20 m s.l.m.. La quota massima di scavo risulta pari a 1.20 m s.l.m. nelle porzioni a maggiore profondità che occupano un superficie di circa 6.000 m2, e pari a 4.20 m s.l.m. in quelle adiacenti di superficie complessiva pari a 50.500 m2. In ogni caso tale geometria di scavo garantirà il mantenimento del franco di rispetto pari a 1.5 m dal tetto dell'acquifero in pressione sottostante.

Il sistema di scavo sarà a fossa procedendo dall'alto verso il basso e procedendo per lotti estrattivi a partire dalla porzione sud-orientale dell'area di cava, non intervenendo con le escavazioni nella vasca di riciclo esistente e nelle vasche esistenti con fondo vasca a -3,7 m dal p.d.c. originario medio (5,5 m s.l.m.).

Durante le fasi di scavo verrà pertanto intercettata soltanto la falda idrica superficiale, la quale, come riportato nel Fascicolo 2, risulta essere posta ad una profondità variabile a 1 a 2 m dal p.d.c., mentre, come riportato in precedenza e nel Fascicolo 2, non verrà intercettata la falda profonda il cui acquifero si attesta a -1,5 metri dalla massima profondità di escavazione.

Gli scavi dei materiali argillosi e limosi pertanto avverranno in falda (freatica superficiale A0) e pertanto verranno eseguiti utilizzando mezzi idonei all'escavazione sottofalda. Qualora in fase attuativa la falda contenuta nell’acquifero principale dovesse essere erroneamente raggiunta, si provvederà immediatamente al tamponamento della stessa con i materiali limo-argillosi estratti con tempestiva comunicazione all’Ufficio Tecnico Comunale per gli opportuni controlli da parte della direzione lavori.

Si prevede che il 50% dei materiali estratti verrà direttamente commercializzato, mentre il restante 50% verrà collocato temporaneamente in apposite aree di stoccaggio per l'essiccamento. Tali aree sono individuate in Tavola B3 riportata in allegato.

Tali cumuli di stoccaggio, previste in zone che attualmente risultano collocate a circa -1.00 m dal p.d.c., avranno altezze non superiori a 3 m e pertanto si solleveranno sul p.d.c. originario di circa 2 m; i materiali limo-argillosi resteranno su tali aree per una durata temporale limitata probabilmente non superiore a 15 giorni.

Come previsto dall'Art. 43 delle NTA del PAE vigente e dagli Accordi stipulati col Comune di Finale Emilia dai soggetti attuatori non verranno utilizzati depositi fissi di carburante e lubrificante o altri prodotti inquinanti mentre per quel che concerne l’utilizzo di autocisterne o cisterne mobili per il rifornimento dei mezzi d’opera, verranno utilizzate attrezzature rispondenti i requisiti richiesti dalle normative vigenti in materia di prevenzione dell’inquinamento. Nel caso di sversamento accidentale di quantità anche modeste di idrocarburi o altri materiali inquinanti durante le operazioni di rifornimento dei mezzi d’opera, verrà predisposta dalla Ditta esercente l’immediata bonifica dei terreni contaminati, con tempestiva comunicazione all’Ufficio Tecnico Comunale per gli opportuni controlli.

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Si sottolinea inoltre che la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi avverrà all’esterno del cantiere. Come previsto dall'Art. 20 delle NTA del PAE vigente e dagli Accordi stipulati col Comune di Finale Emilia dai

soggetti attuatori, la Ditta esercente si impegna a fornire i mezzi necessari a consentire controlli batimetrici, facendo riferimento alle quote topografiche dei caposaldi presenti le cui monografie sono riportate in Tavola B3 riportata in allegato.

Per la fase estrattiva sono state previste due opzioni di scavo, in cui nella prima (1° FASE - Tavola n°B4 riportata in allegato) viene previsto il mantenimento delle distanze di rispetto previste dall’art. 104 D.P.R. 128/59 e pari a 20 m dai pali della linea Enel di bassa tensione aerea che verranno posizionati lungo il margine meridionale dell'area di cava (tale spostamento verrà eseguito come opera preliminare) mentre nella seconda (2° FASE – FINALE - Tavola n°4Bis riportata in allegato) viene previsto l'ottenimento della deroga all'avvicinamento degli scavi a un minimo di 10 m dai nuovi sostegni di tale linea.

La situazione complessiva viene riportata in figura successiva.

Fig. 9: Individuazione lotti di scavo, rispetti e aree di scavo con deroga (Art. 104 - DPR 128/59)

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Risulta evidente che la prima opzione non sarà sottoposta ad alcun vincolo mentre la seconda opzione diventerà operativa completamente solo dopo l’ottenimento delle relative autorizzazioni, e cioè l’autorizzazione in deroga all’art. 104 del DPR 128/59 di competenza della Provincia di Modena.

Per quanto concerne le distanze delle escavazioni dalle proprietà confinanti si è prevista una distanza minima pari a 10 m, sia sul lato meridionale che su quello settentrionale mantenendo inoltre un franco di rispetto pari a 44.54 m dal confine orientale dell'area di cava. Sul lato occidentale verrà comunque mantenuta una distanza di rispetto delle escavazioni dalle abitazioni presenti su tale lato maggiore di 50 m.

Il comma 1 dell’Art. 44 del PAE vigente riporta che “la distanza delle cave da opere e manufatti di vario genere è

regolata dall'art. 104 del D.P.R. n. 128 del 9.4.1959 e s.m. "Norme di Polizia delle Miniere e delle Cave" (…)”. A tale proposito, l’U.O.-Attività estrattive della Provincia di Modena, con lettere del 5 settembre 2011, indirizzata ai

Sindaci dei Comuni interessati da attività estrattive e alle Associazioni di Categoria, informava dell’abrogazione di norme di polizia mineraria di cui al DPR 128/1959 s.m.i., informando inoltre di aver richiesto un parere di merito alla Regione Emilia-Romagna. Con successiva lettera del 18 ottobre 2011 la medesima U.O. citata rendeva noto il parere regionale che nella sostanza affermava che le norme (nazionali) erano da considerare sì abrogate, ma comunque ancora in essere fintanto che le regioni non avessero provveduto a normare la materia specifica ora di loro competenza.

Tenuto conto di quanto appena riportato, e facendo riferimento agli Accordi stipulati col Comune di Finale Emilia dai soggetti attuatori, si propone di adottare le distanze previste dal PAE vigente all’Art. 44 a cui si rimanda.

Per quanto riguarda le distanze di scavo da confini privati si propone il mantenimento di una distanza pari a 10 m. Per quanto riguarda i fronti di scavo (che come specificato di seguito coincidono con le scarpate di sistemazione

finale) in ottemperanza con quanto previsto dagli Accordi stipulati tra i soggetti attuatori e il Comune di Finale Emilia si prevede la realizzazione di scarpate a fronte unico con un’inclinazione pari a 20° e con un dislivello massimo pari a 8 m.

Si sottolinea, come visibile nelle tavole progettuali e come ampiamente descritto in precedenza, che il dislivello massimo pari a 8 m interesserà soltanto una porzione limitata del fronte di scavo (porzione centrale del fronte di scavo occidentale), mentre nelle restanti porzioni il fronte di scavo presenterà un dislivello pari a 5 m.

Le verifiche di stabilità delle scarpate di scavo e di sistemazione sono state effettuate, secondo quanto prescritto dalla nuova normativa sismica di cui al D.M. 14/01/2008, nella scarpata che presenta le condizioni più critiche per le maggiori altezze (8 m e pendenza pari a 20°) che verrà eseguita nella porzione centrale del fronte di scavo occidentale del lotto 3 considerando il sovraccarico dovuto alla realizzazione dell’arginello in progetto.

Di seguito si riportano i risultati delle verifiche di stabilità effettuate (situazione di massimo invaso e di svuotamento rapido) e che confermano condizioni di sicurezza accettabili, mentre per una descrizione esauriente delle metodologie di calcolo si rimanda al Fascicolo B2.

Verifica Condizione FS calcolato R2 FS finale

Scarpata di scavo Statica - SLU 2.089 1.1 1.90 > 1

Scarpata di scavo Dinamica - SLV 1.653 1.1 1.50 > 1

Fig.10: Risultati analisi di stabilità in condizioni statiche e dinamiche (massimo invaso).

Verifica Condizione FS calcolato R2 FS finale

Scarpata di scavo Statica - SLU 1.346 1.1 1.22 > 1

Scarpata di scavo Dinamica - SLV 1.141 1.1 1.04 > 1

Fig.11: Risultati analisi di stabilità in condizioni statiche e dinamiche (svuotamento rapido).

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Si è prevista una durata dell’intervento pari a 3 anni, individuando tre lotti annuali contigui (vedi tavola B3 riportata in allegato) con l'apertura del fronte di cava nel settore sud-orientale opposto alla viabilità pubblica e agli edifici abitati presenti e pertanto in posizione defilata e nascosta alla vista rispetto alle principali vie di comunicazione ed agli edifici abitati presenti. Non essendo previste movimentazioni di terreni per il ripristino morfologico, la sistemazione avverrà contemporaneamente con il termine delle attività estrattive nei primi due anni mentre nel terzo anno, al termine delle attività di scavo verrà immediatamente realizzata la sistemazione finale consistente nella demolizione degli arginelli perimetrali, delle recinzioni realizzate e di parte dei fossi di guardia perimetrali.

In particolare si prevede l'escavazione dei tre lotti seguenti:

• LOTTO 1 - 1° anno – settore che in termini estrattivi si estende nella porzione sud-orientale dell'area di cava non intervenendo comunque con le escavazioni nella vasca di riciclo esistente e nelle vasche esistenti con fondo vasca a -3,7 m dal p.d.c. originario medio. Tale lotto comprende una modesta porzione in adiacenza a un palo della linea elettrica oggetto di richiesta di autorizzazione in deroga alle distanze di rispetto di cui all’art. 104 del D.P.R. 128/59;

• LOTTO 2 - 2° anno – settore che in termini estrattivi si estende nella porzione centrale dell'area di cava procedendo verso NW e che comprende le porzioni in adiacenza ai pali della linea elettrica oggetto di richiesta di autorizzazione in deroga alle distanze di rispetto di cui all’art. 104 del D.P.R. 128/59;

• LOTTO 3 - 3° anno – settore occidentale comprensivo delle porzioni in adiacenza ai pali della linea elettrica oggetto di richiesta di autorizzazione in deroga alle distanze di rispetto di cui all’art. 104 del D.P.R. 128/59;

Per quel che concerne le superfici, in relazione ai lotti in progetto, abbiamo complessivamente la seguente situazione:

LOTTI DI SCAVO

AREA DI SCAVO

m2

AREA SENZA

VINCOLI m2

AREA CON DEROGHE

Art. 104 m2

LOTTO 1 27.730 27.439 291 LOTTO 2 25.718 25.220 498 LOTTO 3 25.241 24.743 498 TOTALE 78.689 77.402 1.287

Fig. 12: Superfici lotti di scavo

Nelle tavole B4 e B4bis riportate in allegato viene riportata la planimetria di scavo nelle due opzioni di scavo mentre in tavola B6 riportata in allegato vengono riportate, nelle due ipotesi considerate, le sezioni dello stato di fatto, scavo e ripristino, nella quale si evidenziano i principali elementi di sfruttamento del giacimento.

Per quanto concerne i volumi estraibili, si è eseguito uno specifico calcolo sulla base delle indagini stratigrafiche effettuate e del rilievo topografico eseguito dal Geom. Claudio Terrieri dello stato di fatto al 13/05/2014 riportato in Tavola B1 riportata in allegato.

Considerando la situazione attuale con porzioni a p.d.c. originario e a p.d.c. rialzato per la presenza delle vasche per l'itticoltura esistenti, si è ritenuto necessario, al fine di eseguire un calcolo delle volumetrie escavabili, determinare con il programma denominato Arten90t, il modello tridimensionale dello stato di fatto attuale (DTM), e calcolare il volume per prismoidi ricompreso tra tale modello e la quota 0 m s.l.m..

Si è quindi proceduto alla creazione del modello tridimensionale del profilo di scavo finale (DTM), calcolando con la stessa procedura cosi il volume ricompreso tra tale modello e la quota 0 m s.l.m. e finalizzando i profili di scavo al recupero dell'intera volumetria in disponibilità del polo n°24 e pari a 400.000 m3.

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Tali volumetrie sono poi state suddivise per lotti di scavo ottenendo i seguenti risultati:

LOTTI DI SCAVO

VOLUME UTILE

m3

VOLUME DEROGHE RISPETTI

m3 LOTTO 1 133.000 2.550 LOTTO 2 133.000 2.550 LOTTO 3 134.000 1.465 TOTALE 400.000 6.565

Fig. 13: Volumi di scavo

2.7 TRAFFICO E VIABILITA’

Il materiale utile escavato in uscita dalla cava verrà indirizzato utilizzando i percorsi riportati nella figura seguente. In direzione Sud è previsto l'utilizzo della Strada comunale dell’Albero per poi procedere verso Sud-Est utilizzando prima la Strada Vicinale Valle Acquosa in direzione Est (percorribile sulla base di quanto riportato nell'accordo ai sensi dell’Art. 24 L.R. 7/2004 sottoscritto con il Comune di Finale Emilia dalla ditta esercente e dai proprietari dell'area in esame e per la quale la Ditta esercente l’attività estrattiva garantirà la manutenzione per il periodo di transito dei mezzi stessi),poi Strada Comunale Ceresa in direzione Sud, la SP 468 di Correggio in direzione Est e la SP2 Panaria Bassa in direzione Sud e raggiungere infine Via Napoli.

Tali percorsi, individuati nell'accordo ai sensi dell’Art. 24 L.R. 7/2004 sottoscritto con il Comune di Finale Emilia dalla ditta esercente e dai proprietari dell'area in esame, sono stati ricercati in modo tale da ottemperare a quanto riportato nelle NTA del PAE le quali prescrivono che “nel caso specifico il traffico pesante in entrata ed uscita dai poli estrattivi non dovrà

interessare il centro abitato di Massa Finalese”. Il traffico verso Nord utilizzerà sempre la stessa uscita, su Strada comunale dell’Albero, per poi procedere verso la

SP9 - Strada Provinciale Imperiale.

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Fig. 14: Traffico pesante indotto dall'attività estrattiva

In riferimento all’analisi dei flussi di traffico indotti dall’attività estrattiva si sono determinati per la cava in esame il numero di passaggi giornalieri (andate e ritorni) gravanti sui tratti stradali interessati dal trasporto pesante, ipotizzando 200 giorni lavorativi annui e 9 ore giornaliere e l’utilizzo di autocarri a 4 assi con portata di 30 ton. (tabella seguente).

Il calcolo è stato effettuato considerando l'aumento di massa volumica del materiale sciolto (argilla bagnata e argilla asciutta) rispetto alla massa volumica dello stesso in banco secondo i fattori di carico e rigonfiamento dedotte da bibliografia

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(L'analisi dei procedimenti costruttivi - Corso Int. di Progettaz. Tecn. e impianti Prof. - M. Masera) i quali considerano, per le argille bagnate, una massa volumica in banco pari a 2.194 kg/m3 e una massa volumica del materiale sciolto pari a 1.580 kg/m3 mentre per le argille asciutte una massa volumica in banco pari a 1.779 kg/m3 e una massa volumica del materiale sciolto pari a 1.281 kg/m3. Pertanto, considerando le percentuali previste di materiale bagnato (50%) e asciutto (50%) nel calcolo si è utilizzata una massa volumica del materiale sciolto pari alla media dei due valori e pertanto pari a 1.431 kg/m3.

Di seguito è quindi riportata la distribuzione del traffico giornaliero indotto dalla cava in oggetto, che prevede percorsi dalla cava al mercato (Uscite) e dal mercato alla cava (Entrate):

1°, 2° e 3° anno: Per quel che riguarda il traffico in uscita/entrata dalla Cava Casa Storta, il 60% del volume utile estratto verrà distribuito verso Nord (percorso A e successivamente percorso A1), mentre il restante 40% verrà distribuito verso Sud (percorsi A, B, C, D, E, F, G).

Fig. 15: Percorsi traffico pesante indotto dall'attività estrattiva della Cava Casa Storta

Si sottolinea che il calcolo dei passaggi/ora è stato eseguito cautelativamente considerando un arrotondamento per eccesso.

E diretti alla cava dal mercato

U

Proprietà Quantità TOTALE PASSAGGI/GIORNOAsfalti Zaniboni 133,000 64 A A1 B C D E F G

32 19 19 13 13 13 13 13 13

60.0% 60.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0%

Totale passaggi/ora 3 3 2 2 2 2 2 2

32 19 19 13 13 13 13 13 13

60.0% 60.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0%

Totale passaggi/ora 3 3 2 2 2 2 2 2

38 38 26 26 26 26 26 26

Proprietà Quantità TOTALE PASSAGGI/GIORNOAsfalti Zaniboni

133,000 64 A A1 B C D E F G

32 19 19 13 13 13 13 13 13 60.0% 60.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0%

Totale passaggi/ora 3 3 2 2 2 2 2 2

32 19 19 13 13 13 13 13 13

60.0% 60.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0%

Totale passaggi/ora 3 3 2 2 2 2 2 2

38 38 26 26 26 26 26 26

Proprietà Quantità TOTALE PASSAGGI/GIORNOAsfalti Zaniboni

134,000 64 A A1 B C D E F G

32 19 19 13 13 13 13 13 13 60.0% 60.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0%

Totale passaggi/ora 3 3 2 2 2 2 2 2

32 19 19 13 13 13 13 13 13

60.0% 60.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0% 40.0%Totale passaggi/ora 3 3 2 2 2 2 2 2

38 38 26 26 26 26 26 26 TOTALE PASSAGGI/GIORNO

USCITE

TOTALE PASSAGGI/GIORNO

3° ANNO

ENTRATE

USCITE

USCITE

2° ANNO

ENTRATE

TOTALE PASSAGGI/GIORNO

diretti dalla cava al mercato

1° ANNO

ENTRATE

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Dott. Geol. Roberto Saloni Via Viareggio, 14

41125 Modena (MO)

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE “PCS CAVA CASA STORTA” – FASCICOLO B pag. - 21

2.8 PROGETTO DI SISTEMAZIONE FINALE E RECUPERO

Per quel che concerne la sistemazione finale, ad escavazione conclusa si prevede l'eliminazione dell'arginello perimetrale esistente. Verranno inoltre demolite le recinzioni realizzate sul perimetro dell'area di scavo e si prevede la demolizione del fosso di guardia perimetrale realizzato sul ciglio meridionale dell'area di cava in aderenza all'arginello e di parte del fosso di guardia perimetrale realizzato sul lato occidentale mantenendone soltanto la porzione, di lunghezza pari a circa 110 m, che si raccorda col fosso esistente presente sul lato settentrionale dell'area di cava in aderenza allo stradello non asfaltato esistente.

Il fosso di guardia per il quale non si prevede la demolizione potrà essere infatti utilizzato dalla ITTC-ALLEVA durante l'attività di allevamento ittico per il ricircolo delle acque del bacino creato destinato all'itticoltura.

Per la cava in esame si prevede infatti un recupero, ammesso dal PAE vigente, a zona destinata a bacini idrici per l'itticoltura.

Per la realizzazione di tale recupero non si prevede pertanto la realizzazione di movimentazioni di terreno considerando pertanto il profilo di scavo come profilo finale di sistemazione morfologica e non si prevedono inoltre interventi di sistemazione vegetazionale.

Il bacino creato durante le operazioni di scavo verrà pertanto ripristinato a bacino idrico per l'allevamento ittico riportando l'area in esame alla sua attuale funzione.

Come infatti descritto nella relazione "Acquacoltura nel Comune di Finale Emilia" allegata al Fascicolo B1 le modalità e le profondità di sistemazione saranno funzionali alla realizzazione nell'area in esame un impianto innovativo per l'allevamento e la commercializzazione del pesce per uso alimentare mediante l'utilizzo di gabbie galleggianti.

3 CONCLUSIONI Nel presente Fascicolo è stata effettuata una descrizione del progetto di coltivazione e la sistemazione di una cava

di argille e limi denominata “Cava Casa Storta”, ubicata all'interno del Polo Estrattivo n°24 denominato "Casa Storta" nel Comune di Finale Emilia (MO).

Per una descrizione più esauriente del Piano di Coltivazione e Sistemazione (PCS) si rimanda comunque agli allegati al presente fascicolo che riportano integralmente il PCS della “Cava Casa Storta” con le relative tavole progettuali.

Modena, maggio 2015

Dott. Geol. R. Saloni

Fiori Alberto
Nuovo timbro